guida per riconoscere 100 fiori dei boschi del veneto
TRANSCRIPT
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
1/145
PICCOLA GUIDAPER RICONOSCERE
100 FIORIDEI BOSCHI E DELLE SIEPIDEL VENETO
GiuseppeBusnardo
PICCOL
A
GUIDA
PERRICONOSCERE
100
FIO
RIDEIBOSCHIEDELLESIEPIDELVENETO
Giuseppe Busnardo
PICCOLA GUIDAPER RICONOSCERE
100 FIORIDEI BOSCHI E DELLE SIEPI
DEL VENETO
Conoscete il celebre detto meglio una testa ben fatta che una testa
ben piena ? Michel Montaigne lo scrisse poco dopo la met del 1500
ma lattualit di queste parole cos grande che sembrano dette appena
ieri. Che sia sempre pi importante, per degli educatori, dedicarsi a costruire
processi conoscitivi e non s olo a far accumulare saperi cosa fuori da ogni
dubbio. A questo detto di Montaigne ci siamo ispirati nel progettare il libro
e nello stenderne il testo. Non volevamo fare lennesima pubblicazione
con una bella antologia di fiori di montagna (gi ce ne sono di attraenti
e di valide) ma costruire un manuale in cui una scelta ragionata di specie
(poche ma bene) fosse correlata ai loro principali ambienti di vita (solamente
boschivi, in questo caso), a notizie essenziali sui luoghi per andarli a vedere
e, soprattutto, ad alcuni minimi suggerimenti metodologici affinch
il tentativo del loro riconoscimento non si riduca ad un nome a memoria
ma divenga una struttura di pensiero.
Giuseppe Busnardo nato a Vicenza nel 1949 ma vive da sempre a Bassano del Grappa. laureato
in Scienze Naturali allUniversit di Padova e fa parte di diverse societ scientifiche tra le quali la Societ
Botanica Italiana. Si occupa di ricerche su flora e vegetazione, di antichi erbari e di storia della botanica,
di giardini storici e di sentieri-natura. In ognuno di questi campi ha curato studi e pubblicazioni. Dedica
particolare attenzione al settore delleducazione scientifica e della didattica della botanica. In questo
campo, oltre alla pubblicazione di propri contributi originali, tiene corsi daggiornamento per insegnanti
ed iniziative divulgative per appassionati e gruppi associativi. Per conto di Veneto Agricoltura ha gi
pubblicato nel 2002 il volumetto Piccola guida per riconoscere 50 al beri del Veneto.
AZIENDA CERTIFICATA UNI EN ISO 14001:2004
da BVQI/UKAS certificato n 166150 DEL 13/02/06 e da VALORITALIA certificato n 01
Gestione del patrimonio forestale regionale:
interventi selvicolturali, manutenzione e tutela del territorio,
attivit agrozootecnica.
Attivit di educazione naturalistica.
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
2/145
Solo con la natura
e con i suoi libri,
passo ore deliziose
nelle mie passeggiate campestri.
(J. J. Rousseau a C. Linneo,
21 settembre 1771)
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
3/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
4/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
5/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
6/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
7/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
8/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
9/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
10/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
11/145
10
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
12/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
13/145
12
2. Raccolta e osservazione di Trifogli:cosa fare, cosa pensare
La ricerca
Curiosando con attenzione, dalla primavera allautunno, in un piccolo prato (in citt oin campagna), non dovrebbe essere difficile trovare dei Trifogli oritie, soprattutto,
scoprire che ce ne sono sia di bianchi che di rossi(vedi foto n. 1 e tavola n. 1). Magari
non saranno sempre mescolati assieme, ma curiosando qua e l con pazienza, magari
cercando anche in un prato vicino, si dovrebbero poter trovare entrambi.
La raccolta
Quando farla. Il periodo settembre inizio ottobre va benissimo, ma in alternativa si puprovare anche a maggio (noi stiamo pensando, naturalmente, ai tempi della scuola).
Come farla. bene raccoglierne 4-5 di bianchi ed altrettanti di rossi. Ogni campione va
raccolto bene dalla base, radici comprese.
Preparazione. Se osserverete subito i campioni, non serve alcuna preparazione. Se vorrete
conservarli per esaminarli in un secondo momento, oppure per rivederli e confrontarli
con altri, allora bisogna essiccarli e prepararli in alcuni fogli di un erbarietto.
Ma qual il vero ore del Trifoglio? Una precisazione necessaria.
Ci che istintivamente chiamiamo ore del Trifoglio (vedi foto
n. 1) in realt un aggregato di singoli orellini tutti uniti tra
loro (perci, pi correttamente, trattasi di una inorescenza).
Ognuno di questi (vedi tavola n. 1) il vero ore, ossia la
minima unit riproduttiva dotata di minuscoli stami raccolti
attorno ad un pistillo e racchiusi allinterno di una corolla
(in questo caso, con la forma di un cornetto). Ogni singolo
orellino, una volta impollinato e fecondato, si trasforma in
un piccolo frutto (in questo caso, un minuscolo legume diconsistenza cartilaginea).
Foto 1
I Trifogli bianchi e i Trifoglirossi che si possono trovarecomunemente nei prati dicitt e di campagna
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
14/145
13
Cosa e come osservareDopo averli raccolti, disponete i Trifogli sopra una supercie di lavoro (un tavolo, un
cartone, un muretto ) e poi raggruppateli per colore.
Otterrete due insiemi che
chiameremo provvisoriamenteTrifoglio 1 (i bianchi)e Trifoglio
2 (i rossi).
Fin qui facile. Ora si tratta di
cominciare ad accorgersi che,
oltre ad avere evidenti analogie
(le foglioline raggruppate in
terne, ad esempio), i nostri
Trifogli bianchi e Trifogli rossi
posseggono parecchie piccolema evidenti differenze(oltre a
quella data dal colore bianco o
rosso). La tabella n. 1
vi guider in questa osservazione
e vi insegner a procedere in modo ordinato e rigoroso. Dovete controllare bene e
vericare che tutte le caratteristiche indicate nella tabella siano presenti nei vostri
esemplari.
Se sar cos, avete raccolto proprio gli stessi tipi di Trifogli che noi vi stiamo indicando.
Se non sar cos e qualche caratteristica non corrisponde, probabilmente avete raccoltopiante di tipo diverso e dovete rifare la raccolta e ricominciare da capo.
Tabella n. 1
Trifoglio 1 (bianco) Trifoglio 2 (rosso)
Colore dei singoli ori Bianco Rosso
Attaccatura dei singoli ori Tramite un minuscolo picciolo (lente!)Diretta, senza un minuscolo
picciolo (lente!)
Gambo dellinorescenza Nudo, senza foglie lungo il fusticinoCon foglie attaccate
lungo il fusticino
Posizione delle foglieSono attaccate solo sulle parti
striscianti al suolo
Sono attaccate
lungo il fusticino eretto
Struttura della pianticellaStrisciante, con fusticini eretti nudi
che si dipartono dalle parti strisciantiUn solo fusto eretto foglioso
Margine della singola foglia Finemente dentellato (lente!) Pressoch intero (lente!)
Tavola 1
Il Trifoglio bianco ed il Trifoglio rosso
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
15/145
14
Cosa stiamo scoprendo?I Trifogli 1 (bianchi) e i Trifogli 2 (rossi) che abbiamo raccolto non sono diversi solo per il
colore ma anche per numerose altre caratteristiche ben precise (attaccatura del singolo
ore ed altri elementi riuniti nella tabella n. 1) che probabilmente nora non avevamo
mai osservato.
Tutti i Trifogli 1 e i Trifogli 2 saranno cos?Per rispondere in modo appropriato a questa domanda, la cosa pi giusta sarebbe
cercarsi un altro prato, altri Trifogli bianchi e altri Trifogli rossi e vericare se queste
caratteristiche e queste diversit si ripresentano con regolarit.
Ripetere le osservazioni no a riconoscervi un principio generale ed una
prevedibilit vuol dire fare della scienza.
ATTENZIONE, IMPORTANTE.Non escluso che, raccogliendo i nostri Trifogli
bianchi e Trifogli rossi sopra descritti, non possa capitare di trovare accidentalmente
anche altri tipi di Trifogli o di pianticelle a loro somiglianti. In questo caso, fatta una
meticolosa osservazione ed un controllo dei caratteri suggeriti dalla tabella n. 1,
dovreste essere in grado di saper decidere se, e per quali motivi, trattasi di una pianta
diversa. Trovarsi in questa situazione e sapere come comportarsi una sorta di verica
delle nostre capacit di osservazione.
RIORDINIAMO LE IDEE ESSENZIALI
Utilizziamo un esempio comodo (i Trifogli) per accorgerci di come si presenta la natura
con le proprie forme di vita. Osservandoli con cura, ci accorgiamo di analogie e di
differenze. Diamo un metodo alle nostre osservazioni. Impariamo come guardare,
annotare, confrontare. Impariamo un metodo con i Trifogli per estendere poi questo
modo di fare ad altre erbe (o qualsiasi essere vivente) anche se non sar sempre cosfacile (ma almeno sappiamo come dovremmo fare).
Dora in poi, guardando dei ori, dovremo saper cogliere analogie e differenze e,
possibilmente, saperle registrare in tabelle o altri strumenti matematici. Dovremo
saperlo fare non solo con i Trifogli ma anche con tutti gli altri ori o foglie di alberi
che possono destare la nostra curiosit.
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
16/145
15
3. Prime conclusioni
Se avete fatto numerose raccolte e veriche, potrete confermare che esistono almeno
due tipi di Trifogli, ben diversi tra loro.
Dora in poi il primo passo sar quello di saperli individuare, identicare, distingueree riconoscere tra loro (ovvero di fronte ad un esemplare di Trifoglio 1 o di Trifoglio 2,
saper dire a quale dei due insiemi appartiene).
Abbiamo scritto almeno due tipi di Trifogli poich il passo successivo sar quello
dessere in grado di distinguerli dagli altri eventuali Trifogli e da tutti gli altri ori pi o
meno somiglianti a Trifogli (lErba medica, ad esempio).
Saper dire, di fronte al prossimo ore, probabilmente un Trifoglio, ma di un tipo
diverso dai primi due oppure non so che ore sia ma non sicuramente un Trifoglio
potr rivelare che gi siete sulla buona strada.
I Trifogli che abbiamo esaminato formano gli elementi di due insiemiche sono
ben deniti da precise propriet di appartenenza che devono essere soddisfatte
contemporaneamente (riassunte nella tabella).
Finora abbiamo usato il termine tipo di Trifoglio, ma questi insiemi sono il primo
abbozzo di un concetto fondamentale che troveremo tra breve: la specie.
Molto importante!
Gli elementi di ciascun insieme non sono necessariamente perfettamente identicitra loro, ma devono condividere e soddisfare una serie di caratteri di appartenenza
allinsieme stesso. Possono essere un po pi alti o un po pi bassi, con aspetto
esuberante o striminzito, ma devono sempre rispettare i caratteri di appartenenza
allinsieme.
fondamentale acquisire questo modo di guardare e di pensare la variabilit
allinterno di questo insieme che poi deniremo come la specie.
Questi insiemi hanno bisogno di un nome per essere identicati.
Se ci pensate, a ci che si distingue che si d sempre un proprio nome. Ma il nome
non andr al singolo individuo bens allinsieme-specie.
Se vorrete comunicare con altri o consultare un libro, questo nome non potr essere
soggettivo (inventato da voi) o restare provvisorio (come fatto da noi allinizio
inventando i nomi di Trifoglio 1 e Trifoglio 2) . Dovr essere un nome condiviso e
dovr essere coniato con regole universali, ovvero che tutti riconoscono come
valide. Anche del modo di usare i nomiparleremo tra breve.
Quanto ai nostri Trifogli, vanno identicati correttamente come segue:
- il Trifoglio 1 fa parte della specie Trifolium repense pu essere chiamato con il nome
comune italiano Trifoglio strisciante;
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
17/145
16
- il Trifoglio 2 fa parte della specie Trifolium pratensee pu essere chiamato con il
nome comune italiano Trifoglio pratense.
NB. Dora in avanti per indicare il Trifoglio 1 ed il Trifoglio 2 usereremo i rispettivi nomi
comuni italiani.
RIORDINIAMO LE IDEE ESSENZIALICon il Trifoglio strisciante ed il Trifoglio pratense abbiamo costruito due insiemi
separando, e raggruppando assieme, ori accomunati da precisi caratteri esteriori.
Dora in avanti dovremo saper dire chi appartiene a ciascuno di questi insiemi e chi no.
Come con i Trifogli, possibile fare questa operazione con gli altri ori. Ogni insieme
comprender ori dello stesso tipo. Ogni tipo di ore che vorremo riconoscere
dovr appartenere ad un insieme che viene denito da precise caratteristiche di
appartenenza. Da questo insieme prender il nome.
Dovrai cominciare dal saper distinguere il Trifoglio strisciante dal Trifoglio pratense
e questi due da altri Trifogli e da altri ori.NB. Nel fare questi insiemi ci vuole molta prudenza. La variet di ori esistenti
sicuramente superiore alle nostre comuni aspettative e le somiglianze o le differenze
spesso si basano su caratteri assai minuti (pur se costanti).
Foto 2
Il Trifoglio 2 (rosso)che dora in poichiameremoTrifoglio pratense.
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
18/145
17
4. Cominciamo a mettere in ordine(ovvero, dai Trifogli a tutto il resto)
I nostri due Trifogli sono solo una piccolissima scheggia rispetto alla ricchezza ed
alla complessit del mondo dei ori (e dei viventi in genere) e perci il prossimopasso non potr essere che quello di allargare lo sguardo anche agli altri vegetali.
Ovvero, tenendo sempre a mente i due Trifogli come il nostro esempio di riferimento,
dovremo compiere qualche altra osservazione che ci aiuti a trovare regole pi
generali per imparare ad orientarci tra i ori in modo consapevole.
Nel nostro prato non ci saranno solo Trifogli, ma anche tanti altri ori. Se poi
esaminassimo anche il bordo della strada, il selciato, un vecchio muro, un altro
prato vicino, il bordo di un fosso e qualsiasi altro ambiente non faremmo che
scoprire nuovi ori. Con forme e colori diversi, non solo, ma anche mutevoli al
cambiare delle stagioni. Pi si impara a guardare, pi se ne scoprono. La natura ne
ha inventato una quantit ed una variet davvero sorprendente. Come fare a capirci
qualcosa?
Un primo passo istintivo sempre quello di mettere ordine, ovvero di raggruppare
e di classicare. Osservando un certo numero di ori, non difficile accorgersi che
esistono delle somiglianze che ci permettono di fare dei gruppi formati da pianticelle
simili tra loro. Ma simili per che cosa? Quali caratteri ordinatori meglio usare per
classicare?
Foto 3
In un bel pratoorito possonovivere moltissimiori diversi. Provare
a classicarlivuol dire provarea raggrupparli(idealmente) inbase a somiglianze.Ma quali criteribisogna usare?
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
19/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
20/145
19
andrebbero a nire in due insiemi diversi: sempreverde e lanceolata la prima, non-
sempreverde e lobata la seconda (vedi tavola 2). Eppure sono entrambe Querce. Cosa
accomuna questi due alberi e li fa appartenere alle Querce? Evidentemente non
la foglia ma saranno i ori e, soprattutto perch pi facile a vedersi, il frutto, ossia la
celebre ghianda dei cartoni animati di Cip e Ciop. Si potr perci dire: se il ramettoporta le ghiande, allora lalbero appartiene alle Querce.
Che carattere scegliere allora per mettere ordine e orientarsi tra i ori? Oggi facilea dirsi, ma la decisione che la vera parentela espressa soprattutto da una
comune struttura dei ori e dei fruttiha impegnato il mondo della scienza in
accese discussioni durate decenni (se non addirittura secoli). Trovato un accordo su
questo principio, stato costruito un edicio ordinato (il sistema di classicazione)
nel quale ogni vegetale pu trovare un suo posto a seconda di come sono fatti i suoi
ori, i suoi frutti e, in subordine, altre parti del corpo (naturalmente, qui ci stiamo
occupando solo delle piante con ori, perci non consideriamo alghe, licheni ed
altro).
Una volta capito cosa e come guardare, unosservazione attenta dei ori e dei frutti
ha portato a scoprire che esistono diversi gradi di somiglianza.Tenendo sempre
a mente i nostri due Trifogli, facile accorgersi che esistono altri vegetali con ori
non identici ma molto simili nella struttura orale. Prendendo ad esempio piante
assai note, pensiamo al Glicine, alla Robinia, alla Ginestra, al Fagiolo, al Pisello, allErba
medica (vedi foto 5). Situazioni analoghe sono state osservate con tutte le altre
forme pi disparate di ori e frutti. Trifogli, Glicini, Robinie ecc. sono stati riuniti in un
insieme di rango superiore. La conseguenza importantissima: lordine che si pu
costruire un ordine gerarchico.
Tavola 2
Roverella (a sinistra) e Leccio. Due alberi con foglia, molto diversa,che li distingue ma con il frutto (la ghianda) che li accomuna
e li fa appartenere alle Querce.
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
21/145
20
RIORDINIAMO LE IDEE ESSENZIALI
Classicare vuol dire raggruppare tra loro oggetti cercando di stabilire delle ras-
somiglianze e delle differenze, cercando di unire ci che simile e di separare ci
che diverso.
Saper classicare unoperazione analoga in tutte le discipline (poligoni, verbi, rocce,
sostanze chimiche) ed una abilit fondamentale che dovrai acquisire e saper
applicare in svariate situazioni.
Per classicare dovrai individuare uno o pi criteri ordinatori (in base ai quali si classi-
ca) e saper individuare analogie e differenze. Per fare questo si costretti ad osservare
e confrontare, una abilit che poi si riveler utilissima nel riconoscimento.
Dovrai sapere quali solo i criteri ordinatori che ci fanno costruire classicazioni sogget-
tive (cio dipendenti da nostre scelte personali) e quali sono i criteri che si sono rivelati
i pi adatti a trovare e capire lordine che oggettivamente esiste nella natura.
NB. comunque opportuno iniziare da classicazioni per colore, per forma delle foglie
o per altri caratteri scelti volta per volta per arrivare in questo modo ad accorgerci
che, in realt, portano a raggruppare ori che sono diversi tra loro e per suscitare
quindi il problema che serve trovare altri principi ordinatori che meglio rendano
manifeste le vere somiglianze presenti in natura e che possano essere condivisi e
utilizzati da tutti.
Foto 5
Strutture orali di alcune Leguminose. La parentela tra loro resa manifesta dalla somiglianza delore. Da sinistra la Scandalida (Tetragonolobus maritimus), lArrestabue (Ononis spinosa) e la Cornettadondolina (Coronilla emerus).
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
22/145
21
5. I principali gradi di somiglianza
L individuo. Ogni singola pianticella di Trifoglio strisciante o di Trifoglio pratense oppure
qualsiasi altra erba od albero va considerata unindividuo.
La popolazione. Tutti gli individui di Trifoglio strisciante,
del prato da noi considerato, formano una popolazione.
Se li potessimo guardare tutti, sarebbe difficile trovarne
due di perfettamente identici. Ci vuol dire che
allinterno di una popolazione esiste una variabilit
individuale(un po pi piccoli o un po pi grandi,
pi o meno ricchi di ori ecc.) e che nessun individuo
pu essere pensato come un perfetto prototipo della
popolazione al quale tutti gli altri devono essereperfettamente uguali.
N.B. Il vero problema sorger quando troveremo un
Trifoglio che ci sembrer parecchio diverso dai due gi
conosciuti: sar un singolo individuo anormale oppure
lesemplare di un nuovo tipo di Trifoglio (diremo poi pi
correttamente: appartenente ad unaltra specie)?
La specie. Se potessimo mettere assieme idealmente
tutte le popolazioni di Trifoglio strisciante chepossiamo osservare anche nei prati vicini (e poi tutte le
popolazioni che potenzialmente potremmo trovare in
altri luoghi pi lontani) noi arriveremmo a delimitare
una specie. Dobbiamo pensare la specie come un
grande insieme con le sue ben denite propriet di
appartenenza (ad esempio, come quelle delineate nella
tabella n.1). Pi esattamente, le condizioni per poter dire
che due (o pi) popolazioni appartengono alla stessa
specie sono:
- essere accomunate da un medesimo aspetto nel quale
sono rispettate le propriet distintive (di appartenenza
allinsieme) questa detta denizione morfologica;
- formare una potenziale comunit riproduttiva
delimitata verso gli altri viventi da precise barriere
genetiche (ovvero i Trifogli striscianti si impollinano
con i Trifogli striscianti e danno vita a Trifogli striscianti
con gli stessi caratteri dei genitori) questa detta
denizione biologica.
Accorpando denizione morfologica e denizione
Foto 6
Due popolazioni di Centaurea
rapontica (Rhaponticumscariosum) fotografate,rispettivamente, sul Massicciodel Grappa (localit Meatte)e sullAltopiano dei SetteComuni (localit Sunio).Le due popolazioni, checondividono analoghecaratteristiche morfologichee che potenzialmente sonointerfertili, appartengono allastessa specie (Rhaponticum
scariosum).
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
23/145
22
biologica possibile formulare il concetto di specie in modo sintetico: la specie lunit
di rappresentazione della realt biologica.
La specie, inoltre, si pu considerare lunit naturale che forma la base di tutto il sistema
di classicazione.
ATTENZIONE.Le cose in natura non stanno sempre cos. Quanto appena detto
per descrivere la specie, se preso alla lettera, pu portare ad una rigida concezione
creazionista e ssista della vita biologica. La realt pi complicata. Sono stati gi
catalogati oltre 23.000 casi di ibridi riguardanti coppie di vegetali diversi, ovvero di
situazioni in cui non sono esistite barriere genetiche tra specie. Queste forme ibride
possono aver avuto vita occasionale oppure, e spesso accade cos, mostrare fertilit e
diffondere in tal modo gli non uguali ai genitori e cos via per molte discendenze. Ci
sono gli organismi con riproduzione non sessuata e che perci sfuggono al tentativo
di pensare la specie come comunit riproduttiva. E poi ci sono i casi documentati di
mutazioni genetiche che hanno dato vita a prole nella quale sono comparse una o
pi caratteristiche che sono diverse rispetto a quelle dei genitori. La realt biologica,
perci, viene meglio interpretata e descritta secondo unottica evoluzionistica. Ma
addentrarci in questo campo, pur fondamentale, ci porterebbe fuori dalle intenzioni
del presente volumetto.
In questa sede, ai ni pratici, ci sembra proponibile questa sorta di compromesso:
- guardare alle oriture, da un punto di vista operativo, usando la categoria di specie
come sopra descritto (concetti di insieme e di appartenenza);
- tenere presente che pu esistere una certa variabilit nelle popolazioni e che non
sempre sar facile attribuire singoli individui a specie ben precise;
- mantenere la consapevolezza che questo modello pratico non spiega la complessit
e la storia temporale dei fenomeni biologici e che, a livello di interpretazione, pi
convincente pensare in termini evoluzionistici.
Il genere. Osservando pi specie affini (ad esempio i nostri due Trifogli) ci si accorge che
si possono individuare sia analogie (la struttura base del singolo piccolo ore identica)
che differenze (il colore bianco o rosso, il portamento ecc. vedi tabella n. 1). La scoperta
che in natura possibile individuare queste analogie ha portato a riunire tutte le specie
che ne godono in una categoria superiore che stata detta genere. Come detto sopra,
come se si cercasse di individuare una sorta di parentela decidendo che questa viene
resa manifesta pi dalla struttura dei ori e dei frutti che da somiglianze di foglie o altro. Il
concetto di genere, spesso sottovalutato, invece fondamentale per impadronirsi di una
struttura di pensiero che ci aiuti ad orientarci in mezzo alla natura. Ad esempio, tutte le
Querce (sempreverdi o caducifoglie) sono state riunite in un genere denominato Quercus
ed il pi comodo carattere di appartenenza stato individuato nella presenza delle
ghiande. Per noi perci comodo sapere che di fronte ad ogni albero recante sui rametti
le ghiande (pur magari con le foglie pi disparate) potremo sempre dire questa una
Quercia. Non sapremo ancora quale (ovvero non sapremo ancora la specie esatta), ma
intanto ci siamo orientati sulla strada giusta.
La famiglia. Un ragionamento analogo stato fatto per creare un ulteriore superiore
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
24/145
23
raggruppamento: la famiglia. Si visto che anche tra generi affini esistono alcune
analogie che permettono di raggrupparli e, allo stesso tempo, di distinguerli da altri.
Losservazione comparata, ad esempio, del ore dei nostri Trifogli con quello dellErba
medica, delle Ginestre, del Glicine, della Robinia (e di tante altre) ha portato a costruire un
raggruppamento superiore che stato chiamato Famiglia delle Leguminose (vedi foto 5).
ATTENZIONE.I rapporti di somiglianza tra i ori (e tra i viventi in generale), in
unottica evoluzionistica, non sono frutto di analogie dettate da principi ordinatori
astratti ma sono indice di una parentela che frutto di una comune storia evolutiva.
In un sistema di classicazione cos inteso, perci, ogni grado di somiglianza che si
pu ricostruire (genere, famiglia ...) va inteso come una parte ben precisa di un grandealbero genealogico.
Foto 7
Fiori di specie e generidiversi, ma tutti
appartenenti alla famigliadelle Composite (comereso manifesto dallasimile struttura orale). Inalto a sinistra il Girasole(Helianthus annus), in altoa destra lAsteroide salicina(Buphtalmum salicifolium).In basso a sinistra la StellaAlpina (Leontopodiumalpinum), in basso a destrala Carlina (Carlina acaulis).
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
25/145
24
RIORDINIAMO LE IDEE ESSENZIALI
I ori di un prato o di un bosco vanno visti e pensati in termini di individui, di popo-
lazioni, di specie e cos via.
La singola pianticella di Trifoglio strisciante va considerata un individuo.
Tutti i Trifogli striscianti di un prato formano una popolazione.
Tutte le popolazioni di Trifogli striscianti, viventi altrove ma aventi analoghe caratte-ristiche (come in tabella 1) e formanti una unica potenziale comunit riproduttiva,
formano un insieme che viene detto specie. A questo insieme dato un nome con-
diviso (Trifolium repens) che lo distingue da altri. Analoga conclusione per il Trifoglio
pratense e per altri insiemi costruibili allo stesso modo. La specie lunit base del
sistema di classicazione.
Pi specie affini per la comunanza di uno o pi caratteri formano un genere. Il Trifo-
glio strisciante, il Trifoglio pratense e molte altre specie di Trifogli formano il genere
Trifogli (Trifolium).
I Trifogli assieme alle Ginestre, ai Glicini, alle Robinie ed altri generi che condividonoanaloga struttura di ori e frutti formano la Famiglia delle Leguminose.
Specie, genere e famiglia sono le prime tre categorie tassonomiche organizzate tra
loro in una gerarchia (la specie un sottoinsieme del genere, il genere a sua volta
un sottoinsieme della famiglia).
NB. Esistono poi altre categorie tassonomiche superiori che in questa sede, per
semplicit, non prendiamo in considerazione.
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
26/145
25
6. Riconoscere un fiore
Bello quel ore, come si chiama?Poich, come si sar capito, non vogliamo ridurre
tutto ad un semplice operazione di memoria (il meccanico ricordo di unetichetta
con un nome) ma ci piacerebbe che il riconoscere qualche ore fosse accompagnatoanche dal piacere della scoperta di un ordine della natura, ci sembra necessario
soffermarci ancora, pur brevemente, su alcune considerazioni metodologiche.
Riconoscere un ore vuol dire imparare ad accorgerci di come fatto e saperlo
distinguere da altri ori in qualsiasi posto lo possiamo incontrare.
Poich abbiamo visto che gi esiste un sistema di classicazione che mette in ordine
i ori in base a rapporti di somiglianza (parentela), riconoscere vorr dire, allo stesso
tempo, distinguere e individuare una sua appartenenza. Per sapere il nome di un ore
bisogna individuare perci a quale specie appartiene. Ma poich abbiamo visto chela specie lunit base di un sistema gerarchico, possibile orientarsi ed imparare il
riconoscimento utilizzando i diversi gradi di questo stesso sistema.
Un esempio in campo geometrico ci pu far capire meglio.
Se vedi che una certa gura appartiene allinsieme possedere quattro lati, allora la
puoi chiamare semplicemente quadrilatero.
Se invece vedi che, oltre a possedere quattro lati, ne ha due soli paralleli, allora la puoi
chiamare, con pi precisione, trapezio.
Se, inne, il trapezio possiede i due lati obliqui uguali tra loro, allora lo puoiidenticare con sicurezza e chiamare trapezio isoscele.
Questo il riconoscimento pi corretto e, soprattutto, univoco.
Il trapezio isoscele un sottoinsieme dei trapezi che a loro volta sono un sottoinsieme
dei quadrilateri. Questi sottoinsiemi rivelano la struttura gerarchica.
Analogamente, di fronte ad un ore, potrai dire:
- appartiene alla Famiglia delle Leguminose, se individuerai come caratteristica
distintiva solamente il ore ed il frutto tipici di questo raggruppamento;
- appartiene al Genere dei Trifogli, se saprai individuare in dettaglio anche i caratteri
che li contraddistinguono (ovvero lidentikit per essere Trifoglio): uno stame libero
e nove stami sono saldati in un tubicino e questo tubicino di stami concresciuto con
la corolla (oltre alle foglioline raggruppate a tre, che per un carattere condiviso
anche con alcune altre Leguminose);
- appartiene alla Specie Trifolium repens (oppure il Trifoglio strisciante), se
riconoscerai anche i caratteri distintivi di questa specie (come descritti nella tabella
n.1).
Ragionare sempre cos? Pro e contro.
Questo modo di ragionare (se possiede .. allora appartiene a ..) quello
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
27/145
26
giusto ma con i ori (o gli animali) le cose sono pi
complicate per almeno tre ordini di motivi:
- i ori sono molto pi numerosi e variegati rispetto
alle gure geometriche, le strutture orali e le forme
dei frutti sono tantissime e sono spesso diverse perdettagli che possono sfuggire;
- istintivamente noi non pensiamo che molti nomi
collettivi che regolarmente usiamo (Ortica, Menta,
Papavero, Rosa ) corrispondano a generi formati
da molte specie simili tra loro (come ci sono tante
specie di Trifogli, ci sono parecchie specie di Ortiche,
Mente, Papaveri, Rose ecc.);
- rispetto ad un modello valido per le gure
geometriche (mancanza di variabilit e conninetti: un trapezio isoscele si distingue sempre da
un trapezio scaleno), nel mondo biologico bisogna
tener conto della variabilit allinterno della specie
e talvolta della difficolt di tracciare un conne tra
specie e specie.
Mettere in pratica questo modo di ragionare, perci, non sar subito facile. Ma
questo schema ci permetter di costruire una struttura di pensiero che ci aiuter ad
orientarci con prudenza e di fare un passo alla volta. Si potr partire da alcuni casi
facili e poi di arricchire ordinatamente le nostre conoscenze. Soprattutto ci metter inuna strada corretta e non ci far procedere casualmente.
E non detto che riguardi solo la botanica (o la biologia in genere), ma pu divenire
un atteggiamento di pensiero ed una abilit da usarsi in situazioni diverse.
RIORDINIAMO LE IDEE ESSENZIALI
Non dobbiamo ridurre il riconoscimento ad una semplice operazione di memoria di
un nome, ma provare a darci una struttura di pensiero. La base di tutto impararead accorgerci di come sono fatti i ori, saperli confrontare e distinguere, individuare
le caratteristiche che li possono far appartenere ad una famiglia, ad un genere e ad
una specie.
bene iniziare con pochi casi di riconoscimento e cercare di fare in modo che la
capacit di distinguerli e riconoscerli valga per sempre, in qualsiasi luogo. Poi se ne
aggiungeranno altri e cos via. Di fronte al prossimo ore bisogna essere in grado
di dire se appartiene ad una delle specie gi conosciute (oppure generi o famiglie)
oppure no. Pu sembrare banale, ma cos che si costruisce un piccolo edicio di
conoscenze e di metodologie.
Foto 8
Il Trifoglio bruno (Trifoliumbadium). Per i caratteri dellasua struttura orale (non bendistinguibili in fotograa)questo ore stato inserito nelgenere Trifoliumche, a sua volta,appartiene alla famiglia delleLeguminose.
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
28/145
27
7. Cosa guardare? Un buon carattere!
Dare il nome ad un ore vuol dire, dunque, identicarlo, distinguerlo dagli altri e farlo
appartenere ad un insieme. Ma come si fa? O meglio, cosa bisogna guardare?
Una prima risposta, a questo punto del nostro percorso, evidente: se lordine deivegetali stato costruito in base alle caratteristiche di ori e di frutti, per riconoscere il
posto occupato dalla nostra pianticella in questordine (famiglia, genere o specie che sia)
bisogna imparare ad osservarne e distinguere la struttura dei suoi ori e dei suoi
frutti. Con una precauzione, per. Poich ci siamo gi detti che la natura ha regalato
unincredibile ricchezza e variet di forme, sar bene iniziare con poche cose ma bene.
Ad esempio, con le Leguminose che posseggono ori e frutti facilmente identicabili (e
delle quali qui ci siamo gi abbondantemente occupati). Poi magari con le Composite
che, nonostante siano moltissime e non facili, posseggono una comune struttura orale
ben individuabile. E cos via per altre. Anche qualche albero potr aiutarci a migliorare lacapacit di osservazione e la costruzione di una struttura di pensiero. Aceri, Querce, Tigli,
Ontani e Olmi, possedendo ciascuno frutti inconfondibili e per lo pi essendo comuni in
giardini e boschetti, sono davvero ottimi per iniziare.
Una volta individuato per il posto della nostra pianticella nellordine dei vegetali
(appartiene alle Leguminose, appartiene ai Trifogli ecc.), per arrivare al suo nome (ovvero
lappartenenza alla specie esatta) spesso bisogna saper guardare altri piccoli dettagli
della sua struttura complessiva (come quelli riassunti nella tabella 1). Chiameremo
ciascuno di questi un buon carattere, ovvero quellutile e spesso decisiva caratteristica
che ci permetter di orientarci denitivamente e di riconoscerla. I buoni caratteri per
distinguere il Trifoglio strisciante dagli altri saranno dati, ad esempio, dallassenza delle
foglie lungo il fusticino, dal minuscolo picciolo del singolo orellino e, naturalmente, dalla
struttura strisciante del fusto.
Foto 9
Due buoni caratteri perdistinguere le felci tra
loro losservazione dellediverse forme assunte,nelle varie specie e generi,dallincisione del marginefogliare e dalla struttura deisori (le masserelle di spore)nella pagina inferiore dellefoglie stesse. Da sinistra laFelce montana (Thelipterislimbosperma) e la Felce fragile(Cystopteris fragilis).
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
29/145
28
Un po alla volta dovrete impadronirvi necessariamente di questi buoni caratteri,
i quali, naturalmente, non saranno gli stessi tra i diversi gruppi di vegetali. Per
distinguere tra loro le Graminacee, ad esempio, alcuni buoni caratteri sono la struttura
dellinorescenza e la forma di una linguetta membranacea (la ligula) che di norma
situata tra fusto e lembo della foglia. Per distinguere tra loro le Ombrellifere, invece,bisogner abbinare alle diverse soluzioni adottate dalle inorescenze le piccole ma
costanti differenze esistenti nei frutti. Oppure, ancora, per distinguere tra loro i Carici,
le erbe pi tipiche dei luoghi umidi, non bisogner tralasciare dal guardare con cura
le forme assunte dai cespi basali e dalle radici. Ogni ore possiede quindi dei buoni
caratteri che formano la sua carta didentit, ma ci che pu cambiare la parte del
corpo dove conservata.
Sapere dove indirizzare lattenzione, ecco la chiave del successo.
RIORDINIAMO LE IDEE ESSENZIALI
Se vorrai riconoscere un ore, non dovrai osservarlo a casaccio ma indirizzare la tua
osservazione sui buoni caratteri distintivi. Dapprima sulla struttura orale e sui frutti
per individuare la sua appartenenza ad una famiglia e ad un genere. Poi magari su
dettagli pi minuti ma costanti per individuare lappartenenza ad una specie.
La corolla bianca, rivolta allingi, formata da sei tepali di ugualelunghezza, ciascuno macchiato allapice di giallo-verdastro,fa subito pensare al comune Campanellino (Leucojum vernum vedi a pag. 103), ma la presenza di ori raggruppati a 3-4allapice dello stelo (e non singoli) ci pu far distinguere questoore e farlo appartenere alla specie congenere Leucojumaestivum(molto rara, tipica di prati umidi e di fossi pocoombreggiati). La disposizione dei ori un buon carattere
distintivotra le due specie (che poi differiscono anche perlecologia).
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
30/145
29
8. Ma quale nome usare?
Quello delluso del nome e della comprensione del nome stesso ci sembra un
aspetto spesso sottovalutato o addirittura malcompreso. In questa sede, per motivi
di brevit, ci dobbiamo limitare a poche indicazioni essenziali ma su questo tema unapprofondimento necessario (si pu fare su Piccola guida per riconoscere 50 alberi del
Veneto pubblicato nel 2002 per Veneto Agricoltura).
Il nome non un elemento intrinseco alla pianta ma una pura etichetta che stata
data quando serviva distinguerla. Questo vuol dire che non ci potr essere un nome
vero ma solo un nome pi o meno condiviso.
I primi nomi sono stati quelli locali e dialettali, perci diversi zona per zona.
Importanti per le nostre radici culturali, poco utili per comunicare su ampia scalageograca.
Il nome condiviso va dato alla specie (e non allindividuo), ma lunico nome che
identica con sicurezza una qualsiasi specie (quasi fosse una etichetta registrata
presso unanagrafe) il binomio scientico in latino. A partire da met 1700
(rivoluzione di Carlo Linneo), man mano che le specie venivano distinte, descritte
e catalogate, venivano anche battezzate con il binomio scientico. Questo perci
non va inteso come il nome difficile, ma come letichetta universale coniata secondo
precise regole dal botanico che si preso la responsabilit di affermare che certeparticolari popolazioni erano diverse da tutte le altre conosciute, che meritavano
perci di essere raggruppate (idealmente) insieme nel formare una nuova specie e
che per identicarla e distinguerla era necessario coniare appositamente un nuovo
nome.
Nel linguaggio italiano comunemente in uso non
esiste un unico modo per identicare una specie. In
alcuni casi si usa un solo sostantivo (Leccio, Rovere),
in altri un sostantivo abbinato ad un aggettivo
(Pino nero, Pino silvestre, Pino marittimo ecc.).
importante inoltre tenere presente che molti
nomi largamente usati (Ortica, Menta, Papavero,
Rosa) sono nomi collettivi che non identicano
una specie ma un genere (ovvero ci sono diverse
specie di Ortica, di Menta, di Papavero, di Rosa).
Ci sono poi i nomi fuorvianti che, pur consolidati
e ormai condivisi, possono far pensare ad un
genere di appartenenza che non quello reale,
come nel caso, ad esempio, della bellissima Rosa di
Foto 10
Per questo splendido ore,appartenente alla specie Hepaticatriloba, alcuni libri indicano il nomeitaliano Erba trinit, altri invece ilnome Anemone fegatella.
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
31/145
30
Natale (Helleborus niger- vedi foto n. 11). Ed anche
necessario sapere che esistono nomi italiani condivisi
solo per una parte delle specie esistenti e che pu
anche succedere che per una stessa specie sia stato
coniato pi di un nome in italiano. Ad esempio, laspecie Hepatica triloba indicata in alcuni libri come
Erba trinit ed in altri come Anemone fegatella, con
linevitabile risultato di innescare una potenziale
confusione.
Il caso concreto del nostro solito Trifoglio 1 pu farci
capire meglio.
- Questerba era sicuramente conosciuta da tempo
immemorabile e indicata genericamente con i nomidialettali di strafogio, strafoio, strafoi e altri ancora.
Luso, talora, del nome strafoio matofa pensare
alla necessit di una distinzione da altri trifogli
eventualmente conosciuti.
- La pianta viene distinta e descritta come specie autonoma da Linneo a met 1770 e
battezzata con il binomio Trifolium repens.
- In italiano conosciuta in vari libri come Trifoglio bianco, Trifoglio ladino, Trifoglio
strisciante.
In questa situazione, due persone potrebbero usare due nomi diversi per indicare lastessa pianta e magari non sapere di parlare dello stesso ore.
- Chi si esprimesse con una frase del tipo ho raccolto un Trifoglio resterebbe al livello
dellappartenenza al genere e non distinguerebbe di quale specie di Trifoglio si tratti
(come se dicesse ho disegnato un trapezio. Ma quale?).
RIORDINIAMO LE IDEE ESSENZIALI
decisivo imparare ad orientarsi nel labirinto dei nomi. Per leggere un libro sulla
natura, per ascoltare e per capire una conferenza o una visita guidata, per raccontare
le belle oriture viste in una gita e quantaltro. Per quanto attiene a noi, possiamo
usare indifferentemente il nome comune italiano o il binomio scientico, a patto che
siamo consapevoli del loro diverso valore. Se invece vogliamo leggere o ascoltare,
dobbiamo essere in grado di capire i nomi che usa chi scrive o chi parla.
Foto 11
La Rosa di Natale (Helleborusniger). Il nome comune in italianofa pensare ad un genere diappartenenza (le Rose) che non quello reale. Il nome scienticola identica invece come un bendenito tipo di Elleboro (genereappartenente alla famiglia delleRanuncolacee).
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
32/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
33/145
32
non ci si possa dedicare liberamente a tutte le altre che ci piacciono o ci interessano. Per,
cominciando cos, intanto mettiamo pochi (ma corretti) punti fermi. Su questi possiamo
poi costruire altre conoscenze. Agendo in questo modo, come se ci procurassimo una
bussola per orientarci e poi poter proseguire il cammino con consapevolezza e conpiacere di capire.
Tutta la successiva parte di questo libro(pagine 42-139) costruita con questo
criterio. Sono stati dapprima individuati i principali boschi del Veneto e poi sono stati
raggruppati geogracamente a partire dal litorale marino no alle Alpi pi interne (a
proposito di classicazioni: anche questa ne un esempio!). Poi per ciascuno di loro
sono state scelte e illustrate quelle poche specie del sottobosco che si sono ritenute pi
signicative ma, allo stesso tempo, anche pi facili ed indicate per cominciare. In altre
parole, per chi entrer in una Pineta litoranea viene certamente suggerito di guardare
ci che piace ma soprattutto di cercare di trovare e di riconoscere prima di tutto quelle
specie che noi abbiamo individuato per la Pineta stessa. E cos via per ogni altro tipo
di bosco, dalle Ontanete delle ultime paludi di pianura ai boschi di Larice delle Cime
Dolomitiche.
In ambedue i casi, ricerca libera o pilotata che sia, una raccomandazione fondamentale:
non fermarsi al riconoscimento, ma cercare di capire il senso ed il valore del ore di cui
abbiamo individuato il nome. Le pagine seguenti sono proprio dedicate a questo. Sar
Foto 13
Insegnanti che simulano unesperienza didattica duranteun corso di aggiornamento organizzato da Veneto Agricoltura.
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
34/145
33
una pianta comune o rara? proprio tipica di quellambiente o vive un po dappertutto?
A parit di ambiente, sar diffusa anche in altri paesi europei o addirittura extraeuropei?
E cos via per tante altre domande e curiosit. cos, cominciando a capirne la ora, che
si pu godere della bellezza e della ricchezza delle soluzioni che ci offre la natura e delle
quali ricchissimo il nostro Veneto. questa la chiave di letturache proponiamo.
Ma dove si possono trovare queste notizie? Per quanto riguarda le specie scelte in questolibro, alcune notizie sono gi presenti, se pur sinteticamente, nelle singole descrizioni.
Per altre informazioni, e comunque per tutti gli altri ori non descritti in queste pagine,
dovrete dotarvi di qualche buon manuale (vedi in bibliograa). Ci che importante
questo: a partire da queste specie e tramite questo modo pilotato, anche in questo caso
dovrete acquisire una curiosit ed una struttura di pensiero della quale impadronirvi
stabilmente. Abbiamo scoperto che quella bella felce vista in escursione chiamata
Felce dolce (foto n. 14) e appartiene alla specie Polypodium vulgare? Bene, ora dobbiamo
domandarci se in questo ambiente una presenza consueta oppure occasionale, se la
troverei altrove oppure no e cos via. Le risposte che posso trovare sono queste: unaspecie con distribuzione circumboreale (ovvero diffusa nelle zone temperato-fredde
di Europa, Asia e America), presente in Italia solo nelle regioni centrali e settentrionali,
colonizzatrice di boschi dai colli alla montagna nei quali predilige spesso le ceppaie. In
questo modo, se riusciremo a distinguerla e a riconoscerla stabilmente, potremo anche
aspettarci di ritrovarla o no nel bosco che sar meta della prossima escursione. Per
accrescere il piacere di sapere, non c nulla di meglio che accorgersi di cominciare a
capirci qualcosa. E ci non potr che aumentare lo stupore per le bellezze della natura e
far venire voglia di sapere ancora di pi.
Foto 14
La Felce dolce (Polypodium vulgare) fotografata in una delle sue nicchie ecologiche preferite:le ceppaie allinterno di un bosco.
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
35/145
34
I fiori intorno a me possono essere
1. Spontanei o coltivati
Questa distinzione non va data per scontata. Se pu apparire irrilevante in un ambientenaturale dove si pu presumere che tutto sia spontaneo e selvatico, pu divenire non
trascurabile se dedichiamo la nostra attenzione ad ambienti urbani o agrari (il boschetto
in un giardino, la siepe campestre lungo un fosso ecc.).
2. Spontanei o introdottiIl termine spontaneo non solo il contrario di coltivato,
ma viene anche usato per indicare una specie che si
ritiene originaria di un certo territorio (autoctona) dovevi nasce e si riproduce liberamente. Si contrappone
alle specie che in quello stesso territorio sono state
introdotte (alloctone) per ornamento o altri scopi e
che possono poi essere sfuggite alle coltivazioni. In
questultimo caso possono aver avuto vita effimera
oppure essersi denitivamente spontaneizzate e
stabilizzate (naturalizzate) come avvenuto nel caso
dellImpatiens di Balfour (Impatiens balfourii foto 15),
unerba recentemente diffusasi in Veneto ma in realt diorigine himalaiana.
3. Con ciclo vitale annuale, perenne o biennale. importante cogliere il
nesso tra struttura della
pianta, ciclo vitale e
ambiente colonizzato.
I ori a ciclo annualesono
esili, a radice minuscola
e liforme. Compiono un
rapido ciclo vitale in pochi
mesi, passano la stagione
avversa generalmente allo
stato di seme e quindi non
hanno bisogno di strutture
vegetative complesse.
Ad ogni nuova stagione
vegetativa ricominciano
Foto 15
L Impatiens di Balfour (Impatiensbalfourii), una specie di originehimalaiana ormai naturalizzata in
Veneto ed in altre regioni italiane.
Foto 17
La Violaciocca antoniana(Hesperis matronalis), erba
perenne che si incontrasaltuariamente nei boschiumidi e freschi.
Foto 16
La Veronica della Persia(Veronica persica), erba annuale
comunissima nei giardini enegli orti.
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
36/145
35
da capo (dalla germinazione del seme). Perci sono maggiormente diffusi negli ambienti
con terreni sciolti, instabili o periodicamente rimescolati e rimaneggiati (esempio classico:
le pianticelle infestanti gli orti).
I ori a ciclo perenne, al contrario, sono dotati di strutture pi robuste e complesse
e per superare la stagione avversa adottano varie strategie (bulbi sotterranei oppuredisseccamento delle sole parti aeree o altro). Perci rifuggono dagli ambienti instabili e
prediligono situazioni tranquille e durature nelle quali la loro vita pu continuare senza
interruzioni, stagione dopo stagione (come possono essere un bosco oppure un prato
stabile da sfalcio).
Una situazione intermedia (peraltro non molto diffusa) quella dei ori che completano il
ciclo vitale nellarco di due stagioni vegetative.
4. Con diffusione geograca cosmopolita, eurasiatica,solo europea, endemica .
Il nostro libro dedicato ai ori che possiamo trovare nei boschi veneti.
possibile che uno stesso ore possa essere ritrovato, a parit dambiente, anche in altre
zone geograche?
La risposta non univoca, poich gli studi dei botanici sulle distribuzioni delle piante
(dette areali) hanno portato alla conclusione che, a parit dambiente, esistono specie
diffuse in tutto il mondo (cosmopolite), diffuse solo in Europa ed Asia (eurasiatiche),
solo in Europa (europee) e cos via per diverse altre possibilit. Quando la sua
distribuzione diviene sempre pi delimitata e circoscritta (la catena alpina o una suaporzione, ad esempio), la specie detta endemica.
Anche questa una classicazione, fatta in questo caso con un criterio geograco.
Foto 19
LIsopiro comune (Isopyrumthalictroides), una specienemorale poco frequente,con diffusione eurasiatica
Foto 18
La Cardamine irsuta (Cardaminehirsuta), unerbetta annuale, condiffusione cosmopolita
Foto 20
Il Raponzolo di roccia (Physoplexiscomosa), classico endemismodelle Prealpi e Alpi orientalicalcareo-dolomitiche
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
37/145
36
5. Comuni, frequenti o rariCome sar la specie allinterno dellarea geograca in cui diffusa? Sar comune,
frequente, sporadica o addirittura rara?
Va detto subito che si tratta di una valutazione che pu assumere un carattere relativoo
assoluto.LAsparago pungente (Asparagus acutifolius) ad esempio, in quanto tipica specie
mediterranea (vedi anche a pag. 49), potr essere denita rara nel Veneto ma rivelarsi
comunissima nel meridione dItalia. LAsparago pungente, per il nostro territorio, va
perci considerata una rarit a carattere relativo ma di grande importanza per il luogo
che la ospita.
La Centaurea alpina (Centaurea alpina), invece, specie legata a radure aride dei pendii
pedemontani, nonostante non manchino i suoi potenziali ambienti di vita, poco
frequente ovunque allinterno della propria area distributiva e perci va considerata una
rarit assoluta.
NB. LISTE ROSSE. Parallelamente alla distruzione o trasformazione di ambientinaturali, in questi ultimi decenni cresciuta lattenzione per tutte quelle specie che,
in quanto gi rare e/o ecologicamente molto specializzate (vedi sotto), possono venire
penalizzate dal consumo di territorio che pu portare anche alla loro estinzione locale.
Sulla base di studi e di minuziose veriche di campagna, si perci cominciato aredigere degli elenchi, detti liste rosse,nelle quali vengono segnalate queste specie
in pericolo (generalmente pi reale che potenziale). una sorta di avviso dallarmeper la conservazione del nostro patrimonio vegetale che troppo spesso rimaneinascoltato.
Foto 22
Una specie presente nellaLista rossa della Flora italiana:il Senecio erba-doria (Seneciodoria). Strettamente dipendente
dalla vita in paludi torbose dipianura e collina, minacciatadestinzione per la distruzionedei suoi ambienti naturali.
Foto 21
La Centaurea alpina (Centaureaalpina), una specie pocofrequente ovunque e perciconsiderata rarit assoluta.
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
38/145
37
6. Ecologicamente specializzati (oppure no)Oltre a possedere una propria distribuzione geograca, le specie possono essere pi
o meno dipendenti da un certo ambiente di vita. O meglio, pi o meno dipendenti
dalle condizioni ecologiche (terreno, temperatura, umidit ecc.) che sono ottimali per
il loro ciclo vitale e che si concretizzano in dati ambienti. La gamma delle possibilit, inquesto caso, molto complessa e per interpretare questo fenomeno biologico sono
state pensate numerose categorie. Ne segnaliamo solo alcune che verranno usate nelle
descrizioni delle specie nelle pagine seguenti.
Si parla di specie nemoraliquando lattecchimento e lo sviluppo sono condizionati dalla
presenza di una copertura boschiva senza per bisogno di specicare di quale bosco si
tratti. Nel caso nostro, sono denite genericamente specie nemorali sia quelle dei boschi
litoranei che quelle dei boschi dalta quota. Analogamente si potr dire per le igrole
(bisognose dacqua), per le ruderali(prediligono luoghi in abbandono o comunque
manomessi e/o trascurati) e cos via.
Si parla di specializzate quando le specie sono estremamente esigenti per il loro ciclo
vitale e trovano perci queste condizioni solo in particolari e ben denite situazioni (ad
esempio, le sabbie salmastre). Al contrario, si parla di tollerantiquando le specie sono
capaci di adattarsi al variare delle condizioni ecologiche e possono perci colonizzare una
pi ampia gamma di situazioni ambientali.
7. Perci tipico dellambiente esaminato (oppure no)Da quanto detto al punto precedente, ne consegue che pi una specie specializzata, pi
pu essere considerata caratteristica o esclusiva dellambiente che colonizza. Pi invece
tollerante, pi pu essere intesa come occasionale o non esclusiva di quellambiente.
Foto 24
Una specie ruderale: ilConvolvolo comune (Convolvolusarvensis).
Foto 23
Una specie igrola: ilRanuncolo dacqua (Ranunculustrichophyllus).
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
39/145
38
Capire e apprezzare la flora
Con il termine ora intendiamo linsieme delle specie vegetali che vivono in un
ambiente o in un territorio ben denito. Si pu parlare di ora di un determinato
ambiente (ad esempio, la ora dei castagneti, se intendiamo una sorta di inventariogenerale delle specie pi tipiche e frequenti in questi boschi), di ora di una localit (ad
esempio, la ora del Monte Baldo) oppure di ora di ambiti pi estesi (ad esempio, la ora
della Provincia di Venezia, della Regione Veneto e cos via) o molto ristretti (ad esempio, la
ora del cortile della scuola).
logico attendersi, alla luce soprattutto di quanto detto alle pagine precedenti, che ogni
ora(di un ambiente o localit che sia) sia formata dalla somma di pi componenti.
Saranno mescolate assieme le specie pi tipiche ed esclusive con quelle pi tolleranti e
ubiquitarie. Soprattutto, pi il luogo in oggetto eterogeneo e offre condizioni di vitadiversicate, pi la sua ora ne risulter ricca e variegata. La ora di una collina sar la
somma della ora dei prati, delle coltivazioni, dei boschetti, dei torrenti, delle stradine
e cos via. La ora di un cortile scolastico, invece, potr contare sullapporto delle specie
che popolano il ghiaino, i marciapiedi, le basi e/o le pareti dei muretti di recinzione, il
terriccio alla base di qualche albero, un angolo di prato e cos via. Teniamo presente che,
guardandoci attorno con curiosit e pazienza, possibile individuare molti pi angoli e
nicchie di vita diversicata di quanto non si possa istintivamente pensare.
Foto 25
Una pozza dalpeggio possiede una propria ora e seleziona le possibilipiante colonizzatrici in base alla quantit dacqua stabilmente presente,alla profondit e al calpestio degli animali sul margine. La pozza dellafotograa (localit Larghetto, Altopiano dei Sette Comuni) mostra unaevidente divisione della ora in zone concentriche (dal centro, unacintura di piante galleggianti, una di erbe radicate nel fango ed unaesterna sul bordo del prato).
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
40/145
39
Lo studio, la catalogazione e lanalisi
delle componenti della ora di un luogo
ci consegnano un documento che di
quello stesso luogo pu raccontare
molte cose importanti. Possiamo saperese quel posto come tanti altri oppure
se possiede elementi di distinzione e
di originalit (ad esempio, la presenza
di specie mediterranee sulle pendici
solatie dei Colli Euganei conferisce loro
un carattere che li distingue nettamente
dai pi freschi colli pedemontani nei
quali queste stesse specie tendono a
mancare). Possiamo sapere il suo statodi salute (se aumentano le ruderali ci va
a scapito della naturalit) e addirittura
ricavarne elementi per la sua storia (la
presenza di molte specie nemorali in
siepi di pianura pu essere intesa come
testimonianza relitta di antichi boschi da
tempo distrutti).Foto 26
Anche un giardino pubblico possiede una suapropria ora. Oltre alle entit arboree ed arbustivecoltivate, il corteggio delle erbacee sar formatoda specie spontanee che amano lombra, chesopportano il calpestio, che si adattano alghiaino dei vialetti, che prediligono le radurepi soleggiate e cos via per tante altre possibilinicchie.
Foto 27
Boschetti e prati palustriin localit Mottarella
di Lovari (S. Martino diLupari, Padova). Lo studiodella ora di questoluogo ha permessodi rinvenire parecchiespecie nemorali e igroleche vanno interpretatecome le ultime entitrelitte che sono testimonidi boschi e paludi untempo pi estese ecaratterizzanti questa
localit della fasciadelle risorgive dellaltopadovano.
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
41/145
40
La biodiversit
Il valore della ora di un luogo pu essere inteso anche alla luce di un concetto che si
affermato in questi ultimi anni e che ormai viene usato spesso anche nei mass-media: la
biodiversit.Innanzitutto vediamo rapidamente cos. Il termine biodiversit stato coniato per
indicare la ricchezza biologicaesistente in un territorio, piccolo o grande che sia. Questa
ricchezza resa manifesta dallinventario di tutte le sue forme di vita, vegetali ed animali,
ed solo questa stima reale che pu permettere di valutarne linteresse, la normalit,
leccezionalit oppure, cosa che avviene sempre pi spesso, limpoverimento. La
biodiversit divenuto un problema di cui discutere e preoccuparsi proprio a fronte di un
complesso di fenomeni (estinzioni, deforestazione, alterazioni ambientali e quantaltro)
che sta intaccando profondamente il pianeta e lenorme (ma non illimitato) complesso
di forme di vita formatesi in milioni danni di evoluzione. Con una efficace valutazionesintetica, la biodiversit stata denita come un conto in banca per il nostro futuro.
Ai ni di questo libro, ci sembra possibile suggerire due modi di vedere la biodiversit.
1. La biodiversit come giudiziodi valutazione della ora diun luogo.
Potremo dire che un certo posto
caratterizzato da alta biodiversit quandoleterogeneit delle sue nicchie ecologiche
permette la presenza, magari in spazi
ristretti, di un elevato numero di specie
diverse.
Al contrario, parleremo di un luogo a bassa
biodiversit quando cos omogeneo
da ospitare una forte semplicazione e
ripetitivit degli organismi viventi.
evidente che per apprezzare questo
grado di biodiversit bisogna essere
in grado di catalogare tutte le specie
presenti e di fare queste stime numeriche e
qualitative (cosa non facile).
Ma gi conoscere questa dimensione del
problema, sapere che esiste questo modo
di pensare e di stimare la biodiversit pu
essere importante.Foto 28Un luogo ad alta biodiversit: le rupi e i canalonidelle Meatte nel Massiccio del Grappa.
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
42/145
41
2. La biodiversit come consapevolezza della ricchezza di entitallinterno di una categoria sistematica.
E qui torniamo ancora ai nostri Trifogli. Come gi detto (vedi pag. 29), molti nomi di ori
sono usati istintivamente (Menta, Ortica, Papavero, Rosa ) senza pensare che in realt
sono nomi collettivi e che, come nel caso dei Trifogli, non corrispondono ad una speciema ad un genere ricco di molte specie. Per lesattezza, nel genere Trifoliumin Italia sono
state catalogate nora ben 66 specie (PIGNATTI, 1982). Un numero che pu sorprendere.
Ma la cosa pi bella che ciascuna specie popola una ben denita zona geograca
e possiede una propria collocazione ecologica. Si pu andare dal nostro supercitato
Trifoglio strisciante (Trifolium repens) che non manca nei prati di nessuna regione italiana
( una specie subcosmopolita) no ai casi estremi del Trifolium pannonicumche vive
solo nei pascoli montani di Piemonte e Liguria oppure del Trifolium bivonaeche un
endemismo dei boschi montani della sola Sicilia. Questa diversit di specie e queste
speciche distribuzioni geograco-ecologiche sono presenti nella maggioranza deinomi che comunemente usiamo (per ripeterci, tra le Mente, le Ortiche, i Papaveri, ma
si potrebbero fare tantissimi altri esempi). Anche in questo caso, possiamo lasciare agli
specialisti il compito di conoscerle tutte. Per noi per giusto sapere qual la dimensione
del problema ed assumere un atteggiamento consapevole. Ovvero, se ascolteremo
qualcuno raccontare di aver visto in passeggiata un Trifoglio oppure un Papavero, dentro
di noi dovremmo chiederci: quale specie avr visto?.
Foto 29
Il genere Rosa un gruppo sistematico ad alta biodiversit. Dietroai nomi che comumente usiamo (Rosa canina, Rosa di macchia)
si nasconde in realt un complesso e variegato labirinto dipopolazioni e di specie non facilmente distinguibili.
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
43/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
44/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
45/145
44
castagneto, nella faggeta ). Tra le specie illustrate, quelle legate rigidamente solo
ad un bosco e/o ad un territorio(sempre restando al Veneto, naturalmente) sono
pochissime: le entit mediterranee indicate per gli Euganei e poco altro. Quasi tutte le
altre si possono osservare sia nellambiente boschivo per il quale sono illustrate (e per
il quale sono tipiche e indicatrici), sia in altre situazioni con ecologia non dissimile.Questo permetter, usando il libro in modo intelligente, di arricchire il numero di ori
potenzialmente riconoscibili per ogni bosco (oltre a quelli volta per volta proposti). Se,
ad esempio, ci troviamo in mezzo ai ori di un Castagneto, per saperne il nome potremo
dare una sbirciatina anche nelle pagine del Carpineto, degli Aceri-Tiglieti e delle altre
situazioni boschive non troppo dissimili.
Distribuzione dei boschi:
capire il mosaico, ritrovare le tessere
Come intuibile che sia, i vari tipi di boschi non sono distribuiti casualmente in
Veneto(e altrove) ma vengono determinati da una combinazioni di fattori geograci,
ecologici ed antropici. Nelle pagine seguenti ogni principale tipologia boschiva
brevemente descritta nelle sue caratteristiche e non sar difficile capire in quale contesto
ambientale vada ricercata. Ci pare per utile aggiungere un paio di chiavi di lettura, a
livello generale, che potranno permettere meglio di capire come ci sia una precisa logica
che regola la loro distribuzione sia a grande scala (nel Veneto), sia a piccola scala (in una
valle, in un monte).
Distribuzione biogeograa nel VenetoLa cartina riprodotta alla pagina 45 riassume visivamente una suddivisione del Veneto
in aree omogenee da un punto di vista bioclimatico(ZILIOTTO et alii., 2004). Le linee nere
sono isoiete, ovvero linee immaginarie che uniscono tutti i punti con analoga piovosit
annuale. Seguendo pazientemente il loro andamento serpeggiante si pu facilmente
osservare come le zone con minore piovosit (1000 mm annui) siano collocate in pianura
e, allestremit opposta, nelle Alpi pi interne. Quelle, invece, con maggiore piovosit
(tra 1500 e 2000 mm annui) si muovono nellarea prealpina con un picco massimo nei
monti tra Veronese e Vicentino. Se a ci aggiungiamo altri fattori climatici (temperature
annuali ed escursioni termiche, giorni di gelo, giorni con copertura nevosa al suolo
ecc.), ne consegue una sintesi bioclimatica che regola la formazione dei boschi.Il
colore marrone scuro, ad esempio, individua le aree collinari moderatamente piovose
e termicamente pi favorite nelle quali potremo trovare alberi e boschi che richiedono
queste condizioni; il colore grigio-verde, invece, la fascia delle Alpi pi interne nella quale
la bassa piovosit per accompagnata da temperature fredde e escursioni termiche
accentuate di tipo continentale che hanno come conseguenza la presenza di boschi
completamente diversi.
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
46/145
45
Distribuzione topograca in un singolo territorioSe invece spostiamo la nostra attenzione ad un territorio pi ristretto(una valle, un
versante, un monte) possibile osservare una distribuzione dei boschi che potremo
indicare come topograca e che viene regolata da fattori a scala locale: altitudine,
esposizione del pendio, inclinazione e suolo, temperature e ristagni dumidit, microclimae quantaltro.
Due esempi potranno chiarire meglio.
Il disegno di destra raffigura una sezione reale eseguita sul versante occidentale del
Monte Baldo (DELFAVERO et alii., 1990). Si pu osservare bene lo smistamento dei boschi
dovuto prevalentemente al variare dellaltitudine.
Il disegno di sinistra, invece, mostra una sezione reale eseguita sulla sommit
del Campeggia (Massiccio del Grappa). In questo caso, a parit di altitudine (e di
inclinazione), lo smistamento dei boschi dovuto prevalentemente al variare
dellesposizione: solatia, decisamente ombreggiata, intermedia.
Estratto da Tratti essenziali della tipologia veneta dei pascoli di monte e dintorni di ZILIOTTO et alii, 2004.
pascoli
faggeta montana tipica
faggeta submontana con ostria
orno-ostrieto
orno-ostrieto con leccio
1200
900
600
300
Monte Baldoversante occidentale
sud nord
Boscagliacon carpino nero,nocciolo...
Latifoglie nobili,aceri, tigli...
Faggeto
Col Campeggia m. 1107
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
47/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
48/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
49/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
50/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
51/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
52/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
53/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
54/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
55/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
56/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
57/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
58/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
59/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
60/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
61/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
62/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
63/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
64/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
65/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
66/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
67/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
68/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
69/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
70/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
71/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
72/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
73/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
74/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
75/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
76/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
77/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
78/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
79/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
80/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
81/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
82/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
83/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
84/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
85/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
86/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
87/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
88/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
89/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
90/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
91/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
92/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
93/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
94/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
95/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
96/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
97/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
98/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
99/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
100/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
101/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
102/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
103/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
104/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
105/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
106/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
107/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
108/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
109/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
110/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
111/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
112/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
113/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
114/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
115/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
116/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
117/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
118/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
119/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
120/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
121/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
122/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
123/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
124/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
125/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
126/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
127/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
128/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
129/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
130/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
131/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
132/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
133/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
134/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
135/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
136/145
135
BELLUNO
NORD
AURONZO
MISURINA
ALLEGHE
passo Falzarego
rifugio Vandelli
passo Giau
ZUEL
CORTINA
PODESTAGNO
passo Tre Croci
CIMA BIANCHE
DOBBIACO
1
2
3
4
La conca di Cortina dAmpezzo,verso il Cristallo
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
137/145
ITINERARIO 2SALITA AL RIFUGIOVANDELLI
uno degli accessi al Rifugio Vandelli, po-sto in magnica posizione a ridosso delle
spettacolari pareti settentrionali del gruppodel Sorapis. In questo caso, lungo la salita, possibile osservare la successione (dovutaallaltitudine ed alla morfologia) di un boscocon Abete biancodapprima omogeneo epoi con Faggio, di una Mughetae inne,nella parte pi elevata, di un bel bosco conLaricee Pino Cembro.Attenzione. Lungo la strada della Val dAn-siei, a met strada circa tra Pal S.Marco e
lalbergo Cristallo, possibile osservare uninteressante bosco ripario con Ontanobianco.
PARTENZA In val dAnsiei (stradaAuronzo-Misurina), presso lalbergoCristallo (m. 1368)
ARRIVO Rifugio Vandelli (m. 1928)
TEMPO DI CAMMINO 2 ore (soloandata)
DISLIVELLO 600 metri circaSEGNAVIA CAI n. 217.
DIFFICOLT Nessuna.
BREVE DESCRIZIONESi prende la stradina forestale di fronte al-lalbergo Cristallo (segnavia 217-209) ma lasi abbandona quasi subito deviando a sini-stra (sud) seguendo solo il segnavia 217. Sipercorre dapprima una stradina forestale,in lieve discesa, allinterno di un bel boscodominato dallAbete biancoe poi si inizia asalire sul sentiero che si inerpica sul versanteora occupato anche da bei nuclei di Fag-gio. Man mano che si sale il bosco si tran-sita anche tra boscaglie di Pino mugoepoi, nellultimo tratto, su un versante menoaspro, si tocca anche un luminoso Larici-cembreto(ricco di erbe lussureggianti edi salici arbustivi) che prelude allarrivo al
Rifugio posto in una stupenda conca tipi-camente dolomitica.
ITINERARIO 1ALLE PENDICIDEL FALORIA
una bella traversata che si snodaalle pendici delle balze rupestri del
Faloria, sul lato orientale della Concadi Cortina dAmpezzo. In successio-ne, si attraversano un bosco di Abeterosso, una tipica boscaglia di Pinomugo, un luminoso Laricetoe poiun estesa pineta di Pino silvestre.
PARTENZA Sulla stradaCortina-Passo Tre Croci, un paiodi chilometri prima di giungere
al passo (a quota m. 1630 circa)ARRIVO Zuel (frazione di Cortina,m. 1150 circa).
TEMPO DI CAMMINO 4 ore(tutta la traversata).
DISLIVELLO Circa 100 metri insalita e poi 600 in discesa.
SEGNAVIA CAI n. 206, brevetratto sul 210 e poi lunga discesasul 220.
DIFFICOLT Attenzioneallorientamento nel tratto indiscesa per i numerosi bivi.
BREVE DESCRIZIONEDal punto di partenza, si prende ilsegnavia 206 e si scende brevementeper oltrepassare un ruscello (torren-te Bigontina) e poi si sale moderata-mente percorrendo una lunga traver-
sata (dapprima nella Peccetae poinella Mugheta) che corre in mezzacosta sotto le balze del Faloria. Giuntinei pressi del passaggio della funivia,si scende brevemente, si percorre unbreve tratto sul n. 210 e si devia a si-nistra (sud) imboccando il segnavia220. Si transita lungamente sotto unLaricetoe poi si prende una stradinaforestale che, lungamente allinternodi una Pineta a Pino Silvestre, scen-de no a Zuel.
136 PICCOLA GUIDA PER RICONOSCERE 100 FIORI DEI BOSCHI E DELLE SIEPI DEL VENETO
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
138/145
137
ITINERARIO 3TRA LE CINQUETORRIED IL PASSO GIAU
una traversata, abbastanza lunga ed artico-lata, che snodandosi sui anchi nord-orientali
delle Cinque Torri e del Nuvolau permette diattraversare in successione notevoli forma-zioni forestali: Peccete, Larici-cembrete,Mughete, ancora Larici-cembrete e poiMughete ed infine tipiche Ontanete adOntano verde.
PARTENZA Sulla strada tra Cortina edil Passo Falzarego, circa tre Km a valle delPasso (a quota m. 1890 circa)
ARRIVO Poco pi a valle del Passo Giau (aquota m. 2000 circa).
TEMPO DI CAMMINO Circa 5 ore (tutta latraversata)
DISLIVELLO Circa 550 metri in salita e 300in discesa (molti saliscendi)
SEGNAVIA CAI n. 443 (ma solo tra ilRifugio Cinque Torri ed il Passo Giau).
DIFFICOLT Necessaria abitudine a
sentieri di montagna.
BREVE DESCRIZIONEUn bivio, presso un tornante della strada chesale al Falzarego, porta in poche centinaia dimetri al Rif. Bain de Dones. Di qui si imboccaun sentiero (verso est) che percorre, dapprimapianeggiante e poi in lieve salita un tto bo-sco di Abete rosso(con Ontani verdi e Salici).Dopo una mezzoretta di cammino si sbucasulla strada che sale al Rifugio Cinque Torri e
si segue questa (ora in un bosco di Larice ePino cembrocon talora presenza di Ontanoverde). Giunti al Rifugio, si prende il segnavian. 443 che compie un lungo percorso serpeg-giante sotto alle balze rupestri delle pareti delNuvolau (dapprima nella Mugheta, poi anco-ra tra Laricie Cembrie inne nuovamentenella Mugheta) no ad arrivare al Passo Giau.Di qui si scende sul versante nord (sul latodestro della strada est) camminando nei
pressi di belle Ontanete con Ontanoverden nelle vicinanze della Casera Giau.
ITINERARIO 4ALLE PENDICI DELLACRODA ROSSA
Itinerario abbastanza lungo ed articolatoma facile a seguirsi che, transitando in un
superbo ambiente dolomitico, permette ditransitare allinterno di magniche forma-zioni boschive tipicamente alpine.
PARTENZA Localit Lago bianco, sullastrada Cortina-Podestagno-Cima banche(a quota m. 1512)
ARRIVO S.Uberto (Podestagno) a quotam. 1450 circa.
TEMPO DI CAMMINO 5 ore (tutta latraversata)
DISLIVELLO 600 in salita e 700 indiscesa.
SEGNAVIA Segnavia n. 8 (solo nellaprima parte)
DIFFICOLT Nessuna, ma serveattenzione nella discesa ai numerosi bivii.
BREVE DESCRIZIONE
Dal punto di partenza, si prende una stradi-na forestale che compie un tornante e poidapprima traversa lungamente un versante(in un bosco dove si alternano PecceteePinete) per andare poi nel fondovalle diuna lunga e dolce valletta (dapprima in unaMughetae poi in una aperta Larici-cem-breta). Giunti alla Forcella Lerosa (m. 2020),si scende sul versante opposto (preferibileil sentiero) dapprima ancora in mezzo aiLaricied ai Pini cembrie poi, nella partepi bassa, ritornando allinterno del boscodi Abete rosso. Giunti ad un bivio sul fon-dovalle (presso il Rifugio Ra Stua, m. 1688),si discende verso sud-est ma si lascia lastradina forestale e si imbocca un sentieroche corre a mezzacosta nel bosco ancoradominato dallAbete rossono a raggiun-gere il Cason de Antrulles. Lo si oltrepassa,si transita sempre nel bosco (ora con moltoAbete bianco) e si scende presso la locali-
t S.Uberto, arrivando nella strada statalepoco sopra la localit Podestagno.
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
139/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
140/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
141/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
142/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
143/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
144/145
-
8/13/2019 Guida Per Riconoscere 100 Fiori Dei Boschi Del Veneto
145/145