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GIUSEPPE RAFFA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA

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Page 1: GIUSEPPE RAFFA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI REGGIO … · al “nuovo che avanza” alla“rottamazione”, dal “man-diamoli tutti a casa” a “solo gli onesti in Parlamento”

GIUSEPPE RAFFAPRESIDENTE DELLA

PROVINCIADI REGGIOCALABRIA

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DOMENICA15 NOVEMBRE 3www.rivieraweb.it LA CONTROCOPERTINA

Dal “nuovo che avanza” alla“rottamazione”, dal “man-diamoli tutti a casa” a “sologli onesti in Parlamento”. Ildibattito politico degli ulti-mi due anni è racchiuso in

questi e altri slogan che ci siamo sentitiripetere a manetta su tv, blog, cartastampata. Il cittadino ha una pancia,prima che un cervello – nulla togliendo

ai ben pensanti – e pertanto la politica diquesti tempi ha sempre saputo centrareil “punto”, il tasto dolente. Un esempiolampante di questa concretezza è sicura-mente la politica del Movimento cinquestelle, il movimento di coloro che nonsono né a destra né a sinistra, ma forseun po’ più a destra. L’ondata con la qualeil movimento di Grillo ha travolto la

scena politica italiana è stata devastantee a testimonianza di ciò sta il fatto che inuna roccaforte tipica del centrodestraitaliano, la Calabria, i grillini abbianoottenuto percentuali altissime, vicine al30%. Cavalli di battaglia nostrani diquesta nuova frontiera della “politicuc-cia” italiana sono le due giovani deputa-te elette in Calabria, Federica Dieni eDalila Nesci. La Dieni, di Reggio

Calabria, è certamente una dal curricu-lum vitae di tutto rispetto: laurea inGiurisprudenza, master inCooperazione e sviluppo, componentedella Commissione permanente Affaricostituzionali e Giunta per il regolamen-to e una dialettica da vera giurista, ossiadi chi sa dire le cose giuste al momentogiusto. Il suo indice di produttività è del

107,7%, mica male, e con un discretoindice di presenze in Parlamento, vicinoal 52%. La Dieni reggina è un parlamen-tare dal portfolio istituzionalmente puli-to. Dalila Nesci, nativa di Tropea, è inve-ce una giornalista, occhio attento allevicende locali e una laurea inGiurisprudenza, indice di produttivitàdell’87,7%, firmataria e coofirmataria didiverse interrogazioni scritte parlamen-tari. Il biglietto da visita istituzionaledelle due pentastellate calabresi è diquelli di non facile reperibilità. Tuttavia,non è tutto oro quello che luccica, dice-va il saggio. Si parlava di pancia, prima.Obiettivo dichiarato dei pentastelle incampagna elettorale era quello di “resti-tuire” ai cittadini, attraverso rinunce astipendi parlamentari, donazioni etc,parte dei soldi incassati negli anni dallapolitica italiana. È qui che entrano ingioco i cavalli di razza dell’harem grilli-no: nei primi cinque mesi del 2015, LuigiDi Maio, forse neo candidato sindacodella Capitale, ha ridato solo 476 euro didiaria non usata a fronte di quasi 7.500euro di rimborsi ottenuti, un po’ pervitto e alloggio e la stragrande maggio-ranza, 5mila euro, per eventi sul territo-rio; Alessandro Di Battista ha restituito

quasi 10mila euro, con la restituzionedella diaria di 1.973 euro, a fronte di6.573 euro di rimborsi; cifre considere-voli anche per i deputati Daniele Pesco eSergio Puglia, che insieme hanno resti-tuito 35mila euro di euro di rimborsi, insoli cinque mesi, appunto. Arriviamo alle nostre eroine, i simbolidella politica pulita e generosa, cosìgenerosa che le cifre restituite dai rim-borsi forfettari – da oltre 6mila euro -dalle due parlamentari cinque stelle, nel2015, ammontano alla considerevolecifra di 0,00 euro. Fonte tirendiconto.it.In tempi di crisi occorre tenere da parteper la pensione, è vero; tuttavia, ironia aparte, desta almeno un po’ di smarri-mento iniziale - considerate le filippicheda campagna elettorale a favore di one-stà e risparmio - constatare questo che èun dato che, al di là di altre tipologie diproblematiche politiche, potrebbe rap-presentare una rottura di un patto stret-to con un numero altissimo di elettoricalabresi. La politica ha un costo, pertutti i cittadini. Il costo dell’onestà. Equello non è più restituibile, in quantogià versato dal 30% degli elettori dellanostra Calabria.

Antonio Cormaci

Per le pentastellate calabresi, senza soldi non si canta messa

La politica non si fa gratis: vivere a Roma costa un botto e anche pagare lo staff.E cosìogni mese buona parte dei rimborsi non viene restituita, neanche da chi dei tagli aicosti della politica ha fatto un cavallo di battaglia, se non addirittura una bandiera.

Federica Dieni, di Reggio Calabria, ha un curriculum di tuttorispetto. Il suo indice di produttività è del 107,7%, mica male.

Dalila Nesci, nativa di Tropea, è invece una giornalista attentaalle vicende locali, indice di produttività dell’87,7%

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DOMENICA15 NOVEMBRE 4ATTUALITÀ www.rivieraweb.it

ella vallata dello Stilaro èstata storicamente registrata,e giudizialmente comprovatadalle indagini di PoliziaGiudiziaria nel tempo succe-dutesi, la presenza attiva diconsorterie della ’ndrangheta

operante nei territori compresi fra i comu-ni di Stignano, nel reggino, e SantaCaterina dello Jonio nel catanzarese.La consorteria “dominate”, da vecchiamafia rurale, si è fortemente sviluppatanel corso dell'ultimo ventennio con lagestione di tutta una serie di attività illeci-te "tradizionali", quali alla fine degli anni'80 i sequestri di persona a scopo di estor-sione, le stesse estorsioni a commerciantie imprenditori, il traffico e spaccio disostanze stupefacenti, le truffe e l'usura,attività queste che hanno consentito unacrescita della potenza militare ed econo-mica e un controllo sempre più penetran-te sul territorio.Secondo gli investigatori vi sarebbe “unadelle 'ndrine più potenti e sanguinarie e ivincoli parenterali già esistenti sono statirinsaldati con matrimoni incrociati”.Negli anni, per come si legge in una sen-tenza, l’ipotizzata associazione sarebbe“uscita notevolmente rafforzata, madovendo garantire ulteriori spazi a tutti inuovi affiliati, ha avvertito l’esigenza diampliare il proprio raggio di azione, cosache ha tentato di attuare senza, tuttavia,tenere in debita considerazione quelle cheerano le delimitazioni territoriali indivi-duate a seguito di accordi originari stipu-lati con altri gruppi delinquenziali,anch'essi operanti nella bassa JonicaCatanzarese. Questa espansione ha gene-rato la frattura degli equilibri, già di per séprecari, con dette organizzazioni concor-renti e ne sono scaturiti una serie di episo-di allarmanti (quali attentati incendiari amezzi meccanici, furti e ritorsioni varie)che hanno rappresentato il prologo aquella che, nell’estate del 1991, è balzataalle cronache giudiziarie come la c.d."strage di Guardavalle”, dove i gruppicontrapposti sono usciti allo scopertocreando ad un violentissimo scontroarmato. Si legge in una sentenza relativa-mente al contestato reato di associazionedi tipo mafioso relativo a quei territori per"… essersi avvalsi della forza d'intimida-zione garantita dall'inserimento, ognunonel proprio ruolo, meglio descritto nelcorso della richiesta, in una ben articolatastruttura associativa e della condizione /assoggettamento e di omertà che ne deri-va per commettere una serie di delittistrumentali al conseguimento di ingentiprofitti economici mediante la gestionediretta o indiretta di appalti pubblici, dialtre attività economiche e di procurarevoti in occasione di consultazioni elettora-li – omissis”.L'associazione per delinquere di tipomafioso, oggetto di una prima indagine inquei territori, viene descritta come quella"...i cui partecipi si avvalevano della forzaintimidatrice derivante dal vincolo asso-ciativo e delle condizioni di assoggetta-mento e di omertà che ne deriva, al fine dicommettere delitti ed in particolare al finedi conseguire il controllo diretto ed indi-retto, ovvero la gestione delle attività eco-nomiche locali - in special modo attinentia lavori di movimentazione terra e tra-sporto inerti - autorizzazioni, licenze,appalti e servizi pubblici nella zona diMonasterace e dintorni..." ed era altresìoggetto di una successiva maxi inchiesta.Nel maggio del 2004, la DirezioneDistrettuale Antimafia presso la Procuradella Repubblica di Catanzaro, nell'ambi-to delle indagini esperite dallaCompagnia Carabinieri di Soverato da cuiscaturiva l'Operazione "Mithos", emettevan.57 O.C.C.C. nei confronti di altrettantepersone riconosciute appartenenti acosche di 'ndrangheta operanti traGuardavalle e Monasterace. Seguonoaltre inchieste tra il 2008 e il 2010, fino alpoderoso impianto dell'indagine conven-zionalmente "Confine", il cui procedimen-to penale è allo stato pendente.

RIVIERA

N

GIUDIZIARIA

Lo Stilaro terradi “confine”

Erigere un monumento che nel rispettoso silenzio del cimitero di SidernoSuperiore testimonierà la storia di tante vite umane interrotte da destiniimprovvisi e amari. Questa l'iniziativa dell'Amministrazione Comunale diSiderno che, guidata dal Sindaco Pietro Fuda, domenica 15 novembre, alleore 12:00, porrà un albero nell'esatto punto in cui sarà eretto il monumen-

to, che si è pensato di far realizzare ai ragazzi del Liceo Artistico di Siderno. «Si èdecisa come data dell'iniziativa il 15 novembre in quanto il giorno dopo ricorrel'anniversario della morte dei sei angeli che lo scorso anno sono rimasti vittime del-l'incidente stradale sulla Jonio-Tirreno - dichiara la vicesindaco Anna Romeo -Chiunque potrà prendere parte alla manifestazione in ricordo di tutte le vittimedella strada».Il monumento non vuole essere un urlo di dolore o un pugno levato al cielo ma ungrido di speranza. «L’amministrazione comunale - continua la vicesindaco - ha for-

temente voluto che venisse realizzata quest'opera affinché si possano ricordare ipericoli che disgraziatamente possono derivare da distrazioni e comportamentiscorretti e che procurano alle famiglie ricordi dolorosi per tutta la vita.L'incidentistica stradale miete migliaia di vittime ogni anno e non è più possibilerimanere inermi spettatori e tacere su queste stragi. Quando ci poniamo alla guidadi un qualsiasi mezzo dobbiamo pensare di avere tra le mani una bomba a orolo-geria che può scoppiare da un momento all’altro» afferma determinata AnnaRomeo. «C’è grande attenzione anche da parte del governo nazionale per quan-to riguarda le vittime dei "delinquenti" della strada. È in esame alla Camera, infat-ti, il ddl che introduce il nuovo reato contro chi uccide alla guida, già approvato dalSenato. Se la legge sull'omicidio stradale passerà nei termini in cui è stata propo-sta, occorrerà necessariamente riflettere consapevolmente prima di mettersi allaguida e adottare tutte le precauzioni per evitare che accadano eventi nefasti».

Siderno: Nel cimitero cittadinoverrà eretto un monumento inricordo delle vittime della strada

Derby Siderno-Locri,l’intervista doppia agli allenatori

Oggi, alle 14:30, torna in calendario il grande derby tra Siderno e Locri. Come sistanno preparando le squadre? Lo abbiamo chiesto ai loro mister.

Si svolgerà oggi pomeriggio il grande derby tra Siderno e Locri. Le due squadre, per la prima volta dopo moltissimi anni militanti nello stesso campionato, si scon-treranno sul prato dello Stadio Comunale di Siderno riaccendendo gli animi delle due tifoserie, storicamente grandi rivali. Abbiamo raggiunto gli allenatori delledue squadre, Pippo Laface e Giuseppe Carella, per domandare loro come si stanno preparando a questo evento e quali sono i timori e le speranze precedenti a unincontro così delicato.

1 2 3Affronteretequesta partitain mododiversorispetto allealtre?

Il derby si disputerà aun anno di distanzadalla prematura scom-parsa di Luigi,Giuseppe, Gabriele eNapoleone che, dabuoni tifosi del Sidernosiamo sicuri che non sisarebbero persi ilmatch. Dedicherete loroun ricordo particolare?

A causa della rivalitàstorica tra Siderno eLocri e dell’assenza diquesto derby dal cal-endario da oltre diecianni c’è molta preoc-cupazione per eventu-ali disordini nel precome nel dopo partita.Vuole fare un invitoalle tifoserie?

PIPPO LAFACE, mister del Città di Siderno 1911

1. Il processo di preparazione della squadra,quale che sia l’avversario e le emozioni cheaffrontarlo comporta, non cambia mai e, sia alivello atletico che tattico abbiamo rispettatouna tabella di marcia che ha più volte dimo-strato la propria efficacia. Il fatto che la parti-ta sarà vissuta in modo molto forte dai tifosinon cambierà il nostro approccio e, come ognidomenica, il nostro obiettivoresterà vincere.2. L’invito è sicuramentequello di fare del tifo sano esenza eccessi. Per quanto sipossa desiderare ardente-mente un risultato positivo esi possa uscire arrabbiatidallo stadio qualora questonon venisse conseguito, nondobbiamo dimenticare che sitratta solo di una partita dicalcio, un momento di svagoe di festa che bisogna godersicon la massima serenità.3. Possiamo dire che ilSiderno Calcio sta affrontando tutta la stagio-ne nel ricordo dei “quattro angeli”. Pervolontà di tutti i giocatori ci siamo già recatisulle loro tombe a inizio stagione per deporredei fiori e ogni minuto trascorso sul campofino a oggi è stato un modo di ricordarli e cele-brarli. L’unico nostro obiettivo, dunque, restadedicargli un’altra buona partita.

GIUSEPPE CARELLA, allenatore del A.C. Locri 1909

1. Visto il periodo del campionato nel quale citroviamo non credo che questa partita abbiabisogno di una preparazione differente rispettoalle altre, anche perché non inciderà in manierairreversibile sulla classifica. Il naturale entusia-smo che si sta creando attorno al match noncambia il fatto che si tratti di un incontro comegli altri, nel quale ci auguriamo di poter offrire

un bello spettacolo.2. Sono state diverse letestate giornalistiche chemi hanno interrogato inmerito e mi sembra diaver assistito a un’esaspe-razione dei toni che sonosicuro si risolverà in unnulla di fatto. Si tratta diuna semplice partita dicalcio e come tale deveessere presa da entrambele tifoserie, quale che sia ilrisultato. Ogni illazioneprecedente l’incontro èperfettamente inutile.

3.Anche se questi ragazzi non erano di Locri enon tifavano per la nostra squadra è naturaleche, dinanzi a una tragedia di questa portata, lasquadra esprima massima solidarietà nei con-fronti di Siderno, anche nel ricordo della nostrevittime della strada. È scontato, dunque, che ciuniremo di buon grado a qualunque manifesta-zione il Siderno abbia preparato in ricordo diquesti ragazzi, mettendo da parte qualunqueforma di campanilismo.

Jacopo Giuca

Derby Sidermo-Locri: le società e i comuni

organizzano un terzo tempoLe società Città di Siderno 1911 e A.C. Locri 1909 e i

sindaci di Siderno e Locri Pietro Fuda e GiovanniCalabrese comunicano che, in occasione del derby

Siderno-Locri in programmaper domenica 15 novembre,hanno deciso di organizzareun 3° tempo simile a quello

che si svolge durante gli incon-tri di Rugby, che avrà peròluogo all’inizio della partita

invece che alla fine.Pertanto, alle ore 14:05, i sin-daci effettueranno il saluto allesquadre negli spogliatoi e si

recheranno al centro delcampo di gioco per scambiarsi

le sciarpe delle rispettivesquadre. Seguirà il saluto alletifoserie. Alle ore 14:20, quindi,

le squadre e i sindaci ricorderanno i ragazzi coinvolti nel-l'incidente mortale del 16 novembre dello scorso anno

assieme alle rispettive famiglie.Alle ore 14:30 avrà quindi inizio la partita.

Si ricorda che il costo del biglietto d’ingresso, considera-ta la valenza della partita, sarà elevato per l’occasione a

€ 10 per gli uomini e € 5 per le donne e potrannoessere acquistati anche, assieme al merchandising delSiderno, presso un punto di rivendita autorizzato sito in

Piazza Portosalvo.

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La passione per il suo lavoro tra-spare immediata dal suo sguar-do e dal sorriso fiero. SergioMinici ha messo al mondo lasua azienda sei anni fa e congrande passione e professiona-lità l'ha accompagnata nella suacrescita. Tutto questo grazieall'esperienza maturata nel set-

tore, essendo da più di un decennio agente inCalabria di marchi di primissimo livello comeMolini Pivetti, Industria Molitoria Mininni,Mancinelli, Tagliavini. Negli anni l'attività di Minici Divisione ArteBianca si è evoluta sempre più, passandodalla sola distribuzione di materie prime auna sempre maggiore presenza nel territorio,aumentando la qualità del servizio e lagamma di prodotti trattati. Oggi l'azienda diSergio soddisfa a 360° le esigenze degli opera-tori del food. Minici Divisione Arte Bianca è, infatti, forni-tore di attrezzature e macchinari all'avanguar-dia che sfruttano le più moderne tecnologie.Di recente ha spalancato le sue porte anche algruppo Zanussi, un marchio che garantisce almade in Italy un ruolo di primo piano. L'azienda di Sergio, inoltre, offre soluzioni diarredo mirate, in ogni stile e per tutti i gusti,che mettono insieme funzionalità ed estetica.E chi ha scelto di essere partner fidato deipropri clienti non può non offrire loro servizidi supporto e sviluppo. Minici Divisione Arte

Bianca mette a disposizione una completa eprofessionale assistenza in grado di soddisfa-re ogni esigenza nel mondo del food. Instancabile Sergio, dopo l'apertura del Pointavvenuto poco più di un anno fa, oggi presen-ta una nuova sala dimostrativata, un obiettivotanto agognato per dare la possibilità aglioperatori del settore di aprirsi a un confrontocon colleghi che vantano esperienze in altriluoghi. Un'occasione interessante per consen-tire lo sviluppo e la crescita di un territorioche tanto ha da offrire al mondo della gastro-nomia. Per inaugurare questo nuovo spaziodimostrativo all'interno dell'azienda, merco-ledì scorso, alla presenza di diversi operatoridella ristorazione, il siciliano GiuseppePappalardo, chef dell'Electrolux Accademy,realizzando dei piatti da ristorante stellato, hapresentato la nuova generazione di forniZanussi, testimoni di una nuova era tecnolo-gica volta alla semplicità e all'ottimizzazionedei tempi e dei costi, mantenendo intatti eaddirittura migliorando il risultato finale. Inparticolare, sono state analizzate le principalitecniche di cottura in forno tra cui il sottovuo-to e la cottura a bassa temperatura, l'abbatti-mento dei cibi e la rigenerazione dei prodotti.Grazie a queste dimostrazioni dal vivo, MiniciDivisione Arte Bianca offre la possibilità diverificare la qualità e tutti i vantaggi economi-ci e organizzativi che si possono ottenere gra-zie all'eccezionale gamma di macchinari cheha disposizione.

Sergio Minici 6 anni fa ha messo al mondo un'azienda che oggi soddisfa a 360° le esigenze degli operatori del food

Dopo l'apertura del Pointavvenuto poco più di unanno fa, Minici Divisione

Arte Bianca oggi presentauna nuova sala

dimostrativata, unobiettivo tanto

agognato da Sergio perdare la possibilità aglioperatori del settore diaprirsi a un confronto

con colleghi chevantano esperienze in

altri luoghi

Esperienze a confrontoSeminario di cucina “da chef a chef”

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Attualità

PER UNA VOLTA CI HANNO PRESI SUL SERIO. DA ROMA SONO SCESI IN FRETTA E FURIA, HANNO PROMESSO

E HANNO ANCHE MANTENUTO. SONO STATI DAVVERO INVIATI 250 UOMINIA LAVORARE 24 ORE AL

GIORNO SU TURNI COSTANTI. LAVORI CONSEGNATI ADDIRITTURA IN ANTICIPO. CI HANNO SPIAZZATI.

RIVIERA

ILARIO AMMENDOLIA

Sono passati quaranta anni dalla morte diCarlo Levi Cristo non è più fermo ad Ebolima ad “Eboli” è stato trucidato dai“Luigini” che hanno vinto su tutto il frontee ora dilagano in tutto il Sud come il virus

di un’epidemia fuori controllo. Il libro “Cristo si è fermato ad Eboli” è stata unalettura fondamentale per i giovani del secondodopoguerra a cui ha fatto scoprire la bellezza dellanostra cultura popolare e “contadina”, ancora nondel tutto soccombente.Contemporaneamente ha messo in luce il ruolodei “Luigini” ai quali lo Stato e le classi dominanti

avevano delegato il comando sulla nostra terra,obbligandoli però a uniformarsi ai loro voleri senzabattere ciglio. Prototipo della specie era il podestàdel piccolo paese della Lucania dove Levi era statoconfinato ma non era l’unico, tutta la piccola bor-ghesia del paese apparteneva allo stesso genere.Un personaggio patetico e un po’ ridicolo, proba-bilmente in “buona fede” ma culturalmente e poli-ticamente inconsistente e quindi estremamentepermeabile alla cultura dominante. Sarebbe bello se oggi andassimo a rileggere il“Cristo” per constatare quanti sindaci, oggi, somi-gliano a don Luigino?Quanti consiglieri regionali o deputati si muovononella stessa logica?

Sono diventati così tanti da preoccupare comeun’invasione di cavallette.Per non guardarsi allo specchio le istituzioni e lacultura ufficiale rimuovono Carlo Levi dal nostroorizzonte. Tuttavia è assolutamente necessario che sul pensie-ro dell’intellettuale torinese si rifletta più che maiper capire la sconfitta della nostra civiltà e la vitto-ria piena dei “Luigini”.Se la memoria non mi inganna, Levi ha partecipa-to agli “Stati generali” di Rinascita convocati aCrotone in seguito all’eccidio di Melissa. Nonintendeva schierarsi con un partito o con un sinda-cato ma difendeva i “suoi” contadini e quella che,in ogni circostanza, definiva - Lui piemontese - la

“mia” terra. Nei suoi dipinti si stagliano i volti dicontadini lucani con il viso solcato da rughe vec-chie di migliaia di anni e uno sguardo che era unafinestra su una civiltà che, nonostante le mille scon-fitte, continuava a resistere all’oppressione delloStato.A Carlo Levi non sfuggì il fatto che tra contadini eStato si stesse combattendo una secolare guerramai dichiarata. Egli si schierò, senza tentennamen-ti, dalla parte dei più deboli. Sapeva che i contadi-ni erano stati sconfitti dallo Stato borbonico e daquello savoiardo. Piegati e massacrati nelle guerredal fascismo! Incompresi, combattuti e dispersidalla stessa Repubblica Italiana!Lo Stato - secondo il medico torinese - non avreb-

La politica calabrese, u

Appesi a un filo. Sottilissimo. Quelle braccia ciondolanti nel quasi vuoto ci avevanotrafitti come un ferro incandescente affondato nellacervice. Ci sentivamo spenzolare con loro. Dolon dolon...Giù in fondo, le traverse della ferrovia ionica, spolpa-te dall'incuria prima che dalla furia della tempesta esimili a una sequenza di ossa riemerse da chissà qualeepoca geologica. Freddo mercuriale. Ma arriva inaspettato l'annuncio: dieci giorni e tor-nerà come nuova. Risolino, breve e sommesso, ironi-co e canzonatorio, lo stesso che ci concediamo almattino di fronte allo specchio mentre ci laviamo identi, tra una smorfia e l'altra, pensando che in fondo

la vita non debba essere presa per forza sul serio. E invece stavolta ci hanno presi sul serio. Da Romasono scesi in fretta e furia, hanno promesso e hannoanche mantenuto. Lavori consegnati addirittura inanticipo. Scena di stupore al rallenty, o piuttosto scandito edeformato dai fotogrammi imprecisi del cinemamuto. La normalità ci ha spiazzati. A noi che avevamo giàtirato dal panciotto la bandiera della resa ed eravamogià pronti a riaffrontare la realtà a modo nostro, consbuffi e sospiri. Sono stati davvero inviati 250 uomini a lavorare 24ore al giorno su turni costanti e in otto giorni, con leloro ruspe e gli escavatori cingolanti, si sono mossi in

un instancabile valzer per noi moscerini. E poi, come se non ci avessero già storditi ed estra-niati abbastanza, venerdì ci sferrano un secondocolpo: riaperta anche la 106. Troppa grazia. L'incredulità è rimarchevole. È venuta a farci visita, senza avvisare, MadameNormalità e l’abbiamo accolta balbuzienti. Perchèper noi normale è diventato l'anormale a cui ci hannoabituato.Oggi, dopo questa manna, resta un amaro interroga-tivo: quanto saremmo venuti su bene se nei loro piat-ti di porcellana Royal Worcester ci avessero servitoqualche fetta in più di questa normalità, e non bricio-le rafferme?

Maria Giovanna Cogliandro

Sul campo neutro di Bruzzano Marina:Ferrovia Jonica - S.S. 106 1 - 0 Come prologo alla stesura di questa mo-desta riflessione, non potevo fare a menodi utilizzare due luoghi comuni moltospesso utilizzati (pur se a volte solo sottin-tesi) nella retorica giornalistica, ovvero: 1) “come volevasi dimostrare” ;2) “ve l’avevamo detto”. È ovvio che non volevo correre il rischiodi peccare di presunzione e scadere nel-l’autocelebrazione, ma credetemi, perquanto mi sia sforzato e per ciò che andròa illustrarvi, non mi è stato proprio possi-bile evitarlo (alla fine, se vi saròcomunque sembrato presuntuoso e auto-celebrativo, vogliate concedermi com-prensiva venia). La riflessione si riferisce aquanto da me per la prima volta enuncia-to - rivolto a una affollata e attenta plateapubblica - nel corso della conferenza sultrasporto ferroviario svoltasi a Locri il 7dicembre 2013, a cura del Movimento“LocRinasce” e con gli interventidell’Ordinario di Trasporti all’UniversitàMediterranea di Reggio Calabria, prof.Domenico Gattuso, e di vari altri e notiattivisti pro-ferrovia.In quella occasione - come appena antici-pato - per la prima volta citavo come fat-tore primario (invero, insieme ad altri nonmeno importanti fattori) a favore del si-stema di trasporto ferroviario, la superi-

ore velocità, - in riferimento agli interven-ti sulle infrastrutture delle altre forme ditrasporto - nel rapido ripristino con-seguente a malaugurati eventi critici(sismi, alluvioni, frane e disastri di varianatura, etc.)Proprio quegli stessi eventi per i quali lanostra Regione, con noi tutti ben triste-mente consapevoli, si trova in testa all’in-felice graduatoria delle potenziali possibi-lità. In quel di Marinella di Bruzzano, il10/11/2015 - e con ben due giorni dianticipo sulla scaletta dei tempi preventi-vati (10 gg circa) - la veridicità di quellamia prima affermazione si è platealmenteconcretizzata. In tal sito, l’1 novembre scorso, la furiadegli elementi si era accanita con iden-tiche conseguenze sia sulle rotaie metal-liche che sul nastro d’asfalto della Jonica,lasciandoci atterriti e attoniti: la foto con ibinari ancora attaccati alle traverse e don-dolanti nel vuoto, sullo sfondo di unoJonio torbido e spaventoso, era quanto dipiù angosciante, a un appassionato di fer-rovie come me, potesse capitare di vedere. Ma la mostruosa erosione di asfalto, ter-reno e massicciata in ben tre punti e su diun fronte di circa 500 mt - susseguenteall’esondazione della fiumara Bruzzano -grazie all’eccezionale impegno degliuomini di RFI (Rete Ferroviaria Italiana)e dell’impresa lavori ferroviari VENTU-

RA (ai cui tutti vanno il nostro sinceroplauso e i più affettuosi ringraziamenti), èstata miracolosamente colmata in tempirecord, consentendo la rapida posa delnuovo binario e la conseguente ripresa delnormale servizio ferroviario (appenapenalizzato da un fisiologico, ma tempo-raneo, rallentamento dei treni per l’ovvioassestamento del nuovo rilevato fer-roviario). Ho incassato più volte un rassegnato com-mento, fra amici e conoscenti, al cospettodella citata tragica foto con il binario pen-zoloni: “Sergio, questa volta la “tua” amata fer-rovia è proprio spacciata!” Martedì scorso 10 novembre, mentremettevo giù queste righe, all’interno dellamia attività commerciale - sita a pochipassi dalla linea ferrata Jonica - comeogni giorno e a intervalli di circa un’ora, ilrassicurante fischio delle gloriose “lit-torine” ALn 668 risuonava, come al solito,a mò di colonna sonora dei miei sogni fer-roviari.Pare invece che tutt’oggi, 12/11/2015, aBruzzano Marina, l’assordante fragoredelle ruspe sovrasti l’opera degli uominidell’A.N.A.S., ancora nel pieno dei lavori!E allora, per l’ennesima volta: grazie, cara,vecchia, “nostra” ferrovia!

Sergio Grasso Associazione “Ferrovie in Calabria”

Riflessioni ferroviarie post disastriSul campo neutro di Bruzzano Marina: Ferrovia Jonica - S.S. 106 1 - 0

Normalità, stupor mundi

CAULONIA: PROMESSA MANTNUTA. COME GARANTITO DAI VERTICI ANAS, BENCHÉ ANCORA A SENSO UNICO ALTERNATO, ÈRIAPERTO IL PONTE CROLLATO DURANTE L’ALLUVIONE

ANCHE I DANNI RIPORTATI DALLA STRADA PER BIVONGI, INQUESTA FOTO ANCORA VISIBILI, SONO STATI RIPARATI.

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DOMENICA15 NOVEMBRE 7www.rivieraweb.it

SETTIMANALE

be mai risolto la questione meridionale per lasemplice ragione che “quello che noi chiamiamoproblema meridionale è il problema delloStato”. Intuì che “l’illegalità dei singoli o informa organizzata, almeno in gran parte, era ilfrutto di quella antica guerra.Sono passati quaranta anni dalla morte delloscrittore! Noi viviamo nel mondo globalizzato e in pienaciviltà dei consumi. Cosa ci potrebbe ancora direun intellettuale nato all’inizio del secolo scorso?Probabilmente nulla perché lo Stato - nel Sud -ha vinto la sua secolare battaglia, così si è a unpasso dal ridurre un popolo di fieri e sapienticontadini, di validi e abili artigiani, in una massa

di postulanti senza dignità.Le truppe di assalto per sconfiggere il nostropopolo sono stati i “Luigini” che, oggi, stannovivendo il loro grande giorno. Il loro pensierodomina e dilaga nelle Istituzioni elettive, nei tri-bunali, nella Chiesa, nelle scuole, negli uffici. La Calabria criminalizzata, calunniata e senzadomani è frutto dell’opera di questi roditori diciviltà.La Politica in Calabria è data in franchising dalcentro. Per venti anni, a destra, il marchio è stato affida-to da Berlusconi. Oggi viene consegnato daRenzi a uomini di propria fiducia. L’anima, ilpensiero, la storia, la civiltà della Calabria non

trova più posto nella politica calabrese.La vicenda del Master Plan promesso da Renziper il mese di settembre e rimosso senza che nes-suno in Calabria batta ciglio è la dimostrazioneplastica del ruolo dei mille Luigini che comanda-no sulla nostra terra.Primo Levi, parlando dell’autore del “Cristo”,affermava che il suo studio romano, per oltretrenta anni, è stato “l’Ambasciata” del popolomeridionale e, soprattutto, dei più deboli!Oggi quella Ambasciata è chiusa. La Calabriapaga numerosi “fitti” e tante “prebende”, ma i“luigini” che fanno da “ambasciatori” non hannoassolutamente nulla da dire.

un’invasione di Luigini

Un giorno di passione e di tormento. Il giornodegli sciacalli.Giuseppe Raffa, la scorsa settimana, sarebbeapprodato a Siderno quasi anonimo. Quasiclandestino. Dentro quattro pareti di un luogoquasi sicuro e dalle luci soffuse, tipico de LePanier nella Marsiglia degli anni ’60: Baffibrindisini e carte truccate… sembrerebbe.Tempi oscuri, beghe: «Bisogna troncare, sopi-re. Troncare, sopire, affinché l’amministrazio-ne Fuda e Siderno non crescano», avrebbefatto intendere l’attuale presidente della pro-vincia, e di tutti noi, a quattro sidernesi che gliterrebbero pacchi e servizi da molto tempo.Il presidente della provincia nella Locride pertroncare Fuda. Politica the original, razza cala-brese al 100%. Una roba DOC, esclusiva,maledettamente protetta.Queste le indiscrezioni.Giuseppe Raffa sarebbe stato risoluto con isuoi amici. Spezzando le sillabe come un fac-cendiere del mercato ittico di Palermo i bloc-chi di ghiaccio, avrebbe affermato:«Nemmeno un euro a Siderno da parte dellaprovincia».La voce già circolava da mesi, a dire il vero. Sisapeva, e il viaggio a Siderno del presidentepiù scarso della storia reggina avrebbe dato, sece ne fosse stato ancora bisogno, l’ennesimaconferma della volontà di Raffa nei confrontidi una città che ha subito l’arroganza dellamafia e l’inefficienza dei commissari; nei con-fronti di una città devastata dal mar Jonio edalle alluvioni; nei confronti di una città inforte ritardo di sviluppo socio-economico e dimancanza di fiducia nelle sue forze.Giuseppe Raffa ai “suoi sidernesi”, ascari incasa nostra, avrebbe fatto passare il concettoche se questa città cresce diminuiscono leopportunità di carriera politica, di prospettiveper chi con Fuda non è. All’uso reggino, diquel reggino che tanto male ha fatto a Reggioe all’intera provincia. Quel reggino di destra edi sinistra che non possiede idee, ma tendesolo a demolire quelle in circolazione, un giocoa perdere che alimenta l’arretratezza e che fadi tutto per smantellare le aspettative dellecomunità.

Sull’indiscrezione che parla di un Raffa deter-minato a bloccare tutte le procedure apertecon il comune di Siderno e della riunione dovesi sarebbe stabilito di non avere rapporti e dinon dare sostegno all’amministrazione guida-ta da Pietro Fuda, abbiamo sentito quest’ulti-mo. Il primo cittadino di Siderno, molto ama-reggiato, ci ha ricordato che quando lui haricoperto incarichi di politica, da assessoreregionale ai lavori pubblici, da assessore regio-nale alle attività produttive, da presidente dellaprovincia di Reggio Calabria e da senatoredella Repubblica, non ha mai guardato al colo-re politico.Pietro Fuda ci è sembrato ancor più amareg-giato per il comportamento degli amici sider-nesi, “quattro dilettanti allo sbaraglio” cheavrebbero partecipato alla riunione controSiderno, il suo bene e il suo futuro.Un po’ deluso, con un tono mordace, PietroFuda ha continuato: «Ai giovani raccomandodi non seguire questi pessimi esempi di farepolitica. La politica è un’arte nobile e deveessere al servizio dei cittadini e non delle ven-dette personali. I giovani sono gli unici chepossono provocare un soprassalto, uno scattoche cambi il corso di una storia schiava di colpibassi e persone nane».La politica continua a sbandare, con le suelogiche da sottoscala, con le sue strategie datugurio abbiamo chiesto in conclusione al sin-daco di Siderno.«Se fosse vero il fatto… - ha affermato- Raffaha la memoria corta, e lui sa di cosa parlo».

Vladimir

Giuseppe Raffa, Summit del presidente della provincia a Siderno:«All’amministrazione Fuda nemmeno un euro» avrebbe confidato aisuoi. La replica del sindaco: «Raffa ha la memoria corta»

nemico dichiarato di Siderno

Giuseppe Raffa ai “suoi sidernesi”, ascari in casa nostra,avrebbe fatto passare il concetto che se questa cittàcresce diminuiscono le opportunità di carrierapolitica,di prospettive per chi con Fuda non è.

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DOMENICA15 NOVEMBRE 08www.larivieraonline.com POLITICA

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Un mare senza rive quello delleintercettazioni, un tema contro-verso che negli ultimi anni è riu-scito a scaldare il dibattito poli-tico, giurisprudenziale maanche popolare. Questo perché

in gioco ci sono diritti che la nostraCostituzione definisce “inviolabili”. L’utilizzodelle intercettazioni, infatti, da un lato chia-ma in causa la riservatezza, dall’altra l’artico-lo 21 e in particolar modo il diritto di crona-ca. A questo bisogna aggiungere le attività diindagine che costituiscono l’esercizio di unafunzione che lo Stato deve assicurare pergarantire la giustizia e la sicurezza. Per cer-care di individuare il punto di difficile equili-bro tra opposte esigenze, venerdì scorso,presso il Palazzo della Cultura di Locri, si ètenuto il convegno “Le intercettazioni traesigenze di indagine, diritto di cronaca etutela costituzionale delle libertà fondamen-tali”, un sereno confronto di alto livello conottimi spunti di riflessione, che ha registratouna grande partecipazione di pubblico e cheha visto insieme politici, magistrati, avvocatie giornalisti. Presieduto da VincenzoLombardo, Procuratore della Repubblicapresso il Tribunale di Catanzaro, l’interes-sante dibattito si è avvalso dell’autorevolecontributo di relatori come il senatoreEnrico Buemi, Componente dellaCommissione Giustizia, il deputato RobertoOcchiuto, Componente della Commissioned’Inchiesta sulle mafie, Marcello Manna,Presidente della Camera Penale di Cosenza,Antonio Ricchio, giornalista del Corrieredella Sera.Abbiamo intervistato Mario Mazza,Presidente del Direttivo della CameraPenale di Locri, che ha organizzato l’eventograzie - tiene a precisare - all’Ordine degliavvocati di Locri e al sindaco della città,

Giovanni Calabrese.Come si fa a evitare che il diritto di cronacae le esigenze di indagine non violino i dirittifondamentali garantiti dalla nostra CartaCostituzionale?Non vi è dubbio che le intercettazioni sianouno strumento importante per identificare iresponsabili di reati gravi come omicidi eassociazioni a delinquere. Questo, però, nonpuò comportare da parte di chi è operatoredel settore di Polizia o della Procura dellaRepubblica di eccedere nell’utilizzo di que-sto strumento facendo sì che quella che èuna necessità primaria, ovvero la ricerca deiresponsabili, ponga una limitazione a quelloche è un diritto fondamentale costituzional-mente garantito, ovvero l’inviolabilità dellalibertà e della segretezza di ogni forma dicomunicazione (art.15). La libertà individua-le non può essere violata e sacrificata pernessun motivo. Quindi sono necessarie dellenorme di garanzia e dei filtri affinché non visia un abuso delle intercettazioni telefonichee ambientali.Oggi questo abuso delle intercettazioni haportato a una proliferazione di centrali diascolto sparse sull’intero territorionazionale, a migliaia di bersaglitelefonici e ambientali per un costototale di centinaia di milioni dieuro. In Calabria a quantoammontano i soggetti intercetta-ti?Nel 2011 sono stati spesi in tuttaItalia 260 milioni di euro perintercettazioni ambientali e laCalabria è la regione che più èstata sottoposta a queste inter-cettazioni: da noi il rapporto trautenza intercettata e popolazio-ne dipendente è la più altad’Italia; solo l’anno scorso erano40 mila i soggetti intercettati equesto dato va moltiplicato per i

nuclei familiari e anche per i contatti indiret-ti, perché ciascun utente che entra in contat-to con il singolo sottoposto a intercettazioniviene intercettato a sua volta. Spesso questamoltiplicazione non è motivata, pertanto èfondamentale che ogni decreto di intercetta-zione sia giustificato da gravi indizi di colpe-volezza e abbia un termine ben definito, inquanto non è possibile intercettare un sog-getto all’infinito. Spesso accade che, se nelperiodo in cui un soggetto viene sottoposto aintercettazione non emerge nessun riscontrorispetto all’ipotesi delittuosa iniziale, vienestabilita una proroga dell’intercettazione.

Inoltre, succede che leinformazioni emersenel corso delle indagi-ni che non sono rile-vanti ai fini proces-suali vengano man-tenute all’internodel compendio accu-satorio e riprese nelleordinanze di custodia

cautelare o datein pasto

a i

giornali. Ciò che non è utile ai fini dell’inda-gine deve essere immediatamente cancellatoe non ripreso dopo anni, dandogli una rein-terpretazione avulsa dal contesto attuale.Inoltre, nel momento in cui vengono acqui-site le intercettazioni e chiuse le indagini, alladifesa deve essere dato il tempo adeguatoper poter approfondire le intercettazionistesse, senza omissis perché è necessarioconoscere il compendio accusatorio in tuttele sue sfaccettature, altrimenti c’è una viola-zione del diritto di difesa. Tutti questi aspettinecessitano di un intervento legislativo che,da un lato, consenta la tutela del diritto alleindagini da parte delle forze di Polizia - per-ché si tratta di un atto legittimo, dovuto enecessario – e, dall’altro, garantisca strumen-ti di controllo affinché le intercettazionisiano legittime e pertinenti. Lei ha detto che in Calabria l’utenza inter-cettata è la più alta d’Italia. Questo perché cisono più indagati o perché c’è una maggiore“leggerezza” ad autorizzare le intercettazio-ni?Il termine “leggerezza” è eccessivo. Le forzedi polizia e gli organi inquirenti che hannouna determinata volontà di raggiungere unobiettivo faranno di tutto per riuscirci e nonpensano al sacrificio che il raggiungimentodel loro scopo impone agli altri. Per questo alivello legislativo è importante che ci sianodelle griglie che tutelino le indagini maanche il diritto del cittadino alla propriariservatezza e libertà, una sfera che, ribadi-sco, può essere invasa solo se trova un’ade-guata giustificazione. Le intercettazioni nonpossono essere strumento di un’ipotesi o diun intuito investigativo. Spesso, infatti, ven-gono autorizzate non nel momento in cui ilreato è stato commesso ma in via preventivaper cercare di trovare una soluzione rispettoa un’ipotesi di lavoro. Non bisogna ragiona-re come chi getta in mare reti a strascico equello che piglia piglia. Bisogna agire col

bisturi e non con la mannaia.Quando un’inchiesta è destinata a finire suigiornali si riportano nei provvedimenti cau-telari spezzoni di telefonate che nientehanno a che vedere con le indagini ma chestuzzicano l’interesse dei media. Così facen-do, però, si entra a gamba tesa nella vita pri-vata altrui…Per quanto riguarda la divulgazione dellenotizie abbiamo un altro diritto costituzio-nalmente garantito che è quello all’informa-zione. Quest’ultima deve rispettare i criteridi pertinenza, continenza e adeguatezza.Spesso vengono pubblicate notizie riguardoterze persone che non hanno nulla a che farecon il crimine commesso e che incidental-mente si sono trovate coinvolte nelle inter-cettazioni. Le loro dichiarazioni vengonopubblicate e diffuse attraverso i media senzache ci sia un reale interesse pubblico e senzache vi sia nessuna rilevanza ai fini dell’identi-ficazione dell’ipotesi delittuosa su cui si staprocedendo. Rapporti extraconiugali o com-menti relativi a una persona che è fuori dalleindagini vengono inseriti per dare colore.Così facendo viene violata la privacy del cit-tadino che viene messo alla berlina creandoimbarazzo. Altre volte le intercettazioni ven-gono pubblicate in tempi record sui mediatanto che spesso i difensori non hanno noti-zia dell’ordinanza di custodia cautelare odelle attività di indagine svolti nei confrontidel cliente arrestato e lo apprendono su face-book. Ciò che è considerato riservato e nonpuò essere divulgato al difensore o all’inda-gato diviene di dominio pubblico. E questonon ha nessuna utilità ai fini dell’indagine, èsolo un modo di fare pubblicità a qualchefunzionario di polizia o a qualche magistra-to. Perché non ha senso che venga identifica-to come autore di un’operazione di poliziagiudiziaria un singolo soggetto. Gli ufficidevono essere impersonali e non soggettiviz-zati.

“Intercettazioni?

RIVIERA

Venerdì scorso, presso il Palazzo della Cultura di Locri, si è tenuto il convegno“Le intercettazioni tra esigenze di indagine, diritto di cronaca e tutelacostituzionale delle libertà fondamentali”,un sereno confronto di altolivello che ha visto insieme politici, magistrati, avvocati e giornalisti.

INTERVISTAALL’AVVOCATO MARIO MAZZA

Bisogna agire col bisturi e non con la mannaia”

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DOMENICA15 NOVEMBRE 10www.larivieraonline.com ATTUALITÀ

RIVIERA

In risposta alle critiche apparse in questi giorni in rete inmerito alla realizzazione della pista ciclabile,l’Amministrazione Comunale di Siderno, per mezzo dell’as-sessore Luigi Guttà, che si è documentato attraverso le rela-zioni di chi si occupa fin dal principio del progetto, vuole chia-rire alcuni punti oggetto di discussione di molti cittadini scon-tenti o dubbiosi relativamente al procedere dei lavori.Fermo restando che la pista ciclabile non si limiterà certo aessere un tracciato verniciato di rosso totalmente privo disegnaletica e di misure di sicurezza, ma i lavori in corso sonoda considerarsi ancora in una fase molto acerba del loro svol-gimento, considerato che dovranno essere completati conuna segnaletica orizzontale bianca, con dei delimitatori omo-logati gialli da installare laddove la pista ciclabile corre paral-lela al traffico veicolare e con una segnaletica verticale, Guttàinvita la cittadinanza ad aspettare di vedere il prodotto finitoprima di muovere delle lecite critiche all’operato dell’ammi-nistrazione o, comunque, ad avanzare dei suggerimenti pres-so il Comune in luogo di sterili critiche denigratorie.Il progetto, che ha ricevuto un finanziamento di € 450.000durante l’amministrazione di centro destra, non è il derivatodi una delibera diretta dell’attuale AmministrazioneComunale, ma era rimasto nel “cassetto” durante la gestionedei commissari prefettizi. Il percorso era infatti già statodeterminato nel 2011 e l’Amministrazione Fuda, limitatasialla sola scelta del colore rosso del tracciato in alternativa almeno visibile blu, si è adoperata esclusivamente a renderlooperativo nella speranza che la cittadinanza possa trarne alpiù presto i benefici già elencati in concomitanza con l’an-nuncio dell’avvio ai lavori.Ad oggi, della cifra finanziata, il Comune, grazie a un sapien-te bando di gara, è riuscito a risparmiane il 32,49 %, pari a €86.000. Nei 364.000 € attualmente investiti sono già compre-

Torniamo per qualche istante a Expo,precisamente a lunedì 26 ottobre, quan-do Casa Corriere (della Sera) ha ospita-to il nostro “Barone” Francesco Macrìcome relatore del convegno “DietaMediterranea: tra ricerca e qualità”,organizzato da Agrifoodnet - Polo diInnovazione Filiere Agroalimentari diqualità, durante il quale si è discussodella filiera agroalimentare calabresegrazie anche agli interventi dei profes-sori Russo, Alpi e Rastrelli, i cui inter-venti sono stati moderati da LucaAngelini.

si i 30.000 € per le attrezzature e quelli per le spese tecniche.Non appena la realizzazione del percorso sarà ad uno stadiomaggiormente avanzato, verrà avviato il bando di gara perl’acquisto delle biciclette utili alla messa in pratica del bikesharing.L’amministrazione guidata dal sindaco Pietro Fuda, continuaGuttà, ha già avviato un studio per un nuovo progetto daintegrare con quello che si sta realizzando, per migliorare erendere sostenibile la mobilità interna. Si spera, entro fineanno di avere il finanziamento.Inoltre l’assessore Guttà, in attesa della rimodulazione dellenuove norme di mobilità cittadina, invita la cittadinanza arispettare le nuove corsie evitando di parcheggiare nelle zoneciclabili.

Siderno: l’assessoreGuttà risponde allecritiche sulla pistaciclabile: «C’è ancoramolto da fare. Il prodottofinito vi piacerà»

La scorsa settimana l’Amministrazione Comunale di Siderno ha deliberato l’approva-zione del progetto definitivo-esecutivo dello “Impianto Sportivo Gianluca Congiusta inlocalità Mirto”. I lavori di realizzazione di suddetta opera, per la quale è stato stanzia-to un finanziamento pari a € 287.500, comprenderanno l’espropriazione dei beniimmobili ricadenti nella zona in cui verrà eretto lo stadio, che si è già provveduto adappurare essere di proprietà del Comune di Siderno, e la messa in sicurezza dell’in-tera area, che dovrà rispondere alle normative europee esistenti. Con la deliberadatata 5 novembre i lavori, sono da considerarsi immediatamente eseguibili a segui-to dell’espressione di un voto di maggioranza da parte della giunta e dell’affidamen-to degli adempimenti conseguenti al Responsabile dell’Ufficio Tecnico. Vogliamoricordare comunque che l’origine del finanziamento parte dal sindaco Ritorto e dal-l’assessore Ivan Bolognino.

Siderno: Partono i lavori per lo sta-dio dedicato a Gianluca Congiusta

È ormai comprovato che il nostro comprensorio è in grado di sfornare ottimi gio-catori di calcio. Nello specifico, pare che Siderno abbia un terreno molto fertileper far crescere attaccanti sani e forti tanto che, dopo le gesta sudtirolesi di EttoreGliozzi, arriva dalla Liga I (la massima categoria calcistica) rumena la storia diCosimo Andrea Figliomeni. L’attaccante sidernese, militante nella Gaz MetanMedia� , è stato infatti l’autore del gol partita all’80esimo contro il ChindiaTârgovi� te, che era riuscito a pareggiare nel corso del primo tempo. Un’intesaperfetta con il compagno di squadra ha permesso a Figliomeni di penetrare ladifesa della squadra avversaria e effettuare un meraviglioso tiro da fuori area, ingrado di determinare le sorti di un match fino a quel momento molto equilibra-to.

La serie A rumena e Cosimo Figliomeni,bomber sidernese

Anche a Siderno nella Piazza Maria S.S. di Portosalvo si è svolta domenica otto novembre, così come nelle altrepiazze italiane, l’iniziativa «I cioccolatini della ricerca» distribuiti dai volontari Airc per finanziare gli studi per lalotta al cancro. L’iniziativa ha visto scendere in campo tre associazione, l’AIRC in primis rappresentata da RositaSgotto socio attivista che ha promosso l’evento, seguiti dalla Società Nazionale Di Salvamento "Locride Mare"con Emiliana Flamingo, che ha recentemente attivato presso l’associazione di salvamento di Locride mare uncentro di assistenza oncologica per fornire informazioni, supporto psicologico e assistenza socio-sanitaria a tuttiquei soggetti che si trovano purtroppo a dover fare i conti con questa terribile malattia e l’associazioneCambi@Menti, che con grande spirito di squadra si sono attivate affinché la manifestazione fosse un successo.Questa sinergia ha dimostrato che fare squadra tra le associazioni è fondamentale per il raggiungimento degliobiettivi prefissati. Inoltre, c’è stata una grande partecipazione e sostegno da parte del prof. Fausto Certomà cheha scelto come punto di partenza del progetto di Fitwalking “Il lungo cammino” proprio la piazza di Sidernosponsorizzando e condividendo in pieno la campagna di sensibilizzazione dell’AIRC. Una domenica quella appe-na trascorsa ricca di impegno, un impegno volto per attivare reti, per creare la “coesione”utile ad una nuova ediversa forma di “competitività” tra associazioni finalizzata la rilancio socio-culturale di tutto il territorio.

Grande successo per l’iniziativa diDomenica con i “Cioccolatini della ricerca”

Una targa per MicheleMarzani e Raffaele De Vico

Ho incontrato l’autunno

Un Barone a Expo

Nell’ambito della XXIVRassegna teatrale del teatro“Gioiosa” di Gioiosa Jonica edella Locride, domenica 15novembre, alle ore 21:00, ilTeatro di Gioiosa Jonica ospi-terà la rappresentazione “Elisird’Amore”, nella quale recite-ranno Katia Ricciarelli eFrancesco Zingarello. Suoneràl’Orchestra Melos.

KatiaRicciarelli aGioiosa Jonicacon “Elisird’Amore”

Domenica scorsa CastiglioneMarittimo, nel comune diFalerna, si è fermata per ricorda-re l’appuntato Michele Marzanodi Bovalino e il carabinieriRaffaele de Vico di Longobucco,rimasti vittima di un agguatomentre erano in servizio risalenteal 17 luglio del 1927. Per l’occasio-ne è stata realizzata una cartolinacommemorativa che recita“Vittime della lotta contro ladelinquenza” ed è stata appostauna lapide alla presenza deidiscendenti delle due vittime edel comandante dei CC e del sin-daco.

Camminavo pensieroso, quando ho senti-to una voce che mi chiamava. Mi voltai, eral'autunno. "Caro Franco, come stai?"-"Discretamente, faccio le cure e vado avan-ti; speravo d'incontrarti, caro Autunno, perrimproverarti. Una volta eri la stagionepreferita per tante persone, perché ci rega-lavi delle belle giornate di tiepido sole etanta buona frutta: castagne, noci, arance eil prezioso olio. Adesso, invece, fai spessodanni: mi riferisco alla Campania, allaCalabria, al Nord Italia, per non parlaredella Francia. Cosa ti è accadutoAutunno? Perché sei cambiato?"-"Franco,io non sono cambiato, è l'uomo che è cam-biato e certo non in meglio....."

Franco Parrello

L’ANGOLO DI PARRELLO

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DOMENICA15 NOVEMBRE 12www.larivieraonline.com ATTUALITÀ

RIVIERA

La donna che sta a casa, lava, stira, cucina; sioccupa dei figli, delle piante, di prepararepietanze con le verdure di stagione. L’uomoche lavora, porta i soldi a casa e di questi nedivide una parte da dare alla moglie; va dalcommercialista, organizza i documenti,accompagna la moglie fuori paese quandoc’è da guidare per lunghi tratti di strada. Perquanto questo quadro sia, in parte, ancorarispettato, il sistema familiare non funzionapiù così. Le donne che hanno fatto la storia eche hanno avuto il coraggio di farsi ghigliot-tinare per difendere un ideale, hanno getta-to le basi per l’ascesa della figura femminile.Potremmo definire quella di oggi come unadonna multitasking. E non è vero che haperso il controllo della sua famiglia o che nonriesce ad essere, al tempo stesso, mamma,donna, moglie e professionista. Riesce, per-ché capace di organizzarsi, ma riesce meglio,se sostenuta nella gestione dei figli e dellacasa. In questo passaggio si inseriscono tal-volta le nonne, che prendono il posto dellemamme impegnate a lavorare, e con grandepiacere, soprattutto perché viene loro ridatoun compito che hanno svolto per lungotempo e in condizioni non così agevoli comequelle odierne: ritornare mamme, anch’esse,con orgoglio. Nonostante i consigli dellamamma, le nonne utilizzano segretamente leloro tecniche di riuscita assicurata, magarigià sperimentate su cinque o sei figli. Maancor più fondamentale, si pone la necessitàdi rivedere il ruolo dei papà, visti fino a pocotempo fa come la figura che rientrava a casaa tarda sera, stanco; colui che, durante la suagiornata lavorativa, aveva visto “il mondo”,aveva combattuto con un cliente poco sim-patico, aveva scritto un nuovo progetto. Loraccontava di ritorno a casa, semplificando-ne alcuni aspetti per renderlo comprensibilealla moglie che di queste cose non se neintendeva mica. Oggi, il papà è anche un po’mamma. Per decenni, l’uomo non si è inte-ressato all’aspetto di accudire un neonato odi cambiare un pannolino, in quanto i ruolierano ormai nettamente definiti e la donnaaveva il dovere di prendersi cura di figli emarito. In fondo, cos’altro aveva da fare? Eper chi non aveva fatto proprio il pensiero divedere la propria moglie impegnata a lavora-re, l’avvento della crisi economica ha portatotali uomini a rimettere in discussione il pro-prio concetto di donna e a scontrarsi con unasituazione, se vogliamo, anche difficile dadigerire: io, uomo e padre, da solo non sonoin grado di mantenere la mia famiglia. Losviluppo della società ha introdotto nuove

mansioni, diverse da quelle convenzionali,che vedevano la donna impegnata sì, a lavo-rare, ma non in modo “visibile”: si pensi ailavori presso le case, proprie e degli altri (laparrucchiera, per esempio), in cui la donnastessa va ad interagire con una clientelaesclusivamente femminile. L’uomo ha dovu-to rinunciare a quel controllo cui era statoabituato e ad accettare che la propria moglieavrebbe potuto operare in contesti più espo-sti, con orari che andavano a sovrapporsi aquelli del pranzo o della cena, momenti “cru-ciali” in cui la presenza della donna era obbli-gatoria e imprescindibile. Fortunatamentequesti schemi sono stati, per la maggiorparte, superati, anche se resta una percen-tuale di uomini che purtroppo guarda alladonna ancora in questo senso. La velocitàcon cui gli ultimi decenni sono andati modi-ficandosi ha visto l’uomo impegnato in unanuova sfida, ovvero quello di essere all’altez-za di saper accudire casa e figli. Questo,anche a causa del sistema italiano della for-mazione, che impone (anche se finge dilasciare libera scelta) un’ iperspecializzazio-ne nella propria professione a causa di unacontorta burocrazia. Difatti, si è liberi dipotersi fermare ad una laurea triennale, mapassa il messaggio che niente farai solo conquella; avvii il percorso della laurea speciali-stica, ma niente farai se non ti sei abilitato

alla professione; e dopo esserti abilitato,magari provandoci due o più volte, regalan-do i tuoi risparmi allo stato, vieni a sapereche un master potrebbe facilitare una possi-bile assunzione. Per tale ragione, mentrequalcuno furbescamente ci incarta in questomodo, la donna arriva ad avere 30 anni edopo aver trascorso la propria giovinezza atesta bassa, in parte perché sui libri, in parteperché mortificata durante lavoretti part-time, sente il bisogno di creare una famiglia.Quando il primogenito viene al mondo, ladonna spesso non ha ancora trovato una sta-bilità economica e professionale, per taleragione si trova costretta, dopo i primi mesidi vita del bambino, a sospendere il suo esse-re mamma h24 e a proseguire il suo percor-so. Qui, come prima spiegato, intervengononon solo le nonne o le baby sitter (anch’essein realtà future professioniste), ma anche ipapà. Per rendere meglio l’idea abbiamo chiestoad Andrea, 41 anni, di raccontarci la suaesperienza che lo ha visto alle prese perun’intera settimana con la figlia Eleonora, 20mesi, in totale assenza della madre. Mi ave-vano particolarmente colpito gli status suFacebook di Andrea che in quella settimanaironizzò sulle sue ansie da padre che si ritro-va, per la prima volta, ad essere “mamma” a360 gradi.

“A mia moglie Valeria era stata propostaun’esperienza formativa e ovviamente lei miha chiesto se me la sentissi di restare per unasettimana con Eleonora, da solo. A dire ilvero, lì per lì ho detto subito sì: era un'ottimaoccasione per Valeria di crescita, ma anche direalizzazione personale. Poi pian piano che ilmomento della partenza si avvicinava,cominciavo a sentire il peso di una scelta cheera sicuramente giusta, ma della quale avevoun po’ timore. Mi sono messo alla prova. Hoprovato a gestire la bimba come se fossi soloper davvero, senza amici né parenti.Valeria mi aveva organizzato un planningper evitare che mi dimenticassi le cose eaveva fatto la spesa per la settimana; il gio-vedì sarebbe venuta la signora delle pulizie.Il planning, ovviamente, me lo sono perso dasubito, ma le cose erano già nella mia testa.La mia paura più grande erano le notti: io hoil sonno più pesante di quello di mia moglie,che di solito si accorge prima di me quandola bimba si sveglia. Mi sono organizzato spo-stando il lettino nella mia camera, mettendo-lo attaccato al letto. Alla fine della settimana,Eleonora scavalcava da sola per venirmi afare le coccole! Con un minimo di organizza-zione la settimana è passata velocemente, èstata dura, ma il rapporto tra me e la bimbane ha giovato in maniera evidente. Eromolto affaticato e sollevato dal fatto che

Valeria tornasse al suo ruolo di mamma. Il mio primo pensiero è andato a tutti i geni-tori single: bisognerebbe far loro un monu-mento. La mattina mi alzavo trenta minutiprima della sveglia che di solito imposto, perpreparare la colazione ad Eleonora, lavarla,cambiarla e portarla all'asilo; il pomeriggio,dopo il lavoro, la andavo a riprendere edogni giorno mi inventavo un gioco nuovo perpassare più tempo possibile prima che arri-vasse la sua ora di cena (alle 19.00). Di solito,verso le 18.30, accendevo la tv (trenta minutimassimo al giorno che mi permettevano direspirare e di sdraiarmi sul divano) poi cena,bagnetto e alle 21.30 a nanna. A quel punto,cena frugale per me e buonanotte. È statadura, ma alla fine ero contento di averlofatto; anche prima di quella settimana ci sidivideva le cose da fare in famiglia, ma daquella settimana lì sono molto più reattivoalle richieste di aiuto di Valeria! La mia opi-nione sul ruolo di Valeria in famiglia non ècambiata moltissimo, in quanto sapevo giàquanto fosse fondamentale, e dopo questaesperienza ho vissuto sulla mia pelle quantorealmente lo è”. Dopo questa piacevole descrizione, pongoad Andrea una domanda ben precisa - Cosadiresti agli uomini che non si sono ancorasperimentati in questo tipo di esperienze, nètanto meno in attività più facili come cambia-re un pannolino?- - Chi non vuole vivere questa esperienza siperde una parte importante dell'essere geni-tore,della costruzione di un rapporto - rispondeAndrea - Il pannolino, il bagnetto, il "perde-re tempo" con loro, sono cose che rimango-no nel rapporto con un figlio, ne sono con-vinto. Io l'ho fatto sotto forma di gioco conEleonora che ora vuole cambiarsi il pannoli-no solo come faceva con me, con i nostri riti,le nostre canzoncine, i nostri sorrisi”. Non vorrei aggiungere altro. Le esperienzevissute in prima persona valgono molto piùdi un’ipotetica analisi sui ruoli. Leggo conmolto piacere le parole di un padre il quale,nonostante l’ansia e la paura, del tutto nor-mali, porta avanti una scelta non egoistica(che sarebbe stata quella di ostacolare la par-tenza della propria moglie, dettata dal timo-re di sperimentarsi). Mi auguro che i papà dioggi possano mettere da parte non la paura(quella è assolutamente funzionale), ma ildire di no a prescindere, in modo da nontogliere la possibilità a voi stessi e ai vostrifigli di costruire sane e forti relazioni.

Sara Jacopetta

Non è più unicamente la mamma a prendersi cura dei propri figli.Anche i papàvengono chiamati a svolgere il ruolo di genitore attivo, svincolato dalla passivitàche spesso lo ha contraddistinto. Quanti sono disposti a cambiare un pannolinoo a preparare una pappa? Ce lo racconta Andrea, papà 41enne.

Quando il pannolino lo cambia il papà

Si è tenuto ieri 11 Novembre a Locripresso l’auditorium della sala dellaCultura l’incontro con il CreativeEurope Desk Italia – del MiBACT.L’evento locrese unico nella regio-

ne Calabria per il 2015, ha registrato la pre-senza di un pubblico di esperti e professio-nisti dei settore cultura ed audiovisi chehanno beneficiato della presentazione delprogramma e delle relative scadenze per il2016. Il lavori sono stati aperti dal vicesin-daco della Città ospite Raffaele Sainatocui sono seguiti gli interventi del presiden-te dell’Associazione dei Sindaci dellaLocride Giuseppe Strangio e del primo cit-tadino della città di Gerace GiuseppeVaracalli. Quindi l’introduzione curata daAlessandra Tuzza dell’Europe DirectCalabria&Europa di Gioiosa Jonica, conuno sguardo alle reti di informazione dellaCommissione Europea e gli interventi tec-nici di Marzia Santone del CreativeEurope Desk Italia – Ufficio Cultura –MiBACT, che ha focalizzato i punti salien-ti e la struttura del Sotto-programmaCultura di Europa Creativa, soffermandosisulla call dei progetti di cooperazione, che

verrà pubblicata nel 2016. Il punto sul pro-gramma Media è invece spettata adAndrea Coluccia del Creative EuropeDesk Italia – Ufficio Media di Bari.Europa Creativa è un programma quadrocui sono destinati 1,46 miliardi di eurodedicato al settore culturale e creativo peril 2014-2020, composto da due sottopro-grammi (Sotto-programma Cultura eSotto-programma MEDIA) e da unasezione transettoriale (fondo di garanziaper il settore culturale e creativo + datasupport + piloting). Europa Creativa uti-lizzabile da partenariati trasnazionali dialmeno tre stati membri finanzia: progettidi cooperazione transnazionale tra orga-nizzazioni culturali e creative all’interno eal di fuori dell’UE; network che aiutano isettori culturali e creativi a operare a livel-lo transnazionale e a rafforzare la lorocompetitività; traduzione e promozione diopere letterarie attraverso i mercatidell’UE; piattaforme di operatori culturaliche promuovono gli artisti emergenti e chestimolano una programmazione essenzial-mente europea di opere culturali e artisti-che; sviluppo di opere di finzione, di ani-

mazione, di documenti creativi e di video-giochi per il cinema, i mercati televisivi e adaltre piattaforme all’interno e al di fuoridell’Europa; distribuzione e promozione diopere europee; festival cinematografici chepromuovono film europei; fondi per la co-produzione internazionale di film; crescitadi un pubblico per promuovere la film lite-racy e suscitare interesse verso i film euro-pei attraverso un’ampia varietà di eventi. IlCreative Europe Desk Italia rappresenta ilDesk ufficiale in Italia sul ProgrammaEuropa Creativa. Coordinato dalMinistero dei Beni e della AttivitàCulturali e del Turismo in cooperazionecon Istituto Luce Cinecittà s.r.l., fa partedel network dei Creative Europe Desks,nominati e cofinanziati dalla CommissioneEuropea. Il Centro Europe Direct diGioiosa Jonica che ha organizzato l’eventoha così messo a disposizione del territorioLocrideo informazioni interessanti chepotrebbero tornare utili in caso di propostedi sviluppo per l’ambito culturale e audio-visivo e per far decollare ulteriori reti dicooperazione con operatori di altri statimembri della UE.

Un buon successo per gli esperti l’incontro su Europa Creativa nella Locride

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DOMENICA15 NOVEMBRE 14www.larivieraonline.com RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

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Direttore responsabile: MARIA GIOVANNA COGLIANDROEditorialista: ILARIOAMMENDOLIA

COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Lidia Zitara, CristinaCaminiti, Eleonora Aragona, FrancoParrello, Domenico Spanò, Sara Leone, Sara Jacopetta, Katia Candido.

GERENZA Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione dipreventivi accordi tra l’editore e gli autori sono daintendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla

redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti.I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo pertutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI dellerubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali,

sono da ritenersi direttamente responsabili.

Il pensieroColpo di vento turbinosot’accarezza il volto, invadendoti con il profumo deipetalidi una rossa appena sfogliata.

B.G.

È con il cuore spezzato dalla commozione ela voce rotta dal pianto che mi accingo adare, a nome di tutti gli Avvocati dellaLocride, l'ultimo saluto al Decano del Forodi Locri - l'Avv. Ilario Placanica - il grandeAvvocato Ilario Placanica che, in ben sessan-tuno anni di milizia nell'Avvocatura, è statotra i combattenti più degni, tra i combattentipiù valorosi, tra i combattenti migliori.E, se oggi, in questa triste circostanza, iorendo omaggio alla Sua Toga, Toga che Luiha sempre onorato in tutto il lungo arco dellaSua vita professionale, non mi fa certo velol'amicizia sincera e profonda che a Lui milegava e che affonda le sue radici in tempimolto lontani - i tempi della mia fanciullezza- a Lui che dell'amicizia ha fatto un costumedi vita, quasi una religione.

Se a Lui rendo onore non mi fa velo il rap-porto professionale che, fin dai miei primipassi nell'Avvocatura, ha visto accanto a meIlario Placanica, quale mio autorevole consi-gliere, dopo mio padre, in alcune situazionidelicate e complesse della professione.Io Gli rendo onore, a nome degli oltre milleAvvocati di questo glorioso Foro, unicamen-te, per i Suoi alti valori professionali e umani.Ilario Placanica non ha trovato nella Suaculla i privilegi del retaggio!!La Sua strada, fin dagli anni della Sua giovi-nezza, è stata lastricata di ostacoli; è statatutta in salita, in faticosa, irta salita, che Luiha affrontato con leggerezza quasi gioiosa,con quella positività e quell'attaccamento allavita che lo contraddistinguevano.Tutte le vette che, ad una ad una, ha saputoscalare nella professione sono state, tutte,Sue conquiste personali e tutte le Sue con-quiste sono state frutto del Suo lavoro, delSuo impegno, del Suo sacrificio, della Suafede.E quanto Ilario Placanica ha raggiuntonell'Avvocatura lo deve, soltanto, a se stesso:al suo studio serrato, alla sua fulgida intelli-genza, al Suo grande intuito, alla forza eautorevolezza del Suo pensiero.E, quando la Sua diuturna fatica Gli consentìdi raggiungere un posto eminentenell'Avvocatura, Gli permise, cioè, di rag-giungere i vertici del successo, Egli non seppee non volle rinchiudersi nella freddezza lumi-nosa dell'orgoglio, pur se legittimo, ma rima-se sempre, fino all'ultimo, mirabile esempiodi semplicità, di modestia sospinta, talvolta,fino all'umiltà, di solidarietà affettuosa versoi Suoi colleghi, specie verso i più giovani deiquali fu vero Maestro.

E, infatti, alla Sua scuola di grandeAvvocato si formarono generazioni di gio-vani, oggi tutti valenti professionisti.E non posso non ricordare il Suo straordi-nario impegno professionale: ogni causa,piccola o grande che fosse, diventava la Suacausa; ogni difesa importante o menoimportante che fosse, rappresentava perLui, più che un dovere, una missione.Le cause le trattava strettamente dal puntodi vista tecnico-giuridico, da quel grandegiurista che era, rifuggendo da ogni sterilepolemica o discussioni inutili.

I Suoi scritti difensivi, che si distinguevanoper sapienza giuridica e vigore intellettuale,hanno fatto e faranno scuola.Hanno fatto e faranno giurisprudenza.Quando, solo alcuni giorni fa Lo vidi inquel letto di Ospedale, il Suo sguardo era,ancora, pieno di stupore; il Suo parlareconservava la Sua simpatica arguzia, la Suamemorabile ironia.Non pensavo, perciò, ci lasciasse così pre-sto!Mi sono illusa, o meglio, mi sono volutailludere!!

Invece è crollato, quasi all'improvviso!!È crollato per il repentino evolversi di unamalattia divenuta senza rimedio!È crollato come la quercia abbattuta dalfulmine quando ancora si erge nel suopieno vigore!Ma le radici di questa quercia possenterimangono!E il nostro dolore è lenito da una consola-zione: l'orifiamma del Suo studio non siammaina.Il Suo sorriso buono e sincero, il suo sguar-do leale e intelligente li rivedremo giorno

dopo giorno negli occhi di Cesare, diValentino, di Ilario Placanica junior e ditutti gli altri nipoti, tra cui alcuni Avvocati,che erano la luce dei Suoi occhi.E, così Ilario Placanica, il grande AvvocatoIlario Placanica, decano del nostro Foro,sarà, ancora, tra noi e con noi, in attesa dirincontrarLo in quel mondo dove non c'èpiù né lutto, né lamento, né dolore, némorte, ma solo Luce e Gioia Eterna!Ciao Ilario!!

Gabriella Mollica Luly

RICORDODELL'AVV. ILARIO PLACANICA

“Ogni causadiventavauna suacausa e ogni difesa unamissione”Alla Sua scuola di grandeAvvocato si formaronogenerazioni di giovani, oggitutti valenti professionisti.

Se è vero che la storia insegna, noisiamo dei pessimi alunni.” E di certogli alunni di Siderno non fanno ecce-

zione alcuna.Ciò che negli ultimi due anni è successo allungomare di quella che secondo alcuniera la “perla dello jonio”, incarna probabil-mente ciò che è successo al paese stesso.Un paese che ha vissuto anni di gloria,commerciale, turistica, e anche sociale.Punto di riferimento per la locride intera.Capitale ufficiosa del comprensorio, metadei giovani della zona che, inverno o esta-te, si riversavano tra le strade.Quello che è oggi Siderno non ha nulla ache vedere con quanto appena detto, conla “perla dello jonio”.Oggi Siderno è un paese in ginocchio. Inginocchio da tanto, troppo tempo.

Matteo Belcastro

Se è vero che lastoria insegna, Siderno ha deipessimi alunni

Ai nastri di partenzal’Associazione che salverà l’Arte(e non solo) a Siderno

Lasciatelomorire in paceChi scrive è il fratello del SignorSgotto Mario, nato a Siderno il02/06/1926 e ivi residente. Nel lon-tano 1985 ha comprato una vecchiaOpel familiare per trasportarebombole di gas; dopo tre o quattroanni la macchina è stata distruttaanche a causa del lavoro che face-va. Quando è stata comprata cisiamo rivolti a un’agenzia per ilcambio della targa e l’immatricola-zione a nome di mio fratello. Allastessa agenzia qualche anno dopoci siamo rivolti per la demolizione.A distanza di oltre 20 anni al PRAnon risulta demolita e la RegioneCalabria vuole il pagamento deibolli a partire dal 2009. Mio fratel-lo al momento non ha nessundocumento, probabilmente perchésmarrito. È possibile che dopooltre 20 anni la macchina non risul-ti demolita, che la RegioneCalabria si ricordi adesso di effet-tuare controlli e si pretenda dagente, ormai anziana, che abbiacon sé ogni genere di documenta-zione?

Nino Sgotto

Sono tre settimane che siamo ospiti del settimanale Riviera per l'ini-ziativa della costituzione dell'Associazione che non ha fini di lucro,che si propone di valorizzare, custodire, preservare e far conoscere,i beni storici artistici, culturali e ambientali. Riviera ci sta dando uncontributo determinante riservandoci uno spazio per la nostra ini-ziativa. La prima riunione del Comitato Promotore dei SociFondatori dell'Associazione, si terrà sabato mattina 28 novembre2015, quasi certamente all'Y.M.C.A., se il Presidente, MimmoLeonardo, vorrà essere così gentile di ospitarci. In quella riunione sidovranno prendere delle decisioni importanti sullo Statuto, ilRegolamento, l'Atto Costitutivo e tutto ciò che è necessario, affinchél'Associazione stessa, possa operare in modo rapido e veloce, senzatroppe pastoie burocratiche, che la farebbero morire ancor prima dinascere. All'Ordine del Giorno ci sarà una discussione approfondi-ta su cosa fare per salvare, proteggere, valorizzare, restaurare e custo-dire le sculture della Villa Comunale di Siderno, che si trova di fron-te l'Ospedale, ma anche come valorizzare e promuovere la cura dellavilla stessa, facendola diventare un orto in città, progetto che piacetanto all'Assessore Ercole Macrì e alla sua componente politica, Sel,capeggiata da Mimmo Panetta. In tutte queste iniziative, come quel-la dei Comitati di Zona di Siderno, Ercole Macrì sarà chiamato,assieme a tutta l'Amministrazione Comunale, a darci sostegno, pre-cisando, sin da ora, a lettere cubitali, che uno dei fondamentali requi-siti dell'Associazione è quello di essere apolitica. Aperta a tutti, esoprattutto alle persone bisognose di ogni genere. Si ispirerà allaDottrina Sociale della Chiesa Cristiana e dovrà essere un punto di

riferimento per tutti e soprattutto per i più bisognosi e sfortunati chevivono assieme a noi. Combattere la povertà, il rispetto dell'ambien-te, della nostra casa comune, la nostra madre e nutrice terra che ciospita e ci culla con tanto amore, saranno i principali obiettividell'Associazione. Noi, invece, al contrario, per la nostra madre enutrice terra, non abbiamo né amore, né rispetto e né riguardo perlei. Tutte iniziative prese a livello internazionale sancite nella Carta diMilano all'Expò appena concluso con un grande successo interna-zionale, e gridate dal Santo Padre, al Palazzo di Vetro delle NazioniUnite, dopo aver emanato la sua Enciclica, ispiratasi al Poverello diAssisi, San Francesco, "Laudato sìì Signore Mio". In ogni creaturac'é il Volto del Creatore, e noi siamo così ciechi e sordi, che non lovediamo e sentiamo, mentre ci implora pietà e amore. Non ci ren-diamo conto che ogni giorno, senza saperlo e senza volerlo, senzaun briciolo di compassione, lo vogliamo annientare a tutti i costi. TraCreatura, Creato e Creatore, non c'é nessuna separazione, ma unio-ne, interdipendenza e collaborazione reciproca. Se rispetto e amo lacreatura, contribuisco nel mio piccolo ad amare anche il Creato e lostesso Creatore. Ma se non amo la creatura, vuol dire che, non solonon amo né il Creato e né il Creatore, ma la cosa più grave è che nonamo neanche me stesso, che sono creatura, piccola e indispensabilecellula del Creato e del Creatore. Questi brevi concetti filosofici, dellavita, del rispetto e dell’amore per la vita, della nostra importante col-laborazione a favore della vita saranno l'anima dell'Associazione.

Benito Stinà

Da quando papà non è piùcon noi tutto è cambiato, magrazie a un piccolo grandegruppo di persone straordi-narie, che hanno saputocome starci vicine e ricorda-re mio padre come meritava,la vita continua esattamentecome prima.E allora grazie a tutti gliamici che frequentavano eche tutt’ora frequentano lepanchine dell’officina di miopadre, mantenendo quoti-dianamente vivo il suo ricor-do.Grazie alle tantissime perso-ne che ci sono sono stati vici-

ni in questo periodo triste eche ci hanno dimostratoquanto mio padre si facessevolere bene.Grazie alla redazione diRiviera ed a MimmoMassara che hanno dedicatoal ricordo di mio padre unospazio di cui tutta la famigliasentiva il bisogno.Ma, soprattutto, grazie a te,papà, per essere stato la per-sona splendida e indimenti-cabile che ci ha reso orgo-gliosi essere parte della tuafamiglia.

Nazzareno Galeano

Nazareno Galeano: “Grazie per avercimostrato quanto Pippo fosse amato”

Veniva spesso in redazione aportare foto da pubblicare,sempre simpatico e gentile.Tony White, nome d’arte diVincenzo Panetta, locresedoc, aveva lo spettacolo nelsangue. Ricordiamo con sim-patia le sue visite in redazio-ne ora travestito da PeppeGrillo ora da prete. Da unpo di tempo non veniva atrovarci. Ci mancherà la suasimpatia e le sue battute

La redazione

Ciao Tony White ci mancheranno ituoi travestimenti e la tua autoironia

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SERVIZIO DI JACOPO GIUCA

L’Ottobrata

Che ci si potesse mettere anche la cala-mità naturale nessuno ci aveva pensa-to, e quando l’Ottobrata Sidernese èstata rinviata per maltempo c’è statapiù di una persona che ha rivolto rab-

biosa un pugno al cielo domandando“Perché?!”La nuvola fantozziana che ha costretto al rinviodi una festa che tutti avevano capito non esse-re un semplice evento folcloristico, ma unavera occasione di ripresa per la città e il suoantico borgo troppo a lungo dimenticato, al dilà dei danni che ha provocato in tutto il com-prensorio, ha avuto il risvolto positivo di farecrescere a dismisura l’attesa di vedere ciò chel’Amministrazione Comunale avesse in serboper la città.Uno degli obiettivi della giunta Fuda, ricordatoanche dall’Assessore Ercole Macrì a introdu-zione dei convegni svoltisi durante la festa,doveva essere proprio quello di recuperare lastoria della città di Siderno. Tappa obbligata diquesto recupero doveva necessariamente esse-re Siderno Superiore che non solo i commissa-ri, ma anche precedenti giunte comunali aveva-no lasciato appollaiata sul cocuzzolo di unamontagna preferendo più osservarla da lonta-no che non viverla. Il ritorno al teatro diSiderno Superiore in campagna elettorale e l’i-naugurazione in prima persona da parte delsindaco Fuda della mostra di Sara Parlongo aPalazzo De Mojà erano segnali convincenti chequello della nuova giunta non fosse un sempli-ce intento, ma è stato lo scorso fine settimanache il borgo ha ricominciato davvero a vivere.L’organizzazione, gli svaghi, la nuova monetaintrodotta per la festa costituivano delle inco-gnite in merito alla buona riuscita dell’evento,eppure, a nostro avviso, il risultato finale è statoveramente eccellente. L’offerta folklorica, unitaa una sezione culturale, ha impedito alla mani-festazione di scadere nell’autocitazionismo del“Borgo incantato” geracese, ormai da troppianni più preoccupato di battere cassa a suon dipanini e birra che non a offrire del vero intrat-

tenimento per chi, da tutto il comprensorio, hamacinato chilometri e sopportato lunghe fileper farsi una passeggiata nel più bel paese dellaLocride.Le serate vissute a Siderno, sotto questo puntodi vista, sono state qualcosa di nettamente dif-ferente. Il convengo sulla questione meridiona-le di sabato, quello sull’alimentazione stagiona-le di domenica, il concerto di MimmoCavallaro a chiusura della manifestazione epersino la Riffa hanno lasciato qualcosa a tuttii partecipanti. L’utilizzo del Siderone, quellamoneta “coniata” apposta per l’Ottobrata, èstata una nota di colore che ha divertito e resoancora più unica la festa.Piccoli intoppi burocratici e qualche ritardonon hanno assolutamente rovinato il clima.Del resto l’Ottobrata è una macchina ancora inrodaggio e c’è tempo per studiare una secondaedizione altrettanto accattivante.Un avvertimento agli organizzatori: se questaprima edizione, che serviva a “tastare il terre-no” è stata un indiscutibile successo, non biso-gna adesso convincersi che l’obiettivo sia statoraggiunto. L’aspirazione dell’Ottobrata didiventare un appuntamento stagionale ingrado di attirare pubblico da ogni parte dellaregione vi pone dinanzi a sfide nuove, peraffrontare le quali dovrete essere pronti a supe-rare voi stessi. Creare un programma che ripro-ponga quanto di buono realizzato quest’annoper arricchirlo di elementi sarà l’imperativocon il quale contribuire alla rinascita della città. Altrimenti, si torni all’inedia che ci ha precipi-tati nell’oscurantismo vissuto fino a ieri.

L’organizzazione ringrazia: O.T.M. OfficinaTornitura Meccanica di Marzano Antonio,Sgambelluri Dolci Peccati, Planet Win 365Scommesse Sportive, Kruder AbbigliamentoUomo, Engye Italia Calzature, Borse e Accessori,Melmoth Irish Pub, Ferramenta D' Agostino,Radio Siderno La Cometa, il Sindaco e l’assesso-re Macri, la Pro-Loco, la Consulta Giovanile eGiovanni Gerace.

Il rinvio per maltempo ha soltanto fatto crescerel’attesa per quella che si è rivelata essere non solo unafesta per la popolazione,ma una vera e propriaoccasione di rinascita per il borgo di Siderno.

L’organizzazio-ne, gli svaghi,

la nuovamoneta

costituivanodelle

incognite inmerito alla

buona riuscitadell’evento,

eppure ilrisultato è

statoeccellente.

Se questa primaedizione è stata unsuccesso, nonbisogna adessoconvincersi chel’obiettivo diattirare pubblicoda tutta la regionesia stato raggiunto.

Siderno Superiore rivive

Buona la prima! Adesso miglioriamoci...

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DOMENICA15 NOVEMBRE 17www.larivieraonline.com

“ “

Come più volte annunciato, l’Ottobrata Sidernese non èstata solo musica, buon cibo e folklore, ma anche un’otti-ma occasione per parlare del nostro territorio, fare ilpunto della situazione e analizzare nel dettaglio potenzia-lità non ancora sfruttate.

È con questo spirito che il 7 novembre, a introduzione della mani-festazione popolare, si è svolto un convegno dal significativo titolo“Lo sviluppo dell’area della Locride tra mari e monti”, nell’ambi-to del quale, successivamente, è stato presentato anche il saggio diGiuseppe Soriero “Sud, vent’anni di solitudine”.A condurre la serata una combattiva e bravissima Teresa Munari,che ha sapientemente bilanciato i tempi dei singoli interventifacendo spesso da contraddittorio ai relatori, riuscendo a esprime-re con ogni suo inciso le preoccupazioni e le speranze dei cittadinidella Locride. È con questo spirito che l’editorialista del Garantistaha voluto sottolineare in apertura quanta vivacità esprima oggi l’a-rea sidernese e quanto l’elezione a sindaco di un politico espertocome Pietro Fuda simboleggi una presa di coscienza che permet-terà non solo a Siderno, ma all’intero comprensorio, di mettere inatto quel riscatto che da molti anni viene inseguito disperatamen-te. Convinta che non tutto il male venga per nuocere, la Munari hasottolineato come l’alluvione che ha colpito il nostro territorioquindici giorni fa possa rappresentare il primo vero banco di prova

dell’Amministrazione Fuda, che ha già ampiamente dimostrato dinon voler disattendere le aspettative del proprio elettorato.Stefano Zirilli, Guido Mignolli e Pasquale Brizzi sono dunqueentrati con le proprie relazioni nel merito della questione, sottoli-neando come la messa in rete dei partenariati già presenti sul ter-ritorio possa costituire un’opportunità di crescita. Rispondere effi-cacemente alle esigenze della cittadinanza, oggi, potrebbe risulta-re più semplice grazie allo sfruttamento dei fondi europei e allaprogrammazione comunitaria che, nella regione, sono spesso“sprecati” a causa di una mancanza di dialogo tra gli organi chedovrebbero utilizzarli.Fulcro del discorso sono i stati i Gruppi di Azione Locale (GAL)del nostro territorio, troppo spesso organizzazioni parapolitichegestite dall’esclusiva buona volontà di amministratori locali e grup-pi disposti a fare volontariato. Se, però, nel resto della Calabria aldisinteresse quasi “ostile” della Regione ha spesso fatto da contral-tare una capacità organizzativa in grado di far fruttare almeno unaparte dei finanziamenti, discorso a parte è purtroppo da farsi perla Locride, vittima di un sistema Scopelliti che ha privato il suoGAL di una fetta di introiti poi dirottati su Catanzaro e di un suc-cessivo commissariamento che lo ha costretto a ricoprire il ruolo diultima, desolata, ruota del carro.Se ovviare rapidamente a questa condizione potrebbe apparireun’impresa impossibile, tutti i relatori si sono trovati d’accordo nelritenere che si potrebbe cercare una soluzione all’inefficienzaunendo gli sforzi dei GAL ad altrettanti Gruppi di Azione Costiera(GAC) in grado di farsi portavoce delle esigenze dell’economiamarittima della quale la nostra regione sopravvive da sempre.Abbandonare le logiche marittime risalenti all’antica MagnaGrecia, che ancora oggi regolano l’approvvigionamento marittimocalabrese e rispondere con soluzioni unitarie a problemi similisembra la chiave di lettura ideale per far sì che i territori comuni-chino con maggiore efficienza i propri problemi agli organi gover-nativi centrali e facciano fronte alle difficoltà grazie al dialogo.E di dialogo ha parlato anche il sindaco Pietro Fuda, che ritienefondamentale il recupero del confronto, troppo spesso assentenella Locride, non solo tra le diverse amministrazioni locali, maanche di queste ultime con le banche o le cooperative, per troppotempo tacciate di ostilità favorendo un isolamento che ci ha toltocredibilità dinanzi alla Regione e al Governo.Proprio da questa perdita di credibilità, secondo GiuseppeSoriero, parte quella solitudine che caratterizza il Mezzogiornodegli stenti e della questione Meridionale.I provvedimenti socio-economici susseguitisi negli anni non sonostati sufficienti a risolvere uno stato di crisi costante che, standoall’introduzione al testo a firma di Romano Prodi, oggi può esseresciolta solo a seguito di un profondo shock. Teresa Munari, intro-ducendo l’argomento, si è trovata d’accordo con Soreiro nell’affer-mare che il meridione abbia subito colpo su colpo gli errori deigoverni centrali succedutisi negli anni e che abbia risentito anchedegli scandali politici, delle lotte di potere e dei piani di sviluppointeressati a investimenti totalmente concentrati in altre zone delPaese.Non facciamo le vittime, però. Le altre Regioni, anche meridiona-li, ha ricordato la Munari, sono riuscite a trovare il bandolo di unamatassa che ha garantito loro una (seppur minima) ripresa, men-tre la Calabria rimaneva ferma al palo. La nostra Regione, a causadi una classe politica viscida e indecente, ha lucrato su quei proget-ti sbagliati e su quei finanziamenti a metà di cui beneficiava saltua-riamente il nostro territorio, e tutto questo mentre una popolazio-ne accecata dalle promesse continuava a eleggere le stesse perso-ne. Oggi, invece, l’inversione di tendenza deve partire da noi.Dobbiamo diventare tutori della nostra legalità e capire che la soli-tudine in cui il sud ha versato in questi vent’anni e versa tuttora èimputabile soltanto al nostro atteggiamento.

Festa popolare sì, ma anche momento di riflessione. Aintroduzione della festa popolare svoltasi lo scorso fine settimana,un convegno sulla condizione del Sud e del nostro comprensorio,che ancora rincorre un riscatto di cui si è sentito solo parlare

UNODEGLIOBIETTIVIDELLAGIUNTAFUDA, RICORDATOANCHEDALL’ASSES-SOREERCOLEMACRÌA INTRODUZIONEDEICONVEGNISVOLTIDURANTELAFESTA, ERA ILRECUPERODELBORGO.SIAMOSULLABUONASTRADA…

L’OFFERTAFOLKLORICA, UNITAAQUELLACUTLURALE, HA IMPEDITOALLAFESTADISCADERENELL’AUTOCITAZIONISMODEL“BORGOINCANTATO” EHAGARANTITOL’AVVIODIUNDIBATTITTOCONDOTTODALLABRAVISSIMATERESAMUNARI

Le altre Regionimeridionali sonoriuscite a trovare ilbandolo di unamatassa che hagarantito loro unaripresa, ma laCalabria è rimastaferma al palo.

IL CONVEGNO

La solitudine è colpa nostra

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www.larivieraonline.com CULTURA E SOCIETA’ DOMENICA15 NOVEMBRE 18

RIVIERA

ALLA DEABello e dolce e ricco è il melograno,e mille colori sfumano dall’inverno all’estate.Ama, Demetra, i nostri campi fertili e il bel tempo procura agli uomini, ove la vita cresce e abbondano le messi.

Ma tu ti adirasti al rapimento della figlia,e la fanciulla assaggiò gli splendidi chicchi.Nell’Ade eterna confinata,lontana siede e sorride di mestizia e nostalgia.Da qui fuggono gli uomini e cercano altrove rifugio;la terra è muta e sconsolata, il tempo la sommerge e la riscalda ancora il sole.

Solo i Leoni l’aspettano e credono:“Lascia, o Dea Persephone, la stanza buia e muta dell’alemanno Ade.È qui il tuo Tempio, ove tua madre tornerà a sorridere.I figli resteranno per vivere del tuo splendore”.

Rigoglioso e perenne verdeggerà il melograno.

In una trasposizione in versi nel nostro dialetto, il mito di Persefone èconfigurato da una idealistica Principessa, il cui ritorno viene accoltocome la fine della crisi e la riscoperta della bellezza di questa Terra, ilrifiorire della sua fertilità, il privilegio del suo clima, la perennità dellevirtù del melograno, come qui cresce rigoglioso.

A’ PRINCIPESSADu mbernu a stati milli culuri cangia:bellu è u granatu e tantu duci sunnuli coccia russi di ricchizza chjnu.

Quantu nci piaci a la to mamma st’aria e chista terra chi prufumu mandadi frutta e di fragranza pe’ ogni banda!Ccà undi saluti, vita e figghiolanzaFu sempi doti e fu sempi crianza.

Chi ndeppi u mbatti nta sta bella terra?Cu cui ti sbenturasti, fighia bella?Diavulu di lu mpernu ti rachauTi trascinau cu d’illu, t’ammagau,lu fruttu duci ti fici u ssapuri,e ncatinata ti tinni… d’amuri.

Arricalata la mamma ciangia.Jattura catti sup’a stu pajsi:Miseria e carestia furu majsi.Sperti l’omani jru pe lu mundu.La terra scunsulata jiu a lu fundu.Na spera e suli ancora la calija.

Tu cca’ ndai u torni, bella principessa!ca nto palazzu mammata t’aspetta.Sulu nu’ attri mai non nd’arrendimu,mu torna u tempu chi nd’aricoghjmu.

Rihjuriri sta terra mu vidimu,mu tornanu a crisciri li frumenti,i fighj nostri u campanu cuntenti,e bbenidizzi da vita mu ndavimu.

Virdi e russu sempi matura lu granatu,chjnu di coccia russi di rubino,duci com’o meli i hjuri i gersumino.

Raffaele Macry Correale

Figlia di Zeus e di Demetra, la dea Persefone venne rapita da Ade, dio dell'oltretomba, che la portò nel mondo negli inferi per sposarla ancora fanciulla. Levenne offerto di mangiare i dolcissimi chicchi del melograno. Lei li assaggiò, ignorando che quel frutto, offerto dall’innamorato, l’avrebbe legata a lui per l'e-ternità. La madre Demetra, dea dell'agricoltura, che prima del rapimento della figlia procurava agli uomini il bel tempo, la fertilità delle terre, l’abbondanza dei rac-colti, reagì adirata, impedendo la crescita delle messi e provocando lunghe carestie. Il padre Zeus propose, tuttavia, un compromesso per il quale Persefonesarebbe tornata periodicamente sulla terra. Demetra accoglieva con gioia il periodico ritorno di Persefone nel suo Tempio di Locri, facendo rifiorire la naturae procurando l’alternarsi delle stagioni.Questo mito esaltava insieme il valore del matrimonio, la fertilità della Natura, la rinascita e la crescita; e quello della dea Persefone, particolarmente popola-re e venerata. Esaltato era anche il frutto del melograno, per la bellezza e la varietà dei suoi colori, la ricchezza e la dolcezza dei suoi chicchi, le sue doti magi-che.Mescolando il mito e la realtà storica, a Locri si attende ancora il ritorno di Persefone. Ma non dal mondo degli Inferi. Bensì dal museo Pergamon di Berlino(l’alemanno Ade), ove la statua Locrese, rocambolescamente trafugata e venduta, è esposta al centro in una grande sala. I Lions di Locri hanno persino pro-posto un “periodico” prestito - per qualche mese – del simulacro del IV secolo a.C. da parte di quel Museo di Berlino al Museo Nazionale locale, in conside-razione dell’interesse e dell’attenzione che l’evento comporterebbe su questo territorio. Non dissimile dal fenomeno dei Bronzi di Riace presso il Museo diReggio Calabria.Il ritorno di Persefone nella sua terra è interpretato, poeticamente, come la fine del lungo abbandono dei campi e dell’emigrazione dei giovani.

Il Canto di una Rinascita

Tre giorni di viaggio premio per 17 alunnidella Scuola Media dell’IstitutoComprensivo “M.Bello-G.Pedullà” diSiderno sono stati davvero esaltanti perconoscere Milano e per poter raccontare

d’essere stati alla grande manifestazionedell’EXPO Milano 2015.Tre giorni intensi da “turisti NON per caso”nonostante il tempo meteorologico decisamenteinvernale.L’Istituto Comprensivo “M.Bello-G.Pedullà”avendo ottenuto dall’Ufficio ScolasticoRegionale un finanziamento di 4.700,00 Euro perun Viaggio all’EXPO di Milano 2015, ha pensatobene di individuare negli alunni più meritevoliquelli da premiare per l’ambita meta.Sono stati selezionati così, con il criterio dellavotazione più alta conseguita l’anno scorso, allafine della prima media, gli alunni delle secondeclassi della Scuola “G. Pedullà” che accompagna-ti dal prof. Asprea e dalla professoressaCappelleri, hanno “preso il volo” per Milano il 27ottobre scorso soggiornandovi tre giorni e duenotti nella città meneghina.Il gruppo scolastico ha trascorso un’intera giorna-ta all’EXPO, visitando, per come gli stessi prota-gonisti hanno entusiasticamente raccontato,nonostante le lunghe code, alcuni padiglioni, tra iquali quello del Regno Unito, del Cile, dellaSanta Sede e della Spagna che hanno davverolasciato a bocca aperta i giovani studenti, certa-mente colpiti dalle avveniristiche architetture dei

padiglioni, nonché dalle straordinarie innovazio-ni tecnologiche e multimediali utilizzate per pre-sentare i temi sull’alimentazione nel mondo.

Purtroppo non è stato possibile visitare PalazzoItalia per la lunga coda che si snodava intorno alpadiglione e lungo il Cardo.

Negli altri due giorni di permanenza nella cittàlombarda, il gruppo della “Pedullà”, soggiornan-do in un hotel in zona centrale, vicino PiazzaleLoreto, facilmente raggiungibile con la lineametropolitana, ha avuto modo di spostarsi facil-mente per visitare alcuni tra i monumenti simbo-lo della città: il Duomo, la nota Chiesa delBramante di Santa Maria presso San Satiro, ilCastello Sforzesco e poi piazze e strade significa-tive del centro storico.Particolarmente apprezzata è stata la visita allaPinacoteca di Brera, dove i giovani studentihanno avuto modo di ammirare dal vero, per cosìdire: “toccando con mano”, alcune celebri operegià conosciute e raffigurate nei loro libri di testo:il Cristo morto del Mantegna, lo Sposalizio dellaVergine di Raffaello, la celebre Pala di Brera diPiero della Francesca e numerose altre opere delRinascimento e del Novecento europeo.I ragazzi si sono dimostrati attenti ed interessati -hanno sottolineato i due docenti accompagnatori- non solo per l’entusiasmo della gita in sé, pro-grammato con volo andata e ritorno da LameziaTerme, ma anche per l’itinerario seguito. Ciò hadimostrato che i “viaggi d’istruzione” hanno laloro valenza didattica e culturale se gli alunnisono adeguatamente educati ed istruiti preventi-vamente sui luoghi da visitare, se si è capaci dioffrir loro valide motivazioni all’apprenderenuove conoscenze in ambito e contesto diversidell’aula scolastica.

Vincenzo Asprea

Viaggio premio all’Expo di Milano 2015per gli alunni della “G. Pedulla’” di Siderno

PIRRICCHIO IV O DEL PIUMAGGIODEL GALLO CEDRONESimploche infermad’alato cialtrone.Variopinto cosino e melenso«senza arsi né tesi».Ovato (e ben noto) pirrichioChe dir tu ne voglia.

«Metalessi visiva» del cedriolo*viepiù scoppiettantenei plosivi successi(è quanto vai cianciando!)del tuo bildungsroman.Rectius forse:entwicklungsroman.

IL PROFUMO DEL MENGAda scherzoso untorellomentularum Catulli.Monodico citrullocoribante nel vuoto.

Bachtin non ti accoglielezioso dittogramma.Tropo straniante e comico:metafora del Vilecon annesso puntinodietro cui ti nascondi,cornunghia metonimicadel Nulla e degli Inania.

Ciabatti tu a Godotplorante a Pirandello?Anch’egli ti respinge,epifrasi del rutto.

Da eccitato creoloancora hai riaccesodiegetici sfinteri.La pirrica misturaSi commenta da sola, corimbo analfabeta!Perispermio il giornale:graforree di sconcezze.

Menestrello chiassoso.Miles Pirgopolinice.La fanfara è stonatadel tu gallo cedrone.

Poni in essere stupridi morfi e di sintassie alto intoni che invidia altri abbia di te?

Ma vai a farti fottere,orbaco da lordura!

Sartana (o Pino Sfara, che dir si voglia)

* N.B. Variazione arcaica di cetriolo

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DOMENICA15 NOVEMBRE 21www.larivieraonline.com ATTUALITÀ

SETTIMANALE

Il Lions Club di Locri approdasul “Pianeta donna”

Il repentino ricordo che presso la scuola "M.Bello" diSiderno alle ore 17.00 del 9.11.2015 si sarebbe tenu-ta una conferenza sulla "Storia del Vino", mi ha fattodesistere dal travaso del mio vino, rimandando tuttoal giorno dopo. E ho fatto bene! Ho fatto bene per-ché mi sono subito recato presso l'Aula Magna dellasu citata Scuola dove il Preside Prof. Vito Pirruccioha presentato al pubblico le relatrici che, ognuna perle proprie competenze, hanno illustrato i vari argo-menti di questa tematica. Inizia quindi la Dott.ssa Laura Delfino introducen-do l'argomento "Percorsi di Storia e Archeologia:l'uva e il vino". La Dirigente del Museo Archeologico di Locri conmolto garbo, competenza e con qualche spunto iro-nico, ci descrive con dovizia di particolari quanto lapittura vascolare e l'oggettistica magno-greca cihanno lasciato per meglio comprendere il valore cheha avuto e ancora ha questa bevanda, come è nata ecome si è evoluta nel tempo. Dioniso, il Dio del Vino, le baccanti e tutta la ritua-lità magno-greca nell'uso di questo "elisir" che riusci-va il più delle volte a farci abbandonare i dolori e idrammi della vita, portandoci in ambiti più fluidi,felici e sereni.E poi i convivi, i banchetti e tutto ciò che ruotavaintorno all' "Anima" di questa bevanda, idro-alcoli-ca-nutritiva. Mi ha colpito in particolare un messag-gio che ci hanno trasmesso questi nostri progenitorigreco-romani: "un bicchiere di vino ci rende felicicome un fringuello in amore, più di uno ci disinibi-sce al punto da renderci spesso aggressivi, l'esagera-zione annulla l'uomo, svuotandolo di tutto".Un messaggio importante che ci deve far riflettere.Segue l'intervento dell'arch. Katia Aiello, vicePresidente Sidus-Club, che con sapienti didascalie cifa entrare in un ambito iconografico suggestivo efascinoso per forme e colori, che esalta l'uva e quin-di il grappolo in cui è presente. Artisti spagnoli, olan-desi, francesi e italiani sono riusciti con le loro com-posizioni a rendere vive quelle che altrimenti vengo-no definite "nature morte", perché inanimateappunto, restituendoceli in una naturalità cromaticacangiante, ricca di colori, profumi e spiritualità quasisacrale.A questo mondo bello e suggestivo fa seguito l'inter-vento della Dott.ssa. Gabriella Barreca, dietista, checon competenza specifica ci illustra l'argomento"uva, proprietà e benefici". Il vino che se ne ricava, sotto alcuni aspetti, potreb-be essere definito una "medicina", ricca di antiossi-danti, vitamine, sali minerali…Nella giusta misura, il vino aiuta il corpo umano ametabolizzare tutte queste sue sostanze che il piùdelle volte sono un toccasana per chi ha problemicardiaci, e addirittura di Alzheimer. Il convegno aquesto punto è finito: della storia del vino abbiamoriempito una bella ampolla di vetro e io vorrei met-terci, metaforicamente, il tappo. Nella "metafora" del tappo c'è la moderazione: "EstModus In Rebus" dicevano i miei amici nell'anticaRoma, ed è vero !Questa indicazione vale per tutti: se il vino può esse-re considerato un "elisir" con proprietà terapeutiche,va "gustato" nelle quantità giuste e non "bevuto"come l'acqua. Chi capisce questo va lontano, mentreio domani (scrivo alla vigilia di San Martino) vado atravasare il mio vino, che paziente mi aspetta: habisogno di "ossigenarsi", prima di tornare a riposare.Più avanti lo risveglierò nel mio calice rigorosamen-te di cristallo, e inizieremo a dialogare con modera-zione... Vi pare poco?

Giuliano Zucco

PER BACCO!!! "TRA STORIA,TRADIZIONE, ARTEE SAPORI"(chi vuol essere lieto sia deldomani non c'è certezza)

ACCANTO A GRANDI UOMINI GRANDI DONNE MA QUASI… DIMENTICATE (parte 3)

CLARA MAFFEIIl nome della contessa Clara Maffei è legato al suo “salotto, il quale, dal 1834 al 1886 fu una fucina di letterati e dicospirazioni politiche volte a fare dell’Italia una Nazione libera dallo straniero. Clara Maffei era nata nel 1814, “unagran signora d’animo e di modi”. Accoglieva i suoi ospiti “con tanta squisita cordialità da metterli subito a loro agio”.Chi entrava in questo cenacolo sapeva già che non c’era posto per pettegolezzo né per chiacchiere fatue e monda-

ne. I convegni avevano, tutti, carattere letterario e politico, specialmentenegli anni che vanno dal 1848 al 1859. Nel salotto Maffei si “preparava-no in segreto anche piani d’azione per l’indipendenza italiana”.Frequentatori del salotto letteral-patriottico: Manzoni, tanto per citarnealcuni. Purtroppo, però, alla contessa Clara, verso gli ultimi anni della suavita le cose andarono male. Piano piano i suoi grandi amici, ad uno aduno scomparivano. Specialmente quando morì Manzoni, il suo più gran-

de amico, per lei fu un colpo durissimo, in quanto gli portava una vera e propria adorazione. Le belle e proficue con-versazioni cessarono. Il “salotto” si chiuse. Clara Maffei si ammalò e fu per molto tempo a letto. L’ultimo ad accor-rere al suo capezzale, non appena lo seppe, fu Giuseppe Verdi che fu accolto con un bellissimo sorriso. E fu l’ulti-mo di questa grande donna. Con lei scomparve anche la bella abitudine della conversazione colta e partecipativacome avviene anche ai nostri giorni PURTROPPO!!!

Maria Verdiglione

LA ROSA DEI VENTI

SIDERNO - Ha ottenuto un notevo-le successo il convegno organizzatodal Lions Club di Locri sul tema"Pianeta donna", un’iniziativa forte-mente voluta da Silvana Fonti, neopresidente dell'importante strutturaassociativa che quest'anno, per laprima volta dopo ben 54 anni dallasua fondazione ha alla guida una rap-presentante del gentil sesso.Indipendentemente, però, da questaconsiderazione l'incontro, molto affol-lato, è stato decisamente interessanteper le corpose relazioni offerte al qua-lificato pubblico presente all'HotelPresident dove si è svolto il convegno.I lavori, introdotti dal giornalistaAristide Bava, che ha moderato l’in-contro, sono stati aperti con il salutodi Silvana Fonti che ha subito chiaritoche l'importante argomento avrà unseguito anche nel prossimo anno. Poiil saluto, in rappresentanza delComune di Siderno dell'assessoreBianca Gerace e del Comune di Locridell'assessore Anna Sofia che hannolasciato spazio a quello del presidentedella circoscrizione Lions,Ferdinando Iacopino particolarmentesoddisfatto per la qualità del temascelto dal Lions Club di Locri peraprire il suo anno sociale e per lanotevole cornice di pubblico.L'excursus sul "pianeta donna" è quin-di iniziato con un’interessante relazio-

ne della prof.ssa MargheritaMilanesio, archeologa, che aiutandosianche con una serie di diapositive si èsoffermata su "La donna nell'anti-chità" evidenziando anche una serie difigure femminili che hanno fatto lastoria greca e romana. Ha fatto subi-to seguito altra relazione dellaprof.ssa Pina Cappelleri Polverari , giàdocente del Liceo classico di Locriche si è soffermata su "Donna e rina-scimento", non mancando di riepilo-gare interessanti vicende di quell'epo-ca che hanno polarizzato l'attenzionedel pubblico. Il convegno, poi, conl'avv. Anna Sofia, assessore presso ilComune di Locri è entrato nell'attua-

lità con "La donna nel sociale", temache ha consentito alla relatrice di par-lare soprattutto della donna in politi-ca portando anche il suo esempio per-sonale, Si è quindi lasciato spazio a"La donna nella musica e nella poesia"con la relazione della prof.ssa BrunaFilippone, componente Nazionaledelle Pari opportunità del Miur cheha anche declamato alcune interes-santi poesie accompagnata in sot-tofondo dalla musica della prof.ssaGabriella Cataldo. La relazione finaleè stata affidata, poi, alla dott.ssaGinevra Chinè, magistrato presso ilTribunale di Palmi che si è soffermatasu "La donna nelle Istituzioni" con un

intervento di notevole spessore che hariepilogato, anche, le varie conquistesociali che hanno consentito al gentilsesso prima di ottenere il diritto alvoto e, poi, di ottenere anche l'accessoai ruoli della magistratura. I lavorisono stati, infine, conclusi dal Sen.Giuseppe Beniamino Fimognari conun interessante excursus storico indi-rizzato anche a smitizzare alcuni luo-ghi comuni che, alla prova dei fatti,non hanno alcun fondamento. Unconvegno, dunque, decisamente inte-ressante che ha avuto come ingre-dienti principali la Storia, l’arte, lacultura e l’attualità sociale.

Proseguono a marce forzate i preparativi peril Natale Sidernese. Tra una riunione e l’altraha preso finalmente vita il comitato organiz-zativo, composto da Comune di Siderno, ProLoco, Consulta, Consulta Giovanile, Ali,Unsic e Associazionismo Sidernese. Sonoarrivate a decine, inoltre, le richieste per l’af-fitto delle casette che permetteranno l’istitu-zione di un vero e proprio villaggio natalizioper le strade della città di Siderno e sono sem-pre meno le baracche ancora libere per qua-lunque commerciante che volesse entrare afare parte di questo grande progetto. IlComitato feste, inoltre, invita tutti gli artistisidernesi eventualmente interessati a fornirespettacolo di intrattenimento durante ilperiodo dei mercatini di natale a presentare illoro programma presso la Pro Loco, dove ilcomitato si occuperà della selezione dei par-tecipanti.La buona riuscita del Natale che Sidernomerita dipende da voi. Il comune e le associa-zioni aspettano adesioni e comunicazioni!

Diamo a Siderno il Natale che merita

Sabato 21 novembre, alle ore 18:00, al Palazzo della Cultura di Locri, PietrangeloButtafuoco presenterà il suo ultimo libro “Il Feroce Saracino”. L’incontro, che si concentreràpoi sullo sviluppo dell’Area del Mediterraneo, vedrà la partecipazione dell’assessore allaCultura di Locri Anna Rosa Sofia.

Ancora una volta il Mediteranneo nella presentazione del Libro di Buttafuoco

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RIVIERA

Pane in alto!PasqualeArchinà, pericolosamentearmato di panino, ha dovutominacciare Massimo Dianoper riuscire a farsi questa bellafoto insieme… Il pane hadato i suoi frutti!

Pappagallo cercacasaÈ purtroppodeceduto ilpadrone di que-sto meravigliosoesemplare di pap-pagallo. Cedesigratuitamentecon la gabbia. Perinfo, contattare laredazione

Le ragazze della zeccaOttobrataSidernese in partenza e ragazze dellazecca più che mai pronte a cambiare gliEuro in Sideroni. Senza la loro professio-nalità… nessun acquisto!

L’oste di S. MartinoNonostante si faccia aiutare da un caro amico, MimmoPanetta è “l’uomo del vino” di SanMartino. Quella caraffa non si è staccataun secondo dalla mano!

Ma è FrancescoRenga! Invece no,trattasi del registaAlberto Gatto che,curioso di vederecosa offrissel’Ottobrata, si è con-cesso al pubblicotirando spunti per ilsuo nuovo film

La Cantina diPeppuzzo Il pro-prietario dello “ZioSalvatore” riforni-sce le propriecaraffe con il vinocustodito in canti-na, pronto adaccontentare perun’altra sera laclientela!

Tra una chiacchie-ra e l’altra DueBarillaro, Alfredo eNicodemo, posanocon Rocco Totinodopo essere statiintercettati duranteuna bella chiacchie-rata di strada dalnostro fotografo

Due Agostino a DonisiSituazioneunica quella ritratta dal nostro foto-grafo che “becca” insieme l’Agostinoconsigliere (Baggetta) e quello presi-dente della Pro Loco (Santacroce)

Compagni di vecchia

data Facciamo il pieno d

i

comunismo con questo scatto ch

e ritrae Amedeo

Macrì, Peppe Certomà, Mimmo Panetta, G

iuseppe

Soriero, Antonio Verbe

na e Paolo Fragomeni

Un(a) Voicedall’OttobrataGrazie al suo innatospirito d’intrattenito-re, Anthony Voice,come al solito, hasaputo come render-si protagonista di unaltro grande eventomondano

Gli avvinazzatiIn questo fieroprimo piano,Galasso mostratutta la sua pro-fessionalità allaguida dellostand dei som-melier presentinelle seratedell’OttobrataSidernese

Di OrigineControllataQuestidue juventini DOC,che rispondono alnome di MicheleMacrì e Rocco Totino,si danno la caricasicuri di assistereun’altra stagione disuccesso

Selfie di ritoPochi minuti al concerto finale dell’Ottobrata…Un selfie con Mimmo Cavallaro etutti gli artisti della manifestazio-ne non poteva assolutamentemancare!

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SETTIMANALE

DOMENICA15NOVEMBRE 23www.larivieraonline.com

Giovani perSidernoLaConsulta Giovanile,impegnata nell’or-ganizzazionedell’Ottobrata eartefice del suosuccesso, si mostraal gran completodurante una delledue serate

La Rivoluzione d’OttobreAntonio Rocca

,

pilastro del comunismo locale, non è rima-

sto insensibile al fascino dell’Ottobrata n

ella

quale è stato visto circolare con due

Compagni

Anziani e pagliacciL’intrattenimentoper tutte le fasced’età è stato fonda-mentale durantel’Ottobrata. Ecco unclown che allieta unanziano tra i vicoli diSiderno Superiore

I castagnari Cercati datutti, desiderati dallapopolazione e voluti nontanto per la loro prestan-za quanto per il prodottoofferto, ecco i “castagna-ri” dell’Ottobrata!

C’era un cinese in visita…Raffaele MacrìCorreale, nel tardo pomeriggio di domenica,ha accompagnato una gruppo di turisti cinesiin visita a Siderno Superiore e a Palazzo deMojà

Ancora un po’ di culturaAl teatro di SidernoSuperiore, mentre tuttoera pronto per il concer-to di Cavallaro, GiovanniPittari faceva culturaintervistando VitoPirruccio

Suoni di Siderno SuperioreNell’attesa di Mimmo Cavallaro,durante la seconda seratadell’Ottobrata Sidernese, l’intrat-tenimento musicale ha portatola firma di questo professionista

Di tutto un po’ RaffaeleSainato parla con GiorgioImperitura. Società, poli-tica, economia territoria-le e massimi sistemi alcentro dei discorsi deidue amministratori…

Come in un film horrorTeresa Munari ha volutoesplorare ogni angolo di Palazzo De Mojà, ivicompresa la (oggi un po’ inquietante) sala dabarbiere/dentista del pian terreno

La terza inco-modaMariaGrazia Messineofa capolino tra lacoppia dell’anno,costituita dagliinconfondibiliRosita Femia, sindaco diCanolo e suomarito SalvatoreNizzardo

I bambini di Siderno SuperioreLariscoperta del borgo non è stata solodegli adulti interessati a storia e cultu-ra, ma anche dei bambini che hannoscoperto nuovi luoghi di svago!

Easy RiderPrimadell’inizio delle festa,per i vicoli di SidernoSuperiore si aggiravacon destrezza unmotociclista d’ecce-zione: Sasà Catalano.Ma che Valentino!

Page 24: GIUSEPPE RAFFA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI REGGIO … · al “nuovo che avanza” alla“rottamazione”, dal “man-diamoli tutti a casa” a “solo gli onesti in Parlamento”