guida all'allevamento delle galline - terra biodinamica

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Etologia ed avicoltura GUIDA ALL'ALLEVAMENTO DELLE GALLINE ED ALLA COSTRUZIONE DEL POLLAIO D.W. Folsch in collaborazione con: A. Benelli, E. Brunner, Ch. Burckhardt, H.P. Pfirter, P. Stahel, M. Zullig

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in un'agricolitira che rispetta i cicli naturali e lì asseconda sapientemen- te, l'allevamento occupa una posi- zione tutta particolare e ben delimi- tata. L'equilibrio ecologico è minaccialo sia da una concentrazione ani- male troppo elevata che da un alle- vamento estremamente specializza- lo. Il sistema di allevamento avicolo all'aperto recentemente sperimenta- to che si basa su vecchi...

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Page 1: Guida all'allevamento delle Galline - terra biodinamica

Etologia ed avicoltura

GUIDA ALL'ALLEVAMENTO DELLE GALLINE ED ALLA COSTRUZIONE DEL POLLAIO D.W. Folsch

in collaborazione con: A. Benelli, E. Brunner, Ch. Burckhardt, H.P. Pfirter, P. Stahel, M. Zullig

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RINGRAZIAMENTI INDICE

La produzione di questa cartella è stata realizzata grazie alla donazione generosa degli stabilmenti Drager, Lubecca, alla fondazione "Oekologischer Landbau", Kaiserslautern. Questa donazione è stata investita in favore dell'allevamento secondo i principi etologici, nell'ambito di una agricoltura ecologica. Per il contributo ringraziamo inoltre: Klingentalmùhle AG, Kaiseraugst; Konsumentenarbeitsgruppe zur Fòrderung tiergerechter Nut-zung von Haustieren in der Schweiz (KAG), Oberhofen; Lega Svizzera per la Protezione della Natura (LSPN), Basilea; Schweizerische Gesellschaft fùr biologischen Landbau (SGBL), Fehraltdorf ; Stiftung zur Fòrderung tiergerechter Haltungsf or-men von Nutztieren, Berna; Verwetungsgenossenschaft fùr Eier und Geflùgel (SEG), Berna. Federazione delle Società Migros, Zurigo; Sig.ra H. A. Bùhrler, Zurigo.

Potete inviare i vostri consigli per migliorare l'informazione di questo opuscolo al seguente indirizzo: D. W. Fòlsch, CH-8433 Weiach.

Realizzazione e testi D.W. Fòlsch, Dr. med. vet., CH-8433 Weiach. P. Stahel, Arch. HTL, CH-8433 Weiach.

Traduzioni: Amos Benelli, CH-6834 Morbio Inferiore.

Tutti i diritti di riproduzione, parziale o totale, sono riserva­ti. ©Copyright: Dr. D.W. Fòlsch, CH-8433 Weiach.

Introduzione

1. Caratteristiche dei pollaio e dellJ superficie all'aperto |

a) Il pollaio b) La superficie all'aperto e Densità animale I

2. Costruzione del pollaio a) Fondamenta e pavimento b) Pareti I e) Soffitto e tetto I tt) Aerazione e) Finestre f) Altri consigli per la costruzione I

3. Strutture inteme di un pollaio razionale .

a) Posatoi [ b) Fossa delle deiezioni e) Lettiera d) Nidi | e) Nidi individuali | f) Nidi collettivi g) Mangiatoie h) Mangiatoia per il foraggio vi i) Cassette per il calcare (grit) l) Abbeveratoi

4.Parchetti. a) Forchetti b) Lettiera di ghiaia e) Superficie erbosa d) Concimaia e) Bagno di sabbia f) Ombreggiamento g) Ripari contro il vento h) Superfici non recintate.

5. Rimonta

6. Alimentazione

Prima edizione tedesca, 1979; ISBN 3-85 983-021-X. Prima edizione francese, 1979: ISBN 3-85 983-022-8. Casa editrice: Wirz AG, CH-5001 Aarau.

Prima edizione italiana: Terra biodinamica n. 16, 1984

Impaginazione dell'edizione italiana: Gabriele Visco-Gilardi

Casa editrice: Terra biodinamica, via Pergolesi 26, 20124 Milano.

7. Manutenzione e assistenza

8. Deposizione e conservazione delle I uova

9. Alcuni dati economici a) Profitto b) Costi variabili e) Costi fissi d) Reddito del lavoro e) Durata del lavoro f) Conclusioni

Indice degli indirizzi

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In un'agricoli tira che rispetta i cicli naturali e lì asseconda sapientemen­te, l'allevamento occupa una posi­zione tutta particolare e ben delimi­tata. L'equilibrio ecologico è minac­cialo sia da una concentrazione ani­male troppo elevata che da un alle­vamento estremamente specializza­lo. Il sistema di allevamento avicolo all'aperto recentemente sperimenta­to che si basa su vecchi principi e su conoscenze ecologiche, si inserisce all'interno di questo equilibrio. L'allevamento delle galline non ne­cessita di un eccessivo impegno fisico e può essere perciò accessibile anche a persone anziane oppure a bambini assistiti dai genitori, lì numero di galline di un alleva­mento ali aperto è in rapporto con la superficie del pollaio e del terreno circostante. Una gallina depone un numera di uova sufficiente per sod­disfare il fabbisogno di 3 persone. Gli antenati delle nostre galline ap­partenevano alla razza Bankiwa, che si trova ancora oggi in India ed in Indonesia. I-a gallina è un anima­le sociale, allevato dall'uomo da in­numerevoli generazioni in regioni climatiche molto differenti, in mon­tagna ed in pianura. Essa non è lega­ta ad un tipo particolare di clima e sopporta variazioni di temperatura con estremi al di sol lo dello zero ed al

di sopra dei 30 * C . La gallina vive normalmente in branchi di 60 - 80 capi, più un gallo, dove ognuna co­nosce le altre individualmente. Il nuovo sistema di allevamento per­mette alla gallina una vita diversifi­cata, secondo le stagioni e le diffe­renti condizioni atmosferiche e le lascia la passibilità di covare e alle­vare i propri pulcini. Quest'ultima occupazione richiede circa 3 mesi di tempo, durante i quali la gallina si separa dal branco e non depone le uova. La gallina in libertà si nutre di numerosi elementi trovati intorno

alla fattoria che noi non saremmo in grado di utilizzare in altro modo, come ad esempio i granelli di cereali rimasti sui campo dopo la mietitura e la trebbiatura, i granelli e resti di foraggio contenuti nello sterco di cavallo e nel letame, erbe e vermi, larve, formiche, mosche ecc.. La gallina in libertà si procura da sola la metà del cibo di cui necessita, facendo risparmiare all'avicoltore il 50% dellemiscele necessarie all'alle­vamento intensivo,questo vale an­che per le razze ìbride di grande ren­dimento.

Come allevare le galline all'aperto

Per la buona riuscita dell'azienda avicola, il pollaio è altrettanto im­portante che un nutrimento appro­priato e un allevamento corretto. L'allevatore moderno sa che la salu­te e la produzione dei suoi animali è rinforzata se ripari adeguati atte­nuano le variazioni climatiche estre­me o repentine. Sovente è possibile trasformare vecchi fienili, stalle, scu­derie, porcili, stalle per pecore, apia­ri e altri fabbricati, in pollai adatti alle esigenze di un allevamento all'aperto. Per far ciò si possono uti­lizzare e adattare le istruzioni per la costruzione di un pollaio contenute in questo fascicolo. Nello scegliere edifici da trasformare bisogna in pri-

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In un'agricoltura che rispetta i cicli naturali e li asseconda sapientemen­te, l'allevamento occupa una posi­zione tutta particolare e ben delimi­tata. L'equilibrio ecologico è minac­ciato sia da una concentrazione ani­male troppo elevata che da un alle­vamento estremamente specializza­to. Il sistema di allevamento avicolo all'aperto recentemente sperimenta­to che si basa su vecchi principi e su conoscenze ecologiche, si inserisce all'interno di questo equilibrio. L'allevamento delle galline non ne­cessita di un eccessivo impegno fisico e può essere perciò accessibile anche a persone anziane oppure a bambini assistiti dai genitori. Il numero di galline di un alleva­mento all'aperto è in rapporto con la superficie del pollaio e del terreno circostante. Una gallina depone un numero di uova sufficiente per sod­disfare il fabbisogno di 3 persone. Gli antenati delie nostre galline ap­partenevano alla razza Bankìwa, che si trova ancora oggi in India ed in Indonesia. La gallina è un anima­le sociale, allevato dall'uomo da in­numerevoli generazioni in regioni climatiche molto differenti, in mon­tagna ed in pianura. Essa non è lega­ta ad un tipo particolare di clima e sopporta variazioni di tempera tura con estremi al di sotto dello zero ed al

di sopra dei 30° C . La gallina vive normalmente in branchi di 60 - 80 capi, più un gallo, dove ognuna co­nosce le altre individualmente. Il nuovo sistema di allevamento per­mette alla gallina una vita diversifi­cata, secondo le stagioni e le diffe­renti condizioni atmosferiche e le lascia la possibilità di covare e alle­vare i propri pulcini. Quest'ultima occupazione richiede circa 3 mesi di tempo, durante i quali la gallina si separa dal branco e non depone le uova. La gallina in libertà si nutre di numerosi elementi trovati intorno

alla fattoria che noi non saremmo in grado di utilizzare in altro modo, come ad esempio i granelli di cereali rimasti sui campo dopo la mietitura e la trebbiatura, i granelli e restì di foraggio contenuti nello sterco di cavallo e nel letame, erbe e vermi, larve, formiche, mosche ecc.. La gallina in libertà si procura da sola la metà del cibo di cui necessita, facendo risparmiare all'avicoltore il 50% delle miscele necessarie all'alle­vamento intensivo,questo vale an­che per le razze ibride di grande ren­dimento.

Come allevare le galline all'aperto

Per la buona riuscita dell'azienda avicola, il pollaio è altrettanto im­portante che un nutrimento appro­priato e un allevamento corretto. L'allevatore moderno sa che la salu­te e la produzione dei suoi animali è rinforzata se ripari adeguati atte­nuano le variazioni climatiche estre­me o repentine. Sovente è possibile trasformare vecchi fienili, stalle, scu­derie, porcili, stalle per pecore, apia­ri e altri fabbricati, in pollai adatti alle esigenze di un allevamento all'aperto. Per far ciò si possono uti­lizzare e adattare le istruzioni per la costruzione di un pollaio contenute in questo fascicolo. Nello scegliere edifìci da trasformare bisogna in pri-

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mo luogo assicurarsi che la luce, l'aria ed il sole abbiano facile accesso al futuro pollaio. Il sole deve poter raggiungere il suolo, eliminando l'umidità e gli agenti patogeni. Per fabbricare un pollaio è necessa­rio allestire un progetto. La sua loca­lizzazione, come pure le sue dimen­sioni, e gli edifici circostanti devono essere disegnati in uno schizzo del terreno sul quale si costruisce. Se si

edifica indipendentemente da co­struzioni già esistenti, è indispensa­bile orientare le finestre da sud a sud-est, per meglio esporle ai raggi solari durante l'inverno. Non biso­gna inoltre dimenticare le prese per la corrente elettrica e le condotte dell'acqua. Il numero di capi alievabili si calcola in funzione della superficie libera del pollaio e dei parchetti, o dello

spazio esterno. Oltre che le razze di colore "selvati­co" (ad esempio l'italiane color per­nice) anche le galline brune e quelle bianche si adattano all'allevamento all'aperto. Le galline bianche sono più leggere, più vivaci e spesso più timorose di quelle brune: quest'ultime all'aper­to si mimetizzano meglio e sono quindi più sicure dai rapaci.

Nutrimento

L'avicoltura estensiva all'aperto è interessante nelle regioni agresti provviste di prati e di campi, di frut­teti e di boschi. Le galline sono continuamente alla ricerca di nutrimento: per esse l'esplorazione degli spazi vicini ai pollaio e i più discosti, alla ricerca di piccoli organismi quali insetti, ver­mi, formiche, piccole lumache e al­tri, il dissotteirarii grattando il terre­no, costituisce un'abitudine innata. Questi organismi forniscono una parte considerevole delle proteine necessarie al metabilismo della gal­lina e alla produzione continua dì uova. Beccano, inoltre semi di ogni genere, svariati germogli, particelle di terra, ma soprattutto piccole pie­tre che le aiutano, come una macina, a sminuzzare il cibo durante il pro­cesso digestivo.

Anche i rifiuti dell'orto e della cuci­na, disposti regolarmente sopra una concimaia accessibile alle galline, che vi recuperano le foglie d'insala­ta, di cavolo e molte altre cose, sono bene acetti.

Quanto più nutrimento le galline potranno trovare all'aperto, tanto meno miscela foraggera dovrà essere messa a loro disposizione. Durante la bella stagione, esse possono procu­rarsi da sole fino al 50% e più di

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nutrimento: facendo il calcolo su tutto l'arco dell'anno, si arriverà sempre a risparmiare il 30% dei costi per l'alimentazione in confronto ad un allevamento intensivo. In più le galline sono delle eccellenti distrut­trici naturali di parassiti. E tuttavia evidente che nei campi e nei frutteti, a causa dell'impiego di diserbanti, di fertilizzanti chimici e di pesticidi, non rimane più nutrimento per le galline.

Nel pollaio, le mangiatoie automati­che devono sempre essere provviste di foraggio. Una gallina che depone dalle 200 alle 250 uova all'anno e che ha quin­di un rendimento del 60-70% all'anno, necessita approssimativa­mente di 120 gr di foraggio al giorno che deve essere composto da 70-80 gr di farina per ovaiole (ricca special­mente di proteine) e da 40-50 gr di granella (carboidrati). Farina e gra­nella si possono mescolare assieme oppure spargere nel pollaio e nei parchetti. Anche i cereali di scarto, somministrati in quantità corrispon­dente si addicono molto bene. Trifoglio, erba medica, tarassaco e giovani ortiche costituiscono un completamento di verdura racco­mandabile, mentre, durante l'inver­no, devono essere messe a disposizio­ne delle galline anche rape, carote, barbabietole, appese ad un chiodo nel pollaio, come pure farina di fieno diluita in acqua calda. Le razioni devono essere adattate all'età, alla stagione ed alle presta­zioni delle galline. Se il tempo è fred­do le galline mangiamo più granel­la. Bisogna evitare di cibare le galli­ne con dei farinacei diluiti nel latte, poiché essi fermentano allora molto facilmente e causano diarrea. Bisogna controllare tutti i giorni gli escrementi delle galline e di tanto in tanto verificare individualmente il loro stato nutrizionale.

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Approvvigionamento idrico

I-e galline devono sempre avere ; disposizione dell'acqua fresca. Pei un numero maggiore di 15-20 capi i consigliabile ingiallar!' nel pollaio UIì abbeveratoio fornito di un distribu­tore speciale.

Cova

In un pollaio ampio, con spazio all'aperto, dove sia presente un gallo] per un numero di galline variabili da 1 a 50, è possibile allevare qualche pulcino per la rimonta. Da maggio ai settembre, circa il 10% delle galline si mettono a covare: esse si distinguo­no dalle altre per la loro tendenza a rimanere nel nido, per la loro cresta] afflosciata e pallida. Inoltre, esse| chiocciano se vengono accarezzale sulla schiena. Per poter covare convenientemente,! ia gallina ha bisogno di un nido al parte, ad esempio una cassetta o un'incavatura nel terreno, che deve essere in penombra e riparato dalle I altre galline, il fondo dovrebbe esse- • re ricoperto di paglia. Al calar della notte si installa la gal- _ lina che cova in questo nido isolato, I sopra a 8 o 10 uova (quante essa n e ' può coprire): a sua disposizione essa deve avere acqua e cibo. Nei giorni • che seguiranno, la gallina lascerà il I suo nido solo molto raramente, giu­sto per mangiare e per bere e even­tualmente per fare un bagno di sab- • bia. Le uova sporche o rotte vanno I tolte dal nido.

Rimonta

Dopo circa 18-21 giorni le uova sotto la gallina si schiuderanno. Il nido _ deve essere posto al livello del suolo, I senza nicchie nelle vicinanze o al * disotto, che potrebbero venire scam­biate per il nido dal pulcino. La n

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chioccia si occuperà personalmente dei suoi pulcini, insegnando loro a beccare e a bere e proteggendoli dal­le altre galline. All'alimentazione ordinaria andreb­bero aggiunte, soprattutto nei primi giorni di vita, delle uova sode con guscio sminuzzate, della verdura, delle ortiche tritate fini, delle zollette di erba con la terra e del terriccio di bosco. La chioccia e la sua covata possono senz'altro dividere il pan­chetto con le altre galline; esse non faranno del male ai pulcini. Ma bisogna prestare attenzione ai gatti, martore ed uccelli rapaci. Per questa ragione è raccomandabile far uso di parchetti mobili nei primi 2 - 3 mesi di vita.

Costruzione del pollaio secondo criteri biologici

Qualsiasi edificio abitato deve pri­ma di tutto adempiere alle stesse funzioni che ha la pelle negli orga­nismi viventi e il suo compito è dop­pio: 1. permettere la penetrazione dei

principi essenziali necessari alla vita, provenienti dall'ambiente circostante. Mantenere le condizioni favore­voli ad una vita sana.

2. Eliminare le influenze negative dell'ambiente circostante, di­struggere <xi .illomaiiare gli ele­

menti nocivi prodotti all'inter­no.

La nostra pelle costituisce un primo rivestimento, i nostri abiti costitui­scono una seconda pelle e le nostre case una terza. L'esperienza insegna che indossare dei vestiti sintetici a lungo andare è sgradevole (traspira­zione, sviluppo di odori più pronun­ciato ed irritazioni cutanee nelle per­sone dalla pelle sensibile). Confron­tate i vostri abiti in fibra sintetica con altri di lana o di seta. Lo stesso dicasi per le nostre abitazioni. La funzione "cutanea" delle abitazioni è tanto più importante quanto più elevato è il numero di abitanti.

Aerazione in un pollaio raziona­le

Il disegno raffigura un locale abita­to, con il suolo permeabile all'aria. A causa del calore emanato dagli ani­mali, il locale si riscalda. L'aria cal­da si innalza aspirando aria fresca dal basso. Questa situazione è molto vantaggiosa dal punto di vista fisio­logico, perché i gas nocivi espirati si innalzano subito al di sopra della zona d'aria respirata dagli animali. Per far funzionare questo processo d'aerazione bisogna costruire in modo conveniente tutte le diverse sezioni del pollaio. La costruzione deve assolutamente essere asciutta e permeabile all'aria.

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L'allevamento della gallina ovaiola in libertà è interessante soprattutto in campagna per la disponibilità di prati, campi, boschi, frutteti, vigneti e specialmente di scarpate e pendii ripidi che sarebbero difficilmente uti­lizzabili in altro modo. Qui le galline si muovono senza difficoltà e si nutrono di erba, foglie e piccoli organismi di vario genere.

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I. CARATTERISTICHE DEL POLLAIO E DELLA SUPERFICIE ALL'APERTO

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Abbeveratola tettarella Uscita per le galline Bagno di sabbia (coperto) Concimaia

9. Recinzione alta 1,75-2 n 10. Accesso alla concimaia 11. Ripari contro il vento

Le galline allevate abbisognano di un pollaio resistente alle intemperie e di uno spazio esterno ripartito ingegnosamente, come mostrano gli schizzi (figura 1).

a. Il pollaio

Il pollaio (figura 2) si suddivide in una zona di razzolamento, costituita da lettiera, e in una zona per le deie­zioni sormontata dai posatoi. I nidi sono sospesi alle pareti, mentre mangiatoie, abbeveratoi e cassette per il calcare (Grit) sono nella lettie­ra. (Vedi capitolo 3: Strutture inter­ne di un pollaio razionale).

b . La superficie all'aperto

Uno spazio esterno, non recintato, sarebbe l'ideale, meglio ancora provvisto di cotica erbosa e almeno un albero per ombreggiare in estate, di una concimaia e di un luogo per il bagno di sabbia. (Vedi capitolo 4: i Parchetti). Nelle vicinanze della stalla, fuori l'uscita, dovrebbe tro­varsi una lettiera di ghiaia o un grat­ti cciato di canne.

e. Densità animale

Il numero di galline dipende sia dal­lo spazio esterno a disposizione che dalla superficie totale del pollaio. Quando Io spazio esterno è illimitato si possono tenere 5 galline per ogni m* di superficie totale del pollaio; quando invece questo spazio è infe-. nore al quadruplo della superficie totale del pollaio è possibile allevar­ne solo 2 per m ! di pollaio. Nel disegno sono pure comprese le superfici per i posatoi, con la fossa delle deiezioni, per le mangiatoie e gli abbeveratoi.

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Figura 2: Schizzo del pollaio

. Acqua '. Presa d'aria '. Sbocco dell'aria '. Nidi collettivi '•. Mangiatoie automatiche '. Abbeveratoi a tettarella '. Lettiera '. Posatoi '. Fossa delle deiezioni

IO. Tubo di drenaggio in materiale sintetico, 0 15 del 2% min.

cemento o in ~m. pendenza

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2. COSTRUZIONE DEL POLLAIO

a. Fondamenta e pavimento (figura 3)

Un buon pollaio necessita di fonda­menta permeabili all'aria, che pos­sano, garantire l'aerazione del pavi­mento. Gli strati superficiali dei ter­reni contengono notevoli quantità di aria, specialmente se sono costituiti da materiale ghiaioso. È quindi opportuno costruire le fon­damenta sopra uno strato di ghiaia, come pure colmare con questo mate­riale anche gli scavi delle fondamen­ta. Si può ulteriormente migliorare il risultato dotando le fondamenta di condotti d'aerazione, ad esempio in­serendovi dei tubi comunicanti con l'esterno. II pavimento del pollaio deve essere sopraelevato rispetto al livello ester­no del suolo, per evitare qualsiasi pericolo d'inondazione, e legger­mente inclinato; un canaletto di sca­rico installato nel suo punto più bas­so facilita i lavori di pulizia. L'abituale pavimentazione in bitu­me è sconsigliabile a causa della poca permeabilità all'aria. £ prefe­ribile ricorrere ad uno strato di ghiaia o di ciotoli ricoperti di sabbia, sul quale posare poi delle mattonelle di terracotta che si possono saldare con della calce. Se le fondamenta ed il pavimento sono permeabili, si stabilirà attra­verso di essi un passaggio d'aria, la quale rimarrà più secca, favorendo cosi la decomposizione biologica del­le deiezioni nella lettiera.

b . Pareti

Le pareti devono possedere delle buone proprietà isotermiche, affin­ché il pollaio si riscaldi meno facil­mente in estate e disperda meno il calore prodotto dalle galline in in­verno. A seconda delle possibilità si possono utilizzare i seguenti mate­

riali : legno, argilla, oppure mattoni rivestiti di calcina. L'impiego di materiali impermeabi­li, quali carta catramata, lastre di metallo e vernici, è sconsigliabile, poiché la circolazione dell'aria nel pollaio viene compromessa. Molto spesso le costruzioni in legno sono preferite grazie al loro prezzo vantaggioso; esse devono però essere isolate. A questo scopo sono partico­larmente adatti materiali naturali quali fibra di cocco (sottoforma di stuoia o di lana), miscugli di paglia e d'argilla, miscugli di trucioli, oppure segatura e calce bianca. I rivestimenti di legno all'interno del pollaio vanno piallati per facilitarne la pulizia. All'esterno sì utilizzano delle tavole di legno grezzo, poiché più estesa è la superficie del legno, maggiore sarà l'evaporazione di umidità (principio dei polmoni). I prodotti chimici per il trattamento del legno sono da tralasciare a causa della loro tossicità: essi vengono re­spirati dalle galline e se ne possono riscontrare delle tracce nel loro cor­po e anche nelle uova, fino a 2-3 anni dopo la verniciatura. L'interno del pollaio va imbiancato ogni anno in primavera ed in autun­no con latte di calce. Quando lo stra-

Fìgurà3: Fondamenta

/ . Suolo naturale 2. Ripieno di ghiaia 3. Fondamenta in bitume 4. Tubi d'aerazione nelle fondamenta 5. Pavimentazione del pollaio in matta­

to di calce diviene troppo spesso, deve essere raschiato per non com­promettere la permeabilità. Il rive­stimento esterno dei pollai in matto­ne può venir trattato con latte di calce: le pareti eterne in legno vanno invece verniciate con due strati di olio di lino, il primo dei quali va mescolato con essenza di terpentina che ne assicura una migliore pene­trazione nel legno. Per proteggere il legno da insetti e funghi si può utilizzare una soluzio­ne al 10%disodaoBorax: 2o3mani di vernice a spruzzo o con il pennello sono sufficienti; devono però essere distese prima del trattamento con olio di lino o Carbolineum. Il Borax ha il vantaggio di essere ignifugo.

e. Soffitto e tetto (figura 4)

Per quanto concerne l'isolamento termico e la permeabilità all'aria, valgono gli stessi principi enunciati per le pareti. Tra il soffitto ed il tetto bisogna prevedere uno spazio vuoto ben aerato, poiché i gas nocivi e il vapore che non sono stati evacuati dalle bocche d'aerazione passeranno principalmente attraverso di esso.

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La miglior copertura per il tetto (a parte la paglia o le scandole di legno) sono le tegole: esse sono poro-

. se ed i numerosi interstizi garantisco­no una elevata permeabilità all'aria. In mancanza d'altro si può utilizza­re anche eternit ondulato, lamiere ondulate oppure cartone catramato: questi rivestimenti esigono una ven­tilazione efficiente al di sotto, altri­menti in poco tempo il legno marci­sce e si stabilisce un clima sfavorevo­le nel pollaio.

Figura 4: Schema dell'aerazione del tetto

d. Aerazione (figura 4)

E un fattore molto importante nel pollaio, poiché le galline possiedono un fabbisogno di aria da 7 a 13 volte superiore a quello di altri animali. Anche la quantità d'acqua traspira­ta dalle galline è considerevole: 50 galline traspirano circa 5 litri in 24 ore. Umidità e sostanze nocive dovrebbe­ro quindi essere evacuate attraverso un'aerazione efficiente, che non cau­si però correnti d'aria, perché vengo­no male sopportate dalle galline. È difficile dare delle informazioni sul numero e le dimensioni delle pre­se d'aria senza conoscere le diverse situazioni particolari. Generalmente è consigliabile inseri­re nelle fondamenta un numero ab­bondante di queste aperture, provvi­ste di entrata regolabile. Un tale sistema di ventilazione può essere adattato alle varie condizioni atmosferiche ed alla densità anima­le. Le bocche d'evacuazione devono es­sere più grosse di quelle d'immissio-

Tutte le bocche d'aerazione devono essere protette con rete metallica a maglie fini per tener lontano topi e passeri.

e. Finestre

La superficie delle finestre deve esse-r e l / 1 5 - 1/10 della superficie totale del pavimento. Esse devono essere orientate verso est o verso sud. Se fossero orientate verso ovest, il pollaio si riscalderebbe troppo in estate. La luce proveniente dalle finestre deve rischiarare in modo uniforme tutto il pavimento, per evitare che le galline depongano le uova negli an­goli più scuri. Utilizzando delle finestre doppie, scorrevoli o apribili verso l'esterno, rivestite all'interno con rete metalli­ca, si eviterà che le galline si seggano sui bordi e sui battenti delle finestre e li sporchino.

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f. Altri consigli per la costruzione

L'accesso al pollaio dovrebbe tro­varsi al di fuori dei parchetti e la sua porta deve aprirsi verso l'esterno; esso deve essere abbastanza largo da poter permettere il passaggio di una carriola per evacuare le deiezioni. Per l'uscita delle galline si dovrebbe­ro costruire, a 50 cm dal pavimento, delle aperture munite di porte scor­revoli in eternit, poiché si inceppano meno facilmente. Per evitare il peri­colo di correnti d'aria, queste aper­ture non vanno praticate nella pare­te opposta alle finestre. Molto utile si rivela anche la presen­za di un ripostiglio o di un armadio all'entrata della stalla, nel quale po­ter sistemare recipienti, scorte di fo­raggio) utensili e abiti da lavoro. Il pollaio non dovrebbe essere co­struito troppo alto, a causa delle per­dite di calore che ne deriverebbero, specialmente nei periodi freddi.

Figura 5: A - modello d'aerazione di u a spiovente

/ . Aria fresca = 2. Aria viziata, calda = ascendente 3. Pareti e tetto isolati

B - modello d'aerazione di un tetto a due spioventi

1. Aria fresca' = discendente 2. Aria viziata, calda ~ ascendente 3. Abbassare ev. il plafone sopra i posatoi per compensare la maggior perdita di calo-re delle galline.

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3. STRUTTURE INTERNE DI UN POLLAIO RAZIONALE

L'allevamento delle galline deve es­sere un'occupazione piacevole e red­ditizia, senza causare troppo lavoro. Perciò è importante far capo a delle installazioni pratiche e funzionali, facilmente smontabili, che permet­tano, al momento della pulizia, un lavoro agevole (figure 1 e 2). Le galline abbisognano di un pollaio ben rischiarato, secco e ben aerato. Correnti d'aria in prossimità dei nidi e dei posatoi sono da evitare. Tutto il locale dev'essere ben visibile e con­cepito in maniera tale che i lavori di manutenzione non siano ostacolati e che le galline possano raggiungere facilmente le mangiatoie, gli abbe­veratoi, i nidi e i posatoi.

a. I posatoi

I posatoi (figura 6) situati sopra la fossa delle deiezioni, sono costituiti da aste di legno piallate, a sezione quadrata, di 5 cui di lato, con gli spigoli smussati. Sono disposti a un'altezza di 60-100 cm, scalarmen­te o in file parallele, distanziati di ca. 35 cm l'uno dall'altro. Su un posa­toio di un metro trovano posto 5 gal­line. La lunghezza massima non do­vrebbe superare i 3 m, per agevolare Ì lavori dì pulizia.

b. La fossa delle deiezioni

10 cm sotto i posatoi va fissato oriz­zontalmente il quadro superiore del­la fossa, teso da una rete metallica a maglie di 7 X 7 cm di grossezza. La parte frontale della fossa, come pure le altre che sono accessibili alle galline, saranno costruite allo stesso modo con il quadro di legno e la rete metallica, la quale forma una bar­riera penetrabile all'aria, favorendo la ventilazione delle deiezioni che essiccheranno così più facilmente,

do meno odori e gas noci- e. Lettiera

Qualora le emissioni di odori fossero eccessive, conviene spargere sulle deiezioni della calce spenta per atte­nuarle.

Le pareti della fossa delle deiezione non devono essere costruite con assi di legno, perché ciò, oltre che impe­dire la ventilazione delle deiezioni stesse, contribuisce alla formazione di angoli oscuri e riparati dove le galline potrebbero deporre le uova. Queste dovrebbero essere deposte solo nei nidi dove rimangono pulite e non vanno perse.

Posatoi e quadri della fossa devono essere facilmente smontabili per per­mettere l'evacuazione delle deiezio­ni una volta all'anno. Per proteggere posatoi e quadri del­la fossa da funghi e piccoli animali come pure per disinfettarli contro i parassiti delle galline si può trattare il legno con una vernice non tossica oppure olio esausto di motore.

Lo spazio rimasto libero vicino alla fossa delle deiezioni è adibito a let­tiera e viene ricoperto con uno strato di 30 cm di trucioli e paglia piuttosto lunga. Dove è possibile, sotto la let­tiera, si può distribuire anche del letame di cavallo: esso non dovrebbe superare il 5% della quantità totale di lettiera. Altri materiali utilizzabili sono: se­gatura, torba, crusca, pannocchie di granoturco macinate, foglie, felci, fieno ecc.. Di tanto in tanto bisogna colmare la lettiera con nuovo materiale e me­scolarlo con tutto lo strato già esì­stente. Anche le galline contribuiranno a questo lavoro razzolando, special­mente se nella lettiera esse troveran­no dei chicchi di cereali o della cru­sca. La lettiera deve sempre essere asciut­ta, mai umida o compatta e deve essere rinnovata completamente una volta all'anno.

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Figura 6 - Posatoi / Fossa delle deiezioni

1. Posatoi: spessore 5 X 5 cm, piallati, con gli spigoli smus­sati, smontabili, lunghezza-max. 2,5 m (praticità). 2. Rete metallica con maglie di 6-7 cm di Iato, fissata ad un quadro di legno facilmente smontabile. Circa 10 cm al disotto dei posatoi. 3. Quadri di legno con intagli per i posatoi; avvitati alle pa­reti e fissati al suolo mediante un montante di legno e una

barra metallica angolare. 4. Quadro di legno frontale, facilmente smontabile, con rete metallica di 6-7 cm.

r 5. Fermaglio per il quadro frontale

7 6. Fossa delle deiezioni 8. Montanti in legno per il quadro superiore

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d. Nidi

Le galline preferiscono dei nidi poco illuminati; e perciò è necessario che all'interno di essi ci sia semioscurità 0 oscurità totale. 1 nidi si fissano alle pareti, ad un'al­tezza di 80 cm sopra il pavimento, abbastanza in alto quindi per non ombreggiare la lettiera e creare così delle zone dove le galline potrebbero deporre. Le uova non devono entrare in con­tatto con la lettiera o con la fossa delle deiezioni, dove potrebbero sporcarsi.

e. Nidi individuali (figura 7)

Sono larghi 30 cm, alti 40 cm e pro­fondi 40 cm; all'interno sono guar­niti di paglia, trucioli o felci. Devono essere in numero di 3 per ogni 10 galline. Le cassette per la frutta si adattano facilmente allo scopo.

f. Nidi collettivi (figura 7a)

Sono abbastanza apprezzati dalle galline. Le entrate possono trovarsi sia sul davanti che sulle pareti late­rali. Qualora essi dovessero essere

troppo illuminati, conviene appen­dere all'interno di ogni entrata un pezzo di tela a mo' di tendina (vedi disegno). In questi tipi di nido è opportuno spargere uno strato di 15-20 cm di pula, che può essere acquistata al mulino più vicino. Essa deve sempre essere mantenuta pulita, le deiezioni delle galline devono essere allonta­nate e, di tanto in tanto, si dovrebbe aggiungere della pula nel nido. Le uova affondano in essa, rimangono pulite e si possono raccogliere facil­mente. Un nido di 1 m ! di superficie basta per 50 galline.

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Figura 7a - Nidi collettivi

Nidi collettivi con entrata anteriore

Fori d'aerazione nella par­te fissa del coperchio: 0 2 -3 c m

Coperchio a cerniera

Oscuramento del nido me­diante tendina all'interno dell'entrata Profilo di legno per tratte­nere la pula

Posatoio antistante l'en­trata

Nidi collettivi con entrata laterale

La superficie del nido è variabile. L'importante è che quest'ultimo sia facil­mente accessibile. Le seguenti misure si sono rilevate assai pratiche a. Fermaglio per fissare la

b- Passerella: cornice e rete metallica (ca. 2-3 cm), divisa in due per comodità di smontaggio e. Il pavimento è composto da una zanzariera e da una cornice smontabile. Al di sopra viene sparsa la pula.

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•—:——>i^z—:—i Le pareti ed il coperchio pos­sono venire fabbricati con del legno compensato o pavatex di uno spessore di 5-6 mm. £ tuttavia consigliabile l'impie­go di assi di legno massiccio, alle quali va applicato uno strato protettivo di olio.

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g. Mangiatoie

Mangiatoie ed abbeveratoi devono essere rialzati o sospesi, in modo che il loro contenuto rimanga pulito. La capacità delle mangiatoie deve essere sufficiente per contenere la razione giornaliera per tutte le galli­ne (70-80 gr di concentrato per ova­iole e 40-50 gr di granella). Ne esi­stono di differenti tipi:

1) in legno o metallo; 1 m è suffi­ciente per 25 galline. Essi sono da sistemare nella lettiera, leg­germente rialzate, (figura 8a).

2) In metallo, da appendere al sof­fitto. Esse hanno una capacità di 25-50 kg (figura 8b). Queste mangiatoie sono automatiche: esse non devono essere riempite più dei 2 /3 o 3/4 per evitare che una parte della razione giorna­liera venga sprecata e sia gettata nella lettiera dalle galline. Una parte della razione di granella può essere sparsa sulla lettiera ed all'esterno del pollaio.

h. Mangiatoia per il foraggio verde (figura 8c)

Le superfici sempreverdi all'esterno del pollaio sono l'ideale per qualsiasi allevamento avicolo; purtroppo spesso non si dispone di spazio verde a sufficienza. In questi casi, siccome il foraggio verde è importante nell'alimentazione delle galline, si dovrà collocare nel pollaio un cane­stro metallico, con della verdura, che tra l'altro impedirà alle galline di spargere l'erba per la lettiera e spor­carla. Le galline mangiano volentie­ri erba gióvane tenera e succosa, spelta, ortiche giovani, dente di leo­ne, erba medica, trifoglio pratense e ladino, insalata, fòglie di cavolo, di barbabietola e di carote, ecc.

Le barbabietole da foraggio, affran- Sono necessarie in qualunque polla-cate con un chiodo alla parete del io. I 3 scompartimenti servono per pollaio, vengono beccate volentieri contenere il grit, i gusci d'ostrica ed il dalle galline.

i. Cassette per il calcare (grit) (figu-

carbone di legna. Con il nome di grit si indicano delle piccole pietre di sel­ce, quarzo e calcare con gli spigoli acuti, che sono molto importanti come aiuto durante il processo dige-

Figura 8b

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stivo. Il carbone di legna, grazie alla sua struttura porosa è un buon mez­zo profilattico contro i disturbi dige­stivi, diarrea e flatulenza, poiché esso può assorbire i gas e gli acidi

Figura 9b

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superflui del tubo digerente. Il cal­care è molto importante per la for­mazione delle ossa e dei guscio delle uova. Se la somministrazione di que­sto minerale è insufficiente si otter­ranno della uova con guscio sottile o addirittura prive di guscio. Negli ali­menti prefabbricati del commercio sovente si riscontra una quantità in­sufficiente di queste sostanze mine­rali. Il loro fabbisogno è grande spe­cialmente durante la crescita, nei periodi di forte deposizione, durante la muta, nei pollai con una ridotta superficie esterna e nei periodi inver­nali in cui il suolo è gelato.

I. Abbeveratoi (figura 9a, 9b, 9c)

È importante che le galline abbiano sempre dell'acqua pulita a loro di­sposizione. Un recipiente di 2 litri, di maiolica o metallico, pulito e riem­pito quotidianamente, è sufficiente per 10 galline. Per un numero supe­riore alle 15-20 galline, è preferibile installare un abbeveratoio automa­tico a tettarella (figura 9c): un ser­batoio in materiale plastico, di una

capacità di 30-60 litri è installato sulla condotta di alimentazione dell'acqua. Da questo punto l'acqua circola in un tubo ed è distribuita dalle tettarelle. Il volume d'acqua nel serbatoio e mantenuto costante da un galleggiante. £ consigliabile non installare il serbatoio troppo distante dalle tettarelle, per evitare che l'acqua goccioli ininterrotta­mente. 17 tettarelle sono sufficienti per 200 galline. Il tubo dell'acqua deve essere fissato rigidamente per impedire che essa possa schizzare nella lettiera. L'al­tezza del tubo deve essere regolabile a seconda della grandezza delle gal­line. Sotto al distributore è consiglia­bile porre un canale ricoperto da una griglia per lo scolo dell'acqua: esso potrà essere pulito facilmente per mezzo di un tubo flessibile colle­gato al rubinetto più vicino. Per impedire che l'acqua geli in inverno, si può installare nel circuito una piccola pompa che la faccia cir­colare continuamente. Questo tipo di abbeveratoio a tettarelle si è rile­vato molto funzionale nella prati-

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^ Figura 9C - Abbeveratoi a tettarella 1. Serbatoio per l'acqua, di 30-60 1, con galleggiante 2. Armadietto di legno, utiliz­zabile anche come custodia per i documenti riguardanti la deposizione. 3. Condotta idrica, ben Ìsola- " T ^ ta a causa del pericolo di gelo

4. Pompa elettrica, con inter­ruttore. 5. Tubo in materiale sinteti­co, rinforzato eventualmente con un'armatura in filo di fer­ro. 6. Tubi metallici portanti, so­spesi al soffitto. 7. Dispositivo di regolazione per adattare gli abbeveratoi all'altezza delle galline. 8. Abbeveratoi a tettarella, disposti ogni 20 cm; lunghez­za totale a seconda della ne­cessità. 9. Filo di ferro per impedire alle galline di posarsi sull'ab­beveratoio. 10. Canaletto di scolo, largo 15 cm e alto 3 Ocm, con un'in­clinazione del 3% verso lo sbocco. Griglia smontabile (maglie di 4 X 4 cm). 11. Tubo di scolo smontabile, sistemato all'altezza del suo­lo. Ad esempio tubo di ce­mento di 25 cm di 0 con un coperchio provvisto di un foro per l'entrata del tubo di scolo più piccolo proveniente dal canaletto sotto gli abbe­veratoi. 12. Rubinetto e canna flessi­bile per la pulizia dello sco­lo. 13. Lettiera 14. Suolo del pollaio.

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4. I PARCHETTI

a. Parchetti

La superficie mìnima per gallina è indicata nel capitolo 1. Se si può disporre di una superficie più estesa, è consigliabile dividerla in due parti da utilizzare alternativamente (figu­ra 10). Partendo dalla lettiera di ghiaia situata davanti al pollaio, le galline potranno essere dirette nell'uno o nell'altro parchetto a se­conda del parere del proprietario. Quando l'erba di un parchetto è sta­ta mangiata, si dovranno indirizzare le galline verso il secondo, mentre nel primo essa dovrebbe essere fatta ricrescere e, se necessario, seminata, rullata e falciata. L'altezza della re­cinzione può variare tra i 1,75 e 2 metri, a seconda della capacità di volo delle galline.

b. Lettiera di ghiaia e graticciato di canne

Davanti all'uscita del pollaio e su tutta la sua lunghezza, si dovrebbe distendere la lettiera di ghiaia (figu­ra 11) o un graticciato di canne di una larghezza di 1-2 m e di 30 cm di profondità. Il diametro medio consi­gliabile delle pietre che compongono la lettiera di ghiaia si aggira attorno ai 5-7 cm. Questo garantisce una superficie asciutta all'entrata del pollaio. Le deiezioni qui deposte sa­ranno lavate direttamente dalla pioggia o per mezzo di un getto d'ac­qua. Per questa ragione la lettiera deve trovarsi su di un terreno ben permeabile come ad esempio sabbia e pietrisco. Qualora il fondo fosse argilloso, converrebbe costruire sot­to la lettiera una vasca di cemento provvista di un tubo di drenaggio perforato che permetta l'evacuazio­ne delle feci e dell'acqua (fig. 11 ). Al posto della lettiera di ghiaia si può installare un graticcio di stecche con una vasca di cemento al dì sotto.

ra 10: 1. Pollaio 2. Lettiera di gkì che 3,4. Parchetto doj vomente

Figura 11: Lettiera di ghiaia antistante al pollaio,

i o graticcio di stec- eventualmente anche-solo un graticcio di stecche,

•o da usare alternati-

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e. Superficie erbosa

Oltre la lettiera si estende la super­ficie erbosa, la quale, prima di poter ospitare le galline, necessita di un apparato radicale ben sviluppato. Zone umide o fangose vanno elimi­nate ricoprendole con terra, ghiaia o altri materiali. I periodi migliori per la

dell'erba sono sia in novembre che durante i mesi dì febbraio e marzo. È importante che essa sia ben rullata. Infine, su queste superfici, è utile il pascolo delle pecore, perché ciò raf­forza il manto erboso ed indurisce il terreno. A seconda delia costituzione del suo­lo, si può scegliere un miscuglio con le essenze segnalate in tabella.

Specie terreni poveri calcio

di terreni legger- terreni calcarei pesanti

grammi per 100 m2 .

Trifoglio ladino, [rifoglio bianco Loto, finestrino trifoglio ibrido, trifoglio svedese Loglio perenne, loglio inglese P":i (Jiiitfiist, rrb.-i fienaiola l'o.i comune, spannocchina l'esinci pratense Avena mamjiore, avena altissima Coda di cane, gramigna canaiola Fleolo dei prati, coda di topo

100

50 200

50 100

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50 150 100

50 50 50

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Se il manto erboso è rado, è oppor­tuno spandere nei parchetti rimasu­gli di fieno contenenti fiori e semi. La concimazione annuale necessaria si compone di 4-5 kg di scorie Tho­mas e di 2-3 kg di sale potassico al 30%, per 100m!.

d. Concimaia (figura 1)

Si compone di rifiuti organici prove­nienti dalla stalla, dal giardino, dall'orto, dalla cucina, e di erba ed insilato dei quali le galline possono utilizzare ancora molto. Il cassone della concimaia deve essere concepi­to in maniera da poter essere facil­mente elevato, ad esempio aggiun­gendovi delle assi, qualora fosse ne­cessario.

e. Bagno di sabbia (figura 12)

Installato in ogni parchetto serve alle galline per la pulizia del piu­maggio e per altre attività dette di "confort". Esso deve avere una su­perficie di 100 X 150 cm circa e la sabbia uno spessore di 20- 30 cm; a circa 80-100 cm al di sopra di esso va installata una tettoia. Per evitare che la sabbia si bagni, e che si formino delle correnti d'aria, la parete poste­riore come pure quelle esposte al vento dovrebbero essere chiuse. Il materiale più adatto per il bagno di sabbia è sabbia di quarzo mescolata con un poco di carbone di legna e fiore di zolfo (o zolfo sublimato),

f. Ombreggiamento

Nei parchetti, o nelle immediate vi­cinanze, dovrebbero trovarsi degli alberi per creare delle zone d'ombra utili alle galline nei giorni più caldi. Inoltre, in queste zone l'erba secche­rà meno facilmente anche nei perio­di più soleggiati, fornendo così alle galline quella quantità di foraggio

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verde, e di piccoli animali, necessa­ria alla loro salute e alla loro occu­pazione quotidiana, utile anche alla colorazione del tuorlo e al sapore dell'uovo.

g. Ripari contro il vento

Sono indispensabili specialmente in quelle regioni battute quotidiana­mente da venti freschi e persistenti (figura 1). Venti e correnti d'aria sono più nocivi del freddo. Nella direzione di provenienza del vento, si può piantare, al di fuori del par-chetto, una siepe oppure sostituire la recinzione con una palizzata. A se­conda del luogo ne bastano alcuni metri. Per la siepe sono adatte le piante di thuya, faggio rosso, carpino bian­co, abete rosso, biancospino o rovi di mora; le piante sempreverdi sono le più indicate. Se invece si vuol sosti­tuire una parte dei recinto con una

Figura 12: Bagno di sabbia coperto.

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palizzata per la protezione dal ven­to, basterà allora innalzarla fino ad un metro da terra e sopra dì essa stendere poi una rete metallica fino ad un'altezza di 2 metri. Un'altra soluzione consiste nel fissare una stuoia, delle canne, della paglia, dei sacchi, ecc., fra le maglie della rete di recinzione.

h. Su per fi ci non recintate

Costituite da campi, frutteti, o bo­schi offrono alle galline nutrimento abbondante e gratuito. Esse divido­no volentieri superfici di pascolo con mucche, cavalli, bestiame giovane, maiali, capre e pecore: in questi casi si può far ricorso al vecchio pollaio mobile (fig. 13) oppure ad un pollaio tradizionale. Mentre gli altri anima­li manterranno l'erba bassa, le galli­ne si occuperanno dello spargimento sia dello sterco deposto dal bestiame grosso, sia dei cumuli di terra forma­ti dalle talpe. Esse si nutriranno inol­tre di lumache che sono le portatrici delle pericolose larve di fasciola epa­tica, come pure di formiche, di larve di elateridi e dì altri parassiti dei cereali e delle bietole. Allevamento avicolo e frutticoltura si integrano anche molto bene. Se si dovesse costruire un nuovo pollaio, varrebbe la pena di farlo nelle im­mediate vicinanze del frutteto; ciò sarebbe doppiamente utile: le galli­ne nutrendosi dei parassiti delle piante da frutta, come insetti e cri­salidi, contribuiscono a preservare intatto il raccolto, nel contempo sod­disfano parte del loro fabbisogno proteico, risparmiando cosi del fo­raggio costoso. Oltre a ciò l'azione fertilizzante delle materie azotate, del fosforo, del potassio e del calcio, proveniente dalla pollina, esercita un notevole influsso sulla produzio­ne degli alberi da frutta.

La frutta piace anche alle galline; perciò, in autunno, è meglio racco­gliere quella caduta dagli alberi pri­ma di lasciarle uscire dal pollaio. Se la piantagione è a basso fusto, con­viene lasciarvi razzolare le galline solo il pomeriggio per evitare danni al raccolto. Se nelle vicinanze del pollaio si trova un bosco, esso può venir utilizzato come pascolo; le galline sono qui riparate da ogni genere di intempe­rie, e razzolando in cerca di cibo, distruggono una quantità di parassi­ti nocivi: inoltre, grattando e conci­mando il terreno, aiutano la flora boschiva. La maggior mobilità che questo ambiente richiede influisce positivamente sulle galline e l'ali­

mentazione variata che qui si puòK trovare gratuitamente contribuisce! al rafforzamento della loro salute. La presenza nel bosco, tuttavia, di mammiferi e uccelli rapaci non co-S stituisce un pericolo, specialmente in J primavera, per i pulcini? E proprio in questi frangenti che si rivela indi­spensabile il ruolo del gallo; egli, i n i caso di pericolo, darà l'allarme a tut-1 to il branco e attaccherà i predatori. Anche l'avicoltore deve saper rico-noscere gli schiamazzi d'allarme del I gallo per poter intervenire in tempo P in caso di bisogno. Anche il cane può rivelarsi un colla- r boratore efficace: le galline sono I presto in grado di distinguere un ani- • male pericoloso da uno innocuo.

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5. RIMONTA

Quando una gallina vuole covare, rimane nel nido, chioccia quando la si tocca e presenta una cresta picco­la, floscia e pallida. Ciò è dovuto ad uno stimolo ormonale, il quale inibi­sce pure, per alcune settimane, la produzione di uova. I differenti metodi in uso per costrin­gerla a deporre in questi periodi sono inefficaci e molto sovente comporta­no un maltrattamento degli animali. Sarebbe quindi più interessante uti­lizzare questa predisposizione alla cova per favorire la rimonta. A tale scopo è sufficiente porre in un nido, separato dagli altri (ad esempio in una cassa o in una cesta per la frut­ta), circa 8 uova fresche avvolte nel­la paglia; questo nido verrà poi siste­mato nell'angolo più scuro e meno frequentato dal pollaio, ivi si instal­lerà la gallina. Essa dovrà ricevere quotidianamente cibo ed acqua fre­schi. II nido può anche essere costruito per terra con delle zolle d'erba sulle qua­li disporre in cerchio dei mattoni; al centro del cerchio sì disporrà il nido vero e proprio di paglia o di fieno (figura 14). Le zolle d'erba garanti­ranno un fondo naturale ed umi­do. Il cibo per i pulcini si compone di farine reperibili in commercio: uova sode con guscio macinate abbastan­za finemente, legumi sminuzzati, erba con la terra, terriccio di bosco e sabbia, oppure gusci d'ostrica fine­mente macinati. Un recipiente poco profondo servirà da abbeveratoio: all'interno si pose­rà una pietra pulita, dalla quale i-pulcini si abbevereranno senza cor­rere il rischio di annegare (figura 15). La chioccia ed i pulcini vanno lasciati liberi sulle superfici erbose; ìe esiste il pericold di gatti, martore o jccelli rapaci bisognerà proteggere a gallina e la sua covata con un ^archetto mobile di rete metallica figura 16).

Figura 16

Figura 15

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6. ALIMENTAZIONE

Impiegate la maggior quantità pos­sibile di foraggio aziendale! Una giusta razione per galline si compo­ne di sostanze nutritive, di energia, di sostanze minerali, di vitamine e di oliogoelementi. Una gallina dal peso vivo di 1,5-2,0 kg abbisogna quoti­dianamente di ca. 120 gr di foraggio secco. Il fabbisogno alimentare di­pende dalla produzione di uova, dal peso corporeo, in minor misura dalla razza e non da ultimo dalla tempe­ratura ambientale. Se il termometro scende sotto i 13" C, gli animali abbisognano di un alimento più ric­co di energia, per mantenere la tem­peratura corporea. Il proverbio "la produzione della gallina ovaiola inizia dal becco" si­gnifica che l'alimentazione è un fat­tore importante per la salute e la produzione delle ovaiole. Inoltre, Taf foraggiamento è il fattore di pro­duzione più oneroso nell'allevamen­to avicolo, per cui vale sempre la pena di operare in maniera coscien­ziosa ed oggettiva. L'uovo è composto principalmente da proteine; l'ovaiola deve trovarne in sufficiente misura nella razione alimentare. La gallina cerca da sé proteine animali e vegetali sottofor­ma di piccoli esseri viventi (scarafag- . gi, mosche, vermi, formiche, termiti, ecc.) e piante, graminacee, legumi­nose, ossia tutto ciò che l'uomo non può utilizzare direttamente. Sebbene le galline siano ghiotte di questi esseri viventi, il loro apporto nutritivo non va sopravvalutato. Le ovaiole, contrariamente ai volatili in libertà, hanno a disposizione uno spazio molto ristretto ed i parchetti o prati adiacenti non costituiscono una riserva alimentare inesauribile. Il cibo trovato nell'ambiente circo­stante non può quindi sopperire all'impiego di foraggio del commer­cio per ovaiole. Si tratta general­mente di una miscela di più sostanze differenti.

Gruppi di B10

Elevato energia: frumento, mais trinciato, segale, orzo -fibra grezza: avena, crusca, patate bollite, erba proteine: soia, fagioli da foraggio, glutine di mais, lievito;

carne, sangue e pesce, sostanze minerali: farina d'estrazione d'ossa, gusci d'uovo macinati,sali

più del 10% 60-70% 5-10%

(armadi 20-25%

6-8%

Se le ovaiole non hanno a disposizio­ne sostanze proteiche sottoforma di farina di carne, di pesce o di sangue, si può allora ricorrere alla sommini­strazione di lombrichi, allevati allo scopo in casse piatte o in una fossa L'apporto proteico può provenire da foraggi vegetali quali giovani orti­che, erba giovane e tenera, legumi­nose, insilati, fagioli da foraggio, veccia, come pure germi di malto, lievito secco, sottoprodotti della fab­bricazione d'olio da semi (ad es. pan­nelli di soja o di colza al massimo 5%) e trebbie di birra. Occorre ricor­darsi che foraggi vegetali con uno stelo grossolano (ad es. erba matura) contengono molta fibra grezza e so­stanze difficilmente digeribili dalle galline: questi alimenti inibiscono l'assimilazione delle altre sostanze nutritive. Si possono somministrare agli ani­mali anche rifiuti domestici prove­nienti dalla cucina, dall'orto o dalla stalla: anche in questi casi, occorre tuttavia accertarsi che la razione contenga tutti gli elementi necessari alle ovaiole. Il calcio deve sempre essere presente in abbondanza, sottoforma di picco­le conchiglie, di calce, come pure piccoli sassi (grit) e carbone di legna. All'uopo si sistemerà nel pollaio un contenitore suddiviso in tre parti (fi­gura od). In inverno ed in autunno si appenda quotidianamente ad un chiodo nel pollaio una bietola, ad un'altezza accessibile alle galline. Esse sanno apprezzare questo supplemento ali­mentare.

Se i parchetti forniscono poco nutri­mento alle ovaiole, e se non si dispo­ne di sufficiente foraggio proteico aziendale, si deve allora ricorrere all'acquisto di a) farina per ovaiole oppure b) alimento completo per ovaiole. Si somministra 60-80 g di farina per ovaiole con 40-50 g di granaglia per gallina e per giorno, nella mangiatoia. Le patate bollite possono sostituire fino ad 1/3 circa della e

a) Composizione approssimativa di una farina per ovaiole:

Cereali 45-55% Sottoprodotti della

Sostanze grasse Concentrati proteici vegetali (ad es. soia macinata) Concentrati proteici animali (Farine di carne e pesce) Sostanze minerali, incluso il grit Oligoelementi-miscugli vita-

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MANUTENZIONE ED ASSISTENZA

AI mattino, allo scopo di attirare le galline fuori dal pollaio e stimolarne la ricerca del cibo, è consigliabile spargere una manciata di granella o dei suoi sottoprodotti sul terreno an­tistante l'uscita. II modo più semplice per alimentare convenientemente le galline consiste nell'uso di un mangime completo per ovaiole acquistabile in commer­cio: grazie all'approfondita cono­scenza odierna del fabbisogno ali­mentare della gallina, essi presenta­no una composizione ed una struttu­ra (dimensioni della granella) molto appropriata.

b) Miscela completa per ovaiole:

Cercali (prevalentemente ^ -.^.q frumento e granoturco Sottoprodotti della macina­zione (crusca, farine foragge- 0- 8% re) Erba secca 2- 8% Sostanze grasse 0- 3% Concentrati proteici vegetali .„ .,.„

x proteici animali r, ce/ (farine di carne e pesce) Sostanze minerali, incluso il - „„ grit% b" B/" Oligoelementi-miscugli vita- Q , %

La razione quotidiana di miscela si aggira sui 110-130 gr per capo, da somministrare in una mangiatoia pulita ed asciutta. L'approwigiona-mento di acqua si effettua sempre a parte in un abbeveratorio pulito. La miscela completa non abbisogna di nessuna aggiunta: è consigliabile anche qui offrire alle galline dell'erba fresca, rifiuti del giardino e della cucina e resti di pane per varia­re la composizione della razione. Questi alimenti devono però essere sempre impeccabili. (Dati secondo H.P. Pfirter, M. Zul-lig, 1984).

Le galline dovrebbero avere durante tutto l'anno la possibilità di uscire dal pollaio anche con temperature rigide e neve, e di muoversi all'aper­to; bisognerebbe, tuttavia, impedir loro ogni accesso alle stalle dell'altro bestiame. Prima di entrare nel pollaio è oppor­tuno bussare alla porta per avvisare le galline ed evitare di spaventarle. L'avicoltore provveduto conosce i suoi animali: ne prende cura, li for­nisce regolarmente di cibo ed acqua e li mantiene puliti. Durante tutto l'anno la lettiera deve essere mantenuta di uno spessore sufficiente, soffice, friabile ed asciut­ta. Nei pollai con una densità elevata sarà probabilmente necessario co­spargere una maggiore quantità di calce spenta nella fossa delle deiezio­ni. Pareti e soffitto umidi sono da evitare, eventualmente isolandoli con della paglia che sarà poi tolta durante i periodi caldi dell'anno. Una buona aria secca e senza cor­renti preserverà le galline da raffred­damenti (corizza). Se il tempo è tem­pestoso, piovoso e umido, le galline rimangono nel pollaio. In inverno bisogna evitare che l'acqua del pol­

laio geli, mettendo in funzione la pompa per farla circolare. Quali sono le principali regole da seguire durante tutto l'anno? In gennaio ed in febbraio, appena possibile, si apri­ranno le finestre lasciando penetrare il sole. In marzo ed in aprile, appena l'aria diverrà più mite, si potranno togliere le isolazioni di paglia e si vuoteranno la lettiera, la fossa delle deiezioni ed i nidi. Il pollaio e tutti i suoi attrezzi quali nidi, posatoi, mangiatoie ed abbeveratoi verranno puliti e spaz­zolati con una soluzione bollente di soda; gli utensili verranno fatti asciugare al sole. I posatoi ed i qua­dri di legno della fossa delle deiezio­ni verranno trattati con Carboli-neum o olio da motore esausto. I nidi saranno puliti con la seguente soluzione: 30 gr di sapone macinato e sciolto in mezzo litro d'acqua bol­lente alla quale si aggiungeranno, dapprima, 1 litro di petrolio ed in seguito ancora 10 litri d'acqua bol­lente; questa soluzione va rimestata accuratamente ed usata subito: ha una funzione antiparassitaria. In primavera ed in autunno si im­biancherà il pollaio con latte di calce oppure con del carburo. Se si dovrà fare uso di un insetticida, è consigliabile il piretro, un prodotto naturale estratto da alcune composi­te del gen. Chiysanthemun; altri inset­ticidi e sprays sono da evitare, poiché i loro residui tossici si accumulano negli animali e nelle uova, inquinan­do cosi alcuni nostri alimenti. Altri dettagli sull'assistenza si trova­no negli altri capitoli. Se le galline si dovessero ammalare, se rimanessero accovacciate, con ii capo chino, prive di movimento, con il piumaggio arruffato, in un angolo del pavimento o sui posatoi, si con­sulti allora il veterinario o la scuola agricola più vicina oppure ancora il servizio avicolo veterinario dell'uni­versità ti'"

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8. DEPOSIZIONE E CONSERVAZIONE DELLE UOVA

9. ALCUNI DATI ECONOMICI

Nelle ovaie delle galline'si trova un numero elevato di follicoli ovarici, ossia di cellule germinative delle uova: questo numero è predetermi­nato. In condizioni naturali, la gal­lina depone un certo numero di uova nel periodo più favorevole alla ri­produzione, dedicandosi poi per pa­recchi mesi all'allevamento della co­vata. La gallina selvatica, invece, depone ogni anno solamente il nu­mero di uova necessario alla conti-

; della specie, vale a dire i 20-30. Anche la gallina

domestica, durante la fase di cova e di allevamento non depone uova: questa situazione è regolata ormo-nalmente. La produzione di uova raggiunge l'apice verso il secondo ed il terzo anno di vita, per poi diminuire len­tamente: le uova divengono però più grosse e più pesanti. In condizioni normali e con un'alimentazione ap­propriata, il numero di uova deposte per capo si aggira attorno alle 210-230 unità all'anno. Le radiazioni della luce solare agiscono sulla ipo­fisi che regola la produzione di ovuli nelle ovaie. Con l'aumentare della lunghezza del giorno, in marzo, aprile e maggio, aumenta anche la produzione: in inverno, durante i giorni più corti, essa si riduce al 40%. Per compensare il calo di produzio­ne invernale registrato dalle galline più anziane, è consigliabile intro­durre nel pollaio delle pollastrelle verso la fine dell'estate: esse verran­no così a trovarsi in piena produzio­ne in autunno ed in inverno. Per facilitare il riconoscimento delle gal­line più anziane al momento della loro eliminazione, si possono marca­re le pollastrelle con dei drappi per ali oppure con degli anelli.

La durata delle giornate invernali può essere prolungata accendendo regolarmente la luce nel pollaio al mattino presto: si possono così otte­

nere delle giornate con 14/15 ore di luce, corrispondenti, cioè, a quelle primaverili. Con questo sistema si può aumenta­re la produzione. Non bisogna però dimenticare che questo intervento tecnico toglie agli animali il loro periodo di riposo naturale. La maggior parte delle uova viene deposta nelle prime 6 ore di luce della giornata.

Conservazione delle uova

Per ottenere una conservazione otti­male delle uova, è opportuno racco­glierle subito dopo la deposizione e conservarle pulite in una cantina fresca e scura, negli appositi conte­nitori. Le uova non dovrebbero mai essere lavate, per non eliminare lo strato di protezione naturale che le avvolge. Èsse dovrebbero appoggia­re sulla punta, poiché dalla parte opposta si trova la camera d'aria. La durata di conservazione è di molte settimane, se le uova si trovano ad una temperatura inferiore ai 13°C: tuttavia, se esse si trovano nel refri­geratore, si disidratano più veloce­mente e durano di meno. Avvolgen­dole invece nella carta velina e con­servandole al fresco, le uova raccolte in agosto danno i migliori dolci a Natale, come dice un vecchio adagio agreste: da tre anni noi seguiamo questa prassi e la nostra esperienza non può che confermarlo. Le uova degli allevamenti intensivi in batteria, su graticciato o su terre­no, non sono conservabili così a lun­go come quelle degli allevamenti all'aperto. Nelle drogherie è possibi­le comperare del silicato di sodio (natrium silicium solutum techni-cum) il quale permette di conservare le uova per diversi mesi in un vaso di maiolica per poterle poi utilizzare al momento opportuno in cucina ed in pasticceria.

Nel 1976 venne svolta nella Svizzera nordoccidentale un'inchiesta sulla reddività dell'allevamento avicolo all'aperto: essa interessò 100 aziende agricole, delle quali si raggrupparo­no e discussero i dati in un libro (1). I risultati più importanti sono riporta­ti in questo capitolo. Queste indicazioni possono servire come: - valori orientativi per un progetto

di costruzione di un allevamento avicolo;

- termini di confronto per stimare la redditività di un allevamento esistente.

Esse sono valide per degli alleva­menti comprendenti da 20 a 100 gal­line: l'unità di misura è il franco svizzero; 100 centesimi (cts) -= 1 franco (fr.) (1 S. Fr. = 750 lire)

a. Profitto

Valori indicativi: profitto per anno e per capo (2): - elevato fr. 9 0 -- medio fr. 75 -- basso fr. 60. -

Componenti: - vendita e consumo proprio delle

uova: vedi sotto; - macellazione e consumo proprio

delle galline: valore per capo da fr. 2 a fr. 5; utilizzazione della pollina: non considerata.

(!) Brunner, E. e Fòlsch, D.W.: Die Wir-tsehaftlichkeit der bauerlichen Auslaufhal-tung von Hùhnem. Eine Untersuchung bei 100 Hiihnerhal tungen in der Nordostschweiz. Tierhaltung, 2, Birkhauser Verlag, Base! und Stuttgart, 1977. (2) Sistema di calcolo: elevato — valor medio + una differenza standard; medio = media aritmetica; basso — valor medio - una differenza stanr

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vendita delle uova tendenza dei prezzi

Vendita diretta e da mediocre a media

a fatto- da media ad elevata moderati

Mercato elevata Servizio a domicilio elevata Vendita ai negozi variabile Centro dì raccolta SEC molto bass

mediocre 20-30 cts media 30-35 (-40) cts elevata 35-45 (-50) cts

Profitto della vendita delle uova:

fattori determinanti: - produzione mediocre di uova:

60% = 220 uova per capo all'anno;

- buona: 65% = 237 uova per capo all'anno;

- molto buona: 70% = 255 uova per capo all'anno.

- prezzo delle uova e sicurezza dello io (vedi: f. Conclusioni).

b. Costi variabili

Valori indicativi: costi variabili per anno e per capo - elevati fr. 59. -- medi fr. 47. -- bassi fr. 35. -

Componenti: - acquisto di pollastrelle e di pulci-

- acquisto di foraggio; altri costi variabili.

Acquisto di pollastrelle e di pulci-

pollastrelle dì 10-20 settimane (normalmente di 18 settimane: circa 1 fr. per ogni settimana di e tà i pulcini di un giorno: circa fr. 4.5 per capo.

A rimonta in proprio è conveniente

solo se sì può disporre di foraggi aziendali: negli altri casi essa com­porta dei costi simili al prezzo di acquisto dei capi giovani. Inizio della deposizione di uova: a circa 22 settimane di vita. Durata dell 'allevamento dall 'inizio della de­posizione: in media 30 mesi (24-36). Macellazione a seconda del livello di produzione di uova. Ammortamenti quindi di circa 8 fr. per anno e per gallina.

Acquisto di foraggio: i costi per l'afforaggiamento eserci­tano un ruolo preponderante sul reddito; perciò anche i più pìccoli risparmi sono di grande importanza

Fattori determinanti: consumo di foraggio per capo al giorno: - elevato: 150 gr; - medio: 120 gr; - basso: 90 gr.

Il consumo di foraggio dipende tra l'altro dal suo valore nutritivo e dal­la quantità d i nutrimento che le gal­line riescono a trovare all'aperto (vedi capitolo "Alimentazione"). In caso d'impiego di una miscela composta per metà da una farina commerciale e per metà da granella e con un'aggiunta poco rilevante di nutrimento reperibile all'aperto per poter mantenere una buona produ-

o M

zione di uova, sarà necessaria una dose di 120 gr di miscela per capo al giorno. É pure importante cercare di evitare qualsiasi spreco. Costo del foraggio: le miscele commerciali sono care (at­tenzione alle differenze di prezzo): vale perciò la pena di sostituirle almeno parzialmente con dei forag­gi aziendali. La preparazione di una miscela di foraggi aziendali è molto meno delicata se si tratta di un alle­vamento all'aperto che non di uno intensivo. Vale la pena di provare, (vedi capitolo "Alimentazione"). Altri costi variabili: lettiera, prodotti per la pulizia, ener­gia, medicinali, anelli, drappi per ali, ecc. Questi costi variano notevol­mente a seconda del genere di polla­io e delle cure dedicategli. Evitando ogni lusso inutile, questi costi non dovrebbero superare i fr. 3. per capo all'anno.

e Costi fissi

Valori indicativi: costi fissi per capo all'anno per allevamenti di 30-40 capi: - elevati: fr. 9. -- medi: fr. 6. -- bassi: fr. 3. -I costi fissi per capo dipendono dalla grandezza dell'allevamento. Costi medi per capo in un alleva­mento di 25 galline: circa fr. 7 -Costi medi per capo in un alleva­mento di 100 galline: circa fr. 4. -

Componenti: - ammortamenti + interessi per il

pollaio e la recinzione dei par-chetti;

- interessi calcolati sul patrimonio avicolo: trascurabili per allevam-nti di quest'ampiezza;

- interessi calcolati sull'affitto del terreno." trascurabili per alleva­menti di quest'ampiezza.

Page 35: Guida all'allevamento delle Galline - terra biodinamica

Ammortamenti ed interessi: questi costi dipendono dai costi di produzione e dalla longevità del pol­laio. Regola fondamentale: costruire da sé con il materiale meno costoso, nel­la maniera più solida possibile. Il legname di demolizione, ad esem-

f io, si addice allo scopo, nteressanti sono pure quelle instal­

lazioni razionali che non necessitano di apparecchiature onerose.

d. Reddito del lavoro

Profitto - (costi fissi + costi variabili) = reddito di lavoro. Valori indicativi: il reddito del lavo­ro in avicoltura dipende da tutti quegli elementi che influenzano il profitto ed i costi fin qui descritti. Le variazioni possono quindi essere grandi. Le seguenti medie calcolate per degli allevamenti di diversa grandezza valgono come valori indi­cativi.

per gallina all'anno: - elevata: 5,4 ore; - media: 3,8 ore; - bassa: 2,2 ore.

•Dipendenza dalla grandezza dell'al­levamento: per 20 galline, in media 4-5 ore per capo all'anno; per 100 galline, in media 2,5-3 ore all'anno. Altri fattori influenti: installazioni del pollaio, tecnica di lavoro, prepa­razione del foraggio, smercio delle uova.

Grandezza dell'allevamento

20 galline 40 galline

80 galline 100 galline

reddito medio del lavoro per anno per capo all'anno

fr. 440.— fr. 1000.— fr. 1560.--fr. 2120.— fr. 2680—

fr. 22.--fr. 25.--fr. 26.--fr. 26.50 fr. 26.80

(•) Sta a di calcolo: regressione lineare.

Influsso dei valori di base sul reddito del lavoro (valori indicativi appros­simativi): produzione di uova ± 1 % =• ± fr. 1.30 per capo all'anno; prezzo delle uova ± 1 cts = ± fr. 2 -per capo all'anno; consumo giornaliero di foraggio per gallina ± 10 gr = ± fr. 3.10 per capo l'anno.

Durata del lavoro: valori indicativi: durata del lavoro

I fattori limitanti sono: - ridotta possibilità di smercio a

prezzi favorevoli delle uova di al­levamenti all'aperto;

- ridotta quantità di foraggi azien­dali a buon mercato a disposìzio-

- tempo disponibile da consacrare alle galline (lavoro tappabuchi).

II capitolo concernente la redditività dell'allevamento avicolo all'aperto è stato scritto da E. Brunner, 1977/ 78.

f. Conclusioni

La grandezza ottimale dell'alleva­mento dipende da numerosi fattori: non è quindi possibile generalizzare una soluzione. I vantaggi offerti da un grande alle­vamento sono: - diminuzione del tempo di lavoro

per capo; - costi fissi per capo meno elevati.

INDIRIZZI C E N T R I D'INFORMAZIO­N E

Konsumenten- Arbei tsgruppe (KAG) CH-8361 Oberhofen/ZH.

P. Stand, Zur Mùhle, CH-8433 Weiach: fornisce informazioni sa problemi inerenti le coltivazioni biologiche.

In caso di frequenti decessi o malattie nel pollaio è opportuno consultare il veterina­rio; i cadaveri degli animali da esaminare si possono spedire a:

Institut Galli Valerio, Route C -Raux 37, CH-1000 Losanna.

D.W. Fòlsch, CH-8433 Weiach: fornisce informazioni sull'allevamenti) del­le galline all'aperto.

Le persone interessate ad essere incluse in questo elenco, oppure che hanno degli indi­rizzino comunicare, possono scrivere a: D.W. Fòlsch, CH-8433 Weiach.

Si segnala la seguente collana di pubblicazioni in lingua inglese e te­desca:

ANIMAL MANAGEMENT: Eco-logy - Ethology - Health. Per informazioni rivolgersi all'edito-

Birkhauser Verlag, P.O. Box 133, CH-4010 BASEL |

Green Street, Cambridge MA 02139 -USA. |