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Genomes Third Edition Chapter 19: Molecular Phylogenetics Copyright © Garland Science 2007 Terry Brown

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Page 1: Genomes Third Edition Chapter 19: Molecular Phylogenetics Copyright © Garland Science 2007 Terry Brown

GenomesThird Edition

Chapter 19:Molecular Phylogenetics

Copyright © Garland Science 2007

Terry Brown

Page 2: Genomes Third Edition Chapter 19: Molecular Phylogenetics Copyright © Garland Science 2007 Terry Brown

Figure 19.1 Genomes 3 (© Garland Science 2007)

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Rappresentazioni filogenetiche

SNPs

Albero con radice

STR

Network senza radice

aplogruppo

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Figure 19.2a Genomes 3 (© Garland Science 2007)

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Figure 19.2b Genomes 3 (© Garland Science 2007)

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Figure 19.6 Genomes 3 (© Garland Science 2007)

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Alcune delle caratteristiche generali dei dendrogrammi

Le distanze orizzontali non sono significative

La lunghezza relativa delle linee verticali può indicare il tempo trascorso tra due ramificazioni

Figura per gentile concessione di Zanichelli Editore

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Figure 19.3 Genomes 3 (© Garland Science 2007)

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Figure 19.4a Genomes 3 (© Garland Science 2007)

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Figure 19.4b Genomes 3 (© Garland Science 2007)

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Figure 19.5 Genomes 3 (© Garland Science 2007)

Page 12: Genomes Third Edition Chapter 19: Molecular Phylogenetics Copyright © Garland Science 2007 Terry Brown

Figure 19.7 Genomes 3 (© Garland Science 2007)

Page 13: Genomes Third Edition Chapter 19: Molecular Phylogenetics Copyright © Garland Science 2007 Terry Brown

Figure 19.8 Genomes 3 (© Garland Science 2007)

Page 14: Genomes Third Edition Chapter 19: Molecular Phylogenetics Copyright © Garland Science 2007 Terry Brown

Figure 19.9 Genomes 3 (© Garland Science 2007)

Page 15: Genomes Third Edition Chapter 19: Molecular Phylogenetics Copyright © Garland Science 2007 Terry Brown

Figure 19.10 Genomes 3 (© Garland Science 2007)

Page 16: Genomes Third Edition Chapter 19: Molecular Phylogenetics Copyright © Garland Science 2007 Terry Brown

Figure 19.12 Genomes 3 (© Garland Science 2007)

Page 17: Genomes Third Edition Chapter 19: Molecular Phylogenetics Copyright © Garland Science 2007 Terry Brown

2 1+3 4

2 - (.20+.15)/2 = .175

.05

1+3 - (.15+.10)/2 = .125

4 -

2 +4 1+3

2+4 - (.175+.125)/2 = .150

1+3 -

.025.075

1

3

1

3

1

3

2

4

2

4

UnweghtedPairGroupingMathematicalAverage

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Figure 19.14 Genomes 3 (© Garland Science 2007)

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In biologia il principio della massima parsimonia intende rappresentare fedelmente il fatto che, il più delle volte, una “novità evolutiva” compare una volta sola e da quel momento è trasmessa a tutti i discendenti.In ogni ramo dell’albero è indicata la caratteristica che distingue i discendenti di quel ramo.

In questo caso per ogni caratteristica si conosce lo stato ancestrale (precedente) e quello derivato. L’albero viene ad avere una radice identificata dal gruppo di riferimento che ha lo stato ancestrale per tutte le caratteristiche.

Figura per gentile concessione di Zanichelli Editore

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Quando non esistevano ancora le conoscenze necessarie allo studio del DNA delle diverse specie, se ne studiarono le caratteristiche esterne, cioè il fenotipo, tentando di distinguerne i tratti salienti. Questa tabella riporta le caratteristiche utilizzate per costruire l’albero della figura precedente.

Figura per gentile concessione di Zanichelli Editore

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Ha le piume

Punti d’appoggio

E’ vivente Si muove da solo

Ha la spalliera

Consuma ossigeno

Ha gli artigli

Uccello SI 2 SI SI NO SI SI

Uomo NO 2 SI SI NO SI NO

Cavallo NO 4 SI SI NO SI NO

Auto NO 4 NO SI NO SI NO

Tavolo NO 4 NO NO NO NO NO

Sedia NO 4 NO NO SI NO NO

Letto NO 4 NO NO SI NO NO

Il sistema di classificazione usato in questa esperienza è del tutto generale e può essere usato per mettere in relazione qualsiasi essere vivente o oggetto. In questo esempio consideriamo 7 oggetti diversi e 7 variabili che li descrivono

Queste due variabili sono equivalenti per discriminare gli oggetti

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Ha le piume?

È vivo

NO

SI

Obiettivo: rappresentare nel modo più conciso possibile i rapporti di similitudine fra gli oggetti.

Soluzione: non esiste un solo modo di ottenere questo obiettivo. Il metodo che qui illustriamo tende ad arrivare ad un grafico in cui ogni segmento ripartisce tutti gli oggetti con uno dei valori di una variabile da quelli con l’altro valore.

La soluzione ottimale è detta di “massima parsimonia” perché minimizza il numero di passaggi necessari.

SI NO

Si muove da solo

SI NO

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Sedia

Letto

Tavolo

Auto

Cavallo

Uomo

Uccello

0.5 Sedia

Letto

Ta

volo

Auto

Cavallo

Uomo

Ucce

llo

0.5

Il grafico che rappresenta le similitudini si chiama dendrogramma.

Questi sono due modi di rappresentare lo stesso dendrogramma. Essi sono equivalenti perché gli oggetti si susseguono nello stesso ordine.

Inoltre questo tipo di grafici è senza radice; le similitudini fra gli oggetti possono essere esaminate a partire da un punto qualsiasi del grafico.