guardea: studi per i 150 anni dell''unità d''italia

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Guardea Studi per i 150 anni dell’Unita d’Italia testi di ANNA PAOLA LUZI CLAUDIA MEDORI ENRICO RAGNI gruppo archeologico guardeese comune di guardea

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... In questo libro c’è la ricerca di una piccola parte delle nostre radici, fatte di avvenimenti che hanno caratterizzato la comunità guardeese in particolare nell’ultimo periodo della sua storia: l’istituzione della scuola pubblica; la sanità; alcune iniziative del Dominio Collettivo di Guardea a favore della comunità; l’eroismo di un nostro concittadino nelle guerre d’Africa; la modernizzazione del servizio postale e l’introduzione dell’energia elettrica; l’importanza del pane per Guardea; lo studio di un gioiello architettonico, qual è il Cimitero monumentale, da decenni lasciato nel degrado e nell’abbandono e quello di una grandiosa opera pittorica, l’affresco di Domenico Bruschi nell’abside della chiesa di S. Lucia.

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GuardeaStudi per i 150 anni dell’Unitaà d’Italia

testi diANNA PAOLA LUZICLAUDIA MEDORIENRICO RAGNI

gruppo archeologico guardeesecomune di guardea

Aff rontare un argomento come i 150 anni dell’Unità d’Italia è quan-to mai complesso e articolato e, nello st esso tempo, aff ascinante e coinvolgente per i molteplici spunti di st udio e ricerca che off rono gli avvenimenti st orici passati, ma relativamente vicini nel tempo, e quelli attuali, documentati ampiamente dagli archivi pubblici e pri-vati e dalle cronache.Chi ci ha preceduto ci ha insegnato con l’esempio di vita e con le pa-role che una comunità riesce a invest ire nel futuro e a nutrire la spe-ranza solo se accoglie con amore e consapevolezza le proprie radici. Qualcuno dice che un popolo che non rispetta il proprio passato non possiede le qualità necessarie per aff rontare il futuro. E il rispetto del passato nasce solo dalla sua conoscenza. Cercare le proprie radici, conoscerle, amarle, cost ituisce la base per creare il proprio futuro con consapevolezza e senso di responsabilità.In quest o libro, «Guardea. Studi per i 150 anni dell’Unità d’Italia», c’è la ricerca di una piccola parte delle nost re radici, fatte di avveni-menti che hanno caratterizzato la comunità guardeese in particolare nell’ultimo periodo della sua st oria: l’ist ituzione della scuola pub-blica; la sanità; alcune iniziative del Dominio Collettivo di Guardea a favore della comunità; l’eroismo di un nost ro concittadino nelle guerre d’Africa; la modernizzazione del servizio post ale e l’introdu-zione dell’energia elettrica; l’importanza del pane per Guardea; lo st udio di un gioiello architettonico, qual è il Cimitero monumentale, da decenni lasciato nel degrado e nell’abbandono e quello di una grandiosa opera pittorica, l’aff resco di Domenico Bruschi nell’abside della chiesa di S. Lucia.

(dall’Introduzione degli Autori)

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gruppo archeologico guardeesecomune di guardea

GuardeaStudi per i 150 anni dell’Unità d’Italia

testi di

ANNA PAOLA LUZICLAUDIA MEDORI

ENRICO RAGNI

Editrice FiorentinaSocietà

guardea.indb 1 14/05/12 07:47

© 2012 Società Editrice Fiorentinavia Aretina, 298 - 50136 Firenze

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isbn 978-88-6032-224-1

Proprietà letteraria riservataRiproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata

Le immagini pubblicate nel presente volume, dove non altrimenti indicato, sono di proprietà degli autori

Con il contributo di

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In ricordodel prof. Girolamo Medori

e di padre Rosario F. Esposito SSPche con la loro esperienza, cultura e onestà intellettuale

hanno contribuito alla crescita del Gruppo Archeologicoe della Comunità di Guardea

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Indice

7 Presentazione di Gianfranco Costa, sindaco del Comune di Guardea

9 Premessa di Andrea Basilici, assessore alla Cultura del Comune di Guardea

11 Introduzione di Anna Paola Luzi, Claudia Medori, Enrico Ragni

15 1860, la grande epopea (Claudia Medori)

21 la pubblica istruzione (Claudia Medori) 21 Introduzione 23 La legge Coppino 23 La situazione a Guardea 28 I maestri 31 La triste storia di Italia Donati

33 la sanità e le malattie (Claudia Medori) 35 La salute degli scolari e l’igiene nelle scuole

39 guardea: la città del pane (Claudia Medori) 40 Il monte frumentario 44 Un bene prezioso: il frumento 47 I mulini 50 Guardea: “forni a cielo aperto” 51 La sacralità del pane

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55 l’affrancazione delle terre e la costituzione del dominio collettivo di guardea, ovvero la lunga strada verso la libertà

(Claudia Medori) 58 Una riforma legislativa nello Stato Pontificio 61 Con l’Unità d’Italia si aboliscono le servitù 65 La nascita e il difficile esordio del Dominio Collettivo di

Guardea 69 L’attuale statuto del Dominio Collettivo di Guardea

72 altri importanti progressi (Claudia Medori) 72 L’illuminazione 74 Il servizio postale

77 il dominio collettivo a servizio della comunità (Anna Paola Luzi) 83 Altre iniziative del Dominio Collettivo

87 alfredo racanicchi: da una piccola comunità... un eroe (Anna Paola Luzi)

95 un grande pittore a guardea: domenico bruschi. un percorso tra arte, devozione e fede, immagine e colore

(Enrico Ragni)

103 il “camposanto vecchio” ovvero l’antico cimitero monumentale di guardea. il luogo del “riposo eterno”

(Enrico Ragni) 113 Da cimitero a Parco della Rimembranza

116 archeologia e cultura materiale tra ottocento e novecento

(Enrico Ragni)

122 Guardea: sindaci, parroci e andamento demografico

124 Bibliografia generale

126 Propositi e messaggi del sindaco di Guardea Prof. Giancarlo Costa in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia

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PresentazioneGianfranco Costa

sindaco del Comune di Guardea

Il Presidente della Repubblica, on. Giorgio Napolitano, ha calorosamente invitato il popolo italiano a ritrovarsi, in forma corale, intorno al tricolore nel corso del 2011.

Non sono mancate polemiche, purtroppo, ma sicuramente si è riscon-trato un fortissimo sentimento di partecipazione, una fierezza di sentirsi italiani, consapevoli di essere nella “casa europea”, da rendere ancora più forte e nella certezza di essere nella “casa comune”, nella quale l’Umane-simo, che caratterizzò e caratterizza il nostro Paese, fa dell’Italia un labo-ratorio di speranza, necessario, fondamentale, arricchente l’umanità tutta all’inizio di un nuovo millennio.

Ricordiamoci che nel 1861 l’attuale Guardea aveva poco più di cento anni di vita, essendo scesi i nostri antenati dal luogo sacro di Guardea an-tica verso il 1730. Infatti, dall’Ottocento dopo Cristo Guardea, luogo di guardia, si era consolidata in cima al colle: lì, per circa mille anni, sono vissuti i nostri antenati. Lì c’è tanta nostra storia.

Nel 1861, perciò, Guardea era una realtà giovane di circa mille abitanti che per diverse generazioni hanno vissuto seguendo principalmente i rit-mi del mondo agricolo, turbati dalle guerre, per dare le sue risorse umane, sotto la spinta del boom economico, a realtà regionali e nazionali, in un pendolarismo più o meno lungo, non avvertendosi sul territorio nessun “fenomeno” industriale, mantenendo una dolcezza del paesaggio e dei rapporti umani che, oggi, la pongono, insieme ai Comuni della Teverina, come “piccolo-grande giacimento” culturale ed umano, sempre più “appe-tibile” per quanti sono stressati dalla città, osando pensare di essere ormai periferia di Roma e paese dell’accoglienza diffusa.

Con la pubblicazione di questo volume si chiude, dunque, un anno

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Presentazione

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ricco di iniziative: più di cento incontri ai diversi tavoli regionali, decine di articoli sulla stampa a significare il “valore” della Comunità. L’Ammini-strazione comunale ha dato segno di grande vivacità.

Ne siamo convinti e cerchiamo, con i nostri limiti, nel sacrificio, nel silenzio, nella semplicità di un sorriso, di farci piccoli eroi di tutti i giorni, guardando al positivo dell’Italia. All’inizio dell’anno un protagonista del nostro tempo, s.e. Vincenzo Paglia, in visita pastorale, ha intuito quanto sta accadendo, affermando “Guardea guarda lontano”.

A guardare lontano ci aiutano, sicuramente, insieme a tante altre real-tà associative, quanti operano, da venticinque anni, ormai, all’interno del Gruppo Archeologico Guardeese, un’eccellenza della nostra comunità, che non finisce mai di stupire: la qualità, la scientificità, la cura dei periodi-ci sono di assoluto valore e procurano meraviglia, ammirazione, pensando che il dono viene fatto in una piccola comunità, in modo straordinario.

Il Gruppo Archeologico ci ha regalato per l’evento dei 150 anni d’Italia un altro prezioso lavoro su Guardea, rinnovando il forte sentimento d’a-more per la propria terra.

Anna Paola Luzi, Claudia Medori ed Enrico Ragni ci offrono questa pubblicazione, sollecitando una partecipazione diffusa: le famiglie, i non-ni, i saggi, presentino i loro contributi (di fatti, di foto) di Guardea, dal 1861 ad oggi, da conservare “religiosamente” nella nostra nuova biblioteca.

Ai tre benemeriti guardeesi va il sentito ringraziamento dell’Ammini-strazione comunale come alla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni che, con grande sensibilità, ha reso possibile la pubblicazione.

Sentivamo forte il desiderio di esserci, non in modo retorico, di circo-stanza celebrativa, ma con la passione, l’intensità culturale di donne ed uomini di un piccolo Comune fra gli 8.000 d’Italia, orgogliosi, consape-voli delle tante difficoltà, ma sicuramente propositori di un cammino di speranza per Guardea e per l’amatissima Italia.

Grazie, benemeriti amici, per aver reso concreto il sogno di un anno fa: un documento ufficiale, da Guardea, per solennizzare il centocinquantesi-mo dell’Unità d’Italia.

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PremessaAndrea Basilici

assessore alla Cultura del Comune di Guardea

La ricorrenza della Festa della Repubblica ci è subito parsa la giusta occa-sione per presentare a tutta la collettività un volume ricco di storia locale e interessanti curiosità della Guardea ai tempi dell’Unità d’Italia. Mi piace, anche, pensare che tale sovrapporsi di date storicamente rilevanti – il 1861 e il 2 giugno 1946 – possa valere a sottolineare il forte valore simbolico di momenti, sia pur temporalmente distanti, tuttavia egualmente fondamen-tali nell’unicum del lento e doloroso processo di costruzione della identi-tà nazionale del nostro Paese. Veniamo, però, ai particolari del progetto di cui andiamo tanto orgogliosi.

Nel corso del 2011, mentre eravamo intenti a festeggiare degnamente l’importante ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso incontri, consigli comunali, dibattiti e manifestazioni, alcuni componenti del no-stro Gruppo Archeologico rovistavano nelle stanze dell’Archivio Comu-nale, dell’Archivio Diocesano e dell’Archivio del Dominio Collettivo, per scovare documenti che permettessero di cogliere e ricostruire la struttura della nostra piccola comunità proprio durante il periodo dell’unificazione italiana.

È stato, quindi, possibile scoprire come si sono evolute nel tempo le strutture scolastiche presenti sul nostro territorio, con l’interessante rinve-nimento di una circolare inviata al Comune di Guardea dal regio vicecom-missario del circondario di Terni, datata 4 dicembre 1860, che sollecitava l’apertura di una sezione statale di scuola dell’infanzia: come è noto, dopo ben 150 anni, tale indicazione ha finalmente trovato seguito nel settembre 2011.

Un’altra importante istituzione del nostro territorio, il Dominio Col-lettivo, trova adeguato risalto nelle pagine che sfoglierete: sin dalla sua co-

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Premessa

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stituzione, il Dominio ha sempre svolto un ruolo imprescindibile nell’am-bito di azioni e iniziative in favore della popolazione e, dal 2011, è tornato a promuovere con forza il suo patrimonio storico e naturalistico, grazie all’istituzione di un concorso che coinvolge tutti gli studenti dei nostri plessi scolastici, che sono in tal modo spronati a riscoprire la storia e le tradizioni del nostro territorio.

Merita senz’altro un accenno la vicenda inedita di un nostro giovane compaesano, che troverete narrata all’interno del volume: la sua giovane vita contadina fu sconvolta e troppo presto spezzata dalla cruenza delle imprese coloniali italiane in Africa. Sarà interessante conoscere la storia di questo piccolo eroe, sconosciuto ai più, attraverso i documenti originali, ripercorrendone tutte le tappe fino all’attribuzione della medaglia d’ar-gento al valore militare. La vicenda, sia pure breve e lineare nel suo svol-gimento, può rappresentare anche un momento di riflessione: la vita del singolo, travolta e piegata dalla vis della storia, rappresenta un esemplare caso di spirito di sacrificio al servizio degli ideali nazionali, senza impedire un’impietosa condanna degli esiti sanguinosi di un imperialismo miope ed esaltato.

Ci tengo a evidenziare che il recupero dei documenti e delle fotogra-fie presenti nel volume è stato possibile anche grazie al riordino dei testi effettuato in occasione della riapertura della nostra biblioteca comunale, avvenuta nel dicembre 2011. Energie diverse si sono, così, combinate in una sintesi feconda, che ha reso quest’anno così significativo per realizzare progetti importanti per la crescita culturale e sociale del nostro paese.

Per concludere, la pubblicazione Guardea. Studi per i 150 anni dell’U-nità d’Italia rappresenta il raggiungimento di un’altra tappa nel cammino intrapreso dalla nostra comunità, volto alla riscoperta della nostra storia culturale e delle nostre ricchezze monumentali. Tra queste è, di certo, il cimitero monumentale al quale l’arch. Enrico Ragni (presidente Naziona-le dei Gruppi Archeologici Italiani) dedica vasta attenzione, sollecitando l’Amministrazione comunale a intervenire per far sì che diventi un “Parco della Memoria”. Raccogliendo ogni prezioso consiglio, vi auguriamo una buona lettura.

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Introduzione

Affrontare un argomento come i 150 anni dell’Unità d’Italia è quanto mai complesso e articolato e, nello stesso tempo, affascinante e coinvolgente per i molteplici spunti di studio e ricerca che offrono gli avvenimenti stori-ci passati, ma relativamente vicini nel tempo, e quelli attuali, documentati ampiamente dagli archivi pubblici e privati e dalle cronache.

Chi ci ha preceduto ci ha insegnato con l’esempio di vita e con le parole che una comunità riesce a investire nel futuro e a nutrire la speranza solo se accoglie con amore e consapevolezza le proprie radici. Qualcuno dice che un popolo che non rispetta il proprio passato non possiede le qualità necessarie per affrontare il futuro. E il rispetto del passato nasce solo dalla sua conoscenza.

Cercare le proprie radici, conoscerle, amarle, costituisce la base per creare il proprio futuro con consapevolezza e senso di responsabilità. In questo nostro lavoro c’è la ricerca di una piccola parte delle nostre radici; fatte in particolare di avvenimenti che hanno caratterizzato la nostra co-munità in particolare nell’ultimo periodo della sua storia.

Inserire inoltre i grandi eventi dell’Unità d’Italia nel contesto locale, non solo incuriosisce, ma stimola alla conoscenza e all’approfondimento di fatti che hanno segnato il passaggio dal regime temporale dei papi al Regno d’Italia, portando di conseguenza cambiamenti, a volte radicali, di vita, di usi, consuetudini e costumi.

Con questo lavoro prosegue una collaborazione che si è snodata nel tempo e che ha caratterizzato i rapporti sempre positivi che sono intercor-si tra il Gruppo Archeologico e le varie amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni.

Così quando il sindaco di Guardea prof. Gianfranco Costa ha chiesto

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Introduzione

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la disponibilità di questa Associazione per una pubblicazione per ricor-dare, celebrare e festeggiare il traguardo dei 150 dell’Unità nazionale, ben volentieri abbiamo aderito all’iniziativa, pur consapevoli delle difficoltà che avremmo incontrato.

Anzitutto la mole degli argomenti e il tempo limitato che avevamo a disposizione. Perciò abbiamo deciso di focalizzare le nostre ricerche su qualche tema, elaborando monografie su alcuni fatti e personaggi della storia locale, ponendo l’accento sullo spirito di collaborazione che ha lega-to le varie organizzazioni ed enti socio-culturali presenti nella comunità.

Così abbiamo scelto di trattare l’istituzione della scuola pubblica, la sanità, alcune iniziative del Dominio Collettivo di Guardea a favore della comunità, l’eroismo di un nostro concittadino nelle guerre d’Africa e lo studio di un gioiello architettonico, qual è il cimitero monumentale co-munale, da decenni lasciato in uno stato di abbandono. Sono stati ripre-si e ampliati con notizie inedite il capitolo sulla fondazione del Dominio Collettivo, che è stato il più importante evento per la storia economica e sociale di Guardea dopo l’Unità d’Italia, la modernizzazione del servizio postale e l’introduzione dell’energia elettrica, l’importanza del pane per Guardea.

È stato affrontato sotto una nuova ottica lo studio di una grandiosa opera pittorica: il dipinto dell’abside della chiesa di S. Lucia, opera firmata dal famoso pittore perugino Domenico Bruschi operante in questa zona alla fine dell’800 e considerato con il Brugnoli il più importante artista umbro del periodo.

Le fonti

L’Archivio Storico del Comune di Guardea e quello del Dominio Col-lettivo sono stati i primi ambiti delle nostre ricerche. C’è da rilevare che mentre l’Archivio del Dominio Collettivo, sebbene sia piccolo perché i primi documenti risalgono alla fine dell’Ottocento è ben tenuto e ordi-nato, quello del Comune, in fase di ristrutturazione, contiene abbondan-te materiale documentario che parte dal ’500 e può offrire ai giovani e ai ricercatori argomenti storici da studiare e approfondire tra i più svariati e interessanti.

Abbiamo trovato qualche notizia nell’Archivio Storico Diocesano di Amelia nel quale, pochi anni orsono, è confluito l’Archivio Parrocchiale di Guardea che era stato riordinato e ben tenuto dal parroco di allora mons. Aldo Cinti (1916-1995). Purtroppo anche l’Archivio Diocesano non è di fa-

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introduzione

cile consultazione perché anch’esso è in fase di ristrutturazione, compor-tando, per noi di Guardea, disagi anche maggiori; per questo auspichiamo il ritorno dell’archivio della nostra Parrocchia nella sua sede naturale.

Infine l’Archivio del Gruppo Archeologico si è rivelato prezioso per ciò che riguarda sia le fonti bibliografiche che quelle iconografiche.

Ringraziamenti

In primo luogo vogliamo ringraziare il sindaco Gianfranco Costa, l’asses-sore alla Cultura Andrea Basilici e l’Amministrazione comunale tutta per avere voluto, incoraggiato e sostenuto finanziariamente questa opera, dan-do ancora una volta prova di sensibilità per la cultura in generale e per la storia e le tradizioni locali.

Un sentito grazie rivolgiamo a Stefano Muzi e Sabrina Zappetta, rispet-tivamente presidente e segretaria del Dominio Collettivo, per la completa disponibilità dimostrataci nel corso delle nostre ricerche, permettendoci la consultazione dei documenti ogni volta che lo abbiamo richiesto.

Un ringraziamento va al prof. Emilio Lucci, responsabile dell’Archivio Storico Diocesano di Amelia, per aver fornito documenti e notizie; a Pa-olo Boccalini per aver messo a disposizione foto e altro materiale inedito del suo archivio privato; a Franco Patassini per la gentilezza e la dispo-nibilità usate nei nostri confronti quando si è trattato di fare un servizio fotografico all’interno del cimitero monumentale. Ringraziamo inoltre Erasmo Di Franco, l’ing. Vilma Medori e Daniele Panfili che con pazienza ci hanno dato una mano con il computer.

Siamo riconoscenti infine verso tutte le persone che hanno contribu-ito, con suggerimenti, ricordi, testimonianze, documenti e fotografie alla realizzazione di questo volume che vuole essere un invito ai giovani a pro-seguire nell’opera di ricerca nella certezza che molto ancora c’è da scopri-re circa le nostre radici più o meno remote.

Ed è un omaggio ai nostri anziani che con il loro vivere quotidiano, semplice, fatto di gesti antichi e mai dimenticati rappresentano per tutti noi un grande esempio di vita.

Gli Autori

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Guardea, scorcio di via Roma, anni Trenta

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1860, la grande epopea Claudia Medori

Il 17 marzo 1861 fu proclamato a Torino il Regno d’Italia anche se al gio-vane Stato mancavano Roma, il Lazio, Venezia con il Veneto e bisognerà attendere il 20 settembre 1870 perché Roma, presidiata dai francesi, venga conquistata con la breccia di Porta Pia.

Antecedentemente l’Umbria faceva parte dello Stato della Chiesa che era tra i più estesi della Penisola.

Dopo il Congresso di Vienna e la Restaurazione del 1815, nel 1831 vi fu un tentativo di rivoluzione nelle Romagne, Marche e Umbria presto seda-to da papa Gregorio XVI che era il sovrano più reazionario; egli permise che si reclutassero bande controrivoluzionarie e terroristiche di irregolari, chiamati centurioni, addetti alla repressione di ogni indizio di liberalismo.

Timoroso di ogni mutamento, giunse a osteggiare l’attività delle ban-che, delle industrie e dei commerci per evitare che dallo sviluppo econo-mico potessero nascere richieste di libertà da parte di nuclei della borghe-sia o tensioni sociali.

Gregorio XVI fu papa dal 1831 al 1846. Il suo successore fu Pio IX, che regnò dal 1846 al 1878.

La reazione nello Stato della Chiesa giunse a eccessi grotteschi, arri-vando perfino ad abolire la vaccinazione contro il vaiolo e l’illuminazione stradale1.

L’istruzione tornò sotto il controllo clericale e i maestri furono sotto-posti a vere e proprie indagini sul loro comportamento nel periodo rivo-luzionario.

1 Giampiero Carocci, Corso di Storia. L’Età contemporanea, iii, Bologna, Zanichelli, 1992, p. 657.

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