0

Gli attori coinvolti e i loro compiti Gli attori della sicurezza: altri soggetti

1

Presentazione

Quali sono le figure coinvolte nell’attuazione delle norme sulla salute e sicurezza? In questa lezione continueremo la nostra analisi e definiremo le funzioni e le figure specialistiche che operano a supporto del datore di lavoro. Esamineremo, dunque, il servizio di prevenzione e protezione, costituito dal responsabile ed eventualmente dagli addetti del servizio, e la figura del medico competente. Descriveremo poi la figura del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, attraverso la quale trova attuazione il diritto dei lavoratori alla partecipazione e al coinvolgimento nelle questioni riguardanti la sicurezza sul lavoro. Faremo, infine, un cenno agli organismi paritetici.

2

Il servizio di prevenzione e protezione (SPP)

Cos’è il Servizio di Prevenzione e Protezione? Si tratta dell’insieme di persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dei rischi professionali per i lavoratori. Il servizio deve essere istituito dal datore di lavoro presso ogni azienda. Per la sua costituzione il datore di lavoro ha a disposizione tre opzioni:

• può organizzare il servizio all’interno della azienda; • può incaricare persone o servizi esterni; • può svolgere direttamente i compiti propri del servizio di prevenzione e protezione dai

rischi. In questo caso, però, sono previsti limiti per tipologia e dimensioni dell’azienda. L’istituzione del servizio di prevenzione e protezione all’interno dell’azienda è comunque obbligatoria in alcuni casi, come ad esempio per le aziende a rischio di incidente rilevante (le cosiddette aziende della “Direttiva Seveso”), le centrali termoelettriche e le aziende industriali con oltre 200 dipendenti.

3

I compiti del SPP

Quali sono i compiti del Servizio di Prevenzione e Protezione? Il Servizio si occupa innanzitutto di individuare i fattori di rischio all’interno dell’azienda, di valutare i rischi, per poi elaborare le misure preventive e protettive, i sistemi di controllo di tali misure e le procedure di sicurezza per le diverse attività. Per questo motivo, ha accesso alle informazioni relative agli impianti e ai processi produttivi, come anche all'organizzazione del lavoro. Spetta all’SPP anche proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori e fornire ai lavoratori le informazioni sui rischi per la salute e la sicurezza, sulle procedure di emergenza e sulle misure adottate. Il servizio di prevenzione e protezione è dunque l'organo di consulenza cui il datore di lavoro si affida per far fronte in modo corretto ai propri obblighi, come quello dell’individuazione e valutazione dei rischi. In tutte le sue funzioni, ha comunque sempre compiti di indirizzo e nessun obbligo di attuazione e/o di vigilanza sull’attuazione delle misure di prevenzione e protezione.

4

I requisiti professionali dei Responsabili e Addetti al SPP

Nell'ambito del servizio di prevenzione e protezione, il datore di lavoro designa il responsabile, o RSPP e gli addetti, o ASPP. Il primo adempimento non è delegabile, mentre la designazione degli ASPP può essere delegata a un dirigente. Va anche precisato che il Servizio Prevenzione e Protezione può essere costituito anche dal solo RSPP, senza che vi siano gli ASPP. Il Testo Unico non detta regole per stabilire quale debba essere la costituzione del SPP, ma prescrive che gli addetti e i responsabili del servizio devono possedere le capacità e i requisiti professionali adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative. Devono essere in numero sufficiente rispetto alle caratteristiche dell’azienda. Inoltre, devono poter disporre di mezzi e di tempo adeguati per lo svolgimento dei compiti loro assegnati. Dunque, la responsabilità sul dimensionamento del SPP è lasciata al datore di lavoro.

5

Il Responsabili del SPP

Sinteticamente, il decreto prescrive che tanto il responsabile quanto gli addetti, siano essi interni o esterni all'azienda, devono essere in possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore. È necessario, inoltre, che abbiano frequentato specifici corsi di formazione, con verifica dell'apprendimento, adeguati alla natura dei rischi presenti sui luoghi di lavoro. Solo per il RSPP la formazione deve comprendere corsi sui rischi anche di natura ergonomica e da stress lavoro-correlato, di organizzazione e gestione delle attività tecnico amministrative, di tecniche di comunicazione in azienda e di relazioni sindacali.

6

I corsi per RSPP e ASPP

I corsi di formazione per RSPP e ASPP possono essere erogati solo da soggetti specificatamente identificati nel decreto 81, tra cui ricordiamo l’INAIL, l’ISPESL, l’IPSEMA, la Scuola superiore della Pubblica Amministrazione, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, le associazioni sindacali dei datori di lavoro o dei lavoratori o dagli organismi paritetici. Altri soggetti possono essere individuati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano. Le competenze formative acquisite dagli RSPP e dagli ASPP sono registrate su un apposito libretto formativo. ISPESL e IPSEMA L’ISPESL e l’IPSEMA non esistono più come Organismi autonomi, in quanto le loro competenze sono confluite nell’INAIL.

7

Il medico competente

Oltre al Servizio Prevenzione e Protezione, un’altra figura specialistica che opera a supporto del datore di lavoro è quella del medico competente. Il datore di lavoro lo nomina per effettuare la sorveglianza sanitaria e per aver supporto nell’attività di valutazione dei rischi. La sorveglianza sanitaria ha la finalità di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori in relazione all'ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell'attività lavorativa.

8

Gli obblighi del medico competente

Tra i numerosi obblighi del medico competente, quello più importante è certamente la sorveglianza sanitaria, cioè l’effettuazione di visite e accertamenti sanitari preventivi e periodici, volti a tutelare la salute dei lavoratori. Ma il medico competente è anche tenuto a visitare gli ambienti di lavoro, almeno una volta all’anno: in questo modo egli è in grado di correlare le risultanze della sorveglianza sanitaria sui lavoratori alle caratteristiche dei luoghi di lavoro in cui essi operano. Inoltre, la conoscenza dei luoghi di lavoro permette al medico competente di contribuire alla valutazione dei rischi, affiancando quindi il responsabile del servizio di prevenzione e protezione nel suo ruolo di consulente specialistico del datore di lavoro. Il medico competente deve anche informare i lavoratori e i loro rappresentanti sulla sorveglianza sanitaria e comunicare per iscritto durante le riunioni indette periodicamente dal datore di lavoro i risultati anonimi collettivi della sua attività. Per svolgere le funzioni di medico competente è necessario possedere uno dei titoli e requisiti specificati nell’art. 38 del decreto legislativo. Nella maggior parte dei casi, il Medico Competente possiede la specializzazione in Medicina del Lavoro. Il medico competente Almeno a livello teorico, non in tutte le aziende è obbligatoria la nomina del Medico Competente; tale obbligo sussiste infatti se nell’azienda alcuni lavoratori esplicano espletate che potenzialmente li espongono a “rischi per la salute”.

9

Il rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

Le figure specialistiche esaminate finora operano a supporto del datore di lavoro. Ma ormai da tempo si è raggiunta la convinzione che per il miglioramento della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro sia fondamentale la partecipazione dei lavoratori. Già fino dall’emanazione del Decreto legislativo 626 del 1994, questa partecipazione trova la sua attuazione essenzialmente nella figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, o RLS. Il testo unico rafforza ulteriormente il ruolo di questa figura e la regolamenta con maggiore dettaglio. Il RLS può essere eletto a livello aziendale, territoriale o di comparto e di sito produttivo.

10

L’elezione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

Nelle aziende che occupano fino a 15 lavoratori il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è di norma eletto direttamente dai lavoratori al loro interno. In quelle con più di 15 lavoratori, invece, è eletto dai lavoratori nell’ambito delle rappresentanze sindacali in azienda o, in assenza di tali rappresentanze, dai lavoratori della azienda al loro interno. Per facilitare l’introduzione del rappresentante per la sicurezza nel maggior numero possibile di aziende, il testo Unico ha stabilito che l’elezione avvenga in corrispondenza della giornata nazionale per la salute e sicurezza sul lavoro, introducendo una sorta di “election-day”. Nelle aziende nelle quali non si è proceduto all’elezione del RLS interno, le sue funzioni vengono svolte dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale. Infine, il ruolo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di sito produttivo 9 è specifico per realtà produttive di grandissime dimensioni, come ad esempio i porti, i centri siderurgici, ecc.

11

Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale

In mancanza di un rappresentante eletto in azienda, le funzioni possono essere svolte dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale. In questo caso egli opera con riferimento a tutte le aziende del territorio e del comparto di competenza. Nello svolgimento delle proprie funzioni, il rappresentante dei lavoratori territoriale può accedere ai luoghi di lavoro preavvisando le aziende secondo modalità stabilite negli accordi collettivi nazionali, interconfederali o di categoria. Le aziende e unità produttive in cui non è stato designato un rappresentante dei lavoratori sono tenute a contribuire al finanziamento del Fondo, istituito presso l’INAIL, che ha finalità di sostegno della piccola e media impresa, dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza territoriale e degli organismi paritetici. Settori e attività Opportuni accordi interconfederali potranno individuare settori e attività, oltre all’edilizia, nei quali, essendo presenti adeguati sistemi di rappresentanza dei lavoratori, le aziende aderenti a tali sistemi di rappresentanza o di pariteticità, potranno essere esentate dall’obbligo di contribuire al finanziamento del Fondo.

12

Mettiti alla prova!

Di cosa si occupa un rappresentante dei lavoratori? Sapresti indicare, tra quelle elencate, le attività che rientrano tra le sue attribuzioni? Quali, tra quelle elencate, sono attribuzioni proprie del rappresentante dei lavoratori?

a) Attuare le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività lavorativa b) Promuovere le misure di prevenzione in materia di salute e sicurezza Garantire

l’attuazione delle direttive in materia di sicurezza da parte dei lavoratori c) Avvertire il responsabile dell’azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività d) Ricevere dal datore di lavoro tutte le informazioni e la documentazione in materia E. di

salute e sicurezza aziendale e) Presenziare alle verifiche delle autorità competenti in azienda f) Segnalare all’autorità competente, in caso di inadempimento da parte dei soggetti

obbligati, misure inadeguate a garantire la sicurezza g) Designare gli addetti al servizio di prevenzione e protezione

Risposte esatte: b/d/e/f/g Feedback Infatti l’attuazione delle direttive del datore di lavoro rientra nelle prerogative del dirigente, la garanzia dell’attuazione delle direttive in materia di sicurezza da parte dei lavoratori fa parte dei compiti di sovrintendenza tipici del preposto , la designazione degli addetti al servizio di prevenzione e protezione è un obbligo del datore di lavoro, peraltro delegabile al dirigente. Tutte le altre attività, invece, rientrano tra le attribuzioni del rappresentante dei lavoratori .

13

Le attribuzioni dei rappresentanti dei lavoratori

Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza è la figura attraverso la quale i dipendenti interagiscono con il datore di lavoro e gli organi competenti in materia di sicurezza sul lavoro. La prima e più importante tra le sue attribuzioni è quella di poter accedere ai luoghi di lavoro e all’eventuale documentazione in materia di salute e sicurezza, sempre compatibilmente con le esigenze produttive. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza ha diritto ad essere consultato dal datore di lavoro su molti aspetti riguardanti la tutela della salute e della sicurezza:

dalla designazione del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione; all’organizzazione della formazione; alla valutazione dei rischi; fino alle misure di prevenzione adottate.

Va precisato, però, che il parere del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza non è vincolante per il datore di lavoro: è il datore di lavoro, infatti, che risponde in prima persona delle proprie decisioni e valutazioni. Il tempo a disposizione del RLS per il suo ruolo Il RLS ha diritto ad un monte ore annuo per lo svolgimento della sua funzione, al netto delle attività indette dall’Azienda. Nel conteggio del monte ore non si tiene conto del tempo utilizzato per alcune attività indette dall’azienda (ad es. la partecipazione alle riunioni periodiche per la sicurezza).

14

Altre attribuzioni dei rappresentanti dei lavoratori

Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza partecipa alla riunione periodica prevista dall’articolo 35. Inoltre, ha inoltre il diritto di ricevere dal datore di lavoro tutte le informazioni e la documentazione in materia di salute e sicurezza aziendale di cui abbia fatto richiesta. In occasione delle verifiche in azienda, viene interpellato e interagisce con le autorità competenti e si rivolge direttamente a loro se reputa sussistenti delle violazioni nelle misure adottate dal datore di lavoro ad esempio qualora queste non fossero sufficienti o adeguate per una efficace eliminazione o riduzione dei rischi.

15

Attribuzioni e diritti del rappresentanti dei lavoratori

Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza deve anche promuovere l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l’integrità fisica dei lavoratori e avvertire il responsabile dell’azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività. Il decreto legislativo 81 garantisce al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza una formazione adeguata al suo ruolo e gli assicura tempo, mezzi e spazi per lo svolgimento delle proprie funzioni nell’orario di lavoro. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza ha diritto a tutele equiparabili a quelle delle rappresentanze sindacali. D’altra parte, è tenuto alla riservatezza sulle informazioni aziendali e di sicurezza a cui viene a conoscenza. Infatti, non può recare all’esterno dell’azienda la documentazione di cui ha eventualmente ricevuto copia.

16

La riunione periodica

Ci sono occasioni in cui le figure descritte interagiscono tra di loro? Al di là del fatto che il dialogo tra le diverse figure è possibile e doveroso in ogni circostanza opportuna, vi è comunque un momento di incontro istituzionalizzato, la cosiddetta riunione periodica, prevista dall’articolo 35 del testo unico. Nelle aziende con più di 15 lavoratori, il datore di lavoro indice una riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi. Alla riunione, che si tiene almeno una volta all'anno, partecipano:

il datore di lavoro o un suo rappresentante; il responsabile del servizio di prevenzione e protezione; il medico competente, nelle aziende in cui è prevista questa funzione; e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

La riunione ha lo scopo di esaminare: il documento di valutazione dei rischi; l'andamento degli infortuni e delle malattie professionali e della sorveglianza sanitaria; i criteri di scelta, le caratteristiche tecniche e l'efficacia dei dispositivi di protezione

individuale; i programmi di informazione e formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori ai

fini della sicurezza e della protezione della loro salute. Anche questa riunione è un momento qualificante della partecipazione dei lavoratori alle scelte aziendali per la sicurezza e la salute.

17

Gli organismi paritetici

Oltre agli attori descritti, nel complesso contesto della sicurezza entrano in gioco anche gli organismi paritetici. Sono denominati “organismi paritetici” in quanto ad essi partecipano, con pari dignità e poteri, sia rappresentanti della parte datoriale, che rappresentanti del mondo sindacale. Questi organismi vengono costituiti a livello territoriale e possono essere interpellati in merito alle controversie sull’applicazione dei diritti di rappresentanza, informazione e formazione, previsti dalla normativa. Svolgono per le aziende una funzione di orientamento nell’individuare soluzioni tecniche e organizzative che possano garantire e migliorare la tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Promuovono, inoltre, attività formative. Infine, il decreto correttivo ha attribuito agli organismi paritetici altre importanti funzioni di supporto al sistema delle imprese, tra cui l’asseverazione dell’adozione e dell’efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza, utili a documentare il rispetto degli obblighi di vigilanza da parte del datore di lavoro.

18

Riepilogo della lezione

In questa lezione abbiamo completato l’esame delle figure che intervengono nei processi aziendali per la tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, presentando nello specifico i ruoli e le funzioni degli strumenti aziendali per la sicurezza. Abbiamo esaminato le caratteristiche e i compiti del Servizio di Prevenzione e Protezione, una struttura di consulenza della quale il datore di lavoro ha l’obbligo di dotarsi e di avvalersi. Abbiamo visto come questo servizio possa essere costituito dal solo RSPP, o possa includere, specialmente nelle aziende di maggiore complessità, anche gli addetti, o ASPP. Siamo quindi passati alla definizione della figura del medico competente e del suo compito principale, ovvero quello della sorveglianza sanitaria. Abbiamo poi definito la figura e le attribuzioni dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza e visto come essi costituiscano lo strumento più importante attraverso il quale si esprime la partecipazione dei lavoratori ai processi per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Infine, dopo aver descritto le caratteristiche e lo scopo della riunione periodica per la sicurezza, abbiamo accennato alla funzione degli organismi paritetici.