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Anno IV Numero 956 Mercoledì 28 Settembre 2016, S. Venceslao Martire AVVISO Ordine 1. ORDINE: FAD in farmaDAY 2. ORDINE: Iniziative terremoto 3. ORDINE: Progetto “Un Farmaco per tutti” 4. ORDINE: sussidio per i Colleghi inoccupati Notizie in Rilievo Scienza e Salute 5. Gonfiore su una cicatrice: cosa fare? 6. Dopo il sole, le macchie sulla pelle: cure e trattamenti per eliminarle 7. Asimmetrico o irregolare: le anomalie del seno: il seno tuberoso: Cause e terapie Prevenzione e Salute 8. Intestino irritabile? dieta varia e niente abbuffate Meteo Napoli Mercoledì 28 Settembre Variabile Minima: 17°C Massima: 24°C Umidità: Mattina = 48% Pomeriggio =57% GONFIORE SU UNA CICATRICE: COSA FARE? Dopo un intervento chirurgico addominale, che richiede un’apertura più o meno grande della parete e una sua chiusura, la sutura può lasciarsi andare, parzialmente o in toto, dando origine alla fuoriuscita del contenuto addominale (visceri, tessuto adiposo, ecc.). Questa ernia su incisione si chiama laparocele ed è una vera e propria ernia attraverso un difetto della parete addominale. Il paziente, a distanza di tempo variabile da un pregresso intervento addominale, si ritrova a livello della cicatrice, una tumefazione o un gonfiore più o meno fastidiosi, che tendono ad aumentare nel corso della giornata. Al mattino, appena svegli, il laparocele può essere quasi invisibile, mentre al termine della giornata e dopo qualche sforzo fisico, diventare più appariscente, a volte anche doloroso. Il laparocele non è un problema solo estetico. Anzi, rispetto a tutte le altre ernie, ha spesso dimensioni importanti e un contenuto quasi sempre viscerale, soprattutto intestinale. Come tutte le ernie, anche il laparocele può strozzarsi e causare una occlusione intestinale o, peggio, il suo contenuto può andare in necrosi. In entrambi i casi è sempre necessario un intervento d’urgenza. Generalmente, comunque, fatta diagnosi di laparocele, l’indicazione è il trattamento chirurgico che richiede quasi sempre il posizionamento di una protesi (rete) per rafforzare la solidità della parete addominale. In Humanitas Mater Domini, questa procedura avviene per via laparoscopica (mininvasiva). (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi….…….. Chi fatica magna chi nun fatica magna e beve. Chi fatica mangia, chi non fatica mangia e beve .

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Page 1: GONFIORE SU UNA CICATRICE: COSA FARE?€¦ · Dopo il sole, le macchie sulla pelle: cure e trattamenti per eliminarle 7. Asimmetrico o ... come la depilazione; all’assunzione di

Anno IV – Numero 956 Mercoledì 28 Settembre 2016, S. Venceslao Martire

AVVISO Ordine

1. ORDINE: FAD in

farmaDAY

2. ORDINE: Iniziative

terremoto

3. ORDINE: Progetto “Un

Farmaco per tutti”

4. ORDINE: sussidio per i

Colleghi inoccupati

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 5. Gonfiore su una

cicatrice: cosa fare?

6. Dopo il sole, le macchie

sulla pelle: cure e

trattamenti per eliminarle

7. Asimmetrico o

irregolare: le anomalie

del seno: il seno

tuberoso: Cause e terapie

Prevenzione e Salute

8. Intestino irritabile?

dieta varia e niente

abbuffate

Meteo Napoli

Mercoledì 28 Settembre

Variabile

Minima: 17°C Massima: 24°C Umidità: Mattina = 48%

Pomeriggio =57%

GONFIORE SU UNA CICATRICE: COSA FARE?

Dopo un intervento chirurgico addominale, che richiede

un’apertura più o meno grande della parete e una sua chiusura, la

sutura può lasciarsi andare, parzialmente o in toto, dando origine

alla fuoriuscita del contenuto addominale (visceri, tessuto adiposo,

ecc.).

Questa ernia su incisione si chiama laparocele ed è una vera e propria ernia attraverso un difetto della parete addominale. Il paziente, a distanza di tempo variabile da un pregresso intervento addominale, si ritrova a livello della cicatrice, una tumefazione o un gonfiore più o meno fastidiosi, che tendono ad aumentare nel corso della giornata. Al mattino, appena svegli, il laparocele può essere quasi invisibile, mentre al termine della giornata e dopo qualche sforzo fisico, diventare più appariscente, a volte anche doloroso. Il laparocele non è un problema solo estetico. Anzi, rispetto a tutte le altre ernie, ha spesso dimensioni importanti e un contenuto quasi sempre viscerale, soprattutto intestinale. Come tutte le ernie, anche il laparocele può strozzarsi e causare una occlusione intestinale o, peggio, il suo contenuto può andare in necrosi. In entrambi i casi è sempre necessario un intervento d’urgenza. Generalmente, comunque, fatta diagnosi di laparocele, l’indicazione è il trattamento chirurgico che richiede quasi sempre il posizionamento di una protesi (rete) per rafforzare la solidità della parete addominale. In Humanitas Mater Domini, questa procedura avviene per via laparoscopica (mininvasiva). (Salute, Humanitas)

SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it

E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli

iBook Farmaday

Proverbio di oggi….…….. Chi fatica magna chi nun fatica magna e beve.

Chi fatica mangia, chi non fatica mangia e beve

.

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PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 956

SCIENZA E SALUTE DOPO IL SOLE, LE MACCHIE SULLA PELLE:

CURE E TRATTAMENTI PER ELIMINARLE

Come ogni anno, l’estate presenta il conto: svanita la tintarella, possono fare capolino sulla pelle antiestetiche chiazze brune.

Un problema molto diffuso, anche se le discromie non sono tutte uguali: ecco i principali tipi e come trattarle.

Macchie post-infiammatorie

«Si manifestano in seguito a: un’infiammazione, come acne, eczema, follicolite; a piccoli traumi, come la depilazione; all’assunzione di alcuni farmaci, come alcuni antibiotici (es., le tetracicline), antinfiammatori

(Fans), antireumatici, antistaminici». Di solito sono temporanee e scompaiono spontaneamente, senza necessità di trattamenti.

LENTIGO solari e trattamenti

«Sono macchie di forma tondeggiante, di colore bruno, con bordi ben delineati, che affiorano dopo i 40-50 anni sulle zone esposte al sole, come viso, dorso delle mani, décolleté».

Per eliminarle si possono usare il laser Q-switched o la crioterapia. : è caratterizzato dall’emissione, per un tempo molto breve (pochi nanosecondi), di una luce potentissima che colpisce le macchie senza danneggiare il tessuto

circostante. Dopo la seduta, potrebbe comparire un transitorio arrossamento. : il dermatologo spruzza su ogni macchia azoto liquido con una bomboletta dotata di ugelli regolabili: si formano piccole bolle che, dopo alcuni giorni, si staccano e

cadono, portando via anche la lentigo. Oltre al rossore, può verificarsi un leggero gonfiore.

MELASMA o cloasma

È una macchia di colore variabile dal marrone chiaro al marrone scuro, dai contorni poco definiti, che compare in alcune zone del viso, come fronte, parte superiore del labbro, mento, guance. Provocata da fattori ormonali, correlati a una predisposizione genetica, interessa soprattutto le giovani donne (tra i 30 e i 40 anni). Le chiazze possono essere più o meno profonde: se l’accumulo è superficiale e recente, il trattamento, in genere, è più semplice e a base di creme depigmentanti; nelle forme che rispondono meno a questi ultimi preparati, si può ricorrere al peeling o al laser. «I vari trattamenti si possono usare in combinazione tra loro, in modo da massimizzare i risultati e limitare i possibili effetti collaterali. Una volta corretto il danno, è indispensabile proteggere la cute con creme a filtro solare molto alto (50+ spf) durante l’estate e con una fotoprotezione adeguata al tipo di pelle durante il resto dell’anno».

Le macchie si formano a causa di un eccesso di MELANINA, il pigmento scuro, prodotto dai melanociti della cute, che

assicura il colore alla pelle quando ci si abbronza

Crioterapia

Q- switched

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PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 956

Le più efficaci sono a base di idrochinone (in concentrazione tra il 3 e il 5%), un composto che inibisce la produzione di melanina. Vanno applicate solo sulle

macchie, da settembre a marzo, preferibilmente di sera. Attualmente l’idrochinone può essere prescritto dal dermatologo e preparato dal farmacista (una direttiva europea del 2000 ne ha vietato l’impiego nei prodotti cosmetici). Tra gli effetti collaterali, irritazione, arrossamento, prurito, desquamazione della pelle. In alternativa, ci sono le creme da banco che contengono sostanze depigmentanti, come retinoidi, acido azelaico, acido ascorbico (vitamina C), acido cogico, arbutina, resorcinolo. Per ottenere risultati apprezzabili, occorre usare questi prodotti con continuità, seguendo i consigli del dermatologo.

MELASMA e peeling

Si tratta di un trattamento che esfolia la pelle, permettendo di schiarire la parte macchiata. Può essere a base di acido glicolico, salicilico, mandelico, piruvico, fitico. Il numero di sedute varia in base al tipo di peeling, oltre che alla reazione della pelle e al fototipo. Gli effetti collaterali, che possono essere attenuati usando creme idratanti e lenitive, sono arrossamento, bruciore, prurito, desquamazione.

MELASMA e laser a luce pulsata ad alta intensità

«Non si tratta di un vero e proprio laser – specifica Giampetruzzi –, ma di un particolare fascio luminoso emanato da un’apposita apparecchiatura che, attraverso l’utilizzo di filtri, consente di selezionare un range appropriato di lunghezza d’onda, in modo da agire sulle macchie senza danneggiare i tessuti circostanti». Durante il trattamento, è possibile avvertire una leggera sensazione di calore.

Dopo può manifestarsi un lieve arrossamento, che svanisce in breve tempo.

MELASMA e laser Q-switched

È caratterizzato dall’emissione, per un tempo molto breve (pochi nanosecondi), di una luce potentissima, che colpisce in modo molto specifico le macchie senza danneggiare il tessuto circostante. Se la zona da trattare è estesa o particolarmente sensibile, può essere applicato un anestetico locale circa un’ora prima del trattamento. Tra gli effetti collaterali, arrossamento, desquamazione, bruciore. Dopo la seduta è consigliabile applicare creme idratanti e lenitive. Fa parte di questa categoria, Nd Yag laser toning a bassa fluenza, che rilascia un’energia che non distrugge i melanociti, ma agisce solo su una parte della cellula, i dendriti. Procura, quindi, un danno limitato e selettivo (che gli esperti chiamano “termolisi selettiva

subcellulare”).

Melasma e laser frazionale

«Si tratta di un laser che interviene in profondità con microscopici raggi che contrastano le macchie – spiega la dermatologa –. Agisce formando tantissime piccole “colonne termiche”, note come zone “microdermiche di trattamento”, che lasciano intatto il resto dei tessuti».

Dopo la seduta, si manifesta un lieve arrossamento che scompare nel giro di poche ore. (Salute, Corriere)

MELASMA e creme depigmentanti

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PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 956

SCIENZA E SALUTE

ASIMMETRICO O IRREGOLARE: LE ANOMALIE DEL SENO

Dalla politelia al capezzolo introflesso, dalla mammella tuberosa alla sindrome di Poland: ecco quali sono i problemi, di varia entità, che possono modificare l'aspetto della mammella. Oggi trattiamo la mammella tuberosa.

IL SENO TUBEROSO: Cause e terapie

La snoopy dog deformity è una malformazione che colpisce la ghiandola mammaria e causa asimmetria Il seno tuberoso o tubulare (snoopy dog deformity), è una malformazione che colpisce la ghiandola mammaria. Quest'ultima, concentrata innaturalmente dietro all'areola, è allungata e a forma di tubo, con il polo inferiore poco sviluppato, in direzione sia verticale che orizzontale. L'anomalia colpisce di solito una sola mammella, mentre l'altra risulta normale. In genere, maggiore è l'asimmetria tra i due seni, più grave è la malformazione.

: Si tratta di una malformazione evolutiva, cioè non presente dalla nascita, che compare durante la pubertà, quando il seno comincia a crescere. In pratica, la ghiandola si sviluppa solo in parte, rimanendo ridotta.

Come conseguenza, la parte superiore del seno, fino all'areola, risulta più sviluppata rispetto a quella sottostante, che va dall'areola fino alla piega toracica.

TRATTAMENTI. Non è possibile correggere il seno tuberoso con un approccio soft:

serve la chirurgia. Per risolvere il problema, si ricorre all'intervento di mastopessi, che consiste nel rimodellare la ghiandola mammaria, conferendole forma conica o rotondeggiante. L'intervento viene eseguito in anestesia generale con una notte di ricovero e lascia una cicatrice periareolare (intorno all'areola) in genere poco visibile. Se necessario, contemporaneamente alla mastopessi si può ricorrere anche alla mastoplastica additiva, per ingrandire il volume del seno, e alla riduzione del diametro dell'areola, per ottenere un risultato il più possibile armonico e naturale. Il dolore è limitato a un senso di indolenzimento e può essere facilmente alleviato da comuni analgesici. L'operazione avviene in anestesia generale e si utilizzano punti riassorbibili, che quindi non è necessario togliere. È consigliabile indossare un reggiseno contenitivo nei 30 giorni successivi all'intervento, tenendo il décolleté protetto dai raggi solari per circa due mesi. L'operazione non compromette la possibilità di allattare. L'iter per avere le corrette indicazioni prevede una visita dal medico di base che, constatato il problema, prescriverà una visita specialistica dal chirurgo plastico. A questo punto, sarà quest'ultimo a programmare, nell'ambito dell'attività ospedaliera, l'intervento. Quando le condizioni anatomiche lo consentono, si usa il lipofilling, autotrapianto di grasso autologo (cioè dello stesso paziente) che viene prelevato da addome, fianchi e cosce. Con questa tecnica si rimodella la mammella, conferendole la corretta forma conica. (OK, Salute e Benessere)

CAUSE

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PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 956

PREVENZIONE E SALUTE

INTESTINO IRRITABILE? DIETA VARIA E NIENTE ABBUFFATE

La sindrome dell’intestino irritabile è una malattia piuttosto comune : «Tra il 10% e il 20% della popolazione italiana ne soffre.

La sindrome del colon irritabile è una malattia ad andamento cronico

che può essere gestita con una terapia spesso sintomatica:

in base ai sintomi riscontrati nel paziente si definisce un trattamento

specifico», spiega il prof. Silvio Danese, gastroenterologo e resp. del

Centro Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali dell’ospedale

Humanitas.

«I sintomi tipici sono dolori addominali, meteorismo e irregolarità intestinale: l’intestino diventa

“capriccioso” – risponde lo specialista.

Mentre fra le cause ci sono un’alterazione del microbioma, un’alterazione della motilità intestinale,

alcune infezioni intestinali».

Dietro la sindrome dell’intestino irritabile – come detto dal professore – può nascondersi anche una

variazione del microbioma, ovvero i miliardi di batteri che popolano l’intestino:

«Oltre a essere l’organo più innervato, nell’intestino c’è un’altissima presenza di batteri.

Se si altera la composizione, ovvero la qualità e la quantità delle specie presenti nella flora batterica

intestinale, si può alterare la regolarità intestinale».

E a proposito di dieta cosa può fare chi è colpito dalla sindrome dell’intestino irritabile?

«Deve evitare gli eccessi e variare l’alimentazione.

C’è poi una serie di alimenti che contengono degli zuccheri che l’intestino non riesce a digerire con

facilità: sono i cosiddetti cibi FODMAP».

Tra questi cibi ricordiamo, ad esempio, latte e latticini, frutti come mele e pere, ma anche legumi,

pistacchi e pasta.

Cosa fare in caso di sintomatologia da sindrome del colon irritabile?

«Per un certo periodo si può ridurre l’assunzione di questi alimenti, ma è importante rivolgersi a uno

specialista della nutrizione», conclude il professor Danese. (Salute, Humanitas)

Quali sono i sintomi che caratterizzano la sindrome dell’intestino irritabile e le possibili cause?

Anche l’alimentazione può influire sulla composizione del microbioma intestinale

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PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 956

Progetto “UN FARMACO PER TUTTI” :

Progetto per contrastare

la povertà sanitaria.

Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre, ma anche di presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini. A lato, l’elenco delle farmacie che ad oggi hanno aderito al progetto.

FARMACIE - COME ADERIRE:

Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le informazioni utili

riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei

farmaci.

http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-un-farmaco-per-tutti

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca

RACCOLTI FINORA 23.000 CONFEZIONI di FARMACI e DISPOSITIVI Donati ai

seguenti ENTI ASSISTENZIALI:

La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, UNITALSI

Campania, Stelle in Strada, Suore della Carità Madre

Teresa di Calcutta, Ordine di Malta, Croce Rossa

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PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 956

CONVENZIONI: Servizi e Agevolazioni per gli ISCRITTI all’Ordine

Stipula di convenzioni con soggetti terzi con la finalità di apportare concreti vantaggi a tutti gli Iscritti all’Ordine.

Il consiglio dell’Ordine, nella seduta di Consiglio del 28 Giugno 2016, ha approvato la possibilità di poter attivare delle convenzioni con imprese che intendono offrire prodotti e/o servizi agli iscritti all’Ordine della Provincia di Napoli a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle normalmente praticate al pubblico, con la semplice esibizione del Tesserino professionale dei Farmacisti (nuovo Tesserino

Magnetico). La Convenzione realizza simultaneamente la seguente finalità:

Le imprese ammesse alla Convenzione sono indicate in una apposita Sezione del Portale Istituzionale dell’Ordine (Home page, News)

L’elenco delle imprese sarà aggiornato man mano che saranno attivate le convenzioni. PER VISIONARE LE IMPRESE CONVENZIONATE BASTA CLICCARE IL SEGUENTE LINK:

http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/?option=com_content&view=article&layout=edit&id=1493

ORDINE: Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione

Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato nel uno specifico “Fondo di solidarietà” messo a bilancio nel 2016. Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2016 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti i requisiti. L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da: 1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)

Attribuisce immediatamente dei vantaggi agli Iscritti, nell’espletamento delle finalità dell’Ordine;

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PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 956

TERREMOTO 2016 - CENTRO ITALIA I FARMACISTI NAPOLETANI A SOSTEGNO DELLE

POPOLAZIONI COLPITE L’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli, in collaborazione con Federfarma Napoli, ha aperto uno specifico conto corrente bancario e denominato “ Fondo Terremoto Centro Italia 2016” finalizzato a sostenere le attività di solidarietà.

Per facilitare e garantire l'efficacia della catena di aiuto e supporto alle popolazioni colpite dal terremoto da parte della categoria, l’Ordine dei Farmacisti di Napoli e Federfarma Napoli hanno «unito le forze e condiviso iniziative congiunte» finalizzate a sostenere le attività di solidarietà.

I Colleghi che intendono partecipare a tale iniziativa potranno versare il proprio contributo sul Conto

Corrente Bancario aperto presso la Banca di Credito Popolare – Gruppo Bancario di Credito Popolare, Via San Giacomo, 16 -80133 Napoli

Codice IBAN: IT79 Z051 4203 4191 1857 1146 687 BCPTITNN

SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY Modulo

TITOLO Data N.

Modulo TITOLO Data N. 1/A Malattie Croniche 1 26-set 1 6/C Obesità 3 19-ott 18

1/B Malattie Croniche 2 27-set 2 6/D Obesità 4 20-ott 19

1/C Malattie Croniche 3 28-set 3 6/E Obesità 5 21-ott 20

QUESTIONARO n.1 28-set 6/F Obesità 6 24-ott 21

2/A Cambiamento 1 29-set 4 6/G Obesità 7 25-ott 22

2/B Cambiamento 2 30-set 5 6/H Obesità 8 26-ott 23

2/C Cambiamento 3 03-ott 6 6/I Obesità 9 27-ott 24

QUESTIONARO n.2 03-ott 6/L Obesità 10 28-ott 25

3/A Sindrome Metabolica 1 04-ott 7 QUESTIONARO n. 4 28-ott

3/B Sindrome Metabolica 2 05-ott 8

3/C Sindrome Metabolica 3 06-ott 9 7/A Dieta Mediterranea 1 31-ott 26

3/D Sindrome Metabolica 4 07-ott 10 7/B Dieta Mediterranea 2 01-nov 27

3/E Sindrome Metabolica 5 10-ott 11 8/A Dieta 02-nov 28

QUESTIONARO n.3 10-ott 8/B Paradosso Francese 03-nov 29

8/C Prova Costume 04-nov 30

4/A Ipertensione 1 11-ott 12 8/D Mangiare Colorato 07-nov 31

4/B Ipertensione 2 12-ott 13 8/E Km Zero 08-nov 32

5/A Diabete 1 13-ott 14 9/A Caffè 09-nov 33

5/B Diabete 2 14-ott 15 9/B Ricette 10-nov 34

6/A Obesità 1 17-ott 16 QUESTIONARIO n.5 10-nov

6/B Obesità 2 18-ott 17

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PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 956

Modulo 1/C: La MALATTIA CRONICA e L’ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE

LO STUDIO EPIC

La dieta mediterranea, nella sua struttura, ha trovato un ottimo strumento di conferma nello

studio Epic: si tratta del più ampio studio effettuato sul rapporto che esiste tra alimentazione e

malattia comprese le malattie croniche ed il cancro. Si è svolto dal 1992 al 1999 in 10 paesi Europei

con 23 centri di ricerca distribuiti in altrettante città, Italia compresa.

Per 10 anni circa si sono studiate le abitudine alimentari e di vita relativamente alle malattie e le

cause di morte. Sorvolando sui particolari dello studio, che potete leggere qui in italiano oppure in

originale, le considerazioni più importanti si possono riassumere come segue.

1) Bere alcoolici moderatamente, ossia non più di mezzo litro di vino al giorno e limitare l’uso del

sale a non più di 5 grammi al giorno

2) Non fumare

3) Svolgere una moderata attività fisica compreso la camminata almeno 20 minuti al giorno.

4) assumere cinque porzioni di frutta o verdura al giorno, possibilmente variandone i colori

Tutti questi accorgimenti, se messi in pratica, aumentano l’aspettativa di vita di 14 anni!

Il link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.

www.ecm-corsi.it