frontespizio - veglienews · un futuro di pace. e noi, uomini e donne d’oggi, conserveremo per...
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6
A Libertario
Il tuo destino è comune a quello di migliaia di giovani militari che
furono inghiottiti dal mare, ed oggi sei acqua di quel mare che frange
le scogliere della storia. E fino a che non avremo un corpo da
bagnare con le nostre lacrime, sarai speranza ed ossigeno per le
coscienze future.
Se quella devastante guerra ti ha strappato alla vita, ci piace pensare
che lassù tu abbia ritrovato Giuseppe, Francesco, Addolorata ed
Ottavio, quei fratelli che invano ti attesero per ritornare alla vita nei
vostri adorati campi.
Ci piace immaginare che tu abbia potuto riabbracciare tuo padre
Raffaele che ha trovato nella speranza la forza per vivere. In
particolare, ci piace pensare che tu abbia potuto consolare e dare
pace al cuore di quella madre che, invece, non ha resistito alla tua
assenza. Un cuore che si è arreso allo sconforto, devastato dall’idea
di non vederti ritornare e, paradossalmente, dall’idea di non poterti
dare una cristiana sepoltura. Soltanto la morte ha dato a quel cuore la
speranza di riabbracciarti.
Ed è anche per mamma Nicoletta che noi tutti, in questi anni,
abbiamo lottato per avere un luogo in cui rivolgerti un pensiero e darti
quel saluto che il destino crudele ci ha negato.
La tua famiglia
8
1943
La partenza di un piccolo paese del Salento
l’approdo a Cefalonia
nell’immenso mar Ionio.
Spettatore dell’Eccidio, il mare.
Spettatore del tramonto, il suolo innocente di un’isola greca.
Spettatore, un cielo terso e limpido.
Raggruppamento, fucilazione, morte.
Lontano dalla propria patria.
Gli alunni della classe III D
Scuola Secondaria di primo grado
Don Innocenzo Negro
Polo 1 Veglie “P. Impastato”
10
Buio per sempre
La guerra è un mostro
Senza cuore
Che causa morte e dolore.
Ai bambini toglie il futuro,
Cancella il passato
È un disastro annunciato.
Un solo istante…. ed è buio per sempre.
Un corpo cade, una vita fugge ma un grido resta giù, sulla terra:
<<Perché morire per una guerra?>>.
Gli alunni della classe III D – Tempo prolungato
Scuola Secondaria I grado - Polo 2 – Veglie
(Prof.ssa Tondo)
12
Caro soldato…
Caro soldato vorrei tanto sapere cosa hai provato
Quando lì al fronte sei stato chiamato,
cosa hai sentito quando sul letto preparavi la borsa
o durante quel lungo abbraccio sull’uscio della porta.
Lasciasti la tua terra con il sogno di tornare ,
lasciasti i tuoi cari con la speranza di poter riabbracciare,
e poi nella tasca, quella più nascosta, là vicino al cuore,
la foto più cara, foto di un figlio, foto di una mamma, foto di un amore!!!
Solo ed affamato in una terra straniera
Con la tua mente spesso prigioniera,
prigioniera di una guerra che non volevi fare
perché il tuo cuore a casa voleva tornare.
Poi c’erano quei momenti in cui ti sentivi solo
E spesso avrai pensato che mancava poco!
Ma poi un giorno dietro a quel muretto
Dove pensavi di sentirti protetto ,
sentisti uno sparo, un colpo proprio lì, nel petto …
l’ultimo conforto dopo quel colpo amaro,
è stato quel saluto del tuo compagno più caro!
Ora mi chiedo mio caro soldato a cosa è servito combattere
Per poi soffrire?
A cosa serve in una guerra vincere o perdere
Se poi chiunque potrebbe morire?
Forse la tua vita si è spenta a soli trent’anni, caro soldato
Ed oggi, solo con un nome su una stele di pietra vieni ricordato.
Ogni giorno il tuo nome viene accarezzato dal sole, dalla pioggia e dal vento…
E quelle lettere ricordano della guerra ogni triste momento!
Possa il tuo nome, possa il tuo gesto e possa ogni luogo commemorativo,
Diventare per tutti noi qualcosa di istruttivo.
Insegnarci che la parola guerra è sempre sbagliata
E che in pace e amore va trasformata!
Arianna Stomeo
Classe V A ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Mor
18
Combattere per la libertà
Ci si andava al fronte con in mano
solo il fucile e nel cuore
la speranza di non morire.
Combattere con un tuo simile
nel nome di un ideale
Invisibile e irreale.
Quanti soldati hanno perso la vita
senza mai più far ritorno nella
loro terra natia.
In onor di quella libertà
che in un attimo è stata spazzata via.
Fabiana Tarantino
classe IV A
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
20
Eroi
Per chi è andato in guerra
e non è più tornato nella nostra terra,
per chi è stato valoroso,
è stato forte e coraggioso,
per chi la nostra Patria ha salvato
ed a Veglie non è più tornato,
per chi in guerra è stato arruolato
ma non è stato fortunato,
per chi è rimasto mutilato
perché in prima linea è stato mandato,
per chi è tornato e mai ha dimenticato
perchè la guerra lo ha segnato.
Di tutti voi, eroi della nostra storia,
restino, per sempre, ricordo e memoria!
Alunni Classi IV B-C
Scuola Primaria
Polo 2 Veglie
22
Eroi d’altri tempi
Grazie,
ragazzi e uomini d’altri tempi.
Grazie,
di esservi sacrificati per noi,
per la nostra patria, la nostra Italia.
Pochi di voi, fortunati soldati,
sono tornati;
molti, invece, sfortunati,
non sono rientrati,
ed ora ci guardate dal cielo,
orgogliosi di essere morti
per regalarci
un futuro migliore,
un futuro di pace.
E noi, uomini e donne d’oggi,
conserveremo per sempre
la memoria di voi,
eroi e combattenti valorosi…
trasmetteremo il ricordo
delle vostre grandi gesta ai posteri,
affinchè possiate vivere in eterno
Classe V C
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
23
Guerra e dolore
La guerra… un orrore senza fine,
massacro inutile, sofferenza.
La guerra… drammatica e terribile
giovani vite spezzate per un… NULLA.
NON SPARARE SOLDATO!
Soldato che spari al fronte
la paura ti invade;
il nemico è tuo fratello
guarda i suoi occhi pieni di terrore
implorano pietà.
NON SPARARE SOLDATO!!!
Irene Greco
Classe 4 A
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
25
Guerra e speranza
Tutto iniziò in quella tradotta
nella terra che scotta.
Giovani soldati
col fucile in mano
lasciavano il paese e partivano lontano,
anche se in un ritorno speravano.
Fucili, cannoni e migliaia di persone
tutti stretti in un unico vagone.
C’ erano tanti plotoni
niente distrazioni, ma diverse emozioni.
“Fuoco” gridavano i comandanti
e una guerra combatterono in tanti.
Per loro in gioventù la guerra era stata
solo un gioco,
ora però si perdeva la vita
e non era poco.
Pochi i sopravvissuti
gli altri per terra restavano muti.
Alti,bassi,magri,grassi non importava
ogni uomo incontro al destino andava.
C’erano nazioni alleate,
ma per tutti erano tristi le giornate.
Dopo tanto tempo la guerra finì
e più nessuno, per questa, morì.
Matteo Mastrogiovanni
Nicolo’ Massa Classe V B
ICS “P. Impastato Polo 1 Veglie
27
Guerra fredda e insapore
Non capisco… cos’è la guerra?
Un’ombra di morte, buio e tristezza,
una nuvola nera, confusa e priva di saggezza .
Ecco cosa penso se dico guerra:
bambini orfani, persone mutilate,
case distrutte e abbandonate .
Terreni pianeggianti, aridi e stanchi
fiumi insanguinati di pianti .
Forse volevate dire pace,
si, pace …
quella che vorrei ci fosse sempre stata nella storia ,
ma l’ uomo, lo sappiamo ha bisogno di troppa gloria,
la stessa, ahimè, che mi ha ispirato questa memoria…
Alice De Paolis
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
Alice De Paolis Classe IV A
29
I soldati di Bassano
Le Alpi difendi fiero
Dall’invasione del nemico straniero.
Cammini nella neve spedito,
col vento che taglia il viso.
Con poche armi e poco cibo
il tuo Paese hai servito,
fino alla fine della tua vita mortale,
persa per tanta gente da salvare.
Il tuo ricordo sembra sbiadire
in quest’epoca che sa poco soffrire,
la tua voce mi sembra di sentire
nello scorrere del fiume che ti ha visto morire.
Il ponte ti vedo riattraversare
e dai tuoi cari ritornare.
Andrea Ascanio
classe V B
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
31
Il coraggio di un soldato
Ed ora mettetevi a sedere e state ad ascoltare
la storia del soldato Costa vi voglio raccontare!
È la storia di un periodo molto particolare
io vi parlo della seconda Guerra mondiale.
Milioni di italiani lasciarono i loro cari
e incontro al loro futuro partirono da ignari.
Anche il giovane Costantino dalla patria fu chiamato
e nel 317° reggimento fanteria fu arruolato!
E nella sua uniforme insieme ad altri fanti
dai Tedeschi in Grecia fu mandato ad attaccare i suoi abitanti!
Quando finalmente l’armistizio fu firmato
dall’eccidio di Cefalonia lui fu salvato.
Per non tradir la sua Patria decise ai Greci di dare una mano
e lontano dal suo paese fu fucilato come partigiano.
Oggi nel sacrario dei caduti d’oltremare
sta il suo corpo a riposare.
Lì, il suo sacrificio è testimoniato
e alla medaglia d’oro è stato decorato.
Giulia Gerardi
classe III B
Scuola Secondaria di primo grado
Don Innocenzo Negro
Polo 1 Veglie “P. Impastato”
34
Il prode Bersagliere
Dell’ardito battaglione era bersagliere per passione.
Combattè con onore, Salvatore Carafa,
questo era il suo nome!
Dal secondo conflitto, la bisnonna raccontava:
“Tornò vivo dall’orrore ma si ammalò, poi, per il dolore”.
Secondo di tre figli, disse:
“Mamma mia, non pianger se mi vedi partire,
vado in guerra per vincere o morire.
Marcio: un – due – un due…
Quando passo per la strada,
batte forte il tuo cuore mamma,
la mia morte è il tuo onore!”
L’Italia, si è coperta di gloria.
Il prode bersagliere ha portato la vittoria.
Syria Capoccia
classe V A
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
36
Il Soldato
Il soldato sale sul monte,
con alta la testa e la fronte.
Non sa cosa lo aspetterà
se vivrà o se morirà.
Col fucile e l’elmetto
alla vita si tiene stretto,
per sua moglie e i suoi bambini
che sono ancora piccolini.
Coi compagni sale sui monti
e si fanno certi conti:
«Quando morirò ti prenderai cura della mia famiglia»
dice il soldato di MARSIGLIA.
«Io ti farò questo onore
Soldato vincitore»
Rebecca Carol De Prezzo
Classe V A
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
38
Il soldato
La grande guerra è alle porte…
Il giovane soldato aspetta la sua sorte.
Il fronte tanto ostile è ormai vicino,
con il fango sulle scarpe e gli zaini sulle spalle,
va allegro il soldato a conquistar un'altra valle.
Assorto tra i suoi pensieri,
pensa ai bei momenti trascorsi ieri.
Quando lieto e felice,
pensava solo alla sua bella Beatrice.
Ma la guerra è una brutta cosa,
il soldato non tornerà dalla propria sposa.
Lotterà con forza e ardore,
per tenere alto il suo onore.
Le croci piantate nella terra,
e quel che rimane del soldato caduto in guerra.
Silvia Morleo
classe IV A
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
40
La guerra
Lasciamo che la guerra sia solo un ricordo.
Leggiamola solo sui libri di scuola
e a noi di nuova generazione,
ci sia di grande lezione,
in ogni occasione, che con essa, c’è solo distruzione .
Che sia un ricordo per tanti figli,
sposi e mariti che per causa sua sono periti.
La guerra che agli uomini fa perdere amore e cuore ,
facciamo che rimanga solo un orrore
da ricordare con
una spina nel cuore.
Viva la pace!
Dalia Bevilacqua
Classe IV
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
42
La Guerra
Nel mondo si è presentata una guerra,
che ha sconvolto tutta la terra.
Sangue e cadaveri ricoprivano il campo da
combattimento,
accadde il 4 Novembre, un lungo e brutto momento.
Molti soldati caduti in battaglia
per salvare la propria gente dagli attacchi a tenaglia,
molti bambini costretti a lottare,
vite in pericolo, persone da sfamare.
Ogni soldato era pronto e ben corazzato,
con cappello, armatura e di fucile armato,
pronto a sparare a chi avesse superato,
la linea che segnava il terreno delimitato.
La guerra si presenta ancora oggi in alcuni Stati,
bombe, terroristi ed emigrati.
Il mio sogno è eliminare la guerra
per far guarire l’intera terra,
per far passare ogni paura,
per far diventare storia ogni sventura.
Riccardo Calò
classe V B
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
44
La guerra ….. Perche’?
Alla guerra mi han chiamato, ma al fronte mi sono ammalato. Il mio paese, la mia casa, il mio letto mi mancava: la mia mamma non mi curava. “Il posto al sole” si reclamava, così Giolitti recitava, perciò i giovani alle armi chiamava. Anch’io da Veglie partivo, anche se il vero motivo non capivo, combattevo: perché? Per chi? Chi è l’amico! Chi è il nemico. Che confusione!!! Tutti avevano tutto in comune: la paura, il terrore, gli ideali, i sentimenti…. Allora perché combattere? Che assurdità farsi la guerra in nome della libertà, della conquista... Osannare la pace e farsi la guerra. Puntare e sparare su chi neanche sa perché la guerra si fa. Ora io bambino, guardo la foto dei miei antenati, ascolto qualche nonno, conosco la guerra sui libri di storia, una preghiera vorrei fare: invitare tutti a ricordare per non dimenticare quanto male la guerra può fare, quante tragedie si possono evitare porgendo la mano ed invitando ad amare.
Alunni delle Classi V A Scuola Primaria
Polo 2 Veglie
46
La guerra che…
La guerra che distrugge,
la guerra che rovina,
la guerra che è insapore,
la guerra che ha un brutto colore.
Ma la pace ha sapore,
quello della fratellanza:
sapore di ogni pietanza.
Però l’ uomo, tante cose vuole avere
Fa la guerra a suo piacere,
ma se le chiedi con bontà , credo proprio che…
IL MONDO CAMBIERA’.
Myriam De Medio
classe IV A
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
48
La Guerra è iniziata
Dalla collina si vedono lance affilate,
sangue, tanto sangue, strilli, grida.
Il nemico è arrivato.
Uccisi e bruciati per il popolo
quegli uomini arruolati.
Gocce di sudore che scendono
dalla fronte di quei soldati,
che di cicatrici ne hanno tante.
Il comandate grida ai soldati
che la guerra è iniziata!
Emma Maggiore
classe V B
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
50
LA GUERRA E’ MONDIALE
O soldato,
hai combattuto un conflitto mondiale
nei campi di battaglia,
fino al respiro finale.
La famiglia a casa hai lasciato
ma con te il ricordo hai portatto.
Ogni giorno sul campo hai dimostrato
rispetto e coraggio per la Patria che hai amato.
La tua Patria hai voluto aiutare
e proprio per questo noi tutti dobbiamo ricordare
Classe IV A
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
52
LA NONNA MI RACCONTA…
“SUTTA LA CANTINA TI LU NONNU TORE”
“Raccontami Nonna: dimmi cos’è la guerra?”
“Ciò che mi chiedi o mio piccino non è facile,
vieni siedi qui vicino, proverò a spiegartelo pian pianino.
Ti dirò che è difficile raccontare quello che l’uomo può fare:
violenza, distruzione, crudeltà; No! Non si può nemmeno immaginare.
Io non l’ho vissuta in prima persona,
ma il mio papà, la mia mamma, i miei nonni…
tanti anni fa, erano lì a tremare.
Loro mi han parlato di fame, di miseria, di pane che non c’era,
del pianto di bimbi affamati, di madri e di padri disperati.
Di aerei bassi che solcavano il cielo,
di gente come sciami d’api che lasciavano le case terrorizzati,
per correre a rifugiarsi nelle cantine per ripararsi.
Voci di donne e pianti di bimbi:
-Corri corri mio bambino, arrivan le bombe e tu sei troppo piccino!
Lampi nel cielo, sembravan stelle cadenti
-Corri corri mio bambino nella cantina superaffollata
la paura terremo a bada; e tu farai la nanna
tra le braccia della tua mamma!-
-Gira e bota la pignata, gira e bota n’aura fiata!
Gira e nno ti straccare ca li pasuli sanne cucinare!
Gira e bota la pignata, gira e bota n’aura fiata!
Ca la paura piccinnu mia, no nnà pijare
Nè osce, nè crai, né mai.
Gira e bota la pignata, gira e bota n’aura fiata!
Chiutite li recchie, apri lu core
53
ca stamu allu sicuru
sutta la cantina ti lu nonnu Tore,
puru la ciuccia ni face cumpagnia
e pi la paura, allu scuru, è pisciatu an capu alla cummare Marietta
mia.
Gira e bota la pignata, gira e bota n’aura fiata!
Li bombe sta minane sienti li scoppi,
no ssontu a quai, ma sta cadune cchiu drai.
Gira e bota la pignata, gira e bota n’aura fiata!
Finu a quandu sta guerra a spicciare
E tutti quanti putimu ballare,
canta e balla piccinnu mia ca la vita è bella
e speriamu Diu cu ti bbiunda
e cu ti face santu
osce crai e puscrai.
Gira e bota la pignata, gira e bota n’aura fiata!”
Tommaso De Benedittis
Classe V B
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
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La speranza di ritornare
Mi è arrivata la chiamata
per andare a difendere la mia Patria,
ho lasciato i miei cari
per andare a combattere oltre i mari.
Mi son vestito di verde militare
e i miei figli non smetterò mai di amare,
per la mia Patria combatterò
e spero che un giorno dai miei amori ritornerò.
La guerra è iniziata e anche l’inverno,
qui sembra di vivere in un inferno.
Lungo le sponde di questo torrente
vedo tanti cadaveri portati via dalla corrente
e mentre camminiamo nella valle
alcuni soldati ci attaccarono alle spalle.
Che brutto vedere un uomo che muore
anche se la sua divisa è di un altro colore.
Tutti abbiamo negli occhi la paura
e stringiamo a noi la nostra armatura,
con l’augurio che un giorno a casa ritorneremo
e mai più combatteremo.
La guerra serve solo a far ricchi i potenti
mentre noi poveri dobbiamo stringere i denti
con l’augurio che in vita rimarremo
e per sempre Dio loderemo.
Noi combattiamo per un mondo di Pace
dove non si sentono boati, ma tutto tace.
Giovanni Verdesca
classe V A
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
57
Mio nonno in guerra
Eravamo in guerra
in un posto lontano dalla nostra terra .
In africa prigionieri
pensavamo ai giorni di ieri.
Nudi, legati ad un palo e senza mangiare
eravamo stanchi anche di lottare .
Tanta la paura di morire
presto la guerra dovrà finire.
Miriam Mazzotta
Classe 4 A
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
59
Nomi scolpiti sulla pietra
Siete andati dove nessuno voleva andare
combattendo in difesa della patria
senza nulla pretendere.
Avete provato terrore, freddo e sofferenza
avete vissuto momenti da dimenticare
per il vostro alto senso del dovere.
Ci avete difeso
e ora vi ricordiamo
come GRANDI EROI.
Sofia Savina
classe III C
Scuola Secondaria di primo grado
Don Innocenzo Negro
Polo 1 Veglie “P. Impastato
61
Non scordiamo mai il soldato
A voi che avete salvato
la gente che avevan conquistato
per la libertà e per la salvezza
verrete ricordati con fierezza.
Molte volte assai sconfitti,
altre invece vincitori
per la patria, per il mondo
siete stati salvatori.
Ricordando al memoriale
del vostro nero giorno
per la pace e la speranza
vi ringrazia tutto il mondo .
Grazie mille a voi per tutto…
vi sarem riconoscenti
dopo tutto quel che è stato
non scordiamo mai il soldato.
Simone Caricato Benedetta Grasso
classe IV A ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
63
Oggetti e ricordi
Oggetti da rimirare,
oggetti da conservare,
oggetti cari
come caro è il ricordo di coloro a cui sono appartenuti.
Un orologio,
dono del padre al figlio soldato,
per scandire il tempo della lontananza.
Orecchini dell’amata, pegno d’amore e fedeltà.
Tra le mani del ragazzo brillano,
riscaldano il cuore,
infondono coraggio.
Dalla guerra vuole tornare per lei.
Fotografie del paese natio,
spedite da una madre
per non dimenticare le origini.
Forse un giovane soldato le ha bagnate di lacrime
Per la nostalgia di casa.
Oggetti per conservare la memoria
Di soldati caduti in battaglia.
Oggetti per ricordare le emozioni
di tanti giovani dispersi,
costretti ad una guerra cruda,
violenta,
odiosa.
Oggetti da rimirare,
oggetti da conservare,
oggetti cari …
Gli alunni della classe IV B
Scuola Primaria “Aldo Moro”
65
CONCORSO “Libertario Rollo”
Introduzione
Il 10 novembre 2017 siamo andati presso la Scuola Secondaria
di Primo Grado, dove alcuni signori ci hanno proposto di
partecipare ad un concorso dedicato a Libertario Rollo, per
ricordare tutti i vegliesi morti o dispersi in guerra. Noi abbiamo
accolto la proposta con piacere.
Mentre tornavamo nella nostra scuola, siamo passati vicino a
una piazzetta intitolata a Libertario Rollo. Al centro della
piazzetta c’è un busto del nostro compaesano disperso in
guerra e, siccome piovigginava, le gocce di pioggia
sembravano lacrime che scorrevano sul viso di Libertario. Noi
siamo rimasti colpiti da questa immagine e abbiamo subito
scattato una foto.
Adesso proviamo a scrivere una poesia guardando questa foto.
Piango
Piango perché
non ho una tomba
dove qualcuno mi porti un fiore.
66
Piango perché
ho tanti ricordi
di Veglie nel mio cuore.
Piango perché
ho visto amici morire
e nei miei occhi conservo tanto orrore.
Piango perché
ricordo scoppi, spari
e il cielo squartato da urla di dolore.
Piango perché
ancora oggi nel mondo
vedo cattiveria, intolleranza e poco amore.
Piango perché
il mondo spesso non ama
adulti e bambini di ogni colore.
Anche il cielo piange con me
per la pace che ancora non c’è.
Gli alunni della classe IV sez. C Scuola Primaria “Aldo Moro”
68
Poesia sulla seconda Guerra Mondiale
Il mio paese natio ho lasciato
non perche l’ho voluto, mi hanno obbligato.
La mia famiglia ho abbandonato
e io mi sono disperato!
In guerra la mia casa è stata la trincea ,
giorno e notte si sentivano solo
bombardamenti e spari e tante le urla dei feriti!
Dagli inglesi sono stato catturato
e in prigione cinque anni sono stato mandato.
In patria sono poi tornato
nel paese dove ero nato!
Finalmente la mia famiglia ho riabbracciato
e tutto come prima è ritornato.
Vincenzo Patera
classe V A
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
70
Quella notte
i fuochi!
Sopra le alture,
dove tante volte
la battaglia avvenne,
si spensero nel sangue!
I soldati che combatterono
in quel campo di Fra i guerrieri, nel buio,
si riaccesero grano,
non tornarono più …
Furono sepolti,
lasciando una scia di dolore,
In quella notte buia!
Agnese De Nisi
classe V B
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
72
Racconti di una Guerra
Un ragazzo di nome Giovanni classe 1922, fu chiamato a fare la leva, correva l'anno 1942. Arrivarono in tanti in quel freddo Gennaio a Verona, poco dopo però in quarantacinque furono mandati a Cremona. I dubbi di Giovanni erano tanti, e i suoi pensieri cominciarono ad essere pesanti. Intanto arrivò il mese di Aprile e su un treno adibito a bestiame dovette salire, era diretto a Stalingrado e con gli altri ragazzi partì suo malgrado. Non era una gita o una scampagnata, la seconda guerra mondiale era iniziata. Quando in Russia finalmente arrivò, un suo caro amico compaesano ritrovò. La guerra è brutta e dolente ma Giovanni riuscì ad essere paziente. Ebbe tanto freddo e tanta fame ma le sopportò, finché un giorno faccia a faccia col nemico si trovò. La neve scendeva a dismisura, un colpo dal nemico partì e Giovanni ebbe davvero paura. Cadde a terra, pareva morto, ma la volontà e lo spirito al soldato russo diedero torto. L'aiuto del suo compaesano lo salvò, sulle sue spalle dolcemente lo caricò. La vita dei suoi compagni fu spezzata, purtroppo c'era stata un'imboscata. Per nessuno ci fu scampo, ma grazie a quello sparo Giovanni abbandonò il campo. Finalmente prese il treno di ritorno, con la primavera che faceva da contorno. Oggi Giovanni ha quasi cento anni e di quella guerra ricorda sempre i danni. Questo è ciò che ha raccontato il nonno e sono fiero di dire a tutti che Giovanni è il mio bisnonno.
Andrea Centonze
Classe V A ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
74
Soldato
Sei partito all’improvviso
tra dubbi e speranze
ignaro dei pericoli funesti.
Hai marciato per lunghi sentieri
e dimorato in anguste trincee
tra fango, spari e sangue.
Hai visto i tuoi fratelli
cadere come foglie secche
e con devoto rispetto
hai calpestato … i loro corpi inermi
Sei sopravvissuto …
ma ogni momento
da te non sarà mai dimenticato
Alunni della classe III C
Scuola Secondaria di primo grado
Don Innocenzo Negro
Polo 1 Veglie “P. Impastato”
76
Speranza di pace
Nel secolo scorso vi è stato un conflitto
che tutto il mondo purtroppo ha afflitto,
la fame e la carestia hanno sconvolto la terra
tutto questo per colpa della guerra.
Uomini e donne hanno combattuto
con tanta paura ma in modo astuto,
in quei giorni restava solo la speranza
che tra le persone accorciava la distanza.
Durante la guerra la gente ha paura
e per tutti quanti è una vera tortura,
per la strada c’è tanta tristezza
e scompare tutta la bellezza,
gente innocente è stata colpita
lasciando in loro una malinconia infinita,
nel nostro cuore però una speranza giace
che in tutto il mondo ci sia sempre la pace!
Stifanelli Martina
Russo Sara
Classe V B
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
78
Un risveglio improvviso…
Una mattina gioiosa, mi svegliai e l’alba rimirai.
Dopo due ore all’improvviso mi rattristai:
ricevetti una lettera che non avrei voluto ricevere mai.
Ebbene sì! Era la chiamata al fronte,
dove lì avrei giocato la mia sorte.
Per proteggere te, mia amata patria,
ho dovuto lasciare la mia strada ,
la mia famiglia e la mia amata,
che da lì a poco me la sarei sposata.
Ma per te mia cara patria ho giurato e la divisa indossato,
combattendo il nemico al freddo e al gelo
superando ogni sfacelo.
Ho visto morire amici e nemici e tanta sofferenza,
ho sentito della mia famiglia la loro assenza.
Purtroppo anche per me arrivò quel momento,
questo è tutto quello che vi lascio come testamento.
Agnese Verdesca
Azzurra Ianne
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
80
Una fila di nomi infinita…
Una fila di nomi infinita,
nomi di ragazzi coi propri sogni, sogni mai realizzati.
Abbandonarono tutto, per compiere l’estremo sacrificio!
Per garantire a noi la pace, hanno sacrificato la loro vita.
Sono morti, e muoiono ogni volta che la nostra Patria viene
calpestata.
Piccoli grandi uomini, salvezza del mondo.
Non dimentichiamoli, facciamoli vivere nel nostro cuore,
realizziamo il loro sogno: la Pace.
Classe 3^ sez. C
Scuola secondaria di primo grado
Istituto Comprensivo Veglie Polo 2
82
Una lunga Guerra
Era un brutto periodo,
la neve scendeva fitta e ricopriva le strade.
Per le vie, giravano i soldati,
le loro orme sulla neve candida,
impronte d’un male ormai prossimo.
Dalle case uscivano le nuove reclute,
sorrisi tristi lungo il tragitto.
Al largo, il fumo ingrigiva le strade,
la neve si sporcava,
i soldati continuavano a marciare.
Famiglie separate con le mogli disperate,
i bambini tristi piangenti,
per il loro caro ormai in guerra.
In lontananza l’urlo dei partigiani,
lottatori per la patria, per la libertà.
Il loro urlo mischiato ad altre urla,
dal Nord, della Germania.
Giada Malerba
classe V B
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
84
Vento d’amore
All’alba dei tempi, quando son nato
Ho visto il male e l’ho quasi toccato,
una grande figura mi sedeva vicino
con in braccio il suo fragile bambino.
Guerra la chiamava, e gli fece un grande dono
gl’insegnò l’arte del perdono,
lei non lo accolse mai
e la conseguenza anche tu la sai,
avrai sentito quello che ha fatto
aveva anche un volto soddisfatto.
Quando aveva una vita in mano
per lei non era affatto strano,
e anche quando la toglieva come niente
poi si alzava sorridente.
Pensava che nulla sarebbe cambiato
ma poi io sono arrivato,
la morte e la fame via ha portato
così che l’odio faccia parte del passato
un dolce livido ha lasciato
io che sono il vento dell’amore che è nato!!!
Gli alunni della Classe III A
Scuola Secondaria di primo grado
Don Innocenzo Negro
Polo 1 Veglie “P. Impastato”
86
Voglio che…
Voglio che nel mondo ci sia solo pace,
e amore,senza guerra,senza violenza.
Voglio che tutti i bambini del mondo
possano dormire tranquilli
senza svegliarsi con gran paura.
Voglio vedere nel cielo
sempre e soltanto un arcobaleno,
senza tenebre e tristezza.
Diego Russo
classe IV A
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie
Scuola Primaria Aldo Moro
88
ZIMMARI DONATO ERA UN SOLDATO Zimmari Donato era un soldato. Aveva dei baffi lunghi e capelli che sembravano dipinti. Degli occhi di un marrone scuro e uno sguardo che lo rendeva puro. Lui prima di partire ha lasciato un orologio che segnava un tempo speciale il tempo dell’amore famigliare, come quello che si prova a natale. Segnava il tempo dell’amor di patria sul suo petto ed è morto lontano senza un bacetto.
LA GUERRA È COSÌ La guerra è così senza nessun avvertimento La guerra è così e non è un divertimento. La guerra è senza via di scampo. Noi siamo fortunati! Da quella via non ci siamo passati. In un giorno sereno e senza guerra noi abbiamo conosciuto Zimmari Donato che da quella via senza scampo è passato. Di lui una piccola foto vediamo nelle mani della nostra compagna e il suo viso nei nostri cuori mettiamo.
Classe V D
ICS “P. Impastato” Polo 1 Veglie Scuola Primaria Aldo Moro