free lecce n. 20 del 09.06.2012

16
Il riordino ospedaliero non è certo indolore e lo dimostra- no le tante manifestazioni che in questi mesi hanno difeso le strutture sanitarie destinate a chiudere. Sul piede di guerra, tra gli altri, sono anche gli operatori dell'ospedale di Ga- latina: in agitazione da mesi, ritengono infatti impensabile l'ipotesi di sopprimere il pun- to nascita del nosocomio lo- cale. Intanto il Comune di Trepuz- zi, per primo nel Salento, ha istituito un registro per le coppie di fatto, non unite cioè da vincolo matrimoniale. Cosa sollecitata anche dalla Regio- ne Puglia, che ha invitato tut- ti i Comuni a dotarsi al più presto di questo strumento. Concerti, serenate, opera per la Stagione Sinfonica d’Estate Il male e la banalità EDITORIALE di Aelle Fino al 31 luglio l’atrio di Palazzo dei Celestini e il Teatro Romano faranno da sfondo a 11 concerti; ospite d’eccezione Luis Bacalov 09 giugno 2012 Settimanale gratuito - Anno I - Numero 20 Il Movimento Regione Salento rinuncia all’assessorato. Per continuare ad appoggiare Perrone ha però chiesto che venga riconosciuta la discendenza di Pagliaro da Ugo Capeto e l’assegnazione del Principato di Frigole. Nulla può rendere la morte di una ragazza di 16 anni meno tragica, neppure la cattura del colpevole e la consapevo- lezza che pagherà per ciò che ha fatto. Molte cose possono invece rendere quanto è ac- caduto a Brindisi il 19 maggio ancora più insopportabile. Si tratta dei particolari emersi dalla cattura del benzinaio di Copertino, che rendono la fine di Melissa Bassi ancora più in- sensata, vittima del caso più che della cattiveria umana ma soprattutto vittima di quella che si dice una “vendetta pri- vata”. Non un atto eversivo, dunque, nessun intento di in- viare un messaggio, seppur folle e distruttivo, alla società. Diversamente dal “bombaro- lo” di De Andrè, l'assassino di Melissa aveva in mente solo il suo denaro e la frustrazione per aver subito un'ingiustizia. Sapere che quei 300mila euro avrebbero potuto cambiare il corso delle cose forse fa an- cora più male. Così come non da pace pensare che la scuo- la sia stata scelta solo perché casualmente vicina al tribu- nale ma molto più indifesa. Una questione di soldi, in- somma, unico credo di una so- cietà per molti versi alla deri- va come la nostra. Che ci fos- sero o meno Melissa e le sue compagne, appena arrivate a bordo del bus azzurro cielo della Stp, era solo un partico- lare, una banale fatalità, di quelle che richiedono la cita- zione d'obbligo di Hannah Arendt anche se quel libro di formazione non lo si è mai let- to. Pensando a chi quel libro e tutti gli altri non li leggerà mai. POST IT Baraccopoli Manifattura: il tetto dei senza tetto Colluto a pag. 7 Attualità Scade l'Imu, si salvi chi può Maci a pag. 5 Attualità La famiglia in lotta Tra tagli dei punti nascita e un registro delle unioni di fatto che stenta a decollare, la famiglia prova a stare a galla

Upload: andrea-colella

Post on 18-Mar-2016

219 views

Category:

Documents


2 download

DESCRIPTION

Settimanale d'informazione di Lecce

TRANSCRIPT

Page 1: FREE Lecce n. 20 del 09.06.2012

Il riordino ospedaliero non ècerto indolore e lo dimostra-no le tante manifestazioni chein questi mesi hanno difeso lestrutture sanitarie destinate achiudere. Sul piede di guerra,tra gli altri, sono anche glioperatori dell'ospedale di Ga-latina: in agitazione da mesi,ritengono infatti impensabilel'ipotesi di sopprimere il pun-

to nascita del nosocomio lo-cale. Intanto il Comune di Trepuz-zi, per primo nel Salento, haistituito un registro per lecoppie di fatto, non unite cioèda vincolo matrimoniale. Cosasollecitata anche dalla Regio-ne Puglia, che ha invitato tut-ti i Comuni a dotarsi al piùpresto di questo strumento.

Concerti, serenate, opera per la Stagione Sinfonica d’Estate

Il male e la banalitàEDITORIALE

di Aelle

Fino al 31 luglio l’atrio di Palazzo dei Celestini e il Teatro Romano faranno da sfondo a 11 concerti; ospite d’eccezione Luis Bacalov

09 giugno 2012Settimanale gratuito - Anno I - Numero 20

Il Movimento Regione Salento rinunciaall’assessorato. Per continuare ad appoggiare Perroneha però chiesto che venga riconosciutala discendenza di Pagliaro da UgoCapeto e l’assegnazione del Principatodi Frigole.

Nulla può rendere la morte diuna ragazza di 16 anni menotragica, neppure la catturadel colpevole e la consapevo-lezza che pagherà per ciò cheha fatto. Molte cose possonoinvece rendere quanto è ac-caduto a Brindisi il 19 maggioancora più insopportabile. Sitratta dei particolari emersidalla cattura del benzinaio diCopertino, che rendono la finedi Melissa Bassi ancora più in-sensata, vittima del caso piùche della cattiveria umana masoprattutto vittima di quellache si dice una “vendetta pri-vata”. Non un atto eversivo,dunque, nessun intento di in-viare un messaggio, seppurfolle e distruttivo, alla società. Diversamente dal “bombaro-lo” di De Andrè, l'assassino diMelissa aveva in mente solo ilsuo denaro e la frustrazione

per aver subito un'ingiustizia.Sapere che quei 300mila euroavrebbero potuto cambiare ilcorso delle cose forse fa an-cora più male. Così come nonda pace pensare che la scuo-la sia stata scelta solo perchécasualmente vicina al tribu-nale ma molto più indifesa. Una questione di soldi, in-somma, unico credo di una so-cietà per molti versi alla deri-va come la nostra. Che ci fos-sero o meno Melissa e le suecompagne, appena arrivate abordo del bus azzurro cielodella Stp, era solo un partico-lare, una banale fatalità, diquelle che richiedono la cita-zione d'obbligo di HannahArendt anche se quel libro diformazione non lo si è mai let-to. Pensando a chi quel libro etutti gli altri non li leggeràmai.

POST IT

BaraccopoliManifattura:il tetto deisenza tetto

Colluto a pag. 7

Attualità

Scade l'Imu, si salvi chi può

Maci a pag. 5

Attualità

La famiglia in lotta Tra tagli dei punti nascita e un registro delle unioni di fatto che stenta a decollare, la famigliaprova a stare a galla

Page 2: FREE Lecce n. 20 del 09.06.2012

2 9 giugno 2012

Attualità

“Se non fosse per la determi-nazione e la buona volontà dichi ha scelto di stare dalla par-te delle donne, non funzione-rebbe davvero nulla”. PaolaPovero (nella foto), compo-nente del direttivo regionaledel Pd e operatrice sanitaria nelreparto di ostetricia e gineco-logia del “Fazzi” di Lecce, nonha peli sulla lingua. Si con-fronta ogni giorno con i disser-vizi dell’ospedale e con il dolo-re ed il disagio delle donne. Fai conti, quotidianamente, conl’impossibilità di offrire un ser-vizio adeguato. E ogni giorno,nonostante tutto, riesce a ga-rantire le prestazioni necessa-rie. “Con soli 3 medici nonobiettori su 20 è davvero dura.Facciamo salti mortali per cer-care di tutelare le donne, giàprovate da questa esperienza”. Ma qual è la tendenza? Cisi aspetterebbe una dimi-

nuzione delle interruzio-ni…Purtroppo non è così. Vuoi perla carenza di strutture che pra-ticano l’interruzione, vuoi per lascarsa cultura della prevenzio-ne, il numero invece è in au-mento. Pensa che lo scorsoanno, in tutto il 2011 abbiamoavuto 395 I.v.g. (interruzionivolontarie di gravidanza, n.d.r.),mentre nel solo primo quadri-mestre del 2012 sono state200. Stessa tendenza ancheper le interruzioni con la pillo-la RU486: l’anno scorso 141,quest’anno siamo già a 161.Anche le interruzioni terapeu-tiche, in seguito a diagnosi digravissime anomalie che met-tono a rischio la vita del bam-bino o della mamma, sono inaumento. Probabilmente per-ché i mezzi di diagnosi prena-tale sono sempre più sofistica-ti. E poi c’è la crisi economica,

che certo non incoraggia a for-mare una famiglia. Ma cosa avviene ad unadonna che si rivolga a voiper un’interruzione?Innanzitutto le si consiglia di ri-volgersi al Consultorio, doveuno staff qualificato tra psico-logi, sociologi e medici ha ilcompito di cercare di rimuove-re gli ostacoli che impedisconoalla donna di portare a terminela gravidanza. Se, nonostantetutto, ha ancora bisogno di noi,dopo la certificazione aspet-tiamo i sette giorni di rito (perlasciare il tempo di riflettere) epoi fissiamo l’appuntamento. Poi cosa accade? Dove vie-ne accolta la donna?Questo è il punto dolente. Nondisponiamo di un reparto ap-posito, per cui devo fare saltimortali per tentare di proteg-gere la paziente ed evitarle ilcontatto con le puerpere. Cio-

nonostante, il problema rima-ne. Pensa che le interruzioni ei parti avvengono nello stessoluogo, con il rischio che da unaparte una donna sia in travaglioe nell’altra si stia interrom-pendo una gravidanza. È terri-bile!. Che si può fare, allora, perrisolvere il problema?Abbiamo posto la questione aldirettore sanitario, ma non ab-biamo ricavato nulla se nonuna reazione di sdegno perquanto accade. Aspettiamo cheall’indignazione seguano fatti. E il riordino ospedaliero?Può aiutare?Finché al centro di tutto rima-

ne la questione economica, pri-ma che il benessere dei pa-zienti, la situazione rimarràimmutata. Non basta cambia-re le persone, è necessario cam-biare logica. La politica ha fal-lito, anche il mio partito hasbagliato. Sarebbe necessario ri-partire dalla redazione di unpiano strategico a partire dalleesigenze reali. Il criterio non do-vrebbe essere il numeri di par-ti per decidere il destino di un

punto nascita, quanto la realeutilità sul territorio, la stru-mentazione esistente, la quali-tà del servizio offerto, insomma. Lamentate da tempo unproblema di carezza dipersonale infermieristico,va meglio da quando han-no chiuso Campi? Vuoi scherzare? Hanno spo-stato personale dal “Fazzi” aCampi, non viceversa. Te l’hodetto, siamo alla follia. (m.p.)

“Abbiamo cercato di mettere inequilibrio il sistema sperandodi non addolorare i cittadinima soprattutto sperando dinon ferire il diritto alla saluteche è la cosa più importante dasalvaguardare”. È preoccupa-to il presidente Nichi Ven-dola (nella foto). E lo è a giu-

sta ragione. Il riordino ospe-daliero non è certo indolore.Lo dimostrano le tante mani-festazioni, comitati, presidiche in questi mesi hanno di-feso le strutture sanitarie de-stinate a chiudere. Già dopopoche ore dall’approvazionedel regolamento che darà il via

alle ultime fasi del piano, Ni-chi Vendola, abilissimo nel ta-stare il polso del popolo pu-gliese, ci ha tenuto a sottoli-neare che adesso è “arrivato iltempo del tanto atteso incre-mento delle piante organi-che”, che in un territorio affa-mato di posti di lavoro come il

nostro significa ossigeno. “Trapoche ore potranno partire iconcorsi per assumere medicie infermieri -ha aggiunto-. Ilnostro obiettivo fondamenta-le è guadagnare le risorse checonsentano al sistema Pugliadi traguardare una fase difficilee finalmente camminare ver-so obiettivi di miglioramentodel sistema sanitario”. Ma basterà la promessa dinuovi posti di lavoro a placa-re gli animi degli scontenti delpiano? Sul piede di guerra, tragli altri, sono anche gli ope-

ratori dell’ospedale di Galati-na. In agitazione da mesi, ri-tengono infatti impensabilel’ipotesi di sopprimere il pun-to nascita dell’ospedale di Ga-latina, giocano adesso la guer-ra delle carte. Spiega RinaPalamà, responsabile Uil lo-cale: “A firma dei sindacati,Cgil, Cisl e Uil, è stata inoltratauna richiesta di relazione tec-nica che certifichi per en-trambi i presidi ospedalieri illivello di sicurezza dei relati-vi immobili, anche in previ-sione di eventi sismici e altre

calamità naturali. Non ci pos-siamo arrendere, dobbiamotentare tutte le strade per sal-vare un punto nascita di vita-le importanza per il territorio”.Il tempo evidentemente strin-ge -la chiusura è prevista en-tro giugno- e si gioca il tuttoper tutto. Quanto sia delicata la que-stione dei punto nascita, evi-dentemente, lo sa bene ancheVendola che, entrando nellospecifico, ha dichiarato inoltre:“Secondo quanto scritto nellelinee guida del Ministero, sonostati chiusi tutti quelli conmeno di 500 parti all’anno.Uniche due eccezioni: Scorra-no, che aveva pochi parti al disotto di questa cifra ma che in-vece serviva un territorio cheaveva necessità, e Canosa che,al contrario, insisteva in unaAsl con molti punti nascita aldi sopra della cifra indicata dalMinistero”. Come dire: l’ho dovuto fare,ma l’ho fatto al meglio possi-bile.

Melissa Perrone

Punti nascita, il gioco si fa duro Richiesta la relazione tecnica sugli ospedali di Galatina e Copertino. Vendola: a breve i concorsi per il personale

Paola Povero racconta la vita del reparto di ostetricia. Tra disservizi e miracoli quotidiani

“La politica ha fallito”

È emergenza anche sul fron-te dei centri riabilitativi. LaCgil di Lecce lancia l'allarmee chiede alla Asl di non chiu-dere i Centri riabilitativi del-la provincia. L’Azienda sa-nitaria aveva infatti prean-nunciato che dal 1° giugno inpoi non avrebbe più garan-tito il servizio. "Non è pen-sabile che si lascino le fami-glie dei diversamente abilisenza alcun sostegno -spie-

gano dal sindacato-, né sipuò ipotizzare una interru-zione del percorso di socia-lizzazione e di inserimentodegli utenti. Secondo quan-to stabilito, dovrebbero essegli Ambiti sociali di zona aprendere in carico questa ti-pologia di servizio ma, vistala situazione di disastro in cuiversa il settore sanitario, il ri-schio è che si cancelli il ser-vizio".

Centri riabilitativi a rischio chiusuraLa denuncia della Cgil: i costi dell'inefficienza sulle spalle dei più deboli

Page 3: FREE Lecce n. 20 del 09.06.2012

3 9 giugno 2012

Attualità

Il 6 giugno è un giorno im-portante per le donne ita-liane. È il giorno scelto permanifestare, ancora e an-cora, per la difesa della leg-ge 194/78. È il giorno dellaCampagna nazionale control’obiezione di coscienza.A Lecce a scendere in piaz-za sono state la Casa delleDonne di Lecce e la Con-sulta di Bioetica. “Un buonmedico non obietta: rispet-ta la scelta delle donne di in-terrompere la gravidanza” èscritto sui volantini distri-buiti nel piazzale dell’ospe-dale Vito Fazzi. “Abbiamodeciso di tornare in piazza -spiegano- perché nei pros-simi anni l’esigua percen-tuale di medici non obiettoritenderà a diminuire ancora,a causa dei pensionamenti.Una situazione preoccu-pante che altro non faràche limitare il diritto alla li-bera, per quanto sofferta,scelta delle donne e ostaco-lare la corretta applicazione

di una legge dello Stato. Èevidente che il tentativo diconciliare l’autonomia delpaziente con quella del me-dico è fallito. Ora dobbiamoscegliere se tutelare a ognicosto l’autonomia del pro-fessionista sanitario oppu-re schierarci dalla parte del-le donne e della loro batta-glia per la libertà e i diritti.Noi abbiamo scelto: il buonmedico non obietta. Ri-spetta la scelta delle donnedi interrompere la gravi-danza. Pensiamo che ilbuon medico non sia quel-lo che protegge la propriacoscienza a ogni costo, maquello che sta vicino alladonna e non si sottrae allasua richiesta di aiuto”.In piazza, tra le altre, anchemolte operatrici sanitarie egiovani donne. “L’obietti-vo -spiegano- è soprattuttosensibilizzare il personalesanitario”. Per tutte lo slo-gan resta lo stesso: la 194non si tocca. (m.p.)

Campagna contro l'obiezione di coscienza. Un volantinaggio nel piazzale del “Fazzi” per sensibilizzare il personale sanitario

"Riserviamolo solo alle famiglie con figli"

La crisi la pagano soprattut-to le famiglie. È da qui che sa-rebbe necessario ripartire.Ne è convinto SalvatoreRuggeri (nella foto), onore-vole Udc, che all’indomanidell’incontro mondiale sullafamiglia crede sia necessarioriaccendere un faro su quel-lo che definisce il cuore pul-sante della società. “È l’unicovero ammortizzatore di unacrisi che sta erodendo sempre

di più le certezze e le speran-ze nel futuro, soprattutto peri nostri giovani -ha ribadito-, proprio per questo è neces-sario rilanciare le politiche fa-miliari”. Si torna allora a parlare diquoziente familiare, adegua-to però al momento di pro-fonda crisi economica. Se in-fatti il ministro Andrea Ric-cardi aveva tirato il freno suquesta proposta, a causa del-

la mancanza di fondi da de-dicare, Ruggeri rilancia, pro-ponendo di riservarlo allesole famiglie con figli a cari-co. “Siamo convinti -ha di-chiarato Ruggeri- che questopotrebbe essere un segnalepositivo, una risposta da par-te delle istituzioni al disagiocrescente dei cittadini: il ri-schio è che, in caso contrario,gli italiani sentano la politicasempre più lontana”.

Crisi e famiglie, Ruggeri rilancia il quoziente familiare

Le streghe son tornate

A pensarci bene sembra qua-si la storia della formichinache pian pianino, con costan-za, finisce per abbattere l’enor-me albero. Dopo anni di bat-taglie, polemiche, scontri cul-tural-religiosi, un piccolo Co-mune, senza far troppo ru-more, ha conquistato unavamposto nella modernità,istituendo il primo registroper le unioni di fatto nel Sa-lento. Succede a Trepuzzi dove ades-so anche le famiglie di convi-venti, non unite cioè da vin-colo matrimoniale ma ‘solo’dal loro amore, potranno go-dere dei diritti riservati alle al-tre famiglie. Cosa oltretuttosollecitata di recente anchedalla Regione Puglia, che hainvitato tutti i Comuni a do-tarsi al più presto di questostrumento di civiltà. Niente distraordinario, dunque, mauna scelta che permette diporre fine alle sperequazionitra cittadini, permettendo adesempio a tutti l’accesso allegraduatorie per l’assegnazio-ne delle case popolari. Sembra cosa da poco, ma il ri-conoscimento delle unioni ci-vili è da anni al centro di lun-ghe battaglie. La questione,ovviamente, non si limita al lo-cale. Sul piano normativo, di-fatti, l’Italia a differenza dialtri Paesi europei non si è an-cora dotata di una specifica le-gislazione. Nel tempo sonostate tante le proposte di leg-ge in tal senso, nessuna peròè mai divenuta legge. L’ultima,in ordine di tempo, è stataquella dei “Dico” nel 2007, du-rante il governo Prodi, quan-do la proposta trovò forti re-

sistenza anche nell’area cat-tolica dello stesso centrosini-stra. La questione in verità trovatanti ostacoli soprattutto per-ché, secondo i più riluttanti,ufficializzare le coppie di fat-to potrebbe essere un viaticoper il riconoscimento anchedelle famiglie omosessuali.Questione che invece non sus-siste già da tempo in altriPaesi dell’Unione Europeadove, come in Spagna, la fa-

miglia non è determinata dalsesso dei suoi componenti,ma dal tipo di rapporto affet-tivo e dalla convivenza. Indi-pendentemente dalle scivo-lose questioni culturali, restail fatto che indicazioni chiareverso un’apertura del concet-to di famiglia è arrivato dallostesso Parlamento Europeoche il 13 marzo di quest’annoha varato una risoluzione se-condo la quale gli Stati mem-bri dell’Unione europea (fra

cui ovviamente l’Italia) “nondevono dare al concetto di fa-miglia definizioni restrittiveallo scopo di negare prote-zione alle coppie omosessua-li e ai loro figli”. Una spinta, dunque, per il su-peramento di tutti gli ostaco-li legislativi che sembra co-minciare ad avere esiti positi-vi. Difficile invece prevedere itempi necessari a che la cul-tura si allinei alla storia.

(m.p.)

DIRITTI CIVILI, DA TREPUZZI IL PRIMO RICONOSCIMENTO ALLE COPPIE DI FATTO

Istituito il primo registro delle famiglie di fatto del Salento. Esempio destinato a fare scuola

Di fatto e di frontealla legge

Page 4: FREE Lecce n. 20 del 09.06.2012

4 9 giugno 2012

Page 5: FREE Lecce n. 20 del 09.06.2012

Calcolatrici alla mano e tantapazienza: si avvicina la sca-denza per il pagamento dellaprima rata dell’Imu e cresce laconfusione tra i cittadini chedevono fare i conti -letteral-mente- con l’imposta munici-pale unica per la prima casa,varata dal Governo Monti perdare nuova linfa vitale al bi-lancio pubblico in affanno. Laprima tranche della tassa cheporterà complessivamente nel-le casse del Comune di Leccecirca 21 milioni di euro, vaversata entro il 18 giugno pres-so un qualsiasi sportello ban-cario e postale oppure tramiteinternet utilizzando il sito del-

l’Agenzia delle Entrate o quel-lo della propria banca (per chiusufruisce già del servizio dihomebanking) compilando ilmodello F24. Da mesi il tema Imu è al cen-tro dei dibattiti politici e delloscontro tra le amministrazionicontrarie all’applicazione del-la tassa e il Governo ma conl’avvicinarsi del “giorno x” la“palla” passa ai cittadini pro-prietari di immobili che daqualche giorno hanno iniziatoad affollare uffici postali, ban-che e Caaf in cerca di aiuto echiarimenti. II primo e più dif-ficile passaggio da superareper il cittadino-contribuente

è riempire nel modo giusto lecaselle del modulo “F24 sem-plificato”: districarsi tra i codicicatastali e le moltiplicazioniche servono per calcolare l’Imunon è cosa facile per chi non haconfidenza con i meccanismidel fisco e soprattutto per glianziani. Per questo motivo Palazzo Ca-rafa, così come tanti altri Co-muni italiani, ha deciso di cor-rere ai ripari e di offrire aiuto-telematico e non- a quantisono alle prese con il calcolodell’imposta sulla casa. Il sitoufficiale del Comune mette adisposizione un sistema per ilcalcolo automatico che con-

sente, attraverso un link, diricavare dati utili, produrre estampare direttamente da casail modello F24. Per i cittadiniche hanno almeno 70 anni,invece, è attivo da lunedì scor-so uno sportello presso l’Uffi-cio Tributi di via Palumbo n. 4aperto dal lunedì al venerdì

dalle 9.30 alle 12, che offre as-sistenza gratuita ai proprieta-ri anziani di abitazioni che do-vranno presentarsi muniti dicarta d’identità e visura cata-stale. Come per la vecchia Ici, chiun-que sia proprietario di un im-mobile (con relative pertinen-ze) oppure di un terreno è te-nuto a pagare l’imposta calco-lata sulla base della renditacatastale (l’imponibile si calcolaperò aggiungendo a quest’ulti-ma la rivalutazione del 5% e un“moltiplicatore” che varia inbase alla tipologia dei fabbri-cati) alla quale si applica l’ali-quota stabilita dai Comuni. ALecce l’aliquota è stata mante-nuta allo 0,4 % che è il minimo

imposto dal Governo ma non èescluso che per la seconda e laterza rata (che scadranno ri-spettivamente il 16 settembree il 16 dicembre) l’esecutivo diPalazzo Carafa non applichidelle modifiche: il rialzo o il ri-basso può oscillare dello 0,2 %e c’è tempo per decidere fino al30 settembre. Se la casa diproprietà è anche quella di re-sidenza si applica uno sconto di200 euro, di 50 euro per ognifiglio con meno di 26 anni a ca-rico (la detrazione massima èdi 600 euro). Anche il sinda-cato Codacons ha attivato il nu-mero nazionale 892.007 alquale rivolgersi per chiedere in-formazioni.

Maria Grazia Maci

5 9 giugno 2012

Attualità

Sportelli e numeri verdi a disposizione dei cittadini per il primoappuntamento con l'Imu. Al Comune di Lecce 21 milioni di euro

Per fare il nostro esempiouseremo un appartamentodi categoria A di 8 vani inzona Stadio con annessobox auto con una rendita ca-tastale di 1.012 euro (tra lepiù alte) l’imposta Imu ar-riva a quasi 549 euro al-l’anno. Per un calcolo velo-ce è possibile usufruire delservizio on line presente sulsito del Comune di Lecceavendo alla mano la visuracatastale: il format del cal-colatore elettronico chiededi indicare la tipologia del-l’immobile, la rendita cata-stale dell’immobile da tas-sare, la quota e i mesi dipossesso ed eventuali indi-catori per le detrazioni.L’appartamento preso adesempio usufruisce soltan-

to dello sconto da 200 euroin quanto prima abitazione.Lo stesso procedimento è ri-chiesto anche per il calcolodell’imposta sul box autodi pertinenza: tipologia erendita catastale. Con un “click”, il calcolato-re elettronico applica tuttele variabili, la rivalutazionee il “moltiplicatore” che inquesto caso è pari a 160, esnocciola le cifre da pagarein due o in tre rate, cosìcome consentito dalla legge.La prima rata, quella conscadenza il 18 giugno, è di274 euro. Come ultimo stepsi può cliccare su “stampaF24” per ottenere il modu-lo compilato con il quale re-carsi in banca oppure allosportello postale. (m.g.m.)

Ecco come calcolarla da casaScade l'Imu, si salvi chi può

Page 6: FREE Lecce n. 20 del 09.06.2012

6 9 giugno 2012

Politica

Sono passati 30 giorni dalvoto di Lecce. Un lungo mesenel quale le politica cittadinasi è logorata tra le ruvide po-lemiche interne al centrosi-nistra e qualche iniziativa uti-le a non dichiarare clinica-mente morta la macchina am-ministrativa. Arte della so-pravvivenza, tout court. Inquesto torpore pre-estivo, Lec-ce, ancora una volta, si rivelaun’eccezione nel panorama

nazionale: dopo il record per ilprimo cittadino più suffraga-to d’Italia, il ritardo inspiega-bile -viste le premesse- nellanomina della nuova Giuntacomunale. Mentre i neo eletti sindaci, intutto il Paese, sono al lavoro findal giorno successivo alla loroproclamazione, Paolo Per-rone, dopo una lunga e meri-tata vacanza, prende e pre-tende tempo per formare la

sua squadra di governo. Al dilà del plebiscito per la ricon-ferma del candidato -ora sin-daco- Perrone, la supremaziadel suo partito in termini nu-merici lasciava presagire unapiù lesta decisione; tuttavia, èlecito immaginare che la bat-taglia per le poltrone che con-tano si stia consumando tuttain casa Pdl. Più di qualcunosospetta che cotanta attesa siadettata non tanto dal do ut des

fra liste e alleati, ma dall’au-tentico “bagno di sangue” chel’altissima concentrazione divoti nel Popolo della Libertà hascatenato. Una guerra fratri-cida che ha portato diversicandidati a confrontarsi nelclaustrofobico margine di unamanciata di preferenze. Intanto, però, all’ombra di Pa-lazzo Carafa, Lecce continuaad attendere delle risposte. Ilbilancio deve essere ancoraapprovato, l’albo pretorio deveessere ancora reso pubblico, ilfilobus deve essere ancoracompletato. Il lungo elencodegli “ancora” aspetta -a dis-petto dell’urgenza- Perrone ei suoi nuovi assessori per es-sere cancellato. E non è uncaso che per più di qualcuno siparla di un ritorno alla vecchiadelega, per finire il lavoro in-iziato. È certamente questo ilcaso di Attilio Monosi, chedovrà portare ancora il pesodel Bilancio, una voce che diquesti tempi non potrà mai di-ventare foriera di buone noti-zie, e forse proprio per questovorrebbe almeno liberarsi deiTributi, passandoli a Damia-no D’Autilia. Il neo assesso-re, sempre che decida davve-ro di abbandonare la prsiden-za di Alba Service, potrebbequindi approdare a questa de-lega non proprio appetibileinvece che all’Urbanistiche,

che pure gli viene attribuita. Ilsettore della pianificazione ur-bana ha infatti al momento di-versi contendenti, primo tratutti l’uscente severo Martini,che se sarà confermato ingiunta non mollerà certamen-te l’osso. Secondo, lo stesso Monosi,che da supersuffragato, fattosalvo Gaetano Messuti cuisalvo sorprese è già destinatala poltrona di vicesindaco, po-trebbe far pesare il proprio

diritto non scritto di avere laprima scelta. Nonostante ilvia libera del movimento Re-gione Salento che ha cavalle-rescamente rinunciato a qual-siasi pretesa nei confronti delprimo cittadino, Perrone deveinsomma mettere a punto gliultimi dettagli, come quello de-lle quote rosa, che stanno alPdl come i giovani al Pd. Mol-to presenti, ma quasi semprea parole.

Andrea Gabellone

Giunta col freno a mano, ecco cosa rallenta Perrone

A più di un mese dalla sua in-augurazione, sul “primo parcourbano della città”, come loha definito l’amministrazionecomunale di Lecce, incombeun’incognita fondamentale. Leacque utilizzate per irrigare ilnuovo Parco di Belloluogo -oparte di esso- potrebbero essereinquinate. Il condizionale, avoler rispettare le opinioni sultavolo, è d’obbligo. Da unaparte c’è Carlo Salvemini(nella foto), neo consiglierecon Lecce Bene Comune, e da-ll’altra il sindaco Paolo Perro-ne. In breve, Belloluogo si tro-va a ridosso di un‘area -l’ex de-posito Apisem- contaminata,nella falda acquifera, da idro-carburi come benzene, toluene,

xileni, etilbenze, stirene, naf-taline e Mtbe. Una perizia della Procura dellaRepubblica evidenziava, nelnovembre scorso, come alcunipozzi del parco presentasseroconcentrazioni superiori al con-sentito proprio di Mtbe, unsospetto cangerogeno. La sor-presa, a distanza di qualchemese, è arrivata da PalazzoCarafa: “Noi abbiamo fatto leanalisi sull’acqua che viene uti-lizzata per irrorare il prato e lepiante e sono risultate negative,perché rispondono ai criteriimposti dalla legge”. Queste leparole del sindaco Perrone. Inbuona sostanza, la consulenzatecnica della Procura dice unacosa e l’amministrazione ne

dice un’altra. Le analisi cui hafatto riferimentoPerrone sono stateeseguite dal dot-tor Filippo Sell-eri del laboratorioEcolab. “L’a-gronomo del parco, VincenzoMello -ci ha spiegato Selleri-, èvenuto da me, chiedendomi dianalizzare le acque di un poz-zo di Belloluogo; non sapevonemmeno che esistesse unaperizia della Procura a riguar-do. Non abbiamo riscontratopresenza di Mtbe perché questocomposto non rientra nellatabella di verifica di inquina-mento delle acque. Semplice-mente, non è stato ricercato”.

Fin qui, quelle che sono le con-siderazioni tecniche. Rimane, alnetto delle dichiarazioni sentitenegli ultimi giorni, un nododa sciogliere: l’attuale stato delParco di Belloluogo è compat-ibile con la tutela della salutepubblica? Nessuno, a dire ilvero, ha lanciato allarmi dram-matici chiedendo la chiusuradell’area, ma i cittadini leccesihanno il diritto di sapere.

(a.g.)

Belloluogo, se il benzene minaccia il nuovo parco

Aumenta la pressione su Paolo Perrone per la com-posizione della nuova Giunta comunale. Da qualchetempo le notizie più innocue celano in realtà mes-saggi chiarissimi per il primo cittadino che rischia diessere preda di una crisi nervosa, più di quando loaccusarono spendere un capitale per cotonarsi i ca-pelli per eliminare l’effetto somiglianza con NapoOrso Capo. Ultimo in ordine di tempo, Roberto Marti (il Mambanero) che ha diffuso un comunicato di questo tenore:“Pur comprendendo il momento di frenessssia me-diatica, dovuto all’imminente compossssizione dellaGiunta di Palazzo Carafa, devo necessssssariamentesmentire le notizie di ssssstampa che riportano di unmio incontro avvenuto ieri con il coordinatore pro-vinciale del Pdl Antonio Gabellone e avente per og-getto equilibri e posizioni politiche al Comune e allaProvincia di Lecce. Il mio rapido confronto con ilpresssssidente Gabellone aveva ragioni del tutto per-ssssonali e per niente riconducibili alla ssssituazionepolitico-amministrativa di Palazzo Carafa e di Pa-lazzo dei Celestini. Il mio invito resta lo ssssstesso:verificare con i diretti interessati la veridicità dellenotizie che ssssi riportano, onde evitare la pubblica-zione di fatti che non hanno fondamento. E porta-temi un topolino, per favore, che ho fame”. Dasettimane Perrone non esce dalla sua stanza…

Il filobus diventa a pagamento. Sorpresa per i citta-dini leccesi che dopo 4 mesi di utilizzo gratuitoadesso devono sborsare 80 centesimi. Comprare ilbiglietto a bordo del mezzo invece costerà 1,50 euro.I giostrai Marsico hanno chiesto di partecipare allagestione.

Il rischio di inquinamento della falda acquifera dovutoai vecchi depositi di carburante dei Semeraro guastala festa agli amanti del verde, che finalmente hannoun vero parco urbano

Page 7: FREE Lecce n. 20 del 09.06.2012

7 9 giugno 2012

Attualità

“Lo scriva che abbiamo biso-gno di aiuto, lo scriva. Noiqui siamo abusivi, sì, e ci aspet-tiamo pure che prima o poivengano a sfrattarci. Ma ètroppo facile mandarci via e la-sciarci per strada. Sono venu-ti sindacati, politici. Tutti han-no visto le condizioni in cuiabitiamo. E poi hanno chiusogli occhi”. Francis è un fiumein piena, non smette di parla-re, mentre in punta di piedi en-triamo nella sua baracca. Vie-ne dalla Liberia, dal 2004 è inItalia, di anni ne ha 33. È sta-to uno degli “schiavi del foto-voltaico”, operaio Tecnova.Ora lavora in nero nei cantie-ri edili della zona. E quandotorna a casa, torna qui, in unodei depositi della ex Manifat-tura tabacchi di via Birago, aLecce. Uno stanzone buio econfuso, abitato anche da altriquattro ragazzi. Ghana, Sene-gal. C’è mezza Africa qui dentro etutti sono giovanissimi. Han-no pranzato da poco, l’odoredel pomodoro è ancora nel-l’aria. A destra e sinistra, bran-de spoglie, televisori accata-stati, stracci usati come divi-sori. “Tu non immagini il fred-do, quest’inverno. Non ci sonovetri alle finestre e ora temia-mo che possano entrare ani-mali. E poi non c’è luce, usia-mo una torcia. E non c’è l’ac-qua. Ci laviamo come le bestie,in quella tinozza”. Da fuori, da quel portone gri-gio di legno, non t’aspetti cosa

ci sia dentro. Francis te lo fatoccare con mano. E tutto di-venta un’altra storia. È da ol-tre un anno che vive qui. “Puravendo il permesso di sog-giorno, il contratto regolare dilavoro non te lo fa nessuno-dice-. E senza di quello, ancheun contratto d’affitto diventaimpossibile. Io da Lecce nonvorrei andar via, ma questa si-tuazione è uno schifo. Eppureun tetto almeno ce l’ho”. Ha ri-nunciato da tempo alla corsa aiposti letto nella comunità Em-maus, la struttura accanto allaChiesa dell’Idria gestita dallaCaritas. Troppo piccola, con-cepita per appena 15 ospiti, chea volte diventano 20, ma di piùnon si può. Alternative non ce ne sono.Perché a Lecce continua amancare un dormitorio pub-blico e non basterà neppure laCasa della Carità della Dioce-si. La sua apertura era previstaper gli inizi di giugno, “slitte-rà agli inizi di ottobre, perchéil cantiere ci verrà consegnatoa fine mese e poi dobbiamoavere il tempo di allestirla”,dice don Attilio Mesagne,responsabile della Caritas. In via Birago, nel frattempo, ilbocciofilo comunale divide ilmarciapiede con migranti eclochard, che sono diventati dicasa. Giovina, una ragazza diSalerno, lo ha scritto a chiarelettere fuori dalla porta. E i di-rimpettai non fanno problemi.“È da almeno tre anni chequesti vecchi garage sono oc-

cupati. È gente tranquilla, cista simpatica. Meriterebbe dimeglio, però”. Il signor Antonio vive dall’al-tra parte della strada, propriodi fronte, e se la prende con chida qui non è mai passato. Nonun amministratore, non un

assistente sociale. “Come senon ci fossero quei poveri cri-sti. Forse aspettano solo cheinizino i lavori nella manifat-tura, così saranno costretti adandarsene. E avranno risolto ilproblema”.

Tiziana Colluto

Saranno tutti rasi al suolo i ga-rage occupati dai senza tetto.Un risvolto sociale che sembranon importare a nessuno. Siinizierà proprio da lì per farspazio a parcheggi e giardini.Lo scintillio di domani chedeve cancellare la miseria dioggi. È il progetto nel casset-to su via Birago e sulla suagrande manifattura tabacchidegli anni ’30. Milioni di europer la riqualificazione dei treenormi plessi, disposti a staf-fa di cavallo, e del parco verdetutt’intorno. Un intervento destinato a ri-disegnare il volto dell’intero

quartiere, alle porte del centrostorico e a ridosso della lineaferroviaria. Il vecchio deposi-to per la lavorazione delle si-garette accoglierà uffici, studiprofessionali, negozi, cinema,laboratori artigianali, appar-tamenti. Saranno rase al suo-lo, invece, le superfetazioni,quei corpi di fabbrica aggiun-ti quaranta anni fa. Al loro po-sto, alberi e parcheggi inter-rati, che si aggiungeranno apiazze semiaperte, funzionaliper caffè ed eventi, mercati eattività sportive. Destinazione urbanistica re-sidenziale, commerciale e di-

rezionale ad un’area che fino-ra è stata industriale. Il Co-mune dovrebbe fruire deglispazi pubblici per almeno28mila metri quadri sui53mila complessivi. La granparte di questi, 49mila, giànella piena disponibilità diuna società milanese, la Redsrl, proprietaria degli immo-bili, del progetto e dei soldi cheverranno investiti. Chi è la Red? Non un’impresaqualunque. A portare a gallal’intreccio è stato il quotidiano“Il Paese Nuovo”, solo qualchegiorno fa. La Red, infatti, è unadelle società figlie della galas-

sia Intini, il gruppo bareseche rappresenta un colosso inItalia nel settore costruzioni,energia, rifiuti. Lo stesso che,tra gli altri, per il momento, siè aggiudicato i lavori per l’al-largamento della Statale 275.Lo stesso coinvolto nello scan-dalo “sanitopoli” pugliese, conil nome di Enrico Intini, dale-miano doc, tirato in ballo daGiampaolo Tarantini. Lo stes-so che ha tentato la scalata aFinmeccanica. E che ritornaanche nelle inchieste napole-tane su appalti e spazzatura.Non affatto, si diceva, un’im-presa qualunque. (t.c.)

È una società del gruppo Intini la proprietaria dell’immobile e l’ispiratrice del progetto faraonico sulla manifattura di via Birago

Dove un tempo si lavorava il tabacco oggi vivono da anni nei garage gli invisibili di Lecce. Nella vecchia Manifattura di via Birago le loro baracche, che in tanti fingono di non vedere

Uffici, case e piazze. La nuova vita della ManifatturaE lo zampino della Intini

Baraccopoli Manifattura: il tetto dei senza tetto

Page 8: FREE Lecce n. 20 del 09.06.2012

8 9 giugno 2012

Attualità

C’è un angolo di “Mitteleuropa”nascosto nel cuore del capo-luogo salentino. Tra le piante ele giostrine della Villa comuna-le, ogni domenica pomeriggio, sirinnova una sorta di tacito ren-dez-vous che vede come prota-goniste donne corpulente daisorrisi malinconici e dai modigentili, che sembrano riportareindietro nel tempo. Quell’ango-lo di verde sospeso tra il centrostorico e il quadrilatero com-merciale, diventa, in quei po-meriggi dal ritmo sonnolento delgiorno di festa, il “parco delle ba-danti”. Lì, tra carrozzine e vec-chietti in cerca di un rimedio per

sfuggire alla solitudine, e qual-che pallonata di bambini checorrono veloci, si ritrovano lestraniere giunte sino a questolembo estremo d’Italia per assi-stere e curare gli anziani 24 oreal giorno. Un fenomeno inespansione che dal Nord haconquistato pian piano tutta lapenisola, evidenziando la durarealtà di un Paese sempre piùvecchio, in cui le famiglie ten-dono a disgregarsi.Passeggiando tra quelle pan-chine si finisce per essere rapi-ti da suoni e lingue incompren-sibili, affascinanti come una ne-nia sconosciuta e ammaliante.

Nel giorno libero le badanti si in-contrano per socializzare e scam-biare pensieri e opinioni, oltreche oggetti e prodotti da invia-re a casa. Ognuna porta quel chepuò: ciò che qui sembra banalepuò avere ancora un grande va-lore altrove. Queste modernetate del ventunesimo secolo, ve-nute dall’Est, hanno passapor-to polacco, ucraino, lettone emoldavo. Un crogiolo di razze eculture che trasformano un an-golo di provincia in un pezzod’Europa. Qui, settimana doposettimana si ritrovano le prota-goniste di questi viaggi capaci didonare speranza e conforto.

Ognuna ha la sua storia da rac-contare, come Radmila, origi-naria di Klaipeda, città lituana dimeno di 200mila persone. Nes-sun corpo da modella o dalle for-me sinuose, ma un aspetto chetradisce i suoi 33 anni, racchiu-si in un fisico da matrona, con unsorriso in cui spiccano alcunidenti d’oro. Radmila ha lascia-to la sua città tre anni fa, persfuggire a una crisi economicadevastante, fatta di salari bassie prezzi in continua crescita.“Sono stata a Parma -racconta inun buon italiano- poi ho rag-giunto un’amica qui a Lecce.Qui -spiega la donna- mi trovo

bene, mi piace il clima e la tran-quillità della gente, anche se mimanca la mia famiglia”. Già,perché a Klaipeda Radmila halasciato un marito e due figli di8 e 11 anni. “Sono stata a casa agennaio, per tre settimane. Misembra sia passato già così tan-to tempo”. Spesso ci si affida aviaggi lunghissimi in pullman, lecosiddette corriere delle badan-ti, per tornare a casa. Un’altradonna spiega che per raggiun-gere Cernivci, in Romania, ci vo-gliono circa due giorni di viaggioda Milano.Gran parte dello stipendio da“badante” finisce, attraverso i

centri di trasferimento di dena-ro, alle famiglie lontane. Ri-sparmi destinati a costruire il so-gno di una vita migliore. A vol-te vengono reclutate proprio trale panchine della Villa comuna-le. Chi ha bisogno sa di trovar-le lì la domenica, quando hannola giornata libera. Succede così.I familiari e spesso gli stessi an-ziani cercano l’assistente domi-ciliare senza passare dai canalidi reclutamento istituzionali,magari attraverso il “passapa-rola”. E così inizia un altro lavoroe un’altra storia, vitto e alloggiocompreso però.

Andrea Morrone

Il Salento non è solo terra disfruttamento e immigrazioneclandestina, ma anche di acco-glienza e possibilità di futuroper i migranti che giungono nel-la “terra tra i due mari”. Se l’ope-razione Sabr ha riportato alle cro-nache la triste storia del capora-lato e dello sfruttamento, ai limitidella riduzione in schiavitù, deilavoratori di origine africana,utilizzati come bestie nella rac-colta delle angurie, “La Carta deidiritti e dei doveri dello stranie-ro in Italia”, traccia un percor-so nuovo, fatto di legalità edemancipazione per tutti gli im-

migrati che raggiungono il nostroPaese. L’opera, realizzata dall’avvoca-to Salvatore Centonze, è di-sponibile in versione italiana,inglese, francese, spagnola, ara-ba e albanese. Si tratta di una gui-da ragionata dei più importan-ti aspetti della vita dei cittadiniextracomunitari nel nostro Pae-se, scritta direttamente nellaloro lingua. In particolare, l’ope-ra è strutturata in tre parti: “Di-ritti e doveri, testo unico sul-l’immigrazione e regolamento diattuazione”. La prima è un com-mento breve dei principali isti-

tuti giuridici che regolano l’in-gresso, il soggiorno, l’acquistodella cittadinanza italiana e l’al-lontanamento dei cittadini ex-tracomunitari dal territorio del-lo Stato; il commento è scritto inlingua e il linguaggio usato è stu-diato per essere comprensibileanche per un lettore non esper-to di materie giuridiche.Nella seconda e nella terza par-te sono trascritti in lingua italia-na, rispettivamente, il Testo uni-co sull’immigrazione ed il relativoRegolamento di attuazione, ag-giornati con le ultime modifichecon il cosiddetto “decreto salva-

Italia” in vigore dal 23 dicembrescorso. Anche questi due fonda-mentali testi vengono spiegati allettore con traduzione a fronteper consentirne una consulta-zione agevole e insieme rigoro-sa. Si tratta di un’opera unica nelsuo genere, curata dall’avvocatoleccese Salvatore Centonze, con-siderato uno dei massimi esper-ti in Italia di diritto dell’immi-grazione, con il contributo di giu-risti con competenze specifichein materia selezionati in magi-

stratura (Gabriella Del Ma-stro) e nell’ambito forense (Giu-seppe Colella, Monica Co-lella e Alessandro Stomeo).“Si tratta di un’opera in contro-tendenza rispetto all’intento dellegislatore che pretende l’italia-nizzazione dello straniero. Noi ri-teniamo, invece, che all’immi-grato debbano essere forniti glistrumenti per conoscere i propridiritti e doveri e, di conseguen-za, integrarsi nel nostro Paese”.

(a.m.)

Messo a punto da uno studio forense leccese, il testo rappresenta un preziosostrumento per orientarsi tra leggi e regole dell'altra sponda del mare

Carta dei diritti per gli stranieri, una creatura del Salento “accogliente”

Storie dall'Est, la domenica delle badanti

Page 9: FREE Lecce n. 20 del 09.06.2012

Quello delle indagini e deicontrolli sui tentativi di infil-trazione mafiose negli appal-ti pubblici è uno dei settori chevedono maggiormente impe-gnati i carabinieri del coman-do provinciale di Lecce. È que-sto uno dei dati di maggior ri-lievo emersi nel consueto bi-lancio che accompagna la ce-rimonia commemorativa perla ricorrenza del 198esimo an-niversario dalla fondazionedella Benemerita. Dai risulta-ti conseguiti nell’ultimo anno(dal 1° giugno 2011 al 4 giugnodi quest’anno) emerge, infat-ti, come siano state ben 11 leinterdittive antimafia emessedalla prefettura del capoluogosalentino sulla base degli ac-certamenti eseguiti dai militaridell’Arma. La recente pronuncia del Con-siglio di Stato, che ha rigetta-to (così come aveva già fatto ilTar) il ricorso presentato dal-la società Cogea, aggiudica-trice del “servizio di gestionedei servizi integrati di raccol-ta, spazzamento dei rifiuti so-lidi urbani” a Casarano, di-mostra il valore del lavorosvolto dai carabinieri. Il co-mandante provinciale, colon-nello Maurizio Ferla, hasottolineato come sia neces-sario “fare qualcosa in piùnella fase preventiva”, ripri-stinando, ad esempio, “il si-stema dei controlli che c’erauna volta”, monitorando i pro-fili di responsabilità dell’ap-parato tecnico-burocraticodella macchina amministrati-va. “Bisogna prestare massimaattenzione -ha commentato ilcolonnello Ferla- non solo suigrandi appalti ma anche sulle

commesse minori, per cuimolte volte non è richiesto, oè opzionale, il cosiddetto cer-tificato antimafia. Opere co-munque da diverse decine dimigliaia di euro, che fannogola alla criminalità”. Il sistema degli appalti, in-somma, resta il comparto piùpermeabile dalla criminalità.In questo senso un impulsonotevole potrebbe arrivare dalnuovo protocollo antimafia,che riguarderà non solo i Co-muni ma anche le Asl, Uni-versità e tutti gli enti pubblici. Sotto il profilo dell’ordine pub-blico da sottolineare l’aumen-to di furti e rapine (rispetti-vamente 8.021 e 202), un datosu cui influisce inevitabil-mente la grave crisi economi-ca e le numerose scarcerazio-ni. “Numeri cui si contrap-pongono gli arresti e le de-nunce, cresciuti in manieraesponenziale, ben oltre la me-dia nazionale. È un momentodifficile per la nostra Patria. Lenegative conseguenze dellarecessione economica si ri-flettono su tutti i settori dellavita sociale -ha commentato ilcolonnello Ferla-, fenomenidi natura terroristica, anchecon finalità̀ eversiva, che sem-bravano ormai un ricordo le-gato al passato, riprendono amanifestarsi. Sono proprioquesti i momenti in cui dob-biamo riscoprire ed esaltare ivalori fondanti del sentimen-to di appartenenza alla Na-zione, che nel corso di quasidue secoli hanno animato i no-stri padri nel lungo percorsodal Risorgimento alla Repub-blica”.

Andrea Morrone

9 9 giugno 2012

Attualità

Un centinaio di persone, traamici ed ex alunni, hannopreso parte martedì sera allapresentazione di La mia scuo-la, 36 anni con passione, se-conda fatica letteraria di Au-rora Valli, insegnante dellascuola delle infanzia “CesareBattisti” di Lecce (nellafoto). Un lavoro non sconta-to dove i dolci ricordi legati al-l’esperienza dell’insegna-mento si mescolano ai toni dicritica, anche severa, nei con-fronti di un sistema politicoritenuto inadeguato alle esi-genze del sistema scolastico.Questo excursus lungo36 anni le avrà fatto cer-tamente rivivere gioie edolori del passato.Pensandoci bene, provo sem-pre una sensazione partico-lare quando ripenso ai pian-

ti di quei bambini che non vo-levano staccarsi dai genitori.A quei pianti non ci si abituamai.Lei scrive “Avere ven-t’anni e insegnare a bam-bini che ne hanno tre,averne sessanta ed inse-gnare a bambini che nehanno sempre tre: que-sta è la vera scommes-sa”. Penso di averla vinta. Perché,comunque, mi sono posta neiconfronti di questa nostraprofessione sempre con lamassima attenzione, con ilmassimo entusiasmo.Perché ha sentito il biso-gno di raccontare tuttoquesto in un libro?Volevo lasciare una testimo-nianza del lavoro fatto, inci-tare le colleghe che verranno

a lavorare con gioia.In questo libro la sua vitaprofessionale spesso siintreccia a valutazionipolitiche.Sono arrabbiata con il siste-ma politico. Ciò che ritengo

insopportabile è la margina-lizzazione della scuola, il con-tinuo diminuire delle risorse.Non è giusto, ad esempio,che i genitori debbano porta-re la carta igienica.

Francesco Covella

Ha insegnato per 36 anni, Aurora Valli, che a Lecce ha presentato il suo secondo libro, editoda Cingolani Alessandro Editore, frutto di una vita al servizio della scuola dell'infanzia

Storie di scuola, racconti di una prof

Carabinieri, celebrazione con bilancio: “La lotta alla mafia resta prioritaria”Nella commemorazione della Benemerita il bilancio dell’ultimoanno. L’impegno principale è contro le infiltrazioni mafiose

Foto: Lecceprima.it

Page 10: FREE Lecce n. 20 del 09.06.2012

Sei giovani donne, tre italianee tre dell’est Europa, quattrolingue diverse e un idioma co-mune attraverso cui racconta-re di sé, del rapporto col pro-prio padre e con la patria, ol-tre l’inevitabile limite della co-municazione orale in una lin-gua che non è la propria. Pro-dotto dai Cantieri Teatrali Ko-reja nell’ambito del ProgettoArcheo.S., finanziato dal pro-gramma di cooperazione tran-sfrontaliero IPA Adriatico, lospettacolo sarà rappresentatotra luglio e agosto in luoghid’interesse storico e archeolo-gico ad Ancona, Brindisi,L’Aquila, Pazin (Croazia). Afirmarlo, il regista torineseGabriele Vacis (nella foto),che così lo racconta.Questo spettacolo ha co-minciato a delinearsi conle selezioni delle attriciprotagoniste in tre paesidell’Europa dell’Est. Par-tiamo da questo. Salvatore Tramacere e Korejahanno tenuto dei laboratori

teatrali in Macedonia, Bulgaria,Polonia; hanno lavorato condelle attrici per un certo tem-po e poi ne hanno scelta unaper ogni paese. A loro si sonopoi aggiunte anche tre attriciitaliane. Io sono arrivato allafine di questo percorso semi-nariale, quando mi è statochiesto di fare una sorta disaggio conclusivo che poi, vistala bravura delle protagoniste,è diventato un vero e propriospettacolo. Sono arrivato aLecce a gennaio, dopo un’espe-rienza completamente diversa,quella de I Rusteghi, con Na-talino Balasso e un cast tuttomaschile. Lavorare solo con at-trici donne è stato per me mol-to interessante.Le storie delle protagoni-ste sono storie intime, ve-nute fuori attraverso col-loqui che lei ha definitoquasi delle sedute di psi-canalisi. Che cosa raccon-tano? Si è trattato di colloqui infor-mali, durante i quali ho chiesto

alle ragazze di raccontarmi leloro storie. In particolare, cisiamo soffer-mati sul rap-porto di ognu-na con il pro-prio padre, conil proprio pae-se, e su qualesia il significatodella patria perpersone che vi-vono in paesidiversi. Unadelle ragionidello spettaco-lo è quella dicercare di ca-pire l’Europadal punto di vi-sta delle perso-ne in un mo-mento in cui siparla solo dibanche. Ci interessava capireche cosa ci unisce a personedell’altra Europa, quali sono lestorie comuni in cui possiamoriconoscerci, quali esperienzehanno da raccontarci.

Il rapportocon la patriaè general-

mente pensato al femmi-nile, come un rapportomaterno. Lei invece lo haassociato al padre, per-ché? Intanto per via della comune

radice semantica delle due pa-role, padre e patria, e poi per-ché è un rapporto che conoscomeglio, dal momento che houna figlia che ha la stessa etàdelle ragazze con cui ho lavo-rato per lo spettacolo. Mi in-teressava indagare le possibi-lità di comprensione, capireche cosa lega i figli -e le figlie,in particolare- ai propri padri,che cosa li avvicina e cosa li di-stanzia. Questo è il tema da cuisiamo partiti nel corso dei no-stri colloqui; le ragazze mihanno raccontato dei loro pa-dri, ed è venuto fuori che quel-lo tra padre e figlia è sempre unrapporto problematico, semprein bilico tra soggezione e indi-pendenza, tra amore e tensio-ni forti.Nel raccontare la loro sto-ria, le protagoniste pro-vano a trovare una linguacomune, che non è la lorolingua madre, e che hadunque il limite inevita-bile della superficialità.Un limite che oggi, in unasocietà così complessa eglobale, abbiamo tutti.Come si supera? Ho sempre meno fiducia nel-la possibilità di capirsi soloattraverso le parole, anche trachi parla la stessa lingua. Trachi viene da paesi diversi, inparticolare, la lingua più uti-lizzata è ormai questo inglesegenerico che si chiama glo-bish e che garantisce il gradominimo della comunicazione.Per andare più a fondo è an-cora necessario il tramite del-la traduzione, e anche lo spet-tacolo è infatti continuamente

tradotto. Poi però abbiamocercato anche altre forme diespressione, che passano at-traverso la musica, il canto, ladanza, il corpo. La parola nonbasta più, bisognerebbe co-minciare a ripensare il propriorapporto con gli altri: rivalutareil silenzio, considerare modi dicomunicare diversi, valutarenuove possibilità di ascolto.Esiste un sentire, un’iden-tità comune che lega leprotagoniste dello spetta-colo? L’identità è un concetto aper-to, che si definisce attraverso ilconfronto e non attraverso lachiusura. Ma il percorso di ri-cerca dell’identità comune èancora lungo. Nel momento incui si creano occasioni d’in-contro, di collaborazione e la-voro -poiché sono convintoche il lavoro sia la cosa più im-portante- tutto diventa più fa-cile; ci si capisce e si supera lapaura dell’altro. Il sentire co-mune credo sia proprio questo:superare la paura dell’altro.Abbiamo vissuto decenni incui tutto era organizzato sullapaura; si vincevano elezionisulla promessa della sicurezza.Ma quando, e dove, ci sentia-mo davvero al sicuro, se ilmondo e la natura ci fannopaura da sempre? Forse nonesiste un posto in cui ci si sen-te al sicuro. L’atteggiamentodev’essere allora quello del co-raggio, e in queste giovanidonne io ho trovato molto co-raggio.Info e prenotazioni: 0832-242000 (anteprima con in-gresso a invito).

10 9 giugno 2012

Cultura & Spettacolo a cura di Lori Albanese

La Camerata MusicaleSalentina ha aperto lo scorsoottobre una quarantaduesimaedizione che ha proposto di-ciannove spettacoli, trarecital, balletti, concerti dimusica classica, jazz, pop.Dalla voce intensa di Noa aquella teatrale di MassimoRanieri, dal pop jazz di

Raphael Gualazzi alla classi-ca di Sergio Marchegiani,dalle danze caucasiche delBalletto Nazionale dellaGeorgia al musical Can Cansu musiche di Cole Porter, lastagione conclusasi lo scorsomaggio ha presentato uncartellone capace di accon-tentare un po’ tutti i palati

musicali. Coda più intima eraccolta di una stagione cosìnutrita sono gli appunta-menti di Musica al Museo,presso il Museo SigismondoCastromediano di Viale Gal-lipoli, che andranno avanticon cadenza settimanale finoal 28 giugno. Domenica 10 il Museo os-piterà il duo pianistico a quat-tro mani formato da SaraDominici e Massimo Per-ciaccante (nella foto a sin-istra) che eseguirà musiche diDebussy, Gershwin, Brahms,Liszt; sabato 16, piano solodel maestro Pierluigi Epi-fani, docente del Conserva-torio Tito Schipa dal ’78, pro-porrà musiche di Mozart,Liszt, Bach-Busoni. “HelloLouis”, del quartetto dellacantante Patty Lomuscio(nella foto a destra), saràinvece un omaggio a Louis

Armstrong ed Ella Fitzgeralde a quel sodalizio che nel ’56e ‘57 portò alla realizzazionedi album imprescindibilicome “Ella & Louis” e “Porgyand Bess”. Con la cantantebarese ci saranno AndreaGargiulo al pianoforte, MinoLacirignola alla tromba eDario Di Lecce al contrab-basso (venerdì 22). Concertoconclusivo su musiche diBach, Brahms, Chopin, De-bussy, Lehar, Vivaldi, giovedì28, con il duo violino-pi-anoforte di Domenico Zez-za e Valerio De Giorgi.Info: 368.3177226; [email protected] (in-gresso 5 euro).

Sabato 9 (alle 20.45) presso l’ex Convento dei Carmelitani (Atrio del Rettorato), la prima rappresentazione de La parola padre, primo studio sull’Europa, drammaturgia e regia di Gabriele Vacis

Storie di padri e patria, identità e paure nell’Europa di Vacis

Classica e jazz per Musica al MuseoFino al 28 giugno, al Museo Sigismondo Castromediano continuano i concerti della Camerata Musicale Salentina

TEATRO

Page 11: FREE Lecce n. 20 del 09.06.2012

11 9 giugno 2012

Cultura & Spettacolo

La complessità e l’ambizionedel programma, da sole, ba-sterebbero a fare di Soundma-kers una delle manifestazionipiù interessanti di questo inizioestate. C’è però di più: ci sonotutti gli elementi che defini-scono appieno il senso di un fe-stival, di un progetto, cioè, chemira alla realizzazione di qual-

cosa di originale, che arricchi-sce il luogo che lo ospita e ilpubblico che ne fruisce, e che -avvenimento sempre più raro- non è un elenco di nomi incartellone, ma qualcosa cheruota attorno a un’idea precisae mette insieme i tasselli più di-versi per svilupparla. L’idea nasce da Gian Maria

Greco, dell’Associazione dipromozione sociale Poiesis egià direttore artistico dei Sot-terranei di Copertino, e dalcontrabbassista Marco Bar-doscia, ed è lodevole per dueragioni (di più, in realtà, madue in particolare). La prima èche il tema ispiratore attorno alquale ruota questa edizione èun tema fondamentale comequello della fraternità, parolastrana, caduta in un mortifi-cante disuso non solo lingui-stico, ma anche teorico, sullaquale il festival apre una ri-flessione partendo dalla con-vinzione degli ideatori che “Lafraternità è espressione im-prescindibile e decisiva della di-mensione sociale dell’uomo; ènecessario riportare la frater-nità al centro della discussioneetico-sociale e a fondamentodella rielaborazione della so-cietà contemporanea”. La se-conda è che il festival è il primoevento in Italia interamenteaccessibile ai portatori di han-dicap motori, visivi, uditivi gra-zie a delle soluzioni specialisviluppate sotto la direzione diLucia Pedone e Gian MariaGreco. Un segno di civiltà, fi-nalmente.

Il resto delle buone ragioni pernon mancare il 21 giugno alMonastero di Santa Maria diCasole a Copertino sta, oltre chenella bellezza del contesto, nelfatto che quello che succederàlì quella sera è unico, è pensa-to per quel luogo, è una pro-duzione originale e come tale èfuori serie e mette insieme tea-tro, letteratura, fotografia, videoe due concerti inediti. Il primodi questi vedrà sul palco duetradizioni vocali a confronto,quella salentina delle SorelleGaballo e quella sarda deiTenores di Orosei (nellafoto a destra), con il coordina-

mento del cantore Dario Muci,e accompagnati al pianoforteda Mirko Signorile. La tradu-zione dei suoni in immaginisarà a cura di Claudia Ignoto.Protagonista del secondo rea-ding-concerto il cantautoreGianmaria Testa (nella fotoa sinistra) che insieme al filo-sofo Antonio Prete leggerà rac-conti inediti sul tema della fra-ternità degli scrittori Elisabet-ta Liguori, Antonio Errico,Omar Di Monopoli, Flavia Pic-cini. Nel corso della serata ver-rà rappresentata l’opera primafrutto del lavoro di residenzaAcross The Universe a cura

della compagnia campana Tea-trInGestazione che dal 13 giu-gno si muoverà tra Porto Ce-sareo, Copertino e Nardò contrenta attori provenienti datutta Italia. Il tema della fra-ternità sarà anche ispiratoredella mostra fotografica coor-dinata da Daniele Coriccia-ti che ospiterà gli scatti dei fo-tografi Nanni Angeli, AndreaBoccalini e Giulio Di Meo. Unasezione video sarà invece co-ordinata dal video maker Ti-ziano Russo.Info: 338.2782868; www.soundmakersfestival.it(ingresso gratuito).

Soundmakers, fraternità e cultura accessibile Il 21 giugno, a Copertino, letteratura, teatro, fotografia, video, e dueconcerti inediti con i Tenores de Oresei e Gianmaria Testa. Mercoledì13, a Nardò, al via la residenza artistica di TeatrInGestazione

“In tempi che vedono restrin-gersi sempre più gli spazi de-dicati alla cultura, per i notimotivi economici, la musica

classica, sicuramente una del-le merci con cui noi europeisiamo presenti in tutto il mon-do, non può tacere nel paese

che ne è stato la culla”. Scrivecosì il maestro MarcelloPanni, direttore artistico del-la Stagione Sinfonica d’Estate,nel presentare l’ennesimo sfor-zo organizzativo dell’Orche-stra Tito Schipa la cui attivitàcopre ormai l’arco di tuttol’anno. Dopo una stagione in-vernale e primaverile compo-sita e ben riuscita, la propostaper le sere d’estate si sposta nelCortile dei Celestini e nel Tea-tro Romano, finalmente dinuovo attivo dopo l’aperturadel MUST, il museo storicodella città. Il programma si articola in-torno a tre sezioni: concerti, se-renate e opera. La sezione deiconcerti, apertasi venerdì 8

giugno con l’Orchestra direttadal maestro ungherese BalázsKocsár, continua fino al 13 lu-glio con cadenza settimanale,ogni venerdì sera alle 21.30nell’Atrio di Palazzo dei Cele-stini. Incentrati sulla propostadi musica a programma ispi-rata al teatro e alla letteraturadi Sheakespeare, sulle trascri-zioni di musiche Gershwin e iBeatles, sui grandi classici, daMozart a Brahms, i Concertiavranno il loro clou nel con-certo conclusivo per piano-forte e orchestra del PremioOscar argentino Luis Baca-lov (nella foto in alto), prece-duto dal chitarrista cubanoLeo Brouwer (nella foto inbasso) che ha arrangiato cele-

bri brani dei Fab Four comeEleonor Rigby e Here, Thereand Everywhere per chitarrae orchestra d’archi. Novità diquesta stagione sarà la sezio-ne dedicata alle Serenate, ge-nere musicale pensato per in-trattenere i nobili nel Sette-cento, che ha la finalità dimettere in evidenza i migliorisolisti dell’Orchestra Tito Schi-pa in formazioni da camera(fiati, archi o gruppo misto). La prima delle tre serate diquesta sezione (domenica 8 lu-glio, gli altri appuntamenti il 14e il 25) sarà aperta da unomaggio al compositore di San

Vito dei Normanni LeonardoLeo e vedrà la sezione d’archidell’Orchestra affiancata dalcoro Apuliae Chorus. Infine, il24 e il 31 luglio, in collabora-zione con il Conservatorio TitoSchipa, le Opere: due pro-grammi lirici che vedranno inscena giovani e talentuosi al-lievi del laboratorio vocale del-la soprano Amelia Felle (ne LeNozze di Figaro), e della ma-sterclass tenuta dalla sopranoFiorenza Cedolinis (Bohème,Butterfly, Tosca e Turandot).Info: Cooperativa Theutra,Castello Carlo V, tel. 0832.246517.

Concerti, serenate, opera per la Stagione Sinfonica d’Estate

Fino al 31 luglio l’atrio di Palazzo dei Celestini e il Teatro Romano faranno da sfondo a 11 concerti; ospite d’eccezione Luis Bacalov

FUORI CITTÀ

Page 12: FREE Lecce n. 20 del 09.06.2012

12 9 giugno 2012

Page 13: FREE Lecce n. 20 del 09.06.2012

13 9 giugno 2012

SportCALCIO

a cura di Francesco Covella

Paolo Baldieri è tutt’orauno dei campioni più amatidalla tifoseria giallorossa. An-che se il goal non è mai statoun suo punto di forza, ha fat-to del dribbling e della capar-bietà un vero e proprio mar-chio di fabbrica. Il suo talento,però, è rimasto in parte ine-spresso. Infatti, ai tempi delPisa era considerato al pari diun predestinato. Insomma, laclassica “promessa” mai esplo-sa al 100%. A Lecce, chiusa lacarriera, Baldieri ha messoradici diventando un sosteni-tore accanito dei salentini.Una passione viscerale, asso-lutamente.Baldieri, la trattativa conil Gruppo Tesoro si è in-terrotta bruscamente. IlLecce ripartirà da Gio-vanni Semeraro ancorauna volta: come valutaquesto stato di cose?Se mancano i compratori nonsi può fare altrimenti, non c’èscelta. In attesa di ulteriorisviluppi, qualora ci fossero,la prima cosa che la societàdeve fare è quella di modificareil rapporto con i tifosi, so-prattutto con i ragazzi dellaCurva Nord. Questo vale ancheper Savino Tesoro, nel caso cifosse una riapertura della trat-tativa. La gente, però, devecomprendere che la gestione

Semeraro non è stata falli-mentare. Prova ne sono i tan-ti campionati disputati in se-rie A e in serie B, senza maiscendere in Lega Pro.Come spiega allora il mal-contento di una parte co-spicua di sostenitori? Ripeto, con Giovanni Seme-raro qualcosa di buono si è vi-sto, parlano i risultati. A voltemi confronto con i tifosi, so-prattutto con quei ragazzi checrescono a pane e Lecce. Que-sti ultimi imputano alla pro-prietà una gestione fredda,uno scarso rapporto con i tifosipiù caldi. Il problema vero è ilcalcio moderno. Non si creaquel senso di appartenenzaindispensabile per scaldarel’ambiente. I giocatori arriva-no quasi esclusivamente inprestito. Restano un anno, almassimo due, e poi vanno viain cerca di fortuna. I tifosisono un capitale troppo im-portante per disperderlo. Bi-sogna affiliare tutte le scuolecalcio alla società. Il settoregiovanile deve sfornare cam-pioni nostrani. Non dimenti-chiamo che, durante la ge-stione Corvino, i vari Vucinice Chevanton sono stati acqui-stati. Occorre, inoltre, creareuna fitta rete di osservatori chegirino il mondo alla ricerca dinuovi fenomeni. Il Lecce può

farlo attraverso i suoi ex cal-ciatori.Tornando alle vicende so-cietarie, secondo Lei Sa-vino Tesoro è mai stato in-teressato al Lecce? In mol-ti pensano che una tratta-tiva vera e propria non cisia mai stata.Non saprei, ma comincio asospettare che sia così. Hotanti amici nel nord Italia, e mihanno detto che Tesoro avreb-be combinato disastri. Se Se-meraro ha deciso di non ven-dere un motivo ci sarà. Ho undebole per Giovanni, lo consi-dero un vero tifoso, dovrebbe,però, varare un’operazione-simpatia. L’unica cosa che glirimprovero è quella di essersicontornato di uno staff tecni-co non all’altezza. Bisogne-rebbe instaurare una struttu-ra in stile Chievo. Facendoquesto, la gente tornerà allostadio, così come successo nel-le ultime gare di campionato. Che idea si è fatto in me-rito al calcio-scommesse? Non saprei, a me sembra chegli inquirenti cerchino tanto etrovino poco. Comunque,commettere illeciti sportivi èvergognoso. Posso anche com-prendere chi lo fa per dispe-razione, come alcuni calciato-ri di quarta serie, che magariprendono quattro soldi e non

vedono stipendi da mesi o daanni. Durante la mia carrieradi calciatore mai nessuno haosato avvicinarmi. Sapevanoche la mia reazione non sa-rebbe stata delle più dolci, sa-pevano che avrei risposto dino. Il problema vero è costi-tuito dall’enorme giro di de-naro. Quando c’è troppo de-naro, va a finire sempre così.Una cosa, però, deve esserechiara. Per chi ha sbagliatonon ci deve essere perdono.Chi ha sbagliato merita la ra-diazione, deve uscire dal mon-do del calcio.In caso di permanenza inserie B Cosmi potrebberimanere. Guarda con fa-vore ad una sua riconfer-ma? Cosmi è un allenatore espertoche sa motivare al massimo ilproprio gruppo. Certo, nonsarà il massimo dal punto divista tattico, ma è un buon al-lenatore. Se si dovesse ripartiredall’accoppiata Cosmi-Seme-raro, prenderebbe il via l’ope-razione simpatia di cui parla-vo. Bisogna comprendere,però, i problemi dei tifosi. I ra-gazzi li spendono volentieri isoldi per andare allo stadio. Ilcalcio distrae, soprattutto inquesto momento. Bisogne-rebbe ricominciare azzerandoi rancori.

L’ex gloria giallorossa Paolo Baldieri difende l’operato di Semeraro senior ed auspicaun’operazione simpatia per ricompattare l’ambiente, così come avvenuto nelle ultimegiornate del campionato

“Semeraro variun’operazione-simpatia”

A breve, Giovanni Semeraroincontrerà nuovamente l’adRenato cipollini, e il ds CarloOsti, per pianificare le primemosse di mercato. Ormai, lacessione della società apparequantomeno rimandata, an-che se qualche indiscrezione inmerito ad un rinnovato inte-resse di Savino Tesoro esiste ecomincia a farsi insistente.Osti ha il gravoso compito di ri-solvere al meglio il nodo rela-tivo alle 6 comproprietà. La so-cietà vorrebbe incamerare de-naro fresco per garantireun’annata tranquilla, almenoda un punto di vista squisita-mente finanziario. Esposito dovrebbe essere ri-scattato per intero dal Genoa,mentre per Baclet, Mazzotta,Speziale, Romeo e Scialpi, la si-tuazione è in continuo diveni-re. Subito dopo bisognerà de-finire la posizione di coloroche rientrano da un’annata inprestito: Cacia, Ferrario eJeda. Qui, la situazione non èdelle più rosee, basti pensareche il solo Cacia vanta un in-gaggio da 630mila euro nettil’anno, che il Lecce non può enon vuole sobbarcarsi, so-prattutto in caso di ulteriore re-trocessione. Per quanto riguarda Ferrario(nella foto), c’è da registrare laferma intenzione del Parmadi riscattarlo in toto. Ma al

giovane centrale non dispia-cerebbe disputare un’altra sta-gione in giallorosso: “Tornereivolentieri a Lecce. Mi sonotrovato bene e non avrei pro-blemi a giocare anche in B.Sono molto grato a questo clubche mi ha sempre dato fiduciae mi ha fatto esordire nellamassima serie”. E poi: “Nonsono soddisfatto, mi sareiaspettato di più. Ho avuto uninfortunio al ginocchio, ma misono comunque impegnatotanto da colpire la dirigenzagialloblu. Abbiamo soffertol’addio di De Canio. Avevamotrovato meccanismi perfetti ein estate abbiamo dovuto co-minciare tutto dall’inizio. L’ar-rivo di Cosmi è stata un svolta,ci ha dato una nuova mentali-tà ed ha puntato sulla concre-tezza”. Per Jeda si è registrato un vagointeresse del Varese. Sempre intema di mercato, la novità ri-guarda l’assoluta disponibilitàdi Boijnov a vestire la casaccagiallorossa per un’altra stagio-ne. Lo Sporting Lisbona, pro-prietario del cartellino del bul-garo, non pare interessato adun suo ritorno, assolutamente.Intanto, sul fronte scommesse,sono cominciati i primi inter-rogatori inerenti al filone d’in-chiesta portato avanti dallaProcura della Repubblica diBari. Si attendono sviluppi.

In via Templari cominciano le manovre dimercato. Il primo nodo è rappresentatodalla risoluzione delle comproprietà.Intanto, continuano le voci di un rinnovatointeresse di Savino Tesoro

E per il Lecce cantieriaperti in vista dellaprossima stagione

Paolo Baldieri nel 1985 (foto L'Unita.it)

Page 14: FREE Lecce n. 20 del 09.06.2012

14 9 giugno 2012

Sport

Antonio Pascali, presidente provinciale del Coni, valuta positivamente i risultati ottenuti. Grande soddisfazione per la qualificazione di Daniele Greco alle prossime Olimpiadi

È un Antonio Pascali (nella foto)contento quello che snocciola com-piaciuto i risultati ottenuti dalle fe-derazioni e dalle società affiliate alConi provinciale. Il presidente, però,non ha dimenticato di porre l’accentosu argomenti scottanti, come i nu-merosi tentativi di infiltrazione di as-sociazioni di stampo mafioso all’in-terno di alcune società sportive.Presidente Pascali, che voto as-segna alla stagione sportiva sa-lentina fino ad oggi?Diciamo che siamo ancora in pienaattività. Finora il bilancio è stato a dirpoco esaltante. Il risultato miglioreè stato ottenuto da Daniele Greco(nella foto), nel Salto Triplo. Per laprima volta in assoluto un atleta sa-lentino ha raggiunto la qualificazio-ne alle prossime Olimpiadi. È unqualcosa che ci inorgoglisce, che ciesalta e ci appaga del lavoro svolto.Il tutto è frutto di sudore e fatica, maanche di grandi competenze tecnichee di uno spessore umano fuori dallanorma. Lo sottolineo in quanto il Sal-to Triplo è una disciplina vera, puli-ta. Finalmente, l’Atletica salentinaraggiunge dei risultati insperati finoa poco tempo fa. Ricordiamoci chel’Atletica è definita la regina deglisport; una disciplina fatta di rettitu-dine morale innanzitutto. Un plau-so particolare va all’allenatore diDaniele: Raimondo Orsini, grandeprofessionista e grande uomo. Ri-peto: questo risultato rappresenta pernoi tutti una gioia esaltante. Anchealtre discipline hanno ben figurato,

ma questa gioia è inarrivabile e va ce-lebrata. Si può dire lo stesso per le di-scipline praticate dai diversa-mente abili?Anche qui i riscontri sono stati otti-mi. Le società hanno goduto di ungrande incremento di partecipanti.Un grazie particolare va agli uominidell’Inail, con i quali si è instauratauna fattiva collaborazione. Un altrograzie va ad Antonio Vernole, dele-gato provinciale del comitato Para-limpico. Non dimentichiamo i ri-sultati ottenuti nelle scuole, attra-verso i progetti “AlfabetizzazioneMotoria” e “Gioco Sport”. Altre pia-cevoli conferme sono giunte dai nuo-vi “Giochi della Gioventù” e dai “Gio-

chi Sportivi Studenteschi”. Ma vor-rei sottolineare le nostre battagliecontro la sedentarietà e contro i di-sturbi alimentari. Quali sono, allora, i segreti diquesto successo generale? Più che mai abbiamo cercato di mi-gliorare facendo riferimento a deidati scientifici. Abbiamo voluto en-trare nello specifico in tutti i campi.C’è stata una grande collaborazionecon l’Università del Salento, intera-giamo con le scuole e tutto viene cu-rato nei minimi dettagli. Dovevamointeragire con le famiglie più e me-glio che in passato: è stato fatto. Sot-tolineo l’importanza dell’interazionecon i Comuni della provincia cosìcome avviene all’interno degli oratori.Ci muoviamo a 360 gradi con tutte leagenzie educative e formative. Dia-mo, quindi, massima importanzaalla formazione e sollecitiamo le va-rie società ad insistere e migliorareda questo punto di vista. La “Giornata Nazionale delloSport” ha visto la partecipazio-ne di 20 Comuni su 97. Risul-tato modesto, non trova? La partecipazione non è stata dellemigliori, ma la qualità sì. Alcuni Co-muni si sono dimostrati sensibili, eho visto dei miglioramenti che nonimmaginavo. Segnali forti da Am-ministrazioni in piena sintonia colConi. Non dimentichiamo lo svolgi-mento delle elezioni amministrative,le quali hanno inciso molto soprat-tutto in termini di tempo da dedica-re all’evento. Per il prossimo anno

siamo sicuri che la parte-cipazione crescerà, questoè il mio auspicio. Tengo aprecisare che, chi ha presoparte all’evento, ne hacompreso appieno lo spi-rito.Sembra che tutto vadabene. Possibile?Ribadisco che si è trattatodi un’annata esaltante, mai problemi non mancanomai, ovviamente. Il puntodolente riguarda le societàsportive dilettantistiche.La crisi economica ha col-pito anche e soprattuttoquesto settore. Gli iscrittisono calati vistosamente.Ma qui va sottolineato ilproblema delle strutturesportive. Un problema an-noso che stiamo cercandodi risolvere, nonostante ledifficoltà. Lavoriamo aduna loro regolamentazio-ne, perché gli impianti de-vono rispondere alle esi-genze degli utenti. Adessolo fanno solo parzialmen-te, ed è per questo che cer-chiamo di dialogare congli utenti stessi. A proposito, di-menticavo di sottolineare gli ottimirisultati ottenuti nella Boxe, nel Ba-sket e nel Volley. Senza dimenticareil Sollevamento Pesi.Gli episodi di cronaca nera al-l’interno del mondo dello sportsono purtroppo all’ordine del

giorno. Teme qualche infiltra-zione?È importante aver instaurato unbuon rapporto con la Prefettura perevitare il sorgere di infiltrazioni ma-fiose. Presto firmeremo un protocollod’intesa. Il dialogo è intenso, prestoarriveremo alle firme.

“Bilancio esaltante per lo sport salentino”

Di tutti i modelli e grandezze, conmotori a scoppio ed elettrici, fedeliriproduzioni in scala di automobili,navi, aerei ed elicotteri: è il mondodel modellismo. Diffusissimo quel-lo statico che riempie gli scaffali dimilioni d’italiani. Decisamente piùemozionante, invece, quello dina-mico, che non è soltanto una pas-sione ma si è trasformato, negli ul-timi anni, in una vera e propria pra-tica sportiva, con tanto di competi-zioni e trofei. Anche a Lecce amatori e praticantinon mancano, come Paolo Para-celli, 43 anni, grande sportivo, unavera passione per il modellismo di-namico. Cosa rappresenta possedereun modellino?

Vuol dire avere tanta passione, inparticolare per auto e fuoristrada, siaper i motori a scoppio, che utilizza-no miscela di benzina, sia per quel-li elettrici. Vuol dire cura dei parti-colari, pazienza nella manutenzionee anche tempo da poter dedicare. Come nasce questa sua pas-sione? Nasce all’età di 7 anni, osservando ipiù grandi alle prese con i primi mo-delli a scoppio, e da allora ho sem-pre sognato di averne uno tuttomio. Sogno realizzato a 19 anni conil mio primo fuoristrada, regalato dimia madre. Da allora l’interesse ècresciuto, come pure i modellini.Ho una cartoleria e parte del mio ne-gozio è dedicata proprio al modelli-smo, sia per la vendita che per l’as-

sistenza. A Lecce dove si può praticare? In città non esistono ancora gruppiriconosciuti. Ci organizziamo tele-fonicamente per gli incontri, che ingenere avvengono nelle piazzette, neiparchi, in campagna e al mare. Al-cune palestre ci permettono di usu-fruire degli spazi al coperto, utiliz-zando modellini elettrici che nonproducono né rumore né cattivoodore di benzina. Le piste più vicinesi trovano a Casarano, Ceglie e Lo-corotondo: spostarsi ogni volta èscomodo e oneroso. L’intenzioneper il futuro è quella di creare un’as-sociazione sportiva che coinvolgatutti gli appassionati del territorio, lacosa più difficile resta trovare gli spa-zi adatti per poterlo praticare.

Modellismo dinamico, una passione che unisceUna passione che va diffondendosi anche a Lecce. Ce ne parla Paolo Paracelli, rivenditore e appassionato da anni

Page 15: FREE Lecce n. 20 del 09.06.2012

Fu sul finire del XV secolo chel’antico ordine religioso dei Car-melitani decise di insediarsinella città di Lecce. Inizialmen-te la sede dei monaci si trovavain un’area al di fuori delle muracittadine, nei pressi di PortaSan Biagio, dove sorse un pic-colo nucleo monastico noto, aquel tempo, come “CarmineVecchio”. Fu solo alla metà del1500 che, viste le cattive condi-zioni dell’immobile, e rafforza-tasi la presenza dei padri car-melitani nell’intera provincia,s’iniziò a costruire il nuovo con-vento. Più ampio e destinato adiventare uno dei punti di rife-rimento del centro storico lec-cese, il nuovo convento sorsearidosso del bastione ovest del-le mura di cinta, nello slargo dipiazzetta Tancredi, dove oggi hasede il nuovo Rettorato del-l’Ateneo leccese. L’area del convento costituì perimportanza il terzo polo mo-nastico, dopo quello dei Fran-cescani e dei Domenicani. Lasua struttura imponente neltempo è diventata una sorta discrigno per il ricco e articolatopatrimonio archeologico na-scosto nel sottosuolo del cuoreantico della città, testimonian-docome l’archeologia ur-bana rappresenti un’inesauri-bile risorsa per la conoscenza ela valorizzazione del patrimoniostorico locale. Straordinaria è stata la scoper-ta, avvenuta qualche anno fa nelchiostro del convento durantegli scavi condotti in occasionedel restauro, di una lunga se-quenza cronologica che carat-terizza l’occupazione del sitoprima della costruzione del-l’edificio religioso, scandita inben 13 fasi di vita, dalla prei-storia al ‘500, passando perl’età messapica, tardo-romana

e medioevale.Gli strumenti in selce qui rin-venuti attestano, infatti, chel’area fu frequentata sin dal Pa-leolitico, ma è con i messapi chesi assiste a una prima defini-zione dell’assetto urbano inquesta zona della città, con l’edi-ficazione della grande cinta mu-raria che racchiudeva l’abitato,intercettata in situ dagli ar-cheologi insieme a una strada,importante asse viario urbanosino all’età tardo-romana.Tipi-camente medioevale è l’aspettoche l’area assume poi a partiredal VI sec. d.C., con larghi spa-zi adibiti ad usi ortivi, mentre adun forte ridimensionamento vaincontro l’abitato durante i se-coli “bui” del Medioevo. Di notevole pregio risultano,tuttavia, alcuni reperti d’etànormanna, come le lucide ce-

ramiche invetriate di produ-zione bizantinae siculo-magre-bina, tra cui un piatto raffigu-rante il leone rampante,che rap-presenta lo status symbol del-l’aristocrazia cittadina in quan-to emblema del casato d’En-ghien. Numerosi e vari sonoanche i reperti post medievali,relativi ad una fase in cui, in con-seguenza di una progressivasaturazione dello spazio urbano,la zona viene occupata da abi-tazioni che si espandono nel-territorio limitrofo; in tal casoancora l’orto costituisce l’ele-mento preponderante dell’edi-lizia domestica, fungendo dadivisorio e delimitando gli spa-zi occupati dai vari nuclei abi-tativi. Questi ultimi subisconodiverse e più o meno radicalimodifiche nel corso dei decen-ni, in conseguenza della risiste-

mazione dell’area dopo il rifa-cimento delle mura cittadine.Queste, nel corso del Cinque-cento, furono rafforzateda ungrande bastione triangolare,concepito secondo le più ag-giornate tecniche belliche diquel periodo. È poi verso la fine dello stessosecolo e sotto l’impulso del nuo-vo fervore religioso, che si giun-ge ad un nuovo assetto dell’in-tera area, in seguito alla realiz-zazione del complesso conven-tuale, di cui sorge per prima laChiesa di Santa Maria del Car-mine e un’ala del cortile mona-stico, opera del noto architettoPaduano Bax, che in quegli anniera attivo anche nella Chiesa diSant’Irene. Solo successivamente fu com-pletato il chiostro, cui è stata ri-data l’antica luce grazie ai lavo-

ri di restauro, esaltandone la suaoriginaria armonia ed eleganzae le note di austerità conferite-gli dalle colonne a fusto lisciocon capitelli in stile ionico; al disopra degli archi si dispongonoi locali del convento, con le ca-ratteristiche finestrelle rettan-golari. Un grazioso giardino,abbellito da una fontana cen-trale, di cui è stata rinvenutatraccia insieme al sistema dicaptazione delle acque piovane,arricchiva il chiostro costituen-done il fulcro e il punto di ag-gregazione, dove i padri sole-vano passeggiare o sostare rac-colti nella pace silenziosa diquei luoghi che racchiudono iracconti di lunghi secoli divita.Nulla, infatti, si può obiet-tare all’affermazione che fa ilgrande scienziato salentino C.De Giorgi nella sua Lecce Sot-terranea (1907), più che mai at-tuale:

“I monumenti non vanno giu-dicati nelle sole apparenzeesterne ma per quello che essici ricordano e per i pensieri e isentimenti che valgono a su-scitare nel nostro intelletto”.

D’allora in poi il convento nonsubisce sostanziali modifichesino alla soppressione dell’or-dine, nel 1807, a differenza del-la chiesa cinquecentesca, chesarà invece completamente ri-costruita nel Settecento in pie-no stile barocco, su progetto diGiuseppe Cino. Successiva-mente, nel corso dell’800, l’edi-ficio fu prima sede della Caser-ma “Roasio” poi in parte desti-nato a pubblici uffici e in parteai Paolotti, cui fu affidata la ce-lebrazione delle funzioni reli-giose nella contigua Chiesa di S.Maria del Carmine.

Rosy Paticchio

15 9 giugno 2012

STORIE DELL’ALTRA LECCE

Dalle trame archeologiche del sottosuolo la lunga storia deltessuto urbano cittadino, dal Paleolitico al Medioevo

I segreti del passato custoditi nell’exConvento dei Carmelitani a Lecce Anno I - n. 20

Reg. Trib. Lecce n. 3 del 24.01.2012

Direttore Responsabile Alessandra Lupo

Gli articoli non firmati si intendono a cura della redazione

Editore: Apulia Press srlVia A. M. Caprioli, 10 - Lecce

e-mail: [email protected]

Stampa: Master Printing Srl, Modugno (Bari)

Free Lecce è un settimanale di-stribuito gratuitamente a Lecce.

Per la pubblicità su questo periodico: tel. 0836.426350

La direzione non risponde delcontenuto degli articoli firmati edeclina ogni responsabilità perle opinioni dei singoli articolisti,degli intervistati e per le infor-mazioni trasmesse da terzi. Ilgiornale si riserva di rifiutarequalsiasi inserzione. Foto e ma-noscritti, anche se non pubbli-cati, non si restituiscono. I dirit-ti di proprietà artistica e lette-raria sono riservati. Non è con-sentita la riproduzione, anche separziale, di testi, documenti e fo-tografie senza autorizzazione.

Apulia Press srl si riserva il di-ritto di non pubblicare le inser-zioni e le comunicazioni pubbli-citarie degli inserzionisti che:1. Siano contrarie agli interes-si di Apulia Press srl2. Violino le disposizioni vigentiin materia di diritto d’autore3. Contengano informazionifuorvianti e scorrette5. Non rispondano ai requisitiminimi di impaginazione pro-fessionale6. Non siano pervenute nei ter-mini concordati7. Siano state fornite in modo in-completoIn tutti i casi Apulia Press srlnon è responsabile per il con-tenuto di dette inserzioni e co-municazioni.

Ben trovati!Finalmente possiamo dire di esserein estate, per cui possiamo adegua-re la nostra alimentazione alle nuo-ve temperature. Non so voi, ma io cambio comple-tamente il modo di nutrirmi. Hopoca fame a pranzo e comunque nonamo mangiare piatti caldi, adoro leverdure e le insalate, ma so chedevo anche bilanciare con dei car-boidrati. Allora vado con le insalatedi pasta, riso, grano, orzo… comequesta, molto semplice. L’orzo è poco usato al Sud, invece è

più usato nel Nord Italia e l’ho sco-perto mangiando la zuppa di orzoche si fa nel Trentino Alto Adige, maè interessante sapere che è unapianta erbacea annuale simile al fru-mento, conosciuta fin dall'età del-la pietra e coltivato presso Egizi, Gre-ci e Romani. L'orzo si gonfia moltissimo durantela cottura: questa caratteristica, uni-ta alla notevole quantità di fibre, con-sente di preparare zuppe e minestremolto sazianti e adatte a diete ipo-caloriche. Poiché l'orzo perlato su-bisce un processo di raffinazione al

fine di rimuovere la parte più ester-na, se preferite i prodotti naturali,scegliete l'orzo decorticato che vamesso in ammollo per una notte ecotto per 45 minuti circa. Potete so-stituire l’orzo con il riso bollito aldente.Se avete dubbi, scrivetemi a [email protected]. Alla prossima!

Rubrica di cucina a cura di Anna Maria Chirone ArnòIl Gusto del Tacco La ricetta della settimana

Insalata di orzo aromatica

Ingredienti250 g orzo perlato; trito aromatico (menta, prezzemolo, erbacipollina, basilico, ecc.);semi di sesamo; limone; olio extravergine d’oliva; sale.

Ingredienti per la salsaun vasetto di maionese; un vasetto di yogurt; erba cipollina.

Preparazione

Cuocete l’orzo normalmente (l'orzoperlato richiede un tempo di cottura di30-40 minuti circa e cuoce bene anchesenza ammollo), scolarlo e passarlosubito in un piatto grande, versarvi unfilo d’olio extra vergine. Condirlo con abbondante trito d’erbe,tutte rigorosamente fresche, qualchecucchiaio di sesamo tostato in padella,sale, olio e limone. A parte servire una salsa di yogurt e ma-ionese (preparata con lo yogurt me-scolato con 2-3 cucchiaiate di maione-se), aromatizzata con abbondante erbacipollina tritata.

Page 16: FREE Lecce n. 20 del 09.06.2012

16 9 giugno 2012