giornalino sacro cuore 4

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SCUOLA PRIMARIA “S.CUORE” RUVO DI PUGLIA Notizie di rilievo: Notizia 1 Notizia 2 Notizia 3 Notizia 4 TUTTA NOSTRA LA CITTÀ VISITA VIRTUALE A RUVO DI PUGLIA Sommario: Benvenuto a Ruvo di Puglia! La redazione sarà felice di farti conoscere le bellezze del nostro Paese e di accompagnarti in questo viaggio.

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Giornalino Sacro Cuore

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Page 1: Giornalino Sacro Cuore 4

SCUOLA PRIMARIA “S.CUORE”

RUVO DI PUGLIA

Notizie di rilievo:

Notizia 1

Notizia 2

Notizia 3

Notizia 4

TUTTA NOSTRA LA CITTÀ VISITA VIRTUALE A RUVO DI PUGLIA

Sommario: … … … …

Benvenuto a Ruvo di Puglia! La redazione sarà felice di farti conoscere le bellezze del nostro Paese e di accompagnarti in questo viaggio.

Page 2: Giornalino Sacro Cuore 4

Ruvo di Puglia è un comune in provincia di Bari. Sorge a circa 400 m sul livello del mare. Si trova vicino a città molto belle, come Barletta, Canosa, Andria, Trani e Bisceglie. Dista dal mare 13 km. Il nome Ruvo deriva dal greco

Puψ e dal nome latino Rubi e i suoi abitanti furono chiamati Rhybasteinon che in italiano è diventato Rubastini o Ruvesi. La tradizione locale fa risalire l’origine del nome alla presenza, in grande abbondanza, dei rovi sul territorio.

La redazione

Devi sapere che Ruvo era un villaggio nell’Epoca Italica, raggiunse il suo massimo splendore nella Epoca Greca dove poté coniare monete proprie e diventare bravi nel lavorare l’oro, l’argento, il vetro, l’alabastro e perfezionarsi nell’ “arte della figura in terracotta”. Moltissime sono le produzioni di vasi ritrovati e conservati in molti musei italiani e nel nostro Museo Archeologico Nazionale Jatta.

Il museo Jatta

Il vaso di Talos

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Page 3: Giornalino Sacro Cuore 4

Una storia greca racconta di un gigante di nome Talos che era il custode dell’isola di Creta e nessuno si poteva avvicinare ad essa. Giasone voleva entrare nell’isola con i suoi uomini, ma Talos cominciò a lanciare contro di loro delle pietre. A questo punto interviene la maga Medea, che innamorata di Giasone, decide di aiutarlo: prepara un potente incantesimo per stordire Talos che, tutto traballante, inciampa ad un macigno e si ferisce al tallone, l’unico punto vulnerabile del suo corpo. Talos muore, così Giasone, Medea e i suoi uomini entrarono a Creta .

ANNA e MEDHANIT

MARILISA

CHI MAI SARÀ

QUESTO TALOS?

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Page 4: Giornalino Sacro Cuore 4

Proprio al centro del paese, nella piazza principale, domina il Castello Melodia. Sulla facciata c’è una lapide che ricorda l’evento storico della Disfida di Barletta avvenuta il 13 Febbraio 1503. In quel periodo erano ospiti 13 cavalieri francesi con il loro comandante De La Motte che furono invitati a cena nella locanda spagnola di De Mendoza nel centro storico ruvese. Lì trovarono 13 cavalieri italiani con il loro comandante Ettore Fieramosca, elogiati dagli spagnoli presenti nella locanda. I francesi feriti da quelle ingiurie lanciarono una sfida che si tenne a Barletta. Ma dovete sapere che i 13 cavalieri francesi, prima dello scontro, si recarono a messa nella chiesetta di San Rocco.

ROBERTO

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Page 5: Giornalino Sacro Cuore 4

Era il 22 dicembre 2010 ore 17.30 e, noi bambini, dovevamo recitare in Piazza Castello; la nostra classe era molto emozionata perché si doveva vestire da ... Era una serata che aveva qualcosa di magico e, vestiti, ci recammo nella piazza principale del nostro paese. È una piazza molto importante perché lì c’è il Municipio dove si reca il Sindaco per parlare ai suoi cittadini; ci sono le manifestazioni più belle, si esibiscono i gruppi musicali e… C’erano molte case illuminate con lucine natalizie e le persone ci guardavano incuriosite, perché non sapevano cosa stesse succedendo. C’era anche un magnifico presepe: era grande e maestoso, c’erano Giuseppe e Maria, il bue e l’asinello, tanta paglia ed inoltre pastori e pecorelle; accanto c’era un piccolo giaciglio che ospitava le galline!

Il cuore ci batteva a MILLE ed eravamo molto emozionati.

Era una serata gelida…

Lo spettacolo finalmente cominciò e il primo ballo, poi il secondo e via… Le melodie erano dolcissime e affascinavano i cuori di tutti coinvolgendoli a cantare con noi. Eravamo contentissimi e cantammo

Che ci fece esplodere di gioia e ricevere tantissimi applausi. Quando lo spettacolo finì, intervenne con emozione l’Assessore alla cultura Cleto Bucci e la nostra Direttrice Suor Rosa che pronunciarono delle parole magnifiche e gioiose nei nostri confronti.

ANNA e ALESSANDRA

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Page 6: Giornalino Sacro Cuore 4

Vieni... Guardala è incredibile! Sai è una pupattola che viene sospesa ai crocicchi delle strade sin dal Mercoledì delle Ceneri e rimane lì per quaranta giorni. La domenica di Pasqua, al passaggio della processione di Cristo Risorto viene fatta esplodere tra le urla, i battimani e risa di grandi e piccini.

MEDHANIT – Foto di Cristo Risorto

Ruvo è un bel paese la gente è gentile e cortese

e negli orti i contadini piantano rape e pomodorini.

Se a Ruvo verrai tanti monumenti troverai.

C’è il Museo Jatta con il Vaso di Talos che per ammirarlo

tutti faranno un gran caos. C’è la Cattedrale

con San Biagio, il nostro protettore che ci guarda tutte le ore.

La Quarantana a Pasqua ti farà rinascere di felicità. Se a Ruvo cercherai

un bel Castello troverai. Se vorrai avere notizie della Disfida di Barletta

corri a Ruvo molto in fretta. E, quando da Ruvo

te ne andrai, un po’ ti dispiacerai.

MARILISA, ROSSELLA, GIUSEPPE E LUCA

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Page 7: Giornalino Sacro Cuore 4

La Cattedrale è dedicata a Santa Maria Assunta e si trova nel centro storico. Essa fu costruita utilizzando materiale della vecchia chiesa. Osservando la facciata notiamo la forma di una capanna, ornata ai due lati spioventi da archetti pensili. I portali sono tre e indicano la Trinità. Il portale centrale è ricco di decorazioni: ai due lati i grifi simboleggiano Gesù, sotto le colonnine poggiate sui leoni sostenuti da due telamoni. Ciò che attira la nostra attenzione è il rosone con 12 colonnine e quei merletti che lo rendono splendente. La chiesa ha un altare maggiore con la statua di San Biagio, il patrono della nostra città e protettore delle malattie della gola. E’ usanza mettere al collo una fettuccia colorata benedetta e mangiare “le frescedduzze”, tarallini di diversa forma.

ROBERTO

ANTONIO

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Page 8: Giornalino Sacro Cuore 4

Con i miei alunni di quarta elementare, ho dedicato alcuni momenti della giornata scolastica alla lettura del libro “La Schiappa”. Sono rimasta felicemente colpita quando… ...I bambini hanno commentato ... “Ma come mai Zinkoff non reagisce? È troppo buono, sorride a tutto…” Tra la scrittura e i bambini si è creato un rapporto netto, cristallino. Volevano entrare a tutti i costi nella storia, perdersi e ritrovarsi. “Ma Zinkoff poteva reagire, essere più deciso”. Ormai fra il libro e i fanciulli si è stabilito un ponte destinato a fare da transito, a far crescere la storia e i suoi protagonisti, ad entrare dentro le emozioni e i pensieri di chi legge. Tutti, lungo il cammino, vogliono entrare all’obiettivo comune: mettersi in testa una storia, non lasciarla andare via, farla dormire, mangiare con loro, vivere il tempo e lo spazio. ...e non dimenticarsi mai, così come non si dimentica un amico o un affetto!

Ins. Grazia Ippedico

1. Chi è il protagonista del libro “La Schiappa”?

2. Come si chiama la sorella di Zinkoff?

3. Qual era il mestiere del papà di Zinkoff?

4. Cosa riceveva Zinkoff dalla sua mamma come premio?

5. Come si chiamava il maestro di IV elementare?

6. Chi era il nemico di Zinkoff?

7. Come guardava Zinkoff? Con occhi…

8. Come la chiamava la protagonista del film?

9. Cosa metteva sul capo Olivia?

10. Come si chiamava l’amico immaginario il cui nome inizia con M?

11. Cosa sceglie Evan alla fine del film?

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Page 9: Giornalino Sacro Cuore 4

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Page 10: Giornalino Sacro Cuore 4

Spesso si assiste ad atteggiamenti di prepotenza di alcuni compagni verso altri… ma loro rispondono con il cuore, con un semplice sorriso… In una villa molto grande, con un giardino colorato e una terrazza con tante panchine, vive Lauranne con la sua famiglia. La educano in modo severo e serio. La famiglia è completa: c’è suo fratello, suo padre, sua nonna, suo nonno e sua madre. Hanno tutti un nome francese perché i genitori amano la Francia e sono soddisfatti della vita che conducono, soprattutto Lauranne: ha tanti amici di scuola, può giocare in giardino con i suoi compagni, e riunirsi ogni sera per chiacchierare. Ha assistito a partite di calcio e pratica il nuoto, però non crede nelle sue capacità e pensa di non aver nessun talento, nemmeno nuotare con grazia e velocità. Lei ha un viso ovale, due meravigliosi occhi blu, le lentiggini, dei lunghi capelli mossi e biondi, un piccolo naso, una bocca piccola e carnosa, ciglia folte, lunghe e sopracciglia marroni. Lauranne è una bambina semplice e gentile, generosa e sempre disponibile verso i compagni che si precipita ad aiutare quando sono in difficoltà. Per lei la scuola è importante. Comincia a non distrarsi molto, per migliorare. La cosa più strana di Lauranne è che, spesso, alle interrogazioni di scienze non si ricorda la lezione e dice cose inutili e senza senso, fino a quando la maestra le ordina di scriverle alla lavagna. Lei si rende conto di aver detto tantissime sciocchezze, di aver confuso alcuni argomenti cin altri. I suoi compagni rimangono sbalorditi e rido-no tanto da far arrossire Lauranne. Oggi è domenica e Lauranne è tanto contenta perché la scuola non c’è e non avrà brutti voti. È contenta anche perché mangerà il suo piatto preferito e in serata assisterà ad un’opera teatrale con i suoi zii. È euforica perché quest’opera è molto famosa e non vorrebbe perdersi nemmeno una scena. Si siederà in prima fila perché gli spettatori lanceranno le margherite e lei le raccoglierà per metterle sul suo cappellino. Quando l’opera finisce lei è già triste perché sa che il giorno dopo non farà queste cose interessanti.

SUSI e MEDHANIT

ALESSIA

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Page 11: Giornalino Sacro Cuore 4

Il lunedì è pronta per ritornare a scuola. Verso metà giornata, entra in classe Suor Rosa, direttrice, della Scuola Primaria Don Bosco: -Cari ragazzi, quest’anno abbiamo deciso, con le vostre insegnanti, di organizzare una festa di fine anno che si chiamerà “Il Giorno dei Fantastici Talenti” -, e aggiunge: - Tutti vi esibirete dimostrando un vostro talento. Siete felici? - Tutti risposero di sì, tranne Lauranne. Durante la ricreazione un’amica, Marianna, le chiese: - Hai deciso cosa farai il giorno dell’esibizione? Io farò le capriole, le ruote …

MARILISA e BEPPE

Lauranne non sa cosa dire. Tornata in classe, chiede al maestro di poter andare a parlare con la direttrice. -Non c’è nessun motivo per andare in direzione!- Lauranne insiste e … Toc, toc … Appena entra nell’ ufficio, comincia a dire cose senza senso e poi aggiunge: -Non ho nessun talento e non saprei cosa fare per esibirmi!- Suor Rosa rimane a bocca aperta, ma dopo un po’:- Ma cosa dici, Lauranne, tutti abbiamo un talento, basta saper cercare!- Lauranne è preoccupata perché le prove cominceranno presto. Intanto Marco, il suo amico, diceva a tutti di voler fare le capriole all’indietro e dopo, ballare l’ hip-hop. -Io suonerò la chitarra!- -Io salterò la corda insieme a Giorgio! - esclamò Antonio. In quei giorni Lauranne, triste più che mai, pensò che anche lei doveva allenarsi e fare la ruota e chiese a Marianna di portarla insieme in palestra. Era troppo, troppo difficile fare la ruota e l’allenatore, severo più che mai, la mortificava: -E’ inutile! Sei un disastro!- Qualche giorno dopo incontra Emilia. -Io ballerò l’hula– hop!- Arriva il giorno dello spettacolo. Lauranne era preoccupata, ma la direttrice le dice: - tu ti occuperai del controllo delle entrate e delle uscite sul palco … Io mi fido di te!- Emilia si esibì per prima; iniziò a ballare, ma perse l’equilibrio e cadde dal palco, finendo su un tavolo. Lauranne fu brava a rialzarla e portarla sul palco. La sua esibizione era riuscita. Anche Luca che doveva suonare un brano col flauto, lo fece cadere e Lauranne fu brava nell’entrare in scena e, fingendo una spaccata, lo riprese e aiutò il suo amico. Era l’ultimo numero e Gianna perse il frontino che s’impigliò nel laccio della tenda del sipario. Con calma, Lauranne, prese la cordicina usata nel salto di Antonio, la lanciò verso il frontino e lo raccolse. Tutto era andato bene. La direttrice, salita sul palco, ringraziò tutti e, quando ci fu silenzio affermò:-Anche tu, Lauranne, sei stata bravissima nell’aiutare i tuoi amici!- Furono gli amici a prenderla per mano e portarla sul palco, fra gli applausi del pubblico. Lauranne era felice. Qualcuno aveva creduto in lei. Aveva scoperto il più grande talento: il cuore. ALESSANDRA, ANNA, MARILISA, ANTONIO, GIADA, LUCA

ANNA

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Page 12: Giornalino Sacro Cuore 4

Il progetto Medi@Play quest’anno chiede ai nostri figli, ma anche a noi genitori, di guardare alla vita con occhi nuovi…di riflettere sulla bellezza autentica… E subito il nostro pensiero è corso veloce dal nostro carissimo amico Felice Volpicella, Padre Missionario del PIME dal 2004 nel lontano Brasile. Lui è rimasto abbagliato dalla luce di quelle miserie…dagli occhi di tanti bambini senza una famiglia vera, dalla chiamata del Signore che lo porta a lasciare tutto e tutti nel Suo nome. E così, l’abbiamo raccontato alle insegnanti di nostra figlia e lei a tutti i suoi compagni che hanno tanto desiderato parlare con lui…

Papà Michele e Mamma Lucia, genitori di Anna

La videochiamata, avvenuta il 28 gennaio 2011 presso la nostra scuola, è iniziata con il saluto personale di ogni alunno a Padre Felice.

Padre Felice, quale è stato il tuo sogno ricorrente da bambino? Nonostante la mia giovane età (43anni) , da piccolo ho sognato di fare tante cose, ma il sogno ricorrente era quello di “fare il prete” e celebravo la Messa sul balcone.

Perché hai scelto di diventare missionario? Sei contento? Si, sono contento, la felicità più bella ce la dà Gesù Cristo che si incontra nei sacramenti. Io ho sperimentato questa felicità diventando prete e la posso donare agli altri amministrando i sacramenti. Ho scelto di diventare missionario perché sono stato “provocato” e sento la necessità di impegnarmi qui, anche se i momenti difficili non mancano. “Io mi chiamo Felice e sono felice”

Come si chiama il tuo paese? Perché hai scelto proprio il Brasile? Il paese in cui opero si chiama Manaus e si trova a nord del Brasile. Sono l’unico prete in questa zona due volte più grande della nostra Ruvo. Quando sono diventato prete avevo 36 anni e, siccome in Brasile si parla il portoghese (lingua più simile all’italiano),l’ ho scelto.

Come è il clima? Qui tutto l’anno fa caldo come a luglio in Italia, ma c’è molta umidità e piove sempre. Adesso sono le ore 12.00 mentre da voi sono le 17.00; ci sono 35 °C e piove.

Come sei stato accolto da grandi e piccoli? Poco bene all’inizio; qualche volta le richieste sono state per i soldi piuttosto che per Gesù Cristo, ma c’è tanta gente che mi vuole bene e si preoccupa per me.

Comunità cristiana di Manaus

Page 13: Giornalino Sacro Cuore 4

Parlaci dei bambini del tuo paese.

I bambini che frequentano il centro giovanile e il parco giochi che io ho realizzato con l’aiuto di tanti amici ruvesi, hanno età diverse. Stanno con me in orari extra scolastici. Anche se mi fanno arrabbiare, sono molto preoccupato per loro perché non hanno l’amore e l’assistenza dei genitori che voi avete.

Frequentano la scuola? Si, solo per quattro ore al giorno. Non hanno né libri né strutture scolastiche e neanche compiti a casa. I voti sono in decimi e con una media molto bassa. Le classi sono molto numerose e hanno una sola maestra.

Padre Felice raccontaci se hai mai salvato qualcuno. Non ho mai salvato nessuno, ma ho evitato la crisi di qualche matrimonio e ho seguito qualche adolescente, che aveva scelto “brutte strade”, attraverso la mia amicizia e la mia costante presenza.

Hanno dei giocattoli? Sono felici i tuoi bambini? Hanno tante cianfrusaglie, ma molti di loro non sono felici perché abbandonati dai genitori, non hanno la cameretta e, se c’è ,va condivisa con i cuginetti. Loro sono felici per quello che possono.

Parli di Ruvo con i tuoi bambini? Rimarrai lì per sempre? Più che parlare, faccio vedere le foto, anche per risolvere i miei problemi di nostalgia. Rimarrò a Manaus solo un altro anno perché ogni sette anni dobbiamo cambiare area missionaria.

Quali sono i problemi della tua comunità? Qui le strade non sono asfaltate, nelle case entra l’acqua, le famiglie non sono unite, c’è molta ignoranza e tanti bambini sono abbandonati.

Come possiamo aiutarti? Non chiedo soldi…la forma seria e concreta per aiutarmi è quella di approfittare della scuola per studiare e imparare e pregare per i missionari. Apprezzate quello che avete e dite mattina e sera: “Signore ti ringrazio per quello che ho ricevuto”.

Page 14: Giornalino Sacro Cuore 4

Io quando sono con le persone anziane cerco di essere generosa e disponibile. Cerco di far loro compagnia.

[Maria]

Io con i miei nonni mi comporto molto bene e mi coccolano. [Francesca]

Beh, io con le persone anziane mi comporto molto bene. Vorrei

visitare un centro per ridere a crepapelle con loro. [Enrica]

Io con mia nonna ho trascorso un intero pomeriggio in un centro anziani e,

mi sono accorto di quanto li ho resi felici. [Beppe]

Nonni, vi voglio un mondo di bene…

[Roberta]

Ho visitato un centro anziani e, ricordo, che molti nonnini volevano accarezzarmi e coccolarmi. Io avevo un po’ di paura fino a quando mamma mi

disse che erano tutti nostri amici. [Simona]

I miei nonni mi vogliono bene e mi piace stare con loro. [Giuseppe]

Quando la mia nonna è stanca vado da lei e l’abbraccio forte forte.

[Roberto]

Non ho mai visitato un centro per anziani, ma vorrei fare questa esperienza per capire come vivono.

[Medhanit]

Io con i miei nonni gioco a nascondino, ci facciamo il solletico e io sono la bambina più felice del mondo.

[Rossella]

Un giorno ho aiutato mia nonna a sistemare la spesa nella dispensa perché da sola non ci riusciva…mio nonno, geloso, di rimando: ”mi aiuti a lavare la

macchina?”. E io: ”Bellissimo, io amo giocare con la schiuma e l’acqua!”. [Antonio]

Io verso gli anziani ho molto rispetto e, a volte aiuto i miei nonni ad

attraversare la strada perché mi fanno tenerezza. [Mariapia]

MARILISA

ROBERTO

LUCA

DALILA

Page 15: Giornalino Sacro Cuore 4

SCOPRI LA FRASE MISTERIOSA:

2 – 4 – 2 – 3 8 – 13 – 3 – 9 – 1 – 0 – 7 6 – 15 – 7 18 – 4 0 – 4 – 5 – 11 – 14 – 4 – 3 30 – 7 – 8 6 – 11 – 1 – 0 – 7

_____________________________________________________________________

A = 3 B = 16 C = 6 D = 10 E = 7 F = 5 G = 14 H = 15 I = 4 J = 19 K = 12 L = 8 M = 9 N = 30 O = 1 P = 24 Q = 22 R = 0 S = 18 T = 25 U = 11 V = 2 W = 17 X = 23 Y = 21 Z = 20 „ = 13

Se guardo con il cuore Il mondo non avrà più tanto dolore.

Se guardo con il cuore Son felice tutte le ore. Se guardo con il cuore

Nasce sul prato un fiore d’amore. Se guardo con occhi diversi Non siam nell’odio persi.

Se guardo con occhi diversi Nell’amore siamo immersi. Se guardo con occhi diversi

Siam più felici perché siam diversi. Se guardo con amore

dolce e forte sarà il mio cuore.

ROSSELLA, MARILISA, GIUSEPPE, LUCA

Page 16: Giornalino Sacro Cuore 4

Diana è una bambina sempre sola, i suoi genitori sono sempre al lavoro e per questo s’inventerà un “mondo tutto suo”. Lei è allegra, ma qualche volta è triste, non ha amiche e nessuno la comprende. Un giorno uscendo da scuola, mentre aspettava la sua mamma, Diana vide un oggetto luccicante e s’incuriosì. S’avvicinò per vedere cos’era: un ciondolo! Quando lo prese , notò che fluttuava nell’aria e d’un tratto apparvero due fate! Diana non credeva ai suoi occhi, finalmente aveva trovato… “Ciao, bella bambina!” “Come ti chiami?” “Noi siamo gemelle, io mi chiamo Annabell e lei è Rosmary!!” Lei disse: ”Io mi chiamo Diana e sono felice di conoscervi!” Passò un po’ di tempo… Lei era sempre chiusa nella sua cameretta per scoprire il mondo delle sue amiche fatine. Era magico e Diana chiese di conoscerlo. Le fatine la portarono nel castello della regina fata che l’accolse e la invitò a ritornarci quando avrebbe voluto.

Page 17: Giornalino Sacro Cuore 4

La mamma di Diana, quando quel giorno tornò dal lavoro, andò in camera di Diana e vide la figlia parlare da sola: -Ciao tesoro! -Ciao mamma! -Cosa fai? -Sto parlando con le mie fatine, se vuoi te le faccio conoscere. Squillò il telefono alla mamma e le comunicarono di tornare a lavoro. Era una città lontana. Diano diventò triste e per questo strofinò il suo ciondolo e comparvero le fatine. -Sai, Annabel, sono triste perché mia madre non ha mai tempo per stare con me! Intervenne Rosmary: -Diana, tua madre ti vuole bene, ma tutti i genitori hanno bisogno di un lavoro. -Può darsi, però, io voglio passare un po’ di tempo con la mia mamma. Arrivò il giorno in cui a scuola c’era lo spettacolo di ballo: tutte le mamme erano presenti tranne la mamma di Diana. La gara iniziò con le prime esibizioni. Intanto... la mamma stava per rispondere alla proposta di diventare capoufficio: - No, non posso, mi dispiace!- Lei corse subito in macchina e partì. Diana stava per esibirsi e all’improvviso, apertosi il sipario: ecco la mamma. - Rinuncio a tutto e starò sempre con te!

DALILA

Page 18: Giornalino Sacro Cuore 4

ED ECCO A VOI LA REDAZIONE DI “OCCHIO AL TUO CUORE”

AMENDUNI SIMONA AVELLA MEDHANIT

CAMPANALE MARIA ROSA CAMPANALE DOMENICO CANTATORE EMANUELA

CASCARANO MARILISA CATALANO ANNA

DI TERLIZZI GIUSEPPE DI TERLIZZI ROSSELLA

ESPOSITO ANTONIO FRISARI MARIAPIA GADALETA GIADA LAMONARCA LUCA

LOVINO BEPPE MASTROMATTEO DALILA

PELLEGRINI ENRICA PELLICANI ALESSANDRA

PILUSCIO FRANCESCA RONZULLI ROBERTO

ROSELLI ROBERTA RUBINI SUSI

TERLIZZI ALESSIA

FOTO DI CLASSE

Page 19: Giornalino Sacro Cuore 4

SOLUZIONE: CRUCIVERBA

SOLUZIONE: …FRASE MISTERIOSA… VIVA L’AMORE CHE SI RIFUGIA NEL CUORE

LA REDAZIONE RINGRAZIA:

SUOR ROSA BRANDONISIO, IL NOSTRO DIRIGENTE SCOLASTICO

SUOR MARISA BASILE, LA NOSTRA COORDINATRICE DIDATTICA

SUOR AUSILIA DE SIENA, COORDINATRICE ISPETTORIALE DEL PROGETTO

INS. GRAZIA IPPEDICO, LA NOSTRA MAESTRA PREVALENTE

INS. MARIAGRAZIA CAPPELLUTI, LA NOSTRA MAESTRA DI MUSICA

INS. ROSALIA AMATO, LA NOSTRA MAESTRA D’INGLESE

INS. ALESSANDRA DI BISCEGLIE, LA NOSTRA MAESTRA D’INFORMATICA

INS. LUCIA DI BISCEGLIE, AIUTO REDAZIONE

BIAGIO CATALANO, AIUTO GRAFICA NELLA CREAZIONE DELL’E-BOOK

PADRE FELICE VOLPICELLA, NOSTRO SPECIALE INTERVISTATO

I NOSTRI GENITORI CHE HANNO CREDUTO IN NOI