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Gestire il cambiamento Relatore: Claudio Andreano Warner Consulting [email protected]

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Introduzione alla gestione del cambiamento di paradigma in azienda. Come vincere la sfida dell'innovazione.

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Page 1: Gestire il cambiamento

Gestire il cambiamento

Relatore: Claudio AndreanoWarner Consulting

[email protected]

Page 2: Gestire il cambiamento

ModelliPer comprendere la realtà spesso

abbiamo bisogno di modelli per orientarci

I modelli ci aiutano, ma a volte ci limitano, poiché tendiamo a ripetere le azioni che ci hanno premiato e a scartare quelle che non hanno funzionato……

Page 3: Gestire il cambiamento

ModelliStoria del tacchino induttivista

(da Bertrand Russel):● Un tacchino annota puntualmente, per molti

giorni, l’ora in cui gli portano il cibo● Dopo moltissimi giorni è ormai sicuro: all’ora

di pranzo verrà il padrone a portargli il cibo● Ma…….

Page 4: Gestire il cambiamento

ModelliE’ il giorno di Natale: il padrone arriva alla

solita ora, ma non per portargli il cibo (B. Russel)

Page 5: Gestire il cambiamento

Modelli – Considerazioni - 1La semplice osservazione di “FATTI”

può indurci in errore.Se non sapessimo cosa ricercare,

dovremmo annotare anche il colore delle scarpe e della maglia che abbiamo mentre svolgiamo una osservazione:

Naturalmente sappiamo (o crediamo di sapere) cosa stiamo cercando

Page 6: Gestire il cambiamento

Modelli – Considerazioni - 2I modelli, e le credenze ad esso collegate,

determinano le nostre azioni.Il fatto di credere “vera” una cosa, fa si che ci

comportiamo come se lo fosse davvero.Quando gli uomini pensavano alla terra come

un disco piatto, si comportavano come se lo fosse (non attraversando le colonne d’Ercole, ad esempio).

Page 7: Gestire il cambiamento

Modelli● Necessità di un

modello● Paradigma

imperante (T. Khun La struttura delle rivoluzioni scientifiche)

Page 8: Gestire il cambiamento

Esistono modelli vincenti?

Ci sono modelli di management migliori di altri?

Modelli che permettano di vincere sempre e comunque la sfida della società globale?

E che ci mettano al riparo da ogni fluttuazione?

Page 9: Gestire il cambiamento

Modelli Vincenti? – 1Classifica Fortune 500

● Dalla classifica di Fortune delle prime 500 società mondiali, 1/3 delle Aziende presenti sparisce dopo pochi anni

(In ITALIA il ricambio è molto più lento)

Page 10: Gestire il cambiamento

Modelli Vincenti? – 2Bravi Manager?

● 1000 persone lanciano una monetina in aria● Vince solo Testa● 500 eliminati al 1° turno● 250 eliminati al 2° turno● ……….● 4 rimanenti dopo 8 turni

● Possiamo parlare di abilità?

Page 11: Gestire il cambiamento

Modelli Vincenti? – 3Paradigmi di Management

● 70% progetti qualità fallito o in stallo● 90% progetti BPR (Business Process

reengineering) è fallito● TQM (Total Quality Management) ● Outsourcing● DownSizing● Metodologie informatiche….

Page 12: Gestire il cambiamento

Modelli di Management● Dagli anni ’50 ad oggi sono decine i modelli

proposti e poi abbandonati.(T.Q.M. – BPR – Circoli di Qualità – Budget a

Base Zero – etc.)

● Perché?????

Page 13: Gestire il cambiamento

Modelli di ManagementPerché si pensa che un modello di

Management sia una formula magica che basta applicare alla lettera

Invece, per la corretta applicazione di un modello, occorre:

- Un mutato atteggiamento culturale;- Un adeguamento alla realtà aziendale

Page 14: Gestire il cambiamento

Modelli CulturaliAffinché un cambiamento abbia successo

occorre:● Interiorizzare i comportamenti● Condividere un sistema di valori● …….Tutto è legato ad un cambiamento

profondo che avviene dentro noi stessi

Page 15: Gestire il cambiamento

Modelli di ManagementMa spesso il cambiamento è solo di facciata:

● Tutti proclamano la centralità del Cliente……● Ma i posteggi per l’alta direzione sono vicino

all’ingresso principale…………● mentre quelli per i clienti / visitatori a 300

metri sotto il sole (pioggia)

Page 16: Gestire il cambiamento

Modelli di Management● 4 ambiti da presidiare per il successo

dell’organizzazione (Impresa):– Tempo: per poter competere bisogna essere

rapidi e flessibili– Qualità: intesa come qualità reale e non come

procedure di qualità– Innovazione: è condizione fondamentale

dell’azienda innovare continuamente– Relazioni: in azienda deve prevalere il senso di

appartenenza e lo spirito di squadra

Page 17: Gestire il cambiamento

InnovazioneLe tipologie di innovazione sono:● Di management● Di marketing● Di processi● Di prodotti● Di tecnologie

Page 18: Gestire il cambiamento

Modelli in Azienda

Quando vogliamo introdurre dei cambiamenti, dopo aver fatto le analisi organizzative, verificato i costi e i benefici dell’operazione, individuato le soluzioni, ……

…. passiamo alla applicazione del cambiamento, seguendo, solitamente, un modello che si richiama al pensiero lineare.

Page 19: Gestire il cambiamento

Il pensiero Lineare● Il pensiero Lineare è frutto del modello

mentale che ci accompagna nella vita fin dai primi passi

● Vediamo tutto come progressione (es. l’evoluzione scientifica) o come relazione causa effetto tra due eventi correlati tra loro;

● In generale applichiamo un modello meccanicistico, in cui il rapporto causa-effetto è immediato (io sparo, la preda

Page 20: Gestire il cambiamento

Il pensiero LineareIn realtà il pensiero lineare spiega

perfettamente situazioni e sistemi in cui gli elementi in gioco sono, generalmente, pochi e perfettamente sotto controllo.

Ma le aziende oggi sono sistemi complessi, e le interazioni possibili sono troppe per essere spiegate con il pensiero lineare

Page 21: Gestire il cambiamento

Il pensiero SistemicoUn sistema è una entità che si mantiene in vita e

funziona come un tutto integrato attraverso l’interazione delle sue parti (J. O’ Connor)

Togliendo una componente dal Sistema il Sistema cessa di esistere (non è più lo stesso, perde in funzionalità, etc.)

Non è possibile studiare un sistema studiando le singole componenti

Il pensiero Sistemico affronta ogni cosa dal punto di vista Olistico

Page 22: Gestire il cambiamento

Il pensiero SistemicoEsempi:● Se abbiamo sete iniziamo a bere, ma non

beviamo per sempre, raggiunta la sazietà smettiamo di bere

● Quando facciamo la doccia agiamo sul miscelatore, fino a quando l’acqua non raggiunge la temperatura desiderata

In entrambi questi esempi si nota una interazione tra il sistema e gli elementi

Page 23: Gestire il cambiamento

Il pensiero SistemicoDobbiamo modificare il modo di vedere le

cose:Mentre nel pensiero lineare ad ogni

azione corrisponde una reazione, nel pensiero sistemico ad ogni azione corrisponde una retroazione

Page 24: Gestire il cambiamento

Il Pensiero SistemicoCambiamento in una

parte del Sistema

Cambiamento in un’altra parte del Sistema

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Il Pensiero SistemicoLa Retroazione è un fattore fondamentale

nell’economia di un sistema, senza di esse il Sistema non esisterebbe.

Esistono due Retroazioni Fondamentali:● Retroazioni di Rafforzamento ● Retroazioni di Equilibrio

Page 26: Gestire il cambiamento

Il Pensiero SistemicoTroppo Lavoro e

troppa fretta

LavoroIncompleto

ScarsaAttenzione

ProblemiImprevisti

Page 27: Gestire il cambiamento

Il Pensiero Sistemico● Una azione in una parte del sistema può

portare a una reazione a valle di esso non misurabile in termini di azione-reazione;

● Il sistema può essere talmente complesso, che abbiamo difficoltà a mettere in relazione tutti gli eventi tra loro.

● Bisogna ricostruire il percorso della nostra azione (Analisi Sistemica)

Page 28: Gestire il cambiamento

Il Pensiero SistemicoIl caso del DDT – 1Il caso del DDT – 1

Inventato nel 1939, fruttò il Nobel al suo inventore

Nel 1950 le prove della sua tossicità erano ormai moltissime

Nel 1970 (20 anni dopo) venne totalmente bandito ma si continuo’ ad usarlo per ancora molti anni dopo questa data (le scorte erano ingenti…)

Page 29: Gestire il cambiamento

Il Pensiero SistemicoIl caso del DDT - 2Il caso del DDT - 2

Nell’ambiente accadde che:

Gli insetti trattati vennero mangiati dagli insettivori che morirono a loro volta (trascinando nella debàcle la catena alimentare verso l’alto)

Nel frattempo gli insetti avevano sviluppato una resistenza al DDT

Il risultato fu che, alla fine del ciclo, gli insetti erano più numerosi di prima

Page 30: Gestire il cambiamento

Il Pensiero SistemicoIl caso del DDT – 3Il caso del DDT – 3

Una più attenta gestione del processo, in ottica sistemica, avrebbe forse contenuto i danni.

Gli effetti, in un sistema complesso (come in natura), possono essere, come nell’esempio, molto a valle della causa scatenante e possono verificarsi con mesi o anni di ritardo (ritardo sistemico).

Page 31: Gestire il cambiamento

Modelli di ManagementMetafora del comportamento aziendale sul

mercato:

Partita a Scacchi o Video gioco?

(Privilegiare la riflessione o la velocità di reazione?)

Page 32: Gestire il cambiamento

Cambiare la Visione

Siete capaci, aggiungendo o togliendo un solo segno, ad ottenere un sei partendo da un nove scritto in numeri romani?

IX

Page 33: Gestire il cambiamento

Cambiare la Visione

Risposta al quesito precedente

SIX

Page 34: Gestire il cambiamento

Cambiare la VisioneLa formulazione della domanda “fissa” la

risposta in un ambito determinato (nell’esempio ai numeri romani)

La risposta spesso si trova cambiando lo scenario di riferimento

Page 35: Gestire il cambiamento

Cambiare la Visione

In questa frase c’è tre erori.

Sapete trovarli?

(senza guardare la soluzione alla pagina seguente…)

Page 36: Gestire il cambiamento

Cambiare la Visione

Risposta al quesito precedente:

3. Errore di ortografia: si scrive “errore”4. Errore di grammatica: il verbo non si

raccorda con l’oggetto.5. E il terzo errore?

Page 37: Gestire il cambiamento

Cambiare la VisioneIn questa frase c’è tre erori.

Il terzo errore occorre cercarlo al di fuori della frase stessa.

L’errore è che ci sono solo due errori (ortografia e sintassi) NELLA frase.

Il terzo errore bisogna cercarlo nella semantica della frase (La frase è falsa)

Page 38: Gestire il cambiamento

Cambiare la Visione

Page 39: Gestire il cambiamento

Cambiare la VisioneSi ha un cambiamento di Visione (Inversione

della Gestalt, Visione in Tedesco), quando la realtà percepita fino ad un dato momento in un determinano modo, cambia improvvisamente prospettiva, svelandoci d’un tratto un mondo totalmente diverso (illuminazione)

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Cambiare la VisioneNella filosofia orientale il cambiamento di

visione è legato alla risoluzione dei Koan.Koan (ZEN): sono problemi oscuri e assurdi

inventati con cura dai Maestri Zen. Devono indurre il discepolo a rendersi conto dei limiti insiti nella logica e nel ragionamento, spostando il paradigma o cambiando piano di visione.

Page 41: Gestire il cambiamento

KoanLa rana chiese al millepiedi: ma come fai

a camminare? Il millepiedi da quel giorno non camminò

più

Page 42: Gestire il cambiamento

Cambiare la VisioneAttenzione

A volte il cambio di visionepuò portare a nuove visioniingannevoli…..

Page 43: Gestire il cambiamento

Modelli e cambiamenti di visione

Riepilogo:- Modelli (di Management) che cambiano;- Approccio sistemico;- Interazione con l’ambiente esterno

(competitività, time to market, atteggiamento dei clienti, …);

- Cambiamenti di visione.

Page 44: Gestire il cambiamento

Pianificazione StrategicaLa Pianificazione Strategica effettua

previsioni sul futuro, basandosi sui dati del passato.

…. (ma nei prospetti informativi dei fondi di investimento i dati del passato non fanno premio sul futuro)

Page 45: Gestire il cambiamento

Pianificazione StrategicaPianificazione strategica:

in un mondo che cambia così in fretta essere ancorati alla pianificazione strategica è come guidare un’auto guardando lo specchietto retrovisore. (Franco D’Egidio)

Page 46: Gestire il cambiamento

Pianificazione StrategicaLa pianificazione strategica è frutto del pensiero

lineare(Occorre abbandonare, appena possibile, il

pensiero lineare per analizzare la realtà utilizzando il pensiero sistemico…)

O meglio, occorre imparare ad apprendere (P. Senge, La quinta disciplina, ed. Sperling)

Page 47: Gestire il cambiamento

Imparare ad apprendereLe organizzazioni (aziende) vengono viste

come organismi complessi: a tutti gli effetti sono dei sistemi più o meno complessi

Le aziende devono adattarsi in fretta alle mutate condizioni esterne, se vogliono sopravvivere e restare competitive sul mercato

Il cambiamento può riguardare solo un sottositema o tutto il sistema

Page 48: Gestire il cambiamento

Imparare ad apprendereGli adattamenti positivi….Sony produceva bollitori elettrici per il riso,

oggi….HP produceva oscilloscopi, ……. Apple computer….IBM ha iniziato con le macchine per schede

perforate, poi è passata ai Grandi computer (37.000 brevetti nella sua storia, da 9 anni il maggior numero di brevetti annuale, dato 2002), oggi….

Page 49: Gestire il cambiamento

Imparare ad apprendereE quelli negativi….Digital e’ stata assorbita da Compaq, a sua

volta rientrata in HP …..Compagnie aeree in difficoltà….Grandi industrie dell’acciaio …..e in campo informatico grandi scomparsi:Borland, Wordstar, Wordperfect, Lotus, DBIII

(Ashton Tate), etc

Page 50: Gestire il cambiamento

Imparare ad apprendereE’ ancora vero che il Marketing, in base alle ricerche di

mercato, è in grado di indirizzare le scelte strategiche e di innovazione dell’azienda?il comportamento dei consumatori è sempre più imprevedibile e creativo (la fedeltà del cliente è sempre più labile);le segmentazioni e le tecniche psicografiche mostrano tutti i loro limititime to market sempre più difficile Il cambiamento è sempre più rapidoLo scenario cambia e si aggiorna continuamente in modo sempre più rapido

Page 51: Gestire il cambiamento

Imparare ad apprendere● Il marketing non è più in grado di

supportare la pianificazione strategica, anch’essa già in crisi.

● Occorre ri-pensare al modo di fare Business

Page 52: Gestire il cambiamento

Imparare ad apprendereUn sistema ha due possibili stati:

Stabilità o equilibrioDinamica o evoluzione

L’evoluzione di un sistema può, tuttavia, essere positiva o negativa.

Occorre contrastare gli “agenti” negativi e puntare su quelli positivi.

Page 53: Gestire il cambiamento

Imparare ad apprendereLe Aziende hanno tre modalità diverse di porsi

sul mercato:quelle che dettano le regole (IBM, Coca Cola): Leaderquelle che subiscono le regole (Fujitsu, Pepsi): le inseguitriciquelle che sconvolgono le regole (Microsoft, Hp, Aprilia, Benetton, ..): gli innovatori

Page 54: Gestire il cambiamento

Imparare ad apprendere● L’azienda deve ripensare la propria missione,

proponendo valori più profondi, una “vision” più coerente con i modelli attuali

● Una “Vision” improntata su valori etici predispone un ambiente di lavoro migliore, più sereno e collaborativo

● La Vision deve essere condivisa da tutti i dipendenti dell’Azienda

● Basta il 20% di Champions (1 dipendente su 5) per coinvolgere l’Azienda nel Cambiamento

Page 55: Gestire il cambiamento

Casi Aziendali

Aprilia – Ivano Beggio:● I giovani volevano moto sempre più

simili a quelle dei grandi● La moto doveva diventare sempre più

disponibile per ampie fasce di consumatori

Page 56: Gestire il cambiamento

Casi Aziendali3M● E’ considerata una delle aziende leader (oltre

60.000 prodotti)● Forte contenuto di innovazione● Grande libertà di manovra dei propri

dipendenti……………………..● Non abbiamo 90.000 dipendenti ma abbiamo

90.000 ricercatori

Page 57: Gestire il cambiamento

Casi AziendaliGeneral Electric:● Costruire fiducia a tutti i livelli, in modo che

tutti i dipendenti si sentano liberi di esprimere le proprie opinioni

● Permettere ai collaboratori di esprimere le proprie idee

● Eliminare il lavoro inutile, ottenere benefici e generare entusiasmo

● Costruire una organizzazione con valori diffusi e condivisi

Page 58: Gestire il cambiamento

Relazioni

Dai casi precedenti possiamo estrarre la seguente considerazione:

Lo spirito di quadra è il frutto di un mutato atteggiamento aziendale che

incoraggia l’apertura e la sperimentazione.

Page 59: Gestire il cambiamento

Generare Autostima

Impegno

Risultato

Autostima

Page 60: Gestire il cambiamento

Generare Autostima

Ciclo dell’autostima● Ad un maggiore impegno corrisponde

(solitamente) un risultato migliore● Un risultato migliore porta ad avere

maggior consapevolezza dei propri mezzi (autostima)

● Una maggior autostima genera un maggior impegno

Page 61: Gestire il cambiamento

Generare Autostima

Il modello funziona anche per il caso negativo:

Minore impegno Risultati deludenti Calo della propria autoconsiderazione Minore impegno Etc. ………..

Page 62: Gestire il cambiamento

Generare AutostimaDalla Carta Etica di una azienda di Software …..

• Se non si misurano i risultati, non è possibile distinguere i successi dai fallimenti.

• Se non si misurano i successi, non è possibile premiarli.• Se non si premiano i successi, si finisce quasi sempre per

premiare gli insuccessi.• Se non si distinguono i successi, non si può apprendere dai

successi.• Se non è possibile riconoscere gli insuccessi, non è possibile

correggerli.• Se si possono dimostrare i risultati, si può guadagnare il

supporto dell’opinione pubblica.

(da: “Reinventing Government” di David Osborne e Ted Gaebler, 1993 citata dal L. Lo Schiavo)

Page 63: Gestire il cambiamento

Gestire il cambiamento

A. ChocB. Diniego – RifiutoC. Dubbio e incertezzaD. Accettazione del cambiamentoE. Adattamento, mettersi alla provaF. Ricerca del significatoG. Interiorizzazione

Modello delle reazioni al cambiamento

Page 64: Gestire il cambiamento

Interiorizzazione● La proibizione, da sola e non motivata

adeguatamente, ottiene scarsi risultati● Se qualcuno controlla, l’individuo si

comporterà secondo le leggi, altrimenti…

● Gli antichi greci, per attuare il controllo, si richiamarono al timore degli dei

● Se la legge, invece, è compresa nel profondo, allora è interiorizzata e fatta propria

Page 65: Gestire il cambiamento

Capire il cambiamento

Le aziende crescendo tendono a diventare sempre più rigide, lente e resistenti al cambiamento

Moss Kanter suggerisce le quattro F del cambiamento:

Fast, Flexible, Focused, Friendly…..and Fun

Page 66: Gestire il cambiamento

Gestire il cambiamento

Tratto da Scott Adams – Il principio di Dilbert

Page 67: Gestire il cambiamento

Gestire il CambiamentoSiamo in presenza di un mercato

ipercompetitivo. In questo campo le dimensioni non sono un vantaggio. La bravura, l’intelligenza e il coraggio lo sono.

Il successo non dipende tanto dalle dimensioni di una società quanto dalla decisione con cui punta al vantaggio successivo.

Bill Gates, CEO Microsoft Corp.

Page 68: Gestire il cambiamento

Gestire il CambiamentoSe la visione è percepita come un sogno

irrealizzabile, sarà difficile modificare il comportamento degli individui

La capacità del leader di gestire gli opposti, le ambiguità, i paradossi, sfocia in una tensione creativa che riesce a tenere uniti gli opposti

Page 69: Gestire il cambiamento

Gestire il Cambiamento“Se si vuole restringere bisogna

innanzitutto ampliare; se si vuole indebolire bisogna innanzitutto rafforzare. Se si vuole possedere bisogna innanzitutto offrire.”

Lao Tsu

Page 70: Gestire il cambiamento

ComunicazioneNon è sufficiente avere del valori aziendali fondanti,

bisogna anche condividerli con i collaboratori;I valori vanno comunicati bene all’interno dell’azienda,

del gruppo di lavoro, ….Innanzitutto vanno interiorizzati e condivisi, quindi la

comunicazione deve essere:– Trasparente–Corretta–Sobria–Semplice

Page 71: Gestire il cambiamento

Esempi di Comunicazione efficace / non efficace

● Rivoluzione Francese: 3 Parole (Liberté, Egalité, Fraternité)

● Teorema di Pitagora: 24 parole● Principio di Archimede: 67 parole● I dieci comandamenti: 179 parole

● La costituzione Europea: Migliaia di parole● Legislazione europea sul fumo: 24.942

parole

Page 72: Gestire il cambiamento

ComunicazioneMarguerite Yourcenar fa dire all’Imperatore

Adriano:“Bisogna che lo confessi: credo poco alle Leggi. Se troppo dure, si trasgrediscono, e con ragione. Se troppo complicate, l’ingegnosità umana riesce facilmente a insinuarsi entro le maglie di questa massa fragile, che striscia sul fondo.”

Le memorie di Adriano, pp. 109. Ed. Einaudi

Page 73: Gestire il cambiamento

ComunicazioneNella comunicazione, sia scritta che

parlata, spesso aggiungendo si toglie e togliendo si aggiunge.

La ridondanza indebolisce il significato.

Page 74: Gestire il cambiamento

ComunicazioneLe componenti per una comunicazione creativa

sono tre:2. Ethos, coerenza e credibilità di chi

comunica. Coerenza tra quello che si predica e le azioni conseguenti. Principi etici.

3. Pathos, lo stimolo delle passioni e delle emozioni come ricerca dei fattori di motivazione.

4. Logos, la relazione tra le singole ragioni, l’evidenza della esposizione.

Page 75: Gestire il cambiamento

Conclusioni:Leggi fondamentali della stupidità umana

1. Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione

2. La probabilità che una persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa

3. Ogni individuo umano rientra in una delle seguenti categorie: Sprovveduti, Intelligenti, banditi, Stupidi

4. Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo degli stupidi.

Da M. Carlo Cipolla, Allegro, non troppo. il Mulino

Page 76: Gestire il cambiamento

Diagramma della stupiditàNel diagramma della stupidità

rappresentiamo, su un piano catesiano, gli effetti delle azioni di un uomo:

Sull’asse delle x viene riportato il beneficio che ciascuna azione da a se stesso;

Sull’asse delle y abbiamo il beneficio che una azione da ad un altro.

Page 77: Gestire il cambiamento

Diagramma della stupidità

BS

y I

o x

H

Page 78: Gestire il cambiamento

Diagramma della stupiditàIl Quadrante I è quello delle persone

IntelligentiIl Quadrante B è quello dei BanditiIl Quadrante H è quello degli Stolti (o

Filantropi)Il Quadrante S è quello dove dimorano gli

Stupidi

Page 79: Gestire il cambiamento

Gestire il cambiamentoVi auguro di essere analfabeti (Don Ciotti)

E’ l’augurio di esaminare ogni cosa da analfabeta, e quindi senza nessun pre-concetto, idea precostituita, etc.

Page 80: Gestire il cambiamento

Gestire il cambiamentoAdesso e’ ora di iniziare a studiare

seriamente. (Prof. Dora Serbandini)Frase rivolta dal Maestro al

conseguimento del diploma di Pianoforte:

La concusione di un ciclo di studi non rappresenta la fine, ma un nuovo e più stimolante inizio

Page 81: Gestire il cambiamento

Gestire il CambiamentoRitorniamo all’apertura di questo modulo.Non esiste una ricetta univoca per la soluzione

dei problemi, occorre esercitare la fantasia, cambiare la Gestalt, comunicare la visione agli altri,

Se riuscirete, potrete dire di aver vinto!

Page 82: Gestire il cambiamento

Bibliografia Essenziale● J. O’Connor – I. McDermott – Il pensiero Sistemico

– ed. Sperling & Kupfer Editori (MI 2003)● P. Senge – La quinta disciplina – ed. Sperling & K.

(MI 1992)● F. D’Egidio – La fine della grande illusione – Ed.

Sperling & K (MI 1998)● J. Forester – Principi dei Sistemi – ed. Kompass (MI

1974)● F. E. Emery – La Teoria dei Sistemi – ed F. Angeli

(MI)