geometra · 2010. 9. 21. · nuncia nei calcoli strutturali, valutando le dimensioni del...
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Mensile - Sped. in a.p. 70% - d.c.b. - ud - direttore responsabile bRuNO RAZZA
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Organo ufficiale del
comitato Regionale
dei collegi
dei Geometri e
Geometri laureati del
Friuli Venezia Giulia
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4 EditorialE Delle nostre competenze, si discute in Parlamento di Bruno Razza
8 ForMaZioNE Riunione informativa del Consiglio Nazionale di Luca Passador
14 aMBiENtE La gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati di Livio Lacosegliaz
18 EdiiZia SoStENiBilE La città verde, un nuovo modello da seguire di Iacopo Chiaruttini
22 diritto L'impianto termico "a norma" di Marilisa Bombi
26 EStiMo L'ABI (Associazione Bancaria Italiana) pubblica il Codice per la valutazione degli immobili posti a garanzia delle esposizioni creditizie di Pier Giueseppe Sera
28 PrEVidENZa Previdenza Complementare per gli iscritti di Tiziano Fior
32 ProFESSioNE Formazione Professionale di Elio Miani
34 attiVitÀ dEi CollEGi di GoriZia E triEStE Codice Regionale per l'Edilizia di Silvio Martinelli
38 attiVitÀ dEl CollEGio di triEStE Le deleghe ai Consiglieri ed i lavori delle Commissioni di Luca Passador
40 attiVitÀ dEl CollEGio di UdiNE Prove generali di "unificazione" di Elio Miani
Indice
Delle nostre competenze, si discute in Parlamentoil disegno di legge è stato assegnato alla Commissione lavori Pubblicidel Senatodi Bruno razza
Il direttore di DGBruno Razza
Editoriale
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La Senatrice siciliana Simona Vicari, di
professione Architetto (iscritta all’Albo
dell’Ordine a Palermo), è la presentatri-
ce del disegno di legge n° 1865, per la
definizione delle competenze in edilizia
ed urbanistica dei Geometri e dei Periti
Edili. Questo disegno di legge, è pratica-
mente lo stesso che cinque anni fa, ave-
va superato l’esame del Senato ed era
finito nel nulla a causa della fine antici-
pata della legislatura. È stato in qualche
parte anche modificato nelle quantità: si
parla di cinquemila metri cubi, di tre pia-
ni in zona non sismica e di due in zona
sismica, il tutto condizionato ad una ap-
posita formazione specialistica, che pre-
vede corsi di 120 ore.
Naturalmente la presentazione di questo
disegno di legge, ha scatenato le reazio-
ni degli Ingegneri e degli Architetti, per
altro già impegnati a combattere le no-
stre competenze con ogni mezzo, a vol-
te anche illecito.
E se vogliamo dirlo, era proprio ciò che
volevamo. In effetti il nostro Consiglio Na-
zionale ha suggerito il testo del ddl sulla
falsa riga del precedente, ammodernan-
dolo in taluni aspetti, aggiungendoci l’ob-
bligo della formazione continua e ciò è ba-
stato per incontrare la disponibilità della
presentatrice, a farlo entrare dalla porta
principale in parlamento, proprio per sol-
lecitare le reazioni di coloro che in realtà
già da moltissimi anni, avrebbero dovu-
to sedersi ad un tavolo con noi, e trattare
questo argomento spinoso, ma che non
ne hanno mai voluto sapere.
A torto o a ragione, hanno sempre cer-
cato di confinarci dietro a quell’ormai ob-
soleta definizione della “modesta costru-
zione” speculando proditoriamente su un
aggettivo che, in realtà, tutti sanno quan-
to sia ormai privo di significato nella mo-
derna realtà edilizia.
Una legge che rispecchi i nostri desideri
e che ci assegni la competenza ed i con-
tenuti del ddl in oggetto (accontendando
una categoria professionale, ne sconten-
terebbe altre due), è ben difficile che rie-
sca a superare tutti gli esami parlamen-
tari, proprio per gli ostacoli che incontre-
rebbe lungo il suo percorso, dissemina-
bili ovunque da Architetti ed Ingegneri e
dalle loro lobby.
Intanto la senatrice Vicari, pressata dai
suoi colleghi che vorrebbero ritirasse il
suo disegno di legge, mantiene con fer-
mezza la sua posizione ed afferma al So-
le 24ore: "Lo spirito del provvedimento è
quello di mettere fine a una vicenda che
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si trascina da anni ed ha prodotto un’infi-
nità di cause e sentenze, definendo una
volta per tutte gli ambiti di competenza
delle vari professioni tecniche”.
Quindi il disegno di legge sulle compe-
tenze dei Geometri e dei Periti Edili nel
campo edilizio, va avanti ed entra nelle
commissioni del Senato, per essere esa-
minata e discussa, preoccupando non po-
co i nostri colleghi Ingegneri ed Architet-
ti, i quali temono che questa norma ven-
ga in qualche maniera approvata e limiti
in realtà le loro competenze.
Per cui, finalmente, hanno accettato di
mettersi ad un tavolo con noi per ragio-
nare seriamente, cercando nel recipro-
co interesse, di smetterla con la conflit-
tualità per addivenire, invece, ad una trat-
tativa ragionevole priva di pregiudizi e di
preclusioni, definendo un accordo che,
avvallato dalla politica, consenta a tut-
ti i tecnici professionisti di lavorare se-
renamente.
Così, dopo quarant’anni di richieste e di
tentativi andati a vuoto, la politica si farà
garante della trattativa avviata per defini-
re l’annosa questione, anche in vista ed
in linea con le riforme delle professioni,
delle scuole tecniche, dei percorsi uni-
versitari e delle normative europee.
La soluzione di questo problema sta di-
ventando dunque importante e sembra
che se ne stiano accorgendo tutti, anche
coloro che ritenevano di non doversene
occupare. La politica è mediazione pro-
prio per principio e dunque, è dalla poli-
tica che deve venire il maggior contribu-
to ad un accordo sulle competenze no-
stre e su quelle degli altri.
È inutile negare che la crisi economica
sta investendo anche il settore dell’edi-
lizia e di conseguenza, quello professio-
nale correlato. In questa fase, le catego-
rie inaspriscono il loro confronto proprio
nell’intento di acquisire qualche certez-
za in più, nell’aggiudicarsi gli incarichi di
progettazione.
Gli Ingegneri e gli Architetti in partico-
lare, probabilmente risentono maggior-
mente la congiuntura negativa rispetto
ai Geometri, proprio per una tradizione
consolidata che non li vede come noi,
radicati sul territorio.
Laddove invece noi godiamo dei contat-
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ti e della fiducia dei cittadini, proprio in
virtù dell’ampio ventaglio di competen-
ze che ci è universalmente riconosciu-
to e che i nostri “concorrenti”, cercano
invanamente di disconoscere. La nostra
presenza e conoscenza delle situazioni
legate alla proprietà, al territorio, alla sua
trasformazione ed alla sua tutela, ci ren-
dono ancora insostituibili ed una norma
aggiornata e moderna ci tutelerebbe de-
finitivamente da spregiudicate azioni di
disturbo, come quelle di cui leggiamo in
questi giorni.
Inoltre cominciano ad essere sempre
più numerosi i colleghi provvisti di lau-
rea, che hanno scelto di far parte del-
la nostra categoria, proprio per l’ampia
gamma di attività che questa professio-
ne garantisce da più di ottant’anni.
Come se non bastasse, probabilmente
anche il piano casa partirà. E cosa pre-
vede il piano casa? Di certo modeste co-
struzioni, ampliamenti, ristrutturazioni e
piccole modifiche, che nessuno sarà in
grado di contestarci e quindi, che ci ve-
dranno protagonisti assoluti nelle proget-
tazioni necessarie e non solo.
Il disegno di legge presentato al Sena-
to, attribuisce maggiori competenze ai
nostri laureati ed ai professionisti con
più di dieci anni di esperienza lavorati-
va, per valorizzare le nostre capacità e
qualità, ribadendo l’impegno della ca-
tegoria a formare i giovani iscritti ed i
praticanti, proprio come si sta già fa-
cendo e di certo, ve ne sarete da tem-
po accorti tutti.
Quindi siamo aperti a tutto, ma ad una
trattativa che ci veda seduti al tavolo alla
pari con gli altri, disponibili a qualche ri-
nuncia nei calcoli strutturali, valutando le
dimensioni del progettabile, ragionando
sulle firme congiunte e così via.
Ma soprattutto in questo frangente, do-
vrebbero riflettere gli Ingegneri, i qua-
li (anche se sembra che non sia molto)
ci collocano come quantità, nel novero
dei loro maggiori clienti per calcoli strut-
turali, collaborazioni, consulenze ed al-
tro, che da anni commissioniamo loro,
a piene mani.
Qualcuno con ironia, ha suggerito che se
ci faranno perdere la pazienza, ci rivol-
geremo senza indugi agli Ingegneri slo-
veni, croati, austriaci e simili e mi pare
che, viste la libera circolazione europea
di tutti i lavoratori e l’equipollenza dei ti-
toli, l’idea non sia soltanto ironica.
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10Formazione
Riunione informativa del ConsiglioNazionaleUtili indicazioni per i Collegi Provinciali e per tutti i colleghi sul Catasto, la formazione e la firma digitaledi Luca Passador
Luca Passador
Il Consiglio Nazionale, proseguendo
nell’attività di informazione e di comu-
nicazione con la base della categoria,
ha organizzato negli scorsi 9 e 10 feb-
braio, due giornate di lavoro presso
la sala della Cassa di Previdenza, per
affrontare i temi Catastali (nella pri-
ma giornata) e quelli relativi alla for-
mazione degli iscritti e della nuova fir-
ma digitale (nella seconda).
Agli incontri hanno partecipato i Pre-
sidenti ed i rappresentanti dei Colle-
gi che si occupano delle materie spe-
cifiche trattate, oltre naturalmente al
Presidente Fausto Savoldi ed a tutti i
Consiglieri Nazionali.
Detti incontri, assieme alle Assem-
blee dei Presidenti ed alle informa-
tive e circolari che vengono inviate
via mail a tutti i dirigenti di categoria,
quindi anche ai consiglieri dei Colle-
gi provinciali, costituiscono il nuovo
metodo di comunicazione e di con-
fronto con la base, che il Consiglio
Nazionale ha instaurato da un anno
a questa parte, dopo l’eliminazione
delle previgenti Commissioni Nazio-
nali consultive, che come noto, non
sempre erano riuscite a portare i con-
tributi auspicati.
IndIcazIonI sul caTasToLa prima giornata è stata dedicata al Ca-
tasto ed è stata incentrata sull’esposi-
zione di Bruno Razza, responsabile del
settore per il Consiglio Nazionale, ed al
dibattito che ne è seguito.
Il nostro Consigliere Nazionale, ha descrit-
to approfonditamente le strategie, l’atti-
vità svolta e le prospettive per la nostra
categoria in materia catastale. Ha inoltre
descritto sommariamente lo stato attua-
le delle nuove procedure Pregeo 10 e Do-
cfa 4.0. La grande innovazione di Pregeo
10 per il Catasto dei Terreni, è quella del-
la possibilità di approvare l’atto geometri-
co di aggiornamento catastale (fraziona-
mento e tipo mappale) direttamente nel
proprio studio, evitando così sospensioni
e discrezionalità dovute dall’incongruen-
za o all’imprecisione dei dati, oppure da
semplici errori formali. Il nuovo software
presenta tuttora molte criticità, ma gran
parte delle difficoltà lamentate dai col-
leghi in tutta Italia, riguardano le proble-
matiche di approccio. È quindi emersa la
necessità di formazione dei colleghi, tan-
to sugli aspetti delle procedure catastali,
quanto sul funzionamento del software.
Il Consiglio Nazionale ha inoltre espresso
la soddisfazione per il miglioramento della
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collaborazione con l’Agenzia del Territorio,
anche se si rileva che tale collaborazione
potrebbe essere ulteriormente sviluppa-
ta. Il CNG ha inoltre aumentato le colla-
borazioni con altre associazioni, come SI-
FET (Società Italiana di Fotogrammetria e
Topografia), ASITA (Associazione Scienti-
fica per le Informazioni Territoriali e Am-
bientali) e IGM (Istituto Geografico Mili-
tare), con le quali la categoria potrà otte-
nere un valore aggiunto, accrescendo e
migliorando le conoscenze nel campo to-
pografico e cartografico, attraverso un re-
ciproco scambio di esperienze. Per il Ca-
tasto dei Fabbricati è stata illustrata la cir-
colare 4/09, che ha accompagnato la pub-
blicazione della nuova procedura Docfa 4
da parte dell’Agenzia del Territorio. La sud-
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detta circolare, oltre che attivare la nuova
procedura per gli aggiornamenti, elenca
anche una serie di innovazioni tecniche o
ripristini di modalità operative (che con il
tempo erano venute meno nell’operativi-
tà), che qui di seguito sintetizzo.
- Nuovo formato di esportazione per la
presentazione e la conservazione dei
documenti: sono stati eliminati i formati
dwg e dxf e l’esportazione avviene con
un unico file formato PDF per la trasmis-
sione telematica, ed in formato DC3 per
la presentazione allo sportello.
- Inserimento dei nuovi stradari: è miglio-
rata la modalità di ricerca ed inserimen-
to degli indirizzi, con uno stradario nuo-
vo e certificato.
- Gestione delle categorie speciali e par-
ticolari: è stata inserita la possibilità di
compilazione del quadro H2, permetten-
do così al professionista di utilizzare un
procedimento di stima diretto attraverso
la comparazione dell’immobile oggetto di
accertamento con altri similari di cui è no-
ta la redditività. A tale scopo si fa presen-
te che il periodo di stima, rimane riferito
al biennio economico 1988-89.
- Frazionamento di parte di unità immo-
biliare urbana in vista di trasferimento di
diritti o di altra equivalente finalità: per
l’aumento della qualità delle informazio-
ni, nonché per la lotta all’elusione fiscale,
è ora possibile frazionare porzioni immo-
biliari scorporate da unità immobiliare già
censita in catasto, con attribuzione di ren-
dita, anche nel caso che la stessa porzio-
ne presa singolarmente, non abbia tutte
le caratteristiche della categoria attribuita.
Ad esempio, frazionando una stanza da
un’Unità Immobiliare allo scopo di escor-
porarla per unirla successivamente ad
altra Unità Immobiliare contigua, la frazio-
ne neo formata dovrà avere la stessa ca-dim
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tegoria dell’Unità Immobiliare d’origine. In
questi casi, non sarà quindi più possibile
utilizzare le categorie F/3 ed F/4.
- Modifiche nelle modalità di dichiarazio-
ne delle aree urbane e dei lastrici solari
(Categoria F/1).
Sono state inoltre riportate alcune preci-
sazioni sull’elaborato planimetrico e sulle
planimetrie. L’elaborato planimetrico và
presentato come da circ. 9/01, vale a di-
re che per le nuove costruzioni, sarà ob-
bligatorio allegarlo solo nei casi di com-
presenza di più unità immobiliari con par-
ti comuni e in caso di immobili in catego-
ria fittizia. Nel caso di variazioni, l’elabo-
rato và allegato alla denuncia se già pre-
sente, oppure se le variazioni modificano
l’elaborato planimetrico stesso.
Pur in presenza di molte criticità e diffi-
coltà operative riscontrate in tante par-
ti d’Italia, dalla riunione è emerso che le
procedure sono in costante modifica e
miglioramento, per cui è evidente anche
la consapevolezza che esiste uno scotto
da pagare prima di arrivare ad una soddi-
sfacente applicazione delle nuove proce-
dure. Scotto che necessariamente per i
primi periodi di applicazione, comporterà
ritardi, incomprensioni e malumori, che
dovranno essere sopportati e superati
con buona volontà reciproca sia dai Ge-
ometri che dai funzionari catastali. Dalla
presentazione di Bruno Razza e dal dibat-
tito, è emerso altresì che il nostro obbiet-
tivo principale è quello di arrivare all’ap-
provazione diretta da parte del professio-
nista delle denuncie presentate con DO-
CFA, similmente a quanto già accade con
Pregeo 10, oltre alla doverosità di poter
dialogare con il Catasto e quindi di tra-
smettere per via telematica, tutte le no-
stre pratiche. È stato ribadito inoltre, che
a partire dal 31/03/2010 sarà obbligato-
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rio utilizzare esclusivamente la procedu-
ra DOCFA 4.0 mentre l’obbligatorietà per
PREGEO 10 partirà dal 01/06/2010 Per il
31 marzo, è stata convocata un’ulteriore
riunione a Roma, alla presenza dei verti-
ci catastali dell’Agenzia del Territorio, sia
per Docfa che per Pregeo, al fine di un
confronto diretto dei nostri rappresen-
tanti locali, con le problematiche e le ri-
chieste di categoria.
FormazIone conTInua
La seconda giornata di lavoro, il 10 febbra-
io, ha visto in primis le relazioni del Presi-
dente Fausto Savoldi. Dalla sua esposizio-
ne, è chiaramente emersa la priorità asso-
luta per la categoria dei Geometri, di tutti i
temi riguardanti la formazione. Mentre le
procedure e le modalità di assegnazione
dei crediti ( già definite con il regolamen-
to 30/2008) sono tuttora oggetto di anali-
si e verifiche, deve essere chiaro ad ogni
iscritto che la formazione pone le basi per
un nuovo concetto della professione e del-
la professionalità del geometra. L’obbliga-
torietà infatti, non deve essere vista co-
me un’imposizione, ma bensì una neces-
sità di aggiornamento continuo, dal quale
ogni professionista non può più esimersi,
considerato il nuovo mercato del lavoro e
la quantità di norme e di informazioni tec-
niche necessarie ed in continua evoluzio-
ne ed aggiornamento. Infatti ogni singolo
nostro campo operativo, richiede oggi una
forte professionalità, oltre ad una quan-
tità e qualità sempre maggiore di nozioni
tecniche e legislative. La formazione per-
tanto và vista in quest’ottica per mante-
nere la categoria ai passi con i tempi e le
richieste di mercato, per cui tutti dobbia-
mo comprendere di preoccuparci più che
della quantità dei crediti, della qualità del-
la cultura professionale che ci è indispen-
sabile. Il CNG ha già provveduto a selezio-
nare alcuni corsi (tuttora presenti nel sito
della Fondazione Geometri) con i relativi
programmi e l’attribuzione dei crediti for-
mativi. I singoli Collegi potranno attingere
ciò che ritengono opportuno e fattibile da
questi programmi, per organizzare i corsi
per proprio conto, oppure con gli enti e/o
con le associazioni che hanno proposto
gli eventi formativi. In alternativa, ulterio-
ri corsi fattibili e proposti autonomamen-
te dai singoli Collegi nelle loro opportuni-
tà locali, dovranno essere sottoposti al-
la valutazione del CNG, il quale assegne-
rà in base ai contenuti, alla durata ed alla
qualità del programma previsto, i relativi
crediti, che mediamente risultano pari al-
la metà delle ore del corso. Ogni Geome-
tra potrà frequentare qualunque corso, or-
ganizzato da qualsiasi Collegio. Il Collegio
ospitante il corso, comunicherà tramite at-
testato o altro, la presenza dell’iscritto, al
fine dell’attribuzione dei crediti formativi,
che sarà effettuata da parte del Collegio di
appartenenza. La registrazione dei credi-
ti è quindi demandata esclusivamente al
Collegio di appartenenza dell’iscritto. Do-
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FIrma dIgITale per TuTTI glI IscrITTI
Dopo la posta certificata, il CNG propone
una dotazione di massa anche della firma
digitale, portando i Geometri ad essere i
primi in Italia ad avere tale opportunità,
puntando sul progresso e sulle tecnologie
disponibili per il miglioramento dell’attivi-
tà professionale. La firma digitale, come
da legislazione, diventerà presto obbliga-
toria quanto indispensabile per migliorare
le comunicazioni tra professionisti ed en-
ti pubblici che a loro volta, dovranno do-
tarsi di tali procedure.
Molte amministrazioni locali stanno già
implementando tali funzionalità, come ad
esempio la presentazione delle D.I.A. per
via telematica con firma digitale attuata
dal Comune di Napoli, oppure la presen-
tazione delle certificazioni energetiche in
Piemonte. Le potenzialità di tali procedure
sono facilmente immaginabili e sono col-
legate a tutte le comunicazioni, in cui og-
gi è necessaria la presenza della persona
fisica o di un suo delegato. Basti pensa-
re che già oggi le procedure Docfa e Pre-
geo richiedono la firma digitale per esse-
re presentate in via telematica. La firma
digitale è basata su una procedura infor-
matica che permette di identificare in
modo univoco il titolare, attraverso mez-
zi di cui il firmatario deve detenere il con-
trollo esclusivo e la cui titolarità è certi-
ficata da un certificato qualificato. Inol-
vrà essere pertanto premura dell’iscritto,
chiedere al Collegio di appartenenza la
registrazione dei propri crediti e verifica-
re che i corsi ai quali partecipa, siano re-
golarmente registrati dal Consiglio Nazio-
nale. Ogni Collegio ha inoltre, la facoltà di
organizzare seminari di aggiornamento,
per i quali saranno riconosciuti un massi-
mo di 4 crediti. È stato inoltre chiarito che
anche gli iscritti al solo Albo, sono tenuti al
rispetto del regolamento sulla formazione
continua obbligatoria. Il CNG sta inoltre la-
vorando alla predisposizione di corsi e-le-
arning (cosiddetti a distanza) da tenersi
per via telematica e che potranno essere
disponibili già a fine anno. Il tutto per di-
minuire i costi, ridurre i tempi negli spo-
stamenti ed i disagi per gli iscritti e rende-
re quindi la formazione più flessibile e co-
moda. La discussione e l’esposizione dei
vari colleghi presenti, ha evidenziato una
diversità di orientamento, nonché un no-
tevole scambio di idee e metodologie di
approccio. Si riporta ad esempio l’espe-
rienza del Collegio di Cesena/Forlì che ha
adottato delle schede magnetiche per la
registrazione dei partecipanti ai vari cor-
si e seminari, registrando inoltre le usci-
te con una tolleranza massima di ½ ora di
assenza. Da tutto ciò è comunque emer-
so un crescente carico di lavoro, di impe-
gno e di responsabilità per i Collegi pro-
vinciali e per le loro strutture.
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nita su una semplice chiavetta USB, av-
viene attraverso i Collegi di appartenen-
za, i quali verificano nel tempo, il posses-
so dei requisiti da parte degli iscritti, po-
tendone disporre la sospensione o altri
provvedimenti se del caso, in qualsiasi
momento. Il Consiglio Nazionale ha inol-
tre organizzato alcune riunioni locali per il-
lustrare nel dettaglio le procedure e le re-
lative incombenze alle segreterie dei Col-
legi. Per la nostra area triveneta, l’incontro
si è tenuto a Mestre il 12 marzo, ospita-
to dal Collegio di Venezia, alla presenza di
tutte le rappresentanze dei Collegi (consi-
glieri e/o segretarie) e dei Consiglieri Na-
zionali Bruno Razza, Giuliano Villi ed Ezio
Piantedosi e del signor Andrea Battaglia
di Aruba. Con questo incontro, si è prov-
veduto a formare ulteriormente il perso-
nale preposto per la gestione e la conse-
gna delle firme digitali. Prossimamente
sarà quindi possibile per ogni iscritto, ot-
tenere la firma digitale contattando il col-
legio di appartenenza.
tre, la firma stessa deve essere in grado
di rilevare qualsiasi alterazione del docu-
mento, avvenuta dopo l’apposizione della
firma stessa. Qualunque tecnologia che
permetta tale identificazione univoca, rien-
tra nel concetto di “firma elettronica qua-
lificata”. La firma digitale certifica quindi i
documenti su formato elettronico e dà
una piena validità giuridica ai documenti
così firmati, in ottemperanza al Decreto
del Presidente del Consiglio dei Ministri
n.129 d.d.06/06/2009. Il CNG ha pertan-
to stipulato una convenzione con Aruba
per dotare di firma digitale gli iscritti. Tale
firma digitale, è dotata di un certificato di
autenticazione, contenente tutte le infor-
mazioni della persona fisica, e di un cer-
tificato “di ruolo”, controllato dal Collegio
di appartenenza dell’iscritto, che fornirà
anche le informazioni relative all’iscrizio-
ne all’albo. Il costo del kit di firma digita-
le ammonta ad € 38,50 + € 3 per spese
di spedizione + IVA ed è valido per 5 an-
ni. La consegna della firma digitale, for-
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10Ambiente
il Presidente della Giunta regionale adotta
le iniziative necessarie per garantire la rac-
colta differenziata, il riutilizzo, il riciclaggio
e lo smaltimento dei rifiuti. In caso di ac-
certata inattività dell’Ente che ha emesso
l’ordinanza, trascorso il termine prescritto,
il Ministro dell’Ambiente e della tutela del
territorio, diffida il Presidente della Giunta
regionale a provvedere entro un congruo
termine ed in caso di ulteriore inerzia, può
adottare tutte le iniziative finalizzate a far
cessare la situazione di pericolo per la salu-
te pubblica. Le ordinanze emesse dai sog-
getti di rispettiva competenza non possono
essere reiterate per più di due volte. Qua-
lora si riscontrino comprovate necessità,
il Presidente della regione d’intesa con il
Ministro dell’ambiente, possono adottare
con dettagliate e specifiche prescrizioni,
le ordinanze di cui si è scritto, anche oltre
i citati termini. Le ordinanze, che consen-
tono il ricorso temporaneo a speciali for-
me di gestione dei rifiuti pericolosi, devo-
no venir comunicate dal Ministro dell’am-
biente alla commissione dell’Unione euro-
pea. Per quanto riguarda il secondo argo-
mento (art. 192) va detto che sono vietati:
l’abbandono ed il deposito incontrollato di
rifiuti sul suolo e nel suolo, nonché, l’im-
missione di rifiuti di qualsiasi genere, allo
Livio Lacosegliaz
La gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinatiArt. 191-194 del D. Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 modificato dal D. Lgs 16 gennaio 2008 n. 4di Livio Lacosegliaz
A completamento del commento al capo
primo, ed a seguito di quanto già scritto in
merito alle norme che regolano la gestio-
ne dei rifiuti, ricordiamo qui i contenuti es-
senziali degli artt. 191, 192, 193 e 194.
In particolare si sottolineano i poteri del-
le ordinanze da adottare nei casi in cui si
verifichino situazioni di urgente necessità
per tutelare la salute pubblica (art. 191),
del divieto di abbandono dei rifiuti (art.
192); del trasporto dei rifiuti (art. 193) e
delle spedizioni (dei rifiuti) transfrontalie-
re (art. 194). Sul primo argomento (art.
191) va detto che, qualora si verifichi-
no casi di urgente necessità di tutela
della salute pubblica, il Presidente del-
la Giunta regionale o il Presidente della
provincia, o il Sindaco, nell’ambito delle
rispettive competenze possono emet-
tere ordinanze, anche in deroga delle
disposizioni vigenti, per una tempora-
nea e speciale forma di gestione dei
rifiuti. Dell’emanazione di tali ordinanze
viene data comunicazione entro tre gior-
ni al Presidente del Consiglio dei Ministri,
al Ministro dell’ambiente, al Mini stro del-
la salute, al Ministro delle attività produtti-
ve e al Presidente delle regione. Entro cen-
toventi giorni dell’adozione dell’ordinanza,
Terza parte
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stato solido o liquido, nelle acque superfi-
ciali e sotterranee. I soggetti che violano i
divieti sopra elencati sono tenuti alla rimo-
zione, all’avvio a recupero e allo smaltimen-
to dei rifiuti stessi e al ripristino dello stato
dei luoghi, salva l’applicazione agli stessi
delle sanzioni previste dalla legge. Assie-
me ai citati soggetti sono inoltre respon-
sabili in solido anche il proprietario e/o i ti-
tolari di diritti reali o personali di godimen-
to sull’area, alle quali tale violazione sia im-
putabile a titolo di dolo o colpa. L’accerta-
mento della violazione viene effettuato dai
soggetti preposti al controllo in contraddit-
torio con i soggetti interessati. Il Sindaco di-
spone con ordinanza le operazioni neces-
sarie al ripristino e il termine entro il qua-
le tali operazioni devono essere compiu-
te; infine procede all’esecuzione in danno
dei soggetti obbligati ed al recupero delle
spese anticipate. Qualora la responsabili-
tà del fatto illecito sia imputabile ad ammi-
nistratori o rappresentanti di persona giuri-
dica, sono tenuti in solido, la persona giuri-
dica ed i soggetti che siano subentranti nei
diritti della persona stessa. Per quanto ri-
guarda il trasporto dei rifiuti (art. 193) si di-
rà che gli stessi, sia se effettuati da enti o
da imprese, devono essere accompagna-
ti da un formulario di identificazione (vedi
fac-simile) compilato in quattro copie, che
deve contenere:
• il nome e l’indirizzo del produttore e
del detentore;
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• l’origine, la tipologia e la quantità del
rifiuto;
• l’impianto di destinazione;
• la data ed il percorso dell’instradamento;
• il nome e l’indirizzo del destinatario.
Il formulario di identificazione di cui sopra
deve essere redatto in quattro esemplari,
compilato, datato e firmato dal detentore
dei rifiuti, e controfirmato dal trasportato-
re. Una copia del formulario deve rimane-
re presso il detentore, e le altre tre, con-
trofirmate e datate in arrivo dal destina-
tario, sono acquisite, una dal destinata-
rio e due dal trasportatore, che provvede
a trasmetterne una al detentore. Le co-
pie del formulario devono essere conser-
vate per cinque anni. Durante la raccolta
ed il trasporto, i rifiuti pericolosi devono
essere imballati ed etichettati in confor-
mità alle norme vigenti in materia. Le di-
sposizioni sopra citate, non si applicano
al trasporto di rifiuti urbani effettuato dal
soggetto che gestisce il servizio pubbli-
co né ai trasporti di rifiuti, che non ecce-
dano la quantità di trenta chilogrammi al
giorno o di trenta litri al giorno, effettuati
dal produttore dei rifiuti stessi. Il model-
lo uniforme di formulario di identificazio-
ne, è adottato entro sessanta giorni dal-
la data di entrata in vigore del presente
decreto. I formulari di identificazione, de-
vono essere numerati e vidimati dall’uf-
ficio del registro o dalle camere di com-
mercio industria artigianato e agricoltura, segue a pag. 16
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e devono essere annotati sul registro IVA
– acquisti. La vidimazione dei predetti for-
mulari di identificazione è gratuita e non
è soggetta ad alcun diritto o imposizione
tributaria. L’articolo 194 del D. Lgs. 152,
modificato dal D. Lgs. 16 gennaio 2008
n. 4, in merito alle spedizioni transfronta-
liere dei rifiuti, precisa di far riferimento
al regolamento CEE, 1° febbraio 1993 n.
259 e puntualizza che, alle importazioni
di rifiuti solidi, provenienti dallo Stato del-
la Città del Vaticano e della Repubblica di
San Marino, non si applicano le disposi-
zioni dell’art. 20 del citato regolamento.
Il Ministro dell’ambiente di concerto con
i Ministri delle attività produttive, della sa-
lute, dell’economia e delle finanze, delle
infrastrutture e dei trasporti, con apposi-
to decreto disciplineranno:
• i criteri per il calcolo degli importi minimi
delle garanzie finanziarie da prestare per le
spedizioni dei rifiuti, di cui all’articolo 27 del
predetto regolamento, tali garanzie sono ri-
dotte del cinquanta per cento per le impre-
se registrate ai sensi del regolamento (CE)
n. 71/2001, del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 19 marzo 2001 (Emas), e del
quaranta per cento nel caso di imprese in
possesso della certificazione ambientale ai
sensi della norma Uni En Iso 14001;
• le spese amministrative poste a cari-
co dei notificatori ai sensi dell’articolo 33,
paragrafo 1, del regolamento;
• le specifiche modalità per il trasporto
dei rifiuti negli Stati di cui al comma 2;
• le modalità di verifica dell’applicazione
del principio in prossimità per i rifiuti de-
stinati a smaltimento.
Fino all’emanazione del citato decreto,
continueranno ad applicarsi le disposi-
zioni previste dal decreto interministe-
riale 3 settembre 1998, n. 370.
Inoltre, ai sensi del citato regolamento
viene stabilito che:
• le autorità competenti di spedizione e
di destinazione, sono le regioni e le pro-
vince autonome;
• l’autorità di transito è il Ministro dell’am-
biente e della tutela del territorio;
• il corrispondente è il Ministero dell’am-
biente e della tutela del territorio.
Le regioni e le province autonome comu-
nicano le informazioni di cui l’art. 38 del ci-
tato regolamento al Ministero dell’ambien-
te per il successivo inoltro alla Commissio-
ne dell’Unione europea, nonché, entro il 30
settembre di ogni anno, i dati, riferiti all’an-
no precedente, previsti dall’art. 13, comma
3, della Convenzione di Basilea, ratificata
con legge 18 agosto 1993 n. 340.
Ai rottami ferrosi e non ferrosi di cui l’art.
183, comma 1, lettera n), si applicano le
disposizioni di cui l’art. 212, comma 12
del D. Lgs. 152/2006.
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10Edilizia sostenibile
Con questo articolo si presenta alla no-
stra attenzione il collega Iacopo Chiarut-
tini, libero professionista in San Vito al
Tagliamento. Ci ha offerto gentilmente
la sua collaborazione ed il Comitato di
redazione l'ha accettata con grande pia-
cere, confidando che in un prossimo fu-
turo questo genere di offerte possano
ampliarsi con l'apporto di altri colleghi
appassionati.
Un progetto all’avanguardia e unico al
mondo, quello riguardante la città di
“Masdar”, che sorgerà prossimamen-
te in mezzo al deserto, nel cuore di Abu
Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti.
La città verde, progettata dallo studio di
architettura londinese Foster and Partners
e voluta fortemente degli sceicchi di Abu
Dhabi, avrà come punto forte, l’intera au-
tonomia energetica (a zero emissioni di
Co2 e ad inquinamento inesistente), ga-
rantita da sole fonti energetiche rinnova-
bili ed ecologiche.
“Masdar”, che in arabo significa “sorgen-
te”, nascerà in un’area di circa 6 chilome-
La città verde, un nuovo modello da seguireMasdar City: l’esempio viene dagli Emirati Arabidi Iacopo Chiaruttini
Iacopo Chiaruttini
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tri quadrati e sarà pronta ad ospitare al
termine dei sui lavori (previsti nel 2013)
circa 50.000 abitanti.
Saranno presenti al suo interno impor-
tanti università, centri di ricerca, studio
e formazione, società operanti nel cam-
po delle energie alternative, oltre che
naturalmente, gli edifici residenziali per
gli abitanti stessi ed i servizi necessari
per poterci vivere bene.
Va detto che il fabbisogno energetico,
verrà completamente ottenuto da fon-
ti rinnovabili e per l’80% sarà ricavato
proprio dal sole; infatti l’elettricità sa-
rà garantita da impianti fotovoltaici (è
prevista una mega centrale fotovoltai-
ca da 40 megawatt), solari, eolici e ge-
otermici; l’acqua potabile arriverà di-
rettamente da un impianto di desali-
nizzazione, mentre i rifiuti saranno ri-
ciclati, riusati e in parte, finiranno nei
termovalorizzatori e negli impianti di
compostaggio.
Il trasporto, che esclude interamente le
auto private, sia per gli abitanti che per i
visitatori, sarà soltanto di tipo pubblico,
attraverso degli incredibili taxi automa-
tizzati e senza conducente (che segui-
ranno dei magneti a terra per orientar-
si), viaggiando nel sottosuolo.
I pedoni ed i ciclisti, si muoveranno in-
vece a livello stradale.
Le case avranno dimensioni modeste,
soprattutto in altezza e saranno costrui-
te una a fianco all’altra, naturalmente con
criteri di bioedilizia e sostenibilità ambien-
tale, garantendo così la massima vivibili-
tà e qualità abitativa.
La città vuole essere soprattutto un labo-
ratorio umano, dove saranno “costruiti”
i cittadini del futuro.
Gli abitanti di questa nuova città, dovran-
no infatti seguire un corso di formazione
per potervi accedere, adottando uno stile
di vita adeguato ed idoneo al progetto.
Per fare un esempio, basti pensare che
ognuno di loro sarà dotato di un personal
computer da polso per informazioni, pre-
notazioni e richieste, con il quale potran-
no anche fare la spesa da ogni luogo e,
nel loro piccolo, avranno ciascuno a pro-
pria disposizione una quota predetermi-
nata di acqua ed energia (30 kw di elet-
tricità e 80 litri di acqua), garantendo così
il controllo dei consumi e determinando
così una vera impronta ecologica.
Da annotare che il clima non è certo favo-
revole, visto che in quei luoghi, le tempe-
rature raggiungono verosimilmente i 50
gradi, ma per eliminare il disagio, è sta-
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che altrove e perché non magari proprio
da noi in Italia?
Le risposte potrebbero essere molteplici,
anche se è chiaro che prendere una de-
cisione progettuale di questo tipo (ana-
lizzando il nostro territorio) non sarebbe
di certo facile, non fosse altro per la sto-
ria dell’architettura stessa degli edifici e
per la complessità dei paesaggi.
Comunque non disperiamo: è noto che
il protocollo energetico regionale “vea”,
introdurrà prossimamente un proces-
so di crescita qualitativa, per l’intero
nostro patrimonio edilizio e costituirà
sicuramente un tassello importante,
per iniziare a pensare di costruire edi-
fici che siano (come quanto accadrà a
Masdar) non solo indipendenti ed au-
tonomi dal punto di vista energetico,
ma che producano anche energia e ri-
escano a trasmettere a chi ci andrà a
vivere, un nuovo modello di stile di vi-
ta, che sia all’avanguardia sotto ogni
punto di vista.
to ideato un sistema di pompe in grado
di portare in superficie il raffrescamen-
to direttamente dal sottosuolo.
A merito degli Emirati Arabi, va detto
che gli stessi, attualmente, gestiscono
il 9% delle riserve di petrolio del mon-
do e l’emirato di Abu Dhabi, controlla il
90% di queste risorse e ciò nonostan-
te, puntano in maniera importante sulle
energie rinnovabili.
“Masdar”, in costruzione a tempo di re-
cord, costerà circa 22 miliardi di dollari,
ma sarà in buona parte autofinanziata,
rivendendo la propria energia, a dimo-
strazione che questo imponente proget-
to sarà un esempio ed una proposta re-
plicabile anche in altri siti, per arrivare ad
un nuovo modello di convivenza sociale
ed urbana, cambiando la mentalità della
gente nei confronti della tutela ambien-
tale, responsabilizzando quotidianamen-
te proprio i cittadini stessi.
La mia domanda banale e provocatoria
è: perché non si pensa a costruirla an-
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10Diritto
ficati da tecnico abilitato”, con espresso
divieto “assoluto” di utilizzare nelle mo-
re l’impianto termico stesso.
Motivo del ricorso, è stato non solo l’inap-
plicabilità del D.M. del 2005, (tenuto con-
to che l’impianto termico era preesisten-
te), ma anche la compressione del dirit-
to di proprietà privata che discende dal-
le ordinanze sindacali.
Il ricorso ed il relativo appello infatti, ave-
vano insistito sul fatto che il proprietario è
stato privato del locale cantina dov’è ubi-
cato l’impianto, nonché dello stesso ap-
partamento, non fruibile nei periodi inver-
nali in assenza di riscaldamento, ossia è
stato compresso il suo potere dominicale
in carenza delle ipotesi di legge.
Eppure, ha precisato il Collegio, detta
compressione, anche nella forma del-
lo smantellamento d’ufficio dell’impian-
to, disposto con l’ultima ordinanza, risul-
ta normativamente giustificata dall’inot-
temperanza all’impartito ordine di “non
uso” se non previo adeguamento ai sen-
si dell’art. 54, comma 4, del d.lgs. n. 267
del 2000, il quale prevede appunto che,
nel caso di inottemperanza da parte del-
le determinate persone alle quali è rivolto
l’ordine, il Sindaco può provvedere d’uffi-
cio a spese degli interessati.
Se l’impianto termico non è a norma, il
Comune può chiudere l’impianto dopo la
segnalazione dei vigili del fuoco. Insom-
ma, può costare caro non rispettare le
regole e soprattutto (ed è la cosa più im-
portante), si può essere costretti a rima-
nere al freddo.
Con decisione n. 1155 del 26 febbraio, il
Consiglio di Stato, sez. V, ha confermato
la sentenza di primo grado del Tar Umbria,
con ciò affermando la legittimità delle di-
verse ordinanze emanate via via dal Sin-
daco, al fine di far fronte alle diverse inot-
temperanze, perché occorreva “rimuovere
con immediatezza la situazione di perico-
losità per la privata e pubblica incolumità
per le discordanze dell’impianto dal D.M.
28 aprile 2005”. Tale decreto del Ministe-
ro dell’Interno, ha come oggetto l’appro-
vazione della regola tecnica di prevenzio-
ne incendi per la progettazione, la costru-
zione e l’esercizio degli impianti termici
alimentati da combustibili liquidi.
In sostanza il Sindaco, con i poteri ecce-
zionali extra ordinem, attribuitigli dall’art.
50, D.Lgs. n. 267/2000”, ordinava al pro-
prietario di disattivare entro 24 ore l’im-
pianto, la cui rimessa in funzione veniva
subordinata all’esecuzione dei “necessari
lavori di adeguamento debitamente certi-
L'impianto termico “a norma”Attenzione ai controlli ed alle verifiche delle caldaie domestichedi Marilisa Bombi
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Marilisa Bombi
23
gli impianti di potenza maggiore, i rendi-
menti di combustione e le altre caratteri-
stiche impiantistiche, che dovranno esse-
re conformi alla finalità di risparmio ener-
getico previste dalla legge.
Dal canto suo invece, la Provincia di Por-
denone promuove e sostiene l’utilizzo (a
fini energetici) di biomasse agro-foresta-
li, in sostituzione dei combustibili fossili,
mediante la concessione di contributi al-
le imprese agricole (per la realizzazione
di impianti termici che utilizzino tali com-
bustibili alternativi) e per l’acquisto di
macchinari per la raccolta e/o la cippatu-
ra di biomasse. Il bando scade il 31 mag-
gio 2010. Il bando, lo schema di domanda
ed ogni informazione utile è disponibile
nel sito istituzionale della Provincia di Por-
denone seguendo il seguente percorso:
Provincia di Pordenone, Uffici, Agricoltu-
ra, Bando e Modulistica Caldaie.
La questione non è di poco conto in re-
lazione al fatto che la competenza in ma-
teria di controlli, è della Provincia e per
quanto riguarda quella di Gorizia, proprio
nelle scorse settimane è stato preannun-
ciato l’avvio dei controlli, perché il D.P.R.
412/93 (modificato dal D.P.R. 551/99, ema-
nato ai sensi della legge n.10/91 sul rispar-
mio energetico), prevede a carico di tutti
i titolari di impianti termici, dalla piccola
caldaia ad uso familiare a quelle grandi,
comunque se destinate al riscaldamento
ambientale, l’obbligo di effettuare perio-
diche manutenzioni e prova fumi di sca-
rico, per assicurare il rispetto delle con-
dizioni di legge.
Quindi non sono più sufficienti i norma-
li interventi finora eseguiti all’inizio della
stagione invernale, ma è necessario ve-
rificare, ogni 2 anni per le caldaie “dome-
stiche” (sotto i 35 kW) e più spesso per
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zioni degli immobili a garanzia dei crediti,
eseguite secondo i parametri di certezza
del prezzo e della trasparenza, nei con-
fronti di tutti gli stakeholders sia privati
(clienti mutuatari, agenzie di rating, ecc.)
che istituzionali (Banca d’Italia, Agenzia
delle Entrate, ecc.), nell’ottica di concor-
rere a modernizzare il mercato del mort-
gage credit (mutui ipotecari), rendendo-
lo più efficiente, dinamico ed integrato
a livello Europeo.
La trasparenza e la corretta valutazio-
ne degli immobili, rappresenta un ele-
mento essenziale per garantire la stabi-
lità dell’industria bancaria, sia nelle ope-
razioni di erogazione dei crediti che nel-
le emissioni/acquisizioni di titoli rivenien-
ti da operazioni di cartolarizzazione e di
obbligazioni bancarie garantite.
La stessa Banca d’Italia, con circolare
del 27 dicembre 2006, n° 263, Titolo II,
Capitolo I, sezione IV (che ha recepito la
Direttiva Europea sulla vigilanza Banca-
ria 2006/48 – CreditRequirement Direc-
tive) ha introdotto una serie di requisi-
ti, attinenti alla corretta valutazione degli
immobili nonchè ai requisiti dei soggetti
abilitati alla valutazione, al fine di ricono-
scere gli immobili come idonei strumen-
ti di mitigazione del rischio, nell’ambito
Estimo
L'ABI (Associazione Bancaria Italiana)pubblica il Codice per la valutazionedegli immobili posti a garanzia delle esposizioni creditizieI perchè di un Codice e cosa riassumedi Pier Giuseppe Sera
Recentemente ad una apposita assem-
blea dei Presidenti di Collegio, è stato
presentato il Codice delle valutazioni re-
datto dall'ABI (Associazione Bancaria Ita-
liana). I contenuti di questo Codice so-
no ormai ampliamente condivisi dalla no-
stra categoria per cui è certamente im-
portante che anche i nostri lettori lo co-
noscano.
Un elemento sostanziale dell’evoluzione
e dello sviluppo del mercato del credito
fondiario è rappresentato dal passaggio
dalle procedure di valutazione immobi-
liare eterogenee a modelli di stima e di
reporting basati sulle best practices a li-
vello internazionale.
L’esigenza di introdurre una serie di crite-
ri di omogeneità in questa materia è av-
vertita da tempo a vari livelli, sia con ri-
ferimento specifico agli indicatori di su-
perficie o di volume, alle metodologie di
valutazione adottate (per capitalizzazione
del reddito, per stima comparativa, ecc.)
, allo stesso concetto di valore che per il
livello di professionalità dei periti incari-
cati della valutazione.
L’obiettivo che si intende perseguire con
la pubblicazione di un Codice condiviso,
è quello di introdurre dei principi opera-
tivi, che consentano di eseguire valuta-
PierGiuseppe Sera
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I principi e i concetti
generali per svolgere
una valutazione sono
espressamente indi-
cati con riferimenti
agli standard interna-
zionali (requisito 3).
I requisiti ed il con-
tenuto del rapporto
di valutazione sono
presentati nei termi-
ni generali e partico-
lari, come indicazio-
ni operative (requisi-
to 4) riguardanti an-
che il tema della do-
cumentazione a cor-
redo del rapporto di
valutazione.
Questi requisiti, speci-
ficano i metodi di valu-
tazione adottati a livello internazionale: il
metodo di confronto di mercato, il meto-
do finanziario ed il metodo dei costi.
Particolare attenzione è dedicata alle mo-
dalità di valutazione degli immobili in svi-
luppo, compreso il calcolo dello stato di
avanzamento dei lavori ed alle modalità
di misurazione di un immobile.
Ai fini del rispetto del presente standard e
dell’accertamento della qualità del rappor-
to di valutazione, nell’ambito delle espo-
sizioni garantite da immobili, lo standard
contiene una linea guida per il riesame
della valutazione svolta dal perito, ad ope-
ra di un altro perito che esercita un giudi-
zio imparziale. È stato infine ritenuto op-
portuno, fornire anche un’indicazione sui
valori diversi dal valore di mercato, al fi-
ne di evitare fraintendimenti e/o equivo-
ci, in relazione all’uso ed all’applicazio-
ne di basi di valutazione diverse da quel-
le del valore di mercato.
della detenzione prudenziale del capita-
le di vigilanza.
Il codice dunque è finalizzato a persegui-
re gli obiettivi di trasparenza ed efficacia
precedentemente indicati, nonché a ri-
spondere ai principi introdotti nelle cita-
te istruzioni di Vigilanza della Banca d’Ita-
lia, ed è stato redatto tenendo conto del-
le indicazioni contenute negli standard di
valutazione (International Valuation Stan-
dards IVS, Royal Institution Of Charte-
red RICS e European Valuation Standards
EVS) e del codice delle valutazioni immo-
biliari di Tecnoborsa , in considerazione
della realtà nazionale.
Preliminare alla valutazione immobilia-
re è la definizione del valore di merca-
to (requisito 1).
Il Codice di condotta si rivolge al peri-
to che applica lo standard estimativo
e redige il rapporto di valutazione (re-
quisito 2).
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10Previdenza
possa senza dubbio essere meritevole
di attenzione ed assolutamente neces-
sario, ma prima di adottarlo, si deve va-
lutare bene i risvolti pratici ed economi-
ci di tale forma previdenziale, così come
è necessario compiere preventivamente
delle verifiche puntuali presso gli iscritti,
per capire quali siano state le tipologie
delle scelte operate dagli stessi fino ad
ora, in quanto gran parte dei Geometri
ha di sicuro già attivato nel tempo, delle
forme previdenziali autonome.
In caso affermativo, sarà indispensabile
capire se tali iniziative siano trasferibili o
meno e quindi la nuova previdenza inte-
grativa dovrà essere significativamente
incentivante per l’iscritto.
Senza queste verifiche, si rischia di trovar-
si nelle condizioni di presentare dei pro-
Previdenza Complementare per gli iscrittiallo studio della Cassa, la Previdenza Complementare, ma ci si deve confrontare anche con la sostenibilità dei bilanci fino a 50 annidi tiziano Fior
Il Consiglio d’Amministrazione e la Com-
missione Legislativa stanno studiando
con impegno, l’interessante ipotesi del-
la Previdenza complementare, valutando
una rosa di proposte pervenute da vari
istituti e gruppi assicurativi, che comun-
que pare non vadano ancora nella dire-
zione giusta o perlomeno in quella che si
ritiene più utile per la categoria.
Il Prof. Francesco Vallacqua ha recen-
temente presentato nel corso dell’ulti-
ma Commissione legislativa (tenutasi a
Roma l’11 marzo scorso), uno studio di
fattibilità che gli era stato commissiona-
to dal nostro Ente previdenziale, elabo-
rato significativo che ancora oggi è in fa-
se di studio.
L’argomento va visto soprattutto secondo
i profili personali di ognuno, per quanto
segue a pag. 30
Tiziano Fior
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dotti come è già stato fatto alcuni anni fa
(vedi Gencasse) che hanno avuto scarse
adesioni a livello nazionale (circa 800).
Credo quindi che tale iniziativa meriti at-
tenzione, ma venga nel contempo valu-
tata attentamente e serenamente prima
di assumere iniziative che comportino im-
pegni per l’Ente con iniziative, modifiche
regolamentari e quant’altro necessario
e magari non sufficienti vantaggi per gli
iscritti. Altro interessante argomento è la
sostenibilità dei bilanci nel lungo perio-
do, almeno 50 anni, secondo l’indagine
che il Parlamento stesso sta effettuando
su tutti gli enti previdenziali privati, anche
in relazione all’impatto di queste gestio-
ni previdenziali rispetto alla crisi in atto.
Per non esporre i risparmi dei professio-
nisti alla volatilità dei mercati finanziari,
pare che la ricetta sia quelle di arrivare
ad avere più titoli di stato nei portafogli
delle casse di previdenza.
Questa in estrema sintesi la indicazio-
ne emersa dall’indagine della bicamera-
le del parlamento sul controllo degli en-
ti previdenziali, espressa dall’On. Alberto
Brambilla presidente del Nucleo di valu-
tazione della spesa previdenziale del Mi-
nistero del Lavoro.
Il messaggio che ci arriva e di cui dovrem-
mo tenere buon conto, è quindi quello
di rivedere i bilanci tecnici che preveda-
no una solidità patrimoniale entro le cin-
que annualità di pensioni correnti per 50
anni, rivedendo nel contempo anche le
quote degli investimenti mobiliari.
Prof. Francesco Vallacqua
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10Professione
si che sono in programmazione a livel-
lo regionale.
Invitiamo pertanto i colleghi interessati
alle varie tematiche trattate dai corsi che
si propongono e che si proporranno in
seguito, a voler prendere contatto con il
Collegio che organizza l’evento formati-
vo, al fine di ottenere maggiori informa-
zioni al riguardo.
Certamente questo è solo un primo pas-
so verso una informazione più dettaglia-
ta e specifica che potrebbe, in segui-
to, trovare spazio in un apposito porta-
le del Comitato Regionale, ove saran-
no inserite informazioni più dettagliate
e aggiornate.
Per intanto riportiamo qui di seguito un
prospetto contenente gli eventi che si
terranno a Udine.
Nella recente riunione dei Presidenti di
Collegio tenutasi a Roma, è parso chia-
ro come la formazione continua sia per-
cepita in modo non sempre univoco in
tutti gli ambiti nazionali.
Tuttavia le perplessità prospettate dai
nostri rappresentanti regionali sono sta-
te ben recepite dal Presidente Fausto
Savoldi il quale ha esortato tutti a parti-
re con entusiasmo assicurando che, do-
po questo momento iniziale, si trove-
ranno di sicuro i giusti metodi per cor-
reggere eventuali storture del sistema
e soprattutto per eliminare le difficoltà
operative.
Con l’ottica che sempre ci contraddistin-
gue e cioè volendo approfittare di ogni
occasione per comunicare con i colle-
ghi, avviamo fin da questo numero, l’ini-
ziativa di predisporre un elenco dei cor-
Formazione ProfessionaleElenco dei Corsi di Formazione programmati dai Collegi Regionalidi Elio Miani
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Elio Miani
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TIPO1 DESCRIZIONE DELL’EVENTO PERIODO ORE ORG.
2 LUOGO
C Predisposizione piano di sicurezza e di coordinamento
31/0307-14-21/04 16 PGUD
** Tolmezzo
C Predisposizione piano di sicurezza e di coordinamento
15-22-29/0406/05 16 PGUD
** Tolmezzo
C Predisposizione piano di sicurezza e di coordinamento
13-20-27/05 10/06 16 PGUD
*Collegio Periti Udine
Collegio Geometri Udine
C Predisposizione piano di sicurezza e di coordinamento
09-16/0523-30/05 16 PGUD
*Collegio Periti Udine
Collegio Geometri Udine
C Predisposizione piano di sicurezza e di coordinamento
17-24/0601-08/07 16 PGUD
*Collegio Periti Udine
Collegio Geometri Udine
C Predisposizione piano di sicurezza e di coordinamento
30/0607-14-21/07 16 PGDU
*Collegio Periti Udine
Collegio Geometri Udine
C Predisposizione piano di sicurezza e di coordinamento
02-09/0916-23/09 16 PGDU
*Collegio Periti Udine
Collegio Geometri Udine
C Predisposizione piano di sicurezza e di coordinamento
15-22-29/0906/10 16 PGDU
*Collegio Periti Udine
Collegio Geometri Udine
C Predisposizione piano di sicurezza e di coordinamento
30/0907-14-21-10 16 PGDU
*Collegio Periti Udine
Collegio Geometri Udine
C Predisposizione fascicolo dell’opera Ottobre 2010 8 PGUD*
Collegio Periti UdineCollegio Geometri Udine
1 TIPOLOGIA: corsi = C seminari = S
2 ORGANIZZAZIONE: Collegio di Gorizia = GO Collegio di Pordenone = PN Collegio di Trieste = TS Collegio di Udine = UD Comitato Regionale = CR Collegio Periti e Geometri di Udine = PGUD
* PRESENZA MASSIMA DI 35 PERSONE** PRESENZA MASSIMA DI 35 PERSONE – CORSO CON ISCRIZIONI COMPLETE
ASSOCIAZIONE DEI GEOMETRI DELLA PROVINCIA DI UDINE
AVVISO DI CONVOCAZIONE PER L'ASSEMBLEA ORDINARIA
È convocata per lunedì 12 aprile 2010 alle ore 17.00 in prima convocazione e alle ore 18.00 in seconda convocazione l'assemblea ordinaria degli iscritti al Collegio.
L'Assemblea avrà luogo presso la Sede del Collegio dei GeometriVia Grazzano 5/b - primo piano - Udine
ordine del giorno:
• Relazione del Presidente• Esame ed approvazione del bilancio consuntivo 2009• Esame ed approvazione del bilancio preventivo 2010• Varie ed eventuali
ai sensi dell'art. 8 l'avviso di convocazione è pubblicato su questo periodico.l'assemblea è validamente costituita in prima convocazione alla presenza di metà degli iscritti ed in seconda convocazione qualunque sia il numero degli intervenuti.
il PrESidENtEgeom. Elio Miani
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legi provinciali dei Geometri e Geometri
Laureati di Gorizia e Trieste.
A quest’ultimo evento, tenutosi nella sa-
la maggiore del Kinemax di Monfalcone,
hanno preso parte oltre 400 persone, tra
Geometri e Periti delle due provincie, ma
anche numerosissimi rappresentanti del-
le Amministrazioni comunali ed in parti-
colare degli uffici tecnici, oltre a profes-
sionisti diplomati e laureati ed imprendi-
tori, provenienti da tutta la regione.
Una partecipazione attesa che ha sicu-
ramente confermato l’interesse di tutti
gli operatori per l’edilizia e per le norme
Sulla scia degli incontri svoltisi a Udine, si
sono tenuti numerosi altri appuntamen-
ti pubblici in Regione, con all’ordine del
giorno il Codice regionale dell’Edilizia, vol-
ti ad illustrarne non solo gli aspetti nor-
mativi ma soprattutto quelli procedurali
ed interpretativi.
Questi incontri hanno ultimamente toc-
cato le varie provincie della Regione, ini-
ziando il 23 febbraio a Mossa in provin-
cia di Gorizia, per proseguire il 24 a Sa-
cile in provincia di Pordenone e chiuder-
si a Monfalcone il 26 febbraio u.s. con
l’incontro voluto ed organizzato dai Col-
Codice Regionale per l’EdiliziaStraordinaria partecipazione dei Geometri all’incontro organizzato a Monfalconedi Silvio Martinelli
Attività dei Collegi di Gorizia e Trieste
Silvio Martinelli
Rubrica????????
titolotitoloSottotitolodi
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In particolare, questo disegno di legge,
unito alla determinazione e la fermez-
za della presentatrice nel voler porre fi-
ne alle polemiche tra le categorie tecni-
che, ha provocato l’apertura ufficiale del-
le trattative tra Geometri e Periti da una
parte ed Ingegneri ed Architetti dall’al-
tra, che si svolgono sotto l’egida del Se-
nato, proprio per addivenire ad una so-
luzione concordata che molto probabil-
mente, potrebbe essere vicina.
Inoltre Bruno Razza ha voluto anche en-
trare in merito al tema del giorno, rivol-
gendo alcuni appunti e critiche al nuovo
codice, che ha lasciato irrisolti alcuni pro-
blemi operativi con i quali si scontrano
quotidianamente i nostri colleghi, quali le
sanatorie per le vecchie difformità, le pre-
tese comunali di produrre documentazio-
ni illogiche e stravaganti, ed altre signifi-
cative incongruenze procedurali.
Infine ha chiesto che la Regione, oltre
all’affinamento delle norme, attivi ulte-
riori provvedimenti economici e finanziari
per far partire definitivamente e con con-
vinzione il piano casa, che di questi tem-
pi, rischia di rimanere sulla carta, proprio
per la mancanza di fondi da parte degli
operatori del settore.
Ma il “clou” dei lavori è stato riservato
ai due dirigenti regionali presenti, l’Inge-
che la regolano, oltre che per la neces-
sità ed il desiderio di ottenere più chiari-
menti possibili da parte degli estensori
delle norme stesse.
È anche evidente che tale interesse deri-
va direttamente dalla valenza di una ma-
teria che riveste fondamentale importan-
za sul piano economico, per le aspettati-
ve di rilancio delle attività che si attendo-
no dall’applicazione di questo strumen-
to normativo, ma anche per l’impatto sul
patrimonio edilizio esistente, con le con-
cessioni straordinarie previste nei cin-
que anni di validità del piano casa e per
le implicazioni di natura procedurale e ci-
vilistica, che consentono un’ottica nuova
dell’approccio autorizzativo.
Dopo i saluti ai partecipanti, da parte dei
presidenti dei Collegi dei Geometri e Ge-
ometri Laureati delle provincie di Gorizia
e Trieste, è intervenuto il nostro Consi-
gliere Nazionale Bruno Razza, il quale ha
fatto prima di tutto il punto sulla situa-
zione delle nostre strategie in merito al-
le competenze professionali nel campo
dell’edilizia. Abbiamo così potuto appren-
dere che è stato presentato dalla Senatri-
ce Vicari (che per altro è architetto iscrit-
to all’Ordine) al Senato un apposito dise-
gno di legge e che lo stesso ha provoca-
to le più disparate reazioni.
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gner Luciano Agapito e l’Avvocato Fabri-
zio Luches, rispettivamente direttore e
funzionario della Direzione centrale del-
la pianificazione territoriale, autonomie
locali e sicurezza.
Nel corso dell’incontro è anche interve-
nuta la Dottoressa Federica Seganti, as-
sessore regionale alla pianificazione ter-
ritoriale, autonomie locali e sicurezza,
portando un saluto ai partecipanti ed
intervenendo in modo chiaro e conciso,
facendo il punto sulla situazione legisla-
tiva in corso, in materia di regolamento
d’attuazione della LR 19/09 e del piano
del Governo del Territorio.
Ritornando ai contenuti dell’incontro, le
aspettative degli intervenuti non sono an-
date disattese, perché, ai relatori è tocca-
to il compito di mettere a fuoco gli aspet-
ti più salienti della normativa, oltrechè a
verificare e disquisire sui i pareri inter-
pretativi, che giungono numerosi agli uf-
fici della Direzione Centrale Pianificazio-
ne Territoriale.
Oltre all’illustrazione di alcuni tra i più
“cliccati” argomenti della L.R. 19/2009,
i relatori hanno spaziato in lungo e in lar-
go fra l’articolato della nuova normati-
va. Si sono intrattenuti su aspetti pro-
cedurali ed interpretativi, hanno parlato
di edilizia libera, di distanza tra pareti fi-
nestrate (inderogabile ai sensi del DM
1444 del 1968), delle definizioni generali
di cui all’art. 3 (che resteranno “congela-
te” sino all’attivazione completa del Co-
dice), del frequente caso di riduzioni di
unità immobiliari, per le quali è comun-
que auspicabile la produzione di una DIA
(anche per documentare la riduzione nei
futuri passaggi di proprietà e per garan-
tire la continuità storica degli immobili),
delle costruzioni in zona di rispetto cimi-
teriale (tra i 50 ed i 200 ml), delle dispo-
nibilità offerte dall’art. 39 per il recupero
dei sottotetti, delle tolleranze nelle misu-
re e nelle dimensioni del costruito, della
chiusura dei procedimenti delle DIA e di
molti altri argomenti.
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Numerosissimi sono stati i quesiti po-
sti ai relatori. Quesiti pervenuti sia du-
rante la fase di raccolta delle preadesio-
ni, che direttamente durante l’incontro
del 26 febbraio, ai quali sono state da-
te risposte (evitando le evidenti ripeti-
zioni) con soddisfazione dei proponenti.
Ma per non disperdere le chiarificazio-
ni ricevute, i collegi organizzatori si so-
no impegnati a trascrivere e pubblicare
(in tempi brevi) i chiarimenti espressi, le
situazioni prospettate ed i quesiti perve-
nuti, con le relative risposte. Si segnala
che un analogo servizio è già stato atti-
vato sul sito della Regione all’indirizzo ht-tp://www.regione.fvg.it/rafvg/utility/servizio.act?dir=/rafvg/cms/RAFVG/MODULI/pare-ri ed ove compaiono già parecchi pare-
ri espressi dalla Direzione Centrale Pia-
nificazione Territoriale.
Come evidente da quanto sin qui espo-
sto, l’intensità degli eventi e l’interesse
per i temi trattati, hanno tenuto letteral-
mente incollate alle poltrone le oltre 400
persone presenti in sala, ed alle ore 14,00
alla chiusura del convegno, ancora mol-
te sarebbero state le argomentazioni sul-
le quali si sarebbe voluto discutere, ma
l’ora tarda, la fame e la stanchezza dei
relatori, messi a dura prova dall’intensità
delle argomentazioni trattate e dal pro-
trarsi dell’incontro di oltre un’ora sul pro-
gramma annunciato, hanno prevalso sul
desiderio di conoscere ed approfondire
ulteriormente.
La disponibilità manifestata dalla Dire-
zione Centrale della Pianificazione Terri-
toriale, ed in particolare del Direttore del
Servizio, l’Ing, Luciano Agapito e dell’avv.
Fabrizio Luches, funzionario della stessa,
consentirà di organizzare nuovamente in
futuro, ulteriori incontri dello stesso te-
nore di questo che abbiamo appena vis-
suto con soddisfazione.
Questa disponibilità ci consentirà di orga-
nizzare, a beneficio di tutti i nostri colle-
ghi e degli operatori del settore, ulteriori
incontri ed opportunità di comunicazio-
ne, per approfondire argomenti di inte-
resse, soprattutto nell’interesse dei cit-
tadini nostri clienti, proseguendo la fat-
tiva collaborazione tra Amministrazione
Regionale ed i Collegi dei Geometri del
Friuli Venezia Giulia, auspicando di po-
ter (per la materia in oggetto) ottenere
analoga ragionevole collaborazione an-
che con gli Uffici Comunali, i quali in de-
finitiva sono quelli che assieme a noi, si
scontrano e si dibattono quotidianamen-
te nell’eterno conflitto dell’applicazione
delle norme nella fattibilità edificatoria
edilizia necessaria.
rezza - Lavori Pubblici - Prevenzione in-
cendi;
Consiglieri:
Luca Bliznakoff – delega Acustica - Certi-
ficazione energetica – Informatica e man-
tenimento sito – sport.
Luca Passador – delega Catasto e Tavo-
lare – Formazione - partecipazione alle
attività del Comitato Regionale.
Sergio Prodam – delega riorganizzazione
Segreteria – Direttore di sede.
Elisabetta Sormani – delega Ambiente -
Procedimenti disciplinari – Giovani.
Nel giugno 2009 si è insediato il nuo-
vo consiglio del Collegio dei Geometri e
Geometri Laureati di Trieste e sono sta-
te assegnate le cariche e le deleghe ai
Consiglieri.
Il consiglio risulta così composto:
Presidente: Antonino Papa – Estimo e
Attività peritali - Tariffe – Ordinamento -
Comitato Regionale;
Segretario: Alessandro Gerdina – dele-
ga Urbanistica ed Edilizia:
Tesoriere: Giorgio Bailo – delega Sicu-
Attività del Collegio di Trieste
Le deleghe ai Consiglieri ed i lavori delle CommissioniIn primo piano il lavoro della Commissione Urbanistica, le iniziative per praticanti, scuola e formazionedi Luca Passador
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ganizzati i corsi per la preparazione dei
praticanti all’Esame di Stato, ed attual-
mente si sta valutando di suddividere ta-
li corsi parte nel mese di maggio, e par-
te nel mese di settembre al fine di ren-
dere meno intensiva, e più efficiente la
formazione.
Nel mese di gennaio 2010 è stata orga-
nizzata una riunione informativa, al fine di
aggiornare gli iscritti sulle modifiche legi-
slative in ambito di Urbanistica, Sicurez-
za, e catasto-tavolare. Successivamente,
a fine gennaio è stato organizzato un se-
minario per anticipare i temi della nuova
legge urbanistica Regionale. I lavori so-
no poi sfociati nel seminario tenutosi a
Monfalcone, di cui si tratta in questo nu-
mero della rivista, a cui hanno partecipa-
to i dirigenti regionali estensori della Leg-
ge, che ha visto una folta partecipazione
da parte degli iscritti e di funzionari delle
amministrazioni pubbliche.
Infine, sono in corso di definizione i cor-
si di formazione organizzati da questo
Collegio per l’anno 2010, per i quali ver-
rà inviata ad ogni iscritto una richiesta di
preiscrizione, al fine di poter partire con
i corsi maggiormente richiesti.
È in corso di riorganizzazione la segrete-
ria, attualmente presidiata da una segre-
taria temporanea con l’incarico di ristrut-
turare ed ottimizzare l’organizzazione del
servizio e di formare la nuova segretaria
che verrà assunta in tempi brevi.
Sono state attivate e stanno lavorando le
Commissioni: Urbanistica, Catasto-Tavo-
lare e Formazione.
Nello specifico, la Commissione urbani-
stica ha svolto un importante lavoro di
studio e di preparazione portando pro-
poste alle pubbliche amministrazioni sia
per quanto concerne la definizione del-
la Variante Generale al Piano Regolato-
re del Comune di Trieste, che per quan-
to riguarda il nuovo codice Regionale
dell’Edilizia.
Il Collegio sta infittendo i rapporti con
l’istituto Tecnico “Max Fabiani”, al fine di
instaurare una nuova collaborazione e
un fattivo collegamento tra scuola e la-
voro. In vista inoltre della riforma scola-
stica che vedrà accorpare i periti ai Ge-
ometri, si stanno studiando le modalità
per creare dei Comitati Scientifici, con
i quali il Collegio sarà parte attiva nella
formazione degli studenti delle scuole
superiori.
Nel mese di settembre sono stati or-
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prossimo, i soggetti in possesso di titoli
di studio universitari abilitanti all’eserci-
zio della professione (la apposita laurea
triennale o i corsi specialistici ITS), non-
ché i professionisti attualmente iscritti agli
Albi professionali dei Geometri, dei Peri-
ti Industriali e dei Periti Agrari.
Nel contesto di riferimento comunitario,
nel quale vige il principio della corrispon-
denza tra percorsi formativi e titoli pro-
fessionali ed in seguito alla riforma uni-
versitaria che ha introdotto due livelli di
laurea, triennale e quinquennale (cosid-
detta Specialistica), risulta sempre meno
giustificato, anche alla luce del progres-
so tecnico e dei relativi percorsi nell’ac-
quisizione delle conoscenze, il manteni-
mento della distinzione tra i tre Albi, vi-
sta appunto la contiguità e la parziale af-
finità di competenze professionali.
La mancata unificazione dei tre Albi, por-
terebbe al mantenimento di professioni
connesse e parallele, non appropriate
nel contesto normativo europeo, a par-
tire dal percorso formativo, nelle attivi-
tà operative e fino alle competenze pro-
fessionali.
Le professioni del Geometra, del Perito
Industriale e del Perito Agrario, sono tut-
te disciplinate da Regi Decreti risalenti al
Anche su queste pagine, abbiamo ampia-
mente già parlato della proposta di unifi-
cazione delle categorie professionali tec-
niche dei Geometri, dei Periti Industriali
e dei Periti Agrari, proposta che è stata
formalizzata a livello centrale, in un ap-
posito disegno di legge.
Questa unificazione costituirebbe di fat-
to il cosiddetto nuovo “Ordine dei Tecnici
Laureati per l’ingegneria” anche se tale
denominazione, non è ancora stata de-
finitivamente adottata dalle tre catego-
rie proponenti, a causa delle perplessità
del mondo dei laureati “Magistrali”, che
vorrebbero che il termine “ingegneria”
rimanesse una prerogativa assoluta ed
esclusiva dei laureati quinquennali in In-
gegneria.In questo nuovo Ordine Profes-
sionale, confluirebbero in un futuro ormai
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10Attività del Collegio di Udine
Prove generali di “unificazione”Iniziative congiunte dei Collegi dei Geometri e dei Periti Industriali di Udinedi Elio Miani
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etralontano 1929, sorti in un contesto eco-
nomico completamente diverso dall’at-
tuale, ove erano sufficientemente delimi-
tate sia le competenze di ciascuno, che
le attività tipiche conseguenti ai distinti
percorsi scolastici e formativi.
Successivamente, sono stati sostanzial-
mente uniformati gli esami di Stato per
l’abilitazione all’esercizio della libera pro-
fessione, i quali prevedono ormai per tut-
ti, il requisito dello svolgimento di un pe-
riodo minimo di tirocinio della durata di
due anni, da effettuare presso lo Studio
di un professionista, dopo il consegui-
mento del diploma.
Anche l’organizzazione dei tre Albi pro-
fessionali è sostanzialmente coinciden-
te, mentre invece risultano diverse le ri-
spettive Casse di Previdenza ed è que-
sto, uno dei principali elementi che non
consente ancora, una rapida attivazione
del processo di unificazione.
Ma come molte volte è già accaduto e
la storia ce lo insegna, le trasformazioni
e le evoluzioni più sentite delle situazioni
umane, avvengono molto prima “di fat-
to” per spontanea volontà delle perso-
ne, che non per legge ed infatti a livello
locale, qualcosa si sta già muovendo in
direzione dell’auspicato “matrimonio” ed
alcune iniziative sono già partite.
Sicuramente propositivo è stato, nella
recente emanazione delle nuove nor-
mative regionali di urbanistica ed edili-
zia, il costante scambio di opinioni e gli
incontri tenutisi fra i Geometri ed i Peri-
ti Industriali.
Collaborazione che si è “istituzionalizza-
ta” con l’unificazione delle due Commis-
sioni sulla Sicurezza Cantieri del Geome-
tri e Periti Industriali di Udine, formando
la Commissione Congiunta che regolar-
mente, ogni secondo martedì del me-
se, si riunisce per portare avanti i pro-
getti e le tematiche che interessano la
professione.
È proprio da questa Commissione Con-
giunta che ha preso forma il primo corso
di aggiornamento, gestito e tenuto esclu-
sivamente da Geometri e Periti esperti
nel campo della sicurezza, per l’adempi-
mento dell’obbligo formativo di tutti i col-
leghi che lavorano nel settore (quaranta
ore di corso di aggiornamento in cinque
anni) previsto dall’allegato XIV del D.Lgs
n° 81/2008.
Il corso, che prevede una durata di 16 ore
con assoluto obbligo di presenza, tratta
in modo pratico la predisposizione di un
Piano di Sicurezza e di Coordinamento.
L’organizzazione ha già programmato per
questo corso ben 11 sessioni, che si con-
cluderanno il prossimo mese di luglio. È
stata poi definita un’ulteriore iniziativa per
i Geometri e Periti Industriali che opera-
no nel campo della sicurezza nei cantie-
ri, che consiste in un incontro tra colle-
ghi per un confronto e scambio di espe-
rienze, in un accrescimento culturale e
di conoscenza operativa e professiona-
le, utilissimo per ognuno.
L’incontro si svolge a partire dal mese di
Marzo ogni quarto martedì del mese e
si tiene a rotazione ed alternativamente,
presso la sede del Collegio dei Geome-
tri e quello dei Periti Industriali.
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iN cOpeRtiNA“I pozzi del Friuli Venezia Giulia” Castello di Udine
diRettORe ReSpONSAbiLebrUno razza
cOMitAtO di RedAZiONePIEr GIUSEPPE SEra (Go) anTonIo TIEGHI (Pn)LIVIo LaCoSEGLIaz (Ts) ELIo mIanI (Ud)
cOORdiNAtORe di RedAZiONeGLorIa GobETTI (Ud)
pROpRietàorGano UFFICIaLE dEL ComITaTo rEGIonaLE dEI CoLLEGI dEI GEomETrI E GEomETrI LaUrEaTI dEL FrIULI VEnEzIa GIULIa
editORe, diReZiONe,RedAZiONe, AMMiNiStRAZiONeaSSoCIazIonE dEI GEomETrI E GEomETrI LaUrEaTI dELLa ProVInCIa dI UdInEper conto del Comitato regionale dei Collegidei Geometri e Geometri laureati del Friuli Venezia Giulia Via Grazzano 5/b33100 UdineTel 0432 501503Fax 0432 504048e-mail: [email protected]
Il presente numero è stato chiuso per la stampail 15 marzo 2010. Tiratura 3000 copie
StAMpA
Via Julia, 2733030 basaldella di Campoformido (Ud)Tel 0432 561302Fax 0432 561750Per invio materiali: [email protected]
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