#giorgiogori: “anche noi siamo #parigi, anche noi non abbiamo paura”

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PORTAVOCE PALAZZO FRIZZONI - P.ZZA MATTEOTTI, 27 tel. 035 399.156 cell. 329 1749814 24122 BERGAMO e-mail: [email protected] sito: http://www.comune.bergamo.it 16 novembre 2015 Gori: ANCHE NOI SIAMO PARIGI, anche noi NON ABBIAMO PAURAIl testo integrale dellintervento tenuto dal Sindaco di Bergamo durante il Consiglio Comunale del 16 novembre Cari colleghi della Giunta, cari consiglieri, cari concittadini, i brutali fatti accaduti a Parigi venerdì sera ci hanno turbato profondamente. Era già accaduto pochi mesi fa, quando un attacco sanguinario prese di mira la redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo. Questa volta è ancora peggio, se possibile. Non solo per il numero delle vittime, impressionante. Quanto perché il fuoco che uccide e ferisce cittadini normali, in luoghi normali i luoghi di svago di un normale venerdì sera -, nel cuore dell’Europa, ci fa sentire tutti nel mirino, tutti a rischio, nessuno al riparo. La tragedia che colpisce la Francia colpisce in realtà ognuno di noi. Non servono molte parole per dire quale sia il nostro dolore per le 132 vite spezzate venerdì sera tra cui quella di una ragazza italiana, Valeria Solesin -, quanto ci sentiamo vicini alle loro famiglie; né quanto ferma, implacabile, sia la nostra condanna verso gli autori della strage. Non c’è alcuna possibile giustificazione per una simile manifestazione di malvagità. La nostra mente si interroga su cosa accadrà ora, su quale possa o debba essere la nostra risposta. Lo scopo delle bombe e dei proiettili è quello di farci sentire in pericolo, di spaventarci. Uno stadio, una sala concerti, un ristorante: l’attacco di venerdì 13 si è rivolto ai luoghi di divertimento che caratterizzano il nostro stile di vita, con l’obiettivo di farci chiudere in casa. Perché ogni genitore, in qualunque città d’Europa, debba d’ora in poi stare in pensiero, sapendo che i suoi figli sono in giro, a cena con gli amici o ad ascoltare un gruppo musicale. Ecco perché credo che la prima risposta debba essere questa: continuare a vivere come prima. Non ci facciamo intimorire. Non consentiamo a nessuno di segregare la nostra libertà. E’ il nostro primo bene ed il principale valore su cui è costruita l’Europa. Quella dichiarata dal jihadismo è una guerra è stato detto , una guerra mondiale alla libertà di tutte le persone (anche delle persone musulmane). Ma se i militanti pazzi dell’ISIS pensano di sconfiggere la libertà, si sbagliano di grosso. Oggi possiamo forse dubitare della nostra incolumità, non della vittoria della libertà.

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Il testo integrale dell’intervento tenuto dal #Sindaco di #Bergamo #GiorgioGori in apertura del #ConsiglioComunale del 16 novembre in ricordo delle vittime di #Parigi. #AvecParis #PrayforParis #ParisAttacks "Il rischio che corriamo è che tra le vittime dei nuovi attacchi, grazie alla paura, vi sia l’idea di un’Europa libera e accogliente, generosa, capace di abbracciare le diversità, basata sui valori di libertà, eguaglianza e fraternità, volta all’apertura e all’inclusione. Oggi diciamo NO anche all’equivoco buonista che in alcuni casi arriva a sacrificare i segni della nostra cultura per falso rispetto, “per non offendere” le sensibilità altrui. Ma parimenti diciamo NO ad ogni chiusura xenofoba e razzista. SI’ al dialogo tra le culture, SI’ alla libertà di culto, SI’ all’accoglienza di chi ha diritto di chiedere protezione. ANCHE NOI SIAMO PARIGI, ANCHE NOI NON ABBIAMO PAURA."

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  • PORTAVOCE

    PALAZZO FRIZZONI - P.ZZA MATTEOTTI, 27 tel. 035 399.156 cell. 329 1749814 24122 BERGAMO e-mail: [email protected] sito: http://www.comune.bergamo.it

    16 novembre 2015

    Gori: ANCHE NOI SIAMO PARIGI, anche noi NON ABBIAMO PAURA

    Il testo integrale dellintervento tenuto dal Sindaco di Bergamo durante il Consiglio Comunale del 16 novembre

    Cari colleghi della Giunta, cari consiglieri, cari concittadini,

    i brutali fatti accaduti a Parigi venerd sera ci hanno turbato profondamente. Era gi accaduto pochi mesi

    fa, quando un attacco sanguinario prese di mira la redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo. Questa

    volta ancora peggio, se possibile. Non solo per il numero delle vittime, impressionante. Quanto perch il

    fuoco che uccide e ferisce cittadini normali, in luoghi normali i luoghi di svago di un normale venerd sera -,

    nel cuore dellEuropa, ci fa sentire tutti nel mirino, tutti a rischio, nessuno al riparo. La tragedia che colpisce

    la Francia colpisce in realt ognuno di noi.

    Non servono molte parole per dire quale sia il nostro dolore per le 132 vite spezzate venerd sera tra cui

    quella di una ragazza italiana, Valeria Solesin -, quanto ci sentiamo vicini alle loro famiglie; n quanto

    ferma, implacabile, sia la nostra condanna verso gli autori della strage. Non c alcuna possibile

    giustificazione per una simile manifestazione di malvagit.

    La nostra mente si interroga su cosa accadr ora, su quale possa o debba essere la nostra risposta.

    Lo scopo delle bombe e dei proiettili quello di farci sentire in pericolo, di spaventarci.

    Uno stadio, una sala concerti, un ristorante: lattacco di venerd 13 si rivolto ai luoghi di divertimento che

    caratterizzano il nostro stile di vita, con lobiettivo di farci chiudere in casa. Perch ogni genitore, in

    qualunque citt dEuropa, debba dora in poi stare in pensiero, sapendo che i suoi figli sono in giro, a cena

    con gli amici o ad ascoltare un gruppo musicale.

    Ecco perch credo che la prima risposta debba essere questa: continuare a vivere come prima. Non ci

    facciamo intimorire. Non consentiamo a nessuno di segregare la nostra libert. E il nostro primo bene ed il

    principale valore su cui costruita lEuropa.

    Quella dichiarata dal jihadismo una guerra stato detto , una guerra mondiale alla libert di tutte le

    persone (anche delle persone musulmane). Ma se i militanti pazzi dellISIS pensano di sconfiggere la libert,

    si sbagliano di grosso. Oggi possiamo forse dubitare della nostra incolumit, non della vittoria della libert.

  • PORTAVOCE

    PALAZZO FRIZZONI - P.ZZA MATTEOTTI, 27 tel. 035 399.156 cell. 329 1749814 24122 BERGAMO e-mail: [email protected] sito: http://www.comune.bergamo.it

    Nel momento in cui sono minacciati dobbiamo anzi amare di pi i nostri valori, le nostre conquiste e le

    nostre tradizioni. Dobbiamo rifiutare e combattere lestremismo, il fanatismo e la follia religiosa. Ma

    dobbiamo avere la capacit di distinguere tra chi pericoloso e chi in pericolo, e dobbiamo avere la forza

    di includere e di dialogare.

    Voglio ringraziare a questo proposito la Comunit islamica di Bergamo per aver prontamente condannato,

    senza mezzi termini, la strage di venerd.

    Sono oltre un miliardo e mezzo, nel mondo, i musulmani che come noi si sentono colpiti dalle bombe e dai

    kalashnikov di Parigi: da loro giusto aspettarsi una chiara dissociazione dai crimini dellISIS.

    E del resto va ricordato che il primo obiettivo della guerra scatenata dai jihadisti radicali proprio lIslam

    moderato, e con questo i milioni di musulmani pacifici, rispettosi delle nostre leggi, che vivono in Europa,

    nelle nostre citt.

    Non paura quella che sentiamo nel cuore. Piuttosto tristezza, e profonda preoccupazione. Preoccupazione

    che lodio possa generare odio, che il terrore possa avvelenare i nostri cuori e appunto, trasformarsi in odio.

    E esattamente ci che vogliono gli assassini dellISIS.

    Il rischio che corriamo che tra le vittime dei nuovi attacchi, grazie alla paura, vi sia lidea di unEuropa

    libera e accogliente, generosa, capace di abbracciare le diversit, basata sui valori di libert, eguaglianza e

    fraternit, volta allapertura e allinclusione.

    Badate bene: non allappiattimento delle identit, non al loro annacquamento.

    Oggi diciamo NO anche allequivoco buonista che in alcuni casi rivelando un inaccettabile pregiudizio

    razziale arriva a sacrificare i segni della nostra cultura per falso rispetto, per non offendere le sensibilit

    altrui.

    Ma parimenti diciamo NO ad ogni chiusura xenofoba e razzista. SI al dialogo tra le culture, SI alla libert di

    culto, SI allaccoglienza di chi ha diritto di chiedere protezione. Del resto, come non vedere che migliaia di

    migranti che chiedono aiuto allEuropa scappano dagli stessi pazzi che hanno portato la morte nel cuore di

    Parigi?

    SI, anche ad un rafforzamento delle misure di sicurezza e dei controlli. SI ad unadeguata repressione della

    violenza, capace di estirpare le radici di questa malvagit, di sconfiggere la barbarie terrorista alla sua

    fonte, nei Paesi in cui ha le basi.

  • PORTAVOCE

    PALAZZO FRIZZONI - P.ZZA MATTEOTTI, 27 tel. 035 399.156 cell. 329 1749814 24122 BERGAMO e-mail: [email protected] sito: http://www.comune.bergamo.it

    Per quanto ci riguarda pi da vicino, lo ripeto: nessuna sottomissione. Ma la rivendicazione delle nostre

    radici non pu essere separata dallinsegnamento cristiano che in ogni uomo, di qualunque provenienza,

    colore e religione ci spinge a vedere un fratello. FRATENITE, non lo dimentichiamo.

    Sappiamo che forse non sar lultimo episodio di questo tipo. LEuropa chiamata ad una prova durissima,

    bisogna saperlo. Ma per questo che dobbiamo ricordarci chi siamo, tenere a mente che siamo stati capaci

    di sconfiggere il nazismo e qui in Italia anche il terrorismo, e che senza piegarci siamo tornati a vivere.

    Della notte tragica di Parigi ci resteranno impressi i volti sgomenti, le immagini di sangue, il rumore delle

    esplosioni. Ma non solo: di quella notte vorrei ricordassimo anche le porte aperte per chi cercava riparo, e i

    tassametri staccati spontaneo gesto di soccorso e di servizio civile. E poi in tutto il mondo, e a Bergamo

    con particolare commozione, i fiori, i pensieri, il tricolore di Francia, le note della Marsigliese che

    riascolteremo tra poco, le candele.

    In omaggio alle vittime, per affermare con forza che ANCHE NOI SIAMO PARIGI, che anche noi NON

    ABBIAMO PAURA, vi invito ora ad un minuto di silenzio.

    Giorgio Gori