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RISCHIO Probabilità di raggiungere il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.
I CONCETTI DI RISCHIO, DANNO, PERICOLO, PREVENZIONE, PROTEZIONE
I CONCETTI DI RISCHIO, DANNO, PERICOLO, PREVENZIONE, PROTEZIONE
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DANNO Conseguenza di un'azione o di un evento che causa la riduzione quantitativa o funzionale di un bene, un valore, un attrezzo, una macchina, un immobile o quant'altro abbia un valore economico, affettivo, morale. Nel campo della sicurezza il danno si distingue in: • danno biologico ovvero lesione fisica o psichica della
persona • danno morale soggettivo • danno esistenziale ovvero lesione del diritto al libero
dispiegarsi delle attività umane, alla libera esplicazione della personalità
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PERICOLO
Una fonte o una situazione con un potenziale di danno in termini di malattia o danno alla proprietà, danno all’ambiente del posto di lavoro, o ad una combinazione di esse.
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PREVENZIONE Il complesso delle disposizioni o misure necessarie ad evitare o a diminuire i rischi professionali, considerando: • la particolarità del lavoro • l'esperienza • la tecnica • il rispetto della salute della popolazione • l’integrità dell'ambiente esterno
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PROTEZIONE
Verificare attraverso opportuni controlli che siano eseguite le misure di prevenzione e protezione e utilizzati i dispositivi di protezione individuale adottati dal datore di lavoro.
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ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO SECONDO L’ART. 2087 C.C.
L'imprenditore organizza la propria attività per raggiungere l’obiettivo aziendale (produzione di un manufatto, fornitura di un servizio, ecc.), adottando le misure necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica.
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L'imprenditore pianifica l’attività considerando le risorse materiali necessarie: • Macchine • Utensili • Attrezzature • Impianti • Opere provvisionali o strutture edilizie • Materie prime • Prodotti intermedi • Prodotti finali • Figure professionali
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L’imprenditore quantifica i costi/ricavi esaminando: • Le risorse economiche da impegnare per far
partire l’attività, mantenerla attiva, adeguarla ad eventuali esigenze di mercato e cessarla
• Le non conformità collegate all’inadeguatezza totale o parziale del prodotto o servizio offerto
• I rischi alla sicurezza e salute dei lavoratori
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L’imprenditore verifica l’idoneità delle risorse mediante l’individuazione dei documenti attestanti l’idoneità delle stesse:
1. Libretto d’uso e manutenzione, dichiarazione CE e attestazioni di regolare manutenzione delle macchine e attestazioni di conformità a normative particolari (es. ATEX – luoghi con pericolo di esplosione)
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2. Libretto d’uso e manutenzione, norme tecniche e attestazione di regolare manutenzione degli utensili e attrezzature, compresi i dispositivi di protezione individuale e attestazioni di conformità a normative particolari (es. ATEX – luoghi con pericolo di esplosione)
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3. Dichiarazione di conformità alla regola d’arte degli impianti con gli allegati obbligatori: schemi, progetti, descrizioni dei competenti utilizzati, attestazioni di conformità a normative particolari (es. ATEX – luoghi con pericolo di esplosione) e autorizzazioni all’esercizio (es. verifiche periodiche impianto di messa a terra, contro le scariche atmosferiche, luoghi con rischio di esplosione, ascensori, ecc.). Tutti gli impianti devono essere sottoposti a regolare manutenzione.
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4. Progetti e certificazioni rilasciate da tecnici qualificati relativamente alle opere provvisionali
5. Progetti e licenze d’uso delle strutture edilizie 6. Schede di sicurezza e/o tecniche delle materie
prime e prodotti intermedi e finali 7. Qualifica professionale, idoneità alla mansione
specifica, possesso di adeguata informazione, formazione e addestramento delle figure professionali
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La formazione deve essere: • GENERALE - fornita al lavoratore all’inizio della
propria attività lavorativa
• SPECIFICA - fornita al lavoratore in base al settore ATECO di appartenenza, con validità quinquennale
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• PARTICOLARE - fornita al lavoratore, con scadenza triennale, quadriennale o quinquennale in base ai compiti affidati: addetto al primo soccorso, addetto alla prevenzione e lotta degli incendi, mansioni che espongono ad agenti chimici o fisici, luoghi con rischio di esplosione, lavori in quota, utilizzo di DPI di III cat., utilizzo di attrezzature speciali (carrelli elevatori, gru, ecc.)
• DI RUOLO - fornita ai preposti ed ai dirigenti con scadenza quinquennale
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L’imprenditore diventa anche DATORE DI LAVORO all’atto dell’assunzione di un lavoratore o dell’affidamento dei lavori ad un equiparato (es. co.co.co., co.co.pro., lavoratori interinali, ecc. - lavoratori atipici)
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Il datore di lavoro designa:
• Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione – RSPP
• Il medico competente
I lavoratori eleggono un loro rappresentante per la sicurezza – RLS
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Il datore di lavoro valuta i rischi relativi alla sicurezza e salute dei lavoratori avvalendosi del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e del medico competente, consultando il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
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Il datore di lavoro individua e valorizza: • I possibili danni alla sicurezza e salute dei
lavoratori durante il lavoro, anche mediante misurazioni strumentali (esposizione ad agenti chimici e fisici) o teoriche (zonizzazione aree con presenza di miscele esplosive)
• La probabilità che il danno si concretizzi in base al tempo di utilizzo di macchine, attrezzature, impianti, materie prime, ecc.
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Il datore di lavoro quantifica il rischio in base alla seguente formula:
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r = G x P x i.c. / doc.
Il danno è quantificato in base all’andamento degli infortuni negli ultimi 3 anni.
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GRAVITÀ DEL DANNO
MEDIA GIORNI (gg) INFORTUNIO NEGLI
ULTIMI TRE ANNI
VALORI
(G)
gg > 30 4
15 < gg ≤ 30 3
0 < gg ≤ 15 2
gg = 0 1
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La probabilità che l’evento si manifesti è valutata in base al tempo dedicato alla mansione, all’utilizzo di una macchina o attrezzatura, ecc.
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LA VALUTAZIONE DEI RISCHI E LE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E DPI
PROBABILITÀ CHE L’EVENTO SI MANIFESTI (P)
NUMERO DI ORE (h) DI PERMANENZA NEI REPARTI VALORI
(P)
h > 6 4
4 < h ≤ 6 3
2 < h ≤ 4 2
0 < h ≤ 2 1
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L’indice di correzione è determinato in rapporto
all’Indice di frequenza d’infortunio in Italia per
gruppo di tariffa I.N.A.I.L. – Tipo di conseguenza:
inabilità permanente (ultima tabella I.N.A.I.L.)
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INDICE DI CORREZIONE
IN RAPPORTO ALL’INDICE DI FREQUENZA D’INFORTUNIO
IN ITALIA (I.F.I.IT.) PER GRUPPO DI TARIFFA I.N.A.I.L. TIPO
DI CONSEGUENZA: INABILITÀ PERMANENTE
VALORI (I.C.)
12 < I.F.I.IT. 16 2
8 < I.F.I.IT. 12 1,5
4 < I.F.I.IT. 8 1
0 < I.F.I.IT. 4 0,5
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La documentazione tecnica (relativamente ai vari
documenti precedentemente elencati) viene valutata
in base a quanto è presente in Azienda.
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DOCUMENTAZIONE TECNICA
L’AZIENDA È IN POSSESSO DELLA DOCUMENTAZIONE
TECNICA VALORI (Doc.)
Sì 1
No o scaduta 0
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Il datore di lavoro, a seguito della valutazione dei
rischi effettuata in collaborazione con il servizio di
prevenzione e protezione e del medico competente,
sentito il rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza, stabilisce le misure di prevenzione e
protezione ed i DPI da utilizzare.
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LA VALUTAZIONE DEI RISCHI E LE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E DPI
Tali provvedimenti devono essere inseriti in un progetto promosso dal servizio di prevenzione e protezione.
Il progetto deve identificare: • struttura o reparto • processo di produzione • segnaletica • dispositivi di protezione individuale • dispositivi di protezione collettivi • azioni da intraprendere • tempi e i modi per la realizzazione • responsabili del progetto, dirigenti, preposti e lavoratori coinvolti • imprese esterne coinvolte • tipologia e livello di rischio
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…
Struttura
o reparto … Segnaletica DPC DPI
Azioni da
intraprendere
Tempi e modi
per la
realizzazione
Responsabil
e del
progetto,
dirigenti,
preposti e
lavoratori
coinvolti
Imprese
esterne
coinvolte
Gio
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Do
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Qu
anti
fica
zio
ne
de
l ris
chio
Rischio
1
2
n.
Osservazioni
DPC = dispositivi di protezione collettiva DPI = Dispositivi di protezione individuale
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QUANTIFICAZIONE DEL RISCHIO
R = G x P x I.C. / Doc. Rischio
0 < R 4 Moderato
4 < R. 8 Basso
8 < R 12 Medio
12 < R 16 Alto
R > 16 Altissimo
La quantificazione del rischio avrà i seguenti risultati
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Il datore di lavoro avvia le seguenti azioni minime operative a
seconda della tipologia e del livello di rischio :
• RISCHIO MODERATO - nessuna azione
• RISCHIO BASSO - informazione dei lavoratori. Qualora la
tipologia del rischio lo richieda occorre avviare anche la
formazione dei lavoratori
• RISCHIO MEDIO - informazione e formazione dei lavoratori
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• RISCHIO ALTO O ALTISSIMO - assumere gli opportuni
interventi atti a riportare il rischio ad uno dei tre livelli
precedentemente citati, stabilendo le misure di emergenza
da assumere temporaneamente o la sospensione
dell’attività e le eventuali comunicazioni ai lavoratori
addetti all’attività, sia interni che esterni, alla cittadinanza
e alla pubblica amministrazione
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