ghibli

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LUCKY a RED presentano RETROSPETTIVA STUDIO GHIBLI LUCKY RED Ufficio Stampa Alessandra Tieri (+39.335.87480787; [email protected]) In collaborazione con Gabriele Barcaro (+39.340.5538425; [email protected] FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA Ufficio Stampa Te1 +39.06.40401900 [email protected]

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Page 1: Ghibli

LUCKY a RED

presentano

RETROSPETTIVA STUDIO GHIBLI

LUCKY RED

Ufficio Stampa Alessandra Tieri

(+39.335.87480787; [email protected])

In collaborazione con Gabriele Barcaro

(+39.340.5538425; [email protected]

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA

Ufficio Stampa Te1 +39.06.40401900

[email protected]

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Festival Internazionale del Film di Roma

La retrospettiva della sezione Occhio sul Mondo ( Focus

È dedicata allo Studio Ghibli, lo studio di animazione nato dal sodalizio tra i registi Miyazaki Hayao e Takahata Isao, la retrospettiva organizzata dalla sezione Occhio sul mondo I Focus del V Festival Internazionale del Film di Roma (28 ottobre - 5 novembre).

La rassegna - una produzione Lucky RedIFestival Internazionale del Film di Roma - offre un'occasione unica per rivedere sul grande schermo alcuni tra i film più celebri della storia dello Studio, da Nausicaa della Valle del Vento a La cjttà incantata, e per scoprire titoli ancora inediti in Italia ma che hanno fatto di Ghibli il simbolo e l'araldo dell'animazione giapponese.

Tra i film che saranno presentati al Festival, anche Porco Rosso, il classico di Miyazaki del 1992 che Lucky Red distribuirà - per la prima volta in Italia - dal 12 novembre, e Ponpoka di Takahata Isao (1994), che uscirà In home-video, sempre per Lucky Red, a gennaio 2011.

Accanto ai titoli storici, il Festival d i Roma ospiterà anche, fuori concorso in collaborazione con il Focus, l'anteprima internazionale di Arrietty, Il nuovo film dello Studio Ghibll, firmato da Yonebayashi Hiromasa, già tra gli animatori de Lo cittò incantata e Ponyo sullascogliera.

La profondità intellettuale d i Takahata, autore di veri e propri capolavori di neorealismo disegnato, e la visionarietà di Miyazakl, venerato come 'dio deil'animazione' da milioni di spettatori, critici e colleghi, hanno da tempo varcato i confini del Giappone, entrando neli'immaginario collettivo anche occidentale grazie a capolavori senza tempo e per tutte le età.

La retrospettiva proporrà undici opere, tra cui autentiche chicche come La storia del canali di Yonagawa, il documentario di Takahata Isao sulla 'Venezia d'oriente', che affronta uno dei temi chiave dell'universo Ghibli, il rapporto tra l'uomo e la natura.

Durante tutto il festiva1 Il foyer della Sala Sinopoli ospiterà la proiezione di Miyazaki Hayao e il Museo d'Arte Ghibli, un viaggio nelle atmosfere e nelle suggestioni che animano il Museo d'Arte Ghibli, creato da Miyazaki nel bosco di Mitaka, alle porte di Tokyo. Più che una semplice sede espositiva, un luogo in cui smarrirsi, ispirato ai luoghi che i fondatori dello Studio Ghibli hanno visitato in cerca d'amblentazioni per le loro opere animate, dalla Svezia di Pippi Calzelunghe all'italia di DagliAppennlnlolle Ande.

In occasione della retrospettiva, inoltre, Lucky Red ha creato su Facebook la pagina Studio Ghibli Italia, un nuovo luogo d'incontro virtuale per i fan di Miyazakl, già molto attivi sul web con siti e forum specifici, dove gli appassionati potranno dire la loro sui film e gli autorl preferitl, e trovare notizie e curiosità sullo Studio Ghibli.

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Introduzione

Dopo il successo riscontrato negli anni '70 e rinnovato negli anni '90, l'animazione giapponese appare ben radicata nell'immagìnario d i più di una generazione di spettatori occidentali. In un mondo di forsennato consumo dell'immagine, proprio lo stile grafico del disegno giapponese sembra diffondersi come il veicolo ideale di una nuova cultura popolare, soprattutto giovanile.

Tuttavia, una sola firma si è globalmente affermata come marchio della tradizione stilistica giapponese e garanzia di eccellenza: quella dello Studio Ghibli, nato dal sodalizio degli acclamati registi Takahata Isao, che con la sua profonda intellettualità si è reso autore di infiniti successi animati del passato sino a veri e propri capolavori di neorealismo disegnato, e Miyazaki Hayao, visionario creatore di mondi fantastici che in Giappone è ormai consacrato come vero e proprio 'dio deil'animazione'. D'altro canto, se in patria il logo dello Studio Ghibli, insieme alle firme di

tutt i i suoi autori, sono associati a pellicole senza età, testimoni della genuina tradizione di disegni animati nipponici, in Occidente proprio le produzioni cinematografiche dello Studio Ghibli sono state gli araldi della definitiva consacrazione deil'animazione giapponese presso critica e pubblico.

Nonostante questo, lo stesso Miyazaki Hayao si è sempre sorpreso del successo internazionale dei suoi film, dichiarando candidamente come le creazioni del suo Studio si indirizzino sempre e solo al loro pubblico domestico. Sembra quindi sensato chiedersi: al di là del fascino dell'esotico, quanto potranno riuscire davvero a comprendere il pubblico e la critica occidentali dei film dello

Studio Ghibli, owero prodotti realizzati in Giappone, da giapponesi e per giapponesi?

Questa rassegna è nata e si propone dunque come un percorso di conoscenza reale dello Studio Ghibli, tramite le presentazione e analisi dei suoi pih significativi autori e opere.

Gualtiero Cannarsi

(curatore della retrospettiva)

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Il calendario della retrospettiva

29/10 ore 17.00 - Salacinema Alitalia YASUO OTSUKA'S JOY OF ANIMATING [Ootsuka Yasuo no Ugokasu Yorokobi: La gioia di animare di Ootsuka Yasual di Uratani Toshiro (2004, documentario, 107 min.)

30/10 ore 16.30 - Salacinema Alitalia PORCO ROSSO -Porco Rosso [Kurenai no Buta] di Miyazaki Hayao (1992, 92 min.)

31/10 ore 11.00 - Salacinema Alitalia ONLY YESTERDAY [Omohide PoroPoro: Ricordi a gocciolon~l di Takahata Isao (1991,118 min.)

31/10 ore 16.30 - Salacinema Alltalia NAUSICM OF THE VALLEY OF THE WIND - Nausicaii della Volle del Vento [Kaze no Tani no Nausicaa] di Miyazaki Hayao (1984,116 min.)

01/11 ore 11.00 -Sala Sinopoli KIKI'S DELIVERY SERVICE - Kiki consegne o domicilio [Majou no Takkyubin: Ilservizio consegne dellostrega] di Miyazaki Hayao (1989,102 min.)

01/11 ore 16.30 - Salacinema Alitalia POM POKO - Ponpoka, l e battaglie dei tanukimoderni [Heisei TanukiGassen Ponpoko] di Takahata Isao (1994,119 min.)

01/11 ore 20.00 Auditorium Studio 3 THE STORY OF YANAGAWA CANALS [Yanagawa Horiwari Monogatari: La storia deiconalidi Yanagawa]

d i~akahata Isao (1987, doGmentario, 167 min.)

02/11 ore 17.00 -Salacinema Alitalia WHISPER OFTHE HEART [Mimi wo Sumaseba: Drizzando le orecchie]

di Kondou Yoshifumi (1995,111 min.)

03/11 ore 17.00 -Salacinema Alitalia SPIRITED AWAY - La città incantato [Sen t o Chlhiro no Kamikakushi: La sparizione di Chihiro e Sen] di Miyazaki Hayao (2001,125 min.)

03/11 ore 20.30 -Salacinema Alitalia PRINCESS MONONOKE -Principessa Mononol<e [Mononoke Hime: La Principessa Spettro] di Miyazaki Hayao (1997,134 min.)

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Miyazaki Hayao to Ghibli Bijutsukan (Miyazaki Hayao e il Museo d'Arte Ghibli)

Regia: Takahata Isao (Giappone 2005, col, 63')

Nel bosco di Mitaka, ai bordi di Tokyo. si trova una singolare struttura: il Museo d'Arte Ghibli. Non si tratta di un semplice luogo di raccolta di cimeli e ricordi relativi ai celebri film dello Studio, ma di

un luogo totalmente pervaso dallo stile, dalle suggestioni, dalle atmosfere che caratterizzano l'immaginario dei loro creatori. Per questo ai titoli più famosi dello Studio Ghibli si è scelto di

affiancare la proiezione di un documentarlo che guida alla scoperta del Museo.

Il Museo d'Arte Ghibli è stato dichiaratamente concepito da Miyazaki Hayao come 'un posto in cui

smarrirsi': in schietta antitesi con la logica museale tradizionale, la struttura è nata come un

groviglio di ambienti suggestivi, da scoprire proprio come farebbe un bambino, lasciandosi

trascinare dalle proprie suggestioni. Lo stile degli ambienti, tuttavia, è perlopiù europeo: le

architetture sono infatti ispirate ai luoghi che i fondatori dello Studio Ghibii hanno visitato in cerca

d'ambientazioni per loro opere animate, dalla Svezia di Pippi Calzelunghe all'ltalia di Dagli Appennini alle Ande. E così tra le mura del Museo emergono ulteriori forme di contaminazione

culturale: da sempre affascinato dagli scenari deiia letteratura per l'infanzia europea, Miyazaki

Hayao si è ispirato ai paesaggi del vecchio continente, poi riemersi nelle atmosfere incantate del

Museo come in quelle delle sue opere, pure contaminate dalla cinematografia neorealista, che tanta influenza ha esercitato sullo sperimentalismo dell'animazione giapponese e di cui proprio

Miyazaki Hayao e soprattuttoTakahata Isao sono storici rappresentanti.

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Ootsuka Yasuo no ugokasu yorokobi (La gioia di animare di Ootsuka Yasuo) Yasuo Otsuka's Joy of Animating

Regia: Uratani Toshiro (Giappone 2004, col, 107')

il documentario è un tributo reso dallo Studio Ghibli a Ootsuka Yasuo, storico animatore considerato tra i fondatori dello stile giapponese, nonché mentore di Takahata Isao e di Miyazaki Hayao. Negli anni '60, Ootsuka rivoluziona l'intero settore deli'animazione con l'introduzione di innovative tecniche che diverranno le basi dello stile animato giapponese. Nello staff di un ambizioso progetto, Ootsuka fa poi la conoscenza dei giovani Takahata e Miyazaki, ai quali resterà affiancato in tante produzioni e traversie successive, mentre passando di successo in successo tracceranno insieme la storia deli'animazione giapponese.

Kurenai no Buta Porco Rosso

Regia: Mlyazaki Hayao (Giappone 1992, col, 94')

Il fi lm uscirà in Italia il 12 novembre, distribuito da Lucky Red.

In quella che Miyazaki Hayao definisce 'l'epoca degli idrovolanti', Marco Pagot è un ex-pilota che si è misteriosamente ritrovato nelle mutate sembianze di un maiale antropomorfo. Con il nome di battaglia di Porco Rosso, vola alla ventura sui cieli dell'Adriatico a bordo del suo idrovolante vermiglio, sfuggendo al giogo fascista e sbarcando il lunario come cacciatore di taglie. Ma l'arrivo del pilota americano Curtis, assoldato dai Pirati del Cielo, lo costringerà a nuove battaglie per salvare il proprio onore e quello di una radiosa fanciulla, per la riconquista di un perduto amore e della fiducia nell'umanità.

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Omohide PoroPoro (Ricordi a goccioloni) Only Yesterday

Regia: Takahata lsao (Giappone 1991, col, 118')

Dall'omonimo manga di Okamoto Hotaru e Tone Yuuko, il capolavoro della narrativa animata di Takahata Isao. Nel 1982, a Tokyo, Okajima Taeko è un'impiegata ventisettenne, nubile e senza progetti di matrimonio. In un Giappone in corsa verso I'ammodernamento sociale, Taeko è divisa tra gli stili di vita moderni e il peso delle convenzioni del pur recente passato, e così decide di concedersi una breve vacanza per tornare in campagna, a Yamagata. Qui la giovane donna trascorrerà un soggiorno di lavoro presso l'azienda agricola del cognato e i ricordi deli'infanzia la porteranno a rimettere in discussione le scelte della sua vita adulta.

Kaze no Tani no Naushika Nausicaa della Valle del Vento Nausicau of the Valley of the Wind

Regia: Miyazaki Hayao (Giappone 1984, col, 116')

Mille anni dopo il crollo della Grande Civiltà Industriale, la Terra è coperta da una putrida foresta fungina che esala miasml venefici, chiamata Mar Marcio. Nella civiltà umana regredita ai primordi, Nausicaa è la giovane principessa di un piccolo e pacifico regno chiamato Valle del Vento, che si ritrova però intrappolato nello scacchiere bellico delle più grandi potenze vicine. Ma il destino di Nausicaa sembra orientato verso un ben più vasto orizzonte, che andrà a intrecciarsi con un'antica profezia ...

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Majo no Takkytìbin (Il servizio consegne della strega) Kiki's Delivery Service

Regia: Miyazaki Hayao (Giappone 1989, col, 102')

Kiki è una vivace streghetta che, compiuti i tredici anni, parte per il suo noviziato lontano dal suo paese natale. Tutta di nero vestita e accompagnata dal suo fido gatto nero Jiji, la piccola Kiki vola così in una nuova città, carica di sogni e aspirazioni. La vita urbana è ricca di scoperte, insidie, incontri e delusioni, ma soprattutto la strada per la maturità e l'indipendenza sarà meno allegra del previsto: tra crisi e difficoltà, Kiki dovrà riuscire a ridefinire sé stessa nella nuova prospettiva della vita adulta.

Heisei TanukiGassen Ponpoko Ponpoko, le battaglie dei tanuki moderni Pom Poko

Regia: Takahata Isao (Giappone 1994, col, 118')

Il film uscirà in home-video nel gennaio 2011, distribuito da Lucky Red

Nei periodi di boom economico, la galoppante urbanizzazione segna inesorabile lo sviluppo dell'uomo. Così era nel Giappone degli anni '80, in piena 'bolla economica', quando nuovi edifici e quartieri allargavano a dismisura le aree urbane per la necessità e l'orgoglio degli esseri umani. Ma cosa ne avreste detto, nei panni dei tanuki? Questi piccoli e inermi cani-procioni sono assai tipici delle campagne e del folklore nipponici. Si dice che siano dotati di capacità magiche, che siano ghiotti e oziosi, ingannatori ma ingenui. Quando il loro territorio viene devastato dalle ruspe, cosa mai potranno queste piccole creature contro una razza che nella frenesia del suo sviluppo ha dimenticato persino il vero significato della parola 'meraviglia' ... ?

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Yanagawa Horiwari Monogatari (La storia dei canali di Yanagawa) The Story of Yanagawa Canals

Regia: Takahata Isao (Giappone 1987, col, 165')

Yanagawa è una cittadina giapponese anche nota come 'la Venezia d'Oriente1, per il suo peculiare tessuto urbano inclusivo di ben 470 chilometri di canali idrici, nati come rete di drenaggio e oggi divenuti un'attrazione turistica nazionale. Nel 1985 Takahata Isao avrebbe dovuto ambientarvi un film d'animazione, ma restò così colpito dalla storia della città, i cui abitanti avevano lottato duramente per depurare i canali un tempo inquinati e preservarli dal cemento deli'edilizia moderna, che decise piuttosto di farne un documentario. Uno straordinario documento che come molte altre produzioni dello Studio Ghibli affronta l'eterno dilemma della coesistenza degli ambienti umani e naturali.

Mimi wo Sumaseba (Drizzando le orecchie) Whisper of the Heart

Regia: Kondou Yoshifumi (Giappone 1995, col, 111')

Tsukishima Shizuku è una studentessa di terza media. Grande appassionata di narrativa, passa gran parte del suo tempo libero immersa nei libri. Tuttavia, un'inaspettata serie di incontri le farà ben presto riconoscere come la sua quotidianità sia finita col diventare vuota, spingendola alla ricerca del suo proprio talento di vita. Tra le delicate note di un giovane violino e le sognanti atmosfere di un romanzo di fantasia, si intreccia una storia d'amore adolescenziale che porterà Shizuku a dirigere finalmente lo sguardo verso.il suo futuro ...

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Sen to Chihiro no Kamikakushi (La sparizione di Chihiro e Sen) La città incantata Spirited A way

Regia: Miyazaki Hayao (Giappone 2001, col, 124')

Un'arcana awentura attende la piccola Chihiro, che in viaggio con i genitori per trasferirsi in una nuova città finisce suo malgrado in un mondo popolato da bizzarre divinità tradizionali del Giappone. Cosa potrà mai fare la piccola Chihiro ritrovandosi d'improvviso tutta sola, con i suoi genitori trasformati in maiali, obbligata a lavorare duramente per proteggere la sua stessa esistenza? Chihiro dovrà dimostrarsi capace di guadagnarsi una via per il ritorno a casa con le sue sole forze, mentre affrontando le dure prove che le si propongono dovrà tenere stretto il ricordo deila propria identità.

Mononoke Hime (La Principessa Spettro) Principessa Mononoke Princess Mononoke

Regia: Miyazaki Hayao (Giappone 1997, col, 134')

Giappone, epoca Muromachi. Il paese è travagliato da lotte intestine e mutamenti sociali che sconvolgono le vite degli uomini. In un piccolo villaggio, il giovane Ashitaka è costretto a uccidere un cinghiale divenuto Dio Dannato, ricevendone così una ferita destinata a condurlo a tragica morte. Bandito dalla sua comunità e sulle tracce dell'odib del cinghiale, Ashitaka giunge a una moderna fucina dove producendo ferro si lotta per la vita di persone reiette dei governi locali. Ma le necessarie risorse costano la consunzione della foresta, e a sua difesa insorgono le divinità della natura, che gli uomini chiamano spettri. Tra questi vi sono dei giganteschi cani selvatici, nella cui tribù milita anche una ragazza umana cresciuta tra i boschi e notacome la Principessa Spettro, nel cui animo si agitano le più profonde tristezza e rabbia.

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LA STORIA DELLO STUDIO GHIBLI

IL NOME

'Ghibli' è il nome che, durante la Seconda Guerra Mondiale, i piloti italiani in Nord Africa diedero a un vento caldo del deserto proveniente dal Deserto dei Sahara, ed è anche li nome usato per indicare i loro aeroplani da ricognizione. Miyazaki Hayao - che ha da sempre una passione per i vecchi velivoli - ne era a conoscenza e ha deciso di usare questa parola come nome per il nuovo Studio: "Facciamo sofi3are un vento caldo nel mondo dell'animazione giapponesei".

LE ORIGINI

Fu lo straordinario successo di pubblico e critica di Nauslca~7 della Valle del Vento a dare l'impulso per la creazione dello Studio Ghibli, nel 1985. Tokuma Shoten Fokuma Shoten Publishing Co., Ltd, la società che aveva prodotto Nausicaa) fonda lo Studio insieme ai registi Miyazaki Hayao e Takahata Isao. in quello stesso anno, Ghibli produce Laputa, il castello nel cielo.

La storia dello Studio Ghibli, però, è iniziata probabilmente più di trent'anni fa, quando Takahata e Miyazaki si incontrano per la prlma volta: entrambi lavorano alla Toei Animation, uno studio di produzlone che all'epoca si occupava solo di film di animazione per il cinema. Per varie ragloni, lo studio aveva iniziato poi a produrre soltanto cartoni animati per la tv (tra cui la serie Heidi, in onda nel 1974, animata da Miyazaki e diretta da Takahata). Miyazaki e Takahata, lnsoddlsfatti dei limiti del piccolo schermo. desideravano fare qualcosa di più: creare un'animazione di altissima qualità, che esplorasse la profondità della mente umana e illustrasse le gioie e i dolori della vita e delle emozioni. Quando si rendono conto che gli studi esistenti non permettono loro di realizzare questo tipo di film, capiscono di non avere altra scelta che awiare un proprio studio.

L'idea iniziale di uno studio non è necessariamente quella di una struttura di lunga durata. Quando iniziano a lavorare al loro primo film, Nausicoa della Valle dei Vento, il loro scopo è concentrare su questo lavoro tutt i gli sforzi e le energie, assicurandosi che il budget e il tempo siano sufficienti per non dover compromettere la qualità del film. Miyazaki e Takahata vogliono essere i responsabili del progetto, non dei semplici finanziatori dello studio o dirigenti d'azienda.

Ali'inizio, forse, nessuno dei fondatori e dello staff pensa veramente che lo Studio esisterà a lungo. "Facciamo un film. Se viene bene, ne facciamo un altro. Se è un flop, allora finisce Il...": è questa la filosofia. Cosl, per mantenere i rischi al minimo, non si assume personale a tempo indeterminato, ma circa 70

persone a tempo determinato per portare a compimento il progetto. Al termine del film, la squadra viene sciolta.

In questa prima fase la sede dello Studio, in affitto, si trova in uno stabile a Kichijoji, nella periferia di Tokyo. È Takahata a mettere in atto le politiche del nuovo Studio, è lui a produrre Nausicaa della Valle del Vento ed è la sua abilità di diligente aziendale a dare i111 foite contributo all'awio di Ghilili. Nausicoa esce iiel

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1984 e porta al cinema quasi un milione di persone. li successivo Laputa arriva in sala nel 1986 e vende 775.000 biglietti. Entrambi i film sono ben accolti dalla critica e dal pubblico.

I PRIMI FILM

I due film successivi prodotti dallo Studio Ghibli sono Il mio vicino Totoro di Miyazaki e La tomba delle lucciole di Takahata. L'uscita simultanea dei due film diretti dai due registi giapponesi di maggior talento è

salutata come una sorta di evento. È la prima ed ultima volta1

La produzione in contemporanea dei due film ha generato il caos allo stato puro: la filosofia dello Studio Ghibli (mai, per nessun motivo, sacrificare la qualità) doveva essere mantenuta a tutti i costi. La crescita dello Studio come società, come attività commerciale, ha sempre avuto un'importanza secondaria.

Una delle persone che ha avuto un ruolo di primo piano nella storia dello Studio Ghibli è Tokuma Yasuyoshi, ex-presidente della Tokuma Shoten. Oltre a occuparsi della parte editoriale della Tokuma Shoten, Tokuma ha sempre partecipato attivamente allo sviluppo di altre attività. È stato anche proprietario dello studio cinematografico Daiei, che ha prodotto film di Mizoguchi Kenji, Kurosawa Akira e la serie Zatoichi di Katsu Shintarou. Tokuma visita raramente lo Studio, non per disinteresse, ma perché crede che le decisioni produttive e creative debbano essere lasciate ai registi, dei quali si fida ciecamente. Li aiuta quando necessario: 6 stato lui a prendere la decisione che ha permesso al manga originale di Miyazaki, Nausicaa, di diventare un lungometraggio, ed è stato lui a fornire il sostegno economico necessario alla creazione dello Studio Ghibli.

Organizzare l'uscita di Il m10 vicino Totoro e Lo tomba delle lucciole si rivela pio difficile del previsto. Entrambi i film sembrano troppo sobri rispetto ai due precedenti e i distributori inizialmente non sembrano entusiasti. Tokuma in persona intraprende una campagna per fare uscire i due film, e grazie alla sua forte personalità e ai suoi contatti personali, assicura un contratto di distribuzione a entrambi i titoli. Se non ci fosse riuscito, probabilmente lo Studio Ghibli oggi non ci sarebbe.

Purtroppo i risultati al botteghino di Totoro e La tomba delle lucciole sono inferiori alle aspettative. La critica, però, è entusiasta: Totoro vince la maggior parte dei premi cinematografici giapponesi, e di La tomba delle lucciole si parla come di una vera opera d'arte.

Lo Studio Ghibli inizia a essere noto nell'industria cinematografica giapponese, anche se non ancora al pubblico. Totaro, inoltre, potrà contare su un profitto inaspettato. La versione in peluche del personaggio diventa un grande successo nei negozi d i giocattoli giapponesi. I pupazzi escono sul mercato quasi due anni dopo l'uscita del film: è stato un fabbricante di peluche a intestardirsi sul fatto che Totoro dovesse diventare un giocattolo; è stato così insistente nei chiedere l'autorizzazione presso lo Studio Ghibli. che lo Studio alla fine gli ha concesso di portare a termine il suo progetto. Per ironia della sorte, grazie alie vendite di Totoro lo Studio Ghibli è stato in grado di coprire il deficit nei costi di produzione di altri suoi film. Totoro è diventato anche Il logo dello Studio.

Sebbene oggi Studio Ghibli abbia un settore interno ciie si occupa di gadget, il merchandising continua a venire In secondo piano rispetto aila produzione del film: Ghibli non ha mai preso, e non prenderà mai, decisioni riguardo a i suoi film basate su un presunto valore commerciale.

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LA SECONDA FASE

Nel 1989 Kiki's Delivery Service di Miyazaki sbanca il botteghino, conquistando il primo posto nèlTa top ten

cinematografica giapponese deli'anno con circa 750.000 spettatori. li grande successo, però, mette lo Studio Ghibli di fronte a una domanda: cosa fare della società, e come mandarla avanti? È chiaro, a questo punto, che io Studio Ghibli ha un lungo futuro di fronte a sé, quindi bisogna affrontare il reclutamento,

I'assunzione e lo sviluppo di uno staff permanente.

Nell'industria dell'animazione giapponese era prassi retribuire in base al numero di opere dipinte o disegnate: questo significa che il team che aveva lavorato su Kiki aveva ricevuto circa la metà di una paga

media giapponese.

Miyazaki avanza due proposte in merito:

1. introdurre impiegati a tempo pieno con uno stipendio fisso (che ammonta al doppio del salario dello staff).

2. Reclutare ciclicamente uno staff e sottoporlo a un programma di training.

Mentre le condizioni dello Studio migliorano, il resto dell'industria giapponese è in declino: Miyazaki

capisce che per realizzare film di qualità in una congiuntura simile è indispensabile una base operativa fissa, un'organizzazione ben salda: è l'inizio della seconda fase dello Studio Ghibli.

Nel novembre del 1989, durante la produzione di Only Yesterday di Takahata, vengono assunti degli Impiegati a tempo pieno, si perfeziona un programma di training sull'animazione e s i istituisce un regolare

reclutamento annuale. Only Yesterday esce nel 1991, e raggiunge la vetta del hoxoffice: una fortuna,

perché la decisione di Miyazaki aveva creato un problema per lo Studio. Insieme agli stipendi, raddoppiano anche i costi di produzione dei film.

Per la prima volta, lo Studio Ghibli è obbligato a concentrarsi in modo maggiore sulla pubblicità e sulla

promozione dei suoi film, con un occhio puntato agli Incassi. Questo non significa, però, che le decisioni commerciali influenzino il processo creativo.

Hara Toru, ali'epoca direttore generale dello Studio Ghibli. ha descritto lo Studio Ghibli 'con tre A': Alto

Costo, Alto Rischio, Alto Rendimento. Produrre un lavoro di alta qualità richiede alti costi d i produzione e, possiamo esserne certi, Impegnare tutt i i proventi nella produzione di un film la cui buona accoglienza al

botteghino non può mai essere garantita è un rischio enorme.

In questo preciso momento della storia dello Studio, la difficoltà di impiegare uno staff a tempo pieno e di pagare delle retribuzioni mensili spinge Ghibli ad avviare un 'moto di produzione continua', iniziando così a

mettere in cantiere il suo film successivo, Porco Rosso, prima ancora di terminare Only Yesterday.

LA NUOVA SEDE

Miyazaki comincia a lavorare su Porco Rosso da solo, mentre il resto dello staff è impegnato nelle fasi finali,

e più convulse, di Only Yesterdoy: forse anche per lo stress di essere l'unico componente dell'unità produttiva di animazione, iniprovvisamente Miyazaki propone di costruire un nuovo Studio. Quando

affronta uii problema apparentemente irrrsoivibile, Miyazaki trova spesso una via d'uscita che crea un

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problema ancora più grande. Le sue motivazioni di allora, comunque, erano convincenti: quando s i cerca di

lavorare con le persone migliori, uno spazio in affitto non fa una grande impressione1 Senza uno spazio

adatto, le persone non possono riunirsi per condividere le idee, e senza l'ambiente adatto la gente non

cresce. Lo spazio utilizzato dallo Studio Ghibli era pieno: in 300mq lavoravano circa 90 persone. Il problema

è che non ci sono soldi per costruire un nuovo studio. Hara, I'amministratore deilo Studio, uomo di buon

senso, s i oppone all'idea, ma la maggior parte dello staff vede il progetto di buon occhio e Tokuma è totalmente d'accordo. "Diamogli una chance. Ci sono momenti in cui un uomo deve portare sulle spalle dei

fardelli pesanti" - ha detto. "Suzuki, le banche hanno tantissimi soldi!". Quando s i decide di portare avanti il progetto, Hara lascia io Studio.

In questo periodo Miyazaki dimostra di essere un genio dalle mille sfaccettature. 'Mentre lavora a Porco

Rosso progetta il nuovo studio, incontra i costruttori per fare in modo che I'edificio s i awicini il più possibile

ail'immagine che ha in testa, disegna gli interni, sceglie e controlla i materiali. Un anno dopo sono pronti sia

Porco Rosso che la nuova sede: subito dopo I'uscita del film, Ghibli si trasferisce nel iiuovo studio a Koganei,

alla periferia di Tokyo,

L'area in cui è stato costruito lo studio, ora detto Studio 1, occupa circa 1.100mq. L'edificio ha un piano

interrato e tre rialzati. Il terzo piano è occupato dai reparto amministrativo, il secondo dal reparto

animazione e produzione, mentre il primo dai reparti di disegno e computer grafica e dal team delle

immagini in digitale. il piano interrato ospita il reparto fotografia. Al primo piano c'è uno spazio chiamato

'Bar', una stania comune per tutto lo staff che serve da sala riunioni, mensa, o sala per occasioni o eventi

speciali. La sala ricreativa per le donne al primo piano è grande il doppio rispetto a quella degli uomini

anche se il numero di uomini e donne impiegati è circa lo stesso. Lo studio possiede un giardino pensile con

molte piante, panchine e tavoli che danno su un vivaio. È stata un'idea di Miyazaki avere un roof gorden

nello Studio, dove le persone potessero prendersi una pausa dal lavoro, all'aperto. Il parcheggio dello

stabile è volutamente molto piccolo.

Nella primavera dei 1999 viene costruito un altro stabile, lo Studio 2, di fronte al precedente. Nel marzo del

2001 si aggiunge lo Studio 3. Tutti gli edifici sono stati disegnati da Miyazaki. Le costruzioni in legno,

sebbene non particolarmente ampie, creano un'atmosfera calda e confortevole. Il secondo piano dello

Studio 2 è occupato dal reparto scenografie, mentre al primo piano c'è il reparto commerciale. Le sale di

montaggio e quelle di proiezione, che ospitano quarantanove persone, si trovano nel piano interrato. Lo

Studio 3 è occupato dal reparto pubblicitario e un gruppo variabile di persone che lavorano a progetti

speciali, oltre ad alcuni componenti dello staff del Museo d'Arte Ghibli.

Porco Rosso esce nelle sale nel 1992 e supera a l box office tutt i i film deil'anno, tra cui Hook di Steven

Spielberg e Lo bello e lo bestia della Disney.

L'UNICITÀ DELLO STUDIO GHIBLI

Nel 1993 lo Studio Ghibli si dota di due grandi telecamere computerizzate e allestisce un nuovo reparto

fotografia, grazie al quale possiede tutti i mezzi necessari a realizzare un film d'animazione in totale

autonomia. Una scelta in controtendenza rispetto al resto deli'industria cinematografica giapponese, che

sceglie di specializzarsi e subappaltare i vari momenti del processo deli'animazione.

La decisione di Ghibli è dettata dalla coiiviiizione cile lavorare sotto io stesso tetto con un obiettivo e una

filosofia comuni sia fondamentale per conseguire un lavoro di alta qualità. Nel 1993 lo Studio Ghibli

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produce il suo primo film d'animazione per la televisione, Oceon Woves, dell'allora trentaquatrenne Mochizuki Tomoini. È la prima volta che non sono Mlyazaki o Takahata a dirigere un film dello Studio. Lo

staff produttivo è composto per la maggior parte da artisti tra i venti e i trent'anni, il cui motto è 'produrre velocemente, a buon prezzo e con qualità'. Lo special televisivo di 70 minuti realizza uno solo dei propositi

del motto, ia qualità, sforando invece in termini di tempo e di budget. Nel 1994, Ponpoko di Takahata sale in vetta alla classifica degli incassi: per la prima volta nella sua storia lo Studio Ghibli fa uso dell'animazione

al computer, in tre scene che segnano l'inizio di una tendenza che avrebbe preso presto piede nell'animazione di tutto il mondo. Il ricorso alle tecniche di animazione digitale aumentano per Whisper of the Heort, diretto da Kondou Yoshifumi (responsabile dell'animazione di Lo tomba delle lucciole, Kiki's

Delivery Service e Only Yesterdoy) e scritto e prodotto da Miyazaki. Whisper of the Heort, uscito neil'estate del 1995, è ancora una volta al primo posto nella classifica degli incassi giapponesi.

Nei novembre 2001, nello Studio lavorano circa 160 persone a tempo pieno, inclusi gli assunti e lo staff freeiance. Ci sono 66 animatori, 13 specialisti di tratteggio e pittura, 29 artisti di scenografie, 5 specialisti di immagini digitali, 9 specialisti in computer grafica, 29 impiegati di produzione, 8 impiegati nella pubblicità e nel merchandising e 12 impiegati tra amministrazione e altri reparti dell'ufficio. La maggior parte dello staff

è legato alla produzione. L'età media si aggira intorno ai 32 anni. Sembra che la caratteristica che rende unico io Studio Ghibli risieda nel fatto che la maggior parte del costo del personale è legato In maniera diretta al processo produttivo del film. Altre società sembrano avere costi maggiori in aree che non sono

legate direttamente alla produzione di un film particolare.

IL MARKETING

Ciò che rende unico lo Studio Ghibli è il fatto di aver ottenuto un riconoscimento per l'alta qualità dei suoi

prodotti, ma al tempo stesso un enorme successo commerciale. In un paese come il Giappone, dove la realizzazione di grandi film non viene incoraggiata, di norma, sebbene un regista abbia lavorato duramente

e abbia prodotto un grande film, il suo destino economico ha vita breve.

L'industria cinematografica giapponese non è particolarmente florida. Ciononostante, è innegabile che i

film dello Studio Ghibli sono andati benissimo. Vi sono tre ragioni principali.

La prima, owiamente, è I'alta qualità, il perfezionismo dei registi. Oltre a questo, i temi scelti per ogni film

rimandano sempre in qualche misura all'attualità. Per esempio, in Ponpoko i personaggi sono degli orsetti lavatori, ma allo stesso tempo rappresentano il popolo giapponese: il film rlfiette sullo sviluppo del

Giappone negli ultimi cinquant'anni. Princess Mononoke mostra come il mondo non possa essere diviso semplicisticamente in 'buoni' e 'cattivi'. I temi sono rafforzati da bellissime scenografie che ancorano le immagini nella memoria dei pubblico, e l'azione dei film è disegnata con meticolosa abilità dagli animatori

direttl da Miyazaki e Takahata. Senza questa attenzione alla qualità tecnica, non si potrebbe ottenere alcun

vero successo, per quanto possa essere accurato il piano di marketing.

La seconda ragione risiede nella continuità dei lavori dello Studio, che ha permesso al pubblico di familiarizzare con un certo stile di animazione. Non tutt i i film sono stati dei campioni d'incassi. È solo a

partire da Kiki's Delivery Service che lo sono diventati, ma l'esistenza dei due film precedenti, Il mio vicino Totoro e Lo tomba delle lucciole è fondamentale per questo successo: non hanno incassato molto, ma la loro qualità è stata esaltata dalla critica e il numero degli estimatori è cresciuto quando soiio usciti in

videocassetta e quando sono stati trasmessi in televisione. Sono queste le basi che hanno permesso i

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risultati d i K;k/. Ogni nuovo film che esce si nutre del successo di quello precedente, dando vita a una sorta

di catena della fortuna.

La terza ragione è il marketing. in Giappone i fiim non sono più il centro d'interesse deli'industria dello

spettacolo. Per richiamare un pubblico vasto, un film non può 'limitarsi' a essere bello, deve diventare una sorta di evento e questo è possibile solo con un piano di marketing mirato. il fiim deve uscire nei momento giusto e deve essere creata un'atmosfera che investa tutto il Paese e che renda il film 'ciò di cui si parla', il fenomeno 'da vedere assolutamente'.

il marketing di un film comprende molto più della semplice pubblicità. Nel caso dello Studio Ghibli, il cui budget è in qualche modo Ilmitato, si usano metodi non troppo costosi, come per esempio le campagne pubblicitarie abbinate.

Esiste anche una campagna promozionale che viene svolta in tutto il Paese poco prima dell'uscita cinematografica. ii regista in persona passa un mese girando le principali città giapponesi: ogni giorno s i

sposta in una città diversa, con un fitto programma quotidiano di interviste e partecipazioni a eventi promozionali.

Un lavoro molto frenetico e stancante. Nel caso di Spirited Awoy la campagna promozionale non è stata

fatta, perché Miyazaki era completamente esausto e non era in grado di far fronte a un tale impegno. Cosl, con l'aiuto di Lawson, sono stati creati vari eventi promozionali che si sono svolti nei suoi 7.600 negozi.

in una società come la nostra, caratterizzata da una grande varietà di spettacoli e altre forme di

intrattenimento, la promozione e il marketing sono parte integrante del processo produttivo di un film.

GHIBLI SEGNA UN RECORD

Nel 1995 lo Studio Ghibli inizia la produzione del suo undiceslmo lungometraggio animato, Princess Mononoke: tratto da una storia originale di Miyazaki, è il primo film diretto dal maestro dopo oltre cinque

anni. Lo Studio Ghibli costituisce un nuovo staff d i computer grafica per realizzare il fiim e Inizia a sviluppare delle tecniche proprie di animazione al computer.

Al tempo della sua ideazione, Princess Mononoke è un progetto molto difficile: il genere dei drammi storici

giapponesi in costume non 6 più di moda e il budget supera i due miliardi di yen, il doppio rispetto a tut t i i progetti precedenti dello Studio. Oltretutto si sa che I'awerrario, nel caso di un'eventuale uscita estiva,

sarà brossic Park2: The Lost World. ii buon senso fa pensare a un disastro commerciale.

Miyazaki, però, sogna da anni un dramma storico in costume e questa sembra essere I'ultima chance: nonostante i dubbi del partner di coproduzione coinvolti nel progetto, Tokuma Yasuyoshi - presidente della

Tokuma Shoten - dà il via alle danze.

La produzione dura quasi tre anni e il film esce finalmente nell'estate 1997. Dopo I'uscita è subito chiaro

che gli incassi supereranno di molto le aspettative: strappando addirittura il primato che E.T. deteneva dai lontano 1983. Alla fine Princess Mononoke è stato superato al botteghino da Titonic, ma l'incasso di 19,3

miliardi d i yen resta ancora oggi uno dei più alti della storia del cinema giapponese. Il film è diventato una sorta di fenomeno in patria, un argomento di conversazione che ha reso il nome dello Studio Ghibli ancora più noto.

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in questo periodo di grande successo, però, lo Studio Ghibli vive anche una tragedia: la morte a soli 47 anni, nel gennaio del 1998, di Kondou Yoshifumi, il regista di Whisper of the Heort. Kondou aveva collaborato per anni con Takahata e Miyazaki, e la sua scomparsa è stata una grande perdita per tutta Pindustria dell'animazione e per chiunque lo avesse conosciuto e avesse lavorato con lui.

Dopo Mononoke, nell'estate del 1999 esce M y Neighbors the Yamodos. Tratto dai fumetto di ishli Hisaichi, scritto e diretto da Takahata Isao, è Il primo film dello Studio completamente realizzato con disegni digitali. Pur non avendo sposato la causa del digitale, lo Studio comprende che le persone in grado di realizzare animali dipinti a mano stanno diventando sempre meno, e così si concentra sulla creazione e la fotografia digitali.

L'animazione principale e gli sfondi restano, e sono tutt'ora, dipinti a mano, ma la maggior parte degli altri processi di lavorazione da quel momento in poi vengono affidati al computer. Sfortunatamente, Yamudus non è un grande successo commerciale, nonostante I'accoglienza entusiastica della critica. Mentre si spera sempre in un successo commerciale, si cerca allo stesso tempo di introdurre qualcosa di nuovo. in un certo senso, fu quasi naturale per lo Studio Ghibli far usclre Yamadas dopo il trionfo d i Mononoke.

LE ATTIVITÀ INTERNAZIONALI

Circa dieci anni fa, l'uscita commerciale all'estero dei film dello Studio Ghibli si limitava principalmente a Hong Kong e Taiwan. Le cose cominciano a cambiare verso la metà degli anni '90: Totoro esce in alcune sale cinematografiche degli Stati Uniti e, poco dopo, la 20th Century Fox Home Entertainment lo distribuisce in home-video vendendo quasi mezzo milione di videocassette. Nello stesso periodo Ponpoka viene scelto per rappresentare il Giappone aillOscar nella categoria del miglior film straniero.

Nel 1996, poi, Disney propone una partnership con Ghibli che include la distribuzione di tutt i i film dello Studio nel mondo, incluso Princess Mononoke, ancora in fase di produzione. Lo Studio Ghibli voleva trovare una societb internazionale per creare una partnership, una società che comprendesse veramente l'animazione e che trattasse seriamente i propri film. Disney sembrava trovarsi perfettamente d'accordo con la filosofia dello Studio.

La prima uscita Dlsney di un film dello Studio Ghibll è la distribuzione in video sui mercato nordamericano di Kiki's Delivery Service, che nel settembre del 1998 ottiene un ottimo risultato.

Nell'ottobre dei 1999 Princess Mononoke esce al cinema in Nord America: l'incasso è alquanto deludente, ma la critica si dimostra ancora una volta entusiasta. Mononoke esce anche in Francia nel gennaio 2000,

con grande successo anche commerciale. li fiim, in seguito, viene distribuito in Italia, Spagna, Germania e altri paesi europei. Oltre a lavorare con Disney nella distribuzione cinematografica internazionale, lo Studio Ghibli lavora con Disney anche per il mercato video. Per quanto riguarda i film prodotti dopo Mononoke, Ghibli e Disney hanno optato per la distribuzione di ogni singolo titolo paese per paese.

IL CAPOLAVORO

Nel luglio 2001 esce Lo città incantata, il capolavoro di Miyazaki, che in Giappone batte il record di spettatori di Titonic.

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Nel momento in cui sto scrivendo (ottobre 2001), il film è ancora nelle sale, e il suo record di 18 milioni di

spettatori ha superato anche Titanic. Sebbene I'attenzione si sia concentrata molto sui risultati d i

botteghino, il successo del film non sarebbe mai stato possibile senza la calda accoglienza della critica, che ha fatto s i che persone di tutte le età e di tutto il Giappone abbiano sentito il desiderio di vedere il film.

Mentre Lo città incantato era in produzione, Miyazaki ha portato a termine anche un altro progetto, il Museo d'Arte Ghibli, a Mitaka. il Museo non nasce solo per poter osservare disegni e simili. Per un certo verso, I'edificio del Museo h esso stesso un'opera d'arte. È anche uno spazio che offre alla gente l'opportunità di fare una ricca varietà di esperienze. ii Museo d'Arte Ghibli ha aperto il 1" ottobre 2001.

È un vero peccato che Tokuma Yasuyoshi, che ha reso possibile la realizzazione di entrambi i progetti, sia

scomparso nel settembre 2000 senza poter vedere completato nessuno dei due progetti. Aveva 78 anni.

A partire da Princess Mononoke, lo Studio Ghìbli sembra essere camblato. Il nome dello Studio è noto quasi

a tutt i e ha molte più responsabilità nei confronti della società in generale. Le aspettative sono sempre più alte. Per non deludere queste aspettative, penso che lo Studio non dovrebbe limitarsi a cercare di compiacere la gente e dovrebbe continuare sulla stessa strada, cercando sempre di esplorare qualcosa di nuovo. Il che significa che lo Studio Ghibli ora si trova ad affrontare un terzo stadio del suo sviluppo. il Museo d'Arte Ghibli può esserne una parte perche è un luogo fisico, è qualcosa di diverso dalla produzlone di film. E nei film che realizza, lo Studio Ghibli fornirà sempre un nuovo tipo dl spettacolo, mantenendo

sempre intatta la sua identità unica.

Suzuki Toshio

(producer Studio Ghibli)

Le parole con cui Suzuki Toshio concludeva il suo intenso racconto della storia dello Studio Ghibli nel 2001 non avrebbero potuto essere più profetiche. Difatti dopo il successo mondiale de La città Incantata, vincitore deil'orso d'oro al Festival di Berlino 2002 e dell'oscar come miglior lungometraggio animato nei

2003, il cammino dello Studio non si sarebbe affatto arrestato, conducendolo piuttosto verso nuovi

traguardi.

Mentre il Museo d'Arte Ghibli si sarebbe sempre più affermato come un'attrattiva turistica nazionale e internazionale, nel 2004 il successivo film di Miyazaki Hayao, intitolato Il costello errante di Howl, avrebbe suscitato un grandissimo interesse, sia in Giappone che ail'estero. Presentata in concorso al Festival di Venezia del 2004, l'anno successivo la pellicola sarebbe valsa a Miyazaki un Leone d'Oro alla carriera,

riconoscimento mai assegnato prima a un regista di animazione.

Nel 2006 avrebbe quindi visto la luce I racconti di Terramare, un nuovo film a firma Miyazaki, ma tra la sorpresa generale il nome accanto aii'ormai celebre cognome era però quelio di Goro, primogenito di Hayao, precedentemetite impegnatosi come direttore del Museo d'Arte Giiibli e ora ai suo debutto cori?e

regista di animazione. Benché inesperto, il giovane Mitazaki Goro avrebbe colpito per la sua forte presa di

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posizione stilistica e intellettuale nel voler dichiaratamente dare vita a un 'neoclassicimo deil'animazione

giapponese'.

Dopo aver realizzato nuovi cortometraggi per il Museo, lo stesso Miyazaki Hayao sarebbe quindi tornato

nuovamente alla regia e alle matite per animare il favoloso Ponyo sullo scogliera, un film schiettamente diretto a un pubblico Infantile la CUI intensità ha lasciato a bocca aperta e conquistato la critica e il pubblico

di tutto il mondo.

Nel momento in cui viene redatto questo addendum, è da poco uscito in Giappone l'ultimo film dello Studio Ghibli, intitolato Arrietty. A firmare la regia è una giovane promessa nata in seno allo Studio stesso:

Yonebayashi Hiromasa, stimato sia da Miyazaki Hayao che da Suzuki Toshio come il piò talentuoso tra gli animatori non veterani del loro staff. Basato su un soggetto che lo stesso Miyazaki Hayao aveva concepito più di trent'anni fa, ma sviluppato con le energie del giovane regista, Arrietty ha già riscosso un enorme successo in Giappone, e si appresta ora a uscire dai confini nipponici per conquistare le platee internazionali. Anche in questo film, la tradizione dell'animazione giapponese s i rinnova e si sposa con le

visioni di una nuova generazione di animatori, che potrà forse contribuire a portare il marchio dello Studio Ghibli in una futura e ulteriore fase della sua storia. Una storia che è già divenuta parte della storia del cinema mondiale.

Gualtiero Cannarsi

(adattatore delle opere dello Studio Ghibli per Lucky Red)

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LA TECNOLOGIA ITALIANA AL SERVIZIO DELLO STUDIO GHIBLI

Tutti gli appassionati d i animazione conoscono lo Studio Ghibli e Miyazaki Hayao, ma pochi sanno che, sin dal 1996, la tecnologia usata per la produzione dei loro film è interamente sviluppata in Italia.

I fiim dello Studio Ghibli sono realizzati con tecniche tradizionali, disegnando le animazioni su carta: ci s i potrebbe chiedere, quindi, in cosa consista questo 'motore tecnologico' italiano. In realtà, a partire dai primi anni '90, gli studi di animazione di tutto il mondo hanno iniziato a utilizzare tecniche digitali a supporto dei tradizionali metodi di produzione, trattando digitalmente le animazioni disegnate su carta attraverso un processo di lavorazione che prevede la digitallzzazione dei disegni con uno scanner, il loro trattamento (clean-up) per la successiva fase di colorazione e il montaggio finale 'sotto camera' con l'aggiunta degli effetti speciali. Un processo spesso indicato con il neologismo 'tradigitak'.

Studio Ghibli ha introdotto per la prima volta i'uso delle tecnologie digitali in alcune scene del fiim Principessa Mononoke, e tut t i i fiim successivi sono stati realizzati utilizzando tecnologie digitali.

Quando ne1 '96 lo Studio Ghibli declse di dotarsi di tecnologie che sostituissero la camera verticale e la fase di colorazione con acrliici dei fogli di acetato (cel), lo stesso Miyazaki venne coinvolto per scegliere la tecnologia più adatta alle esigenze dello Studio. La sua scelta cadde su Toonz, un prodotto dlstribuito dall'azienda canadese Softimage, che eccelleva nella rappresentazione fedele del tratto in tutte le sue sfumature, requisito imprescindibile per il maestro Mlyazaki.

Nessuno a Tokyo sapeva che Toonz (allora Softimage Toonz), pur essendo distribuito in esclusiva mondiale da Softlmage, era in realtà al 100% un prodotto Italiano, sviluppato dalla Digltal Video di Roma, una giovane azienda nata dal talento di un gruppo di sviluppatori provenienti dali'istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Nel corso degli anni, DlgitalVldeo ha conquistato - grazie ai successi ottenuti dai suo prodotto, adottato nel frattempo da colossi deii'animazione quali Fox, Universal e altri ancora - un credito internazionale senza precedenti per la tecnologia software italiana, ed è divenuta interlocutrice diretta dello Studlo Ghibll.

Questa collaborazione si è rafforzata fino a consolidarsi In uno strettissimo rapporto, suggellato nel 2007 dalla firma di un contratto d i sviluppo nel quadro del quale Studio Ghibll ha a oggi pieno accesso alle risorse tecnologiche di Digital Video e produce i suoi progetti con una speciale versione del software Toonz (chiamata Toonz Ghibli Special Version) che vede coliaborare. per la parte relativa alla interfaccia utente, anche Il gruppo di sviluppo software dello Studlo.

Contatti per Digital Video Claudio Mattei Roma, Via S. Bargelllni4, 00157 Roma Tel i39 06 4325 2306