forgeranno le spade in vomeri e le lance in falci? · dove c'è l'errore, io porti la...

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Signore, fa' di me uno strumento della tua pace. Dove c'è l'odio, io porti l'amore, dove c'è offesa, io porti il perdono, dove c'è la discordia, io porti l'unione, dove c'è l'errore, io porti la verità, dove c'è dubbio, io porti la fede, dove c'è la disperazione, io porti la speranza, dove c'è la tristezza, io porti la gioia, Gennaio 2008 vol. 1 N.1 JPIC FA UFFICIO DI GIUSTIZIA, PACE E INTEGRITÀ DEL CREATO. FRANCESCANI AFRICA Forgeranno le spade in vomeri e le lance in falci? Cari amici, dopo il messaggio di Pace che abbiamo scritto quali francescani del Kenya, abbiamo ricevuto molte testimionianze di solidarietà, assicurazioni di preghiere e bene fraterno. Vi ringraziamo di cuore! Abbiamo visto il Kenya, sparire da “google news” e da altri news providers, purtroppo dobbiamo confermare che la tragedia continua sulla scena di questo nostro amato paese.Le cifre ufficiali parlano di 575 morti e di 231,157 rifugiati interni in soli quindici giorni. Come sempre, le cifre ufficiali sono più basse di quelle reali. Il nostro “petite” ufficio, si trova a pochi chilometri da uno degli slum di Nairobi: “kibera”. 2,300 persone provenienti da Kibera hanno abbandonato le loro case che, o sono state bruciate o rioccupate da altri e in ogni caso svuotate del già poco che avevano. Stessa storia e medesime procedure nell’altro slum di Nairobi chiamato “Mathare”. Nei giorni passati abbiamo visitato i rifugiati di entrambi gli slums, ascoltato le loro tragedie, letto nei loro occhi la disperazione di chi ha perso tutto, sofferto violenze fisiche, psichiche e morali, di chi ha perso fiducia nel prossimo e, forse, anche in Dio. Bambini di Mathare - Nairobi dove sono le tenebre, io porti la luce. Fa' o Signore, che io cerchi Non di essere consolato, ma di consolare, non di essere compreso, ma di comprendere, non di essere amato, ma di amare. Perché è donando, che si riceve, è dimenticandosi, che ci si trova, è perdonando, che si è perdonati, è morendo, che si resuscita alla vita eterna. Centro di raccolta a Jamhuri - Nairobi

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Page 1: Forgeranno le spade in vomeri e le lance in falci? · dove c'è l'errore, io porti la verità, dove c'è dubbio, io porti la fede, dove c'è la disperazione, io porti la speranza,

Signore, fa' di me uno strumento della tua pace.Dove c'è l'odio, io porti l'amore,dove c'è offesa, io porti il perdono,dove c'è la discordia, io porti l'unione,dove c'è l'errore, io porti la verità,dove c'è dubbio, io porti la fede,dove c'è la disperazione, io porti la speranza,dove c'è la tristezza, io porti la gioia,

Gennaio 2008vol. 1 N.1

JPIC

FA

UFFICIO DIGIUSTIZIA,PACE E INTEGRITÀDEL CREATO.FRANCESCANIAFRICA

Forgeranno le spade in vomeri e le lance in falci?Cari amici,dopo il messaggio di Pace che a b b i a m o s c r i t t o q u a l i francescani del Kenya, abbiamo ricevuto molte testimionianze di solidarietà, assicurazioni di preghiere e bene fraterno.

Vi ringraziamo di cuore!

Abbiamo visto il Kenya, sparire da “google news” e da altri news providers, purtroppo dobbiamo confermare che la t ragedia continua sulla scena di questo nostro amato paese.Le cifre ufficiali parlano di 575 morti e di 231,157 rifugiati interni in soli quindici

giorni. Come sempre, le cifre ufficiali sono più basse di quelle reali.

Il nostro “petite” ufficio, si trova a pochi chilometri da uno degli slum di Nairobi: “kibera”. 2,300 persone provenienti da Kibera hanno abbandonato le loro case che, o sono state bruciate o rioccupate da altri e in ogni caso svuo ta t e de l g ià poco c he avevano. S t e s s a s t o r i a e m e d e s i m e procedure nel l ’al tro s lum di Nairobi chiamato “Mathare”.Nei giorni passati abbiamo visitato i rifugiati di entrambi gli slums, ascoltato le loro tragedie, letto nei

loro occhi la disperazione di chi ha perso tutto, soffer to violenze fisiche, psichiche e morali, di chi ha perso fiducia nel prossimo e, forse, anche in Dio.

Bambini di Mathare - Nairobi

dove sono le tenebre, io porti la luce.Fa' o Signore, che io cerchiNon di essere consolato, ma di consolare,non di essere compreso, ma di comprendere,non di essere amato, ma di amare.Perché è donando, che si riceve,è dimenticandosi, che ci si trova,è perdonando, che si è perdonati,è morendo, che si resuscita alla vita eterna.

Centro di raccolta a Jamhuri - Nairobi

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I BISOGNI:

pentolame,

piccoli bruciatori per cucinare,

materassi,

lenzuola,

cibo,

indumenti intimi,

olio per bambini,

pastiglie di euclorina per purificare l’acqua,

detergenti,

denaro per acquistare i biglietti di quanti decidono di ritornare nei villaggi d’origine...

IL SOGNO:“Intendiamo, appena le strade saranno sufficientemente sicure, metterci in viaggio e raggiungere i centri più colpiti per ascoltare le storie della gente, per renderci conto di persona di cosa succede, per condividere lo spirito francescano e invitare alla riconciliazione con la nostra testimonianza di uomini e donne di diverse etnie, fedi e culture”.

Isaia 2, 3-5

“Saliamo sul monte del Signore, andiamo al tempio del Dio d’Israele. Egli c’insegnerà quel che dobbiamo fare; noi impareremo come comportarci”. Gli insegnamenti del Signore vengono da Gerusalemme; da Sion parla al suo popolo. 4Egli sarà il giudice delle genti, e l’arbitro dei popoli. Trasformeranno le loro spade in aratri e le lance in falci. Le nazioni non saranno più in lotta tra loro e cesseranno di prepararsi alla guerra. 5Ora, Israeliti, seguiamo il Signore. Egli è la nostra luce.

Il Kiswahili che ho imparato in Tanzania mi aiuta a rompere il ghiaccio, mi permette di entrare nel vissuto di fratelli e sorelle che hanno bisogno di sfogarsi, di raccontare quello che hanno vissuto senza paura di vendette. Ho ascoltato storie disumane e storie che mi hanno fatto respirare il cuore.

Mentre ero nel campo dei rifugiati interni di Jamhuri, una signora sulla cinquantina mi ha detto che ha dovuto lasciare Kibera a causa della caccia ai kikuyu, sua tribù di appartenenza, scatenatasi subito dopo le elezioni. Era lì con 4 bambini. Il marito faceva da spola tra lo slum e il campo dei rifugiati. Mentre parlava mi ha raccontato dei suoi vicini appartenenti alla tribù dei Luo. Ebbene, mi aspettavo parole di biasimo e condanna e invece, la donna mi ha assicurato che sono proprio loro a vigilare sulla casa (una catapecchia di lamiera e mattoni) perchè nessuno se ne appropri. Le ho allora chiesto chi stesse causando le uccisioni e le distruzioni nello slum. Mi ha detto che qualche giorno prima delle elezioni un camion pieno di giovani è approdato a Kibera. Un signore, pas tore d i profess ione, che ascoltava la descrizione della donna, non solo ha confermato la

storia ma ha anche aggiunto che s e c o n d o l u i e r a n o s t a t i tecnicamente formati alla violenza e all’uso delle armi. Il suo gregge è stato massacrato dagli stessi giovani. Chi è il mandante?

A Mathare volti diversi, storie simili: case distrutte, uccisioni, violenza. Ho v i s i t a t o i l co r t i l e de l l a Parrocchia S. Benedetto dove sono affollate 600 persone di etnie diverse (Kikuyu, Luo, Kamba..), tra queste, tanti bambini. A differenza di Jamhuri, qui ho visto anche molti uomini, seduti nel cortile, che interagivano poco e parlavano meno.

Il teatrino della Parrocchia è stato diviso in sezioni separate da fogli di compensato per accogliere i ifugiati: pochi metri quadrati per le bambine, altrettanti per i bambini. Un’altra zone per le donne. Gli uomini, invece, dormono sotto la veranda, all’aperto.Pochi bagni. Quasi niente da fare…molto da pensare!

I bambini ci hanno accolto da “bambini”: con gioia, domande, eccitati dalla macchina fotografica che avevo con me. Sono stati loro a domandarmi di fotografarli. Quanti commenti e sorrisi dopo gli scatti mostrati sul display!

Mathare: centro di raccolta presso “St. Benedict Parish”.

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Oggi, lunedì 14 gennaio 2008, le scuole sono state riaperte con una settimana di ritardo. Ho chiesto ai bambini se erano contenti di ritornare a scuola. Mi hanno, all’unanimità, risposto di n o ! H a n n o p a u r a d i ritornare nell’inferno dello slum. Non si sentono sicuri. Non vogliono ricordare i fuochi, la distruzione, la mattanza che c’è stata. E come non dargli ragione? Purtroppo non altre chance che ritornare nello slum! Il compito di rassicurarli è affidato ad una brava terapeuta che lavora in quella parrocchia.

S ia a Jamhur i c he a M a t h a r e a b b i a m o distribuito, insieme ad altri francescani e persone di buona volontà di altre fedi, i n d u m e n t i , g e n e r i a l imentar i , verdura e giocattoli.Ai responsabili dei vari centr i chiediamo cosa ser ve, come possiamo aiutare ad alleviare le so f f e renze de i nos t r i fratelli.A Mathare ci è stato chiesto: pentolame, piccoli bruciatori per cucinare, materassi, lenzuola, cibo, indumenti intimi, olio per bamb in i , pas t i g l i e d i euclorina per purificare l’acqua, detergenti, soldi per acquistare i biglietti di quanti decidono di ritornare nei villaggi d’origine…

È fondamen ta le f e rmare la violenza, riconciliare gli animi, ristabilire l’ordine e la sicurezza. In Nairobi-centro si muovono, armati, gli squadroni della Polizia e dei militari. Fà impressione vederli passare accanto mentre hanno i fucili in spalla e gli scudi nelle mani.

Quando cambieranno le spade in vomeri e le lance in falci? Quando

un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo? Quando non si eserciterà più l’arte della guerra?

Noi continuamo a sperare! I l K e n y a è s e d e d i t a n t e organizzazioni mondiali, ONG, associazioni che lavorano per lo sviluppo, i diritti umani, la pace. È da Mombasa che par tono i containers contenti cibo per il Sud Sudan e il Congo - gli stessi che in questi giorni sono usati dalla croce rossa per soccorrere i rifugiati dell’Ovest e della Rift Valley -. La d i p l o m a z i a i n t e r n a z i o n a l e conoscendo il ruolo strategico del Kenya nel la geopol i t ica del Continente è molto preoccupata

per la situzione corrente. Si teme un crollo economico e umanitario che sicuramente influenzerebbe tutta l’area circostante.Speriamo si riesca a trovare una

s o l u z i o n e p o l i t i c a . Speriamo, perchè non è facile con un Presidente, Mr.Kibaki, accusato di b r o g l i e u n l e a d e r de l l ’oppos iz ione, Mr. Raila, che si dichiara vincitore delle elezioni e che sollecita manifestazioni pubbliche che finiscono sempre a lacrimogeni, batoste e feriti tra polizia e m a n i f e s t a n t i . Q u e s t a settimana si attende la v i s i t a d i Kofi Annan, riuscirà a portare una soluzione?La paro la “g ius t iz ia” c a m b i a s i g n i fi c a t o a seconda di chi par la. Eppure è necessaria! Come e’ stato detto all’assemblea dei cittadini di venerdì 11 gennaio: “chi ha perso le elezioni non sono stati i politici ma i cittadini. I politici non hanno ospitato nelle loro case nessuno dei rifugiati e le loro famiglie non sono a rischio di v i o l e nze , nè l e l o ro comode case rischiano di essere rase al suolo”.

Alla “Porziuncola”, la casa dei francescani del Kenya, noi di JPIC Francescani Africa e Damietta Initiative,

insieme a kenyoti di buona volontà di diverse etnie e fedi, stiamo avviando un progetto che mira alla riconciliazione, alla testimonianza di una convivialità possibile, alla d i f f u s ione d i mes sagg i c he costruiscono la pace e l’unità.Intendiamo, appena le strade saranno sufficientemente sicure, metterci in viaggio e raggiungere i centri più colpiti per ascoltare le storie della gente, per renderci conto di persona di cosa succede, p e r c o n d i v i d e r e l o s p i r i t o f rancescano e inv i ta re a l la

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JPIC

FA

r iconciliazione con la nostra testimonianza di uomini e donne di diverse etnie, fedi e culture.È il sogno che Dio e Francesco d’Assisi ci ispirano per il Kenya, oggi!Aiutateci anche voi a far lo diventare realtà: con la preghiera e l’aiuto che vorrete e potrete offrirci.

Gianfrancesco Sisto, ofmJPIC FA

Quanti intendono darci una mano possono contattarci al seguente indirizzo:

JPIC FAP.O. Box 1515500509 Lang'ata - Kenyaemail: [email protected].: +254 7233 89162 oppure:

STANBIC BANK KENYA LIMITEDWESTLANDS BRANCHSWIFT CODE: SBICKENXANome: Order of Friars MinorNumero: 7040029713901

A te, che hai a cuore i fratelliviacittànazione

P.O. BOX 1515500509 LANG’ATANAIROBI, KENYA

“La pace che annuniciate

con la bocca sia ancora

più profonda nel cuore”.

S. Francesco d’Assisi

Office of Justice,

peace and

integrity of creation.

Franciscans Africa