francia del sud giu' giu' fino a barcellona · passiamo il confine di stato ed entriamo...

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FRANCIA DEL SUD... GIU' GIU' FINO A BARCELLONA luglio 2015 Quest'anno accontento il maritino e lo porto (anzi mi porta, guida lui) al mare, ma non senza un compromesso! Andiamo a Barcellona, almeno mi rifaccio con un po' di cultura con quel genio di Gaudì e di quell'eccentrico di Dalì. Partiamo da Cassano d'Adda sabato 24 luglio intorno alle 4.30 entriamo nella A7 fino a deviare per la A26, poi la A10 ci porta a Ventimiglia (per chi avesse bisogno sosta N43.80358 E7.59159 o più avanti N43.79350 E7.60248, ancora più avanti al super N43.80002 E7.59998 oppure al confine di stato N43.78440 E7.52977, chi preferisce una AA N43.81079 E7.62845 Camporosso circa 10 posti camper, gratuita buona come sosta notturna (sosta max 48 ore) lungo il fiume sulla strada principale che da Ventimiglia porta a Dolceacqua). Passiamo il confine di stato ed entriamo in territorio francese, passiamo la Côte d’Azur e il suo infernale traffico senza fermarci per la mancanza di sosta libera. (La Francia è tradizionalmente uno dei Paese più accoglienti nei confronti dei camperisti e in genere di tutti gli amanti della vita “en plein air”. La Costa azzurra, però, per certi versi è la regione meno facile da girare in libertà. Attrezzatissima di campeggi, però offre poche opportunità di sosta libera ai camper almeno nel periodo estivo. Questo è dovuto in parte all’atteggiamento un po’ elitario di alcuni comuni che cercano di tenere alla larga i camper, a favore di un turismo più lussuoso e di alto profilo. Il risultato è che anche le aree di sosta solitamente accessibili d’inverno, non lo sono nei mesi centrali

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FRANCIA DEL SUD... GIU' GIU' FINO A BARCELLONA luglio 2015 Quest'anno accontento il maritino e lo porto (anzi mi porta, guida lui) al mare,

ma non senza un compromesso! Andiamo a Barcellona, almeno mi rifaccio con un po' di cultura con quel genio

di Gaudì e di quell'eccentrico di Dalì.

Partiamo da Cassano d'Adda sabato 24 luglio intorno alle 4.30 entriamo nellaA7 fino a deviare per la A26, poi la A10 ci porta a Ventimiglia (per chi avesse bisogno sosta N43.80358 E7.59159 o più avanti N43.79350 E7.60248, ancora più

avanti al super N43.80002 E7.59998 oppure al confine di stato N43.78440 E7.52977, chi preferisce una AA N43.81079 E7.62845 Camporosso circa 10 posti

camper, gratuita buona come sosta notturna (sosta max 48 ore) lungo il fiume sulla strada principale che da Ventimiglia porta a Dolceacqua).

Passiamo il confine di stato ed entriamo in territorio francese, passiamo la Côte d’Azur e il suo infernale traffico senza fermarci per la mancanza di sostalibera. (La Francia è tradizionalmente uno dei Paese più accoglienti nei confronti dei

camperisti e in genere di tutti gli amanti della vita “en plein air”. La Costa azzurra, però,per certi versi è la regione meno facile da girare in libertà. Attrezzatissima di campeggi, però offre poche opportunità di sosta libera ai camper almeno nel periodo estivo. Questo èdovuto in parte all’atteggiamento un po’ elitario di alcuni comuni che cercano di tenere allalarga i camper, a favore di un turismo più lussuoso e di alto profilo. Il risultato è che anche le aree di sosta solitamente accessibili d’inverno, non lo sono nei mesi centrali

dell’anno).

Avendola già visitata anni fa noi la snobbiamo volentieri e tiriamo dritti drittialla scoperta della Hyères medioevale. Sosta N43.12114 E6.13351.Cominciamo con l’ampia Place de la Republique, dove sorge la chiesa di Saint-Louis (XIII sec.) ed ognisabato ha luogo il mercato,poi varchiamo la PorteMassillon e ci troviamonell'omonima piazza dovesvetta la Tour desTempliers (appartenuta allaCommenda di Ruin, fattaedificare dai Cavalieri Templari

nel XII sec). Il centro storico,chiuso al traffico è ricco dinegozi e ristoranti, ci avventuriamo per le stradine strette e tortuose, ma il caldo è veramente soffocante e ritorniamo al camper. Ci dirigiamo all'Arcipelago delle Hyères dette anche “isole d’oro” (un territorio con una grande diversità di ambienti naturali protetti: più di 300 ettari di colline boscose,e spazi naturali incontaminati, 40km di coste, tra calette, scogliere e spiagge).

Passiamo con il camper sulla penisola di Giens collegata alla terra con un doppio cordone di sabbia (era un’isola ma diventò penisola grazie a un tombolo di

sabbia e di ciottoli, formato dallecorrenti marine favorevoli alla foce dei fiumi. Questo deposito di sedimenti presenta la particolarità rara di essere doppio. Sulla parte Ovest, larga 50mt, si trova la celebre spiaggiadell’Almanarre. La penisola è una«dei polmoni ecologici» del

Mediterraneo). Su un lato della penisola sorgono parecchi camping.

Proseguiamo fino al termine della D97 a La tour Fondue dove c'è l'attracco deibattelli per le isole: Le isole sono tre, a cui si aggiungono numerosi isolotti. Porquerolle, (la più grande delle isole, l’altra isola è militare, si può girare attorno con la

barca (ma non sbarcare) o partecipare ai vari tour in battello con partenza da Tour

Fondue, o direttamente dall'isola di Porquerolle). La seconda Port Cros (è la più piccola, è sede del più piccolo parco naturale della Francia, quella con le vette più elevate

(194m) e la più montagnosa delle tre isole), la terza Levant (è il paradiso del naturista, dell’aria pura, dell’acqua cristallina, del sole e della libertà).

Continuiamo alla scoperta del perimetro dell'isola facendo il periplo che è percosso dal "sentiero del litorale" accompagnati dal canto delle cicale che in alcuni punti è veramente forte...quasi fastidioso, arriviamo a la Badine, la Madrague e risaliamo la route du Sel che arriva fino alla spiaggia dell'Almanarre, sull'altro tombolo rispetto ai camping. Qui il tombolo è più fragile e sottile tanto che in inverno il mare lo inonda e la strada viene chiusa. Lungo la strada vediamo dei camper parcheggiati nonostante il divieto, tantissime macchine e tantepersone che praticano surf,infatti qui il vento soffiaforte. Parcheggiamo anchenoi in libera senza problemiN43.06813 E6.13046 (dopole 21,30 o la mattina presto-

strada molto tafficata). Da unlato la spiaggia e il mare,dall'altro l'Etang DesPesquiers con i fenicotteri...mi sembra Le Camargue. Rimaniamo qui la notte e la mattina dopo stiamo in spiaggia a goderci qualche ora di sole con il ventoche soffia implacabile (il bello è che non si suda...quindi resisto).(Ho letto in un diario che alla Plage du Merou c'è C/S gratis, non verificato).

Verso le 11,30 ci rimettiamo in marcia verso ovest, lasciamo il dipartimento del Var, ma non la Provenza, per dirigerci in CAMARGUE, nel dipartimento del Bouches du Rhòne. A Marsiglia il navigatore va nel pallone e ci fa fare un giro turistico in camper, poi si ripiglia e riusciamo a uscire dalla città per

fermarci a Fos de Mer per il pranzo. Facciamo un giro veloce e riprendiamo la marcia. Visto che passiamo da Arles ne approfittiamo per fare C/S N43.68324 E4.63018 (sosta e C/S gratis, lungo le rive della Rhone). Non visitiamo il paese e nemmeno il Parco Regionale delle Camargue perché visti in un precedente viaggio, ma attraversiamo l'alta Camargue e tra praterie, stagni quasi in secca e canneti entriamo in Linguadoca nel dipartimento dell'Hérault. (per chi volesse fermarsi in Camargue: Saintes Maries De La Mer AA N43°27’22” E4°25’37” Route D’Arles €10 al giorno su asfalto con C/S Per il pagamento del biglietto passa un gendarme tutte le sere verso le 19. Aigues Mortes Tutti i parcheggi del paese sono vietati ai camper, la AA N43.56606 E04.18561 a bordo del canale ora è chiusa. Nuova AA N43.56527 E04.19590 (dalle 8/24 tariffa massima €9,40). Le Grau du Roi Sosta N43.53857 E4.14054 (in Quai Colbert vicino arena) sempre li AA con colonnina servizi gratuita nel parcheggio Fonfonne, dietro il cimitero, vicino al porto vecchio. Plage del'Espiguette N43.50235 E4.12447 (€13/24h) oppure Camping de l'Espiguette N 43.50630 E4.12834. Palavas AA N43.53195 E3.92702 a pagamento con tutti i servizianche coperta. Nella zona trovate numerose di queste aree). Verso le 20 finalmente arriviamo alla AA adiacente la spiaggia Les Trois Digues N43.36660 E03.61581 (gratis-C/S colonnina a pagamento-molto affollata su

asfalto accanto alla strada costiera tra Marseillan plage e Sete-alla mattina passa un

furgoncino a vendere pane e frutta). Siamo fortunati troviamo un posticcino...l'ultimo! (non avevo dubbi...per la strada ho messo in moto la legge di attrazione ah!). Cullati da un bel venticello passiamo la notte tranquillamente. Stamattina con comodo facciamo colazione, poi dirigiamo la prua del camper verso sud, passiamo Le Cap d'Agde (possibilità di sosta AA N43.28622 E3.51743

€10), a Beziers costeggiamo un tratto del Canal Du Midi, (se avete tempo andate

a vedere le Chiuse di Fonsérannes N43.33148 E3.20121 patrimonio Unesco, noi già viste.

Se serve CS N43.214639 E3.089003) ed entriamo nel dipartimento dell'Aude. Superiamo Narbonne (già visitata in un precedente viaggio-AA N43.18017 E3.02294

automatica,220v a circa 1km dal centro con una comoda ciclabile che costeggia il fiume),

attraversiamo il Regional Park Natural Narbonnaise en Méditerranée, passiamoPerpignan ed entriamo nel dipartimento dei Pyrénées Orientales. Ci dirigiamo al confine francese dritti dritti incontro ai Pirenei.

(Se serve a Le Boulou AA N42.52730 E2.83718 con C/S dietro al cimitero, poco più avanti PS N42.52358 E2.83506, oppure N42.53001 E2.83901 dietro al super Leclerc, tutti vicini).

A Le Perthus (se serve sosta N42.46698 E2.86300 o N42.46674 E2.85823) un forte rallentamento ci fa perdere un po' di tempo, la strada passa proprio nelpaese e si forma una lunga coda, subito dopo tramite la N11 facciamo il nostroingresso in SPAGNA; regione CATALUNYA nella provincia del Gerone. Vicinissimo c'è la COSTA BRAVA, ma per il momento lasciamo perdere il mare

e ci dirigiamo a Figueres nel magico mondo di Salvador Dalì, che a Figueres nacque, visse e lasciò molte delle sue opere. Sosta N42.27207 E2.95121 (park del castello). Ci dirigiamo subito al Dalí Theatre-Museum (Plaza Gala-Salvador Dalí, aperto 9/20,€12 museo e include la visita alla collezione dei gioielli di Dalì),

dove inevitabilmente troviamo coda, ma riusciamo a cavarcela in 40m'. Il Museo ospita la più importante collezione d'arte che descrive il percorso artistico di Dalì fino alla sua morte, avvenuta nel 1989, nonchè la sua salma. In questo luogo magico fra le sue tele, sculture e l'affascinante Sala Mae West(che prende il nome dalla bella e scandalosa attrice americana che negli anni '40 scandalizzòl'America perbenista. I mobili, i quadri e gli altri elementi della sala, se visti da lontano, disegnano il volto dell'attrice. Un effetto simile si incontra nel quadro "Gala desnuda

mirando al mar" che a una distanza di 20mt mostra il volto di Abramo Lincoln) ci dimentichiamo del tempo che scorre. Passiamo poi velocemente a vedere la collezione dei gioielli ed infine gironzoliamo qua e la tra le vie, la rambla e andiamo a vedere da fuori la casa dove l'artista nacque. Figueres si associa quasi esclusivamente al suo eccentrico cittadino, come lui stesso affermò, non gli interessava che le sue opere piacessero o meno: voleva che la gente lo riconoscesse, voleva essere un divo. (Nel 1929 Salvador conobbe Gala, la moglie del

poeta Paul Eluard, che divenne la compagna della vita e la sua musa ispiratrice. Per tutta

la vita, Dalì e Gala si sono traditi senza mai lasciarsi. Dalì si divertiva con Amanda Lear, Gala con i suoi giovani amanti nel Castello di Pubol. Nonostante questo, non hanno potutovivere ognuno senza l'altro. Quando Gala morì nel 1982, Dalì perse la gioia di vivere. Morì 7 anni dopo, proprio nel Museo che aveva così fortemente voluto). Facciamo ritorno al camper e curiosiamo i dintorni del castello de Ferrant.Per la notte ci spostiamo al parcheggio del Supermercato Esclat N42.26042 E2.95096.Stamattina ci dirigiamo nella CATALUNYA ORIENTALE ricca di molti monasteri interessanti, ma sicuramente il più famoso è il Monestir de Montserrat, dove siamo diretti noi. Vogliamo scoprire il più possibile della Spagna, visto che è la prima volta che ci veniamo, quindi decidiamo di non fare l'autostrada (Le Autovia sono gratuite, mentre le Autopista sono a pedaggio), il paesaggio che attraversiamo è costellato da tanto verde, sulla C37 troviamo molti tunnel poco areati, mentre la C25 sembra un'autostrada. All'improvviso una discesa del 9% attira la nostra attenzione e poco dopo a catturarla è il massiccio del Montserrat (che significa monte chiuso). Arriviamo a Monistrol de Montserrat, non prendiamo la cremallera, ma proseguiamo sulla BP1121 per la montagna fino al complesso del monastero N41.59464E1.84100 (a pagamento tra le6/22 Fino a 30m: Ingresso liberoPiù di 30m:€6. Per la notte, èconsentita la sosta nel parcheggio deibus presso il Monastero, N41.59252E1.83673 al mattino comunquebisognerà spostarsi nel parcheggiolungo la strada).(Ci sono diverse opzioni perraggiungere il complesso: La CabinoviaAeri Montserrat A/R €6-da marzo a ottobre 9:40-14:00 e 14:35-19 ogni 15m, parcheggio auto gratis presso la stazione, la funicolare di Santa Cova e quella di Sant Joan, un viaggio mozzafiato su fiume e valle Llobregat, su per la montagna e diritto fino al Monastero di Montserrat. Il viaggio dura 3m' e la Cremagliera de Monistrol Vila. (A/R circa €6) N41.61539 E1.84367 con parcheggio auto gratis presso la stazione, situato a

metà altezza del monte di Montserrat, o arrivare con il camper fino al monastero). Il Monastero di Santa Maria di Montserrat, situato sull'omonima montagna sorge a 720mt.di altitudine, dominato lui stesso dall'incombente vetta del Sant Jeroni che lo sovrasta con i suoi 1224mt. Fuori dalla bolgia della Capitale? Neanche per sogno, il monastero benedettino è un catalizzatore perturisti, fondato nel 1025 è stato nel corso dei secoli, e a tutt’oggi continua ad essere, il simbolo dell’identità catalana: un luogo divenuto meta di pellegrinaggio, oltre che centro spirituale di enorme rilevanza, secondo sito spagnolo per visite di fedeli dopo Santiago di Compostela. Lungo la strada che sale ripida da Manresa in poi, i pullman di tutte le nazionalità si arrampicano a scaricare un numero impressionante di persone che una volta a terra sono catturate da ristoranti, bar, negozi delle solite cianfrusaglie a prezzi per nullaeconomici, bancarelle, insomma da tutto fuorché da quello che uno si aspetterebbe da un posto così: la sacralità del luogo. Ma ormai non mi meraviglia più che certi posti abbiano messo il business davanti alla fede, a

volte a ragione, a volte un po' meno. Se infatti con gli introitisi sostengono le spese di manutenzioni del complesso, unadimensione un po' meno turistica sarebbe forse auspicabile. L'impressione è che oramai si venga in simili posti più per la gita domenicale che per la fede, come io stessa

faccio. Arrivati ammiriamo immediatamente gli spettacolari pinnacoli che

coronano la Sierra. Questa splendida ed incredibile montagna è stata modellatae scolpita dal vento nelle sue granitiche e tormentate forme. Accanto al monastero, abitato da una comunità di monaci che svolge un’intensa attività culturale, s’innalza la basilica del XVI sec., dove dietro l'altare maggiore si trova la nicchia tempestata di gioielli contenente la statua in legno della Vergine detta La Moreneta (La Bruna a causa del volto nero. Dal XIIsec. si venera

l’immagine della Vergine patrona della Catalogna, che secondo la leggenda fu trovata in una

caverna della montagna). Davanti alla sua immagine sfilano i fedeli, in atteggiamento di silenziosa devozione. La coda e lunghissima e poiché noi non siamo così devoti eclissiamo e andiamo ad accendere il cero nella galleria apposita. Fuori, sorge il chiostro a due piani sostenuti da colonne di pietra. Mentre sotto la spianata, di fronte la basilica, sorge il museo dove sono esposti vari oggetti. Nel pomeriggio ripercorriamo la strada a ritroso fino a Monistrol poi imbocchiamo la C58,E9 (Km54) e finalmente fermiamo le ruote del camper a Barcellona AA citystop N41.42423 E2.20725 (€30/24h più €4x220v mega

parcheggio con una parte adibita a parcheggio camion ed una parte ai camper. 3 C/S ben posizionati ed una nuova struttura con bagni docce, area tv, wifi e area colazione. A pochi passi dalla stazione della metro La Pau L2 viola). (altre possibilità ma non verificate: park N41.42522 E2.19891, sosta/park N41.41566 E2.22352 (220v bagni/docce metrò El Maresme Forum), Parking Montjuic N41.36758 E2.146753 (Plaza del Pare Eusebi Millan. €30/24h, parcheggio con wc per lo scarico delle cassette, una fontanella per il carico dell’acqua e una grata per lo scarico delle grigie. E’ situato a 6/7min.di cammino da Piazza Di Spagna da dove partono il metrò e i pullman- oppure Camping Masnou N41.47525 E2.30380 a km14 da barcellona-10m a piedi si è alla stazione).

HOLA' BARCELLONA!!! La visita non può che iniziare dalla sua arteria più celebre, anche se non è certo per questa che sono venuta a visitare la capitaledella Catalogna. (noi abbiamo fatto la tessera x la metro T 10 valida x 10 viaggi,

volendo anche una usandola in due passandola 2 volte) LA RAMBLA! Un viale lungo poco più di un km e che da PlazaCatalunya (uff info) ci conduce alvecchio porto. E' la via degliartisti di strada, turisti,commercianti di fiori e di uccelli,musicisti, calciatori mancati,sbandati e uomini d'affari, nonchéa metà strada il colorato esuggestivo Mercato de la Boqueria

dove frutta, verdura, salumi, caramelle, pesce e tanti altri prodotti sono esposti con cura e precisione di una gioielleria. All’altezza delle vie Hospital e Boqueria d’obbligo volgiamo lo sguardo a terra per scovare il mosaico di Joan Mirò, segno d’identità della Rambla, mentre sullato sinistro, ad angolo, troviamo un edificio molto originale: la casa Bruno Quadros, con ombrelli e draghi cinesi che decorano la facciata. Poco oltre,

(imboccata la via Nou de la Rambla),

c'imbattiamo nel palazzo Güell, (primo grande edificio di Gaudì). Una moltitudine di persone variopinta e chiassosa ci accompagnano fino ad arrivare in faccia a Cristoforo Colombo che domina il mare dall'alto dei 60mt. del suo monumento (all’interno c’è un

ascensore che sale fino alla cupola, dove si può ammirare il panorama della città e della zona portuale).

Evitiamo il museo delle cere e passeggiamo lungo il Porto Antico fino al quartiere di LA RIBERA. Entriamo nel parco della Ciutadella ove troviamo il Parlament de Catalunya, la Cascada Monumental e il Castell dels tres Dragons.Arriviamo fino all'Arco di Trionfo, proseguiamo in carrer Montcada, la più signorile del quartiere e una delle più emblematiche, giacché al civico 15 ha sede il Picasso Museum un vero gioiello tra i musei. Proseguiamo alla gotica basilica S.Maria del Mar (1329XIVsec.), molto cara ai barcellonesidove, un tempo prima di partirein mare, ogni marinaio passava apregare. E' uno fra i più begliesempi di architettura in questostile. Imbocchiamo carrer del'Argenteria per dirigerci verso il BARRI GOTIC che costituisce il vero

cuore della città e ci ritroviamo nella suggestiva placa del Rei.. Qui troviamo lediverse dependance del palazzo reale della corona aragonese e i ruderi romani scoperti nel sottosuolo della piazza. Ancora più in giù troviamo piazza San Giacomo, centro istituzionale della cittàdove s’affacciano il municipio ed il palau de la Generalitat, dove ha sede il Governo della Regione. Torniamo indietro fino alla maestosa mole della Cattedrale gotica dedicata a Santa Eulalia (XIII-XV sec. Nel giardino passeggiano

libere 13 oche, il loro numero ricorda l’età alla quale morì martirizzata la giovane Euralia).Il nostro itinerario termina davanti al palazzo della musica Catalana, gioiello

del Liberty, dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.Per oggi abbiamo dato, riprendiamo la metro e torniamo al camper. Il secondo giorno lo dedichiamo ai capolavori Liberty creati dal quel genio di Gaudì. Nonchè patrimonio

dell'UNESCO. L'architetto catalano del modernismo ha segnato la città con opere che si amano o si detestano senza compromessi, ma al genio catalano variconosciuto un coraggio e una fantasia fuori dal comune, le forme antropomorfe, divertenti e affascinanti delle sue opere sembrano uscire più dalla mente di un folletto che non dallo studio di un progettista. Io personalmente lo adoro...ne vado pazza! A nord della placa de Catalunya siestende la Barcellona del 900',sulla Passeig De Gràzia (fermata

metro) che è la via in diBarcellona, si trovano i principalisimboli di Barcellona, nonchécapolavori del modernismo diGaudì. Qui ancora fanno mostra di

se i bei “candelabri” in ferro battuto (1906) e due capolavori; Casa Batllò e Casa Milà o Predera. Ma prima di arrivare alle case di Gaudì, tra le vie Consell de Cent e de Aragó è ubicata la conosciutissima “mela della discordia”, denominata così per l’apparente competizione esistente fra tre edifici: la casa Lleó Morera, di Domènech i Montaner; la casa Amatller, di Puig i Cadafalch e la casa Batlló.

Dedichiamo un po' di tempo ad ammirare attentamente i dettagli e l’originalità di queste case, veri capolavori di tre grandi architetti del Liberty,Casa Batllò è un esempio di ristrutturazione di un palazzo che da anonimo e grigio è diventato un susseguirsi di linee sinuose e curve con quelle colonne chesembrano zampe di elefante che sorreggono una facciata dalle fantasiose finestre disneyano e balconi mascherati. Entriamo (9-21/€21,50 cad con un'audioguida inclusa nel biglietto d'ingresso) e tante piastrelle colorate dall'azzurro al blù c'investono, come tutto di Gaudì è semplicemente stupendo!..

Ancora una piccola deviazione dall'itinerario di Gaudì, molto vicino, in via Aragó, a sx la fondazione Antoni Tàpies ci svela un altro capolavoro liberty, anch’esso di Domènech. Pensato in origine come sede di una casa editrice, nell’attualità ospita la collezione dell’artista catalano contemporaneo. Risalta l’enorme scultura in filo di ferro, intitolata Nube y silla (Nube e sedia) che sormonta l’edificio.

Ritorniamo su Passeig De Gràzia dove poco più avanti sorge l'opera della maturità di Gaudì, la Casa Milà o Predera, sorprendente e maestosa, occupa un lotto ad angolo e compostada 6 piani, la cui facciata “in tempesta” ricorda una tormentata scogliera. (9-20/€20,50 cad questo edificio di appartamenti fu l’ultima opera

civile dell’architetto, che lo eresse tra il1906 e il 1910 su incarico dell’industriale

tessile Pere Milà). La visita della casaprevede: il sottotetto, uno spaziosorprendente costituito da 270 archia parabola in mattoni piatti di 1200mq che illustra molto bene laportata, oltre che la genialità,dell’opera di Gaudí.

Da accesso anche alla straordinaria terrazza con dislivelli e alla foresta dicomignoli che incontriamo una volta usciti all'aperto sul tetto, che si caratterizza per il suo andamento ondulato a superare e scendere dislivelli e scalini passando accanto alle

curiose “facce” dei comignoli posti ad animare lo spazio. Il tetto è infatti il boccone più ghiotto dove godiamo di una impareggiabile vista sulla città e sullaSagrada Familia. A proposito è ora di andare avisitarla, ma non prima di averosservato al numero 442 dellaDiagonal la casa Comalat (opera diSalvador Valeri) la facciata posteriore,che s’apre su via Córsega, risultafrancamente interessante. Il tettodi questo edificio non è menooriginale: addirittura un cappello daArlecchino. Ora via...prendiamo la metro a Diagonal (linea blu,L5 e linea viola L2) e

scendiamo alla fermata Sagrada Familia. (9/20 €15 cad.la visita inizia dalla facciata della passione in carrer Sardenya-ci sono anche i sotterranei da visitare

vicino la chiesa 9/21 gratis). La prima cosa che vedo è una delle facciate esterne, sicuramente la più bella... quella della Natività con 3

portali (fede,speranza e carità).Fantastica espressione delmodernismo di Gaudì, il capolavorodella sua vita fu indubbiamentequesto (alla costruzione dedicò più diquarant’anni: dal 1883 fino al momentodella morte -avvenuta nel 1926, dopoessere stato investito da un tram. Gaudíiniziò le quattro torri della facciata della

Natività, ma riuscì a vedere compiuta solo una di queste torri. Le dimensioni spettacolari della costruzione hanno fatto sì che la Sacra Famiglia diventasse il simbolo indiscusso della città. Lo stesso artista ai suoi tempi si espresse così: “Barcellona sarà conosciuta per il

mio tempio”). Della chiesa più famosa di Spagna c'è poco da dire, la sua fama ha varcato tutti i continenti e la sua interminabile opera è oramai entrata nella leggenda. Dico solo che...entrando in questo capolavoro imponente e suggestivo, rimangosenza fiato quando alzo lo sguardo e ai miei occhi si presenta uno spettacolo unico nel suo genere composto da 6 gigantesche colonne assomiglianti agli alberi di una foresta con incastonate gemme artistiche colorate. L’opera trasmette una genialità artistica senza eguali. Visitiamo anche la Cripta. Ora andiamo a rilassarci al Parco Guell altro simbolo di Barcellona, altra realizzazione Gaudiana, altro patrimonio Unesco. (fermata metro Vallcarca o

Lesseps-ingresso €8 cad €5,5 x casa di Gaudì. All’inizio del ‘900 Guell comprò questo spazio sulla collina che domina Barcellona, da cuila vista si estende fino al mare. L’idea era quella di fare una zona residenziale per i ricchi di Barcellonae la realizzazione fu affidata a Gaudì, ma purtroppo fu solo iniziata e mai finita perchè Guell poco dopo morì, sorsero delle

difficoltà per l’urbanizzazione, quindi divenne un parco). Prima facciamo un giro per ilparco (ingresso libero) poientriamo nella zonapagamento. Qui l'artista diedelibero sfogo alla sua creatività,il museo a cielo aperto delleopere di Gaudì è un universofantastico popolato da draghicolorati, grotte incantate e il

capolavoro della Sala de las Columnas, una selva di colonne che sorreggono un tetto rivestito di magnifici e coloratissimi mosaici con sopra la panca ondulata.Terminata l'avventura nel mondo di quel genio di Gaudì ritorniamo sulla rambla per la cena, che tanto per cambiare è a base di paella e sangria ah! che delizia...Terzo e ultimo giorno lo passiamo a far acquisti sulla rambla e a passeggiare sul molo davanti al porto antico. Pranzo in localino sulla rambla e nel pomeriggio andiamo alla MONTAGNA di MONTJUÏC, vero polmone verde della città. (Due grandi eventi internazionali hanno contribuito alla sua realizzazione: l’Esposizione internazionale del 1929 e i Giochi Olimpici del 1992, le cui infrastrutture sono tuttora usate dagli abitanti per attività permanenti).

Dopo le invenzioni di Gaudì il Montijuic appare perfino austero, l'immensità degli spazzi appena usciti su Placa d’Espanya dalla metro sorprende e dona una sensazione grandiosa di libertà. Incorniciata dalle due Torri Veneziane del

recinto fieristico, s’apre la straordinaria prospettiva dell’avenida Reina María Cristina, dove spicca la scalinata che conduce al Palazzo Nazionale di Montjuic (1929), (si può accedervi con scala mobile). Qui troviamo il Parco Juan Miròe numerosi edifici; dal Poble

Espanyol all'Anella Olimpica (il complesso di impianti sportivi realizzato per ospitare le

Olimpiadi del 1929), dal Palau d'Esports S.Jordi all'Universitat, domina l'imponente Torre delle comunicazioni con i suoi 119 mt, la cui antenna funziona anche da meridiana proiettando a terra la sua ombra ad indicare l'ora. (si può acquistare il biglietto presso la stazione della funivia, e una cabina vi porteràdavanti al Castello di Montjuïc (1640). Il viaggio sospesi in aria sarà emozionante oltre ad offrire vedute eccezionali. Noi non usiamo la funicolare...Gigi ama avere i piedi per terra sigh!). Nel tardo pomeriggio ritorniamo al camper per una doccia ristoratrice e una

piccola pausa, dopodichè ritorniamo sulla rambla e dopo aver cenato ritorniamoin Placa d'Espanya.Seguiamo il suono della musica e ci ritroviamo davanti una folla che circonda laFontana Magica (così detta perché la notte viene illuminata con più di 50 giochi d'acqua

e di luci).Lo spettacolo notturno di acqua, luci e suoni, che offre su questo sfondo è semplicemente indimenticabile... uno spettacolo!!! (l’accensione estiva è solo da Giovedì a Domenica dalle h22).

Per noi la visita di Barcellonatermina qui, ma voglio ricordare,per gli appassionati di calcio e non,Camp Nou, lo stadio del Barcellonache qui è una vera istituzione, e ilsuo museo. E per chi fosseinteressato, (io mi rifiuto

categoricamente) può andare in Plazade Toros a vedere la Corrida, anchese parte integrante della cultura del popolo spagnolo...noi facciamo volentieri ameno! ADIOS BARCELLONA!!! Salutiamo la città catalana e cominciamo a risalire la COSTA DEL MARESME, (se necessita km46 da Barcellona a Calella Camping Bungalows

El Far N41.61055 E2.64673 sul mare con parcheggio esterno), continuiamo verso nordfino in COSTA BRAVA dove situato su un promontorio sorge l'antico borgo medioevale di Tossa de Mar N41.73013 E292459 (seguire indicazioni centro

sportivo, parco con ciclabile). Il borgo medioevale detto Vila Vella è quasi completamente circondato da mura turrite delXII sec. (7 torri con cammino di

ronda percorribile). Dopo il pranzo prendiamo le bici e andiamo alla scoperta di questa pittoresca cittadina di

mare. Arriviamo sul lungomare e ammirando le distese azzurre e i tanti gabbiani che sempre sorvolano il litorale: proprio per omaggiare questo via vai di uccelli qui si trova il celebre monumento dedicato al Gabbiano Jonathan Livingstone (il celebre protagonista del libro di Richard Bach). Saliamo a piedi fino al castello ed infine ci rilassiamo sulla Platja Gran, la spiaggia più grande di Tossade Mar che si estende dal promontorio della Città Vecchia fino a raggiungere ilmonumento dedicato al Gabbiano. Dopo un paio d'ore ritorniamo al camper per uno spuntino e poi via in sella alle bici per esplorare il parcoalle spalle del parcheggio. Stamattina riprendiamo lamarcia facendo la costa, lastrada, curva dopo curva, ciregala scorci meravigliosi sulmare e su calette dalle acqueverdi smeraldo. Ci fermiamo a San Feliu deGuixols AA N41.77989 E3.02302 (C/S scomodi). Facciamo un giro per il paese, ora grosso centro turistico della costa Brava, ma fu un importante porto della Spagna e sino ai primi del ‘900 sede di importanti cantieri navali,facciamo acquisti al mercato locale e poi giornata di relax in spiaggia.Stamattina ci spostiamo di pochi km a Plaja d'Aro AA N41.81138 E3.05728.

Saltiamo in sella alle bici e attraversiamo tutto il paese,lasciamo le bici di fronte al camping Treumal per recarci aCala Pedrosa, intorno alla quale gira il caratteristico “Camin de Ronda! di S'Agarò un passaggio sospeso sulla costa che intervallato da scalette ci porta alla scoperta

di questa caletta dalle acque cristalline, qualche ora di relax sotto al sole e viaal camper. Doccia, cena e una passeggiata per le vie del centro che fa tanto Rimini e poi a nanna.Stamattina dopo aver caricato l'acqua (scomodissimo xchè è stata chiusa l'entrata e

quindi fatto tutto a mano con tanica) e scaricato la cassetta wc prendiamo la strada che da Platja d'Aro va verso Calonge per andare fuori dal camping Treumal dove possiamo scaricare le grige N41.83731 E3.08764 (ieri lasciando li le bici ci siamo accorti che c'è lo scarico fuori dal camping).

Riprendiamo la marcia lasciando momentaneamente la costa per recarci a Pùbol a visitare la Casa-Museo che Dalì arredò per la sua Gala (€8 cad) N42.01542 E2.98254. Entro solo io, Gigi gironzola per il paesino (non ne puòpiù di Gaudì e Dalì!). Raggiungo il giardino e nel garage del castello incontro un calesse ed una Cadillac. (La storia di questa macchina risale al 1976. Quando Gala e

Salvador Dalí erano negli Stati Uniti, la General Motors chiese a Dalí un disegno per un nuovo modello di Cadillac. Il disegno che non ebbe esito era intitolato, la Cadillac di Gala. Tuttavia la General Motors produsse un modello con il nome di Cadillac di Gala. Appunto per questo, Gala e Dalì pretesero 10.000 dollari per lo sfruttamento del nome e con

quella somma comprarono appunto la Cadillac.). Adiacente vi è l'ingrasso della cripta di Gala (venne costruita nel 1982 quando ormai non mostrava segni di miglioramento), dove l’11 giugno 1982 moriva in Portlligat e successivamente veniva imbalsamate e posta nell’attuale cripta in compagnia delle tre figure di gesso ed una giraffa disseccata. Al piano superiore trovo l'appartamento di Gala e unterrazzo, mentre in soffitta vi sono posti gli abiti da cerimonia.

Esco e Gigi è li che mi aspetta...non vede l'ora di ripartire verso la costa per fermarci a Roses, pranzo in uno sterrato con altri camper N42.26895

E3.14674, poi Gigi mi porta alla Cituadella e lui ritorna al parcheggio. Dopo circa un'ora abbondante ritorna a prendermi e proseguiamo costeggiando il Golfde Roses. Puntiamo ad attraversare il Parc Natural del Cap de Creus e scendere dall'altra parte del golfo. La strada che percorriamo (GI612/613) ci regala panorami incredibili sulla costa frastagliata e su un mare cristallino, Tante calette c'invitano a fermarci e appena troviamo uno spazio N42.38311 E3.15742 a Llancà Gigi ferma il camper e fino all'inbrunire non lo smuove piùnessuno ...sole...mare e relax!. Ripartiamo diretti al confine, entriamo in FRANCIA da Cap Cerbere dove ci fermiamo per la notte N42.43994 E3.17088. Oggi maciniamo un po di km,imbocchiamo la “Rout des vins” (D913/D914) costellata da tantivigneti e parecchie caves dovepoter fare degustazioni, latentazione è forte ma tiriamodritti. Nei pressi di Perpignanperdiamo un po' di tempo per un incendio causato da una macchina in fiammeed essendoci molto vento sé propagato sulla riva e anche la vegetazione ha cominciato a bruciare. Ci fermiamo per il pranzo e poi puntiamo verso Saline di Giraud per C/S alla AA N43.41276 E4.7315 (in Rue de la Bouvine, comunale-

segnalata. Colonnina Flot Bleu con servizi a gettone €2x200L d'acqua si compera nella struttura delle docce-l'acqua vicino allo scarico non è potabile-Sosta gratuita).

Proseguiamo ancora per qualche chilometro sulla bellissima strada chesegue la foce del fiume e raggiungiamo la Plage du Piemanson N43.34776 E4.78561. Qui la strada finisce e inizia una enorme e lunghissima spiaggia che separa il mare dagli stagni della Camargue.

C'eravamo stati ad aprile di ritorno da Lourdes e i paesi catari; era semideserta e il Mistral soffiava impetuoso, oggi lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è unico! La sabbia della spiaggia è punterellata da una marea dicamper, roulotte e tende, il bar è aperto e il Mistral è in ferie. Gigi ed io ci guardiamo intorno, mai visto tanti mezzi ricreazionali disseminati qua e la sulla spiaggia. Nonostante ce ne siano tantissimi non abbiamo che l'imbarazzo della scelta dove parcheggiare. Meravigliosoooooo!!!

Usciamo per una passeggiata verso il mare...Gigi mi guarda e si...in un posto così ci fermiamo almeno due giorni a rilassarci, prima di riprendere la via versocasa. Passiamo due giorni come si suol dire “allo stato brado”, niente vestiti e scarpe solo costume e occhiali da sole. Passeggiando sulla spiaggia ci accorgiamo che alle estremità di questa lunghissima spiaggia ci sono veri e propri accampamenti di rulotte e tende, gente che veramente vive allo stato brado lavando pentole e accessori nel mare e sulla spiaggia ci sono parecchi nudisti. Sentendoci un po' fuori luogo ritorniamo verso il centro della spiaggia per farci un bagno di sole, non di acqua perchè è veramente gelida.Stamattina lasciamo le Camargue…Ripercorriamo a ritroso un pezzodella D35, a Bac de Barcarin c’imbarchiamo (€5) per arrivaredall’altra riva della Rhone. Proseguiamo verso est, arriviamo a Martigues, attraversiamo Marsiglia edentriamo nel Parc Nationale de les

Calanques che ci porta a Cassis, antico villaggio di pescatori e naturalmente unposto per parcheggiare neanche l'ombra! Imbocchiamo la “Rue de Cretes” spettacolare strada che corre sulla cresta delle scogliere che unisce Cassis a LaCiotat con panorami spettacolari su Cassis e le calanques (un po' lontane). (traCassis, e la periferia di Marsiglia si estendono per circa 20km le celebri Calanques, canyon rocciosi alti, profondi e frastagliati caratterizzati da bianche falesie calcaree che si gettano a strapiombo nel mare creando delle insenature con calette dove le barche possono solo avvicinarsi senza attraccare, in quanto oasi protette. I calanchi possono essere esplorati via terra, per chi ha buone capacità escursionistiche, o più facilmente via mare).

Ci fermiamo a pranzare N43.19936 E5.55311 poi a piedi percorriamo uno dei sentieriche ci porta a picco sul mare. Il contrasto tra il bianco della pietra calcarea e il blu intenso del Mediterraneo creano, grazie ai raggi del sole, un paesaggio davvero unico, foto di rito e via

verso La Ciotat (cittadina nota per il suo storico legame con il mondo del cinema, qui

fu girato uno dei primi cortometraggi dei fratelli Lumierè, “L'arrivo di un treno alla

stazione di La Ciotat”), ma non ci fermiamo proseguiamo fino alla penisola di Giens per passare la notte ancora vicino alla spiaggia. Purtroppo però la nottenon passata tranquillamente, al contrario della volta scorsa la strada è molto trafficata. Al mattino stiamo un po' in spiaggia poi doccia veloce per rinfrescarci e via di nuovo sul camper. Sappiamo che la partenza da Giens significa lasciare la Francia e che purtroppo le nostre ferie sono quasi agli sgoccioli. Percorriamo una parte di strada statale, ma poi vedendo che la viabilità è a passo di lumaca entriamo nella costosissima autorutes francese fino a Menton per poi proseguire sulla costa italiana. L'intento sarebbe di fermarci per la notte a San Bartolomeo a mare AA N43.92424 E8.10505, ma quando arriviamo la troviamo interdetta ai camper e piena di macchine.Allora telefoniamo all'amico genovese e anticipiamo di un giorno la nostra visita. Stamattina i nostri amici vengono a prenderci con la macchina per un

giro panoramico sulla strada del monte Fascio dove sorge l'omonimo santuario...giusto per accontentarmi, poi giusto per accontentare Gigi si va a pranzo al ristorante ah!

Che dire le nostre ferie sono finite…Impostiamo il navigatore su “vai a casa” e per l'ora di cena siamo davanti al cancello con un po' di nostalgia ma con tanta tanta voglia di programmare il prossimo viaggio!!!

Hasta luego

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