i nostri cani - febbraio 2015

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FLAT COATED PICCOLO LEVRIERO ITALIANO SEGUGIO MAREMMANO CUCCIOLI IN FAMIGLIA Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1 comma 1 LO/MI - N. 2 febbraio 2015 febbraio 2015 “organo ufficiale ENCI”

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I nostri cani - febbraio 2015

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“organo ufficiale ENCI”

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SOMMARIO

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SOMMARIO

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PER I GRUPPI CINOFILISi informano i Gruppi Cinofili ENCI che all’in-terno de “I Nostri Cani” sono disponibili gra-tuitamente pagine dedicate ai resoconti delle Esposizioni Internazionali e Nazionali.Per avere informazioni riguardanti gli aspetti tecnici e le modalità d’invio, contattare la redazione:

[email protected] - tel. 0270020358

PER I GRUPPI CINOFILI TEMPI DI CONSEGNA DI TESTI E FOTO Pubblicità expo con giuria: entro il giorno 3 del mese precedente l’uscita (es. 3 novembre per pubblicazione in dicembre) Pubblicità expo senza giuria: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita Articoli: previo accordi con la redazione Rubrica club: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita, in merito allo spazio disponibile Successi all’estero: in ordine di ricevimento, in merito allo spazio disponibile

inviare a [email protected] ringrazia per la collaborazione

TEMPI DI CONSEGNA DI TESTI E FOTO

Il Retriever dei nobili 5Dolores Genco

La magia del Piccolo Levriero Italiano 8Agnese Spaziani

Il romanzo del Maremmano 12Sergio Leonardi

Rivive il Cane di Mannara 16Florindo Arengi

Riconquistare una razza… 18Salvo Tripoli e Luigi Liotta

Il lapis di rassegna cinofila 20Rodolfo Grassi

Fotografare i cani 22Silvia Bagni

Cuccioli in famiglia 24Renata Fossati

Il Norfolk è fatto così 26Irene Gaslini

La cinofilia e i bimbi di Somaliland 27Primo il Rottweiler Anubi 28Alfredo Di Girolamo

Io e Viki 30Lorella Ceratto

Il boxer, un sogno 32Giuseppe Domenico Francione

32 Petra nata due volteAnna Zuccarino

34 L’Internazionale delle stellePiera Corsini Croce

36 Jack Russell re per un giornoAnna G. Taucci

38 I magnifici 1300 di FrosinoneBarbara Macchia

40 Prima Expo col bottoValentina Gritti

42 Questione di UrajiroElettra Grassi

44 Gli standard in pillole

46 A Livio Zanella con gratitudine

47 L’Eternità di uno sguardo...Ares

47 Ci parlavamo per silenzi…Walter Lentati

CHI E DOVE

48 I successi

53 I club

62 Gli allevatori

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l Flat Coated Retriever per i paesi FCI o Flatcoated Retriever per gli Inglesi e gli Scozzesi,

è il “Riportatore dal pelo piatto o liscio”.

Nasce in Inghilterra dall’esigenza dei no-bili cacciatori di avere un cane veloce nel recupero, infatti, in seguito alla sostitu-zione dei fucili ad avancarica con quelli a

l Flat Coated Retriever per i paesi FCI o

è il “Riportatore dal pelo piatto o liscio”.

I

La selezione, le caratteristiche e il comportamento. Compagno ideale ma in casa...

cartuccia, si era moltiplicato il numero dei capi abbattuti, questi cani dovevano anche essere specialisti nel riporto della selvag-gina ferita, al contrario di quanto facevano Setter, Pointer e Spaniel.Non ci sono dati certi, si pensa che gli in-gredienti base per la selezione di questo nuovo tipo di cane da caccia siano stati il Lesser Newfoundland, gli Spaniels, i Setters e i Pointers, che insieme hanno

dato origine a quello che si pensa sia l’an-tenato dell’attuale Flatcoated Retriever il Wavy-coated Retriever. Intorno al 1890 viene introdotto anche sangue di Collie che ha contribuito a produrre il famoso “pelo piatto” Questa nuova affascinante caratteristica, unita alle grandi attitudini lavorative lo fece subito diventare il più popolare tra le razze Retrievers dal 1890 sino agli inizi della prima Guerra Mondiale apprezzato sia dai nobili cacciatori Inglesi che dai Guardiacaccia, oggi tornato popo-lare in Inghilterra e nel resto del nord Europa, ma ancora poco conosciuto in Italia.Soggetti come Zelastone e Moonstone sono considerati i veri capostipiti della razza. Dagli inizi del 1911 sino al 1929 si sono visti solo soggetti neri, l’inserimento del colore liver comincia nel 1930, e solo nel 1940 viene riconosciuto come secondo colore, mentre ci si ritrova con un terzo colore recessivo che è il giallo, (portato si pensa dal Collie) tuttora mai ammesso dagli standards.Tra il 1873 ed il 1899, grazie all’aiuto di Mr. Sewallis Evelyn Shirley, importante alleva-tore con l’affisso “Shirley Retrievers” fon-datore e presidente del Kennel Club, viene fissato il primo standard del Flatcoated Retriever, ripreso ed elaborato nel 1923 dal Club di razza il “Flatcoated Retriever Association” accettato nello stesso anno dal Kennel Club e mantenuto invariato dall’attuale “Flatcoated Retriever Society” fondata nel 1947.Sicuramente importate il lavoro di sele-

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Storia Attualità e pregi del Flat Coated

zione ad opera del Capocaccia del Duca di Rutland, Mr Colin Wells titolare dell’affisso “W. Kennel” fondato nel 1933 che è stato in grado di vincere ai più alti livelli sui ring espositivi e sui campi di caccia; e di Mr. Reginald Cooke affisso “Riverside” che per quasi sessant’anni ha prodotto soggetti di ottima qualità sia in bellezza che in lavoro.Il primo standard viene accettato dalla FCI il 23 dicembre 1954, mentre lo standard ufficiale valido è stato pubblicato dalla Federazione Cinologica Internazionale il 28 luglio 2009.

L’INDOLE

Il Flat è un cane che matura molto lenta-mente, conservando a lungo le sue deli-ziose qualità di cucciolone, è un cane estroverso, sempre felice e desideroso di compiacere con l’incessante scodinzolare della coda ed il suo proverbiale buon umore. Bacia tantissimo, è assolutamente legato al padrone e lo cerca costantemente, per questo non è particolarmente adatto a rimanere solo per troppe ore, meglio af-fiancargli la compagnia di un altro cane o di un gatto. È un instancabile lavoratore, un eccellente cane da acqua e naturale nuotatore. Ama essere un compagno per noi umani e non sopporta essere allonta-nato dal suo padrone, tanto è vero che lo standard di razza inglese lo definisce l’Houdini canino, in grado di evadere da ogni forma di clausura, senza apparente sforzo, per riunirsi al suo branco. Il suo carattere deve essere dolce e confiden-ziale.

LE ATTITUDINI

Come tutte le sei razze Retrievers, i Flat sono altamente socievoli nei confronti delle persone, dei bambini, degli altri cani e anche nei confronti di altri animali di casa.Selezionati per il lavoro in palude, sono esperti nuotatori, infatti nelle prove di la-voro è incluso sempre il riporto dall’acqua.

Il loro temperamento vivace li potrebbe portare ad essere un po’ insofferenti, in età giovanile, nell’esercizio di Stady, assistere alla scena di caccia, simulata con dum-mies (riportelli in tela galleggianti) o con selvaggina, dimostrando indifferenza allo sparo, all’abbattimento dei selvatici, al ve-dere partire altri cani per il recupero, tutto questo genera un po’ di stress in alcuni soggetti, ma rispettando i loro tempi di

Il Retriever dei nobili

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crescita, si otterranno risultati stupefa-centi.Per quanto riguarda la capacità di mar-care e memorizzare i punti di caduta della selvaggina o dei dummies, non hanno esitazioni, sono perfetti anche nel rientro veloce dal conduttore e nella consegna che deve avvenire direttamente nelle mani del conduttore, evidenziando una bocca morbida, che non segna l’oggetto riportato.Sono grandi cercatori, è forse la cosa che li appaga di più, non cedono facilmente, e rimangono sul terreno fino a che non rie-scono a trovare e riportare; per questo, a volte, in età giovanile, se impegnati nella

cerca, fanno fatica a rientrare al piede, ma non bisogna scoraggiarsi, è solo un pro-blema di allenamento, preparazione ed esperienza!Per tutte queste meravigliose caratteri-stiche, sono adatti anche al lavoro di ri-cerca di persone, esplosivi, droga ed inoltre Agility, Obedience, Salvataggio, assistenza per disabili e non in ultimo Pet Therapy.

CARATTERISTICHE

L’apparenza generale è quella di un cane di taglia media, vivace, attivo, è stato allevato per “fare”, e la sua forma è funzionale all’at-

tività che deve svolgere.Con espressione intelligente, potente ma elegante, ne pesante ne grossolano, senza eccessi, deve avere, come dicono gli in-glesi: “l’aspetto di un membro dell’aristo-crazia”.Generoso, esuberante, dimostra entu-siasmo con il costante movimento della coda, ha un naturale desiderio di compia-cere, qualsiasi segno di aggressività o ner-vosismo, non riconducibili a cattiva ge-stione o a situazioni particolari non è ti-pico della razza e va penalizzato.La testa nel Flat è molto importante, deve essere tipica, non pesante, lunga e ben modellata, cranio piatto non eccessiva-mente largo, muso largo e profondo e lungo quanto il cranio, la depressione cranio facciale appena accennata.Occhi taglia media, con forma a mandorla, colore marrone scuro o nocciola, sul cane di color liver ovviamente l’occhio potrà essere più chiaro.

SALUTE

Sicuramente da controllare le patologie ossee ereditarie quali: displasia dell’anca, del gomito con esame radiografico ese-guito da veterinari abilitati ufficialmente e con la lettura degli esiti da parte delle sta-zioni di lettura ufficiali; patella o lussa-zione della rotula tramite visita con appo-sita manovra eseguita sempre da un vete-rinario abilitato ufficialmente.Le patologie oculari: tramite visita oculi-stica eseguita da uno specialista con esame pre-dilatazione, gonioscopia, dilatazione e indagine per cataratta, displasia della re-tina, degenerazione della retina, distrofia corneale, lussazione della lente.È consigliabile eseguire il test genetico del colore trasmesso alla prole, dato che ab-biamo un colore recessivo, il giallo, non ammesso dallo standard, e che può essere evitato con i giusti accoppiamenti.Inoltre, all’estero è presente un test gene-tico per l’identificazione dei portatori di displasia renale, patologia da tenere asso-lutamente sotto controllo in quanto pur-troppo non assicura una buona qualità di vita al cane e può portare al decesso.Tengo a precisare che, con i controlli e gli accoppiamenti ben studiati, ogni rischio può ridursi sensibilmente.

CUCCIOLI

Se avete deciso che il Flatcoated Retriever è esattamente il compagno che fa per voi, ricordate di tenere ben in considerazione che, la selezione da parte di un allevatore deve essere fatta tenendo conto di quattro aspetti fondamentali che sono: quello sa-nitario, morfologico, attitudinale e caratte-riale.In Italia la razza è allevata con impegno ed

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Mantello denso di media tessitura e di buona qualità, dritto se possi-bile, zampe e coda ben frangiate, un mantello completo e maturo dona eleganza.I colori ammessi: nero e liver.

TAGLIA: qui dobbiamo fare una distinzione tra lo standard Inglese, che vuole l’altezza dei maschi com-presa tra i 58 e i 61 centimetri, le femmine tra i 56 e i 58 centimetri, mentre lo standard FCI tra i 59 e i 61,5 per i maschi e tra i 56,5 e i 59 centimetri per le femmine, il peso forma è uguale per entrambi gli standards, ovvero tra i 27 e i 36 kg per i maschi e tra i 25 e i 32 kg per le femmine.

è alta la qualità dei soggetti prodotti, grazie al lavoro degli allevatori presenti sul terri-torio che, conoscendo profondamente la razza, sono quindi in grado di fornire la giusta assistenza ai nuovi proprietari.L’accoglienza del nuovo cucciolo è relati-vamente semplice, ci saranno, a seconda del soggetto, (perché all’interno della stessa cucciolata, nonostante il patrimonio genetico sia lo stesso come anche gli sti-moli ambientali, troviamo cuccioli con ca-ratteri diversi) tempi diversi di adatta-mento al nuovo ambiente ed al nuovo branco, compresi tra le 3 ore ed i 3 giorni; durante l’adattamento è bene rispettare le necessità di esplorazione del cucciolo, co-minciando comunque da subito a scandire quelli che saranno i tempi dei pasti, delle uscite, e degli spazi ai quali potrà accedere.Almeno nei primi giorni non fatelo dor-mire da solo, ha appena abbandonato il suo branco familiare,non isolatelo, potrebbe piangere, aspettate che si senta più sicuro nel suo nuovo am-biente.Togliete tutti i tappeti, che altrimenti, data la loro capacità di assorbenza, verrebbero usati come bagno personale dal cucciolo.Fate molta attenzione a togliere ogni tipo di detersivo, detergente o veleno dalla sua portata, anche gli anticongelanti sono pe-ricolosi, chiedete ai bambini, per il bene del loro cucciolo, di non lasciare incusto-diti i giochi che potrebbero essere ingeriti causando delle pericolose occlusioni inte-stinali che non sempre si risolvono da sole.Per l’alimentazione fidatevi del vostro alle-vatore e seguite le sue indicazioni, se ri-scontrate dei problemi parlategliene, vi darà consigli utili collaborando anche con il vostro veterinario di fiducia.Se il vostro cucciolo soffre il mal d’auto, non perdetevi d’animo ed insistete, è l’unica cura, milioni di cani adulti viag-giano poi in auto senza problemi.Ed ora le raccomandazioni: fate grande attenzione alle automobili, vero pericolo per il vostro cucciolo. Impostate da subito una buona condotta al guinzaglio, è fonda-mentale che capisca l’importanza di stare vicino a voi con il guinzaglio morbido, ci sono ormai molti addestratori che pos-sono aiutarvi in questo, un guinzaglio più collare sempre in tensione può favorire il prolasso della trachea come anche un guinzaglio più pettorina sempre in ten-sione può causare irritazioni ed escoria-zioni. Altro grande pericolo sono i colpi di calore, nei mesi estivi, evitate di lasciarlo in auto e di portarlo a passeggio nelle ore calde sull’asfalto, il calore che esce dal manto stradale viene inalato direttamente dal cane che sommato al contatto diretto con la zona plantare sono responsabili del repentino innalzamento della temperatura corporea che può portare a crisi convul-sive con conseguente stato di shock.

TOELETTATURA

Il pelo nero è molto bello ma se lo si vuole sempre in forma e lucente bisogna proteg-gerlo dai raggi solari in estate per evitare le sfumature rosse, il liver invece al sole si schiarisce, come i nostri capelli, e dato che è maggiormente apprezzata la tonalità scura, sempre ai fini espositivi, meglio pro-teggere con oli con schermo solare.Inoltre è sempre bene prevedere il bagno ogni due mesi per velocizzare le mute e nutrire il pelo.La toelettatura è abbastanza semplice, viene sfoltito il pelo sulle orecchie e rifinito il contorno, modellato il pelo del collo per evidenziare l’incollatura, rifinito il pelo dei piedi e regolate le frange della coda che deve avere forma triangolare.

In conclusione, il mio Flat è un oscuro fol-letto anche nella versione Liver, estrema-mente elegante, a mio avviso il più ele-gante tra i Retrievers, sembra sempre in abito da sera.Riesce ad essere comunque dove meno te lo aspetti e mentre fa una cosa già ne pensa altre cinque, riesce a toglierti il fiato in ogni senso, sia per le cose che fa che per il modo fisico che ha di volerti bene, ogni sua azione è per te.Come dice la Volpe al Piccolo Principe: “addomesticare vuol dire creare dei le-gami” dove l’uno ha bisogno dell’altro, e dove l’aver vissuto insieme, l’essersi cono-sciuti, l’essersi arricchiti di un’infinità di ricordi, rende indimenticabile ed unico il nostro cane.

Dolores GencoFoto Davide Momini

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er guardare bene un Piccolo Levriero Italiano bisogna sedersi su una comoda poltrona perché

la storia che ha da rac-contare è lunga. Anzi, lun-

ghissima. Comincia da quei primi resti, ri-salenti all’Età del Bronzo, trovati intorno all’area di Pavia e del Lago di Varese, pro-segue con quello scheletrino dal cranio allungato, i lunghi arti sottili ed una lun-ghezza del tronco di quasi 40 cm, equiva-lente all’altezza del cane ricostruita, sco-perti nei pressi della tomba della Regina egizia Her -Neit (3000 a. C.) o con il levre-rino sdraiato sotto il trono nella stele di Samontweser del 2000 a. C. in vista al Museo Archeologico di Firenze. Le stesse fattezze sono scolpite in una statua di marmo d’epoca Romana conservata ai Musei Vaticani. Appare poi effigiato ai piedi di una tomba etrusca e raffigurato su ceppi chiusini del VI° secolo a. C. Poi viene dipinto da Giotto, Van Eyck, dal Sassetta, da Roger van der Weyden, dai Tiepolo, Pompeo Batoni, fino Giovanni Boldini e…sarebbe davvero im-

pegnativo citarli tutti! Sì, perché i Levrieri in genere ed i Piccoli in particolare, sono forse tra i soggetti canini più rappresentati nell’arte di tutti i tempi. Ed una ragione c’è: erano i cani dell’aristo-crazia ed i nobili, soprattutto dal Rinascimento in poi, amavano farsi ri-trarre con i propri cani. Quelli che meglio ne rappresentassero classe ed eleganza. Laddove c’era da esi-bire la bellezza allora, i Levrieri erano pro-tagonisti e i Piccoli, vezzeggiati ed ammi-rati a Corte, non solo bravi a caccia, si mostravano anche prestigiosi “ornamenti” di Palazzo, in carne ossa e muscoli, ma anche dipinti e scolpiti. È grazie a tanti re-perti artistici che la storia ha lasciato testi-monianze preziose, almeno fino all’epoca, per dirla con Roland Barthes “dell’opera d’arte nella sua riproducibilità tecnica” o più semplicemente fino all’avvento della fotografia. Proprio in virtù della loro “posizione so-ciale” cominciarono, dal bacino mediter-raneo, a viaggiare verso il cuore dell’Eu-ropa, arrivando perfino in Russia ed in Inghilterra. Moltissime le dame che nei

loro matrimoni oltre confine, furono se-guite dai propri cani, diffondendone così la fama presso le corti europee. Ecco come accadde che i Piccoli Levrieri Italiani fu-rono conosciuti ed amati dai sovrani d’In-ghilterra e di Francia ed ecco come fu che piegarono il cuore severo di Federico il Grande di Prussia. Ne ebbe oltre cinquanta e sempre, da al-cuni di loro, si faceva seguire in battaglia. Con loro avrebbe voluto essere sepolto a Sans Souci: il protocollo non lo permise, ma lì resta edificato forse il più famoso ci-mitero monumentale per cani che si ri-cordi. “Un guardiacaccia guarito da una polmo-nite grazie al suo Signore, aveva regalato alla Signora una piccola levrierina italiana, ella la chiamava Djali, la teneva sulle gi-nocchia, le accarezzava il capo fine e affu-solato dicendole - orsù, bacia la padrona tu che non conosci la tristezza.” Queste sono le parole con cui Flaubert descrive la levrierina di Madame Bovary e che intro-ducono, lasciandolo in qualche modo pre-sagire, a quel rapporto simbiotico, tra le eleganti signore dell’Ottocento e le ele-

er guardare bene un

la storia che ha da raccontare è lunga. Anzi, lun

P

Preferito da regine e sovrani fra cui Federico di Prussia, dipinto da Giotto e centinaia di altri grandi, continua a suggestionare per l’aspetto, il carattere ed il comportamento.

La sua storia comincia il…

Il perché di un successo unico come

ogni opera d’arte

La magia del Piccolo Levriero Italiano

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ganti “levrette”, che portò la razza quasi all’estinzione. Cranio globoso, occhi sporgenti ed aspetto diafano, marchiavano di nanismo, quasi cancellandolo, l’impavido cacciatore di conigli che un tempo era stato. Con quell’aria da “enfant gaté” imposto da una moda scellerata, il Piccolo Levriero Italiano si affacciava sulla soglia del Novecento e ad accoglierlo, in Italia, intorno agli anni Venti, trovò il Conte Emilio Cavallini che nella storica villa di Solcio di Lesa co-minciò l’opera di ricostruzione della razza. A lui e a sua sorella Adelaide, subentrata ad Emilio scomparso nel ’29, il compito arduo e difficilissimo di traghettare il PLI

oltre la Seconda Guerra Mondiale. Passando per i grandi campioni di “Peltrengo” della Contessa Giulia Ajò Montecuccoli degli Erri, il Piccolo Levriero Italiano, nel 1953, si fermò per raccogliere il grande e rinnovato slancio che lo ha por-tato fino a noi. E si fermò al Castello del Calcione, ai piedi della Marchesa Maria Luisa Incontri Lotteringhi della Stufa che, con provvidenziale lungimiranza e grande tenacia, lottò con successo affinché fosse riconosciuto alla Razza il diritto di essere annoverata nel decimo raggruppamento (Levrieri) e non più nel gruppo ”Cani da Compagnia”.E se nel 1960 lo tiene in braccio la Principessa Ruspoli ne ”L’Avventura” di Michelangelo Antonioni, oggi ci onora, robusto e sereno sul suo futuro, grazie al lavoro di tanti appassionati. Solo una tren-tina di anni fa se ne producevano circa 25 soggetti in un anno, nel 2013 ne sono state registrate ufficialmente in Italia, 288 na-scite. Forse non saranno grandi numeri in assoluto, ma fanno ben sperare per il fu-turo. L’importante sarà mantenere il tipo, sarà conservarne le doti atletiche e spor-tive di inseguitore velocissimo e versatile,

insieme ad una classe, una grazia ed un’eleganza, innate.Qualcosa di fatato dovrà pur esserci in una creatura dall’aspetto fragile e la prestanza di un cacciatore. Le alchimie sono tali perché non si spiegano e le passioni non si spiegano, ma c’è un incantesimo, sottile e inalienabile, che lega gli innamorati di Piccoli Levrieri ai loro cani. È il doppio contenuto in ogni magia. Quelle due facce speculari che mettono insieme il garbo di un cerbiatto e il fremito di un purosangue. Come si fa a rendere comprensibile tutto questo? Come si può decifrare la massa e lo spazio, la potenza che richiama staticità e la fluidità che è movimento, insomma i muscoli che tagliano l’aria?… Ecco, Roberto Bolle, genio italiano della danza, un corpo come un capolavoro di muscoli scolpiti, che rimane per un istante sospeso nell’aria, come se l’aria gli si opponesse e lo cullasse allo stesso tempo. Questo è un Levriero in corsa, questo è l’energia dei muscoli e l’impalpabile levità della grazia, l’equilibrio rotto e ricomposto del movi-mento puro. E della bellezza pura, che nasce dall’ar-monia. In cinofilia si chiama “bellezza funzionale” e gli innamorati di Levrieri ne sono assolutamente e perdutamente affa-scinati. Chi ama i Piccoli lo sa, sa che hanno an-cora un’arma da giocare e questo, come italiani, appartiene al nostro patrimonio genetico: quell’aria un po’ gigiona, quel tocco di teatro che ci fa trasformare in carne la pietra. Sono, come noi, figli di una ricca cultura, versatili, festaioli e opportu-nisti, dalla mimica espressiva e un buono spirito d’adattamento, mille conigli da ti-rare fuori dal cilindro quando meno te lo aspetti.

EDUCAZIONE MIRATA

Per questo un cucciolo va educato con garbo e fermezza, lasciando che si apra all’esterno per crescere fiducioso, ma va anche tutelato fisicamente da se stesso, perché l’assoluta sconsideratezza dei suoi salti dissennati e l’ir-riducibile potenza dei suoi muscoli non lo espongano a rischi, fintanto che lo sviluppo scheletrico non sia completato. È una Razza robusta e longeva, le femmine non hanno problemi di estro, di accoppiamento, di parto o cura della prole ed i maschi, dallo spiccato istinto sessuale, non conoscono necessità di monte artificiali. Abbaia tendenzialmente poco e la pelle, come spesso accade nei Levrieri, è priva d’odore, anche con il pelo bagnato; ti parla col corpo, perché ha costante bisogno di contatto fisico; è signorile e riser-vato a passeggio, tanto da farti ingenuamente credere di essere un buon educatore, salvo esibirsi in acrobatici salti spericolati in casa o guizzando, inimitabilmente per chiunque altro, da una poltrona a un divano o sul letto, con una destrezza tutta speciale. Le stesse doti atletiche le mette a frutto nel suo sport.

COLORE

Unicolore, nero, grigio, ardesia e isabella in tutte le gradazioni. Il bianco è tollerato solo al petto e ai piedi.

TAGLIA E PESO

Altezza al garreseMaschi e femmine da 32 a 38 cm.PesoMaschi e femmine massimo 5 kg.

Ha nello sguardo un incantesimo sottile...

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IL COURSING

Il divieto di cacciare con i levrieri ha la-sciato in eredità una pratica elettrizzante ed incruenta in cui ogni Levriero continua ad esercitare doti strabilianti di insegui-tore: il coursing. In questa affascinante di-sciplina i Piccoli Levrieri Italiani registrano risultati di autentica eccellenza. Vederli correre inseguendo “il fantoccio” è uno spettacolo entusiasmante. Ciascun Levriero ha, in qualche modo, il suo stile di corsa: quello dei Piccoli è qualcosa che ha dell’incredibile, perché, all’incognita della corsa, aggiunge un tocco personale: di tutti i Levrieri ammiri la velocità, lo scatto, l’ar-dore, la resistenza, ma te lo aspetti. Da una creaturina sottile invece, che hai visto in braccio fino ad un minuto prima di entrare in gara, non ti aspetti un proiettile indiavo-lato che sfreccia, balza sull’erba alta, vira come una lepre, cade si rialza e non perde “la pezza” nemmeno quando l’asperità del terreno la nasconde a chiunque. E ti chiedi, perfino tu stesso che l’hai allenato “Ma come fa?”. È semplicissimo. Lo fa perché è un Piccolo Levriero Italiano. Lo fa perché lo sollevano invisibili ali, perché riaffiora prepotente il Levriero che è in lui e perché, come ogni buon italiano, se c’è da stupire lo fa.Si può non amarlo e chi vuole resistergli è bene che si armi di una forte corazza, ma chi l’ha “guardato” una volta è vinto e bat-tuto, chi gli ha aperto incauto la porta una volta soltanto è perduto. E per sempre.

Agnese Spaziani La statua di epoca romana (Musei Vaticani)

Vederli correre è uno spettacolo: sembra sollevato da invisibili ali

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DOPPIA EXPO INTERNAZIONALE“CITTÀ DI CAGLIARI” e “CITTÀ DI NUORO”

CAC/CACIB

1° CHIUSURA ISCRIZIONI 28 FEBBRAIO – 2° CHIUSURA 8 MARZO 2015

(1) Raggiungibili in 15 minuti di taxi dall’Aeroporto di Elmas-Cagliari e in 20 a piedi dal Porto o dalla Stazione Ferroviaria di Cagliari; in 3 ore in autovettura dagli scali marittimi di Portotorres e in poco di più da Olbia.

ISCRIZIONI on line: www.bremadog.it

MOSTRE SPECIALISOCIETA’ ITALIANA COLLIES - BORDER COLLIE - AUSTRALIAN SHEPHERD - PASTORE DI BRIE - BOXER - ROTTWEILER - CLUB ITALIANO MOLOSSI - ALANI - SOCIETA’ ITALIANA TERRIER - YORK SHIRE TERRIER - BASSOTTI - CLUB ITALIANO RAZZE NORDICHE - SPITZ - BEAGLE - BEAGLE HARRIER - KURZHAAR - WEIMARANER - ALL RETRIEVER - CAO DE AGUA - CLUB CANI COMPAGNIA - LEVRIERI - PICCOLO LEVRIERO ITALIANO

IL GRUPPO CINOFILO CAGLIARITANO E IL GRUPPO CINOFILO NUORESEORGANIZZANO

PRESSO I PADIGLIONI ESPOSITIVI DI CAGLIARI (1) FIERA INTERNAZIONALE DELLA SARDEGNA CON INGRESSO

PER GLI ESPOSITORI da PIAZZALE C.O.N.I. E PER I VISITATORI da PIAZZALE MARCO POLO

GRUPPO CINOFILO CAGLIARITANO c/o Armeria Grassi - Via Baylle 26 - 09124 CAGLIARI Tel. e Fax 070 666 976 – email: [email protected]

CAGLIARI 28-29 MARZO 2015

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l Segugio Maremmano è una meravigliosa realtà con sempre più estima-tori. Lo confermano dif-

fusione e presenze in prove di lavoro ricono-

sciute. Cresce l’interesse per le esposizioni e significa che è in aumento la sensibilità verso morfologia e standard per un cane “made in Italy” nato nelle maremme, luoghi con solida fama in letteratura ma evanescenti per la cinofilia causa l’effimera consistenza dei confini a cavallo di Toscana e Lazio. Sono i terreni in cui il Maremmano si è evoluto divenendo razza. Dal tardo ‘800 nella Maremma furono i mezzadri con le loro famiglie ad utilizzare e miglio-rare le qualità venatorie dei cani, in questo facilitati dalla transumanza che permet-teva scambi di esemplari e quindi una se-lezione del cane “bravo”. L’interesse per le

razze autoctone nasce in seno all’ENCI e SIPS (Società Italiana Pro Segugio) già negli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale, oltre a valorizzare il Segugio Italiano in tutti i suoi aspetti, compresa quindi la disciplina della forma di caccia nei canoni cinofili, c’era la volontà del re-cupero di alcuni validi ceppi etnici me-diante la riapertura del Libro Riconosciuti (L.I.R.): Zacchetti e Mario Quadri ne pero-rarono la causa. La guerra sopì l’iniziativa.Anni dopo con benestare ENCI la SIPS di Mario Quadri proseguì l’intento autoriz-zando, siamo negli anni ’90, una commis-sione di lavoro locale in collaborazione con la Commissione Tecnica Scientifica SIPS: furono organizzati alcuni raduni per verificare numero e omogeneità. Censimento e verifiche furono fatti in due giorni:il primo a Grosseto (Istia d’Om-

brone) e il successivo a Siena presso Monticiano. Agli appuntamenti col gruppo di lavoro parteciparono incaricati da SIPS: Mario Quadri, Leonardo Banfi, Sandro Taraschi, Giuseppe Quinzanini. In questi come in altri raduni fra cui quelli di Livorno e Pisa furono redatte schede con foto, nu-mero d’identificazione, misurazioni, pre-lievi di sangue per l’identificazione tramite il DNA.delle varie famiglie dei soggetti esposti, allo scopo di creare una anagrafe canina. La Federazione Italiana della Caccia tra-mite l’on. Giacomo Rosini autorizzò un fi-nanziamento a tale scopo, in una riunione tenutasi in sede ENCI alla presenza del suo allora Presidente dott. Claudio Macchia-velli, del direttore generale dott. Guido Perosino, e rappresentanza SIPS, l’NCI no-minò una commissione tecnica: a Sestilio Tonini il compito di organizzare i raduni.

L’avvincente storia del riconoscimento del Segugio

l Segugio Maremmano è

fusione e presenze in prove di lavoro ricono

I

Le origini ed il cammino verso il traguardo di razza riconosciuta nel 2009. Le “selezioni” dei conduttori di mandrie e cacciatori. I nomi dei pionieri, i primi raduni

Il romanzo del Maremmano

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13

Negli incontri successivi furono esaminati poco meno di 4000 soggetti di cui circa 1100 corrispondenti allo standard provvi-sorio. Inizia il percorso dei riconoscimenti, con i giudici indicati dall’ENCI: Athos Albani, Giuseppe Gramignoli, Giampaolo Maremmi, Giuseppe Minelli, Giuseppe Mozzi, Mario Quadri, Giuseppe Quinzanini. Il commissario ENCI on. Sergio Berlato, con delibera n° 192/03/SB dello 07/07/2003.ufficializzò lo standard. e l’iscrizione al LIR Aperto.La storia degli anni successivi è caratteriz-zata da tanti avvenimenti che hanno messo a dura prova sia i cacciatori/ allevatori, sia chi nei Consigli provinciali SIPS, propo-neva ancora i raduni. Vi furono altre vi-cende che ritardarono il riconoscimento della razza avvenuto per la perseveranza della gente maremmana e la volontà dei vertici SIPS, dal dinamico Giancarlo Bosio fino agli attuali dirigenti nel 2009. “A firma del Direttore Generale. Responsabile dell’ufficio Centrale del Libro genealogico

Fabrizio Crivellari, Milano, 30 marzo 2009 Segugio maremmano: passaggio dal Libro aperto (RSA) al RSR Data di pubblicazione: 31 marzo 2009. Il Consiglio Direttivo dell’ENCI nella riu-nione del 17 febbraio 2009, riscontrato il parere conforme della Commissione Tecnica Centrale del 13 novembre 2008, nel corso della qual è stato espresso parere favorevole per il passaggio al Registro Supplementare Riconosciuti (RSR) della razza Segugio Maremmano, ha approvato il passaggio dal Libro Aperto (RSA) al RSR della razza in oggetto”. E’ un atto dovuto alla Razza, alla Maremma, alla cultura delle tradizioni. Chi si vuole avvicinare a questa razza ha tutti i parametri morfologici per cono-scerla sul sito ufficiale ENCI e si ha cogni-zione di com’è e dovrebbe essere un buon Segugio Maremmano, nelle varie forme del suo mantello ecc. ma chi si vuol avva-lere di questo ausiliare specializzato per la caccia al cinghiale, deve necessariamente conoscerlo meglio da un punto di vista

venatorio, quali siano le sue caratteri-stiche, dove sia più indicato il suo uso. Un Segugio a qualsiasi razza appartenga per eccellere sia in caccia e prove deve ottem-perare alle quattro fasi di Cerca, Accostamento, Abbaio a Fermo, Seguita. Il Maremmano ha queste capacità .

LA CERCA

Si fa sentire sulla sciolta, va d’impeto (vo-lontà), con foga talvolta esagerata ma i più superato il primo momento di entusiasmo danno voce su traccia sicura di passata notturna o di selvatico in piedi, con sa-gacia ritmando all’effluvio. Difficilmente perdono la traccia, hanno metodo e colle-gamento col conduttore, riescono quando quest’ultima è lontano, a ricucire e prose-guire l’azione, la piccola pausa purché ri-solta in breve tempo è tollerata, e talvolta proprio quest’ultima fornisce elementi utili di giudizio. È specifico alla tipologia di caccia alla maremmana, in macchia medi-terranea.

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LA VOCE SQUILLANTE

Il conduttore riconosce quando il proprio cane è già su passata notturna, o traccia, e questo si pone in accostamento al covo o lestra. Il maremmano generalmente au-menta la cadenza della voce che s’infittisce con rapida successione fino all’abbaio a fermo talvolta preceduto da una piccola pausa per un assestamento di posizione, di presa del vento. Qualche fallo si può verifi-care nell’accostamento. In questa fase l’usta è fredda e nello stesso tempo forte, e pur essendo, talvolta nelle migliori condi-zioni del terreno, ha bisogno di minuziosa elaborazione degli effluvi, di maggiori ac-certamenti prima di porsi su indicazione sicura di scovo; quest’ultimo è l’azione che se ottenuta come da manuale, con il cane e selvatico giusto, fa accapponare la pelle. Il maremmano può dare questa emozione,

ha una voce piacevole squillante, con-tinua, instancabile.

L’ABBAIO A FERMO

Dote precipua è l’abbaiare a fermo: non demordono né alla presenza di consistenti gruppi, né di cinghiali particolarmente aggressivi. Quest’azione è istintiva nel cane ed è data da madre natura, non tutti la possiedono, anche se nel “nostro” la sele-zione sino ad ora fatta, ha ben fissato gene-ticamente questa capacità, che volendo fare un parallelo rappresenta la ferma per i cani da penna. Il cane si assesta sul terreno “misura con il fiuto” la distanza dal selva-tico e dà voce, abbaia, con perseveranza ed insistenza; molti soggetti dando dei rad-doppi e cambiando il tono, cosa questa, pregevole ed apprezzabile anche in fase di giudizio. La temerarietà, l’essere aggres-

sivi, quando ci sono è indice di poca intel-ligenza, specie se ripetuta a seguito di ca-riche del selvatico.

LA SEGUITA

È il compimento di un lavoro, talvolta con-cluso da tutti e dove ciascuno esprime tutta la sua vivacità e scarica nel compiere la corsa dietro al selvatico, la tensione ac-cumulata. Questa fase (la seguita) pur non essendo la più importante, in lavoro, sinte-tizza e chiude l’azione; infatti, nella caccia pratica è il cacciatore che vi pone fine con l’abbattimento del selvatico, mentre nelle prove il Giudice acquisiti gli elementi di giudizio, chiude il turno dando fiato alla corna. È comunque una fase decisiva poiché il cane esprime il meglio di sé poiché i l maremmano, per la sua compat-tezza morfologica, l’armonia della strut-tura, può galoppare e trottare, riesce ad ottimizzare l’azione restando sempre sull’usta, (il manto anche se a pelo forte gli permette di essere resistente al caldo con-sentendo buone prestazioni anche nelle ore più critiche). La voce è squillante con-tinua, incalzante, dietro il selvatico in corsa, che tende sempre più a defilarsi. Spesso il cinghiale reagisce, specie se fiuta pericoli sulla via della fuga e si pone in di-fesa, affronta il cane, o mette quest’ultimo in fallo compiendo un’inversione in semi-cerchio. Il Segugio Maremmano ha le doti per risolvere i falli o porsi con intelligenza ad affrontare il confronto senza peccare in temerarietà. La grande volontà che dimo-stra nel cercare, nel volere il selvatico, lo induce ad un’insistenza talvolta oltre mi-sura, che lo porta, se il cinghiale passa le poste, ad allontanarsi andando fuori mano al conduttore e di conseguenza insensibile ai richiami, azione questa che compie in-differentemente da solo o in compagnia. Per poi ritornare spontaneamente al punto di sciolta. Preferisce gli effluvi forti, ma non disdegna quelli più tenui come ca-priolo, volpe, lepre, se non dressato ade-guatamente.

I DIFETTI

Nella descrizione di questi dobbiamo ne-cessariamente esprimere quelli più com-provanti la tipicità, e non quelli che si possono rilevare sui singoli soggetti o co-muni ad altre razze. Per una razza dove lo standard morfologico è recente resta diffi-cile avere delle linee di sangue ben definite e pertanto avere soggetti omogenei, sia nella struttura sia nel manto, di conse-guenza la disomogeneità porta differenze anche nelle prestazioni venatorie. La voce e il timbro cambia così come il metodo di caccia, nelle varie fasi di cerca, accosta-mento, abbaio a fermo, seguita.

Sergio Leonardi

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45ª ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE di FERRARA

Programma, giuria, modulo di iscrizione e informazioni:www.expocani.com • [email protected] • Tel. 0522/382145 • Fax 0522/015353

Concorso Junior Handler - BIS Juniores – BIS Giovani – BIS Veterani

MOSTRE SPECIALI: Pastore Tedesco, Border Collie, Cane Corso, Boxer, Rottweiler, Jack Russel Terrier, Bassotti, Lagotto Romagnolo, Bolognese, Maltese

Presso: FERRARA Fiere, Via della Fiera 11 - A13 uscita Ferrara Sud

SABATO 18 APRILE 2015CAC/CACIB

RADUNI del pomeriggio: Schapendoes, Bobtail, Pastore Svizzero Bianco, Cocker Spaniel Inglese, Volpino Italiano

12ª ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE CANINA

A BREVEGIURIA – INFORMAZIONI - ISCRIZIONI - SU SITI SPECIALIZZATI

COMITATO ORGANIZZATORE

GRUPPO CINOFILO [email protected]

Via San Giovanni, 13 - 86100 CampobassoTelefono-Fax 0874/441308 - cell. 339/8089194 - 330/430729 - 329/1651070

Presso zona industriale centro Commerciale MonforteVia Colle delle Api - Campobasso

(coordinate navigatore n°41°35’12.47 e 14°40’19,66)

19 APRILE 2015CAC/CACIB di CAMPOBASSO

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n data 7 ottobre 2014, l’ENCI ha attivato il regi-stro supplementare aperto per la razza Cane

di mannara, premiando gli sforzi dell’Associazione

Samannara che dal 2010 (anno della sua costituzione), ha lavorato alacremente per recuperare e salvare dall’estinzione questa antica razza siciliana, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Messina che ha curato le misurazioni dei soggetti ed il prelievo di sangue per le ricerche di tipo genetico.Ma chi è il Cane di mannara detto anche mastino siciliano?Esso appartiene ad una popolazione ru-stica legata alla pastorizia e viene utilizzato ancora oggi per la guardia negli alleva-menti ovini e bovini. E’una razza antichis-sima, primitiva ed è normalmente distinta in famiglie con caratteristiche morfolo-

Incominciato l’iter di riconoscimento per il “mastino siciliano”

Rivive il Cane di Mannara

n data 7 ottobre 2014,

di mannara, premiando gli sforzi dell’Associazione

I

In antico era il custode di ovini e caprini rinchiusi nel recinto a cui fa riferimento il nome. La ricerca storica, le conferme di scienziati e ricercatori. I primi capostipiti

giche differenti per effetto della selezione naturale e dell’isolamento dei diversi gruppi. La morfologia documentabile di un cane assimilabile a quello odierno non va più indietro del 18° secolo. Tuttavia non si può negare che il patrimonio genetico di questo cane si perde nella notte dei tempi.Il prof. Giovanni Bonatti misura in Sicilia, nel 1954 due crani di cane dell’età del bronzo e li attribuisce al cane pecoraio si-ciliano. La sua classificazione da parte del Bonatti troverebbe conferma nella notizia riportata da Pietro Villari, uno zooarcheo-logo di fama internazionale, su un fram-mento di scapola appartenente ad un cane di dimensioni più grandi rispetto ai reperti ossei di canis familiaris ritrovati in siti neo-litici siciliani e risalente appunto all’età del bronzo. A comporre il puzzle storico del nostro cane contribuiscono cani di tipo mastino introdotti dai Fenici nel secondo millennio a.C. e successivamente impor-

tati in Sicilia dall’Epiro da Dionisio il Vecchio, tiranno di Siracusa, nel 404 a.c. Le dominazioni succedutesi in Sicilia con-tribuirono ciascuna a determinare muta-menti del territorio e dell’economia dell’Isola anche con importazioni di specie vegetali e di razze di animali domestici.Così alcune caratteristiche presenti ancora oggi nei nostri cani di mànnara sono vero-similmente dovute all’introduzione di un cane dall’Africa da parte degli arabi nell’800 d.C., in pratica il progenitore dell’attuale cane dell’Atlas. Straordinaria è infatti la somiglianza di questa razza con alcuni esemplari di Cane di mànnara, co-mune l’impiego poiché il nostro cane così come quello marocchino non è un pastore in senso stretto e comuni anche alcune pratiche (ormai in disuso) da parte dei pastori come il taglio delle orecchie e della coda. L’impiego del nostro cane pare essere stato

2010. Inizio della collaborazione tra Samannara e la Facoltà di Veterinaria di Messina; da sin. Gaetano Rizzo, Florindo Arengi, Luigi Liotta, Nella Chiofalo e Ada Arengi con Bianca e Paola, due femmine di mastino siciliano ospitate dalla Facoltà

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sempre quello della guardia alla mànnara, “dall’arabo “manzrah” ovvero area chiusa che rappresenta il tipico ricovero deputato all’allevamento degli ovi caprini. In montagna la mànnara era costruita con un muro di pietre a secco alto un metro e mezzo su cui stavano sistemati rami di gi-nestra spinosa o di susino selvatico. Le sue caratteristiche costruttive testimoniano la necessità di difendersi dai predatori. La necessità di un cane da guardia era molto più sentita, sino ai primi anni del nove-cento, quando il lupo era una realtà con la quale si doveva fare i conti.Pare che l’ultimo esemplare nell’Isola sia

stato abbattuto nel bosco della Ficuzza, già riserva di caccia borbonica, nel 1935. C’è chi ricorda invece avvistamenti molto più recenti, fino all’immediato dopoguerra. Cristoforo Grisanti nel suo folklore di Isnello scritto nel diciottesimo secolo chiama i cani di mànnara “mastini” dalle villose code e ne descrive l’alimentazione a base di siero di latte e pane di crusca.Il termine mastino per definire il cane di mannara appare oggi più indicato e cor-retto sia dal punto di vista linguistico che dell’impiego. Era mastino secoli orsono, la “… spezie di cane che tengono i pecorai a guardia del loro bestiame” (secondo il vo-cabolario degli accademici della crusca, nell’edizione del 1612) e, più di recente, il ”… cane dei pastori a guardia del gregge” (secondo il vocabolario della lingua ita-liana a cura di Nicola Zingarelli, nell’edi-zione del 1952). La stessa definizione dell’accademia della Crusca viene succes-

sivamente ripresa nel dizionario siciliano di Vincenzo Mortillaro del 1881 per defi-nire il “mastinu” siciliano. Dunque, il cane di mannara è “mastino” per definizione funzionale.Tuttavia il cane di mànnara viene anche impiegato come cane da guardia della

masseria e nelle aziende bovine. In questo caso il nemico era e rimane il ladro di be-stiame anziché il lupo. È un cane sicuro, addestrabile e molto legato all’uomo e continua ancora oggi a svolgere la sua fun-zione difendendo le pecore e gli agnelli dalla predazione dei cani randagi e insel-vatichiti e dalle volpi, molto diffuse nell’ambiente rurale siciliano. Si tratta di un cane di grande taglia, di forte ossatura, armonico, con le caratteristiche del cane da montagna. Le caratteristiche morfolo-giche dei soggetti attuali corrispondono sostanzialmente ai cani rappresentati nella cospicua iconografia siciliana del 700 e dell’800. Il ritrovamento di soggetti straor-dinariamente simili distanti geografica-mente tra loro, nonostante il nostro cane non sia ancora una razza riconosciuta né sia interessato da fenomeni commerciali, può essere spiegata col fatto che le trazzere della Sicilia, sin dal medioevo, collegavano

quasi tutte le principali località dell’Isola e permettevano quindi lo scambio di patri-monio genetico.La razza ha rischiato l’estinzione per la difficoltà di reperimento di soggetti puri, a causa della generalizzata crisi dell’agricol-tura e della zootecnia che hanno provo-

cato una diminuzione del numero e della consistenza degli allevamenti ovini ri-spetto al passato nonché per la diminu-zione della transumanza legata alla crisi anzidetta ed a motivi sanitari che ne impe-discono la pratica. Un altro fattore che ha reso difficile il recu-pero della razza è stato la perdita della memoria storica e della cultura tradizio-nale delle nuove generazioni di pastori che non ricordano più il cane di mànnara e non hanno interesse al suo recupero.Oggi la razza si può dire salva ed ha ini-ziato l’iter di riconoscimento secondo le procedure dell’ENCI e della FCI. Due raduni sono stati organizzati l’11 maggio ed il 21 dicembre 2014 e sono stati già consacrati i primi mastini capostipiti. Tra di essi qualche soggetto rustico di ec-cellente qualità che servirà a riportare la razza al suo antico splendore.

Florindo Arengi

21 dicembre 2014. Secondo Raduno del Cane di mannara ad Enna. Alcuni espositori con l’assessore Floresta, Arengi e due zampognari nel tipico costume di pastori siciliani

Ada e Florindo Arengi con una cucciolata del loro allevamento

Si comunica che il Consiglio Direttivo dell’ENCI del 27/11/2014 ha deliberato di affidare incarico al Consiglio Cinofilo Regionale Sicilia di coordinare le future attività, riferite alla nuova razza del Cane di mannara, nella regione.

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18

econdo alcuni cinofili sici-liani impegnati nel salva-taggio e nel riconoscimento del Cane di Mannara, la concessione del Registro

Supplementare Aperto da parte della CTC dell’ENCI è av-

venuta troppo presto poiché si tratta di razza di cui non è preliminarmente dimostrata la “pu-rezza”. La “purezza” di una razza canina dome-stica è, invece, ciò che non può certamente pre-cedere ma deve raggiungersi mediante l’alleva-mento di selezione che è indispensabile per fis-sare la razza stessa e cioè rendere stabili, tra-smissibili e costantemente trasmesse dagli ascendenti ai discendenti le caratteristiche morfologiche ed attitudinali che le sono proprie e tipiche e che sono prescelte e definite dall’uomo attraverso lo standard e non dalla natura come invece avviene per le razze non domestiche. Infatti, il concetto più moderno di razza (FAO, 1999) la definisce come: “Ciascun sottogruppo specifico di animali d’interesse zootecnico con caratteristiche esteriori definibili e identificabili che può essere separato dagli altri gruppi defi-niti in modo simile all’interno della stessa specie mediante stima visiva, o un gruppo per il quale la separazione geografica o culturale da gruppi fenotipicamente differenti ha indotto ad accettare la propria identità separata”.Rispetto al riconoscimento della razza stessa, quindi, la “purezza” è obbiettivo e non pre-messa la quale sarebbe, comunque, solamente teorica poiché nella realtà storica nessuna razza è, né può essere, pura antecedentemente alla sua fissazione. Tanto più la razza è “pura” e tanto meno c’è margine per operare un cam-biamento evolutivo e migliorativo: la selezione (naturale o artificiale) in una razza nel senso darwiniano è possibile laddove è presente una variazione anche minima di un carattere da migliorare. Infatti, sino alla nascita della cino-filia moderna ed ufficiale, le razze canine veni-vano individuate e distinte solamente per la funzione utilitaria che ciascuna di esse svol-geva a vantaggio dell’uomo e non esisteva alcun altro e diverso criterio per la loro classifi-cazione; è, infatti, sulla funzione utilitaria, e non sulla morfologia, che vengono a formarsi tutte le razze canine poiché antecedentemente alla nascita degli standard morfologici veni-vano utilizzati quali riproduttori esclusiva-mente i soggetti più bravi sul loro lavoro, senza riguardo alcuno alle loro qualità morfologiche ed alla loro genealogia. Così operando il proto-allevatore, a causa del fortissimo legame di in-terdipendenza che esiste tra morfologia e fun-zione, rendeva stabili (e quindi trasmissibili) nella progenie non solo le caratteristiche attitu-dinali degli ascendenti ma anche la loro speci-

Concetto di “Purezza” e scelta dei capostipiti per il RSA

Riconquistare una razza…

econdo alcuni cinofili sici

concessione del Registro Supplementare Aperto da

parte della CTC dell’ENCI è av

S

“Il Mannara, privo di standard e di libro genealogico, è stato oggetto di selezione funzionale ed utilitaria senza alcun riguardo per la sua morfologia e genealogia”

fica morfologia che rendeva possibile il miglior esercizio e la migliore applicazione del lavoro richiesto al cane. Nel caso del Mannara siamo di fronte al tentativo di far riconoscere una razza domestica di cui è certa e documentata la funzione utilitaria e l’esistenza storica e di cui è ancora vivente una popolazione residua og-getto di studio e rilievi biometrici da parte di SAMANNARA (l’associazione nata cinque anni orsono proprio per salvare e far riconoscere la razza); il Mannara è, quindi, una razza creata dall’uomo per averne vantaggio e mai estintasi ma anche mai anteriormente riconosciuta e codificata (fatto salvo uno standard provvi-sorio formulato da Mimì Cartìa con l’aiuto di Francesco Ferrante nel lontano 1982).

LA SELEZIONECiò posto, è indubitabile che, almeno sino ad oggi, il Mannara, privo di standard e di libro genealogico, è stato solamente oggetto di sele-zione funzionale ed utilitaria senza alcun ri-guardo per la sua morfologia e genealogia; inoltre, a peggiorare la situazione v’è la cer-tezza che – nell’incolto tentativo di ottenere per questa via un cane “migliore sul lavoro” ri-spetto ai soggetti accoppiabili – sono stati uti-lizzati in riproduzione soggetti chiaramente appartenenti ad altre razze. La popolazione oggi esistente sul territorio, dalla quale dob-biamo inevitabilmente scegliere i capostipiti utilizzabili, è, quindi, il frutto ed il prodotto di selezione esclusivamente funzionale; detto tipo di selezione ha determinato e determina, nella popolazione esistente, una pletora di significa-tive e fortissime comunanze e ricorrenze morfo-logiche anche utilissime per la redazione dello standard provvisorio (e ritenute sufficienti dalla CTC per l’istituzione del RSA) e co-munque insufficienti a formare una popola-zione molto omogenea. I capostipiti che si vanno a scegliere nell’ambito dei Raduni sono, quindi, qualcosa di fortemente diverso dall’ideale di razza e/o dal modello da rag-giungere e sono solamente soggetti fenotipica-mente portatori delle caratteristiche di tipo rite-nute utili per intraprendere al meglio (o alla meno peggio) il processo di fissazione in pu-rezza della razza secondo la morfologia indi-cata nello standard. Segni certi del progressivo instaurarsi della “purezza” ricercata saranno quindi, nel corso dell’allevamento che andrà a farsi per raggiungere la popolazione in quan-tità e qualità richiesta dalle regole in vigore,a) la compresenza di un insieme di caratteristi-

che morfologiche e comportamentali con-venzionalmente indicate e fissate nello stan-dard adottato quale riferimento e,

b) la capacità di trasmettere, dagli ascendenti ai discendenti, l’insieme delle caratteristiche appena definite.

L’allevamento per la fissazione della razza in purezza comporterà, quindi l’escludere dalla riproduzione quei soggetti portatori di caratte-ristiche morfologiche non contemplate dallo standard o addirittura riferibili ad altre razze; del pari dovranno escludersi dalla riprodu-zione i soggetti il cui genotipo è portatore di geni che, grazie alle evidenze della Banca Genomica creatasi presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Messina, appaiono caratteristici di altre razze da tempo fissate e stabilizzate; solo questo modo di ope-rare consentirà, se ben applicato, di diluire in progressione geometrica, sino a renderla infini-tesimale ed insignificante, la percentuale di sangue proveniente da cani il cui fenotipo e/o il genotipo sono portatori delle caratteristiche indesiderate. La Banca Genomica, creatasi grazie alla stretta collaborazione tra Samannara e l’Unità di Genomica di UNIME, infatti, con-serva ben 55 campioni di DNA tratti dai sog-getti ritenuti sufficientemente rispondenti allo standard morfologico provvisorio, redatto da Florindo Arengi, Luigi Liotta, Dino Miceli e Salvo Tripoli e fatto proprio dalla Commissione Tecnica Centrale ai fini della istituzione del RSA, e costituisce un archivio biologico fonda-mentale cui attingere per fissare e rendere “puro” il Mannara in tempi brevi e con pochi scarti. Grazie alla Banca Genomica quindi si cristal-lizza oggi l’immagine reale della popolazione campionata e ritenuta valida dai Giudici che l’anno positivamente vagliata, e verrà, in fu-turo, costantemente arricchita ed ampliata con l’aggiunta del DNA dei nuovi soggetti che sa-ranno iscritti al RSA permettendo anche di monitorare nel tempo l’andamento della varia-bilità genetica all’interno della popolazione stessa. Inoltre, in collaborazione con UNIRELAB del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ed accreditato ENCI è stato effettuato lo studio del polimorfismo genetico utilizzando come marcatori genomici 19 Microsatelliti. Ciò ha permesso la caratterizzazione genetica del cane di Mannara e la conoscenza della sua va-riabilità genetica, fornendo inoltre la stima del livello di eterozigosi, della consanguineità e di eventuali legami genetici con altre razze stabi-lizzate da tempo (Cane Corso, Pastore Maremmano-Abbruzzese, Pastore del Caucaso) che, seguendo la vox populi, sono state mag-giormente utilizzate per migliorarne l’aspetto utilitario.

Salvo Tripoli e Luigi Liotta

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40ª ESPOSIZIONE NAZIONALE CANINA di LODI

Iscrizioni: tel.fax 0371897972

Iscrizioni on line: www.miglioredirazzareport.it1^ scadenza 17/2/15-2^scadenza:iscrizioni on line 28/02/15 via fax 02/03/15

Società Cinofila Laus Pompeja: www.lauspompeja.com

Presso: Ente Fiera zona S. Grato - Via dell’Artigianato 4 26900 Lodi

CAC8 MARZO 2015

55ª ESPOSIZIONE NAZIONALE

Iscrizioni: 1^ chiusura 31/03/2015 - 2^ chiusura, con maggiorazione, 09/04/2015da inviare a: CASA EDITRICE KALLISTE - Via T. Ferreri, 73/G – 10070 BARBANIA (TO)

Con le seguenti modalità: - a mezzo posta; - a mezzo fax al nr. 011 9243916; - on-line sul sito www.miglioredirazzareport.it (in questo caso è possibile effettuare il pagamento con carta di credito)

Le schede di iscrizione devono essere corredate della ricevuta del pagamento e dalla dichiarazione che il soggetto è iscritto all’anagrafe canina.Pagamenti: a GRUPPO CINOFILO SENESE sul c/c postale n° 10149532 o a mezzo vaglia, oppure con carta di credito se l’iscrizione avviene on-line

(www.miglioredirazzareport.it).Le schede illeggibili o prive della documentazione saranno cestinate.

Comitato organizzatore: GRUPPO CINOFILO SENESEStrada di Pescaia, 34 - 53100 Siena - Telefono 0577 47442 - c/c postale n° 10149532

Località PONTE A TRESSASIENA 19 APRILE 2015 CAC

GIURIA: consultare i siti internet www.gruppocinofilosenese.it - www.miglioredirazzareport.it - www.canitalia.it

o la pagina Facebook del Gruppo Cinofilo Senese

MOSTRA SPECIALE JACK RUSSEL TERRIER E AMERICAN STAFFORDSHIRE TERRIER

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“La vita può essere capita solo all’indietro

ma va vissuta in avanti”. (S. Kierkegaard)

ono racconti di vita scritti col lapis. Labili e veri, tracciano una storia che nessuno racconta più.

Perché il tempo non è quasi mai galantuomo:

continua a ripetere, come un’eco sempre più flebile, le gesta dei vincitori. E persino le foto paiono bugiarde: immobili nei giorni che furono diventano pagine spar-pagliate di un diario non sai di chi e chissà di quando. E rammentano le parole del grande Schopenhauer: la vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare. Ecco perché a ripercorrere le pagine che a noi paiono remote, tornano a bisbigliare racconti di anime lontane, episodi fuggiti da una storia ingiustamente minima ma che ha segnato gli anni e ne è stata lo spec-chio. Come accade per la cinofilia più vera raccontata dal 1956, dodici mesi significa-tivi che segnarono il cammino di grandi mutamenti. Sorta sotto lo scudo dell’ENCI, l’ente nato per iniziativa di un gruppo di appassionati si è sviluppata nel tempo e dilatata nelle testimonianze, è diventata autentica perché furono autentici quei pionieri le-gati alla Società civile ed uniti fra loro da un’immensa passione. Ed ebbero in Rassegna cinofila, “il giornale dell’ENCI” come si diceva allora, un riferimento pre-

Un po’ della nostra storia in pagine da ricordare

ono racconti di vita scritti

Perché il tempo non è quasi mai galantuomo:

S

Celebrazione e rilettura del trimestrale che contribuì a far decollare la cinofilia e divenne lo specchio di un’epoca

Ora del Doro - Campionessa italiana di bellezza, Welt Sieger di Dortmund, 5 volte CACIB, sei volte

CAC, vincitrice nella prova a grande cerca di Castellina in

Chianti 1956, Eccellente CAC in field trial francese - Proprietario:

Valiant pointers (L. Zavattero - Roma)

ciso ed irrinunciabile. Dava voce a nuove esigenze occupando l’angolino in un’at-tualità che ambiva a diventare moderna cercando in sé stessa le ragioni per far cre-scere il proprio destino. Periodicamente il giornale dell’ENCI, perché questo era la “Rassegna”, tracciava cronache che diven-tavano un’oasi di passione e di desideri in una Società civile sempre più frenetica. Raccontava di esposizioni e di razze, di competizioni nei rings e sui terreni di prove chiamati fields quasi a nobilitarli ancor di più in anni in cui ogni dialetto era

una frontiera contro cui la lingua madre pareva destinata a morire. Diventava un punto di riferimento importante, pagine di riflessione che approfondivano alcuni degli argomenti- “è l’organo ufficiale dell’ENCI – precisava il testo – che pub-blica trimestralmente articoli di carattere tecnico ed informativo del più alto inte-resse cinofilo, anche le relazioni dei giu-dici”- Sfogliarne le quattro edizioni del 1956 si-gnifica costringere il tempo a restituirci dal suo mosaico, un frammento di ricordi, qualche sogno che si è poi infranto, pro-getti che si sono realizzati. Erano i giorni della rivoluzione d’Ungheria solo in appa-renza stritolata dai cingoli dei carri armati ma anche delle prime “scandalose “ note del rock’n roll di Elvis Prisley.

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Un po’ della nostra storia

Il lapis di rassegna cinofila

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Giunge agli abbonati il numero 99 di Rassegna ci-nofila e racconta tre mesi di una cinofilia da ricor-dare. Fanno parte del Comitato di redazione Giuseppe Solaro, Fabio Caielli, Adelio Cancellari, Giacomo Griziotti, Pier Angelo Pesce, Camillo Valentini, personaggi che condizionarono l’attualità ed hanno creato pagine di storia. Ne è direttore Giorgio Panelli. La prima pagina traccia il bilancio di un anno in cui i soci sono aumentati a 2839 e le sezioni 56: ultime ricono-sciute Cagliari e Sassari. Per la prima volta ven-gono descritti i segni con-venzionali per indicare il giudizio. Sullo schema del cane che sarà riportato sul carnet del giudice per ogni soggetto esposto sa-ranno utilizzati i seguenti segni .Pier Angelo Pesce, uno fra i più noti veterinari e scrit-tore del tempo (suo il libro “Il mio cane”), pubblica un articolo destinato a su-scitare ampia discussione. Il titolo è emblematico “L’anima e il sistema ner-voso del cane” e fa alcune citazioni e una serie di considerazioni logiche at-tuali ancor oggi. Niente di meglio del Bracco italiano

a rappresentare la caccia e la cinofilia da sport nella Penisola afferma Adelio Cancellari, fondatore della SABI e autore di una monografia sulla razza nel 1957. In undici pagine traccia una biografia esau-riente dei “Caratteri etnici del bracco ita-liano.” Gli fa eco con il primo trattato di “Psicologia della caccia” lo stesso Camillo Valentini, avvocato, presidente della SABI. La pubblicazione, relativa al primo trime-stre rende noti gli atti del Consiglio diret-tivo del 4 settembre 1955: le cronache dei quotidiani riportando episodi di morti e feriti per scoppi di ordigni abbandonati dalle truppe di occupazione e diventano l’ultima drammatica eco di una guerra terminata appena dieci anni prima. Si ag-giungono alle sezioni ENCI anche le nuove di Bolzano, Massa Carrara e Trieste, è asse-gnata una medaglia d’oro a Gianni Puttini per meriti cinofili e viene nominato giu-dice ad honorem Eugenio Rosa per aver allevato Pointer che “hanno sinceramente contribuito a migliorare tale razza nel no-stro Paese”. Inoltre è approvato il

Regolamento dei Libri genealogici italiani, il Regolamento del Campionato italiano, il Certificato di Attitudine al Campionato, le regole per la proclamazione dei Campioni. Viene anche votato il Regolamento delle società specializzate, quello delle Prove di caccia in tana artificiale, delle “Corse dei cani levrieri”.In totale sono iscritti al LOI 8249 cani ed al LIR 910 di cui, al LOI 4267 da caccia da ferma, 4943 non da ferma, 2690 da utilità, 616 da compagnia. Le razze cono comples-sivamente 67. In particolare fra le più numerose:

Razze da ferma:Pointer 1337Setter inglesi 973 Bracchi tedeschi 858 Spinoni italiani 369

Razze non da ferma Cocker spaniel 265Cirnechi 149Bassotti 76 Fox terrier pelo lisc. 55

Razze da utilitàPastori tedeschi 1470Boxer 471Collies 236Groenendaels 163

Barboni e compagnia Barboni 456Zwergschnauzer 65Piccoli Lev. It. 27 Yorkshire 14

Giorno dopo giorno la cinofilia progre-disce e nuovi avvenimenti si specchiano nella cronaca: il 28 marzo muore Don Carlo Gnocchi ed è un’altra pagina dell’Italia migliore che si volta in quel gran libro di realtà e sogni: al suo funerale una gran folla fra cui mutilatini che ebbero da lui nuova vita ed alpini che gli furono com-militone. C’è voglia di andare avanti sempre più in fretta e meglio: tante pale e qualche ruspa cominciano a tracciare l’Au-tostrada del sole, il 21 aprile è in edicola il primo numero de Il Giorno e rivoluziona l’informazione, Anna Magnani conquista l’Oscar ed è la rivincita dell’Italia. Anche la cinofilia guarda al futuro ed è esemplare il titolo all’Esposizione di Milano dal 31 maggio al 3 giugno in cui insieme ai 600 cani nei giardini del centro che rammen-tano Montanelli, sfilano modelle. Il testo firmato Vitti ha per titolo” La bella e la be-stia”. Pagina dopo pagina Rassegna cinofila con-tinua a raccontare le vicende di un’ENCI scritte da quanti credono, come Eleonora Roosvelt, che il futuro appartenga a chi crede nella bellezza dei propri sogni.

Rodolfo Grassi1956. Expò di Milano

con sfilata di moda

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er fotografare i cani vale una regola base che va oltre le tecniche, la at-trezzatura e la bellezza

del soggetto. Occorre amarli e rispettarli e volere

fare emergere con una fotografia la loro vera espressione, il sentimento profondo che comunicano. I cani sono una mia grandissima passione e, pur non essendo una fotografa professionista, mi sono avvi-cinata a questa “arte” con l’obiettivo di potere avere dei ricordi dei loro momenti migliori per tutta la mia vita.Ho quindi cominciato ad apprendere vari accorgimenti che possono servire a realiz-zare foto “del cuore” come io le definisco.Questo esula dalle foto che si possono rea-lizzare durante una expo e quindi foto piazzate sul tavolino o sul ring. In questo caso il cane viene posizionato cercando di inquadrare il lato migliore e che sia più performante rispetto al suo standard e cer-cando di eliminare dalla vista quei piccoli difetti che può presentare. Questo non è il tipo di foto che io vorrei proporvi anche perché ci sono fotografi professionisti molto esperti in questo settore. Gli scatti che vorrei chiedervi di realizzare sono in-vece quelli che volete tenere sul vostro

Alcuni suggerimenti di una fotografa quasi professionista

smart phone, sul computer o nel portafo-glio… quelle foto che ci ricorderanno il cane in tutta la sua bellezza ma che mette-ranno anche in mostra la sua anima.Per prima cosa munitevi di una macchina fotografica: non utilizzate smartphone o tablet anche se oramai hanno obiettivi pa-ragonabili alle classiche macchine fotoca-mere. Per fare buoni scatti occorre avere almeno una reflex non necessariamente di fascia alta anche acquistata usata con un obiettivo a zoom (es 70-300, f 4,5) che con-senta di seguire il cane nei movimenti e nelle corse anche in condizioni di scarsa illuminazione e un obiettivo per messe a fuoco ravvicinate come un 50 mm f 1,8.Se non siete esperti di tecnica fotografica posizionate la ghiera di selezione della vostra reflex sul programma di esposizione automatica (es. nella Canon lettera P) che permette di controllare molti fattori ma che nel contempo lascia alla fotocamera l’impostazione automatica della esposi-zione (naturalmente se uno è un bravo fo-tografo può usare impostazioni ma-nuali…). Non vi consiglio invece di usare quello totalmente automatico proposto dalla vostra fotocamera.Impostate quindi la funzione “scatto con-tinuo”, disabilitate il flash automatico e da

qui in poi siete pronti a scattare (almeno dal punto di vista tecnico).Il consiglio che vi ho dato sul flash deriva dal fatto che io non amo gli scatti con questo strumento in dotazione alla fotoca-mera. Normalmente è un flash tipo Pop Up che si attiva automaticamente quando la luce è scarsa (non sui programmi manuali ma su quelli gestiti dalla macchina) ed è quindi necessario per intervenire quando non c’è luce a sufficienza per produrre foto corrette. Il lampo generato però è di luce molto puntiforme, piccola che quindi pro-duce ombre nette e definite inoltre viene dallo stesso asse dell’obiettivo e quindi è innaturale per il nostro occhio abituato a vedere la luce solare. Se volete usare il flash vi consiglio di acquistarne uno ag-giuntivo, professionale, dopo esservi infor-mati bene sul suo utilizzo. A questo punto inizia il momento della fotografia e occorre correlarsi al soggetto da fotografare: il no-stro cane. Cerchiamo un posto piacevole, all’aria aperta, ancora meglio se in una giornata di sole (magari verso il tramonto quando la luce è meno diretta)Cominciamo quindi a giocare con lui con la nostra macchina pronta al collo, lan-ciamo una pallina, facciamo uno “squeeze” con il suo gioco preferito o giochiamo al

er fotografare i cani vale

del soggetto. Occorre amarli e rispettarli e volere

P

La scelta di una reflex, il flash automatico. L’attimo da cogliere e gli errori da evitare

Fotografare i cani

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tiramolla o semplicemente lasciamolo li-bero di interagire con altri cani o persone amiche. Il cane deve essere rilassato e fe-lice di essere lì con voi e questo trasparirà nelle foto e nella sua espressione.Un elemento molto importante da control-lare quando si inquadra è lo sfondo della foto, quello che c’è dietro il cane. A volte si scattano foto bellissime ma poi vediamo dietro al nostro soggetto dei detriti o rifiuti o quanto altro non dovrebbe esserci. Oppure proprio in concomitanza con la testa del cane si staglia un palo di ferro o ancora un segnale stradale... Quindi, prima di scattare controllate cosa c’è dietro perché, per un problema di pro-spettiva, quello che sembra distante sulla foto sarà direttamente alle sue spalle e di certo questo scatto sarà da cestinare…A questo punto quando l’ambiente è pronto e il cane gioca felice occorre abbas-sarsi alla sua altezza… dovete quindi se-dervi sull’erba e abbassare la macchina fino a che i suoi occhi saranno pari ai vo-stri. In caso di cani bassi (per es. nel mio con i bassotti) spesso mi stendo con la pancia a terra per avere il mio occhio foto-grafico direttamente nei loro. Perche è proprio lì che dovrete mirare, proprio lì che dovrete mettere a fuoco nel 99% dei casi: gli occhi! Sulla macchina vedrete comparire una specie di mirino con dentro delle lucette e quando inizierete a scattare il punto rosso deve essere sugli occhi o al massimo sul naso non sul corpo o sulla testa. Certo che se il cane corre e salta non è facile ma per questo avevamo impostato scatto continuo cosi da potere fare tante foto a raffica di cui poi un bel 95% saranno anche da buttare ma di certo alcuni, pochi scatti saranno perfetti e incredibili. Quindi, scattate tante foto in diverse posizioni, con diversi sfondi con il cane che salta o che corre verso di voi o seguendo il gioco non preoccupatevi se saranno mosse… su dieci mosse una non lo sarà e verrà splendida. Provate tante volte e ogni volta sarà una

espressione nuova, diversa, un sorriso op-pure un movimento di cui non ci si era mai accorti. Per fortuna con le digitali non dob-biamo più spendere soldi a stampare pro-vini e poi a buttarli: qui basta fare un “ eli-mina “ e 100 foto spariscono in pochi se-condi. Cercate sempre di interessare il cane e quando vedete che ha perso l’ at-tenzione, allora forse è meglio chiudere anche la macchina e ripetere la sessione il giorno seguente. Se il soggetto è annoiato o senza voglia o ha sonno, compare imme-diatamente nello scatto. In fondo non è un impegno lavorativo ma solo passione quindi occorre viverla entrambi con questo spirito di divertimento e portare pazienza se il cane non ne ha voglia o se continua a non guardarci. Provate sempre usando dei suoni o dei premietti ad atti-rare la sua attenzione. Questo è utile anche se si vogliono fare foto dall’alto per inqua-drare il muso del cane. In questo caso il bocconcino va tenuto in alto con la mano e con l’altra si inquadra sempre l’occhio che si alza verso di questo.Una volta terminata la sessione di foto gio-chiamo ancora un po’ con il cane e poi ar-riviamo a casa già pensando e sperando di

avere delle buone pose.Scarichiamole tutte sul nostro computer e sullo schermo grande cerchiamo quelle che ci piacciono e eliminiamo senza alcun dubbio quelle con difetti ad es: immagini mosse, immagini sfocate, soggetti contro-luce (a meno che non abbiamo casual-mente preso un effetto meraviglioso), im-magini sovraesposte e cioè troppo chiare e sottoesposte e quindi troppo buie.Possiamo usare anche un programma di ritocco grafico (ce ne sono molti gratuiti sul web molto semplici) che ci aiuti a mi-gliorare la foto es rendendola più chiara o ritagliandola per mettere in evidenza solo il soggetto o ancora per raddrizzarla se fosse venuta molto storta.Sono programmi che possono aiutare ma che io non amo usare. Ma se proprio la foto è quella stupenda a cui non si può rinun-ciare è consigliabile provarci piuttosto che buttarla via per sempre.Cerco di fare foto quando il tempo atmo-sferico lo permette e non mi stanco di ve-dere le loro espressioni sempre diverse in ogni scatto.

Silvia Bagni(foto Silvia Bagni)

IL DECALOGO PER SCATTI ECCEZIONALI

1) Mettetevi alla loro altezza occhi durante il reportage non state in piedi ma sede-tevi o stendetevi se il cane è basso.

2) Attenzione allo sfondo, controllate prima di scattare che sia neutro e senza intrusioni che poi saranno difficili da eliminare.

3) Non usate il flash automatico in dotazione alla macchina ma piuttosto rimanda-te la sessione quando la luce sarà giusta a meno che non siate al chiuso e che l’evento sia irripetibile. Al limite acquistate flash aggiuntivi professionali.

4) Fotografate in giorni luminosi ma non nelle ore in cui il sole è molto diretto, ancora meglio se al tramonto.

5) Tenete viva la gioia e l’attenzione del cane con giochi o premietti: più è felice più le foto sono gioiose.

6) Se vedete che si stanca, semplicemente smettete per quel giorno di fotografare.7) Scattate in continuo quando vedete una bella esposizione, poi getterete le foto

venute male tanto non costa niente.8) Puntate il fuoco sugli occhi del cane massimo sul naso mai sul corpo .9) Cercate di fare foto solo quando anche voi siete rilassati e senza fretta di dover-

le realizzare: deve essere una momento positivo per tutti non solo per il cane.10) Divertitevi insieme: gli scatti saranno i migliori

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n Italia, sono sempre più numerose le famiglie all’interno delle quali vi-vono numerosi pet: si

stima intorno al 70% dei casi, una percentuale con-

siderevole che ci allinea ai principali Paesi industrializzati del mondo.Il cane, ancora una volta è protagonista di questo cambiamento culturale che porta con sé notevoli benefici ma esige anche impegno e dedizione affinché le relazioni sociali, in primis quelle famigliari, siano ben organizzate ed equilibrate fra le parti in gioco. In particolare, la relazione “bam-bino – cane” necessita una considerazione approfondita in quanto gli attori in campo sono soggetti vulnerabili, facilmente ma-nipolabili e affidati senza ombra di dubbio alle cure degli adulti che gravitano intorno a loro. In famiglia, i genitori sono le figure di rife-rimento per la gestione di questo tipo di relazione in quanto devono o “dovreb-bero” fare da tramite tra le esigenze del bambino di conoscere ed esplorare e quelle del cucciolo o del cane adulto che hanno gli stessi bisogni, anche se meno esplorati e considerati. Partendo dal concetto elementare che sarà

L’educazione del bambino

n Italia, sono sempre più

stima intorno al 70% dei casi, una percentuale con

I

L’apprendimento, la salute, le relazioni sociali. I benefici e il ruolo determinante dei genitori

Cuccioli in famiglia

UNO STUDIO AUSTRALIANO

• Gli animali domestici sono parte integrante della nostra vita e sono importanti nella vita dei bambini in quanto li aiutano ha sviluppare competenze trasferibi-li nell’età adulta. A volte le relazioni che si sviluppano specialmente con un cane, sono più vantaggiose rispetto a certi tipi di relazioni umane per il comfort, la stima, il sostegno e la fiducia che forniscono. Alcuni vantaggi derivanti dalla compagnia di un cane o di un pet sono per es. una maggiore armonia familiare, meno stress, più facilità di comunicazione, queste facilitazioni sociali sono state individuate in alcune aree di sviluppo del bambino. La ricerca, sostenuta da Mars Petcare e pubblicata su “dogsandkid” (tenendo conto che la popolazione australiana possiede animali da compagnia nell’80% dei casi) ha confermato alcuni interessanti aspetti derivanti dalla compagnia di un cane, come: - Coltivare le abilità- Responsabilità- Empatia

• Avere maggiore autostima• Migliorare le abilità sociali• Avere maggiori probabilità di essere fisicamente attivi, e meno probabilità di

essere in sovrappeso o obesiARMONIA IN FAMIGLIALa ricerca mostra che le famiglie con un animale domestico hanno dei vantaggi del tipo:• Spendono molto più tempo per interagire tra di loro• Hanno una base per migliorare le attività di divertimento e di conversazione

amichevole che partendo dall’argomento “cane” può arrivare ha raggiungere i temi importanti della vita.

• Visitano il medico meno di frequente rispetto a famiglie senza pet

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il cane a doversi adattare alle dinamiche famigliari e non il contrario, non possiamo trascurare il fatto che l’adattamento dovrà essere organizzato per tempo, studiato nei dettagli, valutato in ogni suo aspetto da tutto il nucleo famigliare. Conoscere in anticipo ogni caratteristica della razza prescelta, a partire dalla taglia, carattere, cura del mantello, salute, educa-zione, alimentazione ecc. ecc sarà utile per introdurre al meglio il nuovo “ospite” in famiglia.Agli inizi degli anni Sessanta due ricerca-tori americani Poresky e Hendricks pub-blicarono uno studio interessante che diede il via ad una gran quantità di ri-cerche per la valutazione degli effettivi be-nefici che potevano emergere ed evolvere nella relazione tra i bambini e i cani.La teoria di Poresky e Hendricks, semplifi-cata in maniera lineare era la seguente:“La relazione bambino – cane, tutelata da un adulto, è uguale a benessere.”Furono molteplici le considerazioni pre-sentate nei loro studi, prima fra tutte la convinzione che la banalizzazione del concetto che la presenza di un pet in fami-glia potesse portare benessere ai bambini era pericolosa in quanto equivoca e sem-plicistica. Un pet può generare curiosità e interesse in un bambino ma tanto più questi sarà piccolo, tanto meglio avrà necessità di es-sere guidato nelle modalità di approccio, manipolazione e cura dell’animale. E an-cora, i due ricercatori si spinsero ad affer-mare come una relazione mal gestita po-tesse essere dannosa ed anche pericolosa per entrambe le parti in causa. Anche a livello cognitivo, se è fuor di dubbio che un bambino che vive a stretto contatto con un cane abbia molteplici pos-sibilità di conoscenza in più rispetto a quelli che non hanno cani, è altrettanto vero che questi benefici emergono solo in presenza di una interazione serena ed equilibrata, per l’appunto, gestita da una persona adulta.Attualmente, le molteplici ricerche svolte presso molti Atenei nel mondo, confer-mano e suffragano queste teorie. Gli studi si sono affinati e adattati alle dinamiche odierne coinvolgendo oltre alle famiglie anche le scuole di ogni ordine e grado. Alcuni ricercatori americani come Frank Ascione hanno utilizzato la presenza dei pet nelle scuole per valutare il grado di empatia e di compassione che i giovani alunni erano in grado di sviluppare e tra-smettere anche nei confronti dei propri pari: i loro compagni di classe.Certamente, la collaborazione tra famiglia e scuola sul tema delle relazioni e delle cure degli animali è un fattore importante che può contribuire a consolidare i rap-porti sociali tra i membri di una comunità.

Renata Fossati

UNA RICERCA INGLESE

Avere un animale domestico è di solito un rito dell’infanzia. Che si tratti di un cane, un gatto o cavallo, i bambini godono della compagnia offerta dagli animali. Una serie di studi complessi riguardanti l’aspetto fisico, emotivo e psicologico dei bam-bini con evidenti ricadute positive sul comportamento e sulle relazioni famigliari e sociali, è stato effettuato in Gran Bretagna. La dottoressa Sheryl Dickstein, Ph.D., direttore del Humane Education per il ASPCA, dice: “Gli animali forniscono un impulso per l’esecuzione e la pratica delle capacità motorie. Camminando con un cane o lanciare una palla sono ottimi modi per esercitare il cane così come per i bambini serve per allontanarsi da attività sedentarie svolte al chiuso. Piccole abilità motorie possono essere incoraggiate dai genitori come cambiare l’acqua nella ciotola, versare i croccantini, spazzolare il cane, contribuendo così all’interazione famigliare.“

L’ASPETTO SOCIALE ED EMOTIVO“Un animale domestico può essere un facilitatore sociale per i bambini- continua la Dickstein - perché gli animali ci accettano per quello che siamo. ““La madre di Murphy , un bimbo di 5 anni affetto da disabilità, ha raccontato che le cose in famiglia sono cambiate quando in casa è arrivato un cane. ““Per un po’, lui non sembrava accorgersi del cane, finché un giorno correndo attra-verso la cucina è scivolato fino a fermarsi davanti a lui e ha iniziato ad accarezzar-lo e poi a lanciare la sua palla . Questo ha permesso a Murphy di conoscere un mondo al di fuori di se stesso” Gli animali domestici possono facilitare i vari aspetti dello sviluppo emotivo, come l’autostima e il senso di responsabilità. Dice la Dickstein, “La cura per l’animale domestico, aiuta i bambini a costruire fiducia in se stessi, tuttavia, è importante sottolineare che il compito è dei genitori che devono insegnare ai bambini la giusta relazione con i pet”.

L’ASPETTO CONOSCITIVOQuando i bambini crescono, possono sviluppare un interesse specifico per un tipo di animale o per una specifica razza canina. Incoraggiare i bambini a leggere libri sulla razza preferita o a prendere parte a lezioni di obbedienza con un genitore, può favorire lo sviluppo cognitivo e aumentare desiderio di apprendere.

EDUCARE I PICCOLI AD OSSERVARE IL CANE

I segni di un cane felice:

- Un cane felice ha un “scintilla” negli occhi e nella coda, è interessato a tutto ciò che lo circonda e desideroso di interagire.

- Cerca il contatto visivo con te ed è interessato a quello che stai facendo.- Si interessa del suo cibo.- Il suo pelo è lucido, gli occhi brillanti e le gengive rosa. - Scodinzola in risposta al contatto umano, alle carezze e al richiamo.- Egli interagisce con gli esseri umani e gli altri animali con segnali che il padrone

impara a riconoscere come gioiosi. - Dorme bene di notte senza disturbi.- Si stiracchia con evidente piacere - Segue spontaneamente il padrone nella corsa ,nel nuoto e nel gioco.- È rilassato con gli altri cani .

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ono una terrierista di vec-chia data e dal 1979 ho iniziato ad allevare ed esporre cani con suc-

cesso. Mi sono appassio-nata ai Norfolk Terrier circa

15 anni fa e da allora allevo per ottenere soggetti con caratteristiche morfologiche e caratteriali il più possibile vicine allo stan-dard previsto dalla razza. Ultimamente mi sono resa conto con grande amarezza che tutto questo lavoro di selezione non serve; infatti per la mia razza, ma anche per altre, ora vale di più “l’apparenza” del cane e del conduttore. Così i ring si popolano di sog-getti con difetti di costruzione che ven-gono camuffati da toelettature appari-scenti ma errate, da andature in corsa per distogliere l’attenzione dai garretti man-cini dal basso o dagli anteriori flessi e man-cini che steppano nel movimento; i colori innaturali esaltano il pelo che viene gon-fiato per correggere teste con rapporti cranio/muso sbagliati, le code sono ritorte sulla schiena, gli occhi tondi, le dimen-sioni di taglia non sono rispettate e così

OPINIONI

Una razza sotto la lente

ono una terrierista di vec

cesso. Mi sono appassionata ai Norfolk Terrier circa

S

Irene Gaslini, architetto e innamorata dei piccoli terrier indica alcune “esagerazioni”. “Spesso si dà più importanza all’apparenza che alla sostanza”. I colori, le andature

via… questi cani però fanno da nuovo mo-dello e risultano vincenti. Da allevatore preferisco perdere con un esemplare cor-retto che vincere e far proclamare cam-pione un cane con difetti che possono es-sere trasmessi in riproduzione. Vincere è bello e piace a tutti, ma se la fame di gloria e gratificazione personale acceca di fronte all’onestà di ammettere che stiamo alle-vando in modo scorretto e vincendo per motivi venali, è meglio fermarsi a riflettere e distinguere tra allevamento, selezione ed esposizione, guardarsi dentro e riscoprire la passione per la razza, che ha più valore di una divulgazione telematica dei propri successi; vincere per apparire è come ac-quistare un falso firmato che alla lunga mostrerà le sue pecche.

Irene Gaslini

Il Norfolk è fatto così

Testa del Norkolk Terrier Ch. UK - IT - Riproduttore Richell Upstart at Jaeva rappresenta la tipicità di

razza per espressione, rapporti cranio/muso, colore e consistenza del pelo

Ch. Bruto Dell’Isola Degli Orsi dove si evidenziano i corretti rapporti cranio/muso, la consistenza e la compattezza del mantello nella varietà black & tan

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a sfida è grande e non può che esser vinta perché altrimenti è la morte. Giorno dopo giorno e per centinaia di bambini. Sono i piccoli del Somaliland, uno stato al confine

con la Somalia, con 137 mila chilometri di superficie e 3 milioni e mezzo di abitanti pro-

clamatosi indipendente dal 18 maggio 1991 ma non ricono-sciuto dalla Comunità internazionale ed in cui c’è bisogno un po’ di tutto ma, da subito, di un aiuto concreto. Per evitare che i bambini continuino a morire. Non esiste infatti alcun ospedale pediatrico gratuito, non ci sono che pochi medici, i piccoli, poveri figli di poveri, se si ammalano hanno due possibilità: o guariscono spontanea-mente o muoiono. L’affermazione è crudele ma fotografa la realtà perché in Somaliland ogni mille bambini duecentocinquanta non arri-vano a compiere il quinto anno di vita. E perché non accada più o accada sempre meno si sono mo-bilitate tante persone e fra queste molti cinofili fra cui quelli che hanno aderito all’invito del Gruppo Cinofilo Torinese e del vicepresidente ENCI avvocato Clemente Grosso. Lo scorso anno in occasione dell’expo di Torino, in vetta alle manifesta-zioni di successo com’è oramai tradizione, una parte dei fondi fu destinata a favore del progetto promosso e sostenuto dalla fondazione “Marco Berry Onlus,” di perfezionare un ospedale che in Somaliland dà assistenza gratuita a bambini con meno di 14 anni.La partecipazione fu notevole. L’ENCI, sempre su invito di Clemente Grosso ha voluto esser parte attiva con un contri-buto. Un atto di responsabilità che ha avuto ampi consensi. Ma i bambini sono tanti, le malattie che li colpiscono molte ed è necessario riuscire a fornire all’ospe-dale almeno la possibilità di rendere co-stantemente attivi dieci posti letto. L’obiettivo raggiunto significa ogni anno la differenza fra la morte e la vita per centi-naia di piccoli. E la cinofilia, fatta di pas-sione prima di tutto, non dice di no. Nei giorni scorsi si sono intensificati i rapporti fra il vicepresidente ENCI e Marco Berry. Il progetto va avanti. Torino è in prima fila ma il grande cuore dei Piemontesi attende che ai suoi battiti si aggiungano quelli di altri. Perché i bambini di Somnaliland non possono aspettare…

R.G.

Continua anche dopo l’expo di Torino la gara di solidarietà

La cinofilia e i bimbi di Somaliland

a sfida è grande e non può che esser vinta

con la Somalia, con 137 mila chilometri di superficie e 3 milioni e mezzo di abitanti pro

L

All’iniziativa promossa dalla “Marco Berry Onlus” partecipa anche l’ENCI. L’obiettivo è costruire un ospedale pediatrico per i bambini poveri

UN PROGETTO PER LA VITA

Il Mohamed Aden Sheikh - Children Teaching Hospital fornisce cure gratuite alla popolazione del Somaliland con età inferiore ai 14 anni. Ideato e realizzato in stretta collaborazione con il Ministero della Salute del Somaliland, con l’Universi-tà di Torino e con l’Ospedale Pediatrico “Regina Margherita” di Torino è una struttura sanitaria di secondo livello e in continua crescita.È l’unica vera alternativa clinica per la popolazione locale, sia per i suoi standard internazionali sia per il contributo quotidiano che fornisce.Dal 26 gennaio del 2013 – giorno di inizio dell’attività clinica – fino al maggio scorso sono stati cura-ti dal MAS CTH oltre 15.000 bambini, poco più della metà con età inferiore ai cinque anni. All’incirca 50 bambini ogni giorno vengono visitati dallo staff dell’Ospedale.

Il vice presidente ENCI Clemente Grosso con Marco Berry

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l 28 dicembre, si è svolta a Castiglione del Lago (PG) la prima Selezione per il Campionato del

mondo IPO - FH che si svolgerà in Russia nel

maggio prossimo.In una giornata gelida, tipica del periodo, si sono presentati conduttori con cani di razze diverse.Erano presenti, Riesenschnauzer, Pastori tedeschi, Rottweiler e Pastori belga mali-nois.Il punto di ritrovo presso l’agriturismo La Lanterna Rossa si è dimostrata un ottima scelta. Il sorteggio è stato effettuato la mat-tina presso la hall dell’agriturismo e poi tutti al lavoro, mentre i tracciatori erano già al lavoro.Le piste erano in erba tutte differenti tra loro, con difficoltà diverse l’una dall’altra, ma che davano la possibilità al cane di mettere in mostra le proprie qualità natu-rali ed il grado di addestramento.Nel giudicare questa disciplina (la prima volta per me, e per questo ringrazio il Selezionatore Daniele Peres ed il CDN dell’ENCI ), ho tenuto conto delle diffe-renti difficoltà del terreno e delle condi-zioni climatiche mutevoli, mettendo in ri-salto ove risultassero evidenti il piacere al lavoro che dimostrava il soggetto, l’ar-monia con il proprio conduttore, la preci-sione e l’intensità della tenuta della pista, la determinazione e la sicurezza di se nella segnalazione degli oggetti, la capacità del cane di uscire da solo da situazioni di diffi-coltà dovute alle condizione del terreno, il comportamento corretto o meno del con-duttore.Il lavoro dei tracciatori è stato preciso, puntuale e professionale, affinché tutti i concorrenti fossero messi nelle medesime condizioni. Piste tracciate come previsto da regolamento, 1800 passi, con angoli ot-tusi ed attraversamenti effettuati in modo corretto, oggetti piazzati nelle distanze previste. Complimenti al Direttore di pista Stefano Caslini ed ai tracciatori.Il comportamento dei conduttori è stato corretto e sportivo. Hanno presentato i propri cani in ottimo stato di salute ed ec-cellente forma fisica.

Durante la ricerca hanno permesso al cane di lavorare autonomamente cercando di non influenzarlo con aiuti vocali o tramite il guinzaglione. Hanno accettato il giudizio finale con ri-spetto, sportività ed educazione nei con-fronti del giudice e di coloro che erano presenti all’evento, ascoltando interessati i rilievi a loro formulati.Ha vinto la Selezione il Rottweiler Anubi, condotto da Alessio Anselmi. Il team ha raggiunto la qualifica di Molto Buono alto, effettuando un lavoro di ricerca di altis-simo livello, tenendo conto anche di

asprezze e difficoltà trovate durante tutta la ricerca della traccia sul terreno. Rovi, arbusti ed attraversamenti di altri animali. Deve dimostrare più determinazione e precisione sulla segnalazione di alcuni og-getti.Al secondo posto il Pastore tedesco Hex von der donauvorstadt, condotta da Barbara Khuen, con la qualifica di Buono alto. Il cane ha avuto una difficoltà evi-dente sul primo angolo acuto. Poi ha pro-seguito la ricerca con intensità e concen-trazione per tutto il resto della traccia.Deve dimostrare più sicurezza di sé du-rante le situazioni di difficoltà e nella se-gnalazione degli oggetti.Al terzo posto il Labrador Tina condotta da Franz Blasinger, che ha raggiunto la quali-fica di Buono. Il cane ha fatto un buon la-voro su tutta la pista, senza aiuti da parte del conduttore, però in alcuni frangenti non ha tenuto l’intensità e la concentra-zione che invece ha dimostrato di avere durante il resto della ricerca. Intensità e concentrazione che invece deve essere mantenuta per tutto il tracciato, senza di-strazioni. Deve inoltre segnalare gli oggetti con più decisione.Cinque cani non hanno raggiunto la quali-fica minima non effettuando un lavoro sufficiente.

Alfredo Di Girolamo

Cominciate le selezioni per i Mondiali IPO

Primo il Rottweiler Anubil 28 dicembre, si è svolta a

mondo IPO - FH che si svolgerà in Russia nel

I

Il fuoriclasse di Alessio Anselmi si impone con un lavoro di ricerca “di altissimo livello”

RECENSIONEVictoria Stilwell BASTA! IO O IL CANE Mondadori Editore

Il vostro cucciolo vi sta facendo diventare matti? Il nuovo arrivato non riesce ad abituarsi alla vita di casa? Di quanto esercizio fisico ha bisogno la razza che avete scelto? Perché dovete essere il “capobranco” a casa vostra? Volete saperne di più sul vostro animale domestico? Come insegnargli a non rosicchiare e mordere? Cosa fare se abbaia tutto il giorno, importunando i vicini di casa? “Basta! lo o il cane” contiene tutte le risposte alle domande più frequenti e le soluzioni ad hoc per gestire al meglio il proprio animale; dimostra inoltre

come l’addestramento non sia l’imposizione della volontà del padrone, ma un paziente lavoro di comprensione e accudimento. Il metodo del Rinforzo Positivo (R+) messo a punto da Victoria Stilwell ha lo scopo di insegnare al proprio cane il comportamento corretto in ogni situazione, motivandolo attivamente.

Il vincitore della prova

Page 29: I Nostri Cani - febbraio 2015

i nostri CaniAnno 61 num. 2

febbraio 2015

29

Paura di volare

All’aeroporto Cristoforo Colom-bo di Genova, è partito un pro-getto sperimentale sviluppato dall’associazione Archi con 16 cani addestrati ad intrattenere le persone che si stanno per imbarcare ad affrontare la paura di volare. È il primo pro-getto ad essere realizzato in Italia dopo Stati Uniti e Canada.“Perché sì, l’aereo è ancora un mezzo di trasporto a cui non tutti sono abituati, e può fare paura, causare stress”, dice Tiziana Alliani, diretto-re Operativo e Sicurezza dell’Aeroporto Cristoforo Colombo di Genova.Si è scelto l’imbarco come luogo più adatto in aeroporto proprio per-ché è l’ultimo in cui il passeggero sosta, con la possibilità che in lui permangano quelle sensazioni di relax e serenità che un cane è in grado di infondere e che gli permetteranno di distrarsi e distendersi durante il volo.L’aerofobia è particolarmente diffusa anche tra le persone che prendo-no l’aereo abitualmente: “Si tratta di circa il 40% dei passeggeri – spiega Sonia Ricciu, dell’associazione Archi – e l’aerofobia risulta più comune tra le donne che tra gli uomini. Il 33% di chi ha volato almeno una volta dichiara di avere avuto paura, mentre il 10% delle persone dichiara che non salirà più su un aereo”.

Cuccioli e detenuti

Due cucciole di Labrador Retriever Mirto e Margot trascorreranno un anno in carcere durante il periodo della loro socializzazio-ne. Alloggiate presso la struttura agricola per la coltivazione di ortaggi, interna al Nuovo Complesso Circondariale di Capanne, nel verde delle colline umbre.Vigilerà sulla loro salute un centro veteri-

nario perugino, diretto dal Prof. Stefano Arcelli, mentre

Gianfranco Ricci, Agente presso la

stessa struttu-ra, cinofilo di lunga e provata esperienza, assisterà i detenuti in questa nuova emozionante avven-tura.La perfetta sinergia tra il Direttore del Nuovo Complesso Circondariale di Capanne, Dott.ssa

Bernardina Di Mario, e il LIONS Club Perugia, ha portato alla firma di un protocollo d’intesa deno-minato “Far crescere un cucciolo in prigione (Prison Puppy Raiser)” peraltro, già largamente

testato nel USA.Il programma di socializzazione dei cuccioli ha dei risvolti positivi sia verso i reclusi affidatari dei cani, i quali, una volta liberi, sono meno inclini ad essere coinvolti in situazioni illegali, sia

nei confronti degli stessi cuccioli che risultano meglio socializzati rispetto a quelli cresciuti in famiglia. L’ idea del programma è quella di considerare il carcere come una famiglia

molto numerosa in grado di prendere in affido dei cuccioli per poi “restituirli” all’As-sociazione perché vengano addestrati per i non-vedenti presso il Centro per Cani Guida LIONS di Limbiate.

Gianfranco Ricci, Agente presso la

stessa struttu-ra, cinofilo di lunga e provata esperienza, assisterà i detenuti in questa nuova emozionante avvenra, cinofilo di lunga e provata esperienza, assisterà i detenuti in questa nuova emozionante avventura.La perfetta sinergia tra il Direttore del Nuovo Complesso Circondariale di Capanne, Dott.ssa La perfetta sinergia tra il Direttore del Nuovo Complesso Circondariale di Capanne, Dott.ssa

Bernardina Di Mario, e il LIONS Club Perugia, ha portato alla firma di un protocollo d’intesa denoBernardina Di Mario, e il LIONS Club Perugia, ha portato alla firma di un protocollo d’intesa denominato “Far crescere un cucciolo in prigione (Prison Puppy Raiser)” peraltro, già largamente minato “Far crescere un cucciolo in prigione (Prison Puppy Raiser)” peraltro, già largamente

testato nel USA.testato nel USA.Il programma di socializzazione dei cuccioli ha dei risvolti positivi sia verso i reclusi affidatari Il programma di socializzazione dei cuccioli ha dei risvolti positivi sia verso i reclusi affidatari dei cani, i quali, una volta liberi, sono meno inclini ad essere coinvolti in situazioni illegali, sia dei cani, i quali, una volta liberi, sono meno inclini ad essere coinvolti in situazioni illegali, sia

nei confronti degli stessi cuccioli che risultano meglio socializzati rispetto a quelli cresciuti nei confronti degli stessi cuccioli che risultano meglio socializzati rispetto a quelli cresciuti in famiglia.in famiglia.

molto numerosa in grado di prendere in affido dei cuccioli per poi “restituirli” all’Associazione perché vengano addestrati per i non-vedenti presso il Centro per Cani Guida LIONS di Limbiate.

Page 30: I Nostri Cani - febbraio 2015

La mia razza in 40

righe

i sono innamorata di lei guardandola in una fo-tografia, non conoscevo neanche il nome della

sua razza... era un Samoiedo... ovvero un ba-

tuffolo bianco con due occhi che sembra-vano chicchi di caffè... di una dolcezza unica... così Viki è entrata nella mia vita.Il Samoiedo è un cane estremamente intel-ligente, di una bellezza fiera ed elegante, sono i più docili tra i cani nordici… alcuni sostengono che siano testardi... io penso

invece che abbiano un bellissimo carattere, sono buoni di indole e sono l’ideale compa-gnia per i bambini; odiano la ripetitività, si stufano e si annoiano... questo si... e vanno educati... come tutti i cani..E così Viki ha iniziato la scuola di educa-zione di base, ero entusiasta, il mio sogno era fare agility ma nel mondo cinofilo c’era chi strabuzzava gli occhi ed esordiva “l’agi-lity con il Samoiedo non c’entra per niente”, e io non comprendevo; abbiamo lavorato sodo, lei si è classificata al corso di educa-zione meritando un punteggio altissimo e una bellissima coppa, ed è iniziata così la nostra divertente avventura con il mondo

Io e Vikii sono innamorata di lei

guardandola in una fo

sua razza... era un Samoiedo... ovvero un ba

Mdell’agility; certo, non sono sempre state rose e fiori... ma questo vale per tutti, l’agi-lity è aleatoria: un giorno va bene e l’altro no; così, capitava la gara in cui partiva per salutare il giudice e quella in cui si metteva in posa per i fotografi oppure quando sulla spiaggia anziché seguire il percorso ha inse-guito il panino di un bagnante, ma ci sono state anche tantissime soddisfazioni.Non c’era persona che non si fermasse ad accarezzarla, a farle complimenti per la sua incomparabile bellezza... e Viki si stu-piva se non veniva vezzeggiata... richia-

mava le persone con l’abbaio... “io sono qua non mi vedi!?”. E, se c’era un biscotto in giro... lo otteneva di sicuro; durante le esposizioni si divertiva un sacco, il Samoiedo è così, un cane diver-tente e giocherellone, anche amante dell’acqua, così tanto che un giorno mi sono tuffata nel Po per riportarla a riva: sono anche un po’pazzerelli...All’improvviso accade una cosa meravi-gliosa: nacquero otto cuccioli che per due mesi hanno riempito la nostra vita d’amore e uno di loro, la dolcissima Georgia, è ri-masta con noi.La piccola è di un’intelligenza al di fuori del

comune, apprende in modo velocissimo, a sei mesi inizia l’agility con risultati straor-dinari, ogni gara una vittoria... un Samoiedo sul podio con i Border... il mio sogno che si realizza! A quattro anni passa in secondo grado... unico Samoiedo nella storia dell’agility ita-liana a partecipare ad una finale master e con il massimo del punteggio: siamo fortu-nate, istruttori fantastici credono in lei; in campo tra me e Georgia non c’è bisogno di parole: siamo un unico cuore; la mia pic-cola nuvola bianca coraggiosa riesce

sempre a farmi vincere la paura, le gambe smettono di tremare, è un’emozione inde-scrivibile essere in totale sintonia, siamo solo io e lei, con quello sguardo che alla partenza diventa unico e mi entra dritto al cuore...Il Samoiedo è adatto alle discipline spor-tive, allo sled-dog, all’obedience ma anche alla protezione civile e alla pet therapy; siamo sempre noi umani a sbagliare...a non farci comprendere…a. non dare il co-mando giusto…È passato un po’ di tempo... poi Viki... un triste giorno...

Lorella Ceratto

Page 31: I Nostri Cani - febbraio 2015

In calo gli abbandoniSono stati 23.435 i cani abbandonati e vaganti sulle strade ed autostrade nel 2014 secondo le segnalazioni arrivate a l l ’ A s s o c i a z i o n e Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidaa), con una diminuzione di 4.024 cani avvistati rispetto ai 27.459 del 2013 (-17,19%). Lo afferma l’associa-zione definendo “altalenanti i dati che hanno visto un incremento degli abbandoni nei primi tre mesi del 2014 quando sono stati segnalati 4.515 cani abbandonati rispetto ai 3.075 dello stes-so periodo dell’anno precedente.Bene invece l’estate con una diminuzione di quasi il 15% delle segnalazioni rispetto al 2013 e anche nei mesi autunnali gli abbandoni sono diminuiti”.

USA: giubbotti anti-proiettile

per cani-poliziotto grazie al “web”

Grazie ad una campagna di raccolta fondi “on line”, ben 350 cani poliziotto negli Stati Uniti potranno lavorare in sicurezza indossando giubbotti anti-proiettile. L’iniziativa è stata dedica-ta a Rocco, un pastore tedesco di 8 anni caduto in servizio mentre difendeva tre colleghi umani nella contea di Pitt, in North Carolina.

Page 32: I Nostri Cani - febbraio 2015

La mia razza in 40

righe

l nome fu proposto, fra una rosa di alcuni e l’al-levatore ritenne ade-guato per un Deuther

Jagd Terrier quello di Petra. In qualche modo

avevo ostacolato la scelta di questa razza ritenendola troppo esuberante e difficile da addestrare, cercando di dirottare l’interesse su razze da caccia un po’ più “tranquille”.A febbraio decidemmo per una femmina di Jagd e dopo aver contattato l’allevamento, a giugno nacque Petra. Dopo circa un mese arrivò una mail con la sua prima foto: era accoccolata nel palmo di una mano, lo sguardo di una dolcezza infinita e…fu amore a prima vista. Tutti i dubbi si sciol-sero e Petra crebbe con noi vivace , sana e robusta, ottenendo degli ottimi risultati nelle prove di lavoro e nelle esposizioni di bellezza.All’età di circa due anni durante una bat-tuta di caccia, improvvisamente scomparve e, nonostante le ricerche, le sue tracce si persero nel nulla. Furono momenti terribili. L’incertezza sulla sua sorte oscillava tra l’ottimismo di una sottrazione e il pessi-mismo dell’evento più tragico. Era scom-parsa in un territorio costellato da una mi-

l mio cane si chiama boxer, parla tedesco e in poco più di un secolo ha imparato benissimo tutte

le lingue.Il boxer è unico, capace di

giocare con ogni cosa e con chiunque ne abbia bisogno.Frequentavo il ginnasio e il primo boxer che vidi fu mio, era una decisa vecchietta, mi scelse, mi salvò.Fu la prima volta che mi prendevo vera-mente cura di un cane, mi innamorai e così l’attrazione per il cane diventò amore per il boxer.Occhi scuri come il carbone, sospiri medita-tivi, nel portico di casa con lei trascorsi la mia meglio gioventù, nella penombra la sua immagine si stagliava nitida, fiera, ar-monica, perfetta, non è solo il mio ricordo, è un sogno.Era sempre con me e sempre senza guinza-glio, la mia adolescenziale incoscienza era supportata dal suo carattere straordinaria-

mente affidabile.Come potrei non essere grato ai padri fon-datori della razza e a chi poi ieri ed oggi ne ha curato e ne cura lo sviluppo e la conser-vazione.Dopo più di venti anni l’ammirazione verso questa figura unica è sempre più forte, è vero non posso proprio fare a meno dei miei boxer, non potrei mai rinunciare a ciò che mi mette di buon umore e mi fa felice ed anche se mitizzata e ro-manzata è sempre lei che cerco, la mia prima boxer, la mia Tecla.

Giuseppe Domenico Francione

Il boxer, un sognol mio cane si chiama

le lingue.Il boxer è unico, capace di

I Come potrei non essere grato ai padri fon-datori della razza e a chi poi ieri ed oggi ne ha curato e ne cura lo sviluppo e la conser-ha curato e ne cura lo sviluppo e la conser-ha curato e ne cura lo sviluppo e la conser

Dopo più di venti anni l’ammirazione verso questa figura unica è sempre più forte, è vero non posso proprio fare a meno dei miei boxer, non potrei mai rinunciare a ciò che mi mette di buon umore e mi fa felice ed

-manzata è sempre lei che cerco, la mia prima boxer,

Giuseppe Domenico Francione

Petra nata due voltel nome fu proposto, fra

guato per un Deuther Jagd Terrier quello di

Petra. In qualche modo

Iriade di tane di terra e rocce e per sedici giorni tornammo in quel luogo, instanca-bilmente, usando tutti i mezzi a nostra di-sposizione per rintracciarla.Quando ormai la razionalità aveva la-sciato spazio alla rassegnazione, rice-vemmo una telefonata inaspettata: Petra era stata ritrovata, dopo diciotto giorni, in prossimità del luogo dove era stata smar-rita, scheletrica, il peso quasi dimezzato, con escoriazioni sul muso e zampe, ma in buona salute.Gioia, incredulità e commozione ci inonda-rono e corremmo a prenderla. Vedendola fummo colpiti dal fatto che il pelo su en-trambi i lati del costato era consumato sino alla cute, come se fosse rimasta incastrata, senza potersi muovere fino a quando il calo di peso le aveva permesso di liberarsi. Molti pensano che Petra sia rimasta bloc-cata in una di quelle tane per tutti quei giorni senza nutrirsi, bevendo probabil-mente acqua piovana e rimanendo aggrap-pata alla vita forse un po’ per i quotidiani richiami, ma soprattutto per quella ostina-zione, tenacia e determinazione che la con-traddistingue e che sono caratteri peculiari della sua razza.

Anna Zuccarino

Page 33: I Nostri Cani - febbraio 2015

in 40 righeLa mia razza

INFORMAZIONITESTO: in formato di scrittura (Word o similari - NO pdf).

Lunghezza massima: 4.000 battute (spazi esclusi).FOTO: è possibile allegare 1 foto in formato Jpg o Tif in alta risoluzione.

Avvertenze: non impaginare. Testo e foto, separati.

INVIARE racconti, foto e liberatoria a: [email protected]: ad ogni e mail, allegare solo 1 racconto ed 1 foto.

È possibile inviare più racconti dello stesso autore con e mail distinte.

LIBERATORIAPer la pubblicazione gratuita sulla rivista “I nostri Cani “ e sul sito www.enci.it si deve

allegare all’invio la seguente dichiarazione:

Il sottoscritto: nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico.Autorizza la pubblicazione, sulla rivista I Nostri Cani e sul sito www.enci.it,

del racconto e della foto allegati alla presente e mail. Dichiara altresì che gli stessi sono gratuiti e liberi da copyright.

“Racconti brevi.Storie di vita quotidiana.

Aneddoti divertenti.Una razza: che passione!

Dalla città alla campagna…… E tutto ciò che racconta la vita

condivisa con la scelta di un cane.”

L’iniziativa terminerà il 31 dicembre 2015Si ringraziano con anticipo tutti gli appassionati che vorranno aderire all’iniziativa.

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Gran festa all’Expo di Erba

Vince un Bassotto nano ma tutti meritano gli applausi della folla

L’Internazionale delle stelle

BEST IN SHOW 1° QUEENLORD SKINNY LOVE Bassotto nano p/d Pr. Valentina Barcella2° BLACKGALAXY YANNICH NOAH Zwergschnauzer nero Pr. Osvaldo Piuzzi3° IL SIGNORBONAVENTURA DEI COMTE D’EAU Cavalier King Charles Spaniel Pr. Chiara Morotti

a 39a edizione di Erba del 13 e 14 dicem-bre 2014 si commenta da sola avendo an-noverato ben 2.365 soggetti a catalogo, un CACIB in due giorni come da tradizione, più

i Raduni. Solo il 12% gli assenti, dato signifi-cativo per il periodo.

Nei Raduni di questa edizione, a farla da padrone la Spe-cial Premier dei Cani da Compagnia che ha richiamato ben 377 iscritti; buona l’affluenza anche dei Retrievers e dei Bassotti. Il Gruppo Cinofilo Comasco si è impegnato con tutti i propri componenti ad accogliere al meglio gli espositori con i loro soggetti, gli esperti giudici italiani e stranieri, gli standisti ed i Delegati ENCI. Per completare l’allestimento del main sponsor Royal Canin sono state ripristinate le fioriere con le Stelle di Natale che con la loro grazia e gli splendidi colori, insieme agli alberi ad-

34

a 39a edizione di Erba del 13 e 14 dicem

i Raduni. Solo il 12% gli assenti, dato signifi

L

BIS RAZZE ITALIANE 1° MISSIS WHITE ETTORE BASSI Maltese Pr. Barbara Vezzani2° ASTER DEI SANCHI Bracco Italiano B/A Pr. Marcello Salvi3° PERDIRINDINDINA DELLA TAPARINA Lagotto Romagnolo Pr. allev. Della Taparina

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dobbati in rosso-oro e blu-argento hanno contribuito a creare una calda atmosfera natalizia. L’esperto giudice del Best in Show Orietta Zilli, ha decretato migliore soggetto assoluto dell’Expo di Natale 2014 il Bassotto Nano a pelo duro Que-enlord Skinny Love.Esauriti gli applausi e le foto di rito alle stelle del podio, il tra-dizionale taglio della torta e brindisi collettivo benaugurante per le Festività Natalizie. Alle ore 18:00 è calato il sipario ed il GCC dà appuntamento per il 12 e 13 dicembre 2015.

Piera Corsini Croce

RAGGRUPPAMENTIGRUPPO Ê 1° LUAVAJAN’S HIMSELFT Pastore Belga Tervueren Pr. Barbara ChecchiniGRUPPO Ë 1° BLACKGALAXY YANNICH NOAH Zwergschnauzer nero Pr. Osvaldo Piuzzi GRUPPO Ì 1° QOCCLE’S WELCOME EMIRA Yorkshire Terrier Pr. Nicoletta Pollini GRUPPO Í 1° QUEENLORD SKINNY LOVE Bassotto nano p/d Pr. Valentina Barcella GRUPPO Î 1° OF POMS FOREVER BLACKDRAGO Spitz nano nero Pr. Claudio MasiGRUPPO Ï 1° VIENNA CALLING CLEMENTINE CLOVE Beagle Pr. Federica CibinGRUPPO Ð 1° LUDSTAR FREDERICK FRANKENSTEIN Setter Gordon Pr. Michele IvaldiGRUPPO Ñ 1° VERY VIGIE HULUBERLULU Cocker Americano Pr. Schuh Vartiainen Hugues SannaGRUPPO Ò 1° IL SIGNORBONAVENTURA DEI COMTE D’EAU Cavalier King Charles Spaniel Pr. Claudia MorottiGRUPPO Ó 1° RUSSY AZART YEVASOR D’ARAGON ANTARES Levriero Russo Pr. Maria Lazareva

RAGGRUPPAMENTIGRUPPO Ê 1° LUAVAJAN’S HIMSELFT

Pastore Belga Tervueren Pr. Barbara ChecchiniGRUPPO Ë 1° BLACKGALAXY YANNICH NOAH

Zwergschnauzer nero Pr. Osvaldo Piuzzi GRUPPO Ì 1° QOCCLE’S WELCOME EMIRA

Yorkshire Terrier Pr. Nicoletta Pollini GRUPPO Í 1° QUEENLORD SKINNY LOVE

Bassotto nano p/d Pr. Valentina Barcella GRUPPO Î 1° OF POMS FOREVER BLACKDRAGO

Spitz nano nero Pr. Claudio MasiGRUPPO Ï 1° VIENNA CALLING CLEMENTINE CLOVE

Beagle Pr. Federica CibinGRUPPO Ð 1° LUDSTAR FREDERICK FRANKENSTEIN

Setter Gordon Pr. Michele IvaldiGRUPPO Ñ 1° VERY VIGIE HULUBERLULU Cocker Americano

Pr. Schuh Vartiainen Hugues SannaGRUPPO Ò 1° IL SIGNORBONAVENTURA DEI COMTE D’EAU

Cavalier King Charles Spaniel Pr. Claudia MorottiGRUPPO Ó 1° RUSSY AZART YEVASOR D’ARAGON ANTARES

Levriero Russo Pr. Maria Lazareva

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BIS GRUPPI DI ALLEVAMENTO 1° Carlini Fulvi con maschera nera Alllevamento Vogue’s Made2° MASTINI SPAGNOLI Alllevamento Del Dharmapuri

GRUPPO 1:1° LUAVJAN’S HIMSELFT Pastore Belga Tervueren Pr. Barbara Checchini2° RUKMINI DEI LUPERCALI Pastore Bergamasco Pr. allev. Dei Lupercali3° LOLITA LA LUNA DOLCEVITA GOLDEN YEARS Bobtail Pr. Monica Rigoldi

GRUPPO 81° VERY VIGIE HULUBERLULU Cocker Americano Pr. Schuh Vartianen Hugues Sanna2° KUKKOLA HE WAN’T GO Golden Retriever Pr. Carina Sellberg3° DAKOTASPIRIT JUST LIKE JESSE JAMES Flat Coated Retriever Pr. Minna Sihvonen

Page 36: I Nostri Cani - febbraio 2015

Successo di iscritti all’Internazionale di Roma

Oltre 200 Bassotti, 70 Labrador, 50 Pastori del Caucaso Applausi ed una giuria d’eccellenza

Jack Russell re per un giorno

BEST IN SHOW1° GRANLASCO A BEAUTIFUL MIND JACK RUSSEL TERRIER Pr. Alice Varchi2° DIAMANTE DELLA BAIA AZZURRA ALANO Pr. Fabio Ottaviani 3° ASTER DEI SANCHI BRACCO ITALIANO b/a Pr. Marcello Salvi

n un’atmosfera gioiosamente natalizia il Kennel Club Roma ha tagliato il nastro del-la 10° Esposizione Internazionale Canina, nella stessa location in cui si era svolta la

prima Esposizione del KCR.Il dato sorprendente, che immediatamente sal-

ta agli occhi, è l’eccezionale numero degli espositori: poco meno di 1300 iscrizioni. Un dato non certo significativo per il passato, ma sorprendente se confrontato con il trend de-gli ultimi anni, continuamente in discesa, specialmente ne-gli ultimi sei mesi di questo anno. Un dato che conferma il gradimento degli espositori e certamente premia il lavoro e l’impegno dello staff del Kennel Club Roma.Una Giuria d’eccellenza, degna di una Mondiale, dove spic-cavano nomi molto noti del Gotha della FCI: da Hassi Assen-macher Feyel a Guy Jeavons, da Francesco Balducci a An-drew Brace, da Unto Timone a Luigi Nerilli e ancora, Dusan

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n un’atmosfera gioiosamente natalizia il

prima Esposizione del KCR.

I

GRUPPO 41° KAN TRACE STEP TO GLORY BASSOTTO standard p/c Pr. Ornella Garbati 2° KRISTILEND D PRINCESS BASSOTTO Kaninchen p/d Pr. Michele Speranza 3° EX SENTIA PICTURE PERFECT BASSOTTO standard Pr. Annaluce Saletti

Page 37: I Nostri Cani - febbraio 2015

Paunovic, Pavel Sulcek, Barbara Gallicchio solo per citarne alcuni.Alcuni numeri delle razze più rappresentate: circa 200 Bas-sotti, 70 Labrador Retrievers, 50 Pastori del Caucaso, 40 Bo-xer, 35 Bulldog Inglesi, 30 Cocker Spaniel Inglesi, 30 Golden Retrievers... numeri che non sfigurerebbero in raduno. Nu-merose le presenze da oltre Alpi e persino da oltre Oceano.Il BIS, giudicato dalla signora Assenmacher-Feyel è andato, con l’entusiasmo di tutti, al Jack Russel Terrier Granlasco A Beautiful Mind.

Anna G. Taucci

RAGGRUPPAMENTIGRUPPO Ê 1° JUMPINGRIVER CH BORDER COLLIE Pr. Pierpaolo CerchioneGRUPPO Ë 1° DIAMANTE DELLA BAIA AZZURRA ALANO Pr. Fabio Ottaviani GRUPPO Ì 1° GRANLASCO A BEAUTIFUL MIND JACK RUSSEL TERRIER Pr. Alice VarchiGRUPPO Í 1° KAN TRACE STEP TO GLORY standard p/c Pr. Ornella Garbati GRUPPO Î 1° ARISTOKRAT OF WOLF POINT AKITA AMERICANO Pr. Nati DiestroGRUPPO Ï 1° NECKU IF I HAD A COON, BLACK AND TAN COONHOUND Pr. Marino VedelagoGRUPPO Ð 1° ASTER DEI SANCHI BRACCO ITALIANO b/a Pr. Marcello SalviGRUPPO Ñ 1° FRANCINI’S PRIVATE COLLECTION COCKER SPANIEL INGLESE Pr. Cristian MarcellinoGRUPPO Ò 1° DEFINITIVE CHERISH CADET KELLY BARBONE media mole Pr. Donatella LiurniGRUPPO Ó 1° SOBERS MIMOSA WHIPPET Pr. Ahrens & Primavera

RAGGRUPPAMENTIGRUPPO Ê 1° JUMPINGRIVER CH BORDER COLLIE

Pr. Pierpaolo CerchioneGRUPPO Ë 1° DIAMANTE DELLA BAIA AZZURRA ALANO

Pr. Fabio Ottaviani GRUPPO Ì 1° GRANLASCO A BEAUTIFUL MIND

JACK RUSSEL TERRIER Pr. Alice VarchiGRUPPO Í 1° KAN TRACE STEP TO GLORY standard p/c

Pr. Ornella Garbati GRUPPO Î 1° ARISTOKRAT OF WOLF POINT AKITA AMERICANO

Pr. Nati DiestroGRUPPO Ï 1° NECKU IF I HAD A COON, BLACK AND TAN

COONHOUND Pr. Marino VedelagoGRUPPO Ð 1° ASTER DEI SANCHI BRACCO ITALIANO b/a

Pr. Marcello SalviGRUPPO Ñ 1° FRANCINI’S PRIVATE COLLECTION

COCKER SPANIEL INGLESE Pr. Cristian MarcellinoGRUPPO Ò 1° DEFINITIVE CHERISH CADET KELLY

BARBONE media mole Pr. Donatella LiurniGRUPPO Ó 1° SOBERS MIMOSA WHIPPET

Pr. Ahrens & Primavera

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GRUPPO 1 1° JUMPINGRIVER BORDER COLLIE Pr. Pierpaolo Cerchione 2° QUICKSILVER RIDER DEL WHYMPER DELLE GRANDES JORASSES AUSTRALIAN SHEPHERD Pr. Lovati Gabriella3° MORE AND MORE DELLA BUCA DELLE FATE PASTORE SCOZZESE p/l Pr. Lisa Ricciardi

GRUPPO 101° SOBERS MIMOSA WHIPPET Pr. Ahrens & Primavera2° HONEYMOON DU DOMAINE DE CHANTELOUP PICCOLO LEVRIERO ITALIANO Pr. Fabio Pasquini3° ANAZIL BILLIE JEAN LEVRIERO AFGANO Pr. Massimo Mocerino

GRUPPO 51° ARISTOKRAT OF WOLF POINT AKITA AMERICANO Pr. Nati Diestro 2° CRYOUT SURF RIDER SIBERIAN HUSKY Pr. D. Capanni - C. Rimini3° DAYDREAM OF DREAMS DEL FIUME GIALLO CHOWCHOW Pr. Enzo Farinella

GRUPPO 91° DEFINITIVE CHERISH CADET KELLY BARBONE media mole Pr. Donatella Liurni 2° SWEET INDEED THAT’S AMORE IN FASHION CHIHUAHUA p/l Pr. Marco Tomei 3° GALIX UMBERTO TOZZI MALTESE Pr. Allev. Rebecca Rose

i nostri CaniAnno 61 num. 2

febbraio 2015

Page 38: I Nostri Cani - febbraio 2015

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Un altro successo del Gruppo cinofilo

Esemplari stupendi, pubblico entusiasta e giuria che merita gli applausi. Vince un Bouledogue Francese

I magnifici 1300 di Frosinone

BEST IN SHOW Giudice Gianfranco Bauchal 1° BOULEDOGUE FRANCESE GOLDFINGER OF THE ROYAL WAY pr. Mario Acciaio2° PASTORE AUSTRALIANO QUICK SILVER RIDER DEL WHYMPER DELLE GRANDES JORASSES, pr Gabriella Lovati3° BRACCO ITALIANO - ASTER DEI SANCHI pr. Marcello Salvi

stremamente soddisfatti sia per la presenza di cani (oltre 1.300) che per l’affluenza di pubblico che ha seguito fino alla fine e con interesse la manifestazione. Il clou nel po-

meriggio con il ring d’onore per la sfida dei migliori esemplari di ogni raggruppamento ed il

podio del Best in Show, giudicato dall’esperto giudice Gian-franco Bauchal che ha visto sul gradino più alto del podio il Bouledogue Francese di Mario Acciaio. Un evento di succes-so con un livello zootecnico più che qualificato, splendidi sog-getti appartenenti alle più svariate razze canine (circa 160) dalle più rare alle più conosciute; allevatori e cinofili prove-nienti dall’Italia e dall’estero. Delegato ENCI Dario Posillipo e una giuria internazionale che ha analizzato e valutato per tutto il giorno centinaia di soggetti divisi per razza e catego-ria nei ring ampi e spaziosi allestiti dallo sponsor “AL DOG”. Nel pomeriggio lo svolgimento del Campionato dell’Anno Ala-ni , con 150 iscritti, valutati dagli esperti giudici Jari Spagna e Miclos Levente (Ungheria). L’Expo di Frosinone ha ospita-

38

stremamente soddisfatti sia per la presenza

meriggio con il ring d’onore per la sfida dei

E

GRUPPO 2 1° SHAR PEI - ETTORE TORREVENTIMIGLIA pr. Vincenzo Iacopinelli2° SCHNAUZER PEPE E SALE TAMERLANO DI CASA GIUFFRIDA pr. Giuseppe Giuffrida3° ALANO HIPPIE ROSE DI CUIR D’ARABIE pr. Allev. Du Cuir D’Arabie

Page 39: I Nostri Cani - febbraio 2015

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to, quest’anno e per la prima volta nel centro-sud dell’Italia, la finale del Campionato Nazionale Junior Handlers, giudi-cata da Alice Varchi, un grande successo coronato da una calorosa cornice natalizia. I nostri complimenti vanno alla Campionessa Italiana Virginia Stevenin che rappresenterà il nostro Paese al CRUFTS. Sabato il Comitato Organizzatore, unitamente all’impegno ed al patrocinio del Comune di Sora, hanno nuovamente collaborato al fine di valorizzare e diffon-dere l’impegno delle unità cinofile nelle attività sociali realiz-zando una serie di eventi delle forze dell’ordine impegnate nella sicurezza e protezione civile. Tra il pubblico presenti circa 1.000 scolari degli Istituti comprensivi della Provincia di Frosinone accompagnati dai loro insegnanti che hanno in-teragito anche con le unità cinofile esibitesi.

Barbara Macchia

RAGGRUPPAMENTIGRUPPO Ê 1° PASTORE AUSTRALIANO QUICK SILVER RIDER DEL WHYMPER DELLE GRANDES JORASSES pr. Gabriella LovatiGRUPPO Ë 1° SHAR PEI ETTORE TORREVENTIMIGLIA pr Vincenzo IacopinelliGRUPPO Ì 1° FOX TERRIER - FOXTAN’S GOLDEN GUY pr. Stefania SaviniGRUPPO Í 1° BASSOTTO KANINCHEN P/C - VOLSCIDACHS AMORE E PSICHE pr. Allev. VolscidachsGRUPPO Î 1° AKITA - G’KOUCHEI GO OF KAMINO KEN pr. allev. Hachiko Samurai GRUPPO Ï 1° RHODESIAN RIDGEBACK – LAVEE RICH RACH pr Vittoria Clara FranceschettiGRUPPO Ð 1° BRACCO ITALIANO ASTER DEI SANCHI pr. Marcello SalviGRUPPO Ñ 1° COCKER SPANIEL INGLESE FRANCINI’S NEGRITA pr. Cristian MarcellinoGRUPPO Ò 1° BOULEDOGUE FRANCESE GOLDFINGER OF THE ROYAL WAY pr. Mario AcciaioGRUPPO Ó 1° WHIPPET – SOBERS POMPILIUS pr. allev. Sobers BIS GRUPPI 1°SEGUGIO ITALIANO - ZEUS DI CAMPELLO Pozzi Raffaele BIS JUNIORES 1°GOLDEN RETRIEVER - VERANO DE TRAPASUENOS Cardarelli Giovanni BIS GIOVANI 1° JACK RUSSEL TERRIER - WHITETAN MARKUS All. AikiwaBIS VETERANI 1° TERRANOVA BIS RAZZE ITALIANE 1° MAREMMANO ABRUZZESE - FORCA DI LUCUS ANGITIAE Di Cola Agostino

RAGGRUPPAMENTIGRUPPO Ê 1° PASTORE AUSTRALIANO QUICK SILVER RIDER

DEL WHYMPER DELLE GRANDES JORASSES pr. Gabriella Lovati

GRUPPO Ë 1° SHAR PEI ETTORE TORREVENTIMIGLIA pr Vincenzo Iacopinelli

GRUPPO Ì 1° FOX TERRIER - FOXTAN’S GOLDEN GUY pr. Stefania Savini

GRUPPO Í 1° BASSOTTO KANINCHEN P/C - VOLSCIDACHS AMORE E PSICHE pr. Allev. Volscidachs

GRUPPO Î 1° AKITA - G’KOUCHEI GO OF KAMINO KENpr. allev. Hachiko Samurai

GRUPPO Ï 1° RHODESIAN RIDGEBACK – LAVEE RICH RACHpr Vittoria Clara Franceschetti

GRUPPO Ð 1° BRACCO ITALIANO ASTER DEI SANCHIpr. Marcello Salvi

GRUPPO Ñ 1° COCKER SPANIEL INGLESE FRANCINI’S NEGRITA pr. Cristian Marcellino

GRUPPO Ò 1° BOULEDOGUE FRANCESE GOLDFINGER OF THE ROYAL WAY pr. Mario Acciaio

GRUPPO Ó 1° WHIPPET – SOBERS POMPILIUS pr. allev. Sobers BIS GRUPPI 1°SEGUGIO ITALIANO - ZEUS DI CAMPELLO

Pozzi Raffaele BIS JUNIORES 1°GOLDEN RETRIEVER - VERANO DE

TRAPASUENOS Cardarelli Giovanni BIS GIOVANI 1° JACK RUSSEL TERRIER - WHITETAN

MARKUS All. AikiwaBIS VETERANI 1° TERRANOVA BIS RAZZE ITALIANE 1° MAREMMANO ABRUZZESE -

FORCA DI LUCUS ANGITIAE Di Cola Agostino

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GRUPPO 61° RHODESIAN RIDGEBACK LAVEE RICH RACH pr. Vittoria Clara Franceschetti 2° BLOODHOUND ASIA pr. Liviana Cataldi3° BEAGLE THE KING OF DIAMONDS SWEETEMPTATIONS pr. Maria Cristina Amoribello

GRUPPO 4 1° BASSOTTO kaninchen p/c VOLSCIDACHS AMORE E PSICHE pr. Allev. Volscidachs 2° BASSOTTO standard p/c ZAHIRA DI TURBOLAND pr. Chiara Cecconi3° BASSOTTO standard p/d PIUMETTA DEL MIO CAPPELLO pr. Annaluce Saletti

GRUPPO 81° COCKER SPANIEL INGLESE FRANCINI’S NEGRITA pr. Cristian Marcellino2° LABRADOR RETRIEVER BLUE VELVET FRIEND DEI DUE MARI pr. Allev. Friend dei Due Mari 3° GOLDEN RETRIEVER KUKKOLA JAMBO JAMBO pr. Fabrizio Nannotti

Virginia Stevenin Campionessa Italiana Junior Handler

Page 40: I Nostri Cani - febbraio 2015

A Novegro l’apertura dell’anno cinofilo 2015

Il Gruppo Cinofilo Sedrianese brinda al successo. Due giornate ricche di spettacolo. Il Best al Bulldog Chewbecca

Prima Expo col botto

BEST IN SHOW1° CHEWBECCA DELLA CA DEL CONTE BULLDOG Pr. ROSSELLA PAGLIERO 2° FOXTAN’S GOLDEN GUY FOX TERRIER a pelo ruvido Pr. STEFANIA SAVINI 3° OPS DID IT AGAIN DEL CUORE IMPAVIDO BEARDED COLLIE Pr. OLGA KLIMOVA

l 10 e 11 gennaio 2015 il Gruppo Cinofilo Sedrianese ha organizzato la 1° esposizio-ne Internazionale a Novegro., erano presen-ti a catalogo 1.690 cani e più di 160 razze

iscritte.

La manifestazione ha avuto inizio con la presentazione di rito dei giudici, del delegato ENCI, il benvenuto del presidente del GCS e infine Jolanda Vandoni ha dato appuntamento a tutti al WORLD DOG SHOW 2015 a Milano, dando poi il via ai giudizi delle varie razze nei diversi ring.Durante tutte e due le giornate il pubblico ha potuto assi-stere alle esibizioni della Squadra del “Mind The Dog” per l’obedience, il sabato e del Team delle “Zampette in musica” per la dog dance la domenica.

40

l 10 e 11 gennaio 2015 il Gruppo Cinofilo

iscritte.

I

BIS COPPIE SABATO1° SHIBA Pr. ALLEV. DEL BIAGIO2° SETTER INGLESE Pr. HANS SLEEGERS3° ALASKAN MALAMUTE Pr. ALLEV. DEL BIAGIO

Page 41: I Nostri Cani - febbraio 2015

Infine le due giornate si sono concluse col Vincitore del Best In Show, il Bulldog Chewbecca Della Ca’ Del Conte.

Vorremmo ringraziare il Gruppo Cinofilo Milanese che ha avuto fiducia in noi ed ha permesso tutto questo, tutti i giudi-ci per l’accurato lavoro svolto, la Bremadog per lo splendido lavoro, i nostri speaker Stefano Marelli e Katia Maffezzoni, il delegato ENCI, la Royal Canin per aver sponsorizzato la ma-nifestazione, tutti gli espositori per la loro partecipazione e tutta l’organizzazione.Un grazie di cuore a tutti!

Valentina Gritti

RAGGRUPPAMENTIGRUPPO Ê 1° OPS DID IT AGAIN DEL CUORE IMPAVIDO BEARDED COLLIE PR. OLGA KLIMOVAGRUPPO Ë 1° CHEWBECCA DELLA CA’ DEL CONTE BULLDOG PR. ROSSELLA PAGLIERO GRUPPO Ì 1° FOXTAN’S GOLDEN GUY FOX TERRIER p/r PR. STEFANIA SAVINIGRUPPO Í 1° THE DARK NIGHT RISES DEL WANHELSING BASSOTTO nano p/d PR. ALLEV. DEL WANHELSING GRUPPO Î 1° CABAKA’S BOBBIE OF STORM CAT SAMOIEDO PR. BARBARA MORESCHIGRUPPO Ï 1° PINK PANTHER VAN TUM-TUM’S VRIENDJES PETITE BASSET GRIFFON VENDEEN PR. GWEN M. JUIKESHOVENGRUPPO Ð 1° ASTER DEI SANCHI BRACCO ITALIANO b/a PR. MARCELLO SALVIGRUPPO Ñ 1° DREAM MAX OWEN WILSON GOLDEN RETRIEVER PR. ELISA BERTIGRUPPO Ò 1° PERFECT LADY BOULEDOGUE FRANCESE PR. LUIGI CAIAZZOGRUPPO Ó 1° ROSALIA GAETANA DEL BARONE RAMPANTE PICCOLO LEVRIERO ITALIANO PR. ALLEV. DEI RAGGI DI LUNA

RAGGRUPPAMENTIGRUPPO Ê 1° OPS DID IT AGAIN DEL CUORE IMPAVIDO

BEARDED COLLIE PR. OLGA KLIMOVAGRUPPO Ë 1° CHEWBECCA DELLA CA’ DEL CONTE BULLDOG

PR. ROSSELLA PAGLIERO GRUPPO Ì 1° FOXTAN’S GOLDEN GUY FOX TERRIER p/r

PR. STEFANIA SAVINIGRUPPO Í 1° THE DARK NIGHT RISES DEL WANHELSING

BASSOTTO nano p/d PR. ALLEV. DEL WANHELSING GRUPPO Î 1° CABAKA’S BOBBIE OF STORM CAT SAMOIEDO

PR. BARBARA MORESCHIGRUPPO Ï 1° PINK PANTHER VAN TUM-TUM’S VRIENDJES

PETITE BASSET GRIFFON VENDEEN PR. GWEN M. JUIKESHOVEN

GRUPPO Ð 1° ASTER DEI SANCHI BRACCO ITALIANO b/a PR. MARCELLO SALVI

GRUPPO Ñ 1° DREAM MAX OWEN WILSON GOLDEN RETRIEVER PR. ELISA BERTI

GRUPPO Ò 1° PERFECT LADY BOULEDOGUE FRANCESE PR. LUIGI CAIAZZO

GRUPPO Ó 1° ROSALIA GAETANA DEL BARONE RAMPANTE PICCOLO LEVRIERO ITALIANO PR. ALLEV. DEI RAGGI DI LUNA

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BIS RAZZE ITALIANE SABATO1° CIRNECO DELL’ETNA HADRANENSIS ZEUS Pr. JANE MOORE2° SPINONE ITALIANO b/a IPPO DELLA LEONILDA Pr. LORELLA VISMARA3° PASTORE MAREMMANO ABRUZZESE GIOTTO DI LUCUS ANGITIAE Pr. GABRIELLA SEGATO

i nostri CaniAnno 61 num. 2

febbraio 2015

BIS COPPIE DOMENICA1° STABLEMASTER’S UNIQUE FABERGÈ & FABERJANUS GRAN GALA RIESENSCHNAUZER NERO Pr. Dario Pancaldi2° GOLDEN EYES DE CASTEL PEYRAC & CAMOMILLA DEL VARCO CAVALIER KING CHARLES SPANIEL Pr. Franco Plavan3° EVERMAGIC WIND OF CHANGE & EVERMAGIC YOU LIGHT ME UP GOLDEN RETRIEVER Pr. Allevamento Evermagic

BIS JUNIORES SABATO1° JACK RUSSELL JACKANDFISH AND GEK RAZ Pr. STEFANO SERAFINI2° AKITA AMERICANO MONTEROSA DUFAU Pr. GIANGIACOMO LONGONI3° SAMOIEDO SAMSPRING ARKANSAS Pr. GENNARO DONATO

Page 42: I Nostri Cani - febbraio 2015

42

’urajiro è una caratteri-stica fondamentale di tipo delle razze native giapponesi. L’urajiro

come riporta l’autrice Leslie Ann Engen già nel

lontano 1997 è l’espressione di un gene che genera zone biancastre di alcune aree fisse del corpo descritte nello standard FCI sui colori base (nero rosso o goma nello Shiba, mentre nell’Akita il rosso tigrato e bianco, anche se ovviamente non visibile sul fenotipo).La traduzione del termine giapponese “Urajiro” non esiste, ma il significato è tra-

ducibile per perifrasi. Questo termine in-dica a sua volta precisamente le zone dove questa diluizione deve necessariamente essere presente come caratteristica di tipo fondamentale: il significato è “vice versa” o “speculare a..” ovvero , il corrispondente bianco alla zona colorata. Va da se che se leggiamo la definizione che ne danno lo standard sia dell’Akita che dello Shiba la corrispondenza del signifi-cato del termine alla localizzazione del bianco data dallo standard FCI è pres-soché perfetta, cito lo standard FCI Shiba: “Urajiro” = pelo biancastro sui lati del muso e sulle guance, sul lato inferiore

della mascella e collo, sul petto e stomaco e la parte inferiore della coda, e nella parte interna degli arti.” Così recita lo standard FCI Akita : “Urajiro = pelo biancastro ai lati del muso, sulle guance, sotto la mascella, collo, petto, tronco e coda e nell’interno degli arti”.E’ da notare come sia lo standard FCI dello Shiba che dell’Akita danno la medesima stessa definizione di urajiro con le mede-sime parole, pur essendo i disegni dell’ura-jiro di queste due razze assai diversi fra loro, inoltre all’interno sia dell’Akita che dello Shiba sono differenti i disegni dell’urajiro per ogni colore del mantello. Basti pensare alla testa dello Shiba e dell’Akita: nel primo (foto 1) è sempre pre-sente una maschera completa e l’urajiro risiede strettamente nei limiti indicati dalla definizione in standard, mentre nell’Akita (foto 2) la faccia è completa-mente bianca. L’assenza di maschera colorata nello Shiba viene definita “maschera inversa” e impe-disce la massima qualifica, mentre la ma-schera bianca nell’Akita è il disegno tipico del suo urajiro.Quindi va sottolineato che l’espressione del medesimo gene descritto con le stesse identiche parole in entrambi gli standard FCI, nel fenotipo di ambo le razze si esprime in maniera differente non già nelle zone ma nel disegno, che varia anche a seconda del colore su cui si manifesta. Questo è dato dall’interazione che c’è fra i geni che danno il colore di base e l’urajiro. Nella valutazione di tipo il giudice di expo non può prescindere da questo fatto es-sendo l’urajiro, come già detto, carattere di tipo fondamentale.Nè lo standard FCI dell’Akita nè quello dello Shiba riportano analiticamente i dif-ferenti disegni dell’urajiro, e a dire il vero, non credo ve ne sia bisogno laddove vi sia una forte preparazione di base nel giudizio del cane di razza e nell’applicazione di uno standard. Ricordiamo infatti che lo stan-dard è la descrizione dei caratteri di tipo e va applicato alla razza, non è la razza che va applicata allo standard. Le conoscenze di base della genetica dei colori inoltre è formazione di base scontata per poter giu-dicare e leggere correttamente uno stan-dard.Facciamo un esempio pratico. Lo standard dello Shiba prevede come colore il nero focato, ovvero l’espressione del gene tan e relative focature sul mantello a base nera. Al contempo, secondo standard FCI, ogni colore previsto deve esprimere urajiro. È chiaro che in sede di giudizio la valuta-zione del colore verte sulla verifica dell’espressione di questo colore compo-sito: ovvero verifica della presenza del tan nelle aree canoniche in sincrono e bilan-ciamento con l’espressione dell’urajiro. Nel petto invece l’urajiro assume la tipica

’urajiro è una caratteri

come riporta l’autrice Leslie Ann Engen già nel

L

Il termine giapponese non è traducibile letteralmente e sta ad indicare peli biancastri.

Come distinguerlo delle pezzature

Una caratteristica delle razze giapponesi

Questione di Urajiro

Foto 2

Page 43: I Nostri Cani - febbraio 2015

i nostri CaniAnno 61 num. 2

febbraio 2015

43

forma di papillon, ovvero “ingloba” l’espressione dei bottoni del tan. In rari pregevolissimi casi sul bordo del papillon fra la zona bianca e la zona nera sarà visi-bile, specie nei soggetti giovani, il rosso bruno del tan a delimitazione dell’area. Altra zona comune fra tan e urajiro sono le zampe, dove il bianco e il tan devono es-sere presenti nelle rispettive aree: il tan vi-sibile sui lati esterni e sul piede e l’urajiro come, da standard FCI, nel lato interno delle zampe. Siccome l’urajiro è un gene di diluizione, esso tende ad allargarsi e a “de-gradare il colore” per tanto questo fattore va considerato in relaziona all’età: più il cane è anziano più il colore tende ad atte-nuarsi e la zona di urajiro ad espandersi. Non raramente nei cani giovani il piede sarà coperto dal tan con tanto di caratteri-stiche pennellate nere sulle dita tipiche di tutte le razze col mantello tan, ma in età adulta e da anziani spesso la stessa area si presenterà biancastra come se il tan si fosse “stinto”, come nel caso preso ad esempio in foto. Zone invece di espressione del solo urajiro rimangono: il ventre, l’interno coscia e la coda. E’ quindi scontato che l’urajiro dello Shiba rosso (foto 4) e dello shiba nero (foto 5), per esempio, abbiano due disegni assai differenti pur avendo la medesima localiz-zazione come da standard FCI, in quanto la base di interazione dei geni sul colore rosso/urajiro è assai differente rispetto al colore composito nero/tan/urajiro. Ciò che è stato detto per il nero vale anche per il sesamo avendo i due colori il medesimo disegno di urajiro.La stessa situazione si presenta nell’Akita

menti allo standard pubblicati nel mondo, dalla FCI al circuito americano, le pezza-ture sono indicate come penalizzanti anche in maniera assai severa: infatti le pezzature tendono a mascherare o coprire la presenza o l’assenza dell’urajiro e, nel caso del nero focato, anche la presenza o l’assenza del gene tan. In conformità al principio enunciato dallo standard FCI nello Shiba circa la valuta-zione dei difetti, le pezzature sono tanto più gravi tanto più coprono il colore voluto dallo standard: nel caso delle zampe per esempio tanto più il calzino è alto fonden-dosi con urajiro e coprendo il tan, tanto più sarà grave, così come la pezzatura che invada le aree obbligatoriamente rosse nel mantello rosso (per esempio pezzatura sulla schiena o fiammata sul muso nello Shiba). Il giudice in show dovrebbe essere control-lore in primis della corretta espressione di tipo nei cani presentati, e l’allevatore in ring dovrebbe trovare quello “stop” qua-lora vi sia una devianza importante per la selezione della razza. Per tale motivo la conoscenza dell’urajiro, e di come si mani-festi è fondamentale nel giudizio delle razze native nipponiche.

Elettra Grassi

che esprime disegni differenti nel rapporto rosso/urajiro e brindle/urajiro (conside-rando anche che il Brindle dell’Akita com-prende sia i diluiti che i non diluiti, il che complica ulteriormente il controllo della presenza dell’urajiro).Come distinguere l’urajiro dalla pezza-tura? Per un allevatore è molto semplice: i cuccioli nascono sempre unicolore, l’ura-jiro è una degradazone del colore (in in-glese definita pattern) che si manifesta

tardivamente anche dopo un mese dalla nascita. Qualsiasi bianco presente alla nascita è pezzatura (in inglese distinta col termine markings). Per un giudice, come descrive accurata-mente l’autrice Leslie Ann Engen è altret-tanto semplice: lo standard FCI descrive l’urajiro come “pelo biancastro”, usando queste precise parole in maniera estrema-mente corretta. Lo standard non descrive l’urajiro come macchie bianche. Questo, cosa significa? Semplicemente che lo standard FCI puntualizza che non si tratta di pezzatura ma di diluizione, ovvero i confini delle aree biancastre sono degra-danti, mai nette come invece accade per le pezzature. Le pezzature sono segno di “interferenza” nell’espressione dell’urajiro. In tutti i com-

Foto 1

Foto 4

Foto 5

Page 44: I Nostri Cani - febbraio 2015

STANDARD CANE DA MONTAGNA DEI PIRENEICOLORE bianco, o bianco con macchie d’aspetto

grigio.ALTEZZA Maschi 70 - 80 cm

Femmine 65 - 75 cm

STANDARD AUSTRALIAN SHEPHERDOCCHI marroni, blu, ambra o qualsiasi variante o

combinazione dei menzionati colori, incluso punteggiature e marmorizzazioni. A forma di mandorla.

Foto Danilo Bendotti

Foto Simone Mezzotero

Foto Aurelio Puzone

STANDARD DOBERMANNCOLORE nero o marrone, con

focature di tinta ruggine ben pronunciate e nettamente delimitate.

ALTEZZA Maschi 68 – 72 cm Femmine 63 – 68 cm

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)STANDARD LABRADOR RETRIEVERCOLORI Completamente nero, giallo o

marrone (fegato-cioccolato). Il giallo va dal crema chiaro al

rossiccio (colore della volpe).

STANDARD CANE DA ORSO DELLA CARELIAORIGINE FinlandiaALTEZZA Maschi 57 cm (tolleranza +3 -3 cm) Femmine 52 cm (tolleranza +3 -3 cm)PESO Maschi 25 – 28 kg Femmine 17 - 20 kg

Foto Roberta Semenzato

Foto Maria Teresa Garabelli

Foto Marialucia Fantini

STANDARD CANE DA PASTORE SCOZZESE A PELO LUNGO (COLLIE ROUGH)COLORI sabbia (ogni sfumatura di oro chiaro fino al

mogano intenso o sabbia sfumato) e bianco; tricolore; blue merle.

Page 46: I Nostri Cani - febbraio 2015

46

gruppi cinofili & filo diretto

46

l Presidente del G.S.C.-C.U.D. Livio Zanella è venuto a mancare.Nel 1976 è stato uno dei

fondatori del nostro Gruppo e fino al 2014 ha

continuato a contribuire al suo sviluppo.Livio ha contribuito alla formazione e pre-parazione di molti binomi in Utilità e Difesa, con cani di diverse razze e, con la sua lungimiranza e sensibilità, ha saputo promuovere in tutto il Gruppo Cinofilo e nei suoi allievi l’interesse per il cane-so-ciale, portando avanti la preparazione di Unità Cinofile per la Protezione Civile (ri-cerca di persone disperse in superficie) e per la Dog Therapy già negli anni ‘80 e ‘90. La sua passione cinofila è tata contraddi-stinta da tre grandi “amori-cani”: Blandy – Flouze – CaddyNel 1972 inizia con un Pastore Scozzese Blandy a praticare l’Utilità e Difesa rag-giungendo il 3° livello della attuale IPO, cosa inconsueta per i tempi storici e per la razza, non tradizionalmente utilizzata nell’attività di Utilità e Difesa.

Nel 1990 inizia la preparazione del Pastore della Beauce Flouze raggiungendo presto l’IPO 3, dedicandosi subito dopo all’adde-stramento per una nuova disciplina: l’Obe-dience; nel 1998 partecipa con Flouze al primo Campionato Europeo di Obedience, svoltosi a Genova, dove la Squadra Nazionale Italiana ottiene un prestigio 3° posto.Nel 2008 il suo nuovo cucciolone è di razza Pastore Tedesco, Caddy del Frutteto, che conduce nel 2012 al 3° livello dell’IPO. Nel 2014, instancabilmente prepara la sua Caddy anche per l’Obedience, conducen-dola con ottimi risultati in Classe 1.Come Presidente del G.S.C.-C.U.D. si è impegnato affinché il Campionato Sociale fosse multidisciplinare oltre che multi razza, come è tradizione del nostro Gruppo. Nel 2013 il Campionato ha visto per la prima volta lo svolgimento delle Prove di Utilità & Difesa e Obedience e finalmente quest’anno si è potuto realizzare il Suo obiettivo: il Campionato Sociale 2014, svoltosi a Legnago (VR) il 29 e 30 Novembre,

ha visto lo svolgimento in contemporanea di Prove di U. D., Obedience e Agility. Il Campionato Sociale G.S.C.-C.U.D. 2014 è stato intitolato in memoria di Livio Zanella con l’assegnazione del 1° Trofeo in suo nome per l’U.D., oltre alla realizza-zione del VII Trofeo Bende in IPO 3, con la sponsorizzazione del marchio di prodotti per l’attività cinofila Bende da Lui voluta con l’intento di dare maggiore visibilità alla disciplina da sempre nel suo cuore: l’Utilità e Difesa.Alla manifestazione sportiva hanno parte-cipato i seguenti binomi:- N° 9 in Utilità e Difesa, di cui 4 in IPO 3

- N° 47 in Obedience - N° 260 in AgilityProclamati Campioni Sociali i soci G.S.C.-C.U.D.: - per l’Utilità e Difesa: Fabio Casarin con

Dollar Brand La Maschera di Ferro (Pastore Belga Malinois)

- per l’Obedience: Jesus Aldana con Bardeaut (Pastore Belga Malinois)

- per l’Agility: Mirko Eccher – cat.Small / Renata Camis – cat.Medium / Valeria Modena – cat.Large

ULTIMO SALUTO, CARO PRESIDENTE

Sei andato via in questa estate strana, che ricorderemo… discreto come sempre, quasi zitto, ci hai lasciato, caro Livio.Con la tua lotta ci hai fatto coraggio, donato ancora un po’ di illusione.Non ci hai lasciati soli, su una via che ci hai aiutato a conoscere, tracciare, gestire e sperimen-tare; come con le tue piste, palmo dopo palmo, meticolosamente, sapientemente artigianali, con tante cose da sapere e applicare.Noi, quelle e quelli dei picchetti stortati dalla terra ghiacciata, dai vestiti inzuppati per non rinun-ciare a quella soddisfazione per danze a sei zampe, sotto un temporale improvviso di luglio.Partire quando è ancora buio per andare ad allenarsi lontano, oppure emozionarsi nel parteci-pare a una gara, come a celebrare un antico rito…In tanti anni abbiamo condiviso il confronto, lo spirito sportivo autentico ed educativo, la ricerca silenziosa e le proposte utili a migliorare la conoscenza del pianeta cane, ragione fondamenta-le del nostro sodalizio.Il GSC-CUD è stato un nostro comune piccolo grande sogno: non ci sono state mai strade spia-nate, abbiamo imparato ad andare avanti senza protagonismo, senza la pretesa di regole assolute, rifiutando i pregiudizi e gli interessi che ancora circondano questo mondo cinofilo.Tanta strada in salita è stata fatta e altra ne faremo, per migliorare ancora.Sarai lì, a guardarci lavorare ed insegnare ai ragazzi, con la competenza, la passione cinofila autentica e quell’umiltà grande che ti hanno contraddistinto e che vorremmo imitare.... forse tra quella nebbiolina strana del mattino molto presto delle nostre verdi pianure… Grazie Livio, ci mancherai!

I tuoi “vecchi ragazzi”: Stefania Banfi, Silvia Recchi, Mario Monza, Mauro Sinelli, Giampaolo Pecorari, Giovanni Cappel laccio, e gli altri grandi amici: Celso Rosati, Gianni Romanazzi, Franco Viola,

Dino Berto, Arnaldo Benini, Mimmo Carbone, Alberto Careri...

La scomparsa nel Gruppo Sportivo Cinofilo

A Livio Zanella con gratitudinel Presidente del G.S.C.-

venuto a mancare.

fondatori del nostro Gruppo e fino al 2014 ha

I

Page 47: I Nostri Cani - febbraio 2015

La mia razza in 40

righe

i ho conosciuto ad un anno e da subito ho ca-pito come sarebbe stata la mia vita. L’ho vissuto

con tuo figlio e mia madre: mi hanno cresciuto

ed amato come si fa con un cucciolo, ma poi la vita mi ha trasferito da te. Ricordo il viaggio insieme, rammento dove insieme abbiamo pianto, mai credendo che le nostre lacrime si sarebbero trasformate in gioia calcando nei ring delle esposizioni nazio-nali ed internazionali ad ognuno dei molti eccellenti. Te lo confesso pubblicamente con uno scritto affinché chi legge possa capire quanto amore mi doni, e quanta fortuna mi ha donato il destino privilegiandomi ri-spetto a miei simili che vengono quotidia-namente maltrattati. È a chi non li ama come tu ami me che mi rivolgo, affinché possa riflettere un attimo, considerarci per un momento i migliori amici dell’uomo in

L’Eternità di uno sguardo...i ho conosciuto ad un

con tuo figlio e mia madre: mi hanno cresciuto

T

na razza tutta particolare quella del Pastore berga-masco, come Pippo, che ha dedicato la vita al soc-

corso di persone disperse sotto macerie e in superficie.

Ha fatto della ricerca la sua ragione di vita, ha donato affetto, ha ricordato in ogni istante della sua vita, le mera-viglie del bergamasco DOC distin-guendo la razza non solo per la cura dei greggi…Pippo ha scritto pagine importanti nella Cinofilia da soccorso ita-liana: brevettato più volte per l’abi-litazione alla ricerca era nel corpo nazionale dei Vigili del fuoco ope-rando in tutto il territorio regionale e nazionale con al suo attivo pa-recchi interventi risolutivi.Come quella sera del 2006 dopo uno scoppio di una palazzina a Milano in via Lomellina venivamo chiamati per la ricerca di un bam-bino, Francesco, scomparso nella palazzina. Sono stati sufficienti 10 minuti a Pippo per individuare dov’era Francesco… sotto almeno due metri di calcinacci. Purtroppo non è servito a salvare la vita al bimbo…

Ci parlavamo per silenzi…na razza tutta particolare

corso di persone disperse sotto macerie e in superficie.

U

ogni circostanza, in ciascun attimo della vita . Grazie Francesco, grazie per farmi vi-vere con te che mi comprendi e parliamo insieme guardandoci negli occhi, senza pa-role… Grazie per aver creduto in me, per avermi insegnato a sfilare, per aver intuito le mie qualità: prometto di non deluderti mai, di difenderti sempre senza paura e senza indugi. Non è facile starti lontano, ogni volta che ti rechi al lavoro, rimango sul pianerottolo di casa ad attendere il tuo ri-torno, e quando sento il rombo del motore della tua auto il mio cuore si riempie di gioia. Mi hai fatto diventare campione ita-liano di bellezza e ora non posso più fare a meno di stare al tuo fianco. Ci dovremo se-parare, spero fra anni ed anni…, e se un giorno tornerò su questa terra, ti cercherò ovunque. Se quel giorno tornerò mi sdra-ierò accanto a te senza scivolare più in un sonno senza risveglio, ma vivere insieme l’eternità di uno sguardo.

Ares

mento e non di un intervento dettato dalla solidarietà.Scendeva dalla macchina, stava cheto in attesa di indossare la pettorina e fremeva quasi volesse dirmi “OK sono pronto la-sciami andare te lo trovo io…”.Insieme, sedici anni, giorno dopo giorno ed

ora che se n’è andato è difficile ri-percorrere le strade tracciate in-sieme, le vicende che abbiamo vis-suto insieme, i momenti di ansia e di gioia per una vita salvata, per un’esistenza ritrovata. Il ricordo di lui è qualcosa che è difficile da spie-gare, le emozioni che ha saputo darmi, la passione che mi ha tra-smesso, le soddisfazioni, la consa-pevolezza di avere avuto un cane che mi ha insegnato che cos’è la determinazione, la voglia di arri-vare in fondo. Spero di essere stato per Lui un buon padrone… un buon capobranco...Quando si tornava a casa, finito il lavoro c’era un momento che ci guardavamo negli occhi… senza dire niente… semplicemente in si-lenzio per qualche minuto. Ci dice-vamo tante cose. In silenzio. Fra noi.

Walter Lentati

Non solo pagine tristi nella sua vita ma anche felici con autentiche esplosioni di gioia per ritrovamenti di persone ancora in vita. Insieme a vivere nella solidarietà, e Pippo ogni volta era un esempio di deter-minazione, di impegno nello svolgere il suo lavoro. Persino se si trattava di addestra-

Pastore del Caucaso

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C L U B

2° ECC RIS. CAC: Femke Loes V.D. Vanenblikhoe-ve - allev. H.Bruint Jes Schaap - prop. Santarone AlessandroCampioni 1° ECC: Mullom Dana Rhianna- allev. Mullen Wil-liam - prop. All. della Silfa2° ECC: Demetra - allev. Lapucci Paolo - Prop. Peruz PieraVeterani1° ECC Miglior Veterano: La Vispa – Allev. Bottani Clemente - prop. Lapucci Paolo2° ECC: Perle della Silfa - allev. Zabai Silvia -prop. Merli AndreaCoppie1° Ironfirefarouk & Demetra2° Quinn- Zennah V.D. Vanenblikhoeve & Cabiria3° Rogér della Silfa & Unique della SilfaGruppi1°Quinn- Zennah V.D. Vanenblikhoeve + Cabiria + Femke Loes V.D. Vanenblikhoeve

CLUB ITALIANO BOVARO DELLE FIANDRE

RADUNO C.I.B.F. 2014 Si è tenuto domenica 23 novembre 2014, l’annuale raduno, presso il centro cinofilo “Il Giardino del Duca” a Francolino (FE).26 i cani iscritti a catalogo, numero molto soddisfa-cente per una razza così poco diffusa nel nostro Pae-se.Giudice il signor Buysse dal Belgio, accompagnato dal signor A. de Zwaan che, prima dei giudizi, ha dato un aiuto a tutti i partecipanti per perfezionare la toelettatura dei propri soggetti.La manifestazione si è svolta in un clima sereno e amichevole completato dal pranzo nell’intervallo tra i giudizi delle classi in concorso e le proclamazioni dei vincitori nel pomeriggio.Come in tutte le competizioni, i giudizi non avranno soddisfatto tutti i partecipanti, ma, sicuramente un raduno è un’importante occasione di incontro-scon-tro utile per la crescita personale di ciascun allevatore e proprietario dei nostri meravigliosi Bouviers, al di la dei risultati conseguiti.Un sentito ringraziamento va alla nostra Presidente Silvia Zabai, che si è accollata l’intera organizzazione, a tutti i soci che hanno partecipato, al giudice e a chi ha prestato il suo aiuto.Sperando di essere sempre più numerosi, arrivederci al prossimo anno!

RISULTATIMASCHIGiovani 1° MB Miglior Giovane: Chepam Rudy Valentino - allev. Pierpoint Cheryl prop. Soffritti MassimoIntermedia 1° ECC CAC BOB: Quinn- Zennah V.D. Vanenbli-khoeve – allev. H.Bruint Jes Schaap- prop. All. Wise-Beard,2° MB Ironfirefrank- allev. Lapucci Paolo - prop. Pozza Luigi

Libera R/CAC Ubimaior della Silfa –allev. Zabai Silvia - prop. All. della Silfa2°ECC: Bentley- allev. Santarone Alessandro - prop. Silva Maria LuisaVeterani 1° ECC: Pasha’ della Silfa – allev. Zabai Silvia - prop. all. della Silfa

FEMMINEJunioresPROMETTENTE: Belordeal Nanette - allev. Buysse Costermans Patrick - prop. Moser TizianoLibera1° CAC BOS: BettyBlue- allev. Santarone Alessandro - prop. Rota Paolo

Raduno di Francolino BOBRaduno di Francolino BOB

Raduno di Francolino BOS Raduno di Francolino BOS

Raduno di Francolino premiazione classe veteraniRaduno di Francolino premiazione classe veterani

Raduno di Francolino BIS CoppieRaduno di Francolino BIS Coppie

Raduno di Francolino premiazione Classe CampioniRaduno di Francolino premiazione Classe Campioni

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C L U B2° Rogér della Silfa + Unique della Silfa + Pashà della SilfaGruppi di Allevamento1° Allevamento della Silfa2° Ironfire

CLUB ITALIANO BOVARO DELLE FIANDRE C/O ZABAI SILVIA - VIA S. LUCIA 3635030 CINTO EUGANEOwww.clubitalianobovarodellefiandre.it

RADUNO BOVARI SVIZZERI – ERBA 13 DICEMBRE 2014Giudice Antonella Residori Bovari Svizzeri iscritti: 51

BOVARO DELL’APPENZELL FEMMINELIBERA 1° R/CAC CA’ DEL CORSI DIANA pr. P.Valsecchi2° Ecc CA’ DEL CORSI TULLIA pr. M.L.MiorINTERMEDIA CAC BOB CA’ DEL CORSI ZAGARA pr. All. Ca’ Del Corsi

BOVARO DEL BERNESE MASCHICAMPIONI 1° Ecc PRINCETON UNIVERSITY pr. L.Cogliati2° Ecc PLATON ARTOS ZYDRASIS OPALAS pr. M.Mauro LIBERA 1° Ecc CAC LUCKY STRIKE LINUS AV HISEL-FOSS pr. L.Virgili2° Ecc ARDISCO E NON ORDISCO KEEP IN MIND pr. D.De Bortoli INTERMEDIA R/CAC BURTI FREDDIE MERCURY pr. M.Burtini2° MB SWEET WHITE BEAR pr. A.Lonati

CLUB ITALIANO AMATORI BOVARI SVIZZERI

GIOVANI 1° Ecc miglior giovane BOB STARRY TOWN IN-DIMENTICABILE GEORGE BEST pr. M.Mauro2° Ecc JEAN VALJEAN DELLA TORRE GENTI-LE pr. G.ManniniJUNIORES 1° MP CLIFF MARLEY BAR BLU BOY pr. A.Gurini 2° MP SILVER pr. C.RiceputiBABY 1° MP miglior baby VARDAMAK GGG pr. All. Vardamak2° MP VARDAMAK FAST’ND FURIOUS pr. All. VardamakFEMMINECAMPIONI 1° Ecc BOS RED FLAG CCCP DELLA TORRE GENTILE pr. S.Perondi2° Ecc CHARLIZE pr. R.ScitaLIBERA 1° Ecc CAC STARRY TOWN GREATEST LOVE OF ALL pr. All. Starry Town

Bovaro del Bernese Miglior GiovaneBovaro del Bernese Miglior Giovane Bovaro del Bernese Miglior Juniores Bovaro del Bernese Miglior Juniores

Bovaro dell’Appenzell BOB Bovaro dell’Appenzell BOB Bovaro del Bernese BOB e BOS Bovaro del Bernese BOB e BOS

2° Ecc AMBER GEM AL TIGLIO pr. M.A.Lodetti INTERMEDIA 1° Ecc CALL ME BABE FROM BERNO MANIJA pr. M.G.Alberio 2° Ecc CUDDLESMOM DRIVING MISS DAISY pr. L.RosaGIOVANI 1° Ecc FLY DEI BARIHUNDE pr. A.Lonati2° Ecc PEPITA DEL LAGO DI TENNO pr. S.Vo-gel TedeschiJUNIORES 1° MP miglior juniores GINEVRA DEI BA-RIHUNDE pr. A.Lonati2° MP MUFFOLETTA D’ISOLAGERRE pr. K.GirottoBABY FEMMINE1° MP HEIDI DEI BARIHUNDE pr. A.Lonati2° MP GAYA DI PODERE PAROLINI pr. R.Scita

BOVARO DELL’ENTLEBUCH FEMMINE

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RICORDO DI PAOLO BELLANDIIl nuovo anno è iniziato con una notizia tristissima per la cinofilia italiana e in particolare per gli appas-sionati del Setter Gordon. Dopo una lunga battaglia è venuto a mancare Paolo Bellandi. Da sempre ap-passionato della razza, cacciatore e cinofilo puro di grande cultura, Paolo fin dai primi anni ’70 ha ini-ziato ad allevare Gordon, a quel tempo razza caduta nell’oblio, arrivando per primo a capire che il setter nero focato avrebbe potuto avere un futuro solo se fosse ritornato a calcare il terreno delle prove di lavo-ro. Paolo Bellandi conosceva il Gordon come nessun altro, sia sotto il profilo morfologico che funzionale; sua l’inappuntabile critica al “Commento allo stan-dard di lavoro” elaborato nel 1937 dal Dott.Pastrone, presentata per la prima volta nel 1983 ed oggi ampia-mente ripresa nel documento “Caratteristiche di la-voro del Setter Gordon” pubblicato nel sito web della SIS. Determinante poi il suo contributo tecnico alla stesura dello “Standard di lavoro” elaborato nel 1994 dal Setter Gordon Club Internazionale, di cui fu anche Presidente. Conosciuto e rispettato dall’in-tero mondo della cinofilia sportiva, nazionale e stra-niera, allevatore di rara competenza, Paolo lascia un segno indelebile nella storia della razza, per quantità e qualità di risultati di altissimo livello conseguiti in Italia e in tutta Europa ed un vuoto incolmabile tra gli appassionati del Gordon.Ho conosciuto Paolo nei primi anni ’80 e con lui, insieme ad altri amici, ci proponemmo di ricostituire un club di razza; nel 1982 nacque il Setter Gordon Club, di cui Paolo è stato certamente il principale protagonista sino al 2004. Con lui e grazie e lui, la razza Gordon è tornata a risplendere, riscuotendo in quel periodo la punta massima di consensi tra i cac-ciatori cinofili ed il maggior numero di iscrizioni al LOI.Paolo ci mancherà, mancherà a tutta la cinofilia ita-liana, e noi, il Setter Gordon Club e tutti i soci, lo salutiamo per l’ultima volta con stima, affetto e gra-titudine.

Maurizio Peri

SOCIETA’ ITALIANA SETTERS SETTER GORDON CLUBVIA GROCCO 86/B - 50059 SOVIGLIANA VINCITel. 0571/508107

JAGDTERRIER TROPHYPoggio Capponi (Fi) 8/9 Novembre 2014

E’ stato un week end di Cinofilia con la C maiuscola quello che si è tenuto in Toscana lo scorso Novem-bre, con oltre 40 Jagdterriers a catalogo, presso la Z.A.C. di Poggio Capponi, a contendersi lo Jagdter-rier Trophy 2014, un trofeo Challenger (che prevede l’assegnazione del trofeo al vincitore dell’anno in corso che lo custodirà fino all’anno successivo, rimet-tendolo poi in palio) introdotto per la prima volta quest’anno dalla Società Italiana Terriers. Una competizione di alto valore cinotecnico e con un elevato grado di difficoltà, poiché la stessa prevede una serie di prove, compresa la verifica morfologica, da disputarsi su selvatici e terreni differenti nell’arco delle due giornate; superata la prova morfologica, il soggetto deve infatti misurarsi con il cinghiale in un recinto con vegetazione molto fitta, poi con la volpe in tana artificiale, con la lepre sempre in un recinto di almeno 30 ettari ed infine riportare l’anatide da uno stagno. Data l’elevata complessità, sono pochi i soggetti che riescono a portare a termine la prova e che possono quindi competere per l’aggiudicazione del trofeo che viene assegnato a quel cane che ha ot-tenuto il miglior risultato al netto delle cinque prove. Del resto lo Jagdterrier è un cane versatile, così come previsto dallo standard di razza, pertanto bisogna obbligatoriamente testarne la polivalenza per indiriz-zare la selezione nazionale verso la giusta rotta.

Una due giorni di terrierismo vero quindi, senza compromessi, che è rimasto tale fino a quando i protagonisti sono stati i cani. Due Giudici di lunga esperienza per le prove multiple, Nathalie Conversat (FRA) ed Alessandro Tatini.Il sabato mattina, un buon lotto di Jagdterriers si presentava alla Open Show, la media dei giudizi confermava il buon livello morfologico dei soggetti presenti in Italia; dei 26 partecipanti, dopo un atten-to e meticoloso esame, comprensivo di misurazione dei rapporti e verifica di dentatura, qualità del man-tello e movimento, la Giudice transalpina selezionava i due soggetti migliori assegnando al maschio Luther di proprietà di Marco Gilardi la qualifica di migliore di razza ed alla femmina Emme dei Pianacci di pro-prietà del sottoscritto, la qualifica di migliore del sesso opposto.

SOCIETÀ ITALIANA TERRIERS

Bovaro dell’Entlebuch BOB e BEST IN SHOW Bovaro dell’Entlebuch BOB e BEST IN SHOW

Grande Bovaro Svizzero BOBGrande Bovaro Svizzero BOB

INTERMEDIA1° CAC BOB BIS ALICE pr. P.R.Colombani

GRANDE BOVARO SVIZZERO MASCHIINTERMEDIA 1° CAC BOB GEDEONE pr. F.FiorentiniGIOVANI 1° Ecc miglior giovane CARL DEL MONGIOIE pr. C. Aldegheri

CLUB ITALIANO AMATORI BOVARI SVIZZERIc/o ISABELLA TOSTILOC. SAN MARTIN D’UPÒ – 06012 CITTÀ DI CASTELLO (PG)Tel: +39 339 8441051 – fax: +39 075 [email protected] - www.ciabs.net

Paolo Bellandi e Blueberry, Caldarola 26-27.08.2014Paolo Bellandi e Blueberry, Caldarola 26-27.08.2014 Cucciola di JagdterrierCucciola di Jagdterrier

SOCIETÀ ITALIANA SETTER

SEZIONE SETTER GORDON

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C L U B

Tutti i concorrenti superavano brillantemente la prova di sparo “Schubf”, condizione necessaria per poter proseguire con le prove, nonché, in caso di mancato superamento, grave causa di penalizzazione per il soggetto. La prova in tana Bhfk95, valevole contestualmente per l’assegnazione del Campionato Sociale di lavoro, vedeva piazzarsi ai primi tre posti: la femmina Ega Dvili Srce di proprietà di Guido Lapi, che si aggiudi-cava un meritato CAC e quindi il Campionato So-ciale femmine effettuando una prova impeccabile per determinazione, tempra e velocità; alla piazza d’ono-re il maschio Ari, sempre di Lapi, che con la I Riser-va CAC si aggiudicava il Campionato Sociale maschi ed, al terzo posto ad una manciata di secondi, con la II Riserva CAC, la sempre verde Emme dei Pianacci, già Campionessa Italiana Assoluta e pluri-Campione sociale, che alla veneranda età di quasi 9 anni, con-fermava qualità, talento e perfetto stile di razza.La prova sul cinghiale, invece, registrava un netto calo di prestazione, una vera e propria nota dolente per allevatori e conduttori italiani, così come sottoli-

neato dal Giudice Tatini. Solo un soggetto riusciva ad ottenere l’eccellente, aggiudicandosi il CAC, il forte maschio Falko Vom Igesfeld di proprietà di Angelo Coruzzi, al secondo posto con un dignitoso Molto Buono si qualificava Luther di Gilardi e, con un solo punto di distacco, la femmina Alfa Spod Prilesku di proprietà di Gianvico Locatelli si piazzava terza; a seguire una discreta pattuglia di Buono ed una (troppo) lunga serie di N.C.Con la Spurlaut, la prova open su lepre (purtroppo priva di certificazione ufficiale poiché organizzata in via del tutto sperimentale e giudicata secondo il rego-lamento francese, l’unico davvero compatibile con l’indole e le caratteristiche dello Jagdterrier), è emer-so quanto ancora ci sia da lavorare sulla razza nel bel Paese, infatti, dei 16 soggetti a catalogo, solo 7 si sono presentati alla “griglia di partenza” e di questi soltanto 5 sono riusciti ad andare a punteggio. Riten-go pertanto, che lo sparuto manipolo di coraggiosi meriti per intero la menzione fra queste righe: al primo posto, con un Eccellente 97 punti si qualifica-va l’ottimo Luther di Gilardi, onorando il titolo di

Campione Italiano Assoluto da poco conseguito, di-mostrando ancora una volta la sua poliedricità in perfetta corrispondenza con lo standard di razza, su-bito a ruota con Molto Buono 89 punti il maschio Ogi Piskorevacka, di mia proprietà, anche lui misu-ratosi sulla totalità delle 5 prove con ottimo stile, tanta passione e qualità; al terzo posto con Molto buono 70 punti il maschio Pasa di Andrea Macaione, un soggetto che ha ben poco da dimostrare ancora, poiché già Campione Italiano e Sociale, al quarto posto, con Buono 51 punti si piazzava un altro Cam-pione Italiano, Cappero del Bosco Magico, di pro-prietà di Franco Nironi, a pari merito con un’altra campionessa, Ega Dvili Srce di proprietà di Guido Lapi. Non scovavano nel tempo stabilito, riportando un N.C., Ithos Von Netscho Weide di Sergio Tosi e Iulo Von Netscho Weide di Corrado Signore. Si procedeva infine con il test di riporto dall’acqua, il Wasser Test, superato da quasi tutti i soggetti presen-tatisi allo start, molti dei quali con il massimo del punteggio. Occorre anche qui sottolineare come molti dei cani iscritti abbiano preferito non presen-tarsi e ciò non va bene, poiché la passione per l’acqua è una caratteristica fortemente voluta dai padri della razza. Non prevedendo una classifica vera e propria, poiché il test è da intendersi superato una volta accer-tata la passione per l’acqua del soggetto, ritengo an-che qui doveroso citare i soggetti che, meritoriamen-te, hanno brillantemente superato il test: con il massimo punteggio, 32punti, si sono qualificati: Cappero del Bosco Magico di Nironi, Ithos Von Netscho Weide di Tosi, Iulo Von Netscho Weide di Signore, Kobra Aus Krekemburg di Lapi, Ogi Piskor-vacka del sottoscritto e Pasa di Macaione, subito a seguire con 27punti si sono qualificati l’onnipresente Luther di Gilardi ed Eccetera del Bosco Magico di Nironi.Terminate le prove, si è giunti, è proprio il caso di dirlo, alla resa dei conti.Tralasciando volutamente il comportamento poco sportivo di alcuni conduttori, che evidentemente mirano a metter maggiormente in evidenza le pro-prie qualità personali piuttosto che quelle dei propri cani, dopo un lungo conteggio, sono emersi i nomi dei tre soggetti migliori del week end: al primo posto, quindi vincitore dello Jagdterrier Trophy 2014, il bravissimo Luther di Marco Gilardi, un soggetto al-levato in Italia che ha dimostrato di possedere tutte le qualità che uno Jagd deve avere, difendendosi bene su tutte le prove grazie all’ottimo dressaggio ed al feeling assoluto con il proprio conduttore. Alla piazza d’onore Cappero del Bosco Magico di Franco Niro-ni, altro soggetto di ottima qualità nato in Italia che,

I partecipanti all’Open ShowI partecipanti all’Open Show

I vincitori dell’Open Show I vincitori dell’Open Show

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C L U Bgrazie alla qualifica in più, meritoriamente ottenuta sul cinghiale, precedeva di qualche decina di punti il terzo classificato, Ogi Piskorevacka, di mia proprietà, soggetto anch’esso di grande pregio che, con buon piglio, dimostrava di sapersi misurare egregiamente nell’arco di tutte e 5 le prove.Per concludere, lo Jagdterrier Trophy SIT 2014 è stato indiscutibilmente un successo cinofilo, dunque l’obiettivo del Consiglio Direttivo per il 2015 sarà di incrementare il valore cinotecnico delle prove, possi-bilmente con il nuovo regolamento di lavoro già de-positato ed in attesa di approvazione, e di coinvolge-re ancor più appassionati e conduttori nell’intento di consolidare questo appuntamento annuale, renden-dolo il principale rendez vous d’eccellenza della razza in Italia.

Nino RandazzoFoto: Bornaghi

SOCIETA’ ITALIANA TERRIERS C/O LOTZNIKER - VIA FOSSI DOPPI 5556021 CASCINATel. 338-5358656

RADUNO DI BOLOGNA 14/9/2014 MASCHIBaby1 VP BELICE LATIN LOVERAll.re e Prop. Tarantolo Alessandro2 VP HANYANG PAINT YOUR LIFEAll.re e Prop. All. Hanyang di Silvia PiattiGiovani1 ECC VOGUE’S MADE CAPTAIN HARLOCKAll.re Barbieri Marco Prop.Elisa Carebedi2 ECC BLACK MUSCK MAGIC MOMENTAll.re All.Black Musck di Vago Ambrogio Prop. Za-nelli MauroIntermedia1 CAC BOS DANNY ROSE I DRAGONI ORIEN-TALIAll.re I Dragoni Orientali Prop. Salvador Edward2 ECC ATHOSAll.re Trois Francesca Propr. Pani PaolaLibera1 R/CAC ZHUANSHI MULARONI’S HOUSEAll.re Mularoni’s House Propr. Buroni Marco2 MB ETTOREAll. Verde Nunzio Prop. Panicucci ValterCampioni 1 ECC BLACK MUSCK ROCK & ROLLAll.re e Prop Black Musck di Vago Ambrogio2 ECC DIORAll.re Dalle mille Rughe di Carrara Lucia prop. Laz-zaro VanierFEMMINE Baby1 VP JAILHOUSE ROCK FOR JLO DES MING WAYAll.re e Prop. Coujou MarieClaire2VP MAKE A DREAMS I DRAGONI ORIENTA-LIAll.re e Prop. I Dragoni Orientali di Bergagna Iolan-daGiovani1 ECC DEAKIE VICTORIUSAll.re Davis CF Propr. Zaccariello Francesco2 ECC HAVANA DELLA TORRE VENTIMI-GLIA

All.re Salvo Biondo e Prop. I Dragoni Orientali di Bergagna IolandaIntermedia1 CAC JENIKI BE DAZZLERAll.re Jeannie Baker e Prop. Kambaliq Kennel di Pizzamiglio Isabella2 ECC PEPE NERO JAR OF HARTSAll.re Soti Rita e Prop. I Dragoni Orientali di Berga-gna IolandaLibera1 R/CAC CHANCJSGRU BEYONCE’All.re e Prop. Trettel Damiana2 MB JANELLE OUR BLUE BABY DALLE MIL-LE RUGHEAll.re Dalle Mille Rughe di Carrara Lucia e Prop. Procopio AntonioCampioni1 ECC BOB ANGEL&DEVIL THE NEVER EN-

DING STORYAll.re e Prop.Marson Elisa2 ECC HONEY MOON I DRAGONI ORIENTA-LIAll.re I Dragoni Orientali di Bergagna Iolanda e Prop. Foroni ValentinaVeterani1 ECC PLURI CH TRINITOTOLUENTE T.N.T. DEL PEODOROAll.re e Prop. All. Del Peodoro di Zaro Gabriella2 MB BEA DEL SETTIMO SIGILLOAll.re Del Settimo Sigillo di Galluccio Carmelina e Prop. All. Delle Mille Rughe di Carrara Lucia

SHAR PEI CLUB ITALIANO C/O DAL ZOTTO LAURA VIA NORCEN 3132034 PEDAVENATel. 0439-303270

SHAR PEI CLUB ITALIANO

Raduno di Bologna BOB e BOSRaduno di Bologna BOB e BOS

PRECISAZIONEI Nostri Cani di Gennaio 2015 pag. 53

RADUNO DI OSTIGLIA del 4/10/14Si precisano i nome dei soggetti qui sotto riportati, con relativo affisso.Libera maschi2° R/CAC TIERA DEL FUEGO COCKTAIL DELLA TERRA DEI TEMPLARI pr. e allev. Allevamento Della Terra Dei Templari

SOCIETA’ITALIANA BASSET HOUND

Intermedia femmine1° CASSIOPEA STELLAS DELLA TERRA DEI TEMPLARI pr. Barcella Giuseppe, allevamento Della Terra Dei TemplariGiovani femmine1° SECRET HISTORY DELLA TERRA DEI TEMPLARI pr. e allev. Allevamento della Terra dei Templari

SOCIETA’ ITALIANA BASSET HOUND C/O ANDREIS NICOLAVIA SAN CESARIO 12/A25075 NAVETel. 338-7474629

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RUBRICA GRATUITA RISERVATA AI SOCI ENCI

INDICAREnome del cane, razza,

luogo e data expo, classifica, giudice, allevatore,

proprietario. Le inserzioni incomplete,

verranno cestinate

Inviare a [email protected]

Dal numero di giugno solo

risultati ottenuti nell’anno 2014

successi esteroACCESSO ALLA RUBRICA

Best in show: 1°, 2°, 3° classificato (compresi Coppie, Gruppi, Giovani, Veterani) Raggruppamento: 1°, 2°, 3° classificato

RADUNI E SPECIALI DI RAZZA: BIS: 1°, 2°, 3° - BOB-BOS

1° classe campioni, libera, intermedia, lavoro, giovani, veterani

DAL NUMERO DI GENNAIO 2015 SOLO RISULTATI OTTENUTI DOPO IL 30 GIUGNO 2014

ACHILLE Jack Russell TerrierSpeciale di San Marino 6/12/14CAC cl. CampioniGiudice Caterine LebretAllevatore e propr. Antonella Daniele

BORN TO BE ALIVE DEL FATALBECCOBracco Ungherese p/cExpo di di San Marino il 7/12/142° classificato gruppo 7Giudice Aleksoski M.Allevatore Alessandro PogginiProprietario Maurizio Manciucca

ASGARD E BON BON BOLANC AURORAMalteseExo di Trbovlje (SLO) 31/8/141° BIS CoppieGiudice Nina Neswadba, Allevatore e proprietario Hana Vukušić

STARAJA RUSSA KRASNORADABorzoiExpo di Karlsrhue (D) 8/11/142° classificato gruppo 2. Giudice E. Gruttner Allevatore Susanna Votilainen.Proprietario Francesco Merulli.

DIAMARABassotto p/dExpo di Malta 30/11/141° classificato gruppo 4Giudice Peter MachetanzenAllevatore Giorgio Amore Proprietario Allev. della Kafara

EUROPEA BRNO 2014AGGIUNTA CACIB ITALIANI

Bedlington Terrier FYOU OUGHT TO BE IN MOVIES COLACODAAllevatore Colacoda KennelProprietario Reparata Gammella

ONE BLUE LEGEND DI CAMBIANOPastore scozzese p/lRaduno Club Pastori Britannici Lubiana 17/1/15CACJ 2° classificato BISGiudice Ana Redlick Allevatore Maria Teresa GarabelliProprietaria Cinzia Rapalino

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successi all’estero

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PSQUARED PICCARDA WANHELSINGBassotto Kaninchen p/dExpo di San Marino 7/12 /142° classificato Best in ShowGiudice Stefanescu Cristian3° BIS GiovaniGiudice Mile AleksoskiProprietario Alessio SalomoniAllevatore Allev. Psquared

FLYBULL BELLEROFONTEBull Terrrier inglese taglia normale Expo San Marino,lunedi 8/12/143° classificato gruppo 3Giudice Rajic Branislav Allevatore Filippo MazzocchiProprietario Gianni Conversano

ARIMMINUM HEAVEN Cane da Lupo CecoslovaccoSpeciale San Marino 6/12/14BOB Giudice Raijc B. Allevatore Sarka MatrasovaProprietario Andrea Amadori

BETTY BLU DI CASA BIAGINI Labrador RetrieverClub Show Innsbruck 23/8/14 CAC cl. CampioniGiudice Hollings PatsayExpo di Danilovgrad (MNE) 27/9/141° classificata Best in ShowGiudice Miodrag VretenicicAllevatore Roberto BiaginiProprietario Giuseppe Paventi

IUMA D’ISKANDARAlano arlecchinoSpeciale di San Marino 7/12/14 CAC cl. Campioni Giudice Lebret Allevatore David e Caroll GattegnoProprietario Mario Castelli

HUNTTHORN HARLEM SHUFFLE AT BAALZEBUL Bulldog Speciale di San Marino 7/12/14 1° CACGiudice C. Lebret Allevatore S. Davies Proprietario Allev. Antium

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successi all’estero

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JOKER DELLA KAFARABassotto p/dExpo di Malta 29/11/141° BIS Giovani Giudice Tino PeharAllevatore e propr. Allev. della Kafara

GREE MOUNT CHRISTMAS IN LOVELabrador RetrieverSpeciale di San Marino 6/12/14CAC BOB cl. IntermediaGiudice Ljljiana StojkovicSpeciale di San Marino 6/12/141° classificata gruppo 8Giudice Branislav RajicAllevatore e propr. Giuseppe Paventi

CIRCE DI WITIGENOVEBracco Italiano Expo Europea di Brno 26/10/14CACIB Allevatore Karel Kahuda Proprietario Alessandro Quadri

STELLE ITALIANE MONDIALE HELSINKI 2014

RUBEN ROSH HASHANAHChow Chow Expo di Wells (A) 6/12/141° BIS GiovaniGiudice Carla Molinari Expo di Wells (A) 7/12/143° BIS GiovaniGiudice Andras Korozs Allevatore Elena BriatoreProprietario Serena Da Gioz

CAMPARIS HOLLYWOOD HILLSYorkshire TerrierSpeciale Razze Toy Wanghen (CH) 14/12/143° classificato Best in ShowGiudice Robert Blumel (A)Allevatore Markus AckermannProprietario Patrizia Casadei

SARA Chihuahua p/lExpo di San Marino 8/12/143° BIS VeteraniGiudice L. SojkovicAllevatore Patrizia LeomanniPropr. Ambra Arcamone Malaspina

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successi all’estero

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RADICCHIO DELLA VAL VEZZENOBassotto standard p/dExpo di Amsterdam (NL) 12/12/141° classificato gruppo 5Giudice John WaubenExpo di Martorell (ES) 10/1/15 1° classificato gruppo 5Giudice Erodotos Neofytou Expo di Lubjana (SLO) 17/1/151° classificato Gruppo 4Giudice Alojz MlakarExpo di Lubjana (SLO) 18/1/15 1° classificato Gruppo 4Giudice John WaubenAllevatore Antonio PalladiniProprietario Mauro Scarlato

OSMANTHUS OMNIA NOIR Barbone toyExpo di Karlsruhe 8/11/142° classificato gruppo 9 Giudice Peter Machetanz Allevatore e Proprietario Bruno Nodalli

BLUESTARYORKY QUICK SILVERYorkshire TerrierSpeciale di San Marino 6/12/14Cl. Campioni CAC - BOBGiudice Mile AleksoskiAllevatore e proprietario Milena Frizzi

ANTIUM DREAM Bulldog ingleseExpo di Split (HR) 24/7/143° classificato gruppo 2 Giudice Gabriela Ridarcikova Club Show Svizzero 7/9/14 CACIB BOS Giudice Paul Reynolds Expo di Valls 2/11/141° Best In Show Giudice M. VretenicicAllevatore allev. Antium Propietario Fabio Locci

CALETTO WINNINGMOOD 2000 VOLTSSpitz nano Expo di Koper (HR) 5/10/14 1° classificato Best In ShowGiudice Salvatore TripoliAllevatore Marcin WilczekProprietario Ale Figliolia

DIAMANTE BLU ALOHMORA Falt-Coated retriever Raduno di Olten (CH)14/12/141° classificato Best in Show Giudice K. Nieminen Allevatore Diamante Blu Proprietario Dolores Genco

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successi all’estero

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LA VIOLETTA JACK DIAMANTE SPLENDENTE + LA VIOLA MALIA MIA+ DORALISAJack Russell TerrierExpo di San Marino 7/12/141° BIS GruppiGiudice L. Stojkovic Allevatore e propr. Violetta Jack Kennel

ELISE DELLA BAIA AZZURRAAlano neroNational d’Elevage NEUVIC (F) 21/9/14 1° Best in Show Assoluto Giudice J. G. AbadAllevatore Patrizio DonatiProprietario Sheila De Franco

RED BLOODED JONATHAN Buoledogue francese Expo di Athens (GK) 11/10/14 2° classificato gruppo 9Giudice Monika Blaha Allevatore Nemeth Gabor Propietaria Maria Szepesi Maria

ARES GOOD SIDE & ABLAZE WITH LIGHTCane da Pastore Scozzese p/lExpo di Avignone, 23/11/141° BIS CoppieGiudice Meyer DanyAllevatore e propr. Marco Fontanelli

MOIMA GENGIS KHANChow ChowAmsterdam Winner 13/12/143° classificato gruppo 5Giudice Anne Laine JensenAllevatore allev. Moima Proprietario Mauro Mostura

DEFINITIVE CHERISH LA DOLCE VITA Barbone nano neroSpeciale di San Marino 0/2/014CAC - BOBGiudice B.AlesoskiAllevatore Donatella Liurni Proprietario Rossella Grigis

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successi all’estero

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DIAMANTE DELLA BAIA AZZURRAAlano fulvoNational d’Elevage Neuvic (F) 21/9/142° classificato BEST IN SHOWGiudice D. Skok 1° CAC cl. LiberaAllevatore P. DonatiProprietario F. Ottaviani

PANQUECA DA CASA DOS HERDEIROS DO LOBOBovaro del BerneseExpo di Vrtojba (SLO) 9/11/14 3° classificato gruppo 2Giudice Boris SpoljaricAllevatore M. Amelia TabordaPropr. Allev. La Signora dei 100 Cani

SAMARCANDA SECRET LOVE Barbone grande mole Speciale di San Marino 7/12/14Giudice Aleksoski MileAllevatore Lorena Merati Proprietario Marco Vaccaroni

BICE Bracco italianoExpo IDS di Ludwigshafen (D) 17/ 8/!4 1° classificato Best in Show Giudice Walter Schicker(D)Allev.e e propr. allev. dei Colli Orientali

CUNNINGS SPAGHETTI WESTERN Welsh TerrierSpeciale di Amsterdam (NL) 13/12/14BOBGiudice Rainer JacobsAllev. e propr. Avveduti & Sarycheva

DELFOIONCO PIERRE ZwergpinscherRaduno PSK Norimberga (D) 10/1/151° ECC BOB cl. giovaniGiudice L. MolinariAllev. e pr. Sandro Monduzzi Donazzi

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successi all’estero

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BANANA BENDER THE GOVERNORAustralian Cattle DogExpo di Kortrijk (B) 17/11/143° classificato gruppo 1Giudice Rui Oliveira Allev. e propr. alleva. Banana Bender

HEART MIND FIRE DEI LEONI IMPERIALIChow ChowClub Show di Lipsia (D) 23/8/14 BOBGiudice Heidi Liebich-Lux Allevatore Campi e CarinelliProprietario Stefania Bettini

HALIZEN S COCO CHANEL Siberian Husky Speciale di San Marino 6/12/14 BOBGiudice Lebret C. Expo di San Marino 7/12/14 3° classificato gruppo 5 Giudice Drudi Expo di San Marino 8/12/14 BOB Giudice Aleksoski Allevatore Halizen Kennel Proprietaria Claudia Savoia

AMOR DI SCHNAUZER X TODA LA VIDA Schnauzer medio pepe saleSpeciale di San Marino del 07/12/2014CAC BOBGiudice Branislav Rajic Allevatore Alessandro SchmidProprietaria Stefania Mazzoleni

STEDORJOY LAPHROAIG Bulldog Expo di San Marino 8/12/141° BIS GiovaniGiugice RaijcAllevatore allev. StedorjoyProprietaria Stefania Marchiori

GENGISKAN Epagneul Breton Expo di Martorell (ES) 10-11/1/15 2° classificato gruppo 7Giudice Erodotos NeofytonAllevatore Oliviero MerliProprietario Danilo Argenti

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RUBRICA GRATUITA RISERVATA AI SOCI ENCI

INDICAREnome del cane, razza,

luogo e data expo, classifica, giudice, allevatore,

proprietario. Le inserzioni incomplete,

verranno cestinate

ACCESSO ALLA RUBRICA

1° classificato del Raggruppamento, compresi Coppie e Gruppi,

in Esposizioni Internazionali in Italia.1°, 2°, 3° classificato

del Best in Show generale

Inviare a [email protected]

Dal numero di giugno solo

risultati ottenuti nell’anno 2014

successi italia

DAL NUMERO DI GENNAIO 2015 SOLO RISULTATI OTTENUTI DOPO IL 30 GIUGNO 2014

DARUMA DELLE CIME BIANCHERhodesian Ridgeback Expo di Verona 7/12/141° classificato gruppo 6Giudice M.MigliariniAllevatore e propr. G. Bacchini Carr

VIENNA CALLING CLEMENTINE CLOVEBeagleExpo di Erba 13/12/141° classificato gruppo 6Giudice ZilliAllevatore Helena Tomkahazy-HajekProprietario Federica Cibin

BLACKGALAXY YANNICH NOAHSchnauzer nano neroExpo di Asti 8/12/143° classificato del Best in Show Giudice Francesco BalducciAllevatore e propr. Osvaldo Piuzzi

DEFINITIVE CHERISH CADET KELLY Barbone media mole neroExpo di Roma 20/12/14 1° classificato gruppo 9 Giudice Dusan PaunovicAllevatore e propr. Donatella Liurni

ARES GOOD SIDE + ABLAZE WITH LIGHTCane da Pastore Scozzese p/lExpo di Cremona, 29/11/141° classificati BIS CoppieGiudice Luigi CornaAllevatore e propr. Marco Fontanelli

OVERDREAMS IL GIGANTE E LA BAMBINA Golden RetrieverExpo di Asti 8/12/14 1° classificato gruppo 8Giudice Svetlana RadziukAllevatore Allev. OverdreamsProprietario Matteo Bergamaschi

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successi in italia

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PERICLE DELLA LUCE TRANQUILLA E POLISSENA DELLA LUCE TRANQUILLAAlani bluExpo di Roma, 20/12/141° BIS COPPIEGiudice Maria Grazia Miglietta

NECKU IF I HAD A COONBlack And Tan Coonhound Expo di Roma 20/12/141° classificato gruppo 6Giudice Luigi NerilliAllevatore Teija UrpelainenProprietario Marino Vedelago

TORAZO ST.MONICA SHERLOCK HOLMESAkita americanoExpo di Asti 8/12/14 1° classificato gruppo 5Giudice Silvio RivoltaAllevatore Gabriele LynchProprietario Luca Leonardi

CUNNINGS MARCUSWelsh TerrierExpo di Sanremo 16/11/142° classificato Best In ShowGiudice Pritchard Roger S.All. e pr. G. Avveduti & N. Sarycheva

DEEP IMPACT DELLA VANISELLA Siberian HuskyExpo di Verona 7/12/14 2° classificato Best In Show Giudice Leif Wilberg (N)Allevatore e propr. Allev. della Vanisella

BASTET DELLA LUCE TRANQUILLA +PERICLE DELLA LUCE TRANQUILLA + POLISSENA DELLA LUCE TRANQUILLAAlani bluExpo di Roma 20/12/141° BIS GRUPPIGiudice Tiina TaulosAllevatore Tamara Carla PapiccioProprietà Allevamento Luce Tranquilla

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Associato alla

Unione Stampa Periodica

Italiana

ORGANO UFFICIALE DELL’ENCIEnte Nazionale della Cinofilia Italianan. 2 febbraio 2015 – Anno 61°

DIRETTORE RESPONSABILE: Fabrizio Crivellari

UFFICIO STAMPA E PUBBLICHE RELAZIONI:Rodolfo Grassi

REDAZIONE: Renata Fossati

PROPRIETÀ ED EDITORE: ENCI Milano

HANNO COLLABORATO: Florindo Arengi, Silvia Bagni, Lorella Ceratto, Piera Corsini Croce, Alfredo Di Girolamo, Renata Fossati, Giuseppe Domenico Francione, Irene Gaslini, Dolores Genco, Eletta Grassi, Rodolfo Grassi, Valentina Gritti, Sergio Leonardi, Luigi Liotta, Barbara Macchia, Agnese Spaziani, Anna G. Taucci, Salvo Tripoli, Anna Zuccarino.

ENCI IN INTERNET: www.enci.it informazioni: [email protected] soci: [email protected] segreteria: [email protected] genealogico: [email protected]: [email protected]

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STAMPA:Rotolito LombardaVia Sondrio n° 320096 - Seggiano di Pioltello (MI)

SPEDIZIONE PER L’ITALIA E PER L’ESTERO: Rotolito LombardaVia Sondrio n° 3 20096 - Seggiano di Pioltello (MI)

La quota associativa dei Soci Allevatori è pari a euro 51,65 e dei Soci Aggregati a euro 5,00; ai soli fini postali, euro 2,00, sono da considerarsi quale quota di abbonamento alla rivista.

La Direzione non si assume alcuna responsabilità sulle inserzioni pubblicitarie inoltrate senza bozzetto, sulle quali, peraltro, si riserva di operare eventuali tagli al testo, compatibilmente con lo spazio prenotato. Articoli e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. La responsabilità per i contenuti e le opinioni espresse negli articoli pubblicati è esclusivamente degli autori

In copertina: Flat Coated Retriever dell’Allevamento Diamante Blu Foto di Davide Momini

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 3639

Pubblicazione riservata ai Soci dell’Ente

DA SOLO MI ANNOIO...popola sul web un video

realizzato con una tele-camerina applicata al collare di un cane che

mostra cosa succede quando resta solo a casa.

Immagini che mostrano chiaramente come si metta ad ispezionare tutta la casa, uggiolando, andando avanti e indietro e mettendo in atto una serie di comporta-menti ansiosi. Il senso di abbandono detto “ansia da se-parazione” è causa di atteggiamenti anche devastanti sia per il cane che per la casa. Ci sono cani che non si accontentano di piangere disperatamente ma si mettono a rosicchiare le porte, a graffiare i muri, a masticare i divani, tutti comportamenti causati dallo stress che non riescono a contenere.Abituare il cane a rimanere solo in casa per qualche ora, è un compito che ogni proprietario dovrebbe svolgere per aiu-tarlo ad accettare questo senso di solitu-dine e di vuoto che lo attanaglia. Fa parte dell’educazione di base che ogni buon proprietario dovrebbe mettere in atto.L’aiuto di un addestratore cinofilo, potrà certamente facilitare le cose anche se le precauzioni da adottare sono semplici, il problema è metterle in atto con sapienza e coerenza.Ad esempio, abituare il cane con intervalli di assenza di pochi minuti, in maniera tale che non abbia il tempo di stressarsi. All’uscita e al rientro, ignorarlo in ma-niera che assimili il vostro comporta-

popola sul web un video

mostra cosa succede quando resta solo a casa.

S

mento come normale, non allarmante .Evitare di aprire e chiudere la porta in continuazione dicendo al cane: “torno presto”, perché non farete altro che met-terlo in allarme.Prima di uscire, dategli un giocattolo da rosicchiare e tenetelo solo per queste oc-casioni, qualcosa di piacevole che il cane assocerà ad un evento non allarmante.Se si tratta di tre o quattro ore, il cane im-parerà a stare da solo. Se si tratta di molte ore, evitate di pren-dere un cane.

ERRATA CORRIGE

INC gennaio 2015 pag. 39 Prova a beccacce a San Primo

La didascalia corretta della foto era: “La giuria durante la premiazione del 2° classificato Marco Piroli.”

Nella foto qui a lato, il vincitore della prova Maurizio Peron.

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scampoli d’inverno

Pastore della Beauce. Foto Carine Van Impe

Jack Russell Terrier. Foto Caterina Greppi

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