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G ABIANO E DINTORNI Autorizzazione n° 5304 del 3-9-99 del Tribunale di Torino - Direttore Responsabile Enzo GINO - Sede: Fraz. Cantavenna di Gabiano via S. Carpoforo 97 – Editore: Associazione Piemonte Futuro P. Iva 02321660066. Per informazioni e pubblicità tel. 335-7782879; fax +391782223696 - www.gabianoedintorni.net – e-mail: [email protected] - Aprile 2011 Proposte concrete per valorizzare il territorio di Enzo Gino Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare: ossia passare dalla parole ai fatti è sempre difficile ma, volenti o no- lenti è necessario. Ecco quindi una prima, ci pare molto concreta, proposta per iniziare ad attraversare questo mare. Basta un po’ di volontà per partire e, per ora nes- suna spesa. ——————————— Da anni assistiamo a incontri, discussioni dibattiti finalizzati a definire iniziative per lo sviluppo del territorio. Il Nostro Monferrato è caratterizzata da tante piccole attività e azien- de turistiche, da piccoli comuni di solito, non per colpa loro, con limitate o nulle disponibilità economi- che. Il territorio pur disponendo di tante opportunità di sva- go e di conoscenze storiche e culturali ha però difficoltà a cogliere appieno quelle opportunità per fare un salto di qua- lità in grado di garantire ricadute economiche dal turismo e dalla valorizzazione dei prodotti locali. In varie occasioni sono stati coinvolti esperti e professionisti dei marketing, del turismo e di tante altre discipline che ci hanno spiegato come funziona il mercato, gli investimenti, i costi, i ritorni, le ricadute, ma ci pare ad oggi, con scarsi risultati. Arduo quindi fare proposte che rischiano di ag- giungersi all’elenco di “lettere morte” di cui sono pieni i cassetti di enti pubblici e aziende private. Ma noi che amia- mo la sfida e soprattutto la nostra terra da buoni eredi di contadini zucconi insistiamo e ci cimentiamo anche su que- sto terreno con nostre proposte. Giovedi 17 marzo presso lo Story Park, su invito di Silvio, uno dei gestori della struttura si sono ritrovati alcuni im- prenditori del settore ed alcuni amministratori. Una ventina di persone in tutto. Si è discusso molto sul che fare e sui problemi, le difficoltà che ci sono, cosa servirebbe per rea- lizzare un salto di qualità nello sviluppo della nostre amate contrade. Si sono dette molte cose, talvolta contraddittorie; da parte nostra riportiamo alcune proposte che scaturiscono proprio da quell’incontro oltre che dalla nostra, modesta, conoscen- za del territorio. Ecco cosa ci sentiamo di proporre. Coordinamento delle Iniziative Monferrine (C.d.I.M.) 1) Coordinamento fra aziende, comuni associazioni a partire da quelle oggi disponibili con la prospettiva di coinvolgere tutti i soggetti attivi nei territori delle due comunità collinari oltre ad altri confinanti e territorialmente integrati nel conte- sto, pensiamo a Coniolo, Pontestura e Verrua Savoia; 2) Il coordinamento si riunisce periodicamente al Parco storico del Basso Monferrato che ne è anche la sede di rife- continua in terza pagina 22 aprile, rappresentazione della Passione di Gesù a Gabiano Duemila anni fa, quando il principale divertimento era vedere massacrare persone nelle arene, gli schiavi vale- vano molto meno di oggetti, la vita non aveva alcun valo- re o significato, un uomo andò in giro a raccontare che le persone sono tutte uguali, che bisogna volersi bene, che la vita di tutti è sacra e “addirittura” che persino i più deboli, handicappati, vecchi, storpi e malati vanno aiutati. ——————————— Da qualche anno è stata introdotta al Gabiano l’usanza per il venerdì santo di rappresentare la via Crucis. Partecipano alla iniziativa gli abitanti del paese che per l’occasione in- dossano abiti e armature preparati ad hoc da loro stessi. L’iniziativa di Don Carlo della parrocchia Gabianese sta riscuotendo un certo successo ed è arrivata quest’anno alla quarta edizione. La partenza della via Crucis avviene dal cortile interno al Castello di Gabiano e si snoda per le vie del capoluogo sino ad arrivare davanti alla chiesa. Ecco gli interpreti dei personaggi delle foto (anno 2008): Gesù: Riccardo Bonando; Madonna: Francesca Salmin; soldati romani: Rinaldo Ganora, Giorgio Monferrino, Luigi La Rocca, Alessandro Bossetto, Fabio Liberatore, Gabriele Garrone. Gli abiti sono stati preparati dalle signore del pae- se, le armature anch’esse preparate presso la parrocchia sono in vetroresina i cui componenti sono stati forniti dalla fabbrica CMP di Pontestura. Riportiamo le fotografie fatte nella prima rappresentazione del 2008 e ci permettiamo di esprimere il nostro pensiero sul Venerdì santo e sulla morte di nostro Signore. continua in quarta pagina

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Aprile 2011 Autorizzazione n° 5304 del 3-9-99 del Tribunale di Torino - Direttore Responsabile Enzo GINO - Sede: Fraz. Cantavenna di Gabiano via S. Carpoforo 97 – Editore: Associazione Piemonte Futuro P. Iva 02321660066. Per informazioni e pubblicità tel. 335-7782879; fax +391782223696 - www.gabianoedintorni.net – e-mail: [email protected] - continua in quarta pagina continua in terza pagina GABIANO E DINTORNI 2 GABIANO E DINTORNI 3

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GABIANO E DINTORNI Autorizzazione n° 5304 del 3-9-99 del Tribunale di Torino - Direttore Responsabile Enzo GINO - Sede: Fraz. Cantavenna di Gabiano via S. Carpoforo 97 – Editore: Associazione Piemonte Futuro P. Iva 02321660066. Per informazioni e pubblicità tel. 335-7782879; fax +391782223696 - www.gabianoedintorni.net – e-mail: [email protected] - Aprile 2011

Proposte concrete per valorizzare il territorio

di Enzo Gino Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare: ossia passare dalla parole ai fatti è sempre difficile ma, volenti o no-lenti è necessario. Ecco quindi una prima, ci pare molto concreta, proposta per iniziare ad attraversare questo mare. Basta un po’ di volontà per partire e, per ora nes-suna spesa.

——————————— Da anni assistiamo a incontri, discussioni dibattiti finalizzati a definire iniziative per lo sviluppo del territorio. Il Nostro Monferrato è caratterizzata da tante piccole attività e azien-de turistiche, da piccoli comuni di solito, non

per colpa loro, con limitate o nulle disponibilità economi-che. Il territorio pur disponendo di tante opportunità di sva-go e di conoscenze storiche e culturali ha però difficoltà a cogliere appieno quelle opportunità per fare un salto di qua-lità in grado di garantire ricadute economiche dal turismo e dalla valorizzazione dei prodotti locali. In varie occasioni sono stati coinvolti esperti e professionisti dei marketing, del turismo e di tante altre discipline che ci hanno spiegato come funziona il mercato, gli investimenti, i costi, i ritorni, le ricadute, ma ci pare ad oggi, con scarsi risultati. Arduo quindi fare proposte che rischiano di ag-giungersi all’elenco di “lettere morte” di cui sono pieni i cassetti di enti pubblici e aziende private. Ma noi che amia-mo la sfida e soprattutto la nostra terra da buoni eredi di contadini zucconi insistiamo e ci cimentiamo anche su que-sto terreno con nostre proposte. Giovedi 17 marzo presso lo Story Park, su invito di Silvio, uno dei gestori della struttura si sono ritrovati alcuni im-prenditori del settore ed alcuni amministratori. Una ventina di persone in tutto. Si è discusso molto sul che fare e sui problemi, le difficoltà che ci sono, cosa servirebbe per rea-lizzare un salto di qualità nello sviluppo della nostre amate contrade. Si sono dette molte cose, talvolta contraddittorie; da parte nostra riportiamo alcune proposte che scaturiscono proprio da quell’incontro oltre che dalla nostra, modesta, conoscen-za del territorio. Ecco cosa ci sentiamo di proporre.

Coordinamento delle Iniziative Monferrine (C.d.I.M.) 1) Coordinamento fra aziende, comuni associazioni a partire da quelle oggi disponibili con la prospettiva di coinvolgere tutti i soggetti attivi nei territori delle due comunità collinari oltre ad altri confinanti e territorialmente integrati nel conte-sto, pensiamo a Coniolo, Pontestura e Verrua Savoia; 2) Il coordinamento si riunisce periodicamente al Parco storico del Basso Monferrato che ne è anche la sede di rife-

continua in terza pagina

22 aprile, rappresentazione della Passione di Gesù a Gabiano

Duemila anni fa, quando il principale divertimento era vedere massacrare persone nelle arene, gli schiavi vale-vano molto meno di oggetti, la vita non aveva alcun valo-re o significato, un uomo andò in giro a raccontare che le persone sono tutte uguali, che bisogna volersi bene, che la vita di tutti è sacra e “addirittura” che persino i più deboli, handicappati, vecchi, storpi e malati vanno aiutati.

——————————— Da qualche anno è stata introdotta al Gabiano l’usanza per il venerdì santo di rappresentare la via Crucis. Partecipano alla iniziativa gli abitanti del paese che per l’occasione in-dossano abiti e armature preparati ad hoc da loro stessi. L’iniziativa di Don Carlo della parrocchia Gabianese sta riscuotendo un certo successo ed è arrivata quest’anno alla quarta edizione.

La partenza della via Crucis avviene dal cortile interno al Castello di Gabiano e si snoda per le vie del capoluogo sino ad arrivare davanti alla chiesa. Ecco gli interpreti dei personaggi delle foto (anno 2008): Gesù: Riccardo Bonando; Madonna: Francesca Salmin; soldati romani: Rinaldo Ganora, Giorgio Monferrino, Luigi La Rocca, Alessandro Bossetto, Fabio Liberatore, Gabriele Garrone. Gli abiti sono stati preparati dalle signore del pae-se, le armature anch’esse preparate presso la parrocchia sono in vetroresina i cui componenti sono stati forniti dalla fabbrica CMP di Pontestura. Riportiamo le fotografie fatte nella prima rappresentazione del 2008 e ci permettiamo di esprimere il nostro pensiero sul Venerdì santo e sulla morte di nostro Signore.

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E’ forse l’unica volta che decine o centinaia di persone la-vorano per settimane o mesi o anni a rappresentare la morte, ed un evento triste come la crocefissione. In anni in cui persino la vestizione dei defunti e la pompa funebre per la scomparsa di un parente od un amico è sem-pre affidata a ditte specializzate, stante l’incapacità di prov-vedere in prima persona, come è stato per secoli, molti sen-tano l’esigenza di rappresentare la morte di Gesù. Noi crediamo che un simile evento meriterebbe di essere valorizzato ed anche fatto oggetto di approfondimenti. Cre-diamo vi siano anche altri significati importanti legati alle rappresentazioni del venerdì santo. Attraverso esso la comunità si unisce perché la rappresenta-zione del dolore unisce, più del divertimento e della gioia. Se può infatti capitare di vedere insorgere dispute anche violente nell’ambito di festeggiamenti o in momenti di alle-gria e divertimento assai più difficile e vederle esplodere in momenti tristi. Esiste una sacralità di fronte al dolore che è assente o certamente meno presente nei momenti di festa. E crediamo sia positivo che tante comunità lavorino a que-ste rappresentazioni, specialmente nelle nostre terre dove il termine comunità ha fortunatamente ancora un senso, dove l’appartenenza è ancora sentita, dove la conoscenza di per-sone ed anche di fatti, esperienze comuni contribuiscono a rafforzare i legami per affrontare insieme le sfide che il mondo ci prepara. Ci si può organizzare sotto mille bandiere e per mille obiet-tivi, per rompere vetrine, per fare affari, curare interessi o aiutare gli altri; troppo spesso per far cose che coinvolgono gruppi più o meno estesi di persone a danno di altre. Persino la morte di un uomo può dividere ma Gesù è un uomo spe-ciale, anche per un laico rappresenta l’uomo speciale. Gesù non dovrebbe dividere nessuno, ma anzi accomunare tutti, e ricordare insieme come venne ucciso dovrebbe far riflettere. In un epoca in cui, a proposito della morte, il principale divertimento era vedere massacrare persone nelle arene, in cui gli schiavi potevano esser sacrificati e valevano molto meno di banali oggetti, in cui la vita non aveva alcun valore o significato in sé ma solo in funzione dell’utilità ad un po-tere, un uomo andò in giro a raccontare che le persone sono tutte uguali, che bisogna volersi bene, che la vita di tutti è sacra e “addirittura” che persino i più deboli, handicappati, vecchi, storpi, malati, vanno aiutati. Sarebbe, con una metafora, come se oggi qualcuno andasse allo stadio a raccontare che non è giusto giocare con la pal-la!. Oggi diamo per scontato che tutti hanno diritto ad esser rispettati, anche e soprattutto i più deboli, che uccidere non solo non è divertente ma è un sacrilegio, che è bene almeno ogni tanto, rinunciare a qualcosa per noi nell’interesse di altri, meno fortunati ma non è sempre stato così. Ed in molte parti di questo pianeta non è ancora così ed anche a pochi chilometri da noi per molti non è ancora così, basta chiederlo a giovani costrette a prostituirsi o uomini e donne che credono che uccidere o morire ammazzati possa essere onorevole o addirittura la porta per un paradiso. Molti laici credono che oggi se il mondo è un po’ migliore rispetto a duemila anni fa è, banalmente, per l’evoluzione tecnologica, per la conoscenza scientifica. Non è così. Basta pensare al nazismo regime all’avanguardia nello sviluppo delle tecnologie, e ai molti altri paesi più o meno estranei a qualunque forma di fede dove la mancanza di certi valori li

La rappresentazione della Passione di Gesù a Gabiano (dalla prima pagina)

Non vogliamo qui soffermarci sul significato importante e fondamentale che assume la sacra rappresentazione per i fedeli e per la chiesa. Per questo ci sono certamente persone più titolate di noi a dare significati e interpretazioni autenti-che. Da parte nostra ci accontentiamo di esaminare alcuni aspetti per così dire “minori” (verrebbe da dire laici) legati ad un evento che, in questi ultimi anni, ha visto il diffondersi in tante comunità, non solo il rito della semplice processione del venerdì Santo, ma la vera e propria rappresentazione con figuranti, attori, costumi, di quello che è l’evento centrale della religione cristiana insieme alla nascita di Gesù: la sua morte e resurrezione. Pensiamo a Sordevolo in quel di Biella o ad Antignano nelle vicine colline astigiane dove per buona parte dell’anno inte-re comunità lavorano per la rappresentazione del sacrificio di Gesù. Insieme e forse più della natività, anch’essa ampiamente rappresentata nelle comunità cristiane di tutto il mondo, la crocefissione di Gesù è certamente evento unico per conte-nuti e potenza evocativa. Da sempre nella storia dell’umanità le comunità hanno or-ganizzato momenti di gioia, di festa, attività ricreative, ludi-che, divertenti, in memoria di lieti eventi, in ambito religio-so soprattutto il Natale e la Pasqua di resurrezione. Le ri-correnze tristi che riportano alla memoria dolore e sofferen-ze sono state sempre limitate, circoscritte se non addirittura del tutto dimenticate e bandite. Persino il giorno dedicato ai morti il 1° novembre è stato affiancato alla festa di Ognissanti e poi, derivato dalla cultu-ra anglosassone, sovrapposto da halloween, espressione di allegria. Ed anche la partecipazione alle funzioni religiose del vener-dì santo sono molto meno numerose che quelle del giorno di Pasqua. Pare che nella nostra civiltà il dolore, e a maggior ragione la morte, debbano essere sistematicamente nascoste, rimosse. Basta parlar di morte e qualche mano scorre a toccar… fer-ro. Eppure mangiamo carne quasi tutti i giorni, ma per mol-ti, guai veder uccidere un animale e tanto meno ucciderlo noi stessi, in prima persona. Quanti visitano ammalati e afflitti?, pochi, giusto se sono parenti o amici per cui non è possibile sottrarsi al dovere di visitarli. Eppure la morte è vicino, attorno a noi, specialmente nella civiltà contadina dove l’allevamento di animali e la loro uccisione è sempre stato evento comune. Ed anche le morti per incidenti, per guerre una volta assai più diffuse, oggi sono, fortunatamente, ridotte se non scom-parse del tutto. Quanti oggi possono dire di aver partecipato a una guerra? Fortunatamente pochi e possiamo dire che non è mai accaduto nel corso della storia che una generazio-ne, una comunità non dovesse essere, suo malgrado, coin-volta in una guerra. Stranamente giornali, Tv ci mostrano in continuazione rap-presentazioni di violenza e di morte spesso del tutto gratui-te, inutili, che ci lasciano indifferenti, ma basta assistere ad un incidente stradale o una scena reale di violenza con spar-gimento di sangue per andare subito nel panico. L’unico evento che contraddice questa cultura dominante consentendoci di avvicinarci alla morte ed alla sofferenza, sia pure come rappresentazione, è la via Crucis che viene preparata, studiata, costruita, impersonificata da amici e conoscenti. continua a pagina successiva al fondo

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rimento. 3) Scopo dell’organismo è quello di raccogliere le informa-tive di tutte le iniziative che ciascuna realtà aderente pro-muove nel proprio ambito al fine di : - costruire un mosaico coerente e integrato fra tutte iniziati-ve programmate nell’arco dell’anno; - costruire una banca dati dei soggetti attivi e presenti nel territorio; - stabilire eventuali modalità di collaborazio-ne fra le parti per le iniziative più impegnati-ve o in situazioni di difficoltà; - organizzare e promuovere interventi e ini-ziative nei periodi e negli ambiti territoriali ove sono meno presenti; coordinare e gestire le eventuali sovrapposizioni; - pubblicizzare iniziative e attività anche at-traverso l’ausilio di periodici di informazione da diffondere sia in forma cartacea che tele-matica (Gabiano e dintorni si candida a que-sto ruolo); - proporre e programmare progetti, iniziati-ve e interventi nel territorio, anche con il concorso di soggetti pubblici, con associazioni di scopo, finalizzati a favorire il turismo e ad incrementare le ricadute economiche sulle attività locali. Scopo del coordinamento non è quindi precipuamente quel-lo di promuovere iniziative come feste, mercati dei prodotti tipici e simili, cosa che per buona parte dell’anno viene già svolto da molti Comuni, Pro-loco, associazioni di scopo ecc. ma bensì di coordinarle fra loro in modo da sviluppare le sinergie esistenti nell’area vasta delle due Comunità Col-linari eventualmente allargate. Oggi decine, se non centinaia di soggetti che operano su scala limitata, di solito a livello comunale, promuovono iniziative senza alcuna relazione con i territori vicini. Creando un coordinamento con una banca dati dei soggetti attivi (gruppi, associazioni pro-loco) della aziende di prodotti tipici, ristoranti, agriturismi, bed&breakfast, si potrà trasformare il nostro Basso Monfer-rato in un unico soggetto promotore e interlocutore in grado di confrontarsi sia con le istituzioni superiori: Provincia, Regione, Governo, sia con soggetti privati, penso alle agen-

zie di viaggio e di promozione turistica. Se è difficile mantenere in esercizio sentieri per mountain bike, piuttosto che sentirei navigabili lungo il Po o per le escursioni, da parte di comuni singoli, l’azione sarà certa-mente più agevole per un soggetto unico che ha fra i suoi compiti anche questo. Analogamente organizzare visite gui-date con accompagnatori esperti e qualificati sul territorio

piuttosto che sulla storia o le architetture presenti sarà certamente più agevole per un “consorzio” di soggetti che per soggetti singoli. Stessa cosa può essere fatta per le aziende di soggiorno o di produzione dei tipici e più in generale per la comunicazio-ne che proponendo non una singola azien-da o un comune o una manifestazione ma un territorio o un calendario di iniziative è certamente più appetibile. Aggiungiamo anche che il nostro Monferrato è particolar-mente vocato non solo per le peculiarità territoriali ma anche per l’ubicazione geo-

grafica. Si trova infatti la centro di aree altamente industrializzate Genova, Tori-

no, Milano, e servito da autostrade: Genova-Gravellona Toce, Torino-Milano, Torino-Piacenza in grado di renderlo raggiungibile in poche ora da grandi distanze e quindi con un bacino di utenza molto grande. Sul sito di Gabiano e dintorni abbiamo dato corpo a questa proposta iniziando a raccogliere le informazioni disponibili sulle diverse iniziati-ve del territorio. In prospettiva riteniamo che un ufficio del-le due comunità Collinari allargate e coordinate fra loro sotto la guida di un direttore con buone conoscenze del ter-ritorio delle istituzioni e con buone capacità organizzative possa assolvere detti compiti. Per ora se i Comuni e comu-nità collinari, associazioni, pro-loco e quanti altri sono attivi con iniziative di vario genere legate al territorio vorranno collaborare contattandoci e inviandoci informazioni sulle loro attività, organizzazione, consistenza, interessi, iniziati-ve, noi raccoglieremo e struttureremo un data-base che pre-senteremo nei prossimi incontri presso il Parco Storico. Un primo successo lo abbiamo già ottenuto, l’amico Cressano di Gabiano ci ha contattato e ci ha informato che oltre ad aderire all’iniziativa questa attività l’aveva iniziata per con-to proprio qualche tempo fa e i risultati sono stati messi sul suo sito internet: www.collinedelmonferrato.eu Come si vede già tante cose sono avviate si tratta proprio solo di coordinarle.

Proposte concrete (dalla prima pagina)

Comunità Collinare Valle Cerrina

Comunità collinare Colli e Castelli

fa oggetto di gravi ingiustizie e causa squilibri sociali. Noi crediamo che se la nostra società è migliore di quella di duemila anni fa è perché qualcuno è andato in giro a predi-care certi valori, anche a costo di essere ammazzato. Il meno che possiamo fare, crediamo, sia ricordarlo anche solo imitando, verrebbe da dire scimmiottando, un po’ quel-lo che gli è accaduto. Chissà che a noi tutti non venga in mente che tutto somma-to, ben lungi dal sacrificare la vita, sia possibile almeno dire o fare qualcosa di banalmente giusto, anche se non del tutto conveniente. E’ anche questo un modo per onorare oltre che quella perso-na, la nostra terra, la nostra storia, la nostra cultura che su quei valori più o meno bene interpretati, si è costruita. Ed è anche un modo per onorare tutte quelle persone, magari sconosciute, che dopo e prima di Gesù sono riusciti almeno qualche volta a dare una mano ad altre persone, o all’am-biente, o alla verità: alla vita insomma.

Passione di Gesù (dalla terza pagina)

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A Odalengo Piccolo c’è l’Osservatorio del Monferrato L’osservatorio al Bricco Palmaro oltre ad osservare, scatta fotografie del cielo, pianeti, Luna, galassie e satelliti spa-ziali , organizza corsi e serate di osservazione della volta celeste.

I componenti del Gruppo hanno cominciato a riunirsi con cadenza regolare dall’anno 2000, anche se da tempo si co-noscevano e si ritrovavano spesso in serate osservative nei luoghi più bui, lontano dalle luci cittadine, ognuno con i rispettivi telescopi. Da questi incontri nacque l’idea di costi-tuire un’associazione vera e propria. Il costante e regolare impegno dei fondatori, e dei soci confluiti in seguito, a per-messo lo svolgimento di nu-merose serate osservative, volte alla divulgazione della conoscenza delle meraviglie del cielo. In seguito utilizzan-do proprie fotografie, il grup-po ha allestito una mostra di fotografia astronomica, di no-tevole livello qualitativo, con-sentendo a numerosi visitatori di ammirare i colori affasci-nanti di numerosi corpi celesti. Il successo delle serate pubbli-che e delle mostre fotografiche ha invogliato i soci del Gruppo a far evolvere il proprio impe-gno con la costruzione dell’ Osservatorio Astronomico Pubblico, nato dall’unione di intenti con il Comune di Oda-lengo Piccolo. Il Bricco Palmaro di Odalengo Piccolo fu subito prescelto come luogo ideale alla costru-zione della struttura purché considerato il miglior compro-messo fra l’assenza di luci di disturbo e relativa vicinanza ai maggiori centri del Monferrato che oggi, con il supporto del Gruppo Astrofili Cielo del Monferrato, permette al più va-sto pubblico l’incontro con le meraviglie del cielo. Il tetto scorrevole ad apertura totale consente un’ampia visibilità del cielo, all’interno dell’Osservatorio è stata creata una stanza di comando, dalla quale, via computer, si possono gestire i movimenti del telescopio principale e le funzioni dei suoi accessori. La fornitura dei materiali scientifici è stata attentamente valutata e selezionata dai soci del gruppo, che hanno provveduto anche alla loro installazione e colle-gamento. Per gli addetti ai lavori: nel locale superiore è piazzato il telescopio principale, uno Schmidt-Cassegrain Meade da 14” con in parallelo un rifrattore Astro-Physics da 6”, sor-retti da una montatura motorizzata Astro-Physics GOTO 1200. Oltre gli accessori classici quali oculari, lenti di bar-low e filtri vari, la strumentazione dell’Osservatorio com-prende anche un apparato CCD per le riprese fotografiche astronomiche Sbig ST10, corredato di ruota portafiltri; tele-camera digitale per riprese planetarie ad alta risoluzio-ne, filtro solare in H-Alpha Coronado da 60 mm, focheg-giatore elettronico Microfocuser, e un telescopio per l'os-servazione solare PST Coronado

15 e 26 marzo 5 e 23 aprile 10 e 28 maggio 7-15-25 giugno: mercoledì 15 giugno: Eclissi totale di Luna, cena sotto le stelle 5-12-23 luglio: sabato 23 luglio Cena spagnola sotto le stelle 10-20 agosto: 10 agosto cena di San Lorenzo sotto le stelle 3-20-27 settembre 8-18-25 ottobre 19 novembre 6 dicembre

Aperture al pubblico per il 2011 Ingresso gratuito per bimbi sotto i 6 anni e over 75

Attualmente il circolo è costituito da una ventina di soci che arrivano sin da Felizzano e da Torino, anche perché di os-

servatori non ce ne sono molti, il più vicino è a Pino Torinese. In Piemonte sono circa una ventina i gruppi di astrofili attivi, ma ben pochi possono disporre di attrezzature come a Odalengo Piccolo. Tutti i soci hanno naturalmente anche i loro strumenti di osservazione, e sono disponibili a dare con-sigli e suggerimenti a chi vo-lesse acquistarne in proprio. Le attività del gruppo sono veramente tante, basta leggersi il programmi che abbiamo riportato in queste pagine. Oltre a ciò i nostri astrofili hanno stipulato anche conven-zioni con le scuole dove ten-gono corsi di 10 lezioni agli studenti che poi vengono a visitare il centro e naturalmen-te a guardare le stelle attraver-so il telescopio con un po’ di cognizione di causa. Particola-re importante: all’osservatorio possono accedere anche perso-ne costrette alla sedia a rotelle in quanto i telescopi sono ac-cessibili senza dover passare per scale. L’osservatorio è già una risorsa per il territorio, ma riteniamo dovrebbe essere ancora più valorizzato. Basta

pensare che raccogliendo 15-20 persone, dando mandato a qualcuno di raccogliere i soldi del biglietto, tre € a persona (di solito lo fanno i Comuni) e dopo aver fissato un ap- (continua alla pagina

successiva)

L’osservatorio (foto sopra) e il telescopio (foto sotto)

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puntamento, si possono passare alcune ore a sentir parlare di stelle e pianeti, vedere fotografie ma, soprattutto vedere attraverso i telescopi gli splendori della volta celeste. Non è cosa da poco, può essere una interessante opportunità anche per i turisti che frequentano i vari bed & breakfast, agrituri-smi e ostelli di zona. E’ anche possibile durante feste e ma-nifestazioni chiedere l’intervento dei nostri astrofili che portandosi i telescopi possono far vedere le bellezze della volta celeste. Si tratta ovviamente di organizzare un minimo la partecipazione raccogliendo adesioni in gruppi di non oltre 15—20 persone alla volta. Le serate migliori sono

quelle quando non c’è la Luna a disturbano con la propria luminosità la volta celeste, salvo che oggetto delle osserva-zioni non sia proprio il nostro satellite. Unica condizione essenziale è ovviamente il clima: sereno e senza nubi. Potrà sembrare strano ma ogni territorio del nostro pianeta ha il suo cielo che cambia in funzione della latitudine. Possiamo quindi dire che conoscere il nostro cielo fa parte della co-noscenza del nostro territorio, come per gli alberi, o gli ani-mali, i monumenti, le strade, i prodotti tipici, il clima, la storia e tanto altro ancora. Anche il cielo quindi è un univer-so che fa parte degli altri universi che stanno attorno a noi. E pensare che c’è chi si annoia.

(dalla pagina precedente)

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GABIANO E DINTORNI Un paio di immagini scattate dall’Osservatorio: in alto un particolare della superficie della Luna, in basso la Galassia M51

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Le iniziative della Si.Riusa La sede dove si svolgeranno le iniziative:

Parco Storico del Basso Monferrato (ex asilo infantile) via San Pietro, 27 - Gabiano Monferrato - AL -

Per tutte le iniziative contattare:

Raffaella : 347 - 7405508; Stefania 338 - 6875956; Silvio 345 - 2327167

Papà, mamma: raccontatemi un film!

Cineforum per ragazzi

Cari genitori, ricordate quei bellissimi film che hanno segnato la vostra infanzia e che vorreste che anche i vostri figli conoscessero? Ricordate le emozioni che avete provato che ritenete siano state importanti e che possano essere utili insegnamenti anche per la crescita dei vostri figli? Invitiamo i vostri ragazzi (e voi, se desiderate) ad una serie di proiezioni che si terranno a partire da

sabato 9 aprile alle ore 15 Vi aspettiamo numerosi. Al termine della proiezione del film per chi desidera sarà disponibile una merenda.

Davide Ursi, autore del libro "La linea dell'Orso" e studioso di Storia delle Religioni ed Esoteri-smo, vi invita ad una serie di incontri dal titolo:

"Racconti di un viaggiatore del tempo: una possibile verità su tutto ciò che ci

ha portato ad essere come siamo, dalla preistoria ai rapimenti alieni"

Gli incontri si svolgeranno secondo una linea ben precisa che passa attraverso argomenti legati alle fasi più importanti della storia umana.

Giovedì 7 aprile Nascita dell'uomo e preistoria: parallelismo tra scienza riconosciuta e rivelazioni che vengono direttamente dagli eventi di Roswell

Giovedì 14 aprile Diluvio universale, Salomone, Arca dell'Alleanza e occupazione di Gerusalemme da parte dei Babi-lonesi: possibili verità a cavallo fra scienza e ma-nipolazioni della storia dell'uomo da parte di es-seri superiori.

Giovedì 21 aprile Egitto ed evento cristico: possibili verità con si-militudini fra Dei egizi ed evento Cristico. Il Gra-al, la Maddalena e l'esempio che Gesù ci ha la-sciato.

Giovedì 28 aprile Simbologia, Costantino, Alto Medioevo: possibi-li verità sulla creazione di simboli umani e non strutturati ad hoc per il mantenimento di Roma. Discesa sulla terra di elementi atti a combattere la materialità nel mondo secondo il messaggio di Cristo.

Giovedì 5 maggio Templari, Massoni, Roswell: unione delle Forze Cristiche contro i guerrieri del male, difficoltà ad uscire dallo stato primordiale dell'uomo, ricaduta nella sete di potere, e completamento degli incon-tri con ritorno ai fatti di Roswell. Ogni serata avrà un costo di € 12,00 a persona e comprenderà proiezioni e il materiale infor-mativo.

Corsi di musica e canto Pianoforte , Chitarra, Canto Molto spesso si sente l'esigenza di esprimere in qualche modo l'arte che ciascuno sente di possede-re dentro di sé, ma che non si sa come liberare e coltivare. E' per questo che abbiamo deciso di pro-porvi questa iniziativa. I corsi partiranno da

sabato 16 aprile alle ore 15

Parco Storico del Basso Monferrato (ex asilo infantile) via San Pietro, 27

Gabiano Monferrato - AL -

In quest'occasione ci sarà un piccolo incontro che presenterà le attività e gli insegnanti. Per chi fosse interessato, la prima lezione sarà gra-tuita.

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Il programma di Aprile del Circolo Culturale “La Si.Riusa”

Sabato 2 aprile apertura del circolo ore 15,00

Domenica 3 dalle ore 17,30 : Iniziano le “Merende Sinoire” Mercoledì 6 ore 21 : “io leggo, tu leggi, egli legge…cosa?” Scambio di lettura e di informazioni sui libri, aperto a tutti e a tutte le età Giovedì 7 ore 21 : serata con Davide Ursi ore 21 (vedi programma serate) Sabato 9 ore 17,00 : rassegna film per bambini e famiglie Domenica 10 ore 17,30 : “Merenda Sinoira” Mercoledì 13 ore 21 : “io leggo, tu leggi, egli legge…cosa?” Giovedì 14 ore 21 : serata con Davide Ursi Sabato 16 ore 15 : presentazione corsi musicale Domenica 17 ore 9,00 : “A spasso con la Si.Riusa” (vedi programma allegato) e per chi lo desidera pranzo a 15 euro - “Merenda Sinoira“ ore 17,30 Mercoledì 20 ore 21 : “io leggo, tu leggi, egli legge…cosa?” Giovedì 21 ore 21 : serata con Davide Ursi Sabato 23 ore 17 : rassegna film per bambini e famiglie Domenica 24 dalle ore 12 alle 13 : APERITIVO DI BUONA PASQUA Lunedì 25 dalle 13 fino a sera : “dell’Angelo” pasquetta come una volta… dalle ore 13 in poi fino a sera… ci sarà la possibilità per chi ha uno strumento di portarlo e di allietare la giornata Mercoledì 27 ore 21 : “io leggo, tu leggi, egli legge…cosa?” Giovedì 28 ore 21 : serata con Davide Ursi Sabato 29 : cena a sorpresa Domenica 30 dalle ore 17,30: “Merenda Sinoira” Per le merende, i pranzi e le cene è gradita la prenotazione. Per informazioni sulle serate i corsi e i pomeriggi del sa-bato telefonare a 347 7405508. Vi aspettiamo con entusiasmo e se avete proposte da fare siamo lieti di conoscerle. Orario di apertura del circolo:

Venerdì dalle ore 21 alle ore 23 Sabato mattino dalle ore 9 alle ore 12,30

Pomeriggio dalle ore 15 alle ore 23 Domenica dalle ore 9 alle ore 23

Raduno ed iscrizione alle ore 8,30 al circolo “la Si.riusa” presso lo Parco storico del Basso Monferrato ex Asilo in-fantile di Gabiano; alle ore 9 partenza dell'escursione. Itinerario: discesa a lambire il laghetto irriguo del castello fino alla strada di fondovalle si svolta a sinistra imboccando una lunga strada inghiaiata in piano che ridiventa asfaltata alla Cascina Ventolina; nei pressi di un muro in cemento si prende lo sterrato a sinistra che gira intorno al Bric Castello dove sorgeva l’antico maniero dei Miroglio, signori del luo-go, fino a giungere al sentiero che porta a Varengo lamben-do il cimitero, dove si fa tappa per la visita del borgo di Varengo, dell'Ostello comunale “la Sosta” e della chiesa di Sant'Eusebio splendido esempio di architettura tardo baroc-ca piemontese su progetto del casalese Franco Ottavio Ma-gnocavalli conte di Varengo recentemente restaurata. Dopo l'eventuale aperitivo presso la trattoria “Stamberga del drago” si lascia Varengo per Casaletto dove si incontra la Cappella S. Maria della Neve con la sua graziosa facciata in mattoni; nel timpano è disegnato il profilo di un cuore. Si prosegue quindi fino a Mincengo dove incontriamo la cap-

pella di Santo Stefano poi proseguendo lungo la strada pro-vinciale arriviamo a Zoalengo dove si visiterà la chiesa di Sant'Aurelio ricostruita con facciata neoclassica a due ordini di lesene, con timpano triangolare; scalinata; pianta a navata unica con cappelle. Campanile: tre campane Gattinara e orologio Trebino. Inoltre nella frazione si può ammirare il panorama delle rocche ed i dirupati versanti boscosi che si stringono verso il Po, e contemplare le varie cappelle voti-ve. La passeggiata si conclude con l'arrivo al parco storico del Basso Monferrato dove su prenotazione, per i soci Arci sarà possibile pranzare al costo di € 12 acqua inclusa altre bevande escluse. Possibilità di tesserarsi al momento dell'iscrizione. Menù: Polenta e salciccia, Polenta e fagioli, frutta o dolce, in alter-nativa per chi non ama la polenta, pasta con sugo da defini-re, fagioli, salciccia con contorno di patate. Dopo il pranzo è possibile visitare il Parco multimediale del Basso Monferrato. Per prenotazioni: Raffaella 3477405508; Silvio 3452327167.

Domenica 17 aprile passeggiata tra le colline del Monferrato La Si.riusa organizza la prima uscita di primavera nelle splendide campagne Monferrine con visita alle architetture sacre, aperitivo pranzo e soprattutto con tanti amici con cui condividere queste belle esperienze.

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GABIANO E DINTORNI

A Moncestino c’è una interessante attività, oggi non molto diffusa: un allevamento di bovini e suini!. Già vedo i punti

interrogativi nella testa dei nostri lettori, un alle-vamento? e da quando allevare animali da macel-lo è una attività non molto diffusa? L’originalità non sta nell’allevamento in sé ma nel modo in cui ven-gono allevati. Andiamo per ordine: l’a-zienda in questione si denomina ufficialmente : Azienda Agricola Biolo-gica San Giovanni Vec-chio, titolare Zanotto Ro-berto, “capitale” animale: 40 bovini e 30 suini, alle-

vati sostanzialmente allo stato brado; in pratica liberi di starsene nel prato a brucare l’erba o nella stalla dove comunque trovano cibo preparato ad hoc da Roberto, niente mangimi, solo fieno, erba, grano, meliga ed altri alimenti prodotti nell’a-zienda... mica acquistati!. Nella casa di campagna della famiglia è stato ricavato un negozietto di macellaio, e una loca-le per ristorazione prevalentemente usato nella brutta stagione o con tempo inclemente, altri-menti meglio mangiare all’aperto, indovinate cosa: grigliate di carne e verdure, tutte cose rigorosamente prodotte da Roberto. Ma le sorprese non finiscono qui. Una volta la mese nell’azienda viene macellato un capo e se vi trovate da quelle parti potrete andare ad ac-quistare carne rigorosamente biologica, visto

Azienda agricola: San Giovanni Vecchio a Moncestino (AL)

che l’azienda ha tanto di certificato Q.C.&I. e di fornitore di Qualità ambientale del Parco fluviale del Po e dell’Orba. Se poi prenotate, eviterete di perdervi i tagli migliori. Da parte nostra oltre al recapito ed al telefono vi diamo anche le date della macellazione quando potrete acquistare. 21-22-23 a-prile, 19-20-21 maggio 16-17-18 giugno. Se quanto abbia-mo scritto non basta ancora per farvi notare l’unicità dell’a-zienda, quando andate a trovare Roberto sapete che potete fare? fatevi accompagnare a vedere stalle e prati permanenti dove pascolano i bovini e provate ad assaggiare affettati, carni crude, grigliate. Potrete giudicare con cognizione di causa e comportarvi di conseguenza. Scherzosamente pos-siamo dire che qui i prodotti non sono a km zero, ma a… centimetri zero. Da parte nostra l’azienda la conosciamo da molti anni… Via San Giovanni 18 - Moncestino AL e-mail [email protected] tel. 0142-945230 cell. 347-2819967 Aperto tutti i giovedì, venerdì e sabato con orario continuato.

Alcune immagini della Azienda Agricola San Giovanni Vecchio

Zanotto Roberto

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GABIANO E DINTORNI

Dove siamo stati questo mese? Per i nostri lettori abbiamo visitato un ristorante particola-re. Particolare per i cibi serviti ed anche per la conduzione. Si tratta del Caval’ Bistrot di Moncestino. Arrivarci non è semplicissimo ma cercheremo di spiegarvelo. Dalla provin-

ciale che collega Verrua Savoia a Gabiano verso Pontestura, quando arrivate in una frazione chiamata Ganoia, proprio di fronte alla Pizzeria Fuorimano, girate sulla destra verso la collina seguendo le indicazioni per Moncestino, dopo una serie di curve arriverete al paese posto sulla cresta della collina e poi proseguite scendendo dall’altra parte. Tenete la sinistra fiancheggiando il cimitero e risalite il colle successi-vo, pochi metri e vi troverete in frazione Seminenga, sulla sinistra troverete una porticina con scritto Caval’ Bistrot, suonate e, se avete prenotato, solo se avrete prenotato, Ago-stino o Noemi, vi faranno accomodare in una delle loro sa-lette (40 coperti in tutto) per un gustoso pranzo o cena. Ago-stino detto Ago di origini Catanesi ma innamorato delle nostre colline, già cuoco di prima classe allo Sheraton hotel, ha aperto da qualche anno un ristorante nel complesso atti-guo al maneggio e relative scuderia, che oggi conta 13 ca-valli e due pony. Da qui il nome del ristorante. Anche se i cavalli in gioventù sono sempre stati la sua pas-sione, oggi per Ago è certamente prevalente il piacere del cucinare come potrete appurare di persona prenotando una

cena. Le sue origini siciliane oltre al carattere aperto e solare, hanno evidentemente influenzato la sua cucina, che può spaziare dal pesce, alla tipica cucina monferrina… rivisitata, come dice lui: in chiave mediterranea, introducendo cioè un pizzico di estro siciliano. Cosa significa? Ci dice che i cibi vengono preparati “alleggerendoli” un po’ dai grassi e dai condi-menti, ma cercando allo stesso tempo di mante-nere il gusto ed il sapore delle tradizioni. Un menù, tipico in que-sto stile, parte dagli af-fettati misti: lardo, cop-pa, salame crudo, serviti con gnocco fritto caldo. Seguono carne cruda, battuta al coltello con purea o rucola e agrumi. Straccetti di pollo alle erbe aromatiche; il risotto, sempre presente, è preparato in funzione delle stagioni. Agnolotti fatti in casa. Brasato o arrosto o cotolette di maiale con relativi contorni. Come dolci scordatevi il Bunèt o la Panna cotta, qui la Sici-lia salta fuori: Coppa reale, Tortino al cioccolato e/o Crepes al cioccolato (non alla Nutella) e Meringhe alla fragola. Sin qui quanto ci ha spiegato Agostino. Ma adesso vi rac-contiamo cosa ci ha detto la tavola domenica 13 marzo 2011 quando abbiamo pranzato al Caval’bistrot. Al momento della prenotazione avvenuta il giorno prece-dente alla domanda “carne o pesce”, abbiamo voluto speri-mentare la diversità: il pesce. Volevamo vedere se nel cuore del Monferrato c’era un ristorate che sapesse servire del buon pesce e con un cuoco siciliano ci pareva una buona opportunità da sperimentare. E così: Antipasto a base di seppioline (bianche) con carotine (rosse) e piselli (verdi), in perfetto clima da Unità d’Italia, il tutto in un bagnetto di umido che implorava alle focaccine al formaggio, servite calde, di fare un tuffo per le famigerate “scarpette”. Buono, gustoso, leggero. Segue il primo a base di pasta: pipe rigate con gamberi, della giusta taglia e soprattutto, già puliti dell’esoscheletro, quindi tagliatelle fatte in casa al nero di seppia. Tutto ben condite e queste ultime servite avvolte a nido di rondine, leggermente piccanti e che lasciavano emergere il sentore di passata di pomodoro componente essenziale del nero sugo. Per secondo filettini di Cernia spinati e impanati saltati al brandy; per contorno due fettine di patate grigliate, con ra-

Caval’bistrot A Moncestino (AL) in via Savoia, 15 - Fraz. Seminenga - Giorno di chiusura: Lunedì

telefono 0142-945573 - 347-9587656 - http://www.cavalbistrot.com/

Che cos’è un bistrot o bistro?: è un'espressione della lingua francese che significava originariamente osteria e in seguito ha assunto anche il significato di piccolo caffè. Mol-ti artisti in genere e scrittori in particolare un tempo si rifu-giavano nei bistrot per creare i loro capolavori, visto che non avevano il denaro per riscaldare le case o le camere che abitavano (dato che gli artisti quasi sempre erano squattrina-ti). L'origine della parola bistrot è incerta. Potrebbe trattarsi di un'espressione regionale derivata da Bistraud (nord della Francia) o Bistroquet nome dato agli aiutanti dei commercianti di vino o allo stesso vignaiolo; il termine, adottato nel 1800 a Parigi, si è successivamente

diffuso in tutta la Francia. Una leggenda metropolitana farebbe derivare il nome dei piccoli locali parigini dal russo bouistro, che significa "rapidamente", (in cirillico: быстро). Al tempo dell'occupazione russa di Parigi (1814 - 1818) i soldati russi, che non avevano il diritto di bere alcolici, te-mevano di essere sorpresi dagli ufficiali quindi dicevano spesso bouistro, bouistro, "rapidamente, rapidamente!" Un'altra interpretazione è basata sul fatto che essendo i sol-dati russi gli occupanti, malvisti, di Parigi, i camerieri servi-vano loro da bere molto lentamente e i soldati irritati grida-vano allora bistro bistro ovvero: быстро быстро

Filetti di Cernia saltata al brandy

Agostino e Noemi

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GABIANO E DINTORNI metto di timo e peperoni taglio à la julienne. Buona la cottura, non eccessiva del pesce che ne ha salva-guardato la consistenza e adeguata la preparazione che ne ha preservato il gusto delicato non soverchiandolo con aro-mi troppo forti. Infine un dito di zabaione fatto al momen-to: caldo, vellutato, denso, dolce al punto giusto. Altra ca-ratteristica del locale: il caffè viene servito portando… la caffettiera in tavola. Disponibile comunque il caffè ristretto tipico del Bar.

Col pesce fra le etichette disponibili, ci siamo concessi un vino bianco “Corte” del Castello di Gabiano da 12,5° servi-to fresco. Prezzo 35 € vini compresi. Possiamo dire di avere trovato un posto dove alla stessa tavola possono sedersi commensali dai gusti diversi, sia che amino la tradizione locale o il pesce, ed alzarsi soddisfatti.

Non è facile, ma al Caval’bistrot questo è possibile. Ma qui si fanno anche le Marende sinoire a base di salumi, formag-gi, agnolotti burro e salvia, con vino della casa a 15 €, sem-pre su prenotazione. Che volete di più?

Circolo ippico Moncestinese Sempre gestito da Agostino c’è il maneggio. Nell’ambito delle attività equestri sono previsti lezioni e corsi per bambini e adulti e nel periodo estivo trekking anche not-turni, e di più giorni e stage intensivi. Per informazioni www.circoloippicomoncestinese.com

Il Caval Bistrot lato cortile

Le scuderie

Le ricette di Raffaella (Lella) La Torta di Castagne

Quando si avvicina la Santa Pasqua mi ritrovo bambina nelle strade del paese ad annusare l’aria, un’aria che profu-mava di “torta di castagne”, un affaccendarsi di uomini e donne che trasportavano al “forno” su carriole e su carretti dei contenitori: teglie con un impasto da cuocere. Era una festa per me che già pregustavo il sapore delle castagne sposato a quello delle mele cotte con cacao e amaretti, un’al-chimia unica. Correvo a casa con la speranza che mia mamma avesse già prov-veduto all’ac-quisto della “torta di casta-gne”, natural-mente per noi e poi da regalare a parenti e amici. Non ho mai voluto sapere la ricetta della torta, per me era una magia legata al paese e soprattutto ad alcune donne del paese “in grado di preparare una delizia inimitabile”, la torta della Luigina, quella della Anna, e la Teresa? Vogliamo dimenticarci della Mariuccia? Ora che ho superato la cinquantina, vivo questo ricordo e ancora oggi nell’approssimarsi della domenica di Pasqua chiedo alla mia mamma di procurarmi “la torta di castagne” senza la quale il pranzo della “festa” non sarebbe tale. I miei figli fin da piccoli hanno imparato ad apprezzarla ed è di-ventata una tradizione di famiglia e poi è, per me, un modo per ringraziare il paese che mi ha visto nascere e in cui ho vissuto i miei anni più importanti. Non riporterò su questa rubrica la ricetta della Torta di ca-stagna, perché non ho mai provato neppure a farla, ma chie-do alle mamme, alle zie, alle nonne, di inviarci la loro e, perché no, di venire a trovarci con la torta e farcela assag-giare, pubblicheremo poi i loro nomi, e soprattutto le ringra-zieremo per averci donato questa delizia, per me unica e soprattutto fonte di ricordi. Con questo colgo l’occasione per augurare a tutti una buona Pasqua, che sia veramente un momento di serenità e pace. (Lella : 347 - 7405508 - Parco storico del Basso Monferrato)

Auguri da GABIANO E DINTORNI