i know what i like i -...

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15 I l 9 Novembre si è tenuto il concerto dei Musical Box, cover band ufficiale del leggendario gruppo dei Genesis, al Palatour di Bitritto in provincia di Bari. I Musical Box, per chi non li conoscesse, sono un gruppo canadese specializzato nel repertorio dei Genesis, non solo da un punto di vista musicale ma anche visuale, teatrale e concettuale. Nella loro decennale carriera, hanno ottenuto successo in tutto il mondo con l’intento di ricreare le stesse atmosfere degli storici concerti dei Genesis e di portare lo spettatore a rivivere quegli indimenticabili momenti come se gli stessi componenti del gruppo fossero sul palco. E’ tutto riprodotto alla perfezione: le luci, gli effetti speciali, le coreografie, gli strumenti; persino i trucchi, le maschere e le slides proiettate sullo sfondo durante i concerti sono gli stessi che venivano utilizzati dalla mitica Band. Per questo motivo i concerti dei Musical Box sono diventati un appuntamento imperdibile per i fan dei Genesis. Gli stessi Peter Gabriel, Steve Hackett, Tony Banks, Mike Rutherford e Phil Collins, che costituivano la line up storica del gruppo, hanno concesso ai Musical Box di utilizzarne il repertorio, affascinati dalla loro incredibile perizia artistica e tecnica. Prima però di parlare del concerto nello specifico, è necessario dare una definizione di quello che è il genere musicale in cui rientra il gruppo in questione: il Rock Progressivo. Questo genere si sviluppa in Inghilterra alla fine degli anni sessanta e nel corso degli anni settanta, il suo periodo di massimo splendore. E’ influenzato dalla musica classica, dal jazz, dal folk, dalla musica sperimentale, indiana e da quella elettronica. E’ caratterizzato dalla presenza di complessi intrecci musicali, l’abbondanza di assoli e parti prive di canto, elementi che richiedono un’elevata conoscenza delle tecniche degli strumenti,costituiti non solo da chitarra, basso e batteria ma anche da strumenti classici come pianoforte, organo, archi e fiati. In genere i brani sono tutti piuttosto lunghi, le melodie intensamente ricercate e le progressioni armoniche cambiano continuamente: le frequenti variazioni di tempo, velocità e intensità fanno sì che i brani non mantengano mai la stessa linea dall’inizio alla fine. Un’ altra importante caratteristica che costituì un’ innovazione negli anni settanta, è la difficile comprensione dei testi: la prosa è molto curata e ricca di figure retoriche che fanno riferimento alla fantascienza, alla mitologia, alla storia, al fantasy e alla religione. Da qui la diffusione dei cosiddetti concept album, ovvero dischi nei qual vi è un’idea di fondo, un topos che viene ripreso in tutti i brani. Il rock progressivo simboleggia un genere profondamente innovativo, volto a superare i limiti di quello che era il rock tradizionale di quei tempi. In questo periodo l’intento di gruppi come Genesis, Jethro Tull, King Crimson, Gentle Giant, Yes, Emerson Lake & Palmer, Van der Graaf Generator e molti altri è quello di raccontare storie di mondi fantastici e surreali: i concerti possono essere perfettamente paragonati a degli autentici spettacoli teatrali. Basti pensare al grande Peter Gabriel che, tramite maschere, trucco e travestimenti, recita nei panni dei diversi protagonisti delle varie storie come ad esempio: il vecchio in The Musical Box, il fiore e il diavolo in Supper’s ready. I Genesis più interessanti, prevalentemente in ottica progressiva, sono stati proprio quelli guidati da Peter Grabriel nei primi anni settanta. Tra il 1971e il 1974 vengono, infatti, prodotti gli album più rappresentativi dell’epoca, nei quali vi è una vera e proprio rivoluzione sonora come: Nursery Crime, Foxtrot, Selling England By The Pound e The Lamb Lies Down On Broadway. Al termine del tour di The Lamb, Peter Gabriel abbandona, tra lo stupore dei fans, il gruppo. Lo shock è grande, ma i compagni lo superano con una mossa a sorpresa, promuovendo Phil Collins, il batterista, al ruolo di voce solista e futuro leader del gruppo. Paradossalmente da quel momento i Genesis hanno ancora più successo con la produzione di album come: A Trick Of The Tail e Wind & Wuthering. Successivamente negli anni ottanta il gruppo, guidato da Phil Collins, vira verso un pop più leggero e decisamente più commerciale. I Musical Box hanno riproposto nel loro ultimo spettacolo lo stesso tipo di concerto che i Genesis hanno messo in scena nel 1976 con A Trick Of The Tail, primo album dell’epoca post Gabriel. La set list del concerto, apertosi con Dance On A Volcano, tra effetti di luci e assoli di batteria, comprendeva anche brani dei primi anni settanta come ad esempio: Firth of Fifht, con la spettacolare intro al piano, Supper’s Ready, la lunga suite di ben ventitre minuti, la struggente Carpet Crawlers e The cinema show, con l’esaltazione delle chitarre acustiche ed elettriche. Il concerto si è concluso con Los Endos, brano strumentale dal ritmo incalzante, che i Musical Box hanno eseguito con intensità paragonabile a quella degli stessi Genesis. Ma non è finita perché c’è ancora spazio per il bis: la ritmata I Know What I Like riesce a coinvolgere tutto il pubbico. I Know What I Like: rivivere l’emozione di uno spettacolo epocale che ha segnato la storia della musica. Giulia Iliceto IV O I Know What I Like Too many men Too many people Making too many problems And not much love to go round Can’t you see This is a land of confusion. This is the world we live in And these are the hands we’re given Use them and let’s start trying To make it a place worth living in. “Land of Confusion”

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Il 9 Novembre si è tenuto il concerto dei Musical Box, cover band ufficiale

del leggendario gruppo dei Genesis, al Palatour di Bitritto in provincia di Bari. I Musical Box, per chi non li conoscesse, sono un gruppo canadese specializzato nel repertorio dei Genesis, non solo da un punto di vista musicale ma anche visuale, teatrale e concettuale. Nella loro decennale carriera, hanno ottenuto successo in tutto il mondo con l’intento di ricreare le stesse atmosfere degli storici concerti dei Genesis e di portare lo spettatore a rivivere quegli indimenticabili momenti come se gli stessi componenti del gruppo fossero sul palco. E’ tutto riprodotto alla perfezione: le luci, gli effetti speciali, le coreografie, gli strumenti; persino i trucchi, le maschere e le slides proiettate sullo sfondo durante i concerti sono gli stessi che venivano utilizzati dalla mitica Band. Per questo motivo i concerti dei Musical Box sono diventati un appuntamento imperdibile per i fan dei Genesis. Gli stessi Peter Gabriel, Steve Hackett, Tony Banks, Mike Rutherford e Phil Collins, che costituivano la line up storica del gruppo, hanno concesso ai Musical Box di utilizzarne il repertorio, affascinati dalla loro incredibile perizia artistica e tecnica. Prima però di parlare del concerto nello specifico, è necessario dare una definizione di quello che è il genere musicale in cui rientra il gruppo in questione: il Rock Progressivo. Questo genere si sviluppa in Inghilterra alla fine degli anni sessanta e nel corso degli anni settanta, il suo periodo di massimo splendore. E’ influenzato dalla musica classica, dal jazz, dal folk, dalla musica sperimentale, indiana e da quella elettronica. E’ caratterizzato dalla presenza di complessi intrecci musicali, l’abbondanza di assoli e parti prive di canto, elementi che richiedono un’elevata conoscenza delle tecniche degli strumenti,costituiti non solo da chitarra, basso e batteria ma anche da strumenti classici come pianoforte, organo, archi e fiati. In genere i brani sono tutti piuttosto lunghi, le

melodie intensamente ricercate e le progressioni armoniche cambiano continuamente: le frequenti variazioni di tempo, velocità e intensità fanno sì che i brani non mantengano mai la stessa linea dall’inizio alla fine. Un’ altra importante caratteristica che costituì un’ innovazione negli anni settanta, è la difficile comprensione dei testi: la prosa è molto curata e ricca di figure retoriche che fanno riferimento alla fantascienza, alla mitologia, alla storia, al fantasy e alla religione. Da qui la diffusione dei cosiddetti concept album, ovvero dischi nei qual vi è un’idea di fondo, un topos che viene ripreso in tutti i brani. Il rock progressivo simboleggia un genere profondamente innovativo, volto a superare i limiti di quello che era il rock tradizionale di quei tempi. In questo periodo l’intento di gruppi come Genesis, Jethro Tull, King Crimson, Gentle Giant, Yes, Emerson Lake & Palmer, Van der Graaf Generator e molti altri è quello di raccontare storie di mondi fantastici e surreali: i concerti possono essere perfettamente paragonati a degli autentici spettacoli teatrali. Basti pensare al grande Peter Gabriel che, tramite maschere, trucco e travestimenti, recita nei panni dei diversi protagonisti delle

varie storie come ad esempio: il vecchio in The Musical Box, il fiore e il diavolo in Supper’s ready. I Genesis

più interessanti, prevalentemente in ottica progressiva, sono stati proprio quelli guidati da Peter Grabriel nei primi anni settanta. Tra il 1971e il 1974 vengono, infatti, prodotti gli album più rappresentativi dell’epoca,

nei quali vi è una vera e proprio rivoluzione sonora come: Nursery Crime, Foxtrot, Selling England By The Pound e The Lamb Lies Down On Broadway. Al termine del tour di The Lamb, Peter Gabriel abbandona, tra lo stupore dei fans, il gruppo. Lo shock è grande, ma i compagni lo superano con una mossa a sorpresa, promuovendo Phil Collins, il batterista, al ruolo di voce solista e futuro leader del gruppo. Paradossalmente da quel momento i Genesis hanno ancora più successo con la produzione di album come: A Trick Of The Tail e Wind & Wuthering. Successivamente negli anni ottanta il gruppo, guidato da Phil Collins, vira verso un pop più leggero e decisamente più commerciale. I Musical Box hanno riproposto nel loro ultimo spettacolo lo stesso tipo di concerto che i Genesis hanno messo in scena nel 1976 con A Trick Of The Tail, primo album dell’epoca post Gabriel. La set list del concerto, apertosi con Dance On A Volcano, tra effetti di luci e assoli di batteria, comprendeva anche brani dei primi anni settanta come ad esempio: Firth of Fifht, con la spettacolare intro al piano, Supper’s Ready, la lunga suite di ben ventitre minuti, la struggente Carpet Crawlers

e The cinema show, con l’esaltazione delle chitarre acustiche ed elettriche. Il concerto si è concluso con Los Endos, brano strumentale dal ritmo incalzante, che i Musical Box hanno eseguito con intensità paragonabile

a quella degli stessi Genesis. Ma non è finita perché c’è ancora spazio per il bis: la ritmata I Know What I Like riesce a coinvolgere tutto il pubbico. I Know What I Like: rivivere l’emozione di uno spettacolo epocale che ha segnato la storia della musica.

Giulia Iliceto IV O

I Know What I Like

Too many men Too many people Making too many problems And not much love to go round Can’t you see This is a land of confusion.

This is the world we live in And these are the hands we’re given Use them and let’s start trying To make it a place worth living in.

“Land of Confusion”

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Prendo in mano quel filo bianco, porto l’estremità all’orecchio e

sento subito quella sensazione quasi di occlusione,come dei tappi che rendono il mondo ovattato. I suoni che provengono da fuori si fanno meno chiari. Lascio il tasto hold e spingo il pulsante centrale. E’ fatta. Metto ripetizione casuale. Non aspettavo altro che questo momento,dopo 6 ore passate tra i banchi, i professori e i corridoi dello skakki,decido che è arrivato il momento di fermare il mondo, di liberare la mente da formule,versioni e problemi e di lasciare che le cose seguano il proprio corso, senza preoccuparmene poi tanto.La musica parte.Libera. Libera da tutti i film mentali fatti durante il giorno,libera dalle litigate avute con gli amici, libera da tutte le preoccupazioni per l’insufficenza presa al compito. E tutto questo,grazie ad una semplice canzone. Incredibile che effetto possa avere su di noi la musica,eh? Riesce a farci piangere,ridere,ballare,saltare,ricordare i momenti brutti e belli o semplicemente farci sgombrare la mente da ciò che ci preoccupa.Non credo di essere la sola che prova questa sensazione,proprio perchè il linguaggio della musica,bene o male,lo capiscono tutti quanti.Tutti noi,almeno una volta al giorno,accendiamo i-tunes,la radio,l’i-pod o il computer e ascoltiamo qualcosa.Che duri solo per il tragitto casa-scuola,il tempo di una pausa tra matematica e fisica o l’intera serata passata in discoteca o ad un concerto non ha importanza.E’ così grande,il potere della musica,che è anche vietata in alcuni sport,proprio perchè rilascia una scarica di adrenalina paragonabile all’effetto del doping.Possibile che delle semplici note,messe lì

l’una di fianco all’altra,possano provocare in noi queste sensazioni?Ebbene si,abbiamo in mano,o meglio nell’orecchio,un potere così forte che non ce ne rendiamo nemmeno conto.E quando sono lì,stesa sul letto con le mie inseparabili cuffie, il mondo mi appare più chiaro,come se la nube che lo ofuscava fosse sparita tutt’a un tratto,facendomi cogliere gli aspetti più belli di quello che mi offre.Le note,una dopo l’altra, compongono qualcosa di straordinario,ma tutto ciò non dipende dal genere che si ascolta.Dall’house al rock,dalla musica classica al metal,qualsiasi pentagramma ha su di me un effetto stupefacente.Perchè la musuica va ascoltata,non sentita,sentire è un verbo che non rende quello che offre realmente.Ok,forse sto esagerando un po’,ma perchè non aumentare il fascino di questa, esaltandone gli aspetti migliori?Non credo che esisterebbe un luogo felice senza la musica.Provate ad immaginare un mondo senza di essa.A me viene in mente solo un posto buio,freddo,facce tutte uguali,apatiche,incapaci di sognare e di provare emozioni.Perchè è questa la musica: adrenalina,potenza,vita.Ammiro quelle persone che riescono a fare della musica la loro ragione di vita,che hanno imparato a conoscerla in tutte le sue sfumature e che riescono a farla apprezzare anche alla persona più menefreghista di questo mondo.Quando vedo uno di loro così appassionato,capace di cogliere ogni minimo dettaglio,mi rendo conto che in fondo è questo,il vero potere della musica,farci essere allo stesso tempo così uguali e così diversi.

Paola Dabbicco IIIC

È finita, questa volta per davvero. Oggi, 4 settembre

2009, 70 giorni dopo la sua morte, il re del pop Michael Jackson è stato sepolto nel cimitero Forest Lawn Memorial Park di Glendale. Nessuno degli 11.000 fan che aveva assistito ai “funerali in musica del cantante”, tenutisi lo scorso 9 luglio, e dell’ oltre un miliardo di persone che erano rimaste incollate davanti al video per tutto le tre ore di commemorazione ha potuto assistere alla cerimonia privata, a cui hanno assistito solo i parenti e gli amici più intimi del re del pop, circa 200 in totale. Il 5 marzo scorso annunciava il suo rientro sul palco alla 02 Arena di Londra, volendo dimostrare di essere ancora grande e dovendo far fronte a problemi economici. Fans in delirio e biglietti esauriti, come per i tempi d’ oro, ma il re non era più lo stesso, così come il suo viso, non più il suo neanche lontanamente, le mani immobili, la voce nemmeno. A poco più di cinquant’ anni (avrebbe compiuto infatti 51 anni il 29 agosto scorso),nell’ esimo colpo di scena, Michael Jackson se n’ è andato abbandonando definitivamente la scena. Aveva venduto 750 milioni di dischi, più dei Beatles e di Elvis a aveva fatto sognare il mondo con il suo moonwalk, lanciato mentre cantava Billie Jean. Il sogno del padre Joseph, ossessionato dal successo e che ha avuto come obbiettivo principale quello di fare dei suoi figli “macchine da palcoscenico” si realizzò quando con

“Thriller” ottenne il primato. Un sogno che tuttavia aveva privato il re della sua infanzia, che lo aveva fatto crescere sul palco troppo alla svelta, tuttavia non abbastanza perché sapesse gestire ciò che stava accadendo a se stesso. Nel corso degli anni Michael aveva subito numerose trasformazioni, senza che nessuno capisse davvero chi fosse, passando dal successo, considerato infatti il Re Del Pop oltre che uno dei più importanti musicisti e intrattenitori nella storia dello spettacolo ( in più di quarant’anni di carriera ottenne numerosi premi, tra cui quelli di miglior artista pop maschile del millennio ai World Music Awards del 2000 e di artista del secolo agli American Music Awards del 2002 ) all’ incubo del processo per pedofilia. Numerose sono state anche le ipotesi legate alla sua prematura scomparsa, prima attribuita ad un attacco cardiaco ma le cui tracce non sarebbero emerse dall’ autopsia sul corpo del cantante, inducendo gli investigatori a ritenere che una combinazione di sostanze abbia indotto il cuore smettere di battere. Non resta che augurarci che il Michael possa ora trovare la pace di cui più volta era stato privato dai media per via dello scandalo legato alle presunte accuse di pedofilia e alle ipotesi legate alla sua trasformazione fisica che nel corso di quarant’ anni aveva portato il cantante a mutare carnagione e fattezze. Adesso il re, l’ eterno Peter Pan, riposa nel cimitero delle star.

Alessandro Buono V B

Michael Jackson Il potere della musica

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Da appassionata di cinema,presentarvi un

film del mito americano Meryl Streep, è per me un onore.Meryl Streep,che ha fatto innamorare generazioni di ogni età, dopo il suo ultimo successo “Mamma mia” ritorna al cinema nei panni di una scrittrice di libri per aspiranti cuoche.Il film che la vedrà protagonista con Amy Adams e Stanley Tucci s’intitolerà “Julie e Julia” e uscirà nei cinema il 16 ottobre 2009.Julie Powell(Amy Adams) è una giovane trent’enne,fa una vita monotona e per niente

gratificante,vive nel Queens e lavora come segretaria.Stanca della sua vita,Julie decide di tirar fuori un vecchio libro di cucina della madre,che si intitola“Mastering the art of French Cooking”, scritto nel 1961 da Julia Child(Meryl Streep): in questo libro la nostra protagonista trova 524 ricette culinarie francesi.Così Julie, trasportata dalla

voglia di cambiare,decide di cucinare tutte le 524 ricette nella piccola cucina della sua abitazione, scommettendo con sé stessa di farcela in 365 giorni… Ce la farà?? Cosa sarebbe capace di fare un essere umano pur di sconfiggere e abbattere la noia, ma soprattutto di mettersi in gioco…voi cosa siete disposti a fare?? Cucinare?Tratto dal best seller di Julie Powell:”Julie e Julia:365 giorni,524 ricette,1 piccola cucina”, il film sarà sicuramente un successo, e non solo per il suo cast eccezionale: non è la

solita storia d’amore o il solito film d’azione, è un film (molto apprezzato anche all’ultimo festival del Cinema di Venezia) davvero eccezionale, che tratte varie e ampie tematiche.Non aggiungo altro, vi consiglio solamente di andare a guardare questo film al cinema. Potreste rinunciare a una partita di calcio, o a gironzolare in centro e passare allora un bel pomeriggio al cinema?Secondo il mio parere il Cinema è qualcosa di magico che non potrà finire mai e come diceva il Grande Maestro del Cinema Federico Fellini:”Il Cinema è il modo

più diretto per entrare in competizione con Dio…”

Roberta Pagano 1°D

Film in uscita nel mese di novembreJulie & Julia

I film in uscita nel mese di Novembre:

6/11/09

-Nemico pubblico-Enemies di Michael Mann con Johnny Depp, Stephen Dorff.

-Anno uno di Harold Ramis con Jack Black, Michael Cera,Oliver Platt.

13/11/09

-2012 di Roland Emmerich di John Cusack e Danny Glover.

-Gli abbracci spezzati di Pedro Almodovar con Penelope Cruiz, Luis Homar, Blanca Portillo.

-Marpiccolo di Alessandro di Robilant con Giulio Beranek ,Anna Ferruzzo.

-Un alibi perfetto di Peter Hyams con Michael Douglas, Amber Tamblyn.

-Godd morning Amandi Claudio Noce.

-Il canto delle spose di Karin Albou con Lizzie Brochere e Olympie borval.

18/11/09

-New moon di Chris Weitz con Robert Pattinson. Kristen Stewart,Taylor Lanter.

20/11/09

-Ce ne è per tutti di Luciamo

Melchionna con Lorenzo Balducci, Stefania Sandrelli, Ambra Angiolini, Jordi Mollà, Micaela Ramazzotti.

-Segreti di famiglia di Francis Coppola con Vincent Gallo, Flaus Maria Brandauer.

-La prima linea di Renato de Maria con Riccardo Scamarcio e Giovanna Mezzogiorno.

27/11/09

-Dorian Gray di Oliver Parker con Ben Barnes, Colin Firth Fiona Show.

-La dura verità di Robert Luketic con Gerard Butter, Katherine Heigh.

-500 giorni insieme di Mark Webb con Zooey Deschanel.

-Cado dalle nubi di Gennaro Nunziante con Checco Zalone, Dino Abbrescia, Giulia Michelini, Fabio Troiano, Raul Cremona, Francesca Chillemi, Anna Ferruzzo.

-Triage di Danis Tanovic con Colin Ferrell, Christopher Lee.

-Meno amle che ci sei.di Luis Pietro con Claudia Gerini, Chiara Martegiani, Alessandro Sperduti, Stefania Sandrelli. Buona visione!!!

Si è tenuta a Milano la Fashion Week,una

settimana di pura moda,tra le passerelle delle migliori griffe. Un evento mondano imperdibile per gli stilisti più famosi e non,che propongono nella capitale della moda i loro capi e le loro collezioni. La settimana della moda uomo milanese,è stata caratterizzata da una serie di sfilate “di qualità”. È infatti parere comune,che gli stilisti abbiano mirato per questa stagione,più alla qualità che alla sontuosità,rendendo i capi meno appariscenti e più alla portata dell’uomo comune. Le parole d’ordine sono classe e semplicità, riscontrabili in quasi tutte le sfilate. Le eccezioni si chiamano Gucci e Vivienne Westwood. In questi due casi abbiamo una totale rottura degli schemi ! Gucci infatti porta sulle passerelle un uomo “pop”,che indossa abiti a fantasie principalmente sulle tonalità del grigio,del nero,del bordeaux e del blu elettrico; questi abiti vengono abbinati a

cravatte sottili e camicie dai colori molto accesi come il rosso,il blu elettrico,il verde acido e il giallo. Un abbinamento

a dir poco innovativo! Vivienne Westwood fa ancora di più e unisce agli abbinamenti innovativi la sua famosa eccentricità. I capi della sua sfilata,che lei stessa ha definito “Peep show” (sexy cabine dove si esibivano ballerine in strip tease),sono particolari ed estrosi : tartan,pantaloni alla zuava,cavallo basso e gonne da uomo. Il tutto in colori vivaci e fantasie geometriche e floreali. Collezioni come quella di Gianfranco Ferrè

però,riportano l’ordine sulla passerella: abiti strutturalmente perfetti e lineari,cappotti dal collo ad imbuto e la spalla

alta napoleonica, sciarpe avvolgenti e corpose, dai colori semplici ma eleganti come il nero e il bianco. Un uomo sofisticato e austero, come per i capi di Versace e Disquared2. Per Burberry c’è un ritorno alle origini con abiti semplici ma rifiniti nei minimi dettagli,per un look romantico ed elegante. Lo testimoniano i colori usati,come il nero e il rosso,il bianco e il cammello. Cappotti in cashmere cotto,camicie bianche

con papillon in lana cotta e pantaloni stretti alla caviglia riportano al passato inglese. Missoni rispolvera l’uomo che ama vivere “on the road”, dall’abbigliamento casual e sportivo. Le fantasie riproposte sulle lunghe sciarpe o sui maglioni sono ipnotiche e geometriche nelle tonalità del rosso,del grigio,del blu e del beige. I pantaloni sono aderenti e stretti alla caviglia e le giacche lineari e portate sbottonate, caratteristica dell’uomo casual. Costume National ripropone un look retrò anni ’50,molto sobrio e austero,in nero e grigio. Ennio Capasa,lo stilista della griffe ha dichiarato:”Ho voglia di fluidità e sobrietà,morbidezza e relax,e di questo penso ci sia bisogno”. Osservando la sfilata non si può che notare che è riuscito pienamente nel suo intento. I cappotti in tessuti pregiati e morbidi,sono estremamente sobri e austeri,mentre i pantaloni sono o largi e comodi,o stretti e calzanti. Le camicie sono tutte in seta e la maglieria è lavorata in cashmere o lambswool.18

Fashion WeekRubrica a cura di Claudia Grassi IV A

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Scrivo questo articolo non come tifosa, ma come

persona umanamente colpita dalla vicenda che ormai da 5 anni tormenta un giocatore di calcio, molto noto nel campionato italiano: Adrian Mutu.Era il 2003 quando Mutu, dopo una strabiliante stagione al Parma, lasciava la squadra emiliana per tuffarsi in quello che è, o forse era, data la recente riaffermazione del calcio spagnolo, il campionato più spettacolare d’Europa: la Premier League.Fortemente voluto da Abramovich, Adrian firma per il Chelsea, segnando anche un gol nella partita di esordio. Un avvio promettente. O almeno, così sembrava. Mutu, infatti, dopo splendide performance iniziali, non segna più, e la metropoli londinese, con le sue innumerevoli, ma spesso buie prospettive, porterà l’atleta rumeno a rifugiarsi nella droga. La situazione precipita. In un controllo a sorpresa, l’attaccante viene trovato positivo alla cocaina, con conseguente squalifica per doping sancita dalla Fifa e multa da 20.000 £. Ma non basta. Il Chelsea, forse per rimediare al danno di immagine subito, o forse per qualche altro motivo che non è dato sapere (c’è chi avanza l’ipotesi di un complotto), licenzia in tronco il giocatore, annunciando una battaglia legale senza precedenti, con richiesta di circa 17 milioni di

euro come risarcimento danni. Una cifra esorbitante, anche per un calciatore.Adrian, però, non si dà per vinto. Dopo aver trascorso alcuni mesi in Romania, allenandosi con la sua squadra di origine, la Dinamo Bucarest,

l’attaccante torna in Italia grazie all’intervento di Luciano Moggi che lo porta a Livorno, in attesa del suo tesseramento presso la Juventus. Permettetemi di dirlo, ma questo è l’unico merito che riconosco al dirigente juventino, responsabile delle note vicende che tanto fango hanno gettato sul calcio italiano. Nel frattempo, le udienze si susseguono, accompagnando il calciatore in quella che è la sua squadra attuale, la Fiorentina.A Firenze Adrian rinasce. Partendo dai risultati positivi della sua seconda e ultima stagione a Torino, Mutu diventa uno dei leaders della squadra gigliata, servendo

splendidi assist a Luca Toni e trascinando i viola durante la coppa Uefa l’anno seguente, competizione nella quale andrà a segno per 6 volte. E così si arriva alla stagione 2008/2009. Nonostante gli infortuni, l’attaccante realizza ben 13 reti,

inclusa una splendida tripletta a Marassi contro il Genoa, tripletta che, tra l’altro, si rivelerà determinante nello spareggio Champions proprio contro i liguri. Ma ecco che il 31 luglio, poco prima dell’inizio della nuova stagione, il Tribunale sportivo di Losanna si pronuncia definitivamente sulle vicende del giocatore, condannandolo a pagare quei 17 milioni richiesti da Abramovich. Non un euro di meno.E’ la rabbia, una rabbia intensa, il sentimento che si impadronisce del calciatore, costretto a pagare per l’ennesima volta, dopo la squalifica e il licenziamento dal club, quell’errore giovanile che

continua a logorargli l’anima. Inoltre, il Chelsea minaccia di richiedere una squalifica definitiva del giocatore qualora il pagamento della multa dovesse tardare, allontanandolo per sempre dai campi da gioco all’età di soli 30 anni. Tra l’ironia di chi vorrebbe organizzare una raccolta fondi a favore di Mutu (vedi il “Mututhon” di Gene Gnocchi) e un’interrogazione in parlamento, il rumeno promette un ulteriore ricorso alla Corte internazionale dei Diritti dell’Uomo dato che, anche se calciatore, comunque di un lavoratore comunitario si tratta!Personalmente, sono rimasta colpita dalla vicenda non tanto per l’esorbitanza della cifra richiesta, quanto per il continuo accanimento ai danni del giocatore, il quale, in un’intervista rilasciata a Sky, ha dichiarato che, prima ancora del calciatore, quel problema ha toccato la Sua Persona, e pagare nuovamente un errore giovanile è quanto mai ingiusto e privo di senso. Se la società, in quel momento difficile, gli fosse stata vicina (comportamento tra l’altro adottato dalla maggioranza dei club calcistici nei casi di doping), la storia avrebbe avuto ben altri esiti, evitando la strumentalizzazione di una vicenda umana che, purtroppo, getta un’altra ombra sul gioco del calcio, tramutandolo da quello sport magico e ricco di valori nel solito (squallido) affare di soldi.

Federica Loiacono V I

17 MILIONI! TANTO FA IL CALCIATORE

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Con questo articolo, ha ufficialmente principio il

mio impegno nella restaurata redazione 2009-2010 del nostro ormai attempato e celebre giornalino Skakki Nostri. Celebre in tutta Italia, dato il successo che ha riscosso nell’ ultimo festival del giornalismo tenutosi a Perugia e a cui ho personalmente partecipato. Durante gli scorsi anni, oltre ad aver prodotto fin troppo sporadici articoli su diverse tematiche, ho svolto all’ interno della redazione, il ruolo di disegnatore. Quest’ anno ho scelto di occuparmi principalmente di una tipologia di articoli d’ opinione: sarò … un’ opinionista sportivo. So che lo sport non è molto amato da circa la metà dei nostri fedelissimi lettori (quella femminile), ma cercherò di rendere le mie “opinioni” il più interessanti possibili; per quanto possa relativamente interessare alle nostre amate lettrici il risultato positivo o negativo che otterrà l’ AS BARI, la squadra cittadina appena promossa nella massima serie.Cercherò di occuparmi dei diversi eventi sportivi che caratterizzeranno lo scenario cittadino, nazionale e mondiale ma non potrò esimermi dal commentare più volentieri le vicende che nel corso della stagione, o dell’ anno scolastico, coinvolgeranno la squadra bianco-rossa o Valentino Rossi, pilota che anche quest’ anno ha monopolizzato il Motomondiale. E discuterò in questo primo articolo proprio del

Motomondiale, che perde in questo agosto ormai agli sgoccioli uno dei suoi protagonisti, Casey Stoner. Non negherò sin da ora di aver da sempre espresso maggiore simpatia nei confronti del nostro connazionale Vale, otto volte campione del mondo in varie classi del Motomondiale ma è

innegabile che il giovane pilota Australiano, sin dal 2007, anno del suo ingaggio nella squadra ufficiale Ducati Marlboro, come compagno di Loris Capirossi, abbia dato del “filo da torcere” al pesarese Rossi, dominando e diventando campione del mondo, strappando il successo a Valentino Rossi sin dal 1° gran premio della stagione, a Losail in Qatar, dove Stoner vince la sua prima gara nella classe MotoGP portando alla vittoria una casa italiana nella classe regina del motomondiale dopo più di 30 anni. Nel 2008 fu tempo di rivincita per Rossi. Nonostante l’ avvento di piloti esordienti nella classe regina

come Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso, abbia lasciato presagire l’ esordio di nuove rivalità tra i piloti della Moto GP, il duello che ogni domenica infiammava gli spettatori del mondo intero era combattuto dai soliti protagonisti. Casey Stoner sulla rossa Desmo 16 e Valentino Rossi, in sella alla

Yamaha YZR-M1. La prima gara del Motomondiale 2009, ha visto protagonista in Quatar il biondo australiano che nelle tra gare successive ha ottenuto piazzamenti deludenti fino a quando è arrivato il gran premio del Mugello in cui riesce a spuntarla su Jorge Lorenzo e Valentino Rossi, dopo una gara rocambolesca e ricca di colpi di scena a causa del maltempo e della regola del flag-to-flag. Vittoria dal sapore particolare per la Ducati, essendo stata la prima in assoluto della casa bolognese nel circuito “di casa”, dopo ben 7 anni di dominio incontrastato da parte di Rossi. Tra i Gran Premi di Catalogna

e di Assen, entrambi vinti da Valentino sullo spagnolo Jorge Lorenzo, Stoner incappa in un malore allo stomaco che debilita le prestazioni del pilota che inizia a palesare un calo prestazionale nella seconda parte di gara, dopo degli avvii brillanti. I sintomi manifestatisi in Casey, sono stati associati alle condizioni di elevato stress al quali sono sottoposti i piloti, sintomi che possono accompagnare Stoner per mesi interi. Lunedì 10 agosto, il team director Ducati Livio Suppo ha annunciato che la cosa migliore per Casey sarebbe stata quella di fermarsi, per evitare il peggiorare del problema. Decisone molto sofferta presa con tutto il team, deluso ma che ha agito in vista del bene del pilota 23enne.Stoner non disputerà i prossimi tre Gran Premi, il GP ceco di Brno, di Indianapolis e di San Marino e sarà sostituito dal finlandese Mika Kallio del team Pramac Racing. Non ci resta che attendere quindi il ritorno in pista del biondo australiano, sperando che una volta tornato in forma possa concederci performance come quelle che ci ha concesso fino ad ora, performance capaci di tenere col fiato sospeso migliaia di fan incollati al teleschermo fino al LAST LAP.

Alessandro Buono VB

Casey Stoner

La poesia

Sento un bisogno irrefrenabile,sento muoversi la mano, da sola,

come per magia.Sarà forse quel masso che ho sul cuore?

L’anima sente ormai il bisogno di sfogarsi , offusca la mente e prende il comando...

è così che è nata la poesia?Non lo sapremo mai , o , ancora una volta,

ci lasceremo prendere dall’illusionee continueremo a credere in un’ ispirazione

improvvisa,in una musa forse ...

Noè solo il cuore che,

disperato, cerca di venire a galla,

di farsi sentire,e di sentirsi ,

prima di tornare gonfio di rabbia, dolore o felicità,

sereno e libero,anche solo per un attimo.

Marina Viola IIIB

Le iridi rispecchiano tutto

Le iridi, mi han detto, rispecchiano tuttonel mio cuor , ormai, convivo con il lutto

nell’aver perso qualcuno a me, si, molto caroqualcuno che talvolta possa prendermi la mano

nere creature sboccian distantinella mia mente ci son sogni infrantisperanze distrutte, rovinate dal tempo

tristezza infinita nel cor mio sento

sebbene le labbra scarlatte sorridanvoglia di morir lentamente si avvicina

in questo angolo buio che tutto confondela mia anima risplende, come sangue sulle sponde

ordunque ditemi voi, potrò mai esser felice?lacrima d’argento, si rinnegan le mie vite

ma qualcuno si, c’è, arrivato come d’incantooscuro come la morte, freddo come il mio canto

giocan le mie dite, divertite, con le suesu questa terra adesso siamo soli, tutti e duei miei occhi oltremare son attratti sol da ei

le sue labbra sulle mie sono magiche, oserei.

Zoey IV O22

23

Qualcosa di teCome il vento soffi fra i miei rami.

Alito leggeroMa pesante come il cielo.

Spero tu mi dica che mi ami.

Frana su di me questa pazza vogliaAdesso che sei qui vicina

Brilla nel mio cuore quella vecchia cicatriceIo solo ne conosco l ’origine,Orizzonte del mio passato.

Togli dai miei occhi questo pianto,Rimargina la mia ferita,Ignora ciò che è stato,

Ama quel che sono, bacia con affanno.

The English Corner This past summer I couldn’t help noticing that I rather read, watch

tv, listen to music… well, pretty much do everything in English, it’s

so much fun! That’s why I thought “Can it be I’m the only one

who loves expressing herself in a foreign language?” So I got the

brilliant idea to offer our beloved school newspaper a column

entirely dedicated to the most diffused language all over the world!

Here you’ll have the chance to publish your personal song lyrics,

poems, stories, opinions, everything as long as it’s in English. You

may feel uncomfortable sending stuff thinking that something might

not be correct, strictly referring to the grammar… well no worries,

because I, Victoria Bruno, am going to take care of possible errors

with you. I hope you like this new idea and that you are brave enough

to try it out.

Victoria Bruno III F

YOUI FOUND YOU IN A DREAM

AND I LOST YOU IN THE MORNING.

I FOUND YOUR EYES

BUT I LOST THEIR BLUE LIGHT.

I TOOK YOUR HAND

SO I TOUCHED YOUR SOUL.

I SAW YOUR SMILE

AND I MISSED YOU.

Filippo Parisi III F

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Ape Amore1° Asilo Vipere Formiche

PAROLE IN COMUNE

Mela Libro 2° Amici Borsa Oca

N.B. Le soluzioni di questi giochi li troverete nel prossimo numero!

N

trova la parola in relazione con le altre

REBUSMANIA

parole:12 2 7

2°facilitato

suggerimento:nei rebus il pappagallo

si indica con un sinonimo

di tre lettere ed è difficile che la signorna abbia

voglia di camomilla....

super rebus

impossibileparole:

7 5 2 5

portatemi la soluzione e

vi premierò con ben 2 euro !!!

Kyubi (Valerio Iacovone IV P)

1) Lo è Benedetto XVI8) Iniziali di Rubicondi9) La più piccola parte di ogni elemento presente in natura11) Prima persona singolare12) Napoli13) Consentito dalla legge16) Imposta Comunale sugli Immobili18) Australian Eletric Vehicle Assocation20) Lo dice il dispettoso21) A noi23) Al centro d’olimpo24) Ogni alunno ne ha uno27) Piò essere di Mameli o alla gioia28) Né tua Né mia29) La si usa per viaggiare30) Bari

1) Ogni anno allo Scacchi ce ne sono dei nuovi2) Può essere nero, giallo, rosa, bianco, ecc …3) un uomo non definito ...4) Uno dei personaggi più famosi di Spielberg5) Paura6) Un po’ di immagini7) Confini di Congo10) Macchina inglese13) Non qui14) Bevanda delle cinque15) Lo sono le pecore17) Catullo ne ha molti19) Azienda Mobilità e Trasporti Autofiloviari di Bari21) Il pasto della sera22) Il nome di Cassina25) Snob senza vocale26) Non odia

ORIZZONTALI VERTICALI

suggerimenti:1. Cosa c’è nel riqua-

dro?2. È in compagnia o no? 3. Dov’è di preciso? 4. Sapreste dirlo uti-

lizzando una parola desueta?

e mo basta vi ho aiutato anche troppo...

25

Sudoku

Trova le differenze della 2°, 3° e 4° vignetta rispetto alla prima

BUTTATEMPI

Strabuzza gli occhi e trova i sei oggetti ordinari con cui è stato composto

questo disegno

5 8 33 8 4

9 5 63 1 2

7 3 46 4

2 1 36 8 7

9 5 4

Ogni riferimento alle nostre

assemblee d’ Istituto è puramente

casuale! - signori, ho convocato questa assemblea per discutere

dell’assenteismo...

26

27

iù che il dispiacere è lar a b b i a l ’ u n i c o

sentimento che proviamonel sapere che stateleggendo queste paginesolo a fine Ottobre, se nonaddir i t tura Novembre.Stiamo lavorando sodo daAgosto, r iempiamo labacheca Facebook dellaRedazione di annunci suriunioni e scadenze varie daSettembre e, con nostragrande sorpresa, numerosesono state le risposte. Tantiragazzi sono stati disposti adarc i una mano perpreparare disegni, articoli,arricchire…Dopo aver ottenuto tutto ilmateriale possibile, i nostricaporeda t to r i hannosgobbato alla grande,lavorando nei ritagli ditempo (spesso anche fino anotte inoltrata, e non stodicendo fandonie). Puòsembrarvi s trano, maimpaginare è la parte piùlunga e complessa di tuttoquello che precede l’uscitadi un giornale. Ma siamocomunque riusciti a finirenei primi giorni di Ottobre.Mancava “solo” la fase dellastampa del giornale. Levirgolette sottol ineanoquanto eravamo convintiche sarebbe stata la partepiù facile di tutto quanto.

Proprio questo, invece, si èrivelato l’ostacolo che ci haportato via più tempo.Tempo di attesa, stupore,incredulità e rabbia. Questonon ci ha permesso di faruscire il primo numero diSkakkiNostr i in tempo(avevamo scelto la terzasettimana di Ottobre).Ebbene si, vi scriviamo il 20ottobre, non sappiamoancora quando si potràriuscire a toccare con manoe a sentire l’odore della cartaappena stampata di quellepagine che con tanta faticaabbiamo creato. Infatti,come forse già saprete, perpoter mandare in tipografiail giornale servono i fondimessi a disposizione deiragazzi, e per ottenerliabbiamo ossessionato levarie autorità scolastiche.Tutto sembrava più facile diquanto non fosse el‘abbiamo scoperto solo allafine. Un sabato fa ci è statocomunicato che per potermandare Skakkinostri intipografia avremmo dovutoscrivere una RichiestaFormale in cui spiegavamoqual è il nostro progetto ele moda l i tà con cu ivog l i amo rea l i z za r l o(numero di pagine delgiornale, numero di copieda far stampare, se avevamo

pensato già a una tipografiaa cui rivolgerci…). Ora, nonabbiamo la necessità ditrovare un capro espiatorio.Capiamo bene che, con ilcambio a l t imone diquest’anno, numerose sonole novità anche per segretarie per tutti coloro chelavorano nell’ambienteamministrativo della nostrascuola, ma ciò che più ciinfastidisce è sapere cheesiste una Burocrazia cosìrigida (e spesso inutile) chenon ti permette di realizzareuna cosa a cui hai datoanima e corpo, che ti hafatto perdere tempo, arrivarea casa per pranzare alleq u a t t r o , c o n t a t t a r ed i segnator i , sc r i t tor i ,organizzare la struttura diquella che rimane soloun‘idea virtuale prima dellestampa…Nonostante tutto ci èimpossibile spegnere quellaforza d’animo che hacaratterizzato il nostro lavorof inora. Non vogl iamofermarci al primo ostacolo.Il nostro obiettivo è quellodi portare su ogni bancouna copia di SkakkiNostri, ese ora state leggendoqueste pagine, forsefinalmente ci saremo riusciti.

La Redazione

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