La Giornata della Memoria, istituita con legge nazionale, è una delleoccasioni più importanti di riflessione che la scuola deve favorire cosìcome la cultura della conoscenza e del ricordo di una delle pagine piùbuie della storia dell’umanità.In un periodo come quello che stiamo vivendo caratterizzato dalla“fretta di vivere il presente” , dimenticando il passato e con assai pocaattenzione a comportamenti e scelte responsabili, è tanto piùimportante lavorare per il recupero di una cultura del ricordo.Non dimenticare un evento terribile come la Shoah, come lapersecuzione e la deportazione di un popolo, rappresenta un dovereper tutte le coscienze che condividono la condanna di ogni forma diviolenza, di razzismo, di intolleranza, di totalitarismo, con laconsapevolezza che anche oggi in molte parti del mondo ed anchevicino a noi sopravvivono i semi della brutalità umana.

I gesti di violenza, la mancanza di rispetto verso gli altri, la disattenzione nei confronti dei più deboli e delle fragilità, la negazione dei diritti, le discriminazioni per ragioni di religione, di razza, di genere, di condizione, i regimi antidemocratici ci ricordano che nella storia dell’umanità la stagione dei diritti, del rispetto della persona umana, delle libertà individuali e collettive, non può mai darsi per scontata e non può ritenersi acquisita per sempre.Rendere quindi, oggi, testimonianza dello sterminio del popolo ebraico non è solo il doveroso ricordo verso milioni di persone offese, violentate, trucidate ma l’occasione per riflettere sui temi dei diritti umani, della pace, del valore della vita, della centralità della persona.

UOMO DEL MIO TEMPO.Sei ancora quello della pietra e della fionda,uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,con le ali maligne, le meridiane di morte,t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,come sempre, come uccisero i padri, come ucciserogli animali che ti videro per la prima volta.E questo sangue odora come nel giornoQuando il fratello disse all’altro fratello:«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,è giunta fino a te, dentro la tua giornata.Dimenticate, o figli, le nuvole di sangueSalite dalla terra, dimenticate i padri:le loro tombe affondano nella cenere,gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

S. Quasimodo

Scuola Secondaria di I grado di GioveClasse 3 A

CatalinMarcoVale B.

Leonardo B.Sophia

SaraVale G.

LucaAlessia

AlessandroAgneseLucia

Leonardo V.

Coordinamento alunni: Sophia e Alessia

Supervisione: Prof.ssa Sandra CeccarelliProf. Paolo Durante