i modi di protezione negli impianti elettrici …prevenzione viene aumentata l’affidabilitàdei...
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PROTEZIONE
ANTIDEFLAGRANTE
I modi di protezione negli impianti elettrici
antideflagranti
LA COMBUSTIONE
Comburente
Combustibile Energia di innesco
Un po’ di storia
Inghilterra 1913: esplosione per cause elettriche in una miniera di carbone
Energia di innesco
L.E.L.
U.E.L.
Sorgenti di innesco
Archi
Scintille
Temperatura superficiale
Elettricità statica
Non va sottovalutata l’enorme energia che accumuliamo e scarichiamo a terra quando ci carichiamo di elettricità statica
Capacità di un uomo: 300 pF (circa)
Per sfregamento può caricarsi anche per 1500 V
E= ½ C V2 = ½ x 300 x 10-12 x 15002 = 330 µJ
Il propano si innesca a 260 µJ
Modi di protezione
Contenimento
Prevenzione
Segregazione
Contenimento
L’ esplosione viene contenuta all’interno di apposite custodie
che non permettono la sua propagazione all’esterno
Prevenzione
Viene aumentata l’affidabilità dei componenti elettrici che nel
modo normale di utilizzo non possono scintillare, né
raggiungere temperature superficiali pericolose
Segregazione
Vengono separate fisicamente parti elettriche in tensione o
superfici calde dalla miscela esplosiva, in modo da non
permettere mai il contatto con la fonte di innesco
I modi di protezione normati
Ex q
Ex o
Ex m
Ex p
Segregazione
Ex i
Ex ePrevenzione
Ex dContenimento
Modo di protezione Metodo
Scelta dei modi di protezione
Zona d’ installazione
Dimensioni fisiche del materiale da proteggere
Facilità di manutenzione ordinaria e straordinaria
Affidabilità del sistema e sua flessibilità
Costi di realizzazione e di manutenzione
Ex p – a sovrapressione
interna
APPLICAZIONI:
Quadri elettrici
Motori elettrici
Trasformatori MT
Sale controllo
Caratteristica principale è la mancanza di limiti dimensionali
della costruzione
Norme di riferimento:
IECex 60079-2
EN 60079-2 (ex EN50016)
CEI EN 60079-2 (ex CEI 31-2)
Ex m – per incapsulamento
APPLICAZIONI:
Componentistica elettronica
Condensatori
Reattori
Trasformatori
Impossibile alcun intervento manutentivo o di riparazione
Norme di riferimento:
IECex 60079-18
EN 60079-18 (ex EN 50028)
CEI EN 60079-18 (ex CEI 31-13)
Ex o – per immersione in olio
APPLICAZIONI:
Trasformatori
Interruttori
Apparecchiature con organi in movimento
Presenta difficoltà di manutenzione e richiede sistemi che
garantiscano il costante livello dell’olio
Norme di riferimento:
IEC 60079-6
EN 50015
CEI 31-5
Ex q – sotto sabbia
APPLICAZIONI:
Trasformatori
Condensatori
Dispositivi elettronici
Rispetto all’incapsulamento in resina permette la
manutenzione dell’apparecchiatura
Norme di riferimento:
IEC 60079-5
EN 50017
CEI 31-6
Ex i – a sicurezza intrinseca
APPLICAZIONI:
Strumentazione
Misura
Controllo
Regolazione dei processi
L’impiego è limitato ai circuiti di bassissima potenza
Norme di riferimento:
IEC 60079-11
EN 50020
CEI 31-9
Ex d – a prova di esplosione
APPLICAZIONI:
Quadri elettrici
Armature illuminanti
Interruttori
Unità di comando
Tutte le apparecchiature che in condizioni di esercizio
ordinario possono dar luogo a scintille o sovratemperature
Norme di riferimento:
IEC ex 60079-1
EN 60079-1 (ex EN 50018)
CEI EN 60079-1 (ex CEI 31-1)
Esplosione in custodia Ex d
Sezione di giunto di laminazione
Giunto di laminazione
Coperchio
Vite di fissaggio
Corpo
Apparecchiature Ex d
Batteria Ex d
Ex e – a sicurezza aumentata
APPLICAZIONI:
Apparecchiatura non scintillante
Custodie
Morsetti
Viene quasi sempre utilizzato in combinazione ad altri modi
di protezione, dando luogo ad apparecchiature anche molto
complesse
Norme di riferimento:
IEC 60079-7
EN 60079-7 (ex EN 50019)
CEI EN 60079-7 (ex CEI 31-7)
Apparecchiature Ex e – Ex ed
Ex n – semplificato
APPLICAZIONI:
Apparecchiature illuminanti
Quadri elettrici
Unità di comando
Controllo e segnalazione
In Zona 2 è una alternativa ai modi di protezione Ex d, Ex e,
usati in Zona 1
Non prevede la protezione in caso di guasti
Norme di riferimento:
IEC 60079-15
EN 60079-15 ( ex EN 50021)
CEI EN 60079-15 (ex CEI 31-11)
Ex n – semplificato
Pressurizzazione semplificata Ex nP
Limitazione di energia Ex nL
Respirazione limitata Ex nR
Contatti protetti Ex nC
Ex nA
Apparecchiature scintillantiApparecchiature non
scintillanti
Apparecchiature Ex n
Differenze tra Ex d e Ex e
Negli anni si è fatta una gran confusione tra i due
modi di protezione, che sono quelli
maggiormente usati per le normali applicazioni
impiantistiche in Zona 1
Cerchiamo di fare chiarezza ed analizzare i pro e i
contro dei due modi di protezione
Quadri Ex d – Ex e
Ex d Ex e
Operatori Ex d – Ex e
Ex eEx d
Operatori Ex d – Ex e
Operatore stagno
Contatti Ex d
Morsetti Ex e
Pulsante Ex d
Giunto di laminazione
Contatti standard
Custodia Ex e
Custodia Ex d
Quadro Ex de
Passaggi sigillati
Apparecchiature illuminanti
Armatura Ex d
Custodia Ex d
Componenti std
Armatura Ex e
Custodia Ex e
Componenti Ex d – Ex m
Armatura Ex d
Custodia Ex d
Componenti std
Armatura Ex e
Custodia Ex e
Corpo in policarbonato
Guarnizioni tenuta
Portalampada protetti Ex e
Portalampada Ex e
Interruttore di sicurezza
Interruttore Ex d
Reattore elettronico Ex d
Reattore Ex d
Blocco di chiusura
Blocco di chiusura
Chiave
Conclusioni
Un modo di protezione universale non esiste
Ogni metodo è stato concepito per particolari applicazioni
impiantistiche
Qualunque metodo è valido se applicato rispettando i
criteri propri di costruzione e viene mantenuto lo stato
originale di sicurezza,da una accurata manutenzione
Nessun sistema è infallibile
Impianto in tubo
Entrata diretta in cavo
Pressacavo barriera
Entrata indiretta in cavo
Passanti sigilla
ti
Custodia Ex d
Custodia Ex e
Impianto in cavo
Errori pericolosi
Scatola di derivazione su palina
Gazzetta dello Sport
Filettatura rovinata
Montaggio armatura illuminante
Flessibile stagno
No bloccaggio
E le viti ???
c’è
manca
man
ca
Cassetta di derivazione
Mancano bloccaggi
Flessibile stagno
Accrocchio Presa-Spina
Spina industriale
Spina Ex d
Giunti di bloccaggio
Manca il tappo
Manca il tappo
Armatura illuminante
Tubo PVC
Senza bloccaggio
Senza bloccaggi
MANCA VITI
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