giro della corsica in kayak

373
Dal 25 Luglio all’11 Agosto 2014 667 km percorsi, 17 giorni di trekking attorno alla Corsica!

Upload: ciambotta

Post on 12-Jan-2016

550 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

Dal 25 Luglio all’11 Agosto 2014. 667 km percorsi, 17 giorni di trekking in kayak attorno alla Corsica!

TRANSCRIPT

Page 1: Giro della Corsica in kayak

Da

l 2

5 L

ug

lio

all

’11

Ag

ost

o 2

01

4

667 km percorsi, 17 giorni di trekking attorno alla

Corsica!

Page 2: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

2

Sommario

PREPARAZIONE AL VIAGGIO: IL NUOVO KAYAK .............................................. 4

PREPARAZIONE AL VIAGGIO: IL CORSO DI SICUREZZA ................................... 10

25 LUGLIO: LO SBARCO .................................................................................... 18

26 LUGLIO: IL GIORNO DEL GIUDIZIO............................................................... 37

27 LUGLIO: DISCESA VERSO SAN FLORENT .................................................... 62

28 LUGLIO: BLOCCATO NEL DESERTO ............................................................ 86

29 LUGLIO: 2° GIORNO NEL DESERTO ........................................................... 107

30 LUGLIO: ROBINSON CRUSOE ..................................................................... 116

31 LUGLIO: PASSAGGIO PER ILE ROUSSE ....................................................... 129

1 AGOSTO: LO SPETTACOLO DI CALVI ........................................................... 146

2 AGOSTO: ATTERRAGGIO NOTTURNO ALLA SCANDOLA ............................ 168

3 AGOSTO: USCITA DALLA SCANDOLA ..........................................................199

4 AGOSTO: CACCIA AL FALCO PESCATORE ................................................... 221

5 AGOSTO: LE SANGUINARIE ......................................................................... 243

6 AGOSTO: LA DISAVVENTURA DI CAPO SENETOSA ................................... 266

7 AGOSTO: IN BALIA DELLE BOCCHE ............................................................ 289

8 AGOSTO: PASSAGGIO A LEVANTE .............................................................. 314

9 AGOSTO: CAMBIO DI COSTA ....................................................................... 338

10 AGOSTO: LA FOLLE CAVALCATA A 6 NODI ............................................... 356

11 AGOSTO: ARRIVO IN VOLATA ....................................................................369

Perimetro costiero visitato

Page 3: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

3

Page 4: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

4

PREPARAZIONE AL VIAGGIO: IL NUOVO KAYAK

Il trekking in Sardegna mi ha convinto definitivamente del fatto che per affrontare

lunghi viaggi in mare occorra un’imbarcazione che mi permetta di navigare con

mare mosso e con venti sostenuti. Le condizioni meteo appena descritte le ho

incontrate molto spesso in Sardegna e mi hanno costretto a navigare in condizioni

al limite delle mie capacità. Mi è capitato per esempio, di ritorno da Spargi, di avere

vento di traverso ed essere costretto a pagaiare con un solo braccio per tenere la

rotta, con conseguenze disastrose dal punto di vista fisico. Nella traversata Budelli –

Abbatoggia mi è capitato di avere il pozzetto continuamente allagato dalle onde di

un mare mosso forza 3. Se avessi voluto navigare in condizioni meteo migliori avrei

dovuto aspettare le calende greche per completare il trekking. Su queste riflessioni

matura pian piano l’idea che mi occorra un mezzo diverso, più prestante. Inizio a

fare un po’ di ricerche e mi imbatto in una miriade di siti che raccontano le gesta di

kayaker esperti a bordo dei loro “kayak da mare”. E’ la versione più antica di kayak,

quella inventata dagli Inuit 4000 anni fa in Groenlandia.

Page 5: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

5

Stretto meno di 60cm, lungo più di 5m, con pozzetto chiuso ermeticamente.

Capace di una velocità massima di 9 nodi, ben al di sopra di quella del mio sit on top!

Il prezzo non è proprio economico ma non ho alternative. Non ho alcuna esperienza

su tale mezzo e se voglio percorrere un lungo trekking durante la prossima estate

devo cominciare a provarlo sin da subito. Non ho molto tempo, dunque comincio

una ricerca matta e disperata per trovare il modello che più si confà alle mie

esigenze. A fine novembre 2013 ordino il Seabird SCOTT MV,

Page 6: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

6

un kayak che, almeno sulla carta, sembra avere quelle caratteristiche che cerco:

ampio volume per il carico dell’attrezzatura, stabilità in mare anche mosso e ottima

velocità di crociera. Il materiale di cui è costituito è in composito (fibre di vetro e di

diolene), un materiale rigido, leggero e resistente agli urti.

Lo so. Dovrei almeno provarlo un kayak di questo tipo prima di comprarlo, ma non

ho altra scelta perchè non conosco nessuno che ce l’abbia. Prima che arrivi il kayak

acquisto tutta l’attrezzatura e l’abbigliamento occorrente alle uscite invernali. Mi

sento come uno che compra una moto e tutto l’abbigliamento tecnico necessario,

senza sapere come si guida e senza mai esserci salito sopra! Sono un po’ folle. Ma

questo già lo so!

Il 13 dicembre si materializza il nuovo kayak.

Page 7: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

7

Page 8: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

8

Mai visto niente di più bello! Ne sono già innamorato. Quattro giorni più tardi il varo

nelle acque di Trani. Con la bottiglia di vino sostituita dalla focaccia barese.

Per tutto l’inverno ogni occasione di buon tempo sarà sfruttata per fare un’uscita in

kayak. Le prime impressioni sono buone. Subito un ottimo feeling con la stabilità

del mezzo. Manovrabilità completamente diversa dal sit on top ma non ci vorrà

molto tempo per imparare ad inclinare lo scafo per girare. La direzionalità, grazie

alla deriva retrattile posteriore, è modificabile, tramite un comando sulla fiancata

destra che ne regola il grado di uscita. Fantastico!!!

Qualche mese dopo, come ultimo acquisto, compro la Galasport Elite Carbon, una

pagaia leggera, 700gr circa, interamente in fibra di carbonio, con lunghezza e

sfasamento delle pale regolabili. La forma della pale è allungata, simile a quella

della vecchia pagaia usata in Salento e Sardegna, a metà strada tra una pagaia

Page 9: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

9

groenlandese ed una europea olimpionica. Il feeling in acqua è ottimo. Mi ci trovo

subito bene, soprattutto sulle lunghe distanze. Ora ho tutta l’attrezzatura per il

lungo trekking che mi attende. Finalmente!

Page 10: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

10

PREPARAZIONE AL VIAGGIO: IL CORSO DI SICUREZZA

L’idea primordiale e timida di fare il giro della Corsica può prendere forma. Altri

kayakers prima di me l’hanno circumnavigata, anche in solitario. Non sarei né il

primo né l’ultimo. Probabilmente sarei l’unico a circumnavigarla in solitaria dopo

soli 7 mesi dalla prima esperienza con un kayak da mare. Sono un po’ folle. Ma

questo già lo so!

Prima però voglio imparare le manovre di sicurezza per uscire e rientrare dal kayak

in caso di capovolgimento. Si tratta di manovre assolutamente indispensabili se si

vuol navigare in sicurezza da solo e per lunghe tratte. Contatto l’istruttore Federico

Fiorini e insieme decidiamo di fare il corso poco prima della partenza, in modo da

sfruttare il viaggio fino al Circeo per arrivare poi a Livorno e prendere il traghetto

per Bastia. Parto il pomeriggio del 22 Luglio, portando in auto il kayak e tutta

l’attrezzatura per il giro della Corsica.

Page 11: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

11

In serata arrivo sul Circeo e nei seguenti due giorni completerò il corso nella

splendida cornice del lago di Sabaudia

Page 12: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

12

e del Circeo.

Page 13: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

13

Oltre alle uscite bagnate e agli autosalvataggi, ci sarà spazio anche per provare le

prime surfate ed i primi atterraggi con onda sul litorale di Sabaudia.

Page 14: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

14

Dormo, grazie all’interessamento di Federico, in uno dei tendoni

Page 15: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

15

predisposti nella sede della Scuola di Vela e Navigazione di Sabaudia,

www.scuolavela.it, che ringrazio per la cortese ospitalità.

Prima della partenza per Livorno Federico prova a sconvolgermi le idee sulla

distribuzione dell’attrezzatura e dei pesi nei gavoni. Ci riuscirà alla grande, anche

grazie alla mia totale mancanza di esperienza di carico del nuovo kayak. Rimango

interdetto a lungo ma cerco di ricordare il più possibile della sistemazione che mi

propone. Dopo la foto ricordo obbligatoria,

Page 16: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

16

carico il kayak sull’auto e mi congedo. Domattina alle 6 inizia l’imbarco sul

traghetto e la cosa che mi preoccupa di più è trovare un parcheggio gratuito vicino

al porto dove posteggiare l’auto fino al mio ritorno. Mi devo muovere. Durante il

viaggio mi sento telefonicamente con Giacomo Della Gatta, un esperto kayaker che

ho conosciuto su internet tramite il suo sito www.kayakexplorer.com e che nel 2006

compì la circumnavigazione della Corsica in solitaria. Mi darà preziose informazioni

Page 17: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

17

su quello che mi aspetta e per questo lo ringrazio tantissimo. Finalmente sono

pronto. Che l’avventura abbia inizio.

Page 18: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

18

25 LUGLIO: LO SBARCO

Page 19: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

19

Sono le 5 quando mi sveglio di soprassalto. Sono in auto, coperto dal sacco a pelo,

sdraiato alla men peggio su entrambi i sedili anteriori. Ho dormito poco e male,

tanto quanto basta però ad affrontare l’atteso giorno della partenza. Sono in un

parcheggio a strisce bianche a qualche centinaia di metri dall’ingresso turistico del

porto di Livorno.

Tra un’ora inizia l’imbarco e devo preparare il kayak senza scordare

ASSOLUTAMENTE NULLA! Il rincoglionimento mattutino mi farà dimenticare di

mettere il carrello sotto il kayak prima di caricarlo. Mi ritrovo con una quintalata di

kayak da sollevare. Ci riesco non si sa come. Mi ricordo di alcuni consigli di Federico

e riesco a fare a meno delle ingombranti sacche stagne da 20l e a fare entrare tutto

nei gavoni. Chiudo l’auto dopo l’ultima controllata.

Page 20: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

20

Mi avvio carico a ciuccio verso il gate. Rivedo le solite facce allibite dei controllori

all’ingresso, come a Civitavecchia. L’imbarco scivola liscio come l’olio. Il kayak viene

sistemato proprio a ridosso del grosso portellone.

Page 21: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

21

Si salpa. La terra ferma scompare piano piano all’orizzonte.

Page 22: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

22

Il viaggio dura su per giù 4 ore. Poco prima dell’arrivo, salgo sul ponte della nave e

guardo dal vivo, per la prima volta, l’isola che dovrò girare per intero: la Corsica.

La stratigrafia in foto è tipica dell’isola francese: mare, monti, nuvole e cielo.

Page 23: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

23

La nave entra in porto

Page 24: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

24

ed io mi affretto a raggiungere il garage più basso non appena vengono sbloccati gli

accessi. Sono un po’ emozionato. Col kayak a traino metto il primo piede sulla terra

corsa e percorro qualche centinaio di metri, fino al porticciolo turistico di Toga,

Page 25: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

25

incuriosito da tutto quello che ho attorno. Quando arrivo, trovo subito lo scivolo

e posso così iniziare le operazioni preliminari alla discesa in acqua. Vedendo proprio

lì vicino un noleggio nautico, decido di chiedere il favore di tenermi l’ingombrante

carrello per i giorni seguenti, fino al mio ritorno. La signorina al front-end è molto

cortese e acconsente senza esitazioni. Mi avviserà di non passare a riprenderlo di

sabato pomeriggio o di domenica perché il noleggio è chiuso. Non so di preciso in

che giorno completerò il tour ma non ho altra scelta; devo lasciarlo comunque.

Alle 14 la preparazione del kayak è completata

Page 26: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

26

e dopo essere uscito dal porto,

Page 27: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

27

prendo il largo nel mar di Corsica.

Il cielo è coperto ed il verde dello scisto incute quasi paura per quanto è intenso e

profondo. Sono accompagnato da un comodissimo scirocco al giardinetto che mi

spinge da dietro obbligandomi però ad una maggiore attenzione nella pagaiata.

All’altezza di Grigione, vengo accolto da un bellissimo sorriso in SUP (Stand Up

Paddle) che non posso fare a meno di fotografare…

Page 28: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

28

Proseguo baldanzoso e faccio la prima sosta, per sistemare meglio qualcosa nei

gavoni, a Miomo.

Page 29: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

29

La seconda invece la effettuo a Lavasina,

Page 30: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

30

dove tocco con mano i prezzi della Corsica: acqua e birra da 25cc 9€, diconsi N - O -

V - E - E - U - R – I!!!!!

Page 31: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

31

Per un attimo la mano si ritrae ma poi sorrido falsamente e pago. Capisco in

quell’esatto momento che non potrò, come in Salento e Sardegna, bere una birra

fredda ad ogni fermata. Pazienza.

Percorro ancora un miglio e sono nel porticciolo di Erbalunga,

Page 32: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

32

dove mi colpiscono le abitazioni costruite praticamente sul mare.

Page 33: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

33

La costa diventa man mano più selvaggia.

Page 34: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

34

Mi sto avvicinando, miglio dopo miglio, all’estremità nord di Capo Corso, famoso

proprio per la sua costa frastagliata e a picco sul mare.

Sono consapevole del fatto di aver dormito pochissimo e di essere stressato dal

lungo viaggio; non voglio strafare e decido di fermarmi per la notte, dopo soli 18km

navigati, a Marina di Pietracorbara. Ci arriverò intorno alle 18:30. E’ l’ora di cena ed

è anche l’ora di sperimentare la nuova ricetta del trekking: polenta e ragù pronto!

Tiro fuori stuoia, fornello, gavetta e chi più ne ha più ne metta, fino a che la padella

non partorisce la creatura. Nasce così una polenta prelibatissima (forse per via della

fame) che divorerò senza fretta sulla spiaggia.

Page 35: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

35

Stanchissimo per la giornata intensa appena trascorsa e appesantito dal lauto pasto

non mi rimane che montare la tenda e sdraiarmici dentro. Il resto verrà da sé. Facile

a dirsi ma difficilissimo a farsi quando la tenda è nuova ed è la prima volta che la

monti. Dopo una mezz’oretta passata a infilare i picchetti più in fondo possibile,

capisco che i micro picchetti in super lega di alluminio della mia nuova tenda non

servono a un cazzo sulla sabbia morbida. Ma tant’è. Li devo usare per forza. Non ho

alternative. O meglio: troverò un’alternativa ma non adesso. Sono troppo stanco.

Page 36: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

36

Il risultato alla fine non è malaccio.

Va a farsi benedire anche quella mezza intenzione di registrare con l’iphone il diario

della giornata. Lo farò domani. Chiudo gli occhi e, con grande emozione, ripenso ai

momenti più belli della giornata e mi addormento per la prima volta sul suolo corso.

Page 37: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

37

26 LUGLIO: IL GIORNO DEL GIUDIZIO

Page 38: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

38

Alle 6 in punto parte “Sul bel Danubio blu” di Strauss. Tutto l’inverno a pensare alla

sveglia più adatta per il trekking e adesso, sta suonando davvero. Le astronavi di

“2001: Odissea nello Spazio” danzano nella mia testa. E’ chiaro: sto ancora

dormendo! Passano 10 minuti fino a quando mi sveglio fisicamente. Esco dalla

tenda

e mi preparo alla prima colazione, intesa proprio come prima colazione del trekking.

Inizio a ragionare dopo aver fatto il primo sorso alla tazza di caffè. Preparo il latte in

polvere nel pentolino. Cacao, cascata di cereali e frutta secca. Non dimentico nulla,

nemmeno le proteine in polvere. Una lavata ai denti e rimetto tutto nel kayak. Il

tuffo rigenerante prima di tirare il kayak in acqua e si parte. Purtroppo la giornata è

Page 39: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

39

uggiosa.

Lo scirocco però è piacevole. Inizio subito a giocare con le onde. Alla mia sinistra le

rocce di scisto sono davvero bellissime.

Page 40: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

40

Arrivo, giocando giocando, a Porticciolo,

Page 41: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

41

Un paesino sormontato da una torre di avvistamento genovese mezza diroccata,

dove sventola la bandiera corsa;

Page 42: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

42

Di un bianco e nero che, da lontano, ricorda un po’ la bandiera dei pirati. Più avanti

capisco che le costruzioni sul mare che ho incontrato ieri non sono affatto

un’eccezione in Corsica...

Page 43: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

43

Con questa casa si saranno spinti un po’ oltre... Di tanto in tanto il sole fa capolino

tra le nuvole.

Page 44: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

44

Faccio un giretto nel porticciolo di Santa Severa.

Page 45: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

45

Mi incuriosisce un baretto all’aperto con copertura in fico.

Page 46: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

46

Bello! Proseguendo, intravedo a riva una moto d’acqua semi-distrutta che galleggia

tra le alghe.

Page 47: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

47

Mah... Alle 10:30 supero il braccio del porto di Macinaggio

Page 48: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

48

e fermo il kayak sullo spiaggione vicino.

Mi raggiungono dei signori con cui mi intrattengo per un po’ rispondendo a tutte le

loro domande sul kayak. Gli chiedo se in paese c’è un supermercato (supermarché

dicono loro) vicino e mi indicano la strada per arrivarci. Lungo la strada sento un

odore paradisiaco di pane appena sfornato. Dopo un minuto di orologio esco dal

panificio con due baguette lunghissime. Nel supermarchè faccio incetta di formaggi

Page 49: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

49

e salumi per comporre quel panino che il mio cervello sta immaginando, in preda a

convulsioni da fame, dal momento in cui ho messo le baguette sotto il braccio.

Quando ritorno in spiaggia può iniziare il banchetto.

A pancia piena proprio non mi va di pagaiare e ripartirò solo un paio d’ore più tardi.

Nel frattempo il vento è girato e il cielo minaccia addirittura pioggia.

Page 50: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

50

Ho sbagliato ad interrompere la navigazione con vento favorevole per così tanto

tempo e vengo ulteriormente punito con un cambio di vento sfavorevole e con un

peggioramento delle condizioni meteo. Imparo la lezione ma intanto mi tocca

pagaiare e anche in fretta se voglio girare Capo Corso.

Non tolgo gli occhi dal cielo per parecchio tempo, fino a quando, fortunatamente, i

nembostrati non si allontanano.

Poco più in là scorgo l’isola di Finocchiarola

Page 51: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

51

e decido di fare un giretto da quelle parti. Finocchiarola, insieme alle altre due

isolette vicine, fa parte di una riserva naturale protetta. Se mi giro a destra vedo

nuvolacce cariche di pioggia, se mi giro a sinistra vedo il cielo sgombro.

Page 52: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

52

Significa che la perturbazione, spinta dal maestrale, si sta allontanando. Il sereno-

variabile mi accompagnerà fino a Torre S. Maria,

Page 53: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

53

dove mi fermo per ammirarla da vicino.

Page 54: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

54

Riparto e navigo in un mare turchese che delizia la mia vista.

Page 55: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

55

Atterro, poco più avanti, su Cala Francese. Quando cerco di ripartire dalla battigia

sento uno strano rumore proveniente dalla parte posteriore del kayak. Alle prime

pagaiate mi accorgo che qualcosa non va: il kayak è troppo manovrabile per avere

lo skeg fuoriuscito. Riatterro sulla spiaggia e guardando a poppa non vedo più lo

skeg. Deve essersi staccato durante la ripartenza, forse perché insabbiato. Inizio a

ravanare nella sabbia finchè non lo trovo, con il cavo d’acciaio troncato di netto.

Quello che temevo è successo davvero. Sapevo di avere lo skeg bloccato e col cavo

semitranciato ma se volevo fare questo trekking dovevo tenermelo così, non

avendo tempo per farmene spedire uno nuovo e sostituirlo. Una pazzia lo so, ma

non avevo scelta. Ora non so proprio come proseguire. Senza skeg è impossibile

navigare nel mare ventoso di Corsica. Il kayak non avrebbe la necessaria

direzionalità in caso di vento forte al traverso. Una signora e il marito poi,

Page 56: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

56

vedendomi armeggiare per tanto tempo vicino al kayak, si avvicinano per chiedermi

cosa sia successo. Sono francesi e devo parlare per forza in inglese. Mi danno una

mano a sollevare il kayak per guardare meglio l’alloggiamento dello skeg. Alla fine

trovo l’unica soluzione provvisoria attuabile. Bloccare lo skeg in una posizione

intermedia con un pezzetto di legno ad incastro. Roba alla Mc Gyver! Il problema è

che ad ogni atterraggio o ripartenza lo skeg ritornerà dentro e dovrò chiedere a

qualcuno il piacere di tirarlo fuori con l’accortezza di non far venir via il pezzetto di

legno. Una cosa dell’altro mondo! Mi obbliga persino a non atterrare in spiagge

deserte. Sono disperato. Forse sarebbe meglio lasciar perdere e tornare a casa. Ad

un certo punto viene fuori il mio solito ottimismo. Penso che se mi applicherò

riuscirò a trovare un’altra soluzione più pratica per concludere il giro dell’isola.

Come non lo so ma ci riuscirò! Con lo skeg bloccato dal pezzetto di legno, entro nel

kayak ad una distanza da riva tale da non far toccare lo skeg sul fondo sabbioso.

Ricorro ad un poderoso appoggio sulla pagaia, adagiata sul fondo, per mantenere

l’equilibrio e mi infilo dentro. La manovra riesce perché non c’è molta onda. Ma in

caso di frangenti risulterebbe impossibile da eseguirsi. Decido di non pensarci per

non demoralizzarmi ulteriormente. Percorro 2 km e mezzo. Arrivo nei pressi di

Torre dell’Agnello. Mentre giro attorno ad un gruppo di scogli affioranti, tiro fuori la

fotocamera dalla custodia per fare una foto. La pagaia viene colpita da un’onda e

colpisce a sua volta la mia mano facendo cadere la fotocamera in acqua. La vedo

scomparire nel blu. Tutte le foto fatte sino a quel momento scomparse assieme alla

fotocamera. Voglio sprofondare anche io. Non c’è più nulla da fare: si ritorna a casa,

vorrei dire. Invece registro la mia posizione sul gps. Vedo più avanti due gommoni

affiancati, ancorati sul basso fondale. Li raggiungo e chiedo alle persone a bordo se

possano aiutarmi a recuperare la fotocamera. Sono italiani e dei due uomini a

bordo, uno fa finta di nulla e l’altro mi dice di avere problemi nella compensazione.

Mi indicano però una spiaggetta minuscola più avanti dove fermarmi. Con la forza

Page 57: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

57

che solo la disperazione può dare, raggiungo e fermo il kayak sulla spiaggetta.

Prendo la maschera e mi avvio a nuoto verso il gruppo di scogli ad una estremità

della baietta. Saranno su per giù 400 metri. Porto con me il gps. Nuoto, nuoto,

nuoto. Nuoto in un mare infestato da piccole meduse marroni dall’aspetto per nulla

rassicurante. A circa metà strada, ce ne sono così tante che devo percorrere ampi

tratti sott’acqua per evitarle. Arrivo esausto nei pressi del gruppo di scogli. Guardo il

gps e vedo che sullo schermo ci sono scritte incomprensibili. Controllo lo sportellino

della porta usb e lo vedo aperto. E’ entrata acqua. Fuori uso anche il gps. A questo

punto non so chi mi da la forza di mettermi a cercare la fotocamera. Mi immergo

più volte fino a quando non la vedo, a quattro metri di profondità, adagiata su uno

scoglio. In un attimo sono sul fondo e la afferro. Quando riemergo, mi sento

chiamare da due persone su uno dei due gommoni incontrati prima. Mi fanno cenno

di avvicinarmi per un passaggio fino al kayak. Farò così. Li ringrazio e, arrivato

vicino a riva, li saluto e scendo. Scuoto il gps facendo uscire l’acqua dallo sportellino.

Provo a riaccenderlo e, con mia grossa sorpresa, scopro che funziona ancora!!! Un

po' di culo! Riprovo la stessa manovra di ingresso nel kayak in acqua alta,

riuscendoci. Mi lascio alle spalle quel posto terribile con un nodo alla gola. Vedo

nero il passato ma ancora più nero il futuro. Non mi rimane che il presente, in cui mi

immergo pagaiando. Pagaierò incessantemente e l’unica cosa che mi darà conforto

sarà pensare a come aggiustare lo skeg. Mi viene in mente un’idea ma nel

frattempo sono arrivato nei pressi di Barcaggio e devo decidere se fermarmi o no.

Sono le 18. Fermo il kayak sullo scivolo del piccolo porto

Page 58: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

58

ed entro in un bar poco distante per esorcizzare questa giornata maledetta non con

una ma con due birre ghiacciate!

Page 59: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

59

Fanculo la sfiga!

Di fronte a me l’Isola della Giraglia. A questo punto decido di girarmela tutta

Page 60: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

60

e di fermarmi poi sulla spiaggia vicina. Mangio la baguette comprata a Macinaggio

con i salumi rimasti e cerco conforto nel bel tramonto.

Page 61: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

61

Non voglio pensare a nulla e vado a letto prestissimo. Domani il sole sorgerà anche

per me.

Page 62: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

62

27 LUGLIO: DISCESA VERSO SAN FLORENT

Page 63: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

63

La sveglia delle 6 mi ricorda che è un nuovo giorno. Quando esco dalla tenda il sole

ancora non c’è.

Fa molto freddo e ho bisogno di indossare due felpe per difendermi dall’aria

pungente del mattino. Le temperature non sono quelle della Puglia. Mi trovo a circa

200 km più a nord. Tornerò alle latitudini della mia terra quando arriverò nei pressi

di Bonifacio, all’estremo sud dell’isola. Faccio colazione ma il pensiero è altrove.

Penso e ripenso a come riparare quel dannato skeg. Me la prendo abbastanza

comoda per non rischiare di dimenticare quelle piccole cose che mi sono promesso

di fare. Nel frattempo arrivano in spiaggia le due coppie di ragazzi che ho incontrato

la sera prima. Hanno dormito in due tende imboscate nella macchia dietro la

spiaggia. Me ne accorgo solo ora. Sono contento; un po’ di compagnia non mi

dispiace affatto.

Page 64: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

64

Prima di ripartire svuoto il pozzetto dall'acqua imbarcata durante l'atterraggio della

sera prima. Mi accorgo solo in questo momento che la pompa non funziona. La

guarnizione in gomma si è distaccata dallo stantuffo! L'interno della pompa non è

accessibile e sono costretto a smettere ogni tentativo di ripararla. Le imprecazioni

volano e si perdono nella brezza mattutina. Nella malaugurata ipotesi di un

ribaltamento del kayak sarò costretto ad atterrare per svuotare manualmente il

pozzetto. Ci mancava solo questo!

Quando riparto il sole è già alto sull’orizzonte. Il mare è mosso e ho bisogno dello

skeg per tenere la rotta con lo scirocco al mascone. Ma come farlo uscire? Le onde

mi impediscono di salire sul kayak dove l’acqua è profonda abbastanza da non far

toccare lo skeg sul fondo. Chiedo allora aiuto ad uno dei due ragazzi. Mi tocca

spiegargli in inglese come tirarlo fuori e bloccarlo col pezzo di legno nella posizione

ottimale. Un casino! Alla fine ci riesce e per questo lo ringrazio tantissimo. Quando

lascio la spiaggia è tardissimo e mi tocca pagaiare energicamente per recuperare un

po’ di tempo.

Page 65: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

65

Il mare si gonfia e non mi dà tregua fino all’arrivo, intorno alle 11, al porto di Centuri,

dove mi fermo per riposarmi e mangiare qualcosa.

Page 66: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

66

Parcheggio il kayak in posizione tale da non far toccare lo skeg sul fondo e lo fisso

con delle cime alla banchina. Mi viene la febbre a pensare di doverlo fare ad ogni

sosta. Fino a che non lo riparo però, non c’è alternativa. Dopo un’oretta riparto,

fiancheggiando il vicino isolotto

Page 67: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

67

e dirigendomi a sud. Il mare è sempre più incazzato!

Page 68: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

68

Quando il sole fa capolino tra i bianchi nuvoloni che coprono la terra ferma, i riflessi

sullo scisto bagnato sono accecanti.

Page 69: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

69

Fotografo tratti di costa bellissimi

Page 70: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

70

prima di arrivare all’Anse d’Aliso.

Page 71: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

71

Proseguo lungo la costa

Page 72: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

72

fino ad arrivare alla Marine de Scalo ,

Page 73: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

73

dove mi lego ad una boa

Page 74: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

74

per leggere le previsioni meteo con lo smartphone, approfittando della copertura

3G nel centro abitato.

Doppio Punta Minervio

Page 75: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

75

e mi godo un panorama fantastico dove la costa altissima e rocciosa sovrasta un

mare blu cobalto.

Page 76: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

76

Arrivato a Marina di Giottani, entro nel porticciolo turistico

Page 77: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

77

e fermo il kayak sulla rampa di sbarco dei gommoni.

Page 78: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

78

Sono le 16 e ho una fame da lupi. Ordino un panino al bar vicino e completo il pasto

con cereali e frutta secca che stuzzico mentre consulto la mappa geografica del

tratto che mi rimane da percorrere.

Page 79: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

79

Riprendo il mare un’ora più tardi,

Page 80: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

80

doppiando prima Punta di Canelle, il punto più a ovest di Capo Corso, e

costeggiando poi gli enormi spiaggioni di sabbia scura di Albo

e Nonza.

Page 81: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

81

Incastonati nella roccia e illuminati dalla calda luce del sole al tramonto, dei

caseggiati abbandonati svettano sulla costa frastagliata.

Page 82: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

82

Poche miglia mi separano da Marine de Farinole, dove si trova la spiaggia che ho

prescelto per la sosta notturna. Quando la scorgo all’orizzonte,

Page 83: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

83

ho percorso più di 40 km e nonostante ciò, quasi mi dispiace di interrompere la

navigazione lungo questa costa meravigliosa. La spiaggia è lunga e larga.

Page 84: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

84

Mentre mi preparo una deliziosa polenta con funghi porcini, il ristorante vicino inizia

a riempirsi di gente. Gli schiamazzi dei turisti mi accompagneranno fino a sera

inoltrata. E’ stata una giornata dura ma bellissima, carica di immagini e ricordi

indelebili. Durante le lunghe pagaiate ho pensato e ripensato al sistema da adottare

per estrarre lo skeg durante la navigazione. Sono ottimista. Riuscirò a risolvere il

problema! Il giorno del giudizio è solo un brutto ricordo. Posso addormentarmi col

sorriso.

Page 85: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

85

Page 86: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

86

28 LUGLIO: BLOCCATO NEL DESERTO

Page 87: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

87

Un tranquillo risveglio mi permette di sbrigare le faccende mattutine con calma.

Dopo aver preparato il kayak per la discesa in acqua, sono così rilassato e ottimista

che decido di cimentarmi nella grande impresa a cui penso da giorni: la riparazione

dello skeg; anche perché non ci sono persone in spiaggia e l’onda frangente sul

litorale mi impedisce di farlo fuoriuscire da solo. Con la punta affilata di un attrezzo

multiutensile che porto con me nel kayak, pratico un forellino nella parte centrale

dello skeg e ci faccio passare un filo di nylon per la pesca. Il filo abbraccia la coda del

kayak ed è collegato tramite una girella ad un cordino che arriva fino al pozzetto.

Con questo sistema dovrei riuscire in teoria, tirando il cordino, a provocare la

fuoriuscita dello skeg. Emozionato e preoccupato allo stesso tempo per la buona

riuscita dell’operazione mi accingo a fare la prima prova. Con mia grande sorpresa il

sistema funziona davvero! Lo provo altre volte per sicurezza ma il risultato è sempre

Page 88: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

88

lo stesso: funziona! Contento come un bambino metto il kayak in acqua e parto alla

volta di San Florent.

Percorro il bellissimo tratto di costa fino a San Florent, dove la scogliera di scisto a

picco sul mare degrada piano piano lasciando il posto a rocce calcaree di diverso

colore.

Page 89: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

89

Qualche bunker, residuo bellico della seconda guerra mondiale, è ancora visibile

lungo la costa.

Page 90: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

90

Capisco di essere vicino a San Florent quando vedo i primi villaggi turistici lungo la

costa.

Page 91: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

91

Subito prima del porto, vengo colpito dalle caratteristiche costruzioni sul mare della

cittadina corsa,

Page 92: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

92

dove per fare un tuffo in acqua è sufficiente buttarsi dalla finestra! Sono quasi le 10

quando arrivo al porto di San Florent.

Page 93: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

93

La città mi appare in tutta la sua sfolgorante bellezza.

Page 94: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

94

Dopo un rapido giro all’interno del porto, decido di volgere la prua verso la baia

attigua. So di avere la famosissima Plage de Loto a portata di pagaia e non vedo

l’ora di raggiungerla. Mi fermo sul lato ovest della baia, dove si trova il camping

Acqua Dolce.

Page 95: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

95

Tiro fuori il pannello solare per ricaricare le batterie e mi avventuro nell’interno per

cercare un punto di ristoro. Nel bar del campeggio compro un panino e faccio

rifornimento d’acqua. Al ritorno in spiaggia non credo ai miei occhi: il mare si è

agitato all’inverosimile per un vento improvviso e violento. Con la stessa velocità

con cui è apparso scompare però, permettendomi di ripartire dopo poco. Costeggio

la baia e raggiungo il faro di Fornali.

Page 96: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

96

Il mare è limpido e, dove il fondale è sabbioso, assume quel caratteristico colore

turchese.

Page 97: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

97

La fine della baia è segnata dalla presenza di una bellissima e scenografica torre

genovese mezza diroccata.

Page 98: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

98

La supero e percorro tratti di costa meravigliosi. Il mare assume tutte le tonalità

cromatiche, dal verde all’azzurro.

Page 99: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

99

Page 100: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

100

Page 101: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

101

Quando mi giro rivedo Capo Corso, il dito della Corsica, che ho appena lasciato. Lo

guardo con un pizzico di nostalgia; si erge in tutta la sua maestosa bellezza,

incorniciato dal profilo alto e imponente delle catene montuose a picco sul mare.

Page 102: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

102

Un rapido confronto della mia posizione sulla mappa del GPS e sulla cartina

geografica mi dà vicinissimo alla spiaggia che fremo di conoscere da prima che

partissi per questo folle tour: la Plage de Loto. Ed eccola avvicinarsi alla mia prua,

con la sua candida e finissima sabbia. Il fondale basso mi accompagna dolcemente

fino all’approdo. Il sole va e viene. Tra i bagnanti che mi guardano incuriositi, cerco

la prospettiva migliore, aspetto il momento più propizio e la luce più intensa, per

scattare la foto che immortalerà per sempre, nei miei ricordi, la bellezza di questo

angolo di paradiso. Eccola.

Page 103: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

103

Devo ripartire, il tempo sta cambiando. Ho paura che ricomincino le raffiche che

hanno spazzato la baia di San Florent durante il mio passaggio. Il vento da ovest è

sempre più teso e cerco riparo sotto la costa alla mia sinistra. L’obiettivo è quello di

girare Punta di Curza prima possibile. Non riesco a vedere le condizioni del mare

oltre la punta. Devo arrivarci per rendermi conto che il vento mi impedisce

addirittura di girare la prua del kayak. Non posso avanzare, è troppo pericoloso.

Ritorno indietro e ripiego sulla più vicina spiaggia che trovo: un lembo di sabbia

grossa e bianca su cui atterro percorrendo un improbabile corridoio tra le punte

aguzze degli scogli affioranti.

Page 104: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

104

Controllo la mappa satellitare sullo smartphone e scopro di essere nel Deserto delle

Agriate. Una distesa di arbusti bassi e fitti che si estendono a perdita d’occhio.

Lascio il kayak riponendo tutta l’attrezzatura all’interno e chiudendolo poi col

copripozzetto. L’intenzione è quella di allontanarmi un po’ per capire in che cavolo

di posto mi trovi. Percorro un sentiero in terra battuta. Il lontano ronzio di un

gruppo elettrogeno mi anticipa la presenza di un chiosco improvvisato nella

macchia. E’ l’occasione buona per farsi un panino mi dico. Un panino nel deserto! E

quando mi ricapita!? Me lo porta a passo svelto una ragazza. E’ scalza, ha i piedi neri

della terra che calpesta ed un sorriso candido. Il tavolo dove siedo ha l’affaccio

diretto sulla spiaggetta col kayak e la veduta panoramica su Capo Corso.

Page 105: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

105

Rimango a guardare il mare increspato con la speranza che il ponente cessi quanto

prima. Le raffiche sono violente. Le fronde degli alberi si piegano sotto la spinta del

vento. Rimarrò bloccato per tutto il pomeriggio. Alla fine desisto dall’idea di

ripartire e mi preparo a passare la notte sul fazzoletto di spiaggia dove sono

atterrato. Con i picchetti lillipuziani che ho sarà davvero difficile montare la tenda

col vento. Devo trovare una soluzione. Mi viene l’idea di utilizzare delle canne di

bambù come picchetti e di assicurarle sul fondo con delle grosse pietre. Il sistema

funziona e riesco ad ancorare perfettamente la tenda a terra.

Page 106: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

106

Il mare è a pochi passi e mi incute timore. Potrebbe raggiungere la tenda in caso di

mareggiata. Ma la spiaggia è così piccola che non mi permette di allontanarmi di

più. La notte si avvicina e non si preannuncia affatto tranquilla.

Page 107: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

107

29 LUGLIO: 2° GIORNO NEL DESERTO

Page 108: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

108

Il rumore della pioggia sulla tenda mi sveglia più volte durante la notte. Esco per

controllare se sono ancora a distanza di sicurezza dal mare. Mi riaddormento ma il

sonno non è mai tranquillo. Al mattino ancora piove. Rimango in tenda fino a

quando spiove. Fa un freddo boia e tira vento. Devo coprirmi con tutto quello che

ho. Intorno a me il silenzio più totale. Il chiosco è ancora chiuso. Non c’è nemmeno

l’ombra di un essere umano. Inizio il rito della colazione che a sto punto, è l’unica

nota positiva della giornata appena iniziata. Ormai sveglio, realizzo che l’unica cosa

da fare assolutamente è spostarmi su una spiaggia più grande. Sulla mappa

satellitare scorgo, a poche miglia, dietro la Punta di Curza, una spiaggia che fa al

caso mio: la Plage de Saleccia. Nell’interno vi è un campeggio ma non so di preciso

dove sia ubicato. Date le condizioni meteo non ho fretta. Il mare è al limite della

navigabilità. Se riesco ad arrivare sarò davvero bravo, mi dico. Alle 10 sono in acqua.

Ripercorro per la terza volta lo stesso tratto di mare sperando che questa sia la volta

buona. Quando arrivo in punta vengo investito dalle stesse violente raffiche di ieri.

Ricorro a continui appoggi con la pagaia per alzare e girare la prua del kayak. E’

un’impresa titanica. Alla fine ci riesco e mi ritrovo il vento in faccia. In pochi secondi

sono completamente bagnato. Mi curvo in avanti per offrire meno resistenza al

vento. Più volte rischio di farmi strappare la pagaia dalle mani. La vedo nera ed

inizio ad aver paura. Davanti a me c’è un gruppo di scogli. Scelgo la strada più breve

passando nel giardino di roccia a sinistra ma dopo pochi metri capisco subito che

non c’è abbastanza fondo e rischio seriamente di incagliarmi. Sono costretto a fare

una manovra di emergenza per ritornare indietro e girare gli scogli dall’altro lato.

Proseguo e finalmente alla mia sinistra appare la lunghissima Plage de Saleccia. I

frangenti sulla costa mi incutono timore e così scelgo di proseguire, quasi in attesa

del coraggio di atterrare. Arrivo alla punta più lontana della spiaggia. Non posso più

aspettare. Prendo coraggio e mi lancio in un mezzo surf che mi sbatte con violenza

Page 109: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

109

sulla riva. Esco rapidamente dal kayak e lo tiro in secco con tutte le forze. Ce l’ho

fatta.

Passo la mattinata in spiaggia. Attorno a me pochissimi bagnanti, intirizziti dal

freddo. Il cielo si fa grigio plumbeo

e alla fine viene anche a piovere. Nel primo pomeriggio mi cucino qualcosa al riparo

nella macchia.

Page 110: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

110

Lascio il kayak in custodia ad una famiglia italiana che ho conosciuto in spiaggia e

mi dirigo verso il camping “U Paradisu”. Passo per un acquitrino maleodorante,

percorro un sentiero sterrato, supero una radura con dei camper parcheggiati e

arrivo all’ingresso del campeggio. Faccio finta di essere un campeggiatore e mi

dirigo spedito verso i bagni.

Page 111: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

111

Riempio la borsa d’acqua e mi faccio la barba.

Page 112: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

112

Poi vado al bar e mi gusto una birra media alla spina. Metto a ricaricare le batterie

stilo del GPS e ritorno in spiaggia. Alle 17:30 apre il market e puntuale ritornerò nel

camping per acquistare frutta fresca, che non mangio da quando sono partito, e

delle ricariche per il fornelletto a gas. Si alternano schiarite e rovesci. Alla fine un

maestoso arcobaleno riempie la mia vista.

Page 113: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

113

E’ il tramonto e non avendo nulla da fare, mi dedico alla fotografia. Cerco qualche

bello scorcio da immortalare.

Page 114: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

114

La spiaggia si svuota. Rimaniamo solo io e qualche gabbiano. Monto la tenda in un

buco riparato sotto degli arbusti.

Page 115: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

115

Vengo assalito da nuvoli di zanzare che cercano di pungermi in ogni dove. Resisto.

Mi distendo sul materassino per nulla stanco ma con una voglia incredibile di

rialzarmi e ripartire di buon mattino. La media di km percorsi è davvero bassa. Di

questo passo finirò il giro dell’isola in tempi biblici. Devo fare i conti col meteo però,

che anche per domani non porta niente di buono. Vedremo.

Page 116: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

116

30 LUGLIO: ROBINSON CRUSOE

Page 117: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

117

Mi sveglio intirizzito dal freddo. Durante la notte la temperatura è scesa

vertiginosamente e ho battuto i denti dal freddo. Mi sono rannicchiato in posizione

fetale per non disperdere calore ma è servito a poco. Il sacco a pelo estivo, l’unico

che ho portato, è assolutamente inadeguato a temperature così basse. Se capiterà

ancora una notte così gelida dovrò fare in modo di avere il telo asciutto in tenda a

portata di mano per usarlo come coperta. E’ l’unica soluzione praticabile. Fuori

albeggia. Il cielo è grigio ed il mare ancora incazzato. Decido di recuperare il sonno

perso per il freddo continuando a dormire ancora un po’. Quando mi sveglio

pioviggina. Gli arbusti sopra la tenda sono un buon riparo. Mentre faccio colazione

vengo avvolto da un nuvolo di zanzare e sono costretto a cospargermi gambe e viso

col repellente. Riusciranno comunque a pungermi.

In spiaggia ci sono solo io. Dopo aver finito la colazione chiudo la tenda e mi

incammino verso il campeggio. Vado in bagno per recuperare un aspetto più umano

e poi al bar per riprendere la batteria che ho lasciato a caricare tutta la notte.

Quando ritorno in spiaggia ho già le idee chiare; nonostante le condizioni meteo

proibitive, decido di lasciare Plage de Saleccia e raggiungere Plage de Trave,

distante solo pochi km. La vicinanza del campeggio è una comodità non da poco ma

non mi va di passare un'altra notte nello stesso posto. Alle 11:15 salpo. Man mano

che avanzo la costa si fa più bassa e mi espone al forte vento proveniente dal

quadrante nord-occidentale. Avanzo a fatica tra onde altissime e un vento teso e

costante che non mi dà tregua. Quando intravedo Plage de Trave mi preparo allo

sbarco cercando il tempo giusto per atterrare senza essere travolto dai frangenti.

Page 118: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

118

La prua tocca terra alle 12:15. Mi guardo attorno: ci sono solo io.

La spiaggia è desolata e stupenda. Ricoperta di sabbia fine e bianca. Disseminata di

canne e legnetti portati qui dal mare.

Page 119: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

119

Più dietro, vicino alla macchia, la spiaggia diventa un tappeto di piccole piante dalle

foglie acuminate, impossibile da calpestare a piedi nudi.

Page 120: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

120

Completato il giro perlustrativo, ritorno al kayak e decido di parcheggiarlo vicino ad

una curiosa costruzione di rami e canne intrecciate.

Page 121: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

121

La utilizzo subito per asciugare il telo da mare e la maglietta di lycra.

Page 122: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

122

Più tardi la utilizzerò per appendere il pannello solare e ricaricare le batterie fino al

tramonto.

Page 123: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

123

La sensazione è quella di ritrovarsi naufrago su un’isola deserta senza possibilità di

fuga. E devo dire che mi piace un sacco! Durante il pomeriggio vedrò qualche raro

viandante fermarsi in spiaggia, dopo aver percorso un sentiero sterrato poco

distante, e ripartire scomparendo nella macchia. L’idea di condividere la mia isola

deserta con qualcuno non mi piace affatto. Per un giorno voglio essere Robinson

Crusoe, senza nessuno tra le palle. Per tutto il pomeriggio percorro la spiaggia in

lungo e in largo cercando di intuire gli scorci più scenografici da fotografare quando

il sole sarà poco sopra l’orizzonte. Nel frattempo faccio qualche foto di

riscaldamento in vista dell’appuntamento col tramonto.

Page 124: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

124

Page 125: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

125

Col sole a pochi gradi sull’orizzonte la spiaggia cambia aspetto e si veste di colori

caldi e intensi.

Aspetto il momento giusto, con l’onda che impatta lo scoglio e proietta l’ombra

dello spruzzo verso di me. Fotografo così il più bel tramonto visto in Corsica.

Page 126: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

126

Page 127: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

127

Quando cala la sera, tiro il kayak fin dietro la spiaggia, a ridosso della macchia, per

passare la notte al riparo dal vento. C’è tempo per fare un ultimo scatto.

Sento degli strani rumori provenire dal sentiero dietro di me. Quando mi giro vedo

una mucca, stupita quanto me di non essere sola.

Page 128: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

128

Basta uno sguardo a entrambi per capire che nessuno vuol fare del male all’altro.

E’ la mia terza notte nel Deserto delle Agriate. Chiudo gli occhi pensando che

probabilmente sarà l’ultima; domani il tempo dovrebbe migliorare. Mi dispiace

lasciarlo, nonostante mi abbia fermato qui per quasi tre giorni. Probabilmente,

penso, lo ha fatto solo per mostrarmi la sua intima e selvaggia bellezza.

Page 129: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

129

31 LUGLIO: PASSAGGIO PER ILE ROUSSE

Quando esco dalla tenda mi accoglie finalmente una bella giornata!

Page 130: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

130

La mattinata scivola veloce. Ci siamo solo io ed un gabbiano. Non vedo più la

mucca. Dopo due ore dal risveglio sono già in acqua.

Page 131: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

131

Prima però sono costretto a sostituire il filo di nylon che sostiene lo skeg, tranciato

di netto dopo l’atterraggio violento del giorno prima. Purtroppo l’esiguo diametro

(0.40mm) fa sì che il filo si spezzi facilmente nei punti in cui sfrega tra skeg e scafo.

Non posso farci nulla, non ho un filo più spesso; dovrò comprarlo in un negozio di

pesca nel porto più vicino.

Inizio la navigazione con pochissimo vento ma con una divertente (almeno per ora)

onda lunga.

Page 132: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

132

Godo all’inverosimile mentre alla mia sinistra sfilano paesaggi di rara, bucolica

bellezza. In poche ore percorro le stessa miglia che ho percorso nei due giorni

precedenti. Man mano che avanzo, l’onda lunga diventa sempre più insidiosa,

Page 133: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

133

Page 134: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

134

rompendosi persino in prossimità di scogli sommersi. Devo stare quindi attento ad

individuarli con sufficiente anticipo per modificare in tempo la rotta. Dopo tre ore di

navigazione mi lascio alle spalle il Deserto delle Agriate e mi avvicino alla famosa

Plage de Ostriconi.

Page 135: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

135

Decido di atterrare in surf sulle onde lunghe che si frangono a riva.

Page 136: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

136

Mi fermerò solo un quarto d’ora. Alla ripartenza il mare è ancora più grosso e vengo

colpito da un’onda enorme che mi strappa la sacca stagna dagli elastici sulla coperta

dietro il pozzetto. Me ne accorgerò dopo un po’ e dovrò tornare indietro per

cercarla. Fortunatamente l’ha presa un bagnante che ora, vedendomi, mi raggiunge

a nuoto e me la restituisce.

Continuo la navigazione costeggiando lo spiaggione di Lozari

Page 137: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

137

e dirigendo poi la prua verso la famosissima località turistica di Ile Rousse.

Page 138: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

138

Sembra di essere alla Terza Spiaggia di Golfo Aranci in Sardegna!!! L’acqua è

meravigliosa: turchese e trasparentissima. La spiaggia di fronte a me è zeppa di

asciugamani e ombrelloni. Atterro e tiro in secco il kayak in un minuscolo corridoio

di spiaggia libera.

Page 139: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

139

Lo spettacolo è incredibile! Ile Rousse ha la fama di essere uno dei più bei posti della

Corsica. Ora capisco il perché! Alla mia sinistra c’è il porto e più avanti l’Isola Rossa,

collegata a questo tramite un istmo di terra.

Page 140: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

140

E’ ora di pranzo e la fame, nonostante i prezzi proibitivi, mi spinge ad entrare in un

ristorante proprio sulla spiaggia, a poche decine di metri dal kayak. Quando entro

mi accorgo che è tutto pieno e la gente, a differenza mia, è vestita di tutto punto.

Affianco, noto un baretto che fa anche i panini e decido così di accontentarmi di un

panino all’odore di pollo a soli 6,50€!! Finito il panino, mi faccio indicare il più vicino

supermercato e lo raggiungo a piedi attraverso i bellissimi vicoli della cittadina

corsa. Lungo la strada mi fermo a comprare un secondo panino (con pollo vero

stavolta!). Saccheggio poi il supermercato di ogni genere alimentare commestibile

da un italiano e mi dirigo, carico di buste, verso il porto, dove spero di trovare un

negozio di pesca aperto. Non lo troverò.

E’ passata già mezz’ora da quando ho lasciato il kayak; quindi ritorno in spiaggia per

sistemare nei gavoni i viveri appena comprati. Tutto quello che non entra nel kayak

lo mangio all’istante, sotto gli sguardi allibiti dei vicini. Tra questi, un signore

svizzero che mi fa ogni sorta di domanda sul mio viaggio. Intenerito dalle condizioni

in cui ho scelto di trascorrere le vacanze, mi regala un altro picchetto, ovvero una

Page 141: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

141

canna di bambù uguale alle altre legate sulla coperta del kayak. Un gesto bello e

semplice che ho apprezzato tantissimo!

Quando riparto mi accorgo che si è rotto un’altra volta il filo di nylon che mantiene

lo skeg e sono quindi costretto a sostituirlo per l’ennesima volta prima di ripartire in

direzione del molo. La maledizione dello skeg è iniziata il secondo giorno del

trekking e ancora mi perseguita! Giro attorno all’Isola Rossa

e scopro con mia grossa sorpresa di avere un forte vento contrario.

Page 142: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

142

La velocità di avanzamento è troppo bassa e decido di atterrare sulla più vicina

spiaggia per aspettare che cessino almeno le forti raffiche di vento. Sono sulla

Spiaggia di Ghjunchitu: un ammasso di alghe in putrefazione dall’odore

nauseabondo. Ci rimango giusto un po’. Risostituisco per la terza volta il filo di

nylon dello skeg e prendo il largo in un mare al limite della navigabilità. Mi dimeno

per qualche miglio tra onde altissime e vento teso. Stanchissimo, riesco a girare

punta Vallitoni e scendere fino allo spiaggione di Algajola. Il problema dello sbarco

con onda lo risolvo alla kamikaze! Faccio un atterraggio di fortuna a cavallo di un

enorme frangente che mi trascina a riva con violenza esagerata. Esco dal pozzetto

stordito e tiro velocemente il kayak in secco.

Page 143: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

143

Sono le 19. Per oggi ne ho avuto abbastanza. Ceno col filoncino e lo svizzero

comprati ad Ile Rousse

Page 144: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

144

e mi godo, tra un morso e l’altro, il bellissimo tramonto.

Page 145: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

145

All’imbrunire monto la tenda e crollo per la stanchezza. Che giornata!

Page 146: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

146

1 AGOSTO: LO SPETTACOLO DI CALVI

Page 147: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

147

Ho dormito comodo, talmente comodo che non voglio più svegliarmi. Merito della

buona sagomatura del giaciglio che ho fatto prima di addormentarmi. Quando

suona la sveglia delle 6 sento di colpo il rumore della tenda sbattuta dal vento e il

forte sciabordio delle onde a riva. Comprendo che le previsioni del giorno prima,

che davano ancora libeccio forza 3-4, sono confermate. Spengo la sveglia e decido

di dormire un’altra mezz’oretta. Al successivo risveglio sento uno strano vocio fuori

della tenda. Incuriosito, esco. Vedo delle persone a qualche decina di metri da me,

armate di treppiedi e macchine fotografiche, che guardano tutte in una direzione. Io

però non vedo nulla. Mi avvicino ancora un po’ e scorgo un paio di gambe femminili

che fuoriescono dal bagnasciuga.

Sono nel pieno di un set fotografico all’aperto! La cosa non mi entusiasma affatto.

Mi accorgo di non poter fare la solita pisciata mattutina con lo sguardo rivolto al

Page 148: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

148

mare, ma devo accovacciarmi dietro la tenda come una femminuccia. La giornata

parte male.

Sento cambiare il vento, che ora inizia a spirare da est, proprio nella direzione che

dovrò percorrere. E’ un’occasione da prendere al volo! Smonto la tenda in un

battibaleno e preparo il kayak per la partenza, saltando addirittura la colazione. La

solita litigata con i frangenti a riva per prendere il largo e mi lascio lo spiaggione di

Algajola alle spalle. Per un po’ il vento mi spinge. Poi, quando sono vicino al Porto

della Marina di S. Ambrogio,

ritorna il solito cazzo di libeccio e sono costretto a fermarmi sulla spiaggia più

vicina. Faccio colazione con l’unico panino rimasto nel gavone e mi preparo ad una

lunga, difficile traversata nel Golfo di Calvi, per raggiungere l’omonima città.

Quando giro Punta Spanu, mi investe un vento tesissimo. Non riesco ad avanzare a

Page 149: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

149

più di 2 nodi. Per sei lunghi estenuanti chilometri lotto con onde alte più di 1 metro

che si frangono sulle fiancate del kayak e faccio una fatica enorme a mantenere la

direzione. Punto con la prua del kayak il promontorio di Calvi,

sul quale è arroccata la vecchia cittadella fortificata. La meta si avvicina

Page 150: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

150

e dopo due ore di folle pagaiata, ormai allo stremo delle forze, giungo finalmente in

vista della cittadella prima

Page 151: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

151

e del porto poi.

Page 152: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

152

Al riparo dalle raffiche impetuose, raggiungo in scioltezza la spiaggia.

Page 153: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

153

E’ stata la traversata più impegnativa da quando sono partito. Sono distrutto. Per

un’oretta rimango immobile come il pannello solare steso sul kayak. Mi affido al

sole per ricaricare le batterie. A meno che il vento non scada, la navigazione finisce

qui, almeno per oggi.

Il panorama è mozzafiato! E’ come stare a Portofino avendo dietro le Dolomiti.

Page 154: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

154

Mai visto niente del genere. E’ surreale per quanto è bello. “Ci rimarrò tutta la

giornata, dovesse pure cessare il vento” sentenzio.

Ad un certo punto non credo alle mie orecchie: sento vicinissimo il fischio di un

treno. Mi giro di scatto e vedo a 10m (diconsi dieci metri) dalla spiaggia un treno che

passa. “Ma dove cazzo mi trovo” esclamo! Ancora basito oltrepasso gli alberi dietro

la spiaggia alla ricerca della ferrovia. Quando la vedo ancora non ci credo;

Page 155: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

155

una ferrovia che passa a 10m dal mare, sopraelevata solo di un paio di metri e senza

nessuna protezione per i pedoni!

Page 156: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

156

Mai vista nella mia vita.

Chiudo tutta l’attrezzatura nel kayak e vado a saccheggiare il gigantesco

supermercato a soli 100m dalla spiaggia.

Page 157: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

157

Poi ritorno al kayak per riporre la spesa e mi dileguo nella città.

E’ bellissima!

Page 158: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

158

Page 159: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

159

La percorro in lungo e in largo. Visito il porto,

Page 160: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

160

Page 161: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

161

Page 162: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

162

e le viuzze dietro il porto affollate di turisti che fanno shopping nei negozi.

Page 163: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

163

Compro dei nuovi infradito, incredibile ma vero, a soli 5€. Meno di un panino!

Riesco, con immensa gioia, a trovare un negozio di pesca dove compro il filo di

nylon più spesso che mi serviva per lo skeg.

Vado in un bagno pubblico dotato di tutti i comfort e immortalo l’indimenticabile

evento con un selfie!

Page 164: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

164

Mi perdo nella folla e per la prima volta mi sento un turista uguale agli altri.

Stanchissimo, poco prima del tramonto, ritorno, carico a ciuccio, dal mio compagno

d’avventura.

Non c’è più il sole in spiaggia.

Page 165: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

165

Aspetto ancora un po’ e davanti a me appare uno degli spettacoli più belli visti

finora. Il tramonto sul Golfo di Calvi.

Page 166: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

166

Il mare diventa rosso dei raggi di sole che rimbalzano sui monti. L’apoteosi! Rimarrò

incantato per una mezz’oretta buona, fino al calar delle tenebre.

Page 167: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

167

Dopo tutto quello che ho mangiato nel pomeriggio non ho bisogno di cenare e

quindi monto direttamente la tenda. Per la notte mi preoccupa un po’ la vicinanza

del centro abitato e il via vai di persone sulla spiaggia. Infatti ci vorrà un po’ di

tempo fino a che mi addormenti. Domani le previsioni sono buone e spero di

percorrere finalmente un lungo tratto di costa.

Page 168: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

168

2 AGOSTO: ATTERRAGGIO NOTTURNO ALLA SCANDOLA

Page 169: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

169

Mi sveglio dopo una notte travagliatissima, in cui me ne sono successe di ogni. Il

tipo che mi ha vomitato ad un passo dalla tenda facendomi sobbalzare al primo

conato di vomito. La coppia seduta sulla panchina poco distante che giocava a chi

scoreggiava più forte. L’ubriaco di turno che con tutta la spiaggia a disposizione

veniva a pisciare ad un metro dalla mia tenda. E dulcis in fundo il treno, che a soli

10m da me, quando passava sembrava ti stesse investendo in pieno! Le previsioni

negative della sera prima sono state tutte confermate: nottata di merda!

Quando esco dalla tenda è ancora molto presto e faccio in tempo a vedere il sole

sorgere dietro i monti della sponda opposta del golfo.

Il ricordo della notte appena trascorsa piano piano svanisce e lascia il posto

all’entusiasmo per questo nuovo giorno di pagaiata all’insegna del bel tempo.

Page 170: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

170

Faccio colazione col panino che avrei dovuto mangiare la sera prima. Guadagno un

po’ di tempo e alle 8 sono in acqua. Supero la cittadella fortificata

ed entro nel Golfo della Revellata. Supero l’omonima punta ed il suo caratteristico

faro.

Page 171: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

171

Sulla mappa leggo “Grotte des Veaux Marins”. E’ la grotta dei buoi marini che prima

della partenza mi ero promesso di visitare. Mi avvicino alla costa e inizio a

scandagliarla metro per metro.

Page 172: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

172

Sul gps non è segnata e questo non mi aiuta ad individuarla. Dopo un primo

passaggio, della grotta nemmeno l’ombra; devo averla saltata. Ritorno indietro e

finalmente la trovo. Mi ci infilo dentro e scatto qualche foto.

Page 173: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

173

Faccio una prima sosta nella baia di Nichiareto.

Page 174: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

174

Proseguo ancora e dopo un suggestivo passaggio tra la costa ed un lungo isolotto,

Page 175: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

175

giro Capo Morsetta ed entro nella Baia di Crovani.

Page 176: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

176

E’ ora di pranzo e dirigo la prua verso Argentella, un paesino in cui spero di trovare

uno snack-bar aperto. Mi accoglie una spiaggia scura e ciottolosa.

Page 177: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

177

Ad un centinaio di metri c’è un ristorante. Non voglio andarci ma ci entro per

chiedere se c’è un posto dove mangiare una cosa al volo. Mi indicano il bar dentro il

vicino campeggio. Mi incammino e lo raggiungo,

Page 178: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

178

attraversandolo tutto per raggiungere l’ingresso dove si trova il bar. Scopro che

hanno solo dei cornetti e non fanno panini. Disperato ritorno al ristorante e mi

faccio servire un piatto di salumi e formaggi locali.

Page 179: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

179

Li divoro con 1 Kg circa di pane. Totale: 30€! Mortacci loro! Argentella è costosella

direi... Alle 15:40 riparto velocemente. Entro nel Golfo di Galeria

Page 180: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

180

e mi fermo sulla spiaggetta vicina all’omonimo paese

Page 181: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

181

per consultare la mappa satellitare e pianificare le tappe successive. Ho a portata di

kayak la Riserva Naturale della Scandola, uno dei posti più belli di tutta la Corsica!

Voglio assolutamente vederla! Non potrò fermarmi la notte poiché le spiagge sono

interdette al campeggio libero. Non lontana però, 10Km circa, c’è la famosa

Girolata. Me ne ha parlato benissimo Giacomo al telefono prima di imbarcarmi per

Bastia. Sono al limite come orario e se non parto subito rischio di arrivarci dopo il

tramonto. Così mi rimetto in mare e pagaio forte, doppiando Punta Rossa

Page 182: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

182

e tagliando tutto il Golfo di Focolara. Supero Punta Nera

Page 183: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

183

e mi ritrovo nel bel mezzo della Scandola,

Page 184: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

184

avvolto da rocce di granito rosso e colate di lava scura.

Page 185: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

185

Page 186: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

186

La mancanza del sole immerge questo paradiso in un’atmosfera tetra e minacciosa.

La costa buia e nera di lava incute timore. Immagino le forze che hanno plasmato

questi luoghi e scompaio di fronte a loro. Scivolo in un mare color petrolio fino alla

Plage d’Elbo.

Page 187: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

187

Page 188: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

188

Attorno a me un silenzio irreale. Bastioni di roccia scura che si innalzano imponenti.

Page 189: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

189

Rocce multicolore che prendono le forme più bizzarre.

Page 190: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

190

Voglio guardarmele metro per metro così mi rimetto sul kayak e raggiungo Punta

Palazzu, la punta più estrema del golfo.

Page 191: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

191

Negli anfratti delle rocce a picco sul mare si aprono calette turchesi

Page 192: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

192

e grotte profonde e altissime.

Page 193: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

193

Vista da vicino la roccia vulcanica ha una caratteristica struttura esagonale, come se

ancora liquida fosse stata estrusa nel passaggio attraverso dei fori di ugual forma.

Page 194: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

194

Quando guardo il GPS mi accorgo che sono le 19:30. A colorare in un baleno le rocce

prima scure è il sole basso sull’orizzonte, sotto la coltre di nuvole.

Page 195: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

195

La Scandola mi ha rapito e portato in una dimensione senza tempo. E’ tardissimo!

Cerco di recuperare tempo pagaiando forte ma devo fare i conti col vento che nel

frattempo si è alzato impetuoso ad ore 12. Vengo affiancato da un gommone di

guardie del parco che mi dicono che nella Scandola è vietato fermarsi e mi chiedono

dove abbia intenzione di pernottare. Gli dico in inglese che sono diretto a Girolata.

Con gentilezza si congedano e ripartono. Riprende la lotta contro il vento che limita

la mia velocità a circa 2 nodi e mezzo. Mancano ancora 10km a Girolata e inizio a

sudare freddo all’idea di atterrare con l’oscurità. La traversata del Golfo di Solana

mi porterà via le ultime energie rimaste. Ho percorso più di 50km e non è ancora

finita. Quando doppio Punta Scandola, finalmente, entro nel Golfo di Girolata. Sono

le 21:00 e il sole è sparito sotto l’orizzonte da un pezzo. Mi rimane solo un barlume

di luce crepuscolare in rapidissimo affievolimento. Man mano che avanzo diventa

Page 196: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

196

tutto più scuro. La sagoma dei monti si staglia sempre meno sul blu intenso del

cielo. A metà golfo sprofondo nell’oscurità più totale. Di Girolata nemmeno

l’ombra. Non ci sono luci all’orizzonte, nessun segno della presenza di un paese.

Vedo solo le fievoli e tremolanti luci di qualche barca a vela in rada nel golfo. Navigo

nel buio più pesto. Ho paura. Dal dayhatch anteriore tiro fuori la torcia frontale per

essere almeno visibile agli altri natanti. Prendo anche lo smartphone e cerco di

capire dalle mappe satellitari dove mi trovi. Sono nel bel mezzo del golfo e Girolata

è dietro un piccolo promontorio, proprio di fronte a me.

Ecco perché non riuscivo a vederla! Devo girare attorno al promontorio facendo

attenzione agli scogli. Potrei avvicinarmi troppo alla costa e infrangermi contro

qualche scoglio affiorante. Senza indugiare prendo la decisione di utilizzare la

mappa satellitare come guida nella manovra, mantenendo una distanza di sicurezza

di 15-20m dalla linea di costa che vedo sulla mappa. Che Dio me la mandi buona!

Avanzando, mi accorgo che un segnale luminoso indica esattamente il lato sinistro

dell’ingresso nella baia. Lo punto. Avverto la presenza della costa dal rumore delle

Page 197: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

197

onde che vi si infrangono. A orecchio la distanza dalle rocce è quella di sicurezza che

mi sono imposto. Sono attento al più piccolo rumore che proviene dall’acqua per

avere il tempo di schivare un ostacolo improvviso che mi si dovesse parare dinanzi.

Inizio a sentire un vocio via via crescente. Poi d’un tratto mi si spalanca alla vista

un’intera parete rocciosa ricoperta di luci. Sono le luci dei ristoranti che tappezzano

completamente il versante nord-est del promontorio. Lo stesso che mi impediva

prima di vedere. “E’ Girolata!” grido. Un brivido di gioia mi percorre la schiena.

Scarico tutta la tensione in un sorriso indurito dalla salsedine che mi ricopre il viso.

Alla mia destra il porticciolo, con un tripudio di luci provenienti dalle barche

ormeggiate strette, l’una di fianco all’altra. Scivolo silenzioso come un’anguilla tra i

riflessi di luci colorate sull’acqua piatta. Tocco terra su una piccola spiaggetta dove

tirano in secco i gozzi. Sono le 22:00. Ho percorso più di 58km.

Attorno a me è tutto in festa. Negozietti ovunque, pieni di luci colorate. Voci e

risate echeggiano dalla parte alta del paese. Sembra il paese dei balocchi. Mi lascio

travolgere anch’io da questa atmosfera festante. Chiudo tutto nel kayak e col

sorriso ormai stampato sul volto mi dirigo in un ristorantino per mangiare qualcosa.

Mi accoglie una cameriera bionda, sorridente, con tanto di pantaloncino in jeans

stracciato e occhi azzurri come il mare. Mi dico “Ma questo posto è il paradiso!”.

Solo la fame riesce a distrarmi da cotanta bellezza e ordino panino, patatine, due

birre medie alla spina e un gelato.

Page 198: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

198

A stomaco pieno ritorno al kayak. Sento tutta la stanchezza ora. Proprio ora che

devo montare la tenda. Mi faccio forza e tiro fuori dal kayak tutta l’attrezzatura.

Montata la tenda a due metri dal mare, vorrei ancora fare qualcosa. Mi dispiace

addormentarmi e lasciare il mondo attorno a me in festa. E’ l’ultimo pensiero prima

di cadere in un sonno profondo.

Page 199: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

199

3 AGOSTO: USCITA DALLA SCANDOLA

Page 200: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

200

Mi sveglio come un cencio. La schiena è a pezzi dopo le 10 ore di pagaiata di ieri. Ho

dormito poco e male. Dagli yacht ormeggiati non sono mai cessati gli schiamazzi. I

ristoranti si sono spenti solo a notte inoltrata. Nel bel mezzo del sonno vengo

svegliato da alcuni cani che iniziano ad abbaiare. Uno in particolare è a due passi

dalla tenda e fa un casino infernale. Conto fino a 10, poi, mi faccio forza ed esco per

allontanarlo. E’ una bestia gigantesca! Quando gli grido “Za, via!” non mi guarda

nemmeno. Sconfitto, ritorno dentro e con pazienza aspetto che finisca di abbaiare

per riaddormentarmi.

Di svegli ci siamo io e due vacche nere al pascolo.

Mi guardo attorno e noto subito uno stupendo pontile dove fare colazione.

Page 201: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

201

Bevo una tazza di caffè sospeso sul mare. Vedo i pescetti sotto di me banchettare

con le briciole dei biscotti. Tutto intorno tace. E’ un momento di felicità che sento

scorrere fuori e dentro di me. Non lo scorderò.

La luce del sole illumina il percorso fatto la sera prima nel buio pesto col kayak,

guidato solo dalle mappe satellitari. Una follia ben riuscita!

Page 202: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

202

Mi arrampico sui vicoli che portano alla parte alta di Girolata e mi godo il panorama.

Quando riscendo vedo alcune persone vicino ad un ristorantino. Mi ci infilo dentro

per usufruire del bagno. Un asino mi fiuta incuriosito.

Page 203: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

203

Quando esco scopro di chi sono quei kayak parcheggiati sulla stessa spiaggetta

dove ho dormito io.

Page 204: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

204

Un ragazzo con due lunghe baguette sotto il braccio mi dice di appartenere ad un

gruppo di sette kayaker con bambini al seguito diretti a Porto. C’è addirittura un

kayak gonfiabile. Li avverto che le forti raffiche di vento potrebbero causargli non

pochi problemi per giungere senza pericolo fino a destinazione. Ma il tipo è

fiducioso, mi dice che ce la faranno, nonostante tutto. Gli chiedo dove abbia preso il

pane e mi indica un negozietto poco distante. Uscirò anch’io con due lunghe

baguette sotto il braccio. A malincuore, proprio mentre riprende vita, lascio

Girolata, famosa per essere uno dei pochi luoghi della Corsica raggiungibile solo via

mare. Mi attende una giornata di pagaiata ricca di nuove emozioni. Non voglio farle

attendere. Esco dal golfo e doppio Capo Senino.

Page 205: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

205

Page 206: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

206

Nel Golfo di Porto sosto prima su Plage de Gradelle, una bella spiaggia di ciotoli

Page 207: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

207

e poi sulla Plage de Bussaglia.

Page 208: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

208

Qui mi rifocillo con la classica accoppiata panino e birra. Sono vicinissimo a Porto e

sta soffiando un vento che può portarmi fuori dal golfo in men che non si dica.

Riparto. La costa alta e rocciosa mi nasconde alla vista Porto

Page 209: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

209

ma dietro l’ultimo gruppo di scogli che mi separa da essa, intravedo la bellissima

torre genovese, simbolo della città.

Page 210: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

210

Vista da vicino è davvero suggestiva.

Page 211: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

211

Alla mia sinistra scorre il lungo spiaggione di Porto. Non mi fermo e decido di

proseguire uscendo dal golfo. Purtroppo il vento è girato ancora una volta e me lo

ritrovo implacabile ad ore 12. Dopo 3 miglia di strenua lotta sono esausto e riparo in

una graziosa spiaggetta con sabbia grossa di granito, superaffollata di bagnanti. E’

la spiaggia della Ficajola.

Page 212: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

212

Page 213: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

213

Aspetterò per una mezz’oretta una possibile scaduta di vento ma la sorte non è

dalla mia parte. Sono costretto a ripartire con lo stesso vento e lo stesso mare.

L’immenso Golfo di Porto non mi vuole lasciar andare. Appena riparto, incontro un

tipo con uno strano kayak a pedali che si sbraccia per salutarmi.

Page 214: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

214

Il tratto di costa che attraverso è uno dei più belli visti sull’isola!

Page 215: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

215

Page 216: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

216

La costa è disseminata di bizzarre formazioni rocciose chiamate Calanche. Sono

patrimonio dell’Unesco dal 1983.

Page 217: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

217

Finalmente esco dal Golfo doppiando Capo Rosso. Trovo un vento ancora più teso e

un mare con un’onda lunga davvero insidiosa sotto costa.

Page 218: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

218

Sono le 19 e la programmata sosta sulla Plage d’Arone

Page 219: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

219

non posso farla perché i frangenti sono altissimi e rischierei di danneggiare il kayak

nell’atterraggio. Mi attacco ad una boa e consulto le mappe satellitari per

individuare un possibile approdo in sicurezza. C’è a qualche miglio, nell’Anse de

Chiuni, una spiaggia rientrata e riparata che dovrebbe fare al caso mio. Mi stacco

dalla boa e riparto. Tutta la costa è battuta da un’onda lunga martellante che la

flagella a colpi di frangenti schiumosi.

Page 220: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

220

All’entrata dell’insenatura incontro alcuni kayakers a cui chiedo le condizioni del

mare sulla spiaggia in fondo. Mi rassicurano dicendomi che non batte l’onda lunga e

che è possibile atterrare in sicurezza. Percorro il tratto che mi separa dalla spiaggia

senza più l’ansia che ho provato fino a quel momento. Atterro in una zona

caratterizzata dalla presenza di acque stagnanti. Preferisco spostarmi di un

centinaio di metri trainando a mano il kayak in acqua bassa. Quando riatterro vengo

circondato da un nuvolo di zanzare. Mi cospargo di Autan e mi infilo felpa e

pantaloni lunghi. Ho percorso 43km che insieme ai 58 del giorno prima fanno una

stanchezza incredibile! C’è giusto il tempo per cucinare una polenta con salsiccia e

formaggio e per montare la tenda. Crollo appena tocco il cuscino.

Page 221: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

221

4 AGOSTO: CACCIA AL FALCO PESCATORE

Sveglia alle 6, prima dell’alba.

Page 222: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

222

Tutto tace. Il gorgoglio del caffè nella moka segna l’inizio del nuovo giorno.

Consumato il rito della colazione si passa allo stivaggio nel kayak. Tutto fila liscio

fino alla ripartenza, quando mi accorgo di avere lo skeg bloccato. Purtroppo è un

inconveniente che capita spesso quando la grana della sabbia non è fine. Con la

santa pazienza riatterro e sblocco lo skeg. Alla ripartenza è di nuovo bloccato. Sono

le 8:30 e sono già incazzato. ”Quanto potrei ancora incazzarmi se per la terza volta

lo sblocco e lui si riblocca?”. Questa è la mia preoccupazione. Perciò desisto dal

proposito di risbloccarlo. Mi avvio nell’acqua liscia come l’olio tra i natanti ancorati

alle boe. Direzione sud-ovest verso Punta d’Omigna. Dopo 4km sono fuori dalla

Baia de Chioni. L’onda lunga del giorno prima c’è ancora, ahimè! Taglio dritto fino a

Punta di Cargese, poi costeggio, passando prima per il porto

Page 223: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

223

e arrivando poi a Plage de Manasina. Vorrei atterrare ma l’onda lunga non me lo

permette. C’è troppo frangente a riva. Surfare un’onda con un kayak che pesa 70kg

si può anche fare ma se si può evitare è meglio. Sarebbe stata l’occasione giusta per

sbloccare lo skeg, ma niente. Anche stavolta. E’ destino si vede: che il 4 agosto 2014

Marco deve navigare senza skeg è destino. Lo accetto borbottando… Dovrò fare

altri 10km prima di atterrare sulla Plage de Sagone.

Page 224: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

224

Quando atterro scatta il gelatone. Entro in un bar sulla spiaggia e faccio amicizia

con il barista. E’ un ragazzo di colore simpaticissimo. Parla bene l’italiano perché è

stato a Milano parecchi anni e ci ritorna spesso per andare a trovare i genitori che

risiedono ancora là. E’ venuto in Corsica per fare la stagione e, a sentirlo, sembra

proprio che ci rimarrà! I Corsi sono molto ospitali, concordiamo entrambi, e non si fa

fatica a trovare lavoro. Tra una chiacchiera e l’altra mi riempie la sacca con 10l

d’acqua.

In spiaggia il kayak prende il sole col pannello fotovoltaico in bella mostra. La sosta

stavolta è lunga. Ripartirò solo dopo un’oretta abbondante.

Page 225: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

225

Il Golfo di Sagone è davvero enorme; decido quindi di tagliarlo un po’ navigando ad

oltre un miglio dalla costa.

Page 226: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

226

Quando prendo ricontatto con la terra la costa è rocciosa e frastagliata.

Page 227: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

227

Page 228: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

228

Uno spettacolo per gli occhi. Entro nel Golfo de Lava doppiando Punta Parragiola

Page 229: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

229

e faccio poi una breve sosta sulla bellissima Plage de Port Provencal.

Page 230: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

230

Sono le 16:30 e mancano solo 15km all’Anse de Minaccia dove ho deciso di passare

la notte. Ho tempo a sufficienza per esplorare tutti gli anfratti dello splendido Golfe

de Lava, dove mi trovo ora. L’acqua è straordinariamente verde! Un color smeraldo

ed una trasparenza unica!

Page 231: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

231

La costa è sormontata da montagne verdi come il mare.

Page 232: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

232

Page 233: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

233

E’ in questo meraviglioso scenario che vedo volteggiare sulla mia testa, per la prima

volta, un falco pescatore. Non è facile fotografarlo senza teleobiettivo ma voglio

portare a casa almeno uno scatto di questo rapace. Il risultato non è entusiasmante

ma l’importante è che si veda.

Page 234: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

234

Seguendolo con lo sguardo riesco ad individuare il suo nido, costruito su uno

spuntone di roccia.

Page 235: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

235

Page 236: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

236

Da lassù il falco gode di un’ampia visuale sul tratto di costa sottostante. Quando mi

allontano, mi rammarico di non averlo visto in azione, mentre si lancia in picchiata.

Un vero peccato! La passeggiata sotto costa continua. Raggiungo Capo di Feno

Page 237: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

237

ed esco dal Golfo de Lava. Un maestralotto sostenuto mi spinge da poppa e mi

allevia la fatica delle ultime pagaiate. La costa si fa più bassa e lascia libero lo

sguardo di osservare l’entroterra ricoperto da un manto verde di vegetazione.

Page 238: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

238

Page 239: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

239

Salto due tre spiaggette alla mia sinistra e approdo su una minuscola e riparata.

Page 240: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

240

Quando vanno via gli ultimi bagnanti rimango solo su quest’angolo di paradiso col

sole che mi dà il suo ultimo bacio.

Page 241: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

241

Page 242: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

242

La lampada frontale che ho nel day hatch anteriore e che ho usato per l’atterraggio

notturno a Girolata, è completamente zuppa. Il pacco di pile ricaricabili galleggia in

una poltiglia elettrochimica di ruggine disciolta in acqua di mare. Per fortuna ho una

lampada frontale di riserva che mi permetterà comunque di cucinare e montare la

tenda. Per la prima volta da quando sono partito devo ricaricare le numerose stilo

che ho usato per alimentare il GPS. Sono più di una dozzina e non mi basterà una

sola notte per farlo. Sono le 22 quando registro con le ultime forze rimaste il diario

della giornata. Mi addormento col suono dolce delle onde a riva.

Page 243: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

243

5 AGOSTO: LE SANGUINARIE

Page 244: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

244

Di buon mattino apro gli occhi. Mi sembra di sentire strani rumori fuori della tenda.

Quando esco vedo una mucca ed il suo vitellino che brucano tranquillamente, per

niente impensieriti dalla mia presenza.

La scenetta bucolica mi spalanca il sorriso. Faccio colazione mentre mamma e

piccolo mi gironzolano attorno. Faccio un po’ di manutenzione all’attrezzatura del

kayak e, una volta pronto, saluto i due amici a quattro zampe e scendo in acqua. Il

mare è una tavola.

Page 245: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

245

Ne approfitto per visitare tutti gli anfratti che mi solleticano la curiosità. All’uscita

dell’Anse de Minaccia scorgo, a qualche centinaia di metri più a largo, un gruppo di

kayaker.

Page 246: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

246

Purtroppo vanno in direzione opposta alla mia e desisto così dall’iniziale intenzione

di raggiungerli. Proseguo ad un buon ritmo, spronato dalla vicinanza della tripla

sagoma delle Isole Sanguinarie, ormai prossime.

Page 247: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

247

Page 248: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

248

Su ciascuna sommità delle tre isolette c’è una costruzione. Sulla prima un bellissimo

faro bianco con cupola nera su cui volteggiano i rapaci pescatori.

Page 249: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

249

Sulla seconda una costruzione moderna e sulla terza una antica torre genovese.

Page 250: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

250

La terza isoletta è la più bella, con un verde pendio che si immerge dolcemente nel

mare. Giro la punta estrema e lo spettacolo è di quelli da scolpire per sempre nella

memoria.

Page 251: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

251

Il fruscio del kayak non passa inascoltato ad un pastore tedesco che fa la guardia ad

un immenso catamarano.

Page 252: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

252

Sono entrato ormai nell’ampio golfo di Ajaccio. Dopo aver percorso circa una

quindicina di km, mi fermo su una deliziosa spiaggetta

Page 253: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

253

Page 254: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

254

dove mi rifocillo un po’ e approfitto della connessione 3G per dare la mia posizione

gps sul sito. Sono quasi 24 ore che i miei non sanno che fine abbia fatto! Sull’Anse

de Minaccia ero infatti completamente isolato. Quando riparto mi accorgo subito

che lo scenario è cambiato. La costa è ad alto grado di antropizzazione

Page 255: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

255

Page 256: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

256

e come se non bastasse, sfilo di fianco ad un immenso cimitero alle porte di Ajaccio.

Page 257: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

257

Ma ecco volteggiare sulla mia testa un enorme falco pescatore.

Page 258: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

258

Lo seguo con lo sguardo senza perderlo mai di vista e finalmente riesco a godermi

lo spettacolo della sua picchiata in acqua a qualche decina di metri da me. Che

emozione vedere questo enorme uccello ripiegare le ali e precipitare in caduta

libera!!! Sono contento come un bambino.

Attraverso tutta la costa di Ajaccio

Page 259: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

259

e proseguo con il vento a tribordo fino al porto,

Page 260: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

260

dove dovrò decidere se anticipare o far passare un grosso traghetto entrante nel

porto. Mi suona da lontano per avvisarmi del pericolo ma secondo i miei calcoli ho

tempo a sufficienza per anticiparlo e allontanarmi di parecchio prima che incroci la

mia rotta. La decisione di continuare dritto non viene vista di buon occhio dal

comandante della nave che inizia a strombazzarmi di brutto. Tutto questo casino

attira l’attenzione di una motovedetta della capitaneria di porto che mi raggiunge a

tutto gas per dirmi di allontanarmi in fretta. Mi sembra di rivivere le stesse emozioni

provate durante il giro dell’Isola di S. Stefano nell’Arcipelago della Maddalena, dove

dei militari mi intimavano col megafono di allontanarmi dall’area militare

interdetta. Annuisco col capo e continuo a pagaiare a 4 nodi. La motovedetta mi è

sempre alle calcagna e il tipo continua ad urlarmi dietro. Sinceramente non capisco

il motivo di tanto nervosismo e, ad un certo punto, per sincerarmi della mia

Page 261: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

261

posizione, mi giro per un secondo e vedo sfilare il traghetto lontanissimo dietro di

me.

A quel punto, ancora ansimante per lo sprint, gli faccio un gesto internazionale di

disappunto….diciamo così. Ma non è finita ancora. Viro di 90° a destra e mi ritrovo

un forte libeccio al mascone che mi accompagnerà per 6km fino all’incontro con la

sponda opposta del golfo. Dopo un’ora di traversata quasi svengo dalla stanchezza

e riparo in una sperduta spiaggetta semideserta.

Page 262: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

262

Riprendo le forze e riparto pagaiando il più possibile sotto costa per non incontrare

le forti raffiche del mare aperto. La costa va via via spogliandosi della presenza

umana

Page 263: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

263

Page 264: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

264

fino a diventare di nuovo selvaggia e brulla, mano a mano che ci si allontana da

Ajaccio. La giornata volge al termine e si avvicina la programmata sosta notturna.

Con mia grande sorpresa, dopo aver girato verso le 20 Punta della Castagna, scopro

che la spiaggia che avevo individuato dalle mappe satellitari non esiste! Il sole mi è

appena tramontato dietro le spalle e inizio ad avere anche freddo. E’ un momento

delicato. Devo decidere se tornare indietro o proseguire. Tiro fuori il cellulare,

nonostante il mare mosso, e vedo che la prossima spiaggia è troppo distante;

decido di ritornare indietro all’ultima spiaggia che ho visto. Sono senza forze ma

stringendo i denti ce la posso fare. Mentre riattraverso il giardino di roccia di Punta

della Castagna,

Page 265: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

265

scorgo una spiaggetta piccola piccola al di là degli scogli. Ok, la spiaggia c’è, ma

come arrivarci? Riesco a trovare un corridoio nell’acqua bassissima tra gli scogli ma

rischio di toccare il fondo se non prendo bene il tempo tra un’onda e l’altra. Dopo

alcuni tentennamenti prendo coraggio e attraverso. “Fortuna juvat audaces”.

Riesco a raggiungere l’arenile senza arrecare danno al kayak.

E’ quasi buio. Dopo aver cucinato e montato la tenda c’è solo il tempo di registrare

qualche minuto di racconto vocale. Il rumore delle onde frangenti sugli scogli è

assordante ma i 51km di navigazione mi fanno addormentare in un attimo.

Page 266: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

266

6 AGOSTO: LA DISAVVENTURA DI CAPO SENETOSA

Page 267: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

267

Sveglia alle 6. La mattinata scorre tranquilla e alle 8 sono già in acqua. Scivolo lungo

il Golfo d’Arena Rossa, con la costa che fa capolino a tratti oltre la cresta dell’onda

lunga

Il panorama è incredibilmente bello. Il suono ciclico e incessante delle onde sugli

scogli accompagna la lunga e piacevole pagaiata.

Page 268: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

268

All’uscita dal golfo c’è Capo di Muro,

Page 269: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

269

Page 270: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

270

che supero con la stessa curiosità che precede ogni giro di punta. Lo scenario

cambia e con esso anche il mare. Entro nell’Anse d’Orzo e dirigo la prua verso la

spiaggia in fondo alla baia. Durante la navigazione passo vicino a due scogli a forma

di testa di polpo,

Page 271: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

271

che mi ricordano quello visto l’anno prima a Giardinelli, sulla costa est dell’isola di

Maddalena. A qualche centinaia di metri dalla spiaggia scorgo la presenza di due

grossi stabilimenti balneari coi tetti ricoperti di foglie di palma secche,

Page 272: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

272

Page 273: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

273

di cui uno con issate la bandiere dei pirati.

Page 274: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

274

Quando atterro

Page 275: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

275

mi dirigo ovviamente verso quest’ultimo. Il locale è bellissimo.

Page 276: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

276

Il mare turchese fa da sfondo ai pagliuti ombrelloni.

Page 277: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

277

Al bancone, tra un sorso e l’altro all’immancabile birra, chiacchiero con il barman.

Dietro il bancone c’è un grosso specchio con riflesso un tipo barbuto e abbronzato:

sono io. Non mi ricordo neppure l’ultima volta che mi sono rasato. A quel punto gli

chiedo dove sia il bagno. Ritorno al kayak e dopo un minuto sono di nuovo nello

stabilimento, col rasoio in mano, che mi dirigo tutto sorridente verso la porticina

che mi ha indicato. Qualche minuto ed esco con un volto nuovo.

Page 278: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

278

A malincuore lascio la bellissima Cala d’ Orzo

Page 279: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

279

e mi incammino in un mare color smeraldo,

Page 280: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

280

girando prima Capo Nero e tagliando poi tutta la Baia di Cupabia. Prima di girare la

Punta di Porto Pollo, passo inavvertitamente su una secca e vengo travolto da

un’onda che per poco non mi fa schiantare sugli scogli. Quando atterro sullo

spiaggione di Porto Pollo ho ancora il cuore in gola. E’ ora di pranzo e ho una fame

che non ci vedo. Lascio il kayak sulla spiaggia e risalgo le viuzze del paese alla

ricerca disperata di un market aperto. Purtroppo l’unico che c’è è chiuso. Sulla

strada del ritorno però trovo una gelateria artigianale. Spiego alla ragazza che

voglio il loro gelato più grande e lei col sorriso mi prepara un enorme cono con due

misere palline di gelato dentro. Le parlo in molte lingue per farle capire che voglio

più gelato e alla fine me ne esco con un gelato a tre palle, due di cioccolato e una di

cocco.

Page 281: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

281

Non è proprio quello che volevo ma può bastare per placare la fame, almeno per un

po’. Accanto alla gelateria, fortuna vuole, c’è una pizzeria aperta dove faccio scorta

di tranci di pizza (si fa per dire). Non ho potuto fare scorta di viveri nel market ma

almeno ho la cena assicurata!

Quando riparto, so di avere di fronte Propriano,

Page 282: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

282

Un paese molto più grande di Porto Pollo, dotato di scalo marittimo. A qualche

chilometro dalla meta, la prima cosa che vedo è la sagoma di un grosso traghetto di

linea.

Page 283: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

283

Avvicinandomi ancora, individuo dietro il molo una grossa spiaggia, e decido di

fermarmi.

Page 284: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

284

Non faccio nemmeno a tempo a mettere la prua in secco, che vengo raggiunto da

una bagnina con fischietto e cappellino che mi spiega che l’atterraggio dei kayak su

quella spiaggia è interdetto. Come al solito questa cosa mi fa storcere il naso;

perché in caso di emergenza, per stanchezza o malore, nessuno può impedire ad un

kayaker di atterrare su una spiaggia. E’ da codice penale. Ma tant’è. Lo fanno in

Italia, lo fanno anche in Francia. Riprendo il largo e atterro sulla più vicina

spiaggetta dove consulto le mappe satellitari per individuare le prossime tappe e la

spiaggia dove passare la notte. A poco più di 4 miglia c’è Campomoro, con una bella

spiaggia lunga; ma penso di farcela a proseguire oltre. L’approdo successivo è 3

miglia oltre Campomoro, in una caletta rientrata. Se arrivo stanco mi fermo lì, se

no, luce permettendo, c’è Cala di Conca, ancora 2 miglia e mezza oltre. Ho la

batteria del cellulare scarica e non potrò caricarla fino alla prossima fermata.

Page 285: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

285

Riparto e mi godo la vista di una costa altissima e disseminata di isolotti fino a

Campomoro,

Page 286: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

286

dove decido di non fermarmi. Non mi fermerò nemmeno alla successiva e deciderò

quindi di arrivare all’ultima caletta che avevo individuato sulla mappa, Cala di

Conca. Inizio ad essere davvero stanco ma sono costretto ad accelerare il ritmo di

pagaiata perché il sole è già tramontato. Quando manca meno di un miglio alla

meta, mi si avvicina un gommone della capitaneria che mi chiede se faccio parte

dell’altro gruppo di kayakers. Gli rispondo di no. Mi avvisano inoltre che sulla

spiaggia dove sono diretto non è permesso il bivacco. Rimango ammutolito. Mi

indicano la direzione per trovare un’altra spiaggia. E’ 500m oltre la fine

dell’insenatura. Mi suggeriscono di raggiungere gli altri kayakers perché sono diretti

proprio là. Il sole è sparito da un pezzo e inizio a temere di arrivarci di notte. La

paura mi fa pagaiare fortissimo. Quando arrivo alla punta è ormai calata l’oscurità e

dei kayakers, nemmeno l’ombra. Panico totale. Avanzo ancora un po’, giro la punta

Page 287: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

287

e li vedo, fermi, di fronte ad un tratto di costa rocciosa su cui è impossibile atterrare.

Teoricamente sono più vicino di loro alla fantomatica spiaggia. Decido di non

raggiungerli, per non perdere minuti preziosi. Dopo 500m però non vedo nessuna

spiaggia. Solo roccia irta e tagliente. Sono istanti drammatici in cui non so cosa fare.

Ho davvero paura e la paura mi offusca la mente. Mi ricordo di non avere né il

cellulare carico per vedere dove si trova la spiaggia, né la lampada frontale

funzionante per un atterraggio di fortuna in piena oscurità. Le tenebre mi

avvolgono e non trovo il coraggio per proseguire oltre. Posso solo tornare dai

kayakers, 500m indietro, o tentare l’atterraggio di fortuna sugli scogli, rischiando di

danneggiare il kayak. Sono attimi di terrore come mai li ho provati. Forse solo una

volta, quando da bambino mi arrampicai su un costone di roccia alto una decina di

metri e persi le forze prima di arrivare in cima, rischiando di sfracellarmi al suolo.

Quella volta ce la feci. Ma questa? Quando sembra tutto ormai perso, vedo dietro di

me la sagoma di alcuni kayak che vengono nella mia direzione, ad un centinaio di

metri. Mi giro e raggiungo il primo. E’ francese e in inglese mi spiega che il capo

gruppo è poco più dietro. Non vedo nessuno, è buio pesto. Rimango fermo,

impietrito. Dopo pochi secondi mi viene incontro proprio lui. Gli chiedo se sappia

dove sia la spiaggia. Mi dice che è oltre la punta, sotto l’enorme faro. Gli chiedo se

sia sicuro. ”Sure” mi risponde lui. Incredulo, glielo richiedo ancora e lui di nuovo:

“sure”. Allora o la va o la spacca, mi dico. Mi faccio coraggio e pagaio a velocità

supersonica, lasciandomi dietro il gruppo di kayak. Le pale affondano in acqua ma

io non le vedo. Sono vicinissimo alla costa e non vedo gli scogli, sento solo il rumore

delle onde che si infrangono. Ad un certo punto il mare arretra e si apre alla mia

sinistra uno scorcio più chiaro. Ci entro. Pochi metri e il rumore delle onde inizia a

cambiare. Una sagoma bassa e chiara mi viene incontro. E’ la spiaggia. E’ la

salvezza. Inizio a gridare “beeeeeach, beeeeeeach” verso il gruppo. Quando tocco

terra ancora non ci credo. Ce l’ho fatta anche stavolta! Le gambe ancora mi

Page 288: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

288

tremano. Tiro il kayak in secco. Una ad una arrivano le sagome degli altri kayakers.

Mi sbraccio per segnalargli la mia posizione. In pochi secondi la paura lascia il posto

alla gioia, incontenibile. I ricordi a tratti, come la luce del faro sopra di noi, di quella

incredibile sera: le voci di ragazze, il bagno notturno, le tende, il rumore di stoviglie,

il fuoco dei fornelli, i miei morsi alla pizza, lo sfinimento dentro la tenda.

Page 289: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

289

7 AGOSTO: IN BALIA DELLE BOCCHE

“Sul bel Danubio blu” di Strauss parte alle 5:40. In pochi secondi sono fuori dalla

tenda, curiosissimo di guardare il posto dove sono atterrato ieri sera. Alla mia

Page 290: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

290

destra c’è un tappeto di kayak spiaggiati e, poco oltre, alcuni sacchiletto dove

dormono i compagni naufraghi dell’ultima disavventura.

Alla mia sinistra, nascosto da alcuni cespugli, c’è quello che mi sembra essere il capo

spedizione, Mister “sure!”,

Page 291: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

291

in versione “karate kid”. Fa sempre piacere sapere che c’è qualcuno più pazzo di te!

Forse è la prima volta, da quando sono partito, che mi sento normale. Terminati i

suoi esercizi di joga, ci salutiamo. Si presenta come Francois ed è effettivamente il

capo spedizione dei kayakers. Sta facendo un multiday trip lungo la costa

occidentale della Corsica. Non è la prima volta che fa giri lunghi, ha anche

effettuato il periplo dell’Islanda. Uno tosto insomma! Mi chiede del mio viaggio e

dopo le risposte in inglese maccheronico che gli do, si congeda facendomi un in

bocca al lupo per il buon proseguimento del trekking.

Dietro di me il faro di Capo Senetosa, arrugginito e malconcio. Proprio come me,

dopo i 58km di ieri.

Page 292: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

292

Parto con la colazione, affamato per la misera cena con due tranci di pizza di ieri

sera. A stomaco pieno mi riesce tutto meglio; metto a posto l’attrezzatura e alle

7:30 sono nel mio elemento naturale: l’acqua. Il mare è calmo

Page 293: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

293

e ne approfitto per sgranchirmi la schiena con una pagaiata lenta e bassa. Doppio

Capo Zivia

Page 294: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

294

e taglio il Golfo di Murtoli e quello di Roccapina.

Page 295: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

295

Durante la mattinata sono molto attento nel riconoscere sulle spiagge qualsiasi

struttura che assomigli ad un chiosco o ad uno snack bar. Ho molta fame, già da

subito, e va via via aumentando con l’approssimarsi dell’ora di pranzo. Verso

mezzogiorno ho proprio i crampi allo stomaco e quando arrivo nell’Anse Fornello,

mi ci infilo dentro alla ricerca di cibo. Atterro prima su una spiaggetta laterale. Ci

sono solo ombrelloni. Un signore mi riaccende la speranza dicendomi che sulla

spiaggia in fondo alla baia, Plage de Monacia, c’è un tipo col camioncino che fa i

panini. Riparto con la bavetta, che non è una leggera brezza d’aria fresca, ma è

proprio l’acquolina residua , quella che non riesci a trattenere e che ti inumidisce le

labbra. Riatterro sull’altra spiaggia e seguendo delle indicazioni ed un percorso

transennato con paletti in legno, mi ritrovo di fronte il camioncino. Bianco sporco,

fumante.

Page 296: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

296

Mi avvicino e l’odore è quello tipico del “panino alla kitemurt” sul lungomare di Bari.

Quando ritorno al kayak ho 4 panini, due nello stomaco e due nella busta. Questi

ultimi per la cena. Scott mi sta aspettando per godersi la mia reazione nel vedere la

bionda sdraiata affianco a lui.

Page 297: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

297

Non mi si fila nemmeno di striscio ma non fa niente; mi ringalluzzisce quel tanto che

basta a farmi rimanere lì mezz’ora ancora. Registro il diario audio della mattinata

con intercalari lunghi e sospirati. Dopo un po’ si alza (la bionda) e si allontana.

Ridivento lucido abbastanza per pensare al tragitto da fare nel pomeriggio. Ho

percorso una ventina di km e per arrivare a Bonifacio ne occorrono almeno

altrettanti. Il vento si è fatto teso e la navigazione non scorrerà più tranquilla come

nel mattino. Riparto a malincuore, lasciandomi quel ben di Dio a poppa, ed esco

dall’Anse Fornello. Faccio un bel po’ di strada. Salto le insenature successive perchè

simili alle precedenti. Proseguo con un vento che diventa sempre più forte. Viene da

ovest, è un ponente che mi spinge al giardinetto dalla fiancata destra. Ottimo per

arrivare senza troppa fatica nel Golfo di Ventilegne, subito prima di Capo di Feno.

Page 298: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

298

Quando ci arrivo, fermo il kayak sulla minuscola spiaggia di un isolotto, l’isola di

Tonnara, a 200m dalla costa.

Lo percorro a piedi per vedere la situazione del mare lungo la costa che percorrerò.

Page 299: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

299

Page 300: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

300

Fino a Capo di Feno non avrò più il ponente al giardinetto ma al traverso. Questo

renderà la navigazione molto più delicata. Da Capo di Feno in poi navigherò,

praticamente col vento in poppa, nelle temibili Bocche di Bonifacio, famose per i

forti venti e le forti correnti che le attraversano. Se sarò bravo riuscirò ad arrivare a

Bonifacio e subito dopo troverò un posto per fermarmi.

Quando riparto, il vento si è ulteriormente alzato e le raffiche sono diventate più

violente. Le onde impattano sulla fiancata destra e mettono in crisi la stabilità

primaria del kayak, nonostante sia più stabile perchè carico di attrezzatura. Stringo i

denti fino a Capo di Feno, affrontando raffiche talmente forti che gli unici ad uscire

in mare sono i kite-surf.

Page 301: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

301

Quando giro il capo, il mare come al solito è cambiato. In peggio. Le onde sono alte

quanto me ed il vento è così teso che vengo spinto a 3 nodi senza pagaiare. Uso la

pagaia soprattutto per correggere e per appoggiare. All’inizio la cosa è divertente

poi pian piano comincia a far paura. Non posso navigare troppo vicino alla costa

perché le onde di rimbalzo, in questa situazione, sono pericolose. Mi tengo più o

meno a 300m dalla costa.

Nel frattempo mi viene incontro lo spettacolo magnifico delle falesie, che appaiono

e scompaiono dietro le onde. Mi viene la pella d’oca dall’emozione. Sto per passare

dalla costa ovest alla costa est della Corsica.

Page 302: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

302

Ogni volta che tiro fuori la fotocamera per scattare, devo lasciare la pagaia e

rimango in balìa delle onde. Sudo freddo ogni volta che lo faccio. Ogni scatto in

queste condizioni è un gesto ai limiti dell’azzardo. Ma non posso non fotografare

Bonifacio, la vertiginosa città costruita sulle falesie calcaree e la sua costa bianco

accecante.

Page 303: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

303

Page 304: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

304

Cerco con lo sguardo un possibile sbarco lungo la costa ma non ve n’è. Inizio ad

avere paura. Sembra un vicolo senza uscita. Posso solo seguire la corrente. Sento

ripetutamente le onde alzare la poppa del kayak e spingerlo a surfare in avanti. Non

posso permetterlo, è troppo pericoloso. Metto la pagaia in acqua per rallentare il

kayak e impedire il surfing. Quando arrivo di fronte all’ingresso del porto sono quasi

tentato dall’entrare ma il traffico di motonavi e barconi turistici in entrata e uscita

mi fa subito cambiare idea. Schizzano a velocità folli e creano onde altissime.

Viaggiano come se ci fossero solo loro in mare. Mi sento un puntino insignificante.

Sono costretto ad avanzare, sono in balìa delle bocche e posso solo assecondare

l’immensa forza che mi trascina. Non posso più scattare foto. Tutte le mie energie

sono concentrate sull’equilibrio. Le mie gambe, ancora una volta in questo lungo

trekking, tremano. Non è passato nemmeno un giorno dalla disavventura di Capo

Page 305: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

305

Senetosa, che mi ritrovo in una situazione ancora più pericolosa. Comincio a

disperare di farcela, quando tutto a un tratto, dietro un grosso scoglio, vedo

apparire magicamente una spiaggetta. Sopra di essa, ancora una volta, un grosso

faro che la sovrasta.

Non credo ai miei occhi. E’ proprio una spiaggia! Giro il kayak con tutte le forze che

ho e vengo investito a sinistra da raffiche potentissime che a momenti non mi

ribaltano. Mi ricordano la tromba d'aria all’entrata del porto di Monopoli, che, due

mesi fa, fece ribaltare ben due kayak su cinque. Il kayak percorre barcollando i 300m

fino a riva e atterra, con una sonora insabbiata, sull’agognato lido.

Page 306: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

306

Per festeggiare mi immergo in acqua con cappello, occhiali e paraspruzzi. Assaporo

la quiete che regna sotto la superficie. Per qualche istante non voglio uscire più.

Col vento così forte non è possibile cucinare e cascano a fagiolo i panini preparati

alla Plage de Monacia. Mentre li divoro seduto sul telo,

Page 307: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

307

osservo, basito, il via vai di imbarcazioni della Capitaneria di Porto di Bonifacio che

soccorrono i natanti in panne nello stretto. Il vento è così forte che alza la sabbia

della spiaggia, nonostante sia riparata dal ponente. Il turbinio del vento è

incessante, intervallato solo da raffiche ancora più forti.

Page 308: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

308

Page 309: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

309

Al tramonto cala un po’ il vento e la spiaggia diventa più silenziosa.

Page 310: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

310

Di fronte a me la famosa “nave di roccia” in uno scenario da cartolina.

Page 311: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

311

Si intravede la costa della Sardegna con l’Arcipelago della Maddalena, dove sono

stato l’anno passato. I due trekking si uniscono qui, nel punto di minor distanza. Il

faro sopra di me, il faro di Capo Pertusato,

Page 312: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

312

segna il punto più vicino all’Italia della costa corsa. Prende anche la wind e ne

approfitto per una lunga chiacchierata telefonica con mio fratello. Quando inizia a

fare buio, ho già preparato la tenda con largo anticipo, mettendo dei grossi sassi sui

picchetti in canna di bambù.

Page 313: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

313

Così non dovrebbe volare. Nonostante siano calate le raffiche il vento è ancora

fortissimo. Per una mezzora buona, durante il montaggio, ho lottato col telo della

tenda che svolazzava come un fazzoletto. Se mi fosse scappato di mano, lo avrei

recuperato a Civitavecchia. Domani le previsioni portano vento forza 2-3 ma non c’è

da fidarsi dopo che hanno cannato completamente sul ponente di oggi. Non voglio

nutrire false speranze. Domattina mi alzerò e vedrò.

Il rumore nella tenda è assordante ma non sarà un problema addormentarsi dopo

una giornata del genere.

Page 314: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

314

8 AGOSTO: PASSAGGIO A LEVANTE

Quando mi sveglio il vento si è ormai calmato e io sono solo in spiaggia. Faccio

colazione con la vista imponente della nave di roccia di fronte a me. La guardo per

Page 315: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

315

tutto il tempo cercando di intuire l’angolazione giusta per fotografarla. E’ in ombra

e la foto non renderebbe giustizia alla bellezza di questo scorcio. Man mano che

passa il tempo il sole si alza e inizia ad illuminarla dal basso verso l’alto. Prolungo le

operazioni preliminari alla partenza lasciandomi come ultima cosa da fare lo scatto

a cui sto pensando da quando mi sono alzato. Quando il sole la illumina tutta sono

le 7:30 e posso finalmente fotografarla.

Soddisfatto del risultato, predo il largo.

Page 316: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

316

Direzione est, fino al punto di minor distanza della costa dall’isola di Cavallo. Un

vento da ovest rende briosa la navigazione e mi ricorda il ponente impetuoso di ieri,

che ha seminato scompiglio tra le imbarcazioni che navigavano nelle bocche e mi ha

fatto vivere indimenticabili attimi di panico. Quando raggiungo il punto prestabilito,

Page 317: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

317

inizio subito la traversata. Passo per l’Isola Piana e poi raggiungo l’Isola di Cavallo;

ribattezzata subito “Isola di Cavalli”, per le lussuose ville sparse lungo la sua costa.

Page 318: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

318

Page 319: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

319

Page 320: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

320

Mi fermo a Cala Greco. Un posto splendido, con sabbia finissima e mare

trasparente.

Page 321: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

321

Riparto, faccio un mezzo giro dell’isola e punto a Lavezzi. Il mare è già cambiato.

Page 322: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

322

La chiglia solleva spruzzi d’acqua spinti da un vento che oscilla tra il libeccio e il

maestrale. Inizia ad assomigliare sempre più al ponente imbestialito di ieri. Navigo

con somma cautela fino ad arrivare a Lavezzi. Imbocco un corridoio tra scogli di

granito grigio levigato, in tutto e per tutto simili a quelli della penisola di Giardinelli,

a Maddalena. D'altronde mi trovo sul suolo corso più vicino alla Sardegna.

Page 323: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

323

Page 324: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

324

Atterro su una spiaggetta affollata di bagnanti. Non c’è più il sole e la permanenza

in spiaggia dura quanto basta a placare la fame con quel che mi rimane da

mangiare: un mezzo panino condito col sugo pronto.

Page 325: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

325

Mi sfilano sotto gli occhi panini enormi tra le mani di bambini panzuti rimpinzati di

cibo dalle mamme. Simpatici! Quando riparto ed esco dal corridoio, il mare,

sferzato dal vento ancora più teso, fa paura.

Page 326: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

326

Intimorito e preoccupato di rimanere bloccato dal vento sull’isola in caso di rinforzo,

rinuncio al giro di Lavezzi e ritorno all’Isola di Cavallo, affrontando un ventaccio al

mascone. Durante la traversata il vento gira ancora e me lo ritrovo a poppa fino

all’incontro con la costa. Esausto, mi fermo su una spiaggia meravigliosa.

Page 327: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

327

Page 328: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

328

Controllo le mappe satellitari alla ricerca di eventuali approdi e ne trovo in

abundantiam. Rassicurato dalla scoperta, mi rimetto in navigazione, con il vento al

giardinetto che mi spinge.

Page 329: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

329

Decido di saltare il Golfo di Santa Manza, la Baia di Rondinara e Porto Novo. Infine

entro nel Golfo di Santa Giulia per atterrare sulla spiaggetta più vicina al centro

abitato. L’intenzione è quella di fare cambusa in un supermercato. La spiaggia è

gremita di gente e fatico non poco a trovare uno spazietto in cui fare entrare il

kayak. Chiedo scusa in inglese a dei ragazzi a cui ho insabbiato gli asciugamani e

loro mi rispondono in italiano. Facciamo subito amicizia e ne approfitto per

chiedergli del supermercato. Mi dicono che è a poche centinaia di metri, apre alle

16. Alle 16:05 lascio il kayak con l’attrezzatura stivata ed il pannello solare esposto

sul copripozzetto. Dopo poco ritorno, carico a ciuccio, con mezzo market nelle

buste, sotto gli sguardi increduli dei ragazzi italiani. “Non vorrai mica mettere tutta

quella roba nel kayak?!” mi dicono. Dopo un quarto d’ora di sudori e imprechi

Page 330: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

330

silenziosi, gli dimostro che era proprio quello che volevo fare. Ce n’è per tutti e

riesco anche ad offrirgli delle cioccolate. Dopo la foto di rito,

riparto alla volta di Porto Vecchio. La costa si fa via via più bassa e le rocce a picco

sul mare lasciano il posto a declivi sabbiosi.

Page 331: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

331

Page 332: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

332

Page 333: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

333

Durante il tragitto costiero vengo frenato dal vento, che è cambiato per l’ennesima

volta. Decido così, dopo 47km percorsi, di fermarmi in una spiaggetta, subito prima

dell’ingresso nel Golfo di Porto Vecchio. Il nome sulla mappa è Punta Chiappa. E fin

qui nulla di strano. Vengo accompagnato nell’ultimo tratto da un trimarano a pedali

con due uomini a bordo, che sembrano puntare anche loro alla stessa spiaggia.

Page 334: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

334

Page 335: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

335

Mi diverto ad accelerare il ritmo di pagaiata per stargli dietro e addirittura arrivo

primo alla spiaggia.

Page 336: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

336

Quando atterro e mi giro per guardarli li vedo in piedi, nudi. Cioè sono vestiti sopra

ma non sotto. Seduti sul trimarano sembravano vestiti ovviamente. Durante

l’alaggio del kayak, inciampo su una pietra e mentre mi rimetto in piedi, vedo una

sagoma che mi si avvicina chiedendomi se avessi bisogno di una mano. E’ un uomo,

tutto nudo questo. Gentilmente rifiuto…Capisco di essere finito in un campeggio di

nudisti. Poco male mi dico, ci saranno anche le donne. Per tutta la serata, durante la

cena e il montaggio della tenda, la mia presenza attira l’attenzione delle persone

con le tende nelle piazzole più vicine al mare. Sfileranno davanti a me sul

bagnasciuga per curiosare, tutti rigorosamente nudi, tutti uomini. Nessuna donna.

Capita l’antifona, mi faccio passare la mezza voglia di fare un giretto nel campeggio

e inizio a pensare seriamente a come trascorrere la nottata in sicurezza. Quando

Page 337: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

337

chiudo meticolosamente la tenda mi viene in mente la frase di Checco nel film

“Cado dalle nubi” che dice: “famm stà tranquill pur a me”. Mi addormento ridendo.

Page 338: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

338

9 AGOSTO: CAMBIO DI COSTA

Page 339: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

339

Alle 5:30 sono in piedi. La colazione procede abbondante grazie alle scorte

rimpinguate a Santa Giulia. Faccio un giretto nel villaggio, approfittando della

tenue luce dell’aurora.

Non appena vengo raggiunto in spiaggia dai primi bagnanti, tutti nudi e tutti

uomini, capisco che è ora di levare le tende. Scappo col kayak da Punta Chiappa e

mi addentro nel Golfo di Porto Vecchio. Supero il faro

Page 340: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

340

e inizio la traversata col mare liscio come l’olio. Il panorama dei monti dietro il golfo

è magnifico. I profili montuosi si accavallano e si sovrastano colorandosi via via di

tinte più chiare fino a diventare dello stesso colore del cielo.

Page 341: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

341

Page 342: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

342

Page 343: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

343

Sfioro un vecchio faro, proprio in mezzo al golfo.

Page 344: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

344

Poi un gruppo di scogli affioranti.

Page 345: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

345

Si alza nel frattempo un delizioso scirocco da poppa che mi rende la pagaiata meno

pesante. Faccio la prima sosta a Pinarellu e la seconda all’Anse de Favone.

Page 346: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

346

Page 347: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

347

La giornata è calda e umida e sono costretto a fare più soste per bere e rinfrescarmi

con un bagno. Termino anche le scorte d’acqua e sono costretto a farmi riempire la

sacca d’acqua in un bar. Me la riempiono di acqua refrigerata addirittura! Ormai, a

fine trekking, posso affermare con sicurezza che i Corsi sono gente ospitale e

gentile, anche con gli italiani. Alle 14:30 arrivo al Porto di Solenzara

Page 348: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

348

e atterro sulla prima spiaggia che vedo.

Page 349: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

349

Riprendo poi il largo lasciandomi alle spalle gli ultimi chilometri di costa verde e

frastagliata.

Page 350: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

350

Dopo, solo distese sabbiose con vegetazione bassa e vacche al pascolo.

Page 351: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

351

La costa è cambiata. Ho lasciato le ultime rocce prima di Solenzara e le rivedrò solo

a Bastia. Gli spiaggioni di natura alluvionale della costa orientale sono iniziati. Si

apre l’ultima fase del trekking, fatta di pagaiate ininterrotte lungo una monotona

costa dorata. Di tanto in tanto qualcosa di diverso attira la mia attenzione: un relitto

semiaffondato,

Page 352: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

352

due gendarmi a cavallo.

Page 353: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

353

un albero in riva al mare appoggiato sulle radici.

Page 354: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

354

La voglia di terminare il giro cresce di giorno in giorno e mi spinge a percorrere più

chilometri che posso. Gli acciacchi cominciano a farsi sentire e soffro soprattutto

per una fastidiosa contrattura alla parte destra del trapezio che mi costringe a

ripetuti stretching sul kayak, durante la navigazione. Supero Ghisonaccia e pagaio

le ultime miglia fino all’Etang di Urbino. Posso atterrare in qualunque punto perché

la costa è tutta sabbiosa. Dopo aver percorso 55km decido che per oggi può

bastare.

Page 355: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

355

Con questo ritmo dovrei farcela a raggiungere Bastia entro la mattinata di

dopodomani e prendere il traghetto delle 14 per Livorno. Se domani faccio altri

50km me ne rimarranno una ventina dopodomani e potrò arrivare così in tempo a

Bastia. Sono assorto in questi pensieri mentre mangio la polenta con salsiccia e

formaggio in riva al mare. Sono isolato, non c’è linea, non posso dare la mia

posizione sul sito. Nessuno sa dove mi trovi in questo momento. Che bello!

Page 356: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

356

10 AGOSTO: LA FOLLE CAVALCATA A 6 NODI

Mi alzo rincoglionito e stanco. I 55km di ieri me li sento tutti sulla schiena. Devo

stringere i denti. Manca ormai poco alla fine del viaggio. Piego la tenda

Page 357: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

357

completamente zuppa dell’umidità della notte e prendo il largo dopo la solita lotta

con i frangenti a riva e lo skeg rotto. Quando passo vicino all’ingresso dell’Etang

d’Urbino,

mi vengono incontro stormi d’uccelli acquatici in formazione a V. La prima

emozione del giorno. Supero anche l’ingresso dell’Etang de Sale

Page 358: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

358

e nel frattempo si alza un bel vento da sud che mi spinge con forza. Attraverso

chilometri di spiaggia ininterrotta dove vedo solo uomini nudi. Mi tengo

prudentemente distante dalla riva ma non basta. Mi raggiungono col windsurf

Page 359: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

359

o direttamente a nuoto.

Page 360: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

360

Rido da solo.

La giornata è caldissima e sono costretto a fare un paio di soste per rinfrescarmi e

bere. Le soste con il mare mosso e il litorale sabbioso mettono in crisi il sistema

artigianale di fuoriuscita dello skeg. Devo chiedere aiuto a qualcuno per farlo

fuoriuscire dopo essere entrato nel kayak. All’ultima ripartenza il tipo lo tira così

forte da staccarlo dalla sede e lasciarlo appeso al filo di nylon. Devo tenermelo così

fino alla prossima sosta. Il vento monta ancora e diventa pericoloso. Attraverso

chilometri e chilometri di costa.

Page 361: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

361

Page 362: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

362

Page 363: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

363

Page 364: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

364

All’ingresso del Port de Taverna lo scirocco forza 5 delle previsioni è realtà. Quasi

non riesco a girare il kayak per entrarci dento. L’unico posto dove posso atterrare è

una spiaggia melmosa e maleodorante all’interno del porto.

Page 365: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

365

Una specie di discarica a cielo aperto con rifiuti di ogni tipo. Sono costretto a

mangiare turandomi il naso. Dopo un’oretta sono talmente nauseato che prometto

a me stesso di ripartire al più presto. Le raffiche si intensificano

Page 366: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

366

e spazzano qualunque cosa gli si pari d’avanti. Mi arrampico sui grossi massi del

braccio per scrutare il mare. Lo spettacolo è da brivido!

Page 367: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

367

Tira così tanto vento che inizio a tremare dal freddo nonostante la maglia di lycra e

il giubbino. Ricorro alla doppia felpa per scaldarmi. Sono bloccato sulla più brutta

spiaggia su cui abbia mai messo piede e inizio a disperare di poter ripartire in

giornata. L’idea di passarci addirittura la notte diventa il mio incubo. I miei progetti

di arrivare domani in mattinata a Bastia stanno fallendo miseramente. Vedo tutto

nero. Ma non mi voglio arrendere al destino e decido di scrutare attentamente il

mare alla ricerca del minimo accenno di scaduta del vento. Passano le ore ma le

raffiche sono sempre impetuose e inizio piano piano a rassegnarmi all’idea di

passare la notte in porto. Verso le 19 la svolta; cala leggermente l’intensità delle

raffiche. Con il cuore a mille prendo l’ardita decisione di ripartire. Mi assicuro della

fuoriuscita dello skeg e percorro i 50m fino all’uscita dal porto neanche fossero gli

ultimi metri prima di una cascata. Quando esco vengo investito da un vento che

Page 368: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

368

ricorda quello generato da un treno in corsa. La punta del kayak si gira da sola e la

mia schiena diventa una vela. Dopo pochi metri il gps segna l’incredibile velocità di

6 nodi! La poppa del kayak viene ripetutamente alzata da onde enormi che

schiumano proprio sotto di me. Ogni volta che succede parto in surfata e uso la

pagaia esclusivamente per stabilizzare il kayak. Se mi capovolgo è la fine. Non lo

voglio nemmeno immaginare. La terra sfila alla mia sinistra a velocità pazzesca.

Perdo la cognizione del tempo. La battaglia dura un’ora. Poi, esausto, decido di

atterrare. Ho percorso più di 10km nella più folle corsa in kayak che abbia mai fatto.

Ho Bastia a 35 km. Se anticipo la sveglia, domani posso farcela ad arrivare in tempo

per prendere il traghetto. Lotto con la tenda per una buona mezz’oretta fino a che

non riesco a bloccarla sulla sabbia. Senza le canne di bambù come picchetti non ce

l’avrei potuta fare. Metto la sveglia alle 5 e nonostante il frastuono della tenda

sbattuta dal vento, piombo in un sonno profondissimo.

Page 369: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

369

11 AGOSTO: ARRIVO IN VOLATA

Il gran giorno è arrivato. Mi sveglio alle 5. E’ buio pesto. Mi sento un po’ Guido

Grugnola durante una delle sue solite levatacce notturne. La tenda è bagnatissima e

Page 370: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

370

mi chiedo come cavolo faccia a ripiegarla così ogni mattina quando parte in kayak

prima dell’alba. Mah... Il mare è liscio come l’olio e inizio a pagaiare alle 6:20 con lo

sguardo rivolto a oriente per veder sorgere il sole.

Mi separano dalla meta poco più di 30km. So di non poter fare soste. So che, a

meno di bisogni impellenti, non potrò atterrare e dovrò pagaiare ininterrottamente

per ore e ore fino a Bastia. Mi rinfresco con cappellate d’acqua di mare mentre il

kayak è ancora in corsa. Mi fermo ogni tanto per bere e per alzare dal sedile il mio

povero sedere anchilosato. Ho delle fastidiose irritazioni sulle cosce dovute allo

sfregamento sui premicosce e il contatto con l’acqua di mare mi procura un bruciore

a tratti insopportabile. Ma tant’è. Anche la sofferenza fa parte dell’avventura. Del

viaggio rimarranno solo i ricordi più belli, mi dico. Pagaio forte e ritmato, su una

media di 3 nodi e mezzo. Per guadagnare tempo, percorro una traiettoria rettilinea

che taglia tutto il Golfo di Bastia. La navigazione lontano dalla costa diventa

solitaria e alienante. Per distrarmi conto le meduse che mi scivolano sotto il kayak.

Passano le ore ma mi sembra di non muovermi affatto. La sagoma degli edifici di

Bastia impercettibilmente si avvicina. Il tempo scorre a rallentatore. Quando arrivo

Page 371: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

371

in vista del porto, sono attentissimo nello scrutare l’orizzonte dietro di me, alla

ricerca di qualche traghetto che possa incrociare la mia rotta. Per fortuna non ve ne

sono e proseguo sicuro e veloce verso l’ingresso del porto turistico che ho segnato

sul gps. Ad un certo punto, da lontano, vedo uscire dal porto l’unico traghetto della

Moby presente in banchina. Vengo assalito dal dubbio che, per qualche motivo a

me ignoto, sia stata annullata la partenza del traghetto Moby per Livorno. Panico.

Decido di non pensarci più e di concentrarmi sulle ultime miglia di pagaiate. Man

mano che procedo, la preoccupazione lascia il posto alla felicità. E’ una gioia

interiore, intima, che non viene fuori. Quando, verso le 12, la prua del kayak tocca la

scivolo del porticciolo turistico dal quale si era staccata 17 giorni prima,

scompaiono d’incanto tutti i dolori, la fatica e la fame di 6 ore e mezza di pagaiata

ininterrotte. C’è solo una incontenibile, indescrivibile felicità. Ho circumnavigato la

Corsica con la sola forza delle mie braccia.

Page 372: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

372

Riprendo il carrello che avevo lasciato al noleggio e mi incammino fino al porto.

Faccio il biglietto e proseguo fino alla banchina. Qui trovo il traghetto che mi

riporterà a Livorno. L’imbarco, a parte la ruota del carrello bucata, procederà senza

intoppi. Così pure il viaggio fino a casa.

Finisce qui il mio viaggio. Lo dedico, come sempre, a tutti i sognatori, a coloro che

non sanno vivere troppo distanti dal mare, a chi sa immaginare un mondo migliore,

ai viaggiatori di ogni età che come me vivono di emozioni.

Page 373: Giro della Corsica in kayak

Giro della Corsica in kayak

373

Contatti

http://www.facebook.com/marco.garbetta.1

[email protected]