giornalino novembre

8
Spirito e parola Mensile della parrocchia dello Spirito Santo - N°31 - 7 Novembre 2010 La luce irrompe nelle tenebre di Giovanni Dazzi Il mese di Novembre, per le sue ricorrenze e le sue lunghe notti, porta a pensare al tema della morte e della vita. Purtroppo molti cristiani, anche praticanti (i sondaggi sono impietosi), sembrano credere sempre meno alla vita eterna e non sembra siano stati toccati dall’insegnamento di Gesù in proposito. La morte è diventata un tabù: si muore lontano dagli occhi e dagli aetti, intubati in fredde stanze ospedaliere, da soli. Questa rimozione riguarda ancora di più i bambini, si ritiene che non debbano vedere, per non rimanere impressionati. Anche per gli anziani si cerca sempre la causa della morte, l’errore medico, anche quando si muore di semplice mortalità.. Attorno ai malati ha luogo la messa in scena per non fare sapere loro le proprie reali condizioni. Il momento della morte, invece, è il coronamento della propria esistenza e un dono che si fa a chi resta, per aiutarli a vivere. Il prefazio della messa per i defunti recita: “La vita non viene tolta, ma trasformata”. Attraverso la morte, la vita, trasformata e arricchita dal patrimonio di bene che la persona porta con sé, entra nella pienezza della condizione divina, una condizione di pienezza denitiva. La vita che ci viene donata è eterna, non tanto per la durata, quanto per la sua qualità. Non ripetiamo l’errore di Maria Maddalena che, rimanendo rivolta verso il sepolcro a piangere Gesù morto, non lo riconosce, vivo e vivicante, realmente e concretamente presente dietro di lei, continuando a cercare tra i morti Colui che è vivo! Come Gesù, anche i nostri morti sono vivi, e continuano la loro esistenza nella sfera dell’amore di Dio, dove tutti ci ritroveremo! Giovanni Dazzi (Lc 20,27-38) In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza gli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza gli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare gli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Gesù rispose loro: «I gli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono gli della risurrezione, sono gli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui». Contro Gesù si scatena l’oensiva nale. A ondate successive Gesù ha subito gli attacchi e li ha zittiti, dei sommi sacerdoti, degli scribi, gli anziani e i farisei, che rimasero meravigliati per la sua risposta e tacquero. Adesso è la volta dei sadducei. Fanno parte dell’aristocrazia sacerdotale, economica, del paese. Scrive Luca, siamo al cap. 20, versetto 27, “gli si avvicinarono alcuni sadducei”, il nome deriva da da Sado, sacerdote al tempo del Re Davide. All’epoca di Gesù detenevano il potere economico, erano l’aristocrazia sacerdotale nobiliare di Israele. “I quali dicono che no c’è risurrezione”. Il termine “risurrezione” appare per la prima volta nel Libro di Daniele, ma i sadducei, estremamente conservatori, riconoscono come ispirata, cioè come parola di Dio, soltanto i libri della legge, la Torah. Quindi non riconoscono né i profeti, gli scritti successivi. E non credono alla risurrezione, stanno così bene in questa terra che non hanno bisogno di pensare alla vita successiva. Segue a pagina 6(...) Dio non è dei morti, ma dei viventi Commento al Vangelo. XXXII Domenica Tempo Ordinario Dio è un rifugio nella tempesta

Upload: federico-de-tomasi

Post on 21-Mar-2016

212 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

Giornalino Novembre

TRANSCRIPT

Spirito e parolaM e n s i l e d e l l a p a r r o c c h i a d e l l o S p i r i t o S a n t o - N ° 3 1 - 7 N o v e m b r e 2 0 1 0

La luce irrompe nelle tenebre

di Giovanni DazziIl mese di Novembre, per le sue ricorrenze e le sue lunghe notti, porta a pensare al tema della morte e della vita. Purtroppo molti cristiani, anche praticanti (i sondaggi sono impietosi), sembrano credere sempre meno alla vita eterna e non sembra siano stati toccati dall’insegnamento di Gesù in proposito.La morte è diventata un tabù: si muore lontano dagli occhi e dagli a!etti, intubati in fredde stanze ospedaliere, da soli. Questa rimozione riguarda ancora di più i bambini, si ritiene che non debbano vedere, per non rimanere impressionati. Anche per gli anziani si cerca sempre la causa della morte, l’errore medico, anche quando si muore di semplice mortalità.. Attorno ai malati ha luogo la messa in scena per non fare sapere loro le proprie reali condizioni. Il momento della morte, invece, è il coronamento della propria esistenza e un dono che si fa a chi resta, per aiutarli a vivere.Il prefazio della messa per i defunti recita: “La vita non viene tolta, ma trasformata”. Attraverso la morte, la vita, trasformata e arricchita dal patrimonio di bene che la persona porta con sé, entra nella pienezza della condizione divina, una condizione di pienezza de"nitiva.La vita che ci viene donata è eterna, non tanto per la durata, quanto per la sua qualità. Non ripetiamo l’errore di Maria Maddalena che, rimanendo rivolta verso il sepolcro a piangere Gesù morto, non lo riconosce, vivo e vivi"cante, realmente e concretamente presente dietro di lei, continuando a cercare tra i morti Colui che è vivo!Come Gesù, anche i nostri morti sono vivi, e continuano la loro esistenza nella sfera dell’amore di Dio, dove tutti ci ritroveremo!

Giovanni Dazzi

(Lc 20,27-38) In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza !gli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza !gli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare !gli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie?Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Gesù rispose loro: «I !gli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono !gli della risurrezione, sono !gli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei

morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».Contro Gesù si scatena l’o!ensiva "nale. A ondate successive Gesù ha subito gli attacchi e li ha zittiti, dei sommi sacerdoti, degli scribi, gli anziani e i farisei, che rimasero meravigliati per la sua risposta e tacquero. Adesso è la volta dei sadducei. Fanno parte dell’aristocrazia sacerdotale, economica, del paese. Scrive Luca, siamo al cap. 20, versetto 27, “gli si avvicinarono alcuni sadducei”, il nome deriva da da Sado, sacerdote al tempo del Re Davide. All’epoca di Gesù detenevano il potere economico, erano l’aristocrazia sacerdotale nobiliare di Israele. “I quali dicono che no c’è risurrezione”. Il termine “risurrezione” appare per la prima volta nel Libro di Daniele, ma i sadducei, estremamente conservatori, riconoscono come ispirata, cioè come parola di Dio, soltanto i libri della legge, la Torah. Quindi non riconoscono né i profeti, né gli scritti successivi. E non credono alla risurrezione, stanno così bene in questa terra che non hanno bisogno di pensare alla vita successiva. Segue a pagina 6(...)

D i o n o n è d e i m o r t i , m a d e i v i ve n t iCommento al Vangelo. XXXII Domenica Tempo Ordinario

Dio è un rifugio nella

tempesta

N°31, Novembre 2010 Spirito e parola 2

“ Fa c c i a m o f r u t t a r e l ’a m o r e e i va l o r i t r a s m e s s i d a i n o s t r i c a r i ““Se non ci sentiamo testimoni, è poca cosa abbellire tombe e chiese”

Mi sbrigo a rigovernare in cucina, voglio andare al cimitero. Lo chiamo familiarmente “ il nostro cimitero”, perchè lì ci sono i

nonni, gli zii e i miei genitori. Per fortuna oggi c’è pochissima gente, rifuggo sempre dal chiasso, specie in questo luogo,mi sembra una profanazione. Vado da una tomba all’altra spolverando, accendendo lumini, posizionando qualche !ore. Mormoro preghiere sottovoce, con mia madre borbotto che i suoi !ori preferiti non li ho trovati, ma so che andrà bene anche questo vasetto. Del resto con lei e anche con mio padre parlo spesso, sentendoli vicini a me nei gesti quotidiani, nelle di"coltà, nelle gioie. Mi a#retto alla tomba di

mia nonna, che mi sorride da una foto sbiadita in bianco e nero. Se ne è andata da tanto tempo: era il 1974, morì a casa, dopo una lunga malattia, circondata dalla famiglia intera. Erano lontani i tempi dell’ospedalizzazione e delle badanti: la !glia e la nuora la curarono insieme, con a#etto e fatica condivise, senza chiedersi altro. Al cimitero, quando la bara fu calata nella terra, all’improvviso l’ ultima nipotina, di 4 anni, in!lò la manina nella mia, chiedendo: “ Perchè seminiamo la nonna? “ Allora ero una ragazzina, non seppi rispondere. $Quella domanda però mi rimase nel cuore e mi si ripresentò spesso. Seminiamo perchè rimanga , rinasca e faccia frutti ciò che nei nostri defunti c’è stato di buono: le loro virtù, i loro valori, la loro fede. Ed è l’ amore

che ci ha unito a loro a renderlo possibile. A volte penso che trovino pace in questo, nel vedere continuare in altri il loro cammino. L’ ateo Foscolo scriveva:” Solo chi non lascia eredità d’ a#etti poca pace ha nell’urna”. Se non ci sentiamo portatori di questo testimone ( che inevitabilmente dovremo passare), forse è davvero poca cosa abbellire le tombe di !ori e lumini. O le chiese di sfarzo e lusso. Forse a Gesù ( anche Lui è un nostro defunto) importa molto di più che ciascuno di noi continui, con l’ aiuto del Suo Spirito, a far fruttare “semi” di verità e vita, primo fra tutti il dono che ci è arrivato con la Resurrezione: il segno della vittoria della vita sulla morte, del bene sul male.

Tiziana Bagni

“ L o n t a n i , m a u n i t i d a l l a f e d e e d a l l a M e n s a d e l S i g n o r e ”Nonostante le vacanze estive ‘allontanino’ i componenti della parrocchia, il momento della Messa

riunisce tutti come in una grande famigliaLa nostra ri%essione parte da un episodio successo in questa calda estate. Ogni domenica si è andati in una chiesa diversa, ed

in una di queste occasioni, mentre si passeggiava verso la Messa col profumo del mare nel naso, Angela chiede: “ Ma don Mario cosa sta facendo?” La nostra risposta è naturalmente stata: “ Si prepara per celebrare la Messa!” Lei dopo una breve ri%essione silenziosa: “ E l’Elena (Volpe) e tutti gli altri miei amici?”Noi: “Stanno andando a Messa

proprio come noi!”Lei: “ Tutti da don Mario?!”Noi: “ No, molti saranno in vacanza come noi, questo non toglie che verso quest’ora andranno a Messa!”Lei: “ Allora andiamo tutti a Messa!” esclama con aria molto soddisfatta. Questo bel pensiero ci ha accompagnato tutto il giorno: ovunque fossimo tutti noi amici della stessa parrocchia e fratelli nella fede stavamo facendo la stessa cosa ….. avvicinandoci alla Mensa del Signore. Che bello!!!! È proprio come in una famiglia: si và e si viene ma ci si ritrova sempre tutti a tavola!

Un’altra cosa bella è stata tornare in parrocchia e trovare gli amici nostri e dei bimbi pronti a ripartire tutti con questa idea: “Allora quando ci rivediamo?!” le giovani coppie, i ragazzi col catechismo e coi loro progetti per stare insieme. Tutti pronti per ricominciare con qualche componente in più …. soprattutto noi delle giovani coppie ma anche tutta la parrocchia, visto che, in questa estate ci siamo arricchiti di qualche piccolo nuovo membro della comunità!

Barbara e Francesco Pozzani

Sabato 27 Novembre, alle ore 20:00....Ad un anno esatto dalla tua operazione festeggiamo insieme con una polentata in parrocchia!!! Partecipate numerosi.

Tanti auguri Don!!

Riflessioni

N°31, Novembre 2010 Spirito e parola 3

DIO ESISTE?Durante una lezione, un professore lanciò una s!da ai suoi alunni con la seguente domanda:"Dio creò tutto quello che esiste? " "Un alunno rispose con coraggio:" Sì, Lui creò tutto ... ""Realmente Dio creò tutto quello che esiste?" domandò di nuovo il maestro. Sì signore, rispose il giovane. Il professore rispose: "Se Dio ha creato tutto quello che esiste, Dio ha fatto anche il male, visto che esiste il male! E se stabiliamo che le nostre azioni sono un ri%esso di noi stessi, Dio è cattivo!" Il giovane ammutolì di fronte alla risposta del maestro, inorgoglito per aver dimostrato, ancora un volta, che la fede era un mito. Un altro studente alzò la mano e disse: "Posso farle una domanda, professore?" "Logico, fu la risposta del professore. Il giovane si alzò e chiese:" Professore, il freddo esiste?" "Però che domanda è questa? ... Logico che esiste, o per caso non hai mai sentito freddo?" Il ragazzo rispose: "In realtà, signore, il freddo non esiste.

Secondo le leggi della Fisica, quello che consideriamo freddo, in realtà è I'assenza di calore. Ogni corpo o oggetto lo si può studiare quando possiede o trasmette energia; il calore è quello che permette al corpo di trattenere o trasmettere energia. Lo zero assoluto è I'assenza totale di calore; tutti i corpi rimangono inerti, incapaci di reagire, però il freddo non esiste. Abbiamo creato questa de!nizione per descrivere come ci sentiamo quando non abbiamo calore". "E, ... esiste I'oscurità?", continuò lo studente. I l professore rispose: "Esiste".Il ragazzo rispose: "Neppure I'oscurità esiste. L'oscurità, in realtà, è I'assenza di luce. La luce la possiamo studiare, I'oscurità, no! Attraverso il prisma di Nichols, si può scomporre la luce bianca nei suoi vari colori, con le sue di#erenti lunghezze d'onda. L'oscurità, no! ...Come si può conoscere il grado di oscurità in un determinato spazio? In base alla quantità di luce presente in quello spazio. L'oscurità è una de!nizione usata dall'uomo per descrivere il grado di buio quando non c'è luce".

Per concludere, il giovane chiese al professore: "Signore, il male esiste?" E il professore rispose: "Come ho a#ermato all'inizio, vediamo stupri, crimini, violenza in tutto il mondo. Quelle cose sono del male" Lo studente rispose: " I l male non esiste, Professore, o per lo meno non esiste da se stesso. Il male è semplicemente I'assenza di bene ... Conformemente ai casi anteriori, il male è una de!nizione che l'uomo ha inventato per descrivere I'assenza di Dio. Dio non creò il male... Il male è il risultato dell'assenza di Dio nel cuore degli esseri umani. Lo stesso succede con il freddo, quando non c'è calore, o con I'oscurità, quando non c'è luce". Il giovane fu applaudito da tutti in piedi, e il maestro, scuotendo la testa, rimase in silenzio. Il rettore dellrUniversità, che era presente, si diresse verso il giovane studente e gli domandò: "Qual è il tuo nome?" La risposta fu: "Mi chiamo Albert Einstein". Dio è una realtà "non tangibile" ma abita nel nostro cuore impariamo ad ascoltarlo ...

“ D i o e s i s t e ? ”Una storia che ci dà una lezione di vita

a cura di Sara Fiorini- La voce dei giovani -!

"#$$#!%&''#(!)&'!*+*,*#'&!-+!+-./.!&0!&1.,*.+#+%&!/*#22*.3

Da quasi un mese i ragazzi del dopo cresima, ormai assodati in un forte e compatto gruppo misto di diverse età, si stanno incontrando la domenica sera per un incontro con noi educatori, in cui c’è ancora più modo, settimanalmente, di conoscerci meglio l’un con l’altro… Si è partiti dalla terra… come

in tutti i viaggi. Ognuno di noi ha cercato di spiegare quale pezzo di terra si sente, le caratteristiche che ritiene di possedere, di poter esprimere.. dalla condivisione, dallo scambio reciproco, sono emersi particolari davvero interessanti che fanno assaporare ancor di più la ricchezza di questo gruppo,

così eterogeneo e dunque ricco di sfumature, di idee, creatività e tantissima carica…!Grazie allora ragazzi, da parte di tutti noi, perché siamo riusciti ad aprire davvero un nuovo capitolo in questa nostra grande famiglia, e lo stiamo proprio scrivendo insieme, nessun escluso!...Andiamo avanti così!!!

Riflessioni

N°31, Novembre 2010 Spirito e parola 4

I m m a g i n i d a G e r u s a l e m m e

Istantanee di quotidianità, fede e luoghi sacri scattate dal giornalista e studioso Massimo Tassi che si trova proprio in questi giorni nella città santa

Istantanee di quotidianità, fede e luoghi sacri scattate dal giornalista e studioso Massimo Tassi che si trova proprio in questi giorni nella città santa

Armi Saracene Fedeli in adorazione

Immagine di Gerusalemme, il Santo Sepolcro

Foto di Massimo Tassi

N°31, Novembre 2010 Spirito e parola 5

I m m a g i n i d a G e r u s a l e m m e Istantanee di quotidianità, fede e luoghi sacri scattate dal giornalista e studioso Massimo Tassi che si trova proprio in questi giorni nella città santa

Vista notturna sul Muro del Pianto

Ingresso del Santo Sepolcro Immagini di quotidianità

Foto di Massimo Tassi

N°31, Novembre 2010 Spirito e parola 6

Segue da pagina 1 (...)“E gli posero questa domanda: «Maestro»”, ecco è questa la falsità tipica curiale, perché vogliono screditare Gesù, vogliono di!amarlo, soprattutto vogliono ridicolizzarlo, ma gli si avvicinano con questo titolo di gentilezza, Maestro. In realtà non intendono apprendere, ma giudicare e condannare.“«Mosè ci ha prescritto»”, loro si rifanno a Mosè. “«Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma senza "gli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello»”. Questa era la legge de levirato contenuta nel libro del Deuteronomio e in altri testi della Bibbia, che era stata stabilita a#nché, scrive la scrittura, “il suo nome non sia estinto da Israele”. La maniera per perpetuare se stessi era che il "glio portasse il proprio nome, così che alla morte ci sarebbe stato sempre uno con il suo nome, e così via per tutti i tempi. Allora, se una persona senza "gli, la moglie veniva messa incinta dal cognato. E il "glio che sarebbe nato, avrebbe portato il nome del defunto. Questa era la legge chiamata “del levirato”. Continua Gesù, “«C’erano dunque sette fratelli, il primo dopo aver preso moglie, morì senza "gli»”. Loro si rifanno alla storia contenuta nella scrittura, la popolare storia conosciuta di Sara e Tobia. Alla povera Sara morirono sette mariti la stessa notte delle nozze. “«Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare "gli.»”Cercano di ridicolizzare il fatto della risurrezione e quindi far cadere nel ridicolo Gesù e fargli perdere questo appoggio entusiastico delle folle, per poi poterlo prendere e uccidere. “«Da ultimo morì anche la donna. La donna, dunque, alla risurrezione, di sarà moglie?»”

La domanda che fanno non è intesa, come oggi noi pensiamo con la nostra mentalità occidentale a un rapporto a!ettivo di amore tra marito e moglie, ma la donna serviva esclusivamente per fare "gli.Allora vogliono sapere quale di questi mariti defunti potrà avere la donna per fare il "glio, quindi per perpetuare il nome. Quindi il discorso qui non riguarda l’a!ettività, l’amore tra marito e moglie, ma la possibilità di rendere eterno se stesso attraverso la nascita di un "glio, “«perché tutti e sette l’hanno avuta in moglie»”. Quindi il problema non è la moglie, ma i "gli.E Gesù risponde ridicolizzando, a sua volta, questi sadducei, “«I "gli di questo mondo prendono moglie e prendono marito, ma quelli che sono giudicati»”, letteralmente, “«di quel mondo»”, il mondo dove la morte non interrompe la vita, “«e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito»”, ed ecco la spiegazione di Gesù, “«infatti non possono più morire»”.E’ qui l’accento del brano, sul fatto che la morte non interrompe la vita, ma le permette di manifestarsi in una forma nuova, piena e de"nitiva, completa. “«Non possono più morire perché sono uguali agli angeli»”. Gesù con molta ironia parla degli angeli perché i sadducei non credevano nell’esistenza degli angeli, quindi Gesù tira in ballo proprio gli angeli perché gli angeli da chi ricevono la vita? Dai genitori? No, gli angeli ricevono la vita direttamente da Dio. Allora Gesù fa comprendere che non c’è più bisogno di rendere eterna la propria esistenza attraverso la nascita di un "glio perché la vita si riceve, come gli angeli, direttamente da Dio. E, ricevendo questa vita da Dio, questa vita è eterna e indistruttibile. “«Sono "gli della risurrezione, sono "gli di Dio»”, cioè generati

da Dio. E’ Dio che comunica loro la sua stessa vita. E la vita che viene da Dio è una vita per sempre.“«Che poi i morti risorgano lo ha indicato anche Mosè»”, loro hanno citato Mosè e anche Gesù cita Mosè. “«A proposito del roveto, quando dice ‘Il Signore è il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe’»”. Il modo di parlare di Gesù è tipico dell’esegesi rabbinica, delle spiegazioni bibliche che facevano. Gesù cita un passo conosciuto nel libro dell’Esodo, al capitolo 3, dove Dio si presenta dicendo “Io sono il Signore il Dio di Abramo”.“Dio di…” non si intende tanto la divinità creduta da … ma il protettore di … Allora se Dio protegge Abramo, protegge Isacco, protegge Giacobbe, li protegge nella vita, questa protezione di Dio è per sempre e li protegge anche dalla morte. E poi ecco l’a!ermazione "nale, molto importante, “«Dio non è dei morti, ma dei viventi»”.Il Dio di Gesù non è un Dio che risuscita i morti, ma è il Dio dei vivi, il Dio che ai vivi comunica la sua stessa vita, una vita capace di superare la morte. Quindi non un Dio che risuscita i morti, ma un Dio che permette ai vivi di vivere per sempre. Questo è quello che si chiama ‘vita eterna e risurrezione’. “«Perché tutti vivono per lui»”, la vita viene grazie al Signore. Non c’è da aspettare una risurrezione futura, ma c’è una vita di una qualità tale che è indistruttibile. Questo è quello che si chiama ‘risurrezione’.

Commento di P. Alberto Maggi

PER VEDERE LA VIDEO-OMELIA VAI SU: http://www.studibiblici.it/videoomelie.html#vid-37

D i o n o n è d e i m o r t i , m a d e i v i ve n t i

N°31, Novembre 2010 Spirito e parola 7

PER CHI VOLESSE RICEVERE IL GIORNALINO IN FORMATO ELETTRONICO, CON LA POSSIBILITÀ DI VEDERE LE FOTO A COLORI, O VOLESSE SCRIVERE ALLA REDAZIONE INVIARE UNA E-MAIL ALL’INDIRIZZO: [email protected]

I n p a r r o c c h i a p i z z a . . . c o n d e l i t t oDomenica 31 ottobre i ragazzi si sono mascherati, hanno cenato insieme e organizzato un gioco “speciale”:

cluedo a gruppi

N°31, Novembre 2010 Spirito e parola 8

C a l e n d a r i oD o m e n i c a 7 N o v e m b r e 2 0 1 0XXXII DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Ore 9.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]Ore 11.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]

Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo voltoLiturgia: 2Mac 7,1-2.9-14; Sal 16; 2Ts 2,16-3,5; Lc 20,27-38

D o m e n i c a 1 4 N o v e m b r e 2 0 1 0XXXIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Ore 9.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]Ore 11.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]

Vieni, Signore, a giudicare il mondoLiturgia: Mal 3,19-20a; Sal 97; 2Ts 3,7-12; Lc 21,5-19

D o m e n i c a 2 1 N o v e m b r e 2 0 1 0XXXIV DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Ore 9.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]Ore 11.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]

Regna la pace dove regna il SignoreLiturgia: 2Sam 5,1-3; Sal 121; Col 1,12-20; Lc 23,35-43

D o m e n i c a 2 8 N o v e m b r e 2 0 1 0I DOMENICA DI AVVENTO

Ore 9.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]Ore 11.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]

Andiamo con gioia incontro al SignoreLiturgia: Is 2,1-5; Sal 121; Rm 13,11-14; Mt 24,37-44

M e s s eda Lunedi a Sabato: Santa messa ore 18.30 [Chiesa Spirito Santo] il Venerdì messa alle ore 16:30 [Casa delle Magnolie]

A l t r e D a t eCasa di carità: Martedì 9 e Mercoledì 24 NovembreConsiglio Pastorale: Lunedì 8 Novembre, ore 21:00Incontro dei ragazzi: Ogni Domenica, ore 18:00 Servizio alla mensa Caritas: Domenica 21 Novembre Celebrazione della prima confessione: Domenica 21 Novembre, ore 15:00Festa di S. Prospero: Mercoledì 24 NovembreApertura dell’anno giubilare della cattedrale: Domenica 14 Novembre, ore 16.00Inizio della novena dell’immacolata: Lunedì 29 NovembreMega Spaghettata dei giovani (dalla 3° media in su): Domenica 28 NovembreMatrimonio di Luciano Shkelqim Arapi e Adelina Arapi: Domenica 14 Novembre, ore 11:00Polenta in parrocchia: Sabato 27 Novembre, ore 20:00

B u o n C o m p l e a n n o a . . .Rita Beltrami: Domenica 7 NovembreTeresa Masecchia: Mercoledì 10 NovembreEgidio Belotti: Giovedì 11 NovembreDonatella Caccavo: Sabato 13 NovembrePaolo Rubin: Domenica 14 NovembreMatteo Piccinini: Venerdì 19 NovembreMatteo Zanichelli: Sabato 20 NovembreSara Rampini: Sabato 20 NovembreVittorio Brighenti: Domenica 21 NovembreLauro Mazzoni: Giovedì 25 NovembreAngela Pozzani: Mercoledì 1 DicembreDaniela Ghini: Giovedì 4 DicembreAspettiamo di ricevere eventuali date di compleanno per i mesi prossimi!!!