guida ristoranti piacentini

192
Guida ai Ristoranti Certificati Cucina Tradizionale Piacentina - 2006 / 2007 -

Upload: alessandro-maggi

Post on 07-Mar-2016

303 views

Category:

Documents


43 download

DESCRIPTION

guida ristoranti piacentini

TRANSCRIPT

Page 1: guida ristoranti piacentini

Guidaai Ristoranti Certificati

Cucina TradizionalePiacentina

- 2006 / 2007 -

Page 2: guida ristoranti piacentini

La Guida ai Ristoranti Certificati CucinaTradizionale Piacentina rappresenta un utilestrumento di conoscenza di quello che il nostroterritorio offre dal punto di vista gastronomico.Camera di Commercio, Fipe (FederazioneItaliana Pubblici Esercizi) ed Unione Commer-cianti di Piacenza intendono, attraverso questostrumento, svelare a turisti e visitatori il gustodi Piacenza.L’intero territorio piacentino è sicuramenteun ricco giacimento gastronomico con prodottidi grande pregio, alcuni conosciuti, altri quasidimenticati, eppure tutti potenzialmentetrainanti per le moderne forme di turismo.Le secolari tradizioni enogastronomichepiacentine si mantengono in vita anche grazieai ristoranti, alle trattorie ed osterie locali;alcuni di questi hanno conseguito prestigiosiriconoscimenti nazionali ed internazionalistabilendosi nelle migliori guide enogastro-nomiche; altri sono più conosciuti dallapopolazione del territorio e quindi pocoaccessibili a chi voglia fare del Piacentino lapropria meta turistica.In questo volume viene presentata unaselezione dei ristoranti, trattorie e osterie chehanno inserito in menu le pietanze, e i vini,delle tradizione piacentina: prodotti tipici eantiche ricette locali che fanno parte dellastoria e della cultura del Piacentino.A corredo della Guida sono stati inseritiquattro “Racconti d’Osteria” del giornalistaGiorgio Lambri; ironici, sarcastici, realistici,delineano personaggi, accadimenti, discorsi ealcune usanze che potrebbero accadere nelleclassiche osterie piacentine.Infine, dopo una veloce segnalazione, suddivisaper comune di appartenenza, di tutti iristoranti, le trattorie, e pizzerie di Piacenzae provincia, sono state riservate alcune pagineper la descrizione del “paniere dei prodottienogastronomici piacentini”. In questa sedesono state tratteggiate le principali caratte-ristiche dei vini Doc Colli Piacentini, deiSalumi tipici piacentini Dop e dei due formaggia Dop della provincia di Piacenza. E’ statoquindi riportato un elenco esaustivo deiprodotti tradizionali riconosciuti di Piacenzae provincia.

Page 3: guida ristoranti piacentini
Page 4: guida ristoranti piacentini

Autori:

Valentina Bernardelli e Luigi Franchiper i testi dei ristoranti certificati cucina tradizionale piacentina

Giorgio Lambriper i racconti d’osteria

Coordinamento editoriale,progetto grafico e impaginazione:

Valdà Consulting

Stampa:

Grafiche Lama

Per richiedere copia del volume rivolgersi a:

Unione Commercianti di PiacenzaStrada Bobbiese, 2 - 29100 PiacenzaTel. 0523 461811 - Fax 0523 [email protected]

© 2006, CCIAA, FIPE, Unione Commercianti di Piacenza

Page 5: guida ristoranti piacentini

Guidaai Ristoranti Certificati

Cucina TradizionalePiacentina

- 2006 / 2007 -

Page 6: guida ristoranti piacentini
Page 7: guida ristoranti piacentini

5

I turisti nel Piacentino aumentano. I dati più recenti diffusi dalla Provinciaparlano di oltre 600 mila presenze nel corso del 2005; nel 1999 erano pocopiù della metà, circa 350 mila.Una evoluzione dovuta da un lato a un modello di turista che privilegia itrasferimenti di piccolo e medio raggio, dall’altro ad un territorio chelavora costantemente per promuoversi, per far sapere al turista chePiacenza, con tutto il suo variegato territorio, è città d’arte, è Po, ècircuito di castelli, è Appennino, è enogastronomia di qualità.Tutto questo si trova su una percorrenza largamente frequentata e chegravita sul bacino del Milanese.Proprio dal Milanese, già da anni, si guarda a Piacenza e alle sue vallicome nuova meta del lifestyle di provincia. Guardano al nostro modo divivere ancora rilassato, guardano al nostro stile ricercato ancorchériservato, guardano alle nostre campagne e colline ancora verdi eincontaminate e costellate di gioielli dell’arte e della cultura, ma soprattuttoamano, quando arrivano qui, scovare piccole osterie, grandi ristoranti,serene trattorie.Raramente sbagliano perché il passaparola è forse uno dei migliori metodidi trasmissione delle informazioni.Sappiamo per certo però che quando trovano una buona guida la tengonoin grande conto, analizzano e verificano i contenuti, apprezzano i suggeri-menti e i consigli che contiene, soprattutto se si tratta di provare antichisapori.E, tutto dedicato ai sapori di una volta, è questo lavoro: elegante nellasua veste grafica, utile ed esaustivo nei contenuti. Il territorio piacentinovanta una ricca gastronomia che va dai cibi poveri che un tempo potevanoessere alla portata di tutti, su su fino alle pietanze che solo una ricca tavolanei giorni di festa poteva permettersi.I nostri ristoratori conoscono il valore di queste ricette che vengonotramandate da generazioni, ne sono gelosi e a ragione; inoltre, così facendo,mantengono saldi alcuni gusti che altrimenti rischierebbero di andareperduti.Questo volume, oltre ad essere un omaggio al loro lavoro, consente -piacentino oppure no - di conoscere e sperimentare il nostro stile alimentareche, per tanti aspetti, non trova eguali in alcuna regione.

Giuseppe ParentiPresidente Camera di Commercio,

Artigianato e Agricoltura di Piacenza

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 8: guida ristoranti piacentini
Page 9: guida ristoranti piacentini

7

Marco SaviniPresidente Federazione Italiana Pubblici Esercizi

di Piacenza

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

La prima edizione della guida ai ristoranti certificati “Cucina TradizionalePiacentina” riscosse un notevole successo, sia in termini di adesione alcircuito da parte dei ristoratori, sia per quanto riguarda la richiesta dellaGuida da parte del pubblico.Nella successiva edizione, elaborata per il 2004/2005, le aziende dellaristorazione tradizionale passarono da 57 a 75 e le Guide andarono esauritein poco tempo; in questo 2006 i ristoranti segnalati sono diventati 86 eabbiamo già ricevuto molte richieste del volumetto che le descrive.Un atteggiamento dovuto alla maggiore sensibilità dei ristoratori verso lapromozione del territorio, ma anche alla più accentuata volontà delconsumatore di ritrovare sapori, tradizioni e cultura locale. Tantiristoratori, sicuramente attenti ai bisogni del consumatore, hanno ritoccatoi propri menu in favore di pietanze della tradizione.Di questi tempi mi pare di notare nel mondo della ristorazione una tendenzaalla specializzazione: è palese infatti una crescita esponenziale del numerodei ristoranti etnici, spagnoli e messicani, giapponesi e tailandesi, che sisono diffusi anche nel Piacentino; ma, a fronte di questo atteggiamento,notiamo anche che trattorie, osterie e altre aziende della ristorazione sistanno dando da fare per recuperare la gastronomia che ci contraddistingue.Di più, cresce anche il numero dei bar che propongono, alla voce “piccolacucina”, picula ‘d cavall o una fetta di tast.Un fenomeno riconducibile al sempre crescente attaccamento ai valoridella tradizione in questa epoca di veloce globalizzazione.Ovviamente c’è spazio per tutti, anzi, guai se non ci fosse.Sta di fatto che, nelle pagine che seguono, abbiamo voluto rendere untributo alla cucina originaria del nostro territorio, una cucina ricca dimaterie prime di qualità ricavate dall’agricoltura e dall’artigianatoalimentare che caratterizza le nostre terre.I ristoratori che trasformano questi prodotti salvaguardano non solo lagastronomia ma anche la nostra cultura, garantiscono continuità allanostra memoria e, se si vuole guardare al lato meramente pratico, rafforzanoil valore economico di tutto il processo che parte dai frutti della terra finoad arrivare in tavola.

Page 10: guida ristoranti piacentini
Page 11: guida ristoranti piacentini

9

Francesco MeazzaPresidente Unione Commercianti di Piacenza

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Oggi è diventata una terminologia di dominio comune: assaggiare - o bere- il territorio; significa che l’approccio allo sviluppo della conoscenza deiterritori, nella stragrande maggioranza dei casi, passa attraverso laconoscenza delle tipicità enogastronomiche locali.I consumatori hanno abbandonato quei binomi che “funzionavano” unavolta: ostriche-champagne, cappelletti-lambrusco e così via; ma hannoabbandonato anche la tendenza a unificare sotto la voce “Emilia-Romagnauguale tortellini con la panna”. I turisti che arrivano a Piacenza sannoche la nostra gastronomia è ricca e versatile; spesso si sono informatipresso amici, leggendo articoli o recensioni di ristoranti; sanno tutto deinostri salumi e tortelli, sanno con quale vino vorrebbero abbinarli o,meglio ancora, sanno quale ristoratore consiglierà loro il miglioreabbinamento.E’ una soddisfazione sapere che a questo atteggiamento abbiamo contribuitoanche noi, in sinergia con tutto il territorio piacentino. Ed è unasoddisfazione sapere che questa nostra Guida, attraverso la capillarediffusione che operiamo, sta contribuendo a rendere veramente appetibileil nostro territorio.E’ con questo spirito che, nel 2003, abbiamo fortemente voluto realizzarela prima Guida ai ristoranti Certificati Cucina Tradizionale Piacentina:eravamo convinti - e lo siamo tuttora - che le zone turistiche vengonoricordate oltre che per le bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche,anche per il buon bere e l’ottimo mangiare. E’ con questo spirito cheriproponiamo, per la terza volta, l’iniziativa.I nostri ristoratori possono diventare, con le loro grandi pietanze, promotoridel territorio.Noi, consci di tale ricchezza, abbiamo voluto promuovere i nostri ristoratori,valorizzarli e rendere il giusto onore al loro lavoro.Contemporaneamente abbiamo voluto inserire, in un’altra sezione dellaGuida, anche tutti quei ristoratori che, pur non dedicandosi alla cucinatradizionale, contribuiscono ugualmente a rendere accogliente il nostroterritorio.Abbiamo cercato di dare anche indicazioni utili per sapersi destreggiaretra i nostri prodotti Dop, Igp, Doc e tradizionali; ci è sembrato utile edesaustivo per chi approccia per la prima volta il Piacentino.Ugualmente, i racconti d’osteria di Giorgio Lambri possono essere utiliper capire alcuni tratti - il sarcasmo, la pacatezza, la riservatezza - checontraddistinguono le genti piacentine.

Page 12: guida ristoranti piacentini
Page 13: guida ristoranti piacentini

11

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Terza edizione della Guida, onore alla tipicità

Siamo giunti alla terza edizione della Guida ai Ristoranti Certificati CucinaTradizionale Piacentina. Il lavoro fin qui svolto è stato un crescendo disoddisfazioni per noi e il risultato ha destato grande interesse, in alcunicasi suscitato competizione, in altre regioni e province, tra altre associazionie circuiti.

Perché la Guida?Perché con tutto il parlare che si fa di promozione e tutela dei valori edelle tradizioni - anche gastronomiche - di territorio, fino ad oggi benpoche realtà hanno potuto affermare di avere costruito una “guida” allagastronomia tipica locale.In questa guida si raccontano i cibi della tradizione piacentina passandoattraverso i loro creatori; passando attraverso chi sta in sala ed in cucina,chi sceglie e seleziona i prodotti, chi li utilizza per creare le pietanze deitempi andati e chi li utilizza per elaborare rivisitazioni; passando attraversogli ambienti che li ospitano.Con questa terza edizione diamo continuità ad un progetto che intendesostenere la tradizione gastronomica piacentina. Riteniamo che sia unodegli elementi di attrazione turistica verso il nostro territorio econtemporaneamente uno strumento di informazione per i Piacentini,riguardo alla loro storia culinaria.

Come è nato il progetto?Nel 2002 Fipe - Confcommercio nazionale lanciò una proposta per lacertificazione dei ristoranti tipici di ogni territorio; noi abbiamo accoltoimmediatamente la proposta e, a distanza di neanche un anno, nel giugno2003, siamo usciti con la prima Guida ai Ristoranti certificati CucinaTradizionale Piacentina; in quell’anno furono 57 i ristoranti certificatie descritti in guida.

RIS

TO

RA

NT

ECE

RTIFICATO CUCINA TRADIZIONALE

PIA

CE

NT

INA

- 2006 / 2007 -

PROVINCIALE

Federazione ItalianaPubblici Esercizi

Page 14: guida ristoranti piacentini

12

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

La seconda edizione - relativa all’annata 2004/2005 - ha assistito ad unconsiderevole aumento dei ristoranti segnalati in guida, che erano diventatiaddirittura 75.Con questa edizione abbiamo superato ogni più rosea aspettativa: abbiamocertificato ben 86 tra ristoranti, trattorie ed osterie e, come nelle precedentiedizioni, siamo stati costretti ad escludere alcuni dei candidati.

Cosa significa essere Ristorante certificato Cucina Tradizionale Piacentina?Come si vedrà, unico filo conduttore di questa Guida è la tradizionegastronomica locale quindi non ci si stupisca se accanto al grande ristoranteblasonato appare la semplicissima trattoria di campagna o la tipica“osteriaccia” con il menu scritto a mano ogni mattina.Anzi, la compresenza di differenti livelli di ristorazione sta a confermareil forte radicamento delle tradizioni gastronomiche nel nostro territorio;tradizioni che vengono affrontate con stili e approcci differenti maugualmente di grande valore.Sta di fatto che gli elementi essenziali al fine del raggiungimento dellacertificazione sono stati:-mun menu in cui trovi posto una buona scelta dei piatti e dei prodotti

tipici della tradizione gastronomica locale;-muna carta dei vini in cui siano adeguatamente rappresentate le etichette

dei produttori del territorio.

Come abbiamo proceduto?Sono state inviate le schede di adesione al progetto ai possessori di licenzaper l’attività di ristorazione, circa 650 in tutta la provincia. Un discretonumero di questi ha inviato la documentazione richiesta alla commissionepreposta, che ha stabilito gli imprescindibili criteri per l’ingresso nel clubdegli “eletti”.Tra le condizioni indispensabili per entrare a far parte della “Guida aiRistoranti Certificati Cucina Tradizionale Piacentina” ci sono il possessodi una carta dei piatti e dei vini, una preponderante presenza di piattidella tradizione piacentina in grado di completare un intero menu(dall’antipasto al dolce, vini compresi), un’esplicita vocazione alla tradizionedenotata dalla preparazione dei piatti eseguita “in casa”, l’accoglienzadell’ambiente e la cordialità verso gli ospiti.

La presentazione dei ristoranti in Guida.La schede di ogni singolo esercizio presenta velocemente i servizi che illocale mette a disposizione dei clienti e a dà un’idea del costo di un tipicopasto piacentino, vini esclusi. Ogni ristorante viene anche descrittoattraverso un breve testo, che fa riferimento alla storia, alla struttura eai proprietari del locale.

Page 15: guida ristoranti piacentini

13

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Con questa terza edizione abbiamo pensato di modificare leggermente lascheda di ogni ristorante, per raccogliere una ricetta, un suggerimento,un consiglio da parte di chi è depositario di un sapere così importantecome le ricette della gastronomia locale; persone che cucinano tutti i giorni,che raccolgono complimenti o commenti, che percepiscono i cambiamentidi gusto, che sono in grado di elaborare modifiche, anche minime, perottenere miglioramenti.Ogni ristorante ci ha concesso qualche frammento del suo sapere a voltecon estrema precisione, altre volte con indicazioni più sommarie - perchécon la pratica assidua raramente si pesano e si dosano gli ingredienti - masempre con grande generosità. E così veniamo a sapere come si fa un buonbrodo, come si toglie il sentore di selvatico dalla cacciagione, come siprepara un buon sugo, un buon battuto, una buona polenta e addiritturacome si fanno lievitare alcuni grani. Alcuni ristoratori ci hanno suggeritoil metodo migliore per eseguire pietanze tipiche, altri ci hanno suggeritogustose varianti, o originali creazioni.In questo modo la nostra guida si è arricchita di suggerimenti utili maanche dei tratti che meglio identificano chi cucina per noi. Particolari sucui ci piace soffermarci; particolari che intrigano i turisti e i Piacentinistessi; particolari che, sicuramente, susciteranno discussioni costruttiveche già pregustiamo.

Ogni ristorante segnalato in guida esporrà una vetrofania con il logo“Ristorante Certificato Cucina Tradizionale piacentina 2006-2007” checonsente una immediata identificazione della proposta gastronomica dellocale.

A corredo della Guida vera e propria abbiamo inserito nel volume, perintrigare i nostri lettori, quattro “Racconti d’Osteria” del giornalista Gior-gio Lambri, non propriamente piacentino ma alquanto “piacentinizzato”.Ironici, sarcastici, realistici, delineano personaggi, accadimenti, discorsie alcune usanze che potrebbero accadere nelle classiche osterie piacentine.Ovviamente sono racconti di fantasia - in alcuni casi un po’ noir - e ogniriferimento a persone, luoghi, fatti è puramente casuale. Ci sono piaciutisubito per la loro immediatezza e perché, intanto che li leggiamo, cipossiamo immaginare i personaggi descritti e le situazioni in atto, tantosono vivide le descrizioni.L’osteria è il filo conduttore di questi racconti, si parla dei proprietari,si parla di gente che in osteria è capitata per caso o che l’osteria la frequentaassiduamente e per questo ci è piaciuto chiamarli “racconti di osteria”.Forse, da questo momento, diventerà un genere a sé stante. Ce lo auguriamo,come auguriamo una buona lettura a chiunque prenderà in mano questaGuida.

Page 16: guida ristoranti piacentini
Page 17: guida ristoranti piacentini

15

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

GUIDA ALLA LETTURAQuesta è una sintetica guida alla lettura del volume così da facilitarne l’utilizzo

e individuare agevolmente tutte le informazioni contenute

Qui di seguito compaiono 86 schede relative ai ristoranti certificatiCucina Tradizionale Piacentina secondo il seguente criterio:-mquelli che si trovano all’interno del comune di Piacenza, in ordine

alfabetico per nome del ristorante;-mquelli che si trovano in provincia di Piacenza e, in questo caso, è stato

seguito l’ordine alfabetico dei vari comuni;-mquando, all’interno di un singolo comune, compaiono più Ristoranti

Certificati Cucina Tradizionale Piacentina è stato ugualmente utilizzatol’ordine alfabetico per nome del ristorante.

Ogni scheda contiene le seguenti informazioni:-mnome del locale;-mnome della persona che sovrintende alla sala (o delle persone che

sovrintendono se sono più di una);-mnome della persona che sovrintende alla cucina (o delle persone che

sovrintendono se sono più di una);-mnumero di telefono; di fax quando compare; se attivi sono stati segnalati

anche il sito web e la e-mail;-morari di apertura;-mgiorno o giorni di chiusura;-mperiodi di ferie;-mil numero medio dei coperti;-mil prezzo medio di un pasto - esclusi i vini -;-mle carte di credito che vengono accettate nel locale;-mi piatti della tradizione piacentina che, nei limiti della disponibilità di

stagione e di prodotto, sono in genere inseriti nel menu;-muna sintetica descrizione del tipo di locale, di cucina e di clientela;-mun suggerimento, un consiglio, una veloce ricetta che, ovviamente, si

pratica nel ristorante.

Alle schede dei ristoranti certificati abbiamo fatto seguire quattro raccontidel giornalista Giorgio Lambri; si tratta di racconti che abbiamo definito“d’osteria” perché è quest’ultima il filo conduttore che li lega sia allaguida che alle tradizioni piacentine.

Page 18: guida ristoranti piacentini

16

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Segue una veloce carrellata, suddivisa per comune di appartenenza, ditutti i ristoranti, le trattorie, osterie e pizzerie di Piacenza e provincia.In questo caso, dopo il nome del locale, sono stati indicati solo indirizzoe numero di telefono.

Infine, per gli appassionati di tipicità, sono state riservate alcune paginedi questo volume alla descrizione del “paniere dei prodotti enogastronomicipiacentini”. In questa sede sono state tratteggiate le principali caratteristichedei vini Doc Colli Piacentini, dei Salumi tipici piacentini Dop e dei dueformaggi a Dop della provincia di Piacenza. E’ stato quindi riportato unelenco esaustivo dei prodotti tradizionali riconosciuti di Piacenza eprovincia.

Aggiungiamo infine che, in questa edizione, per la prima volta abbiamoallegato una cartoguida che indica la posizione dei ristoranti segnalati. Ciè sembrato utile soprattutto per i tanti turisti che non conoscono bene lenostre vallate. Certamente, non saranno indicate con esattezza tutte lestrade e stradine, non ci saranno dettagli esaustivi ma si potrà averealmeno un’idea concreta delle distanze da percorrere per raggiungerel’una o l’altra località.

Page 19: guida ristoranti piacentini

17

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Nota degli autori

Inizialmente volevamo uniformare tutti i termini relativi a piatti, pietanzee prodotti che compaiono in Guida. In seguito abbiamo pensato cheun’operazione del genere, soprattutto in una Guida che parla di tipicitàlocali, impoverisse il nostro lavoro. Sicuramente sarebbe stato più comodoma non avrebbe dato l’idea delle grande varietà e ricchezza dellagastronomia piacentina.Facciamo un esempio, per definire un prodotto che ha, pressappoco, lemedesime basi abbiamo usato più lezioni: chisolini, torta fritta, gnoccofritto, pasta fritta e oseremmo accostarvi anche la burtleina.Abbiamo scelto di utilizzare il termine che ha usato il ristoratore perchéa nomi diversi spesso corrispondono prodotti diversi, a volte in manierapiù palese, altre volte in modo quasi impercettibile. Possono cambiare iformati, gli ingredienti, i dosaggi degli ingredienti, i metodi di cottura, itempi di preparazione. Non dimentichiamo che la provincia di Piacenzaè vasta e morfologicamente molto diversificata, si passa infatti dalla Bassache degrada sul Po all’Appennino, e ovviamente che ingredienti utilizzatiin montagna - secondo la tradizione locale - saranno diversi da quelli dipianura anche se l’idea di base è la medesima.I chisolini, la torta fritta, lo gnocco fritto, la pasta fritta e la burtleinahanno tutti questa idea di base: farina, acqua, un grasso per la cotturae, in alcuni casi, lievito; si mangiano da soli o in accompagnamento aisalumi, ai formaggi o ricoperti di zucchero o di marmellata.C’è chi li arricchisce, con uova o cipolle, e c’è chi preferisce il “modellobase”.Il medesimo discorso si può applicare a diversi altri prodotti, dai tortelli,ai brasati.Forse, per avere la perfetta padronanza della cucina del territorio, è beneavere presenti anche queste differenze.

Page 20: guida ristoranti piacentini
Page 21: guida ristoranti piacentini

19

Third Edition of the Guide, in honour ofspecialities

We have reached the third edition of the Guide to Certified RestaurantsTraditional Cuisine of Piacenza. The job done so far has been verysatisfying for us and the result has awoken a lot of interest, sometimescompetion in other regions and provinces, among associations and circuits.

Why?Because in spite of a widespread talking about promotion and protectionof local values and traditions - gastronomic traditions also - only few placescan claim to have made a “guide” to the typical local gastronomy up to now.This guide is about traditional eating and drinking in Piacenza goingthrough its own makers; through those who work in the dining room andin the kitchen, those who choose and select products, use them to preparedishes of the past and revisit them; going through places which house it all.With this third edition we continue a project that intends to support thegastronomic tradition of Piacenza. We believe the guide can give rise tothe touristic appeal of our territory and become at the same time a preciuossource of information for people living in Piacenza about their culinaryhistory.

How did this project start?In 2002 Fipe - General Federation of National Trade made a proposal inorder to certify typical restaurants of each territory; we agreed to itimmediately and, at a distance of about a year, in June 2003, we releasedthe first Guide to Certified Restaurants Traditional Cuisine of Piacenza;57 restaurants were certified and described in the guide that year.The second edition - covering the period 2004/2005 - saw a considerable

GUIDE TO CERTIFIED RESTAURANTS TRADITIONAL CUISINE OF PIACENZA

RIS

TO

RA

NT

ECE

RTIFICATO CUCINA TRADIZIONALE

PIA

CE

NT

INA

- 2006 / 2007 -

PROVINCIALE

Federazione ItalianaPubblici Esercizi

Page 22: guida ristoranti piacentini

20

rise in the amount of mentioned restaurants which became even 75.With this edition we have gone beyond all expectations: we certified 86among restaurants, trattorias, osterias and, as in previous editions, wehad to leave some applicants out.

What does the designation Certified Restaurants Traditional Cuisineof Piacenza mean?As you will see, the thread running through this guide is the localgastronomic tradition so there is no surprise if beside a fashionable toprestaurant appears an unsophisticated small country restaurant with amenu which is written every morning in longhand.On the contrary the simultaneous presence of different levels of cateringconfirms strong rooted gastronomic traditions in our territory; traditionsthat deal with various styles and approaches but equally of great worth.It is a fact that, in order to obtain the certification, we considered theseessential requirements:-mmenu with a good selection of typical dishes and products of the local

gastronomic tradition-mwine list that adequatly represents local vine-growers’ labels

How did we proceed?We sent the agreement forms for this project to those who own a licenceto carry on catering, around 650 in the whole province. A fair amount ofthem provided the committee in charge of the assessment with the necessarydocumentation stated by strict criteria to enter “the elects’ club”.Among the essential requirements to be a member of the “Guide to CertifiedRestaurants Traditional Cuisine of Piacenza” we demanded the possessionof a menu and a wine list, a prevalent presence of traditional dishes ofPiacenza covering a whole menu (from starters to dessert, inclusive ofwines), an explicit vocation for tradition supported by home cooking, bygood reception and kindness to the guests.

Presentation of the restaurants in the GuideThe profile of every single restaurant presents briefly the service atcustomers’ disposal and gives a general idea about the cost of a typicalmeal of Piacenza, wines excepted.Each restaurant is described by a short text referring to history, to premisesand owners of the catering business.With this third edition we have changed slightly the profile of eachrestaurant to receive a recipe, a suggestion, a tip from those who are

GUIDE TO CERTIFIED RESTAURANTS TRADITIONAL CUISINE OF PIACENZA

Page 23: guida ristoranti piacentini

21

guardians of an important knowledge such as the recipes of localgastronomy; people who cook every day, who gather compliments orcomments, who perceive changes in taste, who can invent adjustments,even very small, to improve.Each restaurant gave us a little of its knowledge, sometimes with greatprecision, some other times with summary directions – because thanks toa constant practice they rarely weight out the ingredients – but alwayswith great generosity. So we have learnt how to brew a good stock, howto take off the gamy smell from meat, how to prepare a good sauce, a goodbattuto, a good polenta and even how to leaven certain kind of wheat.Some restaurants recommended us the best method to cook typical dishes,others suggested us tasty variations or original creations.In this way our guide has been enriched by useful suggestions and also byfeatures that identify better who cook for us. Details that we like to dwellupon; details that arouse the interest of tourists and also of people fromPiacenza; details that surely will provoke constructive discussions we arelooking forward to.

Each restaurant mentioned in the guide will put out a label with the logo“Certified Restaurants Traditional Cuisine of Piacenza 2006” that allowsan immediate identification of the gastronomic offer of the place.

Along with the sheer guide, in order to intrigue our readers, we haveinserted in the volume four “Osteria’s Short Stories” by the journalistGiorgio Lambri, not really born in Piacenza, but very familiar withPiacenza and its environs.Ironic, sarcastic, realistic, they sketch out characters, facts, conversationsand some customs which may occur in classic osterias of Piacenza. Theyare obviuosly fiction stories – sometimes a bit noir – and any referenceto people, places and facts is totally casual. We have appreciated them atonce for their directness and because the descriptions are so vivid that byreading them we can imagine the depicted characters and the situationsunder way.The osteria is the thread running through these short stories; they talkabout owners, they talk about people who have ended up to osteria bychance or who regularly go there and that is why we decided to call them“Osteria’s Short Stories”. From now on it might become an autonomousgenre. We hope so as we wish good reading to anyone who will take thisguide.

GUIDE TO CERTIFIED RESTAURANTS TRADITIONAL CUISINE OF PIACENZA

Page 24: guida ristoranti piacentini
Page 25: guida ristoranti piacentini

23

GUIDELINES TO READINGThis is a brief guide to the volume in order to help readers to use it

and to identify easily any included information

In what follows there are 86 profiles of Certified Restaurants TraditionalCuisine of Piacenza arranged by this criterion:-mthose situated inside the commune of Piacenza in alphabetical order

by restaurant’s name-mthose situated in province of Piacenza and in this case we have followed

the alphabetical order by commune-mwhen more Certified Restaurants Traditional Cuisine of Piacenza are

situated inside the same commune, we have applied the alphabeticalorder by restaurant’s name

Each profile contains the following information:-mname of the eating establishment-mname of the person (or people) in charge of the dining room-mname of the person (or people) in charge of the kitchen-mtelephone number; fax if it appears; web site and e-mail if available-mopening time-mclosing day or days-mholiday period-maverage number of covers-maverage price of a meal - except wines --mcredit cards accepted by the restaurant-mtraditional dishes of Piacenza inserted in the menu within the limits of

season and product availability-ma brief description of the type of place, kitchen and customers-ma suggestion, a tip, a quick recipe which has been obviuosly practised

in the restaurant

Four short stories by the journalist Giorgio Lambri follow the certifiedrestaurants’ profiles; we have called them “of osteria” because osteria isthe thread running through these stories linking them both to the guideand to the traditions of Piacenza.

After that a quick roundup, arranged by commune, of all the restaurants,trattorias, osterias and pizzerias of Piacenza and its province. In this caseafter the eating establishment’s name we have reported only its addressand telephone number.

GUIDE TO CERTIFIED RESTAURANTS TRADITIONAL CUISINE OF PIACENZA

Page 26: guida ristoranti piacentini

24

In the end, for specialities-lovers, we have dedicated some pages todescribing the “basket of food-and-wine products of Piacenza”. We haveoutlined the main traits of wines Doc Colli Piacentini, of typical SalumiPiacentini Dop and two kinds of cheese Dop of Piacenza area. Then wehave reported an exhaustive list of traditional products coming fromPiacenza and its province.

GUIDE TO CERTIFIED RESTAURANTS TRADITIONAL CUISINE OF PIACENZA

Page 27: guida ristoranti piacentini

I Ristoranti CertificatiCucina Tradizionale

Piacentina

Page 28: guida ristoranti piacentini
Page 29: guida ristoranti piacentini

PIACENZA

27

ANTICA TRATTORIA DELL’ANGELO

Indirizzo: Via Tibini, 14 - Piacenza

In sala: Silvana Scalia

In cucina: Carlo Pastore

Telefono: 0523 326739

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: mercoledì

Periodo di ferie: agosto

Numero di coperti: 50

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali tranne American Express

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, pisarei efaso’, tortelli, chicche della nonna, piccola di cavallo con polenta, stracottodi asinina, cavallo crudo, crostate, sbrisolona, semifreddo al croccantino,torta dell’angelo (con creme di cioccolato e nocciola).

Un baluardo dei vecchi “mangiari” piacentini in una vecchia, rusticaosteria; tavoli pesanti, travi a vista, tovagliato semplice e scudlein - loscodellino di maiolica bianca che i Piacentini usano per bere il vino rosso- sempre in tavola. L’ha voluta mantenere così, come era una volta, laproprietaria, Silvana Scalia, signora gentile, spiritosa e decisamente solida;ed ha indovinato. La trattoria dell’Angelo infatti è una meta per gli amantidei grandi primi piacentini; per la carne di cavallo e di asina fatte propriocome consuetudine vuole.

Il consiglio di Carlo Pastore«Un buon sugo per i pisarei e faso’ si prepara con un soffritto con olio,sedano, carota, cipolla e un po’ d’aglio; vi si aggiunge un po’ di gras piste un bel pezzo di cotenna. A questo punto si gettano i fagioli - che sarannorimasti a bagno dalla sera precedente - si sfuma con un po’ di vino e siaggiungono i pelati. Si aggiusta di sale, si aggiunge un po’ di pepe ed èpronto».

Page 30: guida ristoranti piacentini

PIACENZA

28

OSTERIA DEL MORINO

Indirizzo: Strada Voltone Decca, 1/Strada Caorsana - Roncaglia - Piacenza

In sala: Caterina Bricchi, Alessandro Bruschi e Valeria Vincenzi

In cucina: Andrea e Maria Teresa Bricchi

Telefono: 0523 504101 - www.enotecadelmorino.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: sabato a mezzogiorno, domenica, lunedì sera (solo

Periodo di ferie: in agosto

Numero di coperti: 50

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 30

Carte di credito: le principali escluso American Express

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, tortelli,pisarei e faso’, anolini in brodo, crespelle con ricotta e basapret, stracottodi asinina, piccola di cavallo, tartara di cavallo, brasato di cinghiale alGutturnio, tast (tasca di vitello ripiena), busslan, zuccotto, crostate fattein casa.

Il Morino è un locale storico: si meritò questo nome grazie alla carnagionescura di un suo vecchio proprietario. Di quel tempo è rimasto il nome,oggi infatti i titolari sono giovani, vitali, entusiasti e hanno voluto così ilproprio ambiente, luminoso e gioioso, con particolari estremamente curati.Le pietanze che arrivano in tavola sono quelle della tradizione piacentina,magari reinterpretate ma da cui traspare una solida base; qualche piacevoleapporto arriva anche dalle vicine cucine reggiane e modenesi, come letigelle, che vengono portate in tavola ancora calde. Il bel menu cambiaa seconda della stagione, nella carta dei vini invece rimangono fermi igrandi classici piacentini e nazionali.

Il consiglio di Alessandro Bruschi«Il taglio migliore per preparare una buona tartara di cavallo è il magatello,molto magro. Bisogna preparare una vinagrette con limone, olio, sale,pepe e un po’ d’aglio; quando è ben amalgamata vi si incorpora la carnetagliata e battuta al coltello e si lascia il tutto per pochi minuti (perchéquesta carne si ossida velocemente) in frigorifero. Questa è la base, poisi possono aggiungere senape, un uovo, tabasco, salsa worchester, capperi,aceto balsamico, cipolle a piacere».

in estate)

Page 31: guida ristoranti piacentini

PIACENZA

29

OSTERIA LA SARACCA

Indirizzo: Via del Capitolo, 73/75 - Piacenza

In sala: Daniele e Alice Mazzuchelli

In cucina: Giovanni Sali

Telefono: 0523 612503 - Fax: 0523 612503

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: domenica

Periodo di ferie: la prima settimana di gennaio e la settimana di Ferragosto

Numero di coperti: 80 all’interno e 80 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 23

Carte di credito: Mastercard e Visa e Bancomat

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, torte salate,tortelli con burro e salvia, pisarei e faso’, anolini in brodo, coppa arrosto,filetto di cavallo, grigliate miste di carne, crostate e dolci al cucchiaio fattiin casa.

La Saracca è una delle storiche osterie di Piacenza; la nuova gestione, cheprosegue da nove anni, ha volutamente mantenuto questo aspetto dalocanda molto semplice, quasi spartana: niente fronzoli, fiori o preziosesuppellettili, solo muri colorati con tinte vivaci e allegre. In questo localemolto accogliente, che ha anche un gran bel giardino, durante la settimanasi servono pietanze che appartengono alla tradizione gastronomicapiacentina. Il mercoledì sera invece si organizzano serate a tema conpietanze tradizionali di altre regioni d’Italia e il giovedì sera solo risotti,di tutti i tipi.

Il consiglio di Alice Mazzuchelli«Abbiamo elaborato una torta al cioccolato che potessero mangiare anchei celiaci, quindi senza glutine, ma piace molto anche a chi non ha questaintolleranza. Occorrono 200 gr di cioccolato fondente da far sciogliere inpadella con 200 gr di burro; a parte si montano quattro albumi d’uovoe, separatamente, 4 rossi d’uovo. Si amalgamano tutti gli ingredienti e simettono in forno per 25 minuti a 200°C».

Page 32: guida ristoranti piacentini

PIACENZA

30

PICCOLO ROMA

Indirizzo: Via Cittadella, 14 - Piacenza

In sala: Piero Prati

In cucina: Carlo Rocca

Telefono: 0523 323201 - Fax: 0523 330548

www.grandealbergoroma.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: sabato e domenica sera

Periodo di ferie: in agosto

Numero di coperti: 80

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 40

Carte di credito: tutte

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini e gnoccofritto, anolini in brodo, tortelli con le code, stracotto di puledra alGutturnio, polenta e merluzzo, trippa alla piacentina, stricc, anguilla epescegatto fritti (solo su prenotazione), busslan con Malvasia.

In pieno centro storico di Piacenza, accanto alla nota piazza dei Cavalli,si trova il Grande Albergo Roma, da decenni meta di una elegante clientelainternazionale, di personalità del mondo dello spettacolo e di uominid’affari. Diretta emanazione del Grande Roma, è il suo ristorante, ilPiccolo Roma che si trova proprio accanto. Entrambi vengono gestitigrazie alla accorta regia dell’ingegnoso Piero Prati che spesso crea audaciaccostamenti di pietanze tradizionali con musiche jazz e soul. L’ambienteha i toni caldi e il sapore dell’alta società di una volta, dorata e spensierata.Nelle cucine, Carlo Rocca e la sua brigata creano le grandi portate dellatradizione e sperimentano nuovi sapori.

Il consiglio di Piero Prati«I segreti per fare le “orecchie di elefante”, le vere cotolette impanate:procurarsi la parte del carré di vitello che corrisponde alla costoletta elavorarla con il batticarne fino a che sia sottilissima; dopo il passaggionell’uovo, va impanata nel pane grattugiato che contiene una spolveratadi formaggio grana. Va cotta velocemente in olio bollente con una piccolaaggiunta di burro».

Page 33: guida ristoranti piacentini

PIACENZA

31

RISTORANTE BAR GIANPINO

Indirizzo: Via Emilia Parmense, 291 - Piacenza

In sala: Gaetano Badini

In cucina: Adele Nicolini

Telefono: 0523 504116 - Fax: 0523 504116

[email protected] - http://spazioinwind.libero.it/gianpino

Orari di apertura: 6,30 - 19,30 (su prenotazione rimane aperto anche a cena)

Giorno di chiusura: domenica (su prenotazione per gruppi rimane aperto)

Periodo di ferie: una settimana a gennaio e due settimane ad agosto

Numero di coperti: 100 (all’esterno si fa solo servizio bar)

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 20

Carte di credito: Visa, Mastercard, Bank Americard, Bancomat

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, pisarei efaso’, chicche della nonna, gnocchi, ravioli in brodo, tortelli alla piacentina,bolliti misti con mostarda, arrosti misti, selvaggina con polenta, merluzzoin umido con polenta, crostate fatte in casa, dolci al cucchiaio fatti incasa.

Gianpino venne aperto negli anni Quaranta. Poco fuori da Piacenza elungo la trafficata Via Emilia, era meta di chi dovesse viaggiare per lavoroe, già allora, gran parte delle pietanze preparate erano nel novero delletradizioni locali. Passano gli anni, le generazioni si avvicendano e oggi agestirlo c’è Gaetano Badini, alla terza generazione di ristoratori. In cucinala sua mamma, Adele Nicolini, prepara sì piatti tradizionali, ma anchediversi cibi senza tempo, come le classiche uova al tegamino; e chi le trovapiù? Inoltre il locale, al passo con i tempi, si è dotato di una attrezzatasala riunioni per garantire tutti i servizi necessari alla propria clientela.

Il consiglio di Adele Nicolini«Per fare bene il merluzzo in umido, bisogna lasciare il pezzo in acqua(fredda, cambiandola almeno tre volte) per 24 ore. Intanto che si preparaun soffritto con olio, burro e tanta cipolla, si asciuga bene il merluzzo, losi infarina e quindi lo si fa rosolare; si aggiunge un po’ di pomodoro, unpo’ d’acqua e, se fosse troppo salato, una manciata di uva sultanina. Devecuocere adagio per essere più buono».

Page 34: guida ristoranti piacentini

PIACENZA

32

RISTORANTE MILVERA

Indirizzo: Via Farnesiana, 200 - Mucinasso - Piacenza

In sala: Daniele Lucini

In cucina: Antonella Guglielmetti

Telefono: 0523 506105 - www.ristorantemilvera.it

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì

Periodo di ferie: quindici giorni a gennaio e quindici a giugno

Numero di coperti: 120 all’interno e 100 all’esterno

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, panzerottial forno, pisarei e faso’, tortelli di ricotta, anolini in brodo, arrosti misticon patate, brasati misti con polenta, bolliti misti, piccola di cavallo,crostate e semifreddi della casa, liquori di nocino e bargnolino.

I requisiti principali di questo ristorante sono presto detti: la conduzionefamiliare, sono infatti Daniele Lucini e sua moglie Antonella a gestirelocale e cucina, e la stagionalità delle pietanze che arrivano in tavola.Ogni prodotto utilizzato ha superato una rigorosa selezione, e così arrivanoin tavola solo verdure di stagione, solo salumi scelti e fatti poi stagionarenelle cantine più adatte, solo carni freschissime e morbide cucinate comela stagione richiede. Pasta fatta rigorosamente a mano - ovviamente daAntonella - e carrello dei bolliti rimangono comunque le specialità piùgettonate del locale.

Il consiglio di Antonella Guglielmetti«Le nostre buone zucche si possono utilizzare per fare degli ottimi tronchetti.Si fa cuocere una zucca media al forno, si passa al setaccio e si amalgamacon ricotta, mascarpone, grana e un po’ di noce moscata. Con questoimpasto si farciscono delle crespelle che si tagliano a tronchetto; sidispongono su una teglia imburrata, si coprono di besciamella e siinfornano».

Page 35: guida ristoranti piacentini

PIACENZA

33

RISTORANTE PANZEROTTI

Indirizzo: Via Emilia Pavese, 216 - Piacenza

In sala: Giusy Bossalini

In cucina: Mary Bossalini

Telefono: 0523 480134 - Fax: 0523 480134

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: martedì e la sera del lunedì

Periodo di ferie: in agosto

Numero di coperti: 120

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 28

Carte di credito: Cartasì, Visa

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, verduresottolio della casa, burtleina, torte salate, panzerotti, anolini in brodo,pisarei e faso’, tortelli con la coda, gnocchi di patate, coppa al forno,piccola di cavallo, asinina brasata con polenta, faraona al cartoccio,salame cotto, stinco di maiale arrosto, torta di mele calda fatta in casa,crostate e dolci al cucchiaio fatti in casa.

Secoli fa in questo stesso luogo, che si trova lungo una trafficata direttrice,ci si poteva fermare per il cambio dei cavalli e per fare un pasto caldo.Sono cambiati i tempi e i mezzi ma questi locali rimangono un baluardodelle tradizioni gastronomiche locali. Un merito che va ascritto alla famigliaBossalini che gestisce il ristorante dal 1984. Prima c’era Genny - che nel2003 ricevette il premio Ercole Bibace per le sue competenze enogastrono-miche - con il marito Gino - anch’egli pluripremiato e noto sommelier -;oggi ci sono le figlie Giusy e Mary che, con passione e competenza,proseguono nel mantenimento delle tipicità piacentine.

Il consiglio delle sorelle Bossalini«Molto richiesta è la nostra faraona al cartoccio, che una volta, ovviamente,ben pulita riempiamo con aromi – salvia, rosmarino, poco alloro, sale,pepe, una nocetta di burro e prosciutto crudo a tocchetti – e quindi laavvolgiamo con un doppio strato di carta da forno. La mettiamo in fornogià caldo su una teglia unta d’olio e ogni tanto la bagniamo con un po’ divino bianco; rimane morbida e fragrante».

Page 36: guida ristoranti piacentini

PIACENZA

34

VECCHIA PIACENZA

Indirizzo: Via San Bernardo, 1 - Piacenza

In sala: Liliana Salvoni

In cucina: Pierantonio Salvoni

Telefono: 0523 305462 - Fax: 0523 305462

www.ristorantevecchiapiacenza.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: domenica

Periodo di ferie: in luglio

Numero di coperti: 25

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 45

Carte di credito: le principali tranne American Express

I piatti della tradizione piacentina: pisarei e faso’, caramelle di ricottamascarponata con erbette, bomba di riso (solo su prenotazione), tagliatedi manzo, lepre in salmì, brasato di manzo, rane in guazzetto con polenta,coppa piacentina alle verdure, prosciutto fresco al forno con aromi, pannacotta con lamponi tiepidi, gelati di produzione propria.

Il Vecchia Piacenza si trova in una delle zone più antiche della città,all’interno di un imponente palazzo edificato entro il 1736. Nel 1998Liliana e Pierantonio Salvoni decidono di stabilire qui il loro ristorante;affrescano -di persona- le sale secondo gli stili in voga all’epoca dell’edificioe dispongono eleganti suppellettili e pochi tavoli, da dove si possa godere,in pace, la bellezza e la bontà del posto. I piatti che arrivano in tavolasono quelli storici piacentini, leggermente rivisitati per avvicinarli al gustoattuale e per meglio sfruttare i prodotti che ogni stagione offre. La cartadei vini annovera una selezione delle migliori etichette locali e nazionalima la cantina è così bella che è un piacere scegliere di persona.

Il consiglio di Pierantonio Salvoni«Per preparare le rane in guazzetto occorre un chilo di rane già pulite,lavate, asciugate, con le cosce incrociate e infarinate. Si scioglie un po’di burro in padella, si fanno rosolare le rane, si aggiunge sale e pepe e unbicchiere di vino bianco. Dopo 20 minuti a fuoco lento si aggiunge, pocoper volta, una tazza di brodo e, prima di terminare la cottura, prezzemolotritato. Vanno adagiate su un letto di polenta».

Page 37: guida ristoranti piacentini

PIACENZA

35

TRATTORIA DAL GNASSO

Indirizzo: Via Molineria Sant’Andrea, 14 (angolo Via Campagna) - Piacenza

In sala: Margherita

In cucina: Carlo Giacobbi detto il Gnasso

Telefono: 0523 482780

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: domenica

Periodi di ferie: dal 5 al 26 agosto

Numero di coperti: 60 in parte nella sala interna e in parte nel gazebo

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 20

Carte di credito: solo Bancomat

I piatti della tradizione piacentina: pistà‘d grass, salumi tipici piacentini,pisarei e faso’, tortelli con la coda, piccola di cavallo, asinina in umido,cavallo crudo, faldìa (cotoletta di cavallo impanata), polpette di patate,polenta e merluzzo, crostate fatte in casa.

Il Gnasso è conosciuto un po’ da tutti i cittadini di Piacenza, un personag-gione di quelli che si fanno notare. Fino a qualche anno fa gestiva, con lamamma, una storica trattoria piacentina situata in una delle parti piùvecchie della città; poi, per qualche tempo, è scomparso lasciando in crisidiversi Piacentini. E’ finalmente ritornato a cucinare, in un altro locale,le sue rassicuranti e classicissime pietanze locali; finalmente si può sentirparlare, intanto che ci si nutre a base di cavallo, il vero dialetto di città,strettissimo e complesso per chi non ha dimestichezza con questi suoni.Sempre che si trovi posto.

Il consiglio di Carlo Giacobbi, detto il Gnasso«Si fa un soffrittino con olio, burro e cipolla bianca; si aggiunge un po’di vino bianco, e due o tre cucchiai di conserva di pomodoro doppioconcentrato. Pronto il soffritto vi si butta la piccola di cavallo ben tritata,si copre con il coperchio, e si lascia cuocere a fuoco lento per cinque ore.Infine si deve solo aggiustare di sale. E’ ancora più buona se si riscaldail giorno dopo».

riscaldato

Page 38: guida ristoranti piacentini

PIACENZA

36

TRATTORIA LA STAZIONE DI MILVERA

Indirizzo: Via Decorati al Valore Civile, 15 - San Bonico - Piacenza

In sala: Paola Sghiavetta

In cucina: Paolo Ravella

Telefono: 0523 380273 - Fax: 0523 380273

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: domenica sera e lunedì; nei mesi di luglio e agostoil lunedì sera e la domenica

Periodo di ferie: dal 15 giugno al 4 luglio

Numero di coperti: 55

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: tutte

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, pisarei efaso’, tortelli di erbette, lasagnette al forno con ragù d’anatra, stufato dicinghiale, coppa piacentina al forno, faraona di campo al forno, piculaad caval, crostate e dolci al cucchiaio fatti in casa, nocino e bargnolino,grappa di Gutturnio.

La Stazione di Milvera aprì i battenti nel 1957 e fin da allora si caratterizzòcome locale dedito alla preparazione di pietanze tipiche piacentine.L’attuale gestione, che vede i titolari Paola Sghiavetta in sala e PaoloRavella in cucina, prosegue nel solco di questa tradizione. La trattoria sicontraddistingue per il suo carattere familiare, casalingo, quasi intimo,con una attenta operosità che permette agli ospiti di veder arrivare intavola gustosi manicaretti preparati con i migliori frutti che la stagioneoffre, con prodotti selezionati, come le anatre che vengono scelte solo seallevate a terra. Il buon assortimento di vini, sia del territorio locale siadi quello nazionale, completa l’offerta del locale.

Il consiglio di Paolo Ravella«Per preparare un’ottima anatra all’arancia senza aggiungere grassi:l’anatra, già pulita, va riempita con un trito di sale, pepe e alloro e trearance tagliate al vivo. Si appoggia sulla griglia del forno (ben caldo) esotto, a una distanza di 6 centimetri, si mette una teglia con le bucce dellearance e acqua; durante la lenta cottura - circa due ore - si raccoglie nellateglia il grasso con cui si potrà fare un intingolo».

Page 39: guida ristoranti piacentini

PIACENZA

37

TRATTORIA DA MARIU’

Indirizzo: Corso Garibaldi, 49 (angolo via Cavalletto) - Piacenza

In sala: Mariù Bonelli e collaboratori

In cucina: Mariù Bonelli

Telefono: 0523 319350 - Fax: 0523 319350

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: il lunedì (in estate solo a mezzogiorno)

Periodo di ferie: variabile

Numero di coperti: 70

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, torta fritta,tortelli di ricotta, pisarei e faso’, tagliatelle con pasta di salame, gnocchidi patate, piccola di cavallo, trippa alla Piacentina, brasato di asinina,merluzzo con cipolle, grigliate miste, crostate e dolci al cucchiaio fatti incasa.

Nuova gestione per questo locale che si trova proprio nel centro storicodi Piacenza, a due passi dalla Piazza dei Cavalli. Titolare è la signoraMariù Bonelli che fa la ristoratrice da almeno trent’anni e prepara tuttele sue pietanze con passione e sollecitudine: anche la più semplice insalata,fatta con fragranti verdure di stagione, è bella da vedere oltre che buona.La gran parte dei suoi piatti è preparata secondo le tradizioni piacentine- soprattutto i venerdì sera d’inverno è facile trovare in menu merluzzio brasati e perfino l’ormai rara trippa alla Piacentina - ma c’è spazioanche per qualche gustosa invenzione o geniale rielaborazione.

Il consiglio di Mariù Bonelli«Si prepara un soffritto con olio extravergine d’oliva e cipolla tagliatafinemente; vi si mette la pasta di salame fresca, la si lascia dorare e quindisi versa un po’ di vino bianco; a questo punto si aggiunge pomodoro apezzetti, si allunga con un po’ di brodo e si cuoce lentamente per un’orae mezza. Io insaporisco questo sugo con due o tre foglie di alloro e unpezzettino di zenzero quindi ci condisco le tagliatelle».

Page 40: guida ristoranti piacentini

PIACENZA

38

TRATTORIA SAN GIOVANNI

Indirizzo: Via San Giovanni, 36 - Piacenza

In sala: Carla Chiesi

In cucina: Roberto Zanetti

Telefono: 0523 321029 - Fax: 0523 321029

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì, a pranzo, nella stagione invernale; nellastagione estiva la domenica

Periodo di ferie: tutto il mese di agosto

Numero di coperti: 30

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 29

Carte di credito: Visa, Mastercard, Cartasì

I piatti della tradizione piacentina: crudo di cavallo, anolini di stracottoin brodo di terza, tortelli di erbette, pisarei e faso’, tagliatelle al sugo dinoci, pin di Cerignale al sugo di funghi della Val d’Aveto, tasca di vitellofarcita alle erbette, stracotto di asinina con polenta, merluzzo in umido,lumache alla Bobbiese.

Il locale, in pieno centro di Piacenza, è stato ristrutturato lo scorso anno:l’ambiente è rimasto un po’ informale, rustico, come è doveroso che siauna trattoria, ma si è voluto aggiungere qualche tocco di modernità.Sempre lo scorso anno la Trattoria San Giovanni è stata segnalata su unaeccellente Guida alle Osterie. Merito? Dell’ottimo servizio ma anche delsapiente utilizzo degli ingredienti di stagione e una grande attenzione allaloro freschezza. Un esempio per tutti: una volta scelte le parti giuste delcavallo, si portano al ristorante intatte; vengono tagliate al momento, alcoltello, solo poco prima di andare in tavola.

Il consiglio di Roberto Zanetti«Per fare il brodo in terza metto a cuocere le carni separatamente: da unlato il cappone, dall’altro vitello con verdure, dall’altro ancora due taglidiversi di manzo con verdure; una volta pronti si sgrassano e infine simescolano. Per un brodo ancora migliore le carni vanno messe in acquaancora tiepida».

Page 41: guida ristoranti piacentini

AGAZZANO

39

ALBERGO RISTORANTE IL CERVO

Indirizzo: Piazza Europa, 20 - Agazzano

In cucina: Antonio Panizzari (detto Renzo) e il figlio Alberto

In sala: Carmen Galli

Telefono: 0523 975208 - Fax: 0523 971935

www.ristoranteilcervo.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: martedì

Periodo di ferie: dal 6 gennaio al 14 febbraio

Numero di coperti: 120 + 30 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, tortelli diricotta e spinaci, anolini in brodo, pisarei e fasò, arrosti misti, caprioloin salmì, trippa alla piacentina, bolliti misti (solo su ordinazione pergruppi), crostata di marmellata di prugne, di frutta, busslan, cremecaramel.

Il ristorante Il Cervo, con il suo elegante fronte, si affaccia proprio sullagrande piazza centrale di Agazzano. Era una locanda di grande passaggiogià nei secoli scorsi, oggi mantiene ancora qualche camera per chi desiderasoggiornare nella verdissima Val Tidone. Il titolare, che tutti chiamanoRenzo, si occupa della cucina insieme al figlio Alberto; insieme preparano,nella stagione giusta, succulenti piatti a base di selvaggina e poi tutte quellepietanze che fanno così ricca la cucina tradizionale piacentina. Le saledel ristorante - quella centrale conserva ancora l’antico camino - sonoarredate con semplicità e buon gusto.

Il consiglio di Antonio Panizzari, detto Renzo«Per togliere quel sapore di selvatico alla selvaggina da pelo bisogna, unavolta che si è spezzettata, farla saltare in padella con olio d’oliva, salegrosso e qualche foglia di alloro per sette o otto minuti a fuoco vivo. Aquesto punto i pezzi si sciacquano in acqua fredda corrente e si asciuganobene con un panno; si può così eseguire la ricetta preferita».

Page 42: guida ristoranti piacentini

AGAZZANO

40

ANTICA TRATTORIA GIOVANELLI

Indirizzo: Via Centrale, 5 - Sarturano - Agazzano

In cucina: Raffaella e Piera Giovanelli

In sala: Marco Giovanelli

Telefono: 0523 975155 - Fax: 0523 975155 - www.anticatrattoriagiovanelli.it

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì e le sere dei giorni festivi

Periodo di ferie: 15 giorni a febbraio e 15 ad agosto

Numero di coperti: 60 all’interno e 60 all’esterno

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 28

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici e tradizionali piacentini,anolini di stracotto in brodo, tortelli alle erbette e ricotta, pisarei e faso’,tagliatelle fresche, coppa arrosto, bolliti misti, salame cotto, faraonaarrosto, crostate fatte in casa, dolci al cucchiaio fatti in casa.

Rigorosamente di stagione e in perfette condizioni: questi sono i requisitinecessari affinché i prodotti entrino nelle cucine della trattoria Giovanelli.Tanta inflessibilità nella scelta delle materie prime non contrasta affattocon la delicatezza e la lentezza impiegate nella loro paziente preparazione;si fa così da tre generazioni. E bisogna ammettere che poi, questa curameticolosa si sente alla perfezione una volta che si assaggiano le pietanze.Decisamente gradevole anche l’ambiente: una vecchia casa di campagnaristrutturata, alcune sale e salette, le tavole semplici ma apparecchiatecon cura e il grazioso gazebo dove ci si trasferisce a prendere i pastid’estate.

Il consiglio dei Giovanelli«I nostri salumi, preparati secondo una ricetta di famiglia, li portiamo astagionare nella nostra cantina; sul pavimento, in terra battuta, versiamoil vino avanzato e un po’ di spezie, che danno profumo. Per servirli, lispazzoliamo e li lasciamo immersi in acqua fredda un paio d’ore, poi lipeliamo e li serviamo».

Page 43: guida ristoranti piacentini

AGAZZANO

41

HOTEL LOCANDA VILLA TAVERNAGO

Indirizzo: Tavernago - Agazzano

In sala: Stefano Maccagni

In cucina: Marco Merighi

Telefono: 0523 975114 - Fax: 0523 971044

www.villatavernago.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì

Periodo di ferie: variabile

Numero di coperti: 70 all’interno e 70 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 30

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, giardinieradella Villa, tortelli alla Piacentina, chicche della nonna, pisarei e faso’,tagliolini al ragù di cinghiale, stracotto di asina, piccola di cavallo, costolettedi agnello, cinghiale in salmì, crostata della Villa.

Un elegante viale alberato conduce a Villa Tavernago che, recentementeristrutturata, si manifesta con una bella facciata neoclassica; due corpiseparati sono destinati ad accogliere le eleganti camere dell’hotel e ilristorante; i saloni della Villa sono invece destinati ad ospitare eventi,feste, matrimoni. Il ristorante, elegante nei toni chiari dominanti e riscaldatoda poche preziose suppellettili appese alle pareti, propone una serie dipiatti di rigorosa tradizione gastronomica locale ma anche una scelta dipietanze dovute alla fantasia e genialità dello chef e composte dai prodottiche la stagione offre. La carta dei vini è ricca delle migliori etichette localie annovera una buona scelta di vini delle regioni d’Italia.

Il consiglio di Marco Merighi«Il nostro sugo per i pisarei e faso’ si prepara facendo soffriggere del pistà‘d grass con un rametto di rosmarino e una foglia di alloro, due pezzi dicotenna e uno di prosciutto; si aggiunge un chilo di fagioli freschi appenasbollentati. Si sfuma con vino bianco, si aggiunge il doppio concentratofatto in casa, un po’ d’acqua e si cuoce lentamente per 2/3 ore. I fagiolidiventano una sorta di crema quindi se ne aggiunge un altro chilo, giàsbollentato, si cuoce un’altra mezz’ora e si aggiungono i pisarei bolliti».

Page 44: guida ristoranti piacentini

AGAZZANO

42

RISTORANTE ALLE LISCHE

Indirizzo: Via Lische, 6 (strada per Campremoldo Sopra) - Agazzano

In sala: Franca Ronc

In cucina: Aristide

Telefono: 0523 976922 - Fax: 0371 55218 - www.ristoranteallelische.it

Orari di apertura: mezzogiorno e sera ma è consigliabile prenotare

Giorno di chiusura: martedì e mercoledì

Periodo di ferie: in gennaio e nella seconda metà di agosto

Numero di coperti: 150 all’interno e 30 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, tortelli allapiacentina, pisarei e faso’, anolini in brodo, bolliti misti, brasati, stufati,cacciagione, filetti, crostate e dolci al cucchiaio fatti in casa.

Il ristorante è stato ricavato da una vecchia struttura rurale e comple-tamente ristrutturato, con gusto e attenzione: i muri, a tratti imbiancatie a tratti lasciati con i mattoni a vista, gli arredi essenziali, il tovagliatobianco, le volte e le colonne della sala, conferiscono al locale un’atmosferaraccolta e rilassante. I tanti piatti della tradizione piacentina che quivengono preparati si mescolano a sapori di altre regioni e a spunti creativielaborati con i prodotti di stagione. Vini locali per completare la sapienteofferta. E’ anche possibile alloggiare nella struttura che ha predispostosei camere.

Il consiglio di Franca Ronc«Per preparare un buon risotto ai funghi finferli bisogna, dopo averli benpuliti, tagliarli grossolanamente. Si pulisce e trita una cipolla che va fattaappassire in una casseruola con l’olio; si aggiungono i funghi e si fannorosolare per 3 minuti a fiamma vivace. Si sala, si pepa e si unisce il risoche va tostato e poi sfumato col vino bianco. Si porta a cottura mescolandoe aggiungendo man mano il brodo bollente. Si toglie dal fuoco, si aggiungeburro e formaggio grana e si mescola; si lascia a riposo per 2 minuti, siaggiunge il prezzemolo e si serve».

Page 45: guida ristoranti piacentini

ALSENO

43

RISTORANTE BOSCHI

Indirizzo: Località Cortina, 59 - Alseno

In sala: Giuseppe Boschi

In cucina: Giuseppe Boschi

Telefono: 0523 948102 - Fax: 0523 948472

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: mercoledì

Periodo di ferie: variabile

Numero di coperti: 40

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 35

Carte di credito: circuito Visa, Mastercard

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, tortelli diricotta e spinaci, anolini in brodo, passatelli in brodo di fagiano, bollitimisti, faraona alla creta, salamino fritto con le pere, cinghiale, capriolo,grana padano, robiola, crostata, tortelli con marmellata.

Negli anni Sessanta il territorio, come questo, intorno a Bacedasco Termeera frequentato da numerosi turisti; in quel periodo Renzo e Carla Boschiebbero la felice intuizione di aprire il loro ristorante. La conduzione dellocale prosegue in mano loro fino a che, negli anni Ottanta, è il figlioGiuseppe a prenderne saldamente in mano le redini. E ancora oggi è lostesso Giuseppe a guidare i propri ospiti nella scelta delle pietanze e deicorretti abbinamenti con i vini. La cucina accurata, fatta di materie primedi stagione scelte con cura, e l’ambiente caldo e confortevole lo rendonometa ideale per un pranzo tranquillo e rilassante e sono molti gli sportiviche, provenendo dal vicino campo da golf, vi approdano.

Il consiglio di Giuseppe Boschi«Il brodo di fagiano è molto delicato ma estremamente gustoso. Si preparafarcendo il fagiano con un ripieno a base di formaggio, pane grattugiato,aglio e un po’ di noce moscata; quindi si mette sul fuoco immergendolo inacqua ancora fredda. Il brodo sarà pronto quando le carni si spolperannofacilmente e si potrà utilizzare, per esempio, per i passatelli; le carni difagiano come base per insalate fredde».

Page 46: guida ristoranti piacentini

ALSENO

44

RISTORANTE PALAZZO DELLA COMMENDA

Indirizzo: Chiaravalle della Colomba - Alseno

In sala: Massimiliano Villazzi e Paolo Sacchelli

In cucina: Gianluca e Christian

Telefono: 0523 940003 - Fax: 0523 940109

www.palazzodellacommenda.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì

Periodo di ferie: dall’1 al 16 gennaio

Numero di coperti: 150 + 40 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 28

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, chisolini,pisarei e faso’, tortelli alle erbette, anolini in brodo, coppa arrosto, anatraal sale, culatello al forno, anguilla e rane fritte (su prenotazione), selezionedi formaggi tipici, sbrisolona, crostate di frutta fresca.

Accanto alla famosa abbazia cistercense di Chiaravalle della Colomba(fondata nel 1136) venne edificato nel Quattrocento il Palazzo dellaCommenda; da qui l’abate amministrava terre e beni. Nel 2000 il Palazzo,una volta restaurato, diventa albergo e ristorante. La struttura nobile eaustera, che si trova in un’isola di pace, è ingentilita da arredi coloratie luminosi. La gestione di una tale struttura è affidata a MassimilianoVillazzi che, alla quarta generazione di albergatori e ristoratori, sa comefar sentire gli ospiti “a casa loro”. Le pietanze e i vini che arrivano intavola sono quelle della tradizione locale ma c’è spazio anche per qualchecontaminazione.

Il consiglio di Massimiliano Villazzi«Secondo la tradizione, la sfoglia dei tortelli alla Piacentina deve esserecosì sottile che, se appoggiata su uno scritto, lo si deve poter leggereugualmente. I nostri tortelli sono fatti seguendo questa regola anzi, lastessa sfoglia viene tirata solo dopo che è stato preso l’ordine al tavolo».

Page 47: guida ristoranti piacentini

ALSENO

45

TRATTORIA DEL PONTE

Indirizzo: Via Centro, 4 - Castelnuovo Fogliani - Alseno

In sala: Fabio Gallana

In cucina: Nello Iardosi e Adriano Rodolfi

Telefono: 0523 947110 - Fax: 0523 947350

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: il mercoledì e il giovedì a mezzogiorno

Periodo di ferie: variabile

Numero di coperti: 70

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 23

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, chisolini,anolini in brodo, pisarei e faso’, brasato con polenta (in inverno), stincodi vitello al forno, filetto di maiale con pancetta e composta di mele, grancostoletta di vitello alla griglia, crostate fatte in casa, zuccotto fatto incasa.

Nuova gestione per la trattoria, che ora è in mano a Fabio Gallana, masono rimasti gli stessi chef di prima. Il menu quindi è rimasto il medesimo,come pure i fornitori e come l’elevata qualità delle pietanze che arrivanoin tavola; sono rimasti anche i magnifici chisolini (sembra che il lorosegreto stia in un’aggiunta di panna di latte e birra che mantengonomorbido l’impasto). Un grande cambiamento invece si è verificato nellacarta dei vini: Fabio Gallana infatti, oltre ad essere chef, è anche sommeliere, dopo aver visitato in lungo e in largo tutte le cantine del Piacentino, haselezionato le migliori bottiglie e le ha messe in carta.

Il consiglio di Fabio Gallana«Il ripieno dei nostri tortelli è fatto con stracotto di vitello che, con tuttele sue verdure, cuoce a fuoco lento per sei ore e mezza; viene quindimacinato e vi si aggiunge formaggio a grana (circa il 30 per cento del suopeso). Avvolto nella medesima sfoglia dei tortelli piacentini (con 8 uovaper ogni chilo di farina), lo serviamo con una crema di tartufi cheprepariamo nella stagione più adatta».

Page 48: guida ristoranti piacentini

BETTOLA

46

ALBERGO TOURING

Indirizzo: Loc. Prato Barbieri - Bettola

In sala: Gaia Leonardi

In cucina: Rosella Sartori

Telefono: 0523 911157 - Fax: 0523 917770

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: martedì

Periodo di ferie: variabili

Numero di coperti: 70

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 20

Carte di credito: Visa

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, pisarei efaso’, gnocchi di patate, crespelle ai formaggi, tagliatelle ai funghi, tortelli,anolini in brodo, arrosti misti, coppa di maiale al forno, faraona alcartoccio, bolliti misti con salsa verde (solo in inverno), salame di cioccolato,semifreddo al torroncino con cioccolato caldo, meringa fatta in casa,crostate varie.

Natura incontaminata, serenità e tranquillità; niente traffico, rumorimolesti, inquinamento, spostamenti faticosi in mezzi strapieni di gentevociante. Questo è tutto ciò che desidera la gente che viene, dalle vicinecittà, a soggiornare o a fermarsi anche solo per qualche ora a PratoBarbieri. Al Touring lo sanno bene e Gaia con la madre Rosella fanno ditutto per non interferire con la tranquillità, tanto desiderata, dei loroospiti. Ospiti che sono ancora più felici di trovare in tavola le gustosepietanze della tradizione locale e che non rinunciano mai ad uno deideliziosi dolci fatti in casa.

Il consiglio di Gaia Leonardi«Un dolce semplice, che non stanca e si può fare anche in casa, è il salamedi cioccolato. Si prepara facendo sciogliere il cioccolato fondente abagnomaria; si amalgama con biscotti tritati, mandorle e nocciole; siavvolge in carta stagnola e si lascia a raffreddare in frigorifero. Quindisi taglia a fette, proprio come il classico prodotto di salumeria».

Page 49: guida ristoranti piacentini

BETTOLA

47

RISTORANTE AGNELLO

Indirizzo: Piazza C. Colombo, 53 - Bettola

In sala: Vittorio Moschini

In cucina: Teresa Porliod e Maurizio Moschini

Telefono: 0523 917760

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: martedì

Periodo di ferie: febbraio

Numero di coperti: 220 all’interno e 60 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 22

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, torta dipatate, tortelli burro e salvia, pisarei e faso’, panzerotti al burro, crespelle,vitello arrosto, faraona al cartoccio, coppa di maiale, stinco di maiale,costolette di agnello alla griglia, cacciagione con polenta, crostate, tortadi ricotta e uvetta.

Le mura dell’Agnello hanno visto diversi momenti importanti della cucinatradizionale - e non - piacentina: è qui che il noto chef Georges Cogny siinnamorò dei tortelli piacentini (per questo motivo si trasferì da Parigiin Val Nure); è qui che si sperimentò e codificò la ricetta della faraonaalla creta. L’attuale titolare dell’Agnello, pur provenendo da una lungaesperienza nel settore alberghiero internazionale, ha mantenuto le tipicitàdel luogo tanto che sua moglie Teresa, di ascendenza Valdostana, padro-neggia alla perfezione ogni ricetta del panorama gastronomico piacentino.In cucina, dallo scorso anno, c’è anche il figlio, Maurizio, che a sua voltaperpetuerà le tradizioni locali.

Il consiglio di Vittorio Moschini«Il segreto dei nostri gnocchi, così richiesti, sta proprio nel tipo di patatache utilizziamo: quella della Val Nure, di Mareto, a pasta gialla, moltofriabile. Per prepararli occorre un chilo di queste patate, bollite, pelatee schiacciate, una manciata di formaggio a grana grattugiato, un pizzicodi sale e 250 gr di farina; si impasta e si fanno gli gnocchi come di consueto».

Page 50: guida ristoranti piacentini

BETTOLA

48

TRATTORIA SPERONI

Indirizzo: Località Roncovero - Bettola

In sala: Marco e Gabriele Speroni

In cucina: Paola Bottazzi

Telefono: 0523 911722

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: mercoledì

Periodo di ferie: in gennaio

Numero di coperti: 50 all’interno e 50 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, burtleina,tortelli di ricotta e spinaci, chicche della nonna, taglierini ai funghi porcini,pisarei e faso’, piccola di cavallo, faraona e anatra al forno, lepre in salmì,cinghiale in umido, tagliata di manzo ai funghi porcini, funghi porciniimpanati e fritti, grana padano, sfogliata di mele.

Il territorio intorno a Bettola è uno dei ritrovi più interessanti per gliappassionati di funghi. Inutile dire che da Speroni si trovano infinitepietanze preparate a base di questo ingrediente sopraffino: porcini freschiin insalata, porcini impanati e fritti, intingoli a base di porcini; fuoristagione si possono comunque gustare sott’olio, o alla base di gustosisughetti. E non è tutto qui: se Paola Bottazzi, in cucina, padroneggia conmaestria tutte le pietanze della variegata gastronomia piacentina, Marcoe Gabriele Speroni, coordinano sapientemente tutto ciò che accade in sala.

Il consiglio di Paola Bottazzi«Per fare i porcini impanati e fritti è bene usare solo la cappellina delfungo che, una volta tagliata va fatta sbollentare pochi istanti in acqua,scolata e poi impanata con pane grattugiato mescolato a farina bianca(senza uovo risultano molto leggeri). A questo punto si mettono in unapadella ben piena d’olio fino a ché non sono dorati da entrambe le parti;si asciugano su carta porosa e si servono».

Page 51: guida ristoranti piacentini

BOBBIO

49

ALBERGO RISTORANTE DEI CACCIATORI

Indirizzo: Contrada di Porta Agazza, 7 - Bobbio

In sala: Giovanni Mozzi

In cucina: Giuseppe Mozzi, Daniela Gentilini e Carla Valdazzi

Telefono: 0523 936267 - Fax: 0523 936267

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: mercoledì, ma in luglio e agosto è sempre aperto

Periodo di ferie: dal 10 gennaio a fine febbraio (ma apre il sabato e la

Numero di coperti: 56

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 27

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, pescioliniin carpione (in stagione di pesca), bracchettone, tortelli, maccheroni allabobbiese, anolini in brodo, stracotto o lingua stracottata con polenta,anatra o faraona disossata e ripiena, coppa di maiale arrosto, lumachealla bobbiese, funghi alla bobbiese, grana padano, robiola, mousse dicastagne o di frutta, torte e crostate della casa.

Ai Cacciatori regna quell’atmosfera limpida e sospesa che si percepiscequando si arriva nella bella Bobbio. Nel suo palazzotto con un breveporticato si trova il ristorante, lindo, pulito, elegante nella sua semplicità;salette piccole e bianche tovaglie e cestini ricolmi di pane fragrante; daalcune finestre la veduta del Ponte Gobbo che scavalca il Trebbia. Inquesto locale regna la tipicità del territorio: vi si trovano infatti specialitàormai perdute, come il bracchettone, e tutta una serie di esemplari dellagastronomia locale; un tempo gli appassionati di furmai nis vi accorrevanoper farne scorpacciate.

Il consiglio di Daniela Gentilini«Si trova solo nel periodo di Carnevale ed è molto simile, all’esterno, alcappello del prete; il bracchettone, anziché pasta di salame, contiene laspalla del maiale cucita nella cotenna e schiacciata tra due assicelle. Siprepara lasciandolo a bagno in acqua tiepida per una notte intera; poi sifa bollire per due ore e si può servire o caldo, tagliato spesso e con puré,o freddo, tagliato sottile, come antipasto».

domenica)

Page 52: guida ristoranti piacentini

BOBBIO

50

ALBERGO RISTORANTE FILIETTO

Indirizzo: Loc. Costa Tamborlani, 1 - Mezzano Scotti - Bobbio

In cucina: Guerrino e Donatella Raschiani

In sala: Ivano Peveri e Maria Grazia Raschiani

Telefono: 0523 937104 - Fax: 0523 937613 - www.filietto.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: martedì

Periodo di ferie: una settimana a febbraio e 10 giorni a giugno

Numero di coperti: 200

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: Visa, Cartasì, American Express

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, tortelli,maccheroni alla bobbiese, panzerotti, pisarei e faso’, lumache alla bobbiese,bolliti misti, cinghiale in umido, selvaggina, stracotto, faraona arrosto,anatra al forno, salame cotto, crostata di marmellata, torta di mandorle.

Il Piacentino, si sa, è un territorio che, in certi periodi dell’anno si ricopredi nebbia. Ma a Bobbio e dintorni dubito che la nebbia si sia mai vista.Soprattutto qui, da Filietto, a 600 metri d’altitudine c’è un’aria limpidae frizzante e un panorama mozzafiato. In questo contesto GuerrinoRaschiani e le sue figlie Donatella e Maria Grazia conducono il lororistorante secondo le più pure tradizioni locali; rustico legno e grandivetrate sono il leit motiv del locale. Tutte le pietanze vengono preparatea mano; perfino i vini e i salumi sono una produzione dello stesso Guerrino.

Il consiglio di Donatella e Maria Grazia Raschiani«Per fare in casa i maccheroni alla bobbiese occorre: un chilo di farina,quattro uova intere, un pizzico di sale, una noce di burro (o di olio) eacqua, abbastanza per ammorbidire il composto; si lavora velocementee si lascia a riposo mezz’ora. Si fanno delle bisce di 1 cm di grossezza; sitagliano a dadini che vanno premuti tra il ferro da calza (n. 3 o 4) e ilpalmo della mano».

Page 53: guida ristoranti piacentini

BOBBIO

51

ALBERGO RISTORANTE PIACENTINO

Indirizzo: Piazza San Francesco, 19 - Bobbio

In sala: Giuseppe Marina

In cucina: Maria Celestina Bellocchio

Telefono: 0523 936266 o 936563 - Fax: 0523 936266 - www.hotelpiacentino.it

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì (in estate sempre aperto)

Periodo di ferie: variabili

Numero di coperti: 100 all’interno e 50 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, anolini inbrodo, pisarei e faso’, maccheroni alla bobbiese con sugo di stracotto,gnocchetti di mais con funghi porcini, lumache alla bobbiese, cinghiale inumido con polenta, lepre in salmì, funghi porcini al cartoccio o impanatie fritti, robiola, zabaione, torta di noci, semifreddi e bavaresi fatti in casa.

Un locale situato proprio nel cuore della bella Bobbio, dove vige il rispettoper le tipicità locali. I salumi, fatti preparare e stagionati dallo stessopadrone di casa, Giuseppe Marina, vengono tagliati a mano con maestriadavanti agli ospiti. Le pietanze della gastronomia locale vengono preparatecon estremo rigore - e perfino con qualche segreta ricetta, come quella deifunghi al cartoccio - da Maria Celestina che, nelle sue cucine, elaboraanche qualche nuova pietanza, ma sempre a base di prodotti locali, comegli antipastini caldi e fumanti o i tortelli di patate e tartufo o quelli diricotta e ortiche.

Il consiglio di Maria Celestina Bellocchio«Lo stracotto alla Bobbiese prevede che il manzo magro venga fattorosolare, dopo l’infarinatura, in olio, burro e pancetta. A parte si fannorosolare allo stesso modo carote, sedano, cipolla e odori. Ora si mette iltutto in una casseruola, si copre di Gutturnio e un po’ di brodo e si cuoceper tre ore. Si scola, si trita con la mezzaluna e si mette di nuovo a cuocerenel liquido per mezz’ora».

Page 54: guida ristoranti piacentini

BOBBIO

52

RISTORANTE RA CA’ LONGA

Indirizzo: Loc. San Salvatore, 1 - Bobbio

In sala: Giovanna Picchioni

In cucina: Barbara Mozzi e Chiara Bergamaschi

Telefono: 0523 936948 - Fax: 0523 936948

www.racalonga.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: mercoledì

Periodo di ferie: da metà gennaio a metà febbraio

Numero di coperti: 80 all’interno e 20 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 30

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi della casa insaccati e stagionatisecondo la tradizione bobbiese, bresaola di cinghiale, crostini di funghiporcini, fiori di castagno al sugo di funghi, delizia al cioccolato conzabaione, sformatine al cioccolato bianco e nero, torte rustiche.

Una trattoria storica del Bobbiese che Barbara Mozzi ha preso in gestione- dai genitori e quindi niente paura, è del mestiere - con le socie ChiaraBergamaschi e Giovanna Picchioni dal gennaio di quest’anno 2006. I cibiche vi si possono gustare sono quelli della tradizione locale ma soprattuttosono quelli che possono essere cucinati con i prodotti del luogo e di stagione.I funghi freschi, per esempio, sono della zona, al massimo ci si approvvigionain Val d’Aveto, poco più in alto; il periodo del cinghiale, anche questolocale, è molto breve. Raramente ci si rifornisce fuori dal territorio e soloper cercare quelle produzioni che ormai in zona non si trovano più.

Il consiglio di Barbara Mozzi«Il nostro piatto forte è la pasta fresca con, se è il periodo adatto, i funghiporcini. Il nostro è un sugo in bianco, semplicissimo: olio, un filo di burroe la sola cappellina del fungo tagliata fine fine che viene appena scottatasu una fiamma leggera. In questo modo si sente tutto il sapore del fungofresco».

Page 55: guida ristoranti piacentini

BOBBIO

53

RISTORANTE SAN NICOLA

Indirizzo: Contrada San Nicola, 11 - Bobbio

In sala: Davide Gatti

In cucina: Maria Antonietta Meloni

Telefono: 0523 932355 - Fax: 0523 963515 - www.ristorantesannicola.it

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì e martedì

Periodo di ferie: non contemplato

Numero di coperti: 25

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 26

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, tortelli diricotta, pini agli asparagi, cannoli di magro, chicche alle erbe, cinghialealle bacche di ginepro, stracotto alla Piacentina, maialino da latte al forno,torta sbrisolina.

Maria Antonietta Meloni e il marito aprirono il San Nicola nell’85; alloraera solo enoteca, wine-bar, ma i tempi non erano ancora maturi per questogenere di locale, tipologia oggi tanto trendy. Accanto all’enoteca allora sicreò il ristorante, così come ancora oggi lo conosciamo: elegante, pochitavoli, luminosi dipinti alle pareti; pochi piatti in carta, ma estremamentecurati. Grande attenzione alle tipicità del luogo - piacentine con diverseinfluenze liguri - ma anche ai prodotti di stagione che vengono propostisolo quando è il periodo giusto: è il periodo degli asparagi? si potrannogustare in diversi modi; si raccolgono i funghi o i tartufi? altrettanto.

Il consiglio di Maria Antonietta Meloni«I pini, una sorta di gnocchi affusolati tipici di questa zona, vengono fatticon ricotta - un po’ cremosa - formaggio a grana, sale, pepe, noce moscatae, in genere, spinaci o erbette. Invece si possono utilizzare anche altreverdure di stagione: gli asparagi per esempio, o i funghi porcini. In partevengono tritati e messi nell’impasto, in parte vanno a comporre il sugoche li accompagna».

Page 56: guida ristoranti piacentini

BORGONOVO VAL TIDONE

54

RISTORANTE IMPERO

Indirizzo: Piazza De’ Cristoforis, 2 - Borgonovo Val Tidone

In sala: Teresa Maggi

In cucina: Gianni Zuffada

Telefono: 0523 862118

Orari di apertura: ristorante solo a mezzogiorno

Giorno di chiusura: venerdì

Periodo di ferie: in agosto

Numero di coperti: 50 all’interno e 15 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 20

Carte di credito: Cartasì e Bancomat

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, tortelli diricotta, pisarei e faso’, anolini in brodo, lasagne, coppa arrosto, brasatodi cinghiale o di cavallo o di manzo con polenta, bolliti misti, trippa allaPiacentina, piccola di cavallo, merluzzo con cipolla, crostate e sbrisolona.

Nel cuore della meravigliosa Val Tidone, a Borgonovo, si trova l’Impero,un locale piccolo, con pochi tavoli, semplice e familiare. Oggi vi si puòpranzare solo a mezzogiorno; la sera è meglio passare per un bianchinoe una partita con le carte piacentine. Gianni Zuffada, il padrone di casa,dalle sue cucine prepara ancora alcuni piatti che oggi è tanto difficiletrovare: il gustoso merluzzo con le cipolle per esempio, un pasto che nutrìgenerazioni di Piacentini nei secoli scorsi. Attenzione però, questa pietanza,come i brasati e i bolliti, viene preparata solo nel periodo invernale.

Il consiglio di Gianni Zuffada«Si lascia a bagno in acqua il baccalà per un paio di giorni e, dopo averloben scolato, si infarina e si fa friggere in abbondante strutto - altrimentiin olio - e a parte si fanno friggere anche le cipolle a fette. Una volta frittisi mettono insieme in un tegame con un po’ di vino bianco, un po’ di pelatidi pomodoro e brodo leggero; si lascia cuocere a fuoco lento per un’oraed è pronto».

Page 57: guida ristoranti piacentini

BORGONOVO VAL TIDONE

55

RISTORANTE LE PROPOSTE

Indirizzo: Località Corano – Borgonovo Val Tidone

In sala: Manuela Pedrini

In cucina: Danila Ratti

Telefono: 0523 845503 - Fax: 0523 845621 - www.ristoranteleproposte.it

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì e martedì

Periodo di ferie: la seconda quindicina di luglio e da S. Stefano all’Epifania

Numero di coperti: 60 all’interno e 30 all’aperto (se il tempo lo consente)

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 30

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, tortelli diricotta, ravioli in brodo, tagliolini ai funghi porcini, stufato di asinina,lepre con polenta, anatra al forno, cinghiale in umido, crostata di pereal Gutturnio, semifreddi della casa.

Nel piccolo borgo di Corano, tra le verdi e lussureggianti colline della ValTidone, si trova una deliziosa struttura con le pareti in parte imbiancate,in parte lasciate con il sasso a vista, a tratti coperte di rigogliosi rampicanti.Danila Ratti, la proprietaria, acquistò il rustico per farvi la sua casa;cambia il proprio progetto e lo trasforma nel ristorante Le Proposte. Unristorante estremamente curato fin nei minimi dettagli: c’è grande attenzionenel preparare le pietanze della tradizione, talvolta eseguite con qualcherivisitazione; ma altrettanta cura si mette nel servizio e nella presentazionedei piatti.

Il consiglio di Danila Ratti«I moderni consumatori vogliono pietanze gustose ma prive di grassi ineccesso; per soddisfarli abbiamo elaborato un metodo che ci consente dicucinare l’anatra solo con frutta di stagione (ciliegie, fichi e melograni nelperiodo opportuno) e vino. Si fa rosolare brevemente l’anatra a fuocovivo e quindi si mette al forno con la frutta rimasta a macerare nel vinobianco per mezza giornata».

Page 58: guida ristoranti piacentini

BORGONOVO VAL TIDONE

56

VECCHIA TRATTORIA

Indirizzo: Località Agazzino, 335 - Borgonovo Val Tidone

In sala: Paola Gabba

In cucina: Anna Labò

Telefono: 0523 887102 - Fax: 0523 578288

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì sera e martedì

Periodo di ferie: tra luglio e agosto

Numero di coperti: 80

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, gnocco frittoe chisolino (tutte le sere; sabato e domenica anche a pranzo), tortelli diricotta, tortelli di zucca, anolini in brodo, pisarei e faso’, brasato diasinella, tagliata di cavallo, arrosti misti, bolliti misti con salsa verde (soloin inverno), grana padano, torte e dolci al cucchiaio fatti in casa.

In passato, ai primi del Novecento, questi locali ospitavano una bottegadi alimentari dove comunque si poteva trovare un pasto caldo. Oggi vi sicoglie un’atmosfera accuratamente rustica: sale e salette con i mattonifaccia a vista, il tovagliato semplice, il menu e la carta dei vini curati edesaustivi, e l’impronta familiare, delicata. La Vecchia Trattoria è gestitada Anna Labò, signora della cucina, e dalla nipote Paola Gabba cheaccoglie, gentile, gli ospiti. La “Piacentinità” si coglie in ogni pietanza chearriva in tavola, anche se non manca qualche, riuscitissima, sperimen-tazione.

Il consiglio di Anna Labò«Per la salsa verde bisogna tritare molto finemente prezzemolo, cetriolinisott’aceto, cipolla bianca cruda, carote crude e della mollica di paneimmersa in precedenza in aceto di vino bianco. A parte si prepara un po’di brodo con acqua e dado e vi si immerge il composto tritato; si mescolabene e si aggiusta di aceto e sale. A questo punto la salsa può essere servita,preferibilmente con le carni bollite».

Page 59: guida ristoranti piacentini

CADEO

57

RISTORANTE LE RUOTE

Indirizzo: Via Emilia, 202 - Roveleto - Cadeo

In sala: Sabrina Rossi

In cucina: Gianluca Edini

Telefono: 0523 500427 - Fax: 0523 509334 - www.hotelleruote.it

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: domenica (ma su prenotazione per gruppi rimane

Periodo di ferie: aperto tutto l’anno

Numero di coperti: 250

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 28

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, chisolini,pisarei e faso’, tortelli di magro, anolini in brodo, coppa di maiale arrosto,sella di maialino da latte al forno, piccola di cavallo (su prenotazione),punta di vitello, bolliti misti, selvaggina con polenta (su prenotazione),sbrisolona, crostate e dolci al cucchiaio fatti in casa.

Roveleto divenne famosa ai primi del Novecento per il santuario dellaBeata Vergine che attirava pellegrini da ogni dove. Accanto al santuarionacque, per sostentare i viaggiatori, una trattoria. La posizione favorevole,lungo la trafficata Via Emilia, consente al ristorante, divenuto Le Ruote,di svilupparsi fino ad arrivare all’attuale complesso, disegnato negli anniSessanta dal noto architetto e designer Silvio Coppola. Oggi questi localisono il punto di riferimento per il turismo d’affari e culturale che gravitatra Piacenza e Parma: i titolari, Lorena Belforti e Giovanni Villazzi, hannofatto sì che da luogo di transito diventasse punto di riferimento per qualitàe accoglienza.

Il consiglio di Gianluca Edini«Secondo la più classica tradizione piacentina noi prepariamo i nostriprimi con una sfoglia che ha questi capisaldi: un uovo per ogni etto difarina, un pizzico di sale e un po’ d’acqua, ovviamente in rapporto aglialtri ingredienti. Tirata il più sottile possibile andrà bene per i tortelli oper gli anolini - sia col ripieno di formaggio che di stracotto - un po’ piùspessa sarà quella per tagliatelle, tagliolini e altre paste».

aperto)

Page 60: guida ristoranti piacentini

CAMINATA

58

RISTORANTE PACE

Indirizzo: Via Provinciale, 10 - Caminata

In sala: Cesarina Daturi

In cucina: Fausto Daturi

Telefono: 0523 990047 - Fax: 0523 990047

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: mercoledì

Periodo di ferie: una dozzina di giorni a gennaio dopo l’Epifania

Numero di coperti: 70 all’interno e 30 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 18

Carte di credito: Cartasì, Visa, American Express

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, burtleina(in inverno), sott’oli fatti in casa, tortelli, pisarei e faso’, anolini in brodo,coppa arrosto, tasca di vitello ripiena, vitello arrosto, selvaggina conpolenta, trippa alla Piacentina (su prenotazione), crostata con marmellata,torta di mandorle.

Cesarina Daturi, la padrona di casa, è una di quelle signore chepadroneggiano talmente la gastronomia locale da potersi permetterequalche divagazione. Così, se sulle tavole del Pace arrivano tante pietanzedella più pura tradizione, alle volte si può fare uno strappo alla regola.I tortelloni con il ripieno di brasato d’anatra, per esempio, sono una dellesperimentazioni meglio riuscite; anche le varianti della lasagna classicariscuotono grande successo. Si tratta di pietanze fatte con i prodotti distagione selezionati, anzi, a volte anche coltivati da Fausto Daturi, comele sue famose orecchiette sott’olio.

Il consiglio di Cesarina Daturi«Per mettere sott’olio le nostre orecchiette (funghi), dopo averle pulite etagliate a pezzi le mettiamo 2 o 3 minuti a sbollentare in acqua e aceto,con un po’ di odori, quindi le stendiamo ad asciugare bene; infine lemettiamo in vasetto con olio di semi di girasole, e un trito di aglio, alloro,timo, peperoncino, chiodi di garofano, pepe nero, bianco e rosa».

Page 61: guida ristoranti piacentini

CARPANETO PIACENTINO

59

ANTICA OSTERIA DELLA PESA

Indirizzo: Via Valle, 195 - Travazzano - Carpaneto Piacentino

In sala: Marco Cesena

In cucina: Claudio Cesena

Telefono: 0523 852875 - Fax: 0523 852875

www.osteriadellapesa.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: sempre aperto da giugno ad agosto; nei restanti mesichiuso al lunedì e martedì

Periodo di ferie: variabile

Numero di coperti: 40

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 40

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, tortellid’erbetta, pisarei e faso’ “basotti”, ravioli con ripieno di piccola di cavallo,filetto di maiale in pancetta piacentina con salsa al Gutturnio, guancialedi manzo stracotto con crostoni di polenta.

I fratelli Marco e Claudio Cesena, l’uno in sala e l’altro in cucina, creanoquel non so ché che rende un pranzo degno di questo nome. Piccole salettee pochi tavoli, molto distanti l’uno dall’altro, conferiscono intimità,riservatezza ad ogni cena. Sarà la cura minuziosa con cui vengono cucinatele pietanze, sarà l’ambiente elegante ed essenziale, saranno i fiori semprefreschi sulle tavole e gli ottimi suggerimenti in materia di vino, fatto stache il locale, nel pieno del campagna verde e rigogliosa, lascia pienamentesoddisfatti. Inoltre si preparano ottimi piatti anche per chi è intolleranteal glutine.

Il consiglio di Claudio Cesena«Le farine per chi non tollera il glutine sono senza nerbo, non crescono;allora per far lievitare le mie focaccette di grano saraceno utilizzo due tipidi lievito, un po’ di quello secco, in polvere, e un po’ di quello classico,umido, in panetti».

Page 62: guida ristoranti piacentini

CARPANETO PIACENTINO

60

LA TAVERNA, ANTICA OSTERIA DI CHERO

Indirizzo: Via Centro, 66 - Chero - Carpaneto

In sala: Rita Ferdenzi

In cucina: Massimo Mocchi

Telefono: 0523 858904

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: martedì

Periodo di ferie: variabile

Numero di coperti: 45 all’interno e 25 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: solo Bancomat

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, burtleina,tortelli piacentini, pisarei e faso’, anolini in brodo, polenta con stracottodi asinina, polenta con stracotto di ganassino di cavallo, polenta e merluzzo,piccola di cavallo, trippa alla Piacentina, bomba di riso alla Piacentina(solo su prenotazione), torte fatte in casa.

La storica osteria di Chero è finalmente ritornata, grazie a Massimo Mocchie a sua moglie Rita, ai vecchi splendori. Splendori fatti di ambienti puliti,sereni, qualche disegno alle pareti, le classiche tovaglie rustiche e unservizio gentile, attento, solerte. In tavola arrivano quelle pietanze chequasi non si trovano più, come la polenta con il merluzzo o con ilmorbidissimo ganassino di cavallo, la burtelina per accompagnare i salumi.Se si prenota per tempo si può addirittura gustare la memorabile bombadi riso. Bella la carta dei vini che, oltre ad un’ottima selezione di vini Docdei Colli Piacentini, ha una serie di interessanti proposte nazionali.

Il consiglio di Massimo Mocchi«La classica polenta piacentina, una volta versata sull’apposito asse, deverimanere in piedi ed essere tagliata con il filo. Per ottenere una buonapolenta occorre un paiolo di rame, la farina gialla macinata a pietra,molto grezza ma con sapori e profumi che non si ritrovano nelle altre, eacqua (il rapporto è 1 kg per 2 litri); più a lungo si lavora e meglio riesce».

Page 63: guida ristoranti piacentini

CARPANETO PIACENTINO

61

RISTORANTE IL LUPO

Indirizzo: Loc. Ciriano, 54 - Carpaneto Piacentino

In sala: Maria Chiara Farina

In cucina: Rosanna Calamari

Telefono: 0523 852705 - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: giovedì

Periodo di ferie: tre settimane a luglio

Numero di coperti: 150 e 70 nella veranda

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 24

Carte di credito: Visa e Diners

I piatti della tradizione piacentina: anolini in brodo, tortelli, pisarei efaso’, panzerotti, nidi di rondine, asinella stracotta, cinghiale in umido,arrosti misti, lessi misti, merluzzo in umido con polenta, lepre in salmì,busslan, crostate fatte in casa.

Un locale decisamente familiare e, in quanto tale, affidabile, schietto,cordiale. Tre ampie sale e una veranda coperta per accogliere gli ospitinella bella stagione. Servizio professionale, fatto apposta per chi non amatemporeggiare, ma con tutte le specialità della cucina piacentina e conqualche piatto rivisitato e personalizzato. I classici primi della tradizionee arrosti misti, lessi misti, carni in umido e stracotti abbinati ai vini deiColli Piacentini. Un ristorante all’insegna della semplicità, molto apprezzatoe molto frequentato.

Il consiglio di Rosanna Calamari«Quando preparo lo stracotto per gli anolini, una volta fatte rosolare lecarni, bagnate con vino bianco e coperte - non del tutto - di brodo, sopraalla pentola metto una teglia contenente vino rosso. Il brasato, così, puòcuocere anche 10 o 12 ore ma non asciuga e non perde i suoi sapori, i suoiaromi».

Page 64: guida ristoranti piacentini

62

TRATTORIA BIASINI

Indirizzo: Casa Biasini - Località Magnano - Carpaneto Piacentino

In sala: Romano Biasini

In cucina: Maria Montesissa

Telefono: 0523 850110

Orari di apertura: la domenica a mezzogiorno e sera; gli altri giorni solo

Giorno di chiusura: lunedì

Periodo di ferie: nella seconda metà di settembre

Numero di coperti: 60

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 28

Carte di credito: non contemplate

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, tortelli allaPiacentina, pisarei e faso’, tagliatelle con i funghi porcini, pollo allacacciatora, anatra arrosto, faraona, lepre e cinghiale (nella stagioneinvernale), vitello e coppa arrosto (solo su prenotazione), sbrisolona,crostate fatte in casa.

Il solo tragitto per raggiungere la trattoria è un piacere, un tranquillotragitto tra tanto verde e campi coltivati a perdita d’occhio. Il locale,rustico e recentemente ristrutturato, si affaccia su una piccola piazzettinache, nelle calde sere d’estate, ospita i tavoli preparati con cura e devozione;nella stagione fredda i tavoli vengono trasferiti nelle due sale semplici edordinate. I posti a sedere sono pochi, ma è giusto così perché MariaMontesissa, da sola in cucina, non può e non vuole preparare pietanzeche non siano freschissime. Anche per questo è bene prenotare sempreper tempo, ne vale la pena.

Il consiglio di Maria Montesissa«E’ semplicissima ma molto richiesta: la nostra anatra al forno si preparasolo con un trito di sale, rosmarino e altri profumi dell’orto, che le dannoun buon aroma. Così, semplicemente, senza alcuna aggiunta di grassi, simette in forno già caldo e si lascia a cuocere per circa due ore e mezza.Bisogna solo fare attenzione a mantenerla morbida ricoprendola con ilsuo stesso grasso».

la sera

CARPANETO PIACENTINO

Page 65: guida ristoranti piacentini

CASTELL’ARQUATO

63

ANTICA TRATTORIA DI VIGOSTANO

Indirizzo: Località Vigostano, 17 – Castell’Arquato

In sala: Andrea Rebecchi e collaboratori

In cucina: Andrea Rebecchi

Telefono: 0523 896100 - Fax: 0523 896100

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì

Periodo di ferie: variabile

Numero di coperti: 60 all’interno e 80 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 20

Carte di credito: le principali tranne American Express

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, torta frittao burtleina (su prenotazione), tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anoliniin brodo, arrosti misti, selvaggina con polenta (su prenotazione), trippaalla Piacentina, sbrisolona e crostate fatte in casa.

I locali della trattoria sono decisamente storici, la gestione invece èrelativamente recente e sta avendo successo. Merito del titolare, AndreaRebecchi che, dopo avere fatto grande pratica presso un altro ristorante,ha deciso di intraprendere questa attività. Così, una volta acquistata latrattoria di Vigostano, ne mantiene le qualità che anche in precedenzal’avevano contraddistinta: i piatti e i vini della tradizione sono predominantinel menu ma un piccolo spazio viene dato anche a qualche pietanza piùcreativa. L’insieme di queste caratteristiche, unite alla bellezza del luogo,rende il locale una meta molto interessante.

Il consiglio di Andrea Rebecchi«La pasta che utilizziamo per fare i tortelli alla Piacentina può avereripieni diversi; uno dei nostri viene fatto con patate, lessate e schiacciate,prosciutto cotto, che tagliato a fettine sottili viene fatto saltare con un po’di cipolla, un po’ di sale, noce moscata e formaggio a grana. Si tira lasfoglia e si confezionano i tortelli; noi li serviamo con una vellutata dipiselli o zucchine o altre verdure di stagione».

Page 66: guida ristoranti piacentini

CASTELL’ARQUATO

64

RISTORANTE DA FACCINI

Indirizzo: Sant’Antonio - Castell’Arquato

In sala: Paola e Massimo Faccini

In cucina: Paola e Barbara Faccini

Telefono: 0523 896340 - Fax: 0523 896470

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: mercoledì

Periodo di ferie: dal 20 gennaio ai primi di febbraio

Numero di coperti: 200 all’interno e 80 all’aperto; sala fumatori con 50

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 30

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici e tradizionali piacentini,tortelli di ricotta e spinaci, tortelli di zucca, tortelli ripieni al culatello,pisarei e faso’, anolini in brodo di terza, pappardelle al cinghiale o allalepre, coppa arrosto, faraona alla creta, brasato di cinghiale con polenta,arista al Gutturnio, funghi alla griglia (in stagione), torte e dolci al cucchiaiofatti in casa, nocino e bargnolino della casa.

Nel verde rigoglioso della campagna, vicino a Castell’Arquato ma inposizione po’ isolata, si trova il ristorante da Faccini. Venne aperto nel’32 da Giacomo Faccini; proseguì nell’attività suo figlio Francesco, chesi gode la pensione; ora sono i tre figli di Francesco, Paola, Barbara eMassimo, alla guida del ristorante. Cucina del territorio, tanta passionee attenzione per la qualità - e stagionalità - delle materie prime sono laregola anche se talvolta è possibile assaporare una variazione delle tipicitàlocali. La clientela, fedele, ritorna periodicamente, spesso anche peracquistare i salumi, stagionati nelle cantine del ristorante, e i formaggiche si trovano nella piccola bottega del locale.

Il consiglio di Paola Faccini«La tradizione della faraona alla creta vuole questa preparazione: lafaraona, ben pulita, salata e pepata va spalmata con burro, grasso e unpo’ di rosmarino; quindi si avvolge prima nella carta da forno e poi incarta da macellaio. Su una placca da forno si mette una base di cretaammorbidita in acqua, vi si appoggia la faraona, e la si ricopre con altracreta (uno strato di due centimetri circa). Si mette in forno ben caldo per2 ore e mezza, si spacca la creta e si svolge la carta».

coperti

Page 67: guida ristoranti piacentini

CASTELL’ARQUATO

65

RISTORANTE LA CANTINACCIA

Indirizzo: Bacedasco Terme - Castell’Arquato

In sala: Mauro Solari

In cucina: Paola Comati Solari

Telefono: 0523 895128 / 895172 - Fax: 0523 895128

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: mercoledì da maggio a ottobre; mercoledì e giovedì

Periodo di ferie: dal 7 al 31 gennaio

Numero di coperti: 200 all’interno e 100 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici e tradizionali piacentini,pisarei e faso’, chicche della nonna, anolini in brodo, altra pasta fatta incasa, coppa al forno, faraona alla creta e al forno, agnello e caprettobrasati, cinghiale alla cacciatora, crostate di marmellata, sbrisolona,bavarese, torta di ricotta.

Mauro Solari è Cordon d’oro, un’onorificenza concessa dall’AccademiaGastronomica Italiana per meriti professionali; chi fa parte del Consigliodell’Accademia, come lui, ha l’onere e l’onore di divulgare il buon mangiaree il buon bere e di promuovere le tipicità locali. Non c’è alcun dubbio sulfatto che Mauro Solari metta in pratica questi buoni propositi; periodi-camente infatti organizza veloci corsi di cucina piacentina e degustazioniguidate per i turisti che arrivano dalla Germania. Il suo locale infatti èmeta di turisti provenienti da diversi Paesi d’Europa, vicino com’è aicampi da golf di Castell’Arquato. E bisogna dire che, anche senza golf,sono in molti ad affollare le sale e il loggiato del locale.

Il consiglio di Mauro Solari«Gli ingredienti delle chicche della nonna sono: patate, spinaci e farina;qualcuno mette anche la ricotta ma noi - contrariamente a quanto si dice- no. Sarà la mano, le proporzioni dell’impasto, sarà la consuetudine, stadi fatto che l’unico suggerimento che posso dare è di non utilizzare lepatate novelle».

da novembre ad aprile

Page 68: guida ristoranti piacentini

CASTELL’ARQUATO

66

RISTORANTE LA ROCCA DA FRANCO

Indirizzo: Piazza del Municipio - Castell’Arquato

In sala: Franco e Massimo Ghisoni

In cucina: Luisa Croci e Mara Ghisoni

Telefono: 0523 805154 - Fax: 0523 806026

www.ristorantelarocca.castellarquato.com - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: mercoledì

Periodo di ferie: in febbraio e nella seconda metà di luglio

Numero di coperti: 140

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 30

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, torte salate,pisarei e faso’, tortelli di ricotta e spinaci, tortelli di zucca, anolini inbrodo, coppa arrosto, cinghiale in umido con polenta, petto d’anatra alGutturnio, grana padano, robiola, sbrisolona, dolci al cucchiaio fatti incasa, liquori di nocino e bargnolino.

La piazza monumentale del borgo di Castell’Arquato è un capolavoro, èrisaputo. Su questa piazza, un po’ appartato, c’è il ristorante La Rocca.Lo aprì Franco Ghisoni negli anni Settanta e lo conduce ancora oggiinsieme ai figli Massimo e Mara. I locali, oltre ad essere racchiusi dallestoriche mura del borgo, sono decisamente piacevoli per gli arredi rusticie un po’ vintage; inoltre, se si riesce, è bene pranzare nella sala che dàsulla veranda con una grandiosa veduta del borgo e delle colline tutt’intorno.Le pietanze che arrivano in tavola e i vini che le accompagnano apparten-gono alla tradizione locale e sono, oltre che buone, anche belle a vedersigrazie alla delicata maestria di chi sta in cucina.

Il consiglio di Mara Ghisoni«La salsa al Gutturnio per guarnire il petto d’anatra si fa con 2 canne disedano, una carota e una cipolla a pezzetti, inoltre un po’ di alloro, bacchedi ginepro, pepe nero e mezzo litro di Gutturnio; si fa ridurre sul fuocodi circa la metà, si aggiunge un po’ di sugo di carne e si filtra. La salsaandrà a ricoprire petti d’anatra che, una volta rosolati in padella con unfilo d’olio, saranno rimasti in forno per 10 minuti a 180-190°C».

Page 69: guida ristoranti piacentini

CASTELL’ARQUATO

67

TRATTORIA DEL TURISTA

Indirizzo: Via Cavour, 51 - Vigolo Marchese - Castell’Arquato

In sala: Enrica e Fabio Sidoli

In cucina: Maria Gandolfi

Telefono: 0523 896124 - Fax: 0523 896124

www.locandasidoli.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: mercoledì

Periodo di ferie: in gennaio

Numero di coperti: 300 all’interno e 70 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, torta fritta,giardiniera fatta in casa, tortelli, pisarei e faso’, anolini in brodo, chicchedella nonna, tortelli di zucca, arrosti misti, bolliti misti, brasati di manzoo di asina, lepre o cinghiale con polenta, trippa alla Piacentina, merluzzocon cipolla, crostata di prugne, sbrisolona.

Forse non tutti sanno che accanto al magnifico borgo di Castell’Arquato- a una manciata di chilometri - c’è la frazione di Vigolo Marchese con lasua chiesa edificata dai monaci benedettini intorno al Mille; accanto allachiesa c’è un mirabile Battistero, forse risalente VII secolo. Nei paraggi,tra il verde che ricopre a profusione questa valle, si trova la Trattoria delTurista, solida, familiare, piacevolmente dedita alle tradizioni locali. Ititolari, Fausto Sidoli e Maria Gandolfi, come la figlia Enrica, sono gentili,affabili ed entusiasti del loro mestiere, che esercitano con passione ededizione. Di recente, accanto alla trattoria, hanno aperto una locanda:poche camere arredate che consentono di immergersi comodamente nellapiacevolezza della vita locale.

Il consiglio di Maria Gandolfi«In questa parte della Val d’Arda il ripieno degli anolini è completamentediverso rispetto al resto del Piacentino: si fa con pane secco grattugiatoscottato nel brodo di terza, uova intere, una parte di Grana Padanoinvecchiato e una di quello più giovane; un po’ di noce moscata e sale percompletare l’impasto che va ben amalgamato. Quindi si tira la sfoglia esi fanno gli anolini come di consueto».

Page 70: guida ristoranti piacentini

CASTELL’ARQUATO

68

TRATTORIA L’ANGIOLINA

Indirizzo: Via Canale, 18 - San Lorenzo - Castell’Arquato

In sala: Maria Enrica Ficarelli

In cucina: Silvia Ficarelli

Telefono: 0523 806162

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: martedì sera e mercoledì

Periodo di ferie: in agosto

Numero di coperti: 60 all’interno e 30 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 23

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, giardinierafatta in casa, tortelli di erbette, gnocchi di patate, tagliatelle al sugo disalsiccia, pisarei e faso’, anolini in brodo, stinco arrosto con patate alforno, costine al forno, tagliata di cavallo, crostate e dolci al cucchiaiofatti in casa.

L’Angiolina ha riaperto quest’anno, al principio di gennaio. Titolari sonoMaria Enrica e Silvia Ficarelli che hanno intrapreso questa attività congrande passione e devozione. Gli ambienti, ristrutturati di recente, sonodecisamente gradevoli, luminosi e arredati in stile rustico con alcuni tocchidi eleganza; gli spazi sono ben distribuiti e si respira un’aria di cortesefamiliarità. Il menu, intrigante, è un sapiente dosaggio di pietanze dellatradizione locale e di alcune invenzioni o rivisitazioni; anche la carta deivini è ben dosata: una buona predominanza di etichette piacentine com-binata con una piccola selezione di quelle nazionali.

Il consiglio di Silvia Ficarelli«Si può fare un ottimo sugo, per condire le tagliatelle, con la salsicciafresca appena fatta: va messa, sbriciolata, in un soffritto fatto con olio,cipolla e aglio; quando è dorata si innaffia con vino bianco e si aggiungeuna manciata di funghi porcini (secchi e ammollati in precedenza). Ancoradue cucchiai di sugo di pomodoro quindi si tira la cottura (lenta, per unpaio d’ore) con un po’ di brodo ed è pronto».

Page 71: guida ristoranti piacentini

CASTEL SAN GIOVANNI

69

RISTORANTE BARCA

Indirizzo: Corso Matteotti, 5 – Castel San Giovanni

In sala: Maurizio e Giuseppe Rizzi

In cucina: Stefano Rizzi e Assunta Testani

Telefono: 0523 842882 o 881412 - Fax: 0523 842882 - www.hotel-rizzi.it

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì (ma su prenotazione rimane aperto)

Periodo di ferie: variabile

Numero di coperti: 60

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 22

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, torte salate,pisarei e faso’, anolini in brodo di bollito, chicche della nonna, bollitimisti con salse fatte in casa, arrosti misti, grigliate miste, crostate fattein casa, sbrisolona, busslan.

Il Ristorante Barca è uno storico ristorante che si trova sulla via principaledi Castel San Giovanni. Anticamente fu una posta per il cambio dei cavalli;in seguito si trasformò in osteria; negli anni Sessanta Piero Rizzi lo acquistae lo trasforma in ristorante. Gli arredi di allora, fatti con quel gusto oggitanto imitato, sono rimasti gli stessi; ed è la medesima famiglia Rizzi agestire il ristorante, oggi meta degli amanti di bolliti misti. Ma i Rizzi nonsi limitano al solo ristorante: di recente hanno inaugurato un Hotel, chericalca lo stile delle ville piacentine di una volta, appena fuori dal paese.

Il consiglio di Stefano Rizzi«Le carni principali per ottenere un buon bollito sono queste: pernice dimanzo, lingua di vitello, testina di vitello e un pezzo di gallina bianca;devono, ovviamente, avere raggiunto il punto giusto di frollatura. Vannomesse in acqua già bollente e già salata con sedano, carote e cipolla. Pervalorizzare un buon bollito misto bisogna servirlo con le salse adatte, unaal prezzemolo, una ai peperoni e una alle noci».

Page 72: guida ristoranti piacentini

CASTELVETRO PIACENTINO

70

OSTERIA DEL PESCATORE

Indirizzo: Via Po, 14 - Castelvetro Piacentino

In sala: Filippo e Alberto

In cucina: Nicoletta Persegani e Pamela

Telefono: 0523 824333 - Fax: 0523 825653

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì

Periodo di ferie: due settimane a luglio

Numero di coperti: 90

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 20

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini con sott’olidella casa, torta fritta, pisarei e faso’, tortelli con la coda, anolini inbrodo, panzerotti al forno, risotto ai funghi porcini, pescegatto e anguillae ambolina fritti, coppa arrosto, stracotto di cinghiale, ciambella concrema, crostata.

Quando si parla di gastronomia tipica piacentina il pensiero corre subitoai pisarei e faso’ o ai salumi Dop, nel territorio di Castelvetro invece,come in tutti quei comuni piacentini che costeggiano il Po, tipicità fa rimaanche con pesce di fiume. Amboline, pescegatto e anguilla sono all’ordinedel giorno nelle trattorie del posto. Famosa per queste pietanze l’Osteriadel Pescatore, ma non si pensi ad un menu che si limita al pescato di fiumeanzi, nel periodo giusto qui si prepara un’ottima cacciagione, e primi esalumi sanno decisamente il fatto loro. Aggiungiamo che è un piaceremangiare in un’osteria che si trova nel pieno della campagna in riva alPo, soprattutto se si riesce a stare in terrazza.

Il consiglio di Nicoletta Persegani«Per fare un buon fritto, oltre alla materia prima di qualità, bisognadisporre di una padella ben capiente in cui sia stato versato abbondanteolio - è preferibile usare olio di un solo seme, non di semi vari che dannoun sapore amaro alla frittura - che deve essere mantenuto a temperaturacostante. Le amboline, pulite e lavate, vanno gettate nell’olio non appenainfarinate e estratte quando sono ben dorate».

Page 73: guida ristoranti piacentini

CASTELVETRO PIACENTINO

71

TRATTORIA SECONDO BARACCHINO

Indirizzo: Via Riviera Po Mezzano Chitantolo, 5 - Castelvetro Piacentino

In sala: Luigi Calcina

In cucina: Roberta Savini

Telefono: 0523 823560

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì e martedì

Periodo di ferie: dal 20 dicembre al 10 gennaio e la prima settimana di

Numero di coperti: 60 all’interno e 150 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 20

Carte di credito: solo Bancomat

I piatti della tradizione piacentina: ambolina, pescegatto, anguilla, pescepersico, rane, salumi tipici piacentini, torta fritta, pisarei e faso’ , tortellidi erbette, costata di cavallo ai ferri, brasato di asina con polenta, lumachecon i funghi, crostate fatte in casa, torta paradiso, zabaione, dolci alcucchiaio fatti in casa.

Lungo le rive del Po si trovano da tempo immemorabile i cosiddetti“baracchini”. Un tempo erano vere e proprie baracche di fortuna; ci sipoteva fermare e mangiare un boccone che, in genere, consisteva in pesceappena pescato e cucinato al momento. La trattoria Secondo Baracchinonacque così; ovviamente si è evoluta - qui si possono trovare diversepietanze della tradizione piacentina oltre al pesce di Po - e si è ingrandita,ma ha mantenuto quel suo aspetto un po’ improvvisato, essenziale,disadorno. E comunque, visto il consueto affollamento, questo aspettopiace; piace il poter stare in riva al Po a sentire il frinire delle cicale e lafragranza del pesce di fiume fresco.

Il consiglio di Luigi Calcina«In questa zona, a cavallo tra Piacenza e Cremona, è tradizione fare lelumache in umido. Si prepara il classico soffritto con carote, cipolle,sedano, aglio ed altri odori, poi si sfuma con un po’ di vino, si aggiungonopelati e brodo; noi mettiamo anche un po’ di funghi porcini. Quandol’umido è pronto si uniscono le lumache, spurgate e pulite, ma bisognaessere nella stagione giusta».

settembre

Page 74: guida ristoranti piacentini

FARINI

72

ALBERGO RISTORANTE ITALIA

Indirizzo: Viale Europa, 82/84 - Groppallo - Farini

In sala: Mario e Graziella Zazzera

In cucina: Maria Cavanna

Telefono: 0523 916119

www.albergoristoranteitalia.pc.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: giovedì (solo nel periodo invernale)

Periodo di ferie: non contemplato

Numero di coperti: 70

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 20

Carte di credito: non contemplate

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, torta dipatate, anolini in brodo, tortelli con la coda, tortelli di zucca, pisarei efaso’, lasagne al ragù, nidi di rondine, gnocchi di patate ai funghi, chicchedella nonna, arrosti misti, punta di vitello ripiena, bolliti misti, piccoladi cavallo con polenta, brasati misti, torte fatte in casa.

L’Italia è fatto come i ristoranti-albergo di una volta; alcuni si sono volutirimodernare, quelli che hanno mantenuto l’aspetto originario oggi sonoi più ricercati, per quell’aria un po’ vintage che tanto piace: all’entratail bar, dove fare quattro chiacchiere e bere un “bianchino”, come unavolta; poi c’è una sala più rustica con il suo camino sempre acceso durantela stagione fredda; un’altra sala improntata al classico. Il titolare, MarioZazzera, gestisce l’Italia da ben 48 anni; sua moglie, Maria Cavanna,sovrintende alle cucine; la figlia, Graziella, si occupa dei dolci. Sta di fattoche ogni pietanza che arriva in tavola è rigorosamente piacentina e, ancorameglio, fatta in casa.

Il consiglio di Maria Cavanna«Per fare la torta di patate occorre la sfoglia fatta con 200 gr. di farina,mezz’etto di burro, un pizzico di sale, un cucchiaino di zucchero e un po’di latte. Come ripieno ci vuole un impasto fatto con un soffritto di lardoe due porri tagliati sottili in cui si è schiacciata la polpa di un chilo dipatate lessate, 3 manciate di grana grattugiato, basilico e pepe. Si mettein forno per 20 minuti ed è pronta».

Page 75: guida ristoranti piacentini

FARINI

73

PICCOLO RISTORANTE

Indirizzo: Via Don Sala, 8 - Farini

In sala: Alessandra e Paola Guglieri

In cucina: Carla Poggioli

Telefono: 0523 910212

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: mercoledì

Periodo di ferie: variabili

Numero di coperti: 40 all’interno e 20 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 20

Carte di credito: non contemplate

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, pisarei efaso’, tortelli con le code, pasta e fagioli, piccola di cavallo, brasato diasinina, punta di vitello ripiena, torta di mandorle, crostata di prugne,nocino, bargnolino, vissole.

Un ristorante piccolo, intimo, dai colori delicati e con pochi, misuratidettagli ma che ben caratterizzano l’ambiente; i piatti in carta non sonotanti ma sempre curati e deliziosi. La maggior parte delle ricette, chevengono eseguite con maestria da Carla Poggioli, appartengono allagastronomia tipica del luogo, fatta di ingredienti semplici, di prodotti distagione ed estremamente gustosa. I clienti che scoprono il Piccolo Ristoranteritornano, fedeli, in ogni stagione, sicuri di essere accolti con la consuetagentilezza da Alessandra Guglieri.

Il consiglio di Carla Poggioli«Molto richiesta è la pasta e fagioli che preparo facendo un soffritto conun cucchiaio d’olio, un porro, una cipolla, quattro patate, una manciatadi fagioli (freschi o essiccati e fatti rinvenire in acqua), un cucchiaio difarina, una foglia di alloro, sale e pepe. Si fa rosolare, si aggiunge acquae si lascia a bollire per circa due ore; infine si getta la pasta, tagliolinispezzati fatti in casa, si mescola ed è pronta».

Page 76: guida ristoranti piacentini

FARINI

74

RISTORANTE CENTRALE SALINI

Indirizzo: Viale Europa, 46 - Groppallo - Farini

In sala: Renzo Salini

In cucina: Anna Maria e Domenico Salini

Telefono: 0523 916104 - Fax: 0523 916441

www.fratellisalini.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: mercoledì

Periodo di ferie: variabile

Numero di coperti: 150

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 20

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: gras pist, mariola e salumi tipicipiacentini di produzione propria, tortelli di ricotta e spinaci, tortelli dizucca, chicche della nonna, ravioli in brodo, tagliatelle con i funghi (instagione), bolliti misti di maiale, arrosti misti, crostate di frutta e dolcial cucchiaio fatti in casa.

Un salumificio, un ristorante, un albergo, tutti condotti dalla stessafamiglia Salini, già da tempo un’istituzione del luogo. Il Centrale Salinigià nell’Ottocento era una locanda-negozio dove si poteva fare acquisti,prendere un pasto o una camera; i titolari presero confidenza con l’artenorcina e la trasmisero ai propri discendenti che tutt’ora la praticano,con risultati eccellenti. Merito dei fratelli Renzo, Vittorio e Domenico chesi suddividono i compiti; Domenico, pressoché instancabile, con la moglieAnna Maria e i figli, conduce albergo e ristorante facendo attenzione amantenere ben salde le tradizioni locali.

Il consiglio di Anna Maria Salini«Con la stessa sfoglia che si usa per fare i tortelli di ricotta e spinaci sipossono preparare delle varianti: una che prevede un ripieno di radicchiorosso e ricotta, condita con un sugo a base di cotechino; l’altra ha unafarcitura a base di patate e viene insaporita da un sugo fatto con pasta disalame e pomodoro».

Page 77: guida ristoranti piacentini

FERRIERE

75

ALBERGO RISTORANTE LE QUERCE DI ROCCA

Indirizzo: Località Rocca La Parrocchia - Ferriere

In sala: famiglia Fumi

In cucina: famiglia Fumi

Telefono: 0523 922425 - Fax: 0523 922425

http://lequercedirocca.3000.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì ma non chiude nella stagione estiva

Periodo di ferie: dal 15 gennaio a Pasqua

Numero di coperti: 160 all’interno e 40 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: Cartasì, Maestro, Mastercard, Visa e Bancomat

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici e tradizionali piacentini,burtleina, pisarei e faso’, anolini in brodo, bomba di riso (solo suprenotazione), lumache alla Piacentina, piccola di cavallo, bolliti misti,coppa di maiale al forno, polenta con i ciccioli (su prenotazione), crostatefatte in casa, liquori di nocino, bargnolino e laurino.

Le Querce di Rocca si trova a quasi 900 metri d’altitudine; tutt’intornoboschi di querce e faggi; nelle vicinanze i laghetti glaciali e pascoli a perditad’occhio. Se è un luogo ideale per fare passeggiate e stare all’aria aperta,bisogna dire che è l’ideale anche per concedersi un lauto pranzo. Il localeè accogliente, rustico, ristrutturato di recente, e trasmette una piacevolesensazione di familiarità, di calore. In tavola arrivano manicaretti cherispecchiano fedelmente le tipicità locali, come da “comandamento”quotidiano dei titolari. Ma il successo di questo ristorante è dovuto ancheai magnifici pranzi a tema che organizza periodicamente: la serata deifunghi, quella della selvaggina e via dicendo.

Il consiglio della famiglia Fumi«Qui un tempo era diffuso l’utilizzo di farina di castagne. Noi seguiamoquesta tradizione e prepariamo le tagliatelle con una parte di farina dicastagne, altrettanta di farina 00, uova e un po’ d’acqua. L’impasto vainfarinato bene prima di tirare la sfoglia. Le tagliatelle che si ottengonovanno buttate in abbondante acqua e, quando sono al dente, si scolanoe si versano in una teglia con burro e prosciutto a dadini e si tira la cottura;se piace, anche un po’ di panna leggera».

Page 78: guida ristoranti piacentini

FIORENZUOLA D’ARDA

76

ANTICA TRATTORIA SAN PROTASO

Indirizzo: Via Chiesa, 47 - San Protaso - Fiorenzuola d’Arda

In sala: Stefano Boccalini e la figlia Clara

In cucina: Gabriella Zannotti

Telefono: 0523 944053 - Fax: 0523 944053

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì, martedì e domenica sera

Periodo di ferie: variabile

Numero di coperti: 50 all’interno e 30 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali tranne Diners

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici e tradizionali piacentini,chisolini (solo la sera), tortelli con la coda, pisarei e faso’, anolini in brodo,chicche della nonna, tagliatelle con funghi porcini, bolliti misti con salse,coppa di maiale arrosto, punta di vitello ripiena, petto d’oca all’aceto,sbrisolona, crostate e dolci al cucchiaio fatti in casa.

Il titolare, Stefano Boccalini ristoratore da quarant’anni, ha la battutasempre pronta che si accompagna ad una grande sapienza in fatto di cibi,di vini e di tradizioni e detti di Fiorenzuola. Nel suo locale, arredato conla semplicità che una trattoria richiede, gli ospiti vengono coccolati.Appena seduti, arrivano in tavola invoglianti crostini con erbette che sisgranocchiano mentre si ascoltano le pietanze del giorno descritte condovizia di particolari; pietanze che sua moglie, Gabriella, interpreta incucina. Gli ingredienti del locale piacciono, e i clienti - abitanti dei dintornio uomini d’affari in visita alle aziende del posto - ritornano fedelmente.

Il consiglio di Stefano Boccalini«Dalle nostre parti una volta, per fare un pasto veloce, si usava prendereuna scartassa mista. Un termine che indica il pezzo di carta su cui siappoggiavano i salumi a fette. Abbiamo ripreso questa usanza e per serviresalumi e chisolini prepariamo il coperto con un foglio di cartapaglia sucui è appoggiata una velina sottile (che non assorbe il grasso dei salumi).Si può fare anche a casa, quando non si ha voglia di lavare i piatti».

Page 79: guida ristoranti piacentini

77

OSTERIA DELL’OLZA

Indirizzo: Località Olza, 420 - Fiorenzuola d’Arda

In sala: Pippo

In cucina: Giulia

Telefono: 333 8737227 - www.osteriadellolza.it

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì

Periodo di ferie: a metà gennaio

Numero di coperti: 50

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: Visa e Bancomat

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, tortelli,pisarei e faso’, anolini in brodo, chicche della nonna, arrosti misti, bollitimisti, tasca di vitello ripiena, salame cotto, crostate, latte in piedi,croccante, busslan, liquori di nocino, bargnolino, basilico, laurino, erbaLuigia, visciole, strappalacrime.

Prendi un caseggiato rurale tipico della bassa Val d’Arda, lo ristrutturi,lo risistemi ma badando bene ad utilizzare solo i materiali di una volta,come le tavelle in legno o le pitture a calce, accanto ci metti il campo dabocce, sotto il portico il calciobalilla; come arredi metti i mobili ruralifatti in loco nel secolo scorso e aggiungi una scorta di carte piacentine;ovvio che in cucina prepari solo piatti tipici locali e tieni solo vini dei ColliPiacentini. Questo sono riusciti a fare Pippo e sua moglie Giulia, in menodi un anno, così la loro è diventata la prima “Osteria Comunale” d’Italia.Offerta, servizio e struttura tipiche locali raccolgono grandi consensi.

Il consiglio di Pippo«La nostra ciambella, il busslan, che una volta si mangiava a merenda,“pucciata” nel vino bianco si fa con mezzo chilo di farina, quattro uovae poi burro, zucchero, sale, lievito e latte. Quando sono stati ben impastatitutti gli ingredienti si inforna in uno stampo per ciambelle per mezz’ora(con il forno a 170°C) quindi si leva dal forno e si lascia all’aria aperta araffreddare».

FIORENZUOLA D’ARDA

Page 80: guida ristoranti piacentini

78

RISTORANTE MATHIS

Indirizzo: Viale Matteotti, 68 - Fiorenzuola d’Arda

In sala: Matteo Magni

In cucina: Davide Rizzi

Telefono: 0523 982850 - Fax: 0523 981098

www.mathis.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: domenica sera e lunedì

Periodo di ferie: tre settimane ad agosto

Numero di coperti: 70

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 20

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, tortelli dierbette, pisarei e faso’, lumache alla Piacentina (solo in stagione), piccoladi cavallo, tartara di cavallo crudo, coppa al forno, rognoncino conpolenta, grana padano, sbrisolona, crostate fatte in casa.

Con generazioni di albergatori alle spalle e con un padre che organizzaperiodicamente note gare di auto d’epoca, Davide Rizzi crea dal nulla lapropria Osteria e la dedica alla Mathis, auto di cui conserva un esemplare.Un’osteria solare e luminosa, con i tavoli - ben distanziati - in legnomassiccio, le sedie in legno e paglia, le tovaglie a quadri bianchi e rossi econ forti richiami alle suppellettili popolari. In un ambiente siffatto Davide,con il socio Matteo Magni, non poteva che proporre alla propria clientelai grandi salumi e i piatti della tradizione locale, in armonia con il trascorreredelle stagioni. E la cantina non è certo da meno: c’è un’ampia scelta deivini locali e altrettanto ampia tra le migliori etichette nazionali.

Il consiglio di Davide Rizzi«Il rognone di vitello, una volta pulito (lavato e ben spellato), va lasciatoin ammollo nel brandy. A parte si prepara un trito di prezzemolo e aglio,quindi si riprende il rognone e lo si taglia a piccoli tocchetti; si spadellail tutto e lo si spruzza con un po’ di vino bianco. Quando il vino è sfumatosi aggiusta di sale e di pepe e si serve con qualche fettina di polenta».

FIORENZUOLA D’ARDA

Page 81: guida ristoranti piacentini

79

LOCANDA DEL FALCO

Indirizzo: Castello di Rivalta a Trebbia - Gazzola

In sala: Marco Piazza

In cucina: Sabrina Piazza

Telefono: 0523 978101 - Fax: 0523 978331

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: martedì

Periodo di ferie: dal 22 dicembre al 7 gennaio e i dieci giorni centrali del

Numero di coperti: 80 e 60 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 40

Carte di credito: circuito Visa, American Express e Bancomat

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, verduresott’olio fatte in casa, pisarei e faso’, tortelli con le code, anolini in brodo,gnocchi, spaghetti estivi, arrosti misti di vitello e agnello, bolliti misti (algiovedì a pranzo), tasca ripiena, oca al forno con le mele, storione, crostatee dolci al cucchiaio fatti in casa.

Un locale storico che si trova in un castello da fiaba. La Locanda del Falcoè infatti già attestata nei documenti a partire dal Quattrocento: allora visi potevano fermare i viandanti per prendere un pasto caldo, per riposaredurante il viaggio. Passano i secoli e la Locanda diventa una meta diviaggi, grazie alla famiglia Piazza che la gestisce dagli anni Settanta delNovecento. Diventa meta per i buongustai, i gourmet, per gli amanti delbello e del buono che arrivano dalle vicine città; e qui si incantano aguardare la bottega colorata dei colori dei prodotti di stagione - i banconid’epoca ricoperti di verdura e grondanti di salumi - o la cantina, riccadelle migliori produzioni vitivinicole locali e nazionali.

Il consiglio di Marco Piazza«Bisogna fare un ottimo brodo ristretto di verdure (oltre alle solite verduredi stagione anche odori come alloro, timo, ginepro) e farvi cuocere lostorione; va poi lasciato raffreddare lentamente. Una volta freddo vaservito con una salsa, fatta al momento, che contiene: olio extraverginedi oliva, capperi sotto sale appena sciacquati, limone, un po’ di prezzemoloe un po’ d’aglio.».

GAZZOLA

mese di agosto

Page 82: guida ristoranti piacentini

80

PODESTERIA VECCHIA

Indirizzo: Via Roma, 10 - Gazzola

In sala: Maria Teresa Marchesi Derata e Mercedes Reyes Agusti

In cucina: Giovanni Cassano

Telefono: 0523 975526 - Fax: 0523 975526

www.podesteria.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: sempre aperto

Periodo di ferie: sempre aperto

Numero di coperti: 240 all’interno e 300 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 28

Carte di credito: le principali tranne American Express e Diners

I piatti della tradizione piacentina: galantina di pollo, salumi tipicipiacentini, tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anolini in brodo, pin al sugodi funghi, stracotto di manzo, trippa alla Piacentina, piccola di cavallo,bolliti misti (su ordinazione), bomba di riso (su ordinazione), torte difrutta e di mandorle fatte in casa, dolci al cucchiaio fatti in casa.

Chi avesse nostalgia delle vecchie case di campagna di una volta, puòapprodare alla Podesteria Vecchia: i colori, i fiori di campo sulle tavole,i vecchi attrezzi contadini, il sasso a vista e i camini danno un senso dicalore alla vecchia struttura colonica ristrutturata, ovviamente, con curee attenzioni; le tavole apparecchiate nei freschi giardini sono altrettantocurate, fiorite e colorate. Sulle tavole arrivano piatti di rigorosa tradizionelocale, anche l’ormai raro merluzzo, lo storione, i gamberi di fiume, untempo tanto presenti nella cultura padana; ma si può trovare anchequalche pietanza extra-piacentina.

Il consiglio di Maria Teresa Marchesi Derata«La galantina di pollo è un piatto che si faceva un tempo a Piacenza nellecase dei “signori”. Il pollo, disossato, disteso e privato della pelle vienecosparso di cubetti di prosciutto crudo, vitello, maiale, pistacchi, sale epepe. Arrotolato e cucito nella sua pelle, viene bollito in brodo di verdure,e poi lasciato sotto un peso a raffreddare. Va servito a fette con gelatinae verdure».

GAZZOLA

Page 83: guida ristoranti piacentini

81

HOSTARIA CARATTA

Indirizzo: Località Caratta, 38 - Gossolengo

In sala: Giancarlo Rossi e Fausta Rancati

In cucina: Filippo Rancati e Giancarlo Rossi

Telefono: 0523 778100 - Fax: 0523 778100 - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: il mercoledì e la sera del martedì

Periodo di ferie: tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo

Numero di coperti: 130 all’interno e 60 sotto il portico

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 30

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, torteli dierbette, pisarei e faso’, anolini in brodo, coppa arrosto, piccola di cavallo,stracotto di asinina con polenta, lepre sfilacciata alla Piacentina con pureadi mele, torta di mandorle soffice, crostate fatte in casa, dolci al cucchiaiofatti in casa.

L’Hostaria Caratta è stata ricavata da un casale dei primi del Novecento;l’ambiente, è quello tipico delle case di campagna, con una collezione dipentole, tegami e pignatte appese alle pareti. Quella che un tempo era lastalla è ora una delle sale del ristorante; l’altra è stata ricavata dal portico,chiuso con ampie vetrate, che dà sul rigoglioso giardino; ma c’è anche unporticato esterno per chi vuole godersi la frescura delle sere estive. Lacucina, che concede ampio spazio ai piatti della tradizione piacentina,sconfina verso specialità, personalizzate e reinventate, di altri territori.Nel menu sono sempre presenti piatti per vegetariani e la carta dei vinicontiene una buona selezione di vini locali e nazionali.

Il consiglio di Filippo Rancati e Giancarlo Rossi«Un piatto vegetariano può essere fatto svuotando una patata di mediagrandezza, ricavando un coperchio nella parte superiore. In una padellasi fanno saltare, con poco burro, carote, scalogno, sedano e champignonstagliati a dadini; si aggiunge un po’ di patè di tartufo, sale e pepe. Lapatata, riempita e chiusa, si avvolge in alluminio e si inforna per 20 minuti.Una salsa di panna, ristretta con una noce di burro, e un trito fine di erbacipollina la completano».

GOSSOLENGO

Page 84: guida ristoranti piacentini

82

OSTERIA VECCHIA PERGOLA

Indirizzo: Piazza Roma, 1 - Gossolengo

In sala: Paola Artusi

In cucina: Gabriele Fava

Telefono: 0523 778123 - Fax: 0523 778123

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: il lunedì e il martedì

Periodo di ferie: dal 15 luglio al 15 agosto e, a volte, una settimana dopo

Numero di coperti: 80 all’interno e 40 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 27

Carte di credito: circuito Visa

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici e tradizionali piacentini,torta fritta, pisarei e faso’, pasta e fagioli, pappardelle ai funghi porcini,pappardelle al sugo di cacciagione, stracotto di asinella, piccola di cavallo,scaglie di grana padano, torte e dolci al cucchiaio fatti in casa.

La formula utilizzata dalla storica Osteria Vecchia Pergola è diventatad’esempio per tanti locali: veloci tovagliette in carta, ottimi salumi e tortafritta; un rito divenuto ormai irrinunciabile per chi vi si reca. E, dopol’antipasto, c’è un’ampia scelta di pietanze golose e succulente che mescolanola tipicità piacentina con quella parmense; i titolari infatti, Paola Artusie Gabriele Fava, sono originari di Parma. Il locale, che esiste da ben piùdi un secolo, è piacevole: rustico con i suoi tavoloni in legno e al contempodelizioso per i particolari adatti, ben curati, come il pergolato sotto cuisi può cenare d’estate.

Il consiglio di Paola Artusi«Con un semplicissimo impasto di farina, lievito acqua e sale si puòpreparare un’ottima torta fritta da accompagnare a salumi e formaggi.L’impasto ottenuto va lasciato circa mezz’ora a lievitare, poi si tira lasfoglia con il mattarello, si taglia a quadri o rettangoli, che vengono lasciatiancora un po’ a lievitare. Infine si friggono in abbondante strutto e silasciano ad asciugare su carta porosa».

GOSSOLENGO

il periodo natalizio

Page 85: guida ristoranti piacentini

83

RISTORANTE TORRETTA

Indirizzo: Chiavenna Rocchetta - Lugagnano Val d’Arda

In sala: Ivo Ghizzoni con la cognata Sandra

In cucina: Michele Ghizzoni con la cognata Mara

Telefono: 0523 891328 - Fax: 0523 891328

www.ristorantetorretta.it

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: martedì sera e mercoledì

Periodo di ferie: a fine settembre e a fine gennaio

Numero di coperti: 100 all’interno e 40 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 22

Carte di credito: Bank Americard, Mastercard, Visa e Bancomat

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, frittata conle erbette, giardiniera fatta in casa, tortelli con la coda, pisarei e faso’basotti, anolini in brodo, nidi di rondine, crespelle, coppa al forno, anatraarrosto, trippa alla Piacentina, bolliti misti, selvaggina (solo in inverno),grana padano, crostate fatte in casa, busslan, sbrisolona.

La storica osteria di Chiavenna Rocchetta venne rilevata nel 1982 dallafamiglia Ghizzoni. Da allora, tutto ciò che arriva in tavola è stato prodottoa mano dai Ghizzoni: i vini, Monterosso e Gutturnio, vengono prodottinelle vigne di famiglia; i salumi vengono insaccati e fatti stagionare nelleloro cantine; le paste, i primi, i dolci sono stati fatti rigorosamente a mano.E così, nel corso degli anni, il locale è diventato decisamente noto, sia perla genuinità dei piatti proposti, sia per la piacevolezza del luogo, sia perla piacevole semplicità dell’ambiente. Bisogna anche ricordare che, instagione di funghi, arrivano in tavola porcini a volontà.

Il consiglio di Michele Ghizzoni«Il ripieno dei più classici tortelli piacentini è fatto con una parte di ricotta,una parte di Grana Padano, un uovo, spinaci lessati e tritati grossola-namente col coltello, e poi sale, pepe e noce moscata. La pasta che racchiudei tortelli è quella classica fatta con farina, uova, acqua e sale. Noi liserviamo conditi con solo burro fuso: ogni sugo o intingolo nasconde lafragranza del delicato ripieno».

LUGAGNANO VAL D’ARDA

Page 86: guida ristoranti piacentini

84

LUGAGNANO VAL D’ARDA

ANTICA TRATTORIA DA DORINO

Indirizzo: Via Costa di Rustigazzo - Lugagnano Val d’Arda

In sala: Fausto Guarnieri

In cucina: Mariella Segalini

Telefono: 0523 807119 - Fax: 0523 807119 - www.trattoriadadorino.it

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì

Periodo di ferie: 15 giorni a fine febbraio e tre settimane a settembre

Numero di coperti: 60 all’interno e 60 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 22

Carte di credito: Visa, Cartasì, Mastercard e Bancomat

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, gras pist,burtleina, tortelli di erbette, pisarei e faso’, ravioli in brodo, nidi dirondine, tagliatelle ai funghi, coppa arrosto, lombo al Gutturnio, vitelloarrosto, anatra e faraona arrosto, crostata di susine e amaretti, sbrisolona.

Storica trattoria - risale infatti al primo dopoguerra - il cui titolare, FaustoGuarnieri, rappresenta la terza generazione di una famiglia di osti. Unlocale semplice ma delizioso, ingentilito da qualche fiore fresco di campo,con ampie vetrate che permettono di spaziare lo sguardo sul paesaggio; iprofumi e gli aromi che arrivano dalle cucine sono quelli delle pietanzetradizionali. La tradizione viene tenacemente perseguita in questo localeche propone salumi artigianali perfettamente stagionati e, nella stagionegiusta, anche la leggendaria maialata. Da Dorino si trova a pochi minutidalle rovine di Veleia Romana.

Il consiglio di Fausto Guarnieri«Nel periodo invernale non manca il gras pist. Si tratta di lardo pestatoin un mortaio con l’aggiunta di aglio e prezzemolo (per 1 kg di lardo civogliono 3 o 4 spicchi d’aglio e un mazzetto di prezzemolo); va pestato alungo così da risultare morbido come burro. Si può spalmare su un crostinocome antipasto o usare come base per un gustoso soffritto».

Page 87: guida ristoranti piacentini

85

MONTICELLI D’ONGINA

ANTICA TRATTORIA DA CATTIVELLI

Indirizzo: Via Chiesa, 2 - Località Isola Serafini - Monticelli d’Ongina

In sala: Luca Castellani

In cucina: Manuela Cattivelli

Telefono: 0523 829418 - Fax: 0523 815407 - www.trattoriacattivelli.it

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: martedì sera e mercoledì

Periodo di ferie: in luglio

Numero di coperti: 200 all’interno e 20 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 30

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, insalatad’anguilla affumicata, ambola marinata, pisarei e faso’, anolini in brodo,tortelli di ricotta, tortelli di zucca, tagliatelle con l’anguilla, frittura dipesce d’acqua dolce, stracotto d’asina con polenta, lumache alla Piacentina,faraona ripiena, latte in piedi, sbrisolona, crostate fatte in casa, liquoridi nocino, bargnolino e limonina.

Valentino Cattivelli e la moglie aprirono la trattoria nell’immediatodopoguerra; da allora il locale è meta costante per i ghiottoni che amanola gastronomia piacentina. Gastronomia che qui, sulle rive del Po, siallarga a comprendere i prodotti che il fiume offre: amboline, pescegattoe anguilla in primis; soprattutto in frittura ma anche, e questo è un piattoper intenditori, la rara anguilla affumicata, che si ottiene grazie ad unlungo e difficile procedimento. Gli ambienti della trattoria, ristrutturatidi recente, sono molto piacevoli: sui muri si vedono affreschi con scenedi pesca sul Po, le sale sono luminose e i tavoli ben distanti l’uno dall’altro;il servizio è cortese e solerte.

Il consiglio di Cesira Cattivelli«Con la polpa dell’anguilla, una volta pulita e pelata, si può preparareun ottimo sugo per le tagliatelle. Si taglia a piccoli tocchettini e si fa dorarebene in una padella con olio e uno spicchio d’aglio; quindi si sfuma conun po’ di vino bianco e, a seconda della stagione, si aggiunge un trito diprezzemolo o di spinacini. Le tagliatelle, una volta cotte e scolate, si fannosaltare in questo sugo».

Page 88: guida ristoranti piacentini

86

MONTICELLI D’ONGINA

RISTORANTE LE GIARE

Indirizzo: San Pietro in Corte Secca, 6 - Monticelli d’Ongina

In sala: Giovanni Bianchi

In cucina: Graziano Bianchi

Telefono: 0523 820200 - Fax: 0523 820200

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: domenica sera e lunedì tutto il giorno (in luglio anchetutta la domenica)

Periodo di ferie: dieci giorni a gennaio e il mese di agosto

Numero di coperti: 40

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 35

Carte di credito: tutte

I piatti della tradizione piacentina: culatello di Monticelli, pisarei efaso’, anolini in brodo, spaghetti al torchio con guanciale e cipollottofresco, costolette d’agnello con timo e menta, tagliata di manzo alle erbe,budino amaro con zabaione.

Nel pieno della rigogliosa campagna vicina al Po si trova il minuscolopaesino di San Pietro in Corte Secca: si rincorrono ordinatamente pochecase, la chiesa, un campo giochi. In questo luogo, un po’ sospeso neltempo, il ristorante Le Giare rappresenta la meta ideale per chi vogliaregalarsi un lauto pranzo in un ambiente sobrio e luminoso, dalla misurataeleganza. Le portate che rispecchiano la tradizione locale si alternano anuovi accostamenti comunque rispettosi dell’alternarsi delle stagioni.Inoltre, accanto ai piatti tipici piacentini, si può trovare una buona sceltadi piatti a base di pesce fresco.

Il consiglio di Graziano Bianchi«Dodici tuorli d’uovo, 12 cucchiai da minestra di zucchero semolato e unbicchiere e mezzo di vino bianco (così è più delicato, altrimenti si puòusare la stessa dose di marsala); questi gli ingredienti per fare il nostrozabaione. Una volta sbattute le uova e incorporato il vino, si mette ilcomposto a cuocere a bagnomaria e si mescola con una frusta fino a quandonon diventa una spuma ben soda».

Page 89: guida ristoranti piacentini

87

MONTICELLI D’ONGINA

TRATTORIA MIRELLA

Indirizzo: San Nazzaro – Monticelli d’Ongina

In sala: Alberto Dallavalle

In cucina: Riccardo Tosoni

Telefono: 0523 827431 - Fax: 0523 827431

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì

Periodo di ferie: la prima quindicina di settembre

Numero di coperti: 50

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: circuito Visa e Bancomat

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini e torta fritta,tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anolini in brodo, tagliatelle, gnocchi dipatate, bolliti misti, cavallo crudo, piccola di cavallo, arrosti misti, anguillain umido (solo in inverno) e fritta, storione, zabaione, ciambella conmarsala all’uovo, crostate con frutta di stagione.

All’entrata il locale ha proprio l’aspetto della classica osteria di paese:chi gioca a carte, chi beve un “bianchino” al bancone chi sfoglia il giornale.La sala ristorante invece, un po’ appartata, è una vera scoperta per chivoglia gustarsi anguille in umido o il raro storione (attenzione però, sitrova solo a marzo e ottobre); tutto l’anno invece si possono apprezzarefritture di amboline appena pescate nel vicino Po. E comunque le pietanzedel locale spaziano attraverso tutte le prelibatezze della tradizionepiacentina. Inoltre il titolare, che rappresenta la terza generazione di unadinastia di ristoratori, dispensa volentieri consigli e ricette.

Il consiglio di Alberto Dallavalle«L’anguilla in umido si può gustare solo in inverno. Bisogna preparare ilpiù classico dei soffritti e vi si fa rosolare l’anguilla (già pulita) da ognilato; si toglie temporaneamente l’anguilla e si fanno rosolare nel soffrittoi piselli; si aggiunge brodo che si lascerà bollire fino a ché non assumeràuna consistenza cremosa. Si mette nuovamente l’anguilla, si aggiunge unaltro po’ di brodo e si termina la cottura».

Page 90: guida ristoranti piacentini

88

NIBBIANO

LOCANDA TRATTORIA CESARINA

Indirizzo: Via Romagnoli, 31 - Trevozzo - Nibbiano

In sala: Cesarina Groppi

In cucina: Renato Groppi

Telefono: 0523 998301 - Fax: 0523 733070

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: venerdì

Periodo di ferie: dal 26 dicembre all’ultimo lunedì di gennaio

Numero di coperti: 90

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, tortelli diricotta e spinaci, pisarei e faso’, anolini in brodo, tagliatelle ai funghiporcini, coppa di maiale al forno, trippa alle verdure, anatra al forno,polenta e cinghiale, polenta e coniglio, brasato di manzo, busslan, crostatefatte in casa.

Una bella parete bianca incorniciata da un trompe l’oeil con motivi ditralci di vite; da qui si accede alla Locanda Trattoria Cesarina che i coniugiGroppi conducono dal ’61. Da qualche anno è il figlio Renato che si occupadell’andamento del locale, ma il dominio delle cucine è sempre solidamentein mano alla mamma Cesarina. Inutile dire che l’accoglienza è familiare,le pietanze sono deliziose e preparate con il rigore di una volta. Gliambienti, semplici e ben curati, danno un’idea di solidità, di affidabilità.Inoltre piace sapere che, in queste stesse sale, i viaggiatori soggiornavanogià secoli fa, in transito sulla strada che portava a Genova.

Il consiglio di Cesarina Groppi«La trippa è un po’ noiosa da pulire ma, una volta cucinata, è propriobuona. Noi la mettiamo tagliata a listarelle, quando è già stata a bollireper una mezz’ora, in un soffritto fatto con sedano, cipolla, aglio, alloroe pomodoro; si aggiunge quindi brodo e fagioli, se secchi messi a bagnola sera prima, e un po’ di vino bianco secco; deve sobbollire per 4 ore.Quando è pronta si spolvera di formaggio grattugiato».

Page 91: guida ristoranti piacentini

89

PIANELLO VAL TIDONE

TRATTORIA CHIARONE

Indirizzo: Località Chiaroni – Pianello Val Tidone

In sala: Vincenzina Mondonico e collaboratori

In cucina: Vincenzina Mondonico e collaboratori

Telefono: 0523 998311 - Fax: 0523 998311

www.trattoriachiarone.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì

Periodo di ferie: variabile

Numero di coperti: 60 all’interno e 50 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali tranne American Express

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, gnocco fritto,panzerotti, anolini in brodo, tortelli al burro e salvia, pisarei e faso’,tagliolini con porcini, spugnolata, bolliti misti, arrosti misti, cinghiale inumido, selvaggina con polenta (su prenotazione), busslan, sbrisolona,crostata di prugne.

La frazione di Chiaroni, appena sopra a Pianello, è una delle delizioselocalità che costellano la Val Tidone. Qui Vincenzina Mondonico conduceva,fino a qualche anno fa, un’affermata trattoria che improvvisamente rimasechiusa. I clienti, ormai affezionati, non si sono arresi e hanno insistitofino a che Vincenzina è ritornata, energica come prima. In un altro localecerto, un vecchio edificio dell’Ottocento proprio di fronte al precedente,ma finalmente si sono riviste le sue ghiotte portate, i suoi piatti succulentipreparati secondo la tradizione del luogo e con i prodotti di stagione.

Il consiglio di Vincenzina Mondonico«Il lacerto di vitello (una parte del magatello) si fa rosolare in olioextravergine e aglio; aggiungiamo 2 bicchieri di vino bianco e, quando èevaporato, circa 2 chili di cipolle bianche, bacche di ginepro, un trito diaromi, sale e un po’ di dado. Fuoco lento per un’ora e mezza quindi sifrullano le cipolle con un po’ di peperoncino. Si taglia a fette la carne esi serve con la salsa ottenuta».

Page 92: guida ristoranti piacentini

90

PIOZZANO

TRATTORIA SAN GABRIELE

Indirizzo: Strada San Gabriele, 16 - Piozzano

In sala: Gianmario Achilli

In cucina: Antonella e Cristina Civardi con la mamma

Telefono: 0523 979233 - Fax: 0523 979233

www.trattoriasangabriele.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì

Periodo di ferie: una quindicina a gennaio e una ad agosto

Numero di coperti: 110 in due sale

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 22

Carte di credito: Visa, Cartasì

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, torta fritta,tortelli di ricotta e spinaci, pisarei e faso’, anolini in brodo, panzerotti,arrosti misti, selvaggina, salame cotto, carne alla griglia, torta di mele,crostate di marmellata, sbrisolona, dolci al cucchiaio fatti in casa.

Piozzano si trova in piena Val Luretta, lussureggiante di boschi e di vignetie dall’aria fresca e frizzante. A San Gabriele, una frazione di Piozzano,si trova l’omonima osteria, di aspetto rustico ma da cui traspare un’assiduacura dei particolari: un segnaposto delicato, il menu accurato, uncentrotavola fatto con verdure e spezie di stagione. Antonella e CristinaCivardi, alla quarta generazione di una dinastia di ristoratori, sono benconsce del valore che hanno le loro pietanze: sempre rigorosamente fattein casa, preferibilmente con le ricette di famiglia, e con ingredienti distagione.

Il consiglio di Cristina Civardi«Per la preparazione dei nostri arrosti usiamo ancora il lardatoio, unostrumento ormai in disuso che trasporta una strisciolina di lardo all’internodella carne. L’arrosto, di manzo o di vitello, viene così lardellato e, dopoessere stato steccato, fatto rosolare su tutti i lati. Una volta che ha presocolore, si aggiunge del brodo di verdure, e si termina la cottura. Lalardellatura impedisce alla carne di asciugarsi».

Page 93: guida ristoranti piacentini

91

PONTE DELL’OLIO

LOCANDA DEI CACCIATORI

Indirizzo: Località Mistadello - Castione - Ponte dell’Olio

In sala: Piero e Sergio Montanari e Marco Biolcati

In cucina: Raffaele Somma e Giuseppina Carini

Telefono: 0523 875105 - Fax: 0523 876234

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: mercoledì

Periodo di ferie: dal 10 al 30 gennaio

Numero di coperti: 330 all’interno e 120 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, pisarei efaso’, tortelli di erbette, ravioli in brodo, funghi porcini impanati e fritti,coppa di maiale al forno, brasati di cinghiale, selvaggina, bistecca dicavallo, grana padano, crostata di prugne, busslan, nocino, bargnolino.

Un grande locale arredato rusticamente, sempre affollato ma con unagestione impeccabile; mai un’attesa più lunga del dovuto, mai unatrascuratezza e un servizio solerte, cortese. I clienti sono affezionati eritornano costantemente - ovvio, con queste premesse - ma anche perchévi trovano diverse prelibatezze a base di funghi porcini appena raccoltisulle colline dei dintorni. E dal menu non mancano i grandi classici dellacucina piacentina annaffiati da ottimi vini locali. Nei periodi caldi si puòpranzare nel giardino, all’aperto, ed è un piacere immergersi in questafrescura.

Il consiglio di Raffaele Somma«Per preparare la coppa arrosto si procede così: la coppa fresca va salatacon sale grosso e fatta rosolare su ogni lato con olio e rosmarino; si fasfumare con del vino bianco e si mette al forno con un po’ di verdure,come sedano, carota e cipolla; deve restare in forno per circa tre ore.Quindi si setacciano le verdure, si fanno legare con un po’ di farina e ilsugo rimasto; si ricopre infine la coppa a fette».

Page 94: guida ristoranti piacentini

92

PONTE DELL’OLIO

RISTORANTE RIVA

Indirizzo: Via Riva, 16 - Ponte dell’Olio

In sala: Maurizio Rossi

In cucina: Carla Aradelli

Telefono: 0523 875193 - Fax: 0523 871168

www.ristoranteriva.it - [email protected] - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: il lunedì tutto il giorno, il martedì a mezzogiorno

Periodo di ferie: variabili

Numero di coperti: 30 all’interno e 15 all’esterno

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 40

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini con pastafritta, mezzmanag ripiene con carne d’agnello in brodo con verdurine,gnocchi di patate con crema di ortiche, tortelli intrecciati di ricotta, agnellonostrano con prugnoli e polenta secca, faraona farcita alle erbe, pettod’oca e verdure croccanti, tortino caldo al cioccolato, tortina di amarettie mandorle con zabaione al vov e marsala.

Come avevamo anticipato nell’introduzione, la presente guida dedica leproprie segnalazioni ai ristoranti che hanno in menu pietanze dellatradizione gastronomica piacentina, quindi accanto ad osterie e trattoriesi trovano anche grandi ristoranti blasonati, proprio come il Riva di Pontedell’Olio, segnalato dalle migliori guide gastronomiche - ed enologiche -d’Italia. Un luogo dove la grande confidenza con le ricette tradizionalilocali consente di sperimentare sapienti varianti, ovviamente eseguite conestrema maestria. Un luogo dove la cantina racchiude, oltre ad unaeccellente selezione di vini dei Colli Piacentini, anche diverse centinaia dietichette nazionali ed estere. L’ambiente è elegante, senza eccessi o clamori.

Il consiglio di Carla Aradelli«La mia cucina è fatta con prodotti molto comuni, che fanno parte dellanostra cultura, delle nostre radici. Uno dei piatti che sono piaciuti di piùla scorsa stagione era partito da una semplice patata dentro a cui abbiamomesso germogli di ortica e un pezzo di salsiccia; l’abbiamo poi ricopertadi fonduta e infine di fili di porro fritti. Un piatto colorato, fatto con ciòche era disponibile sul mercato in quella stagione».

Page 95: guida ristoranti piacentini

93

RIVERGARO

ANTICA TRATTORIA BELLARIA

Indirizzo: Via Genova, 88 (SS.45) - Rivergaro

In sala: Daniele, Andrea, Sara e Marina Merlini

In cucina: Maurizio Merlini

Telefono: 0523 958612 - Fax: 0523 958612 - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorni di chiusura: lunedì e martedì

Periodo di ferie: il mese di gennaio

Numero di coperti: 100 all’interno e 25 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, torta fritta,tortelli alla Piacentina, pisarei e faso’, anolini pasticciati, anatra al forno,piccola di cavallo, tast (tasca ripiena), busslan, crostate fatte in casa.

I fratelli Daniele e Maurizio Merlini provengono da esperienze diristorazione internazionale; forti di queste competenze e della collaborazionedelle figlie, gestiscono già da anni la Bellaria con ottimi risultati. Il localeviene condotto con grande professionalità e accuratezza ma con quel toccodi familiarità che piace tanto e infatti i clienti tornano fedelmente, chesiano Piacentini oppure che provengano dalle vicine regioni. Le pietanzeche arrivano in tavola sono frutto di una accurata selezione e sonopreparate con prodotti di stagione nel solco dei dettami della tradizionelocale; la carta dei vini annovera tutto il meglio della produzione piacentina.

Il consiglio di Maurizio Merlini«I classici anolini piacentini - preparati con il ripieno di carni di manzo,vitello e maiale stracotti e con formaggio a grana, pane grattugiato e ilsugo dello stracotto - anziché in brodo si possono preparare pasticciati.Una volta sbollentati in acqua si fanno saltare in un sugo a base di funghiporcini e pomodoro, quindi messi in forno giusto il tempo per farliasciugare».

Page 96: guida ristoranti piacentini

94

RIVERGARO

RISTORANTE ALBERGO LA SOSTA DEL RE

Indirizzo: Via Roma, 1 - Rivergaro

In sala: Andrea Passaglia

In cucina: Teresa Mazzocchi

Telefono: 0523 958677 - Fax: 0523 953295

www.lasostadelre.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: mercoledì

Periodo di ferie: non contemplate

Numero di coperti: 80 all’interno e 60 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 20

Carte di credito: American Express, Mastercard, Visa

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, pisarei efaso’, tortelli classici piacentini, anolini della tradizione, tagliatelle aifunghi porcini freschi, passatelli alla Bettolese, brasati con polenta (ininverno), trippa alla Piacentina, piccola di cavallo, bolliti misti, arrostimisti, busslan, crostate fatte in casa, dolci al cucchiaio fatti in casa.

I soci Pippo Stampanoni e Enrico Masnata, nel febbraio del 2005, hannoriaperto quella che un tempo era la locanda del paese: un piccolo albergocon 11 stanze e un piacevole ristorante. Vecchi locali rustici, che risalgonoall’Ottocento, nuovi arredi e una politica che si riassume nel voler dareai clienti un ottimo rapporto qualità/prezzo. Ampio spazio è stato datoalle pietanze e ai vini della tradizione piacentina, tanto che i titolari hannovoluto creare una rassegna appositamente dedicata che si svolge nel periodoinvernale e si intitola “giovedì a cena con i tipici”; nel corso di ogni serataviene proposta una pietanza scelta tra le tante della ricca gastronomia delterritorio.

Il consiglio di Teresa Mazzocchi«I passatelli si fanno con una parte di pane grattugiato, scottato con unpo’ di brodo, una parte di formaggio a grana e una cucchiaiata di farina;si aggiustano di sale e si mettono nell’attrezzo apposito (uno schiacciapatatecon i fori poco più grossi). I passatelli che ne escono vanno gettati nelbrodo bollente e, quando vengono a galla, sono pronti. Vanno serviti conuna spolverata di formaggio».

Page 97: guida ristoranti piacentini

95

RIVERGARO

RISTORANTE CAFFE’ GRANDE - SUGÖ

Indirizzo: Piazza Paolo, 8 - Rivergaro

In sala: Fabrizio Bertuzzi

In cucina: Betti Bertuzzi

Telefono: 0523 958524 - Fax: 0523 958524 - www.caffegrande.it

Orari di apertura: a mezzogiorno solo su prenotazione e sera

Giorno di chiusura: martedì

Periodo di ferie: in parte nel mese di gennaio e in parte a settembre

Numero di coperti: 50 all’interno e 40 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 27

Carte di credito: le principali tranne American Express

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, giardiniera,tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anolini in brodo, stinco di vitello, bollitimisti, cacciagione, arrosto di vitello, grana padano, robiola, pecorino delMonte Cerro, zabaione con le fragole, crostate di frutta, sbrisolona,semifreddo al croccante.

L’insegna dice Ristorante Caffè Grande ma i Piacentini che amano mangiarebene lo conoscono come Sugö, soprannome del padre degli attuali gestoriBetti e Fabrizio Bertuzzi. Si trova proprio in centro a Rivergaro ed è unlocale storico, gestito dalla stessa famiglia Bertuzzi fin dal 1875, in cui èdifficile trovare posto a meno di avere prenotato per tempo. Piacevoleall’interno, con le sue belle sale e salette dai soffitti a volta, e all’aperto,d’estate con pochi tavoli racchiusi da una piccola siepe. I piatti chearrivano in tavola sono quelli della tradizione locale ma c’è spazio ancheper qualche gustosa rivisitazione e, prenotando per tempo, si può gustareun’ottima burtleina.

Il consiglio di Betti Bertuzzi«Per la nostra giardiniera, ogni tre chili di verdura (sedano, carote,cavolfiori, finocchi, fagiolini, peperoni e cipolline borettane) mettiamo unlitro e mezzo di aceto di vino bianco, 200 gr di olio, 200 gr di zucchero e200 di sale. Quando olio e aceto bollono, si aggiungono sale e zucchero einfine le verdure, per non più di 15 minuti. Si mettono quindi nei vasiinsieme al loro liquido, si chiudono ermeticamente e vanno consumateentro un mese».

Page 98: guida ristoranti piacentini

96

RIVERGARO

RISTORANTE OLYMPIA

Indirizzo: Strada Statale 45, 102 - Niviano - Rivergaro

In sala: Liliana Cassinelli

In cucina: Nilde Cassinelli e Adelina Mozzi

Telefono: 0523 957608 - Fax: 0523 957608 - www.ristoranteolympia.it

Orari di apertura: a mezzogiorno; la sera solo su prenotazione

Giorno di chiusura: martedì

Periodo di ferie: in agosto

Numero di coperti: 400

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 23

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, pisarei efaso’, tortelli, anolini in brodo, gnocchetti in salsa di grana padano, cervocon castagne, arrosti misti, filetto alle erbe con patate e rosmarino, coppaal forno, grana padano, sbrisolona, busslan, crostate fatte in casa, liquoridi nocino e bargnolino.

L’Olympia rappresenta il più classico dei ristoranti: pareti chiare, massiccesedie in legno come quelle di una volta, bianche tovaglie e fiori in tavolacosì piacevoli e rassicuranti. Un accogliente ristorante che si trova in unpunto strategico della Val Trebbia, all’incrocio con la strada che porta alborgo di Grazzano Visconti, meta dei tanti turisti che si riversano nelPiacentino. Oggi a gestire il ristorante ci sono Nilde e Liliana Cassinelli,ma ogni tanto ai fornelli c’è anche la loro mamma Adelina Mozzi che, findagli anni Settanta, ha viziato tanti golosi con i suoi manicaretti improntatialla gastronomia del territorio.

Il consiglio di Nilde Cassinelli«Si può fare un delizioso e semplice sugo per gli gnocchi a base di formaggioa grana. Gli gnocchi, che devono essere lisci (privi delle solite scanalatureottenute con i rebbi della forchetta), una volta cotti in acqua vanno fattisaltare in una salsa ottenuta con burro e brodo di carne; dopo essere statitolti dal fuoco si cospargono formaggio a grana grattugiato in abbondanzae un po’ di scaglie di grana».

Page 99: guida ristoranti piacentini

97

RIVERGARO

TRATTORIA LA PIEVE

Indirizzo: S.P. di Gossolengo, 33 - Pieve Dugliara - Rivergaro

In sala: Cristian Lertora

In cucina: Piera Libé

Telefono: 0523 956728 - Fax: 0523 956728

Orari di apertura: dalle 6,00 alle 24,00

Giorno di chiusura: martedì

Periodo di ferie: in febbraio e in ottobre

Numero di coperti: 100 all’interno e 70 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 20

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, torta fritta,giardiniera, tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anolini in brodo, chicchedella nonna, fettuccine al brasato di manzo, bollito di manzo, lepre ecinghiale con polenta, trippa alla Piacentina, piccola di cavallo, tagliatadi cavallo, merluzzo con cipolla, crostate fatte in casa, sbrisolona.

Cristian Lertora, figlio di ristoratori, ha aperto il locale già da qualcheanno ed è riuscito a farlo diventare punto di riferimento non solo perpranzi e cene ma anche per gustose merende a base di salumi e formaggi.La trattoria, che si trova in un’ottima posizione, è semplice, piacevole erichiama le osterie di una volta. Tutti i piatti che vengono portati in tavolavengono eseguiti secondo le regole della tradizione locale e sono fattiseguendo i ritmi delle stagioni. La cantina annovera una buona selezionedi etichette del territorio e anche di vini nazionali.

Il consiglio di Cristian Lertora«La prepariamo solo nella stagione fredda, ma la nostra lepre è tantosemplice quanto gustosa. Viene semplicemente messa in forno, tagliata indue parti, con un letto di verdure di stagione, tra cui carote, sedano ecipolla; un po’ di alloro e una generosa innaffiata di vino bianco e poi siinforna per almeno un’ora e mezza. Terminata la cottura è bene lasciarlain forno spento ancora un po’ così non si asciuga».

Page 100: guida ristoranti piacentini

98

ROTTOFRENO

ANTICA TRATTORIA BRAGHIERI

Indirizzo: Località Centora, 21 - Rottofreno

In sala: Liana Capelli

In cucina: Floriana Braghieri

Telefono: 0523 781123 - Fax: 0523 781123

Orari di apertura: a mezzogiorno tutti i giorni; il venerdì e il sabato anche

Giorno di chiusura: lunedì

Periodo di ferie: la prima quindicina di gennaio e dal 25 luglio al 25 agosto

Numero di coperti: 100

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, tortelli diricotta, pisarei e faso’, anolini in brodo, tagliatelle fatte in casa, coppaarrosto, salame cotto, stracotto di asinina, cinghiale alla cacciatora,crostata fatta in casa, dolci al cucchiaio fatti in casa.

Quella dei Braghieri è una storica trattoria del posto: Silvio Braghieri laaprì nel 1921, oggi la tradizione continua con i suoi discendenti. Le pietanzeche arrivano in tavola, come le torte o i dolci al cucchiaio, spesso vengonopreparate da Floriana Braghieri con le stesse ricette che usava la nonna.Può darsi che siano leggermente rivisitate, rese più leggere, più consonealla moderna alimentazione, ma ingredienti e procedimento rimangono imedesimi di una volta. Anche sulla scelta degli ingredienti non si transige:viene rispettato il ritmo delle stagioni: i funghi e relativi intingoli ci sarannosolo quando è il periodo, la cacciagione anche. Le sale, arredate consemplicità, sono accoglienti e serene.

Il consiglio di Floriana Braghieri«Per cucinare le carni alla cacciatora occorre un buon vino rosso - andràbene un tipo più chiaro per il cinghiale, mentre è preferibile un vino piùcorposo per l’asinina - che andrà a ricoprire la carne unita a sedano,carota, cipolla, aglio, un po’ di prezzemolo e passata di pomodoro. Lacottura, molto lenta, cambia secondo la grandezza del pezzo; infine sisetaccia il sugo e si utilizza per ricoprire le carni».

la sera

Page 101: guida ristoranti piacentini

99

ROTTOFRENO

TRATTORIA RISTORANTE LA NOCE

Indirizzo: Via Agazzano, 140 - Frazione Noce di San Nicolò - Rottofreno

In sala: Enrico Tagliafichi

In cucina: Francesco e Mercede Tagliafichi

Telefono: 0523 768738 - Fax: 0523 764339

www.trattorialanoce.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì tutto il giorno; domenica e martedì solo di sera

Periodo di ferie: una settimana a fine dicembre e tre settimane ad agosto

Numero di coperti: 150

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 23

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici e tradizionali piacentini,bucatini bobbiesi al ragù di cervo, tortelli al burro e salvia, pisarei e faso’,ravioli in brodo, panzerotti in terrina, arrosti misti, piccola di manzo,trippa alla Piacentina, bolliti misti, anatra alle mele, faraona disossatafarcita alle verdure, costolette di agnello al timo, tagliere di formaggi,crostata della casa, dolci al cucchiaio della casa.

Risale al 1910 l’apertura di questa storica trattoria; allora furono iTagliafichi ad inaugurarla, oggi sono ancora i loro discendenti, Enrico,Francesco e Mercede, a gestirla. Frutto di una conduzione attenta, LaNoce è un locale che cambia completamente a seconda degli orari: amezzogiorno prevale una clientela d’affari; alla sera si cena alla carta. Inquesto ambiente familiare e gentile si possono trovare diverse delle pietanzetradizionali piacentine accompagnate da una carta dei vini che, oltre aduna buona selezione di vini locali, annovera anche diverse etichetteregionali. La recente ristrutturazione dell’edificio, la completaclimatizzazione delle sale, il vasto parcheggio danno l’idea dell’efficienzadel servizio prestato.

Il consiglio di Mercede Tagliafichi«La pasta che ricopre i panzerotti è una sorta di crêpes fatta con latte,farina, uova, noce moscata e sale che va fritta in padella. Sulla crêpescosì ottenuta si spalma un’amalgama di ricotta, uova, spinaci, noce moscatae sale; a piacere si può aggiungere una cucchiaiata di besciamella che, amio parere, conferisce morbidezza. Si arrotola la crêpes, si taglia a tocchettidi un paio di centimetri e si inforna in terrine».

Page 102: guida ristoranti piacentini

100

SAN GIORGIO PIACENTINO

ANTICA TRATTORIA DEL CACCIATORE

Indirizzo: Località Tollara, 14 - San Giorgio Piacentino

In sala: Antonio Biasini

In cucina: Manuela Chiesa

Telefono: 0523 530127 - Fax: 0523 530127

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì

Periodo di ferie: variabili

Numero di coperti: 180 all’interno e 100 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 22

Carte di credito: non contemplate

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, chisolini,torte salate, tortelli di ricotta, pisarei e faso’, anolini in brodo, chicchedella nonna, nidi di rondine, bolliti misti, arrosti misti, grigliate miste,stinco di vitello al forno, lepre, capriolo e cinghiale con polenta, granapadano, crostate di frutta, semifreddi fatti in casa.

Una trattoria con almeno mezzo secolo di storia alle spalle, semplice,familiare, “casereccia” come la definisce la sua proprietaria, ManuelaChiesa. C’è il bar, come in tutte le trattorie di paese che si rispettino, cisono due sale, il camino acceso in inverno e il giardino per le calde serateestive. Le pietanze che arrivano in tavola sono quelle della tradizionelocale; ovviamente cambiano in sintonia con il passaggio delle stagioni;ovviamente c’è spazio anche per qualche piatto non esattamente tipicoma fatto in casa e con ingredienti buoni e freschi. Un locale collaudato,piacevole e senza tanti fronzoli.

Il consiglio di Manuela Chiesa«Con la classica sfoglia che facciamo anche per i tortelli piacentini, maun po’ più spessa, prepariamo i nidi di rondine. Sulla sfoglia si stendeuno strato di besciamella, uno di fontina e uno di prosciutto cotto; siarrotola la sfoglia e si taglia a tocchetti di un centimetro circa. Si mettonopoi distesi su una teglia imburrata e si lasciano gratinare al forno».

Page 103: guida ristoranti piacentini

101

TRAVO

OSTERIA DEL SOLE

Indirizzo: Piazza Vittorio Veneto, 15 - Travo

In sala: Lucia Zacconi

In cucina: Alfreda Anselmi

Telefono: 0523 950102 - Fax: 0523 950503 - www.ostsole.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: mercoledì

Periodo di ferie: variabili

Numero di coperti: 50 all’interno e 40 all’aperto nel cortile di dentro

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: Visa, Mastercard, American Express

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, burtleina,pisarei e faso’, tortelli di ricotta, tortelli di zucca, panzerotti, anolini inbrodo, faraona arrosto, coppa arrosto, stinco di maiale al forno, merluzzocon polenta, cinghiale o lepre con polenta, semifreddo allo zabaione,crostata, sbrisolona.

Chi, lo scorso anno, si è recato all’Osteria del Sole per cercare larassicurante cucina di Alfreda Anselmi, avrà avuto una sorpresa: avevadato in gestione il suo locale. Ora è tornata; le pietanze sono tornate quelledi una volta; è stato ripristinato l’ordine precedente; del resto l’Osteriaappartiene alla sua famiglia da almeno ottant’anni. E infatti, forte diquesta sua appartenenza ad una lunga dinastia di ristoratori, la titolarepropone i piatti della più classica tradizione piacentina; utilizza materieprime selezionate con cura; stagiona i salumi nella vecchia cantinasottostante; propone una buona scelta di vini da tutte le valli piacentinee anche qualche buon vino di altre regioni.

Il consiglio di Alfreda Anselmi«I tortelli di zucca fatti alla Piacentina sono completamente diversi daquelli mantovani. Il ripieno che viene messo nella classica sfoglia è fattocon zucca, tagliata e cotta al forno (non in acqua perché perde sapore),schiacciata e mescolata con formaggio grana grattugiato, sale, un pizzicodi zucchero e un uovo per legare; c’è chi aggiunge ricotta, noi preferiamoevitare così rimane intatto il sapore della zucca».

Page 104: guida ristoranti piacentini

102

TRAVO

TRATTORIA BELVEDERE

Indirizzo: Statto di Travo - Travo

In sala: Giorgio Guagnini

In cucina: Giorgio Guagnini

Telefono: 0523 958582 - Fax: 0523 953456 - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì

Periodo di ferie: variabili

Numero di coperti: 65 all’interno e 50 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali tranne Diners

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, burtleina,anolini in brodo, pisarei e faso’, tortelli di ricotta al burro e salvia, tortellidi zucca (in stagione), arrosti misti, asinina o cinghiale con polenta, carnealla griglia, piccola di cavallo, brasato al Gutturnio, cacciagione (suprenotazione), crostate di frutta, salame di cioccolato, budino della nonna.

Ad ogni piatto la sua stagione. Questa la massima di Giorgio Guagniniche, coadiuvato da alcuni collaboratori, si divide tra sala e cucina dellatrattoria. I tortelli di zucca, per esempio, si fanno solo nel periodo giustoe solo quando la zucca è dolce; non si troverà un brasato nella stagionecalda. Tanta attenzione nella scelta delle materie prime ma anche tantanel conservare le tradizioni locali; addirittura, nel menu il nome di ognipiatto è scritto in italiano e in dialetto piacentino; la tovaglietta reca unapoesia in dialetto di Valente Faustini, poeta piacentino. Di aspetto rustico,semplice, è un posto piacevole e rilassante.

Il consiglio di Giorgio Guagnini«Per accompagnare i salumi in alcune zone del Piacentino si preparanoi chisolini, in altre la burtleina. Noi la facciamo con acqua, farina e unpizzico di sale (altrove si aggiunge anche l’uovo) che devono formare unapastella omogenea, senza grumi, non troppo densa né troppo liquida. Untempo per friggerla si usava lo strutto, oggi, per renderla più digeribileusiamo olio di semi di arachidi».

Page 105: guida ristoranti piacentini

103

TRAVO

TRATTORIA PASTORI

Indirizzo: Località Pastori, 14 - Travo

In sala: Andrea Monfasani

In cucina: Rita Stornelli

Telefono: 0523 950212 - Fax: 0523 950212

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: giovedì

Periodo di ferie: in ottobre

Numero di coperti: 70 all’interno e 80 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 22

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, tortelli conla coda, pisarei e faso’, anolini in brodo, tagliatelle al sugo di cinghiale,selvaggina con polenta (su prenotazione), arrosti misti, bolliti misti, dolcial cucchiaio fatti in casa, crostate di marmellata fatte in casa, sbrisolona.

Dal 1937 a oggi la gestione è sempre la stessa: tradizionale, con una grandeattenzione alla selvaggina e a tutte le maniere per cucinarla. Eppure,chiunque sia già stato ai Pastori o ne abbia sentito parlare, non tralasciamai di ordinare un piatto di tortelli con la coda, delicatissimi, che sisciolgono in bocca, o i dolci, semplici eppure così gustosi. La trattoria sitrova ben sopra a Travo, in una posizione decisamente piacevole dal puntodi vista paesaggistico; nella bella stagione si possono prendere i pastiall’aperto sulla spettacolare terrazza panoramica.

Il consiglio di Andrea Monfasani«Per preparare un buon sugo di cinghiale bisogna fare asciugare il pezzodi carne prescelto con una rosolatura; a parte si prepara un pistà ‘d grasscon lardo, alloro, rosmarino e verdure varie ben tritate. Carne e condimentovanno messi sul fuoco moderato; poi si procede come per uno stracotto.Quando la carne è ben cotta e si sfilaccia bisogna tagliarlo ulteriormentee, se possibile, passarlo nel tritacarne».

Page 106: guida ristoranti piacentini

104

VERNASCA

OSTELLO DEGLI ELFI

Indirizzo: Via Agù, 25 - Vezzolacca - Vernasca

In sala: Raffaella Perina

In cucina: Eleonora Zambianchi e Gianfranco Solari

Telefono: 0523 899011 - Fax: 0523 899109

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì da giugno a settembre; lunedì e martedì daottobre a maggio

Periodo di ferie: tutto il mese di febbraio

Numero di coperti: 70 all’interno e 24 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 20

Carte di credito: Mastercard e Visa

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, tortelli allapiacentina, gnocchi di patate, pisarei e faso’, anolini in brodo, nidi dirondine, piccola di cavallo, cotoletta e costata di cavallo, stracotto d’asino,cinghiale con polenta, salame cotto, stinco di maiale o agnello al forno,merluzzo fritto con polenta, crostate fatte in casa

E’ stato aperto da poco più di un anno l’Ostello degli Elfi, in una vecchiascuola elementare ristrutturata, da tre soci entusiasti del loro lavoro. Inquesto locale, arredato con uno stile rustico, di montagna, con le travi avista e le tovaglie verdi, rasserenanti, si preparano prelibatezze d’altritempi: il pane, per esempio, viene fatto in casa nel forno a legna; le ricetteche si eseguono sono quelle delle nonne; estrema semplicità e buoniprodotti, preferibilmente di montagna, è la regola che vige nelle cucine.L’aria fresca e frizzante dell’Appennino a fare da piacevole contorno.

Il consiglio di Gianfranco Solari«Uno dei secondi più semplici e prelibati che prepariamo nel forno a legna,ma si può fare in un qualunque forno di casa, è lo stinco. Può essere dimaiale o di agnello; la carne ovviamente deve venire da un buon fornitore.Noi lo mettiamo in forno innaffiato con un buon vino bianco, senzaaggiungere altro. Le carni cuociono così nel loro grasso, vanno solo giratee ricoperte del grasso che cola».

Page 107: guida ristoranti piacentini

105

VERNASCA

RISTORANTE DA RINO

Indirizzo: Via Fontana, 61 – Bacedasco Basso - Vernasca

In sala: Massimo Quaruffi

In cucina: Enrico Quaruffi

Telefono: 0523 895149 - Fax: 0523 895149

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: martedì

Periodo di ferie: non contemplato

Numero di coperti: 120 all’interno e 25 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 22

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, anolini inbrodo, pisarei e faso’, tortelli di erbette, tortelli di zucca, panzerotti,tagliatelle, stracotto di asinina, coppa arrosto, trippa, gambotto, crostatefatte in casa, torta di mandorle, semifreddi fatti in casa.

Da Rino è uno di quei ristoranti dove, se si ordina per tempo, si puòcenare con la “classica” maialata. Ma anche con tutto il resto non sischerza: i primi sono rigorosamente fatti a mano; i salumi vengono fattistagionare direttamente dai fratelli Massimo ed Enrico Quaruffi nelle lorocantine; i secondi sono quelli della più esemplare tradizione piacentina;i dolci, soprattutto i semifreddi, sono fatti a mano con le ricette di famiglia:alla fragola, al cioccolato o al caffé, quello che importa è provarli.

Il consiglio di Enrico Quaruffi«Lo stracotto di asinina si cucina come un brasato classico alla Piacentina:la carne, che deve provenire dal posteriore dell’asina, si lascia a marinarein vino rosso ed aromi; si fa un buon soffritto; si fa rosolare bene la carnee infine si aggiunge pomodoro e vino rosso e si porta a cottura. Noi loserviamo con delle fettine di polenta fritta».

Page 108: guida ristoranti piacentini

106

VERNASCA

RISTORANTE TAVERNA AL CASTELLO

Indirizzo: Via Libertà, 12 – Vigoleno – Vernasca

In sala: Giuseppina Pascale, Raffaello Illica Magrini

In cucina: Elsa Butteri

Telefono: 0523 895146 - Fax: 0523 895146

www.vigolenoitaly.com/taverna.html - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: martedì

Periodo di ferie: non contemplato

Numero di coperti: 130

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 25

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici e tradizionali piacentini,pisarei e faso’, tortelli di patate ai funghi, fettuccine ai funghi, frittata aifunghi porcini, vitello al Vin Santo di Vigoleno, spalla di maiale al forno,cinghiale con polenta, asinella stufata, crostata di marmellata, pannacotta.

Il Castello di Vigoleno, si sa, è uno dei “borghi più belli d’Italia”; è ilclassico borgo-castello medievale, arroccato sulla sua altura, avvolto dallesue mura difensive con torri e bastioni. Proprio all’interno di questoborgo si trova la Taverna al Castello, rustica e piacevole, con tovaglie aquadretti e tovaglie bianche, pane fragrante in tavola da abbinare ai piùclassici salumi piacentini e tutte le proposte della tradizione locale: sughio frittate di funghi quando è stagione e poi tutta una sfilata di primi fattirigorosamente in casa e morbide carni gustose. Da non perdere i dolci,fatti a mano, da Giuseppina Pascale.

Il consiglio di Raffaello Illica Magrini«Quando, a primavera, si trovano i germogli di ortica è possibile preparareun sugo tanto semplice quanto gustoso. I germogli vanno semplicementebolliti, macinati e messi in un intingolo d’olio in cui è stato fatto scottareuno spicchio d’aglio. Per la pasta, noi usiamo i gigli che hanno una formae una consistenza che raccoglie bene il sugo; infine, basta spolverarli diformaggio grattugiato».

Page 109: guida ristoranti piacentini

107

VERNASCA

TRATTORIA DA LUIGI

Indirizzo: Via Franchini, 21 - Bacedasco Basso - Vernasca

In sala: Anna Maria Dadomo e Barbara Loschi

In cucina: Giovanni Berelli e Barbara Loschi

Telefono: 0523 895120 - Fax: 0523 897038

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: venerdì

Periodo di ferie: dal 24 dicembre al 5 gennaio

Numero di coperti: 100 all’interno e 100 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 22

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici e tradizionali piacentini,tortelli d’erbetta, pisarei e faso’, tortelli di zucca, gnocchi al sugo d’anatra,anolini in brodo, tagliatelle ai funghi, punta di vitello, anatra e faraonaarrosto, cotechino e salame fritto (solo in inverno), crostata di marmellata,torta di mandorle.

Verde lussureggiante tutt’intorno, colline ricoperte di vigneti e aria limpida.Questa la veduta dalla veranda della trattoria Da Luigi; un posto semplice,una trattoria di campagna, che richiama il sapore di una volta. E il saporedi una volta hanno anche i piatti che vengono qui cucinati: niente tendenzee niente mode ma pietanze cucinate secondo tradizione che hanno saporiautentici. Gli stessi salumi, baluardi della tradizione locale, vengono seguitiattentamente fin dalla preparazione e poi vengono lasciati a stagionarenelle cantine della trattoria.

Il consiglio di Anna Maria Dadomo«Per il nostro sugo d’anatra faccio rosolare un battuto di cipolla, carotae sedano; aggiungo i pelati - più dolci della passata - e lascio a bollire permezz’ora. Metto il petto d’anatra tagliato a pezzetti, un po’ di basilico etimo e, dopo un’altra mezz’ora, faccio sfumare un bicchiere di vino bianco.Il sugo è pronto».

Page 110: guida ristoranti piacentini

108

VIGOLZONE

LE RONDINI OSTERIA

Indirizzo: Strada della Ca’ Matta, 16 - Grazzano Visconti - Vigolzone

In sala: Mirella Bensi e collaboratori

In cucina: Mirella Bensi e collaboratori

Telefono: 0523 879097 - Fax: 0523 879097

www.rondiniosteria-grazzano.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì

Periodo di ferie: variabile

Numero di coperti: 250

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 20

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, chisolini,tortelli con le code, pisarei e faso’, anolini in brodo, coppa di maiale alforno, piccola di cavallo, tast (tasca di vitello ripiena), stracotti e brasaticon polenta, bolliti misti e salsa verde, faraona ripiena, crostate dimarmellata o di frutta di stagione, dolci al cucchiaio della casa.

Vigolzone si è appena arricchita di due Deco (le famose denominazionicomunali che lanciò il noto Luigi Veronelli): i tortelli di ricotta e spinacie la torta di fichi di Albarola. Entrambe le specialità vengono preparatealle Rondini (la torta solo nella stagione adatta), una deliziosa osteriaricavata da un vecchio fienile, un po’ discosta dal centro del borgo, quieta,e grondante di fiori di stagione che decorano la facciata. Mirella Bensi,la titolare, l’ha voluta con arredi originali da osteria e resa più elegantecon pochi, curati dettagli. In estate si possono prendere i pasti, beatamente,nella fresca veranda che guarda il giardino.

Il consiglio di Mirella Bensi«Un buon tast, la tasca ripiena, si fa con il fiocco di vitello: si può farpreparare dal macellaio già predisposta in forma di tasca. Il ripieno vienefatto con grana padano, pan grattato, aglio, prezzemolo, sale, pepe, nocemoscata e uova (abbastanza per amalgamare il composto, che deve risultareben sodo). Si inforna, dopo una rosolatura, con olio extravergine, vinobianco, aglio, cipolla, carota e altri aromi».

Page 111: guida ristoranti piacentini

109

VIGOLZONE

RISTORANTE DEL BISCIONE

Indirizzo: Piazza G. Galeazzo Visconti, 18 - Grazzano Visconti - Vigolzone

In sala: Raffaello Savi

In cucina: Mirko Caserini

Telefono: 0523 870149 - Fax: 0523 872668

www.ristorantebiscione.it - [email protected]

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì e martedì

Periodo di ferie: in gennaio

Numero di coperti: 80 all’interno e 50 all’aperto

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 26

Carte di credito: le principali

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, torte salatecalde, pisarei e faso’ basotti, tortelli di magro, anolini in brodo, batùd’oca con polenta fritta, coppa arrosto, vitello al forno, bolliti misti,sbrisolona, crostate di frutta, dolci al cucchiaio fatti in casa, liquori dinocino, bargnolino e di erba Luigia.

Ai primi del Novecento, Giuseppe Visconti di Modrone, conte edimprenditore milanese, volle fare edificare tutt’intorno al Castello delQuattrocento, il suo borgo ideale. Progettò ogni chiesa, palazzo, stradae anche il ristorante del Biscione fin nei minimi particolari. Pochi,selezionati ristoratori lo hanno avuto in gestione; ormai da un anno c’èRaffaello Savi che, nativo del borgo, proviene da una famiglia di ristoratori.Nel locale si servono pietanze con i prodotti di stagione, preparate secondole tradizioni del posto. Le sale dal gusto antico fanno da sfondo a pranzisereni e gustosi; nel cortile, le sere d’estate, pochi tavoli e una candelaaccolgono gli ospiti deliziati.

Il consiglio di Raffaello Savi«Per fare il batù d’oca bisogna dividere accuratamente le parti grasse daquelle magre dell’oca. Il grasso viene fatto sciogliere in padella, mentreil magro viene unito a spezie e messo a sgocciolare in un canovaccio appeso.Una volta che il magro ha perso tutta l’acqua in eccesso si mette in barattolidi vetro e si ricopre con il grasso sciolto in precedenza. Così si puòconservare e far saltare in padella quando si vuole».

Page 112: guida ristoranti piacentini

110

VILLANOVA SULL’ARDA

TRATTORIA LA VERDIANA

Indirizzo: Località Sant’Agata - Villanova

In sala: Mario Bonini

In cucina: Fabio Bonini

Telefono: 0523 830209 - Fax: 0523 830209

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: lunedì

Periodo di ferie: l’ultima settimana di dicembre e le prime due di gennaio;una settimana a settembre

Numero di coperti: 40 all’interno e 30 sotto il porticato estivo

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 35

Carte di credito: le principali tranne American Express

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici e tradizionali piacentini,tortelli alla Verdi, tortelli di erbette, pisarei e faso’, cappello del prete,mariola, faraona in casseruola, anatra in casseruola ai semi di papavero,lumache trifolate (su prenotazione), zabaione con scaglie di cioccolato,zabaione agli amaretti, sbrisolona.

La Verdiana si trova al confine tra il Piacentino e il Parmense, in quellaparte della Bassa padana dove si incontrano e si confondono le produzionitradizionali delle due province. Ovvio che, in un luogo così, il cavallo dibattaglia sarà il culatello o il prosciutto, oltre al meglio della produzionesalumiera piacentina. Fabio Bonini, titolare del locale insieme al fratelloMario, racconta che nonostante sia cuoco da più di vent’anni, ancora oggipesa rigorosamente tutti gli ingredienti delle sue pietanze; è una manieraper mantenere costante la qualità, il sapore, il risultato di ogni ricetta.Ricette a cui cerca di dare quel gusto di una volta, frutto di lunghiperfezionamenti e selezioni degli ingredienti.

Il consiglio di Fabio Bonini«Sulla base dei gusti, risaputi, del Maestro, che abitò queste terre, abbiamostudiato i tortelli alla Verdi, una variante del tortello classico. La pastaè verde perché vi è stato inserito un trito di spinaci; all’interno c’è unimpasto di ricotta, spalla cotta (il Maestro adorava la “spalletta”) eformaggio. Infine il tortello viene profumato con tartufo bianco».

Page 113: guida ristoranti piacentini

111

ZERBA

ALBERGO RISTORANTE CAPANNETTE DI PEY

Indirizzo: Località Capannette - Zerba

In sala: Carlo Tambussi

In cucina: Mirella Tambussi

Telefono: 0523 935129 - Fax: 0523 935234 - www.capannette.it

Orari di apertura: mezzogiorno e sera

Giorno di chiusura: martedì (in estate è sempre aperto)

Periodo di ferie: in genere nel mese di novembre

Numero di coperti: 90

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 22

Carte di credito: Visa, Mastercard, American Express

I piatti della tradizione piacentina: antipasto di salumi tipici piacentini,fagottini al formaggio, pisarei e faso’, ravioli di magro, panzerotti, puntadi vitello al forno, arrosti misti, bolliti misti, stracotto di manzo, crostatefatte in casa, sbrisolona

Sono i Tambussi, ormai alla quarta generazione, a gestire questo albergo-ristorante che si trova proprio fuori dalle moderne vie di comunicazione.In questa terra, dove l’economia è da sempre legata alle risorse dei boschie del pascolo, è stata ed è tutt’oggi una scelta faticosa. Ma Carlo e MirellaTambussi non si sono scoraggiati e sono divenuti il punto di riferimentoper i turisti che vogliono stare all’aria aperta e riscoprire la qualità delletradizioni, il legame con il territorio. Legame che si sente nei sapori dellacucina come nelle originali manifestazioni che vengono organizzate dalconsorzio turistico Monte Chiappo di cui Carlo Tambussi è responsabile.

Il consiglio di Mirella Tambussi«I nostri fagottini al formaggio sono molto semplici: dopo avere tirato lapasta sfoglia, si prepara un ripieno con formaggio olandese tagliato aquadratini, certosino, formaggio a grana grattugiato, rosso d’uovo, salee pepe. Si dispone sulla sfoglia, ben distanziato, e si ricavano tantemezzelune che andranno bucate, spalmate con olio extravergine d’oliva,salate e infornate per 20 minuti a 180°C».

Page 114: guida ristoranti piacentini

112

ZIANO PIACENTINO

RISTORANTE CASABELLA

Indirizzo: Località Casabella - Ziano Piacentino

In sala: Mauro Valle

In cucina: Roberta Civardi e Paola Caravaggi

Telefono: 0523 862840 - Fax: 0523 843754

Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 01.00; sabato edomenica dalle 11.30 alle 17.30 e dalle 19 alle 01.00

Giorno di chiusura: in estate il lunedì; in inverno il lunedì e il martedì

Periodi di ferie: in gennaio e variabili nel periodo estivo

Numero di coperti: 70

Prezzo medio di un pasto (vini esclusi): euro 26

Carte di credito: le principali tranne American Express

I piatti della tradizione piacentina: salumi tipici piacentini, gnocco fritto,pisarei e faso’, tortelli con le code, arrosto di culatello, coppa arrosto,crostate di marmellata ed altre fatte in casa, dolci al cucchiaio fatti incasa.

In questo delizioso ristorante si uniscono più requisiti fondamentali: unasapiente ristrutturazione di un palazzotto di campagna dei primi delNovecento; il gusto nei colori e negli arredi di tre giovani donne; uno deipaesaggi più piacevoli del territorio piacentino; gustose pietanze tradizionalipreparate con passione. E’ così che Paola Caravaggi, Roberta Civardi eLaura Ferri, tanto legate al loro territorio, hanno voluto far affermareil proprio locale che si trova in piena Val Tidone, oggi luogo esemplareper le innovazioni in campo vitivinicolo, per l’accoglienza turistica e perla riqualificazione urbanistica e territoriale.

Il consiglio di Paola Caravaggi«Per ottenere un buon arrosto di culatello si deve steccare il culatellofresco con rosmarino; lo si fa quindi rosolare, con olio e burro, in uncapace tegame; si bagna con abbondante latte e si cuoce sul fuoco, a tegamecoperto. Il culatello va girato e bagnato spesso così resta morbido. A metàcottura si toglie il coperchio per far restringere il sugo. Si serve tagliatoa fette cosparso del suo intingolo».

Page 115: guida ristoranti piacentini
Page 116: guida ristoranti piacentini
Page 117: guida ristoranti piacentini

I racconti d’osteriadi

Giorgio Lambri

Page 118: guida ristoranti piacentini

a Cristinatantos dias comos suenos

tantos suenos que no acaban

Page 119: guida ristoranti piacentini

117

L’OSTERIA DEI DUE GEMELLI

Piero e Oreste sono gemelli siamesi. Omozigoti. Nati a pochi minuti didistanza l’uno dall’altro: dapprima il frettoloso Piero, irrequieto e ululante;poi il tranquillo Oreste, circospetto e quasi rassegnato già dal giorno incui è venuto al mondo.Il loro ristorante, che si chiama per l’appunto Osteria dei Due Gemelli,sta miracolosamente in bilico su uno spuntone di montagna, affacciato aun orrido dell’alta Valtrebbia.Quattro mura tirate su con i sassi grigi del fiume, il tetto di beola, ilgabinetto alla turca nel cortile. Tavoloni di legno talmente consumati che,per quanto occultati da un doppio strato di tovaglie, rivelanoinequivocabilmente - al tatto - lo sfacelo sottostante. Qualche panca,grossolanamente scolpita da vecchi faggi e una dozzina di sedie spaiate ezoppicanti. Un’improbabile credenza liberty che occupa un’intera paretee - nell’angolo opposto della stanza - una longeva stufa di ghisa, tra lepoche suppellettili sopravvissute alla frana che ha spazzato via la casanatale dei due gemelli, molti anni prima.Il tutto shakerato da muri scrostati color azzurro tenue e tappezzato dariproduzioni ingiallite di capolavori impressionisti. Vecchi poster che,nell’ormai lontano 1984, tale Giovanbattista Baracca, sedicente impresarioteatrale, squattrinato, aveva lasciato in pegno per pagarsi il pranzo(beccandosi anche, come ricevuta, un poderoso calcio nel sedere da Piero).Dopo aver seriamente valutato l’opportunità di utilizzarli per accenderela stufa (ma a quel compito assolvevano già inappuntabilmente le copiedi “Libertà” dei giorni precedenti), Oreste aveva deciso di metterli inquadro con grezze cornici di compensato, per dare un po’ di tono allepareti spoglie della sala da pranzo. Ma lo aveva fatto in modo quantomeno strano: non adattando le cornici ai quadri, ma viceversa. Cosicchédelle “Ninfee” di Monet rimaneva solo un inedito dettaglio del laghettosommariamente ritagliato a forbice e di “Autoritratto” di Van Gogh soloil cappello, la fronte e gli occhi spiritati dell’artista olandese.Insomma, a voler essere onesti, il locale dei due gemelli è veramentearredato da schifo. Apparentemente, lì dentro, tutto è brutto, vecchio,insensato. A cominciare dal bancone del bar, portato via da un’astagiudiziaria, per poche centinaia di migliaia di lire, dal fallimento di unfamoso night della zona, che negli anni Settanta aveva testato la mascolinitàdi almeno due generazioni di valligiani. Era di finto marmo color salmonecon certi orribili inserti rossi che richiamavano i capitelli bizantini.Talmente kitsch da risultare quasi orribilmente gradevole, per chi abbiaun senso non troppo formale del buongusto.

Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli

Page 120: guida ristoranti piacentini

118

Forse per tutte queste ragioni, ma certo anche a causa della sua malagevoleaccessibilità (per arrivare a destinazione - sulla cima di Sasso Grosso - cisi deve avventurare lungo tre chilometri di uno stradello sterrato e pienodi buche), nei suoi trentacinque anni di vita l’Osteria dei Due Gemelli nonha mai riscosso grande successo. Sicuramente non può competere con letante iniziative agrituristiche, naturiste, biologiche e in qualche modorusticheggianti fiorite sull’Appennino come papaveri nel grano, e checalamitano ad ogni week-end migliaia di fuggiaschi delle città e di turistidella domenica.Qualche chilometro più giù del locale di Piero e Oreste, servito da unacomoda stradina asfaltata, c’è un bed & breakfast con i cavalli, il parcogiochi, il (finto) laghetto e gli (si spera veri) anatroccoli.I due gemelli spiano spesso dall’alto, con un grosso binocolo, l’ininterrottovia vai di famiglie. Più incuriositi che scocciati. Perché gli incassi, i soldi,il guadagno, il successo, sono quanto di più lontano si possa immaginaredalle loro aspirazioni. E per sopravvivere serenamente, lassù, bastadavvero poco.Scapoli impenitenti - con robusti appetiti sessuali che sfoganoperiodicamente lungo le strade della periferia di Piacenza, scendendo aturno a valle con la gloriosa jeep a quattro tempi - Piero e Oreste hannoorganizzato la loro vita e il loro lavoro con metodica sistematicità. Pierosta al bar e tra i tavoli, Oreste in cucina. Va detto che dei sette tavolacciche costituiscono la loro “piena ricettività” ben di rado più di tre sonooccupati. E questo facilita notevolmente la programmazione del da farsi.Tanto uguali da risultare pressoché irriconoscibili dal punto di vistafisiognomico (l’unico vero elemento distintivo è una cicatrice sulla guanciasinistra di Oreste, ricordo di una fanciullesca caduta su sassi del Trebbia),i due gemelli sono però sempre stati profondamente diversi per quantoriguarda il carattere. Fin da bambini a Piero piaceva andare a manare- cioè a pescare gli stricci con le mani - mentre l’altro se ne stava a dormiresotto gli alberi o al massimo suonava l’armonica. Ma proprio da questacongenita diversità (Piero iperattivo ed efficientista, Oreste pigro macreativo) nasce la loro perfetta simbiosi professionale.Rintanato in cucina, tra pentoloni e vecchi mestoli di rame, Oreste createsori che non sfigurerebbero negli scrigni dei maestri dell’alta cucina:tortelli con le ortiche e la ricotta di capra tanto delicati da sembrarevirtuali, almeno fino a quando le papille gustative non ne svelano la genialesemplicità; una faraona capace di dischiudere inappagate voluttà nelmomento in cui si infrange la sagoma di creta che ne custodisce la prelibataessenza; salumi profumati e intensi come nemmeno il più ricercato deidessert potrebbe risultare. Un menu che nasce di giorno in giorno,dall’acuto e sensibile spirito di osservazione del suo creatore, capace di

Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli

Page 121: guida ristoranti piacentini

119

cogliere gli umori delle stagioni e della natura. E così a settembre, quandola grande pianta di fichi che sfida la legge di gravità ed ogni logica botanica- abbarbicata su un costone di roccia accanto alla trattoria - si carica deisuoi profumati frutti, ecco che nella carta compare un inedito piatto difichi ripieni di gorgonzola e miele di castagno, partorito chissà come dallafantasia di Oreste, che della nouvelle cuisine, di certo, non ha nemmenomai sentito parlare. E quando nell’orticello i rami di menta diventanosempre più verdi e dotati, spunta una “trota alla salsa di menta” chefarebbe la sua porca figura a qualsiasi importante concorso di cucina.Pietro è l’altro lato della medaglia. Capace di dare anima al fantasiosoprodigarsi del fratello con una meticolosa scelta dei vini. Due: un rossoAmandorlato che spuma allegria e buoni propositi non appena discesonello scodellino e una Malvasia secca, fragrante e sincera quanto unagiovane contadina il giorno del suo matrimonio. E’ Piero ad accogliere iclienti e a piazzarli ai tavoli (guai a chi tenta una scelta autonoma), aspiegare sommariamente i piatti del menu, a dispensare grappe e bargnolini.Ma anche a rispondere alle più curiose richieste dei clienti: «Ma qui li fatequei gnocchetti di pasta con il sugo dei fagioli? Quelli con il nome strano»oppure: «Ma lo stracotto d’asina non è un piatto tipico degli Abruzzi?».Da dietro la porta socchiusa Oreste ascolta curioso e in dialetto lasciapartire commenti velenosi a voce neanche troppo bassa. Una volta, parecchianni fa, un taxista milanese arrivato fin lassù con l’auto di servizio e tuttala famiglia, sentì una di quelle battutacce evidentemente rivolta a suamoglie (che aveva malcautamente lamentato che la coppa era troppograssa) e per poco non finì a sediate. Piero non disse nulla al fratello, mail giorno dopo scese in città e da un ferramenta acquistò una serratura ascatto, da montare sulla porta della cucina in modo che non potesse restaresocchiusa.I due gemelli non sono né ricchi né poveri: la trattoria garantisce a entrambiuna sopravvivenza più che dignitosa, mentre al resto del loro benessereprovvede in natura il luogo strepitoso in cui vivono, tra le nuvole di unamontagna, lontani da ogni contaminazione urbana.Accanto all’Osteria dei Due Gemelli, c’è una chiesetta, anch’essa affacciatasulla vallata da un minuscolo spicchio di roccia, che tutti chiamano laPietra del Sangue. Quella chiesa era stata un tempo l’ultimo avampostodi una brigata di partigiani. Arroccati là dentro, una notte d’inverno,avevano vomitato rabbiosamente addosso al nemico dalle finestre proiettili,panche, inginocchiatoi. Perfino una statua di San Giuseppe. Ma poi gli“altri” avevano raggiunto la vetta. Erano entrati nella chiesetta sparandoall’impazzata e poi avevano gettato tutti i corpi (molti dei quali ancoravivi) giù dalla rupe. Nel Trebbia gelido. E sulle rocce era rimasto il sanguedi quei dodici giovani patrioti. Ecco perché quel monte, che sulle mappe

Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli

Page 122: guida ristoranti piacentini

120

viene indicato come Sasso Grosso, è stato ribattezzato la Pietra del Sangue.Piero e Oreste non sono mai stati realmente innamorati o impegnati conle ragazze. Una mattina, tre estati fa, Oreste perse la testa per unavilleggiante inglese, capitata chissà come lassù, ma la loro storia d’amoreunilaterale, fatta di poche parole e un paio di fugaci sorrisi, durò un paiod’ore, il tempo che il marito - impegnato nel trekking con gli amici -raggiungesse la moglie per il pranzo.Piero, per la verità, ha anche creduto di potersi fidanzare. E’ accadutomolti anni fa. Si innamorò di una vedova parecchio più vecchia di lui, cheviveva in un paese del versante ligure della montagna. Una donnonaenergica e sorridente da cui andava due volte l’anno ad approvvigionarsidi un taumaturgico nocino. Una sera la invitò anche a ballare, a una sagrasulle montagne. Finirono a far l’amore in casa di lei, in una stanzainteramente tappezzata da enormi foto del marito, defunto maresciallodella Benemerita. Chi lo sa. Forse fu quell’eccessiva esibizione luttuosao forse il fatto che a letto non era stato poi granché. Comunque Piero nonsi fece mai più vedere dalla signora Gigliola (si chiamava così) e rinunciòanche al suo prodigioso nocino.Ecco, questa è l’Osteria dei Due Gemelli. Ed è evidente che la loro nonsembrerebbe una storia particolarmente interessante, né ricca di colpi discena. Le vite di Piero e Oreste sono quanto di più prevedibile si possaimmaginare. La loro quotidianità non ha mai avuto nessun atteso oinaspettato fuori programma.Almeno fino a ieri sera. Saranno state le otto e mezza, nessun cliente, unmartedì come tanti. Fuori un temporale di quelli che sulle montagnesembrano presagio della fine del mondo. Tuoni impetuosi, fulmini chesembrano - da un momento all’altro - dover incenerire in un istante lamontagna. Piero che sbircia le curve nell’ormai imminente oscurità pervedere se i fari di qualche auto fanno capolino e Oreste che sotto il porticodel fienile rimesta un enorme pentolone di rame. Vuole a tutti i costi finireil suo lavoro. Dentro bollono allegramente frattaglie, cotiche ed ogni partemeno nobile (non al palato) di un grosso maiale che i due gemelli hannoallevato per mesi con pazienza e che poche ore prima è finito sotto lamannaia di un esperto norcino fatto venire appositamente da Bobbio.Dal nulla, nel cortile, ha fatto improvvisamente capolino quell’auto nera,silenziosa, con i finestrini oscurati perché nessuno potesse vedere dentro.Ed è sceso quel tipo con i lunghi capelli neri raccolti in un codino e losguardo duro, la camicia bianca aperta su una grande catena d’oro, unavaligetta di pelle tenuta sotto il braccio.«Posso mangiare un panino? Dove siamo esattamente? Ma è possibile cheil cellulare non abbia neanche una tacca quassù? Quanto dista Genova?».Mille domande e un nervosismo crescente. Il telefonino provato e riprovato,

Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli

Page 123: guida ristoranti piacentini

121

poi scagliato nervosamente sul tavolo. Le mani che percorrevanoistericamente i lunghi capelli neri. Piero aveva capito subito che quell’uomostava scappando da qualcosa, da qualcuno, da qualche segreto che sicelava di certo in quella valigetta marrone. Ma in fondo non eraparticolarmente interessato all’enigma. Come richiesto aveva servito unpanino con la coppa, una bottiglia di vino bianco e il caffè con la sambucaa parte.«Posso usare la toilette?».Tutto era successo in un istante. L’uomo che chiede di andare in bagnoe si alza bruscamente dal tavolo, la valigetta che gli sfugge dalla mano,cade in pochi ma interminabili attimi. E dei sacchetti di polvere biancache fanno capolino assieme a una mazzetta di banconote da 500 euro. Gliocchi di Piero che si incrociano con quelli dello sconosciuto. La pistolapuntata dritta in faccia a Piero.«E adesso mi tocca ammazzarti, pezzo di merda di un montanaro curioso».E poi quel colpo secco, dritto alla nuca. Risolutivo. Vibrato da Oreste allosconosciuto con un grosso badile. Una mazzata terribile, l’uomo che cadein avanti sussultando come un pesce appena uscito dal fiume ma già prontoper la padella. La pistola che rotola lontano.Tutto in un istante. Due vite che cambiano per un gioco imperscrutabiledel destino. Due gemelli che non avevano mai conosciuto emozioni cheandassero al di là delle loro riservate consuetudini e che in un istante sitrovavano protagonisti di chissà quale torbido intrigo. Difficile dire comepresero la decisione. Certo, tra loro, non ci furono discussioni quel giorno.Nessuna incertezza. Quel che fecero - a chi lo avesse guardato dalloschermo di un film - sarebbe potuto sembrare il copione di una truculentaspy-story, ma in realtà fu solo frutto del sinergico istinto dei due gemelli.Quella notte stessa, l’auto nera finì in un burrone, a ottanta chilometridi distanza, in un’altra vallata, in Liguria. Tra boschi così fitti e inaccessibiliche sarebbero passati mesi, forse anni, prima che qualcuno la scoprisse.La polvere bianca fu gettata nel torrente, la pistola seppellita. E il corpodello sconosciuto, minutamente scomposto, diede sapore alla frittura mistadi maiale, nel pentolone delle frattaglie.Il denaro? Quello è accuratamente nascosto. Ma non aspettatevi un finaleavventuroso o sorprendente. Piero e Oreste non scapperanno ai Caraibi.Non costruiranno un agriturismo più grande e più bello di tutti quellidella vallata. Non si daranno alla bella vita, in città, tra donne e champagne.La loro storia non può che avere un epilogo coerente con le loro vite.Resteranno lì, in quell’angolo di paradiso che è soltanto loro.Magari miglioreranno essenzialmente la qualità del vivere. Rimpiazzerannoil gabinetto alla turca, fuori in cortile, con un bagno un po’ più confortevole.Aggiusteranno, o magari cambieranno la vecchia jeep. Compreranno delle

Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli

Page 124: guida ristoranti piacentini

122

galline e qualche capretta. Aiuteranno il vecchio Remigio, agricoltore inpensione che vive proprio di fronte a loro, in una casetta di sassi, dall’altraparte della montagna, a sopravvivere in modo più dignitoso che con unatazza di latte, qualche verdura dell’orto e un po’ di pane secco ogni giorno.Oreste vorrebbe anche fare una donazione anonima all’ospizio deivecchietti, in paese, perché possano comprarsi alcune attrezzature medicheessenziali. Nessuno dei due gemelli pensa di finirci mai, là dentro.Morirebbero dopo due giorni. Troppo selvatici per quel cameratescolanguire. Ma tra quella gente ci sono parecchi compagni di scuola e vecchiamici dei due gemelli. Perché non aiutarli, ora che possono?Per il resto non cambierà nulla, l’Osteria dei Due Gemelli resterà uneremo felice, sconosciuto ai più (per fortuna), ma dove la vita è ancoralegata ai sogni più belli e semplici che l’uomo può fare.

Giorgio Lambri L’osteria dei due gemelli

Page 125: guida ristoranti piacentini

123

L’OSTERIA DEL TRAMONTO

L’auto di Eulalia Vallant sfreccia rombando veloce lungo gli interminabilisali-scendi di un quieto rettilineo di campagna, tra filari di viti che vestonoordinatamente le colline della Val Tidone con tutti i colori di fine estate,dal verde più acceso al marrone d’autunno. Lei è seriamente irritataperchè, frugando e rifrugando tra i cd che si è portata, non riesce a trovareVivaldi, che aveva scelto come colonna sonora per la partenza della suaescursione. Eppure era certa di aver infilato le “Quattro Stagioni” nellozaino.Ripiega allora su Verdi. Accende lo stereo ad un volume decisamentesuperiore a quanto basterebbe per ascoltare più che bene la musica. Eintanto inspira, riempiendosene i polmoni, tutti i profumi che le regalala campagna. Anche a centoquaranta chilometri l’ora il suo fiuto, finissimo,è una sorta di scanner di tutti quegli effluvi, quelli dolci e forti che arrivanodall’estate, quello acre di un cumulo di fascine incendiate sul ciglio dellastrada, ma anche i meno nobili olezzi che provengono dalle campagne edalle stalle.Quando Eulalia parte sulla vecchia Spider nera - tanto piccola e adagiatasulle ruote da far sembrare lei un gigante nel momento in cui, poi, riemergedalla guida - vuol dire che ha bisogno di isolarsi e di riflettere.Era di suo padre e, quando la usava lui, in famiglia tutti lo chiamavanoscherzosamente “il Principe”, un po’ per quei ridicoli guanti traforati cheindossava prima di salire - «perchè le mani sudate non scivolino sulvolante» si giustificava serissimo - e un po’ perchè, di fatto, con quell’ascotche faceva capolino dalle fresche camicie bianche con le iniziali ricamatesopra, sembrava davvero l’ultimo discendente di una famiglia di nobiliavviati all’estinzione.Usa poche volte la Spider, Eulalia, ma la conserva efficiente come unorologio svizzero (guai se non ruggisse, ogni volta, al primo giro di chiave)e lustra quanto una reliquia.La toglie dal garage - dopo aver delicatamente rimosso il telo che la proteggedalla polvere - giusto quando ha bisogno di scappare, di respirare, ditrovare nuove pulsioni per la sua mente annoiata.Magari solo per un’ora, magari per un giorno o una settimana. Sono fugheprive di qualsiasi logica, senza alcun progetto o mappa, svoltando a destrao a sinistra per il solo, giocoso gusto di improvvisare, inseguendo profumisconosciuti o tramonti da fotografare nella mente.Il problema è che Eulalia non vorrebbe accettare che il frenetico incederedel tempo le rubi anche solo un palpito della sua ostentata (ma assolutamenteimmaginaria) sicurezza esistenziale. Vorrebbe avere il controllo assoluto

Giorgio Lambri L’osteria del tramonto

Page 126: guida ristoranti piacentini

124

della sua vita così come controlla senza la minima possibilità di errore -o di replica - il suo lavoro e quello dei suoi sottoposti. A volte si fingeanche convinta che sia così, che tutto sia sotto il suo stretto controlloemotivo. Ma in realtà basta un piccolo sussulto fuori dal palazzo della suamente per metterla in allarme, per farla sentire come una capretta legataa un albero per fare da esca al leone. Ignara delle intenzioni dei cacciatori,che aspettano armati e al sicuro dalle zanne del predatore.«Spareranno subito?».«Mi salveranno?».«O lasceranno che la bestia sia sazia di me per godere di un più facilebersaglio?».Eulalia - anzi il commissario capo Eulalia Vallant De Groebe - ha spessoquesta sconfortante sensazione. Soprattutto da quando partecipa - anchese in un ruolo che dovrebbe essere solo di secondo piano - alla caccia adun serial killer che negli ultimi anni ha colpito a Piacenza, ma anche aMilano, Pavia, Lodi e in altre quattro province del nord Italia.Le insulse informazioni investigative che riceve dai comandi di poliziadella località in cui “lui” ha ucciso e che puntualmente classifica, riordinae trasmette ai suoi superiori sono sempre più disordinate, frammentarieed inutili. Spesso contraddittorie, quasi mai rivelatrici di alcunché diinteressante. Ci sono anche tre ridicoli identikit dell’assassino, nessunosomigliante all’altro. Nell’ultimo comparso sui giornali il killer assomigliaa Gomez, il protagonista della Famiglia Addams. Patetico. Come la maggiorparte delle testimonianze che intasano il fascicolo investigativo. Paroleche non dicono niente, fantasiosi racconti, indizi consistenti quanto fiocchidi neve fresca.E poi ci sono le segnalazioni. Un centinaio, forse anche di più dal momentoin cui giornali e televisioni si sono ufficialmente impadroniti delle gestadel “mostro”, del “killer senza nome”, dell’“assassino invisibile” (tantoper citare qualche titolo preso a caso dalle prime pagine dei giornali).Come sempre, in questi casi, la mitomania diventa un vero e proprio sportnazionale. C’è chi l’ha visto al cinema, chi ha creduto di riconoscerlodavanti al banco surgelati del supermercato, chi ad un raduno di ecologisti.Ci sono già stati anche una decina di fermi. Tutti assolutamente privi diqualsiasi ragion d’essere e revocati nel giro di poche ore. «La poliziainsegue un fantasma» pontificava qualche giorno prima in televisione unvecchio investigatore, ormai ultraottantenne, divenuto famoso molti anniprima per aver risolto l’intricato caso di un’intera famiglia dell’altaborghesia trucidata nella propria villa al mare (inimmaginabile! Era statoil domestico coreano con la complicità della moglie).Eulalia è davvero disorientata ora che l’indagine è ormai quasicompletamente mediatica, ora che perfino i “cervelloni” della Direzione

Giorgio Lambri L’osteria del tramonto

Page 127: guida ristoranti piacentini

125

Investigativa Nazionale - primi depositari della caccia al killer - sono statiindividuati e sbattuti in prima pagina (in qualche caso non senza unbriciolo di inacidito compiacimento).Ecco perché proprio quella mattina ha deciso di dimettersi, di lasciarequel caso e la Polizia. Di cambiare vita e mestiere. Di fuggire da quell’istericobaraccone in cui la cosa che sembra contare di meno è il fatto che undicipersone (tra cui due ragazze poco più che diciottenni) hanno perso la vitaper mano di un pazzo. Lei soffre per ognuna di quelle morti, vorrebbeessere all’altezza, scoprire tutto, porre fine a quelle uccisioni insensate.Legge e rilegge i fascicoli. Riempie di appunti un quadernone con le righeda terza media in cui raccoglie per iscritto i pensieri.La musica stereofonica squarcia il silenzio della campagna molto di piùdel motore sovra-alimentato della Spider.«Veglia o donna questo fiore / che a te puro confidai».L’ostinazione è sempre stata un grande pregio di Eulalia, ma anche il suopeggior difetto. «Chissà se da queste parti i contadini vendono quelledeliziose confetture di frutta per le crostate?» si ritrova d’improvviso apensare. Molto bene. Distrarsi è il modo migliore per trovare laconcentrazione.«Veglia attenta e non sia mai / che si offuschi il suo candor».Rigoletto è solo al primo atto, quando il protagonista affida alla nutricela figlia che di lì a poco gli sarà rapita e stuprata dal Duca, ma Eulalia ègià proiettata in mille nuove congetture.La Spider corre molto più di quanto dovrebbe nel momento in cui Eulaliasi accorge di essere in prossimità di un paese e solo quando la frittata ègià fatta l’investigatrice si rende conto di essere passata a 120 chilometril’ora davanti ad un’auto civetta dei Carabinieri. Qualche centinaio dimetri più avanti di sicuro ci sarà il posto di blocco. Nessun problema peruna poliziotta, ma bisognerà farsi riconoscere, qualificarsi, inventarechissà quale bugia. Non se ne parla.E così - senza riflettere - inchioda l’auto e si infila sgommando in unastradina a sinistra, circondata su entrambi i lati da altissimi cipressi. Inlontananza, alla fine di quel tunnel verde, non si intravede nulla. Eulalialo percorrere lentamente, annusando l’aria.Musica di fisarmonica e chitarre. E canti, forse. La Spider, giunta in fondoal viale, si trova su una più ampia strada sterrata che costeggia un canaleirriguo. E qualche centinaio di metri più avanti c’è una casa colonica,unica destinazione possibile, a meno di rischiare una problematicainversione di marcia sul ciglio del canale.E’ da lì che viene la musica. Una specie di allegra tarantella. Un grandecartello bianco, scritto a vernice rossa con una grafia quasi infantile, lainforma che sta per arrivare all’Osteria del Tramonto - vendita prodotti

Giorgio Lambri L’osteria del tramonto

Page 128: guida ristoranti piacentini

126

tipici. Eulalia prosegue con circospezione e d’improvviso si trova nell’aiadi una fattoria, invasa da tavoli e gente festante. Vorrebbe fare subitoretromarcia, ma lo spazio non è sufficiente. Ed un omone poco avvezzoa giacca e cravatta - ma per l’occasione costretto ad indossare entrambe- le si para già davanti al cofano. In una mano ha un bicchiere e nell’altroun bottiglione di vino bianco.«Non preoccupatevi, ho solo sbagliato strada - si giustifica la poliziotta,accennando a scendere e portando la mano al distintivo - sono uncommissario di polizia, non un ladro».L’uomo la guarda per un istante serissimo e poi scoppia a ridere.«Commissario? Sbagliato strada? Polizia?».E giù un’altra risata.E’ straniero, riflette Eulalia. Straniero e un po’ ubriaco.«Questa è la nostra festa di nozze... di nostra bella figlia grande Zaira -sbotta d’improvviso l’omone, mentre altre persone si avvicinano all’auto- vieni anche tu a bere un bicchiere di vino e mangiare una fetta di torta!Vieni, commissario che ha sbagliato strada».E giù un’altra sonora risata.Eulalia non sa che fare. Vorrebbe andarsene, si sente a disagio, mad’improvviso davanti all’auto ecco tanta altra gente festante e... unavisione in bianco. Una ragazza in abito da sposa, molto alta, i lunghicapelli castani che tracimano dal velo, gli occhi verdi. La guarda dolcissimae le porge un bicchiere di vino. «Venga a brindare al mio matrimonio -dice - la prego, porta fortuna brindare con una sposa, non lo sa? Scendadall’auto, venga a fare festa con noi».E in un istante Eulalia ha già deciso. Non chiude nemmeno l’auto. Porgela mano all’omone che gliela offre per guidarla e mezzo minuto dopo èseduta accanto agli sposi.«Questa è nostra grande amica ... » scherza con voce da vecchio baritonoil padre della sposa.«Eulalia» si presenta lei, con un filo di voce.«Iulalia» ripete come uno speaker il padrone di casa facendo partire unapplauso e subito dopo un brindisi che contagia tutta la tavolata.La poliziotta assapora il vino bianco. Buono e schietto come la gente chelo produce. Pensa all’assurdità di trovarsi lì, al fatto che quella gentenemmeno la conosce. «Sono slavi - crede di intuire forse zingari, ma alloradove sono le roulotte? E poi non hanno i costumi dei Rom o dei Sinti». Neha visti tanti di quei matrimoni. Una volta ne ha perfino interrotto unoper arrestare lo sposo.«Siamo croati - le legge nel pensiero il padre della sposa - siamo venuti inItalia dieci anni fa, durante la guerra: io, mia moglie, i miei due figli, miamamma e le mie due sorelle. Per nove anni io ho munto le mucche, ho

Giorgio Lambri L’osteria del tramonto

Page 129: guida ristoranti piacentini

127

fatto il bergamino, come dicono da queste parti. Poi l’anno scorso, con isoldi che avevo in disparte, ho comprato questa casa e abbiamo apertola trattoria. Facciamo miele, formaggi, vino. Noi adesso siamo felici qua,commissario Iu-la-lia».«Eulalia, mi chiamo Eulalia. E non volete più tornare a casa vostra?».«In Croazia, in piccolo paese dove abitavo, io e i miei fratelli avevamouna stalla con cinquanta animali. Davamo latte a tutto il paese. E un po’anche a Sibenik. Ma è arrivata la guerra. Tutto rubato, i miei fratelliuccisi. Volevano che mi arruolassi, che combattessi anch’io. Ma io nonvolevo che mia moglie diventasse vedova e miei figli orfani. Così ho presopochi soldi che avevo in casa e sono scappato. Mio lavoro molto cercarequi da voi. Sono stato fortunato. E oggi ancora di più che mia bella Zairasi sposa con bravo ragazzo di Italia».Eulalia guarda curiosa lo sposo. Non ci sono dubbi sul fatto che siaanch’egli un contadino. «Forse il figlio dei vicini di casa» pensa, mentretenta di bloccare il padre della sposa che già le versa altro vino.«Vieni a ballare, Iulalia che ha sbagliato strada» scherza, ma neanchetanto l’omone trascinandola al centro dell’improvvisata balera. Lafisarmonica attacca una polka. Eulalia non sa ballare. Sa fare tantissimecosa da donna - inamidare e stirare le camicie, ad esempio - ma ballareproprio no. Accenna due o tre passi, si lascia guidare per un po’ dal suocavaliere, ma poi si stacca energicamente da lui (che subito passa adun’altra dama) e torna a sedersi.«Eccomi qua, a un matrimonio di sconosciuti, senza neanche sapereperché» riflette l’investigatrice per tentare di autoconvincersi che è oradi andare. Ma la verità è che Eulalia è felice come una bambina. E pernessuna ragione vorrebbe andare via.Questa gente semplice ed allegra è così lontana dal suo habitat quotidiano,dalla crudeltà del suo mestiere, dalla protervia di chi la comanda,dall’indifferenza di chi abita sul suo stesso pianerottolo ma non le hanemmeno mai detto «buongiorno».Questa vita è il suo vero background. Lei è cresciuta in una campagnaquasi uguale a questa. Suo padre, muratore, e sua madre, commessa inun negozio di calze, non avevano i soldi né il tempo per crescerla. E cosìfinì affidata ai nonni materni, mezzadri agricoli in una piccola aziendagettata proprio nel centro della grande pianura. Per dodici anni harespirato queste sensazioni. La sua piscina era il torrente, la sua docciaera il grande irrigatore dei pomodori, i suoi amici erano le mucche, iconigli, le galline.Qui sta bene, Eulalia. Non si fatica a capire perchè hanno chiamato questoposto l’Osteria del Tramonto. Da qui si gode uno spettacolo strepitoso,quando il sole va a dormire dietro le colline della Val Tidone. Si vede la

Giorgio Lambri L’osteria del tramonto

Page 130: guida ristoranti piacentini

128

valle, le ciminiere dell’Enel di Piacenza e più in là quelle di Castelsan-giovanni. Si scorge il Po e nelle giornate terse - come oggi - si vedono inlontananza perfino le Alpi.Il vino - solo un paio di bicchieri - ha già sedato la naturale tendenza diEulalia a preoccuparsi, ad alzare la guardia con i guantoni all’altezza delviso. Ascolta la musica, guarda gli sposi innamorati, l’omone che trasudaalcool e felicità.Ecco, questa vita è così lontana dalla sua, questa gente è così diversa daquella che ogni giorno le incombe addosso. Eulalia è realmente commossamentre attinge generosamente ad una torta con le fragole che qualcunole ha messo davanti.«Le racconto una storia, commissario che ha sbagliato strada».«Una storia?».Vabbè. Eulalia a questo punto è ubriaca quanto basta per ascoltare unastoria da un semi-sconosciuto mungitore croato.E l’omone anzi, Mathias Ilko, così si chiama il padre della sposa lo è almenoaltrettanto per raccontarla ad una semi-sconosciuta poliziotta di città.«Va bene, sentiamo questa storia» accetta Eulalia, versando ancora dabere per sé e per il narratore. Il vino già ondeggia dolcemente tra la suaanima ed il suo cervello.Mathias Ilko gira la sedia alla rovescia e vi si siede a cavalcioni, appoggiandoi gomito sul tavolo. Ha mani enormi e callose, osserva mentalmente Eulalia,ma straordinariamente curate per un uomo della campagna.«Quando io sono scappato dalla Croazia era gennaio, anzi, era il 19 digennaio - inizia a raccontare - l’inverno è buono per andare via, se tulascia le tue cose e la tua vita in primavera o in estate il rimpianto è disicuro più forte, perché tutto è bello intorno e forse tu pensa di non partirepiù. Tu può anche cambiare idea. Ecco perchè è stato buono di andarevia in inverno. Quando ci siamo imbarcati nevicava, era tutto biancointorno. E io pensavo che era come se Dio avesse messo un grande pannobianco sopra la nostra casa, la nostra campagna, tutto nostro paese - comesi fa quando vai via per un po’ e non vuoi che la polvere sporca i mobili- come se Dio sa che stiamo partendo, pensavo, e dice di coprire tutto finoa quando non siamo tornati. Quando siamo arrivati a porto di Sibenik hovenduto il trattore ed il rimorchio con cui eravamo arrivati lì. Li hovenduti per avere ancora soldi, già avevo comprato passaggio di barcache ci porta di là dal mare».Eulalia è impaziente. Le capita spesso quando si ubriaca. Non che siubriachi di frequente, quella sarà la seconda volta in un anno. Ma quandoaccade tende a diventare irrequieta. «Ooookay, siete partiti d’inverno»:«Sì, d’inverno, con tutti i nostri vestiti addosso, poliziotta che ha sbagliatostrada».

Giorgio Lambri L’osteria del tramonto

Page 131: guida ristoranti piacentini

129

«Eulalia».«Iulalia».«Eulalia Vallant».«Eu-la-lia Va-lant. Giusto? Molto bene? Partiti d’inverno. Ma non è questoimportante. Io guidavo trattore, che trainava il rimorchio dove stava miafamiglia con le poche cose che ci eravamo portati via. Faceva freddo,molto freddo. E io andavo pianissimo perchè il vento gelato non facesseancora più gelare la mia famiglia, dietro. Guidavo piano, guardavo la miacampagna e piangevo senza farmi accorgere, senza farmi accorgerenemmeno da me, sentivo lacrime calde che scendevano e diventavano dighiaccio su mia faccia. Pensavo a tutte cose buone fatte là, in mia casa,in mio villaggio. Alla palizzata di legno che avevo costruito davanti a casa,insieme ai miei bambini. Pensavo al colpo di mortaio che l’aveva sbriciolatacome pezzo di pane vecchio si sbriciola se tu lo schiacci nelle mani».Eulalia ascolta, sospesa tra la storia di Mathias, struggente quanto bastada catturare la sua attenzione, e l’oblio di quel vino bianco così fresco epericoloso.«La cosa che ti voglio raccontare, commissario Eu-la-lia, è che mentre noicon il trattore andiamo verso Sibenik, improvvisamente, sul ciglio dellastrada c’è un bambino solo. Avrà avuto dodici, tredici anni. Camminavanella nostra stessa direzione, adagio, quasi trascinando i piedi. Portavasoltanto una giacchetta di tela e sicuramente moriva dal freddo».Mathias Ilko, a questo punto, cerca l’attenzione della sua interlocutricecon un gesto anche un po’ sfrontato. Le prende una mano e la guardadritto negli occhi.«Un bambino infreddolito» ripete Eulalia.«Io gli ho chiesto dove andava e se voleva salire dietro di trattore».«Un passaggio» riassume Eulalia, senza sottrarsi alla stretta di manodell’omone.«Sì, un passaggio. Ma quel bambino non voleva un passaggio. Lui miguarda con occhi cattivi, come mai io ho visto in un bambino, mi guardae con una mano fa una cosa che io non dimenticherò mai, un gesto cheresterà nella mia testa sempre».«Che cosa fa?».«Lui fa gesto di pistola che spara, che spara verso di me. E poi scappa,scappa correndo, nei campi. Io prova di chiamare lui indietro, ma lui siferma solo quando è molto lontano e ancora guarda noi e fa gesto di pistolache spara».Eulalia non è ancora ben collegata alla narrazione, le parole arrivano alleorecchie, ma il loro senso è in ritardo di almeno dieci secondi, nel suocervello. «Il bambino che vi spara con la mano?» ripete.«Sì, sì - torna a spiegare Ilko - come se lui ha pistola che uccide al posto

Giorgio Lambri L’osteria del tramonto

Page 132: guida ristoranti piacentini

130

della mano. Comunque io prende una coperta di dietro rimorchio e alzaper far vedere lui che getta giù, per lui. Poi noi continua nostro viaggioverso Sibenik».La memoria visiva è certo la più grande dote di Eulalia, da sempre. Ricordaogni piccolo gesto che ha visto da quando ha l’età della ragione. Ed hatutto catalogato nella sua mente come tante casse una sopra l’altra, in unmagazzino. Nessuno potrebbe trovare niente lì, se non chi le ha ripostee catalogate quelle casse.Quel gesto, la pistola che spara, ce l’ha in testa fin troppo bene. E’ ilmacabro rituale del serial killer a cui dà la caccia. Intanto Ilko continuaa parlare. «Chissà che cosa ha visto quel bambino? Chissà che cosa significaquella pistola che uccide? Io credo che lui ha guardato l’orrore negli occhie non più cancellato di sua mente. Io credo che lui visto morire suo padreo suo fratello o tutti e due. Ma la cosa strana è che io non vede terrore neisuoi occhi, vede cattiveria e desiderio di vendetta. Lui così piccolo, magià pensa alla morte di altri. Già pensa di uccidere».Eulalia adesso ascolta e non ascolta. Sta facendo lo sforzo più grande.Collegare il cervello, recuperare lucidità, cancellare la nebbia e l’incertezzadel vino.«Tante volte, anche di giorno, per strada, io crede di vedere gli occhi diquel bambino, commissario che ha sbagliato strada, Eu-la-lia. Ecco perchèdeciso che non tornerò mai più in mia patria. Tutte le volte che io crededi essere pronto e di mettere in viaggio per la Croazia, ripensa agli occhidi quel bambino, vede lui vicino a trattore con sguardo cattivo che fa gestodi pistola che uccide».Adesso Eulalia è perfettamente padrona di sé. E apre la mente ai suoipensieri migliori. Ecco cosa può infondere il destino nelle nostre vite pienedi incertezze e paure. Non si dimetterà, non lascerà il caso, non getteràil mazzo delle carte sul tavolo. Anzi, tornerà a combattere domani stesso.Cercherà indizi, parole, tracce. Cercherà con la forza di chi - in un pocopiù di un’ora felicemente trascorsa tra sconosciuti - ha capito ancora unavolta che la vita è spesso ingiusta e crudele, che Dio (ammesso che esista)è un regista di impagabile originalità, ma che scappare non serve. E chevivere è comunque meraviglioso.

Giorgio Lambri L’osteria del tramonto

Page 133: guida ristoranti piacentini

131

L’OSTERIA DEL PESCE FRITTO

Giuseppe Bertuzzi, meglio noto a tutti come Giuseppone, calò sul tavolol’asso di coppe con tanta violenza che si udì distintamente il legnoscricchiolare anche dall’altra parte del locale. «E con questi siamo fuori,pagare e sorridere» proclamò con una risata sfottente l’omone.Sul lato opposto del tavolo Camillo Riva, detto Faina, se la rideva sottoi baffetti sottili, alla Clark Gable. Mentre i loro avversari sembravanoimpietriti. Felice Balestra, detto Felicino, fissava un punto indefinitodavanti a sé, come inebetito. Mentre Giulio Freschi, detto Spassein nonsmetteva di contare e ricontare i punti.Nell’aria si respirava una sottile tensione. E lo sapevano bene gli abitualiavventori dell’Osteria del Pesce Fritto e i più incalliti giocatori di carte,che per tutta la partita non avevano mai perso di vista neppure per unistante i giocatori, spiandoli da ogni angolo del locale, ma senza mai osareavvicinarsi. E già. Perché quella non era una partita come tutte le altre,non c’erano in gioco solo il banco e le consumazioni. Tutti sapevano cheal tavolo Numero 6 quella sera ci si giocava molto di più.Quella era la madre di tutte le sfide, la partita del secolo: era Italia-Germania del 1970, Coppi contro Bartali sulle Dolomiti, Claudio Villa eMassimo Ranieri a Canzonissima. Quelle due coppie non si erano maiincontrate a memoria d’uomo, né all’Osteria del Pesce Fritto né in nessunaltro locale, nessun precedente di quell’epico match.Giuseppone e Faina erano imbattuti da sempre, esattamente come Felicinoe Spassein. Giorno dopo giorno avevano spazzato via le stesse coppie diquotati avversari. Gente tosta, come i gemelli Baldini, due inossidabiliottuagenari della Valtrebbia, che all’ultima mano di ogni partita ricordavanocon matematica precisione tutte le carte che erano rimaste fuori, i puntiin mano a loro e agli avversari, gli strozzi e perfino i sospiri.Ecco perché quella serata era destinata ad entrare nella storia. Si giocavaa Tre e Trentuno. Cioè tre segni a Briscola e trentun punti a Tressette.L’eventuale bella ancora con tre segni a Briscola.L’Osteria del Pesce Fritto, dietro Porta Borghetto, in uno degli angoli dipiù genuina e popolaresca piacentinità della città vecchia, era stata peranni ristoro di carrettieri, ambulanti, macchinisti delle ferrovie, turnistidella notte. A qualsiasi ora, dalla porta smerigliata della cucina con lascritta Vietato Entrare, traspirava un appetitoso profumo di piccola dicavallo, cioè la base dell’alimentazione degli storici frequentatori dellocale. E alle nove del mattino, ancor oggi, capita talvolta di trovarenonnetti nostalgici che intingono il pane (e le dita) nel sugo, gustandosi lasaporita pietanza che l’Annetta - madre di uno dei tre titolari - prepara

Giorgio Lambri L’osteria del pesce fritto

Page 134: guida ristoranti piacentini

132

con maestria senza eguali. Una volta queste colazioni erano la norma,annaffiate da scodellini di Gutturnio di Albareto e consumate con il voraceaplomb di chi la fame l’ha conosciuta veramente.Di fatto, purtroppo, quelle merende sono diventate di questi tempisoprattutto un vezzo da radical-chic. «Andiamo a mangiarci una piculadall’Annetta, al Pesce Fritto?». La domanda - magari con la erre un po’moscia - è diventata un’orribile prassi di tendenza con cui si tenta diappropriarsi di tradizioni, gusti e culture che non ci appartengono più.I nuovi frequentatori (e le nuove frequentatrici) dell’Osteria - quelli chearrivano all’ora dell’aperitivo con le Smart e gli ombelichi scoperti - simescolano ai clienti abituali con lo stesso spirito con cui i visitatori di unozoo curiosano tra la gabbie, dissuasi dal gettare cibo solo dai cartelli.Questa nuova generazione di avventori, per quando redditizia, èmalsopportata dai gestori (uno dei quali, qualche mese fa, non ha esitatoad insultare e buttar fuori dal locale un giovanotto abbronzato che gli siera rivolto chiamandolo "buon uomo") e tacitamente tollerata da chiall’Osteria del Pesce Fritto ci abita da sempre. Per chiacchierare e leggerela Libertà. Ma soprattutto per giocare a carte.Perchè da sempre, lì dentro, si gioca a carte. Briscola e Tressette, Scopone,Briscola in cinque, Ciapanò, Terziglio. Partite che iniziano al mattino enon si sa quando finiranno. Carte e marcarola (il blocchetto sponsorizzatoda una vecchia azienda produttrice di amari su cui si segnano i punti)vengono fornite per la non certo onerosa spesa di cinquanta centesimi agiocatore.Con il vino (bianco o rosso) vengono serviti come stuzzichino anche deiciccioli o della mortadella tagliata a dadetti, il sabato anche scaglie diGrana Padano e fette di salame.Ma torniamo alla partita del secolo. All’Osteria del Pesce Fritto, quelgiorno, il tempo sembrava fermo. Come se quell’epica sfida fosse sospesanel nulla. I pensieri più rumorosi e le più sguaiate ubriachezze (compresoil cupo "abbaiare" di Vittorio, un vecchio operaio in pensione dell’Acna,vedovo e ormai completamente alcolizzato, che - parlottando da solo - sela prendeva con Berlusconi, Prodi, Lippi, Pippo Baudo e chiunque altrogli passasse per la testa) sembravano essersi dissolti. Il vecchio juke-boxecaricato con brani degli anni ‘60, tanghi e mazurche, ma anche celebriromanze d’opera, era stato opportunamente spento.Perfino l’allegro tintinnare dei bicchieri ed il sordo richiudersi deglisportelli del frigo sembravano zittiti. Un silenzio che nessuno avrebbeanche solo immaginato di profanare, mentre al Tavolo 6 si giocava quellamemorabile partita.Adelmo, il più vecchio ed autorevole dei tre titolari dell’Osteria, fulminavacon occhiate al vetriolo chi anche solo pensasse di fare rumore,

Giorgio Lambri L’osteria del pesce fritto

Page 135: guida ristoranti piacentini

133

chiacchierare, schiamazzare. Tutti gli occhi erano fissi su quel tavolo nelmomento in cui Giuseppone aveva calato la mano vincente,autoproclamandosi vincitore. Tutti volevano vedere, sapere, capire.Perfino i muri, perfino i vecchi posacenere rimasti sui tavoli in barba aidivieti, come un’inspiegabile ma pervicace icona dell’assioma per cui nonsi può giocare a carte senza fumare (e viceversa).Come tutte le grandi sfide, anche quella - inizialmente - aveva in partedeluso il suo attento pubblico. Giuseppone e Faina avevano facilmentestrapazzato i loro avversari nei primi tre segni a Briscola, ma Felicino eSpassein si erano subito rifatti infilando un clamoroso 31-3 nella rivincitaa Tressette.Fino alla bella e a un clamoroso errore di Felicino. Una dimenticanzagrossolana e inspiegabile che aveva permesso alla coppia avversaria unfacile e decisivo “strozzo”. Un autogoal alla Niccolai che aveva lasciatoimpietriti tutti, ma soprattutto il socio, che era stato suo testimone dinozze, ma che da quel momento non gli aveva più rivolto la parola. Almenofino a che i loro avversari non si erano alzati per gustarsi il trionfo albancone.«Ma scusa, non ti ricordavi che c’era fuori il tre di denari?».Silenzio tombale.«Ma nian me nùda ad des ann lass sariss dasminghè».Ancora silenzio.«Una partida tratta via propì da lucc».Nessuna risposta.«A tè propì imbambulì. Ansi, sett cusa at dig Felicino? Valà a tola in dalcuul».Quest’ultimo epiteto era stato accompagnato da Spassein con un eloquentegesto del braccio. Poi Giulio Freschi si era alzato dirigendosi verso l’uscita.Ma prima che varcasse la porta una specie di urlo lo aveva bloccato conla maniglia in mano.«A chi?».Tutti gli occhi e le orecchie si erano spostate su Felicino.«A chi hai detto di andarla a prendere nel culo?».L’atmosfera si era fatta greve. Sorpreso dalla reazione dell’amico ecompagno di gioco, Spassein si era voltato con la chiara voglia di scusarsie di ammettere serenamente di aver esagerato. Ma l’orgoglio è spesso ilnostro peggior consigliere.«A te, l’ho ditt a te. Catt mè fatt perd una partida par una luchèda».«Vieni qua, vieni a dirmelo in faccia».La voce di Felicino era diventata minacciosa, si era alzato con il suo metroe novantasette di vigorosa terza età e fissava il suo socio-antagonista conun atteggiamento che non lasciava presagire nulla di buono.

Giorgio Lambri L’osteria del pesce fritto

Page 136: guida ristoranti piacentini

134

Il silenzio era greve come un macigno. Nessuno pensava anche sololontanamente di intervenire. Spassein aveva fatto qualche passo avantied il suo compagno di gioco lo aveva subito imitato. Ormai erano a nonpiù di due metri di distanza e si fissavano con odio. Tutto lasciava presagireche sarebbe finita in lite. Un bel match, anche quello, perché se lapreponderanza fisica di Felicino era apparentemente netta, bisognavaperò tener presente che Spassein era un uomo forte e che in gioventù erastato campione regionale dei pesi medi.Adelmo, dietro al bancone, già pensava preoccupato alle suppellettili damettere in salvo. Nessuno avrebbe chiamato al 113 e nessuno - almenoall’inizio - li avrebbe divisi.Ancora due passi avanti. Ormai gli ex-soci erano a un metro di distanza.Felicino aveva serrato i pugni, Spassein già adocchiava la più vicina sedia,sua potenziale, preziosa alleata.Mancava davvero un nulla allo scontro fisico, quando una voce bassa maperfettamente comprensibile, proveniente da un angolo indefinito dellastanza aveva bloccato tutti: «Adesso basta».E tutti si erano girati verso l’angolo del Professore. Cioè in direzione deltavolino in cui ogni mattina prendeva posto il professor Franco Bianchi,con l’Unità e un grosso bloc-notes sotto braccio. Per quarant’anni lui erastato insegnante di italiano al Faustini. A urlacci e plattoni sulla nucaaveva inculcato nelle teste più dure e inossidabili l’amore per Manzoni eDante, per le poesie di Carducci e i racconti di Buzzati. Nessuno avevamai osato rispondergli. E nessuno lo avrebbe fatto nemmeno quarant’annidopo. Men che meno Felicino e Spassein, da sempre compagni di bancoe che dal Professore avevano preso ripetizioni estive tre anni a fila, perevitare di essere bocciati.«Adesso basta» ripetè l’ometto. Nessuno lo sentiva aprire bocca da almenocinque anni. Se ne stava nel suo angolo a leggere il giornale e prendereappunti, nessuno sapeva cosa scrivesse. Ordinava un caffé e un bicchiered’acqua minerale. Alle dieci usciva a fumare un Marlboro e al rientroordinava un secondo caffé. Continuava a scrivere fitto fitto su quel bloc-notes fino a mezzogiorno in punto, quando si avvicinava al bancone,ordinava e beveva un bianco macchiato, pagava a e usciva. A volte, nontutti i giorni, tornava anche al pomeriggio. Ordinava un altro caffé e situffava nella lettura dei suoi appunti.«Finitela, o vi prendo a schiaffi tutti e due» tuonò il Professore. E perquanto la sua voce non fosse certo da baritono, il tono era talmenteimperioso da non ammettere repliche. «Cosa volete fare? Mandare a quelpaese un’amicizia per una carta sbagliata? Siete proprio due asini! Avreidovuto bocciarvi trent’anni fa anziché aiutarvi. Somari!».Una sfuriata in piena regola. Di quelle che erano frequenti all’ormai

Giorgio Lambri L’osteria del pesce fritto

Page 137: guida ristoranti piacentini

135

anziano insegnante quando dalla cattedra bacchettava le sue irrequietescolaresche. E benché avessero entrambe i capelli grigi, le sue due vittimeerano rimaste paralizzate esattamente come quarant’anni prima. Muti e con lo sguardo basso. Quasi solidali nel loro reverenziale timore. E dunquedi nuovo uniti.E il Professore - che aveva capito tutto e in cuor suo se ne rallegrava - siera finto ancora arrabbiato ed era uscito dall’Osteria borbottandonervosamente, come se la ramanzina non fosse finita.Felicino e Spassein si erano guardati per un attimo, sconcertati e ancoraintimiditi da quell’energica tirata d’orecchi. Poi d’improvviso eranoscoppiati a ridere e si erano stretti la mano, mentre il silenzio irrealelasciava il posto ad un allegro brusio.«E alùra? - tuonò Felicino rivolgendosi con tono un po’ sprezzante aGiuseppone e Faina ancora appollaiati al bancone - non volete darci larivincita? Avete vinto per un colpo di culo e adesso avete paura a rigiocare?».Gli sguardi dei quattro giocatori si erano incrociati per qualche secondo.Guardi duri, da sfida all’Okay Corral.«Carte» aveva intimato a gran voce Giuseppone.«Subito» si era affrettato l’Adelmo.La sfida del secolo era destinata a diventare una consuetudine.

Giorgio Lambri L’osteria del pesce fritto

Page 138: guida ristoranti piacentini
Page 139: guida ristoranti piacentini

137

L’OSTERIA DEL CINGHIALE NERO

“Il silenzio che parla,figlio della montagna e del vento.Rantolo disperato per abbandonarsi nel vuoto.Ho ascoltato il silenzio che parla,un pomeriggio di luglio,sulla montagna della forza e della paura.Piangendo, ho ascoltato il sole.Raccontava storie dannatee illuminava la mia tristezza.Ho sentito il tempo.Ho visto mio padre.Ho capito che la mia libertàvive nel silenzio che parla.E sono morto lentamente,pensando alla vita”.

Tutti i clienti che si gustavano gli ammazza-caffè della casa, davanti alcaminetto acceso, quella sera di gennaio, all’Osteria del Cinghiale Nero- una vecchia trattoria-bar che negli anni era stata ritrovo di briganti epartigiani, contadini e cacciatori, ma che era poi diventata (grazie ai miticitortelli alle ortiche della signora Piera) una delle mete gastronomiche piùambite della Val Nure - credevano di essere in procinto di assistere ad unodei soliti show del colonnello Balsamo.Si scherniva il vecchio militare, mentre raccontava della sua ultima preda,uno splendido cinghiale di tre quintali. «Ho avuto solamente fortuna cariamici - diceva il colonnello - se come voi all’ingresso del bosco avessiimboccato la mulattiera che sale verso il lago non avrei mai incontrato ilcinghiale. Invece, chissà perché, ho deciso di scendere al ruscello perrisalire poi dal sentiero che porta alla Croce».La sua era una modestia volutamente teatrale. E lo sapevano bene i suoiascoltatori, che fingevano grande attenzione per le sue parole, ma in realtànon lo stavano nemmeno a sentire.«Ho puntato il fucile all’ultimo momento, quando quella bestia infuriataera a non più di cinque metri. Un colpo solo, alla testa».E accompagnò quest’ultima frase con un plateale gesto della mano, permostrare dove esattamente aveva colpito il cinghiale.«Perché avete atteso così tanto - mi intromisi io, che nemmeno conoscevoil colonnello e che ascoltavo appoggiato allo stipite della porta - potevaessere rischioso?».«Volete sapere perché ho aspettato fino all’ultimo? Non è semplice da

Giorgio Lambri L’osteria del cinghiale nero

Page 140: guida ristoranti piacentini

138

spiegare giovanotto. E’ una lunga storia. Forse non dovrei nemmenoparlarne».Improvvisamente la narrazione non era più melodrammatica. Ed anchelo sguardo di Balsamo si era fatto stranamente serio e pensieroso. Feceuna lunga pausa e nel frattempo accese la pipa.«Volevo vedere bene quella bestia negli occhi mentre moriva» disse infineil Balsamo.Un brusio di stupore - e di disappunto - seguì la frase del colonnello. Tuttilo ascoltavano, finalmente.«Vedete, cari amici, io non ho mai avuto paura della morte. Non perchémi ritenga più coraggioso di chi la teme o l’aspetta come l’estrema terribilecondanna. Il fatto è che non ho mai conosciuto il suo vero volto. Quandovidi mio padre nella bara i becchini lo avevano già rimesso a posto. Ilsegno della pallottola era sparito dalla tempia. Lo sguardo era sereno,quasi assente. Eppure mio padre si era sparato per la disperazione. Pernon subire l’onta di un processo. Quella che vedevo, pensai, non potevaessere l’espressione della sua morte. E da quel giorno ho sempre cercatodi capire quale fosse quell’espressione».La Trattoria del Cinghiale Nero era pervasa da un gelido silenzio. E leparole del colonnello lo tagliavano come affilate lame.«Ho studiato la morte con tenacia, fin da quando la mia famiglia volle chemi laureassi in chirurgia ed entrassi nell’esercito come ufficiale medico.Un giorno a Stoccolma conobbi un illustre endopatologo svedese, unluminare della medicina. Teneva una relazione ad un convegno medico:parlava di una suggestiva teoria sull’immagine che resta fissa nell’irideal momento del trapasso. Volli parlargli di persona. Lo seguii nel suo gabi-netto scientifico e gli chiesi se veramente lui conoscesse il volto della morte.“Certo” fu la sua immediata risposta.Ero al settimo cielo.Mi spiegò che aveva svolto lunghi studi prelevando i bulbi oculari dicentinaia di cadaveri e che osservando l’iride con una speciale lente disua creazione si riusciva a leggere quali fossero state le immagini che gliocchi di chi stava esalando l’ultimo respiro avevano fissato.Ma erano solo bugie. O meglio, suggestioni. Da quelle lenti non sidistinguevano che ombre indefinite.Quell’uomo era come me: stava cercando una risposta. O forse peggio: siera illuso di averla trovata, ma non era vero. Fu un’indicibile delusione».Il colonnello si fermò per sorseggiare il suo brandy. Improvvisamentecorrugò la fronte e una smorfia di dolore gli segnò il viso. «Scusate - disse- è questo vecchio cuore che fa i capricci».Poi proseguì nella sua incredibile storia, come tutti impazientementeaspettavamo.

Giorgio Lambri L’osteria del cinghiale nero

Page 141: guida ristoranti piacentini

139

«Una volta ho creduto di aver finalmente trovato quel che cercavo. Accaddemolti anni fa, al fronte, quando la maggior parte di voi non era ancoranata. Dalla nostra postazione crepitavano le raffiche dei colpi disbarramento. Ma ad un certo punto il capitano Corsi ordinò il cessate ilfuoco e restammo per qualche minuto immobili, in un silenzio innaturale,per capire se i guerriglieri rispondevano alla nostra offensiva oppure siritiravano. Proprio in quel momento dal cielo arrivò una granata. La finedel mondo. Fui salvato dal caporale Angelo Salvi, grand’uomo, che sibeccò le schegge nello stomaco e mi cadde addosso riparandomi. Ricordoche lo sollevai, per cercare di soccorrerlo. Ma era già morto. Allora loguardai dritto negli occhi. Sorrideva. Sembrava felice. Come se quellemaledette schegge fossero state il suo più agognato desiderio. Ma allorala morte ha il volto della serenità - pensai - e non vi è ragione di temerla.Ma un minuto dopo ero già ripiombato nel dubbio. Mentre a bracciatrasportavo il corpo del mio povero amico qualcosa gli cadde da una mano.Era un foglio. Una lettera di sua moglie Adelaide, che egli stava leggendoproprio nel momento in cui era stato colpito. Poche righe che gliannunciavano che sarebbe presto diventato padre. Ecco perché il miosventurato amico sorrideva. Forse non si era neppure accorto dellagranata. Nemmeno il suo, dunque, era il vero volto della morte».Nel locale regnava una strana atmosfera. Come se quel racconto avesseparalizzato tutti. Il colonnello era sempre più pensieroso. Seduto inpoltrona, di fronte al caminetto, scrutava un punto indefinito, senzaparlare.Era morto. Il massaggio cardiaco, la respirazione artificiale, una punturadi adrenalina. Fu tutto inutile.Se n’era andato. E sul volto aveva disegnato uno sguardo strano ed inquie-tante. Vi si leggevano stupore e rassegnazione. Forse anche un po’ dipaura. Era proprio quello sguardo che aveva così a lungo cercato.

Giorgio Lambri L’osteria del cinghiale nero

Page 142: guida ristoranti piacentini
Page 143: guida ristoranti piacentini

La RistorazionePiacentina

Page 144: guida ristoranti piacentini
Page 145: guida ristoranti piacentini

143

PIACENZAAntica Osteria del Teatro: Via Verdi, 16 - Tel. 0523.323777Antica Trattoria dell’Angelo: Via Tibini, 14 - Tel. 0523.326739Arnold’s Pizzeria: Via Emilia Parmense, 104 - Tel. 0523.578109Autogrill: Via Gerbido - Tel. 0523.605033Bar Prima Porta: Via Cremona, 49 - Tel. 0523.590868Bar Ristorante Gate: Via San Bartolomeo, 32 - Tel. 0523.499470Bar Ristorante Truck’s Stop1: Strada Orsina - Tel. 0523.606868Bar Tavola Fredda Nautilus: V.le Dei Mille, 3 - Tel. 0523.388326Bar Tazza D’Oro: P.zza Borgo, 4 - Tel. 0523.327270Bar Università: Via Radini Tedeschi, 64 - Tel. 0523.614362Break Fast Santa Teresa: C.so Vittorio Emanuele II, 169 - Tel. 0523.325786Degustazione Era: P.le Torino, 30 - Tel. 0523.482157Degustazione Nikita: Via P. Cella, 9/B - Tel. 0523.756753Gentile: C.so Vittorio Emanuele II, 140 - Tel. 0523.305945Hostaria Wine Bar Valery: Via Campagna, 81 - Tel. 0523.490597Internet Café: Via Dell’Artigianato, 14 - Tel. 0523.623020Mc Donald’s: P.le Marconi, c/o Borgo Faxhall - Tel. 0523.315702Mc Donald’s: Via Emila Pavese, 130 - Tel. 0523.497320Museum Tavern Pub: Via Cella, 68 - Tel. 0523.711321Oasi srl: Via Emilia Parmense, 133 -Tel. 0523.609532Orient Express Café: C.so Vittorio Emanuele, 112 - Tel. 0523.384949Osteria Antica Romea: Via Emilia P.se, 29 - Tel. 0523.623124Osteria Caffè Bar: Via Camicia, 4 - Tel. 0523.328644Osteria del Barbarossa: Via A.Solenghi, 110 - Loc. Dossi di Roncaglia - Tel.0523.504246Osteria del Morino: Str. Voltone Decca, 1 - Strada Caorsana - Roncaglia - Tel.0523.504101Osteria del Trentino: Via Castello, 71 - Tel. 0523.324260Osteria La Saracca: Via del Capitolo, 73 - Tel. 0523.612503Piccola Osteria di Perini G.: C.so Vittorio E. II, 179 - Tel. 0523.326356Pizzeria A 21: Via I Maggio, 65 - Tel. 0523.499082Pizzeria Acero Rosso: C.so Vittorio Emanuele II, 140 - Tel. 0523.305945Pizzeria Bella Napoli 2: Via Emilia Pavese, 27 - Tel. 0523.480019Pizzeria Bellina: Via Emilia Pavese, 274 - Tel. 0523.498558Pizzeria Belvedere: Via Veneto, 45 - Tel. 0523.457564Pizzeria Bloster: Via Foresti, 33 - Tel. 0523.713271Pizzeria Bru & Jo: Via Manfredi, 19 - Tel. 0523.712307Pizzeria Boomerang: Via Lanza, 41 - Tel. 0523.457275Pizzeria Charlie: Via IV Novembre, 115 - Tel. 0523.315328Pizzeria Dai Marchesi: Via Dentelli, 14 - Tel. 0523.482778Pizzeria Da Pasquale: P.zza Duomo, 36 - Tel. 0523.324669Pizzeria Dare Davil: Via I Maggio, 65 - Tel. 0523.499082Pizzeria D’asporto Bella Capri: Via Poggi, 12 - Tel. 0523.453935Pizzeria D’asporto Il Veliero: Str. Farnesiana, 35/b - Tel. 0523.594319Pizzeria Del Matto: Via Galilei, 50 - Loc.tà Pittolo - Tel. 0523.380167

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 146: guida ristoranti piacentini

144

Pizzeria Grotta Azzurra: Via Morigi - Tel. 0523.458765Pizzeria Gusta Pizza: Via Alberoni, 20/B - Tel. 0523.322523Pizzeria Il Buon Samaritano: Via Boselli, 18/A - Tel. 0523.751873Pizzeria Il Pizzaio: Via Vittorio Emanuele II, 137 - Tel. 0523.326652Pizzeria Jessy Pizza: Via Atleti Azzurri d’Italia 2 - Tel. 0523.0523.498161Pizzeria La Tana dell’Orso: Piazzale Torino, 25 - Tel. 0523.481648Pizzeria La Taverna G.: Via Taverna, 213 - Tel. 0523.484928Pizzeria La Vera Pizza: Via Colombo, 96 - Tel. 0523.579323Pizzeria Manfredi F.: Via Veneto, 70 - Tel. 0523.716521Pizzeria Mangia e Bevi: Via Alberoni, 20/A - Tel. 0523.334718Pizzeria Mazzocchi R.: Via Conciliazione, 7/A - Tel. 0523.614924Pizzeria Mazzocchi R.: Via Manfredi, 78 - Tel. 0523.712146Pizzeria Mystic Pizza: Via Manfredi, 19 - Tel. 0523.712307Pizzeria Okay Snak Bar: Via Taverna, 254 - Tel. 0523.490048Pizzeria Piacepizza: C.so Vittorio Emanuele, 208 - Tel. 0523.315171Pizzeria Pizza Al Metro: V.le Alighieri, 83 - Tel. 0523.331000Pizzeria Pizza 2000: Via Emmanueli, 36 - Tel. 0523.458600Pizzeria Pizza E Vai: Str. Farnesiana, 79 - Tel. 0523.612462Pizzeria Pizza E Vai: Via Veneto, 75 - Tel. 0523.716081Pizzeria Pizza Express: Via Foresti, 29/33 - Tel. 0523.713271Pizzeria Prima o Poi Salsamenteria: L.go Matteotti, 28 - Tel. 0523.388127Pizzeria Pizza Si: Via Dante Alighieri, 87 - Tel. 0523.318166Pizzeria Pizzicotto: Via Emilia Parmense, 36 - Tel. 0523.579834Pizzeria Pronto Pizza: Via Durante, 1 - Tel. 0523.453118Pizzeria Rega Mast: Via Lanza, 41 - Tel. 0523.457275Pizzeria Romano D.: Via Emilia Pavese, 254 - Tel. 0523.489828Pizzeria Sol Levante: Via Bentelli, 14 - Tel. 0523.482778Pizzeria The Temple Bar: Via X Giugno - Tel. 0523.384648Pizzeria Tosello: Via Daveri, 10 - Tel. 0523.324824Pizzeria Zanzibar: Via Marinai D’Italia, 14 - Tel. 0523.618542Pizzeria Ristorante Amalfi: Via E. Pavese, 27 - Tel. 0523.480019Pizzeria Ristorante Borsa: Gall. Borsa, 36/D - Tel. 0523.320251Pizzeria Ristorante Geko: Str. Val Nure, 20 - Tel. 0523.360042Pizzeria Ristorante Marechiaro: C.so Vittorio Emanuele II, 168 - Tel. 0523.323794Pizzeria Ristorante Niagara: C.so Europa, 7 - tel. 0523.360036Pizzeria Ristorante Okay: Via Taverna, 254 - Tel. 0523480174Pizzeria Trattoria dell’Orologio: Piazza Duomo, 39 - Tel. 0523.324669Pizzeria Trattoria Corona: Via Roma, 141 - Tel. 0523.320948Public House Snack bar: Via Tibini, 39 - Tel. 0523.388216Rapsodia Tavola Calda: Via S. Siro, 2/C - Tel. 0523.327955Risto-Pub Gambado: Via Cittadella, 2/B - Tel. 0523.320673Risto-Pub Via Veneto 82: Via Vittorio Veneto, 82 - Tel. 0523.716639Risto-pub Zona Franca: Via Fornace, 5 - Tel. 0523.315286Ristorante Alba Chiara: Via C.Colombo, 7 - Tel. 0523.592511Ristorante Albergo Astra: Via Boselli, 19 - Tel. 0523.454364Ristorante Albergo Il Bagatto: Via C. Colombo, 126 - Tel. 0523.614228

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 147: guida ristoranti piacentini

145

Ristorante Antica Romea: Via Emilia Parmense, 29 - Tel. 0523.623124Ristorante Ascione Luigi e C.: Str. Farnesiana, 64 - Tel. 0523.594007Ristorante Bar Dante: Via Dante, 18 - Tel. 0523.712172Ristorante Bar Gianpino: Via Emilia P.nse, 291 - Tel. 0523.504116Ristorante Bar Il Cantuccio: Via XXIV Maggio, 132 - Tel. 0523.482379Ristorante Bar Italia: Via XX Settembre, 2 - Tel. 0523.322854Ristorante Buffet Stazione: P.le Marconi - Tel. 0523.324340Ristorante Central Pizza: Via Cittadella, 26 - Tel. 0523.331463Ristorante Commercio: Via Colombo, 118 - Tel. 0523.614272Ristorante Crisciuoli: Via Colombo, 7 - Tel. 0523.618225Ristorante Cristian: Via IV Novembre, 115/A - Tel. 0523.326770Ristorante Dei Panzerotti: Via Emilia Pavese, 216 - Tel. 0523.480134Ristorante DNA Friendly Cafè: V.le Malta, 10 - Tel. 0523.318291Ristorante Don Carlos: Str. Aguzzafame, 85 - Tel. 0523.499800Ristorante Eridano: Via Bixio, 6 - Tel. 0523.324376Ristorante Exea: Via Daveri, 8 - Tel. 0523.318131Ristorante Ferrari Carmen: Via Mazzini, 103 - Tel. 0523.388659Ristorante Gazebo: Vc. Molineria S.Andrea, 2 - Tel. 0523.329271Ristorante Gotico: P.zza Borghetto I, 0523.321940Ristorante Gotico: Via Borghetto, 1 - Tel. 0523.321940Ristorante Gran Caffè Ranuccio: P.zza Cavalli, 1 - Tel. 0523.331041Ristorante I Dieci Condimenti Self Service: C. del Cristo - Tel. 0523.480361Ristorante I Tre Moschettieri: Via Emilia Parmense, 5 - Tel. 0523.571899Ristorante Il Gambero Rosso: Via Roma, 17 - Loc.tà Diara - Tel. 0523.957415Ristorante Il Timone: Via Veneto, 42 - Tel. 0523.712586Ristorante Internet Cafè: Via dell’Artigianato, 14 - Tel. 0523.623020Ristorante Jalousie.it: Via S. Bartolomeo, 32 - Tel. 0523.499470Ristorante L’Antica Chiesetta: Via Madoli, 4 - Tel. 0523.335744Ristorante La Fazenda Self srl: Via Atleti Azzurri D’Italia, 18 - Tel. 0523.480447Ristorante La Pescarolina: Str. Bobbiese, 130 - Tel. 348.7378402 oppure333.4415406Ristorante La Rocca Pescarola: Str. Bobbiese, 81 - Tel. 0523.380230Ristorante La Siesta: Via Emilia P.nse, 186 - Loc. Montale - Tel. 0523.594402Ristorante La Veranda: Str. Val Nure, 7 - Tel. 0523.756664Ristorante Lazzari: Str. Farnesiana, 240 - Tel. 0523.600038Ristorante Lo Scolapasta: Via XXIV Maggio, 104/B - Tel. 0523.482179Ristorante Milvera: Via Farnesiana, 200 - Mucinasso - Tel. 0523.506144Ristorante Morini: Via Emilia Pavese, 95/A - Tel. 0523.480235Ristorante Panzerotti: Via Emilia Pavese, 216 - Tel. 0523.480134Ristorante Parisi Bistrot: P.le Torino, 16 - Tel. 0523.480339Ristorante Pasta e Basta: Via Cantone Camicia, 9 - Tel. 0523.314330Ristorante Pasta in Piazzetta: Str. Bobbiese, 41 - La Verza - Tel. 0523.456666Ristorante Peccati di Gola: Via Taverna, 35 - Tel. 0523.314035Ristorante Peppino: Via Roma, 183 - Tel. 0523.329279Ristorante Piacenza: Strada Caorsana, 69 - Tel. 0523.614498Ristorante Piccola Osteria: C.so Vittorio Emanuele II, 179 - Tel. 0523.326356

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 148: guida ristoranti piacentini

146

Ristorante Piccolo Roma: Via Cittadella, 14 - Tel. 0523.323201Ristorante Pizzeria Bella Napoli: Via Emilia Pavese, 98 - Tel.0523.480038Ristorante Pizzeria Il Corsaro Verde: Via Manfredi, 59 - Tel. 0523.454627Ristorante Pizzeria Il Grillo: Via Emilia Parmense, 58 - Tel. 0523.593393Ristorante Pizzeria Il Pinzimonio: Via Cavalletto, 4 - Tel. 0523.338024Ristorante Pizzeria L’Officina Del Gusto: Via Coppalati, 51 - Loc. Le Mose - Tel.0523.570202Ristorante Pizzeria Taverna In: P.zza Sant’Antonino, 8 - Tel. 0523.335785Ristorante Pizzeria Tesoro: Via La Primogenita, 1 - Tel. 0523.325812Ristorante Po: Via Nino Bixio, 6 - Tel. 0523.324376Ristorante Roadhouse Grill: Via Emilia Pavese, 65/A - Tel. 0523.497089Ristorante Sapori: Via Caorsana, 127/D - Loc. Le Mose - Tel. 0523.606091Ristorante Self Pause: P. Marconi, 34 - Tel. 0523.306182Ristorante Self Service Ai Due Cavalli di Piacenza: Via San Francesco, 15 - Tel.0523.322344Ristorante Self Service Bar Dogana: Str. Caorsana - Tel. 0523.615688Ristorante Self Service I Dieci Comandamenti: Cantone del Cristo - Tel.0523.480361Ristorante Sel Service Intermezzo: Via Boselli, 65 - Tel. 0523.606455Ristorante Self Service La Fazenda: Via Atleti Azzurri d’Italia, 18 - Tel.0523.480447Ristorante Self Service Morigi: Via San Bartolomeo, 8 - Tel. 0523.384130Ristorante Self Service Oasi: Via Emilia Parmense, 133 - Tel. 0523.609352Ristorante Self Service Orsina: Via Bresciani, 27 - Tel. 0523.623411Ristorante Si.Ti.: Via XXIV Maggio, 104 - Tel. 0523.482179Ristorante Sparlaccas I Barbis: Via Alessandria, 16 - Tel. 339.3563637Ristorante Stra Alva: Via Taverna, 35 - Tel. 0523.313166Ristorante Suggerimenti…Piacenza: Viale Malta, 23 - Tel. 0523.326368Ristorante Taberna Movida: Via Daveri, 8 - Tel. 0523.318131/335.5363758Ristorante Tanty srl: Str. Val Nure, 7 - Tel. 0523.756664Ristorante Tre Ganasce: Via San Bartolomeo, 62 - Tel. 0523.499133Ristorante Truck’s Stop1: Str. Orsina - tel. 0523.606868Ristorante Un Po’ di Napoli: Via Calciati, 3/5 - Tel. 0523.591433Ristorante Vecchia Osteria: Via F. di Borbone, 64 Borghetto - Tel. 0523.504133Ristorante Vecchia Piacenza: C.ne San Bernardo, 1 - Tel. 0523.305462Ristorazione Piacenza: Str. Caorsana, 69 - Tel. 0523.614498Sese Caffè: Via Morigi, 39 - Tel. 333.8295992Snak Bar Borsa: Galleria Borsa, 36 - Tel. 0523.320251Tavola Calda Funky Gallo: Via Capra Vincenzo, 2 - Tel. 0523.330491Trattoria Anita: Str. Caorsana, 125 - Tel. 0523.579310Trattoria Bar Trentino: Via Gadolini, 48 - Tel. 0523.755496Trattoria Bar Villaggio: Via Cella, 52 - Tel. 0523.711317Trattoria Braghieri: P.le Velleia - Tel. 0523.592123Trattoria Croce Grossa: Str. Caorsana, 161 - Tel. 0523.504138Trattoria Mariù: Via Garibaldi, 49 - Tel. 0523.319350Trattoria Da Pino: Via Castello, 14 - Tel. 0523.334729

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 149: guida ristoranti piacentini

147

Trattoria Del Borgo: Via Trebbia, 22 - Tel. 0523.484707Trattoria Del Gnasso: Via Molineria Sant’Andrea, 14 - 0523.482780Trattoria Gasperini Danilo: Via Manfredi, 42 - Tel. 0523.454333Trattoria Il Bivio Galleana: Via Manfredi, 130 - Tel. 0523.454277Trattoria Il Quadrifoglio: Via S. Stefano, 22 - Tel. 0523.327802Trattoria La Carrozza: Via X Giugno, 122 - Tel. 0523.326297Trattoria La Pireina: Via Borghetto, 137 - Tel. 0523.338578Trattoria La Stazione di Milvera: Via Decorati Al Valore Civile, 15 - S. Bonico- Tel. 0523.380273Trattoria Mariù: Via Garibaldi, 49 - Tel. 0523.319350Trattoria Nuovo Montale: Via Bologna, 2 - Tel. 0523.592543Trattoria Pizzeria Al Farnese: Via Camicia, 9 - Tel. 0523.314330Trattoria Pizzeria Corona: Via Roma, 141 - Tel. 0523.320948Trattoria Poggi: Str. Farnesiana, 178 - Mucinasso - Tel. 0523.506119Trattoria Regina: Str. Regina, 1 - Quarto - Tel. 0523.557103Trattoria Ruggeri: Str. Farnesiana, 81 - Tel. 0523.571102Trattoria S. Stefano: Cantone S. Stefano, 22 - Tel. 0523.327802Trattoria San Giovanni: Via San Giovanni, 36 - Tel. 0523.321029

AGAZZANOAlbergo Ristorante Il Cervo: P.zza Europa, 20 - Tel. 0523.975208Antica Trattoria Giovanelli: Via Roma, 5 - Sarturano - Tel. 0523.975155Hotel Locanda Villa Tavernago: Loc. Tavernago di Agazzano - Tel. 0523.975114Pizzeria La Rustica: P.le Europa, 13 - Tel. 0523.976533Ristorante Alle Lische: Via Lische, 6 - Tel. 0523.976922Ristorante Le Due Meridiane: c/o Castello La Bastardina - tel. 0523.975373Ristorante Nuova Trattoria Bar Giardino: Via Papa Giovanni XXIII, 1 - Tel.0523.975133

ALSENOPizzeria Piscina Colle S. Giuseppe: Loc. Colle S. Giuseppe, 22 - Tel. 0523.947121Ristorante Bar Da Nora: Via Emilia Est, 11 - Tel. 0523.949147Ristorante Boschi: Loc. Cortina, 59 - Tel. 0523.948102Ristorante Da Giovanni: Via Centro, 79 - Cortina - Tel. 0523.948304Ristorante Da Paolo: Via Centro, 152 - Lusurasco - Tel. 0523.948123Ristorante Il Casello:Via Stazione Centro, 27 - Tel. 0523.945355Ristorante Palazzo della Commenda: Loc. Chiaravalle della Colomba - Tel.0523.940003Ristorante Pizzeria In Famiglia al Villaggio: Loc. Sorghetto, 6 - Tel. 0523.945349Ristorante Pizzeria La Duchessa: Via Roma, 41 - Tel. 0523.949154Trattoria del Ponte: Via Centro, 4 - Castelnuovo Fogliani - Tel. 0523.947110Trattoria Osteria Da Gianni: Loc. Chiaravalle, 249/250 - Tel. 0523.940133Trattoria Pizzeria Croce Bianca: Via Centro, 202 - Castelnuovo Fogliani - Tel.0523.947187

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 150: guida ristoranti piacentini

148

BESENZONERistorante La Fiaschetteria: Via Bersano, 59/bis - Tel. 0523.830444Trattoria Barabaschi: Via Mercore Inferiore, 21 - Tel. 0523.830167Trattoria Garibaldi: Via Casteldardo, 162 - Tel. 0523.839012Trattoria Marco: Loc. Bersano - Tel. 0523.830105

BETTOLAAlbergo Ristorante Touring: Loc. Prato Barbieri - Tel. 0523.911157Bar Pizzeria Colombo: P.zza Colombo, 2 - Tel. 0523.917037Il Boccaccio: V.le Vittoria, 12 - Tel. 0523.911133Osteria Alberici: Loc. Costa Groppoducale, 55 - Tel. 0523.917704Pizzeria La Fontana: P.zza Colombo, 23 - Tel. 0523.911135Ristorante Agnello: P.zza Colombo, 43 - Tel. 0523.917760Ristorante Il Torrente: Via Libera Repubblica - Loc. Roncovero - Tel. 0523.917747oppure 338.1271874Ristorante La Vecchia Quercia: Fra I Luoghi, 1 - Tel. 0523.911233Ristorante Pizzeria Antica Locanda Due Spade: Via C. Colombo, 70 - Tel.0523.917789Ristorante Pizzeria La Villa: Via Fra I Luoghi, 1 - Tel. 0523.917075Trattoria Alpina: Loc. Prato Barbieri, 42 - Tel. 0523.917873Trattoria dell’Ago: Loc. Bramaiano, 77 - tel. 0523.917802Trattoria Perani: Str. Provinciale, 4 - Tel. 0523.917696Trattoria Speroni: Loc. Roncovero - Tel. 0523.911722Trattoria Cassinari: Loc. Le Piane di Spettine - Tel. 0523.917708

BOBBIOAlbergo Ex Chalet della Volpe: Loc.tà Sassi Neri - Tel. 0523.933404Albergo Ristorante Bar Vecchia Fornace: Via Genova, 9 - Tel. 0523.936126Albergo Ristorante Pizzeria Ranella: Via Roma, 26 - Mezzano Scotti -Tel.0523.937126Albergo Ristorante dei Cacciatori: Contrada Porta Agazza, 7 - Tel. 0523.936267Albergo Ristorante Filietto: Loc. Costa Tamborlani - Mezzano Scotti - Tel.0523.937104Albergo Ristorante Piacentino: P.zza S. Francesco, 19 - Tel. 0523.936266Bar Ristorante Vecchio Mulino: Via Genova, 32 - Tel. 0523.932395Locanda Trattoria Italia: Via Porta Alcarina, 7 - Tel. 0523.936942Pizzeria Camilla: Loc. Pradella, 6 - Tel. 0523937109Pizzeria Nikita: Loc. Fontana Berta Cassolo - Tel. 0523.937489Pizzeria Ponte Gobbo: Via A. Moro, 3 - Tel. 0523.936148Pizzeria Del Monastero: Piazza S. Francesco, 21 - Tel. 0523.936542Ristorante Bar Giardino: P.zza San Francesco, 1 - Tel. 0523.936247Ristorante Gambero Rosso: Loc. Cassolo - Tel. 0523.937171Ristorante Lo Scarpone: Passo Penice, 2 - Tel. 0523.933204Ristorante Pizzeria Cristal: Via Nobile Santa Maria, 2 - Tel. 0523.933421

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 151: guida ristoranti piacentini

149

Ristorante Pizzeria Punto Verde: Piazza XXV Aprile, 16 - Tel. 0523.936914Ristorante Ra Ca’ Longa: Loc. S. Salvatore - Tel. 0523.936948 - 0523.960102Ristorante Ridella: Loc. Giarone S. Maria - Tel. 0523.933130Ristorante San Nicola: Contrada San Nicola, 11 - Tel. 0523.932355Trattoria Locanda Nobili: Loc. S. Maria di Bobbio, 13 - Tel. 0523.933134

BORGONOVO VAL TIDONEAlbergo Ristorante Roma: P.le Alpini, 15 - Tel 0523.998817Antico Ristorante Italia: P.zza T. de Cristoforis, 2 - Tel. 0523.864144Osteria Manstretta: Loc. Moretta - Tel. 0523.862551Pizzeria Annica Inn: Via Galilei, 2 - Tel. 0523.862939Pizzeria La Corte: Loc. Colombaie, 88 - Tel. 0523.861076Pizzeria L’Orizzonte: Via M. della Libertà, 15/17 - Tel. 0523.863749Pizzeria Riberzani Stefania: V.le Risorgimento, 28 - Tel. 0523.865160Pizzeria Ristorante Locanda Stazione: P.zza Garibaldi, 21 - Tel. 0523.361352Pizzeria Un Tant Al Toc: P.zza T. de Cristoforis, 36 - Tel. 0523.865900Ristorante AgazzinoVecchia Trattoria: Loc. Agazzino, 335 - Tel. 0523.887102Ristorante Arfini Adele: Via dei Saliceti, 2 - Tel. 0523.864814Ristorante Impero: P.zza T. de Cristoforis, 32 - Tel. 0523.862118Ristorante La Palta: Loc. Bilegno, 67 - Tel. 0523.862103Ristorante Le Proposte: Loc. Corano - Tel. 0523.845503Ristorante Pizzeria del Leone: Via Castelsangiovanni, 4 - Tel. 0523.865209Trattoria Moretta: Loc.tà Moretta, 238 - Tel. 0523.862551Trattoria Ristorante Pizzeria La Rocca: Via Roma, 14 - Tel. 0523.862114Vecchia Trattoria: Loc. Agazzino, 335 - Tel. 0523.887102

CADEOPizzeria Al Vesuvio: Via Emilia, 67 - Roveleto - Tel. 0523.500424Pizzeria da Romano: Via Emilia, 71/77 - Tel. 0523.500593Pizzeria Il Focolare: Via Ricetto, 44/46 Fraz. Saliceto - Tel. 0523.507220Pizzeria Morlacchini R.: Via Emilia, 71/73 - Tel. 0523.509180Pizzeria Planet Pizza: Via Emilia 167/B - Roveleto - Tel 0523.501210Ristorante Pizzeria La Sorgente: Via Emilia, 21 - Fontana Fredda - Tel. 0523.500569Ristorante Carini: Via Emilia, 91 - Roveleto - Tel. 0523.509979Ristorante Lanterna Rossa: Via Ponte Saliceto, 10 - Saliceto - Tel. 0523.500563Ristorante Le Ruote: Via Emilia, 204 s.s. 9 - Roveleto - Tel. 0523.500427Ristorante Lo Squalo: Via Emilia, 65 - Roveleto - Tel. 0523.509933Ristorante Nona Buca Bis: Via Chiusa, 73 - Saliceto - Tel. 0523.508925Trattoria Nuova da Pinuccio: Via Emilia, 25 - Fontana Fredda - Tel. 0523.500667

CALENDASCORistorante Locanda Il Masero: Via Masero Po, 2 - Tel. 0523.772787Ristorante Viola: Via Piacenza, 55 - Tel. 0523.768925Trattoria 15 Carne alla Brace: Loc. Boscone - Tel. 0523.771179

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 152: guida ristoranti piacentini

150

Trattoria Alvaro e Camilla Mensa Interaziendale: Str. Bonina Est , 11 - ZonaInd.le Ponte Trebbia - Tel. 0523.768732Trattoria dei Pescatori: Loc. Malpaga, 21 - Tel. 0523.769788Trattoria Toscani: Loc. Co’ Trebbia Nuova, 34 - Tel. 0523.769787

CAMINATARistorante Nido del Cuculo: Via Vittorio Emanuele, 18 - Tel. 0523.990134Ristorante Pace: Via Provinciale, 10 - Tel. 0523.990047

CAORSOOsteria di Muradolo: Via Giovanni XXIII, 33 - Muradolo - Tel. 0523.822593Osteria Lo Spuntino: Via Don Minzoni, 25 - Roncarolo - Tel. 0523.821435Pizzeria Ascolese M.: Via Roma, 10/B - Tel. 0523.814056Ristorante Bar La Rocca: Via Padana Inferiore, 2/A - Tel. 0523.814079Ristorante Osteria La Stamberga: Piazza Rocca, 7/A - Tel. 0523.814048Ristorante Pizzeria Mediterraneo: Via Roma, 10/B - Tel. 0523.814056Ristorante Ucelli Emanuela: Str. Padana Inferiore, 39 - Tel. 0523.821250Trattoria Al Capolinea: Via Padana Inferiore, 24 - Tel. 0523.821035Trattoria «Da Ennio»: Str. Cascina Barrago, 1 - Tel. 0523.821105Trattoria del Muron: Via Guglielmo da Saliceto, 16 - Tel. 0523.821213Trattoria Ghioni: Via G. Matteotti, 20 - Zerbio - Tel. 0523.821252Trattoria Magaton: Str. Argine Po, 6 - Roncarolo - Tel. 0523.821320Trattoria Tonoli M.Grazia: Via Don Minzoni, 13 - Roncarolo - Tel. 0523.821240

CARPANETO PIACENTINOAntica Osteria della Pesa: Via d. Valle, 194 - Travazzano - Tel. 0523.852875Bar Pizzeria Carla: Via XXV Aprile, 47 - Tel. 0523.852877Bar Ristorante Pizzeria Aioò: Via XXV Aprile, 47 - Tel. 0523.852877Bar Taverna Cavalletto: Via Marconi, 25 - Tel. 0523.852145Bar Trattoria Croce Bianca: Via Oliveti, 1 - Tel. 0523.852144Osteria Contado: Loc. Travazzano, 193 - Tel. 0523.852890Pizzeria Ametrano Vincenzo: Via Scotti da Vigoleno, 34 - Tel. 0523.859574La Taverna Antica Osteria di Chero: Via Centro, 66 - Tel. 0523.858904Pizzeria Pronto Pizza: Via XX Settembre, 13 - Tel. 0523.853089Pizzeria Punto Pizza: Via Breviglieri, 7 - Tel. 0523.853090Pub La Posada: P.zza XX Settembre, 11 - Tel. 0523.852109Ristorante Bar Gaudium: Via XX Settembre, 13 - Tel. 0523.852671Ristorante Il Lupo: Via Ciriano Centro, 30 - Tel. 0523.852705Ristorante L’Anteprima: Loc. Cimafava - Tel. 0523.852965Ristorante La Taverna: Loc. Chero, 66 - Tel. 0523.858904Ristorante Nido Del Picchio: V.le Patrioti. 6 - Tel. 0523.850909Ristorante Pizzeria Bellaria: Loc. Caminata, 84 - Ciriano - Tel. 0523.852887 -0523.850539Ristorante Pizzeria Il Cartoccio: Loc. Chero - Tel. 0523.852888

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 153: guida ristoranti piacentini

151

Ristorante Pizzeria L’Incontro: Via Cesare Battisti, 31 - Tel. 0523.852146Ristorante The Field: Viale Patrioti, 9 - Tel. 0523.852895Trattoria Barani P.: Loc. Montanaro - Tel. 0523.852896Trattoria Bar Paraboschi: Loc. Case Bruciate, 135 - Tel. 0523.852883Trattoria Belvedere: Loc. Magnano, 22 - Tel. 0523.852880Trattoria Biasini: Loc. Magnano - Tel. 0523.850110Trattoria Carini: Loc. Rezzano, 44/A - Tel. 0523.852873Trattoria Celleri: Loc. Celleri, 27 - Tel. 0523.852874Trattoria del Cacciatore: Loc. Case Bruciate - Tel. 0523.852889Trattoria Del Viandante: Loc. Chero - Tel. 0523.859364Trattoria L’Incontro: Via C. Battisti, 31 - Tel. 0523.852146

CASTELL’ARQUATOAlbergo Ristorante San Giorgio: P.le Europa, 12 - 0523.805149Antica Trattoria di Vigostano: Loc. Vigostano - Tel. 0523.896100Antica Trattoria S. Lorenzo: Via Canale S. Lorenzo, 32 - Tel. 0523.805153Locanda delle Rose: Loc. Case Ilariotti, 1/A - Bacedasco - Tel. 0523.895548Pizzeria Dighino: Via Remondini, 11 - Tel. 0523.803902Pizzeria La Castellana: Via Canneto, 7 - Tel. 0523.803694Ristorante Albergo Leon D’Oro: P.zza Europa, 6 - Tel. 0523.806033Ristorante Anna La Napoletana: Vigolo Marchese - Tel. 0523.896159Ristorante Bar La Locanda: Via Manzoni, 4 - Vigolo Marchese - Tel. 0523.896133Ristorante Bar Stradivarius: Via Sforza Caolzio, 36 - Tel. 0523.803381Ristorante Crocetta: Via Crocetta, 26 - Tel. 0523.803087Ristorante Da Faccini: Via Sant’Antonio - Tel. 0523.896340Ristorante degli Iris: Via Crocetta, 1 - Tel. 0523.803273Ristorante La Cantinaccia: Loc. Bacedasco Terme - Tel. 0523.895128Ristorante La Rocca da Franco: P.zza del Municipio - Tel. 0523.805154Ristorante Lido: Via Provinciale, 3 - Tel. 0523.803261Ristorante Maps: P.zza Europa, 3 - Tel. 0523.804411Ristorante Pizzeria Le Torri: Loc. Caneto - Tel. 0523.805191Ristorante Primavera: Via Mori, 20 - Bacedasco Alto - Tel. 0523.895108Ristorante Riorzo: Via Riorzo, 1 - Tel. 0523.804199Ristorante Taverna del Falconiere: P.zza Municipio, 5 - Tel. 0523.805155Trattoria Bar Del Voltone: Via Sforza Caolzio - tel. 0523.804271Trattoria del Turista: Via Cavour, 53 - Vigolo Marchese - Tel. 0523.896124Trattoria Guerra Pierluigi: Doppi - Tel. 0523.896156Trattoria L’Angiolina: Via Canale, 18 S. Lorenzo - Tel. 0523.806162

CASTEL SAN GIOVANNIAlbergo Ristorante La Barca: C.so Matteotti, 14 - Tel. 0523.881412Albergo Ristorante Leon d’Oro: Via Nino Bixio, 35 - Tel. 0523.849461Albergo Ristorante Pizzeria La Gritta: Via Emilia P.na, 45 - Tel. 0523.849418Albergo Ristorante Roma: P.zza Alpini, 15 - Tel. 0523.998817Pizzeria Dream: Via Don Mazzocchi, 4 - Tel. 0523.844146

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 154: guida ristoranti piacentini

152

Pizzeria La Vecchia Cantina: Via Mulini, 2/A - Tel. 0523.842305Pizzeria Pizzissima: C.so Matteotti, 36 - Tel. 0523.883070Pizzeria Red Wall Steak House: Via Borselli, 12/A - Tel. 0523.883151Ristopub Guinnes Placet: Via Dogana Po, 19 - Pievetta - Tel. 0523.883764Ristorante Bar Jessica: Via B. Armani, 25 - Loc. Ganaghello - Tel. 0523.885103Ristorante Barca: C.so Matteotti, 5 - Tel. 0523.842882Ristorante Chalet del Gallo: Loc. Pievetta - Tel. 0523.881376Ristorante Chalet Po: Via Pievetta, 2 - Tel. 0523.882345Ristorante La Capanna: Via Fratelli Bandiera, 46 - Tel. 0523.884068Ristorante Pizzeria Barracuda: Via Andrea Doria, 2/A - Tel. 0523.881761Ristorante Pizzeria Il Cantuccio: Corso Matteotti, 144/a - Tel. 0523.843500Ristorante Pizzeria Dogana: Via Emilia Pavese, 85 - Tel. 0523.884121Ristorante Pizzeria Tavola Amica: V.le Amendola - Tel. 0523.883181Ristorante Self Service 80 Fame: Via Don Mazzocchi, 4/n - Tel. 0523.881778Ristorante Vince: Via Emilia Piacentina, 45 - Tel. 0523.840566Trattoria Bar Dogana Po: Via Dogana Po Pievetta, 27 - Tel. 0523.882228Trattoria Belvedere: P. Bergonzi, 4 - Fontana Pradosa - Tel. 0523.843766Trattoria Il Pescatore: Via Pievetta, 3 - Tel. 0523.882317Trattoria Mercato: P. Olubra, 2 - Tel. 0523.849490

CASTELVETRO PIACENTINOBar Trattoria del Piccolo Fiore: Via Sei Martiri, 58 - San Giuliano - Tel.0523.826065Bar Trattoria Val Padana: Via Casenuove - Tel. 0523.823315Pizzeria Mystic Pizza: Via San Giuseppe, 9 - Tel. 0523.825088Osteria Ca’ Nova: Via G.Saragat, 11 - Tel. 0523.825052Osteria Del Pescatore: Via Po, 14 - Tel. 0523.824333Osteria La Bastida: Str. Statale, 4 - Tel. 0523.823331Osteria La Brianza: Str. Statale, 10 - Tel. 0523.825229Pizzeria Ristorante L’Infinito: Str. Statale10, 24 - Tel. 0523.823518Ristorante Bar La Vecchia Fornace: Loc. Ex Fornace Rdb, 6 - Tel. 0523.824670Ristorante Pizzeria Coop Avanti: Via Bernini, 19 - Tel. 0523.823108Trattoria Croce Bianca: Via Statale, 47 - Tel. 0523.823521Trattoria della Pace - Pisaroni Angela: Via Bernini, 87 - Tel. 0523.823330Trattoria Secondo Baracchino: Via Riviera Po Mezzano Chitantolo, 5 - Tel.0523.823560

CERIGNALERistorante Le Piane: Loc. Le Piane - Tel. 0523.939345Trattoria della Rosa: Loc. Ponte Organasco, 8 - Tel. 0523.939203

COLIBar Osteria Antichi Sapori: P.zza Aldo Moro, 8 - Tel. 0523.931066Ristorante La Terrazza - Puerto Escondido: Loc. Vezzera di Perino - Tel.0523.938169

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 155: guida ristoranti piacentini

153

Ristorante Pineta Ferrari: Loc. Fontana - Tel. 0523.931059Ristorante Poggiolo: Loc. Poggiolo, 118 - Tel. 0523.931063Trattoria Barbieri Giuseppina: Loc. Aglio, 2 - Tel. 0523.938430Trattoria La Scogliera: Via Maglio, 5 - Perino - Tel. 0523.938156

CORTE BRUGNATELLAHotel Ristorante Roccarosa: Loc. Brugnello, 12 - Tel. 0523.934500Pizzeria Jacky’o: Strada per Chiavari, 13 - Tel. 0523.934522Trattoria Bar F.lli Rocca: Loc. Ozzola - Tel. 0523.934177Trattoria La Rovere Grossa: Loc. Pieve di Montarsolo - Tel. 0523.939126Trattoria Mozzi: Via Genova, 42 - Marsaglia - Tel. 0523.934171

CORTEMAGGIOREBar Pizzeria Elles: Via Matteotti, 23 - Tel. 0523836562Bar Degustazione Zanzibar: Largo Umberto I, 4 - Tel. 0523.839015Pizzeria Asporto Happy Days: Via Patrioti, 9/10 - Tel. 0523.839217Pizzeria Fior Di Pizza: Via Firenze - Tel. 0523.835315Ristorante Pizzeria Il Cenacolo: Via XX Settembre, 1 - Tel. 0523.835122Trattoria Antica Corte: Via Manfredi, 5 - Tel. 0523.836833Trattoria Gandini: Via Piacenza, 11 - Chiavenna Landi - Tel. 0523.836180Trattoria Gianna: Via Piacenza, 19 - Chiavenna Landi - Tel. 0523.836127Trattoria Marcotti: Via Piacenza, 15 - Tel. 0523.836127Trattoria Pizzeria Il Casolare: Via Galluzzi, 56 - Tel. 0523.832085Trattoria Rossi Marzia: Via Torricella, 5/b - Tel. 0523.839364

FARINIRistorante Italia: C.so Europa, 84 - Groppallo - Tel. 0523.916119Bar Pizzeria Oasi: Via Don Sala, 21 - Tel. 0523. 910217Osteria Paganelli Gianfranco: Loc. Nicelli, 2 - Mareto - Tel. 0523.915116Piccolo Ristorante: Via Don Sala, 8 - Tel. 0523.910212Pizzeria Trattoria Bonjour: Via Europa, 35 - Groppallo - Tel. 0523.916118Ristorante Albergo Garilli: Loc. Cogno San Savino, 11 - Tel. 0523.910106Ristorante Bar Alpino: Loc. Boccolo della Noce - Tel. 0523.916113Ristorante Bracchi Severino: Loc. Pianazze Montereggio - Tel. 0523.919156Ristorante Cavanna Giuseppe: Loc. Boli, 17 - Tel. 0523.919116Ristorante Centrale Salini: V.le Europa, 46 - Groppallo - Tel. 0523.916104Ristorante Delizia: Loc. Cogno San Bassano - Tel. 0523.910101Trattoria Bar Paris: Via Don Sala, 8 - Tel. 0523.910212Trattoria Bar Sport: Via Europa Barsi, 128 - Tel. 0523.916138Trattoria Bracchi: Loc. Le Moline, 1 - Tel. 0523.919106Trattoria Cantoniera: Via Cantoniera Boli, 6 - Tel. 0523.919113Trattoria Dei Cacciatori: Via Pellacini, 28 - Loc. Cogno San Bassano - Tel.0523.910149Trattoria Del Ponte: Via Genova, 82 - Tel. 0523.910114

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 156: guida ristoranti piacentini

154

Trattoria Figoni: Loc. Montereggio - Tel. 0523.919108Trattoria Gugliemetti: Pianadelle - Tel. 0523.915194Trattoria Sartori: Loc. Cogno San Savino - Tel. 0523.910107Trattoria Scagnelli B.: Via Pellacini, 28 - Tel. 0523.910149

FERRIEREAlbergo Ristorante Le Querce di Rocca: Via La Parrocchia, 3 - Loc. Rocca -Tel. 0523.922425Bar Pizzeria Le Miniere: Via Roma, 10 - Tel. 0523.922452Locanda Le Querce: Loc. Rocca, 19 - Tel. 0523.922214Osteria Bocciarelli: Loc. Guerra, 26 - Centenaro - Tel. 0523.922207Osteria Bongiorni: Loc. Castelcanafurone - Tel. 0523.928128Osteria Dallavalle Francesco: Cassimoreno - Tel. 0523.922264Pizzeria Camping Rocca Dei Folli: Loc. Folli - Tel. 0523.924011Ristorante Albergo Lago Nero: Loc. Selva di Ferriere - Tel. 0523.929108Ristorante Il Maglio: P.zza delle Miniere, 25 - Tel. 0523.922922Ristorante L’Antica Osteria dei Mercanti: P.zza Municipio, 6 - Tel. 0523.922243Ristorante Pizzeria Bar Barbara: Via Marconi, 2/A - Tel. 0523.922233Ristorante San Giorgio: Loc. Grondone Sotto - Tel. 0523.922536Trattoria Agogliati: Loc. Salsominore, 8 - Tel. 0523.920110Trattoria Bar Francesca: Loc. Castignola, 25 - Tel. 0523.920107Trattoria Cassola: Loc. Castelcanafurone - Tel. 0523.928177Trattoria Cavanna: Pertuso - Tel. 0523.929109Trattoria Dei Cacciatori: Loc. Gambaro - Tel.0523.929103Trattoria Ferrari: Loc. Rompeggio, 18 - Tel. 0523.929110Trattoria Liguria: Loc. Casalcò - Tel. 0523.922257Trattoria Ruffinati: Loc. Ruffinati - Tel. 0523.920105Trattoria Scaglia: Loc. Tornarezza, 21 - Tel. 0523.928134

FIORENZUOLA D’ARDAAlbergo Ristorante Smeraldo: Via Gramsci - Tel. 0523.984452Antica Trattoria San Protaso: Via Chiesa, 47 - San Protaso - Tel. 0523.944053Bar Pizzeria Maiori: Via Casella, 23 - Tel. 0523.941527Osteria dell’Olza: Loc.Olza, 420 - Tel. 333.8737227Osteria del Mathis: V.le Matteotti, 68 - Tel. 0523.943800Pizzeria Al Capriccio: Via Giovanni XXIII, 29 - Tel. 0523.982723Pizzeria Di Lieto Alfonso: Corso Garibaldi, 8 - Tel. 0523.985338Pizzeria Idea Pizza: Via Risorgimento, 3/A - Tel. 0523.983101Pizzeria Il Girasole: Via Kennedy, 2 - Tel. 0523.943450Pizzeria Mulino: Loc.tà Podere Mulino San Protaso - Tel. 0523.942480Pizzeria Ristorante Rosso Brace: Via Kennedy, 20 - Tel. 0523.942890Ristop srl: Via Garibaldi, 10 - Tel. 0523.981681Ristorante Arda: Via Scapuzzi, 35 - Tel. 0523.985186Ristorante Bar Croce Bianca: Piazza Caduti, 29 - Tel. 0523.982278Ristorante Bar Esso: Km 240.900 Via Emilia - Tel. 0523.982700

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 157: guida ristoranti piacentini

155

Ristorante Bar Ruota: Via Scapuzzi, 47 - Tel. 0523.981177Ristorante Caffè Bar Stazione: Via F.lli Cairoli, 2 - Tel. 0523.982339Ristorante Del Borgo: Via Alberini, 3 - Tel. 0523.982333Ristorante Il Caffè dei Mercanti Wine Bar: Via XX Settembre, 54 - Tel.0523.985254Ristorante La Campana: Viale Prospero Verani, 9 - Tel. 0523.943833Ristorante Pizzeria I Balocchi: Via Silvio Pellico, 32 - Tel. 0523.942759Ristorante Pizzeria Il Carrettiere: Via Emilia, 62 - Tel. 0523.942890Ristorante Pizzeria Mulino: Loc. S. Protaso, 159 - Tel. 0523.942480Ristorante Self Service Antica Posta: V.le Europa, 9 - Tel. 0523.981115Ristorante Veranda Barabasca: Paullo - Tel. 0523.982398Trattoria Baracchino: Loc. Baselica Duce - Tel. 0523.984374

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

GAZZOLAAlbergo Ristorante Pineta: Loc. Rezzanello - Tel. 0523.970239 - 0523.970277Locanda del Borgo: P.zza del Borgo - Momeliano - Tel. 0523.975164Locanda del Falco: Castello di Rivalta a Trebbia - Tel. 0523.978101Pizzeria La Ghisona: Loc.tà Ghisona, 1/3 - Tel. 0523.978127Podesteria Vecchia: Via Roma, 10 - Tel. 0523.975526Ristorante Avila: Rivalta di Gazzola - Tel. 0523.978333Ristorante La Rocchetta: Loc. Rivalta, 1 - Tel. 0523.972036Trattoria La Famiglia: Str. Agazzana - Loc. Tuna - Tel. 0523.976128Trattoria La Locanda: Loc. Tuna, 48 - Tel. 0523.978103Vecchia Osteria del Cacciatore: Loc. Monticello - Tel. 0523.979203

GOSSOLENGOHostaria Caratta: Str. Prov. 38 - Loc.tà Caratta, - Tel. 0523.778100Osteria Vecchia Pergola: P.zza Roma, 1 - Tel. 0523.778123Pizzeria Molto Pizza: Via Terracini, 10 s.s. 45 - Tel. 0523.557132Pizzeria Peccati di Gola: Str. Statale 45, 54 - Tel. 0523.557185Pizzeria Trivial Pizza: Via Matteotti, 5/7 - Tel. 0523.770045Ristorante La Rossia: Loc. Rossia - Tel. 0523.778843Ristorante Pizzeria Astra 2: Str. Statale 45, 78 - Quarto - Tel. 0523.557105Ristorante Pizzeria Carlo La Piramide: Via G. Matteotti, 6 - Tel. 0523.778605Ristorante Quo Vadis: Via Duomo, 7 - Loc. Settima - Tel. 0523.557757Trattoria Bar La Locanda: Via Matteotti, 93 - Tel. 0523.778164Trattoria Regina: Str. Regina, 29/31 - Tel. 0523.557103Trattoria Settima Sosta: Str. Statale 45, 105 - Settima - Tel. 0523.557117

GRAGNANO TREBBIENSEPizzeria La Luna Rossa: Via M. L. King, 14 - Tel. 0523.789049Ristorante Luna Nuova: Loc. Barigella - Tel. 0523.788209Ristorante Pizzeria Gatto Matto: Via Caselle, 6 - Tel. 0523.788376Ristorante Pizzeria Rustica: Str. Loggia, 7 - Tel. 0523.789023

Page 158: guida ristoranti piacentini

156

Trattoria Bar Bianchi: Loc. Campremoldo Sotto, 17 - Tel. 0523.787123Trattoria Cervini: Loc. Campremoldo Sopra, 1 - Tel. 0523.787101Trattoria Gazzola: Loc. Casaliggio, 1 - Tel. 0523.787113Trattoria Pinocchio: Via Roma, 72 - Casaliggio - Tel. 0523.788693

GROPPARELLOAntica Trattoria Del Cacciatore: V. Gusano - Tel. 0523.856123Locanda Taverna Medievale: Via Roma, 82/B - Tel. 0523.855814Pizzeria Il Tulipano: Loc. Sariano, 105 - Tel. 0523.246975Ristorante Brighella: Loc. Sariano - Tel. 0523.858134Ristorante Covello Arianna: Via Castellana, 44/E - Tel. 0523.856247Ristorante Marinoni Aurelio: Loc. Groppovisdomo, 16/18 - Tel. 0523.857425Ristorante Pizzeria Camilla: Via Provinciale Sariano, 2 - Tel. 0523.858130Ristorante Pizzeria La Castellana: Via Marano, 32 - Tel. 0523.856326Trattoria «Da Pino»: Loc. Obolo, 4 - Tel. 0523.857113Trattoria Bar Robby: Via Roma, 16 - Tel. 0523.856306Trattoria Da Tullio: Via Marano, 30 - Tel. 0523.855833Trattoria La Locanda Dei Briganti: Loc. Veggiola, 7 - Tel. 0523.858014Trattoria Pizzeria Bel Gallo: Loc. Sariano, 105 - Tel. 0523.853112

LUGAGNANO VAL D’ARDAAntica Trattoria Derna: P.zza IV Novembre, 23 - Tel. 0523.891345Pizzeria Bar Bocciodromo: Via F.lli Einaudi, 15 - Tel. 0523.891240Pizzeria Molinari: Vic. Pace, 6 - Tel. 0523.891452Pizzeria Ristorante dell’Angelo: Vic. Pace, 6 - Tel. 0523.891452Pizzeria Ristorante La Lucciola: L.go Donatori di Sangue, 2 - Tel. 0523.891637Ristorante Antica Locanda: Loc. Velleia Romana - Tel. 0523.807109Ristorante Merli Angela: Diolo - Tel. 0523.891330Ristorante Pizzeria La Tabianella: Loc. Tabiano, 7 - Tel. 0523.802060Ristorante Stella: Piazza XXV Aprile, 7 - Fraz. Rustigazzo - Tel. 0523.807118Ristorante Tiberio: Via Piacenza, 30 - Tel. 0523.892828Ristorante Torretta: Chiavenna Rocchetta - Tel. 0523.891328Trattoria Da Dorino: Via Costa di Rustigazzo - Tel. 0523.807119Trattoria del Cacciatore: Loc. San Genesio, 7 - Tel. 0523.891364Trattoria del Cacciatore: Loc. Vicanino, 22 - Tel. 0523.807110Trattoria del Mercato: Via Bersani, 12 - Tel. 0523.891343Trattoria Mazzoni: Loc. Chiavenna Rocchetta, 6 - Tel. 0523.891329Trattoria Pizzeria Collina delle Fate: Loc. Tabiano, 2 - Tel. 0523.891837Trattoria Val Chero: Loc. Montezago - Tel. 0523.891509

MONTICELLI D’ONGINAAntica Trattoria Da Cattivelli: Loc. Isola Serafini - Tel. 0523.829418Locanda Cittadella: Via A. Cattadori, 45 - San Nazzaro - Tel. 0523.827476Pizzeria Delfino: Via Ferragalli, 2 - Tel. 0523.820974

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 159: guida ristoranti piacentini

157

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Pizzeria Mystic Pizza: Str. Statale 10, 30 - Tel. 0523.820900Pizzeria Ristorante La Villa: Via San Pietro in Corte Secca, 83 - Tel. 0523.829357Ristorante Le Giare: San Pietro in Corte - Tel. 0523.820200Ristorante Marcotti Maria & C.: Via Olza Fogarole Cristo, 89 - Tel. 0523.823784Trattoria Dondè M.: Via Mantova, 11 - San Nazzaro d’Ongina - Tel. 0523.827431Trattoria La Pergola: Loc. Olza, 6 - Tel. 0523.829409Trattoria La Rustica: Via Santi Olza Po, 35 - Tel. 0523.829466Trattoria Mirella: San Nazzaro - Tel. 0523.827431Trattoria Po: Via Mantova, 2 - San Nazzaro d’Ongina - Tel. 0523.827489Trattoria San Pedretto: Via San Pietro in Corte Secca, 47 - Tel. 0523.829412Trattoria Tanzi L.: Str. Olza Fogarole, 2 - Tel. 0523.815018Trattoria Tenda Rossa: Via Martiri della Libertà, 6 - Tel. 0523.829472Trattoria Trieste: Via Trieste, 3 - Tel. 0523.829473

MORFASSOAlbergo Ristorante Rapacioli: Loc. San Michele, 66 - Tel. 0523.908204Bar Pizzeria La Torre: Loc. Rusteghini, 5 - Tel. 0523.908207Locanda Cavaciuti: Loc. Rusteghini - Tel. 0523.908228Osteria Guarnieri: Loc. Labè, 18/Z - Sperongia - Tel. 0523.908222Ristorante Birri Mario: Loc. Monastero - Tel. 0523.914106Ristorante Due Chef: Loc. San Michele, 30 - Tel. 0523.908119Ristorante El Ranch Silva: Loc. Casella - Tel. 0523.914110Ristorante Guarnieri Attilio: Labè - Tel. 0523.908222Ristorante Oddi Vittorio: Loc. Morfasso - Tel. 0523.908233Ristorante Pizzeria Cà del Bosco: Loc. Cogni - Tel. 0523.918664Ristorante Pizzeria Il Gladiatore: Loc. Carignone, 16 - Tel. 0523.807169Ristorante Solari Antonietta: Via Sottostrada - Tel. 0523.918390

NIBBIANOAlbergo Ristorante Roma: P.le Alpini, 15 - Tel. 0523.998817Antica Trattoria Strà: Loc. Strà - Tel. 0523.997177Bar La Cafetera: Via Fermi, 38 - Tel. 0523.998013Locanda Trattoria Cesarina: Via Romagnosi, 31 - Trevozzo - Tel. 0523.998301Osteria della Piazzetta: Loc. Genepreto - Tel. 0523.990233Osteria Del Bastian Contrari: Loc. Molino Coppetta, 82 - Tel. 0523.993073Ristorante Bar Quattro Venti: Loc. Diga Molato Trebecco, 1 - Tel. 0523.990169Ristorante Magnani Flaviano: Via del Santuario, 6 - Tel. 0523.997198 - 0523.733126Pizzeria Learco: Via Fermi, 2 - Tel. 0523.998013Ristorante Pizzeria Pappa e Ciccia: Via D.Manin, 35 - Tel. 0523.990128Ristorante Pizzeria Real: Via Umberto I, 15 - Trevozzo - Tel. 0523.998570Ristorante San Giorgio: Loc. Genepreto - Tel. 0523.990102Trattoria Da Pirò: Loc. Stadera - Tel. 0523.990142

Page 160: guida ristoranti piacentini

158

OTTONEPizzeria Mandy: Loc. Fabbrica, 2 - Tel. 0523.930180Ristorante Genova: Piazza Vittoria, 3 - Tel. 0523.930555Ristorante Malaspina: Loc. Orezzoli di Qua’ - Tel. 0523.930161Trattoria Bar Nobile: Via Ottone Soprano, 16 - Tel. 0523.930106Trattoria da Gianni: Loc. Rocca Corvi, 5 - Tel. 0523.930152Trattoria Salvi S.: Loc. Bertassi - Tel. 0523.930177Trattoria Zanardi: Loc. Traschio, 5 - Tel. 0523.930159

PECORARARistorante Al Mulino: Loc. Molino Reguzzi, 4 - Tel. 0523.990196Ristorante La Colombina: Via Cesare Battisti, 11 - Tel. 0523.999127Trattoria Biani: Via G. Matteotti, 2 - Costalta - Tel. 0523.999115Trattoria Picchioni: Loc. Busseto, 47 - Tel. 0523.999101Trattoria Pozzi: Cicogni - Tel. 0523.999116

PIANELLO VAL TIDONEAlbergo Ristorante Roma: P.le Alpini, 25 - Tel. 0523.998817Bar Pizzeria Lo Smeraldo: P.zza Mercato, 1 - Tel. 0523.998886Hosteria Vicolo dei Sapori: V.lo del Tidone, 1 - Tel. 0523.997388L’Antica Trattoria: Chiarone Roccapulzana, 100 - Tel. 0523.994948Ristorante Casa Gazzoli: Loc. Casa Gazzoli - Tel. 0523.997585Trattoria All’Ostarcello Ristorante di Campagna: Loc. Arcello, 8/a - Tel.0523.997179Trattoria Chiarone: Loc. Chiarone - Tel. 0523.998311Trattoria Pizzeria Cat and Fox: Piazza Alpini, 5 - Tel. 0523.998832

PIOZZANORistorante Leon d’Oro: Via Roma, 74 - Tel. 0523.970113Trattoria dei Cacciatori: Loc. Vidiano - Tel. 0523.979103Trattoria San Gabriele: S. Gabriele - Tel. 0523.979233Trattoria Panciapiena: Loc. Stella d’Oro, 15 - Tel. 0523.970115Trattoria Zacconi: Loc. San Nazaro, 2 - Tel. 0523.979133

PODENZANOBar Ristorante Pace: P.zza Italia, 31 - Tel. 0523.556106Bar Tavernetta Osteria: Via C. Colombo, 40 - San Polo - Tel. 0523.551008Bar Trocadero Tavola Calda: Via Roma, 132 - Tel. 0523.556833La Locanda di San Polo: Loc. San Polo, 4/6 - Tel. 0523.558548Pizzeria Al Caminetto: Via Torta, 13 - Tel. 0523.550281Pizzeria Il Botteghino: Loc. Turro, 14 - Tel. 0523.524353Pizzeria La Capricciosa: Via Giovanni XXIII, 29 - Tel. 0253.556420Pizzeria Le Due Vespe: V.le Chiesa S. Polo, 1 - Tel. 0523.551055Pizzeria Ristorante La Torrina: Via Don Minzoni, 13 - Tel. 0523.550309

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 161: guida ristoranti piacentini

159

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Ristorante Ca’ Rosa: Via C. Piatti, 40 - Tel. 0523.550184Ristorante Carfagna Giuseppina: Via F.lli Solari Gariga, 22 - Tel. 0523.523206Ristorante Fucina del Tempo: Loc. Maiano - Tel. 0523.556611Ristorante Galileo: Via Galilei, 3 - Gariga di Podenzano - Tel. 0523.523209Ristorante La Chiocciola: Via Colombo, 71 - Tel. 0523.551091Ristorante Pizzeria Tavernetta: Via Colombo, 40 - San Polo - Tel. 0523.551008Ristorante Rio Verde: Loc. Due Case, 7 - Tel. 0523.524363Trattoria Bar Il Bassotto: Via Fratelli Solari, 18 - Tel. 0523.524333Trattoria Cavaliere Nero: Loc. Altoè, 11 - Tel. 0523.554192Trattoria della Posta: Via Castello, 4 - San Polo - Tel. 0523.558602Vecchia Hosteria Di Verano: Via Verano, 24 - Verano - Tel. 0523.556176

PONTE DELL’OLIOLocanda dei Cacciatori: Loc. Mistadello - Castione - Tel. 0523.875105Pizzeria Chiappa: Via Circonvallazione, 56 - Tel. 0523.876256Pizzeria Ciao Pizza: Via Genova, 9 - Tel. 0523.877200Ristorante Bellaria: Loc. Mistadello Castione, 7 - Tel. 0523.875104Ristorante Locanda Montesanto: Loc. Molino, 1 - Tel. 0523.876449Ristorante Pizzeria Le Due Fontane: Via Papa Giovanni XXIII, 2 - Tel. 0523.875228Ristorante Pizzeria Valnure: Via Pontemaleo, 9/11 - Tel. 0523.875202Ristorante Riva: Via Riva, 16 - Tel. 0523.875193Ristorante S. Salvatore: Loc. Montesanto, 7 - Tel. 0523.878331Ristorante Trattoria dell’Orso: Ca’ dell’Orso - Torrano - Tel. 0523.876050Trattoria Bar Lo Zingaro: Via Provinciale Folignano, 29 - Tel. 0523.876239Trattoria Bar Martina: Via Circonvallazione, 66 - Tel. 0523.875290Trattoria Da Treccordi: Loc. Biana, 17 - Tel. 0523.878333Trattoria della Posta da Giordano: Via Veneto, 71 - Tel. 0523.876043Trattoria Mazzocchi: Via Circonvallazione, 9 - Tel. 0523.875393Trattoria Paraboschi: Via Vaccari, 23 - Tel. 0523.874649Trattoria Passafonti R.: Loc. Cassano - Tel. 0523.878353Vecchia Osteria La Fratta: Loc. La Fratta, 5 - Torrano - Tel. 0523.874574

PONTENURELa Cambusa Ristorante Pizzeria: Via Ferrari, 11 - Tel. 0523.519097Locanda Muradello: Loc. Muradello, 52 - Tel. 0523.517123Pizzeria L’Altra Pizza: Via Ferrari, 70 - Tel. 0523.511564Pizzeria Ristorante Monaci: Valconasso di Pontenure - Tel. 0523.517113Ristorante Carlo III: P.zza Tre Martiri, 8 - Tel. 0523.519440Ristorante Nabucco: Via Emilia Parmense, 58 - Tel. 0523.510623Ristorante Pizzeria Capri: Via San Giuseppe, 5 - Tel. 0523.510172Ristorante Pizzeria L’Angolo: Via Capra, 48/50 - Tel. 0523.519086Ristorante Pizzeria Paderna: Via Montanaro, 19 Loc. Paderna - Tel. 0523.519197Ristorante Pizzeria Positano: P.zza Martiri, 3 - Tel. 0523.510110Trattoria Il Tronchetto: Valconasso, 9 - Tel. 0523.510874Trattoria Ricorda: Via Torino, 20 - Valconasso - Tel. 0523.511388

Page 162: guida ristoranti piacentini

160

RIVERGAROAntica Trattoria Bellaria: Via Genova, 88 - Tel. 0523.958612Bar Caffè Italia: Via Genova, 2 - Tel. 0523.958614Bar Pizzeria Ai Saraceni: Via Veano, 42 - Ancarano di Soara - Tel. 0523.958623Fun Food Italia: Via Carducci, 6 - Tel. 0523.658629Osteria Ristoro del Bagnolo: Loc. Bassano - Tel. 0523.958600Pizzeria Al Braciere: Via San Rocco, 11 - Tel. 0523.958826Pizzeria Il Carro: Via Veano, 42 - Ancarano di Sopra - Tel. 0523.958623Pizzeria Il Gambero d’Oro: Via Roma, 17 - Loc. Diara - Tel. 0523.957415Pizzeria Il Grillo: Loc.tà Ceresole Bassano, 120 - Tel. 0523.958343Pizzeria La Brace d’Oro: Via Volta, 5 - Tel. 0523.958497Pizzeria Pizza al Volo: P.le Paolo, 6 - Tel. 0523.952184Ristorante Albergo La Sosta Del Re: Via Roma, 1 - Tel. 0523.958677Ristorante Antica Posta: Str. Statale 45 - Loc. Fabiano - Tel. 0523.952140Ristorante Bar Gelateria Orso Bianco: Via Don Veneziani, 15/20 - Tel. 0523.957226Ristorante Caffè Grande: Piazza P. Paolo, 9 - Tel. 0523.958524Ristorante Gran Locanda Da Pugni: Via Roma, 1 - Tel. 0523.958677Ristorante Il Gambero d’Oro: Via Roma, 17 - Loc. Diara - Tel. 0523.957415Ristorante La 45: Via Grazzano, 3 - Niviano - Tel. 0523.957633Ristorante La Vecchia Ostaria: Via Genova, 28 - Tel. 0523.957133Ristorante Mulazzi Artemio: Loc. Costa di Bassano, 54 - Tel. 0523.958600Ristorante Olympia: Strada Statale 45, 98 - Tel. 0523.957608Ristorante Pizzeria La Travisa: Loc. Diara - Tel. 0523.958676Ristorante Pizzeria La Volta: Loc. Cisiano, 59 - Tel. 0523.958519Ristorante Portichetto: Via dei Borzoli, 6 - Pieve Dugliara - Tel. 0523.958294Ristorante Trattoria Diara: Str. Statale 45 - Loc. Diara - Tel. 0523.958290Ristorante Zancani: Via Dei Borzoli, 6 - Pieve Dugliara - Tel. 0523.958294Trattoria Del Bue d’Oro: P. Paolo, 16 - Tel. 0523.958155Trattoria La Pieve: Loc. Pieve Dugliara, 33 - Tel. 0523.956728

ROTTOFRENOAntica Trattoria Braghieri: Loc. Centora, 8 - Tel. 0523.781123Crocodile Corner: Via Emilia Pavese, 70 - S. Nicolò - Tel. 0523.769205Pizzeria Feeling: Via Emilia Est, 5/A - Tel. 0523.769375Pizzeria I Quattro Mori: Via Emilia Est, 4 - Tel. 0523.768318Ristorante Pizzeria Airone in Rosa: Via M. Alicata, 2 - San Nicolò - Tel.0523.768098Ristorante Il Ponte da Galli: Via Emilia, 74/D - San Nicolò - Tel. 0523.761287Ristorante La Colonna: Via Emilia Est, 6 - San Nicolò - Tel. 0523.768343Ristorante Manica P.: Via Castello Santimento, 11 - Tel. 0523.782062Ristorante Mediterraneo: Via Emilia Pavese, 12/14 - Tel. 0523.781839Ristorante Pizzeria Al Dees Matt: Via IV Novembre, 41/A - San Nicolò - Tel.0523.769516Ristorante Pizzeria Feeling: Via Emilia Ovest, 5 - Tel. 0523.769375Ristorante Pizzeria Gli Antenati: Via Castello, 11 - Santimento - Tel. 0523.781143

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 163: guida ristoranti piacentini

161

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Ristorante Pizzeria La Mamma: Via Emilia, 15/A - Tel. 0523.781112Trattoria Ristorante La Noce: Via Agazzano, 140 - Fraz. Noce - San Nicolò - Tel.0523.768738

SAN GIORGIO PIACENTINOAlbergo Ristorante Nuova Pensione S. Giuseppe: San Damiano, 37 - Tel.0523.530143Trattoria del Cacciatore: Loc. Tollara, 14 - Tel. 0523.530127Pizzeria Antichi Sapori: Via A. Moro, 6 - Tel. 0523.371562Pizzeria Bernardoni Bruno: Str. Godi, 34 - Tel. 0523.530100Pizzeria Prendi e Vai: Via Alighieri, 48/B - Tel. 0523.377234Ristorante Albergo Da Nando: Via Ducale, 18 - Loc. Godi - Tel. 0523.530105Ristorante Arabesque: Via del Castello, 4 - Tel. 0523.370168Ristorante Cerri Guarnieri Giuliana: Via G. Alberoni, 3 - Tel. 0523.377180Ristorante Pizzeria Val di Luce: Str. Ducale Viustino - Loc. Godi - Tel. 0523.530100Trattoria Da Vittorio: Loc. Centovera, 44 - Tel. 0523.371346Trattoria Fogliazza: Loc. Ronco - Tel. 0523.530123Trattoria Garatti Antonella: Via Iussano, 3 - Loc. San Damiano - Tel. 0523.530138Trattoria La Rondine: Loc. Casenuove, 14 - Tel. 0523.520030Trattoria Paganuzzi: Loc. Viustino - Tel. 0523.530124Trattoria Perazzi: Via G. Mazzini, 32 - Tel. 0523.371186Trattoria Pizzeria Bar di Cottone: Loc. San Damiano - Tel. 0523.520032Trattoria Osteria della Pesa: Loc. Rizzolo, 38 - Tel. 0523.530485

SAN PIETRO IN CERROPizzeria Walter: Via Roma, 2 - Tel. 0523.839952Trattoria Antica Ardenga: Str. Pane e Vino - Tel. 0523.837791Trattoria Antico Forno: Via Caorsana, 14 - Polignano - Tel. 0523.838244Trattoria Rizzi Antonio: Via Roma, 3 - Tel. 0523.836482

SARMATOLocanda S. Carlo: Via Emilia Pavese, 1 - Tel. 0523.887282Ristorante Pizzeria I Giardini di Marzo: Via Po, 6 - Tel. 0523.887933Ristorante Pizzeria Le Stelle: Via Emilia P.na - Tel. 329.7493763Ristorante Taverna del Pescatore: Via Emilia P.na, 10 - Tel. 0523.886266Trattoria Bar Da Noi: Via Emilia P.na, 30 - Tel. 0523.887111

TRAVOOsteria del Sole: P.zza Vittorio Veneto, 15 - Tel. 0523.950102Ristorante Castellaccio Da Attendolo: Loc. Case Marchesi - Tel. 0523.957333Ristorante Da Valentina: Loc. Casino Agnelli - Tel. 0523.950126Ristorante La Bomba: Loc. Due Bandiere, 25 - Tel. 0523.938147Ristorante Pizzeria Minerva: P.zza Trento, 16 - Tel. 0523.959335

Page 164: guida ristoranti piacentini

162

Trattoria Arianti: Loc. Pigazzano, 10 - Tel. 0523.957035Trattoria Bar La Sosta: Località Quadrelli, 12 - Tel. 0523.950160Trattoria Belvedere: Loc. Statto, 7 - Tel. 0523.958582Trattoria G&B: Loc. Statto, 7 - Tel. 0523.958582Trattoria Pastori: Loc. Pastori, 14 - Tel. 0523.950212

VERNASCABar Trattoria Alpino: Via Roma, 94 - Tel. 0523.891857Bar Trattoria Harry’s: Loc. Settesorelle, 11 - Tel. 0523.899218Ostello degli Elfi: Via Agù, 25 - Tel. 0523.899011Ristorante Albergo del Turista: Via Marconi, 35 - Tel. 0523.911261Ristorante Bar «Al Bivacco»: Piazza Vittoria, 4 - Tel. 0523.891015Ristorante Bar Alle Cascate: Loc. Case Bonini - Tel. 0523.899225Ristorante Da Rino: Via Fontana, 61 - Bacedasco Basso - Tel. 0523.895149Ristorante Nettuno: Loc. Diga Mignano - Tel. 0523.899287Ristorante Pizzeria Il Gruccione: Loc. San Genesio - Bacedasco - Tel. 0523.895272Ristorante Da Rino: Via Fontana, 61 - Bacedasco Basso - Tel. 0523.895149Ristorante S. Giorgio: F.lli Moschini - Loc. Vigoleno - Tel. 0523.895101Ristorante Taverna Al Castello: Via Libertà, 12 - Loc. Vigoleno - Tel. 0523.895146Trattoria Antica S. Pellegrino: Via Roma, 1 - Tel. 0523.891280Trattoria Botteghino: Loc. Franchini, 5 - Tel. 0523.895136Trattoria Da Luigi: Loc. Franchini - Bacedasco Basso - Tel. 0523.895120Trattoria La Posta: Via Osteria Nuova, 31 - Bacedasco Basso - Tel. 0523.895143Trattoria Mazzarello: Loc. Borla, 8 - Tel. 0523.898132Trattoria Molinari: Via Baroni, 4 - Tel. 0523.891335Trattoria Sa. Mar: Loc. Villa Romagna, 2 - Tel. 0523.895157Trattoria Solari: Via Trinità, 13 - Borla - Tel. 0523.898133Trattoria Vecchia Scuola: Via IV Novembre, 1 - Loc. Vigoleno - Tel. 0523.897005

VIGOLZONEAntica Trattoria Albarola: Loc. Albarola, 17 - Tel. 0523.875333Le Rondini Osteria: Via Chiesa - Grazzano Visconti - Tel. 0523.879097Pizzeria Grande Italia: Loc. Grazzano Visconti, 23 - Tel. 0523.870099Ristorante Biscione: P.zza G. Galeazzo Visconti, 18 - Grazzano Visconti - Tel.0523.870149Ristorante Cavallino: Loc. Veano - Tel. 0523.875250Ristorante Cavalluccio: Loc. Veano, 7 - Tel. 0523.875250Ristorante Delpi: Loc. Grazzano Visconti - Tel. 0523.879002Ristorante Lo Scoglio di Frisio: Via Roma, 48 - Tel. 0523.879243Ristorante Lo Scudiero: Loc. Grazzano Visconti - Tel. 0523.870134Ristorante Pizzeria Il Pacione: Via Roma, 48 - Tel. 0523.879243Ristorante Pizzeria Le Specialità: Via Europa, 87/ P.zza Castello - Tel. 0523.870055Trattoria Centrale: Via Leopardi, 9 - Carmiano - Tel. 0523.875223Trattoria Da Pio: Via Roma, 83 - Tel. 0523.870620

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 165: guida ristoranti piacentini

163

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Trattoria delle Vigne: Loc. Bicchignano - Tel. 0523.875113Trattoria Il Borgo: Viale F. e G. Celaschi - Villò - Tel. 0523.870627

VILLANOVA SULL’ARDAAlbergo Ristorante Bar La Voglia: Via Repubblica, 50 - Tel. 0523.837133Ristorante Bricchi Leonildo: Soarza - Tel. 0523.837123Ristorante Sole: Via Repubblica - Tel. 0523.837134Trattoria La Verdiana: Via G. Verdi, 15 - S. Agata - Tel. 0523.830209

ZERBAAlbergo Ristorante Capannette di Pey: Loc. Capannette - Tel. 0523.935129Trattoria Degli Antoni: Loc. Pey, 22 - Tel. 0523.935106Trattoria Zuffi: Loc. Vezimo, 37/A - Tel. 0523.935104

ZIANO PIACENTINOAntica Trattoria del Tempio: Via Creta, 6 - Vicobarone - Tel. 0523.868263Bar Ristorante Belvedere: Viale dei Mille, 19 - Tel. 0523.863233La Taverna Di Piero: Via Badenigo, 9 - Vicobarone - Tel. 0523.868186Osteria La Costa: Str. del Rossino Albareto, 101 - Tel. 0523.860023Pizzeria Osteria Bellaria: Loc. Vallicella, 187 - Tel. 0523.861346Ristorante Bar Piazza Alta: Via Roma, 48 - Tel. 0523.863280Ristorante Casabella: Loc. Casabella - Tel. 0523.862840

L’elenco è il più esaustivo possibilesulla base degli aggiornamenti più recenti.

Preghiamo i lettori di segnalarcieventuali nuove aperture e integrazioni (tel. 0523.4618).

Page 166: guida ristoranti piacentini
Page 167: guida ristoranti piacentini

Il paniere dei prodottienogastronomici

Piacentini

Page 168: guida ristoranti piacentini
Page 169: guida ristoranti piacentini

167

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

I VINI DOC COLLI PIACENTINI

Nel 1963 apparve la legge sulle Doc (DPR. 930/63); immediatamente iresponsabili del vino piacentino predisposero la documentazione occorrenteper ottenere il riconoscimento.Nel 1967 venne approvata la Doc Gutturnio dei Colli Piacentini.Nel 1974 ottenne la Doc anche il Monterosso Valdarda; nel 1975 fu lavolta del Trebbianino Val Trebbia.Le tre Doc tuttavia interessavano solo tre zone della collina piacentinamentre la vocazione enologica generale di tutta la collina è indiscutibile.Venne proposto quindi un nuovo disciplinare per creare una Doc “ombrello”su tutta la collina piacentina che potesse proteggere sia le tre già esistentisia quelle nuove; il nuovo disciplinare venne approvato nel 1984.La Doc infatti è una sola, Colli Piacentini, e ha 18 sottozone. In parolepovere: la Doc non è Gutturnio o Ortrugo, ma Colli Piacentini DocGutturnio, Colli Piacentini Doc Ortrugo e via dicendo.

I ROSSIColli Piacentini BarberaLa zona di produzione delle uve Barbera Doc comprende la Val Tidone,la Val Trebbia, la Val Nure e la Val d’Arda. Il vino ottenuto da queste uveè rosso rubino; presenta un profumo vinoso e caratteristico; al gusto èsecco o abboccato, sapido, leggermente tannico. Può essere tranquillo ovivace. Si accompagna alla perfezione a paste asciutte, primi e sughi,bolliti e carni bianche.

Colli Piacentini BonardaLa zona di produzione delle uve Bonarda Doc, nome locale della Croatina,comprende le quattro vallate piacentine. Il vino ottenuto da questo vitignoha un colore rosso rubino, a volte intenso; il suo profumo è caratteristico,gradevole. Ha un sapore secco o abboccato o amabile o dolce, leggermentetannico, fresco. Può essere tranquillo o vivace. E’ prevista la tipologia«frizzante». Si accompagna alle minestre; esiste anche in una versione piùdolce, particolarmente indicato con le fragole e la pasticceria.

Colli Piacentini Cabernet SauvignonLa zona di produzione delle uve Cabernet Sauvignon Doc è quella checomprende le vallate della Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda.

Page 170: guida ristoranti piacentini

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

168

Il vino è ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno; è rosso rubino, talvoltagranata. Presenta un odore caratteristico, gradevole, leggermente erbaceo.Al gusto è secco e abboccato, lievemente tannico, tranquillo. E’ un vinoparticolarmente indicato per l’invecchiamento, conserva le sue miglioriqualità mediamente per 3 o 4 anni. E’ adatto ai secondi di carne, anchealla brace.

Colli Piacentini Gutturnio e Gutturnio ClassicoIl Gutturnio, l’uvaggio dei Piacentini. E’ un vino che si ottiene dalle uveBarbera (55%-70%) e Bonarda (30%- 45%); il suo colore è rosso rubinobrillante di varia intensità. Presenta un profumo vinoso e caratteristico.Al gusto è secco o abboccato, fresco, giovane, tranquillo o vivace. Latipologia «frizzante» è prevista esclusivamente per il Gutturnio. Siaccompagna, di norma, ai primi piatti tradizionali e alle carni bianche.Ma i piacentini veraci, quando si concedono una merenda, lo uniscono aisalumi tipici locali.

Colli Piacentini Gutturnio Superiore e Classico SuperioreLe zone di produzione sono quelle del Gutturnio e del Gutturnio Classico.Il vino è ottenuto dalle uve dei vitigni Barbera e Bonarda nella produzionetradizionale. Il suo colore è rosso rubino intenso; all’olfatto risultaleggermente vinoso. Il suo sapore è secco, tranquillo, fine, di corpo. Latipologia «Classico Superiore» deve essere immesso al consumo dopo il I°settembre dell’anno successivo alla vendemmia. E’ ottimo con i formaggie con i piatti a base di carni rosse e di maiale.

Colli Piacentini Gutturnio Riserva e Classico RiservaLe zone di produzione sono quelle del Gutturnio e del Gutturnio Classico.Il vino è ottenuto dalle uve dei vitigni Barbera e Bonarda nella produzionetradizionale. Il suo colore è rosso rubino intenso su fondo granata. Presentaun profumo gradevole e un sapore secco, tranquillo, armonico, di corpo.La sua gradazione alcolica minima è di 12,50% vol. Invecchiato almeno2 anni, di cui 3 mesi in recipienti di legno a partire dal I° ottobre dell’annodi raccolta delle uve. Prodotto solo in annate di particolare pregio, conservale migliori qualità per oltre 3-4 anni. Va leggermente ossigenato, poi lo sisposa con selvaggina e secondi a base di carne.

Colli Piacentini NovelloLa zona di produzione delle uve per il vino Novello Doc è quella collinaredelle quattro vallate piacentine. Il vino è ottenuto dalle uve di Pinot Nero,

Page 171: guida ristoranti piacentini

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

169

Barbera e Bonarda. Ha un colore rosso rubino e un profumo caratteristico,vinoso e fruttato. E’ di sapore secco, oppure abboccato, acidulo fragrantee fruttato, tranquillo, talvolta vivace. E’ un vino da bersi giovane, appenaimbottigliato. Si abbina con piatti di stagione, e può accompagnare tuttoil pasto; tradizionalmente si beve accompagnandolo alle caldarroste.

Colli Piacentini Pinot NeroLa zona di produzione delle uve Pinot Nero Doc è quella della Val Tidone,Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda. Il vino ottenuto dalle uve dell'omonimovitigno è di un rosso più o meno intenso o rosato. Ha un profumocaratteristico e un sapore secco e abboccato, sapido, gradevole, tranquillo,talvolta vivace. Sono previste le tipologie frizzante e spumante. Ottimocon gli antipasti raffinati e con i formaggi.Può essere anche vinificato in bianco e spumantizzato; in questo caso èColli Piacentini Spumante. La zona di produzione delle uve è quella delPinot Nero Doc. Questo vino è ottenuto dalle uve del vitigno Pinot Neroper almeno l’85% e da uve Chardonnay fino ad un massimo di 15%. Lasua spuma è fine e persistente; il suo colore è giallo paglierino più o menointenso o rosato. All’olfatto è caratteristico, delicato, fine e ha un saporeda extrabrut a brut, sapido, fresco. E l’ideale per gli aperitivi.

I BIANCHI

Colli Piacentini ChardonnayLa zona di produzione delle uve Chardonnay Doc è quella delle quattrovalli piacentine. Il vino è ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno; è dicolore giallo paglierino con sfumature verdognole; il suo profumo ègradevole, fine, fruttato; al gusto è secco o abboccato, armonico, fresco,tranquillo o vivace. Sono previste le tipologie frizzante e spumante. E’adatto agli antipasti, ai piatti freddi oppure alle carni bianche e al pesce.

Colli Piacentini MalvasiaLe uve sono quelle di Malvasia di Candia Doc, la zona è quella collinaree montana a sud del 45° parallelo, comprendente le quattro valli dellaprovincia di Piacenza. Il vino ottenuto da queste uve è giallo paglierinocon un aroma caratteristico, anche intenso; il suo sapore può variare dalsecco all’abboccato all’amabile al dolce; è aromatico, fresco, tranquilloo vivace. E’ un vino che va bevuto giovane. Quando è secco si abbina agli

Page 172: guida ristoranti piacentini

170

antipasti, alle minestre, alle carni bianche delicate ed al pesce. Se amabilesi accompagna ai formaggi dolci, mentre il tipo dolce si abbina ai dessert.Esiste anche in versione Passito ed è giallo dorato, con un profumo intenso,aromatico, caratteristico; al gusto è dolce, morbido, armonico, intenso,aromatico, tranquillo. E’ottimo con la classica pasticceria secca; i piacentinilo accompagnano con la torta sbrisolona.

Colli Piacentini Monterosso Val d’ArdaLe uve si producono nei territori collinari dei comuni di Vernasca, Alseno,Lugagnano, Castell’Arquato, Gropparello, Carpaneto nelle valli delloStirone, Arda, Chiavenna e Chero. L’uvaggio si ottiene da uve di Malvasiadi Candia aromatica e Moscato Bianco, Trebbiano Romagnolo e Ortrugo,ma sono ammessi anche Berverdino e Sauvignon. Il vino ha un coloregiallo paglierino, dal profumo delicato, caratteristico. Al gusto risultasecco o abboccato oppure amabile; fine e sottile di corpo, tranquillo ovivace. Il disciplinare prevede le tipologie frizzante e spumante. Quandoè amabile sta bene con frutta e dolci a fine pasto; quando è secco si servecon pesce, antipasti e minestre asciutte.

Colli Piacentini OrtrugoL’Ortrugo Doc può essere prodotto solo nella zona collinare, esclusivamentenel territorio delle vallate della Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Vald’Arda. Il vino è ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno, ha un coloregiallo paglierino chiaro con sfumature verdognole. Il suo profumo èdelicato, caratteristico; il suo sapore è secco o abboccato, con un retrogustoamarognolo; può essere tranquillo o vivace, ma sono previste anche letipologie frizzante e spumante. L’Ortrugo è ideale in abbinamento conantipasti di salumi, carni bianche, pesce, minestre in brodo, formaggi nonmolto saporiti.

Colli Piacentini Pinot GrigioLa zona di produzione delle uve Pinot Grigio Doc è solo collinare. Uve dacui si ottiene un vino bianco con riflessi paglierini e ramati. Ha un profumocaratteristico e può essere secco o abboccato, fresco fine, molto gradevole,tranquillo o vivace. Si produce anche nelle tipologie frizzante o spumante.Si accompagna egregiamente con gli antipasti e con i primi piatti delicati.

Colli Piacentini SauvignonLa zona di produzione delle uve Sauvignon Doc è l’area delle quattrovallate piacentine. Il vino ottenuto è giallo paglierino, anche intenso; ha

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 173: guida ristoranti piacentini

171

un profumo delicato e caratteristico; al gusto risulta secco o abboccato,armonico, fine, tranquillo o vivace. E’ prevista la tipologia frizzante. E’un vino che va bevuto giovane, quando si possono cogliere al meglio i suoiprofumi. Accompagna egregiamente gli antipasti, i piatti freddi, le carnibianche e il pesce.

Colli Piacentini Trebbianino Val TrebbiaLa zona di produzione delle uve comprende la porzione collinare dellaVal Trebbia e della Val Luretta con parte dei territori dei comuni diBobbio, Coli, Travo, Rivergaro, Gazzola e Agazzano. Viene prodotto dauve dei vitigni Ortrugo, Malvasia di Candia aromatica e Moscato Bianco,Trebbiano Romagnolo e Sauvignon. E’ un vino dal colore giallo paglierinoo giallo dorato chiaro; il suo profumo è vinoso e gradevole. Al gusto risultasecco o abboccato, delicato, sottile, tranquillo o vivace. Può essere frizzanteoppure spumante. Il suo migliore abbinamento è con gli antipasti leggeri,i primi asciutti e il pesce d’acqua dolce.

Colli Piacentini ValnureLa zona di produzione delle uve comprende la porzione collinare dellaVal Nure e della Val Riglio; include parte dei comuni di San GiorgioPiacentino, Vigolzone e Ponte dell’Olio. E’ un vino ottenuto dalle uveMalvasia di Candia aromatica, Ortrugo e Trebbiano Romagnolo. E’ dicolore giallo paglierino chiaro; ha un profumo caratteristico, gradevole,aromatico e al gusto è secco o abboccato o amabile, gradevole, tranquilloo vivace. Anche il Valnure può essere frizzante e spumante. E’ consigliatoin abbinamento con antipasti, minestre in brodo, pesce, carni bianche eformaggi dolci.

Colli Piacentini Vin SantoLa zona di produzione delle uve per il Vin Santo Doc è l’area delle quattrovallate piacentine. E’ un vino ottenuto dalle uve appassite delle varietàMalvasia di Candia aromatica, Sauvignon, Marsanne, TrebbianoRomagnolo, Ortrugo, da sole o in uvaggio. Ha un colore giallo paglierino,dorato, un profumo intenso, aromatico, caratteristico, etereo; il suo saporeè secco o dolce, morbido, armonico, intenso, armonico, tranquillo. Hauna gradazione alcolica minima di 16,00% vol. Deve invecchiare peralmeno 48 mesi, di cui 36 in recipienti di legno. Sia secco che dolce siaccosta perfettamente alla frutta ed ai dolci a fine pasto e alla piccolapasticceria.

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 174: guida ristoranti piacentini

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

172

Colli Piacentini Vin Santo di VigolenoLa zona di produzione delle uve comprende il territorio collinare, fral’Ongina e lo Stirone, del comune di Vernasca; una zona particolarmentevocata per antica tradizione. La vinificazione, maturazione eimbottigliamento nelle classiche bottiglie «renane» deve avvenire solo nelcomune di Vernasca. E’ un vino ottenuto da uve appassite su piante egraticci delle varietà Marsanne, Beverdino, Sauvignon, TrebbianoRomagnolo, Ortrugo. Presenta un colore dorato o ambrato più o menointenso; il suo profumo è intenso, aromatico, caratteristico; al gusto èdolce, armonico, pieno, corposo, vellutato. Invecchia per 60 mesi di cui48 in botti di legno con un massimo di 500 litri di capacità. E’ il vino idealea fine pasto con dolci e torte a pasta secca; è anche un ottimo vino daaccostare al cioccolato.

Page 175: guida ristoranti piacentini

173

I SALUMI DOP DEL PIACENTINO

Piacenza, come del resto le altre città padane, appartiene all’ambito dellacultura del maiale; diverse testimonianze artistiche e letterarie sonoriscontrabili su tutto il territorio piacentino. E’ forse un ciondolo in bronzodi epoca Romana la testimonianza più antica del forte radicamento dellasuinicultura in questo territorio; al Medioevo risalgono diverse raffigurazionidel ‘sacro’ rito dell’uccisione del maiale; nel tardo Medioevo il prezzodelle Carnes de Porco, sia fresche che salate viene calmierato in un capitolodegli Statuti di Piacenza; un secolo dopo gli insaccati provenienti daPiacenza avevano conquistato il palato dei vicini Lombardi, che li definivanoroba de Piaseinsa per distinguerli dai prodotti di altre località, menopregiati.Secoli e secoli di pratica e di adattamenti all’evoluzione del gusto, alleesigenze dei consumatori di allora come di oggi, hanno fatto sì che l’artedei norcini, a Piacenza, si specializzasse in alcune particolari tipologie disalume; di queste ben tre hanno ottenuto la Denominazione di Origineprotetta e sono Salame Piacentino, Coppa Piacentina e Pancetta Piacentina.

La Coppa Piacentina DopLa zona di elaborazione della Coppa Piacentina comprende l’interoterritorio della provincia di Piacenza. La Coppa si ricava dal muscolocervicale di suini che devono essere stati allevati in Emilia-Romagna eLombardia. Il muscolo, una volta tolettato, rifilato e spremuto, vienesottoposto a salagione a secco in una miscela di sali e aromi naturali (èvietata la salamoia), massaggiato e quindi lasciato in celle frigorifere peralmeno 7 giorni. Le coppe vengono poi rivestite con diaframma parietalesuino e legate con spago. Una sosta, negli appositi essiccatoi, di almenosette giorni consente la comparsa della caratteristica “fioritura” chedetermina il passaggio al caratteristico colore rosato. La stagionatura delsalume si protrae per almeno sei mesi.La Coppa Piacentina, che deve avere un peso non inferiore a 1,5chilogrammi, ha forma cilindrica, è leggermente più sottile alle estremitàa causa della rifilatura di alcuni sottili pezzi di carne e grasso. La fetta,compatta e omogenea, è di colore rosso inframmezzato dal bianco rosatodelle parti marezzate. Ha un profumo dolce e caratteristico che si ritrovanel sapore, tanto più delicato quanto più procede nella maturazione.

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 176: guida ristoranti piacentini

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

174

La Pancetta Piacentina DopLa zona di lavorazione della Pancetta Piacentina ricopre l’intero territorioprovinciale. La Pancetta Piacentina, che si ottiene da suini allevati inEmilia-Romagna o in Lombardia, rappresenta uno dei tagli adiposi delsuino. Il pezzo, una volta squadrato e rifilato, viene salato a secco conuna miscela di aromi (la salagione viene effettuata a mano ed è vietata lasalamoia) e rimane, per un periodo mai inferiore a 10 giorni, in cellafrigorifera. Il pezzo viene poi raschiato e arrotolato con una eventualeaggiunta di carni magre; una volta cucita e legata la pancetta vienesottoposta ad asciugatura (per non più di sette giorni).La fase di stagionatura avviene per un periodo non inferiore a tre mesi.La Pancetta Piacentina, una volta stagionata, ha forma cilindrica e unpeso che varia da 4 a 8 chili. La fetta ha un colore rosso vivo inframmezzatodal bianco delle parti grasse, un profumo gradevole, dolce e sapore sapido.

Il Salame Piacentino DopLa zona di elaborazione del Salame Piacentino comprende l’intero territoriodella provincia di Piacenza. Questo salame deriva da materie primeappartenenti a suini allevati in Emilia-Romagna o in Lombardia; lapercentuale di grasso utilizzabile va dal 10 al 30% in funzione della partemagra utilizzata; le carni magre e le parti grasse vengono ridotte inpezzettini quindi passate al tritacarne; la pasta di salame ottenuta vienecondita a secco con una miscela di aromi e insaccata in budello di suino.Infine il salame viene legato con spago e sottoposto ad asciugatura. Lastagionatura del Salame Piacentino avviene per un periodo non inferiorea 45 giorni.Il Salame Piacentino, una volta stagionato, ha forma cilindrica con unpeso che può variare da un minimo di 400 grammi fino ad un massimo di1 chilo. La fetta ha un colore rosso vivo con lenticelle di grasso di colorebianco rosato. Il sapore è dolce e delicato, l’aroma è fragrante e strettamentecondizionato dal periodo di stagionatura.

Page 177: guida ristoranti piacentini

175

I FORMAGGI DOP DEL PIACENTINO

L’arte dei casari è già presente in terra emiliana nell’anno Mille; all’iniziosi produceva un formaggio a pasta morbida che aveva la funzione diconservare il latte e le sue proteine.I formaggi del territorio incominciarono ad essere stagionati non appenaci si rese conto che mantenevano intatti i principi nutritivi del latte; inoltreil loro sapore arricchiva quello di altri cibi. E difatti, già nel Quattrocento,nella famosa Summa Lacticinorum, il primo trattato sui latticini, si parladei formaggi piacentini come i pochi in Italia degni di nota. A ragioneperché questi formaggi, da quando esistono, sono stati oggetto di notevolisuccessi e la loro fama si è diffusa ben al di fuori dei confini di produzione.

Il Grana Padano DopSembra che l’origine del formaggio a grana, chiamato così per la granulositàdella pasta, risalga agli inizi del secondo Millennio quando i monaciCircestensi dell’Abbazia di Chiaravalle cominciarono a produrlo perconservare gli eccessi di latte. La sua ottima capacità di conservazione adiverse temperature e il suo inconfondibile sapore ne favorirono lo sviluppoe la diffusione, tanto che la pratica della trasformazione del latte in Granadivenne ben presto un pilastro dell’economia agricola.Il Grana Padano Dop è un formaggio semigrasso a pasta dura, cotta eda lenta maturazione; prodotto con coagulo ad acidità di fermentazione,da latte di vacca la cui alimentazione base è costituita da foraggi verdi oconservati, proveniente da due mungiture giornaliere, riposato eparzialmente decretato per affioramento. Si produce tutto l’anno e vienesottoposto ad una stagionatura che dura da uno a due anni.La produzione prettamente piacentina di Grana Padano copre il 12%circa della produzione totale di Grana Padano con una media annua di500.000 forme. Una produzione di grande pregio, all’interno degli oltrequattro milioni di forme dell’intero Consorzio, anche perché la maggiorparte delle aziende produttrici del territorio piacentino si è dotata di unsistema che certifica tutto il percorso di filiera. Quindi se la forma è ancoraintera quando si acquista il Grana Padano, è bene fare attenzione che lasigla che riporta sia il Pc di Piacenza.

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Page 178: guida ristoranti piacentini

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

176

Il Provolone Valpadana DopIl Piacentino è l’unica provincia dell’Emilia-Romagna in cui si può produrrequesto formaggio. Il Provolone Valpadana sembra avere lontane originimedievali; la sua lavorazione si è estesa fin da tempi antichi a diverse altrelocalità della penisola.Il Provolone Valpadana è un formaggio a pasta semidura, stagionato,ottenuto da latte vaccino intero ad acidità naturale di fermentazione, acrosta liscia salvo le insenature dovute al passaggio delle corde. Puressendo prodotto in moderni stabilimenti caseari non ha perduto la suaconnotazione di formaggio artigianale; infatti, la sua tecnologia non hariscontro in nessun altro formaggio del mondo.Tale originalità è la duplice lavorazione: la caseificazione vera e propriae la filatura, cioè un trattamento su una cagliata già fatta che determinala struttura del formaggio.Il periodo di stagionatura può variare da un minimo di 30 giorni ad unanno.

Page 179: guida ristoranti piacentini

177

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

I PRODOTTI AGROALIMENTARITRADIZIONALI PIACENTINI

Con il termine prodotti tradizionali ci si riferisce a prodotti di nicchiache, oltre ad un alto valore gastronomico, hanno anche una forte valenzaculturale.Si tratta di realtà produttive per le quali la protezione comunitaria nonrisulta applicabile, e tuttavia si ritiene necessario intervenire per arrestareil fenomeno della loro scomparsa.Le Regioni hanno il compito di predisporre ogni anno l’elenco dei prodottitradizionali, e di accertare che i metodi di lavorazione, conservazione estagionatura siano praticati, sul proprio territorio, in maniera omogeneae secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, comunque per unperiodo non inferiore ai venticinque anni.Questo elenco è rappresentato da un censimento di prodotti; ma la listaè aperta e revisionabile di anno in anno; la presenza in elenco, in alcunicasi, può costituire il primo passaggio per avviare il procedimento diriconoscimento comunitario del marchio Dop o Igp.La normativa è stabilita dall’art. 8 del Decreto Legislativo 173/98 con cuiil Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha inteso favorire lavalorizzazione del patrimonio gastronomico, promuovendo le produzioniagroalimentari italiane.In seguito, con il Decreto Ministeriale 350/99, sono state determinate lenorme per l’individuazione dei prodotti tradizionali. I metodi produttivi,seguiti in maniera omogenea, secondo regole tradizionali, da almeno 25anni, sono il requisito fondamentale richiesto.

La Regione Emilia-Romagna, con la deliberazione della Giunta regionale1800/2000, ha recepito le indicazioni ministeriali e ha stabilito i criteriattraverso cui compiere le istruttorie utili all’inserimento dei prodotti inelenco.Per quanto riguarda l’immissione sul mercato di tali prodotti, si segnalache essi non possono fregiarsi della qualifica “tradizionale” ma si devonolimitare al riferimento all’elenco suddetto e alla normativa che lo origina.Una delle finalità di questa normativa è la possibilità, in alcuni casi, diavere accesso alle deroghe alla normativa sanitaria per consentire lasalvaguardia di processi produttivi consolidati dal tempo ed igienicamenteormai sicuri, sebbene non in linea con le attuali prescrizioni sul trattamentodei prodotti alimentari.

Page 180: guida ristoranti piacentini

178

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Con l’apposito Decreto il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ag-giorna ogni anno l’elenco dei prodotti agro-alimentari tradizionali italiani.Le categorie ammesse sono: bevande analcoliche, distillati e liquori, carnifresche e loro preparazioni, condimenti, formaggi, frutta, paste freschee prodotti di salumeria, panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria.

Il primo elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, pubblicatocon Decreto Ministeriale il 18.7.2000, conteneva un solo prodotto piacentino:l’Aglio bianco piacentino.In seguito la Provincia di Piacenza ha intensificato le ricerche storichesui prodotti e, in collaborazione con il Consorzio salumi tipici piacentini,ha presentato alla Regione Emilia-Romagna documentazione, propostee schede per poter inserire altri prodotti nell’elenco nazionale. Anche iComuni di Podenzano e di Pianello Val Tidone hanno presentato le lorodomande. La Regione Emilia-Romagna ha approvato l’elenco dei prodottiproposti e lo ha trasmesso al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.Il Ministero ha eseguito a sua volta la propria istruttoria, inserendo inelenco, a più riprese, i prodotti piacentini.Dopo alcune fasi di approvazione sono stati inseriti nell’elenco del Ministeroben 96 prodotti piacentini (alcuni sono presenti in tutta la Regione). Unatale quantità rappresenta un vero primato a livello nazionale; infattiPiacenza è l’unica provincia con un numero così elevato di prodotti.

Elenco dei prodotti tradizionali della provincia di Piacenza (estrattoda Elenco prodotti agroalimentari tradizionali dell’Emilia-Romagna -sesta revisione)Se il prodotto è segnalato come tradizionale della sola provincia diPiacenza è lasciato privo di sigla; se il prodotto è segnalato comeappartenente a più province, le abbiamo inserite tra parentesi.

Categoria: bevande alcoliche, distillati e liquoriMarsala all’uovo

Categoria: carni (e frattaglie) fresche e loro preparazioneCappello del prete, cappel dal pretCiccioli (o cicciolata), grassei (o suprasé), ciccioli sbricioloni, grasseisbrislonCoppa arrosto, Cupa arostCulatello, culatelLardo, gras

Page 181: guida ristoranti piacentini

179

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Pollo di razza Fidentina (Pc e Pr)Piccola di cavallo, picula ‘d cavalSalame gentile, salam gentilSalsicciotto alla Piacentina, salame da cuocere, salam da cottaStracotto alla Piacentina, ‘l stuaSuino pesante (tutte le province dell’Emilia-Romagna)Tasto, tast

Categoria: formaggiRibiola della Bettola, ill ribiolRobiola, ribiola, furmai nis

Categoria: paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria,della pasticceria e della confetteriaAnolini, anvein, amvei, anveiBomba di riso, bomba ‘d risCanestrelli, canestrèliCastagnaccio, pattonaCiambella, boslanCiambelline, buslaneinCroccante, cruccantFocaccia con i ciccioli, chisolaFrittelle di farina di castagne, frittel ad farina ad castagneFrittelle di riso, fritell ad risFrittelle o sgonfietti, fritell o sgiunfaittGnocchetti con fagioli, pisarei e fasòGnocchetti di pangrattato, pisareiLatte brulé, latt bruléLatte in piedi, latt in péMosto cotto, must cotPane di zucca, pan ad züccaPane dolce con i fichi, pan dülz cun i fighPane schiacciato, bataröSbricciolona, sbrisulinaSpongata di Piacenza, spungada, spunghedaStracchino gelato, stracchein in gelatoTorta dei preti, turta ad prettTorta di granoturco, turta ad mëlgaTorta di mele, turta ad pumTorta di pere, turta ad per

Page 182: guida ristoranti piacentini

180

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Torta di prugne, turta ad brügnaTortelli di carnevale, frittelle ripiene, turtlittTortelli di ricotta alla Piacentina, tortelli, turtei cu la cua, turteiTortelli di San Giuseppe, turtei ad San Giusepp

Categoria: piatti compostiAgnello alla Piacentina, agnel ala piasinteinaAnguilla in umido, anguilla in ümidCavoli ripieni, cavul ripeinCotenna e ceci, cudga e sisarDolce e brusco, dulz e brühscFaraona alla creta, faraona al credaFrittata di funghi prugnoli, fritta ad spinaròFunghi fritti, fonz frittGnocchi, gnocc (Pc e Mo)Insalata rustica, rustisanaLasche del Po in carpione, stricc’ in carpiònLepre alla Piacentina, levra ala piasinteinaLumache alla Bobbiese, lümaga al bobbieseMaccheroni bobbiesi, maccheron bubbiesMerluzzo in umido, marlüss in ümidMezze maniche da frate ripiene, mes mànag da frà ripeinOvuli ripieni, ovuli ripeinPancetta e piselli, panzëtta e riviottPolenta condita, puleinta consaPolenta di farina di castagne, puleinta ad farina ad castagnePolenta e patate, puleinta e pomdaterraRiso e verza con costine, ris e verza cun custeinaRisotto con i codini di maiale, risott cun i cuein ad gognSalsa di prezzemolo, sälsa ad savurTagliatelle con ricotta e noci, taiadei cun ricotta e nusTorta di patate, turta d’patatTorta di riso alla Bobbiese, turta ad ris ala bobbieseTortelli di farina di castagne, tortei ad farina ad castagneTortelli di zucca, tortei ad zücc, cappellacci di zucca, turtlòn ad sùcaTrippa di manzo alla Piacentina, trippa ad maz ala piasinteinaVerdolini, varzuleinZucchini ripieni, zucchein ripeinZuppa di ceci, süppa ad sisarZuppa di pesci, süppa ad pëss

Page 183: guida ristoranti piacentini

181

GUIDA AI RISTORANTI CERTIFICATI CUCINA TRADIZIONALE PIACENTINA

Categoria: prodotti di origine animaleMiele del crinale dell’Appennino emiliano-romagnolo (tutte le province)Miele di erba medica della pianura emiliano-romagnola (tutte le province)Miele vergine integrale (tutte le province)

Categoria: prodotti vegetali allo stato naturale o trasformatiAntica varietà di fichi piacentini della cultivar: verdolino, della gocciaAntica varietà di mandorla piacentina della cultivar: mandorla piacentinaAntica varietà di nocciola piacentina della cultivar: tonda piacentina,nisola domestigaAntica varietà di olivo piacentino della cultivar: Lugagnano, MazzoniAntica varietà di patata piacentina della cultivar: quarantina, quanti-naAntiche varietà di castagne piacentine: domestica di Gusano; VezzolaccaAntica varietà di ciliegia piacentina: flamenco, pavesi, mora, o morapiacentina, mori, marasca di Villanova, prima, primissima, Smirne, moradi Diolo, AlbanottiAntiche varietà di mela piacentina: verdone, calera o carraia o dellacarrara, fior d’acacia, pum salam o mela salame, rugginosa, brusca opum brusc, carla o pum cherla, rosa o pum rosaAntica varietà di pera piacentina: della coda torta, lauro, limone, ammazzacavallo, bianchetta, butirro (o burro), san giovanni, gnocco autunnale,sporcaccione (per sburdacion), senza grana, signore (per sciur), turco,spadoneAntica varietà di uva da tavola piacentina: verdea, besgano bianco,besgano rosso, bianchetta di Diolo, bianchetta di BacedascoDoppio concentrato di pomodoroSaba dell’Emilia-Romagna, sapa (tutte le province dell’Emilia-Romagna)Tartufo bianco (tuber magnatum), trifula biancaTartufo nero estivo (tuber aestivum), trifula negra

Page 184: guida ristoranti piacentini
Page 185: guida ristoranti piacentini

183

INDICE

p. 15 prefazione di Giuseppe Parenti, presidente CCIAA di Piacenza

p. 17 prefazione di Marco Savini, presidente FIPE di Piacenza

p. 19 prefazione di Francesco Meazza, presidente Unione Commerciantidi Piacenza

p. 11 Introduzione alla Guida

p. 15 Guida alla lettura

p. 17 Nota degli autori

p. 19 Reader’ Guide

p. 25 I Ristoranti Certificati Cucina Tradizionale Piacentina

p. 27 Antica Trattoria dell’Angelo, Piacenza

p. 28 Osteria del Morino, Piacenza

p. 29 Osteria La Saracca, Piacenza

p. 30 Piccolo Roma, Piacenza

p. 31 Ristorante Bar Gianpino, Piacenza

p. 32 Ristorante Milvera, Piacenza

p. 33 Ristorante Panzerotti, Piacenza

p. 34 Ristorante Vecchia Piacenza, Piacenza

p. 35 Trattoria Dal Gnasso, Piacenza

p. 36 Trattoria La Stazione di Milvera, Piacenza

p. 37 Trattoria Mariù, Piacenza

p. 38 Trattoria San Giovanni, Piacenza

p. 39 Albergo Ristorante Il Cervo, Agazzano

p. 40 Antica Trattoria Giovanelli, Agazzano

p. 41 Hotel Locanda Villa Tavernago, Agazzano

p. 42 Ristorante Alle Lische, Agazzano

p. 43 Ristorante Boschi, Alseno

p. 44 Ristorante Palazzo della Commenda, Alseno

Page 186: guida ristoranti piacentini

184

INDICE

p. 45 Trattoria del Ponte, Alseno

p. 46 Albergo Touring, Bettola

p. 47 Ristorante Agnello, Bettola

p. 48 Trattoria Speroni, Bettola

p. 49 Albergo Ristorante dei Cacciatori, Bobbio

p. 50 Albergo Ristorante Filietto, Bobbio

p. 51 Albergo Ristorante Piacentino, Bobbio

p. 52 Ristorante Ra Ca’ Longa, Bobbio

p. 53 Ristorante San Nicola, Bobbio

p. 54 Ristorante Impero, Borgonovo Val Tidone

p. 55 Ristorante Le Proposte, Borgonovo Val Tidone

p. 56 Vecchia Trattoria, Borgonovo Val Tidone

p. 57 Ristorante Le Ruote, Cadeo

p. 58 Ristorante Pace, Caminata

p. 59 Antica Osteria della Pesa, Carpaneto Piacentino

p. 60 La Taverna Antica Osteria di Chero, Carpaneto Piacentino

p. 61 Ristorante Il Lupo, Carpaneto Piacentino

p. 62 Trattoria Biasini, Carpaneto Piacentino

p. 63 Antica Trattoria di Vigostano, Castell’Arquato

p. 64 Ristorante Da Faccini, Castell’Arquato

p. 65 Ristorante La Cantinaccia, Castell’Arquato

p. 66 Ristorante La Rocca Da Franco, Castell’Arquato

p. 67 Trattoria del Turista, Castell’Arquato

p. 68 Trattoria L’Angiolina, Castell’Arquato

p. 69 Ristorante Barca, Castel San Giovanni

p. 70 Osteria del Pescatore, Castelvetro Piacentino

p. 71 Trattoria Secondo Baracchino, Castelvetro Piacentino

Page 187: guida ristoranti piacentini

185

INDICE

p. 72 Albergo Ristorante Italia, Farini

p. 73 Piccolo Ristorante, Farini

p. 74 Ristorante Centrale Salini, Farini

p. 75 Albergo Ristorante Le Querce di Rocca, Ferriere

p. 76 Antica Trattoria San Protaso, Fiorenzuola d’Arda

p. 77 Osteria dell’Olza, Fiorenzuola d’Arda

p. 78 Ristorante Mathis, Fiorenzuola d’Arda

p. 79 Locanda Del Falco, Gazzola

p. 80 Podesteria Vecchia, Gazzola

p. 81 Hostaria Caratta, Gossolengo

p. 82 Osteria Vecchia Pergola, Gossolengo

p. 83 Ristorante Torretta, Lugagnano Val d’Arda

p. 84 Trattoria Da Dorino, Lugagnano Val d’Arda

p. 85 Antica Trattoria Da Cattivelli, Monticelli d’Ongina

p. 86 Ristorante Le Giare, Monticelli d’Ongina

p. 87 Trattoria Mirella, Monticelli d’Ongina

p. 88 Locanda Trattoria Cesarina, Nibbiano

p. 89 Trattoria Chiarone, Pianello Val Tidone

p. 90 Trattoria San Gabriele, Piozzano

p. 91 Locanda dei Cacciatori, Ponte dell’Olio

p. 92 Ristorante Riva, Ponte dell’Olio

p. 93 Antica Trattoria Bellaria, Rivergaro

p. 94 Ristorante Albergo La sosta del Re, Rivergaro

p. 95 Ristorante Caffé Grande, Rivergaro

p. 96 Ristorante Olympia, Rivergaro

p. 97 Trattoria La Pieve, Rivergaro

p. 98 Antica Trattoria Braghieri, Rottofreno

Page 188: guida ristoranti piacentini

186

INDICE

p. 799 Trattoria Ristorante La Noce, Rottofreno

p. 100 Antica Trattoria del Cacciatore, San Giorgio Piacentino

p. 101 Osteria del Sole, Travo

p. 102 Trattoria Belvedere, Travo

p. 103 Trattoria Pastori, Travo

p. 104 Ostello degli Elfi, Vernasca

p. 105 Ristorante Da Rino, Vernasca

p. 106 Ristorante Taverna al Castello, Vernasca

p. 107 Trattoria Da Luigi, Vernasca

p. 108 Le Rondini Osteria, Vigolzone

p. 109 Ristorante Biscione, Vigolzone

p. 110 Trattoria La Verdiana, Villanova sull’Arda

p. 111 Albergo Ristorante Capannette di Pey, Zerba

p. 112 Ristorante Casabella, Ziano Piacentino

p. 115 I Racconti d’Osteria di Giorgio Lambri

p. 117 L’osteria dei due gemelli

p. 123 L’osteria del tramonto

p. 131 L’osteria del pesce fritto

p. 137 L’osteria del cinghiale nero

p. 141 La Ristorazione piacentina

p. 165 Il paniere dei prodotti enogastronomici piacentini

p. 167 I vini Doc Colli Piacentini

p. 173 I Salumi Tipici Piacentini Dop

p. 175 I formaggi tipici piacentini Dop

p. 177 I prodotti agroalimentari tradizionali piacentini

Page 189: guida ristoranti piacentini
Page 190: guida ristoranti piacentini

Finito di stampare

Settembre 2006

Page 191: guida ristoranti piacentini

GLI AUTORIPer i ristoranti tradizionali piacentini

Luigi Franchi è nato nel 1956 aLugagnano. Inizia la propria carrieracome fotografo; i paesaggi e i prodotti dalui fotografati vengono pubblicati sualcune testate nazionali; scrive poi alcunitesti a corredo delle foto; in breve temporiceve incarichi per diffondere l’immaginedei prodotti, dei territori. Le consulenzesi moltiplicano e gli viene “affibbiatal’etichetta” di esperto nel marketingterritoriale ed agroalimentare. Imprendi-tore nel campo della comunicazione, ègiornalista pubblicista e consulente didiverse organizzazioni attive nel settoredel turismo enogastronomico.

Valentina Bernardelli nasce a Piacenza,nel 1970. Una laurea in storia medievalee alcuni anni nella ricerca storica, lefruttano pubblicazioni, saggi e articoli.La medesima passione, applicata adargomenti più divulgativi, le permette didiventare giornalista attenta ai fenomenidi costume. Oggi collabora con diversetestate nazionali che spaziano dal turismo,all’agroalimentare, all’economia ed èresponsabile di alcuni uffici stampa diconsorzi e imprese del compartoagroalimentare.

Per i racconti

Giorgio A. Lambri (A sta per Archimede)avrebbe voluto nascere a Parigi alla finedel 1800, ma in realtà è venuto al mondoa Milano il 25 aprile 1960. Capocronistae inviato del quotidiano “Libertà” (per ilquale lavora da vent’anni) si autodefinisce“umanista e scrittore, genio e poeta,cantante e sognatore”. Adora Van Gogh,Buzzati, Woody Allen, lo swing, la liricae il Batard Montrachet. E’ purtroppointerista.

Page 192: guida ristoranti piacentini

Con il contributo di:

PROVINCIALE

Federazione ItalianaPubblici Esercizi