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Fuori della Chiesa non c’è salvezza(Cipriano di Cartagine 200-258) è preoccupato per i cristiani scismatici, non per la salvezza dell’umanità vale per quelli che sono già dentro la chiesa e sono tentati di abbandonarla è un’esortazione, non una formula dottrinale . Più tardi: diventa un assioma generale . Solo una volta nel Concilio di Firenze (1442): si dice che l’appartenenza visibile alla chiesa è una condizione necessaria alla salvezza (!) Ma questa tesi fu più tardi condannata, durante il rigorismo giansenista del XVII secolo.

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Page 1: Fuori della Chiesa non cè salvezza ( Cipriano di Cartagine 200-258) è preoccupato per i cristiani scismatici, non per la salvezza dellumanità vale per

“Fuori della Chiesa non c’è salvezza” (Cipriano di Cartagine 200-258)è preoccupato per i cristiani scismatici, non

per la salvezza dell’umanitàvale per quelli che sono già dentro la chiesa e

sono tentati di abbandonarlaè un’esortazione, non una formula dottrinale.Più tardi: diventa un assioma generale.Solo una volta nel Concilio di Firenze (1442):

si dice che l’appartenenza visibile alla chiesa è una condizione necessaria alla salvezza (!)

Ma questa tesi fu più tardi condannata, durante il rigorismo giansenista del XVII secolo.

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Anche fuori della frontiere visibili della Chiesa c’è possibilità di salvezza.

nel medioevo si pensava che il Vangelo fosse stato già proclamato a tutta la terra abitata (il mondo mediterraneo)

con la scoperta dell’America (XVI sec.) e la espansione missionaria verso l’Asia: si scopre che milioni di uomini non hanno (per secoli) conosciuto Cristo e ricevuto i mezzi della sal-vezza: la predicazione del vangelo, i sacramen-ti, l’appartenenza alla Chiesa.

Due diverse reazioni:

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Una pratica = Questi uomini sono perduti. Una pessima teologia fu all’origine di una gene-rosità missionaria straordinaria = Francesco Saverio nelle Indie e in Giappone: “solo i battezzati possono sfuggire all’inferno”; perciò affaticava il suo braccio a battezzare!

Una teorica = la fede implicita in Cristo. Già Tommaso d’Aquino dice che è salvo colui che ha una credenza globale in Dio e nella sua volontà salvifica:

“Se quest’uomo sapesse che per la sua salvez-za Dio gli chiede di credere in Cristo e di farsi battezzare, lo farebbe” (= teoria del votum o desiderio implicito).

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Nonostante il magistero e la teologiamagistero e la teologia non hanno mai escluso la salvezza dei non cristiani…

Nei fatti sembra che la posizione praticaposizione pratica sia quella che si è imposta di più nella mentalità diffusa tra i cristiani.

Basta guardare ancora il commento a disegni al catechismo di San Pio X di Rocchia – Secchi pubblicato nel 1952.

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