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I Cordai Anno 7 Numero 4

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Page 1: I Cordai Anno 7 Numero 4

mensile per S. Cristoforo a cura del G.A.P.A. Centro di aggregazione popolare

Direttore Responsabile: Riccardo Orioles Anno Settimo n• Quattro Aprile 2012

A che serve viverese non c’è il coraggiodi lottare

Giuseppe Fava

I piccoli Cordai 3 e 4Inoccupato o disoccupato? 2 Lombardo sarà processato 6Ridateci i treni! 5

25 APRILE: RESISTERE OGGI

Giovanni CarusoLuglio 1943: le spiagge siciliane si riempiono di soldati anglo-

americani. Si parte dalla Sicilia per invadere l'Italia e, come qualcu-no racconta, con l'aiuto della mafia.

8 Settembre 1943: sempre in Sicilia, il Governo Badoglio annun-cia l'armistizio con le truppe anglo-americane, firmato il 3Settembre. L'esercito italiano è allo sbando, l'Italia è spaccata in due,i nazisti occupano il centro e il nord dell'Italia. Nasce la Repubblicafascista.

Studenti, operai, insegnanti, impiegati, contadini, uomini e donned'Italia diventano partigiani per restituire libertà e democrazia alnostro paese; per resistere e fare resistenza.

25 Aprile 1945: l'Italia è libera ma si piangono i massacri esegui-ti da parte dei nazi-fascisti. Si depongono le armi per ricostruire ilpaese.

1 Gennaio 1948: uomini e donne della nuova repubblica democra-tica scrivono la costituzione; assicurare lavoro, pace e diritti sono ipilastri della democrazia.

25 Aprile 2012: Cos'è? Solo una ricorrenza? No. Crediamo cheanche oggi si abbia il dovere-diritto di resistere e resistere all'illega-lità istituzionale, alle mafie, allo sfruttamento del lavoro minorileche toglie diritto allo studio ai bambini e alle bambine.

Resistere per affermare i diritti, per affermare la pace. Resisterenei quartieri popolari; da Librino a San Cristoforo, dalla Civita aPicanello, resistere per affermare che non esiste una scuola di serieB, che queste devono essere accoglienti e sicure e che confermino il

diritto all'istruzione alla formazione.Resistere, tutti e tutte per le donne ancora "offese" nel corpo e

nella dignità. Resistere al degrado urbanistico e alla speculazione dei più forti

chiedendo con più determinazione il diritto alla partecipazionedemocratica.

Resistere alla disoccupazione, alla modifica dell'articolo 18, per ladifesa del lavoro.

Resistere contro l'illegalità istituzionale che opprime i deboli favo-rendo i più forti.

Ma più di tutto resistere per una democrazia sempre più giusta econdivisa che renda cittadine e cittadini protagonisti sia nella vitaprivata che in quella pubblica.

Da dove ci viene questa voglia di resistenza? Ci viene dall'osser-vare, sentire la nostra città insultata e saccheggiata.

La voglia di resistenza ci viene dal nostro fare e dal nostro agire.Il fare e l'agire ci ha fatto vedere le genti scendere in piazza perchiedere lavoro, giustizia sociale e i diritti sanciti dallaCostituzione.

Ecco perché lanciamo un appello affinché si ricordi il 25 aprile2012 come il giorno della resistenza per fare tutti i giorni resistenza.

Ecco perché crediamo che tutti gli uomini e le donne che sono cit-tadini e cittadine, tutti coloro che sono società civile, società reale, eche hanno nella propria mente e nel cuore la nostra terra e tutte leterre del mondo, hanno il diritto-dovere di "urlare" una nuova resi-stenza!

contiene inserto

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Page 2: I Cordai Anno 7 Numero 4

2 iCordai / Numero Quattro

un pREMIo aL nostRo dIREttoRE

il premio nesi 2012è stato assegnato algiornalista sicilianoriccardo orioles

Il premio al nostro direttore è un pre-mio che va anche a tutti quei giovani

giornalisti e testate che in questi annihanno continuato un percorso per ungiornalismo di verità e libero, a tuttequelle testate che consapevolmente eresponsabilmente sono state firmate daRiccardo Orioles dando avvio a una retedi piccoli giornali che nell'insieme sonouna vera forza: dalla "Periferica" delquartiere di Librino a i "Cordai" delquartiere di San Cristoforo a Catania, al"Clandestino" di Modica, al "NapoliMonitor" di Napoli, a "StampoAntimafioso" di Milano, giornali dibase che raccontano la società reale eche attraverso questi racconti denuncia-no la cattiva politica e le mafie attraver-so un giornalismo di antimafia sociale.

LIVORNO - È il giornalista RiccardoOrioles il vincitore del Premio Nesi

2012, il riconoscimento istituito dallaFondazione Nesi di Livorno volto avalorizzare persone ed associazioni chesi sono distinte per il loro impegnosocio-educativo in ambito civile e socia-le.

Al giornalista siciliano, noto per lasua più che trentennale opera di denun-cia del fenomeno politico-mafioso, ilpremio è stato assegnato "in virtù -dichiara Rocco Pompeo, presidentedella Fondazione Nesi - del suo lungo egeneroso lavoro di formazione, oltreche delle coscienze dei suoi lettori,anche dei tanti giornalisti che negli ulti-mi venticinque anni sono cresciuti pro-fessionalmente grazie alla sua gratuita eincondizionata dedizione".

Riccardo Orioles, nato a Milazzo(Me), ha mosso i primi passi nella pro-fessione sotto la guida di GiuseppeFava, il giornalista assassinato dallamafia a Catania nel 1984. Cronista dinera e giudiziaria al "Giornale del Sud",nei primi anni Ottanta, sempre conFava, affina le sue doti di giornalistad'inchiesta nel mensile "I Siciliani".

Dopo la morte del direttore, nono-

stante le numerose minacce di morte,assieme ai colleghi rilancia il suo impe-gno nella denuncia dei rapporti tra poli-tica, impresa, massoneria e mafia. Dallametà degli anni Ottanta, ha associato alsuo lavoro di giornalista, che lo ha por-tato nel '94 a fondare il settimanale"Avvenimenti", ad un costante lavoro diformazione di nuove generazioni digiornalisti dando vita a veri e proprilaboratori giornalistici come "I Sicilianigiovani" negli anni Ottanta, "La Catenadi San Libero", "Casablanca" , "UCuntu" e " I Cordai " giornale del quar-tiere San Cristoforo a Catania nei decen-ni successivi, e ultimamente curando unnuovo ciclo editoriale de "I Siciliani gio-vani".

Il Premio - che nella sua prima edi-zione, quella dello scorso anno, è statoassegnato a Suor Carolina Iavazzo, tena-ce educatrice a fianco di don PinoPuglisi nella Palermo delle stragi - è isti-tuito dalla Fondazione Nesi in memoriadi Alfredo Nesi, il sacerdote toscanomorto nel 2003 che ha dedicato la suavita alla cura e alla formazione dei gio-vani, fondando nel 1962 il Villaggio

scolastico di Corea nell'omonimo quar-tiere popolare di Livorno e, dal 1982,fornendo assistenza educativa e sanitarianella periferia di Fortaleza in Brasile.

La consegna del Premio Nesi 2012,avverrà a Livorno in una data da defini-re nella prossima primavera.

Fondazione Nesi sito. www.fondazionenesi.org

La differenza vale ilticket…

Miriana Squillaci

Dal 21 Gennaio 2012 sono cambia-te le regole per l'esenzione dal

ticket.Molti di voi lo sapevano già, visto

che da gennaio per ritirate i medicina-li in farmacia o effettuare una visitacon prescrizione medica, è statonecessario firmare la ricetta comeautocertificazione. Tuttavia i cambia-menti non sono ancora finiti, siamoinfatti, fino al 30 Aprile, in una fasetransitoria.

La nuova normativa ha individuato,come beneficiari dell'esenzione ticket,in sostituzione del vecchio ISEE, leseguenti categorie:

E01 che comprende: cittadini dietà inferiore ai 6 anni o superiore-uguale a 65 anni, appartenenti ad unnucleo famigliare fiscale* con redditocomplessivo non superiore a 36.151,98 euro.

E02 che comprende: disoccupati eloro famigliari a carico appartenenti adun nucleo famigliare fiscale* con unreddito complessivo inferiore a8.263,31 euro, incrementato fino a11.362,05 euro in presenza del coniu-ge ed in ragioni ulteriori 516,46 europer ogni figlio a carico.

E03 che comprende: titolari diassegno (ex pensione) sociale (etàsuperiore - uguale a 65 anni) e loro

famigliari a carico .E04 che comprende: titolari di

pensione al minimo di età superiore a60 anni e loro famigliari a carico,appartenenti ad un nucleo famigliarefiscale* con reddito complessivo infe-riore a 8.263,31 euro, incrementatofino a 11.362,05 euro in presenza delconiuge ed in ragioni ulteriori 516,46euro per ogni figlio a carico.

(* il coniuge e le persone a caricoper le quali spettano le detrazioni percarichi di famiglia in quanto titolari diun reddito, del 2011, non superiore ad€ 2.840,51)

Ma cosa bisogna fare per rientrare inqueste categorie e beneficiare dell'e-senzione?

Prima di tutto è importante sapere seil medico di famiglia o il pediatra hatrovato il vostro nome nell'elencodisponibile sul sistema TesseraSanitaria, per riportare sulle ricette lacondizione di esenzione da reddito,cosa che vi permetterà di non pagare ilticket o non pagarlo in parte. Nel casoin cui il vostro nome non sia sulla listae qualora voi riteniate di essere in pos-sesso dei requisiti previsti per uno deicodici, rivolgetevi agli uffici distret-tuali dell'ASP (Azienda SanitariaProvinciale) con la vostra tessera sani-taria per rendere un'autocertificazionee ricevere il relativo documento diesenzione.

Ma soprattutto fate attenzione allacategoria E02. In quest'ultima infatti si

parla di disoccupati e non inoccupati.La differenza può sembrare sottile manon lo è! Per essere considerati disoc-cupati dovete, infatti, essere iscrittinegli elenchi del Centro per l'impiego.

L'impresa non è delle più facili vistoche, chi conosce la situazione delCentro per l'impiego di Catania, saperfettamente delle difficoltà che siincontrano per riuscire a iscriversinegli elenchi, vista la disorganizzazio-ne, la lentezza e la fila (già alle 5:00del mattino) che lo caratterizza.

Il rischio è che questa normativanon riduca giustamente le spese sani-tarie ma che al contrario i risparmi siottengano solo a discapito di quantinon sono stati adeguatamente infor-mati. Infatti non è stata rispettata total-mente la Direttiva 4113 18-1-2012 che

prevedeva anche un'ampia campagnainformativa e il potenziamento di ope-ratori di front-office addetti alla rice-zione delle autocertificazioni, all'inter-rogazione del sistema informatico ealla stampa dei certificati provvisori diesenzione.

Però qualcosa di buono a questanormativa dobbiamo riconoscerlo,finalmente, grazie alla necessità diiscriversi agli elenchi dei Centri perl'impiego, conosceremo i veri numeridella disoccupazione in Sicilia, chesperiamo non saranno ignorati maconsiderati un punto di partenza e unsegnale per quanti ancora non capisco-no che la nostra "Repubblica fondatasul lavoro" ha bisogno di una politicache guardi al mondo del lavoro e miria crescere più che tagliare.

Inoccupato o dIsoccupato?

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inserto del mensile per S. Cristoforo a cura del G.A.P.A. Centro di aggregazione popolare

Direttore Responsabile: Riccardo Orioles Anno Due n• quattro Aprile 2012

Il gigante puzzolenteNell'antico quartiere di San Cristoforo i bambinierano tanti e tutti giocavano per le strade delquartiere felici e contenti di stare insieme.Ma un mattino, all'alba, quando il quartiere ancoradormiva apparse un gigante, molto gigante chemisurava almeno dieci metri.A guardarsi non era per niente bello aveva la fac-cia cattiva e portava un paio di occhiali da solemolto grandi.Aveva le braccia muscolose e si piantò lì a cavallodi due strade.Quando i bambini uscirono per andare a giocarevidero il gigante che sorrideva in modo cattivo. I bambini si bloccarono dalla paura e il giganteparlò: "Ahahahahah da questo momento comando io

nel quartiere, già ho chiuso nelle lorocase i vostri genitori e voi dovete farequello che dico io, e se non lo farete eli-minerò tutta la cioccolata, quella che avoi piace tanto".Uno dei bambini quello più coraggioso glirispose "e chi se ne frega io tanto sonoallergico alla cioccolata".E il gigante ribatté "Ah si piccolo pidoc-chio, e io oltre alla cioccolata vi toglieròtutti i giocattoli".A quel punto tutti i bambini si impauri-rono a tal punto che non seppero direnulla e restarono impalati dalla paura.Poi il gigante disse ancora: "Io sono ilgigante della sporcizia, io sono il gigan-te puzzolente e mi piace tanto l'odoredella cacca, della frutta marcia e del

pesce andato a male e voidovete fare quello che vidirò. Da questo momento viordino di sporcare il quartie-re, di rovesciare tutti i cas-sonetti di immondizia ecoprire le strade di cartac-ce, di sacchetti e perfino dicacca".I bambini, ancor più terro-rizzati, avrebbero voluto nonobbedire al gigante ma lapaura era tanta e tutti obbe-dirono.Le strade si riempirono diimmondizia, i resti del man-giare versati per la strada difrutta marcia e bucce di

banana e poi... Tanta ma tanta cacca dall'odore nauseanteche si sparse per tutto il quartiere e la città.Questa cosa durò per giorni e giorni, ma una sera all'imbru-nire, mentre i bambini riposavano in un antico cortile puzzo-lente e pieno di immondizia una di loro, stanca di sopportaretanta puzza e la cattiveria del gigante, chiamò i suoi amici edisse: "Il gigante cattivo ci ha tolto la felicità e la gioia digiocare, non possiamo continuare ad essere i suoi schiavi edessere sottomessi e poi esclamò ci dobbiamo ribellare!"

A cura del Laboratorio di Fumetti del GAPA

E gli altri risposero: "Ma come!!" E la bimba incominciò ad illu-strare il suo piano: "Domani mattina metteremo sulla stradadove lui passa tutte le bucce di banana e la frutta marcia inmodo che lui possa scivolarci sopra, e una volta caduto gli sal-teremo addosso e lo legheremo con tutte le catene, i lacci,gli spaghi che abbiamo trovato in questi giorni!"

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4 iPiccoliCordai / Numero Quattro

Hanno disegnato:Maestro Ernesto, Pietro Amagdei, Adrian

Apistei, Monica Apistei, Asia Biffi, Joana Burga,Melissa Fassari, Francesca Musumeci, FedericoVillani, Francesco Allegra, Noemi Sangiorgi,Giovannella Musumeci, Alexandra Suru, SalvoRomeo, Carmelo Timonieri, Sonia Palazzolo

Hanno collaborato:Agnese, Andrea e Giovanni

essere buono, di pulire tutto il quartiere edi liberare i nostri genitori in modo chepotrai vivere felice con noi".Il gigante approvò e ne fu contento e unavolta liberato si mise all'opera. Il quartiere fu pulito con l'aiuto di tutti etutte e lucidato come uno specchio e ilprofumo si sparse per la città, un profumoche sembrava venisse da un campo fioritoin primavera.Da quel giorno il gigante fu cittadino diSan Cristoforo e oltre al compito di pulireil quartiere giocava e proteggeva la gentedi San Cristoforo.

Così la mattina dopo prima che si svegliasse il gigante misero in atto il loro piano e quan-do il gigante passò per via Cordai scivolò su quelle schifezze e cadde lungo lungo a terrasull'asfalto battendo fortemente il culo così forte che si mise subito a piangere, ma ibambini, incuranti del suo pianto, gli saltarono addosso e con lacci, lacciuoli e catene lolegarono e il gigante brutto e cattivo si mise a piangere ancora più forte e disse: "Sighsigh sigh, perché mi fate questo! Vi prego lasciatemi! Il culo mi fa male!"Ma la bimba, che aveva guidato la rivolta gli saltò sul petto e guardandolo in quella brut-ta faccia gli disse : "Tu piangi ? Tu ci chiedi perché abbiamo fatto questo? E tutto quel-lo che tu hai fatto a noi, ai nostri genitori e al quartiere dove lo metti?"Il gigante sempre piangendo e singhiozzando parlò: "Sigh, sigh, sigh, è vero, ho sba-gliato, ma io non so vivere senza la puzza e l'immondizia, io non so cosa vuol dire la puli-zia, sigh sigh sigh, cercate di capirmi!"La bimba decisa rispose: "Bene se questo è il problema lo risolviamo subito" e ordinòagli altri bambini : "Andate a prenderesecchi di acqua, sapone e ramazze lavere-mo il gigante" e così fu.Dopo che il gigante fu lavato e lustratosmise di piangere e per la prima voltasentì il profumo di pulito e sorridendoesclamò: "Ma è bello sentire questo pro-fumo, è molto più bello della puzza dicacca e di immondizia! Mi sento quasi feli-ce!"E a questo punto tutti i bambini allegra-mente sorrisero.La bimba che aveva organizzato tutta larivolta infine parlò: "Adesso che sei feli-ce, sorridi e fai un buon profumo ci devipromettere, se vuoi essere liberato, di

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5iCordai / Numero Quattro

RIdatEcI I tREnI!

Diritto alla mobilitànegato

Dario Vicari

In siciliano c'è un modo di dire chesi indirizza a qualcuno che con il suoagitarsi sta arrecando disturbo a chi glista intorno: "Muoviti fermo!"

Come si intuisce questa espressioneè paradossale.

E tuttavia sembra che le Ferroviedello Stato italiano - la società a parte-cipazione statale Trenitalia -, e i nostripolitici - in un senso ampio che va dacoloro che siedono in Parlamento acoloro che, sotto le mentite spogliedella "tecnicità", ci governano - l'han-no applicata alla lettera.

Così hanno tagliato i treni notturni alunga percorrenza costringendo chi daCatania volesse raggiungere il NordItalia - una città a caso, Torino, che èstata la protagonista del grande esododal Sud Italia nel trentennio successi-

vo alla fine della seconda guerra mon-diale - a una serie di cambi con lungheattese e a viaggiare di notte senza cuc-cetta.

Nel frattempo, 800 lavoratrici elavoratori del servizio notturno sonostati messi in Cassa Integrazione e ilcosto del biglietto è aumentato anchedel 70% per cento rispetto al costoprecedente all'entrata in vigore deitagli.

Il quadro del trasporto passeggeriferroviario in Sicilia è desolante: trattea un unico binario, alcune linee nonelettrificate, tagli selvaggi delle corsee una scarsa attenzione alla manuten-zione delle linee: riflettiamo sul fattoche Catania-Trapani si percorre anco-ra in 9 ore, quanto ci mette il treno perraggiungere Roma.

Si sta calpestando il diritto di ognu-no allo spostamento e al viaggiare -non sentiamo sempre ripetere cheviaggiare apre la mente? E tuttavia il

SCHEDA

Nel 2005 56 treni univano le città siciliane al resto d'Italia, poi sono diven-tati 26 e dopo il 12 dicembre 2011 sono stati ridotti a 10, e tutti con destina-zione Roma.

Mentre si effettuano questi drastici tagli, la Rete Ferroviaria Italiana annun-cia il megaprogetto di portare l'alta velocità in Sicilia nel 2025. Catania-Bicocca sarà il punto di partenza di un doppio binario fino ad Enna, da dovepoi si diramerà un lungo tunnel dal forte impatto ambientale sotto le monta-gne che porterà nel palermitano.

Questo progetto non è però nuovo! Risale a più di dieci anni fa, a quandoBerlusconi mise il progetto nella legge obiettivo per poi farlo approvare dalCipe nel 2002; ma le casse si svuotarono presto e allora toccò a Cuffaro nel2006 fare sua la tav siciliana.

Allora, il raddoppio della linea ferroviaria tra Enna e Catania era valutatoin ottocento milioni di euro, mentre il costo del tunnel era valutato in tre miliar-di di euro e duecento milioni. Oggi queste cifre sono smisuratamente aumen-tate.

Viene spontaneo chiedersi: saremo sempre noi a pagare quest'opera? Aquanto saliranno i prezzi dei biglietti? È un'opera necessaria? Date le cortedistanze della nostra Sicilia, non sarebbe meglio migliorare la rete ferroviariaallo sfascio che abbiamo piuttosto che creare la Tav?

Consulenza Psicologica gratuita presso il GAPA

Sarà attivo a partire da lunedì 16 aprile e per appuntamento un altrospazio di intervento psicologico, che affiancherà l'attività svolta dadiverso tempo dal dott. Dario Vicari il mercoledì pomeriggio.Interventi per quanto riguarda la psicologia della salute e del benesse-re,la prevenzione dello stress, la consulenza individuale e di coppia, lapsicoterapia.È importante oggi potere trovare uno spazio dove affrontare con unafigura professionale delle problematiche relative al disagio che a voltesi prova di fronte a situazioni quotidiane difficili e pressanti, che provo-cano e scatenano stati di ansia e senso di impotenza. Parlare e aprirsi senza la preoccupazione di esprimersi, sentire che c'èla possibilità di cercare di capire e di trovare una soluzione con l'ap-porto di una persona competente può essere positivo e rassicurante inalcuni momenti della propria vita.

Si occupa della Consulenza e dell'Interventola dott.ssa Caterina Iudica

Psicologo e Psicoterapeuta FunzionaleIl contatto con può essere richiesto al numero 3396128437

oppure al GAPA - via Cordai 47

quadro sociale risulta ancora più gravese intrecciamo questa notizia ad altreapparse nello stesso periodo, semprein riferimento ai trasporti in e dallaSicilia e alla possibilità di movimento.

Da un lato Windjet, la compagniaaerea catanese, si è accordata con laNuova Alitalia e quindi diminuirà laconcorrenza da Catania, con il rischiodi un vero e proprio accordo al rialzoriguardo le tariffe aeree; dall'altro lato,molte società di autolinee sicilianehanno apportato una riduzione dellecorse a danno di coloro che devonospostarsi nel territorio siciliano e, ine-vitabilmente, un aumento dei biglietti.A rendere più critica la situazione, laRegione Sicilia ha previsto un tagliodel 20% dei finanziamenti erogati alsettore delle autolinee urbane edextraurbane.

Inoltre anche le compagnie maritti-me che fanno servizio passeggeri daCatania, hanno ridotto il numero dicollegamenti settimanali. In ultimo,spostarsi in auto è diventato dal costoproibitivo, sia per l'aumento del carbu-rante sia per l'aumento delle tariffeautostradali.

Come si potrà notare, tutto giocaacché il detto "Muoviti fermo" inizi adacquisire un qualche senso compiuto,chiaramente politico: rinchiudere ilpopolo siciliano in un recinto semprepiù stretto, in spazi di movimenti limi-tati e strumenti di locomozione sem-pre più costosi. Da qui diventa inevi-tabile la sempre maggiore spaccaturasocio-economica tra coloro che si pos-sono permettere di viaggiare e coloroche l'unico viaggio che si possono per-mettere è quello di sola andata allaricerca di un posto di lavoro.

La scelta di Trenitalia sembrarispondere ad un disegno prettamentepolitico.

La lotta in difesa del diritto ad unamobilità si unisce alla lotta di chi sta

già pagando la crisi economica delnostro capitalismo finanziario.

Il senso rinnovato del "Muovitifermo" troverebbe addirittura confer-ma nel grande filosofo grecoAristotele che affermava che esistonodiversi tipi di movimento tra cui ildigerire, il diminuire o aumentare dipeso, l'accrescersi o il rimpicciolirsi,la degenerazione e la corruzione delcorpo, fino alla morte. Tutti movi-menti che si verificano anche standofermi.

Se persino la filosofia si mette aloro fianco, sembrerebbe che cirimanga poco spazio di manovra. Manon è così.

Aristotele sosteneva che tutti questimovimenti - tipici del mondo umano-, possono darsi soltanto nel caso incui sia presente il movimento intesocome "spostamento di luogo": dettoaltrimenti, riteneva che la possibilitàdi spostarsi da un luogo ad un altrofosse essenziale quanto gli altri movi-menti, se non di più.

Tanto per intenderci, Aristotele èquel filosofo che aveva definito l'uo-mo come un "animale politico", unanimale che trova la sua realizzazionenel vivere comune, nello stare inmezzo agli altri, nel partecipare allavita politica dello Stato.

Secondo voi, rendendo costosi imovimenti e gli spostamenti dellepersone, la partecipazione alla vitapolitica è agevolata o repressa?

Ed è per questo che la lotta che sista conducendo in Val Susa control'Alta velocità - per un risparmio di 7miliardi di euro che potrebbero essereinvestiti nel potenziamento delle lineeferroviarie del Meridione - è una que-stione che riguarda tutti noi.

Comunque, senza sapere né legge-re e né scrivere, mi sono prenotatol'ultimo modello di Mulo adatto a lun-ghi tragitti!

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Page 6: I Cordai Anno 7 Numero 4

6 iCordai / Numero Quattro

redazione “i Cordai”Direttore responsabile: riccardo oriolesreg. trib. catania 6/10/2006 nº26Via cordai 47, [email protected] - www.associazionegapa.orgtel: 348 1223253

stampato dalla Tipografia Paolo Millauro,

Via Montenero 30, catania

Grafica: Massimo Guglielmino

Foto: Archivio Giovanni Caruso, Sonia

Giardina

Hanno collaborato a questo numero:Giovanni Caruso, Toti Domina, Marcella

Giammusso, Paolo Parisi, Sonia Giardina, Elio

Camilleri, Miriana Squillaci, Dario Vicari

Un irriducibile rivoluzionario

Girolamo Giuffrida, detto "Cutugno", cioè cal-zolaio, fu un catanese di quelli che non riusci-

vano neppure a pensare alla possibilità di sopporta-re soprusi, ingiustizie dei potenti e dei prepotenti,sia che essi fossero locali o venuti da lontano.

In segno di protesta contro la classe dirigenteaveva minacciato di dare fuoco a tre giganteschepire nella piazza della fiera, poi fu arrestato assie-me al figlio Giuseppe il 5 agosto 1647: per tre gior-ni padre e figlio furono terribilmente torturati e,quindi, furono gettati in una cella ad aspettare ilgiorno dell'impiccagione.

Tre mesi dopo, l'8 ottobre, Girolamo Giuffrida,

detto "Cutugno", cioè calzolaio, suo figlioGiuseppe ed altri sei ribelli sarebbero stati impic-cati se non fosse arrivato all'improvviso un acquaz-zone di quelli che capitano una volta ogni cent'an-ni e allora gli otto condannati tornarono a vivere.

Lui. Il Cutugno, continuò la sua battaglia civileper la parità dei diritti per tutti i cittadini, ma furo-no messe in giro delle calunnie su una sua presun-ta intenzione di cacciare gli spagnoli dalla Sicilia eallora non ebbe paura di partire per Palemo perspiegare tutto al Viceré: portava con sé un crocifis-so è un cappio come a voler dire che era innocentecome Gesù e che, se fosse stato dimostrato il con-trario, era disposto a farsi impiccare.

Fu intercettato dalle parti di Adrano e ricondottoa Catania ed incarcerato. Appena tornato in libertàriprese con immutato vigore la sua battaglia controi soliti potenti. E forse fu proprio la difesa di duevenditori ambulanti le cui bancarelle erano stateurtate dalla carrozza del Principe di San Giulianoche determinò la decisiva e definitiva condanna amorte. In quel tafferuglio, il 10 febbraio 1648, glisgherri del principe furono messi in fuga dalCutugno e dai suoi amici ed il capitanoGiovanbattista Guerrera pensò bene di fare di tuttoper accompagnare alla forca il Cutugno, il figlioGiuseppe e altri due. Ci riuscì il 14 gennaio del1649.

SChEGGE dI STORIA CATAnESEa cura di Elio Camilleri

raffaele Lombardo esuo fratello Angeloaccusati di concorsoesterno in associa-zione mafiosa e votodi scambio

Giovanni CarusoDopo la richiesta di alcuni magistrati

catanesi di archiviare le accuse rivolte algovernatore Lombardo e a suo fratelloAngelo, la Procura di Catania ha respin-to la richiesta di archiviazione, e confer-ma, le imputazioni per i reati di concor-so esterno in associazione mafiosa evoto di scambio. Speriamo che in tempibrevi la giustizia faccia il suo corso,accetti la verità per un giusto giudizio.

Il quartiere di San Cristoforo conoscebene cos'è il voto di scambio, conoscebene i CAF dell'MPA che diventano,durante le campagne elettorali, dellevere e proprie segreterie politiche delpartito procacciatrici di voti.

San Cristoforo conosce bene che inquesti luoghi in cambio di voti si conse-gnavano le buste della spesa, schedetelefoniche, denaro e tanto altro cosìcome raccontano le inchieste giornalisti-che di "Exit" su LA7, e le dichiarazionidei collaboratori di giustizia.

Durante l'ultima campagna elettorale,per il rinnovo della Giunta RegionaleSiciliana, Raffaele Lombardo ebbel'80% dei voti solo nella PrimaMunicipalità, voti avuti "speculando"sul disagio, sulla povertà e sulla disoc-cupazione.

Voti che non venivano solo dal disa-gio dei quartieri ma anche dalla "Cataniabene": professionisti, funzionari,imprenditori e "famiglie per bene" che

sicuramente non hanno nessun disagioeconomico ma che hanno votatoLombardo per puro opportunismo econvenienza.

Insomma una società benestante intri-sa "di mafiosità borghese".

Chiediamo al "PD Siciliano", almomento alleato di Lombardo, di nontradire più i suoi elettori che votaronocontro Lombardo e di togliere l'appog-gio politico alla Giunta Regionale che difatto e ancora una volta, così comehanno fatto altre giunte nel passato, hamesso "in ginocchio" l'economia sicilia-na e lo stato sociale.

Chiediamo al Governatore Lombardodi avere la dignità di dimettersi e dare lapossibilità al popolo siciliano di ritorna-re alle urne e di eleggere un governo tra-sparente, che abbia cura della legalità,che rilanci l'economia e il lavoro, ma chesoprattutto prenda una posizione netta ecoerente contro le mafie.

Chiediamo al popolo dei quartiericatanesi, alla città e ai cittadini tutti, diavere la dignità e la maturità politica, perle prossime elezioni, di dare un votosecondo coscienza e che sia utile allacollettività.

Ci sentiamo in dovere di aggiornarvisu questa vicenda: il 13 aprile 2012 ilgiudice per le udienze preliminariMarina Rizza ha fissato l'udienza, chevedrà comparire, davanti al magistrato,Raffaele Lombardo il 9 maggio 2012,dove si deciderà la conferma dell'impu-tazione per concorso esterno in associa-zione mafiosa.

Il governatore Lombardo ha dichia-rato che si dimetterà dalla sua caricapoco prima del giudizio emesso daimagistrati.

IL govERnatoRE LoMbaRdo saRà pRocEssato