gandolfi_l’eclissi e l’orbe magno del leone

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    Prima edizione 2015, Padova University Press.

    Titolo originaleIl Cielo in Terra ovvero della giusta distanza

    2015 Padova University Press

    Universit degli Studi di Padova

    via 8 Febbraio 2, Padova

    www.padovauniversitypress.it

    ISBN 978-88-6938-054-9

    Stampato per conto della casa editrice dellUniversit degli Studi di Padova - Padova

    University Press nel mese di novembre 2015.

    Tui i dirii di traduzione, riproduzione e adaamento, totale o parziale, con qualsiasi

    mezzo (comprese le copie fotostatiche e i microlm) sono riservati.

    In copertina: Terra e cielo in Cosma Indicopleuste(Firenze, Bibl. Medicea Laurenziana: ms. Laur.Plut. IX, 28, carta 95v; da B 1992).

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    Il Cielo in Terraovvero della giusta distanza

    a cura di

    Valentina Giroo e Guido Rosada

    PADOVA UNIVERSITY PRESS

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    LEc 'Ob M d L: 'ffc cd Dm d M cm f -c

    Giangiacomo GandolPlanetario e Museo Astronomico di Roma

    Abstract

    Discovered during the restoration of 1959, the astrological fresco in the AnnunciationChapel of the Cathedral of Montagnana is an extraordinary and mysterious exampleof Renaissance art of Italy related to astral themes: aer more than 50 years still noconvincing theories have been proposed about its meaning. Furthermore, despite many

    clues, so far we have no certainties about the date, the painter, the client, neither aboutthe identity of the astrologer involved in the creation of the iconographical program.e small apse, however, certainly hosts the representation of a partial eclipse of sun inLeo, happened while Virgo ascends and other extrazodiacal constellations of ambiguousmeaning lie all around.

    I propose here the rst complete interpretation of the fresco, obtained through anaccurate astronomical analysis and especially through a survey of coeval astrologicalliterature (in particular works by Annio da Viterbo and Galeoo Marzio) that revealsa fascinating mileu of astral prophecy related to religious and political upheavals.e anomaly of the impossible crescent of the moon during the solar eclipse allowsto disclose the main theme of the artwork, conrmed by many internal and external

    details: the fresco represents at the same time an eclipse of the year 1300, an allusion tothe contemporaneous eclipse of 1478 and an original anti-turkish prophecy calibratedon the long cycles of the Orbis Magnus, as the Arabian astrologer Abu Mashar conceivedthem. In order to conrm independently the interpretation, I will conclude the inquiryanalyzing a sonnet by Ti Odasi, the celebrated paduan inventor of macaronic poetry.e piece contains an hermetic description of the fresco and points to an interestingnetwork of local intellectuals involved in astrology, as well as in heretical averroisticspeculations.

    Venuto alla luce durante i restauri del 1959, laresco astrologico della CappelladellAnnunciazione del Duomo di Montagnana uno dei pi misteriosi esempi diarte rinascimentale dedicata a temi celesti: a pi di 50 anni dalla scoperta ancora non

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    sono state avanzate teorie convincenti sul signicato della ragurazione. Inoltre,nonostante i numerosi indizi, si ignorano tuora sia lanno di esecuzione, sia lautore,sia il commiente del dipinto, sia lidentit dellastrologo coinvolto nel programmaiconograco. Qel che certo che nella piccola abside rappresentata uneclisseparziale di Sole nel Leone, mentre allorizzonte ascende la Vergine e tuintorno sidispiegano costellazioni extrazodiacali dal valore ambiguo, forse allegorico.

    Si avanza qui la prima ipotesi organica di interpretazione, confortata dallanalisiastronomica della congurazione celeste, ma soprauo da riscontri nella leeraturaastrologica coeva che portano alla ribalta le speculazioni congiunzionistiche ereligiose di umanisti come Annio da Viterbo e Galeoo Marzio. Lanomalia della Lunarappresentata durante leclissi con una impossibile falce illuminata diviene la chiave dileura decisiva, sostenuta da riscontri interni ed esterni: laresco rappresenterebbeal tempo stesso leclissi del 15 agosto 1300 e una inedita profezia anti-turca calibratasui lunghi cicli dellOrbe Magno proposti dallarabo Abu Mashar. A suggellare ilpercorso interpretativo si ripropone una lirica del poeta maccheronico padovano TiOdasi, che racchiude ermeticamente il valore astrologico e religioso di questa specicarappresentazione.

    1. La Cappella del Rosario e laresco astrologico

    La Cappella del Rosario nel Duomo di Montagna racchiude da secoli unenigma astrologico di non facile soluzione, la testimonianza di una sciarada

    celeste che accosta costellazioni pagane a temi e sacri con eei di stridentecontrasto. Ignoriamo la data di realizzazione di questo ambiente arescato, si-curamente compresa tra il 1431, data della posa della prima pietra della chiesa, eil 1502, anno del suo completamento, ma deve traarsi di una delle prime strut-ture interne se, come sembra, stata ricavata da resti di un precedente edicio.Originariamente la Cappella era dedicata alla SS. Annunciazione, ma sul niredel 500, dopo un intervento di restauro tardo cinquecentesco, venne presa incarico dalla Fraglia del Rosario allindomani della Baaglia di Lepanto e innenascosta da un pesante altare barocco nel 1681, rimossa dallimmaginario cia-dino con la sua ingombrante e ormai incomprensibile iconograa pagana. Gliareschi, e soprauo il cielo del catino absidale, tornano alla luce solo nel 1959e vengono restaurati dalla Soprintendenza, suscitando un interesse quasi esclu-sivamente locale a causa della dicile leura iconologica e del livello artisticodi secondo piano dellesecuzione piorica1.

    Nel corso degli anni si sono succeduti alcuni tentativi di interpretazione, perlo pi parziali, che sono elencati nella tab. 1. I contributi pi interessanti sonocertamente quelli di Antonio Giacomelli, che per primo ha proposto linterven-to di Galeoo Marzio, ha identicato una cruciale lirica di Ti Odasi che sembradescrivere laresco e ha soolineato le analogie con lApocalisse di Giovanni,

    1Per una ampia ricognizione del Duomo e della Cappella da un punto di vista architeonico,storico ed artistico, vediP 1981, e il pi recente B2002.

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    e quello di Leone Parolo, che in due successivi interventi ha focalizzato laen-zione sulleclissi no a proporre la coraggiosa e apparentemente incongrua data

    del 15 agosto 1300. In generale, per, il limite di queste interpretazioni il lororicadere nella genericit dellapproccio allegorico, laddove dallaresco trasparepiuosto un linguaggio scientico assai particolareggiato, roo solo dal clamo-roso errore astronomico di un sole eclissato da una soile falce di luna. Propriolimprobabilit di una svista cos marchiana in una rappresentazione per altriversi realistica, pu in eei costituire la chiave di leura pi naturale dello-pera, che inserisce il dato astronomico nel contesto di un passaggio storico ca-raerizzato dallaggressivit oomana e da una perdurante ansia millenaristica,segnata dai continui riferimenti allastrologia storica di matrice araba. La falcedi Luna allude certamente al vessillo turco, mentre la costellazione della Vergineriee con tua probabilit il culto mariano. Il Leone che ospita leclissi, inne,identica geogracamente linfuocata dialeica oriente-occidente: Costantino-poli e Roma in loa.

    Anno Autore Interpretazione

    1959 (La Cappella della SS.Annunziata nel Duomo di

    Montagnana, in LAraldodellAssunta)

    C. Gasparoo Ave Maris Stella

    1960 (Alcune Spiegazionisulla Decorazione della

    Cappella della Madonna, inLAraldo dellAssunta)

    A. Giacomelli Lirica di Ti Odasi - analogiecon Apocalissi di Giovanni -inuenza di Galeoo Marzio

    ? (com. orale riportatada V. Pagea, Larescoastrologico della Cappella

    del Rosario del Duomo diSanta Maria Assunta di

    Montagnana, Univ. DiPadova, Dipartimento distoria delle arti visive e dellamusica, 2010)

    L. Ballarin Virgo = Vergine Maria

    1981 (Il Duomo diMontagnana)

    Z. Princivalle Incontro Cristo Sol Iustitiae Verginepulchra ut luneAllegoria Teologica

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    1993 (com. orale riportata daParolo, 2002)

    Z. Nagy Ercole come ritrao di GaleooMarzio Eclissi come coppa

    Santo Graal1998 (La Data dellArescoAstrologico del Duomo di

    Montagnana, in LAraldodellAssunta Estate)

    L. Parolo Eclissi 1431 e 1478 -Paranatellonta

    2001 (InterventiRinascimentali nel Duomo

    di Montagnana e lAresco

    Astrologico Tesi di LaureaUniv. La Sapienza di Roma)

    V. Lucco/R.Nesci

    Eclissi 1431, 1448, 1478. EscludeParanatellonta

    2001-2002 (La Cappella delRosario e i suoi Misteri, inMontagnana e Territorio)

    A. Costantin Grifoni, delni e unicornonella decorazione lapidea:allegorie cristologiche di mortee resurrezione - Allegoria dellaIV Ecloga di Virgilio

    2002 (LAresco Astrologicodel Duomo di S. Maria

    Assunta di Montagnana.

    Nuove Considerazioni,

    Centro Studi sui Castelli)

    L. Parolo Eclissi 1448, 1470, 1300 Interpretazione allegoricateologica con deagliaastrologici

    Tab. 1 Le interpretazioni dellAresco.

    Un dato certo che si pu in eei ricostruire dalle scarne tracce documen-tarie la perdurante inuenza greco-balcanica sul Duomo e questo ambientein particolare: uno dei primi arcipreti titolari della chiesa fu infai tra il 1470 eil 1482 Niccol Protimo da Negroponte, gi vescovo di Atene e Lepanto, a cuisi deve probabilmente la collocazione di una icona tardo bizantina ora perduta

    e, nella nicchia centrale, della statua lignea della Vergine, ambedue provenientidai territori occupati dagli Oomani2. A questo ecclesiastico profugo successeil padovano Giovanni della Siega, titolare tra laltro di una diocesi in Dalmazia,che fece consacrare lAltare della Cappella nel 22 febbraio 1484, in presenza delvescovo di Pola3. Si pu ragionevolmente ipotizzare che tale consacrazione fu

    2Uno studio pi deagliato della Cappella e della sua relazione con la Fraglia del Rosario nellatesi di laurea di C2010, dove si possono reperire molte informazioni utili sui primi arcipretidella Caedrale, compresi Nicol Protimo e Giovanni della Siega. Licona tardo-bizantina comesi racconta in P 2002 stata trafugata negli anni 80.3

    Linformazione, traa dall'Archivio Arcipretale di Montagnana, Busta 27, c. 2, doc. 1, in B1990, p. 77.

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    motivata da una intercessione della Vergine avvenuta nello stesso periodo, ma-gari durante lassedio di Scutari del 14784o quello di Rodi del 1480, il cui quasi

    inspiegabile fallimento venne da subito aribuito ad una apparizione marianain sostegno dei Veneziani5.Proprio qui, allincrocio tra devozione mariana e speculazioni apocaliico-

    astrologiche, nasce nellultimo scorcio del Qarocento il programma decora-tivo del catino absidale, che deve essere stato inaugurato proprio in occasionedella consacrazione e tradisce lintervento di un ranato umanista, a suo agiocon le tavole alfonsine quanto con la teologia di Duns Scoto e il profetismo diAnnio da Viterbo.

    2. LIconograa delle CostellazioniIl cielo stellato della Cappella vede protagoniste una serie di costellazioni,

    con la Vergine che sorge allorizzonte e un sole parzialmente in eclissi nel Leo-ne. Qeste due gure sono collocate lungo la curva dellecliica, delimitata dalinee parallele che identicano lampiezza della fascia zodiacale. Gli altri asteri-smi sono il Drago che avvolge con le sue spire le due Orse, Pegaso con lanoma-lia di una coda di pesce, la Nave Argo stranamente collocata poco al di soo eun Ercole furioso dotato di clava e pelle di leone6. Gli ultimi tre sono certamentei paranatellonta7dellascendente delleclissi, come si evince sia dallanalisi del

    cielo allorizzonte di Montagnana8, sia dalle liste di Arato e Igino riferite a Ver-gine e Bilancia9.

    Lunica discussione in leeratura riguardo allorigine di queste gure10,individua come possibile fonte iconograca un manoscrio padovano del De

    4L'ipotesi sostenuta da C2010, p. 35 ed espressamente legata all'eclissi del 1478.5Pi in linea nella datazione con la teoria dell'Orbe Magno e con l'esplicazione prolungata deglieei dell'eclissi di sole secondo le regole espresse da Tolomeo nel Tetrabiblos, questa ipotesi puessere suggerita dalla leura della relazione dell'assedio in C1992. decisamente da scartare lipotesi che si trai di Orione, come azzardano a causa del

    posizionamento a sud dellecliica quasi tui coloro che hanno scrio dellaresco. Nessunatestimonianza iconograca nei numerosissimi manoscrii che ci sono pervenuti n dallantichitassocia infai il gigante cacciatore a una pelle di leone. I paranatellonta sono le costellazioni extrazodiacali che sorgono contemporaneamente ad unadata regione dello Zodiaco, in questo caso la ne della Vergine/inizio della Bilancia, ed hanno unaben precisa inuenza astrologica secondo i traati dellepoca. Nonostante lopinione contraria dellastronomo Roberto Nesci dellUniversit di Roma 1 riportatada L 2001, i soware Stellarium 0.13.1 (Stellarium developers) e e Sky version 6 (SowareBisque) mostrano le costellazioni citate toccate con buona approssimazione dallorizzonte diMontagnana durante la fase massima delleclissi del 1300. La loro disposizione graca, tuavia,non realistica, e le colloca disordinatamente nei pressi dellorizzonte senza rispearne lazimut. Lutilissimo specchieo cinquecentesco riepilogativo dei paranatellonta di Igino, Arato e Manilio

    utilizzato in questo caso lanonimoDe inerrantium stellarum signicationes presente in FastorumLibri Sex cum Commentariis Doctiss. Virorum, Basilea, 1550, pp. 407-408.InP 2010, p. 81, dove si possono trovare ulteriori riferimenti sulle valutazioni al riguardodi Michela Benetazzo e della docente Giordana Mariani Canova.

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    Astronomia di Igino, ora conservato alla New York Public Library11. In realtun pi ampio confronto morfologico e stilistico tra i manoscrii astronomici

    coevi12

    mostra che le corrispondenze sono solo parziali e condivise da moltitesti di derivazione iginiana13. Se ne conclude che la fonte originale del cielo diMontagnana sia probabilmente andata perduta, o che lartista abbia collazionatopi fonti seguendo le proprie inclinazioni pioriche.

    Va soolineato che la gura di Ercole, pur nella sua ingenuit, si distaccadalla algida inespressivit di tali repertori ed allude alla celebre e dinamica sdaallIdra prodoa in quegli anni dalla boega del Pollaiuolo14. Analizzando il ri-trao delleroe greco, Parolo propone che sia opera del Maestro del 1481, autoredi due frammenti piorici conservati ai Musei Civici di Padova, e che questoMaestro sia da identicare con Angelo Zoppo, mediocre collaboratore di JacopoMontagnana15.

    3. Una Profezia anti-Turca?

    La seconda chiave interpretativa del cielo di Montagnana, insieme al sim-bolo islamico celato in piena luce, leclissi rappresentata nel Leone (g. 3), che molto limitativo considerare come pura allegoria dellincontro tra Cristo - SolIustitiaee la Vergine Maria pulchra ut Luna16. Si traa piuosto di un evento

    astronomico specico che ha con tua probabilit ispirato il programma astro-logico e che potrebbe essere identicato a partire dalle poche eclissi solari par-

    Si traa del Ms Spencer 28 copiato dallumanista Francesco Buzzacarini e miniato da FrancescoVendramin e Douce Master, descrio in M C 1999, pp. 283-284. Il confronto stato condoo tra questo ed altri manoscrii miniati astrologici reperiti neldatabase digitale del Warburg Institute (hp://warburg.sas.ac.uk/vpc/VPC_search/subcats.php?cat_1=9&cat_2=71&cat_3=32&cat_4=39) e del Saxl Project di Kirsten Lippinco (hp://www.kristenlippinco.com/the-saxl-project/).Le maggiori somiglianze si riscontrano non solo col citato Ms Spencer 28, ma anche col Ms LatMisc 554 della Bodleian Library, *pi antico ma sempre di area padovana (il testo Stellae xae

    vericatae tempore Alphonsi

    di Prosdocimo di Beldomandi, celebre astrologo montagnanese dellane del XIV secolo), e con molte delle versioni dellAstronomicondel poeta Basinio da Parma(in particolare quella della Biblioteca Marciana di Venezia Lat. XII. 194 ). Basinio era allievo diGuarino da Verona esaamente come Galeoo Marzio, lumanista che si intende qui dimostrareresponsabile del programma iconograco. Lanomalia del Pegaso dotato di coda di pesce (asoolinearne probabilmente il collegamento con Poseidone) ha invece pochissimi riscontri, e traquesti il pi calzante certamente limmagine che se ne trova nel celebre ciclo astrologico delSalone del Palazzo della Ragione. Ercole e lIdra di Antonio del Pollaiolo (c. 1475) conservato nella Galleria degli Uzi aFirenze, Inv. 1890, 8268. P 2002, p 13. Sui frammenti padovani del Maestro del 1481 vedi B, B1991,pp. 66-69.

    lidea di P 1981, in n dei conti condivisa da molti autori e perno dallo stessoParolo.

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    ziali del Qarocento compatibili con lorizzonte di Montagnana e con i deaglidellaresco. Come da accurate disamine di Parolo nel 1998 e Lucco nel 2001 le

    uniche eclissi visibili in locotra la ne di luglio e quella di agosto furono quelledel 29 agosto 1448 e quella del 29 luglio 1478. Nel primo caso siamo ampiamen-te fuori dalla gura celeste del Leone e questo spingerebbe inevitabilmente aselezionare leclissi del 1478. Poich la teoria astrologica tolemaica, pur se conapproccio limitato rispeo alle teorie arabe congiunzionistiche, ammee previ-sioni storiche a seguito di un evento cos rilevante e tendenzialmente funesto17,sarebbe naturale leggervi una confortante profezia di sventura per gli oomani,che proprio dal segno del Leone sono geogracamente connotati nella corogra-a astrale18. Si alluderebbe insomma a una crisi del minaccioso espansionismoturco nel triennio successivo alleclissi, confermata dalla improvvisa morte nel1481 di quel Mehmet che con tanto successo aveva inghioito Costantinopoli ei Balcani e seriamente minacciato la penisola italiana con lo sbarco ad Otranto.

    Data Tipo

    Eclissi

    Inizio

    Eclissi

    Alt.

    Sole

    Massimo

    Eclissi

    Alt.

    Sole

    Az. Sole Fine

    Eclissi

    Altezza

    Sole

    Magn.

    Eclissi

    Eclissi

    Oss.

    15/08/1300 P 09:41:57 43 10:53:09 52 146 12:06:21 56 0.54 0.437

    29/07/1478 P 13:09:15 59 14:22:04 51 232 15:30:05 41 0.759 0.709

    12/08/1654 P 09:07:00 40 10:22:18 51 132 11:40:58 59 0.717 0.649

    Tab. 2 Le Eclissi cruciali dellOrbe Magno del Leone a Montagnana. Dati di FredEspenak e Chris OByrne (GSFC- NASA).

    Esiste per una forte incongruenza residua, che ha motivato nel 2002 undecisivo supplemento di indagine da parte di Parolo. Infai, la posizione del Solenella pancia del Leone non corrisponde aao alleclissi del 1478, ma ricordacon precisione uneclissi molto precedente: quella del 15 agosto del 1300 (tab.2). Poich molto dicile immaginare un errore cos ampio nella rappresen-

    tazione di un fenomeno del genere19

    , Parolo torna sfortunatamente ad aggrap-parsi a unassai improbabile memoria condivisa da parte della comunit locale,nonch a una generica rilevanza astrologica tua risolta sul piano allegoricodelloroscopo, piamente propizio e beneco per lintera Cristianit20. Ma questa

    P., II, 5-9.A, De Magnis Coniunctionibus, ed. K. Yamamoto-Ch.Burne, Tract. IV, di. v, p. 127.La discrepanza di circa 15, cio il cammino percorso dal Sole in 15 giorni lungo lecliica. Oltre a segnalare la rilevanza storica di quello che il primo anno giubilare indeo da BonifacioVIII, Parolo (2002) abbozza una sorta di oroscopo delleclissi nella sua opinione un vero portentoastrologico con Mercurio in congiunzione con Sole e Luna, Saturno nel Leone in congiunzione

    con Regolo e Venere nella Vergine in congiunzione con Spica. Va notato che la falce di Luna vieneinterpretata come Diadema di Gloria, metafora dellIncoronazione di Maria Vergine.

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    interpretazione poco convincente conduce a un vicolo cieco e alla perdita del-la componente anti-turca che coniuga la centralit della Vergine alla presenza

    della falce di luna islamica. per questo motivo che occorre allargare il campodellindagine a pi complesse teorie astrologiche della leeratura coeva.

    3.1 Annio da Viterbo e il De Futuris Christianorum Triumphis

    Anche se a prima vista lontano dal contesto, il De Futuris ChristianorumTriumphis in Turcos et Saracenosdi Annio da Viterbo21traccia un quadro astro-logico a commento dellApocalisse di Giovanni che ha pi di una risonanza conlaresco di Montagnana. Il testo individua senza mezzi termini in Maomeoil tanto temuto Anticristo delle ultime fasi dellumanit, i cui eei perduranoaraverso la sua infame sea. Le see piaghe nali scandiscono le fasi delloscontro tra Cristianit e Regno Oomano in perfea consonanza con i seesultani turchi, che culminano con Mehmet II. Allorizzonte temporale si stagliala ne dellIslam e la Gerusalemme Celeste, ma prima del Giudizio si prevedeun periodo pacico soo legida del Papa Angelico della tradizione gioachimita.

    Come spesso avviene in quegli anni, al visionario profetismo religioso vieneaccostato nellultimo traato (De Iudicio Astronomico) un fantasioso tentativo diconcordanza tra la sequenza storica degli eventi e i segni celesti22. Lautore, che

    sostiene di aver scrio questa sezione astrologica nel 1471 anticipando lassediodi Otranto e la successiva riscossa cristiana, si basa sulla teoria araba dei grandicicli e sulla corograa astrologica di Tolomeo e Abu Mashar.

    3.2 La teoria araba dei Grandi Cicli

    Annio da Viterbo ainge certamente dai testi di Abu Mashar e dalla suaastrologia storica, ma ne elabora una sintesi originale col pensiero escatolo-

    gico cristiano, scegliendo alcune tecniche cronologiche speciche23

    . Tra i vari Il De Futuris Christianorum Triumphisrisulta stampato nella sua prima edizione a Genova neldicembre del 1480. Su questo testo si pu consultare limportante saggio V 1974, e la pirecente estesa ricerca R 2011. Per una pi ampia traazione del personaggio si vedano glioimi W1962 eB,M 1981.Tra gli altri scrii profetico-astrologici del periodo si ricordano iPrognostica ad viginti annosduratura di Paolo da Middelburgo (1484), il celebre De Eversione Europaedi Antonio Arcuato(1493?), la diusissima Prognosticatio di Johannes Lichtenberger (1488) e il molto posterioreDiscorso della Futura et Sperata Vioria contra il Turcodi Giovan Baista Nazzari (1570). In tuiquesti testi a guidare le speculazioni astrali principalmente la congiunzione Giove-Saturno, manei Prognosticae nella Prognosticatioin particolare si pone laccento anche su una eclissi di sole,

    quella del 1485. Invece delabituale scansione per congiunzioni magne Giove-Saturno, Annio si orienta su cicli

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    soocicli dellAnno Cosmico sistematizzati dal celebre astrologo arabo, indivi-dua come congeniale il cosiddeo Potente Fardar, della durata totale di 30240

    anni e caraerizzato da 84 coppie segno zodiacale-pianeta di 360 anni ciascunache si presentano in tue le possibili permutazioni. Qesto soociclo ha comedivisore lOrbis Magnusdellastrologia latina medievale, abitualmente conside-rato in apertura dei pronostici annuali e in quel momento storico caraerizzatodallaccoppiata Leone-Luna. Laltro ciclo utilizzato da Annio lOrbis Maximus,introdoo per scandire astralmente i see millenni della storia del mondo, cheprocede linearmente secondo una progressione puramente zodiacale, con unmeccanismo analogo alle profezioni dellastrologia genetliaca24. Ogni millennio presieduto da un segno a partire dallAriete no alla Bilancia, con le tre fa-ciesdi ogni costellazione i celebri decani a fare da divisori ogni 333 anni equaro mesi. In questo schema, parallelo alla teoria classica delle congiunzioniGiove-Saturno, la nascita di Cristo avviene nel 5199, con lOrbis Maximus alsesto grado della Vergine, in corrispondenza con il primo decano della QartaEcloga Virgiliana e del De Vetulapseudo-ovidiano: la celebre virgo immaculatacorpore, vultu decora, puerum lactans25. Allascesa di Maomeo circa 500 annidopo corrisponde viceversa la terza faciesdel segno, la mulier alba et comptased surda, perfea immagine di un Anticristo/Meretrice seducente e ouso altempo stesso26. A questo punto subentra lApocalissi, con la Seima Piaga e ilseimo sultano che ci spingono oltre il fatidico 1480, in direzione dello scontro

    nale con la Bestia mussulmana, che avverr nellultimafaciesdella Bilancia,quella rappresentata dallenigmatico vir vehemens arcum utens et nudus27.

    pi astrai, come i Tasyir, gli Intiha e i Fardar, che hanno unorigine sassanide e che Abu Masharsincronizza abilmente con esse a partire dal Grande Diluvio secondo le sue fonti avvenuto nel3102 a.C. Per una chiara ricapitolazione di questi intricati cicli si veda B 2013. SullOrbis Magnus molto utile consultare B 2012, che riporta uno specchieo esaustivodi questo ciclo dallorigine del mondo al 1510. Qanto allOrbis Maximus, che invece non sembraavere precedenti nella traatistica coeva, esso sembra assomigliare molto al Supremo Intiha conla sua velocit di 30 lungo lecliica ogni millennio. I decani che ne sono i divisori vengonodescrii in De Futuris Christianorum Triumphis, VII conclusio.

    La descrizione anniana del primo decano della Vergine riecheggia il celeberrimo Introductoriumin astronomiamdi Albumasar conosciuto in Europa n dal 1133. La Qarta Ecloga di Virgilio,viceversa, col suo celebre Iam redit Virgo( ) che annuncia la ne dell'et del Ferro e il ritorno diquella dell'Oro la cosiddea Annunciazione pagana ne costituisce il corrispeivo profetico.La commedia elegiaca De Vetula, probabilmente scria da Richard De Fournival nel XIII secoloe aribuita no alle soglie del Rinascimento nientemeno che ad Ovidio, non fa che riprenderepoeticamente questo tema profetico associato agli astri e tenerlo ben vivo nel corso del Medioevo. Anche il terzo decano trao da Albumasar, che parla di una mulier muta, casta, candida.Analoga la descrizione che ne fa Cornelius Agrippa in De Occulta Philosophia Libri Tres, 2,XXXVII.Albumasar ancora la fonte del terzo decano della Bilancia, plasticamente rappresentato nelSalone dei Mesi di Palazzo Schifanoia. Anche se Annio non lo fa notare esplicitamente, anche

    il divisore trentennale dellOrbe Magno si posiziona molto signicativamente sulla Bilancianei trentanni successivi al 1480, con il pianeta Mercurio patrono della Cristianit a presiedere

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    3.3 Corograa astrologica e Orbe Magno del Leone

    Dobbiamo ora introdurre la corograa zodiacale introdoa da Tolomeo nelsuo Tetrabiblosper associare le regioni dellEcumene allinusso delle costella-zioni28. questo un conceo chiave dellAstrologia Caolica di marca tolemaica,quella forma di proto-astrologia storica che consente di tracciare pronostici perpopoli e nazioni a partire dalle eclissi, dominante prima che la cultura sassanidespostasse laenzione verso i pianeti esterni e i loro cicli, geando il seme dellesuccessive teorie congiunzionistiche29. Il segno che caraerizza Roma, centrodella Cristianit, secondo Tolomeo il Leone30, mentre Abu Mashar aribuiscela costellazione anche a Costantinopoli31, e qui Annio trasferisce la sua dialei-ca storica nel rmamento, notando che nella prima medietas(i primi 180 anni)lOrbe Magno araversa la prima met del Leone dalla declinazione pi seen-trionale, mentre nella seconda si ha una corrispondenza con la met meridiona-le32. Poich allepoca si riteneva a torto che Costantinopoli fosse pi a seentrio-ne di Roma, ecco che lOrbe Magno favorirebbe i turchi nella prima medietas,dal 1300 al 1480, e i cristiani nella seconda, dal 1481 al 1660, come i fai di quellaparticolare congiuntura storica sembravano ingannevolmente confermare.

    3.4 Tolomeo incontra Albumasar: le Eclissi come scansione dellOrbe Magno

    Laresco di Montagnana riee in modo contorto proprio questo fallacesillogismo astrologico, ma con un pizzico di Tolomeo in pi. La gura del Leone centrale, ma vi si associa leclissi di sole parziale che nel seimo decennio delQarocento faceva in eei molto parlare di s, anche per gli eei indoisulle nazioni interessate, tra cui lItalia e la Turchia33. Ma invece di collocarla

    lintervallo.P., II, 1-4. La teoria ben illustrata e commentata daF.Sul crescente abbandono di Abu Mashar e dellastronomia araba e il parallelo recupero delle

    dorine tolemaiche nel corso del Rinascimento ha scrio pagine illuminanti F 2014. P., II, 4. Vedi nota 18. Luso congiunto e disinvolto di autori diversi come Tolomeo e Abu Mashar eraallepoca diusissimo: il recupero di Tolomeo spesso non escludeva il ricorso ad alcuni aspeidellastrologia araba, largamente ma non integralmente criticata. De Futuris Christianorum Triumphis, VI conclusio. Delleclissi del 1478 si occup molto lastrologo Giorgio di Russia (Georgius Drohobicz deRussia magister) che in quegli anni insegnava a Bologna e potrebbe aver avuto contai conGaleoo Marzio (anche lui ivi docente) al riguardo. Vedi il suo Iudicium super eclipsi currenti 29Iulii 1478 (Bibliothque Nationale de France, Ms AS 828, . 136-148), il pi generale Iudicium anni1478 currentis ex planetarum guris siderumque inuxibus e ancorailDe signicatione eclipsiumdel 1490.Tui questi testi indicano lItalia e la Turchia come regioni particolarmente interessate

    dalle conseguenze del fenomeno. Per un prolo di questo personaggio si consulti P L1988.

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    di fronte alle fauci dellanimale, lartista la rappresenta soo il suo ventre, inposizione centrale, quasi a segnalare la transizione tra le due medietas. E qui

    subentra la proposta di Parolo, con una datazione che retrocede il fenomenorappresentato al 15 agosto 1300, in un allontanamento dal contesto storico ap-parentemente inspiegabile34.

    Solo apparentemente per: il 1300 un anno essenziale per il quadro trac-ciato, si traa infai dellinizio dellOrbe Magno Leone-Luna35. Una coinciden-za davvero strana, che si raorza signicativamente quando si nota nel 1654,in prossimit della conclusione dello stesso Orbe, unaltra eclissi parziale nellostesso segno, il 12 agosto36. A questo si aggiunge il fao che nel 1300 la regionecolpita dagli eei negativi delleclissi quella pi meridionale Roma men-tre nel 1478 quella pi seentrionale Costantinopoli37. Qesto sembra indicareuna variante della teoria di Annio, che d particolare peso alle eclissi di Sole inprossimit degli snodi cruciali del ciclo allinizio, al termine della prima me-dietase alla conclusione ma ne conserva comunque il senso generale. Rappre-sentare leclissi del 1478 avrebbe signicato perdere la dimensione storica delciclo, mentre quella del 1300 che non poteva essere ancora viva nella memoriaperch parziale e poco citata parlava chiaramente a un astrologo competenteche ne avrebbe riconosciuto la natura di fenomeno calcolato a posteriori, iden-ticando una sorta di sineddoche visiva dellintera teoria.

    Si traa di una suggestiva ipotesi di interpretazione che, vista la complessit

    e il tecnicismo, per poter essere acceata ha bisogno di evidenze supplementari,meglio se testuali. Occorre dunque cercare con decisione lautore del program-ma astrologico, e altri riscontri nella scena culturale padovana di quegli anni.

    4. Il ruolo di Galeoo Marzio

    Nonostante il suo intervento sia stato spesso ipotizzato, il ruolo di GaleooMarzio, che a Montagnana abitava, non mai stato approfondito a sucienza.

    In pi possiamo notare che la copertura del disco solare non cos accentuata come prevederebbela magnitudo di 0,71 indicata dalle eemeridi Nasa.B 2012, p. 52. Qesta eclissi del 1654 ha una storia molto interessante, anchessa legata al contesto profetico.Citata da personaggi come Pascal e Gassendi, fu al centro di una nuova febbre apocaliicainnescata nel XVII secolo dalle considerazioni dellastrologo Andrea Argoli, allora docente proprioallUniversit di Padova. Leclissi e il ritorno di Saturno nel Leone (circostanza daltra parte incomune con i fenomeni del 1300 e del 1478) generarono un incredibile pubblicistica senza peraltroche nessuno notasse la correlazione con lincombente conclusione del relativo Orbe Magno. Perun approfondimento su questo tardo episodio si pu consultare L 1974. In pi si noti che il 15 agosto del 1300 Venere, pianeta della sensualit e favorevole ai maomeani

    secondo loroscopo delle religioni, sorge nella Bilancia mentre nella nona casa, quella dellareligione, Marte fa spirare venti di guerra assai infausti per la cristianit. Come si vede, la teoriaaraba dellOrbe Magno e quella tolemaica delle eclissi erano dunque in perfea e non banaleconcordanza.

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    Eppure n dal 1992 Borin ha dimostrato la sua connessione con la chiesa ein particolare con la Cappella del Rosario, documentandone la presenza alla

    citata consacrazione dellAltare dellAnnunciazione nel 1484, momento idealeper linaugurazione dellaresco38. Di questo umanista di Narni, aascinantegura di epicureo che precorre il pensiero di Pomponazzi, sappiamo abbastan-za39: arrestato e imprigionato per eresia nel 1477 proprio a Montagnana, era unleerato della scuola di Guarino da Verona, astrologo e cortigiano apprezzato daLorenzo de Medici e dal sovrano ungherese Maia Corvino, che ne aveva faoil preceore dei propri gli. Il testo incriminato dallInquisizione, il celebre DeIncognitis Vulgoconservato in poche copie manoscrie, certo la sua opera piconosciuta insieme al De Doctrina Promiscuadel 1491, e proprio in questo trat-tato troviamo la pistola fumante del suo coinvolgimento losoco. Nel XXXcapitolo viene citata la profezia di Duns Scoto sulla caduta dellIslam, un crol-lo che si sarebbe dovuto vericare esaamente nellanno 130040. Marzio ripetepi volte che Scoto era matheseos imperituse che, nonostante apparisse a queltempo debilitata e in crisi, la sea maomeana avrebbe invece imperversatoancora a lungo grazie allinusso degli astri. La data indicata proprio quellache vede linizio dellOrbe Magno del Leone, e anche gli accenni ai successimilitari dei turchi no allo stesso anno del traato41, a ridosso delleclissi chechiude la prima medietas, sembrano ben pi di una coincidenza. In conclusionesi osserva che la minaccia, brevi domino cooperante, sar nita, e anche questo

    compatibile con lescatologia anniana42. Qanto alla variante tolemaica delleeclissi come scansione dellOrbe Magno, in linea con le opinioni di Marzio, cheammirava lastrologia e la cultura araba ma da bravo umanista si dedicava conimpegno al recupero delle sue fonti ellenistiche43.

    B 1990, p. 77. La documentazione originale nellArchivio Arcipretale di Montagnana:Busta 27, c. 2, doc. 2. Marzio fu anche procuratore per conto di due successivi preti mansionari delDuomo: Stefano da Savonaria e Nicol Belli. Soprauo dopo la pubblicazione di M 1992, una traazione estesa e deagliata dellesue opere e delle sue vicende.

    Nel manoscrio del De Incognitis Vulgo, XXX, . 136v-137r della Biblioteca Universitaria diTorino (Mss., E.IV.11). La profezia originale si trova in D. S, Ordinatio, Prologus, 112. Dellostesso tema parla R. B, Opus Maius, parte VII (ed. Bridges II 389) e parte IV (I 266), nonchG. V, Collectarium, f. 2r. Qestultimo vademecumviene ristampato proprio a Padovanel 1487. Come ben racconta Marzio, il Veneto nel 1477 era terrorizzato dalle loro incursioni no aimargini della laguna. Cfr. I. S, Gesta Unius Anni Memorabilia, 1478.A questa evidenza testuale si aggiunga che il narnese si traenne a Montagnana dal 1478, annodel ritorno da Buda dove era fuggito dopo la scarcerazione, no alla ne del 1484, quando ripartper lUngheria (M 1992), e avremo anche una oima nestra temporale per lelaborazionedel programma dellaresco. Al punto da curare a Ferrara insieme a Cola Montano, Filippo Beroaldo e Pietro Bono Avogario

    la storica edizione della Cosmographiadi Tolomeo del 1477. Che la sua aenzione si concentrassein quel periodo sulla corograa zodiacale pi che giusticato da questa intensa frequentazione

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    5. Marzio, Ti Odasi e lo scenario della Macaronea Secta

    Nel 1889 lo studioso Ferdinando Gaboo dimostr, sulla base dellanalisidellopera di Ti Odasi, Teolo Folengo e altri poeti maccheronici, la culturaprevalentemente astrologica delle loro cerchie al di l della esibita goliardia, sot-tolineandone gli innumerevoli riferimenti celesti44. Ipotizz inoltre lesistenzadi una sectapadovana o Accademia che coniugava ideali epicurei a eresieastronomiche quali loroscopo delle religioni, proprio negli anni 80 del Qat-trocento45. A questo gruppo, che coinciderebbe almeno parzialmente con quellomesso in burla da Ti Odasi nella celebre Macaronea46, dovevano appartenere stabilmente o come membri esterni personaggi come i poeti Nicola Co-smico47, Benedeo Bertipaglia e Antonio Grifo48, il medico Gabriele Zerbi e lostesso Galeoo Marzio49. In eei Antonio Giacomelli gi nel 1960 ha riportatoallaenzione una lirica in volgare dello stesso Ti Odasi, che sembra descrivereermeticamente proprio laresco di Montagnana50:

    leeraria.In un articolo fondamentale per la storia dellastrologia italiana nel Rinascimento: G1889. Laccademia cosiddea cosmicana dal poeta Nicol Lelio Cosmico che dellOdasi era buonamico esplicitamente menzionata in un soneo maledico del Pistoja: I dico prima nellaCosmicana, / che dal tuo nome ancor nominata / e in Padoa fu academia a gente strana, / anzi auna sea iniqua e scelerata / anzi fu danimal brui una tana / fra i quali il primo andavi a testa

    alzata(cfr.R 1888a, p. 30). Gaboo aribuisce a questo gruppo un forte interesse astrologicoche sconnava nelleresia e che potrebbe aver motivato il processo mantovano contro il Cosmicodel 1489, cos come, almeno in parte, quello veneziano contro Marzio del 1477, e perno il rogodel 1482 di quel Giorgio da Novara altro probabile membro della secta- che negli stessi anni aBologna insegnava appunto le teorie arabe congiunzionistiche applicate alle religioni (G1889, pp. 391-395).Su Ti Odasi e la sua Macaroneaun buon punto di partenza P 1979. Per approfondire la gura di Cosmico, che fece anche parte della celebre Accademia Romana diPomponio Leto ed era considerato uno dei pi importanti rimatori veneti post-petrarcheschi, restairrinunciabile lo studio di R1889. In esso si accenna anche ad Antonio Grifo, altro membrodella secta, che in un soneo ne rivela chiaramente gli interessi astrologici: Ben da lontano levestigia e lorme / seguo del singular Cosmico, il cui / occhio al ciel mira, ove ogni altro dorme.

    Su Bertipaglia, che nella Macaronea esplicitamente considerato esperto di astrologia oltreche gran burlone, si vedaC 1913, p. 100. Qanto allAntonio Grifo gi citato, possediamouna abbondante raccolta di sue mediocri liriche (Codice Marciano It. 64) tra le quali spicca un Siapproximava Phebo a uscir di Leo, citata in R 1888b. Di Gabriele Zerbi, che insegn a Bologna oltre che a Padova, si ricorda che fu medico papalea Roma negli anni successivi e scrisse un ponderoso Qestiones Metaphysicae. Lui e il Marziovengono sapidamente descrii nellItinerario per la Terraferma Veneziana di Marin Sanudo(Archivio veneto, serie I, Venezia, 1883) e in alcuni versi del poeta Pilade Buccardo (proprionel 1483, dunque molto a ridosso dellinaugurazione del citato altare dellAnnunciazione), intentiin astruse conversazioni astrologiche: Primum igitur, Gabriel, adsis romana propago, / cumqueGaleoto scis disputare magistro, /invoco qui coeli motus cognoscis et astra, / qui parlans omnesprocuratores avanzas, /testorum aduces tot milia capita legum, / auctoritates numerans Iuvenalis,

    Aquini / In Montagnana pueris bene notus La poesia, contenuta nel Codice Marciano It. IX 107 c. 16v , stata riportata alla luce da R

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    Laxe del cielo cum mezo il serpente,

    Che fra luna e laltra orsa sta stedeso,

    e i duj fratei che lun laltro tien preso,

    Doue del suo salir Apol si pente,

    Et megio el ciel diuiso in due equalmente

    Col gran dolor die un picol or compreso

    Ancor si lege quando dira aceso

    S forte Aiace fu, che usc di mente.

    Infra due corne dela fredda luna

    Col sol a megio il ciel quando pi latra

    Sirio o per sete o per caldo o per ira,

    Amor mel scrisse donde ancor suspira

    Et bench hor sia Luchrecia or Cleopatra,

    Sua luce agli ochij miei mai non sembruna.

    La sintassi assai contorta e pregiudica lintelligibilit del testo, ma la meta-fora amorosa gioca certamente anche su un piano esoterico nel quale spiccanola Polare con il Drago, le Orse, il Sole e la Luna in eclissi intorno a mezzogiornoin periodo di canicola. Se lascia perplessi lo scambio Ercole-Aiace51, possibileche la coppia Lucrezia-Cleopatra si riferisca (oltre che alla volubile amata diTi) ai due volti della costellazione della Vergine: virtuosa madre di Dio nelprimo decano e meretrice apocaliica nel terzo52.

    Che Ti conoscesse laresco di Montagnana traspare anche da un altro in-dizio, che concorre a confermare la leura della profezia anti-turca: beandosidello speziale Cusinuslo apostrofa O bonum astrologum! Non pestes futuras/ Nonmortes regum: non prelia maxima turchi/ Nunciat53, a testimoniare per contrasto

    1888a, p. 39. Ma potrebbe essere un disguido voluto, al ne di rievocare lIliade e quindi lo scontro tralEuropa e lAsia Minore come metafora della loa al Turco. Lo scambio, giusticato tra laltrodalla pelle del Leone Nemeo donata alleroe proprio da Ercole (H., Il., XXIII, 821), consenteinoltre di accennare alla leggenda della nascita del picol ore alla morte per suicidio di Aiace,

    il giacinto che qui potrebbe indicare simbolicamente la stella Spica che sorge allorizzonte nelgrembo della Vergine e che la precessione degli equinozi spinge verso il fatale terzo decano dellaBilancia. In C 2001-2002, si azzarda una interpretazione tua giocata sul lo della QartaEcloga virgiliana, i cui elementi (luna, sole, leone, vergine, nave argo, ecc.) trovano riscontro nellegure del cielo della Cappella. In un passo celebre questo testo accenna peraltro al nocchiero degliArgonauti, Ti, che anche il nome darte dellautore della lirica che stiamo analizzando. Unamera coincidenza? O un ulteriore segno della complicit della secta? Qeste corrispondenze fannocomunque sospeare che come spesso avviene in quadri e composizioni leerarie dellepoca la polisemia sia una scelta esoterica consapevole e che i vari livelli di signicato non si escludanovicendevolmente. Vv. 137-138 della Macaronea. Sia la lirica in volgare che questa allusione collocano laresco

    in un periodo anteriore al 1492 (data di morte del poeta) e probabilmente intorno allanno dicreazione della composizione, quel 1484 che coincide mirabilmente anche con linaugurazione

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    che qualche astrologo della zona doveva aver davvero preteso di profetare iproelia maxima Turchi, cio i pi grandi successi militari oomani (e di riesso

    le auspicate scone successive), proprio quelli descrii da Galeoo Marzio nelDe Incognitis Vulgo.

    6. Conclusioni

    La chiave di leura della profezia anti-turca appare solida sulla base di que-sta trama a di indizi, ma non vi altro riscontro documentale di utilizzo delleeclissi come marcatori dellOrbe Magno: si traa di una rara evenienza astrono-mica che per pura coincidenza appare astrologicamente signicativa. GaleooMarzio pu aver elaborato questa teoria e averla sovrapposta alle considerazionidi Annio da Viterbo54. In eei sia i pronostici legati alleclissi del 1478 sia quellirelativi allOrbe Magno sembravano trovare speacolare conferma nel 1480 (laeroica resistenza di Rodi bilanciava il terribile massacro di Otranto) e soprat-tuo nel 1481 (la morte di Mehmet II e la cacciata degli oomani dalla Pugliafacevano addiriura intravedere una nuova Crociata). A corredo delleclissi, conla sua falce che ammicca alla minaccia islamica, troviamo daltronde gure chesono s i paranatellonta dellascendente del fenomeno, ma che al tempo stessoalludono ai protagonisti della profezia. Il Drago serpentiforme una trasparente

    metafora della sea maomeana55, la Nave Argo contemporaneamente la navi-cula Petridella Chiesa di Roma e la galea che rma lintervento di Galeootraducendone visivamente il nome proprio56, Ercole/Aiace furioso il campionedella Cristianit in loa e mecenate dellastrologo, cio quel Maia Corvino lacui retorica erculea aleggia anche nel modello del personaggio rappresentato aMontagnana, la celebre tavola del Pollaiolo gi citata, commissionata propriodal sovrano ungherese57.

    Inne, congruente col personaggio di Marzio il tentativo di coniugare la-potelesmatica araba coi suoi cicli storici e quella tolemaica, caraerizzata dalla

    corograa zodiacale e dal valore prevalente delle eclissi, come caraeristico il

    dellaltare nella Cappella e con laivit artistica di Angelo Zoppo. Da solo o magari col supporto di un astronomo calcolatore suo collega come Giorgio diRussia, che abbiamo visto particolarmente aento alle eclissi e a quella del 1478 in particolare(vedi nota 33). Per un ecace riscontro visivo cfr. le rappresentazioni della belva turca nelle incisioni del gicitato Discorso sulla futura et sperata vioria contra il Turcodi Giovan Baista Nazzari. La galea era unimmagine spesso utilizzata allepoca (insieme al pianeta marte) per alluderepoeticamente al narnese. Ne abbiamo traccia in un epigramma di Giovanni Latomi (Et galeae etMartis tibi fecit nomina mater) e nellelogio funebre di Giano Vitale (Hanc galeam, hunc posuit

    Galeous Martius ensem) riportati nel breve saggio biograco E 1858. Si veda P2013.

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    razionalismo di fondo delloperazione, che riecheggia le posizioni quasi eretichedi certo averroismo padovano58. Ben lontano dalla devota allegoria ecclesiastica,

    laresco di Montagnana si colloca in una linea di indagine losoca-astrologi-ca che parte da Pietro dAbano e Biagio Pelacani e passando per Galeoo Marzioe Gaetano da iene sfocia in Pietro Pomponazzi e successivamente in GiulioCesare Vanini, aprendo tra laltro in questo la strada per quanto paradossalepossa sembrare - al copernicanesimo e alla scienza galileiana.

    Si desidera ringraziare per la consulenza su Galeoo Marzio la direricedella Biblioteca dellIstituto dellEnciclopedia Treccani, la dooressa Gabriel-la Miggiano, e per la segnalazione dei codici dellAstronomicondi Basinio daParma un anonimo astrolo bolognese incontrato durante il convegno, di cuipurtroppo non sono riuscito a ricostruire lidentit.

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    laicismo nonostante le sue risonanze neoplatoniche, il mondo del profetismo astrologico cui siriferisce questo lavoro, ben traeggiato in ambiente veneto da V 1981.

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    profezia antiturca durante lassedio di Otranto, Salerno.

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    220 G. Gandolf

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    RV. 1888b, Recensione a G. Zannoni: I precursori di Merlin Cocai, in GiornaleStorico della Leeratura Italiana, 12, pp. 425-434.RV. 1889, Niccol Lelio Cosmico, Poeta Padovano del XV secolo, in Giornale

    Storico della Leeratura Italiana 13, pp. 101-158V C. 1974, Profezia e astrologia in un testo di Annio da Viterbo, in Studi sul

    Medioevo cristiano oerti a Raaello Morghen, II, Roma, pp. 1027-1060.V C. 1981, Il Mito dellEt dellOro nel Rinascimento, in Giorgione e

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    221LEclissi e l'Orbe Magno del Leone

    Fig. 1 Il cielo della Cappella del Rosario: Nord e Ovest.

    Fig. 3 LEclissi nelLeone.

    Fig. 2 Il cielo della Cappella: Sud ed Est.

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