giornalisti in erba

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EDITORIALE Promuovere la cul- tura in maniera libera, aperta, al di sopra di ogni concezione particolaristi- ca; considerare l’alterità come una ricchezza, una speranza, una condizione positiva, irrinunciabile per conoscere le diverse opinioni e sviluppare il senso critico dei ragazzi, è stato il filo conduttore del progetto “Giornalisti in erba”, attuato nell’am- bito del Piano dell’Offer- ta Formativa del nostro Istituto, grazie al contri- buto dei fondi europei. Si è così pensato di predi- sporre un progetto rivolto agli allievi delle classi terze che rendesse prota- gonisti attivi i partecipan- ti, il cui lavoro è stato organizzato come quello di una “vera” redazione giornalistica, dando loro la possibilità di immede- simarsi in diversi ruoli: reporter, inviato, etc...Continua a pag. 8 Sabato 19 maggio, un ordigno esplosivo toglie la vita ad una studentessa ATTENTATO DI BRINDISI: ADDIO MELISSA! Ancora tanti dubbi su questo caso che, si spera, venga risolto al più presto Martedì 17 aprile, noi ragazzi del PON di giornalismo abbiamo trascorso un’insolita mattinata Giornalisti.. in erba in visita al “Quotidiano” di Lecce Accompagnati dai responsabili del progetto, ci siamo intrattenuti con dei “veri” giornalisti Giornalisti in erba SOMMARIO PROGETTI PON Pag. 2,3,5 CRONACA Pag. 4, 6,10 INCHIESTE Pag. 10,11 LETTERE ALLA REDAZIONE Pag. 4 INTERVISTE “SPECIALI” Pag. 7 SPECIALE GITA Pag. finale RINGRAZIA- MENTI Pag. finale ANNO I NUMERO I MAGGIO 2012 IL DIRIGENTE SCOLASTICO PROF. GIUSEPPE PRETE IN UN INTERVISTA “ESCLUSIVA” Da quanti anni lavo- ra nella scuola, sia come professore che come Dirigente Sco- lastico? Da tanti anni! Già da quando facevo l'uni- versità, insegnavo. Ho iniziato a vent' anni, presso le scuole medie come supplen- te, e poi alle scuole superiori come pro- fessore di ruolo. Mi è capitato, di avere alunni della mia stes- sa età, o addirittura più grandi. Continua a pag 2 ISTITUTO COMPRENSIVO POLO 2 COPERTINO Il martedì mattina del 17 aprile, noi ragazzi dell’I- stituto Comprensivo 2 “San Giuseppe da Copertino” nell’ambito del Progetto Pon “Giornalisti in Erba”, ci siamo recati da Copertino, presso la sede del Quotidiano di Lecce, per approfondire le nostre conoscenze sul mondo dell’informazione e della comunicazione. Accompa- gnati dalla Professoressa Mariantonietta Alemanno e dall’Esperto Esterno Angelo Centonze, abbiamo incon- trato alcuni giornalisti, tra cui il cronista di cronaca nera, Mino Marinazzo. Continua a pag. 8 Il Sindaco di Copertino, Giuseppe Rosafio intervistato dai ragazzi della nostra redazione 1) Perché ha deciso di en- trare in politica? Il mio interesse verso il mon- do della politica risale ai tempi del liceo, poiché in quel periodo era presente in me uno spirito di ribellione. E’ stato anche il mio professore Giovanni Bernardini che mi ha indirizzato verso questo mondo. Volevo dare un contributo di crescita verso la società. Ho vissuto la prima espe- rienza politica nel 1983 co- me assessore comunale. Continua a pag. 9 Era una mattina come tutte le altre; alcune studentesse dell’Istituto Professio- nale di Brindisi “Morvillo-Falcone” scen- dono dall’autobus.. ma alle ore 7:45, pri- ma di entrare nella loro scuola, un ordi- gno esplosivo fa drammaticamente irru- zione nelle loro vite! Uno scoppio e mi sono vista la morte in faccia”… ecco una delle tante testimonianze delle ragazze presenti in quel momento. Alcune di esse, gravemente ferite, vengono porta- te all’ospedale. Melissa Bassi, ragazza sedicenne, rimane vittima di quest’or- renda vicenda; la vita di questa giovane Continua a pag.10

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Istituto Comprensivo 2° Polo - Copertino (Le) Progetto PON A.s. 2011-2012 Esperto: Angelo Centonze Tutor: Mariantonietta Alemanno

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Page 1: Giornalisti in erba

EDITORIALE Promuovere la cul-

tura in maniera libera, aperta, al di sopra di ogni concezione particolaristi-ca; considerare l’alterità come una ricchezza, una speranza, una condizione positiva, irrinunciabile per conoscere le diverse opinioni e sviluppare il senso critico dei ragazzi, è stato il filo conduttore del progetto “Giornalisti in erba”, attuato nell’am-bito del Piano dell’Offer-ta Formativa del nostro Istituto, grazie al contri-buto dei fondi europei. Si è così pensato di predi-sporre un progetto rivolto agli allievi delle classi terze che rendesse prota-gonisti attivi i partecipan-ti, il cui lavoro è stato organizzato come quello di una “vera” redazione giornalistica, dando loro la possibilità di immede-simarsi in diversi ruoli: reporter, inviato, etc...Continua a pag. 8

Sabato 19 maggio, un ordigno esplosivo toglie la vita ad una studentessa

ATTENTATO DI BRINDISI: ADDIO MELISSA! Ancora tanti dubbi su questo caso che, si spera, venga risolto al più presto

Martedì 17 aprile, noi ragazzi del PON di giornalismo abbiamo trascorso un’insolita mattinata

Giornalisti.. in erba in visita al “Quotidiano” di Lecce

Accompagnati dai responsabili del progetto, ci siamo intrattenuti con dei “veri” giornalisti

Giornalisti in erba

SOMMARIO

PROGETTI PON

Pag. 2,3,5

CRONACA

Pag. 4, 6,10

INCHIESTE

Pag. 10,11

LETTERE ALLA REDAZIONE

Pag. 4

INTERVISTE “SPECIALI”

Pag. 7

SPECIALE GITA Pag. finale

RINGRAZIA-MENTI

Pag. finale

ANNO I NUMERO I

MAGGIO 2012

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

PROF. GIUSEPPE PRETE IN UN INTERVISTA “ESCLUSIVA”

Da quanti anni lavo-ra nella scuola, sia come professore che come Dirigente Sco-lastico? Da tanti anni! Già da quando facevo l'uni-versità, insegnavo. Ho iniziato a vent' anni, presso le scuole medie come supplen-te, e poi alle scuole superiori come pro-fessore di ruolo. Mi è capitato, di avere alunni della mia stes-sa età, o addirittura più grandi. Continua a pag 2

ISTITUTO COMPRENSIVO

POLO 2 COPERTINO

Il martedì mattina del 17 aprile, noi ragazzi dell’I-stituto Comprensivo 2 “San Giuseppe da Copertino” nell’ambito del Progetto Pon “Giornalisti in Erba”, ci siamo recati da Copertino, presso la sede del Quotidiano di Lecce, per approfondire le nostre conoscenze sul mondo

dell’informazione e della comunicazione. Accompa-gnati dalla Professoressa Mariantonietta Alemanno e dall’Esperto Esterno Angelo Centonze, abbiamo incon-trato alcuni giornalisti, tra cui il cronista di cronaca nera, Mino Marinazzo. Continua a pag. 8

Il Sindaco di Copertino, Giuseppe Rosafio intervistato dai ragazzi della

nostra redazione

1) Perché ha deciso di en-trare in politica? Il mio interesse verso il mon-do della politica risale ai tempi del liceo, poiché in quel periodo era presente in me uno spirito di ribellione. E’ stato anche il mio professore Giovanni Bernardini che mi

 ha indirizzato verso questo mondo. Volevo dare un contributo di crescita verso la società. Ho vissuto la prima espe-rienza politica nel 1983 co-me assessore comunale. Continua a pag. 9

Era una mattina come tutte le altre; alcune studentesse dell’Istituto Professio-nale di Brindisi “Morvillo-Falcone” scen-dono dall’autobus.. ma alle ore 7:45, pri-ma di entrare nella loro scuola, un ordi-gno esplosivo fa drammaticamente irru-zione nelle loro vite! “Uno scoppio e mi sono vista la morte in faccia”… ecco una

delle tante testimonianze delle ragazze presenti in quel momento. Alcune di esse, gravemente ferite, vengono porta-te all’ospedale. Melissa Bassi, ragazza sedicenne, rimane vittima di quest’or-renda vicenda; la vita di questa giovane

Continua a pag.10

Page 2: Giornalisti in erba

MODULO A L MIO AMICO PC 2 Alunni classi seconde—Secondaria I°Grado MODULO B OSSERVANDO …SCOPRO 2 Alunni classi terze -Secondaria I°Grado MODULO C GIOCANDO CON I NUMERI Alunni classi quarte– Primaria MODULO D MISURO E CALCOLO Alunni classi prime-Secondaria I Grado MODULO E MATEMATICA..MENTE 2 Alunni classi terze-Secondaria Primo Grado

Sì, sono molto contento, ma è molto faticoso e, per questo non lo consiglierei a nessuno; si inve-ste tanto nel proprio lavoro ma i risultati non sono sempre quelli sperati. In questa scuola si com-piono tanti sforzi, per cui ritengo che ci debba essere più attenzione da parte dell' amministrazione. Quali sono i progetti “in cantie-re” per il prossimo anno scola-stico? Questo è un grande punto interro-gativo. Questa scuola, così com’è, non esisterà più, poiché verrà accorpata nel Polo 3; io mi sono arrabbiato molto sia con i colleghi delle altre scuole, sia con l'amministrazione. Fare progetti davanti a questa realtà è molto difficile. E' vero, ho perso una battaglia: mantenere tutti gli at-tuali istituti comprensivi, ma qualche altra "guerra"l'ho vinta! Questa scuola, in futuro sarà la più grossa di Copertino e si spera che l'amministrazione ci metta più impegno nel sostenere il suo sviluppo.

Quale è la sua interpretazione riguardo i recenti furti avvenuti a scuola? Ha pensato a delle

Mentre insegnavo mi sono laurea-to in architettura. Ricopro, invece, il ruolo di diri-gente da quattro anni: il primo anno l'ho svolto in Piemonte, il secondo a Matino e il terzo ed il quarto a Copertino, in questa scuola. Per sette anni sono stato vicepreside; nel 1986, per quasi tutto l’anno, ho sostituito il presi-de. Diciamo che questa è stata la mia prima esperienza come Presi-de di una scuola milanese.

Come si trova nella nostra scuola? Com’è il suo rapporto con il corpo docente?Sinceramente, non avevo inten-zione di venire in questa scuola, visto che avevo fatto domanda per poter dirigere la scuola supe-riore. Appena arrivato ho trovato un ambiente squallido: il proble-ma più grande era il rapporto con il corpo docenti. Per prima cosa, ho creato un clima collaborativo, per far progredire la scuola; così, ha cominciato a "crescere" e fi-nalmente sta diventando una bella realtà.

E’ contento di svolgere questo lavoro?

misure per contrastare questo fenomeno Sono il sintomo di un vivere disagiato; ciò che è acca-duto, credo sia dovuto anche ad una componente interna e per questo ci si sente demoralizzati; qualcuno all’interno potrebbe avere qualche responsabilità. La scuola è di tutti noi, dobbiamo difendere ciò che abbiamo. Ho predisposto un progetto di con-trollo dell’edificio, con video sor-veglianza ma non è stato finan-ziato; in compenso però il Comu-ne ci ha fornito grate, vetri etc. per il seminterrato.

Ha un buon rapporto con gli alunni? Si. Sono pronto al dialogo e di-sposto ad ascoltare varie proble-matiche. Naturalmente, se lo ri-tengo necessario, so anche essere inflessibile. Cosa ne pensa della riforma Gelmini? Le riforme non hanno mai tanto successo; quella Gelmini ha ri-preso alcuni aspetti dalle riforme precedenti ed è stata presentata come quella più sconvolgente, perché scardinava principi e valo-ri della scuola pubblica .

Pagina 2 Giornalisti in erba

Alcuni Progetti Pon della nostra scuola

MODULO F GIOCANDO CON LE PAROLE Alunni classi quarte– Primaria MODULO G L’ITALIANO IN SCENA Alunni classi prime -Secondaria Primo Grado MODULO H GIORNALISTI IN ERBA... Alunni classi terze -Secondaria Primo Grado MODULO I ENGLISH, WHAT A FUN ! 2 Alunni classi quinte -Primaria

L’INTERVISTA AL DIRIGENTE SCOLASTICO.. CONTINUA

Page 3: Giornalisti in erba

1) Da quanto tempo lavora in questa scuola? Le piace l’am-biente scolastico? Lavoro in questa scuola da cin-que anni e mi piace molto l’am-biente scolastico. Cerco sempre di sopportare alcune situazioni nonostante le difficoltà e i pro-blemi. 2) E’ impegnativo il ruolo di vicepreside? Il ruolo di vicepreside è molto impegnativo e comporta tante responsabilità. 3) Quale è il suo segreto per stabilire un buon rapporto con gli altri colleghi? Il mio segreto è quello di mo-strare SEMPRE disponibilità nei confronti di tutti, senza fare differenze. 4) Gli alunni sono rispettosi nei suoi confronti e che rap-porto ha con essi?

Ah, ah!! Gli alunni non sono per niente rispettosi nei miei con-fronti…ma a volte per paura di essere puniti si comportano be-ne !!Allora: io sono una persona a cui piace scherzare, ridere e di-vertirsi con gli alunni, però, come dico sempre, quando è il momen-to di lavorare, lo si fa sul serio! 5) Avendo un lavoro così impe-gnativo, ha mai trascurato la famiglia per portare a termine tutti gli altri impegni? Ah!!!! Non ne parliamo... Stavo rischiando di divorziare! In ge-nere dedico più tempo alla scuo-la, e spesso la mia famiglia si la-menta perché la trascuro.. L’ al-tro giorno parlavo con mia figlia, e ad un certo punto mi ha detto: “Papà, ma ti sei dimenticato di me?”. 6) Da bambino, voleva fare questo lavoro? No, da bambino non avrei mai

pensato di fare il professore, anzi immaginavo di lavorare in un’industria 7) Da piccolo era un alunno modello, oppure qualche volta ha marinato la scuola? Eh si, ero proprio un alunno mo-dello ma…ho marinato la scuola! Penso che questa è una cosa che almeno una volta hanno fatto tutti. 8) Le piace la disciplina che insegna? Si, a me piace tantissimo, ma a volte perdo l’entusiasmo perché la tecnologia è una materia che a non tutti piace. 9) Pensa che l’ambiente scola-stico le mancherà in futuro? Si, dopo quarant’ anni credo proprio che mi mancherà!!!!

INTERVISTA TUTOR 1) Da quanto tempo svolge il mestiere d’inse-gnante e da cosa nasce questa passione per l’insegnamento? Da oltre vent’anni. L’idea di poter insegnare è co-minciata attraverso gli studi magistrali. In segui-to, ho capito di avere una passione per l’insegna-mento, quando ho iniziato a lavorare nella scuola e di conseguenza con i bambini. 2) E’ stato impegnativo fare queste attività nelle ore pomeridiane? E’ stato impegnativo soprattutto per i bambini. Abbiamo però trovato un rimedio: gli alunni si so-no organizzati con il pranzo a sacco ed è stata un’idea molto efficace e positiva anche per noi insegnanti. 3) Le sarebbe piaciuto insegnare a ragazzi più grandi? No, mi trovo bene ad insegnare nella scuola pri-maria: è qui che si cominciano ad affrontare i problemi che i bambini possono incontrare duran-te la crescita.

INTERVISTA ESPERTO

1) Pensa che questi ragazzi abbiano voglia di imparare o siano svogliati e crede che riuscirà a portare a termine l’obiettivo di colmare le lacune dei corsisti?

Hanno molta voglia di imparare e speriamo di riuscire a colmare le loro lacune, almeno in parte.

2) In questi incontri pomeridiani cosa avete svolto finora e quali argomenti hanno entu-siasmato di più i bambini? Abbiamo svolto molte attività: dalla scrittura creativa alla creazione di diversi depliant e vorremmo anche realizzare un cortometrag-gio. Gli argomenti che hanno coinvolto mag-giormente i bambini sono stati quelli riguar-danti il mondo della comunicazione.

3) Cosa prova a stare tanto tempo con i bambini e cosa la spinge? Sono abituata, anche perché passo molto tem-po con loro.

Volume 1-numero 1

INTERVISTA AL TUTOR, MARCELLO LEO ED ALL’ ESPERTO, MARTA TONDO PROGETTO PON “IL PALCOSCENICO DELLE PAROLE”

INTERVISTA AL TUTOR, ORONZO CASILLI MODULO A “IL MIO PC 2”

ESPERTO ESTERNO, P. MAURO PALMIERI

Pagina 3

Page 4: Giornalisti in erba

Pagina 4 Giornalisti in erba

Un po’ di... CRONACA

Due ragazzi di 16 e 17 anni sono stati arrestati a Marina di Gioiosa Jonica, nel reggino, dalla Guardia di Finanza con l’accusa di furto, stalking, violenza priva-ta, estorsione e lesioni personali perpetrate nei confronti di un quattordicenne. Il ragazzino era riuscito a scappare dai suoi stal-ker; fu costretto a prendere un treno e fu ritrovato nella stazione ferroviaria di Roma-Tiburtina per sfuggire ai due aguzzini.

Esistono diversi tipi di bullismo, che si dividono principalmente in bullismo diretto ed indiretto. Il bullismo diretto è caratterizzato da una relazione diretta tra vitti-ma e bullo e, a sua volta, può es-sere catalogato come: bullismo fisico, quando si fa del male "fisicamente" ad un'altra persona; bullismo verbale, nel caso di in-sulti o soprannomi offensivi nei confronti di un compagno; psico-

logico, quando il bullo ignora o esclude la vittima dal suo grup-po o mette in giro false voci sul suo conto. Esistono poi il cyber-bullismo o bullismo elettronico: il bullo invia messaggi molesti alla vittima tramite sms o lo fotografa in momenti in cui non desidera essere ripreso e invia le immagini ad altri per diffamarlo.

Il bullismo indiretto è meno vi-sibile di quello diretto, ma non meno pericoloso, e tende a dan-neggiare la vittima nelle sue re-lazioni con altre persone. Il bullismo può essere anche al femminile: le ragazze tendono a colpire di più la sensibilità della vittima, ed è più difficile indivi-duarlo. Le cause primarie di questo fenomeno sono da ricer-carsi non solamente nella perso-nalità del giovane, ma anche nei modelli familiari sottostanti. A scuola, invece, si ricorre soprat-

tutto a sospensioni, pagelle, che, il più delle volte, non fanno altro che peggiorare il fenomeno: cosi facendo i professori tendono a isolare il bullo dagli altri compa-gni, ma questo incrementa ancora di più la sua voglia di attirare l'at-tenzione e quindi il bullo è porta-to a commettere altre azioni peri-colose. Marina Guida, Giorgia Aramini, Giorgia Lisi, Anastasia Crisigio-vanni, Maria Laura Legari.

Arrestati due ragazzi che perseguitavano un quattordicenne

Il bullismo nelle scuole Un altro grave episodio tra le mura scolastiche che vede protagonisti due bulli 

Caro Direttore, vorremmo parlarle dell'ado-lescenza, che, secondo noi ragazzi, è l’età più bella, ma anche l’età dei cambiamenti psichici e fisici dei giovani e rappresenta il passaggio più complesso della nostra vita. “Vivere l’adolescenza” o la giovinezza è spesso oggetto di studi psicologici. Questo “passaggio” si ha tra i 12 ed i 15 anni quando i ragazzi vedono aprirsi, dinanzi ai propri occhi, mille opportunità che li proiettano verso il futuro. I giovani scoprono nuovi orizzonti che riservano grosse sorprese. Molti ragazzi, però, durante questa fase, non vengono “considerati adeguatamente” dai genitori e dagli amici, e sono portati a

compiere atti di vandalismo, bullismo, ad assu-mere sostanze stupefacenti e ad eccedere con le bevande alcoliche, giusto per avere maggiori attenzioni e per “sfogarsi”. Spesso essi vivono il rapporto con gli adulti in modo competitivo e con atteggiamenti di sfida. Gli adulti sono spesso considerati dai ragazzi co-me “detentori di un eccessivo potere”; coloro che impongono regole scomode e faticose. L’a-dolescenza è dunque un momento di vita unico e irripetibile, dove l’individuo è “bersagliato” da una così grande quantità di richieste e di stimoli da parte del mondo esterno, così che, egli ha difficoltà a scegliere nel modo giusto.

Iside Rollo, Alessia Zizzari, Giorgia Aramini

Lettere alla Redazione

Page 5: Giornalisti in erba

Da quanto tempo svolge il me-stiere d’insegnante? Svolgo questo mestiere da ben otto anni. -E’ stato difficile diventarlo? E’ stato molto difficile. -Da cosa nasce questa pas-sione per l’insegnamento? Questa passione nasce dal fat-to che mi piace molto trasmet-tere agli altri ciò che conosco. -E’ pentito di aver intrapreso il percorso d’insegnamento? Se potesse tornare indietro rifa-rebbe la stessa scelta? Non sono assolutamente penti-to. Se potessi tornare indietro, rifarei di sicuro la stessa scelta anche se non è stata la prima. Infatti, il mio primo mestiere è

stato quello d’ingegnere. Crede che riuscirà a portare a termine l’obiettivo di colma-re le lacune dei corsisti? E’ un obiettivo molto difficile, ma è un’impresa che riuscirò a portare a termine. -Ha ancora molto lavoro da svolgere? Non tanto, sono a buon punto.

Ritiene che i corsisti abbiano un buon livello di conoscenza di base?

E’ un gruppo non omogeneo e quindi, ci sono ragazzi con buo-ne basi e altri con insufficienti competenze. -Pensa che questi ragazzi ab-biano voglia d’ imparare o sia-

no svogliati? Sinceramente, la maggior parte dei corsisti ha voglia d impara-re, ma qualcuno è svogliato. -In questi incontri pomeridiani cosa avete svolto finora? Abbiamo svolto una “carrellata” sui sistemi di numerazione, ope-razioni e proprietà di esse, espressioni, calcolo letterale e giochi di logica.

-E’ stato impegnativo svolgere quest’attività nelle ore pome-ridiane? E’ stata dura perché è difficile tenere alto il livello di concen-trazione dei corsisti. -Quali argomenti hanno entu-siasmato di più i ragazzi? I giochi di logica.

-Da quanto tempo svolge il mestiere d’insegnan-te? Da cinque anni. -E’ stato difficile diventarlo? Ho dovuto studiare molto e devo continuare così! -Da cosa nasce questa passione? Dall’amore per la natura -E’ pentito di aver intrapreso il percorso d’in-segnamento? Se potesse tornare indietro rifa-rebbe la stessa scelta? No, ne sono molto soddisfatto e se potessi torna-re indietro rifarei sicuramente la stessa scelta. -Crede che riuscirà a portare a termine l’ obiettivo di colmare le lacune dei corsisti? Sì, il mio scopo è quello di colmare le loro lacune e credo di riuscirci. -Ha ancora molto lavoro da svolgere? Stiamo per finire, non manca molto.

-Ritiene che i corsisti abbiano un buon livello di conoscenza di base? Sì, hanno una buona base. -Pensa che questi ragazzi abbiano voglia d’ imparare o siano svogliati? Molti hanno voglia d’imparare, ma qualcuno vie-ne solo per disturbare (la minoranza). -In questi incontri pomeridiani cosa avete svolto finora? Abbiamo svolto lezioni su energia rinnovabile e costruito dei dispositivi di conversione ener-getica. -E’ stato impegnativo svolgere quest’attività nelle ore pomeridiane? No, non è stato molto complicato. -Quali argomenti hanno entusiasmato di più i ragazzi? La parte pratica è piaciuta di più rispetto a quella teorica.

Volume 1-numero 1

INTERVISTA ALL’ESPERTO ESTERNO, MARCO POTO PROGETTO PON, OSSERVANDO SCOPRO 2-TUTOR, MIRELLA GRECO

INTERVISTA ALL’ESPERTO ESTERNO, GIAMBATTISTA BENIZIO PROGETTO PON: “IL MIO PC 2”-TUTOR, LAURA CONGEDO

Pagina 5

Page 6: Giornalisti in erba

Pagina 6 Giornalisti in erba

La nostra pagina di cronaca..continua

“Ho fatto un sogno: che i miei quattro bambini vivranno un giorno in un paese in cui non verranno giudicati per il colore della loro pelle ma solo per le loro qualità". Questa celebre frase è stata pro-nunciata da un importante pasto-re protestante statunitense, ma anche politico, attivista: Martin Luther King. Il suo nome viene accostato, per la sua attività di pacifista, a quello di Gandhi, della cui opera King è stato un appassionato studioso. Martin Luther King è nato il 15 gennaio 1929 ad Atlanta negli Stati Uniti. Le sue idee dettero molta forza al “movimento per la difesa dei diritti dei neri” che stava nascendo. Nel 1963 ci fu

la marcia su Washington e, come conseguenza, nel 1964 il Con-gresso approvò alcuni diritti civi-li a favore dei neri; nello stesso anno Martin Luther King ricevet-te il Premio Nobel per la Pace. Nel 1965, il Congresso permise il diritto di voto a tutti gli uomini. Nel 1968, Martin Luther King incominciò ad organizzare un'al-tra grande marcia. Il 4 Aprile, dopo una giornata di lungo lavo-ro, King salì sul terrazzo della sua camera d'albergo e pochi mi-nuti dopo fu assassinato, colpito da un proiettile. Approfittando dei momenti di panico che segui-rono, l'assassino si allontanò in-disturbato. Il killer fu arrestato a Londra circa due mesi più tardi; si chiamava Earl Ray, che però

Oggi, 4 Aprile 2012, è l'anniversario della morte del difensore dei diritti dei neri

L’America celebra Martin Luther King “l have a dream” è un simbolo indelebile per milioni di cittadini americani

si professò innocente e disse di sapere chi fosse il vero colpevole.

Egli però non poté mai fare questo nome perché venne accoltellato la notte seguente nella cella in cui era rinchiuso.

Ancora oggi il mistero rimane in-soluto Da allora ogni anno, il 4 Aprile, tutte, le scuole, gli uffici federali, le poste e le banche degli Stati Uniti restano chiuse per cele-brare la morte di Martin Luther King. E' il momento, per tutta la nazione, di ricordare le ingiustizie per le quale Martin Luther King ha combattuto; è il momento di ricor-dare la sua lotta per la libertà, l'u-guaglianza e la dignità di tutte le razze e di tutte le persone di colo-re. Arianna Trinchera, Giorgia Zecca

L'Unione Europea è un'entità politica di caratte-re sovranazionale ed intergovernativo che, dal 1º gen-naio 2007, comprende 27 Paesi Membri, indipendenti e democratici. L'Unione consiste, attualmente, in una zona di libero mercato, detto mercato comune, ed è caratterizzata, tra l'altro, da una moneta unica, l'euro, regolamentata dalla Banca Centrale Europea. L'Unio-ne Europea non è una semplice organizzazione inter-governativa né una federazione di Stati, ma un orga-nismo “sui generis”, alle cui istituzioni gli Stati Membri delegano parte della propria sovranità nazio-nale. L'Unione persegue i suoi obiettivi in ragione delle competenze che le sono attribuite nella Costituzione. I principi fondativi dell’Unione Europea sono: Digni-tà umana e rispetto dei diritti dell’uomo: tutti gli esseri umani hanno il diritto di essere rispettati e trat-tati equamente, senza alcuna distinzione di razza, ses-so, religione; Libertà: di movimento, pensiero, co-scienza e religione, opinione e espressione; Demo-

Crazia, che è una forma di organizzazione della socie-tà, dove i diritti e i doveri degli individui sono compresi e rispettati; Solidarietà: l’Unione europea promuove la solidarietà al suo interno, sostenendo le persone e i territori svantaggiati, e al suo esterno, contribuendo a lottare contro la povertà nei Paesi più fragili; Sta-to di diritto: un governo può esercitare la propria autorità solo conformemente alle leggi dello Stato; . Tolleranza: Il solo modo per vivere in pace con gli altri è quello di imparare ad accettare le diversi-tà; Uguaglianza: il principio di uguaglianza fu sta-bilito nel periodo dell'Illuminismo. Oggi è sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uo-mo. L'articolo 1 stabilisce che "Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti".

Massimo Petito, Alessandro Verdesca

Il 9 maggio 2012 si è tenuta la Festa dell’Europa

Sessant’anni insieme! La storia e i principi civili e morali dell'Unione Europea, a partire dal 1950

Page 7: Giornalisti in erba

Da quanti anni lavora in questa scuola? Si trova bene? Questo è il 3 anno che sto in questa scuola e mi trovo abbastanza bene. Ha mai pensato di cambiare lavoro? Si, a volte sono stato tentato dal farlo! Che rapporto ha con gli altri professori? Penso che sia un buon rapporto. Se lei fosse il preside di questa scuola, cosa cambierebbe? Tutto, ah, ah! No, scherzo..però cambierei mol-te cose. Lei, con quale artista s’identifica maggior-mente? Mi piacerebbe identificarmi in Canova.

Quali sono gli aspetti più importanti del suo la-voro? Uno degli aspetti più importanti è la competenza, che ogni professore dovrebbe possedere, ma so-prattutto il rapporto con i ragazzi. Che tipo di atteggiamento assume con i suoi alunni? Con i miei alunni sono molto disponibile . Quando era ragazzo ha mai marinato la scuola? Si, alle scuole superiori spesso! L’arte, quale emozioni suscita in lei? Tanti tipi di emozioni, dipende dall’artista e dai ma-teriali che si usano. Mi piace l’arte in generale ma il mio genere artistico preferito è l’impressionismo.

Intervista a Giacomo Leopardi Signor Leopardi, come ben sappiamo, già in età prematura, lei conosceva tutte le lingue classi-che e anche materie come l’astronomia e la filosofia. Ma come ha fatto ad impararle così velocemente? -Sinceramente, sin da quando ero piccolo sono stato abituato dai miei genitori a studiare, e l’ho sempre considerato un “dovere”, una cosa impo-sta, anche se mi piaceva ed ero abbastanza inte-ressato. -Suo padre, il Conte Monaldo, era molto seve-ro nei suoi confronti? - Mio padre, non era severo, ma severissimo! Ri-cordo che mi chiudeva in quella sua biblioteca, dove ho trascorso tutta la mia infanzia e trascor-revo il mio tempo scrivendo opere e studiando i suoi libri. Tutti mi prendevano in giro soprattutto perché ero "gobbo"; infatti, essendo obbligato a studiare tutto il giorno, assumevo sempre la stes-sa posizione, e quindi questo mi ha portato ad in-curvarmi. Chi era Silvia, a cui ha dedicato una delle ope-re più belle? -Silvia era la ragazza di cui ero innamorato.. E' vero, non uscivo di casa, ma la spiavo dalla fine-stra mentre filava sulla sua tela, si divertiva a giocare con gli altri, e usciva con le amiche.... Per chi non lo sapesse, purtroppo Silvia è morta pre-maturamente.

Aurora Viva

Intervista ad Adolf Hitler Parliamo un po’ della sua vita politica: perché lei voleva distruggere il popolo ebreo ? -Io credo che esista una sola razza, ossia quella ariana perché rappresenta la razza perfetta. Loro hanno distrutto l’economia tedesca, per-ché erano molto ricchi ed erano dei bravi com-mercianti. Essi andavano contro gli interessi della Germania e questo io non potevo permet-terlo; dovevo fare qualcosa.. -Perché aveva tanta voglia di espandere il proprio potere, di avere sempre di più e perché tutto ciò non le bastava mai? -Volevo avere tanto potere perché da piccolo, date le mie origini modeste non ho mai avuto quel che volevo; dovevo sempre stare zitto e non chiedere mai NIENTE. Quindi adesso che ho la possibilità di avere tutto ciò che voglio, perché non approfittarne? Lei, durante la sua vita politica, ha mai avu-to qualche donna che voleva stare con lei per il suo grande potere e per la sua ricchezza? -Durante la mia ascesa politica no, ma mi sposai con una donna Anna Glassl-Hoerer che era più grande di me di 13 anni che però mi lasciò, per-ché avevo una relazione con un’altra donna. Anastasia Crisigiovanni

Volume 1-numero 1

LE INTERVISTE “IMPOSSIBILI”

ALLA SCOPERTA DI CLAUDIO CAZZATO PROFESSORE DI ARTE E IMMAGINE

Pagina 7

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Pagina 8 Giornalisti in erba

Giornalisti..in erba in visita al “Quotidiano”..continua ed in particolare il mestiere di giornalista di cro-naca nera. Ovviamente, anche un giornalista la notte riposa e di conseguenza nella prima matti-nata, contatta le agenzie di stampa per sapere se sono accaduti dei fatti rilevanti nel corso della notte; quindi, si reca: nei tribunali per raccoglie-re informazioni su inchieste ed indagini giudizia-rie; nei comuni, negli enti pubblici etc. per appro-fondire le notizie riguardanti il territorio; nei luoghi dove si sono verificati eventuali episodi di criminalità, per accertarsi meglio dei fatti avve-nuti; nelle caserme (della polizia, dei carabinieri, della guardia di finanza, dei vigili del fuoco) per ottenere maggiori dettagli su determinati acca-dimenti etc. Terminata questa fase di ricerca, raccolta, verifica delle informazioni e delle noti-zie, ritorna in redazione; giunto a questo punto

del suo lavoro, egli inizia ad elaborare gli articoli Nel frattempo, anche il resto della redazione è “in fermento”: per stabilire la struttura e i tagli degli articoli; per preparare le pagine, inserire le foto, correggere le bozze. Ad un certo punto della serata, tutto il materiale deve essere pronto per la chiusura ed essere mandato in stampa! Marinazzo ci ha, inoltre, spiegato che un buon giornalista ha sempre con se una mac-chinetta fotografica, un registratore e un block-notes per prendere appunti, filmare e fotogra-fare scene o persone. Egli era spesso interrotto da telefonate, facilmente giustificabili cono-scendo il suo lavoro E’ stato molto ospitale e as-sai gentile a dedicarci il suo prezioso tempo: in fondo, anche noi siamo dei giornalisti…seppur in erba! La Redazione

L’Editoriale..continua

Dal punto di vista didattico, il pro-getto ha permesso agli allievi di imparare a costruire articoli gior-nalistici, utilizzando struttura e lessico specifici e di partecipare alle diverse fasi che portano alla realizzazione di un giornale: rac-colta e revisione del materiale do-cumentario; stesura di articoli e realizzazione di interviste, inchie-ste, rubriche; correzione delle boz-ze. Il processo di apprendimento dei corsisti si è sviluppato, anzitut-to, attraverso una fase teorico-introduttiva in aula, che consisteva in lezioni frontali, in cui venivano proiettate delle slide incentrate sulle tecniche ed il linguaggio giornalistico. Successivamente siamo entrati in una fase più pro-priamente “laboratoriale”, svoltasi nella sala informatica, nell’ambito della quale, gli alunni si esercita-vano nell’utilizzo di programmi di video scrittura: per scrivere, cor-reggere ed impaginare i loro arti-coli. Infine, il progetto ha visto la realizzazione di esercitazioni “sul campo”, permettendo ai ragazzi di accostarsi a varie realtà, e di inter-vistare personaggi e visitare luoghi significativi del nostro territorio.

Tutor, Mariantonietta Alemanno

Esperto, Angelo Centonze

Noi ragazzi del PON Siamo come de i ver i “Giornalisti” E il nostro percorso fin qui È stato pieno di imprevisti e ricco di errori ed incidenti ma sempre simpatici e diver-tenti. E chi se l’aspettava la visita al Quotidiano o la creazione del giornalino ?

Qualcuno di noi “piccoli giorna-listi”per un domani spera di diventare un GIORNALISTA IN CARRIERA, per far vedere cosa ha imparato, da questo PON tanto apprezza-to!! Con un punto chiudo la poesia E con un saluto concludo il PON piu’ bello che ci sia!! Annalisa Spagnolo

L’angolo della poesia

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Come affronta,o pensa di af-frontare le problematiche le-gate al “buon governo” di Co-pertino? “Bisogna avere molta pazienza e cercare di fare sempre il possi-bile, poiché ci sono molti pro-blemi tra cui le difficoltà eco-nomiche. Spesso è difficile tro-vare una soluzione. Per dare il buon esempio ci vuole responsa-bilità, impegno e coraggio. Riguardo la sistemazione della “nostra” palestra, come pro-cedono i lavori? ”Sistemare la palestra è un im-pegno di tutti, in particolar mo-do dei responsabili del settore. E’ necessario che ognuno porti a termine il proprio dovere anche se quando si tratta di andare avanti sono tutti molto pigri”. Cosa ne pensa della crisi che sta vivendo l’Italia? Quali so-no le iniziative adottate dal Comune di Copertino a favore delle famiglie meno abbienti? “E’ una crisi molto dura, che ci ha visti costretti a fare enormi sacrifici. Se fosse stata prean-nunciata, avremmo fatto degli

investimenti che avrebbero portato ad una ricchezza suc-cessiva. Il rischio è che i ricchi diventino sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Biso-gna abbassare le disuguaglianze e rendere le classi sociali più eque. Per noi, è molto difficile, intervenire, ma quando è possi-bile, lo facciamo” . E’ soddisfatto dell’andamento dei lavori del “Consiglio Comu-nale dei Ragazzi e delle Ra-gazze“? Sono soddisfatto, ma vorrei qualche suggerimento in più da parte dei ragazzi. Vorremmo arrivare, attraverso i diversi suggerimenti, ad avere un cen-tro storico più “vivibile” e nuovi luoghi di ritrovo per i ragazzi. Lei, insieme alla sua Giunta, come pensa di risolvere il pro-blema dell’accumulo dei rifiuti, soprattutto nelle zone perife-riche di Copertino e come procede la raccolta differen-ziata in paese? Qui, interviene la Copertino Multi Servizi SPA. Nel nostro paese, la raccolta differenziata

non va male, però bisogna fare il compostaggio, ovvero, avere la possibilità di formare il com-post, una raccolta di rifiuti bio-logici per produrre poi del con-cime; questo dà due vantaggi: aumenta la sensibilità verso l’ ambiente, comporta minore quantità di spazzatura ed una riduzione dei costi . Come si spiega, tutti questi furti, questi atti vandalici, accaduti ultimamente nelle abitazioni, nei negozi e nelle scuole di Copertino? Manca la sensibilità nel “sentire propri”, certi ambienti. Bisogna prima di tutto dare il buon esempio ed essere respon-sabili e sensibili verso i lugohi del proprio paese“. Quali idee, progetti e opere pubbliche sono in cantiere o in fase realizzativa nel nostro paese? “Abbiamo tre nuove rotatorie in cantiere e stiamo lavorando per servizi ed infrastrutture nella zona industriale. Vogliamo anche collegare il centro stori-co al castello, attraverso alcune nuove vie “ .

La Redazione

Volume 1-numero 1

L’intervista al Sindaco..prosegue!

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Dopo una lunga attesa, i giovani di Copertino avranno a disposizione un nuovo spazio culturale e ricreativo: il LUG “Utopia”. Infatti, giovedì 10 Mag-gio 2012, alla presenza, del Sindaco di Copertino, Giuseppe Rosafio è stato inaugurato il LUG (laboratorio urbano giovanile), realizzato presso l’ex scuola dell’infanzia nel rione Spallanzani. Esso è stato ristrutturato grazie ai finanziamenti regiona-li, stabiliti nell’ambito della misura “Bollenti Spiri-ti”. Il LUG si caratterizza per la presenza di labo-ratori multimediali, attrezzature per la realizzazio-ne, il montaggio e la produzione di cortometraggi e video. La struttura sarà messa in contatto con altri laboratori dell’Union3, con l’intento di creare un centro polifunzionale .

Alessandro Verdesca, Massimo Petito

Apre il LUG “Utopia”

Il Sindaco Rosafio, intervistato dai Giornalisti.. in erba, alla Presenza del Dirigente Scolastico Giu-seppe Prete, della Tutor, Mariantonietta Alemanno

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“Le nostre inchieste” L’ECOMAFIA

Il termine Ecomafia viene utilizzato per indicare le attività illegali che ruotano attorno all’am-biente. Sono definite “ecomafie”, le associazioni a delinquere dedite all’abusivismo edilizio, al traffico ed allo smaltimento illegale dei rifiuti. I reati possono avvenire a ogni livello del ciclo: produzione, trasporto e smaltimento. Nelle operazioni di smaltimento, le mag-giori possibilità di compiere truffe si hanno attraverso l’abbandono dei rifiuti in discariche abusive. Del resto, lo smaltimento illegale di rifiuti, spesso tossici, costituisce solo un segmento di una serie di attività della malavita organizzata. La camorra, prima ci guadagna, scavando illegalmente le cave; successivamente, riempiendo le buche con i rifiuti ed infine co-struendoci sopra le case. Per risol-vere il problema ci sarebbe anche un’altra soluzione, cioè quella suggerita dagli ambientalisti e dall’Unione Europea: diminuire la quantità di rifiuti attraverso una raccolta differenziata molto effi-ciente. Purtroppo, soprattutto al Sud, la percentuale di raccolta dif-ferenziata nei vari Comuni, è piut-tosto bassa. L’ecomafia è una pro-blematica grave ed allarmante che non può rimanere inascoltata dalle istituzioni nazionali. Per fortuna, ci sono delle associazioni ambien-talistiche come LEGAMBIENTE. Essa ha fondato il Rapporto Eco-mafia, cioè, un dossier che in po-chi anni è diventato un riferimento per quanti lavorano per reprimere questo fenomeno. Finché la mafia esiste bisogna par-larne, discuterne e reagire. Il silen-zio è l’ossigeno grazie al quale i sistemi criminali si riorganizzano e con cui la pericolosissima sim-

biosi di mafia, economia e potere si rafforza. I silenzi di oggi, siamo destinati a pagarli duramente domani. Con una mafia sempre più forte. Con cittadini sempre meno liberi. Maria Laura Legari , Giorgia Lisi

La Carovana Internazionale Antimafia, organizzata da Don Ciotti di “Libera”, continua il proprio viaggio intrapreso ben 18 anni fa, a seguito degli attentati mafiosi contro i giudici Falcone e Borselli-no. .Partita da Roma l’11 aprile, arriverà l’11 ottobre in Sicilia. Un viaggio, che per circa 80 giorni, attraverserà tutte le regioni italiane, la Francia e l’Africa settentrionale La Carovana ha fatto tappa, in Salen-to, ma il programma ha naturalmente subito delle modifiche in conco-mitanza dell’attentato di Brindisi. La Carovana non si è comunque fermata e ha partecipato alla grande manifestazione di sabato pome-riggio a Brindisi, per ricordare la giovane Melissa Bassi uccisa da una bomba di fronte alla scuola.. La Redazione

La Carovana Internazionale Antimafia approda nel Salento

Continua l’impegno di “Libera” contro la mafia Ancora una tappa del “viaggio”, organizzato da Don Ciotti

ragazza, si spegne improvvisamente! Le sue compagne la descrivono come una persona solidale e altruista. In questo momento, la sua migliore amica Selena è ricoverata nell’o-spedale di Lecce, ‘Vito Fazzi’. Intanto, Veronica Capodieci, altra ra-gazza gravemente ferita, si è risvegliata dicendo ”Ciao papà, dammi un bacio”; sta meglio e collabora con gli inquirenti. L’attentato di Brindisi ha suscitato molte considerazioni e reazioni, innanzitutto quelle di sdegno, per un gesto diretto ad una scuola. Riguardo alla di-namica dell’accaduto, inizialmente si ipotizzava che l'attentato potes-se essere stato effettuato da una singola persona: un ex militare ses-santenne, esperto in esplosivi, con gravi problemi psicologici, che è stato ripreso con una telecamera situata in un chiosco lì vicino, ma che è stato rilasciato. Si ritiene, adesso, che dietro possa esserci l’om-bra della mafia, visto che la scuola è intitolata con il nome del giudice Falcone e della moglie Morvillo e considerando, anche, che ci sareb-be dovuto essere, in mattinata, il corteo organizzato per l'anniversario della strage di Capaci. Si aspetta con impazienza di risolvere questo caso al più presto, perché la vita dei ragazzi non deve essere stroncata mentre ci si reca in un luogo pubblico, di studio, cultura, che dovreb-be essere la base della nostra società! Alessia Zizzari, Iside Rollo

ATTENTATO DI BRINDISI: ADDIO MELISSA!

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Internet nasce negli anni 60, come progetto del Dipartimento della Difesa statunitense per lo sviluppo di una rete telematica decentrata. Dopo la guerra fredda, la rete è stata messa a disposizio-ne d’impieghi civili, collegando dapprima i principali centri uni-versitari e raggiungendo poi, in modo ampio, l'utenza aziendale ed infine quella domestica. Il pri-mo browser con caratteristiche simili a quelle attuali, il Mosaic, fu realizzato nel 1993. Esso rivo-luzionò profondamente il modo di effettuare le ricerche e di comuni-care in rete. Nacque così il World Wide Web. Di Internet si dice tanto, nel bene e nel male, ma come possiamo mediare in questo caos di informazione; cosa pos-siamo affermare a favore di que-sto fenomeno e cosa contro? In-ternet è un importante mezzo di comunicazione ed oggi lo è anco-ra di più. Questo lo si deve a chi ha costruito per esso, strumenti con un’alta risoluzione grafica e fortemente intuitivi; chi ne ha di-vulgato l’utilizzo, rendendolo gratuito per ciò che riguarda l’ac-cesso. Fatta questa premessa, dobbiamo però dire, che anche Internet può avere gli svantaggi di un sistema di comunicazione. Sulla rete viaggia di tutto: porno-grafia, pedofilia, compravendite illegali etc. Su Internet esiste il problema della sicurezza dei dati; qualsiasi notizia è intercettabile conoscendo alcuni parametri di invio e ricezione. Il problema del-la sicurezza è affrontato su vari fronti. Si costruiscono sistemi per crittografare i dati riservati, si at-tivano sistemi di autenticazione dei documenti già in uso anche nel nostro Paese per le documen-

tazioni fiscali o le autenticazioni notarili. Il fenomeno di Internet è inarrestabile; esso è divenuto uno strumento indispensabile nella vita di ognuno, rivoluzionando, sia dal punto di vista sociale che da quello culturale, la vita di cia-scuno di noi ed in particolare dei giovani. Sta, perciò proprio a noi fare di questo importante stru-mento, un uso corretto e produtti-vo! Alessandro Verdesca

Massimo Petito

  

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INTERNET I pro e i contro di questo innovativo sistema di comunicazione

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Purtroppo ancora oggi, esistono varie forme di violenza nei con-fronti degli animali. Negli zoo e nei circhi, sono tanti quelli sfruttati e maltrattati; ma ci sono anche gli animali costretti a “posare” per gior-nali, televisioni o per visitatori e turisti. In Germania, un coniglietto è diventato una star per non avere le orecchie, a causa di una malforma-zione genetica. Nato in Sassonia, il piccolo Til fu chiamato in questo modo dal nome di Michael Til Schweiger, attore molto famoso in Ger-mania e che ha recitato nella commedia di successo e campione di in-cassi “Keinohrhasen”, tradotta in italiano "Coniglio senza orecchie". Til aveva iniziato a “posare” per le telecamere di tutto il mondo, per diventare una star che avrebbe favorito l’aumento dei visitatori di uno zoo tedesco di Limbach-Oberfrohna. Dopo tre settimane dalla sua na-scita, durante la sua prima presentazione alla stampa, un cameraman ha fatto un passo “falso” tanto da far perdere all’istante la vita al piccolo Til. Comunque siano andate le cose, è compito di tutti cercare di dimi-nuire gli sfruttamenti, la “spettacolarizzazione” degli animali, evitando così di approfittare della vulnerabilità di queste creature.

Margherita Chiriatti, Iside Rollo, Sofia Pinto e Alessia Franco

Til, coniglietto-star, viene calpestato involontariamente da un operatore televisivo

Coniglietto muore schiacciato da un cameraman Un coniglio diventa una “star” a causa di una malformazione alle

orecchie.

Un lungo viaggio È stato un viaggio lungo e miste-rioso, ma allo stesso tempo gran-dioso! Pensa, ripensa e troverai avventu-re che non hai vissuto mai. Tempo che viene e va, come sabbia

L’angolo della poesia..continua di una clessidra Credimi, divertente è stato; è qualcosa che non ho mai provato. Pieno di difficoltà ed indovinelli E accompagnato da ragazzi monelli!

Iside Rollo

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La Redazione, ringrazia il nostro caro preside Prof. Giuseppe Prete, che ci ha dato l’opportunità di realiz-zare il Progetto PON “Giornalisti.. in erba”. Ringra-ziamo anche l’esperto esterno Angelo Centonze e la tutor Mariantonietta Alemanno. Questo corso ha per-messo di approfondire le nostre conoscenze sul mon-do dell’informazione e della comunicazione e ci ha fatto sperimentare l’attività di un giornalista, attra-verso la realizzazione di interviste, articoli etc. Han-no partecipato al progetto i ragazzi delle CLASSI III-SEZIONI A, B, C: Aramini Giorgia, Chiriatti Mar-gherita, Crisigiovanni Anastasia, Franco Alessia, Giannelli Paola, Guida Marina, Legari Maria Laura, Lisi Giorgia, Petito Massimo, Pinto Sofia, Rollo Isi-de, Spagnolo Annalisa, Trinchera Arianna, Verdesca Alessandro, Viva Aurora, Zecca Giorgia, Zizzari Alessia.

“Speciale” gita in Toscana!!! Se dovessimo scegliere, ancora una volta, una meta per un viaggio d’istruzione, sceglieremmo senza dubbio:Toscana!! Noi ragazzi, frequentanti le classi terze dell’Istituto Comprensivo Polo 2 “San Giuseppe da Coperti-no”, il giorno 06/05/2012, siamo partiti in pullman per recarci ad esplorare questa regione, che risul-ta una meta turistica meravigliosa e che ogni anno ospita cittadini provenienti da tutto il mondo!. Il nostro albergo era a Montecatini Terme, ma da lì ci siamo spostati in varie zone della Toscana. Abbiamo visitato tante città, come Firenze, dove spicca Piazza del Duomo, che sorge nel cuore del centro storico della città ed edifici, luoghi e monumenti storici quali il Campanile di Giotto, il Batti-stero nell’omonima Piazza San Giovanni. Il nostro itinerario, non poteva che prevedere anche Siena e San Gimignano, città universalmente conosciute per i loro patrimoni artistici e per l’unità stilistica dell’arredo urbano medioevale. Siena in particolare è una città molto tranquilla e spensierata. Il cen-tro storico è pieno di salite e discese che rendono questo paesino particolare. Abbiamo anche potuto ammirare le splendide Lucca e Pisa, dove è situato il Campo dei Miracoli con la meravigliosa Torre di Pisa, che si dice sia inclinata per un difetto che ebbe durante la costruzione. E per finire, Arezzo, dove fervevano i preparativi per accogliere il Papa che andrà in visita in data 13 maggio. In questa splendida cittadina toscana abbiamo potuto ammirare tra le altre cose, il Duomo, dov’è situata la cap-pella dedicata alla Madonna del Conforto, che ha voluto confortare tutti gli abitanti di Arezzo libe-randoli dal flagello del terremoto, il 15 febbraio del 1796. E dopo tante ore di viaggio, fortunata-mente, siamo ripartiti e tornati a Copertino sani e salvi!!!!