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Sheila Roberts

Meglio del cioccolato

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Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Better Than Chocolate

Mira Books © 2012 Sheila Roberts

Traduzione di Leonora Sioli

Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma.

Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale.

Harmony è un marchio registrato di proprietà

Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

© 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Romance

dicembre 2012

Questo volume è stato stampato nel novembre 2012 presso la Mondadori Printing S.p.A.

stabilimento Nuova Stampa Mondadori - Cles (Tn)

HARMONY ROMANCE ISSN 1970 - 9943

Periodico mensile n. 111 dello 07/12/2012 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi

Registrazione Tribunale di Milano n. 72 dello 06/02/2007 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale

Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione

Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti

contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171

Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano

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Gestisci bene le tue relazioni e avrai successo anche nel mondo del lavoro. Perché, in fondo, che cosa sono gli affa-ri se non una serie di relazioni, il cui scopo finale è di met-tere insieme un po' di soldi? Muriel Sterling, Affari e Piacere: una miscela esplosiva. Come far convivere pacificamente il Lavoro e l'Amore Seduta accanto a sua madre, sulla prima panca della chiesa di Icicle Falls, Samantha Sterling moriva dalla voglia di correre verso l'altare per strangolare il suo patrigno Waldo. Si trattenne, però. Per due ragioni fondamentali. La prima era che si rendeva conto che sarebbe stato sconveniente compiere un gesto simile in una chiesa, anche se in quel momento, arrabbiata com'era, avrebbe potuto tranquil-lamente ignorare questo piccolo dettaglio. La seconda era che Waldo era già morto. Era rimasto ucciso, infatti, in un incidente sulla Statale Due, lasciando una moglie disperata, Muriel, tre figliastre, Samantha, Cecily e Bailey, e l'azienda di famiglia sull'orlo della bancarotta. La Sweet Dreams Chocolate era stata un'attività fiorente finché l'aveva gestita il padre di Samantha. Avviata dalla bisnonna Rose, grazie a lui era lentamente cresciuta diven-tando una solida fonte di guadagno per una solida famiglia. Sin da piccole, le tre sorelle Sterling erano state abituate a pensare che la cioccolateria costituisse un pilastro fonda-

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mentale per la famiglia, e che fosse parte integrante della loro vita, tant'è che durante l'estate avevano lavorato spesso alla Sweet Dreams. Delle tre, però, quella che si era lette-ralmente innamorata dell'attività era stata Samantha. Solo lei, infatti, era rimasta a Icicle Falls per continuare a lavo-rare con suo padre, anche dopo avere terminato gli studi. E, se tutto fosse andato secondo i piani, sarebbe stata proprio lei che un giorno avrebbe diretto la ditta. Le cose, però, non erano andate decisamente secondo i piani. Quando il loro padre era morto, infatti, qualcosa si era inceppato in quel meccanismo perfetto. Samantha aveva perso l'uomo che adorava, ma aveva comunque cercato di reagire. Sua madre, invece, aveva perso completamente il lume della ragione, e mentre Samantha e la contabile Lizzy avevano cercato di mandare avanti l'attività, lei prima ave-va pianto il defunto marito e poi se ne era trovato uno nuo-vo. Ecco come era entrato in scena Waldo Wittman. Affascinante Romeo brizzolato, Waldo era appena anda-to in pensione, approfittando del fatto che l'azienda per cui lavorava aveva dovuto fare dei tagli al personale. In realtà, con il senno del poi, ora Samantha sospettava che fossero stati altri i motivi che avevano spinto Waldo a lasciare il la-voro. Vale a dire che i suoi capi avevano voluto disfarsi di lui perché era, evidentemente, un pessimo uomo d'affari. A ogni modo, una volta ritrovatosi senza un impiego, il signor Wittman aveva deciso che, con la sua vista spettaco-lare sulle montagne, la sua vicinanza alla zona dei vini del Washington orientale, la sua atmosfera conviviale tipica di una piccola città e le sue belle vedove, Icicle Falls fosse il luogo ideale per cominciare una nuova vita. E che Muriel fosse la donna perfetta per accompagnarlo nella sua avven-tura. Il problema era stato che anche Muriel aveva avuto la

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sua stessa pensata. Così, dopo due anni di solitudine, lo a-veva sposato. Dolce e adorato Waldo. E ora eccolo lì, davanti all'altare, che riposava in pace nel suo completo grigio preferito – e costosissimo! Era l'inizio di gennaio. L'inizio di un nuovo anno che non prometteva nulla di buono, grazie al fatto che Muriel a-veva avuto la brillante idea di nominare Waldo presidente della Sweet Dreams relegando Samantha nel ruolo di vice-presidente e responsabile del marketing. Grazie tante mamma! Ora sono responsabile di un'atti-vità che è sull'orlo del fallimento, pensò Samantha facendo una gran fatica a rimanere tranquilla, mentre pensava a tutti i problemi che la aspettavano in ufficio. «Puoi smettere di sbuffare?» le mormorò Cecily, che era seduta accanto a lei. Certo, sbuffare durante un funerale non era un comporta-mento molto educato, ma era sempre meglio che alzarsi in piedi e mettersi a urlare dalla rabbia. Perché? Per quale ragione mamma e papà non avevano fatto qualcosa per assicurarsi che l'attività finisse nelle ma-ni di una persona competente, se mai fosse successo qual-cosa a papà? Almeno la mamma avrebbe potuto risposarsi senza mandare in rovina la famiglia. Nessuno aveva mai preteso che lei rimanesse sola per sempre. Aveva soltanto cinquant'anni quando papà era morto ed era evidente che si sentiva persa senza avere ac-canto un uomo. Quando aveva conosciuto Waldo, era rinata e sia Saman-tha sia le sue sorelle ne erano state felici. Waldo era un uo-mo affascinante e simpatico, ed era stato accolto in fami-glia a braccia aperte. Quando Samantha andava a trovare Muriel, infatti, la sua prima domanda era: «Dov'è Waldo?». All'inizio era andato tutto bene. I problemi erano comin-ciati dopo che Muriel aveva coinvolto Waldo negli affari di

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famiglia, sganciandolo come una bomba sulla Sweet Dre-ams. A quel punto, Samantha non aveva più avuto bisogno di chiedere dove fosse Waldo quando andava da sua madre, perché la risposta era scontata. Waldo era in ufficio a fare danni. Strinse i denti pensando a tutti i soldi che Waldo aveva buttato al vento: nuovi biglietti da visita con impresso il suo nome, nuova cancelleria, nuovi macchinari di cui non c'era alcun bisogno, nuovi telefoni, super tecnologici e ca-rissimi che aveva voluto a tutti i costi perché qualche abile venditore lo aveva raggirato. Com'è possibile che un uomo d'affari sia così incapace di fare dei buoni affari? Ovviamente Waldo aveva convinto sua madre e se stesso che fossero tutti acquisti necessari e Samantha non aveva potuto fermarlo, poiché non aveva il potere di revocare le decisioni del presidente. Ma questo era stato solo l'inizio. Negli ultimi sei mesi, infatti, purtroppo la situazione era peggiorata sempre di più. I profitti erano calati e i soldi per pagare i fornitori a-vevano iniziato a scarseggiare. A quel punto, per ridurre i costi, Waldo aveva diminuito la produzione, con la conse-guenza che non erano più stati in grado di soddisfare le ri-chieste dei clienti. Quando era arrivato il momento di fare il bilancio di fine anno e controllare i conti, Lizzy si era let-teralmente messa le mani nei capelli. «Siamo in pari con le tasse, ma non abbiamo i soldi per pagare la banca» l'aveva informata. «E non è tutto. Guarda qui» aveva aggiunto mostrandole il resoconto di tutte le spese fatte con la carta di credito dell'azienda. Spese assur-de, tra le quali una pistola, delle munizioni e un numero sproporzionato di bottiglie d'acqua con cui si sarebbe potu-ta dissetare l'intera città. Waldo era un mangiasoldi e, praticamente, aveva man-dato in rovina la compagnia.

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E dov'era adesso, mentre le loro vite stavano andando a rotoli? Quanto avrebbe voluto... «So che se Waldo potesse parlare, oggi, direbbe: Rin-grazio Dio per la vita che mi ha donato» affermò il pastore Jim. Sua madre singhiozzò e Samantha provò un profondo senso di colpa. Anche lei avrebbe dovuto piangere. In fon-do aveva voluto bene a Waldo. Almeno finché non aveva scoperto quello che aveva combinato. Se non altro, comun-que, bisognava riconoscergli il merito di avere restituito il sorriso alla mamma. Già, peccato che aveva anche procurato alla propria fi-gliastra un esaurimento nervoso. «Ci mancherà» continuò il pastore, mentre Cecily cerca-va di consolare Muriel. «Povera mamma» sussurrò Bailey. «Prima papà e adesso Waldo.» In effetti non si poteva dire che la mamma fosse stata fortunata, rifletté Samantha. Si era sposata due volte e per due volte era rimasta vedova. Aveva amato intensamente i suoi mariti, e li aveva persi entrambi, ritrovandosi sola, lei che non era capace di restare sola. Per quanto fosse negata per gli affari – caratteristica che aveva ereditato dal nonno, il quale era stato ben contento di affidare l'attività a papà – la mamma era infatti dotata di uno straordinario talento per le relazioni umane. Aveva persino scritto un paio di libri sulle relazioni e prima che morisse Waldo aveva iniziato a scrivere il terzo. Tutti i segreti per un felice secondo matri-monio. Ora c'era da augurarsi che imparasse a essere felice sen-za avere intorno un altro marito. O che, quantomeno, non si risposasse finché la Sweet Dreams non fosse stata rimessa in sesto e lei non fosse stata nominata ufficialmente presi-dente della ditta. Prima succederà e meglio sarà.

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Sospirò. Era proprio la figlia peggiore del mondo. Sua madre era disperata e lei non riusciva a pensare ad altro che agli affari. Aveva forse una calcolatrice al posto del cuore? «Ora vorrei dare a voi la possibilità di dire qualcosa su Waldo» annunciò il pastore. Mi ha fatta diventare pazza non sarebbe stata una frase appropriata, giusto? Samantha rimase immobile. Altre persone, però, presero la parola. «Era l'uomo più generoso che io avessi mai incontrato» affermò Maria Gomez, una delle cameriere di Zelda's. «Mi diede duecento dollari per far riparare la mia auto. Così, dal nulla. E mi disse che non dovevo nemmeno restituirglieli.» Samantha immaginò di vedere volare via centinaia di dollari. Strinse le labbra e chiuse gli occhi per allontanare dalla mente quell'immagine. Non c'erano dubbi, aveva una calcolatrice al posto del cuore. Mentre le persone non facevano che ripetere quanto fosse stato buono e simpatico Waldo, lei riusciva a pensare solo ai soldi. Era una persona terribile. Davvero terribile. Non era stata sempre così, però. Vero? Sentì una lacrima scorrerle sulla guancia. «Ricordo ancora» affermò Ed York, il proprietario del D'Vine Wines, alzandosi in piedi, «la volta in cui rimasi se-duto con Waldo a guardare le montagne, e a bere del buon vino. "Sai Ed, non ci può essere niente di meglio di tutto questo" mi disse. Quell'uomo sapeva come godersi la vita.» Certo. Infischiandosene, però, di chi gli stava intorno. «Era un brav'uomo» affermò l'anziano signor Johnson. «Proprio il mese scorso si fermò al gelo lungo la Statale Due per aiutarmi a cambiare una ruota della macchina.» L'elogio continuò. Caro vecchio, adorabile Waldo. Tutti avrebbero sentito la sua mancanza eccetto la sua ingrata, insensibile, meschina, calcolatrice figliastra. Era patetica. Un'altra lacrima le scivolò sulla guancia. Poco dopo, il pastore Jim concluse la funzione e tutti i

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presenti andarono, sotto un cielo nuvoloso, al Festival Hall, dove continuarono a tessere le lodi di Waldo e consumaro-no in suo onore gli appetitosi spuntini che erano stati prepa-rati per il banchetto funebre. Tra le tante persone che si erano riunite per dare un ulti-mo saluto a Waldo, c'erano anche suo fratello e sua figlia, Wanda, che erano arrivati dalla costa est per essere presenti alla funzione. Vedendo lo sguardo triste della ragazza, Samantha cercò di trovare un briciolo di compassione nel misto di rabbia, risentimento e senso di colpa che stava provando in quel momento. «Mi dispiace che ci si riveda in una circostanza così tri-ste» affermò Wanda. «Dispiace anche noi» intervenne Cecily. «Ti sono vicina» le mormorò Samantha. Ed era sincera. In fondo chi meglio di lei poteva sapere quanto fosse dolo-roso perdere il proprio padre. Wanda si asciugò gli occhi con un fazzoletto. «È che non riesco a credere che lui se ne sia andato. Era il padre mi-gliore del mondo, ed era sempre così allegro, così positi-vo.» E così stupido. «Vorrei che si potesse tornare indietro nel tempo.» Wanda annuì. «Siete stati tutti così buoni con lui.» Samantha non seppe come risponderle. «Era un brav'uomo» affermò allora Cecily per interrom-pere l'imbarazzante silenzio. Vero. Semplicemente era un pessimo uomo d'affari. «Era molto innamorato di Muriel» aggiunse Wanda. «Dopo la morte della mamma era a pezzi e Muriel gli ave-va ridato la voglia di vivere.» «Non so come sarebbe stata la vita di nostra madre senza di lui» ribatté Samantha. «Sentiremo tutti la sua mancanza» intervenne Walter, il

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fratello di Waldo, prima di portare via la nipote. «Ho bisogno di bere un drink» affermò allora Samantha. «Buona idea» concordò Bailey, e andarono tutte e tre verso la tavolata dove veniva servito il punch. Samantha non era abituata a bere, ma sapeva che nei mo-menti di stress un drink poteva aiutare ad allentare la ten-sione, per cui decise di verificare se fosse vero. «Com'è forte» brontolò. Bailey guardò verso la madre, che era dalla parte oppo-sta del salone. «Sono così dispiaciuta per la mamma.» Seduta su una sedia pieghevole di legno, Muriel Ster-ling-Wittman era illuminata dalla tenue luce invernale, che proveniva dalla finestra alle sue spalle. Era una figura bel-lissima e tragica, che stava iniziando da sola il nuovo anno. Il suo abito nero scivolava con eleganza sul suo fisico mi-nuto, e i suoi capelli avevano ancora quella calda tonalità di castano di quando Samantha era una bambina, grazie alle sapienti mani degli acconciatori dello Sleeping Lady Salon. Gli occhi verdi che avevano stregato Waldo erano rossi di pianto, ma erano ugualmente incantevoli e, incorniciati da un tocco di mascara, avevano ancora il potere di fare girare la testa agli uomini, come dimostrava il fatto che diversi si-gnori le stavano ronzando intorno, disposti a consolarla. «Se non altro non dobbiamo preoccuparci del fatto che rimarrà sola a lungo» osservò Bailey che, delle tre, era la più simile alla loro madre. Dolce, sentimentale e ingenua-mente ottimista. Cecily le rivolse una smorfia cinica. «Figuriamoci. Que-gli uomini sono tutti sposati.» «Ed non lo è» precisò Bailey. «Ma è invaghito di Pat, della libreria» le fece notare Sa-mantha, aggiungendo mentalmente: grazie a Dio!. «Nemmeno Arnie è sposato» continuò Bailey. «E non lo è nemmeno il Maggiore Stone o il fratello di Waldo. Non sarebbe bello se...»

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«Oddio» la interruppe Samantha, «non voglio nemmeno prendere in considerazione una simile ipotesi.» L'ultima cosa di cui avevano bisogno era che un altro uomo entrasse nella vita della loro madre convincendola che la terza volta sarebbe stata quella perfetta. «Guardateli. Waldo se ne è appena andato e loro le stan-no già girando intorno, come se stessero partecipando a una puntata di The Bachelor» affermò Cecily disgustata. «Gli uomini!» «Certo che per essere una che combina matrimoni per la-voro non sei affatto romantica.» «Lo so e ne vado fiera.» «Ma come fai a essere così brava nel tuo lavoro?» «Il mio segreto è proprio che non sono un tipo sentimen-tale» reagì Cecily con un sorriso furbo. Alta, bionda, con lineamenti perfetti e gambe chilometri-che, Cecily era senza dubbio la più bella delle tre sorelle. Anche Samantha era una ragazza attraente, con i suoi ca-pelli rossi e le lentiggini, tuttavia era sempre stata Cecily la più corteggiata della famiglia. Eppure, a dispetto del suo innegabile fascino, Cupido non era mai stato molto genero-so con lei. Finora, infatti, Cecily aveva avuto due storie se-rie ed entrambe erano finite male. Samantha non aveva mai capito come fosse possibile che sua sorella avesse l'abilità di trovare l'anima gemella a dei perfetti estranei, e non riuscisse invece a trovare l'uomo giusto per sé. Da quale pulpito. Touché, si rimproverò mentalmente Samantha. «Sei insopportabile» borbottò Bailey, sorridendo verso il signor Johnson, che la stava guardando dall'altra parte della stanza. «Sentendoti parlare così, una donna potrebbe smet-tere di credere nell'amore.» «E farebbe bene a farlo» reagì Cecily. «Non credo che la mamma sia pronta a rinunciare all'a-

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more. Magari potresti farle conoscere qualcuno» le suggerì Bailey. «No!» Quando le persone si voltarono verso di lei, Sa-mantha si rese conto di essere stata un po' troppo irruente e bevve allora un altro sorso di punch, sperando di riuscire a calmarsi. Che cosa aveva che non andava? Possibile che al-l'età di trent'anni non avesse ancora imparato a controllarsi? «Ovvio. Perché nessuno potrà mai sostituire Waldo» af-fermò con ironia Cecily. «In fondo mi piaceva Waldo» si giustificò allora Saman-tha. «È solo che adesso ho già abbastanza problemi da ri-solvere e preferirei che non se ne aggiungessero altri.» «Non ti sembra un ragionamento un po' egoistico?» «Ehi, sorelline, voi due tra poco tornerete nell'assolata California, una a combinare matrimoni tra miliardari solita-ri e l'altra a organizzare eventi per le star. Sarò io quella che dovrà fare i conti con il disastro che ha combinato Waldo.» «Mi dispiace. Hai ragione» si scusò Cecily adombrando-si. «Dovrai occuparti da sola della cioccolateria e anche della mamma.» «Ma tu sei forte. E se c'è una persona che può risollevare le sorti della Sweet Dreams quella sei proprio tu, Sammy» la incoraggiò Bailey, abbracciandola. Samantha sospirò. Essendo la più grande, doveva essere la roccia su cui le sue sorelle potevano appoggiarsi. Pecca-to che ora non si sentiva affatto una roccia. Più che altro le pareva di essere un sassolino disperso sulla spiaggia che a-spettava di essere travolto da una mareggiata. E doveva rin-graziare sua madre se si trovava in quella situazione. In realtà Samantha e Muriel si adoravano, ma si scontra-vano spesso. E negli ultimi mesi di vita di Waldo il loro rapporto era diventato ancora più teso, perché Muriel si ir-rigidiva ogni volta che Samantha cercava di convincerla a far ragionare il marito.

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«Non sta bene» continuava a ripeterle. Probabilmente era vero. Probabilmente Waldo era spa-ventato. Probabilmente i suoi problemi di salute lo avevano spinto a prendere delle decisioni sbagliate. Questo, però, non poteva giustificare il fatto che avesse prosciugato il conto dell'azienda, per fare degli acquisti inutili. «Un uomo deve proteggere ciò che gli appartiene, no?» le aveva risposto, quando Samantha gli aveva chiesto per quale ragione avesse comprato una pistola. «A Icicle Falls?» si era meravigliata lei. A Icicle Falls non succedeva mai nulla. Nell'ultimo an-no, il crimine più grave lo aveva commesso Amanda Ste-vens, quando aveva rigato la portiera della jeep di Jimmy Rodriguez, dopo avere scoperto che lui l'aveva tradita. E Jimmy non l'aveva nemmeno denunciata. «Non si sa mai» aveva risposto Waldo. «Ho visto uno strano tipo. Nel parcheggio.» «E che cosa stava facendo?» «Mi stava seguendo. Ma non dire niente a tua madre. Non voglio che si preoccupi.» Come invece era preoccupata lei? Poi gli aveva chiesto anche un chiarimento sulla questio-ne dell'acqua. «Potremmo essere travolti da una valanga e rimanere in-trappolati in casa per giorni.» Certo. Come no. A quel punto Samantha aveva lasciato correre e aveva continuato a fare finta di niente, finché la situazione non era precipitata. Poi, proprio quando finalmente aveva deci-so di affrontare sua madre e raccontarle tutta la verità, Waldo era uscito di casa per andare in città e si era schian-tato di fronte al Lupine Floral. Il povero Kevin era corso subito fuori dal negozio per soccorrerlo, mentre il suo col-lega Heinrich aveva chiamato l'ambulanza. Ma non c'era stato nulla da fare. Waldo era morto dopo pochi minuti.

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E ora toccava a lei sistemare il gran caos che lui si era la-sciato alle spalle. Le sue sorelle sarebbero partite l'indomani e la bisnonna Rose, che aveva messo in piedi l'impresa di famiglia, pro-babilmente si stava rivoltando nella tomba vedendo come i suoi imbranati discendenti avevano rovinato in soli due an-ni ciò che lei aveva creato in una vita. Aggrottando la fronte, guardò il bicchiere di punch, mez-zo vuoto. «Al diavolo!» E finì di berlo tutto d'un fiato.

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Meglio del cioccolato di Sheila Roberts

Samantha Sterling semplicemente non può permettere che la Sweet Dream Chocolate Company vada in rovina a causa delle scelte sbagliate del suo ormai defunto patrigno. Bisogna orga-nizzare qualcosa di speciale per raccogliere dei fondi che per-mettano a lei e alle sue sorelle di pagare la banca, che altrimen-ti la darà in pasto a un gigante nel settore dei dolciumi. Bene, organizzeranno un Festival del Cioccolato e tutto andrà liscio come l'olio. Forse, perché Blake Preston, nuovo inflessibile e affascinante direttore della banca, le tiene d'occhio. Anche se non si sa bene se lo faccia per affari o semplicemente per rifar-si lo sguardo. Perché l'attrazione tra Samantha e il bel direttore è irresistibile.

I love Charleston di Sherryl Woods

Amanda Maxwell O'Leary è una donna forte, abituata a cavar-sela da sola, dopo essere rimasta vedova con tre figli e ripudia-ta dal padre. Ora ha una casa grande abbastanza per la sua fa-miglia numerosa , grazie all'intervento di Caleb Webb, affasci-nante pastore, dinamico e intraprendente, che è riuscito a coin-volgere tutta la comunità nella sua causa. I due si sono avvici-nati molto, durante i lavori di costruzione, ma Caleb nasconde un piccolo segreto, anzi due. Il primo di certo farà infuriare Amanda, l'altro forse glielo farà amare ancora di più.

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Se mi baci, ti sposo di Susan Andersen

Quando Jenny Salazar viene a sapere che l'irresistibile e irre-sponsabile Jake Bradshaw sta per tornare nella tranquilla Ra-zor Bay, teme due cose. La prima è che Jake voglia portarsi via il figlio, di cui pare essersi ricordato tutto d'un tratto e a cui lei è affezionata come se fosse suo. La seconda è di cedere all'at-trazione che prova per lui. E il fatto che l'attrazione sia reci-proca non fa altro che rendere più complicata la situazione. Ma Jake, magari, potrebbe scoprire che anche Razor Bay è un buon posto per mettere radici, in fondo casa è dove vive chi amiamo.

Un'eredità a Virgin River di Robyn Carr

Clay Tahoma, assunto come assistente alla clinica veterinaria del paese, lo accettano tutti con gioia a parte Lily Yahzig, che a causa di una brutta esperienza passata reagisce con rifiuto all'attrazione che prova per lui. Intanto su Virgin River piove un'inaspettata eredità, che sulle prime crea un po' di scompigli-o. La magia dell'amicizia, dell'amore e del rispetto, che fanno di questo posto tra i monti un paradiso in terra, aiuta come sempre a superare incomprensioni, difficoltà e paure.

Dall'8 febbraio

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Belli come dei. Dannati per l’eternità.Pronti a sedurti per sempre.

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QUESTO MESE una doppia uscita IMPERDIBILE:

Olivia Harcourt, non è fragile come sembra. E i sensuali occhi ambratidi Aiden Shrader possono scatenare in lei una passione feroce e potente… in grado di sedurreil selvaggio Aiden.

Un nuovo romanzo della miniserie PRIMAL INSTICTS, che ha fatto di Rhyannon Byrd una fi rma tra le più apprezzate del paranormal romance.

SENTI ANCHE TU, L’ODORE DEL SANGUE?Inizia una nuova, imperdibile trilogia dall’autrice della serie The Shifters, RACHEL VINCENT.

“Tagliente e irresistibile, oscura e sexy. Ho amato questa autrice sin dal primo momento! Da leggere.”GENA SHOWALTER,Autrice n.1 nella N.Y. Times Bestsellers List

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