i disturbi alimentari nell’adolescenza - aitsam.it · come si evolvono i disturbi del...
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I DISTURBI ALIMENTARINELLrsquoADOLESCENZA
Monitoraggio su studentidelle scuole medie superiori di Bari
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Viale F Cavallotti 32 35131 - PadovaTel e Fax 049691799 ndash 800134970email infosoliferitSito web wwwsoliferit
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Si ringrazia
La Consulta degli Studenti della Provincia di BariIl Centro Servizi Amministrativi di BariLrsquoUfficio Scolastico Regionale per la Puglia - Direzione Generale
Hanno collaborato alla realizzazione del presente progetto
Damiano Bertolino Giuliana Biosa Lisa Buoso Raffaella Buzzi Tiziana DeRuggieri Marco Nicolussi Marco Ricciardi Marta Rocci Stefania VenturiniGiuseppe Vernigrave
I Dirigenti Scolastici i Docenti e gli Studenti delle Scuole Medie Superiori diBari
LICEO ARTISTICO ldquoG DE NITTISrdquoLICEO SCIENTIFICO ldquoE FERMIrdquoISTITUTO PROFESSIONALE PER I SERVIZI COMMERCIALI ldquoGORJUXrdquoISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE ldquoG MARCONIrdquoISTITUTO TECNICO COMMERCIALE ROMANAZZILICEO SCIENTIFICO ldquoG SALVEMINIrdquoISTITUTO PROFESSIONALE PER LrsquoINDUSTRIA E LrsquoARTIGIANATO ldquoLSANTARELLArdquo
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INDICE
PREMESSA 4
LrsquoIMPORTANZA DELLrsquoALIMENTAZIONEDURANTE LrsquoINFANZIA E LrsquoADOLESCENZA 8IL CORPO COME ESPRESSIONE DEL CAMBIAMENTO 11LrsquoEMOTIVITArsquo 14
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE 18ANORESSIA 21BULIMIA 23DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA 25COME SI EVOLVONO I DISTURBIDEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE 26LE TERAPIE 27LA PREVENZIONE 28
LA RICERCA 30OBIETTIVI DELLA RICERCA 30DESCRIZIONE DEL CAMPIONE 30METODOLOGIA DELLA RICERCA 33ANALISI STATISTICA 34
FAMIGLIA 37MAMMA E PAPAgrave 40
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED 45CONCLUSIONI 49GLOSSARIO 54BIBLIOGRAFIA 55
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PREMESSA
LrsquoAssociazione Solifer onlus nasce a Padova nel 2001 con la finalitagrave
di ricercare e studiare le cause che concorrono a determinare stati di
difficoltagrave di disagio psicofisico e relazionale di emarginazione
dellrsquoindividuo della famiglia e dei gruppi e di intervenire con azioni
informative e formative mirate alla trasformazione del concetto di
sanitagrave a quello di salute intesa come benessere psicofisico e come
capacitagrave di stare bene con se stessi e con gli altri
La presente pubblicazione nasce dalla volontagrave di trasferire le
conoscenze e competenze maturate dagli operatori dellrsquoAssociazione
Solifer onlus nellrsquoambito dei disturbi alimentari alle scuole medie
superiori del territorio della provincia di Bari
Il monitoraggio svolto i cui risultati sono il contenuto della presente
pubblicazione egrave stato possibile grazie alla preziosa sensibilitagrave alla
collaborazione e al contributo della Consulta degli studenti della
Provincia di Bari del Centro Servizi Amministrativi di Bari e di tutte le
scuole coinvolte
Lrsquoadolescenza rappresenta un momento di transizione di passaggio
allrsquoetagrave adulta Soprattutto in questa fase che si corrono i maggiori
rischi di sviluppare un disagio profondo ed egrave in questo senso che egrave
possibile individuare gli adolescenti come individui in un periodo di
temporaneo svantaggio
Con tali presupposti la progettazione e lrsquoattuazione di interventi
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finalizzati a prevenire il rischio di disagio (in questo caso il rischio di
sviluppo di un disturbo del comportamento alimentare) diminuisce
sensibilmente la probabilitagrave che lo svantaggio si strutturi e diventi
permanente
Tutte le ricerche condotte sul tema stabiliscono un aumento
dellrsquoincidenza dei disturbi del comportamento alimentare in
particolare nella fascia dellrsquoadolescenza e precisano anche la difficoltagrave
drsquointervento una volta che il disturbo si sia strutturato
Per questo motivo un intervento terapeutico egrave molto piugrave efficace se lo
si intraprende alle prime manifestazioni del problema cosigrave una volta
identificate le variabili che contribuiscono in varia misura allemergere
del disturbo egrave necessaria unrsquoazione rapida
Negli ultimi anni le ricerche condotte sulle problematiche relative ai
vissuti adolescenziali hanno posto in evidenza come le esperienze
emotive e la costruzione dellrsquoimmagine di seacute durante questo
significativo periodo sia fortemente influenzata dai mass-media e
come spesso i ragazzi siano falsamente o per nulla informati sulle
situazioni di disagio personale eo dei coetanei (Osservatorio
Regionale Permanente sulla Condizione Giovanile 2002)
Ersquo possibile inoltre affermare che le abitudini alimentari dei giovani
non sono corrette e ciograve egrave una diretta conseguenza di una cattiva
educazione alimentare che inizia sin dallrsquoinfanzia se egrave vero come
riporta lrsquoUNICEF che il 35 dei bambini italiani ha problemi di
sovrappeso
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Altri allarmanti risultati provengono dallrsquoIstituto per le ricerche sociali
economiche e ambientali che ha di recente pubblicato i risultati di
unrsquoindagine svolta con studenti delle scuole superiori dove si
evidenzia che i ragazzi hanno una dieta ipercalorica ed eccedono con
lrsquoalcool e le ragazze si sottopongono a diete rigide anche quando non
egrave assolutamente necessario
Lrsquoadolescenza anche per una serie di mutamenti ormonali e
fisiologici rappresenta uno dei periodi critici dello sviluppo individuale
e ancor piugrave oggi risente di un contesto culturale e sociale che spinge
oltre misura verso la competitivitagrave e la ricerca della perfezione
estetica
Gli importanti cambiamenti fisici e psicologici possono rendere le
persone sempre piugrave insicure e vulnerabili rispetto alle influenze
sociali ad esempio nel confronto con il gruppo dei coetanei e amici e
in particolar modo in riferimento ai modelli di bellezza propugnati dai
mass-media
In questa fase la difficile costruzione della propria identitagrave e della
propria autostima passa anche attraverso la ricerca di unrsquoimmagine di
seacute accettata a livello sociale le piccole variazioni di peso normali in
questa etagrave e legate ancora allo sviluppo psicofisiologico diventano
allora motivo di insoddisfazione e di isolamento
Non solo la ricerca di una propria individualitagrave aumenta il senso di
allontanamento e spaccatura nel rapporto con i propri genitori a causa
del sentimento predominante di indipendenza da queste figure che
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hanno dominato il mondo infantile di cui ci si sente non far piugrave parte
Una delle possibili risposte a questa perdita di controllo sul proprio
corpo e sulle proprie emozioni consiste nellrsquoadottare dei regimi
alimentari spesso restrittivi e inadeguati
La letteratura sullrsquoargomento dimostra infatti che qualsiasi forma di
limitazione alimentare praticata non solo attraverso la dieta ma
anche con comportamenti volti a controllare il proprio peso (vomito
uso di lassativi ecc) aumenta considerevolmente il rischio di
sviluppare un disturbo del comportamento alimentare
Quanto detto finora egrave ciograve che ci ha motivati ad intraprendere un
monitoraggio sul territorio della provincia di Bari e che ci porta ora a
divulgare i risultati in questa pubblicazione
La nostra speranza egrave che quanti la leggeranno (giovani genitori
insegnanti operatori sociali e sanitari amministratori locali educatori
ecc) possano trarne validi spunti di riflessione e informazioni per
confrontarsi sui temi del disagio adolescenziale e pianificare interventi
sempre piugrave mirati ad affrontare in modo efficace una problematica
cosigrave importante ed attuale come quella dei disturbi dellrsquoalimentazione
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INTRODUZIONE
LrsquoIMPORTANZA DELLrsquoALIMENTAZIONEDURANTE LrsquoINFANZIA E LrsquoADOLESCENZA
Ersquo esperienza comune che lrsquoinfanzia e lrsquoadolescenza siano periodi di
rapidi e sostanziali cambiamenti sia a livello corporeo che fisiologico
e psicologico
Lrsquoindividuo in continua trasformazione va alla ricerca di una propria
identitagrave psicologica e corporea e di un costante equilibrio tra questi
due mondi rimettendo in discussione la propria immagine di bambino
Le modificazioni nel ritmo di crescita e lrsquoampia variabilitagrave tra i singoli
individui e tra i due sessi sono naturalmente e strettamente collegate
con lrsquoaumento del fabbisogno alimentare
In particolare lrsquoimportanza dellrsquoalimentazione e del fabbisogno
complessivo di sostanze nutritive durante lrsquoadolescenza egrave giustificata
da
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bull lrsquoaumento rapido della velocitagrave di crescita (statura peso)
bull differenza tra i due sessi
bull sviluppo sessuale
bull variabilitagrave individuale
bull eventuale attivitagrave sportiva svolta
Durante lrsquoadolescenza lrsquoapporto calorico deve essere quindi
adattato al consumo di energia ad esempio lrsquoaumento di peso e lo
sviluppo muscolare e osseo piugrave rapido nei maschi rispetto alle
femmine giustifica un maggiore fabbisogno energetico e proteico
La dieta deve essere variata equilibrata e completa per assicurare un
ritmo di crescita regolare e tutelare la crescita dellrsquoorganismo Anche
se spesso le abitudini alimentari sono influenzate dalle attivitagrave
quotidiane dai modelli sociali e culturali di alimentazione
Alla base di una regolare alimentazione deve esserci il concetto di
equilibrio alimentare rappresentato dalla giusta utilizzazione dei
nutrienti in relazione ai fattori sopra considerati
Lrsquoalimentazione specialmente in questo periodo assume un ruolo
importante anche per la prevenzione di alcune malattie
(cardiovascolari tumori diabete) che comprendono tra i fattori di
rischio lrsquoobesitagrave lrsquoipertensione arteriosa e lrsquoarteriosclerosi Tali disturbi
possono iniziare a svilupparsi giagrave nei primi anni di vita e sono
profondamente influenzati dalle abitudini alimentari
I diversi alimenti contengono nellrsquoinsieme tutti i nutrienti necessari
alla crescita e alla sopravvivenza (proteine zuccheri grassi vitamine
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e sali minerali) ma nessuno egrave di per seacute completo ne deriva
lrsquoesigenza di compensare e integrare tali carenze attraverso
unrsquoalimentazione varia Un nutrimento ottimale cioegrave ben
proporzionato e bilanciato alle necessitagrave individuali deve contenere
tutti i principi nutritivi e comprendere una quantitagrave di calorie adeguata
Fondamentale inoltre egrave lrsquoapporto di acqua per assicurare lrsquoequilibrio
termico e quello idrosalino
Quando il fabbisogno energetico varia possono iniziare le prime
difficoltagrave ed instaurarsi dei dubbi su quali siano gli alimenti piugrave adatti in
rapporto allrsquoetagrave al sesso alle condizioni di salute ed allrsquoattivitagrave
sportiva Nelle donne i bisogni energetici e nutritivi raggiungono la
punta massima fra il 13deg ed il 15deg anno drsquoetagrave Negli uomini crescono
progressivamente raggiungendo il massimo tra il 17deg ed il 18deg anno
Occorre perciograve
bull saper scegliere gli alimenti di cui nutrirsi
bull saper valutare le quantitagrave di cibo necessarie per il proprio
mantenimento
bull saper distribuire correttamente il cibo nellrsquoarco della giornata
Non egrave quindi il caso affidarsi al senso comune nella valutazione del
proprio nutrimento ottimale Pertanto qualora le cattive abitudini
alimentari (come ad esempio una dieta povera o scorretta) influissero
in maniera negativa sulla propria salute o sulle attivitagrave quotidiane egrave
consigliabile rivolgersi al proprio medico di base o ad uno specialista
dellrsquoalimentazione
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IL CORPO COME ESPRESSIONE
DEL CAMBIAMENTO
Nella fase adolescenziale il corpo assume molta piugrave importanza
rispetto allrsquoinfanzia e viene ldquousatordquo come strumento di espressione
della propria affettivitagrave come mezzo per relazionarsi con gli altri
noncheacute per esprimere le proprie difficoltagrave
In questa etagrave di passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta i cambiamenti
corporei sono strettamente legati alla modificazione della percezione
di se stessi
Allrsquointerno di ciograve si inserisce il rapporto con i propri genitori in cui il
passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta comporta la riorganizzazione dei
rapporti e dei ruoli allrsquointerno della famiglia la quale deve essere
disposta ad accettare il cambiamento
Nel rapporto con i coetanei il corpo viene utilizzato in modo
ambivalente da un lato per differenziarsi ed accentuare la propria
individualitagrave dallrsquoaltro per cercare una rassicurante somiglianza con il
gruppo dei pari ad esempio seguendo le mode proposte dal gruppo o
dai mass media Ed egrave proprio dai mezzi di comunicazione di massa
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che si nota una particolare attenzione ed enfasi verso limmagine del
corpo alimentata in gran parte da forti interessi economici legati al
mondo della moda ed ai prodotti di bellezza In contemporanea a ciograve
lrsquoideale bellezza soprattutto femminile che viene divulgata si associa
sempre piugrave ad un corpo sottile e filiforme
La necessitagrave di costruire unrsquoimmagine di seacute induce molti adolescenti
ad identificarsi con i personaggi che rappresentano il successo e la
sicurezza di seacute e a conformarsi ai modelli ripetutamente proposti
Il desiderio di emulare la linea ldquoperfettardquo di personaggi famosi puograve
rappresentare una tra le piugrave significative ldquospinterdquo ad adottare
comportamenti di restrizione alimentare ed entrare cosigrave in conflitto
con le necessitagrave fisiologiche di nutrizione innescando un serie di
problematiche psicofisiche
Lrsquoespressione delle difficoltagrave si rispecchia attraverso lrsquoalterazione del
rapporto con il proprio corpo e la propria alimentazione e puograve portare
allrsquoinsorgere di disturbi del comportamento alimentare in particolare
lrsquoANORESSIA e la BULIMIA
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono tra le condotte
che negli ultimi anni hanno ricevuto una maggiore attenzione da
parte della ricerca scientifica poicheacute data lrsquoimportanza del rapporto
mentecorpo i DCA rappresentano un interessante modello di
interazione tra fattori genetici psicologici e socioculturali e poicheacute
non si possono ancora ritenere note le cause di sviluppo lo studio dei
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fattori di rischio ricopre una importanza fondamentale
I DCA sono disturbi di considerevole gravitagrave il cui trattamento egrave
spesso lungo e difficile complicato dalla scarsa consapevolezza
soprattutto nelle prime fasi di manifestazione del disagio
Pur essendo stato dimostrato che il ruolo rivestito dai fattori di tipo
genetico ha una certa importanza la ricerca attuale si focalizza
soprattutto sullo studio dellrsquoinfluenza dei fattori ambientali psicologici
familiari e sociali che determinano lrsquoinsorgenza del disturbo
Gli interventi intrapresi in questi ultimi anni si muovono proprio in
questo senso promuovere una migliore conoscenza del ruolo della
famiglia del contesto sociale (scuola amici attivitagrave del tempo libero
ecchellip) e delle caratteristiche individuali degli adolescenti
nellrsquointraprendere un comportamento di dieta considerato il primo
passo per lo sviluppo di comportamenti alimentari successivi errati
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LrsquoEMOTIVITArsquo
Accanto allo sviluppo del corpo durante lrsquoadolescenza si manifesta un
cambiamento fondamentale nello sviluppo psicologico ed emotivo
I vissuti dellrsquoadolescenza tendono ad amplificare la modalitagrave di
espressione delle proprie emozioni che risulta spesso estrema
Influenzata dal giudizio esterno familiare e sociale sui propri
comportamenti e dalle stesse valutazioni personali su questi con lrsquoetagrave
tende a stabilizzarsi ma durante questo periodo influenza
inevitabilmente la propria stima di seacute
Lrsquoautostima rappresenta la componente psicologica dipendente dal
giudizio che ogni individuo esprime su di seacute dal valore cioegrave che
attribuisce alle proprie caratteristiche e al modo in cui ha affrontato e
affronta le esperienze sia positive che negative
La rappresentazione di seacute egrave influenzata dalla propria percezione e dal
giudizio degli altri e determina lo stato emotivo generale in termini di
motivazione e interesse
Durante lrsquoadolescenza tutte le dimensioni relative allrsquoautostima
vengono rimesse in discussione in particolare per quanto riguarda
lrsquoaspetto corporeo lrsquoaspetto emotivo e la ricerca di equilibrio con se
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stessi e con il mondo circostante
Lrsquoautostima egrave composta da cinque dimensioni che rappresentano tutti
i contesti e le componenti dellrsquoindividuo
Le Relazioni Interpersonali riguardano le interazioni con ldquole altre
personerdquo significative ad esempio i familiari gli insegnanti i
compagni di classe e il gruppo di amici e tutti coloro con i quali si
interagisce piugrave spesso
A questo livello lrsquoautostima egrave influenzata dalle reazioni delle persone
alle nostre azioni dalla qualitagrave dei contatti e dalla capacitagrave di
raggiungere gli obiettivi prefissati grazie proprio alle interazioni sociali
Le relazioni che si instaurano durante lrsquoadolescenza sono alla base di
tutte le relazioni di amicizia e sentimentali della vita adulta
Il Controllo dellrsquoAmbiente definisce il modo in cui gli individui
influiscono sullrsquoambiente circostante agendo direttamente su di esso
modificandolo e subendo le sue modifiche
Molto spesso la stima di seacute puograve dipendere dai diversi ruoli che la
persona assume in un determinato contesto (scuola lavoro relazioni
in famiglia con i coetanei attivitagrave sportive ecc) e da cui egrave capace di
trarre delle soddisfazioni
Strettamente collegato allo sviluppo emotivo lo Sviluppo Cognitivo
offre allrsquoindividuo la possibilitagrave di ragionare in termini di astrazione
ideologica e filosofica e consente di ragionare sul proprio futuro
facilita lrsquointrospezione e la riflessione per la ricerca di una propria
identitagrave
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In questo periodo la scuola e lrsquoistruzione superiore permettono di
sviluppare le proprie capacitagrave critiche le proprie conoscenze e
competenze e orientarsi verso i propri interessi specifici
La costruzione della propria identitagrave egrave strettamente connessa allo
Sviluppo corporeo della propria sessualitagrave e delle prime relazioni
sentimentali
In questa fase lapprovazione dei coetanei e degli adulti risulta essere
un fattore determinante nella costruzione della stima di seacute per quanto
riguarda la definizione della propria immagine corporea e del proprio
ruolo sessuale
La stima che ognuno ha di se stesso dipende anche dalla
considerazione che i genitori hanno dei propri figli e dalle modalitagrave
con cui viene loro trasmessa sin dai primi anni di vita
Allrsquointerno della dimensione Vita Familiare il ruolo dei genitori egrave
quello di offrire un sostegno sicuro e le risorse necessarie alla
costituzione della propria identitagrave
Il bisogno di affermare la propria individualitagrave aspetto determinante
per una positiva crescita personale puograve determinare una spaccatura
nei rapporti con i genitori anche a causa dei sentimenti ambivalenti
verso queste figure che hanno dominato il vissuto infantile di cui ci si
sente non far piugrave parte
Oppure quando il clima familiare non egrave del tutto armonioso si puograve
venire coinvolti in dinamiche familiari pesanti da sostenere o
assumere un ruolo nellequilibrio familiare che limita la ricerca di
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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2
Si ringrazia
La Consulta degli Studenti della Provincia di BariIl Centro Servizi Amministrativi di BariLrsquoUfficio Scolastico Regionale per la Puglia - Direzione Generale
Hanno collaborato alla realizzazione del presente progetto
Damiano Bertolino Giuliana Biosa Lisa Buoso Raffaella Buzzi Tiziana DeRuggieri Marco Nicolussi Marco Ricciardi Marta Rocci Stefania VenturiniGiuseppe Vernigrave
I Dirigenti Scolastici i Docenti e gli Studenti delle Scuole Medie Superiori diBari
LICEO ARTISTICO ldquoG DE NITTISrdquoLICEO SCIENTIFICO ldquoE FERMIrdquoISTITUTO PROFESSIONALE PER I SERVIZI COMMERCIALI ldquoGORJUXrdquoISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE ldquoG MARCONIrdquoISTITUTO TECNICO COMMERCIALE ROMANAZZILICEO SCIENTIFICO ldquoG SALVEMINIrdquoISTITUTO PROFESSIONALE PER LrsquoINDUSTRIA E LrsquoARTIGIANATO ldquoLSANTARELLArdquo
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INDICE
PREMESSA 4
LrsquoIMPORTANZA DELLrsquoALIMENTAZIONEDURANTE LrsquoINFANZIA E LrsquoADOLESCENZA 8IL CORPO COME ESPRESSIONE DEL CAMBIAMENTO 11LrsquoEMOTIVITArsquo 14
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE 18ANORESSIA 21BULIMIA 23DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA 25COME SI EVOLVONO I DISTURBIDEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE 26LE TERAPIE 27LA PREVENZIONE 28
LA RICERCA 30OBIETTIVI DELLA RICERCA 30DESCRIZIONE DEL CAMPIONE 30METODOLOGIA DELLA RICERCA 33ANALISI STATISTICA 34
FAMIGLIA 37MAMMA E PAPAgrave 40
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED 45CONCLUSIONI 49GLOSSARIO 54BIBLIOGRAFIA 55
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PREMESSA
LrsquoAssociazione Solifer onlus nasce a Padova nel 2001 con la finalitagrave
di ricercare e studiare le cause che concorrono a determinare stati di
difficoltagrave di disagio psicofisico e relazionale di emarginazione
dellrsquoindividuo della famiglia e dei gruppi e di intervenire con azioni
informative e formative mirate alla trasformazione del concetto di
sanitagrave a quello di salute intesa come benessere psicofisico e come
capacitagrave di stare bene con se stessi e con gli altri
La presente pubblicazione nasce dalla volontagrave di trasferire le
conoscenze e competenze maturate dagli operatori dellrsquoAssociazione
Solifer onlus nellrsquoambito dei disturbi alimentari alle scuole medie
superiori del territorio della provincia di Bari
Il monitoraggio svolto i cui risultati sono il contenuto della presente
pubblicazione egrave stato possibile grazie alla preziosa sensibilitagrave alla
collaborazione e al contributo della Consulta degli studenti della
Provincia di Bari del Centro Servizi Amministrativi di Bari e di tutte le
scuole coinvolte
Lrsquoadolescenza rappresenta un momento di transizione di passaggio
allrsquoetagrave adulta Soprattutto in questa fase che si corrono i maggiori
rischi di sviluppare un disagio profondo ed egrave in questo senso che egrave
possibile individuare gli adolescenti come individui in un periodo di
temporaneo svantaggio
Con tali presupposti la progettazione e lrsquoattuazione di interventi
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finalizzati a prevenire il rischio di disagio (in questo caso il rischio di
sviluppo di un disturbo del comportamento alimentare) diminuisce
sensibilmente la probabilitagrave che lo svantaggio si strutturi e diventi
permanente
Tutte le ricerche condotte sul tema stabiliscono un aumento
dellrsquoincidenza dei disturbi del comportamento alimentare in
particolare nella fascia dellrsquoadolescenza e precisano anche la difficoltagrave
drsquointervento una volta che il disturbo si sia strutturato
Per questo motivo un intervento terapeutico egrave molto piugrave efficace se lo
si intraprende alle prime manifestazioni del problema cosigrave una volta
identificate le variabili che contribuiscono in varia misura allemergere
del disturbo egrave necessaria unrsquoazione rapida
Negli ultimi anni le ricerche condotte sulle problematiche relative ai
vissuti adolescenziali hanno posto in evidenza come le esperienze
emotive e la costruzione dellrsquoimmagine di seacute durante questo
significativo periodo sia fortemente influenzata dai mass-media e
come spesso i ragazzi siano falsamente o per nulla informati sulle
situazioni di disagio personale eo dei coetanei (Osservatorio
Regionale Permanente sulla Condizione Giovanile 2002)
Ersquo possibile inoltre affermare che le abitudini alimentari dei giovani
non sono corrette e ciograve egrave una diretta conseguenza di una cattiva
educazione alimentare che inizia sin dallrsquoinfanzia se egrave vero come
riporta lrsquoUNICEF che il 35 dei bambini italiani ha problemi di
sovrappeso
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Altri allarmanti risultati provengono dallrsquoIstituto per le ricerche sociali
economiche e ambientali che ha di recente pubblicato i risultati di
unrsquoindagine svolta con studenti delle scuole superiori dove si
evidenzia che i ragazzi hanno una dieta ipercalorica ed eccedono con
lrsquoalcool e le ragazze si sottopongono a diete rigide anche quando non
egrave assolutamente necessario
Lrsquoadolescenza anche per una serie di mutamenti ormonali e
fisiologici rappresenta uno dei periodi critici dello sviluppo individuale
e ancor piugrave oggi risente di un contesto culturale e sociale che spinge
oltre misura verso la competitivitagrave e la ricerca della perfezione
estetica
Gli importanti cambiamenti fisici e psicologici possono rendere le
persone sempre piugrave insicure e vulnerabili rispetto alle influenze
sociali ad esempio nel confronto con il gruppo dei coetanei e amici e
in particolar modo in riferimento ai modelli di bellezza propugnati dai
mass-media
In questa fase la difficile costruzione della propria identitagrave e della
propria autostima passa anche attraverso la ricerca di unrsquoimmagine di
seacute accettata a livello sociale le piccole variazioni di peso normali in
questa etagrave e legate ancora allo sviluppo psicofisiologico diventano
allora motivo di insoddisfazione e di isolamento
Non solo la ricerca di una propria individualitagrave aumenta il senso di
allontanamento e spaccatura nel rapporto con i propri genitori a causa
del sentimento predominante di indipendenza da queste figure che
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hanno dominato il mondo infantile di cui ci si sente non far piugrave parte
Una delle possibili risposte a questa perdita di controllo sul proprio
corpo e sulle proprie emozioni consiste nellrsquoadottare dei regimi
alimentari spesso restrittivi e inadeguati
La letteratura sullrsquoargomento dimostra infatti che qualsiasi forma di
limitazione alimentare praticata non solo attraverso la dieta ma
anche con comportamenti volti a controllare il proprio peso (vomito
uso di lassativi ecc) aumenta considerevolmente il rischio di
sviluppare un disturbo del comportamento alimentare
Quanto detto finora egrave ciograve che ci ha motivati ad intraprendere un
monitoraggio sul territorio della provincia di Bari e che ci porta ora a
divulgare i risultati in questa pubblicazione
La nostra speranza egrave che quanti la leggeranno (giovani genitori
insegnanti operatori sociali e sanitari amministratori locali educatori
ecc) possano trarne validi spunti di riflessione e informazioni per
confrontarsi sui temi del disagio adolescenziale e pianificare interventi
sempre piugrave mirati ad affrontare in modo efficace una problematica
cosigrave importante ed attuale come quella dei disturbi dellrsquoalimentazione
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INTRODUZIONE
LrsquoIMPORTANZA DELLrsquoALIMENTAZIONEDURANTE LrsquoINFANZIA E LrsquoADOLESCENZA
Ersquo esperienza comune che lrsquoinfanzia e lrsquoadolescenza siano periodi di
rapidi e sostanziali cambiamenti sia a livello corporeo che fisiologico
e psicologico
Lrsquoindividuo in continua trasformazione va alla ricerca di una propria
identitagrave psicologica e corporea e di un costante equilibrio tra questi
due mondi rimettendo in discussione la propria immagine di bambino
Le modificazioni nel ritmo di crescita e lrsquoampia variabilitagrave tra i singoli
individui e tra i due sessi sono naturalmente e strettamente collegate
con lrsquoaumento del fabbisogno alimentare
In particolare lrsquoimportanza dellrsquoalimentazione e del fabbisogno
complessivo di sostanze nutritive durante lrsquoadolescenza egrave giustificata
da
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bull lrsquoaumento rapido della velocitagrave di crescita (statura peso)
bull differenza tra i due sessi
bull sviluppo sessuale
bull variabilitagrave individuale
bull eventuale attivitagrave sportiva svolta
Durante lrsquoadolescenza lrsquoapporto calorico deve essere quindi
adattato al consumo di energia ad esempio lrsquoaumento di peso e lo
sviluppo muscolare e osseo piugrave rapido nei maschi rispetto alle
femmine giustifica un maggiore fabbisogno energetico e proteico
La dieta deve essere variata equilibrata e completa per assicurare un
ritmo di crescita regolare e tutelare la crescita dellrsquoorganismo Anche
se spesso le abitudini alimentari sono influenzate dalle attivitagrave
quotidiane dai modelli sociali e culturali di alimentazione
Alla base di una regolare alimentazione deve esserci il concetto di
equilibrio alimentare rappresentato dalla giusta utilizzazione dei
nutrienti in relazione ai fattori sopra considerati
Lrsquoalimentazione specialmente in questo periodo assume un ruolo
importante anche per la prevenzione di alcune malattie
(cardiovascolari tumori diabete) che comprendono tra i fattori di
rischio lrsquoobesitagrave lrsquoipertensione arteriosa e lrsquoarteriosclerosi Tali disturbi
possono iniziare a svilupparsi giagrave nei primi anni di vita e sono
profondamente influenzati dalle abitudini alimentari
I diversi alimenti contengono nellrsquoinsieme tutti i nutrienti necessari
alla crescita e alla sopravvivenza (proteine zuccheri grassi vitamine
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e sali minerali) ma nessuno egrave di per seacute completo ne deriva
lrsquoesigenza di compensare e integrare tali carenze attraverso
unrsquoalimentazione varia Un nutrimento ottimale cioegrave ben
proporzionato e bilanciato alle necessitagrave individuali deve contenere
tutti i principi nutritivi e comprendere una quantitagrave di calorie adeguata
Fondamentale inoltre egrave lrsquoapporto di acqua per assicurare lrsquoequilibrio
termico e quello idrosalino
Quando il fabbisogno energetico varia possono iniziare le prime
difficoltagrave ed instaurarsi dei dubbi su quali siano gli alimenti piugrave adatti in
rapporto allrsquoetagrave al sesso alle condizioni di salute ed allrsquoattivitagrave
sportiva Nelle donne i bisogni energetici e nutritivi raggiungono la
punta massima fra il 13deg ed il 15deg anno drsquoetagrave Negli uomini crescono
progressivamente raggiungendo il massimo tra il 17deg ed il 18deg anno
Occorre perciograve
bull saper scegliere gli alimenti di cui nutrirsi
bull saper valutare le quantitagrave di cibo necessarie per il proprio
mantenimento
bull saper distribuire correttamente il cibo nellrsquoarco della giornata
Non egrave quindi il caso affidarsi al senso comune nella valutazione del
proprio nutrimento ottimale Pertanto qualora le cattive abitudini
alimentari (come ad esempio una dieta povera o scorretta) influissero
in maniera negativa sulla propria salute o sulle attivitagrave quotidiane egrave
consigliabile rivolgersi al proprio medico di base o ad uno specialista
dellrsquoalimentazione
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IL CORPO COME ESPRESSIONE
DEL CAMBIAMENTO
Nella fase adolescenziale il corpo assume molta piugrave importanza
rispetto allrsquoinfanzia e viene ldquousatordquo come strumento di espressione
della propria affettivitagrave come mezzo per relazionarsi con gli altri
noncheacute per esprimere le proprie difficoltagrave
In questa etagrave di passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta i cambiamenti
corporei sono strettamente legati alla modificazione della percezione
di se stessi
Allrsquointerno di ciograve si inserisce il rapporto con i propri genitori in cui il
passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta comporta la riorganizzazione dei
rapporti e dei ruoli allrsquointerno della famiglia la quale deve essere
disposta ad accettare il cambiamento
Nel rapporto con i coetanei il corpo viene utilizzato in modo
ambivalente da un lato per differenziarsi ed accentuare la propria
individualitagrave dallrsquoaltro per cercare una rassicurante somiglianza con il
gruppo dei pari ad esempio seguendo le mode proposte dal gruppo o
dai mass media Ed egrave proprio dai mezzi di comunicazione di massa
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che si nota una particolare attenzione ed enfasi verso limmagine del
corpo alimentata in gran parte da forti interessi economici legati al
mondo della moda ed ai prodotti di bellezza In contemporanea a ciograve
lrsquoideale bellezza soprattutto femminile che viene divulgata si associa
sempre piugrave ad un corpo sottile e filiforme
La necessitagrave di costruire unrsquoimmagine di seacute induce molti adolescenti
ad identificarsi con i personaggi che rappresentano il successo e la
sicurezza di seacute e a conformarsi ai modelli ripetutamente proposti
Il desiderio di emulare la linea ldquoperfettardquo di personaggi famosi puograve
rappresentare una tra le piugrave significative ldquospinterdquo ad adottare
comportamenti di restrizione alimentare ed entrare cosigrave in conflitto
con le necessitagrave fisiologiche di nutrizione innescando un serie di
problematiche psicofisiche
Lrsquoespressione delle difficoltagrave si rispecchia attraverso lrsquoalterazione del
rapporto con il proprio corpo e la propria alimentazione e puograve portare
allrsquoinsorgere di disturbi del comportamento alimentare in particolare
lrsquoANORESSIA e la BULIMIA
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono tra le condotte
che negli ultimi anni hanno ricevuto una maggiore attenzione da
parte della ricerca scientifica poicheacute data lrsquoimportanza del rapporto
mentecorpo i DCA rappresentano un interessante modello di
interazione tra fattori genetici psicologici e socioculturali e poicheacute
non si possono ancora ritenere note le cause di sviluppo lo studio dei
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fattori di rischio ricopre una importanza fondamentale
I DCA sono disturbi di considerevole gravitagrave il cui trattamento egrave
spesso lungo e difficile complicato dalla scarsa consapevolezza
soprattutto nelle prime fasi di manifestazione del disagio
Pur essendo stato dimostrato che il ruolo rivestito dai fattori di tipo
genetico ha una certa importanza la ricerca attuale si focalizza
soprattutto sullo studio dellrsquoinfluenza dei fattori ambientali psicologici
familiari e sociali che determinano lrsquoinsorgenza del disturbo
Gli interventi intrapresi in questi ultimi anni si muovono proprio in
questo senso promuovere una migliore conoscenza del ruolo della
famiglia del contesto sociale (scuola amici attivitagrave del tempo libero
ecchellip) e delle caratteristiche individuali degli adolescenti
nellrsquointraprendere un comportamento di dieta considerato il primo
passo per lo sviluppo di comportamenti alimentari successivi errati
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LrsquoEMOTIVITArsquo
Accanto allo sviluppo del corpo durante lrsquoadolescenza si manifesta un
cambiamento fondamentale nello sviluppo psicologico ed emotivo
I vissuti dellrsquoadolescenza tendono ad amplificare la modalitagrave di
espressione delle proprie emozioni che risulta spesso estrema
Influenzata dal giudizio esterno familiare e sociale sui propri
comportamenti e dalle stesse valutazioni personali su questi con lrsquoetagrave
tende a stabilizzarsi ma durante questo periodo influenza
inevitabilmente la propria stima di seacute
Lrsquoautostima rappresenta la componente psicologica dipendente dal
giudizio che ogni individuo esprime su di seacute dal valore cioegrave che
attribuisce alle proprie caratteristiche e al modo in cui ha affrontato e
affronta le esperienze sia positive che negative
La rappresentazione di seacute egrave influenzata dalla propria percezione e dal
giudizio degli altri e determina lo stato emotivo generale in termini di
motivazione e interesse
Durante lrsquoadolescenza tutte le dimensioni relative allrsquoautostima
vengono rimesse in discussione in particolare per quanto riguarda
lrsquoaspetto corporeo lrsquoaspetto emotivo e la ricerca di equilibrio con se
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stessi e con il mondo circostante
Lrsquoautostima egrave composta da cinque dimensioni che rappresentano tutti
i contesti e le componenti dellrsquoindividuo
Le Relazioni Interpersonali riguardano le interazioni con ldquole altre
personerdquo significative ad esempio i familiari gli insegnanti i
compagni di classe e il gruppo di amici e tutti coloro con i quali si
interagisce piugrave spesso
A questo livello lrsquoautostima egrave influenzata dalle reazioni delle persone
alle nostre azioni dalla qualitagrave dei contatti e dalla capacitagrave di
raggiungere gli obiettivi prefissati grazie proprio alle interazioni sociali
Le relazioni che si instaurano durante lrsquoadolescenza sono alla base di
tutte le relazioni di amicizia e sentimentali della vita adulta
Il Controllo dellrsquoAmbiente definisce il modo in cui gli individui
influiscono sullrsquoambiente circostante agendo direttamente su di esso
modificandolo e subendo le sue modifiche
Molto spesso la stima di seacute puograve dipendere dai diversi ruoli che la
persona assume in un determinato contesto (scuola lavoro relazioni
in famiglia con i coetanei attivitagrave sportive ecc) e da cui egrave capace di
trarre delle soddisfazioni
Strettamente collegato allo sviluppo emotivo lo Sviluppo Cognitivo
offre allrsquoindividuo la possibilitagrave di ragionare in termini di astrazione
ideologica e filosofica e consente di ragionare sul proprio futuro
facilita lrsquointrospezione e la riflessione per la ricerca di una propria
identitagrave
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In questo periodo la scuola e lrsquoistruzione superiore permettono di
sviluppare le proprie capacitagrave critiche le proprie conoscenze e
competenze e orientarsi verso i propri interessi specifici
La costruzione della propria identitagrave egrave strettamente connessa allo
Sviluppo corporeo della propria sessualitagrave e delle prime relazioni
sentimentali
In questa fase lapprovazione dei coetanei e degli adulti risulta essere
un fattore determinante nella costruzione della stima di seacute per quanto
riguarda la definizione della propria immagine corporea e del proprio
ruolo sessuale
La stima che ognuno ha di se stesso dipende anche dalla
considerazione che i genitori hanno dei propri figli e dalle modalitagrave
con cui viene loro trasmessa sin dai primi anni di vita
Allrsquointerno della dimensione Vita Familiare il ruolo dei genitori egrave
quello di offrire un sostegno sicuro e le risorse necessarie alla
costituzione della propria identitagrave
Il bisogno di affermare la propria individualitagrave aspetto determinante
per una positiva crescita personale puograve determinare una spaccatura
nei rapporti con i genitori anche a causa dei sentimenti ambivalenti
verso queste figure che hanno dominato il vissuto infantile di cui ci si
sente non far piugrave parte
Oppure quando il clima familiare non egrave del tutto armonioso si puograve
venire coinvolti in dinamiche familiari pesanti da sostenere o
assumere un ruolo nellequilibrio familiare che limita la ricerca di
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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55
BIBLIOGRAFIA
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Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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56
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3
INDICE
PREMESSA 4
LrsquoIMPORTANZA DELLrsquoALIMENTAZIONEDURANTE LrsquoINFANZIA E LrsquoADOLESCENZA 8IL CORPO COME ESPRESSIONE DEL CAMBIAMENTO 11LrsquoEMOTIVITArsquo 14
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE 18ANORESSIA 21BULIMIA 23DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA 25COME SI EVOLVONO I DISTURBIDEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE 26LE TERAPIE 27LA PREVENZIONE 28
LA RICERCA 30OBIETTIVI DELLA RICERCA 30DESCRIZIONE DEL CAMPIONE 30METODOLOGIA DELLA RICERCA 33ANALISI STATISTICA 34
FAMIGLIA 37MAMMA E PAPAgrave 40
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED 45CONCLUSIONI 49GLOSSARIO 54BIBLIOGRAFIA 55
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PREMESSA
LrsquoAssociazione Solifer onlus nasce a Padova nel 2001 con la finalitagrave
di ricercare e studiare le cause che concorrono a determinare stati di
difficoltagrave di disagio psicofisico e relazionale di emarginazione
dellrsquoindividuo della famiglia e dei gruppi e di intervenire con azioni
informative e formative mirate alla trasformazione del concetto di
sanitagrave a quello di salute intesa come benessere psicofisico e come
capacitagrave di stare bene con se stessi e con gli altri
La presente pubblicazione nasce dalla volontagrave di trasferire le
conoscenze e competenze maturate dagli operatori dellrsquoAssociazione
Solifer onlus nellrsquoambito dei disturbi alimentari alle scuole medie
superiori del territorio della provincia di Bari
Il monitoraggio svolto i cui risultati sono il contenuto della presente
pubblicazione egrave stato possibile grazie alla preziosa sensibilitagrave alla
collaborazione e al contributo della Consulta degli studenti della
Provincia di Bari del Centro Servizi Amministrativi di Bari e di tutte le
scuole coinvolte
Lrsquoadolescenza rappresenta un momento di transizione di passaggio
allrsquoetagrave adulta Soprattutto in questa fase che si corrono i maggiori
rischi di sviluppare un disagio profondo ed egrave in questo senso che egrave
possibile individuare gli adolescenti come individui in un periodo di
temporaneo svantaggio
Con tali presupposti la progettazione e lrsquoattuazione di interventi
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finalizzati a prevenire il rischio di disagio (in questo caso il rischio di
sviluppo di un disturbo del comportamento alimentare) diminuisce
sensibilmente la probabilitagrave che lo svantaggio si strutturi e diventi
permanente
Tutte le ricerche condotte sul tema stabiliscono un aumento
dellrsquoincidenza dei disturbi del comportamento alimentare in
particolare nella fascia dellrsquoadolescenza e precisano anche la difficoltagrave
drsquointervento una volta che il disturbo si sia strutturato
Per questo motivo un intervento terapeutico egrave molto piugrave efficace se lo
si intraprende alle prime manifestazioni del problema cosigrave una volta
identificate le variabili che contribuiscono in varia misura allemergere
del disturbo egrave necessaria unrsquoazione rapida
Negli ultimi anni le ricerche condotte sulle problematiche relative ai
vissuti adolescenziali hanno posto in evidenza come le esperienze
emotive e la costruzione dellrsquoimmagine di seacute durante questo
significativo periodo sia fortemente influenzata dai mass-media e
come spesso i ragazzi siano falsamente o per nulla informati sulle
situazioni di disagio personale eo dei coetanei (Osservatorio
Regionale Permanente sulla Condizione Giovanile 2002)
Ersquo possibile inoltre affermare che le abitudini alimentari dei giovani
non sono corrette e ciograve egrave una diretta conseguenza di una cattiva
educazione alimentare che inizia sin dallrsquoinfanzia se egrave vero come
riporta lrsquoUNICEF che il 35 dei bambini italiani ha problemi di
sovrappeso
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Altri allarmanti risultati provengono dallrsquoIstituto per le ricerche sociali
economiche e ambientali che ha di recente pubblicato i risultati di
unrsquoindagine svolta con studenti delle scuole superiori dove si
evidenzia che i ragazzi hanno una dieta ipercalorica ed eccedono con
lrsquoalcool e le ragazze si sottopongono a diete rigide anche quando non
egrave assolutamente necessario
Lrsquoadolescenza anche per una serie di mutamenti ormonali e
fisiologici rappresenta uno dei periodi critici dello sviluppo individuale
e ancor piugrave oggi risente di un contesto culturale e sociale che spinge
oltre misura verso la competitivitagrave e la ricerca della perfezione
estetica
Gli importanti cambiamenti fisici e psicologici possono rendere le
persone sempre piugrave insicure e vulnerabili rispetto alle influenze
sociali ad esempio nel confronto con il gruppo dei coetanei e amici e
in particolar modo in riferimento ai modelli di bellezza propugnati dai
mass-media
In questa fase la difficile costruzione della propria identitagrave e della
propria autostima passa anche attraverso la ricerca di unrsquoimmagine di
seacute accettata a livello sociale le piccole variazioni di peso normali in
questa etagrave e legate ancora allo sviluppo psicofisiologico diventano
allora motivo di insoddisfazione e di isolamento
Non solo la ricerca di una propria individualitagrave aumenta il senso di
allontanamento e spaccatura nel rapporto con i propri genitori a causa
del sentimento predominante di indipendenza da queste figure che
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hanno dominato il mondo infantile di cui ci si sente non far piugrave parte
Una delle possibili risposte a questa perdita di controllo sul proprio
corpo e sulle proprie emozioni consiste nellrsquoadottare dei regimi
alimentari spesso restrittivi e inadeguati
La letteratura sullrsquoargomento dimostra infatti che qualsiasi forma di
limitazione alimentare praticata non solo attraverso la dieta ma
anche con comportamenti volti a controllare il proprio peso (vomito
uso di lassativi ecc) aumenta considerevolmente il rischio di
sviluppare un disturbo del comportamento alimentare
Quanto detto finora egrave ciograve che ci ha motivati ad intraprendere un
monitoraggio sul territorio della provincia di Bari e che ci porta ora a
divulgare i risultati in questa pubblicazione
La nostra speranza egrave che quanti la leggeranno (giovani genitori
insegnanti operatori sociali e sanitari amministratori locali educatori
ecc) possano trarne validi spunti di riflessione e informazioni per
confrontarsi sui temi del disagio adolescenziale e pianificare interventi
sempre piugrave mirati ad affrontare in modo efficace una problematica
cosigrave importante ed attuale come quella dei disturbi dellrsquoalimentazione
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INTRODUZIONE
LrsquoIMPORTANZA DELLrsquoALIMENTAZIONEDURANTE LrsquoINFANZIA E LrsquoADOLESCENZA
Ersquo esperienza comune che lrsquoinfanzia e lrsquoadolescenza siano periodi di
rapidi e sostanziali cambiamenti sia a livello corporeo che fisiologico
e psicologico
Lrsquoindividuo in continua trasformazione va alla ricerca di una propria
identitagrave psicologica e corporea e di un costante equilibrio tra questi
due mondi rimettendo in discussione la propria immagine di bambino
Le modificazioni nel ritmo di crescita e lrsquoampia variabilitagrave tra i singoli
individui e tra i due sessi sono naturalmente e strettamente collegate
con lrsquoaumento del fabbisogno alimentare
In particolare lrsquoimportanza dellrsquoalimentazione e del fabbisogno
complessivo di sostanze nutritive durante lrsquoadolescenza egrave giustificata
da
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bull lrsquoaumento rapido della velocitagrave di crescita (statura peso)
bull differenza tra i due sessi
bull sviluppo sessuale
bull variabilitagrave individuale
bull eventuale attivitagrave sportiva svolta
Durante lrsquoadolescenza lrsquoapporto calorico deve essere quindi
adattato al consumo di energia ad esempio lrsquoaumento di peso e lo
sviluppo muscolare e osseo piugrave rapido nei maschi rispetto alle
femmine giustifica un maggiore fabbisogno energetico e proteico
La dieta deve essere variata equilibrata e completa per assicurare un
ritmo di crescita regolare e tutelare la crescita dellrsquoorganismo Anche
se spesso le abitudini alimentari sono influenzate dalle attivitagrave
quotidiane dai modelli sociali e culturali di alimentazione
Alla base di una regolare alimentazione deve esserci il concetto di
equilibrio alimentare rappresentato dalla giusta utilizzazione dei
nutrienti in relazione ai fattori sopra considerati
Lrsquoalimentazione specialmente in questo periodo assume un ruolo
importante anche per la prevenzione di alcune malattie
(cardiovascolari tumori diabete) che comprendono tra i fattori di
rischio lrsquoobesitagrave lrsquoipertensione arteriosa e lrsquoarteriosclerosi Tali disturbi
possono iniziare a svilupparsi giagrave nei primi anni di vita e sono
profondamente influenzati dalle abitudini alimentari
I diversi alimenti contengono nellrsquoinsieme tutti i nutrienti necessari
alla crescita e alla sopravvivenza (proteine zuccheri grassi vitamine
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e sali minerali) ma nessuno egrave di per seacute completo ne deriva
lrsquoesigenza di compensare e integrare tali carenze attraverso
unrsquoalimentazione varia Un nutrimento ottimale cioegrave ben
proporzionato e bilanciato alle necessitagrave individuali deve contenere
tutti i principi nutritivi e comprendere una quantitagrave di calorie adeguata
Fondamentale inoltre egrave lrsquoapporto di acqua per assicurare lrsquoequilibrio
termico e quello idrosalino
Quando il fabbisogno energetico varia possono iniziare le prime
difficoltagrave ed instaurarsi dei dubbi su quali siano gli alimenti piugrave adatti in
rapporto allrsquoetagrave al sesso alle condizioni di salute ed allrsquoattivitagrave
sportiva Nelle donne i bisogni energetici e nutritivi raggiungono la
punta massima fra il 13deg ed il 15deg anno drsquoetagrave Negli uomini crescono
progressivamente raggiungendo il massimo tra il 17deg ed il 18deg anno
Occorre perciograve
bull saper scegliere gli alimenti di cui nutrirsi
bull saper valutare le quantitagrave di cibo necessarie per il proprio
mantenimento
bull saper distribuire correttamente il cibo nellrsquoarco della giornata
Non egrave quindi il caso affidarsi al senso comune nella valutazione del
proprio nutrimento ottimale Pertanto qualora le cattive abitudini
alimentari (come ad esempio una dieta povera o scorretta) influissero
in maniera negativa sulla propria salute o sulle attivitagrave quotidiane egrave
consigliabile rivolgersi al proprio medico di base o ad uno specialista
dellrsquoalimentazione
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IL CORPO COME ESPRESSIONE
DEL CAMBIAMENTO
Nella fase adolescenziale il corpo assume molta piugrave importanza
rispetto allrsquoinfanzia e viene ldquousatordquo come strumento di espressione
della propria affettivitagrave come mezzo per relazionarsi con gli altri
noncheacute per esprimere le proprie difficoltagrave
In questa etagrave di passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta i cambiamenti
corporei sono strettamente legati alla modificazione della percezione
di se stessi
Allrsquointerno di ciograve si inserisce il rapporto con i propri genitori in cui il
passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta comporta la riorganizzazione dei
rapporti e dei ruoli allrsquointerno della famiglia la quale deve essere
disposta ad accettare il cambiamento
Nel rapporto con i coetanei il corpo viene utilizzato in modo
ambivalente da un lato per differenziarsi ed accentuare la propria
individualitagrave dallrsquoaltro per cercare una rassicurante somiglianza con il
gruppo dei pari ad esempio seguendo le mode proposte dal gruppo o
dai mass media Ed egrave proprio dai mezzi di comunicazione di massa
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che si nota una particolare attenzione ed enfasi verso limmagine del
corpo alimentata in gran parte da forti interessi economici legati al
mondo della moda ed ai prodotti di bellezza In contemporanea a ciograve
lrsquoideale bellezza soprattutto femminile che viene divulgata si associa
sempre piugrave ad un corpo sottile e filiforme
La necessitagrave di costruire unrsquoimmagine di seacute induce molti adolescenti
ad identificarsi con i personaggi che rappresentano il successo e la
sicurezza di seacute e a conformarsi ai modelli ripetutamente proposti
Il desiderio di emulare la linea ldquoperfettardquo di personaggi famosi puograve
rappresentare una tra le piugrave significative ldquospinterdquo ad adottare
comportamenti di restrizione alimentare ed entrare cosigrave in conflitto
con le necessitagrave fisiologiche di nutrizione innescando un serie di
problematiche psicofisiche
Lrsquoespressione delle difficoltagrave si rispecchia attraverso lrsquoalterazione del
rapporto con il proprio corpo e la propria alimentazione e puograve portare
allrsquoinsorgere di disturbi del comportamento alimentare in particolare
lrsquoANORESSIA e la BULIMIA
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono tra le condotte
che negli ultimi anni hanno ricevuto una maggiore attenzione da
parte della ricerca scientifica poicheacute data lrsquoimportanza del rapporto
mentecorpo i DCA rappresentano un interessante modello di
interazione tra fattori genetici psicologici e socioculturali e poicheacute
non si possono ancora ritenere note le cause di sviluppo lo studio dei
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fattori di rischio ricopre una importanza fondamentale
I DCA sono disturbi di considerevole gravitagrave il cui trattamento egrave
spesso lungo e difficile complicato dalla scarsa consapevolezza
soprattutto nelle prime fasi di manifestazione del disagio
Pur essendo stato dimostrato che il ruolo rivestito dai fattori di tipo
genetico ha una certa importanza la ricerca attuale si focalizza
soprattutto sullo studio dellrsquoinfluenza dei fattori ambientali psicologici
familiari e sociali che determinano lrsquoinsorgenza del disturbo
Gli interventi intrapresi in questi ultimi anni si muovono proprio in
questo senso promuovere una migliore conoscenza del ruolo della
famiglia del contesto sociale (scuola amici attivitagrave del tempo libero
ecchellip) e delle caratteristiche individuali degli adolescenti
nellrsquointraprendere un comportamento di dieta considerato il primo
passo per lo sviluppo di comportamenti alimentari successivi errati
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LrsquoEMOTIVITArsquo
Accanto allo sviluppo del corpo durante lrsquoadolescenza si manifesta un
cambiamento fondamentale nello sviluppo psicologico ed emotivo
I vissuti dellrsquoadolescenza tendono ad amplificare la modalitagrave di
espressione delle proprie emozioni che risulta spesso estrema
Influenzata dal giudizio esterno familiare e sociale sui propri
comportamenti e dalle stesse valutazioni personali su questi con lrsquoetagrave
tende a stabilizzarsi ma durante questo periodo influenza
inevitabilmente la propria stima di seacute
Lrsquoautostima rappresenta la componente psicologica dipendente dal
giudizio che ogni individuo esprime su di seacute dal valore cioegrave che
attribuisce alle proprie caratteristiche e al modo in cui ha affrontato e
affronta le esperienze sia positive che negative
La rappresentazione di seacute egrave influenzata dalla propria percezione e dal
giudizio degli altri e determina lo stato emotivo generale in termini di
motivazione e interesse
Durante lrsquoadolescenza tutte le dimensioni relative allrsquoautostima
vengono rimesse in discussione in particolare per quanto riguarda
lrsquoaspetto corporeo lrsquoaspetto emotivo e la ricerca di equilibrio con se
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stessi e con il mondo circostante
Lrsquoautostima egrave composta da cinque dimensioni che rappresentano tutti
i contesti e le componenti dellrsquoindividuo
Le Relazioni Interpersonali riguardano le interazioni con ldquole altre
personerdquo significative ad esempio i familiari gli insegnanti i
compagni di classe e il gruppo di amici e tutti coloro con i quali si
interagisce piugrave spesso
A questo livello lrsquoautostima egrave influenzata dalle reazioni delle persone
alle nostre azioni dalla qualitagrave dei contatti e dalla capacitagrave di
raggiungere gli obiettivi prefissati grazie proprio alle interazioni sociali
Le relazioni che si instaurano durante lrsquoadolescenza sono alla base di
tutte le relazioni di amicizia e sentimentali della vita adulta
Il Controllo dellrsquoAmbiente definisce il modo in cui gli individui
influiscono sullrsquoambiente circostante agendo direttamente su di esso
modificandolo e subendo le sue modifiche
Molto spesso la stima di seacute puograve dipendere dai diversi ruoli che la
persona assume in un determinato contesto (scuola lavoro relazioni
in famiglia con i coetanei attivitagrave sportive ecc) e da cui egrave capace di
trarre delle soddisfazioni
Strettamente collegato allo sviluppo emotivo lo Sviluppo Cognitivo
offre allrsquoindividuo la possibilitagrave di ragionare in termini di astrazione
ideologica e filosofica e consente di ragionare sul proprio futuro
facilita lrsquointrospezione e la riflessione per la ricerca di una propria
identitagrave
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In questo periodo la scuola e lrsquoistruzione superiore permettono di
sviluppare le proprie capacitagrave critiche le proprie conoscenze e
competenze e orientarsi verso i propri interessi specifici
La costruzione della propria identitagrave egrave strettamente connessa allo
Sviluppo corporeo della propria sessualitagrave e delle prime relazioni
sentimentali
In questa fase lapprovazione dei coetanei e degli adulti risulta essere
un fattore determinante nella costruzione della stima di seacute per quanto
riguarda la definizione della propria immagine corporea e del proprio
ruolo sessuale
La stima che ognuno ha di se stesso dipende anche dalla
considerazione che i genitori hanno dei propri figli e dalle modalitagrave
con cui viene loro trasmessa sin dai primi anni di vita
Allrsquointerno della dimensione Vita Familiare il ruolo dei genitori egrave
quello di offrire un sostegno sicuro e le risorse necessarie alla
costituzione della propria identitagrave
Il bisogno di affermare la propria individualitagrave aspetto determinante
per una positiva crescita personale puograve determinare una spaccatura
nei rapporti con i genitori anche a causa dei sentimenti ambivalenti
verso queste figure che hanno dominato il vissuto infantile di cui ci si
sente non far piugrave parte
Oppure quando il clima familiare non egrave del tutto armonioso si puograve
venire coinvolti in dinamiche familiari pesanti da sostenere o
assumere un ruolo nellequilibrio familiare che limita la ricerca di
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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56
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4
PREMESSA
LrsquoAssociazione Solifer onlus nasce a Padova nel 2001 con la finalitagrave
di ricercare e studiare le cause che concorrono a determinare stati di
difficoltagrave di disagio psicofisico e relazionale di emarginazione
dellrsquoindividuo della famiglia e dei gruppi e di intervenire con azioni
informative e formative mirate alla trasformazione del concetto di
sanitagrave a quello di salute intesa come benessere psicofisico e come
capacitagrave di stare bene con se stessi e con gli altri
La presente pubblicazione nasce dalla volontagrave di trasferire le
conoscenze e competenze maturate dagli operatori dellrsquoAssociazione
Solifer onlus nellrsquoambito dei disturbi alimentari alle scuole medie
superiori del territorio della provincia di Bari
Il monitoraggio svolto i cui risultati sono il contenuto della presente
pubblicazione egrave stato possibile grazie alla preziosa sensibilitagrave alla
collaborazione e al contributo della Consulta degli studenti della
Provincia di Bari del Centro Servizi Amministrativi di Bari e di tutte le
scuole coinvolte
Lrsquoadolescenza rappresenta un momento di transizione di passaggio
allrsquoetagrave adulta Soprattutto in questa fase che si corrono i maggiori
rischi di sviluppare un disagio profondo ed egrave in questo senso che egrave
possibile individuare gli adolescenti come individui in un periodo di
temporaneo svantaggio
Con tali presupposti la progettazione e lrsquoattuazione di interventi
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finalizzati a prevenire il rischio di disagio (in questo caso il rischio di
sviluppo di un disturbo del comportamento alimentare) diminuisce
sensibilmente la probabilitagrave che lo svantaggio si strutturi e diventi
permanente
Tutte le ricerche condotte sul tema stabiliscono un aumento
dellrsquoincidenza dei disturbi del comportamento alimentare in
particolare nella fascia dellrsquoadolescenza e precisano anche la difficoltagrave
drsquointervento una volta che il disturbo si sia strutturato
Per questo motivo un intervento terapeutico egrave molto piugrave efficace se lo
si intraprende alle prime manifestazioni del problema cosigrave una volta
identificate le variabili che contribuiscono in varia misura allemergere
del disturbo egrave necessaria unrsquoazione rapida
Negli ultimi anni le ricerche condotte sulle problematiche relative ai
vissuti adolescenziali hanno posto in evidenza come le esperienze
emotive e la costruzione dellrsquoimmagine di seacute durante questo
significativo periodo sia fortemente influenzata dai mass-media e
come spesso i ragazzi siano falsamente o per nulla informati sulle
situazioni di disagio personale eo dei coetanei (Osservatorio
Regionale Permanente sulla Condizione Giovanile 2002)
Ersquo possibile inoltre affermare che le abitudini alimentari dei giovani
non sono corrette e ciograve egrave una diretta conseguenza di una cattiva
educazione alimentare che inizia sin dallrsquoinfanzia se egrave vero come
riporta lrsquoUNICEF che il 35 dei bambini italiani ha problemi di
sovrappeso
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Altri allarmanti risultati provengono dallrsquoIstituto per le ricerche sociali
economiche e ambientali che ha di recente pubblicato i risultati di
unrsquoindagine svolta con studenti delle scuole superiori dove si
evidenzia che i ragazzi hanno una dieta ipercalorica ed eccedono con
lrsquoalcool e le ragazze si sottopongono a diete rigide anche quando non
egrave assolutamente necessario
Lrsquoadolescenza anche per una serie di mutamenti ormonali e
fisiologici rappresenta uno dei periodi critici dello sviluppo individuale
e ancor piugrave oggi risente di un contesto culturale e sociale che spinge
oltre misura verso la competitivitagrave e la ricerca della perfezione
estetica
Gli importanti cambiamenti fisici e psicologici possono rendere le
persone sempre piugrave insicure e vulnerabili rispetto alle influenze
sociali ad esempio nel confronto con il gruppo dei coetanei e amici e
in particolar modo in riferimento ai modelli di bellezza propugnati dai
mass-media
In questa fase la difficile costruzione della propria identitagrave e della
propria autostima passa anche attraverso la ricerca di unrsquoimmagine di
seacute accettata a livello sociale le piccole variazioni di peso normali in
questa etagrave e legate ancora allo sviluppo psicofisiologico diventano
allora motivo di insoddisfazione e di isolamento
Non solo la ricerca di una propria individualitagrave aumenta il senso di
allontanamento e spaccatura nel rapporto con i propri genitori a causa
del sentimento predominante di indipendenza da queste figure che
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hanno dominato il mondo infantile di cui ci si sente non far piugrave parte
Una delle possibili risposte a questa perdita di controllo sul proprio
corpo e sulle proprie emozioni consiste nellrsquoadottare dei regimi
alimentari spesso restrittivi e inadeguati
La letteratura sullrsquoargomento dimostra infatti che qualsiasi forma di
limitazione alimentare praticata non solo attraverso la dieta ma
anche con comportamenti volti a controllare il proprio peso (vomito
uso di lassativi ecc) aumenta considerevolmente il rischio di
sviluppare un disturbo del comportamento alimentare
Quanto detto finora egrave ciograve che ci ha motivati ad intraprendere un
monitoraggio sul territorio della provincia di Bari e che ci porta ora a
divulgare i risultati in questa pubblicazione
La nostra speranza egrave che quanti la leggeranno (giovani genitori
insegnanti operatori sociali e sanitari amministratori locali educatori
ecc) possano trarne validi spunti di riflessione e informazioni per
confrontarsi sui temi del disagio adolescenziale e pianificare interventi
sempre piugrave mirati ad affrontare in modo efficace una problematica
cosigrave importante ed attuale come quella dei disturbi dellrsquoalimentazione
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INTRODUZIONE
LrsquoIMPORTANZA DELLrsquoALIMENTAZIONEDURANTE LrsquoINFANZIA E LrsquoADOLESCENZA
Ersquo esperienza comune che lrsquoinfanzia e lrsquoadolescenza siano periodi di
rapidi e sostanziali cambiamenti sia a livello corporeo che fisiologico
e psicologico
Lrsquoindividuo in continua trasformazione va alla ricerca di una propria
identitagrave psicologica e corporea e di un costante equilibrio tra questi
due mondi rimettendo in discussione la propria immagine di bambino
Le modificazioni nel ritmo di crescita e lrsquoampia variabilitagrave tra i singoli
individui e tra i due sessi sono naturalmente e strettamente collegate
con lrsquoaumento del fabbisogno alimentare
In particolare lrsquoimportanza dellrsquoalimentazione e del fabbisogno
complessivo di sostanze nutritive durante lrsquoadolescenza egrave giustificata
da
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bull lrsquoaumento rapido della velocitagrave di crescita (statura peso)
bull differenza tra i due sessi
bull sviluppo sessuale
bull variabilitagrave individuale
bull eventuale attivitagrave sportiva svolta
Durante lrsquoadolescenza lrsquoapporto calorico deve essere quindi
adattato al consumo di energia ad esempio lrsquoaumento di peso e lo
sviluppo muscolare e osseo piugrave rapido nei maschi rispetto alle
femmine giustifica un maggiore fabbisogno energetico e proteico
La dieta deve essere variata equilibrata e completa per assicurare un
ritmo di crescita regolare e tutelare la crescita dellrsquoorganismo Anche
se spesso le abitudini alimentari sono influenzate dalle attivitagrave
quotidiane dai modelli sociali e culturali di alimentazione
Alla base di una regolare alimentazione deve esserci il concetto di
equilibrio alimentare rappresentato dalla giusta utilizzazione dei
nutrienti in relazione ai fattori sopra considerati
Lrsquoalimentazione specialmente in questo periodo assume un ruolo
importante anche per la prevenzione di alcune malattie
(cardiovascolari tumori diabete) che comprendono tra i fattori di
rischio lrsquoobesitagrave lrsquoipertensione arteriosa e lrsquoarteriosclerosi Tali disturbi
possono iniziare a svilupparsi giagrave nei primi anni di vita e sono
profondamente influenzati dalle abitudini alimentari
I diversi alimenti contengono nellrsquoinsieme tutti i nutrienti necessari
alla crescita e alla sopravvivenza (proteine zuccheri grassi vitamine
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e sali minerali) ma nessuno egrave di per seacute completo ne deriva
lrsquoesigenza di compensare e integrare tali carenze attraverso
unrsquoalimentazione varia Un nutrimento ottimale cioegrave ben
proporzionato e bilanciato alle necessitagrave individuali deve contenere
tutti i principi nutritivi e comprendere una quantitagrave di calorie adeguata
Fondamentale inoltre egrave lrsquoapporto di acqua per assicurare lrsquoequilibrio
termico e quello idrosalino
Quando il fabbisogno energetico varia possono iniziare le prime
difficoltagrave ed instaurarsi dei dubbi su quali siano gli alimenti piugrave adatti in
rapporto allrsquoetagrave al sesso alle condizioni di salute ed allrsquoattivitagrave
sportiva Nelle donne i bisogni energetici e nutritivi raggiungono la
punta massima fra il 13deg ed il 15deg anno drsquoetagrave Negli uomini crescono
progressivamente raggiungendo il massimo tra il 17deg ed il 18deg anno
Occorre perciograve
bull saper scegliere gli alimenti di cui nutrirsi
bull saper valutare le quantitagrave di cibo necessarie per il proprio
mantenimento
bull saper distribuire correttamente il cibo nellrsquoarco della giornata
Non egrave quindi il caso affidarsi al senso comune nella valutazione del
proprio nutrimento ottimale Pertanto qualora le cattive abitudini
alimentari (come ad esempio una dieta povera o scorretta) influissero
in maniera negativa sulla propria salute o sulle attivitagrave quotidiane egrave
consigliabile rivolgersi al proprio medico di base o ad uno specialista
dellrsquoalimentazione
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IL CORPO COME ESPRESSIONE
DEL CAMBIAMENTO
Nella fase adolescenziale il corpo assume molta piugrave importanza
rispetto allrsquoinfanzia e viene ldquousatordquo come strumento di espressione
della propria affettivitagrave come mezzo per relazionarsi con gli altri
noncheacute per esprimere le proprie difficoltagrave
In questa etagrave di passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta i cambiamenti
corporei sono strettamente legati alla modificazione della percezione
di se stessi
Allrsquointerno di ciograve si inserisce il rapporto con i propri genitori in cui il
passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta comporta la riorganizzazione dei
rapporti e dei ruoli allrsquointerno della famiglia la quale deve essere
disposta ad accettare il cambiamento
Nel rapporto con i coetanei il corpo viene utilizzato in modo
ambivalente da un lato per differenziarsi ed accentuare la propria
individualitagrave dallrsquoaltro per cercare una rassicurante somiglianza con il
gruppo dei pari ad esempio seguendo le mode proposte dal gruppo o
dai mass media Ed egrave proprio dai mezzi di comunicazione di massa
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che si nota una particolare attenzione ed enfasi verso limmagine del
corpo alimentata in gran parte da forti interessi economici legati al
mondo della moda ed ai prodotti di bellezza In contemporanea a ciograve
lrsquoideale bellezza soprattutto femminile che viene divulgata si associa
sempre piugrave ad un corpo sottile e filiforme
La necessitagrave di costruire unrsquoimmagine di seacute induce molti adolescenti
ad identificarsi con i personaggi che rappresentano il successo e la
sicurezza di seacute e a conformarsi ai modelli ripetutamente proposti
Il desiderio di emulare la linea ldquoperfettardquo di personaggi famosi puograve
rappresentare una tra le piugrave significative ldquospinterdquo ad adottare
comportamenti di restrizione alimentare ed entrare cosigrave in conflitto
con le necessitagrave fisiologiche di nutrizione innescando un serie di
problematiche psicofisiche
Lrsquoespressione delle difficoltagrave si rispecchia attraverso lrsquoalterazione del
rapporto con il proprio corpo e la propria alimentazione e puograve portare
allrsquoinsorgere di disturbi del comportamento alimentare in particolare
lrsquoANORESSIA e la BULIMIA
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono tra le condotte
che negli ultimi anni hanno ricevuto una maggiore attenzione da
parte della ricerca scientifica poicheacute data lrsquoimportanza del rapporto
mentecorpo i DCA rappresentano un interessante modello di
interazione tra fattori genetici psicologici e socioculturali e poicheacute
non si possono ancora ritenere note le cause di sviluppo lo studio dei
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fattori di rischio ricopre una importanza fondamentale
I DCA sono disturbi di considerevole gravitagrave il cui trattamento egrave
spesso lungo e difficile complicato dalla scarsa consapevolezza
soprattutto nelle prime fasi di manifestazione del disagio
Pur essendo stato dimostrato che il ruolo rivestito dai fattori di tipo
genetico ha una certa importanza la ricerca attuale si focalizza
soprattutto sullo studio dellrsquoinfluenza dei fattori ambientali psicologici
familiari e sociali che determinano lrsquoinsorgenza del disturbo
Gli interventi intrapresi in questi ultimi anni si muovono proprio in
questo senso promuovere una migliore conoscenza del ruolo della
famiglia del contesto sociale (scuola amici attivitagrave del tempo libero
ecchellip) e delle caratteristiche individuali degli adolescenti
nellrsquointraprendere un comportamento di dieta considerato il primo
passo per lo sviluppo di comportamenti alimentari successivi errati
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LrsquoEMOTIVITArsquo
Accanto allo sviluppo del corpo durante lrsquoadolescenza si manifesta un
cambiamento fondamentale nello sviluppo psicologico ed emotivo
I vissuti dellrsquoadolescenza tendono ad amplificare la modalitagrave di
espressione delle proprie emozioni che risulta spesso estrema
Influenzata dal giudizio esterno familiare e sociale sui propri
comportamenti e dalle stesse valutazioni personali su questi con lrsquoetagrave
tende a stabilizzarsi ma durante questo periodo influenza
inevitabilmente la propria stima di seacute
Lrsquoautostima rappresenta la componente psicologica dipendente dal
giudizio che ogni individuo esprime su di seacute dal valore cioegrave che
attribuisce alle proprie caratteristiche e al modo in cui ha affrontato e
affronta le esperienze sia positive che negative
La rappresentazione di seacute egrave influenzata dalla propria percezione e dal
giudizio degli altri e determina lo stato emotivo generale in termini di
motivazione e interesse
Durante lrsquoadolescenza tutte le dimensioni relative allrsquoautostima
vengono rimesse in discussione in particolare per quanto riguarda
lrsquoaspetto corporeo lrsquoaspetto emotivo e la ricerca di equilibrio con se
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stessi e con il mondo circostante
Lrsquoautostima egrave composta da cinque dimensioni che rappresentano tutti
i contesti e le componenti dellrsquoindividuo
Le Relazioni Interpersonali riguardano le interazioni con ldquole altre
personerdquo significative ad esempio i familiari gli insegnanti i
compagni di classe e il gruppo di amici e tutti coloro con i quali si
interagisce piugrave spesso
A questo livello lrsquoautostima egrave influenzata dalle reazioni delle persone
alle nostre azioni dalla qualitagrave dei contatti e dalla capacitagrave di
raggiungere gli obiettivi prefissati grazie proprio alle interazioni sociali
Le relazioni che si instaurano durante lrsquoadolescenza sono alla base di
tutte le relazioni di amicizia e sentimentali della vita adulta
Il Controllo dellrsquoAmbiente definisce il modo in cui gli individui
influiscono sullrsquoambiente circostante agendo direttamente su di esso
modificandolo e subendo le sue modifiche
Molto spesso la stima di seacute puograve dipendere dai diversi ruoli che la
persona assume in un determinato contesto (scuola lavoro relazioni
in famiglia con i coetanei attivitagrave sportive ecc) e da cui egrave capace di
trarre delle soddisfazioni
Strettamente collegato allo sviluppo emotivo lo Sviluppo Cognitivo
offre allrsquoindividuo la possibilitagrave di ragionare in termini di astrazione
ideologica e filosofica e consente di ragionare sul proprio futuro
facilita lrsquointrospezione e la riflessione per la ricerca di una propria
identitagrave
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In questo periodo la scuola e lrsquoistruzione superiore permettono di
sviluppare le proprie capacitagrave critiche le proprie conoscenze e
competenze e orientarsi verso i propri interessi specifici
La costruzione della propria identitagrave egrave strettamente connessa allo
Sviluppo corporeo della propria sessualitagrave e delle prime relazioni
sentimentali
In questa fase lapprovazione dei coetanei e degli adulti risulta essere
un fattore determinante nella costruzione della stima di seacute per quanto
riguarda la definizione della propria immagine corporea e del proprio
ruolo sessuale
La stima che ognuno ha di se stesso dipende anche dalla
considerazione che i genitori hanno dei propri figli e dalle modalitagrave
con cui viene loro trasmessa sin dai primi anni di vita
Allrsquointerno della dimensione Vita Familiare il ruolo dei genitori egrave
quello di offrire un sostegno sicuro e le risorse necessarie alla
costituzione della propria identitagrave
Il bisogno di affermare la propria individualitagrave aspetto determinante
per una positiva crescita personale puograve determinare una spaccatura
nei rapporti con i genitori anche a causa dei sentimenti ambivalenti
verso queste figure che hanno dominato il vissuto infantile di cui ci si
sente non far piugrave parte
Oppure quando il clima familiare non egrave del tutto armonioso si puograve
venire coinvolti in dinamiche familiari pesanti da sostenere o
assumere un ruolo nellequilibrio familiare che limita la ricerca di
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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36
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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37
LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
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Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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finalizzati a prevenire il rischio di disagio (in questo caso il rischio di
sviluppo di un disturbo del comportamento alimentare) diminuisce
sensibilmente la probabilitagrave che lo svantaggio si strutturi e diventi
permanente
Tutte le ricerche condotte sul tema stabiliscono un aumento
dellrsquoincidenza dei disturbi del comportamento alimentare in
particolare nella fascia dellrsquoadolescenza e precisano anche la difficoltagrave
drsquointervento una volta che il disturbo si sia strutturato
Per questo motivo un intervento terapeutico egrave molto piugrave efficace se lo
si intraprende alle prime manifestazioni del problema cosigrave una volta
identificate le variabili che contribuiscono in varia misura allemergere
del disturbo egrave necessaria unrsquoazione rapida
Negli ultimi anni le ricerche condotte sulle problematiche relative ai
vissuti adolescenziali hanno posto in evidenza come le esperienze
emotive e la costruzione dellrsquoimmagine di seacute durante questo
significativo periodo sia fortemente influenzata dai mass-media e
come spesso i ragazzi siano falsamente o per nulla informati sulle
situazioni di disagio personale eo dei coetanei (Osservatorio
Regionale Permanente sulla Condizione Giovanile 2002)
Ersquo possibile inoltre affermare che le abitudini alimentari dei giovani
non sono corrette e ciograve egrave una diretta conseguenza di una cattiva
educazione alimentare che inizia sin dallrsquoinfanzia se egrave vero come
riporta lrsquoUNICEF che il 35 dei bambini italiani ha problemi di
sovrappeso
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Altri allarmanti risultati provengono dallrsquoIstituto per le ricerche sociali
economiche e ambientali che ha di recente pubblicato i risultati di
unrsquoindagine svolta con studenti delle scuole superiori dove si
evidenzia che i ragazzi hanno una dieta ipercalorica ed eccedono con
lrsquoalcool e le ragazze si sottopongono a diete rigide anche quando non
egrave assolutamente necessario
Lrsquoadolescenza anche per una serie di mutamenti ormonali e
fisiologici rappresenta uno dei periodi critici dello sviluppo individuale
e ancor piugrave oggi risente di un contesto culturale e sociale che spinge
oltre misura verso la competitivitagrave e la ricerca della perfezione
estetica
Gli importanti cambiamenti fisici e psicologici possono rendere le
persone sempre piugrave insicure e vulnerabili rispetto alle influenze
sociali ad esempio nel confronto con il gruppo dei coetanei e amici e
in particolar modo in riferimento ai modelli di bellezza propugnati dai
mass-media
In questa fase la difficile costruzione della propria identitagrave e della
propria autostima passa anche attraverso la ricerca di unrsquoimmagine di
seacute accettata a livello sociale le piccole variazioni di peso normali in
questa etagrave e legate ancora allo sviluppo psicofisiologico diventano
allora motivo di insoddisfazione e di isolamento
Non solo la ricerca di una propria individualitagrave aumenta il senso di
allontanamento e spaccatura nel rapporto con i propri genitori a causa
del sentimento predominante di indipendenza da queste figure che
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hanno dominato il mondo infantile di cui ci si sente non far piugrave parte
Una delle possibili risposte a questa perdita di controllo sul proprio
corpo e sulle proprie emozioni consiste nellrsquoadottare dei regimi
alimentari spesso restrittivi e inadeguati
La letteratura sullrsquoargomento dimostra infatti che qualsiasi forma di
limitazione alimentare praticata non solo attraverso la dieta ma
anche con comportamenti volti a controllare il proprio peso (vomito
uso di lassativi ecc) aumenta considerevolmente il rischio di
sviluppare un disturbo del comportamento alimentare
Quanto detto finora egrave ciograve che ci ha motivati ad intraprendere un
monitoraggio sul territorio della provincia di Bari e che ci porta ora a
divulgare i risultati in questa pubblicazione
La nostra speranza egrave che quanti la leggeranno (giovani genitori
insegnanti operatori sociali e sanitari amministratori locali educatori
ecc) possano trarne validi spunti di riflessione e informazioni per
confrontarsi sui temi del disagio adolescenziale e pianificare interventi
sempre piugrave mirati ad affrontare in modo efficace una problematica
cosigrave importante ed attuale come quella dei disturbi dellrsquoalimentazione
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INTRODUZIONE
LrsquoIMPORTANZA DELLrsquoALIMENTAZIONEDURANTE LrsquoINFANZIA E LrsquoADOLESCENZA
Ersquo esperienza comune che lrsquoinfanzia e lrsquoadolescenza siano periodi di
rapidi e sostanziali cambiamenti sia a livello corporeo che fisiologico
e psicologico
Lrsquoindividuo in continua trasformazione va alla ricerca di una propria
identitagrave psicologica e corporea e di un costante equilibrio tra questi
due mondi rimettendo in discussione la propria immagine di bambino
Le modificazioni nel ritmo di crescita e lrsquoampia variabilitagrave tra i singoli
individui e tra i due sessi sono naturalmente e strettamente collegate
con lrsquoaumento del fabbisogno alimentare
In particolare lrsquoimportanza dellrsquoalimentazione e del fabbisogno
complessivo di sostanze nutritive durante lrsquoadolescenza egrave giustificata
da
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bull lrsquoaumento rapido della velocitagrave di crescita (statura peso)
bull differenza tra i due sessi
bull sviluppo sessuale
bull variabilitagrave individuale
bull eventuale attivitagrave sportiva svolta
Durante lrsquoadolescenza lrsquoapporto calorico deve essere quindi
adattato al consumo di energia ad esempio lrsquoaumento di peso e lo
sviluppo muscolare e osseo piugrave rapido nei maschi rispetto alle
femmine giustifica un maggiore fabbisogno energetico e proteico
La dieta deve essere variata equilibrata e completa per assicurare un
ritmo di crescita regolare e tutelare la crescita dellrsquoorganismo Anche
se spesso le abitudini alimentari sono influenzate dalle attivitagrave
quotidiane dai modelli sociali e culturali di alimentazione
Alla base di una regolare alimentazione deve esserci il concetto di
equilibrio alimentare rappresentato dalla giusta utilizzazione dei
nutrienti in relazione ai fattori sopra considerati
Lrsquoalimentazione specialmente in questo periodo assume un ruolo
importante anche per la prevenzione di alcune malattie
(cardiovascolari tumori diabete) che comprendono tra i fattori di
rischio lrsquoobesitagrave lrsquoipertensione arteriosa e lrsquoarteriosclerosi Tali disturbi
possono iniziare a svilupparsi giagrave nei primi anni di vita e sono
profondamente influenzati dalle abitudini alimentari
I diversi alimenti contengono nellrsquoinsieme tutti i nutrienti necessari
alla crescita e alla sopravvivenza (proteine zuccheri grassi vitamine
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e sali minerali) ma nessuno egrave di per seacute completo ne deriva
lrsquoesigenza di compensare e integrare tali carenze attraverso
unrsquoalimentazione varia Un nutrimento ottimale cioegrave ben
proporzionato e bilanciato alle necessitagrave individuali deve contenere
tutti i principi nutritivi e comprendere una quantitagrave di calorie adeguata
Fondamentale inoltre egrave lrsquoapporto di acqua per assicurare lrsquoequilibrio
termico e quello idrosalino
Quando il fabbisogno energetico varia possono iniziare le prime
difficoltagrave ed instaurarsi dei dubbi su quali siano gli alimenti piugrave adatti in
rapporto allrsquoetagrave al sesso alle condizioni di salute ed allrsquoattivitagrave
sportiva Nelle donne i bisogni energetici e nutritivi raggiungono la
punta massima fra il 13deg ed il 15deg anno drsquoetagrave Negli uomini crescono
progressivamente raggiungendo il massimo tra il 17deg ed il 18deg anno
Occorre perciograve
bull saper scegliere gli alimenti di cui nutrirsi
bull saper valutare le quantitagrave di cibo necessarie per il proprio
mantenimento
bull saper distribuire correttamente il cibo nellrsquoarco della giornata
Non egrave quindi il caso affidarsi al senso comune nella valutazione del
proprio nutrimento ottimale Pertanto qualora le cattive abitudini
alimentari (come ad esempio una dieta povera o scorretta) influissero
in maniera negativa sulla propria salute o sulle attivitagrave quotidiane egrave
consigliabile rivolgersi al proprio medico di base o ad uno specialista
dellrsquoalimentazione
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IL CORPO COME ESPRESSIONE
DEL CAMBIAMENTO
Nella fase adolescenziale il corpo assume molta piugrave importanza
rispetto allrsquoinfanzia e viene ldquousatordquo come strumento di espressione
della propria affettivitagrave come mezzo per relazionarsi con gli altri
noncheacute per esprimere le proprie difficoltagrave
In questa etagrave di passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta i cambiamenti
corporei sono strettamente legati alla modificazione della percezione
di se stessi
Allrsquointerno di ciograve si inserisce il rapporto con i propri genitori in cui il
passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta comporta la riorganizzazione dei
rapporti e dei ruoli allrsquointerno della famiglia la quale deve essere
disposta ad accettare il cambiamento
Nel rapporto con i coetanei il corpo viene utilizzato in modo
ambivalente da un lato per differenziarsi ed accentuare la propria
individualitagrave dallrsquoaltro per cercare una rassicurante somiglianza con il
gruppo dei pari ad esempio seguendo le mode proposte dal gruppo o
dai mass media Ed egrave proprio dai mezzi di comunicazione di massa
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che si nota una particolare attenzione ed enfasi verso limmagine del
corpo alimentata in gran parte da forti interessi economici legati al
mondo della moda ed ai prodotti di bellezza In contemporanea a ciograve
lrsquoideale bellezza soprattutto femminile che viene divulgata si associa
sempre piugrave ad un corpo sottile e filiforme
La necessitagrave di costruire unrsquoimmagine di seacute induce molti adolescenti
ad identificarsi con i personaggi che rappresentano il successo e la
sicurezza di seacute e a conformarsi ai modelli ripetutamente proposti
Il desiderio di emulare la linea ldquoperfettardquo di personaggi famosi puograve
rappresentare una tra le piugrave significative ldquospinterdquo ad adottare
comportamenti di restrizione alimentare ed entrare cosigrave in conflitto
con le necessitagrave fisiologiche di nutrizione innescando un serie di
problematiche psicofisiche
Lrsquoespressione delle difficoltagrave si rispecchia attraverso lrsquoalterazione del
rapporto con il proprio corpo e la propria alimentazione e puograve portare
allrsquoinsorgere di disturbi del comportamento alimentare in particolare
lrsquoANORESSIA e la BULIMIA
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono tra le condotte
che negli ultimi anni hanno ricevuto una maggiore attenzione da
parte della ricerca scientifica poicheacute data lrsquoimportanza del rapporto
mentecorpo i DCA rappresentano un interessante modello di
interazione tra fattori genetici psicologici e socioculturali e poicheacute
non si possono ancora ritenere note le cause di sviluppo lo studio dei
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fattori di rischio ricopre una importanza fondamentale
I DCA sono disturbi di considerevole gravitagrave il cui trattamento egrave
spesso lungo e difficile complicato dalla scarsa consapevolezza
soprattutto nelle prime fasi di manifestazione del disagio
Pur essendo stato dimostrato che il ruolo rivestito dai fattori di tipo
genetico ha una certa importanza la ricerca attuale si focalizza
soprattutto sullo studio dellrsquoinfluenza dei fattori ambientali psicologici
familiari e sociali che determinano lrsquoinsorgenza del disturbo
Gli interventi intrapresi in questi ultimi anni si muovono proprio in
questo senso promuovere una migliore conoscenza del ruolo della
famiglia del contesto sociale (scuola amici attivitagrave del tempo libero
ecchellip) e delle caratteristiche individuali degli adolescenti
nellrsquointraprendere un comportamento di dieta considerato il primo
passo per lo sviluppo di comportamenti alimentari successivi errati
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LrsquoEMOTIVITArsquo
Accanto allo sviluppo del corpo durante lrsquoadolescenza si manifesta un
cambiamento fondamentale nello sviluppo psicologico ed emotivo
I vissuti dellrsquoadolescenza tendono ad amplificare la modalitagrave di
espressione delle proprie emozioni che risulta spesso estrema
Influenzata dal giudizio esterno familiare e sociale sui propri
comportamenti e dalle stesse valutazioni personali su questi con lrsquoetagrave
tende a stabilizzarsi ma durante questo periodo influenza
inevitabilmente la propria stima di seacute
Lrsquoautostima rappresenta la componente psicologica dipendente dal
giudizio che ogni individuo esprime su di seacute dal valore cioegrave che
attribuisce alle proprie caratteristiche e al modo in cui ha affrontato e
affronta le esperienze sia positive che negative
La rappresentazione di seacute egrave influenzata dalla propria percezione e dal
giudizio degli altri e determina lo stato emotivo generale in termini di
motivazione e interesse
Durante lrsquoadolescenza tutte le dimensioni relative allrsquoautostima
vengono rimesse in discussione in particolare per quanto riguarda
lrsquoaspetto corporeo lrsquoaspetto emotivo e la ricerca di equilibrio con se
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stessi e con il mondo circostante
Lrsquoautostima egrave composta da cinque dimensioni che rappresentano tutti
i contesti e le componenti dellrsquoindividuo
Le Relazioni Interpersonali riguardano le interazioni con ldquole altre
personerdquo significative ad esempio i familiari gli insegnanti i
compagni di classe e il gruppo di amici e tutti coloro con i quali si
interagisce piugrave spesso
A questo livello lrsquoautostima egrave influenzata dalle reazioni delle persone
alle nostre azioni dalla qualitagrave dei contatti e dalla capacitagrave di
raggiungere gli obiettivi prefissati grazie proprio alle interazioni sociali
Le relazioni che si instaurano durante lrsquoadolescenza sono alla base di
tutte le relazioni di amicizia e sentimentali della vita adulta
Il Controllo dellrsquoAmbiente definisce il modo in cui gli individui
influiscono sullrsquoambiente circostante agendo direttamente su di esso
modificandolo e subendo le sue modifiche
Molto spesso la stima di seacute puograve dipendere dai diversi ruoli che la
persona assume in un determinato contesto (scuola lavoro relazioni
in famiglia con i coetanei attivitagrave sportive ecc) e da cui egrave capace di
trarre delle soddisfazioni
Strettamente collegato allo sviluppo emotivo lo Sviluppo Cognitivo
offre allrsquoindividuo la possibilitagrave di ragionare in termini di astrazione
ideologica e filosofica e consente di ragionare sul proprio futuro
facilita lrsquointrospezione e la riflessione per la ricerca di una propria
identitagrave
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In questo periodo la scuola e lrsquoistruzione superiore permettono di
sviluppare le proprie capacitagrave critiche le proprie conoscenze e
competenze e orientarsi verso i propri interessi specifici
La costruzione della propria identitagrave egrave strettamente connessa allo
Sviluppo corporeo della propria sessualitagrave e delle prime relazioni
sentimentali
In questa fase lapprovazione dei coetanei e degli adulti risulta essere
un fattore determinante nella costruzione della stima di seacute per quanto
riguarda la definizione della propria immagine corporea e del proprio
ruolo sessuale
La stima che ognuno ha di se stesso dipende anche dalla
considerazione che i genitori hanno dei propri figli e dalle modalitagrave
con cui viene loro trasmessa sin dai primi anni di vita
Allrsquointerno della dimensione Vita Familiare il ruolo dei genitori egrave
quello di offrire un sostegno sicuro e le risorse necessarie alla
costituzione della propria identitagrave
Il bisogno di affermare la propria individualitagrave aspetto determinante
per una positiva crescita personale puograve determinare una spaccatura
nei rapporti con i genitori anche a causa dei sentimenti ambivalenti
verso queste figure che hanno dominato il vissuto infantile di cui ci si
sente non far piugrave parte
Oppure quando il clima familiare non egrave del tutto armonioso si puograve
venire coinvolti in dinamiche familiari pesanti da sostenere o
assumere un ruolo nellequilibrio familiare che limita la ricerca di
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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46
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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Altri allarmanti risultati provengono dallrsquoIstituto per le ricerche sociali
economiche e ambientali che ha di recente pubblicato i risultati di
unrsquoindagine svolta con studenti delle scuole superiori dove si
evidenzia che i ragazzi hanno una dieta ipercalorica ed eccedono con
lrsquoalcool e le ragazze si sottopongono a diete rigide anche quando non
egrave assolutamente necessario
Lrsquoadolescenza anche per una serie di mutamenti ormonali e
fisiologici rappresenta uno dei periodi critici dello sviluppo individuale
e ancor piugrave oggi risente di un contesto culturale e sociale che spinge
oltre misura verso la competitivitagrave e la ricerca della perfezione
estetica
Gli importanti cambiamenti fisici e psicologici possono rendere le
persone sempre piugrave insicure e vulnerabili rispetto alle influenze
sociali ad esempio nel confronto con il gruppo dei coetanei e amici e
in particolar modo in riferimento ai modelli di bellezza propugnati dai
mass-media
In questa fase la difficile costruzione della propria identitagrave e della
propria autostima passa anche attraverso la ricerca di unrsquoimmagine di
seacute accettata a livello sociale le piccole variazioni di peso normali in
questa etagrave e legate ancora allo sviluppo psicofisiologico diventano
allora motivo di insoddisfazione e di isolamento
Non solo la ricerca di una propria individualitagrave aumenta il senso di
allontanamento e spaccatura nel rapporto con i propri genitori a causa
del sentimento predominante di indipendenza da queste figure che
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hanno dominato il mondo infantile di cui ci si sente non far piugrave parte
Una delle possibili risposte a questa perdita di controllo sul proprio
corpo e sulle proprie emozioni consiste nellrsquoadottare dei regimi
alimentari spesso restrittivi e inadeguati
La letteratura sullrsquoargomento dimostra infatti che qualsiasi forma di
limitazione alimentare praticata non solo attraverso la dieta ma
anche con comportamenti volti a controllare il proprio peso (vomito
uso di lassativi ecc) aumenta considerevolmente il rischio di
sviluppare un disturbo del comportamento alimentare
Quanto detto finora egrave ciograve che ci ha motivati ad intraprendere un
monitoraggio sul territorio della provincia di Bari e che ci porta ora a
divulgare i risultati in questa pubblicazione
La nostra speranza egrave che quanti la leggeranno (giovani genitori
insegnanti operatori sociali e sanitari amministratori locali educatori
ecc) possano trarne validi spunti di riflessione e informazioni per
confrontarsi sui temi del disagio adolescenziale e pianificare interventi
sempre piugrave mirati ad affrontare in modo efficace una problematica
cosigrave importante ed attuale come quella dei disturbi dellrsquoalimentazione
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INTRODUZIONE
LrsquoIMPORTANZA DELLrsquoALIMENTAZIONEDURANTE LrsquoINFANZIA E LrsquoADOLESCENZA
Ersquo esperienza comune che lrsquoinfanzia e lrsquoadolescenza siano periodi di
rapidi e sostanziali cambiamenti sia a livello corporeo che fisiologico
e psicologico
Lrsquoindividuo in continua trasformazione va alla ricerca di una propria
identitagrave psicologica e corporea e di un costante equilibrio tra questi
due mondi rimettendo in discussione la propria immagine di bambino
Le modificazioni nel ritmo di crescita e lrsquoampia variabilitagrave tra i singoli
individui e tra i due sessi sono naturalmente e strettamente collegate
con lrsquoaumento del fabbisogno alimentare
In particolare lrsquoimportanza dellrsquoalimentazione e del fabbisogno
complessivo di sostanze nutritive durante lrsquoadolescenza egrave giustificata
da
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bull lrsquoaumento rapido della velocitagrave di crescita (statura peso)
bull differenza tra i due sessi
bull sviluppo sessuale
bull variabilitagrave individuale
bull eventuale attivitagrave sportiva svolta
Durante lrsquoadolescenza lrsquoapporto calorico deve essere quindi
adattato al consumo di energia ad esempio lrsquoaumento di peso e lo
sviluppo muscolare e osseo piugrave rapido nei maschi rispetto alle
femmine giustifica un maggiore fabbisogno energetico e proteico
La dieta deve essere variata equilibrata e completa per assicurare un
ritmo di crescita regolare e tutelare la crescita dellrsquoorganismo Anche
se spesso le abitudini alimentari sono influenzate dalle attivitagrave
quotidiane dai modelli sociali e culturali di alimentazione
Alla base di una regolare alimentazione deve esserci il concetto di
equilibrio alimentare rappresentato dalla giusta utilizzazione dei
nutrienti in relazione ai fattori sopra considerati
Lrsquoalimentazione specialmente in questo periodo assume un ruolo
importante anche per la prevenzione di alcune malattie
(cardiovascolari tumori diabete) che comprendono tra i fattori di
rischio lrsquoobesitagrave lrsquoipertensione arteriosa e lrsquoarteriosclerosi Tali disturbi
possono iniziare a svilupparsi giagrave nei primi anni di vita e sono
profondamente influenzati dalle abitudini alimentari
I diversi alimenti contengono nellrsquoinsieme tutti i nutrienti necessari
alla crescita e alla sopravvivenza (proteine zuccheri grassi vitamine
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e sali minerali) ma nessuno egrave di per seacute completo ne deriva
lrsquoesigenza di compensare e integrare tali carenze attraverso
unrsquoalimentazione varia Un nutrimento ottimale cioegrave ben
proporzionato e bilanciato alle necessitagrave individuali deve contenere
tutti i principi nutritivi e comprendere una quantitagrave di calorie adeguata
Fondamentale inoltre egrave lrsquoapporto di acqua per assicurare lrsquoequilibrio
termico e quello idrosalino
Quando il fabbisogno energetico varia possono iniziare le prime
difficoltagrave ed instaurarsi dei dubbi su quali siano gli alimenti piugrave adatti in
rapporto allrsquoetagrave al sesso alle condizioni di salute ed allrsquoattivitagrave
sportiva Nelle donne i bisogni energetici e nutritivi raggiungono la
punta massima fra il 13deg ed il 15deg anno drsquoetagrave Negli uomini crescono
progressivamente raggiungendo il massimo tra il 17deg ed il 18deg anno
Occorre perciograve
bull saper scegliere gli alimenti di cui nutrirsi
bull saper valutare le quantitagrave di cibo necessarie per il proprio
mantenimento
bull saper distribuire correttamente il cibo nellrsquoarco della giornata
Non egrave quindi il caso affidarsi al senso comune nella valutazione del
proprio nutrimento ottimale Pertanto qualora le cattive abitudini
alimentari (come ad esempio una dieta povera o scorretta) influissero
in maniera negativa sulla propria salute o sulle attivitagrave quotidiane egrave
consigliabile rivolgersi al proprio medico di base o ad uno specialista
dellrsquoalimentazione
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IL CORPO COME ESPRESSIONE
DEL CAMBIAMENTO
Nella fase adolescenziale il corpo assume molta piugrave importanza
rispetto allrsquoinfanzia e viene ldquousatordquo come strumento di espressione
della propria affettivitagrave come mezzo per relazionarsi con gli altri
noncheacute per esprimere le proprie difficoltagrave
In questa etagrave di passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta i cambiamenti
corporei sono strettamente legati alla modificazione della percezione
di se stessi
Allrsquointerno di ciograve si inserisce il rapporto con i propri genitori in cui il
passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta comporta la riorganizzazione dei
rapporti e dei ruoli allrsquointerno della famiglia la quale deve essere
disposta ad accettare il cambiamento
Nel rapporto con i coetanei il corpo viene utilizzato in modo
ambivalente da un lato per differenziarsi ed accentuare la propria
individualitagrave dallrsquoaltro per cercare una rassicurante somiglianza con il
gruppo dei pari ad esempio seguendo le mode proposte dal gruppo o
dai mass media Ed egrave proprio dai mezzi di comunicazione di massa
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che si nota una particolare attenzione ed enfasi verso limmagine del
corpo alimentata in gran parte da forti interessi economici legati al
mondo della moda ed ai prodotti di bellezza In contemporanea a ciograve
lrsquoideale bellezza soprattutto femminile che viene divulgata si associa
sempre piugrave ad un corpo sottile e filiforme
La necessitagrave di costruire unrsquoimmagine di seacute induce molti adolescenti
ad identificarsi con i personaggi che rappresentano il successo e la
sicurezza di seacute e a conformarsi ai modelli ripetutamente proposti
Il desiderio di emulare la linea ldquoperfettardquo di personaggi famosi puograve
rappresentare una tra le piugrave significative ldquospinterdquo ad adottare
comportamenti di restrizione alimentare ed entrare cosigrave in conflitto
con le necessitagrave fisiologiche di nutrizione innescando un serie di
problematiche psicofisiche
Lrsquoespressione delle difficoltagrave si rispecchia attraverso lrsquoalterazione del
rapporto con il proprio corpo e la propria alimentazione e puograve portare
allrsquoinsorgere di disturbi del comportamento alimentare in particolare
lrsquoANORESSIA e la BULIMIA
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono tra le condotte
che negli ultimi anni hanno ricevuto una maggiore attenzione da
parte della ricerca scientifica poicheacute data lrsquoimportanza del rapporto
mentecorpo i DCA rappresentano un interessante modello di
interazione tra fattori genetici psicologici e socioculturali e poicheacute
non si possono ancora ritenere note le cause di sviluppo lo studio dei
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fattori di rischio ricopre una importanza fondamentale
I DCA sono disturbi di considerevole gravitagrave il cui trattamento egrave
spesso lungo e difficile complicato dalla scarsa consapevolezza
soprattutto nelle prime fasi di manifestazione del disagio
Pur essendo stato dimostrato che il ruolo rivestito dai fattori di tipo
genetico ha una certa importanza la ricerca attuale si focalizza
soprattutto sullo studio dellrsquoinfluenza dei fattori ambientali psicologici
familiari e sociali che determinano lrsquoinsorgenza del disturbo
Gli interventi intrapresi in questi ultimi anni si muovono proprio in
questo senso promuovere una migliore conoscenza del ruolo della
famiglia del contesto sociale (scuola amici attivitagrave del tempo libero
ecchellip) e delle caratteristiche individuali degli adolescenti
nellrsquointraprendere un comportamento di dieta considerato il primo
passo per lo sviluppo di comportamenti alimentari successivi errati
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LrsquoEMOTIVITArsquo
Accanto allo sviluppo del corpo durante lrsquoadolescenza si manifesta un
cambiamento fondamentale nello sviluppo psicologico ed emotivo
I vissuti dellrsquoadolescenza tendono ad amplificare la modalitagrave di
espressione delle proprie emozioni che risulta spesso estrema
Influenzata dal giudizio esterno familiare e sociale sui propri
comportamenti e dalle stesse valutazioni personali su questi con lrsquoetagrave
tende a stabilizzarsi ma durante questo periodo influenza
inevitabilmente la propria stima di seacute
Lrsquoautostima rappresenta la componente psicologica dipendente dal
giudizio che ogni individuo esprime su di seacute dal valore cioegrave che
attribuisce alle proprie caratteristiche e al modo in cui ha affrontato e
affronta le esperienze sia positive che negative
La rappresentazione di seacute egrave influenzata dalla propria percezione e dal
giudizio degli altri e determina lo stato emotivo generale in termini di
motivazione e interesse
Durante lrsquoadolescenza tutte le dimensioni relative allrsquoautostima
vengono rimesse in discussione in particolare per quanto riguarda
lrsquoaspetto corporeo lrsquoaspetto emotivo e la ricerca di equilibrio con se
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stessi e con il mondo circostante
Lrsquoautostima egrave composta da cinque dimensioni che rappresentano tutti
i contesti e le componenti dellrsquoindividuo
Le Relazioni Interpersonali riguardano le interazioni con ldquole altre
personerdquo significative ad esempio i familiari gli insegnanti i
compagni di classe e il gruppo di amici e tutti coloro con i quali si
interagisce piugrave spesso
A questo livello lrsquoautostima egrave influenzata dalle reazioni delle persone
alle nostre azioni dalla qualitagrave dei contatti e dalla capacitagrave di
raggiungere gli obiettivi prefissati grazie proprio alle interazioni sociali
Le relazioni che si instaurano durante lrsquoadolescenza sono alla base di
tutte le relazioni di amicizia e sentimentali della vita adulta
Il Controllo dellrsquoAmbiente definisce il modo in cui gli individui
influiscono sullrsquoambiente circostante agendo direttamente su di esso
modificandolo e subendo le sue modifiche
Molto spesso la stima di seacute puograve dipendere dai diversi ruoli che la
persona assume in un determinato contesto (scuola lavoro relazioni
in famiglia con i coetanei attivitagrave sportive ecc) e da cui egrave capace di
trarre delle soddisfazioni
Strettamente collegato allo sviluppo emotivo lo Sviluppo Cognitivo
offre allrsquoindividuo la possibilitagrave di ragionare in termini di astrazione
ideologica e filosofica e consente di ragionare sul proprio futuro
facilita lrsquointrospezione e la riflessione per la ricerca di una propria
identitagrave
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In questo periodo la scuola e lrsquoistruzione superiore permettono di
sviluppare le proprie capacitagrave critiche le proprie conoscenze e
competenze e orientarsi verso i propri interessi specifici
La costruzione della propria identitagrave egrave strettamente connessa allo
Sviluppo corporeo della propria sessualitagrave e delle prime relazioni
sentimentali
In questa fase lapprovazione dei coetanei e degli adulti risulta essere
un fattore determinante nella costruzione della stima di seacute per quanto
riguarda la definizione della propria immagine corporea e del proprio
ruolo sessuale
La stima che ognuno ha di se stesso dipende anche dalla
considerazione che i genitori hanno dei propri figli e dalle modalitagrave
con cui viene loro trasmessa sin dai primi anni di vita
Allrsquointerno della dimensione Vita Familiare il ruolo dei genitori egrave
quello di offrire un sostegno sicuro e le risorse necessarie alla
costituzione della propria identitagrave
Il bisogno di affermare la propria individualitagrave aspetto determinante
per una positiva crescita personale puograve determinare una spaccatura
nei rapporti con i genitori anche a causa dei sentimenti ambivalenti
verso queste figure che hanno dominato il vissuto infantile di cui ci si
sente non far piugrave parte
Oppure quando il clima familiare non egrave del tutto armonioso si puograve
venire coinvolti in dinamiche familiari pesanti da sostenere o
assumere un ruolo nellequilibrio familiare che limita la ricerca di
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
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Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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hanno dominato il mondo infantile di cui ci si sente non far piugrave parte
Una delle possibili risposte a questa perdita di controllo sul proprio
corpo e sulle proprie emozioni consiste nellrsquoadottare dei regimi
alimentari spesso restrittivi e inadeguati
La letteratura sullrsquoargomento dimostra infatti che qualsiasi forma di
limitazione alimentare praticata non solo attraverso la dieta ma
anche con comportamenti volti a controllare il proprio peso (vomito
uso di lassativi ecc) aumenta considerevolmente il rischio di
sviluppare un disturbo del comportamento alimentare
Quanto detto finora egrave ciograve che ci ha motivati ad intraprendere un
monitoraggio sul territorio della provincia di Bari e che ci porta ora a
divulgare i risultati in questa pubblicazione
La nostra speranza egrave che quanti la leggeranno (giovani genitori
insegnanti operatori sociali e sanitari amministratori locali educatori
ecc) possano trarne validi spunti di riflessione e informazioni per
confrontarsi sui temi del disagio adolescenziale e pianificare interventi
sempre piugrave mirati ad affrontare in modo efficace una problematica
cosigrave importante ed attuale come quella dei disturbi dellrsquoalimentazione
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INTRODUZIONE
LrsquoIMPORTANZA DELLrsquoALIMENTAZIONEDURANTE LrsquoINFANZIA E LrsquoADOLESCENZA
Ersquo esperienza comune che lrsquoinfanzia e lrsquoadolescenza siano periodi di
rapidi e sostanziali cambiamenti sia a livello corporeo che fisiologico
e psicologico
Lrsquoindividuo in continua trasformazione va alla ricerca di una propria
identitagrave psicologica e corporea e di un costante equilibrio tra questi
due mondi rimettendo in discussione la propria immagine di bambino
Le modificazioni nel ritmo di crescita e lrsquoampia variabilitagrave tra i singoli
individui e tra i due sessi sono naturalmente e strettamente collegate
con lrsquoaumento del fabbisogno alimentare
In particolare lrsquoimportanza dellrsquoalimentazione e del fabbisogno
complessivo di sostanze nutritive durante lrsquoadolescenza egrave giustificata
da
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bull lrsquoaumento rapido della velocitagrave di crescita (statura peso)
bull differenza tra i due sessi
bull sviluppo sessuale
bull variabilitagrave individuale
bull eventuale attivitagrave sportiva svolta
Durante lrsquoadolescenza lrsquoapporto calorico deve essere quindi
adattato al consumo di energia ad esempio lrsquoaumento di peso e lo
sviluppo muscolare e osseo piugrave rapido nei maschi rispetto alle
femmine giustifica un maggiore fabbisogno energetico e proteico
La dieta deve essere variata equilibrata e completa per assicurare un
ritmo di crescita regolare e tutelare la crescita dellrsquoorganismo Anche
se spesso le abitudini alimentari sono influenzate dalle attivitagrave
quotidiane dai modelli sociali e culturali di alimentazione
Alla base di una regolare alimentazione deve esserci il concetto di
equilibrio alimentare rappresentato dalla giusta utilizzazione dei
nutrienti in relazione ai fattori sopra considerati
Lrsquoalimentazione specialmente in questo periodo assume un ruolo
importante anche per la prevenzione di alcune malattie
(cardiovascolari tumori diabete) che comprendono tra i fattori di
rischio lrsquoobesitagrave lrsquoipertensione arteriosa e lrsquoarteriosclerosi Tali disturbi
possono iniziare a svilupparsi giagrave nei primi anni di vita e sono
profondamente influenzati dalle abitudini alimentari
I diversi alimenti contengono nellrsquoinsieme tutti i nutrienti necessari
alla crescita e alla sopravvivenza (proteine zuccheri grassi vitamine
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e sali minerali) ma nessuno egrave di per seacute completo ne deriva
lrsquoesigenza di compensare e integrare tali carenze attraverso
unrsquoalimentazione varia Un nutrimento ottimale cioegrave ben
proporzionato e bilanciato alle necessitagrave individuali deve contenere
tutti i principi nutritivi e comprendere una quantitagrave di calorie adeguata
Fondamentale inoltre egrave lrsquoapporto di acqua per assicurare lrsquoequilibrio
termico e quello idrosalino
Quando il fabbisogno energetico varia possono iniziare le prime
difficoltagrave ed instaurarsi dei dubbi su quali siano gli alimenti piugrave adatti in
rapporto allrsquoetagrave al sesso alle condizioni di salute ed allrsquoattivitagrave
sportiva Nelle donne i bisogni energetici e nutritivi raggiungono la
punta massima fra il 13deg ed il 15deg anno drsquoetagrave Negli uomini crescono
progressivamente raggiungendo il massimo tra il 17deg ed il 18deg anno
Occorre perciograve
bull saper scegliere gli alimenti di cui nutrirsi
bull saper valutare le quantitagrave di cibo necessarie per il proprio
mantenimento
bull saper distribuire correttamente il cibo nellrsquoarco della giornata
Non egrave quindi il caso affidarsi al senso comune nella valutazione del
proprio nutrimento ottimale Pertanto qualora le cattive abitudini
alimentari (come ad esempio una dieta povera o scorretta) influissero
in maniera negativa sulla propria salute o sulle attivitagrave quotidiane egrave
consigliabile rivolgersi al proprio medico di base o ad uno specialista
dellrsquoalimentazione
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IL CORPO COME ESPRESSIONE
DEL CAMBIAMENTO
Nella fase adolescenziale il corpo assume molta piugrave importanza
rispetto allrsquoinfanzia e viene ldquousatordquo come strumento di espressione
della propria affettivitagrave come mezzo per relazionarsi con gli altri
noncheacute per esprimere le proprie difficoltagrave
In questa etagrave di passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta i cambiamenti
corporei sono strettamente legati alla modificazione della percezione
di se stessi
Allrsquointerno di ciograve si inserisce il rapporto con i propri genitori in cui il
passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta comporta la riorganizzazione dei
rapporti e dei ruoli allrsquointerno della famiglia la quale deve essere
disposta ad accettare il cambiamento
Nel rapporto con i coetanei il corpo viene utilizzato in modo
ambivalente da un lato per differenziarsi ed accentuare la propria
individualitagrave dallrsquoaltro per cercare una rassicurante somiglianza con il
gruppo dei pari ad esempio seguendo le mode proposte dal gruppo o
dai mass media Ed egrave proprio dai mezzi di comunicazione di massa
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che si nota una particolare attenzione ed enfasi verso limmagine del
corpo alimentata in gran parte da forti interessi economici legati al
mondo della moda ed ai prodotti di bellezza In contemporanea a ciograve
lrsquoideale bellezza soprattutto femminile che viene divulgata si associa
sempre piugrave ad un corpo sottile e filiforme
La necessitagrave di costruire unrsquoimmagine di seacute induce molti adolescenti
ad identificarsi con i personaggi che rappresentano il successo e la
sicurezza di seacute e a conformarsi ai modelli ripetutamente proposti
Il desiderio di emulare la linea ldquoperfettardquo di personaggi famosi puograve
rappresentare una tra le piugrave significative ldquospinterdquo ad adottare
comportamenti di restrizione alimentare ed entrare cosigrave in conflitto
con le necessitagrave fisiologiche di nutrizione innescando un serie di
problematiche psicofisiche
Lrsquoespressione delle difficoltagrave si rispecchia attraverso lrsquoalterazione del
rapporto con il proprio corpo e la propria alimentazione e puograve portare
allrsquoinsorgere di disturbi del comportamento alimentare in particolare
lrsquoANORESSIA e la BULIMIA
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono tra le condotte
che negli ultimi anni hanno ricevuto una maggiore attenzione da
parte della ricerca scientifica poicheacute data lrsquoimportanza del rapporto
mentecorpo i DCA rappresentano un interessante modello di
interazione tra fattori genetici psicologici e socioculturali e poicheacute
non si possono ancora ritenere note le cause di sviluppo lo studio dei
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fattori di rischio ricopre una importanza fondamentale
I DCA sono disturbi di considerevole gravitagrave il cui trattamento egrave
spesso lungo e difficile complicato dalla scarsa consapevolezza
soprattutto nelle prime fasi di manifestazione del disagio
Pur essendo stato dimostrato che il ruolo rivestito dai fattori di tipo
genetico ha una certa importanza la ricerca attuale si focalizza
soprattutto sullo studio dellrsquoinfluenza dei fattori ambientali psicologici
familiari e sociali che determinano lrsquoinsorgenza del disturbo
Gli interventi intrapresi in questi ultimi anni si muovono proprio in
questo senso promuovere una migliore conoscenza del ruolo della
famiglia del contesto sociale (scuola amici attivitagrave del tempo libero
ecchellip) e delle caratteristiche individuali degli adolescenti
nellrsquointraprendere un comportamento di dieta considerato il primo
passo per lo sviluppo di comportamenti alimentari successivi errati
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LrsquoEMOTIVITArsquo
Accanto allo sviluppo del corpo durante lrsquoadolescenza si manifesta un
cambiamento fondamentale nello sviluppo psicologico ed emotivo
I vissuti dellrsquoadolescenza tendono ad amplificare la modalitagrave di
espressione delle proprie emozioni che risulta spesso estrema
Influenzata dal giudizio esterno familiare e sociale sui propri
comportamenti e dalle stesse valutazioni personali su questi con lrsquoetagrave
tende a stabilizzarsi ma durante questo periodo influenza
inevitabilmente la propria stima di seacute
Lrsquoautostima rappresenta la componente psicologica dipendente dal
giudizio che ogni individuo esprime su di seacute dal valore cioegrave che
attribuisce alle proprie caratteristiche e al modo in cui ha affrontato e
affronta le esperienze sia positive che negative
La rappresentazione di seacute egrave influenzata dalla propria percezione e dal
giudizio degli altri e determina lo stato emotivo generale in termini di
motivazione e interesse
Durante lrsquoadolescenza tutte le dimensioni relative allrsquoautostima
vengono rimesse in discussione in particolare per quanto riguarda
lrsquoaspetto corporeo lrsquoaspetto emotivo e la ricerca di equilibrio con se
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stessi e con il mondo circostante
Lrsquoautostima egrave composta da cinque dimensioni che rappresentano tutti
i contesti e le componenti dellrsquoindividuo
Le Relazioni Interpersonali riguardano le interazioni con ldquole altre
personerdquo significative ad esempio i familiari gli insegnanti i
compagni di classe e il gruppo di amici e tutti coloro con i quali si
interagisce piugrave spesso
A questo livello lrsquoautostima egrave influenzata dalle reazioni delle persone
alle nostre azioni dalla qualitagrave dei contatti e dalla capacitagrave di
raggiungere gli obiettivi prefissati grazie proprio alle interazioni sociali
Le relazioni che si instaurano durante lrsquoadolescenza sono alla base di
tutte le relazioni di amicizia e sentimentali della vita adulta
Il Controllo dellrsquoAmbiente definisce il modo in cui gli individui
influiscono sullrsquoambiente circostante agendo direttamente su di esso
modificandolo e subendo le sue modifiche
Molto spesso la stima di seacute puograve dipendere dai diversi ruoli che la
persona assume in un determinato contesto (scuola lavoro relazioni
in famiglia con i coetanei attivitagrave sportive ecc) e da cui egrave capace di
trarre delle soddisfazioni
Strettamente collegato allo sviluppo emotivo lo Sviluppo Cognitivo
offre allrsquoindividuo la possibilitagrave di ragionare in termini di astrazione
ideologica e filosofica e consente di ragionare sul proprio futuro
facilita lrsquointrospezione e la riflessione per la ricerca di una propria
identitagrave
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In questo periodo la scuola e lrsquoistruzione superiore permettono di
sviluppare le proprie capacitagrave critiche le proprie conoscenze e
competenze e orientarsi verso i propri interessi specifici
La costruzione della propria identitagrave egrave strettamente connessa allo
Sviluppo corporeo della propria sessualitagrave e delle prime relazioni
sentimentali
In questa fase lapprovazione dei coetanei e degli adulti risulta essere
un fattore determinante nella costruzione della stima di seacute per quanto
riguarda la definizione della propria immagine corporea e del proprio
ruolo sessuale
La stima che ognuno ha di se stesso dipende anche dalla
considerazione che i genitori hanno dei propri figli e dalle modalitagrave
con cui viene loro trasmessa sin dai primi anni di vita
Allrsquointerno della dimensione Vita Familiare il ruolo dei genitori egrave
quello di offrire un sostegno sicuro e le risorse necessarie alla
costituzione della propria identitagrave
Il bisogno di affermare la propria individualitagrave aspetto determinante
per una positiva crescita personale puograve determinare una spaccatura
nei rapporti con i genitori anche a causa dei sentimenti ambivalenti
verso queste figure che hanno dominato il vissuto infantile di cui ci si
sente non far piugrave parte
Oppure quando il clima familiare non egrave del tutto armonioso si puograve
venire coinvolti in dinamiche familiari pesanti da sostenere o
assumere un ruolo nellequilibrio familiare che limita la ricerca di
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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INTRODUZIONE
LrsquoIMPORTANZA DELLrsquoALIMENTAZIONEDURANTE LrsquoINFANZIA E LrsquoADOLESCENZA
Ersquo esperienza comune che lrsquoinfanzia e lrsquoadolescenza siano periodi di
rapidi e sostanziali cambiamenti sia a livello corporeo che fisiologico
e psicologico
Lrsquoindividuo in continua trasformazione va alla ricerca di una propria
identitagrave psicologica e corporea e di un costante equilibrio tra questi
due mondi rimettendo in discussione la propria immagine di bambino
Le modificazioni nel ritmo di crescita e lrsquoampia variabilitagrave tra i singoli
individui e tra i due sessi sono naturalmente e strettamente collegate
con lrsquoaumento del fabbisogno alimentare
In particolare lrsquoimportanza dellrsquoalimentazione e del fabbisogno
complessivo di sostanze nutritive durante lrsquoadolescenza egrave giustificata
da
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bull lrsquoaumento rapido della velocitagrave di crescita (statura peso)
bull differenza tra i due sessi
bull sviluppo sessuale
bull variabilitagrave individuale
bull eventuale attivitagrave sportiva svolta
Durante lrsquoadolescenza lrsquoapporto calorico deve essere quindi
adattato al consumo di energia ad esempio lrsquoaumento di peso e lo
sviluppo muscolare e osseo piugrave rapido nei maschi rispetto alle
femmine giustifica un maggiore fabbisogno energetico e proteico
La dieta deve essere variata equilibrata e completa per assicurare un
ritmo di crescita regolare e tutelare la crescita dellrsquoorganismo Anche
se spesso le abitudini alimentari sono influenzate dalle attivitagrave
quotidiane dai modelli sociali e culturali di alimentazione
Alla base di una regolare alimentazione deve esserci il concetto di
equilibrio alimentare rappresentato dalla giusta utilizzazione dei
nutrienti in relazione ai fattori sopra considerati
Lrsquoalimentazione specialmente in questo periodo assume un ruolo
importante anche per la prevenzione di alcune malattie
(cardiovascolari tumori diabete) che comprendono tra i fattori di
rischio lrsquoobesitagrave lrsquoipertensione arteriosa e lrsquoarteriosclerosi Tali disturbi
possono iniziare a svilupparsi giagrave nei primi anni di vita e sono
profondamente influenzati dalle abitudini alimentari
I diversi alimenti contengono nellrsquoinsieme tutti i nutrienti necessari
alla crescita e alla sopravvivenza (proteine zuccheri grassi vitamine
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e sali minerali) ma nessuno egrave di per seacute completo ne deriva
lrsquoesigenza di compensare e integrare tali carenze attraverso
unrsquoalimentazione varia Un nutrimento ottimale cioegrave ben
proporzionato e bilanciato alle necessitagrave individuali deve contenere
tutti i principi nutritivi e comprendere una quantitagrave di calorie adeguata
Fondamentale inoltre egrave lrsquoapporto di acqua per assicurare lrsquoequilibrio
termico e quello idrosalino
Quando il fabbisogno energetico varia possono iniziare le prime
difficoltagrave ed instaurarsi dei dubbi su quali siano gli alimenti piugrave adatti in
rapporto allrsquoetagrave al sesso alle condizioni di salute ed allrsquoattivitagrave
sportiva Nelle donne i bisogni energetici e nutritivi raggiungono la
punta massima fra il 13deg ed il 15deg anno drsquoetagrave Negli uomini crescono
progressivamente raggiungendo il massimo tra il 17deg ed il 18deg anno
Occorre perciograve
bull saper scegliere gli alimenti di cui nutrirsi
bull saper valutare le quantitagrave di cibo necessarie per il proprio
mantenimento
bull saper distribuire correttamente il cibo nellrsquoarco della giornata
Non egrave quindi il caso affidarsi al senso comune nella valutazione del
proprio nutrimento ottimale Pertanto qualora le cattive abitudini
alimentari (come ad esempio una dieta povera o scorretta) influissero
in maniera negativa sulla propria salute o sulle attivitagrave quotidiane egrave
consigliabile rivolgersi al proprio medico di base o ad uno specialista
dellrsquoalimentazione
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IL CORPO COME ESPRESSIONE
DEL CAMBIAMENTO
Nella fase adolescenziale il corpo assume molta piugrave importanza
rispetto allrsquoinfanzia e viene ldquousatordquo come strumento di espressione
della propria affettivitagrave come mezzo per relazionarsi con gli altri
noncheacute per esprimere le proprie difficoltagrave
In questa etagrave di passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta i cambiamenti
corporei sono strettamente legati alla modificazione della percezione
di se stessi
Allrsquointerno di ciograve si inserisce il rapporto con i propri genitori in cui il
passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta comporta la riorganizzazione dei
rapporti e dei ruoli allrsquointerno della famiglia la quale deve essere
disposta ad accettare il cambiamento
Nel rapporto con i coetanei il corpo viene utilizzato in modo
ambivalente da un lato per differenziarsi ed accentuare la propria
individualitagrave dallrsquoaltro per cercare una rassicurante somiglianza con il
gruppo dei pari ad esempio seguendo le mode proposte dal gruppo o
dai mass media Ed egrave proprio dai mezzi di comunicazione di massa
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che si nota una particolare attenzione ed enfasi verso limmagine del
corpo alimentata in gran parte da forti interessi economici legati al
mondo della moda ed ai prodotti di bellezza In contemporanea a ciograve
lrsquoideale bellezza soprattutto femminile che viene divulgata si associa
sempre piugrave ad un corpo sottile e filiforme
La necessitagrave di costruire unrsquoimmagine di seacute induce molti adolescenti
ad identificarsi con i personaggi che rappresentano il successo e la
sicurezza di seacute e a conformarsi ai modelli ripetutamente proposti
Il desiderio di emulare la linea ldquoperfettardquo di personaggi famosi puograve
rappresentare una tra le piugrave significative ldquospinterdquo ad adottare
comportamenti di restrizione alimentare ed entrare cosigrave in conflitto
con le necessitagrave fisiologiche di nutrizione innescando un serie di
problematiche psicofisiche
Lrsquoespressione delle difficoltagrave si rispecchia attraverso lrsquoalterazione del
rapporto con il proprio corpo e la propria alimentazione e puograve portare
allrsquoinsorgere di disturbi del comportamento alimentare in particolare
lrsquoANORESSIA e la BULIMIA
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono tra le condotte
che negli ultimi anni hanno ricevuto una maggiore attenzione da
parte della ricerca scientifica poicheacute data lrsquoimportanza del rapporto
mentecorpo i DCA rappresentano un interessante modello di
interazione tra fattori genetici psicologici e socioculturali e poicheacute
non si possono ancora ritenere note le cause di sviluppo lo studio dei
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fattori di rischio ricopre una importanza fondamentale
I DCA sono disturbi di considerevole gravitagrave il cui trattamento egrave
spesso lungo e difficile complicato dalla scarsa consapevolezza
soprattutto nelle prime fasi di manifestazione del disagio
Pur essendo stato dimostrato che il ruolo rivestito dai fattori di tipo
genetico ha una certa importanza la ricerca attuale si focalizza
soprattutto sullo studio dellrsquoinfluenza dei fattori ambientali psicologici
familiari e sociali che determinano lrsquoinsorgenza del disturbo
Gli interventi intrapresi in questi ultimi anni si muovono proprio in
questo senso promuovere una migliore conoscenza del ruolo della
famiglia del contesto sociale (scuola amici attivitagrave del tempo libero
ecchellip) e delle caratteristiche individuali degli adolescenti
nellrsquointraprendere un comportamento di dieta considerato il primo
passo per lo sviluppo di comportamenti alimentari successivi errati
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LrsquoEMOTIVITArsquo
Accanto allo sviluppo del corpo durante lrsquoadolescenza si manifesta un
cambiamento fondamentale nello sviluppo psicologico ed emotivo
I vissuti dellrsquoadolescenza tendono ad amplificare la modalitagrave di
espressione delle proprie emozioni che risulta spesso estrema
Influenzata dal giudizio esterno familiare e sociale sui propri
comportamenti e dalle stesse valutazioni personali su questi con lrsquoetagrave
tende a stabilizzarsi ma durante questo periodo influenza
inevitabilmente la propria stima di seacute
Lrsquoautostima rappresenta la componente psicologica dipendente dal
giudizio che ogni individuo esprime su di seacute dal valore cioegrave che
attribuisce alle proprie caratteristiche e al modo in cui ha affrontato e
affronta le esperienze sia positive che negative
La rappresentazione di seacute egrave influenzata dalla propria percezione e dal
giudizio degli altri e determina lo stato emotivo generale in termini di
motivazione e interesse
Durante lrsquoadolescenza tutte le dimensioni relative allrsquoautostima
vengono rimesse in discussione in particolare per quanto riguarda
lrsquoaspetto corporeo lrsquoaspetto emotivo e la ricerca di equilibrio con se
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stessi e con il mondo circostante
Lrsquoautostima egrave composta da cinque dimensioni che rappresentano tutti
i contesti e le componenti dellrsquoindividuo
Le Relazioni Interpersonali riguardano le interazioni con ldquole altre
personerdquo significative ad esempio i familiari gli insegnanti i
compagni di classe e il gruppo di amici e tutti coloro con i quali si
interagisce piugrave spesso
A questo livello lrsquoautostima egrave influenzata dalle reazioni delle persone
alle nostre azioni dalla qualitagrave dei contatti e dalla capacitagrave di
raggiungere gli obiettivi prefissati grazie proprio alle interazioni sociali
Le relazioni che si instaurano durante lrsquoadolescenza sono alla base di
tutte le relazioni di amicizia e sentimentali della vita adulta
Il Controllo dellrsquoAmbiente definisce il modo in cui gli individui
influiscono sullrsquoambiente circostante agendo direttamente su di esso
modificandolo e subendo le sue modifiche
Molto spesso la stima di seacute puograve dipendere dai diversi ruoli che la
persona assume in un determinato contesto (scuola lavoro relazioni
in famiglia con i coetanei attivitagrave sportive ecc) e da cui egrave capace di
trarre delle soddisfazioni
Strettamente collegato allo sviluppo emotivo lo Sviluppo Cognitivo
offre allrsquoindividuo la possibilitagrave di ragionare in termini di astrazione
ideologica e filosofica e consente di ragionare sul proprio futuro
facilita lrsquointrospezione e la riflessione per la ricerca di una propria
identitagrave
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In questo periodo la scuola e lrsquoistruzione superiore permettono di
sviluppare le proprie capacitagrave critiche le proprie conoscenze e
competenze e orientarsi verso i propri interessi specifici
La costruzione della propria identitagrave egrave strettamente connessa allo
Sviluppo corporeo della propria sessualitagrave e delle prime relazioni
sentimentali
In questa fase lapprovazione dei coetanei e degli adulti risulta essere
un fattore determinante nella costruzione della stima di seacute per quanto
riguarda la definizione della propria immagine corporea e del proprio
ruolo sessuale
La stima che ognuno ha di se stesso dipende anche dalla
considerazione che i genitori hanno dei propri figli e dalle modalitagrave
con cui viene loro trasmessa sin dai primi anni di vita
Allrsquointerno della dimensione Vita Familiare il ruolo dei genitori egrave
quello di offrire un sostegno sicuro e le risorse necessarie alla
costituzione della propria identitagrave
Il bisogno di affermare la propria individualitagrave aspetto determinante
per una positiva crescita personale puograve determinare una spaccatura
nei rapporti con i genitori anche a causa dei sentimenti ambivalenti
verso queste figure che hanno dominato il vissuto infantile di cui ci si
sente non far piugrave parte
Oppure quando il clima familiare non egrave del tutto armonioso si puograve
venire coinvolti in dinamiche familiari pesanti da sostenere o
assumere un ruolo nellequilibrio familiare che limita la ricerca di
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
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Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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bull lrsquoaumento rapido della velocitagrave di crescita (statura peso)
bull differenza tra i due sessi
bull sviluppo sessuale
bull variabilitagrave individuale
bull eventuale attivitagrave sportiva svolta
Durante lrsquoadolescenza lrsquoapporto calorico deve essere quindi
adattato al consumo di energia ad esempio lrsquoaumento di peso e lo
sviluppo muscolare e osseo piugrave rapido nei maschi rispetto alle
femmine giustifica un maggiore fabbisogno energetico e proteico
La dieta deve essere variata equilibrata e completa per assicurare un
ritmo di crescita regolare e tutelare la crescita dellrsquoorganismo Anche
se spesso le abitudini alimentari sono influenzate dalle attivitagrave
quotidiane dai modelli sociali e culturali di alimentazione
Alla base di una regolare alimentazione deve esserci il concetto di
equilibrio alimentare rappresentato dalla giusta utilizzazione dei
nutrienti in relazione ai fattori sopra considerati
Lrsquoalimentazione specialmente in questo periodo assume un ruolo
importante anche per la prevenzione di alcune malattie
(cardiovascolari tumori diabete) che comprendono tra i fattori di
rischio lrsquoobesitagrave lrsquoipertensione arteriosa e lrsquoarteriosclerosi Tali disturbi
possono iniziare a svilupparsi giagrave nei primi anni di vita e sono
profondamente influenzati dalle abitudini alimentari
I diversi alimenti contengono nellrsquoinsieme tutti i nutrienti necessari
alla crescita e alla sopravvivenza (proteine zuccheri grassi vitamine
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e sali minerali) ma nessuno egrave di per seacute completo ne deriva
lrsquoesigenza di compensare e integrare tali carenze attraverso
unrsquoalimentazione varia Un nutrimento ottimale cioegrave ben
proporzionato e bilanciato alle necessitagrave individuali deve contenere
tutti i principi nutritivi e comprendere una quantitagrave di calorie adeguata
Fondamentale inoltre egrave lrsquoapporto di acqua per assicurare lrsquoequilibrio
termico e quello idrosalino
Quando il fabbisogno energetico varia possono iniziare le prime
difficoltagrave ed instaurarsi dei dubbi su quali siano gli alimenti piugrave adatti in
rapporto allrsquoetagrave al sesso alle condizioni di salute ed allrsquoattivitagrave
sportiva Nelle donne i bisogni energetici e nutritivi raggiungono la
punta massima fra il 13deg ed il 15deg anno drsquoetagrave Negli uomini crescono
progressivamente raggiungendo il massimo tra il 17deg ed il 18deg anno
Occorre perciograve
bull saper scegliere gli alimenti di cui nutrirsi
bull saper valutare le quantitagrave di cibo necessarie per il proprio
mantenimento
bull saper distribuire correttamente il cibo nellrsquoarco della giornata
Non egrave quindi il caso affidarsi al senso comune nella valutazione del
proprio nutrimento ottimale Pertanto qualora le cattive abitudini
alimentari (come ad esempio una dieta povera o scorretta) influissero
in maniera negativa sulla propria salute o sulle attivitagrave quotidiane egrave
consigliabile rivolgersi al proprio medico di base o ad uno specialista
dellrsquoalimentazione
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IL CORPO COME ESPRESSIONE
DEL CAMBIAMENTO
Nella fase adolescenziale il corpo assume molta piugrave importanza
rispetto allrsquoinfanzia e viene ldquousatordquo come strumento di espressione
della propria affettivitagrave come mezzo per relazionarsi con gli altri
noncheacute per esprimere le proprie difficoltagrave
In questa etagrave di passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta i cambiamenti
corporei sono strettamente legati alla modificazione della percezione
di se stessi
Allrsquointerno di ciograve si inserisce il rapporto con i propri genitori in cui il
passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta comporta la riorganizzazione dei
rapporti e dei ruoli allrsquointerno della famiglia la quale deve essere
disposta ad accettare il cambiamento
Nel rapporto con i coetanei il corpo viene utilizzato in modo
ambivalente da un lato per differenziarsi ed accentuare la propria
individualitagrave dallrsquoaltro per cercare una rassicurante somiglianza con il
gruppo dei pari ad esempio seguendo le mode proposte dal gruppo o
dai mass media Ed egrave proprio dai mezzi di comunicazione di massa
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che si nota una particolare attenzione ed enfasi verso limmagine del
corpo alimentata in gran parte da forti interessi economici legati al
mondo della moda ed ai prodotti di bellezza In contemporanea a ciograve
lrsquoideale bellezza soprattutto femminile che viene divulgata si associa
sempre piugrave ad un corpo sottile e filiforme
La necessitagrave di costruire unrsquoimmagine di seacute induce molti adolescenti
ad identificarsi con i personaggi che rappresentano il successo e la
sicurezza di seacute e a conformarsi ai modelli ripetutamente proposti
Il desiderio di emulare la linea ldquoperfettardquo di personaggi famosi puograve
rappresentare una tra le piugrave significative ldquospinterdquo ad adottare
comportamenti di restrizione alimentare ed entrare cosigrave in conflitto
con le necessitagrave fisiologiche di nutrizione innescando un serie di
problematiche psicofisiche
Lrsquoespressione delle difficoltagrave si rispecchia attraverso lrsquoalterazione del
rapporto con il proprio corpo e la propria alimentazione e puograve portare
allrsquoinsorgere di disturbi del comportamento alimentare in particolare
lrsquoANORESSIA e la BULIMIA
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono tra le condotte
che negli ultimi anni hanno ricevuto una maggiore attenzione da
parte della ricerca scientifica poicheacute data lrsquoimportanza del rapporto
mentecorpo i DCA rappresentano un interessante modello di
interazione tra fattori genetici psicologici e socioculturali e poicheacute
non si possono ancora ritenere note le cause di sviluppo lo studio dei
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fattori di rischio ricopre una importanza fondamentale
I DCA sono disturbi di considerevole gravitagrave il cui trattamento egrave
spesso lungo e difficile complicato dalla scarsa consapevolezza
soprattutto nelle prime fasi di manifestazione del disagio
Pur essendo stato dimostrato che il ruolo rivestito dai fattori di tipo
genetico ha una certa importanza la ricerca attuale si focalizza
soprattutto sullo studio dellrsquoinfluenza dei fattori ambientali psicologici
familiari e sociali che determinano lrsquoinsorgenza del disturbo
Gli interventi intrapresi in questi ultimi anni si muovono proprio in
questo senso promuovere una migliore conoscenza del ruolo della
famiglia del contesto sociale (scuola amici attivitagrave del tempo libero
ecchellip) e delle caratteristiche individuali degli adolescenti
nellrsquointraprendere un comportamento di dieta considerato il primo
passo per lo sviluppo di comportamenti alimentari successivi errati
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LrsquoEMOTIVITArsquo
Accanto allo sviluppo del corpo durante lrsquoadolescenza si manifesta un
cambiamento fondamentale nello sviluppo psicologico ed emotivo
I vissuti dellrsquoadolescenza tendono ad amplificare la modalitagrave di
espressione delle proprie emozioni che risulta spesso estrema
Influenzata dal giudizio esterno familiare e sociale sui propri
comportamenti e dalle stesse valutazioni personali su questi con lrsquoetagrave
tende a stabilizzarsi ma durante questo periodo influenza
inevitabilmente la propria stima di seacute
Lrsquoautostima rappresenta la componente psicologica dipendente dal
giudizio che ogni individuo esprime su di seacute dal valore cioegrave che
attribuisce alle proprie caratteristiche e al modo in cui ha affrontato e
affronta le esperienze sia positive che negative
La rappresentazione di seacute egrave influenzata dalla propria percezione e dal
giudizio degli altri e determina lo stato emotivo generale in termini di
motivazione e interesse
Durante lrsquoadolescenza tutte le dimensioni relative allrsquoautostima
vengono rimesse in discussione in particolare per quanto riguarda
lrsquoaspetto corporeo lrsquoaspetto emotivo e la ricerca di equilibrio con se
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stessi e con il mondo circostante
Lrsquoautostima egrave composta da cinque dimensioni che rappresentano tutti
i contesti e le componenti dellrsquoindividuo
Le Relazioni Interpersonali riguardano le interazioni con ldquole altre
personerdquo significative ad esempio i familiari gli insegnanti i
compagni di classe e il gruppo di amici e tutti coloro con i quali si
interagisce piugrave spesso
A questo livello lrsquoautostima egrave influenzata dalle reazioni delle persone
alle nostre azioni dalla qualitagrave dei contatti e dalla capacitagrave di
raggiungere gli obiettivi prefissati grazie proprio alle interazioni sociali
Le relazioni che si instaurano durante lrsquoadolescenza sono alla base di
tutte le relazioni di amicizia e sentimentali della vita adulta
Il Controllo dellrsquoAmbiente definisce il modo in cui gli individui
influiscono sullrsquoambiente circostante agendo direttamente su di esso
modificandolo e subendo le sue modifiche
Molto spesso la stima di seacute puograve dipendere dai diversi ruoli che la
persona assume in un determinato contesto (scuola lavoro relazioni
in famiglia con i coetanei attivitagrave sportive ecc) e da cui egrave capace di
trarre delle soddisfazioni
Strettamente collegato allo sviluppo emotivo lo Sviluppo Cognitivo
offre allrsquoindividuo la possibilitagrave di ragionare in termini di astrazione
ideologica e filosofica e consente di ragionare sul proprio futuro
facilita lrsquointrospezione e la riflessione per la ricerca di una propria
identitagrave
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In questo periodo la scuola e lrsquoistruzione superiore permettono di
sviluppare le proprie capacitagrave critiche le proprie conoscenze e
competenze e orientarsi verso i propri interessi specifici
La costruzione della propria identitagrave egrave strettamente connessa allo
Sviluppo corporeo della propria sessualitagrave e delle prime relazioni
sentimentali
In questa fase lapprovazione dei coetanei e degli adulti risulta essere
un fattore determinante nella costruzione della stima di seacute per quanto
riguarda la definizione della propria immagine corporea e del proprio
ruolo sessuale
La stima che ognuno ha di se stesso dipende anche dalla
considerazione che i genitori hanno dei propri figli e dalle modalitagrave
con cui viene loro trasmessa sin dai primi anni di vita
Allrsquointerno della dimensione Vita Familiare il ruolo dei genitori egrave
quello di offrire un sostegno sicuro e le risorse necessarie alla
costituzione della propria identitagrave
Il bisogno di affermare la propria individualitagrave aspetto determinante
per una positiva crescita personale puograve determinare una spaccatura
nei rapporti con i genitori anche a causa dei sentimenti ambivalenti
verso queste figure che hanno dominato il vissuto infantile di cui ci si
sente non far piugrave parte
Oppure quando il clima familiare non egrave del tutto armonioso si puograve
venire coinvolti in dinamiche familiari pesanti da sostenere o
assumere un ruolo nellequilibrio familiare che limita la ricerca di
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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37
LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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e sali minerali) ma nessuno egrave di per seacute completo ne deriva
lrsquoesigenza di compensare e integrare tali carenze attraverso
unrsquoalimentazione varia Un nutrimento ottimale cioegrave ben
proporzionato e bilanciato alle necessitagrave individuali deve contenere
tutti i principi nutritivi e comprendere una quantitagrave di calorie adeguata
Fondamentale inoltre egrave lrsquoapporto di acqua per assicurare lrsquoequilibrio
termico e quello idrosalino
Quando il fabbisogno energetico varia possono iniziare le prime
difficoltagrave ed instaurarsi dei dubbi su quali siano gli alimenti piugrave adatti in
rapporto allrsquoetagrave al sesso alle condizioni di salute ed allrsquoattivitagrave
sportiva Nelle donne i bisogni energetici e nutritivi raggiungono la
punta massima fra il 13deg ed il 15deg anno drsquoetagrave Negli uomini crescono
progressivamente raggiungendo il massimo tra il 17deg ed il 18deg anno
Occorre perciograve
bull saper scegliere gli alimenti di cui nutrirsi
bull saper valutare le quantitagrave di cibo necessarie per il proprio
mantenimento
bull saper distribuire correttamente il cibo nellrsquoarco della giornata
Non egrave quindi il caso affidarsi al senso comune nella valutazione del
proprio nutrimento ottimale Pertanto qualora le cattive abitudini
alimentari (come ad esempio una dieta povera o scorretta) influissero
in maniera negativa sulla propria salute o sulle attivitagrave quotidiane egrave
consigliabile rivolgersi al proprio medico di base o ad uno specialista
dellrsquoalimentazione
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IL CORPO COME ESPRESSIONE
DEL CAMBIAMENTO
Nella fase adolescenziale il corpo assume molta piugrave importanza
rispetto allrsquoinfanzia e viene ldquousatordquo come strumento di espressione
della propria affettivitagrave come mezzo per relazionarsi con gli altri
noncheacute per esprimere le proprie difficoltagrave
In questa etagrave di passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta i cambiamenti
corporei sono strettamente legati alla modificazione della percezione
di se stessi
Allrsquointerno di ciograve si inserisce il rapporto con i propri genitori in cui il
passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta comporta la riorganizzazione dei
rapporti e dei ruoli allrsquointerno della famiglia la quale deve essere
disposta ad accettare il cambiamento
Nel rapporto con i coetanei il corpo viene utilizzato in modo
ambivalente da un lato per differenziarsi ed accentuare la propria
individualitagrave dallrsquoaltro per cercare una rassicurante somiglianza con il
gruppo dei pari ad esempio seguendo le mode proposte dal gruppo o
dai mass media Ed egrave proprio dai mezzi di comunicazione di massa
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che si nota una particolare attenzione ed enfasi verso limmagine del
corpo alimentata in gran parte da forti interessi economici legati al
mondo della moda ed ai prodotti di bellezza In contemporanea a ciograve
lrsquoideale bellezza soprattutto femminile che viene divulgata si associa
sempre piugrave ad un corpo sottile e filiforme
La necessitagrave di costruire unrsquoimmagine di seacute induce molti adolescenti
ad identificarsi con i personaggi che rappresentano il successo e la
sicurezza di seacute e a conformarsi ai modelli ripetutamente proposti
Il desiderio di emulare la linea ldquoperfettardquo di personaggi famosi puograve
rappresentare una tra le piugrave significative ldquospinterdquo ad adottare
comportamenti di restrizione alimentare ed entrare cosigrave in conflitto
con le necessitagrave fisiologiche di nutrizione innescando un serie di
problematiche psicofisiche
Lrsquoespressione delle difficoltagrave si rispecchia attraverso lrsquoalterazione del
rapporto con il proprio corpo e la propria alimentazione e puograve portare
allrsquoinsorgere di disturbi del comportamento alimentare in particolare
lrsquoANORESSIA e la BULIMIA
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono tra le condotte
che negli ultimi anni hanno ricevuto una maggiore attenzione da
parte della ricerca scientifica poicheacute data lrsquoimportanza del rapporto
mentecorpo i DCA rappresentano un interessante modello di
interazione tra fattori genetici psicologici e socioculturali e poicheacute
non si possono ancora ritenere note le cause di sviluppo lo studio dei
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fattori di rischio ricopre una importanza fondamentale
I DCA sono disturbi di considerevole gravitagrave il cui trattamento egrave
spesso lungo e difficile complicato dalla scarsa consapevolezza
soprattutto nelle prime fasi di manifestazione del disagio
Pur essendo stato dimostrato che il ruolo rivestito dai fattori di tipo
genetico ha una certa importanza la ricerca attuale si focalizza
soprattutto sullo studio dellrsquoinfluenza dei fattori ambientali psicologici
familiari e sociali che determinano lrsquoinsorgenza del disturbo
Gli interventi intrapresi in questi ultimi anni si muovono proprio in
questo senso promuovere una migliore conoscenza del ruolo della
famiglia del contesto sociale (scuola amici attivitagrave del tempo libero
ecchellip) e delle caratteristiche individuali degli adolescenti
nellrsquointraprendere un comportamento di dieta considerato il primo
passo per lo sviluppo di comportamenti alimentari successivi errati
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LrsquoEMOTIVITArsquo
Accanto allo sviluppo del corpo durante lrsquoadolescenza si manifesta un
cambiamento fondamentale nello sviluppo psicologico ed emotivo
I vissuti dellrsquoadolescenza tendono ad amplificare la modalitagrave di
espressione delle proprie emozioni che risulta spesso estrema
Influenzata dal giudizio esterno familiare e sociale sui propri
comportamenti e dalle stesse valutazioni personali su questi con lrsquoetagrave
tende a stabilizzarsi ma durante questo periodo influenza
inevitabilmente la propria stima di seacute
Lrsquoautostima rappresenta la componente psicologica dipendente dal
giudizio che ogni individuo esprime su di seacute dal valore cioegrave che
attribuisce alle proprie caratteristiche e al modo in cui ha affrontato e
affronta le esperienze sia positive che negative
La rappresentazione di seacute egrave influenzata dalla propria percezione e dal
giudizio degli altri e determina lo stato emotivo generale in termini di
motivazione e interesse
Durante lrsquoadolescenza tutte le dimensioni relative allrsquoautostima
vengono rimesse in discussione in particolare per quanto riguarda
lrsquoaspetto corporeo lrsquoaspetto emotivo e la ricerca di equilibrio con se
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stessi e con il mondo circostante
Lrsquoautostima egrave composta da cinque dimensioni che rappresentano tutti
i contesti e le componenti dellrsquoindividuo
Le Relazioni Interpersonali riguardano le interazioni con ldquole altre
personerdquo significative ad esempio i familiari gli insegnanti i
compagni di classe e il gruppo di amici e tutti coloro con i quali si
interagisce piugrave spesso
A questo livello lrsquoautostima egrave influenzata dalle reazioni delle persone
alle nostre azioni dalla qualitagrave dei contatti e dalla capacitagrave di
raggiungere gli obiettivi prefissati grazie proprio alle interazioni sociali
Le relazioni che si instaurano durante lrsquoadolescenza sono alla base di
tutte le relazioni di amicizia e sentimentali della vita adulta
Il Controllo dellrsquoAmbiente definisce il modo in cui gli individui
influiscono sullrsquoambiente circostante agendo direttamente su di esso
modificandolo e subendo le sue modifiche
Molto spesso la stima di seacute puograve dipendere dai diversi ruoli che la
persona assume in un determinato contesto (scuola lavoro relazioni
in famiglia con i coetanei attivitagrave sportive ecc) e da cui egrave capace di
trarre delle soddisfazioni
Strettamente collegato allo sviluppo emotivo lo Sviluppo Cognitivo
offre allrsquoindividuo la possibilitagrave di ragionare in termini di astrazione
ideologica e filosofica e consente di ragionare sul proprio futuro
facilita lrsquointrospezione e la riflessione per la ricerca di una propria
identitagrave
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In questo periodo la scuola e lrsquoistruzione superiore permettono di
sviluppare le proprie capacitagrave critiche le proprie conoscenze e
competenze e orientarsi verso i propri interessi specifici
La costruzione della propria identitagrave egrave strettamente connessa allo
Sviluppo corporeo della propria sessualitagrave e delle prime relazioni
sentimentali
In questa fase lapprovazione dei coetanei e degli adulti risulta essere
un fattore determinante nella costruzione della stima di seacute per quanto
riguarda la definizione della propria immagine corporea e del proprio
ruolo sessuale
La stima che ognuno ha di se stesso dipende anche dalla
considerazione che i genitori hanno dei propri figli e dalle modalitagrave
con cui viene loro trasmessa sin dai primi anni di vita
Allrsquointerno della dimensione Vita Familiare il ruolo dei genitori egrave
quello di offrire un sostegno sicuro e le risorse necessarie alla
costituzione della propria identitagrave
Il bisogno di affermare la propria individualitagrave aspetto determinante
per una positiva crescita personale puograve determinare una spaccatura
nei rapporti con i genitori anche a causa dei sentimenti ambivalenti
verso queste figure che hanno dominato il vissuto infantile di cui ci si
sente non far piugrave parte
Oppure quando il clima familiare non egrave del tutto armonioso si puograve
venire coinvolti in dinamiche familiari pesanti da sostenere o
assumere un ruolo nellequilibrio familiare che limita la ricerca di
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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36
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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IL CORPO COME ESPRESSIONE
DEL CAMBIAMENTO
Nella fase adolescenziale il corpo assume molta piugrave importanza
rispetto allrsquoinfanzia e viene ldquousatordquo come strumento di espressione
della propria affettivitagrave come mezzo per relazionarsi con gli altri
noncheacute per esprimere le proprie difficoltagrave
In questa etagrave di passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta i cambiamenti
corporei sono strettamente legati alla modificazione della percezione
di se stessi
Allrsquointerno di ciograve si inserisce il rapporto con i propri genitori in cui il
passaggio dallrsquoinfanzia allrsquoetagrave adulta comporta la riorganizzazione dei
rapporti e dei ruoli allrsquointerno della famiglia la quale deve essere
disposta ad accettare il cambiamento
Nel rapporto con i coetanei il corpo viene utilizzato in modo
ambivalente da un lato per differenziarsi ed accentuare la propria
individualitagrave dallrsquoaltro per cercare una rassicurante somiglianza con il
gruppo dei pari ad esempio seguendo le mode proposte dal gruppo o
dai mass media Ed egrave proprio dai mezzi di comunicazione di massa
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che si nota una particolare attenzione ed enfasi verso limmagine del
corpo alimentata in gran parte da forti interessi economici legati al
mondo della moda ed ai prodotti di bellezza In contemporanea a ciograve
lrsquoideale bellezza soprattutto femminile che viene divulgata si associa
sempre piugrave ad un corpo sottile e filiforme
La necessitagrave di costruire unrsquoimmagine di seacute induce molti adolescenti
ad identificarsi con i personaggi che rappresentano il successo e la
sicurezza di seacute e a conformarsi ai modelli ripetutamente proposti
Il desiderio di emulare la linea ldquoperfettardquo di personaggi famosi puograve
rappresentare una tra le piugrave significative ldquospinterdquo ad adottare
comportamenti di restrizione alimentare ed entrare cosigrave in conflitto
con le necessitagrave fisiologiche di nutrizione innescando un serie di
problematiche psicofisiche
Lrsquoespressione delle difficoltagrave si rispecchia attraverso lrsquoalterazione del
rapporto con il proprio corpo e la propria alimentazione e puograve portare
allrsquoinsorgere di disturbi del comportamento alimentare in particolare
lrsquoANORESSIA e la BULIMIA
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono tra le condotte
che negli ultimi anni hanno ricevuto una maggiore attenzione da
parte della ricerca scientifica poicheacute data lrsquoimportanza del rapporto
mentecorpo i DCA rappresentano un interessante modello di
interazione tra fattori genetici psicologici e socioculturali e poicheacute
non si possono ancora ritenere note le cause di sviluppo lo studio dei
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fattori di rischio ricopre una importanza fondamentale
I DCA sono disturbi di considerevole gravitagrave il cui trattamento egrave
spesso lungo e difficile complicato dalla scarsa consapevolezza
soprattutto nelle prime fasi di manifestazione del disagio
Pur essendo stato dimostrato che il ruolo rivestito dai fattori di tipo
genetico ha una certa importanza la ricerca attuale si focalizza
soprattutto sullo studio dellrsquoinfluenza dei fattori ambientali psicologici
familiari e sociali che determinano lrsquoinsorgenza del disturbo
Gli interventi intrapresi in questi ultimi anni si muovono proprio in
questo senso promuovere una migliore conoscenza del ruolo della
famiglia del contesto sociale (scuola amici attivitagrave del tempo libero
ecchellip) e delle caratteristiche individuali degli adolescenti
nellrsquointraprendere un comportamento di dieta considerato il primo
passo per lo sviluppo di comportamenti alimentari successivi errati
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LrsquoEMOTIVITArsquo
Accanto allo sviluppo del corpo durante lrsquoadolescenza si manifesta un
cambiamento fondamentale nello sviluppo psicologico ed emotivo
I vissuti dellrsquoadolescenza tendono ad amplificare la modalitagrave di
espressione delle proprie emozioni che risulta spesso estrema
Influenzata dal giudizio esterno familiare e sociale sui propri
comportamenti e dalle stesse valutazioni personali su questi con lrsquoetagrave
tende a stabilizzarsi ma durante questo periodo influenza
inevitabilmente la propria stima di seacute
Lrsquoautostima rappresenta la componente psicologica dipendente dal
giudizio che ogni individuo esprime su di seacute dal valore cioegrave che
attribuisce alle proprie caratteristiche e al modo in cui ha affrontato e
affronta le esperienze sia positive che negative
La rappresentazione di seacute egrave influenzata dalla propria percezione e dal
giudizio degli altri e determina lo stato emotivo generale in termini di
motivazione e interesse
Durante lrsquoadolescenza tutte le dimensioni relative allrsquoautostima
vengono rimesse in discussione in particolare per quanto riguarda
lrsquoaspetto corporeo lrsquoaspetto emotivo e la ricerca di equilibrio con se
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stessi e con il mondo circostante
Lrsquoautostima egrave composta da cinque dimensioni che rappresentano tutti
i contesti e le componenti dellrsquoindividuo
Le Relazioni Interpersonali riguardano le interazioni con ldquole altre
personerdquo significative ad esempio i familiari gli insegnanti i
compagni di classe e il gruppo di amici e tutti coloro con i quali si
interagisce piugrave spesso
A questo livello lrsquoautostima egrave influenzata dalle reazioni delle persone
alle nostre azioni dalla qualitagrave dei contatti e dalla capacitagrave di
raggiungere gli obiettivi prefissati grazie proprio alle interazioni sociali
Le relazioni che si instaurano durante lrsquoadolescenza sono alla base di
tutte le relazioni di amicizia e sentimentali della vita adulta
Il Controllo dellrsquoAmbiente definisce il modo in cui gli individui
influiscono sullrsquoambiente circostante agendo direttamente su di esso
modificandolo e subendo le sue modifiche
Molto spesso la stima di seacute puograve dipendere dai diversi ruoli che la
persona assume in un determinato contesto (scuola lavoro relazioni
in famiglia con i coetanei attivitagrave sportive ecc) e da cui egrave capace di
trarre delle soddisfazioni
Strettamente collegato allo sviluppo emotivo lo Sviluppo Cognitivo
offre allrsquoindividuo la possibilitagrave di ragionare in termini di astrazione
ideologica e filosofica e consente di ragionare sul proprio futuro
facilita lrsquointrospezione e la riflessione per la ricerca di una propria
identitagrave
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In questo periodo la scuola e lrsquoistruzione superiore permettono di
sviluppare le proprie capacitagrave critiche le proprie conoscenze e
competenze e orientarsi verso i propri interessi specifici
La costruzione della propria identitagrave egrave strettamente connessa allo
Sviluppo corporeo della propria sessualitagrave e delle prime relazioni
sentimentali
In questa fase lapprovazione dei coetanei e degli adulti risulta essere
un fattore determinante nella costruzione della stima di seacute per quanto
riguarda la definizione della propria immagine corporea e del proprio
ruolo sessuale
La stima che ognuno ha di se stesso dipende anche dalla
considerazione che i genitori hanno dei propri figli e dalle modalitagrave
con cui viene loro trasmessa sin dai primi anni di vita
Allrsquointerno della dimensione Vita Familiare il ruolo dei genitori egrave
quello di offrire un sostegno sicuro e le risorse necessarie alla
costituzione della propria identitagrave
Il bisogno di affermare la propria individualitagrave aspetto determinante
per una positiva crescita personale puograve determinare una spaccatura
nei rapporti con i genitori anche a causa dei sentimenti ambivalenti
verso queste figure che hanno dominato il vissuto infantile di cui ci si
sente non far piugrave parte
Oppure quando il clima familiare non egrave del tutto armonioso si puograve
venire coinvolti in dinamiche familiari pesanti da sostenere o
assumere un ruolo nellequilibrio familiare che limita la ricerca di
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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che si nota una particolare attenzione ed enfasi verso limmagine del
corpo alimentata in gran parte da forti interessi economici legati al
mondo della moda ed ai prodotti di bellezza In contemporanea a ciograve
lrsquoideale bellezza soprattutto femminile che viene divulgata si associa
sempre piugrave ad un corpo sottile e filiforme
La necessitagrave di costruire unrsquoimmagine di seacute induce molti adolescenti
ad identificarsi con i personaggi che rappresentano il successo e la
sicurezza di seacute e a conformarsi ai modelli ripetutamente proposti
Il desiderio di emulare la linea ldquoperfettardquo di personaggi famosi puograve
rappresentare una tra le piugrave significative ldquospinterdquo ad adottare
comportamenti di restrizione alimentare ed entrare cosigrave in conflitto
con le necessitagrave fisiologiche di nutrizione innescando un serie di
problematiche psicofisiche
Lrsquoespressione delle difficoltagrave si rispecchia attraverso lrsquoalterazione del
rapporto con il proprio corpo e la propria alimentazione e puograve portare
allrsquoinsorgere di disturbi del comportamento alimentare in particolare
lrsquoANORESSIA e la BULIMIA
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono tra le condotte
che negli ultimi anni hanno ricevuto una maggiore attenzione da
parte della ricerca scientifica poicheacute data lrsquoimportanza del rapporto
mentecorpo i DCA rappresentano un interessante modello di
interazione tra fattori genetici psicologici e socioculturali e poicheacute
non si possono ancora ritenere note le cause di sviluppo lo studio dei
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fattori di rischio ricopre una importanza fondamentale
I DCA sono disturbi di considerevole gravitagrave il cui trattamento egrave
spesso lungo e difficile complicato dalla scarsa consapevolezza
soprattutto nelle prime fasi di manifestazione del disagio
Pur essendo stato dimostrato che il ruolo rivestito dai fattori di tipo
genetico ha una certa importanza la ricerca attuale si focalizza
soprattutto sullo studio dellrsquoinfluenza dei fattori ambientali psicologici
familiari e sociali che determinano lrsquoinsorgenza del disturbo
Gli interventi intrapresi in questi ultimi anni si muovono proprio in
questo senso promuovere una migliore conoscenza del ruolo della
famiglia del contesto sociale (scuola amici attivitagrave del tempo libero
ecchellip) e delle caratteristiche individuali degli adolescenti
nellrsquointraprendere un comportamento di dieta considerato il primo
passo per lo sviluppo di comportamenti alimentari successivi errati
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LrsquoEMOTIVITArsquo
Accanto allo sviluppo del corpo durante lrsquoadolescenza si manifesta un
cambiamento fondamentale nello sviluppo psicologico ed emotivo
I vissuti dellrsquoadolescenza tendono ad amplificare la modalitagrave di
espressione delle proprie emozioni che risulta spesso estrema
Influenzata dal giudizio esterno familiare e sociale sui propri
comportamenti e dalle stesse valutazioni personali su questi con lrsquoetagrave
tende a stabilizzarsi ma durante questo periodo influenza
inevitabilmente la propria stima di seacute
Lrsquoautostima rappresenta la componente psicologica dipendente dal
giudizio che ogni individuo esprime su di seacute dal valore cioegrave che
attribuisce alle proprie caratteristiche e al modo in cui ha affrontato e
affronta le esperienze sia positive che negative
La rappresentazione di seacute egrave influenzata dalla propria percezione e dal
giudizio degli altri e determina lo stato emotivo generale in termini di
motivazione e interesse
Durante lrsquoadolescenza tutte le dimensioni relative allrsquoautostima
vengono rimesse in discussione in particolare per quanto riguarda
lrsquoaspetto corporeo lrsquoaspetto emotivo e la ricerca di equilibrio con se
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stessi e con il mondo circostante
Lrsquoautostima egrave composta da cinque dimensioni che rappresentano tutti
i contesti e le componenti dellrsquoindividuo
Le Relazioni Interpersonali riguardano le interazioni con ldquole altre
personerdquo significative ad esempio i familiari gli insegnanti i
compagni di classe e il gruppo di amici e tutti coloro con i quali si
interagisce piugrave spesso
A questo livello lrsquoautostima egrave influenzata dalle reazioni delle persone
alle nostre azioni dalla qualitagrave dei contatti e dalla capacitagrave di
raggiungere gli obiettivi prefissati grazie proprio alle interazioni sociali
Le relazioni che si instaurano durante lrsquoadolescenza sono alla base di
tutte le relazioni di amicizia e sentimentali della vita adulta
Il Controllo dellrsquoAmbiente definisce il modo in cui gli individui
influiscono sullrsquoambiente circostante agendo direttamente su di esso
modificandolo e subendo le sue modifiche
Molto spesso la stima di seacute puograve dipendere dai diversi ruoli che la
persona assume in un determinato contesto (scuola lavoro relazioni
in famiglia con i coetanei attivitagrave sportive ecc) e da cui egrave capace di
trarre delle soddisfazioni
Strettamente collegato allo sviluppo emotivo lo Sviluppo Cognitivo
offre allrsquoindividuo la possibilitagrave di ragionare in termini di astrazione
ideologica e filosofica e consente di ragionare sul proprio futuro
facilita lrsquointrospezione e la riflessione per la ricerca di una propria
identitagrave
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In questo periodo la scuola e lrsquoistruzione superiore permettono di
sviluppare le proprie capacitagrave critiche le proprie conoscenze e
competenze e orientarsi verso i propri interessi specifici
La costruzione della propria identitagrave egrave strettamente connessa allo
Sviluppo corporeo della propria sessualitagrave e delle prime relazioni
sentimentali
In questa fase lapprovazione dei coetanei e degli adulti risulta essere
un fattore determinante nella costruzione della stima di seacute per quanto
riguarda la definizione della propria immagine corporea e del proprio
ruolo sessuale
La stima che ognuno ha di se stesso dipende anche dalla
considerazione che i genitori hanno dei propri figli e dalle modalitagrave
con cui viene loro trasmessa sin dai primi anni di vita
Allrsquointerno della dimensione Vita Familiare il ruolo dei genitori egrave
quello di offrire un sostegno sicuro e le risorse necessarie alla
costituzione della propria identitagrave
Il bisogno di affermare la propria individualitagrave aspetto determinante
per una positiva crescita personale puograve determinare una spaccatura
nei rapporti con i genitori anche a causa dei sentimenti ambivalenti
verso queste figure che hanno dominato il vissuto infantile di cui ci si
sente non far piugrave parte
Oppure quando il clima familiare non egrave del tutto armonioso si puograve
venire coinvolti in dinamiche familiari pesanti da sostenere o
assumere un ruolo nellequilibrio familiare che limita la ricerca di
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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fattori di rischio ricopre una importanza fondamentale
I DCA sono disturbi di considerevole gravitagrave il cui trattamento egrave
spesso lungo e difficile complicato dalla scarsa consapevolezza
soprattutto nelle prime fasi di manifestazione del disagio
Pur essendo stato dimostrato che il ruolo rivestito dai fattori di tipo
genetico ha una certa importanza la ricerca attuale si focalizza
soprattutto sullo studio dellrsquoinfluenza dei fattori ambientali psicologici
familiari e sociali che determinano lrsquoinsorgenza del disturbo
Gli interventi intrapresi in questi ultimi anni si muovono proprio in
questo senso promuovere una migliore conoscenza del ruolo della
famiglia del contesto sociale (scuola amici attivitagrave del tempo libero
ecchellip) e delle caratteristiche individuali degli adolescenti
nellrsquointraprendere un comportamento di dieta considerato il primo
passo per lo sviluppo di comportamenti alimentari successivi errati
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LrsquoEMOTIVITArsquo
Accanto allo sviluppo del corpo durante lrsquoadolescenza si manifesta un
cambiamento fondamentale nello sviluppo psicologico ed emotivo
I vissuti dellrsquoadolescenza tendono ad amplificare la modalitagrave di
espressione delle proprie emozioni che risulta spesso estrema
Influenzata dal giudizio esterno familiare e sociale sui propri
comportamenti e dalle stesse valutazioni personali su questi con lrsquoetagrave
tende a stabilizzarsi ma durante questo periodo influenza
inevitabilmente la propria stima di seacute
Lrsquoautostima rappresenta la componente psicologica dipendente dal
giudizio che ogni individuo esprime su di seacute dal valore cioegrave che
attribuisce alle proprie caratteristiche e al modo in cui ha affrontato e
affronta le esperienze sia positive che negative
La rappresentazione di seacute egrave influenzata dalla propria percezione e dal
giudizio degli altri e determina lo stato emotivo generale in termini di
motivazione e interesse
Durante lrsquoadolescenza tutte le dimensioni relative allrsquoautostima
vengono rimesse in discussione in particolare per quanto riguarda
lrsquoaspetto corporeo lrsquoaspetto emotivo e la ricerca di equilibrio con se
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stessi e con il mondo circostante
Lrsquoautostima egrave composta da cinque dimensioni che rappresentano tutti
i contesti e le componenti dellrsquoindividuo
Le Relazioni Interpersonali riguardano le interazioni con ldquole altre
personerdquo significative ad esempio i familiari gli insegnanti i
compagni di classe e il gruppo di amici e tutti coloro con i quali si
interagisce piugrave spesso
A questo livello lrsquoautostima egrave influenzata dalle reazioni delle persone
alle nostre azioni dalla qualitagrave dei contatti e dalla capacitagrave di
raggiungere gli obiettivi prefissati grazie proprio alle interazioni sociali
Le relazioni che si instaurano durante lrsquoadolescenza sono alla base di
tutte le relazioni di amicizia e sentimentali della vita adulta
Il Controllo dellrsquoAmbiente definisce il modo in cui gli individui
influiscono sullrsquoambiente circostante agendo direttamente su di esso
modificandolo e subendo le sue modifiche
Molto spesso la stima di seacute puograve dipendere dai diversi ruoli che la
persona assume in un determinato contesto (scuola lavoro relazioni
in famiglia con i coetanei attivitagrave sportive ecc) e da cui egrave capace di
trarre delle soddisfazioni
Strettamente collegato allo sviluppo emotivo lo Sviluppo Cognitivo
offre allrsquoindividuo la possibilitagrave di ragionare in termini di astrazione
ideologica e filosofica e consente di ragionare sul proprio futuro
facilita lrsquointrospezione e la riflessione per la ricerca di una propria
identitagrave
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In questo periodo la scuola e lrsquoistruzione superiore permettono di
sviluppare le proprie capacitagrave critiche le proprie conoscenze e
competenze e orientarsi verso i propri interessi specifici
La costruzione della propria identitagrave egrave strettamente connessa allo
Sviluppo corporeo della propria sessualitagrave e delle prime relazioni
sentimentali
In questa fase lapprovazione dei coetanei e degli adulti risulta essere
un fattore determinante nella costruzione della stima di seacute per quanto
riguarda la definizione della propria immagine corporea e del proprio
ruolo sessuale
La stima che ognuno ha di se stesso dipende anche dalla
considerazione che i genitori hanno dei propri figli e dalle modalitagrave
con cui viene loro trasmessa sin dai primi anni di vita
Allrsquointerno della dimensione Vita Familiare il ruolo dei genitori egrave
quello di offrire un sostegno sicuro e le risorse necessarie alla
costituzione della propria identitagrave
Il bisogno di affermare la propria individualitagrave aspetto determinante
per una positiva crescita personale puograve determinare una spaccatura
nei rapporti con i genitori anche a causa dei sentimenti ambivalenti
verso queste figure che hanno dominato il vissuto infantile di cui ci si
sente non far piugrave parte
Oppure quando il clima familiare non egrave del tutto armonioso si puograve
venire coinvolti in dinamiche familiari pesanti da sostenere o
assumere un ruolo nellequilibrio familiare che limita la ricerca di
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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25
DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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27
LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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28
PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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30
LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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36
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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46
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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51
sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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52
comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
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Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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LrsquoEMOTIVITArsquo
Accanto allo sviluppo del corpo durante lrsquoadolescenza si manifesta un
cambiamento fondamentale nello sviluppo psicologico ed emotivo
I vissuti dellrsquoadolescenza tendono ad amplificare la modalitagrave di
espressione delle proprie emozioni che risulta spesso estrema
Influenzata dal giudizio esterno familiare e sociale sui propri
comportamenti e dalle stesse valutazioni personali su questi con lrsquoetagrave
tende a stabilizzarsi ma durante questo periodo influenza
inevitabilmente la propria stima di seacute
Lrsquoautostima rappresenta la componente psicologica dipendente dal
giudizio che ogni individuo esprime su di seacute dal valore cioegrave che
attribuisce alle proprie caratteristiche e al modo in cui ha affrontato e
affronta le esperienze sia positive che negative
La rappresentazione di seacute egrave influenzata dalla propria percezione e dal
giudizio degli altri e determina lo stato emotivo generale in termini di
motivazione e interesse
Durante lrsquoadolescenza tutte le dimensioni relative allrsquoautostima
vengono rimesse in discussione in particolare per quanto riguarda
lrsquoaspetto corporeo lrsquoaspetto emotivo e la ricerca di equilibrio con se
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stessi e con il mondo circostante
Lrsquoautostima egrave composta da cinque dimensioni che rappresentano tutti
i contesti e le componenti dellrsquoindividuo
Le Relazioni Interpersonali riguardano le interazioni con ldquole altre
personerdquo significative ad esempio i familiari gli insegnanti i
compagni di classe e il gruppo di amici e tutti coloro con i quali si
interagisce piugrave spesso
A questo livello lrsquoautostima egrave influenzata dalle reazioni delle persone
alle nostre azioni dalla qualitagrave dei contatti e dalla capacitagrave di
raggiungere gli obiettivi prefissati grazie proprio alle interazioni sociali
Le relazioni che si instaurano durante lrsquoadolescenza sono alla base di
tutte le relazioni di amicizia e sentimentali della vita adulta
Il Controllo dellrsquoAmbiente definisce il modo in cui gli individui
influiscono sullrsquoambiente circostante agendo direttamente su di esso
modificandolo e subendo le sue modifiche
Molto spesso la stima di seacute puograve dipendere dai diversi ruoli che la
persona assume in un determinato contesto (scuola lavoro relazioni
in famiglia con i coetanei attivitagrave sportive ecc) e da cui egrave capace di
trarre delle soddisfazioni
Strettamente collegato allo sviluppo emotivo lo Sviluppo Cognitivo
offre allrsquoindividuo la possibilitagrave di ragionare in termini di astrazione
ideologica e filosofica e consente di ragionare sul proprio futuro
facilita lrsquointrospezione e la riflessione per la ricerca di una propria
identitagrave
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In questo periodo la scuola e lrsquoistruzione superiore permettono di
sviluppare le proprie capacitagrave critiche le proprie conoscenze e
competenze e orientarsi verso i propri interessi specifici
La costruzione della propria identitagrave egrave strettamente connessa allo
Sviluppo corporeo della propria sessualitagrave e delle prime relazioni
sentimentali
In questa fase lapprovazione dei coetanei e degli adulti risulta essere
un fattore determinante nella costruzione della stima di seacute per quanto
riguarda la definizione della propria immagine corporea e del proprio
ruolo sessuale
La stima che ognuno ha di se stesso dipende anche dalla
considerazione che i genitori hanno dei propri figli e dalle modalitagrave
con cui viene loro trasmessa sin dai primi anni di vita
Allrsquointerno della dimensione Vita Familiare il ruolo dei genitori egrave
quello di offrire un sostegno sicuro e le risorse necessarie alla
costituzione della propria identitagrave
Il bisogno di affermare la propria individualitagrave aspetto determinante
per una positiva crescita personale puograve determinare una spaccatura
nei rapporti con i genitori anche a causa dei sentimenti ambivalenti
verso queste figure che hanno dominato il vissuto infantile di cui ci si
sente non far piugrave parte
Oppure quando il clima familiare non egrave del tutto armonioso si puograve
venire coinvolti in dinamiche familiari pesanti da sostenere o
assumere un ruolo nellequilibrio familiare che limita la ricerca di
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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stessi e con il mondo circostante
Lrsquoautostima egrave composta da cinque dimensioni che rappresentano tutti
i contesti e le componenti dellrsquoindividuo
Le Relazioni Interpersonali riguardano le interazioni con ldquole altre
personerdquo significative ad esempio i familiari gli insegnanti i
compagni di classe e il gruppo di amici e tutti coloro con i quali si
interagisce piugrave spesso
A questo livello lrsquoautostima egrave influenzata dalle reazioni delle persone
alle nostre azioni dalla qualitagrave dei contatti e dalla capacitagrave di
raggiungere gli obiettivi prefissati grazie proprio alle interazioni sociali
Le relazioni che si instaurano durante lrsquoadolescenza sono alla base di
tutte le relazioni di amicizia e sentimentali della vita adulta
Il Controllo dellrsquoAmbiente definisce il modo in cui gli individui
influiscono sullrsquoambiente circostante agendo direttamente su di esso
modificandolo e subendo le sue modifiche
Molto spesso la stima di seacute puograve dipendere dai diversi ruoli che la
persona assume in un determinato contesto (scuola lavoro relazioni
in famiglia con i coetanei attivitagrave sportive ecc) e da cui egrave capace di
trarre delle soddisfazioni
Strettamente collegato allo sviluppo emotivo lo Sviluppo Cognitivo
offre allrsquoindividuo la possibilitagrave di ragionare in termini di astrazione
ideologica e filosofica e consente di ragionare sul proprio futuro
facilita lrsquointrospezione e la riflessione per la ricerca di una propria
identitagrave
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In questo periodo la scuola e lrsquoistruzione superiore permettono di
sviluppare le proprie capacitagrave critiche le proprie conoscenze e
competenze e orientarsi verso i propri interessi specifici
La costruzione della propria identitagrave egrave strettamente connessa allo
Sviluppo corporeo della propria sessualitagrave e delle prime relazioni
sentimentali
In questa fase lapprovazione dei coetanei e degli adulti risulta essere
un fattore determinante nella costruzione della stima di seacute per quanto
riguarda la definizione della propria immagine corporea e del proprio
ruolo sessuale
La stima che ognuno ha di se stesso dipende anche dalla
considerazione che i genitori hanno dei propri figli e dalle modalitagrave
con cui viene loro trasmessa sin dai primi anni di vita
Allrsquointerno della dimensione Vita Familiare il ruolo dei genitori egrave
quello di offrire un sostegno sicuro e le risorse necessarie alla
costituzione della propria identitagrave
Il bisogno di affermare la propria individualitagrave aspetto determinante
per una positiva crescita personale puograve determinare una spaccatura
nei rapporti con i genitori anche a causa dei sentimenti ambivalenti
verso queste figure che hanno dominato il vissuto infantile di cui ci si
sente non far piugrave parte
Oppure quando il clima familiare non egrave del tutto armonioso si puograve
venire coinvolti in dinamiche familiari pesanti da sostenere o
assumere un ruolo nellequilibrio familiare che limita la ricerca di
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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27
LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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30
LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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36
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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46
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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16
In questo periodo la scuola e lrsquoistruzione superiore permettono di
sviluppare le proprie capacitagrave critiche le proprie conoscenze e
competenze e orientarsi verso i propri interessi specifici
La costruzione della propria identitagrave egrave strettamente connessa allo
Sviluppo corporeo della propria sessualitagrave e delle prime relazioni
sentimentali
In questa fase lapprovazione dei coetanei e degli adulti risulta essere
un fattore determinante nella costruzione della stima di seacute per quanto
riguarda la definizione della propria immagine corporea e del proprio
ruolo sessuale
La stima che ognuno ha di se stesso dipende anche dalla
considerazione che i genitori hanno dei propri figli e dalle modalitagrave
con cui viene loro trasmessa sin dai primi anni di vita
Allrsquointerno della dimensione Vita Familiare il ruolo dei genitori egrave
quello di offrire un sostegno sicuro e le risorse necessarie alla
costituzione della propria identitagrave
Il bisogno di affermare la propria individualitagrave aspetto determinante
per una positiva crescita personale puograve determinare una spaccatura
nei rapporti con i genitori anche a causa dei sentimenti ambivalenti
verso queste figure che hanno dominato il vissuto infantile di cui ci si
sente non far piugrave parte
Oppure quando il clima familiare non egrave del tutto armonioso si puograve
venire coinvolti in dinamiche familiari pesanti da sostenere o
assumere un ruolo nellequilibrio familiare che limita la ricerca di
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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20
sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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indipendenza
In qualunque situazione la comunicazione rappresenta la migliore
soluzione poicheacute riduce il senso di esclusione dei genitori dalla vita
dei figli permette di conoscere meglio idee obiettivi e timori lrsquouno
dellrsquoaltro e favorisce il rispetto dei tempi e delle esigenze dei membri
della famiglia
Spesso infatti le discussioni possono stimolare atteggiamenti di
protesta e sfida che condotti in modo positivo sono importanti per la
crescita e la maturazione della persona in quanto permettono di
compiere le proprie scelte con consapevolezza e di differenziarsi dagli
altri
I contrasti che ci si trova a vivere con il mondo degli adulti possono
portare alla creazione di uno spazio mentale di riflessione
Ciograve egrave di per seacute un elemento positivo percheacute permette di imparare a
conoscere le proprie qualitagrave relazionali e i propri limiti
Ersquo importante che questa non diventi una condizione ideale per
evitare uno scomodo confronto con il mondo circostante che
contribuisca al rischio di non trovare risposte alternative
Solo unrsquoadeguata apertura al mondo ci permette di approfondire la
conoscenza di noi stessi e individuare le strategie piugrave efficaci per
costruire la propria identitagrave
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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36
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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37
LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) si caratterizzano per
unrsquoalterazione del rapporto con il proprio corpo e con il cibo
Lo studio dei disturbi alimentari egrave stato intrapreso solo negli ultimi
anni e risulta quindi difficile conoscere la frequenza di questi
fenomeni in passato anche percheacute ad esempio la bulimia egrave stata
riconosciuta come malattia soltanto circa trentrsquoanni fa nel 1979
I dati della letteratura scientifica attestano la percentuale di casi di
Anoressia compresa tra lo 05 e 1 mentre per quanto riguarda la
Bulimia le percentuali si collocano tra lrsquo1 ed il 3 nella popolazione
italiana
Per quanto riguarda le cause del disturbo le ricerche non hanno
ancora stabilito se le alterazioni biologiche e fisiologiche
rappresentino un fattore scatenante o una conseguenza di un
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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22
Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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23
BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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24
Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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26
COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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27
LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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28
PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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30
LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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36
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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46
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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51
sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
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Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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inadeguato comportamento alimentare
Tra i fattori psicologici che possono concorrere allinsorgenza ed al
mantenimento del disturbo si individua innanzitutto la mancanza di
stima in se stessi strettamente collegata alla paura di crescere ad
atteggiamenti di protesta e di sfida alla presenza di situazioni sociali
e familiari negative ecc
Tutti i risultati delle ricerche effettuate sullrsquoargomento concordano su
una serie di comportamenti tipici del disturbo alimentare quali
digiunare rifiutare il cibo o ingerirne enormi quantitagrave in poco tempo
adottare condotte di eliminazione (vomito assunzione inadeguata di
lassativi o diuretici ecc) controllare costantemente il proprio peso e
compiere eccessiva attivitagrave fisica con il preciso intento di dimagrire
Inoltre mettono in evidenza come i DCA insorgano prevalentemente
durante lrsquoadolescenza e colpiscano maggiormente la popolazione
femminile Anche se i casi di anoressia e di bulimia nella popolazione
maschile sono molto piugrave rari (una frequenza minore di circa dieci -
venti volte) la presenza di disturbi del comportamento alimentare non
deve essere trascurata poicheacute si manifesta in modo del tutto simile al
disturbo femminile per quanto riguarda atteggiamenti e
comportamenti verso il cibo e verso il proprio corpo
Tutti i comportamenti sopraelencati si possono trovare in modo
sporadico in tante persone soprattutto adolescenti che praticano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
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Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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sport oppure che seguono una dieta Egrave importante sottolineare a tal
proposito che la sola presenza di queste condotte non egrave di per seacute
indice di malattia mentre la maggior parte di questi comportamenti
regredisce o rimane in forma non grave solamente una piccola
percentuale sembra trasformarsi con il tempo in un vero e proprio
disturbo
Di seguito riportiamo i criteri stabiliti dallrsquoAssociazione Psichiatrica
Americana che offrono delle linee guida alla definizione di un disturbo
del comportamento alimentare
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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46
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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ANORESSIA
LrsquoAnoressia egrave considerata come
a Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dellrsquo85
considerato normale per etagrave sesso e statura
b Paura di ingrassare anche quando si egrave sottopeso
c Alterazione del modo di vivere il proprio corpo con eccessiva
influenza del peso corporeo rispetto alla percezione di segrave oppure
rifiuto di ammettere la gravitagrave della condizione di sottopeso
d Scomparsa nelle donne delle mestruazioni per almeno tre mesi
consecutivi
Vengono differenziate due forme di Anoressia
bull nella prima la perdita di peso egrave dovuta al digiuno ed al rifiuto del
cibo accompagnato alcune volte da esercizio fisico esagerato
bull nella seconda sono presenti anche abbuffate seguite da condotte
di eliminazione
Lrsquoinizio del disturbo puograve spesso coincidere con una dieta che viene
progressivamente accentuata fino ad arrivare ad assumere quantitagrave di
cibo del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno giornaliero
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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36
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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46
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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Nel corso del tempo lrsquoorganismo per compensare la mancanza di
cibo produce sostanze a livello neurologico (adrenalina) che
attenuano in parte la sensazione di fame e rendono lrsquoindividuo
iperattivo
Spesso tale iperattivitagrave si manifesta in un estenuante esercizio fisico
dovuto ad unrsquoalterazione della percezione delle reali dimensioni e
proporzioni del proprio corpo
Alla base di tutti questi comportamenti crsquoegrave la costante ricerca di un
controllo del proprio corpo che non solo provoca notevoli
conseguenze a livello fisiologico ma puograve accentuare in maniera
negativa delle peculiari caratteristiche della personalitagrave ad esempio
lrsquoambizione puograve diventare un incontrollabile perfezionismo
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BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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36
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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46
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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51
sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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23
BULIMIA
I criteri di diagnosi della bulimia sono
a Abbuffate ricorrenti con ingestione di una esagerata quantitagrave di
cibo in poco tempo e con la sensazione di perdere il controllo
rispetto al fatto di smettere o limitare la quantitagrave
b Comportamenti finalizzati alla prevenzione dellrsquoaumento del peso
come vomito autoindotto uso improprio di lassativi eo diuretici
digiuno intensa attivitagrave fisica
c Sia le abbuffate che i comportamenti per ristabilire il controllo del
peso avvengono in media almeno due volte alla settimana per
tre mesi
d La stima di seacute egrave collegata in modo inadeguato alla forma ed al
peso corporeo
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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25
DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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26
COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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36
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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Nella pratica clinica vengono distinte due forme di Bulimia
bull una forma con vomito eo con lrsquoutilizzo di lassativi
bull lrsquoaltra con digiuni ed intensi esercizi fisici che si alternano alle
abbuffate
La bulimia egrave forse il disturbo piugrave difficile da diagnosticare in quanto
non si riscontrano variazioni di peso evidenti e le abbuffate e le
condotte di eliminazione generalmente avvengono di nascosto
La bulimia crea seri disturbi fisici determinati in particolar modo dai
comportamenti di controllo del peso ad esempio il vomito indotto
danneggia la valvola cardiale i succhi gastrici deteriorano denti e
gengive notevoli problemi intestinali sono causati dallrsquouso di lassativi
e diuretici
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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DISTURBO DA
ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
In questa categoria vengono raggruppati quei disturbi
dellrsquoalimentazione che non soddisfano pienamente i criteri di diagnosi
per lrsquoanoressia o per la bulimia ma che comunque presentano un
quadro clinico significativo determinato da una serie di atteggiamenti
quali
bull Utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori
inappropriati
bull Marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato
bull Insoddisfazione corporea e preoccupazioni per il peso e la figura
fisica
bull Deve durare da almeno 6 mesi e le crisi bulimiche devono
verificarsi almeno due volte a settimana
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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55
BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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COME SI EVOLVONO I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Gli studi effettuati riguardanti lrsquoevoluzione dellrsquoanoressia e bulimia
mostrano come un numero di pazienti superiore al 50 guarisce dal
disturbo mentre il 20 non presenta la scomparsa dei sintomi ed il
30 pur avendo qualche miglioramento non si rimette
completamente
Anche per coloro che guariscono di solito si riscontra un decorso di
miglioramenti e successive ricadute Quando fra i sintomi compaiono
veloci e considerevoli perdite di peso molti episodi bulimici
manifestazioni di altri sintomi legati a disturbi di tipo psichico
comportamenti autolesivi oppure gravi conflitti a livello familiare
spesso risulta necessario ricorrere al ricovero in cliniche specializzate
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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36
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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46
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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55
BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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LE TERAPIE
Accanto alle terapie psicologiche per i casi piugrave importanti egrave
necessario intervenire farmacologicamente unitamente ad una
riabilitazione nutrizionale Ersquo molto utile anche una psicoeducazione
alimentare in cui viene affrontato il rapporto distorto con il cibo
Tra le terapie psicologiche quelle che evidenziano una serie di
riscontri positivi sono quelle che si avvalgono di modelli cognitivo-
comportamentali cosigrave come la terapia interpersonale che affronta il
disagio dal punto di vista delle relazioni significative e quella
psicodinamica
La terapia di gruppo si egrave dimostrata notevolmente efficace nei casi di
bulimia
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PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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30
LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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36
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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37
LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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46
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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28
PREVENZIONE
Diversi programmi di prevenzione primaria sono generalmente svolti
dagli psicologi nelle scuole
Si strutturano in momenti di informazione e discussione delle
problematiche inerenti lrsquoadolescenza e in interventi mirati ad affrontare
le difficoltagrave legate allrsquoalimentazione sottolineandone le conseguenze
La prevenzione dei disturbi alimentari ha come obiettivo la necessitagrave
di fornire ai ragazzi strategie e strumenti per affrontare con maggiore
criticitagrave e consapevolezza lrsquoinfluenza dellrsquoambiente sociale e familiare
per modificare eventuali comportamenti di dieta
Ersquo importante che questi incontri coinvolgano tutti gli attori dei contesti
in cui vivono i ragazzi i loro genitori e gli insegnanti possono
innanzitutto sensibilizzarsi a questo problema e a tutte le
problematiche dellrsquoadolescenza
Infine egrave possibile fornire un aiuto psicologico a tutti coloro che si
trovano in un momento di disagio personale prima che i sintomi si
aggravino
Ulteriori campagne di diffusione potrebbero essere rivolte ai medici di
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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36
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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37
LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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46
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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55
BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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56
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base eo ai dietologi in quanto spesso un adolescente si rivolge a
questi specialisti con lrsquointenzione di intraprendere una dieta e
lrsquoattenzione agli aspetti psicologici e determinante
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30
LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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36
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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37
LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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46
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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55
BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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30
LA RICERCA
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCALrsquoobiettivo di questa ricerca egrave quello di monitorare le condotte ritenutea rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare eanalizzare le caratteristiche psicologiche e sociali associate a talerischio
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
La ricerca ha coinvolto un campione di studenti frequentanti settescuole medie superiori della cittagrave di Bari come evidenziato nellafigura seguente
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766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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36
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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37
LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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46
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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55
BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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56
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31
766
ITC ROMANAZZI(106)
IPIAldquoL SANTARELLArdquo
(99)LICEO SCIENTIFICO
ldquoG SALVEMINIrdquo(118)
ITIS ldquoG MARCONIrdquo(104)
LICEO ARTISTICOldquoG DE NITTISrdquo
(113)
I P S C ldquoGORJUXrdquo(104)
LICEOSCIENTIFICOldquoE FERMIrdquo
(126)
Figura 1 Descrizione del campione
Il campione della ricerca egrave costituito da 766 studenti maschi efemmine in etagrave compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuolemedie superiori della cittagrave di Bari Il 52 (soggetti) del campione egravecostituito da femmine mentre il 48 (soggetti) sono maschi Lrsquoetagravemedia egrave 159 anni
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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33
METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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37
LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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55
BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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32
SESSO
4852MASCHI
FEMMINE
Figura 2 Suddivisione del campione per sesso
Le classi di appartenenza del campione si desumono dal seguentegrafico
C LA SSI
21
19
23
21
16
CLASSE 1
CLASSE 2
CLASSE 3
CLASSE 4
CLASSE 5
Figura 3 Ripartizione del campione per classe
Classi Frequenzapercentuale
1 158 (21)2 146 (19)3 179 (23)4 159 (21)5 124 (16)
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METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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33
METODOLOGIA DELLA RICERCA
DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti adottati per il monitoraggio sono stati una serie diquestionari che misurano gli atteggiamenti a rischio connessi allrsquoetagraveadolescenziale (attivitagrave sportiva alcol fumo dieta rapporti con i coetaneie con la famiglia autostima e assertivitagrave ecc) e lrsquoInventory for theScreening of Eating Disorder (ISED) per la valutazione deicomportamenti a rischio per i disturbi dellrsquoalimentazione
MODALITAgrave DI SOMMINISTRAZIONEIl primo compito per gli studenti del campione consisteva nellacompilazione in forma anonima della parte riguardante i dati anagrafici epersonali come il peso attuale il peso desiderato il tipo e le ore di sportpraticate il tipo di mestruazioni (solo per le ragazze) eccLa compilazione della batteria dei questionari consisteva poi in modalitagravedi riposta dicotomica (Vero o Falso) per ISED e con scale Likert a diversilivelli (da tre a sei) per gli altri questionari
I questionari sono stati somministrati agli studenti dalla prima alla quintaclasse per ogni tipo di scuola superiore (si veda figura 1) nel mese diottobre 2004I questionari sono stati presentati attraverso brevi spiegazioni a vocecomunque riportate anche per iscritto allrsquointerno della batteriasottolineando lrsquoimportanza di una compilazione individualeLa compilazione ha richiesto circa unrsquoora di tempo alla presenza deldocente
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
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19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
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25
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DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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ANALISI STATISTICA
Tutti i dati raccolti sono stati riportati in un foglio elettronico e sottopostiad analisi di tipo qualitativo e quantitativo
ANALISI QUALITATIVA DEI DATI
Per alcune aree dei questionari egrave stata calcolata la frequenza di rispostariscontrata nel campione e la relativa percentuale Questo tipo di analisipermette di far emergere nel dettaglio alcune particolaritagrave del campioneutili per cogliere gli atteggiamenti e le intenzioni comportamentali degliadolescenti ed i loro vissuti
I principali risultati vengono descritti specificamente qui di seguito conlrsquoausilio di tabelle e grafici
Sono state analizzate alcune domande relative al consumo di alcool ed alfumo come si puograve vedere dai seguenti grafici Per quanto riguarda ilconsumo di alcool il 34 dichiara di essere astemio ed il 52 di fare unuso moderato di alcolici drsquoaltro canto il 13 dice di bere spesso alcolicinellrsquoarco della settimana Passiamo ora ai dati sul fumo dove la grandemaggioranza il 75 sostiene di non fumare a fronte di un 24 che sidichiara fumatore
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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36
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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55
BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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35
ALC OOL
13
52
34
1S P ES S O
QU A LCH EVOLTA
M A I
N ON R IS P ON D E
Figura 4 Consumo di alcool settimanale
F U M O
24
75
1
SI
N O
N ONR ISPON D E
Figura 5 distribuzione dei non fumatorie fumatori
HA I M AI F A TT O D ELLE D IET ED IM AGR A N T I
15
95
1
70
SI AN C HEOR ASI U N AV OLT ASI PIU V OLT EM A I
N ON R ISP
Figura 6 eventuali cure dimagranti effettuate
Ti capita di berealcolici almeno unavolta a settimana
Frequenzapercentuale
Spesso 100 (13)Qualche volta 385 (52)Mai 259 (34)Non risponde 9 (1)
Fumi Frequenzapercentuale
Si 182 (24)No 580 (75)Nonrisponde 4 (1)
Hai mai fattodelle diete
dimagranti
Frequenzapercentuale
Si anche ora 115 (15)Si una volta 72 (9)Si piugrave volte 40 (5)
Mai 534 (70)Non risponde 4 (1)
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36
Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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37
LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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Si egrave chiesto ai ragazzi se hanno mai fatto diete dimagranti Dal graficodeduciamo che nella maggior parte dei casi (70) il nostro campionenon egrave mai ricorso a diete mentre il 29 lo egrave stato o lo egrave tuttora
HAI MAI FATTO ATTIVITA SPORTIVA
61
39
0SI
NO
NONRISPONDE
Figura 7 attivitagrave sportive praticate
Come appare dal grafico la maggior parte dei ragazzi del campionepratica attivitagrave sportiva (61 ) in corrispondenza ad un 39 che nonpratica alcun sport
Hai mai fattoattivitagrave sportiva
Frequenzapercentuale
Si 63 (61)
No 298 (39)
Non risponde 3 (0)
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37
LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
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Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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55
BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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LA FAMIGLIA
Ora analizzeremo lrsquoambiente familiare il rapporto che i ragazzi hannocon la famiglia cercando di capire se vi possano trovare sostegno ecomprensione
LA MIA FAMIGLIA egrave IN GRADO DI AIUTARMIA RISOLVERE I MIEI PROBLEMI
79
516 0 VERO
FALSONON SONON RISPONDE
Figura 8 rapporto ragazzi-famiglia
La mia famiglia egrave in gradodi aiutarmi a risolvere imiei problemi
Frequenzapercentuale
Non so 124 (16)Vero 602 (79)Falso 38 (5)Non risponde 2 (0)
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38
Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
39
41
19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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39
MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
15
2325
25
2
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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46
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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52
comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
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Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
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Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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Il 79 dei ragazzi vede nella famiglia un aiuto per risolvere i propriproblemi Ersquo comunque un dato importante il fatto che 124 soggetti nonsiano in grado di dare una risposta a questo quesito
C ONFID A R MI C ON LA M IA FA M IGLI A M IM ETTE A D IS A GI O
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19 1 VER O
FALS O
N ON S O
N ONR IS P ON D E
Figura 9 disagio a confidarsi con la mamma
Si puograve notare una minima differenza tra i soggetti che si sentono adisagio nel confidarsi in famiglia (39) e i soggetti che non hanno alcunadifficoltagrave a farlo (41) Il dato che attira la nostra attenzione egrave costituitodai 147 ragazzi che non sanno dare una risposta alla nostra domanda
VORREI AVERE UNA FAMIGLIADIVERSA
82
9 2 7
VERO
FALSO
NON SO
NONRISPONDE
Figura 10 desiderio ad avere una famiglia diversa
Nonostante i dati emersi dai grafici sopra esaminati lrsquo82 (628) delcampione non vorrebbe avere una famiglia diversa dalla propria ma nonsi puograve non sottolineare il 7 che vorrebbe una famiglia diversa (55soggetti) e il 9 rappresentato da 71 ragazzi che non sa dare unarisposta precisa
Confidarmi conla mia famigliami mette adisagio
Frequenzapercentuale
Vero 302 (39)Falso 311 (41)Non so 147 (19)Non risponde 6 (1)
Vorrei avere unafamiglia diversa
Frequenzapercentuale
Vero 55 (7)Falso 628(82)Non so 71 (9)Non risponde 12 (2)
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MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
LA MAMMA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
10
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MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 11 comprensione materna
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IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
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MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
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DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
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M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
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M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
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MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
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MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
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MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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MAMMA E PAPArsquo
Unrsquoanalisi piugrave specifica allrsquointerno della famiglia prende in esame alcunicomportamenti dei genitori confrontandoli tra di loro
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Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
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Figura 13 incomprensione della madre
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IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
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Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
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NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
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SPESSO
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NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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53
padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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54
GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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55
BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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Associazione Solifer Onlus
Viale F Cavallotti 32 35131 - Padova
Tel e Fax 049691799
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40
IL PAPA CAPISCE I MIEI PROBLEMI
20
22
23
17
135
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 12 comprensione paterna
Per quanto riguarda il campione analizzato se mettiamo a confronto idati relativi alla madre e al padre possiamo notare una contrapposizionedei risultati Infatti la mamma (50 spesso + sempre) tende a capire iproblemi dei figli in misura maggiore rispetto al papagrave (42 mai + di rado)
CAPISCE I MIEI PROBLEMIMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 74 10 151 20Di rado 113 15 166 22Talvolta 175 23 177 23Spesso 195 25 130 17Sempre 190 25 101 13Nonrisponde 19 2 41 5
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41
LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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42
A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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46
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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52
comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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53
padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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LA MAMMA NON CAPISCE QUANDOHO BISOGNO DI AIUTO
28
17
953
38MA I
DI R AD O
TA LVOLTA
S P ES S O
S EM P R E
NON R IS P ON DE
Figura 13 incomprensione della madre
30
2520
11
8 6
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
IL PAPA N ON C A PISCE QU A N DO HO B ISOGN ODI A IU T O
Figura 14 incomprensione del padre
NON CAPISCE QUANDO HO BISOGNO DI AIUTOMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 292 38 232 30Di rado 212 28 189 25Talvolta 130 17 153 20Spesso 69 9 89 11Sempre 37 5 59 8Nonrisponde 26 3 45 6
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A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
LA MAMMA ESPRIME GIUDIZI SULLEMIE AMICIZIE9
17
2524
23
2
M A I
D I R A DO
TALVOLTA
S P ES S O
S EM P RE
N ON R IS P ON D E
Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
33
2018
14
105
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
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16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
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Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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A differenza di quanto emerso sopra se confrontiamo i dati dei genitorinon emergono sostanziali differenze (mamma 64 mai + di rado papagrave55 mai + di rado ) quindi per quanta riguarda il campione analizzatopossiamo dire che nella maggior parte dei casi i genitori percepiscono larichiesta di aiuto dei figli
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Figura 15giudizi materni sulle amicizie
IL PAPA ESPRIME GIUDIZI SULLE MIEAMICIZIE
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NON RISPONDE
Figura 16giudizi paterni sulle amicizie
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Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
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TALVOLTA
SPESSO
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NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
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NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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55
BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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Associazione Solifer Onlus
Viale F Cavallotti 32 35131 - Padova
Tel e Fax 049691799
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43
Dal confronto tra i risultati della ricerca emerge che la mamma con il 47delle preferenze tende ad esprimere giudizi sulle amicizie dei figli alcontrario dei dati relativi al papagrave che sottolineano la tendenza a nongiudicare (53 mai-di rado) la compagnia dei figli
LA MAMMA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
31
1816
15
182
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 17 interesse della madre su ciograve che mangia il figlio
ESPRIME GIUDIZI SULLE MIE AMICIZIEMAMMA PAPArsquo
FREQUENZA PERCENTUALE FREQUENZA PERCENTUALEMai 70 9 246 33Di rado 127 17 157 20Talvolta 187 25 140 18Spesso 183 24 105 14Sempre 180 23 78 10Nonrisponde 19 2 40 5
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44
IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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45
PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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46
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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47
Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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IL PAPA CONTROLLA IL CIBO CHEMANGIO
49
16
11
10
95
MAI
DI RADO
TALVOLTA
SPESSO
SEMPRE
NON RISPONDE
Figura 18 interesse del padre su ciograve che mangia il figlio
CONTROLLA IL CIBO CHE MANGIOMAMMA PAPArsquo
FREQ PERCENTUALE FREQ PERCENTUALEMai 235 31 386 49Di rado 141 18 119 16Talvolta 124 16 87 11Spesso 118 15 73 10Sempre 135 18 66 9Non risponde 13 2 35 5
Il dato principale su cui poniamo lrsquoattenzione egrave che 386 (49) studentisostengono che il padre non controlli il cibo che i figli mangiano Perquanto riguarda la madre la tendenza egrave quella di non controllare (31)ma tra le altre risposte alternative non emergono dati tra loro discordantia partire da ldquodi radordquo 18 fino ad arrivare al ldquospessordquo 15
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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46
PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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Associazione Solifer Onlus
Viale F Cavallotti 32 35131 - Padova
Tel e Fax 049691799
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PRINCIPALI RISULTATI DELLrsquoISED
LrsquoInventory for the Screening of Eating Disorders (ISED) (Favaro ampSantonastaso 2000) egrave un efficace strumento di screening dei disturbidellalimentazione in campioni non clinici costruito e validato in linguaitaliana dal Dipartimento di Neuroscienze dellrsquoUniversitagrave di PadovaLISED egrave costituito da due scale una specifica per lo screening dei casidi anoressia nervosa (ISED-AN) (atteggiamenti di restrizione e dievitamento alimentare bisogno di laquocontrolloraquo sul peso ansia legata allepreoccupazioni sul peso ecc) e laltra per lo screening dei disturbidellalimentazione con crisi bulimiche eo comportamenti purgativi (ISED-BN) (atteggiamenti di restrizione dietetica incapacitagrave di controllarelimpulso di cibarsi uso di comportamenti purgativi preoccupazioni esensi di colpa su cibo e peso corporeo insoddisfazione corporea ecc)Lrsquoanalisi da noi effettuata si egrave limitata alle frequenze e percentuali di ognidomanda (senza analizzare le due sottoscale) Qui di seguito leaffermazioni che abbiamo ritenuto piugrave significative
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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52
comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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53
padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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PER UNA RAGAZZAO ESSERE MAGROA Ersquo MOLTO IMPORTANTEFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 581 76FALSO 170 22NON RISPONDE 15 2
Dai dati analizzati emerge che per un ragazzo e una ragazza egrave moltoimportante essere magri infatti a sostegno di quanto affermato crsquoegrave il76 delle preferenze
A VOLTE NON RIESCO A CONTROLLARE LrsquoIMPULSO DI MANGIAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 441 58FALSO 315 41NON RISPONDE 10 1
Ersquo spunto di riflessione il fatto che 441 soggetti su 776 (58) sostenganoche a volte non riescono a controllare lrsquoimpulso di mangiare
QUANDO MI METTO A DIETA MI SUCCEDE SPESSO DI SGARRAREFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 231 30FALSO 510 67NON RISPONDE 25 3
I dati di questa tabella sono apparentemente in contraddizione con latabella precedentemente analizzata in realtagrave il dato significativo egrave il fattoche il 67 degli intervistati afferma che quando si mettono a dieta laseguono
QUANDO FACCIO DEL MOTO PENSO CHE STO BRUCIANDOCALORIE
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 438 57FALSO 309 40NON RISPONDE 19 2
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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52
comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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53
padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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54
GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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55
BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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Associazione Solifer Onlus
Viale F Cavallotti 32 35131 - Padova
Tel e Fax 049691799
email infosoliferit
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Lrsquoimportanza di questo dato consiste nellrsquoassociazione attivitagrave sportivacon le calorie che si bruciano il 57 ritiene che mentre fa sport pensache sta bruciando calorie a fronte del 40 che la pensa diversamente
A VOLTE PENSO CHE IL CIBO CONTROLLI LA MIA VITAFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 175 23FALSO 573 75NON RISPONDE 18 2
Nonostante il dato emergente sia confortante (573 soggetti su 776 (75)ritiene che il cibo non abbia unrsquoinfluenza determinante nella propria vita)dobbiamo segnalare che 175 intervistati (23) sostengono esattamentelrsquoopposto
SONO SODDISFATTAO DEL MIO PESOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 418 55FALSO 328 43NON RISPONDE 20 3
Dallrsquoanalisi della tabella risulta che quasi la metagrave degli adolescentiintervistati (43) non sono soddisfatti del proprio peso Questo datoevidenzia come soggettivamente ci sia una distonia tra lrsquoessere e il voleressere
A VOLTE NON MI RENDO CONTO DI QUANTO STO MANGIANDOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 386 50FALSO 368 48NON RISPONDE 12 2
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48
Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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Apparentemente non ci sembrerebbe essere alcuna differenza rilevantetra le varie risposte in realtagrave egrave degno di nota il fatto che la metagrave delcampione a volte non si rende conto di quanto sta mangiando
PENSO SPESSO CHE VORREI ESSERE PIUrsquo MAGRAOFREQUENZE PERCENTUALI
VERO 367 48FALSO 379 49NON RISPONDE 20 3
Riteniamo che sia importante sottolineare che 367 studenti su 776 (48)vorrebbe essere piugrave magro
SPESSO GLI ALTRI INSISTONO PER FARMI MANGIARE ANCHE SEIO NON NE HO VOGLIA
FREQUENZE PERCENTUALIVERO 248 32FALSO 500 65NON RISPONDE 18 2
Le percentuali ottenute a questa affermazione evidenziano che il 65degli intervistati non mangiano se non ne hanno voglia anche se gli altriinsistono mentre il 32 (248) lo fa Uno studente su tre sperimenta cheldquogli altrirdquo (quasi sempre i familiari) non comprendono quando non ha piugravevoglia di mangiare cosiccheacute si puograve ipotizzare che per un terzo delcampione si crea una discrepanza tra le proprie sensazioni corporee disazietagrave e le affermazioni degli ldquoaltrirdquo
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CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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50
Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
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Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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49
CONCLUSIONI
Lo scopo di questa ricerca era quello di indagare gli atteggiamenti ed i
comportamenti a rischio di disturbo del comportamento alimentare in
studenti di Bari Lrsquoindagine egrave stata realizzata grazie al contributo della
Consulta degli Studenti della Provincia di Bari In considerazione dei dati
ottenuti auspichiamo che questa possa essere la prima fase di una piugrave
estesa ricerca che coinvolga altre cittagrave e province della Puglia affincheacute si
possano confrontare i diversi atteggiamenti e comportamenti legati
allrsquoalimentazione
Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato strumenti adottati nella
letteratura sui disturbi alimentari (ISED di Favaro e Santonastaso)
unitamente a questionari piugrave generali considerando le diversi variabili che
possono predisporre eo concorrere allrsquoinsorgere di tali disturbi Abbiamo
cosigrave ottenuto un quadro generale e contestualizzato nel territorio barese
I dati raccolti e riportati forniscono solamente una base per programmi di
prevenzione primaria e secondaria e si focalizzano su aspetti che giagrave in
altre indagini si sono rivelati determinanti
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
come ldquonon sei come il gruppordquo Risulta allora piugrave facile
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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GLOSSARIO
CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
SCREENING Monitoraggio
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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Prima di una panoramica generale dellrsquoindagine effettuata a Bari ci
sembra ora importante fare un veloce confronto con una simile
precedentemente svolta dallrsquoAssociazione Solifer onlus nella regione
Veneto a Padova e provincia1
Nella ricerca effettuata Padova egrave emerso che il 54 dei ragazzi egrave
sempre a dieta e il 46 non lo fa costantemente al contrario di quanto
riscontrato a Bari dove ben il 70 degli intervistati non egrave mai stato a
dieta
Per quanto riguarda il rapporto e ldquolrsquoadeguatezzardquo della famiglia se da un
lato il 70 degli adolescenti baresi non vorrebbero avere una famiglia
con caratteristiche diverse dalla loro i ragazzi veneti con ben il 72 non
sono soddisfatti della propria famiglia e desidererebbero averne una
diversa
Nel confronto tra lrsquoatteggiamento materno sul controllo del cibo Padova e
Bari (item ldquola mamma controlla il cibo che mangiordquo) si nota una
differenza significativa delle risposte In Veneto le mamme controllano
quello che i figli mangiano nel 73 del campione (risposte sempre +
spesso + talvolta) mentre a Bari solo il 49 del campione dichiara che la
madre mette in atto questo comportamento
Questi semplice confronti permettono di ipotizzare che ad esempio di
fronte di una piugrave generale globalizzazione che colpisce e standardizza
tutta la popolazione mondiale esiste ancora una diversa e positiva
1 Ricerca svolta in collaborazione con lrsquoUniversitagrave degli Studi di Padova proffiFavaro Santonastaso (Dipartimento di Neuroscienze) e Vidotto (Dipartimento diPsicologia Generale) Per avere la ricerca completa in formato PDF consultare ilsito wwwsoliferit
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sensibilitagrave nel rapporto con il cibo e soprattutto nelle relazioni genitori-
figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
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comprendere lrsquoimportanza sproporzionata data ai modelli di corpo
filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
infatti in particolare per le ragazze si sottopongano a diete ferree pur di
ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
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CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
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figli tra due regioni drsquoItalia una del Nord e lrsquoaltra del Sud
La ricerca effettuata negli istituti superiori di Bari offre numerosi spunti di
riflessione si puograve ad esempio constatare che la maggior parte dei
ragazzi intervistati fa uso di alcolici una parte lo fa in modo moderato
lrsquoaltra parte ne fa un uso frequente durante la settimana Un piccolo
gruppo rispetto alla totalitagrave dichiara di essere astinente Nonostante il
70 dei ragazzi sostenga di non aver mai seguito diete dimagranti la
maggior parte tende a mantenersi in forma e in movimento praticando
attivitagrave sportive Un commento a queste risposte ci porta ad affermare
che se da un lato ciograve egrave positivo dallrsquoaltro non possiamo non sottolineare
che egrave necessario un rapporto equilibrato tra le energie spese nelle varie
attivitagrave e quelle introdotte nel nostro organismo attraverso una sana
alimentazione La tendenza dei ragazzi (giovani in generale e studenti in
particolare) infatti egrave quella di avere una dieta ipercalorica dovuta anche
ad una vita piena di impegni che li tengono spesso lontano da casa
Quindi esiste una chiara tendenza a fornire allrsquoorganismo una quantitagrave di
calorie e cibo largamente superiore al fabbisogno giornaliero Questo fa
sigrave che le abitudini alimentari siano spesso caratterizzate da fastndashfood e
cibi preconfezionati o da pasti con piugrave portate noncheacute dallrsquouso anche
frequentedi alcolici
Per quanto riguarda lrsquoeccessivo uso di alcolici esso viene spesso
utilizzato per ldquoinserirsi alla parirdquo nelle compagnie per combattere la
timidezza e la diversitagrave che altrimenti il gruppo dei pari etichetterebbe
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filiforme proposti dai massndashmedia pur di essere accettati dai coetanei
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ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
informazione sui fattori di rischio dei riferimenti per impostare programmi
di prevenzione primaria e secondaria e ultima ma non lrsquoultima avere una
maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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CAMPIONE Totalitagrave dei soggetti coinvolti nella ricerca
ITEM Singole domande che costituiscono il questionario
FREQUENZA Quantitagrave dei soggetti che hanno dato quellasingola risposta
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
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Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
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Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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ldquouniformarsirdquo a questi standard fasulli imposti dagli spot pubblicitari a
suon battente
Ersquo importante comunque sottolineare che parte di questi comportamenti
sono caratteristici del periodo adolescenziale fase della crescita in cui i
giovani sono alla ricerca di una personalitagrave propria autonoma ed
indipendente dalle figure genitoriali La conseguenza egrave un
comportamento di allineamento agli standard gruppali dei coetanei che a
loro volta si riferiscono ai modelli proposti dalle riviste di moda e dai
massmedia
Nonostante ciograve i dati analizzati a Bari ci dimostrano che per i soggetti
intervistati la famiglia egrave un punto fermo in grado di aiutarli a risolvere i
loro problemi anche se non tutti i ragazzi si sentono a loro agio nel
confidare le difficoltagrave ai genitori Nel complesso comunque i ragazzi non
hanno il desiderio di avere una famiglia diversa dalla loro Se mettiamo a
confronto i dati relativi alla madre con quelli del padre emerge che egrave la
madre ad essere maggiormente comprensiva e che intuisce
maggiormente anche il momento in cui i figli hanno bisogno rispetto al
padre inoltre sempre secondo le risposte date la madre mostra maggior
interesse e disponibilitagrave del padre verso le compagnie che i figli
frequentano noncheacute verso il cibo che gli stessi mangiano Questo egrave
probabilmente dovuto alla maggior presenza materna rispetto ai
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padri che spesso sono gli unici a lavorare ed egrave proprio lrsquoattivitagrave
lavorativa che li porta lontano da casa per diverso tempo In realtagrave
lrsquoanalisi potrebbe approfondirsi aggiungendo che anche la presenza
affettiva paterna egrave quali-quantitativamente inferiore questo
probabilmente percheacute la diversitagrave dei ruoli maschile-femminile porta
anche a comportamenti e vissuti diversi
Concludendo ci sembra doveroso rimarcare lrsquoimportanza di fornire una
corretta informazione sulle abitudini alimentari sin dalla prima infanzia
per far sigrave che sin da giovani si capisca quanto il benessere psicofisico sia
influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
sviluppo completo e sano non solo dal punto di vista fisico ma anche e
soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
conoscenze utili nel confronto con il mondo esterno
Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
lavoro possa fornire degli spunti importanti soprattutto a livello di
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maggiore conoscenza delle realtagrave giovanili nel territorio barese
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BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (1994) Diagnostic and StatisticalManual of Mental Disorders Fourth Edition Author Washington DC
Faccio E (2003) Il Disturbo alimentare Modelli ricerche e terapie CarocciRoma
Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
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influenzato positivamente da una sana ed equilibrata alimentazione
La famiglia e la scuola dovrebbero rivestire un ruolo fondamentale nello
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soprattutto da quello psicologico fornendo agli adolescenti un bagaglio di
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Rimangono tuttavia alcuni aspetti su cui occorre avere maggiore
chiarezza per poter intervenire con piugrave efficacia ma riteniamo che questo
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Favaro A amp Santonastaso P (2000) Costruzione e validazione di unostrumento di screening per i disturbi dellrsquoalimentazione the Inventory for theScreening of Eating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 926-35
Favaro A amp Santonastaso P (2000) The Inventory for the Screening ofEating Disorders (ISED) Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9 72-76
Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
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Favaro A amp Santonastaso P (2002) Anoressia e bulimia Una guida pergenitori e amici Positive press Verona
Marcelli D Braconier A (1999) Adolescenza e Psicopatologia MassonMilano
Santonastaso P Favaro A (2000) Disturbi dellrsquoalimentazione Energyeditions Milano
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BIBLIOGRAFIA
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