ghiaccio svizzero
DESCRIPTION
Cascate di ghiaccio in Canton Ticino e GrigioniTRANSCRIPT
Prima edizione Dicembre 2012ISBN 978-88-96634-67-7
Copyright © 2012 VERSANTE SUD Srl Milano via Longhi, 10, tel. 027490163www.versantesud.it
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Copertina Mario Sertori, Val Lagrev, Pilastro. (ph. Francesca Marcelli)
Testi Mario Sertori
Fotografie Dove non diversamente specificato, tutte le immagini provengono dall’archivio di Mario Sertori
Cartine Carolina Quaresima
Simbologia Chiara Benedetto
Stampa Monotipia Cremonese (CR)
Bibliografia Alessandro Gogna, Angelo Recalcati, Mesolcina Spluga 1999 CAI-TCI Mario Sertori, Cascate Lombardia e Svizzera, 2004 Blu Edizioni TorinoMario Sertori, Alpine Ice – Le 600 più belle cascate delle Alpi, 2009 Versante sud MilanoUrs Odermatt, Hot Ice – Eisklettern in der Schweiz – Ost, 2011 Mountain Consulting
Webwww.scoiattoli.chwww.alspigul.chwww.cascatedighiaccio.it
RingraziamentiLa mia riconoscenza va a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo libro e in particolare a Francesca Marcelli, Enrico “Beno” Benedetti, Nicolò Berzi, Giuliano Bordoni, Andrea Cairoli, Gianluigi Capuzzo, Tono Carasol, Emiliano Cogliati, Laura Doretti, Kino Fibbioli, Primo Fratessa, Luisa Fusi, Marina Gambetta, Luca Godenzi, Rossano Libera, M13, Floriano Martinaglia, Kata Matoga, Davide Mazzucchelli, Claudio Notari, Xose Otero, Marco Pagani, Giovanni Pagnoncelli, Jimmy Palermo, Tullio Parravicini, Francesco “Franz” Rota Nodari, Nikita Uboldi e Nicola Vonanburg.Grazie ai pionieri di questo alpinismo da freezer, per aver portato alla luce un patrimonio glaciale prezioso. Ma soprattutto a loro, alle acque addormentate dal gelo che ci permettono avventure quasi infinite.
Dedicato a Marco Pedrini, Giovanni Quirici, Antonio Boscacci.
NotaLa scalate delle cascate di ghiaccio è attività potenzialmente pericolosa. Le condizioni climatiche possono variare rapidamente e lo stato delle cascate è soggetto a modifiche anche repentine provocate dagli agenti esterni. Alcuni itinerari sono molto esposti al rischio di valanghe. È stato fatto il massimo sforzo per garantire l’esattezza delle informazioni contenute in questa guida, ma esse vanno comunque
verificate di volta in volta da persone esperte in grado di valutare le condizioni del ghiaccio. Ascoltate il bollettino valanghe e prendete informazioni sul posto. L’utilizzo di questa guida viene fatto a vostro rischio e pericolo e in nessun caso autore ed editore possono essere ritenuti responsabili di incidenti verificatisi in una delle vie descritte.
Mario Sertori
EDIZIONI VERSANTE SUD
Ma la terra con cui hai diviso il freddomai più potrai fare a meno di amarlaVladimir MaJakovskij
GHIACCIOSVIZZEROCascate di ghiaccioin Canton Ticinoe Grigioni
4 Cascata di Roseto, M. Sertori (ph. F. Marcelli) h
5
Questo libro raccoglie le scalate su cascate di ghiaccio del Canton Ticino e della parte meridionale del Canton Grigioni. È un’area vasta e complessa, solcata da grandi vallate, dove si parlano due lingue diverse, italiano in Ticino e tedesco nei Grigioni, con l’eccezione delle valli Calanca, Mesolcina, Bregaglia e Poschiavo. In annate favorevoli questi territori si trasformano in un forziere inesauribile di possibilità per gli appassionati dell’ice-climbing, che qui possono trovare un’ampia scelta di itinerari di ogni genere di difficoltà, lunghezza e impegno.A sud di Coira, la capitale dei Grigioni, un dedalo di valli offre linee entusiasmanti in ambienti intatti ed appartati. Tra le tante, la Safiental, nel Parco Naturale Beverin, è a mio avviso una delle più interessanti: le colate hanno caratteristiche molto differenti tra loro, ma tutte valgono la salita e permettono di entrare in contatto con un luogo straordinario, abitato stabilmente tutto l’anno malgrado la quota e la distanza dalle principali vie di comunicazione. Le cascate del meridione svizzero sono molto belle, ma spesso di carattere bizzarro e si mostrano agli appassionati solo quando il dio del gelo soffia deciso sotto le loro sottane. Meno famose delle cugine che svernano oltre il Gottardo, nel Vallese e nell’Oberland bernese, non sono mai state inserite in un testo organico specifico; sono conosciute e apprezzate solo tra gli arrampicatori locali, che le amano pazzamente e, come ogni amante che si rispetti, ne sono discretamente gelosi. Come dargli torto, l’aria che si respira in certe zone non solo è tagliente per il freddo, ma ha il sapore aspro dei luoghi selvatici difesi dal genio della solitudine. Estorcere informazioni è assai difficile e se non fosse stato per l’accademico Floriano Martinaglia, uno dei più attivi ghiacciatori della confederazione e “pentito della prima ora”, questo volume non avrebbe visto la luce.Nella bozza che mi ha passato Floriano
c’erano una cinquantina di vie; ho pensato che una guida del solo Ticino sarebbe stata impensabile con quei numeri. L’ho quindi rimpolpata inserendo le parenti del Grigioni meridionale che già conoscevo per averle lungamente frequentate. Negli ultimi inverni però, sia io che il mio “confidente” (e non solo noi) ci siamo dati da fare soprattutto nelle valli Maggia, Verzasca e Leventina portando avanti l’esplorazione che ad oggi è tutt’altro che conclusa. Quando ho tirato le somme, l’ultimo indice del Cantone di lingua italiana segnava quasi 130 unità! Probabilmente questo dato potrà essere abbondantemente superato, se non forse anche raddoppiato, setacciando a fondo i valloni lontani dalle strade e più difficilmente raggiungibili.Invito quanti vorranno ripetere gli itinerari descritti, o andare a scoprire il nuovo, al rispetto dei delicati equilibri che regolano questo mondo meraviglioso. Chi qui ha vissuto, ha saputo ricavarsi uno spazio in sintonia con l’ambiente naturale e lo ha mantenuto splendidamente attraente fino a oggi. Spero che l’attrezzo che avete tra le mani non vi sia solo utile a trovare la cascata che fa per voi e a passare giornate avventurose sui ghiacci, ma sia anche di stimolo a visitare con discrezione un’area geografica con un alto potenziale di scalate e di affascinante, secolare cultura.
Mario SertoriMaggio 2012
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6
Lunghezza
ALCUNE PRECISAZIONI• Nel testo i punti cardinali sono indicati nel modo seguente: N nord - S sud - E est - W ovest.• il nome dei primi salitori è stato omesso in caso di incertezza o di mancanza di informazioni. Mi scuso anticipatamente per le involontarie omissioni o inesattezze.• scala delle difficoltà: vedi più avanti• l’avvicinamento al le singole cascate va integrato con le fotografie presenti nel volume. La numerazione nei testi è correlata a quella dei tracciati sulle fotografie• la lunghezza della cascata fa riferimento allo sviluppo della salita e non al dislivello• il percorso di salita è stato tralasciato, perchè molto variabile di stagione in stagione e per lasciare spazio alla fantasia di ciascuno nella scelta della propria linea.• le note commentano la bel lezza o le caratterist iche dell ’ i t inerario e forniscono informazioni aggiuntive sulla cascata.• i tempi di avvicinamento sono calcolati sulla base del passo di una persona allenata (con traccia presente), possono quindi subire considerevoli var iaz ioni a seconda del le condiz ioni di innevamento e con assenza di traccia.• le indicazioni “destra” e “sinistra” sono da intendersi, se non altrimenti specificato, rispetto al senso di marcia. ATTREZZATURA IN LOCOLe relazioni precisano espressamente se le doppie (o le soste) sono attrezzate: ne consegue che – in mancanza di indicazione specifica – le doppie (o
le soste) devono intendersi da attrezzare. In ogni caso bisogna tener conto dell’alta possibilità di usura e deterioramento del materiale presente a causa dell’azione di valanghe, caduta di pietre etc. È dunque buona norma portare sempre con sé dei “cordoni da abbandono” per rinforzare le soste esistenti o per sostituire quelle eventualmente danneggiate. È raccomandabile, nel caso ci si accinga a scalare una cascata con soste o doppie non attrezzate, conoscere la tecnica dell’ Abalakov ( clessidra su ghiaccio).
MATERIALIOltre al materiale necessario alla progressione e alla assicurazione su ghiaccio, possono essere utili qualche chiodo da roccia e una piccola scelta di nuts e friends. Per ragioni di sicurezza non dimenticate il kit A.R.VA (ovvero apparecchio ricerca in valanga, sonda e pala). Allenatevi al loro utilizzo.
VALUTAZIONE DELLE DIFFICOLTÀLa cifra in numeri romani (da I a VI) esprime la valutazione dell’impegno complessivo a prescindere dalla pura difficoltà tecnica della via e fa riferimento a parametri quali la continuità e la lunghezza della salita, le possibilità di ritirata, la complessità dell’avvicinamento, l’esposizione a pericoli oggettivi, le difficoltà nella discesa. Uno solo di questi parametri è sufficiente a determinare la valutazione della difficoltà complessiva.La cifra in numeri arabi (da 1 a 7) esprime la difficoltà tecnica calcolata sulla lunghezza più dura. Fa riferimento alla lunghezza delle sezioni verticali, alla continuità, alla qualità delle protezioni
Difficoltà
Discesa
LEGEN
DA
150 m
1050 m
I/3
15’
S
1 RIGORE ALIMENTARE A. Ferrari, A. Talamona, 2/2010
Accesso: dopo il campo di hockey, appena si superano i cartelli di divieto d’accesso, nei pressi di un ponticello sulla destra è visibile la cascata. Discesa: si esce dalla colata sulla dx di un ponte in sasso prendendo la strada appena sopra le prime baite, seguire la stessa fino al parcheggio.Note: facile, ma in genere con ghiaccio sottile. Un tratto di M4 e 1 sosta con 2 chiodi.
A piedi
Esposizione
Quota
Avvicinamento
7
8
9
e a quella del ghiaccio a seconda dello spessore, della consistenza e delle forme ( cavolfiori, meduse etc)La valutazione della difficoltà resta pur sempre un’indicazione di massima, perché le cascate si formano ogni anno in maniera diversa e le condizioni
del ghiaccio sono soggette a modifiche anche rapide provocate dagli agenti esterni (sole, vento, neve, sbalzi di temperatura).
VALUTAZIONE DELLE DIFFICOLTÀ IN DRy TOOLINGSi tratta di salite in cui tratti di ghiaccio vengono raggiunti o collegati a tratti su roccia, scalati sempre con piccozze e ramponi. La difficoltà è convenzionalmente indicata con la lettera M seguita da una cifra: M7 designa la “difficoltà di partenza”, ma bisogna tener presente che gli apritori di vie in dry tooling ritennero che le loro salite rappresentassero il massimo grado di difficoltà di
ghiaccio e pertanto presero come riferimento per le loro realizzazioni il grado 7. Le difficoltà più alte di questa specialità si collocano sul grado M13/M14. Ora che la disciplina sta diventando più popolare si trovano anche itinerari di grado M4/M6, in genere attrezzati con protezioni fisse nella parte su roccia. Spesso quest’ultima è predominante e determina in base alla difficoltà il grado della via, anche perché la porzione di ghiaccio in genere è breve in rapporto alla lunghezza della salita.
IMPEGNO AMBIENTALE IMPEGNO TECNICO
I
II
III
IV
V
VI
1
2
3
4
5
6
7
Passaggi a 50/60°, necessaria comunque
esperienza nell’uso di piccozza e ramponi e
conoscenza delle tecniche di assicurazione.
Passaggi a 60\70° ma con buone possibilità di
assicurazione
Passaggi a 70\80°, di solito su ghiaccio buono.
I tratti verticali si alternano con tratti più
appoggiati ove si possono posizionare buone
soste.
Passaggi a 75\85° e possibilità di un tratto breve
verticale. Di solito buone soste e ghiaccio buono.
Indispensabile buona padronanza tecnica, a
causa della qualità del ghiaccio e della difficoltà
della salita, con una lunga sezione a 85\90°.
Possibilità di formazioni a meduse o cavolfiori.
Uno o più tiri molto impegnativi, ancoraggi
difficili e precari, ghiaccio fragile o delicato.
indispensabile un’ ottima padronanza tecnica
Come il grado 6, stesse caratteristiche, ma
ancora più esasperate.
Cascata breve, facilmente raggiungibile, Discesa che non presenta problemiCascata di facile avvicinamento, di una o più lunghezze. Pochi i pericoli oggettiviCascata di più tiri, possibile un lungo avvicinamento e rischio di pericoli oggettiviCascata di più tiri difficili, situata in ambiente isolato; discesa impegnativa, pericoli oggettiviavvicinamento lungo o complesso in alta montagna ed esposto a pericoli oggettivi; Lungo itinerario, protezioni aleatorie, difficoltà nella scelta dell’itinerario di salita, discesa impegnativa e da attrezzareLungo itinerario in alta montagna con problemi logistici, di orientamento e di scelta dell’itinerario, esposto a pericoli oggettivi e…a possibilità di bivacco
Indica il rischio di crollo dell’intera struttura!
Evidenzia una scalata su ghiaccio molto sottile
Salita con passaggi su roccia (vedi sotto)
Attenzione Nel Canton Grigioni in inverno parecchie zone di interesse per l’ice-climbing sono sottoposte a divieto di accesso per tutelare la fauna selvatica nel periodo più difficile dell’anno. Nel volume sono state evidenziate tutte, ma per rimanere aggiornati su tali restrizioni – che nel tempo possono variare - si
consiglia di visitare il sito:www.jagd-fischerei.gr.ch. Le multe per i trasgressori sono molto salate e possono arrivare fino a 1000 franchi svizzeri.
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M
fColonne siamesi, Val Verzasca
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CARTI
NA CANTON TICINO
Le origini dell’arrampicata su ghiaccio nel Canton Ticino 14
1 Magadino e Centovalli 16
2 Valle di Vergeletto 17Bassa valle 18Valle d’Arena 20Alpe del Casone 21Ricordi di Vergeletto 26
3 Val Maggia 28 Bassa Valle 30Valle di Bosco Gurin 31Val Bavona 33Val Lavizzara 41
4 Val Verzasca 50Due Micra per una Nord 52Bassa Valle 54Area di Brione 57Primperan 60Non è un posto per donne 62Val D’Efra 64Val Vogornesso 70Val Redorta 76
5 Valle Riviera e Leventina 88Monte Bianco (V. Riviera) 90 La Piovra 92Bassa Val Leventina 96No more Diesel 106 Campo Tencia 110Alta Val Leventina 114
6 Val di Blenio 116
CANTON GRIGIONI
7 Val Calanca 124
8 Val Mesolcina 132
9 Rheinwald/Curciusa 138Rheinwald 140Val Curciusa/Nufenen 150Guggernüll 154
10 Via Mala del Reno 158
11 Val Ferrera/Avers 164Bassa Valle 166Media Valle 169Campsut 175Val Madris 176Ponte di Cresta 178
12 Surselva 180Val Medel 182Valle principale 183Valsertal 188Safiental 195
13 Area di Davos 204Solis 206Surava 207Bergün 210Mulegns 212Marmorera 212Sertig 213
14 Engadina 216Val del Forno 218Passo del Maloja/Sils 220Surlej 222Silvaplana/Julierpass 223Val Lagrev 226Pontresina 230 Val Roseg 236Ramosch/Strada 238
15 Val Poschiavo 242M13 244Valle principale 248Piz Varuna 252Cavaglia 252Ghiacciaio del Palü 257
16 Val Bregaglia 262Val Bondasca 264Vallone di Trubinasca 270Albigna 274Cà d’Faret 285Albigna d’inverno 286
11
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CANTON TICINO
13
Magadino e CentovalliValle di VergelettoVal MaggiaVal VerzascaValle Riviera e LeventinaValle di Blenio
28
23
4
5
6-7
1
Cevio
Boschetto
LinescioCollinasca
PizzoSascola
Madone diCamedo
Pizzo dellaRossa
Pizzo dell’ OrsalìaPizzoBìela
PizzoStella
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Vallemaggia
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Candelone di Peccia, M. Sertori (ph. F. Marcelli) h Sonlerto g
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Lunga e ampia vallata che dai crinali che la separano dalla Val Bedretto (Nord) raccoglie le acque di un bacino molto vasto, convogliandole nell’omonimo fiume con destinazione lago di Locarno. È molto antropizzata, ma gli insediamenti sono inseriti in modo armonioso nell’ambiente naturale. Dal paese di Cevio sale la strada che porta a Bosco Gurin, un antico abitato di origini Walser conosciuto anche per gli impianti di sci. A Cavergno la valle principale si divide in due rami: verso nord prosegue la Val Lavizzara, mentre verso ovest si inoltra la misteriosa Val Bavona. Tante possibilità per gli ice climber se le temperature si mantengono costantemente sotto zero, soprattutto nella bassa valle dove la quota è modesta.
Accesso stradaleDa Sud: dall’autostrada Chiasso/S.Gottardo uscire a Bellinzona Sud seguire le indicazioni per Locarno, percorrere la galleria di 5 km che evita il centro, e all’uscita continuare in direzione valle Maggia/Onsernone/Centovalli. A Ponte Brolla (4 km) tenere la destra e inoltrarsi nel primo tratto assai pianeggiante. Per la valle di Bosco Gurin occorre raggiungere il paese di Cevio, capoluogo della valle Maggia. Da lì si svolta a sinistra seguendo le indicazioni Bosco Gurin e Cimalmotto. Per la valle Bavona prendere a sinistra (W - indicazioni) al paese di Cavergno. La Val di Peccia si imbocca dalle case di Peccia, tenendo a sinistra al bivio per Fusio. Da Nord: dal S. Bernardino o dal San Gottardo fino a Bellinzona sud, poi vedi accesso da sud.
Sottozone: Bassa Valle - Valle di Bosco Gurin - Val Bavona Val Lavizzara
VAL MAGGIA
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17
18
16
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20-22
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3031
27-29
Pizzo Campo Tencia
Corona di Redòrta
Monte Zucchero
Fusio
Mogno
Cambleo
Sornico
Prato
Peccia
Broglio
Menzonio
BrontalloMondada
Cavergno
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Sabbione
Ritorto
Roseto
Pizzo Malora
Foroglio
Sonlerto
S. CarloS. Carlo
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Piano di Peccia
Pizzo Castello
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Pizzo d’Orsalietta
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Locarno
29
30
350 m
450 m
II/4/4+
25’
W
250 m
550 m
II/3
20’
1 CASCATA DI AVEGNO
2 CASCATA DI BOSChETTO
BASSA VALLE
Val M
aggia
Altre possibilità: sul versante nord del Sasso Trolcia scende la magnifica cascata del Soladino - ben visibile dalla strada, dopo Someo, lunga almeno 300m e con sezioni verticali complesse. La quota modesta ne pregiudica la formazione. Anche prima della cascata di Boschetto in annate favorevoli si consolidano due grandi colate, di cui una molto bella non presenta purtroppo mai formato il primo salto.
A piedi e in doppia
A piedi o in doppia
NE
Accesso: dal paese di Avegno dirigersi verso l’evidentissima colata alle spalle delle case. Note: lunga e attraente linea al sole nel pomeriggio. Raramente in condizioni. L’ultimo salto - in alto - è il più difficile.
Accesso: al paese di Cevio prendere la strada che porta a Bosco Gurin, dopo poche centinaia di metri, prima che inizi a salire, seguire le indicazioni (sx) per la frazione Boschetto. Arrivati alle case, dirigersi verso l’evidentissima valle che sta dietro e un poco a sx di esse, dove si trova la grande colata. Questa cascata è ben identificabile dal ponte di Visletto.Note: facile ma suggestiva.
31
30/70 m
700 m
I/3/5+
5’
150 m
1500 m
III/3+
NW
3 GOLA DI LINESCIO
4 CAPRA DIXIT
4
VALLE DI BOSCO GURINAntichissimo insediamento Walser, Bosco Gurin (1506 m) è il comune più alto del Canton Ticino. L’ architettura tradizionale è magnificamente preservata e la presenza degli impianti di risalita non turba l’atmosfera tranquilla del luogo.
A piedi
In doppia
Accesso: al paese di Cevio prendere la strada che sale a Bosco Gurin, dopo una serie di angusti tornanti si giunge a Linescio. Proseguire ancora brevemente oltre il paese fino ad arrivare in corrispondenza di una cava sul versante opposto della valle. Nei pressi delle indicazioni Graniti Maurino scende una stradina che porta al ponte sulla forra. La stessa è piena di colate ghiacciate sia a monte che a valle del ponte, per alcune centinaia di metri e su entrambi i lati. È consigliabile verificare lo stato dei flussi dalla sponda opposta. È possibile attrezzare doppie su alberi e anche arrampicare con corda dall’alto.Note: molto comoda, ma un po’ angosciante.
Accesso: al paese di Cevio prendere la strada che sale a Bosco Gurin, passare Linescio e proseguire ancora per qualche chilometro fino alla fermata del postale L’Ovi/Collinasca. Da qui la colata si intravede in alto nel bosco. Salire il ripido versante puntando alla cascata. Per osservarla meglio conviene salire a Cerentino, dopo Ovi in direzione Bosco Gurin.Note: grande placconata seguita da un salto più ripido.
Varie
1h30’
122
CANTON GRIGIONI
Val CalancaVal MesolcinaRheinwald/Curciusa Via Mala del RenoVal Ferrera/AversSurselvaArea di DavosEngadina Val Poschiavo Val Bregaglia
123
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Stampa
Vicosoprano
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12
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13-24
P. CamPiz DuanPiz Murtaira
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Pizzo Balzetto
Punta d.Albigna
Cima diCantone
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M. diZocca
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Pizzo Badile
Pizzo Cengalo
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Pizzo delFerro Or.
Sciora di Dentro
Sciora di Fuori
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Cap. SascFura
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VAL BREGAGLIA
È una zona molto conosciuta nel mondo alpinistico per la presenza del Pizzo Badile con la sua poderosa parete settentrionale, e delle altre grandi muraglie delle cime circostanti. La val Bregaglia ha inizio al Passo del Maloja e scende verso SW, attraversata dalla Mera, fiume che fa parte del bacino del Po. Qui gli ice-climbers trovano alcune zone di sicuro interesse, ghiaccio longevo fino a primavera e ambienti meravigliosi. Sulle cascate della Val Bondasca lo scenario è da togliere il fiato, con i giganti di granito ad osservare le mosse degli scalatori. Sul muro dell’Albigna si consolida una sorta di Weeping Wall nostrana (ma non meno imponente) e lì vicino ci si può mettere alla prova nel dedalo di colatoi ghiacciati del pizzo Balzetto.
Accesso stradaleDa Sud: Milano Lecco Colico SS36 fino a Chiavenna, poi direzione Svizzera; passare la frontiera a Villa di Chiavenna (Castasegna), proseguire per circa 3,5km fino al paese di Bondo. Da Nord: da Zurigo/Coira con l’autostrada in direzione S.Bernardino, continuare per S.Moritz, poi per Silvaplana e Maloja. Da qui, verso l’Italia, ha inizio la Val Bregaglia.
Suddivisione dell’area: Val Bondasca Albigna Cà d’Farett
263
264
70 m
1400 m
II/4/4+
20’
SW
1 GEMELLE SOPRA IL PARChEGGIO DI LARET
80 m
1400 m
II/3+/4
20’
SW
2 IL BUDELLO
Val Bre
gag
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Accesso: la cascata, formata da due flussi paralleli, è ben visibile circa 200 m prima del parcheggio di Laret, sulla sinistra un poco sopra la strada, tra gli abeti. È una larga colata che può essere salita lungo due linee differenti, con dei muri verticali interessanti.Note: belle cascate di facile accesso (specialmente se la strada è aperta!).
In doppiada albero
Accesso: dal parcheggio proseguire sul sentiero (lasciando a destra la deviazione per il rif. Sass Fourà), fino all’alpe Laret. La cascata, la prima di una serie di colate parallele, si trova sulla sinistra poco sopra il sentiero.
In doppiada albero
VAL BONDASCAMolto frequentata in estate per le famose cime del Pizzo Badile, Pizzo Cengalo e gruppo delle Sciore, nella stagione fredda ritorna silenziosa. Ospita numerose cascate interessanti valorizzate dalla grandiosità dell’ambiente.
Accesso: da Bondo seguire le indicazioni per Larèt-val Bondasca; la strada sterrata è a pagamento Non sempre è percorribile a causa della neve: prevedere in questa eventualità circa 1.30 ore in più. Utili sci o ciaspole.
265
100 m
1400 m
II/2
20’
SW
3 LARÈT
120 m
1400 m
II/4
25’
SW
4 LA CANDELA
60 m
1450 m
II/5/5+
30’
SW
5 L’ALBERO DI KLUCKER
ph. E
. Ben
edet
ti
Accesso: come per la precedente. Laret è la colata adagiata nel letto del torrente. Molto facile, viene sommersa in presenza di molta neve.
In doppiada alberi
Accesso: poco dopo Laret verso il rif. Sciora. Molto evidente.
In doppia
Accesso: poco dopo Laret verso il rif. Sciora. Note: candelone atletico e continuo, non si forma tutti gli inverni.
In doppia
266
80 m
1450 m
II/3
30’
SW
6 CAMIN
200 m
1450 m
II/3
35’
W
7 L’ORBO
200 m
1500 m
II/2
45’
W
8 COULOIR DI LARET
ph. E
. Ben
edet
ti
Val Bre
gag
lia
Accesso: quasi attaccata alla precedente.
In doppia
Accesso: poco dopo la precedente, oltre un pronunciato dosso.
In doppia
Accesso: proseguire verso il tratto finale del vallone. Il couloir si trova prima delle evidenti cascate, in fondo.
In doppia
8 9
10
11
8
910 11
267
277