germania: davvero un caso virtuoso?

La crisi e le sue ricettece le siamo sentite raccontare,

ora possiamo capirle noi

http://economiapericittadini.it

EPIC - Una vera economia per i cittadini

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Corsi, ricorsi, trascorsi della Germania

Da dove la vuoi guardare?


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Gli arcani del debito pubblico tedesco.

Le ragioni del surplus commerciale dellaGermania (euro, inflazione e distribuzionedella ricchezza).

Il mercato del lavoro in Germania e ilprezzo pagato dai lavoratori.

La corruzione in Germania.


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Il debito pubblico in Germania, rispetto dei parametri di Maastricht & Co.

La Germania e Maastricht


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La Germania ha più volte sforato il tetto del 3% nelrapporto deficit/Pil.

Questo è avvenuto già prima della crisi, dal 2003 al2006. In quel caso però, la Commissione europeadecise di non agire su pressione della stessa Germania(e anche della Francia, che aveva problemi simili).

Dopo lo scoppio della crisi la Germania ha poi messoin campo il maggior piano di stimoli per l’economiarealizzato in Europa, pari al 3 % del suo Pil.

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La Germania e Maastricht


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Anche nel 2010 il deficit è stato del 3,3%, nel 2011oltre il 4%, nonostante il peso molto inferiore degliinteressi sul debito rispetto alla gran parte deglialtri Paesi europei.

In Germania nel primo decennio dell’euro (1999-2008) il debito pubblico tedesco è aumentato (dal61% al 67% del PIL), al contrario di quello dimolti Pigs, Italia compresa (il cui debito nellostesso periodo scendeva dal 113% al 106% del PIL).Il limite previsto da Maastricht è del 60%.

Le fantastiche avventure dei bund tedeschi


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Ma il debito pubblico tedesco è destinato alievitare (fino al 97% sul PIL) se si tiene ancheconto di due altre questioni inerenti allagestione dell’emissione dei titoli di stato(bund):

il comportamento della Cassa Depositi eprestiti tedesca, la KfW;

il comportamento della Bundesbank.

[BAGNAI, 2013]



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Infatti (1^), il debito pubblico corrispondente alleobbligazioni emesse dalla KfW (la Cassadepositi e prestiti tedesca) viene escluso dalcomputo del totale del debito/PIL.

Lo consentono i criteri contabili Esa95, che dalcomputo del debito pubblico escludono quellodelle società pubbliche, come la KfW, che coprono ipropri costi per oltre il 50% con ricavi di mercato.Anche se questo non toglie che se qualcosa le vastorto, è il governo federale a garantire le sueobbligazioni , esattamente come gli altri Bund.

[BAGNAI, 2013]



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Inoltre (2^), la Germania fa per così dire “eccezione”nel collocamento dei titoli di stato, infatti, riesce acirconvenire il divieto (art. 101, c. 1 del trattato diMaastricht) di acquisto di titoli di Stato sul mercatoprimario da parte della Banca centrale nazionale (laBundesbank), riuscendo in questo modo a teneresotto controllo i rendimenti alle aste dei titolitedeschi.

Vediamo cosa accade …



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Dai resoconti ufficiali delle procedure d’asta per ilcollocamento dei bund, si è visto che suun’emissione, per esempio, di 6 mld solamente 3,6sono stati collocati presso investitori privati.

Si tratta dunque di capire esattamente cosa èsuccesso a quei 2,4 miliardi di euro. Il resocontoufficiale dell’asta definisce quella particolare quotadell’emissione come “Ammontare messo da parte peroperazioni sul mercato secondario”.



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Dai resoconti ufficiali delle procedure d’asta per ilcollocamento dei bund, si è visto che suun’emissione, per esempio, di 6 mld solamente 3,6sono stati collocati presso investitori privati. Si trattadunque di capire esattamente cosa è successo a quei2,4 miliardi di euro. Il resoconto ufficiale dell’astadefinisce quella particolare quota dell’emissionecome “Ammontare messo da parte per operazioni sulmercato secondario”.



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Dunque il 40% dei titoli emessi è stato trattenutodall’»Agenzia per il debito» (Finanzagentur) con loscopo di essere successivamente venduto sul mercatosecondario: una quota consistente dei titoli è stata, inaltri termini, emessa ma non collocata presso gliinvestitori privati (40 primary dealers).

Una simile operazione sembra possibile solamentequalora si ammetta l’intervento della Bundesbank, inchiara violazione del Trattato di Maastricht.



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Infatti, la Bundesbank dice di agire per conto dell’Agenzia per il debito tedesca in qualità di “banca custode e non di prestatore di ultima istanza”: i titoli trattenuti risultano in sostanza congelati presso la banca centrale tedesca, senza che questa corrisponda al governo alcuna somma di denaro in cambio, ossia senza che quei titoli risultino effettivamente sottoscritti. L’agenzia del debito tedesco riprende poi quei titoli invenduti e li ricolloca in tranche sul secondario, nell’arco di qualche giorno o in casi di “mercati ostici”di qualche settimana.



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Praticamente, si aggira il trattato rendendo labili iconfini tra mercato primario (in cui si collocanotitoli/prodotti finanziari di nuova emissione, maiacquistati da nessuno) e mercato secondario (incui si collocano titoli/prodotti finanziari giàacquistati da altri sul primario): vengono trattenuti ibund che non si riuscirebbe a collocare, se nonfacendo alzare troppo i tassi di interesse e li siripiazza in seguito sul mercato secondario, in cuipotenzialmente può intervenire anche la BancaCentrale.



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Va detto che misure simili sono state impedite, ad esempio, alla Banca Centrale Greca, che

intendeva intervenire a sostegno dei titoli pubblici ellenici tra il Dicembre 2009 ed il Maggio 2010.

Così la spirale dei tassi di interesse pretesi dai mercati finanziari internazionali in sede d’asta ha di

fatto costretto Atene a ricorrere ad un prestito istituzionale, vincolato all’adozione delle cosiddette

misure di austerità.



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L’“eccezione tedesca” alle regole europee sull’emissione di titoli del debito pubblico appare ancora più significativa se si considera che la pratica di trattenere una quota (anche consistente) dell’emissione “per operazioni sul mercato secondario” non costituisce affatto un’anomalia nelle ordinarie operazioni di collocamento dei bund, ma ne rappresenta piuttosto il regolare funzionamento: come illustrato dal seguente grafico, la Germania trattiene regolarmente una quota delle emissioni.



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Diventare esportatore netto in due mosse. Scacco matto ai PIIGS.

Un’entrata vantaggiosa


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L’entrata nell’euro per la Germania è stata unasorta di asso piglia tutto per due ordini di motivi:

1) l’euro essendo una moneta unica ha un valoreche è stato stabilito partendo da una media deivalori delle precedenti monete dei paesi aderenti, diconseguenza per una moneta forte come quellatedesca, esso risulta svalutato, mentre per unadebole con per es. la dracma esso risulta rivalutato.Questo, ovviamente, si riverbera nell’export, vistoche i prodotti tedeschi verranno percepiti comeconvenienti, quelli greci di meno.



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2) la Germania si avvantaggia anche perquanto riguarda il costo del suo debito.Infatti, essendo il paese economicamentepiù forte d’Europa (non a caso il termine diconfronto per stabilire lo spread è il bundtedesco), molti investitori preferisconoacquistare il suo debito piuttosto che quellodi altri paesi considerati a rischio.

[GRILLO, 2012]



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“Così i tassi di interesse che la Germania devepagare per ottenere capitali siabbassano, mentre quelli di altri paesi(Italia, Spagna, Grecia e Francia) si alzano. Ilrisultato è che i cittadini italiani devonopagare interessi sul loro debito pubblico diquasi 70 miliardi di euro, mentre i tedeschipagano interessi molto più bassi (a parità didebito).”

[GRILLO, 2012]

Inflazione come forma di svalutazionecompetitiva


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“Se la Germania è in grado di esportare di più dei "partner" dell'area euro è anche perché,da un punto di vista tecnico, Berlino pratica

indirettamente una svalutazione competitiva

rispetto agli altri Paesi. In che modo? Generando meno inflazione.”

[VITO LOPOS E LUISANNA

BENFATTO, SOLE24ORE, 2013]



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“Qualche numero?Nei primi 13 anni di vita dell'euro la Germania hagenerato un'inflazione del 25,5%.

In pratica è come se un chilo di pane costasse 1 euro nel 1999 e 1,25 adesso.

Nello stesso periodo di tempo l'Italia ha generato un'inflazione del 39%, 14 punti in più.

Quindi quel chilo di pane che a parità di cambio costava 1 euro nel 1999 oggi in Italia costa 1,39

euro.” [VITO LOPOS E LUISANNA BENFATTO, SOLE24ORE, 2013]



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“Peggiora il quadro se si considera l'inflazionedi altri Paesi della periferia come Spagna(inflazione del 47%) e Grecia (43% mapartendo dal 2001, data in cui Atene è entratanell'euro)” [VITO LOPOS E LUISANNA BENFATTO, SOLE24ORE, 2013]

Salari e produttività tedeschi


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Un altro elemento che spiega la competitività della Germania è il fatto che,

malgrado essa abbia enormemente aumentato la produzione tanto da accumulare un surplus commercialedi 200 mld di euro,

essa non ha assolutamente adeguato gli stipendi dei propri lavoratori ai livelli produttivi.



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Sul Financial Times Adam Posen, ex membro del comitato di politica monetaria della Bank ofEngland, dichiara:

«La Germania ha ora la più elevata proporzione di lavoratori a basso salario rispetto al reddito nazionale mediano in Europa Occidentale.I salari medi sono aumentati più di inflazione e crescita della produttività lo scorso anno, per la prima volta dopo oltre un decennio di stagnazione»

EPIC - Una vera economia per i cittadini 28



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UN GRAFICO VALE PIÙ DI MILLE PAROLE

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IL MERCATO DEL LAVORO I GERMANIA

(i lavori della Commissione Hartz)

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La Commissione Hartz


La Commissione Hartz, istituita dal Cancelliere Schroeder e composta da un gruppo di esperti individuati per elaborare un progetto organico di riforma del mercato del lavoro tedesco, ha pubblicato i suoi risultati il 16-8-2001.

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Gli obiettivi principali della Commissione erano:

ridurre drasticamente la disoccupazione tornata inGermania alla soglia dei 4 milioni;

la riforma radicale degli uffici di collocamento, fino adallora caratterizzati da una notevole lentezza difunzionamento e al centro nei mesi precedenti di ungrosso scandalo riguardante la manipolazione dei datisulla disoccupazione.



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A tali fini il documento della commissione propone 13 moduli di riforma riguardanti tre aree principali:

1) la riorganizzazione degli uffici di collocamento con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza ed accelerare il processo di intermediazione fra domanda e offerta di lavoro;

2) la semplificazione del sistema di prestazioni sociali per i disoccupati;

3) l’espansione dell’occupazione regolare attraverso la lotta contro l’economia sommersa e l’innalzamento del tasso di occupazione di giovani e anziani.



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Gli uffici del lavoro sono stati trasformati in job centers in cui sono concentrati ed integrati tutti i servizi di informazione, consulenza e assistenza rilevanti per il mercato del lavoro.

In ciascun ufficio regionale del lavoro verranno istituite delle agenzie (Personal Service Agenturen –PSA) simili per molti versi alle imprese di lavoro interinale.

Esse affitteranno alle imprese i disoccupatiiscritti all’ufficio di collocamento corrispondente per il periodo richiesto.



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Ogni disoccupato ritenuto abile al lavoro(anche quelli di lungo periodo, normalmentescartati dalle agenzie interinali tradizionali)viene iscritto ad una PSA e tramite essariceve un’offerta di lavoro temporaneo.

Nei periodi intercorrenti fra le diversemissioni lavorative la PSA deve offrire aisuoi lavoratori delle possibilità diperfezionamento professionale.



53

Una volta assunti dalla PSA, i disoccupati sono soggetti a tutti gli obblighi assicurativi e ricevono per i primi sei mesi un salario netto pari al sussidio di disoccupazione, quindi un salario stabilito dalla PSA sulla base di tariffe concordate.



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In questo modo

il disoccupato è incanalato da subito in uncircuito che non consente di restare al di fuoridel mondo produttivo “adagiandosi sugli alloridei sussidi di disoccupazione”;

le aziende tramite la rete di agenzie interinaligemellate agli uffici di collocamento hanno, difatto a disposizione un’irrinunciabile offerta diforza lavoro.



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Per completare l’opera sono statisemplificati gli ammortizzatori socialiper chi è senza lavoro, portando gliistituti di legge relativi da 4 a 3 egarantendo l’assistenza socialeesclusivamente a chi sia del tuttoinabile al lavoro.



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La novità importante che si inserisceanche nel quadro sopra descritto è cheil disoccupato deve accettare, pena laperdita totale o parziale del sussidio didisoccupazione, l’offerta di lavoroproveniente dall’intermediario a menoche non ne dimostri l’irragionevolezza.L’onere della prova è, quindi, a caricodel disoccupato.

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Inoltre, c’è un altro lato oscuro della quasipiena occupazione tedesca, grazie allerecenti riforme sulla flessibilità, più di 8milioni di persone, il 25% dei lavoratoridipendenti sono titolari di “mini-job”

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rapporti di lavoro pagati non più di 450euro al mese esenti da tasse e contributiprevidenziali da parte del dipendente e versatiin misura ridotta dalla parte datoriale.

I minijob


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Ovviamente, se dalla “piena occupazione”tedesca venisse decurtato tale esercito disottopagati (ad esempio facendo riferimentoalle unità di lavoro, cioè al fatto che unlavoro vero conta per quattrominilavori) il quadro cambierebbe.Philippe Murer, che insegna alla Sorbona, hastimato che facendo le opportune correzionila disoccupazione tedesca arriverebbeal 15%.


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UN PAESE INCORRUTTIBILE?

www.aldogiannuli.it

http://www.aldogiannuli.it/


Friedrich Schneider, professore di economia dell’università austriaca di Linz, in un suo recente studio sostiene che nel 2012 in Germania la corruzione ha causato una perdita di 250 mld di euro, mentre in Italia 280 mld (20 di più del 2011).

In UE il minimo storico è del 2004 con 220 mld di euro, mentre il massimo del 2007 con 268 mld.


Recentemente è salito agli onori della cronaca il caso della SIEMES, multinazionale con 480.000 addetti in 190 nazioni che sembrerebbe aver pagato fino al 2006 qualcosa come 1,3 miliardi di Euro (!) in tangenti per lubrificare gli affari, dovunque si ritenesse utile.

Dall’Iran all’Argentina, dagli USA all’Arabia Saudita, dall’Italia alla Germania si era esteso un sistema di pagamenti in nero per amministratori pubblici e privati, fittizi contratti di consulenza e di fondi neri di dimensioni enormi. Il più grande scandalo di tangenti e corruzione mai scoperto in Germania.


La corruzione danneggia l’economia perché, ad esempio, fa in modo che a vincere una gara d’appalto non sia l’azienda migliore o quella con l’offerta più vantaggiosa, il che provoca un’esplosione dei costi, con conseguente riduzione degli investimenti e della crescita.

H T T P : / / E C O N O M I A P E R I C I T T A D I N I . I T

Grazie dell’attenzione!

[email protected]

Le fonti


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Keynes blog, La Germania, la produttività e San Floriano, 2013 http://keynesblog.com/2013/02/20/la-germania-la-produttivita-e-san-floriano/

Bagnai A., La Germania e la crisi dell’Eurozona, 2012 http://goofynomics.blogspot.it/2012/02/la-germania-e-la-crisi-delleurozona.html

Bagnai A., I salari reali alamanni sono scesi del 6%, 2012 http://goofynomics.blogspot.it/2012/08/i-salari-reali-alamanni-sono-scesi-del-6.html

Bagnai A., Germania, in Europa solo Berlino può truccare i conti sul debito, Il fatto quotidiano, 2013 http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/23/germania-solo-berlino-puo-truccare-conti-eurozona-terra-di-disuguaglianza/718024/

http://keynesblog.com/2013/02/20/la-germania-la-produttivita-e-san-floriano/



















http://goofynomics.blogspot.it/2012/02/la-germania-e-la-crisi-delleurozona.html















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Le fonti


66

Mucchetti Massimo, Il peccato tedesco sul debito, Corriere della sera, 2011http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre/07/Peccato_Tedesco_sul_Debito_co_9_1109074848.shtml

Manfredi De Leo, L’eccezione tedesca sul collocamento dei titoli di stato, Economia e politica, 2011, http://www.economiaepolitica.it/index.php/primo-piano/leccezione-tedesca-nel-collocamento-dei-titoli-di-stato/#.Up0YddLuLD5

Marco Fortis, Euro, così la Germania ha fregato l'Europa. Quel debito tedesco che nessuno vede, http://economia.ilmessaggero.it/economia_e_finanza/euro-germania-europa-debito-merkel/370766.shtml

http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre/07/Peccato_Tedesco_sul_Debito_co_9_1109074848.shtml



http://www.economiaepolitica.it/index.php/primo-piano/leccezione-tedesca-nel-collocamento-dei-titoli-di-stato/


















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Le fonti


67

Der Spiegel, La "grande trovata" della commissione "Hartz“, 32/2 e 26/2 http://www.gegenstandpunkt.com/italiano/trovata.htm

Miraglia R., Il prezzo dei mini-job, Il sole 24 ore, http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-09-21/prezzo-minijob-082219.shtml?uuid=AbFzSCZI&fromSearch

Il Sole 24 ore, Nonni esportati in Polonia, lavori da 450 euro al mese. Le 10 (+1) crepe del modello tedesco, http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-10-08/pratica-dumping-salariale-192813.shtml

http://www.gegenstandpunkt.com/italiano/trovata.htm



http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-09-21/prezzo-minijob-082219.shtml?uuid=AbFzSCZI&fromSearch














http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-10-08/pratica-dumping-salariale-192813.shtml

















Le fonti


68

Il Sole 24 ore, Rispettare i parametri di Maastricht? In tempo di crisi sembra impossibile. Solo la Corea del Sud ci riuscirebbe, http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-06-25/rispettare-parametri-maastricht-tempo-115249.shtml

Viaggio in Germania, Lo scandalo della Siemens, http://www.viaggio-in-germania.de/scandalo-siemens.html

Il fatto quotidiano, Corruzione in Germania, un macigno sull’economia da 250 miliardi di euro http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/18/corruzione-germania-macigno-sulleconomia-miliardi-euro/198453/

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-06-25/rispettare-parametri-maastricht-tempo-115249.shtml
























http://www.viaggio-in-germania.de/scandalo-siemens.html








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Le fonti


69

Grillo B., Alla germania l’euro conviene, Blog, 2012,http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2012/08/alla-germania-leuro-conviene.html

Per i grafici sull’export della Germania: STEPHANIE KELTON: Bilanci Settoriali, deficit e risparmio privato - 1°Summit MMT http://www.youtube.com/watch?v=y-YA88RgJAc dal minuto 36 e 40 sec.

http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2012/08/alla-germania-leuro-conviene.html















http://www.youtube.com/watch?v=y-YA88RgJAc







germania: davvero un caso virtuoso?

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