i nostri cani - gennaio 2014

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Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1 comma 1 LO/MI - N. 1gennaio 2014 gennaio 2014 SHIBA - DOGUE DE BORDEAUX - THERAPY DOG - PROVE SERBIA “organo ufficiale ENCI”

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SHIBA - DOGUE DE BORDEAUX - THERAPY DOG - PROVE SERBIA

“organo ufficiale ENCI”

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SOMMARIO

Page 3: I Nostri Cani - gennaio 2014

SOMMARIO

Campioni in www.enci.itI campioni sono sul sito ENCI in questo modo si avrà un'informazione

più diffusa.

PER I GRUPPI CINOFILI

Si informano i Gruppi Cinofili ENCI che all’interno de “I Nostri Cani” sono disponibili gratuitamente pagine dedicate ai resoconti delle Esposizioni Internazionali e Nazionali.Per avere informazioni riguardanti gli aspetti tecnici e le modalità d’invio, contattare la redazione:

[email protected] - tel. 0270020358

Calendario esposizioni e prove in www.enci.it

Le classifiche del TOP DOG sono visibili

sul sito dell’ENCI

Il carisma dello Shiba 4Giuseppe Biagiotti

Oltre la passione 7“Ecco il Dogue de Bordeaux” 8Massimiliano Ravaglioli

Discutere ma non cambiare 12Gianni Vullo

Norfolk, come un folletto 14Elisabetta Setnikar

“Io e i Norfolk, storia di noi” 16Giuseppe Alessandra

Cani e lupi, la discussione continua 18Elizabeth Pennisi

Fantom, Queen e gli altri 20Simona Spotti

La sedia di Lulù 21Marina Casciani

Olimpiadi Bulldog e Bouledogue 22Marina Canestrale

Ricordi lontani 24La colpa e le paure 26Marcello Chionaky

Notizie ENCI 27La dieta e la salute 28Stefano Spagnulo

34 Cremona fa da esempioGianercole Mentasti

36 Spitz e Bobtail sul podioAnna Laronca

39 Il volo della cinofiliaLidio Riva

40 Lugo comincia col recordRoberto Aguzzoni

42 Nis, starne e campioniPaolo Verdiani

45 Il giudice e le beccacceLidio Riva

46 Solo Burgos incontraLeonardo Turchetta

47 I campioni del PassatoreRoberto Aguzzoni

48 CAE1, a Padova 26 “buoni cittadini”

Rossella Scarso

CHI E DOVE

49 I club

54 I successi

62 Gli allevatori

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Chi ha avuto modo di incontrare uno Shiba Inu nell’osservare le sue ridotte dimen-sioni non ha potuto che meravigliarsi del suo stile fiero, imperioso e sobrio, digni-toso anche se posto tra cani di taglia grande. Date le sue ridotte dimensioni, è inevitabile paragonarlo a piccole razze più comuni e maggiormente diffuse, il suo ca-rattere fiero, lo rendono unico tra i cani di piccola taglia: con sobrietà, discrezionalità e fierezza racchiude in sé tutto il fascino del Grande Oriente. Contrariamente a quel che si potrà pensare è una razza an-tica e con un patrimonio genetico non manipolato dall’uomo.Circa 7000 a.C. gli antenati delle moderne razze native giapponesi accompagnarono le prime migrazioni verso il Giappone. Gli scavi archeologici dimostrano che il po-polo dei Jomonjin aveva al seguito piccoli cani di taglia compresa fra i 36 e i 41,5 cm. Verso il terzo secolo a.C. una nuova ondata migratoria si diresse verso il Giappone, con al seguito i loro cani. Questi cani si fu-sero con i discendenti dei cani Jomojin dando origine alla morfologia che noi oggi conosciamo: testa triangolare, orecchie erette e coda arricciata ricurva sulla groppa.

Successivamente la corte di Yamato stabilì che il mantenimento e la conservazione della tipicità nelle razze native era un do-vere nazionale, poiché costituivano parte integrante della cultura giapponese. Sebbene il Paese fosse rimasto a lungo isolato, tra il XVII e il XVIII secolo, alcuni cani europei e cinesi arrivarono in Giappone e si incrociarono con i ceppi delle razze native presenti nelle aree più popolose. Invece i ceppi presenti nelle zone più inaccessibili si conservarono in purezza. La creazione nel 1932 dell’Associazione per la Conservazione del Cane Giapponese denominata “Nihon Ken Hozonkai” chia-mato anche NIPPO, determina il ricono-scimento dello Shiba da parte del governo Giapponese come “Monumento Nazionale” nel successivo anno 1936.Grazie a questo riconoscimento si pensa che la razza sia ormai fuori pericolo, ma la Seconda Guerra Mondiale con il suo stra-scico di orrori arriva ancora una volta a farla quasi estinguere. E’ a partire dal 1948, con la ripresa delle attività NIPPO, che gli allevatori giapponesi raccolgono le super-stiti linee di sangue per ristrutturare e sal-vare la razza.

ABILI CACCIATORI

I discendenti degli originali ceppi delle razze native si svilupparono in 6 differenti razze comprese in 3 differenti taglie. Esse le identifichiamo nell’Akita (taglia grande), Kiushu, Hokkaido, Shikoku, Kai (taglia media), e lo Shiba (taglia piccola). Tutte queste razze sono da caccia, ma ognuna specializzata per differenti selvaggine e stili di caccia – lo Shiba era ed è il cane specializzato per i piccoli uccelli e i conigli, e talvolta anche per il gallo cedrone: il gallo cedrone giapponese non ha la vasta diffu-sione di quello presente in Europa, ma è una preda assai difficile, perché ostinato

TAGLIA E PESO

Altezza al garreseMaschi circa 40 cm Femmine circa 37 cm.

PesoTra i 7 ed i 11 kg.

Il carisma dello Shiba

La razza è stata proclamata “Monumento Nazionale”

Ama il gioco e le novità, odia la solitudine e la noia. In casa...

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erette, con occhi obliqui, muso “rastre-mato”, e pelo di guardia rustico. Sia i ma-schi che le femmine possiedono grande vigore e sobria eleganza. Nessuno Shiba dovrà mostrare caratteri rozzi o troppo le-ziosi, mentre dovranno essere evidenti ovvie differenze di dimorfismo sessuale.Soprattutto l’impressione che ne do-vremmo trarre sarà di uno spirito ardito, di un buona indole, sempre vigile e attento, e molto agile. Lo Shiba è una razza “natu-rale” sia nello spirito che nella costituzione fisica. Possiede un temperamento fiero e leale, con grande personalità ha un forte carisma, ma soprattutto è molto intelli-gente. Lo Shiba ama il gioco e le novità, è un compagno allegro e giocherellone per i bambini. Ha una natura indipendente e può essere riservato verso gli sconosciuti ma è leale ed affezionato a chi si guadagna il suo rispetto.

IL CARATTERE

E’ una razza che odia la noia e la solitu-dine. Se abbandonato a se stesso mostra il peggio della propria indole: diventa ca-parbio, dispettoso, freddo e ombroso. Uno Shiba amato, al contrario, ha un tempera-

ed è un avversario dall’indole fortemente selvatica e combattiva. Il metodo giappo-nese di caccia non prevede che il caccia-tore indirizzi il cane in una zona di cerca, o di emanazione o dia ordini per il recupero della selvaggina. Gli Shiba cacciano abi-tualmente in coppie formate da un ma-schio e una femmina; essi, seguendo una traccia, girano scambiandosi vicendevol-mente la pista, e cercano la selvaggina servendosi del loro istinto. Sono accaniti e intrepidi cacciatori “da penna”, e nella cerca usano sia l’olfatto che la vista ma non sono specializzati nel riporto. Sono abili nel seguire le tracce di conigli e scoiattoli e sono in grado anche di inseguirli e cattu-rarli con mirabolante velocità e agilità.

LO STANDARD

L’attuale standard di razza è stato pubbli-cato soltanto il 16 Giugno 1992. Lo Shiba Inu (il cui nome proviene da una forma dialettale della provincia di Naguro che si-gnifica “piccolo cane” è al tempo stesso il più piccolo e il più antico tra gli Spitz GiapponesiDi struttura rettangolare (11/10), molto bilanciato e muscoloso, con orecchie

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mento vivace, allegro, leale e naturalmente educato. Tendenzialmente competitivo verso gli altri cani, lo Shiba tende ad essere però molto rispettoso delle gerarchie. Sono temerari e temibili durante gli inse-guimenti dei piccoli animali o uccelli, ov-vero quegli stessi animali per cui in Giappone è un famoso cane da caccia!Per capire a fondo il carattere dello Shiba è necessario ricordare e conoscere le sue antiche origini. Utilizzato come ausiliario

nella caccia, in zone fredde e montuose, il nostro cane ha un carattere fiero e deter-minato, tanto da venir impiegato perfino nella ricerca dell’orso. Parliamo perciò di un cane sicuramente coraggioso, ma anche estremamente vigile ed a volte diffi-dente; sola caratteristica, di fronte ad ani-mali grossi e selvaggi, che poteva garantire la sopravvivenza. Può dimostrarsi, nei confronti degli estranei, particolarmente cauto nel lasciarsi avvicinare, quanto meno inizialmente. Tuttavia tale atteggia-mento non deve mai sfociare in eccessiva diffidenza o, peggio, paura (grave difetto da penalizzare sia a livello espositivo sia in riproduzione). Abituato a cacciare in muta, non ha alcuna difficoltà a convivere con altri cani, gatti o eventuali “inquilini” che possiate avere in casa.

L’EDUCAZIONE

Le sue ridotte dimensioni non devono far pensare ad un cane giocattolo; i giappo-nesi lo definiscono “un grande cane in una piccola scatola” proprio per il suo poten-ziale e la sua grande versatilità. Caparbio ed intraprendente, metterà più volte alla prova la nostra pazienza. Dovremo fargli capire che siamo noi a comandare, abi-tuandolo alle situazioni non gradite, in modo graduale, ma costante. La chiave del successo con lo Shiba è evitare gli eccessi:

sia il permissivismo che il troppo rigore. I risultati non tarderanno ad arrivare, e riu-scirete ad istaurare con il cane un rapporto eccezionale, che renderà la vostra convi-venza piacevole e serena. Non dimenti-chiamo che, a dimostrazione della sua ad-destrabilità, nei Paesi in cui è più diffuso viene spesso utilizzato nelle prove di Agility Dog.Altra peculiarità dello Shiba, sicuramente non comune, è la sua innata attitudine alla pulizia. Sin da molto piccolo, si dimostra particolarmente incline a non sporcare nel luogo in cui dimora. Basterà consentirgli un numero sufficiente di uscite all’aperto nell’arco della giornata perché il cucciolo non sporchi più in luoghi indesiderati, ri-solvendo così l’inevitabile problema di chi condivide l’appartamento con un cane.A tale proposito è bene ricordare che lo Shiba si adatta facilmente a vivere in casa come all’aperto, anche in climi molto freddi, in quanto protetto da un denso sot-topelo. Un punto che lo accomuna con i suoi simili è che, lasciato solo per gran parte della giornata, tende ad intristire ed a diventare particolarmente indipendente e distaccato. E’ perciò fondamentale ogni giorno dedicare un po’ di tempo al nostro amico a quattro zampe, anche perché rice-veremo da lui molto di più di quanto gli daremo.

Giuseppe Biagiotti

COLORE

Rosso, nero-focato, sesamo, sesamo-nero, sesamo-rosso Definizione del colore sesamo:sesamo: uguale miscela di peli bianchi e neri sesamo nero: più peli neri che bianchi sesamo rosso: colore di base rosso, miscela con peli neri

Tutti i colori di cui sopra, devono avere l’“URAJIRO”“Urajiro” = pelo biancastro sui lati del muso e sulle guance, sul lato inferiore della mascella e collo, sul petto e sto-maco e la parte inferiore della coda, e nella parte interna degli arti.

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Selezione, ricerca e lavoro di squadra hanno garantito il successo

Il primo amore è stato un Malamute e poi sono arrivati i piccoli folletti: come mai?La decisione di dedicarmi all’Allevamento degli Alaskan Malamute si è concretizzata nel 1984. Fui attratto dall’Alaskan Malamute perché poderoso, ben costruito, imponente, ed elegante. La struttura solida, l’eleganza, l’espressione fanno di questo cane un quadro vivente. In quegli anni l’Alaskan Malamute non era una razza molto diffusa e la mia ricerca di soggetti fu da subito orientata negli USA da cui im-portai diversi cani dai quali ottenni diverse linee di sangue su cui lavorare. Da allora ad oggi moltissimi soggetti di grande pregio e valore si sono susseguiti nella storia dell’allevamento diventando protagonisti della cinofilia italiana, europea ed interna-zionale tanto che la linea di sangue “Del Biagio” può essere oggi facilmente riscon-trabile attraverso l’analisi di moltissimi pe-digree. Nel 1994 durante un’esposizione ebbi a conoscere per la prima volta da un Giudice americano un cane di piccola ta-glia, dal carattere, orgoglioso ed indipen-dente dotato di forte personalità: fu così che conobbi lo Shiba Inu. Mi prodigai affinché nel nostro “branco” ci fosse anche un pic-colo Shiba. Le sue eccellenti doti caratte-riali che lo rendevano “Grande” tra i cani del “grande nord” mi portarono a compren-dere che la convivenza delle due razze in allevamento avrebbe caratterizzato un connubio per me indissolubile nel tempo.

Una vita in cinofilia: passione, fatiche, sod-disfazioni, cosa metterebbe sulla bilancia? I risultati conseguiti attraverso la passione e le fatiche hanno radici che nascono dalla personale volontà di voler dare da sempre serietà e concretezza alla selezione. L’attività che nel tempo ho posto in essere mi ha por-tato ad affrontare scelte che hanno influen-zato non solo la mia vita ma anche quella della mia famiglia. Ho così scelto sin dall’inizio di abbandonare il mio lavoro per dedicarmi a tempo pieno all’attività di allevatore e selezionatore di Alaskan

LE NOSTRE INTERVISTEGiuseppe Biagiotti

Malamute e Shiba Inu trascinando in ciò tutta la mia famiglia, che con corale inte-resse mi ha pienamente supportato consen-tendomi di allevare e vivere per queste razze nel modo migliore. Parimenti alla ri-cerca morfologica e caratteriale, abbiamo posto al centro della selezione la salute di ogni singolo cane sottoponendo i nostri soggetti a rigidi controlli diagnostici e di analisi biologiche mediante prelievi e test del DNA. L’allevamento può vantare im-portanti successi, nelle principali manife-stazioni cinofile mondiali, sia in Europa che negli USA patria del Malamute, che nelle principali rassegne cinofile in campo internazionale con soggetti universalmente riconosciuti come riferimento per la razza, rendendo piena testimonianza dell’eccel-lente lavoro svolto. 107 Best in Show per quanto riguarda la razza Alakan Malamute e 10 Best in Show per quanto riguarda la razza Shiba Inu oltre che 20 Campioni del mondo, 29 Campioni europei e centinaia di titoli e Campioni internazionali difficil-mente elencabili in poche righe.

Se dovesse dare dei consigli su queste due razze, cosa direbbe?A chi desidera acquistare un cane e ha scelto di portare a casa un Alaskan Malamute o uno Shiba Inu suggerisco sempre di affrontare questo nuovo percorso di vita con consapevolezza. E’ importante documentarsi sulla razza comprenderne la naturale propensione e le specificità af-finché si possa essere certi che la scelta sia quella che maggiormente si attaglia alle nostre esigenze e che possa non deludere le nostre aspettative. L’azione di un buon alle-vatore non sarà mai quella di indurre all’acquisto di un cucciolo, semmai sarà quella di documentare e di rendersi dispo-nibile affinché si comprendano le caratteri-stiche e le esigenze della razza.

E per descrivere lo sleddog che lei ancora pratica?Lo sleddog non nasce come disciplina spor-

tiva bensì come l’insieme di quelle attività di supporto alla sopravvivenza delle popo-lazioni artiche. Essendo un’attività quoti-diana di sopravvivenza il rapporto ed il le-game uomo-cane era una relazione unica e indissolubile: l’uomo senza la slitta ed il suo cane avrebbe perso ogni possibilità di so-pravvivenza in quell’ambiente ostile. Lo sleddog diventa sport soltanto tra la fine dell’’800 ed i primi anni del ‘900 con l’ar-rivo dei “bianchi” nelle immense distese dell’Artico. Ciò che ha da sempre caratteriz-zato gli amanti dello sleddog, non solo praticato a livello agonistico ma anche amatoriale, è costituito da questo forte le-game tra l’uomo ed i suoi cani. Da anni in qualità di Presidente della Sezione di razza Alaskan Malamute e di vice Presidente del Club Italiano Razze Nordiche mi adopero affinché vengano organizzati eventi che avviino i proprietari non solo allo sleddog ma anche ad attività quali il dog-trekking, più facile ed elementare da praticare, pro-prio per rinsaldare quell’antico legame uomo-cane.

Tanti Campioni sui ring mondiali : da-rebbe qualche consiglio sulla prepara-zione alle esposizioni?A chi intende rivolgersi ai ring espositivi posso suggerire che sarà importante abi-tuare il soggetto a essere “manipolato” ed a tollerare la presenza di persone e di altri cani in ambienti spesso affollati. Tuttavia non posso che ribadire la necessità di dedi-carsi al proprio cane quotidianamente af-finché cresca sano e con un temperamento equilibrato. Perché un soggetto possa dare il meglio di sé sul ring occorre infatti che sintetizzi non soltanto gli aspetti morfolo-gici della razza e che sia al top della forma fisica ma che possa essere libero di espri-mersi in naturalezza, fierezza e stile, e ciò vale tanto per l’Alaskan Malamute quanto per lo Shiba Inu. Il comportamento di un soggetto sul ring sarà la sinergia e la sintesi del rapporto creato tra cane e il suo condut-tore.

Oltre la passione

i nostri CaniAnno 60 num. 1gennaio 2014

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dona al cane l’aspetto di un orangotango. La comparsa di un Dogue de Bordeaux marrone (color cioccolato) e delle macchie bianche invadenti, ci hanno condotti a precisare nel paragrafo “colore” che il Dogue de Bordeaux è spesso, in verità, “carbonato di marrone”. Per meglio dire, ogni pelo presenta una zona fulva o sabbia e una zona marrone. Non è mai marrone-cioccolato, con peli completamente mar-roni sulla totale lunghezza. Questo man-tello nella razza non è mai esistito ed è ge-neticamente molto differente dal mantello carbonato (agouti). Per questo motivo co-stituisce un difetto da squalifica.

Si notano nei ring esemplari non omogenei. È possibile uniformare un criterio di giu-dizio tra gli esperi di razza, che dia un’ulte-riore indicazione selettiva, oppure è co-munque necessaria una distinzione di opi-nione tra i Giudici? I Dogue de Bordeaux non sono esatta-

Come si è giunti alle diverse modifiche. Il compito degli esperti giudici

“Ecco il Dogue de Bordeaux”

de Bordeaux nei primi anni ‘60, lo Standard era impreciso e soprattutto comprendeva delle esagerazioni pericolose per la razza come ad esempio il “prognatismo del ma-scellare inferiore di almeno 1 cm”, oppure la “circonferenza della testa superiore all’altezza al garrese”. Questo nuovo Standard è servito da modello per lo Standard ufficiale della FCI adottato a Gerusalemme nel giugno del 1987 e la cui definizione è: “Descrizione metodica dell’archetipo”, vale a dire il modello ideale verso il quale tutti gli allevatori dovrebbero tendere. Recentemente (2004 - 2006) ci sono state delle precisazioni sullo Standard per evi-tare gli ipertipici, pertanto: teste “mo-struose” che superano di circonferenza largamente (20%) l’altezza al garrese, fronti che sovrastano il muso, pieghe della pelle ridondanti, in particolare dietro il tartufo oppure dietro le arcate sopraciliari e, il cuscinetto sulle guance che frontalmente

Il prof. Raymond Triquet, fin dai primi anni ‘60 ha contribuito in modo determi-nante alla ricostruzione della razza. Considerato da tutti gli appassionati per questo motivo il “padre” del Dogue de Bordeaux, il prof. Triquet nel 1970, già pre-sidente della Société des Amateurs de Dogues de Bordeaux, redasse un nuovo Standard più chiaro e dettagliato sulla razza, con la collaborazione del dott. Maurice Luquet, pubblicato nel 1971. Il proprio impegno sostenuto dai suoi colla-boratori, verso la metà degli anni ‘70, ha significato un importante aumento nella diffusione del Dogue de Bordeaux in Francia e, di conseguenza, molto probabil-mente, la salvezza della razza.

Professore, quando nasce l’esigenza di ag-giornare uno Standard e pertanto quali tipi di evoluzioni può subire una razza?Dunque... riformulazione dello Standard.Quando iniziai ad interessarmi del Dogue

Intervista a Raymond Triquet, creatore del nuovo Standard

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mente omogenei. Quando mi sono impegnato a fondo nella rinascita del Dogue de Bordeaux, la razza era molto eterogenea, erano presenti esemplari “Bordolesi”, “Tolosiani”, di “Saint Hubert” (Saga du Dogue de Bordeaux). Grandi progressi sono stati fatti fino ad oggi, ma ci sono ancora certi soggetti che mancano di tipicità mentre al contrario, troviamo delle esagerazioni: musi troppo lunghi o troppo corti, teste rotonde non trapezoidali (caratteristica, spesso poco sanzionata dai giudici), costati piatti, cani alti sugli arti o al contrario troppo bassi a terra. Tuttavia bisogna osservare che una perfetta omogeneità sarebbe catastrofica per una razza. La razza deve conservare una certa diversità genetica, come ho già detto nel mio “Dizionario Enciclopedico”: “La razza non è un’addizione di copie con-formi”. Quanto alla “diversità di opinioni” dei Giudici è un’altra questione. I giudici non devono preferire uno o quell’altro tipo, dovrebbero rispettare lo Standard e per questo cominciare con il conoscerlo a fondo, cosa che suppone una solida for-mazione. Occorre che non si lascino tra-scinare dalla “moda” e non giudichino i cani come se fossero solo delle statue. Bisogna invece esaminare il Dogue in azione come facciamo nel Club del Dogue de Bordeaux in Francia durante il test del movimento, che ritengo molto utile per la razza.

Professor Triquet nel suo libro, La Saga du Dogue de Bordeaux, lei scrive: “Molossoide brachicefalo, tipicamente concavo”. Con il termine “concavo” o celoide, desiderava in-dicare soltanto i profili della testa, quindi nel comportamento degli assi cranio-fac-ciali convergenti, oppure attenendosi al concetto di “alloidismo” si riferiva all’in-

sieme dei profili e pertanto anche quelli del dorso? La costruzione di razza è quella di un mo-lossoide tipicamente concavo, in tempi antichi utilizzato per la caccia all’orso e al cinghiale (Les Alans de Gaston Fébus) e nei secoli XVIII e XIX utilizzato per i com-battimenti soprattutto nei circhi di Bordeaux (Saga du Dogue de Bordeaux).Il Dogue de Bordeaux è concavilineo (ter-minologia del Baron) e non solamente nella testa: la schiena tende ad incavarsi, le estremità sono spesse e anche la pelle è spessa (contrariamente ai convessilinei).Attraverso la selezione sono state frenate certe tendenze concavilinee, limitando la predisposizione di piedi eccessivamente in fuori e controllando la linea dorsale che non si presenti troppo cadente come nei Bulldog. Questo è il motivo per cui di-ciamo che il dorso deve essere “sostenuto il più possibile”.

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Tuttavia non possiamo negare che nella razza, in alcuni casi, c’è una maggiore ten-denza alla sopraelevazione del posteriore a causa di diversi fattori, tra cui un’eccessiva apertura dell’arto pelvico.Lei ha ragione nel dire che l’inclinazione della schiena in avanti è accentuata dagli “angoli troppo aperti delle membra pel-viche”, è ciò che gli amatori chiamano “angolazione dritta”. E’ un difetto nel Dogue de Bordeaux che molti Giudici non rilevano. L’incrocio occulto con il Bulldog per accorciare il muso, ha donato nello stesso tempo delle angolazioni dritte e dei dorsi cadenti.

Nello Standard viene descritto che l’angolo della scapola rispetto all’orizzontale è circa 45°, mentre l’angolo scapolo-omerale è poco superiore a 90°, comprensibilmente un tale angolo predispone il cane ad una accentuata prominenza sternale, pertanto

dell’avampetto e quindi ad un sbilancia-mento del treno anteriore del cane in avanti. Alla luce di quanto detto, ritiene che nella realtà, per un maggior equilibrio del cane, la proporzione lunghezza del corpo/altezza al garrese sia maggiore di 11/10, oppure è l’angolo della spalla non così vi-cino ai 90°?Il Dogue de Bordeaux è brachimorfo o bre-vilineo (vocabolario del Baron). Non è perfettamente armonico (Baron) perché il corpo è leggermente più lungo che alto. Credo che la proporzione lunghezza del corpo/altezza al garrese di 11/10 sia con-forme alla realtà. L’angolo di 90° scapolo-omerale lo è certa-mente meno. Comunque è vero che, di profilo, si man-tiene una certa prominenza dello sterno.

Professor Triquet, mi piacerebbe ascoltare ciò che più le preme ribadire in riferimento alla razza e alla selezione, che possa essere un’ulteriore indicazione significativa per tutti gli allevatori. Quello che mi auguro?Che si continui a produrre dei Dogue de Bordeaux ben costruiti, attivi, capaci di correre e di saltare di gioia. Evitare gli iper-tipi, le “pieghe orrende” come diceva già Kunstler nel 1910, i mostri. Cercare di pro-durre con tutti i soggetti “eccellenti” e non solo con i Campioni, nel rispetto dello Standard, controllando la qualità del mo-vimento e cercando di allungare l’aspetta-tiva di vita media nella razza.Amate i vostri Dogue, non soltanto per la vanità dei titoli ottenuti, dei premi e del denaro, ma per quello che essi sono. Loro vi ricompenseranno.

Massimiliano Ravaglioli(Consigliere Sezione Dogue de Bordeaux

del Club del Molosso)

“Il Prof. Triquet con uno dei suoi Dogue.Foto tratta dal libro “The Saga of the Dogue de Bordeaux” (Bas Bosch Press)”

SABATO 22 FEBBRAIO 2014ESPOSIZIONE NAZIONALE NUORO CAC

DOMENICA 23 FEBBRAIO 2014ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE

“CITTA’ DI CAGLIARI” CAC – CACIB1° TROFEO GEMELLAGGIO DELLE ISOLE SARDEGNA E CORSICA RADUNI: COCKER SPANIEL INGLESE – COCKER AMERICANO

MOSTRE SPECIALI: CAPB – SOCIETA’ ITALIANA COLLIES BORDER COLLIE – SHAPENDOES – AUSTRALIAN SHEPHERD

BULLDOG – BOXER – ROTTWEILER – CLUB ITALIANO MOLOSSI – CLUB BOVARI SVIZZERI – ALANI – BASSOTTI

CLUB ITALIANO RAZZE NORDICHE – CHOW CHOW – BEAGLE BEAGLE HARRIER – DALMATA – KURZHAAR – WEIMARANER SETTER INGLESE – CAO DE AGUA – BOLOGNESE – MALTESE

CLUB CANI COMPAGNIA – PICCOLO LEVRIERO ITALIANO

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SABATO 22 FEBBRAIO 2014

GRUPPO CINOFILO CAGLIARITANOGRUPPO CINOFILO NUORESE

22 e 23 FEBBRAIO 2014FIERA INTERNAZIONALE DELLA SARDEGNAVIALE A. DIAZ CAGLIARI INGRESSO PIAZZALE MARCO POLO

ISCRIZIONI: GRUPPO CINOFILO CAGLIARITANO - c/o Armeria Grassi Via Baylle 26 – 09124 – CAGLIARI - Tel. e Fax 070 666 976 - On line: www.bremadog.it

1° CHIUSURA ISCRIZIONI 22 GENNAIO 2014 – 2° CHIUSURA 02 FEBBRAIO 2014

GIURIA SUI SITI: www.gruppocinofilocagliaritano.it - www.bremadog.it

22 e 23 FEBBRAIO 2014

SABATO 22 FEBBRAIO 2014ESPOSIZIONE NAZIONALE NUORO CAC

DOMENICA 23 FEBBRAIO 2014ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE

“CITTA’ DI CAGLIARI” CAC – CACIB1° TROFEO GEMELLAGGIO DELLE ISOLE SARDEGNA E CORSICA RADUNI: COCKER SPANIEL INGLESE – COCKER AMERICANO

MOSTRE SPECIALI: CAPB – SOCIETA’ ITALIANA COLLIES BORDER COLLIE – SHAPENDOES – AUSTRALIAN SHEPHERD

BULLDOG – BOXER – ROTTWEILER – CLUB ITALIANO MOLOSSI – CLUB BOVARI SVIZZERI – ALANI – BASSOTTI

CLUB ITALIANO RAZZE NORDICHE – CHOW CHOW – BEAGLE BEAGLE HARRIER – DALMATA – KURZHAAR – WEIMARANER SETTER INGLESE – CAO DE AGUA – BOLOGNESE – MALTESE

CLUB CANI COMPAGNIA – PICCOLO LEVRIERO ITALIANO

DOMENICA 23 FEBBRAIO 2014

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La regola fondamentale della Zootecnia, ma ancor prima della Natura, è che l’im-piego determina il tipo ed in questo senso il Pastore Maremmano-Abruzzese è cane custode. Quindi chi, se non i pastori, pote-vano permettersi di definirne coi fatti il formato, la taglia, il tipo, il carattere?Altra regola zootecnica, consequenziale alla precedente, è che le manifestazioni cinotecniche hanno la precipua funzione del controllo e dell’individuazione della rispondenza di un soggetto a quell’im-piego cui la razza di appartenenza è depu-tata; ciò facendo attraverso l’accertamento e l’esaltazione del “modello” che mai deve esser visto ed interpretato come fine a se stesso né, ancor peggio, adattato ai gusti modaioli di una generazione.Lo standard che ancora oggi ci trasci-niamo, seppure con delle epurazioni -poche per la verità- decise dalla FCI per omogeneizzarne la nomenclatura con quella di tutti gli altri, sancisce delle mi-sure, delle proporzioni e alcune prescri-zioni che non furono inventate, ma rica-

vate su soggetti che lavoravano con le greggi o che erano stati prelevati dai pa-scoli. Il primo standard, infatti, è del 1924, epoca in cui la razza era ad esclusivo uso e consumo della pastorizia abruzzese in primis, ma anche dell’Agro romano e del Tavoliere; e non si era ancora diffusa come il vezzo da giardino che divenne a partire dagli anni ’50. Il campione dei soggetti scelti per le indagini morfologiche e com-portamentali da parte dei redattori di quel primo standard provenivano quasi esclusi-vamente da ambienti dove c’erano, non allevatori agonistici, ma lavoratori che se-lezionavano i loro cani solo in funzione dell’uso. Tra l’altro, il pastore abruzzese di allora (non l’attuale profumato proprie-tario di greggi affidati ad albanesi o mace-doni) sapeva che il cane di cui aveva bi-sogno doveva essere certamente robusto, ma in grado di scortare le pecore, 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno, su tutti i tipi di terreno, spesso impervio, e con qualsiasi condizione climatica. Sapeva anche che un cane eccessivamente grosso, come il

debole per motivi opposti, non sarebbe stato in grado di esprimere le richieste agi-lità e resistenza di cui abbisogna un cane che scorta gli ovini. Se avesse avuto bi-sogno di un animale pesantissimo, al li-mite del linfatico, negli anni ’20 quei cino-tecnici avrebbero trovato un altro tipo di razza. Durante le mie escursioni abruzzesi ed anche pugliesi, negli anni ’80, ho osser-vato proprio questo, cioè che tutti i cani al seguito delle greggi, pur robusti, non erano esagerati come qualche cinofilo abruzzese usava dire e scrivere in quel periodo. Più recentemente, il riscontro l’ho avuto dai pastori siciliani e da quelli silani che sele-zionano i loro cani con forti ossature e ta-glie vantaggiose, atte a deterrere, ma senza mai prescindere dalla resistenza né da una certa agilità. Perché diciamolo, senza per questo nulla togliere alla dignità del cane: gli scontri di petto tra cane pastore e lupo sono stati sempre troppo sporadici per in-durre l’uomo a selezionare un ausiliario con le caratteristiche idonee al combatti-mento. Gli unici dati di cui disponiamo

Ogni intervento deve convergere ad evitare il rischio di “modernizzazioni” che tradirebbero la razza. L’alibi del lupo

Discutere ma non cambiare

L’identità dello standard del Pastore Maremmano Abruzzese

Bastiano al lavoro col gregge

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sulle uccisioni di lupi sull’Appennino cen-trale ce li ha dati l’abruzzese Umberto D’Andrea: dal 1810 al 1924, solo nell’8% delle uccisioni di lupi i cani (sempre in muta e mai singolarmente) avevano avuto un ruolo, primario o comprimario, e in questo 8% dei casi si è trattato sempre di lupi cuccioloni sotto i 10 mesi di età.Detto questo, è vero che oggi esistono cani della nostra razza altissimi, pesantissimi, spesso al limite del linfatismo, che pos-sono avere ragione d’essere in una casa colonica o in un allevamento stanziale, dove i compiti della giornata sono molto simili a quelli affidati in passato al Corso o al Mastino Napoletano, ma nessun pastore avrebbe pensato di poterseli portare con sé durante gli spostamenti stagionali dove pecore e cani dovevano camminare per giorni. Il cane pecoraio bianco è straordi-nariamente unico perché unico è stato il suo lavoro. Prescindere dalle caratteri-stiche etniche che ha ereditato dalla pasto-rizia transumante sarebbe un torto, un tradimento, perpetrato alla memoria di una pastorizia che non c’è più.Naturalmente, ciò non fa accomodare la visione opposta della razza: strutture ossee leggere, testoline di volpe, capacità tora-ciche striminzite, mantelli da bichon perché neppure queste sono caratteri-stiche che avrebbero consentito una so-pravvivenza nell’ambiente pastorizio.La vociferata idea (o intenzione) da parte di alcuni, nessuno dei quali praticante la “pastorizia transumante”, di volere adat-tare l’attuale standard ad un ipotetico cane più alto, pesantissimo, con rapporti cranio/muso alterati, profilo del cranio non più convesso, pelle spessa con giogaia e labbra pendule è un affronto alla memoria dei loro/nostri stessi padri. Ai gusti personali non viene riconosciuto alcun valore scien-tifico, men che meno al desiderio di alcuni di imporre come modello i cani che si ri-trovano per casa. Se si parla di sostituzione di qualche agget-tivo di non univoca interpretazione con suoi sinonimi chiarificatori, oppure di ri-pristinare l’elenco dei difetti (scomparso come d’incanto dallo standard italiano, sebbene mantenuto, giustamente, in quello depositato alla FCI), si è tutti d’ac-cordo, e all’unanimità; andare oltre sa-rebbe un perseguire interessi privati del momento per poi, cambiata la genera-zione, avviare ulteriori aggiustamenti. Che qualche soggetto, di varietà pretesamente diversa da quella descritta sullo standard del Maremmano-Abruzzese, non possa aspirare ai massimi onori in esposizione è ben poco sacrificio per la razza che, con-servatasi fino ad ora, non può essere stra-volta dalle velleità, cadenzate ad ogni de-cennio, di occasionali possessori a caccia di onori altrimenti irraggiungibili.Qui potrei concludere la mia riflessione

perché l’ENCI e la FCI sanno bene tutto questo, quindi nessun rischio di danno per la razza, ma il chiacchiericcio, anche scritto sui social network, da parte di qual-cuno comporta una gravissima perdita di immagine per la razza, soprattutto all’estero, oltre alla ormai classica “perdita di faccia” dell’allevamento italiano in ge-nerale, tanto eccezionale quando si tratta di allevare razze straniere quanto pastic-

cione allorché si tratti di ergersi a faro illu-minante sulle razze autoctone.Discutiamo e arzigogoliamo su tutto, sarà sempre un bene perché muove l’acqua dello stagno, ma non sminuiamo con di-scorsi effimeri la concretezza di uno stan-dard. Chi vi lavorò non era certo né stu-pido né ignorante e l’Ente che lo approvò non era un circolo di bridge.

Gianni Vullo

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Il Norfolk Terrier, originario della contea di Norfolk dalle quale prende il nome, ha le medesime origini del “Norwich”, dato che le due razze differiscono soltanto per le orecchie. Nasce il 22 settembre del 1964, giorno in cui fu approvato lo Standard dal Kennel Club inglese. Nei Paesi europei continentali la diffusione di questo cane è molto limitata. In Italia è in via di diffu-sione grazie al lavoro di pochi appassionati allevatori. … ma perché desiderare un Norfolk? Facciamo questa domanda diretta e senza tanti giri di parole a Irene Gaslini che con entusiasmo ci risponde.“Per molti motivi ma, direi soprattutto per divertimento.Sono passati circa 25 anni dal mio primo incontro con questa razza, un vero e pro-prio colpo di fulmine.Fu al Craft di Londra, dove ero andata come cinofila appassionata e, senza nulla togliere a tante altre magnifiche razze ca-nine, i Norfolk mi colpirono profonda-mente per la vivacità del tutto particolare, la loro empatia col proprietario e il carat-tere determinato. Fu uno spettacolo indi-menticabile vederne così tanti in una volta sola.Erano folletti. Questo pensai dopo averli osservati attentamente. Folletti con le sembianze di orsetti di peluche.Ebbi subito voglia di avere a casa questo piccolo grande Norfolk Terrier – del resto chi di noi non ha sognato almeno una

Una allevatrice spiega razza e carattere

Norfolk, come un folletto

“Quel giorno al Craft fu amore a prima vista…” e continua ancora perché…

La loro agilità, nonostante l’aspetto tozzo, è sorprendete. Sono ottimi saltatori e senza rendervene nemmeno conto li potrete tro-vare sul davanzale della finestra a guardar fuori mentre state ancora valutando se ci potrebbero arrivare o meno. Ci arrivano!Anche sul tavolo, nonostante sembri altis-simo rispetto a loro. Fuori c’è il diverti-mento, sul tavolo leccornie indicibili e loro vogliono partecipare alla vita in tutti i suoi aspetti. Sono infatti socievolissimi e sempre in cerca di coccole. Per soddisfare questa passione richia-mano l’attenzione con la loro voce acuta senza farsi tanti problemi. Ottimi caccia-tori sono attratti da qualsiasi cosa si muova: anche un minuscolo moscerino potrebbe catturare la loro attenzione e la vostra… per cercar di capire cosa stia pun-tando il vostro cane!Come tutti i Terrier generalmente domi-nanti e rissosi per loro costruzione caratte-riale, nonostante la gaiezza del carattere, gli incontri con gli altri cani possono es-sere un problema di socializzazione in quanto non sempre si sottomettono. Tra di loro Norfolk, però, c’è maggior tolleranza che con soggetti di altre razze.Nonostante le gambette corte sono cam-minatori instancabili e si divertono molto sia nella neve sia nell’acqua dove si dimo-strano abilissimi nuotatori.Socievoli, divertenti, instancabili e vivaci, folletti nell’anima, sono quindi ottimi compagni di gioco per adulti e bimbi, ma

volta nella vita di avere un folletto per amico - e così arrivarono, in men che non si dica i miei due primi cani, i capostipiti del mio allevamento”.

I COLORI E LE FORME

I Norfolk esistono in varie colorazioni standard che sono: rosso, wheatan e blak and tan che può avere occasionalmente un ciuffetto bianco.Il corpo è corto, forte con ossatura solida pur avendo gli arti corti (25/28 cm al gar-rese).Il cranio largo ha una mandibola impor-tante e dentatura a forbice ben pronun-ciata.Le orecchie, a triangolo isoscele rove-sciato, circondano gli occhi scuri e vivaci e ricadono verso il tartufo nero e grosso con-ferendo quell’espressività del tutto singo-lare e giocosa che mi colpì appena li vidi. Ci racconta.La coda, inserita, portata alta, un tempo recisa ora integra, è gradita in posizione retta.Il pelo duro, con folto sottopelo, deve es-sere toelettato con regolarità per dare maggior risalto alla forma e alla compat-tezza del cane.

AGILI E CURIOSI

Chi ama cani vivaci e intraprendenti tro-verà nel Norfolk un amico insostituibile.

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bisogna sempre tener presente che… non sono giocattoli!Il gioco deve essere condotto nel rispetto dell’animale che, avendo un carattere ben deciso, se costretto o infastidito potrebbe ribellarsi e reagire. Molto vivaci e intraprendenti come ap-prendono con estrema facilità, dispettosi possono altresì in modo abile far finta di aver dimenticato gli insegnamenti e non sentito gli ordini.Questa caratteristica dei Norfolk si nota principalmente se non vengono rispettati i loro spazi territoriali per i quali si intende la cuccia, la guardia ad un oggetto di sua proprietà o del padrone, come l’auto ad esempio.Queste invasioni, anche involontarie po-trebbero scatenare una aggressività ina-spettata per chi non li conosce bene.Sono molto golosi e mangerebbero ogni tipo di cibo e per questo è necessario fare molta attenzione alla loro dieta perché in-grassano facilmente.

LE CUCCIOLATE

“Quando devo decidere per un accoppia-mento amo studiare i pedigree a la genea-logia conseguita su richiamo di sangue che, a mio avviso, è una delle migliori - ci spiega Irene.Una cucciolata di Norfolk è difficoltosa non tanto durante la gestazione quanto al momento del parto. Spesso si è costretti a ricorrere al parto cesareo. E’ indispensabile quindi provvedere a dare alla femmina in gravidanza una dieta molto equilibrata associata a una regolare e costante attività fisico-motoria.”

Il numero dei cuccioli varia da 1 a 5.“Ho riscontrato - ci dice, sempre Irene - nelle mie numerose cucciolate, che l’ac-coppiamento naturale è ancora valido. I Norfolk sono una razza giovane e hanno ancora ritmi biologici naturali, primitivi e soggettivi che se rispettati portano a fecon-dazione senza dover ricorrere necessaria-mente alle nuove tecnologie fecondative.”

IN FAMIGLIA

I Norfolk sono sicuramente cani adatti a famiglie con bimbi o a persone molto at-tive e dinamiche che cercano un valido, pratico e instancabile compagno di avven-tura.Sono sconsigliati, anche se per le piccole dimensioni possono attrarre molti, per le persone anziane o pigre che potrebbero essere messe in difficoltà dalla vivacità in-nata, presente fin da cuccioli, di questi cani.Irene, grande conoscitrice della razza, dice “Norfolk: un cane per molti, ma non per tutti”… “credo sia la definizione sintetica

corretta per far approcciarsi a questa ma-gnifica razza in modo chiaro.Avere la possibilità di trasmettere la mia cultura e informazione sui Norfolk è un grande piacere e spero che possa anche far sì che venga incrementata la presenza di soggetti di questa razza nelle esposizioni canine dove i miei esemplari, da anni,

sono vincitori di molti titoli. Altresì au-spico, dopo tanto impegno e amore spesi nel selezionare con serietà e passione ot-timi soggetti, che questa razza non diventi una razza commerciale, di moda, compro-mettendo così la qualità dei soggetti sele-zionati”.

Elisabetta Setnikar

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La mia storia con i Norfolk terrier iniziò per una scommessa, quasi per gioco, quando la cinofilia era ancora romantica e le esposi-zioni erano anche, e soprattutto, il piacere di incontrare gli Amici ed il confronto nei ring altro non era che una vera verifica zo-otecnica dalla quale scaturivano quali-fiche, dall’eccellente all’abbastanza buono, e classifiche che tutti accettavano con edu-cazione e rispetto. Allevavo già i Boxer dal 1956, e, spesso mi incontravo con Beppe Benelli, grande Signore prematuramente scomparso. Lui tra le varie razze aveva anche i Norwich e devo dire molto belli. Nel 1978 eravamo, come tutti gli anni assieme al Craft, a Londra, e girando tra i ring dei

Giuseppe Alessandra e i suoi Campioni

“Io e i Norfolk, storia di noi”

terrier vidi i Norfolk e mi venne immediata-mente l’idea di acquistarne uno, proprio per avere il piacere di confrontarmi con Lui. Dopo mezz’ora, ancora prima dei giudizi, ero il proprietario felice di un maschio di due anni, Endane Nimrod, che io stesso presentai a quella prestigiosa rassegna ci-nofila, guadagnando la terza posizione in una classe di circa 15 soggetti. Da allora, nelle esposizioni dove eravamo presenti tra Beppe e me c’era sempre in palio una cena vinta da chi, nel ring d’onore, si sarebbe piazzato meglio dell’altro. Per la storia debbo dire che, proprio alla prima uscita comune, all’Internazionale di Parma il mio cane, nel raggruppamento giudicato da un

Giudice inglese, si piazzò terzo mentre il Norwich di Beppe si perse tra gli esclusi. Mai cena fu tanto gradita e la serata piace-volissima e queste felici occasioni si sono più volte celebrate. Sei mesi dopo, sempre con Beppe eravamo ancora in Inghilterra assieme e andammo a trovare l’allevatrice di Nimrod, dalla quale, nel frattempo, avevo preso una fat-trice di tre anni e che ero andato a ritirare. Arrivando fummo colpiti da una bellissima e giovane femmina, non aveva ancora 9 mesi, ed io chiesi subito di poterla com-prare. Mi fu risposto che la settimana prima aveva fatto il Migliore di Razza alla Speciale Nazionale del Club e che, assolutamente, non era in vendita. Beppe si appartò con l’allevatrice e dopo un po’ ritornò con la bestiola al guinzaglio e mi disse “tra pochi giorni è il tuo compleanno, questo è il mio regalo”, si trattava di Endane Swansong, detta Suomi. Tre settimane più tardi, in Italia, Suomi vinse il suo primo BIS! Ovviamente le cene successive, pur avendo vinto le pagai sempre io per doverosa rico-noscenza nei confronti di chi mi aveva fatto quello splendido regalo. Forte dei risultati ottenuti in Italia e all’estero, nel 1979 andai con i due Norfolk alla mondiale, vincendo entrambi i titoli, e Suomi risultò migliore di razza. Iniziai ad allevarli, facendo pochissime cucciolate, ed altri due soggetti del mio allevamento, ce-duti sempre solo ad amici, fecero anch’essi una brillante carriera, vincendo, tra gli altri anch’essi il titolo mondiale. Fui, quindi, il primo a portare in Italia i Norfolk, che incontrarono poi altri estima-tori, e Suomi, a mio parere (ma non fu solo il mio), è stata la più bella femmina mai vista nei ring, con un’espressione di razza impressionante, una perfetta costruzione ed un temperamento veramente “Terrier” che la fece trionfare nei ring di tutta Europa. Successivamente ho acquistato due ottimi maschi, uno negli USA ed uno in Finlandia e anch’essi ebbero degli ottimi risultati in tutta Europa, ma nessuno fu veramente Norfolk come Suomi che condivise con me 12 anni della mia vita. Nel 1992 Beppe Benelli morì :non aveva ancora compiuto 55 anni. I miei Norfolk, come ho detto, erano molto legati a lui e mi ricordavano quotidianamente quell’ami-cizia, fraterna e sincera, iniziata quasi per gioco molti anni prima. Per questo, poco dopo, decisi di regalare a degli amici fidati e che da tempo conoscevo bene i miei ultimi due cani. Uno rimasto in Italia divenendo il benia-mino di casa ed uno che emigrò in Francia e che continuò a vincere anche in quel Paese, tanto che la proprietaria si appas-sionò moltissimo alla razza finendo poi per allevarla.

Giuseppe Alessandra

Fui il primo ad importarne uno e poi…

CH. Endane Swansong

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15-16 FEBBRAIO 2014

FABRIANO e FERMOPresso centro fiere “Fermo Forum” a Fermo

15-16 FEBBRAIO 2014Doppia Esposizione a Fermo CAC e CACIB

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La storia dei cani iniziò migliaia di anni fa, quando i lupi grigi cominciarono ad uscire dall’ombra per entrare nella compagine umana. Non c’è molto da discutere per quanto riguarda questa ipotesi- ma molto sul quando e dove avvenne, con le teorie principali a suggerire che i cani siano stati addomesticati o in medio oriente o nell’Asia dell’est. Uno studio (Science no-vembre p. 871) si basa su una nuova fonte di prove, il DNA di antichi cani e lupi, e arriva a una terza conclusione: i cani si originarono in Europa, da un ramo ora estinto di lupi grigi.La controversia continua. Basandosi sul nuovo studio “sarà difficile pensare ad una storia su come i cani non siano stati addo-mesticati in Europa” dice Greger Larson, un biologo evolutivo dell’università di Durham, nel Regno Unito. Alcuni sosteni-tori della teoria dell’Asia dell’est dicono che il DNA esaminato, da organelli cellu-lari chiamati mitocondri, non può spiegare tutta la storia e che l’analisi potrebbe es-sere alterata perché i campioni antichi vengono principalmente dall’Europa. “Osservatori critici avranno bisogno di qualcosa di più del DNA mitocondriale per essere convinti”, afferma Stephen O’Brien, un genetista dell’università statale di S.Pietroburgo, in Russia, il quale dice di non essere in nessuno dei due campi sull’origine del cane.Le testimonianze archeologiche sono zeppe di resti del lupo e del cane antico, ma i ricercatori hanno avuto problemi a ricostruire la storia canina da queste ossa perché può essere difficile distinguere fra quelle dei cani e dei lupi. Neanche la di-stribuzione di fossili di lupo-cane, trovati principalmente in Europa per ora, ha chia-ramente indicato il luogo d’origine dei cani. Mentre gli antenati selvatici della pecora e della capra, per esempio, vive-vano in una piccola regione del medio

La prestigiosa rivista Science dedica la copertina di novembre ai cani con uno studio sul DNA antico

Cani e lupi, la discussione continua

Dal Regno Unito una nuova lezione sulle origini europee di “Fido”. Le affinità con le ricerche del professor Renato Mariani-Costantini,

patologo presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara

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oriente, i lupi anticamente erano diffusi dal Portogallo alla Siberia e attraverso l’America del nord. Tenendo questo in considerazione, svariati ricercatori hanno suggerito che i cani abbiano avuto origine più di una volta, in luoghi differenti.

I ricercatori del primo Fido si sono rivolti al DNA degli animali moderni per avere degli indizi. Nel 2002, il genetista Peter Savolainen dell’istituto reale per la tecno-logia (KHT) di Stoccolma, Ya-Ping Zhang presso l’istituto Kunming di Zoologia in Cina, e i loro colleghi hanno analizzato piccoli pezzi di DNA mitocondriale (mtDNA) proveniente da dozzine di lupi e centinaia di cani da tutto il mondo. Hanno scoperto la maggior varietà genetica-un potenziale indicatore dell’origine di una specie - nel sud est asiatico, il che sugge-risce che i cani siano stati addomesticati in quell’area. Il loro lavoro seguente sul ge-noma mitocondriale completo e sui cro-mosomi Y di cani, lupi e coyote ha suppor-tato questa conclusione.

Ma nel 2010, Robert Wayne dell’università della California, a Los Angeles, e i suoi col-leghi hanno analizzato 48,000 marcatori attraverso tutto lo spettro del genoma di centinaia di cani e lupi grigi da tutto il mondo. I cani avevano più sequenze di DNA in comune con i lupi del medio oriente che con i lupi dell’Asia dell’est, in-clusi alcuni marcatori che si pensava fos-sero unici negli animali provenienti dal medio oriente. Per Wayne, questo sugge-risce che gli antenati dei cani arrivarono da quella parte del mondo.Ognuno dei due lati fa notare che il campo opposto ha sbagliato nel non includere il maggior numero di campioni possibile, alterando così i loro risultati. Infine, l’anno scorso, Larson e i suoi colleghi sono inter-venuti con un’analisi che suggerisce che il moderno DNA non è in grado di risolvere la questione, a causa del mescolamento fra cani e lupi e fra differenti tipi di cani du-rante i millenni trascorsi dal loro addome-sticamento. “Solo il DNA antico può aiu-tare”, concorda Jean-Denis Vigne, archeo-zoologo presso il CNRS, l’agenzia francese di ricerca nazionale, e il Museo Nazionale di Storia Naturale a Parigi.Wayne aveva già pensato a questa possibi-lità. A partire dagli anni ‘90, il suo gruppo aveva ottenuto periodicamente il per-messo da vari archeologi per estrarre il DNA da antichi resti di canidi, ma non aveva la capacità di creare una sequenza di materiale genetico sufficiente per essere paragonata ad altre. Dal 2010, alla fine, con l’aiuto del genetista evolutivo Olaf Thalmann al lavoro come ricercatore post dottorato, il gruppo era pronto per comin-ciare a estrarre interi genomi mitocon-driali e pezzi chiave del DNA del nucleo

per studiarli. Wayne, Thalmann (ora all’università di Turku in Finlandia), e il loro gruppo hanno ottenuto la maggior parte o tutto il genoma mitocondriale da 18 campioni antichi, otto classificati come tipo cane e dieci come tipo lupo, scoperti principalmente in Europa (vedi tabella). I ricercatori hanno paragonato il DNA mitocondriale dei cam-pioni, la cui età variava da 1000 a 36.000 anni, a sequenze simili negli animali mo-derni: 77 cani da un vasto assortimento di razze, 49 lupi, e quattro coyote. Hanno co-struito un albero genealogico che mo-strava come i vari campioni fossero corre-lati, basato sulle differenze di sequenza nel DNA.L’analisi ha prodotto due sorprese. Primo, la maggior parte dei cani viventi si è dimo-strata essere più strettamente imparentata ai lupi antichi che a quelli moderni. “La popolazione [dei lupi grigi] che ha dato origine al cane moderno è quasi certa-mente estinta”, dice Thalmann. La scoperta supporta i risultati dello studio di un intero genoma, riportato a maggio al meeting sulla Biologia dei Genomi tenuto a Cold Springs Harbor, New York, nel quale il team di Wayne ha anche concluso che i lupi moderni non sono i diretti progenitori dei cani.La seconda sorpresa è stata geografica: i resti antichi più strettamente correlati ai cani moderni erano tutti europei. Per esempio, il più stretto familiare lupo per il ramo più grande dei cani moderni era vec-chio di 14,500 anni e proveniva da una grotta in Svizzera; cani antichi dalla Germania erano i parenti più prossimi di un altro ramo moderno di cani. “ Questo ci fornisce delle nuove informazioni cruciali”,

dice Renato Mariani-Costantini, un pato-logo presso l’università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara in Italia che aveva prece-dentemente pubblicato uno studio del DNA mitocondriale di cinque cani preisto-rici italiani che suggeriva un’origine eu-ropea dei canidi.Alcuni genetisti sostengono che i cani fu-rono addomesticati con il nascere dell’agri-coltura, ma il nuovo studio rafforza l’idea che l’addomesticamento sia avvenuto molto prima, fra i cacciatori-raccoglitori. Wayne e i suoi colleghi, basandosi sul tasso di mutazione e su differenze gene-tiche osservate nei loro campioni, calco-lano che l’addomesticamento del cane iniziò fra 18.800 e 32.100 anni fa, e che i canidi fossero ben radicati fra gli uomini fra 15.000 e 20.000 anni fa, prima che gli umani coltivassero la terra.I ricercatori non hanno potuto ottenere DNA adatto da antichi canidi del medio oriente e non hanno avuto accesso ad an-tichi campioni dall’Asia dell’est. Questa è una grande pecca, dice Savolainen, che resta convinto che i cani siano originari del sud della Cina. “Non è veramente uno studio oggettivo”. Lui e altri criticano lo studio anche per aver incluso solo pochi lupi moderni dal medio oriente e dalla Cina, ma dozzine dall’Europa. “E’ come se si volesse fare uno studio sull’origine dell’uomo e non si prendesse nemmeno un solo campione proveniente dall’Africa.”Inoltre, il DNA mitocondriale, che è tra-smesso da madre a figlia, “riflette una pic-cola parte della storia evolutiva” secondo Chung-I Wu biologo evolutivo all’univer-sità di Chicago, Illinois. Considerando quanta migrazione umana c’era all’inizio dell’addomesticamento dei cani, Wu so-spetta che cani maschi provenienti da fuori Europa possano essere stati fatti ri-produrre con femmine europee, situa-zione che ha portato alla storia mitocon-driale proposta da Wayne e Thalmann, ma non al generale quadro corretto dell’addo-mesticamento del cane. “Due parti del ge-noma possono raccontare due storie di-verse”.Wayne e Thalmann stanno ora cercando di ottenere buoni dati dalle sequenze del nu-cleo di fossili di cane e lupo, così come Larson e altri ricercatori (Science, 1 no-vembre, p. 543). Tuttavia O’Brien non è convinto che genomi più completi riusci-ranno a risolvere definitivamente il dibat-tito, dato quanto, nel corso della storia, cani e lupi hanno intorbidito le acque ge-netiche attraverso gli incroci. “L’archeologia del genoma ha i suoi limiti e i cani li stanno testando,” dice. “Si potrebbe risolvere la questione un giorno, ma non contateci”.

Elizabeth PennisiTratto da Science, 15 novembre 2013

(American Association for the Advancement of Science)Traduzione di Matteo Rizzardi

i nostri CaniAnno 60 num. 1gennaio 2014

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Ad entrambi la corona di campioni sociali. Gli importanti traguardi degli italiani. Ottima l’organizzazione

Fantom, Queen e gli altri

In primo piano, Francesco Biondolillo presidente del Rottweiler Club Italiano durante una fase del Raduno

Rottweiler, gran successo del Campionato sociale allevamento

RISULTATI

ALVIN VOM HAUSE ARETUSA 1 MP classe Baby M

EMMH DELL’ANFITEATRO FLAVIO 1 MP classe Baby F

BLADE VOM GROSSEN TAN 1 MP classe Juniores M

KIKI OF SILVER FILD 1 MP classe Juniores F

MONARH OD PEROVICA 1 ECC classe Giov.mi M

LEA LIONS OF PLIVA 1 ECC classe Giov.mi F

ESPERANS IZ TVERSKOGO DOMA 1 ECC classe Giovani M

HARLEY FTB 1 ECC classe Giovani F

NICK VON DER MAXI ROTT 1 ECC classe Intermedia M

TK’S BLACK STAR 1 ECC classe Intermedia F

QUEX DELLE ABBADESSE 1 ECC classe Libera M

CLOE VOM ENGELBLICK 1 ECC classe Libera F

LENNOX HAUS OF LAZIC 1 ECC classe Lavoro M

CIGI EARL ANTONIUS 1 ECC classe Lavoro F

IMPERATOR V. HAUS ZSCHAMMER 1 ECC BOB classe Campioni M

BEA OF HAUSE MISCEVIC 1 ECC classe Campioni F

FANTOM DELLA VAL DI NOTO 1 ECC classe Campionato M

QUINN DELLE ABBADESSE 1 ECC classe Campionato F

ALIAMED 1 ECC classe Veterani M

QUALU’ DEL CAVALIERE NERO 1 ECC classe Veterani F

Il 5/6 ottobre scorso, il Rottweiler Club Italiano ha riconfermato l’appuntamento annuale a Grumolo delle Abbadesse (VI) con il Campionato Sociale d’Allevamento, un evento atteso non solo da allevatori ed appassionati italiani, ma che vede sempre più numerosa la partecipazione di stra-nieri. In una nuvolosa giornata autunnale si da il via alla manifestazione, una breve cerimonia d’apertura diretta dall’attenta regia del Presidente del RCI Francesco Biondolillo; vengono ringraziate le auto-rità locali per la concessione dello stadio comunale; presenti il sindaco Flavio Scaranto e presentazione della giuria com-posta da: Carla Romanelli (ITA), Nicola Parrini (ITA), Helmut Weiler (GER), Dieter Hoffmann (GER – Presidente I.F.R.).Sabato i protagonisti sono stati i giovani, in un’atmosfera accogliente e serena tanta la curiosità a bordo dei 4 ring per vedere quei soggetti concorrenti in cui verranno ri-poste le speranze dell’allevamento in base alle indicazioni morfologiche date dagli esperti giudici. I titoli in palio sono tanti e l’atmosfera si riscalda attorno al ring che ospiterà le finali delle varie classi. I titoli di giovane Campione Sociale vengono asse-gnati a Unika della Val di Noto ed Elia delle Nuove Corti, soggetti nati in Italia e di pro-prietà di soci del Club, italiani. Vengono inoltre assegnati i titoli ai migliori giovani stranieri. Terminate le finali l’attenzione si sposta in un terreno attiguo debitamente attrezzato per la prova caratteriale, i sog-getti adulti (maschi e femmine) che il giorno dopo proveranno a contendersi il titolo di Campione Sociale, dovranno su-perare un prova caratteriale per poter ac-

cedere alla classe campionato la dome-nica. La prova consiste nel superamento della fase di istinto, richiesta nella prova di selezione (ZTP), questo per non dimenti-care che il Rottweiler è un cane completo e, per essere proclamato Campione Sociale, il soggetto oltre a determinati re-quisiti morfologici e sanitari dovrà dimo-strare anche di avere quelle caratteristiche caratteriali e di equilibrio che ne contrad-distinguono la razza. La prima giornata volge al termine e per tutti l’appuntamento è per la cena sociale, un momento conviviale per riunirsi e per assistere alle premiazioni dei soggetti che nell’anno precedente hanno vinto il top dog (bellezza e lavoro).Domenica mattina, purtroppo la pioggia decide di accompagnare la manifesta-zione, questo però non frena l’entusiasmo ed il clima di allegria che si respira a bordo ring. Sotto un’attenta ed esperta giuria sfi-

lano fieri ed attenti i soggetti adulti, pa-recchi giri di corsa nel ring e piano piano la finale si avvicina. Ad aggiudicarsi il titolo di Campione Sociale Adulto Maschio Fantom della Val di Noto, per le femmine Queen delle Abbadesse, vengono inoltre presentati gruppi di riproduzione e di alle-vamento, lo spettacolo sta per volgere al termine, vengono premiati i migliori sog-getti stranieri, i veterani, ancora una volta la razza ha vinto, il Rottweiler protagonista indiscusso. Ringraziamenti finali agli esperti giudici che hanno giudicato con competenza e passione, al direttivo del Rottweiler Club, al Presidente, agli organizzatori di questa manifestazione ed a tutti i soci che hanno partecipato.

Simona Spotti

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Una vita che procede tranquilla, la solita sveglia per andare al lavoro. È alla guida della sua auto, decide di operare un sor-passo, sbanda, perde il controllo del mezzo e tutto cambia. Alessandra, la protagonista del libro: La sedia di Lulù, Itaca editore, ha un incidente gravissimo ed è trasportata con un elicottero d’urgenza in ospedale.Dopo tante traversie il responso è dram-matico, non utilizzerà più le gambe, è di-ventata paraplegica. Questo romanzo rac-conta una storia vera, ben narrata da Marina Casciani, che ha il grande obiettivo di sensibilizzare i lettori verso le tematiche della disabilità e di come un cane “spe-ciale” può essere di grande aiuto. Le prime pagine raccontano i dolori fisici, ma anche i disagi dovuti alla nuova condizione. Alessandra Santandrea affronta momenti terribili, di quelle sofferenze che non au-gureresti al tuo peggior nemico. Lei va avanti, grazie alla vicinanza dei familiari, degli operatori sanitari e del suo com-pagno che le rimane accanto. Le sue gior-nate sono sempre uguali, sveglia molto tardi, ad annoiarsi nel letto. Lunghi giorni davanti alle tele, i soli momenti felici i fine settimana quando Mauro, il suo com-pagno, è libero da impegni lavorativi. Poi la scelta di prendere un cane e arriva lei, Lulù, un concentrato di energia allo stato puro. Un piccolo batuffolo nero, che subito si trova a suo agio con la carrozzina ed entra immediatamente in sintonia con Alessandra. Questo cane ha il merito di cambiare radi-calmente le giornate di Alessandra, ma

Abili a 4 zampe: cani da supporto a persone disabili

La sedia di Lulù

soprattutto le sue motivazioni nel risco-prire la gioia di vivere. Lulù, preparata dall’istruttore cinofilo Daniela Scanelli, di-venta oltre che un insostituibile aiuto psi-cologico anche un validissimo “ausilio”importante per abbattere tante barriere e aiutare Alessandra in tante atti-vità di vita quotidiana. Un rapporto che diventa così simbiotico che le porta anche a partecipare a gare di “obedience” con ottimi risultati e Alessandra diviene la prima ed unica ragazza disabile a rappre-sentare questo sport per l’Italia. Questo libro è lo spunto per fare capire quanto siano importanti cani correttamente for-mati da assistenza per aiutare persone co-strette a vivere un disagio a volte anche molto grave. Tutti i proventi della vendita del libro andranno all’associazione ChiaraMilla per preparare cani da sup-porto a disabili. L’associazione senza scopo di lucro nasce a Bologna nel 2005 e trova sede del parco animali presso Santa Maria Codifiume in provincia di Ferrara. Si oc-cupa di attivare diversi progetti di Pet Therapy in case di riposo, scuole, centri per l’handicap e si avvale di tanti operatori qualificati lavorando prevalentemente tra Ferrara, Imola e Bologna con cani e cavalli. All’interno del centro attiva anche borse lavoro per recuperare ragazzi disagiati. Marina Casciani, infatti, non è solo l’abile scrittrice di questo romanzo, ma è anche la responsabile di ChiaraMilla e regista di una vera rete solidale, sia per uomini sia per animali. La stessa casa editrice Itaca ha creduto in questo progetto rendendo presto edito il libro che, in meno di due anni, ha già ven-duto più di 8000 copie rendendo possibile la formazione e l’affidamento del primo cucciolo di Golden Retriever, allevato per lo scopo dall’Allevamento ArgentoVivo che

sostiene l’’Associazione ChiaraMilla. Flo, la piccola Golden, è stata affidata a Lisa, una ragazza tetraplegica che abita a Imola e che ha partecipato ad un progetto di Pet Therapy attivato da ChiaraMilla presso l’ospedale Rheabilitation Institute di Montecatone. La cosa straordinaria è che tale lavoro di formazione di Flo, tuttora in atto, è proprio ad opera della stessa Alessandra Santandrea che in questo anno si è formata come Operatore Pet Therapy ed ha cominciato il percorso di formazione per diventare istruttore cinofilo. otte-nendo, ad oggi, la qualifica di Allievo Istruttore Centro Studi del Cane, ricono-sciuto dall’ENCI, e dimostrando come questo percorso di crescita sia stato anche una grande occasione professionale. Proprio l’ENCI ha voluto per primo soste-nere l’iniziativa promossa da ChiaraMilla sottolineando il proprio impegno a vali-dare progetti volti a promuovere l’utilità di “cani sociali”. L’ENCI infatti, ha acquistato un numero di copie personalizzate con il proprio logo a fronte delle quali Itaca, la casa editrice, ne ha regalate pari copie all’associazione che saranno poi utilizzate per la raccolta di fondi utili a formare altri cani come Lulù. Patrocinato dalla Regione Emilia Romagna, dalla provincia di Ferrara e dal Comune di Argenta il libro è stato promosso nelle scuole primarie e secondarie d’Italia che ne hanno fatto richiesta e nelle città e strutture che hanno voluto conoscere e far conoscere questa bellissima storia. Se vi affascina la storia di questo legame pre-zioso e unico tra un cane e la sua padrona disabile, potete richiedere la presenta-zione del libro anche nella vostra Scuola o Città o struttura contattando.

Marina Casciani

Il coraggio di Alessandra e le abilità del suo cane, insieme per affrontare una nuova vita

i nostri CaniAnno 60 num. 1gennaio 2014

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Due Club di razza, il Circolo Italiano Bulldog e Club Cani Compagnia, hanno unito le loro forze per la riuscita dell’edi-zione “Olimpiadi del Bulldog e Bouledogue” 2013. L’evento, per quanto riguarda la razza Bulldog inglese, è da cinque anni organizzato dal CIB e forte-mente voluto soprattutto dal referente per la salute, il dottor Mauro Martini, che con il suo staff capeggiato da Laura Bettella è ormai un esperto nell’organizzazione. Il gradito invito del presidente Alberto Sanson e del Direttivo, di estendere la par-tecipazione anche ai cugini Bouledogue Francesi, ha riscosso da subito l’interesse

A San Michele Tiorre nel Parmense

Olimpiadi Bulldog e Bouledogue

del presidente Pietro Paolo Condò e del CCC, che ha mobilitato un proprio gruppo, sia nell’organizzazione che per la parteci-pazione ai Giochi. Per la prima volta, forse, in Italia due Club diversi entrano in si-nergia con l’obiettivo di promuovere la sa-lute delle razze tutelate, in un modo gio-ioso e ricco di contenuti tecnici. Le Olimpiadi si sono tenute a San Michele Tiorre in provincia di Parma, presso l’omo-nimo bellissimo Centro cinofilo che mette a disposizione ampi spazi sia all’aperto che al chiuso per i binomi cinofili. Come sempre le gare vere e proprie, corsa piana, corsa ostacoli e “maratona” sono state precedute da accurate visite veteri-narie che hanno lo scopo di selezionare “atleti “ in perfette condizioni fisiche per quanto riguarda arti, cuore e respiro. La data ottobrina, con un clima piuttosto friz-zante, ha scongiurato qualsiasi rischio di affaticamento o colpo di calore.

La giornata si è aperta con l’accensione del braciere olimpico e con il saluto dei Presidenti, a seguire una sfilata nel parco del centro, poi sono cominciate le batterie della corsa piana e degli ostacoli, su corsie allestite nella tensiostruttura del centro, pavimentate con erba artificiale. Iscritti una cinquantina di cani fra Bulldog e Bouledogue, accompagnati da numerose famiglie, simpatizzanti, ma anche diversi allevatori delle due razze e la presenza gradita di alcuni campioni dei ring, tra cui la campionessa del mondo.I Bulldog inglesi, naturalmente più nume-rosi, data la tradizione ormai consolidata, si muovevano con sicurezza nelle varie batterie. I loro tempi sfatavano la diceria dei cani pigri e lenti, diversi esemplari in-fatti nelle prove sono scesi sotto il tempo dei cinque secondi. Il team dei Bouledogue francesi ha comunque permesso di schie-rare due batterie, dove spiccavano nume-rosi esemplari “da ring”La prima prova, corsa piana, suscitava l’in-teresse del pubblico, ma il vero entusiasmo si accendeva con la corsa ostacoli: tutti i cani affrontavano la prova con grinta, mo-strandosi entusiasti e con uno spessore atletico che sorprendeva persino i proprie-tari: pochissimi gli ostacoli abbattuti, e di-versi cani che scendevano senza sforzo sotto il “muro dei cinque secondi”.Dopo una pausa per il cosiddetto “pranzo spartano”, si andava al momento conclu-sivo della giornata atletica, “la maratona”, che altro non è che una corsa piana da svolgere tutti insieme. Per concludere, una bella cerimonia di premiazione, con splendide tavolette di-pinte a mano da Enrica Morelli del CIB e

Il Presidente Pietro Paolo Condò “UN EVENTO GIOIOSO”Nel clima gioioso di questo evento, oltre al divertimento sono presi in considera-zione punti fondamentali nella selezione delle nostre razze, i nostri cani non devo-no essere solo belli ma anche sani, spor-tivi e atletici come dimostrano in questa giornata di Olimpiadi. Il segnale di sinergia e di collaborazione dato da due Club solidi e prestigiosi come il CIB e il CCC, che andando al di là di differenze di gruppi di club e di razze, ci vede tutti uniti con un obbiettivo comune: i nostri cani e il loro benessere.I miei vivi ringraziamenti al presidente del CIB Alberto Sanson e ai suoi Consiglieri, ai miei soci Marina Canestrale e Paolo Lovaglio per la coordinazione CCC e a tutti quelli che hanno dato vita alla lode-vole iniziativa.

Tanti confronti agonistici un po’ per competere, un po’ per stare insieme

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diplomi ideati graficamente da Manuela Osini del CCC e offerti dagli allevatori. Premiati i primi tre delle batterie corsa piana, ostacoli e maratona, i best opposite sex, i cani più giovani, quelli più lenti (perché la filosofia delle Olimpiadi è parte-cipare...non vincere!) e non ultimi i più vecchi, due femmine di otto anni compiuti in eccellenti condizioni fisiche e ancora in attività, la bulldog inglese come bagnina sulle spiagge romagnole, la bulldog fran-cese sui ring in classe veterani.

IL CONVEGNO SULLA SALUTE

Il giorno precedente la manifestazione olimpica, i Club hanno promosso una giornata di studio sulla salute, momento

importantissimo che dà la cifra tecnica ad un weekend che solo apparentemente è una giornata di svago.Come ben sottolineato sia dal presidente Condò che dal veterinario responsabile del progetto salute del CIB, dott. Mauro Martini, le iniziative di questo tipo sono strumento indispensabile per veicolare preziose informazioni sulla salute dei no-stri bulli: tanto più necessarie, in quanto nei tempi moderni il cane entra a far parte della famiglia come autentico compo-nente, e cresce la richiesta di animali sani, controllati e di provenienza certa, che per molti anni possano essere compagni di vita e di svago. “Demodex “e “Gestione del Colpo di Calore” gli argomenti trattati.Il Demodex, è fonte di dispiaceri per gli

allevatori e di grande preoccupazione per i proprietari, che specialmente su internet trovano quantità di informazioni non sempre corrette sulla problematica. Impeccabile la presentazione del dott. Martini, che, con parole chiare e un cor-redo iconografico eccellente, ha invece il-lustrato cause, effetti ma soprattutto cure di un problema che si fa sempre più dif-fuso, ma che altrettanto facilmente è risol-vibile. A seguire, un breve excursus sulla Sindrome da Colpo di calore. Con le infor-mazioni necessarie, anche questo pro-blema può essere correttamente affron-tato: una breve lezione di pronto soccorso ha interessato ed appassionato i presenti.

Marina Canestrale (foto di Rocco Zero Zero e Loredana Caramuscio)

Il presidente CIB Alberto Sanson“VINCERE INSIEME”Il mio ringraziamento va a tutti i parteci-panti, gli allevatori e proprietari di Bulldogs che abitualmente partecipano alle Expo (tra cui la campionessa del mondo 2012) che hanno dimostrato di essere belli e sani, i volenterosi che hanno aiutato ad allestire il campo di gara e a cronometrare, chi è venuto da lontano come ad esempio Claudia Testa, Riccardo, Maria Giovanna, Serena e Paolo, le nostre amiche del English Bulldog Rescue Italia, Manuela che ha preparato dei bellissimi diplomi, Enrica Morelli che ha confezionato dei premi originali, Marina Canestrale e il suo team di francesi e infine i grandi organizzatori Mauro Martini e Laura Bettella senza i quali le Olimpiadi non esisterebbero.I “bulli” veterani con il presidente CIB Alberto Sanson

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La therapy dog in aiuto ai malati

d’Alzheimer

Ricordi lontani

Nella pianura padana tra Cremona e Piacenza a Monticelli d’Ongina in un ca-sale ampio e ben ristrutturato abbiamo incontrato Loretta Forti allevatrice di lunga data di Samoiedo e Border Collie con la passione degli Spitz… e con una piccola “barboncina” nera nel cuore…Loretta Forti gestisce un centro cinofilo, è addestratore ENCI, regolarmente iscritta all’Albo e da molti anni si occupa di the-rapy dog sviluppando progetti sul terri-torio in vari ambiti come le scuole, con i disabili e nelle Case di Riposo. Dal 2007, in collaborazione con le due figlie, Consuelo Beber, avvocato, e Dennyse Beber, dottore in economia, sta portando avanti due pro-getti dedicati alle persone affette dal morbo di Alzheimer presso le Case di

Riposo di Pontevico (BS) e Robecco d’Oglio (BS). L’importanza delle ricerche è dovuta in primo luogo alla durata, oltre 6 anni, ed ai riscontri ottenuti in quanto la valutazione dei dati sino ad ora registrati, hanno evi-denziato delle valenze comuni.

La prima domanda viene spontanea: quali sono le razze impiegate e perché?In questi progetti, ho deciso di impiegare la barbona nana Coral e due spitz di Pomerania: Mirtilla e Aramis. È stata una scelta motivata da alcune considerazioni come la piccola taglia, la docilità e la di-sponibilità a farsi coccolare e accarezzare. Sono “cani da grembo” che ben si adat-tano alle esigenze di questi pazienti.

Cosa intende?I malati d’Alzheimer sono persone fragili. Si disorientano con facilità, spesso sono in ansia e guardano con preoccupazione ogni situazione che per loro... potrebbe essere sempre nuova.I cani di taglia piccola risultano essere più accoglienti… certo, devono avere un carat-tere mite e devono essere stati preparati. A volte inoltre ci troviamo con pazienti ormai su sedia a rotelle e i cani di piccola taglia leggeri come gli Spitz possono essere messi in grembo all’ospite se lo desidera.

Sono stati addestrati?No, non direi addestrati. Piuttosto, edu-cati… una semplice educazione di base. Hanno imparato dei giochi come riportare

Due ricerche condotte da Loretta Forti hanno dimostrato che la presenza dei cani nelle Case di Riposo ha prodotto benefici notevoli nei pazienti.

L’importanza del protocollo applicativo

Loretta Forti con Coral, Mirtilla e Aramis

LE NOSTRE INTERVISTE

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la pallina, abbaiare a comando, battere il cinque. L’aspetto più importante, come di-cevo, è la loro disponibilità ad interagire coi pazienti. Certo fin da piccoli sono stati sottoposti a stimoli particolari come le urla delle per-sone, vedere correre i bambini, movimenti improvvisi, il movimento delle sedie a ro-telle…

Come si svolge una seduta?Dipende dalle situazioni. Per esempio, a Pontevico abbiamo il piccolo gruppo di pazienti (3 o 4 persone) e lavoriamo in una apposita stanza con la presenza dell’ani-matore e la supervisione del medico. Facciamo accomodare gli ospiti attorno ad un tavolo e li invitiamo a spazzolare i cani, a turno; a portarli a passeggio, a lanciare la pallina. Piccoli compiti, l’importanza è data dalla collaborazione dimostrata. Cerchiamo sempre di stimolare la conversazione e so-prattutto il ricordo. Alcuni ospiti preferi-scono accarezzare il cane piuttosto che spazzolarlo per una questione di dolore agli arti e difficoltà a tenere la spazzola, in questo caso si lascia che l’ospite decida au-tonomamente cosa fare. A Robecco d’Oglio, invece, si lavora con un gruppo più aperto: è più impegnativo ma ugualmente soddi-sfacente. In questa struttura abbiamo la possibilità di uscire all’aperto e nella bella stagione facciamo passeggiate e giochi in giardino. Le distrazioni esterne sono un grande sti-molo per l’ospite, trovare la concentrazione quindi è più difficile.

A questo proposito, come si comportano i pazienti?All’inizio, è stata dura. La maggior parte degli ospiti non era collaborativa. Comunque, piano piano e grazie ai cani, abbiamo conquistato terreno. Per esempio, quando arriviamo, c’è il saluto al cane, un piccolo gesto che oramai tutti i pazienti fanno. Si avvicinano, fanno una carezza, qual-cuno si ricorda il nome del cane, qualcuno lo chiama con il nome del cane che aveva avuto in un passato oramai remoto… altri si limitano a sorridere e ad allungare la mano per toccarli o per guardarli… in-somma, ognuno ha il suo modo.

Intende dire che ricordano il nome del cane che avevano pur essendo passati così tanti anni?Si, certo. Il morbo di Alzheimer cancella la memoria recente ma lascia tracce della memoria remota. Con l’aiuto degli operatori interni, cer-chiamo di parlare con gli ospiti. La pre-senza del cane ci permette di spostare su di lui l’attenzione. Facendo piccole domande del tipo “ha mai avuto un cane”… è come se

si squarciasse un velo… iniziano a raccon-tare situazioni di cinquant’anni prima dove il cane era da guardia o da caccia o da pastore… pochi erano i cani che vivevano in casa… Con minuziosi dettagli del loro mondo antico… che ogni volta viene ripro-dotto, uguale. Ciò che ha sorpreso i medici e gli operatori interni è proprio questo dettaglio: i racconti di volta in volta sono gli stessi. Quindi, non sono improvvisati o frutto della fantasia, ma rivissuti ogni volta alla stessa maniera.I medici dicono che l’Alzheimer porta via la memoria ma non le emozioni… che ogni volta sono uguali nei pazienti… ed in questi casi, è il cane ha riattivarle.

Lo staff medico e paramedico come ha accolto questi progetti?Molto bene. Prova ne è che andiamo avanti da oltre 6 anni. Ed è attraverso la collabo-razione degli operatori interni che il pro-getto “vive” anche quando non ci sono i cani.

In che senso?Vede, noi andiamo una volta alla setti-mana per le sedute. Quindi, durante il pe-riodo dell’aspettativa, tra una seduta e l’altra, gli animatori “tengo viva la me-moria dei cani”. Con delle riviste illustrate, dei racconti, delle domande mirate, con le foto fatte in-sieme ai cani del progetto… ognuno con strumenti differenti, ma con lo stesso obiet-tivo: tenere allenata la memoria sui cani.

Quali sono i principali benefici ottenuti?La capacità di ricordare i nomi dei cani per esempio. Ricordano molto meno i nostri nomi, questo per dirle dove va l’attenzione e l’emozione: è sempre sui cani. Un altro aspetto importante è il rilassamento che gli ospiti hanno quando ci sono i cani. Accarezzandoli e spazzolandoli si distrag-gono dalle loro ansie e diventano più colla-borativi. Nei pazienti particolarmente compromessi ho visto un rallentamento dell’avanza-mento della patologia. In pazienti di media gravità la patologia ha rallentato molto, la memoria del cane c’è, il nome, il colore, l’attività che di solito viene svolta, il giorno della visita. Certo, è stato un processo lungo ma la con-sidero una vera e propria vittoria! C’è poi da considerare la generalizzazione del ri-sultato. Tutti gli ospiti che hanno avuto un cane nella loro vita, se giustamente stimo-lati, rispondono alla stessa maniera: rac-contando spaccati di una vita lontanissima dove il cane aveva un ruolo a fianco del padrone.

Quali strumenti avete utilizzato per va-lutare i benefici?Anzitutto, il progetto ogni anno è condiviso

con i medici e tutto lo staff che opera all’in-terno delle strutture per fare il punto della situazione e pianificare lo sviluppo. Inoltre, ad ogni seduta, corrisponde una scheda di valutazione dei pazienti, compilata dall’operatore interno che ci assiste. Frequentemente, scattiamo fotografie che lasciamo ai pazienti che amano vedersi ri-tratti con i cani. Poi, ogni sei mesi realizziamo un filmato sull’organizzazione delle sedute e questo ci permette di valutare meglio eventuali cam-biamenti: a volte, solo piccole sfumature ma tutto serve per ordinare al meglio il set-ting e quindi, migliorare. Ritengo determi-nante il protocollo applicativo, pur utiliz-zando la spontaneità dei cani è necessario sapere in anticipo come procedere in sicu-rezza per il raggiungimento gli obiettivi previsti.

Avrebbe qualche aneddoto?Ce ne sono tanti, per es. la signora Maria racconta che aveva un cagnolino meticcio grande quasi come Coral. Tutte le mattine le dava una borsa di plastica con dentro i soldi e lo mandava dal panettiere. Il cagno-lino percorreva la strada fino al negozio con la borsa in bocca e tutti in paese lo co-noscevano; poi tornava a casa con il pa-nino e mezzo litro di latte nella borsa. Alla fine, aggiunge sempre Maria: “gli mancava solo la parola”. La signora Giulia ci racconta sempre che aveva un pastore tedesco femmina, sotto-linea sempre che era molto bella, intelli-gente e buona. Purtroppo quando ha avuto i cuccioli non ha superato il parto e così lei ha allattato i sette cuccioli con il biberon per diversi giorni... e poi ha trovato casa a tutti da amici e parenti, perché tutti volevano un cucciolo buono come lo era stata la mamma.C’è poi la signora Rosa che ci racconta di quando suo padre aveva un maneggio e giravano i cani in mezzo ai cavalli, e di come suo padre andava a caccia a cavallo. I cani lo seguivano e non avevano paura dei cavalli che erano grandi...Sono storie di vita quotidiana, continua Loretta, ancora ci sorprendiamo di come il ricordo sia così vivido quando è legato al cane... non succede per altre situazioni lon-tane nel tempo, è come se il cane fosse una sorta di chiave per entrare nella memoria remota.

Qual’è l’immagine che vorrebbe la-sciarci di queste esperienze?Il sorriso degli anziani quando ci vedono arrivare con i nostri cani: anche se non sempre si ricordano il loro nome, li abbrac-ciano e li coccolano come se li conoscessero da sempre...

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Succede frequentemente di sentire i pa-droni di cani dire frasi simili a queste: “il mio cane ha paura dei tuoni”, oppure “il mio cane ha paura delle auto” oppure an-cora “il mio cane ha paura dei bambini”, arrivando all’apoteosi col “il mio cane è fobico”. Lo studio del comportamento animale, quello dei cani in particolare, ha mutuato molti concetti dalla psicologia umana, d’altra parte molta della psicologia umana ha basato teorie e metodologie sulla speri-mentazione animale. Questa permeabilità, solo apparente, e la diffusione attraverso i moderni media di concetti etologici pres-soché sconosciuti alla massa fino a pochi decenni fa, ha creato degli stereotipi e dei luoghi comuni che non hanno nulla a che vedere con il reale comportamento e la reale psicologia del cane. Insomma, siamo diventati tutti degli psicologi, o etologi, da parchetto! Ma in realtà cosa c’è di vero e di falso nelle perentorie affermazioni di certi proprietari di cani? Di vero c’è che i cani realmente fobici, intendendo con questa definizione cani che abbiano paure non indotte e quindi di chiara matrice genetica, sono una sparuta minoranza. Non ci sono stati-stiche precise, ma pensare a un 2% / 3%

della popolazione canina totale c’è il ri-schio di sbagliare in eccesso. E gli altri 97% / 98% che cosa sono? Principalmente cani sfortunati, più concretamente cani che hanno subito traumi, o pressioni ambien-tali, in svariati periodi della loro vita. È però importante sottolineare, e non di-menticare mai, che un cane fobico spesso è un cane aggressivo. Le paure più pro-fonde portano quasi sempre ad un com-portamento di auto-protezione che sfocia, appunto, in forme di varia aggressività sia intra che inter specifica. Anche un cane dal carattere apparentemente debole, con bassa tempra, se portato al limite è in grado, per puro istinto di sopravvivenza, di reagire in aggressività. Oltre a ciò bisognerebbe sempre ricordare che nessun umano potrà mai capire fino in fondo cosa prova e sente un cane. La scienza ha dimostrato che i cani provano emozioni equivalenti a quelle umane, che le principali strutture cerebrali sono co-muni alle due specie, che il cane è in grado di avere coscienza di se... ma è e rimarrà un cane, con un etogramma completa-mente differente dal nostro e quindi con elaborazioni mentali e conseguenti com-portamenti differenti. I principali problemi nascono quando i

Molti proprietari sono i veri responsabili dell’errato comportamento dei loro cani

Sin da cuccioli si stabiliscono degli equilibri importanti per lo sviluppo sociale

La colpa e le paure

Esistono davvero così tante fobie?

cuccioli vengono separati dalla madre nei primi 30 giorni di vita, perdendo così la socializzazione primaria che fornisce loro le “istruzioni” di vita necessarie a rappor-tarsi correttamente con i consimili. Senza queste basi il cucciolo avrà grosse difficoltà a relazionarsi successivamente con gli umani e col loro mondo, oltre a non sapere bene come comportarsi con gli altri cani. In questo modo qualsiasi stimolo scono-sciuto può essere vissuto dal cucciolo, ma anche dal cane ormai adulto, come una minaccia creando i presupposti per l’in-staurarsi di un comportamento fobico. Ma questi sono cani che hanno serie lacune cognitive, il loro recupero è lungo e diffi-coltoso e non sempre completo. Alcuni impiegano degli psicofarmaci per tran-quillizzare i soggetti, anche se nella mag-gior parte delle situazioni si tratta solo di un modo veloce per coprire i problemi senza però risolverli. In pochi giorni il cane si tranquillizza senza fatica da parte di nessuno, perdendo però totalmente ogni reattività anche positiva. Altri preferi-scono lavorare in campo col cane, e con il padrone, per fornirgli gradualmente la maggior parte delle competenze man-canti. In questo caso i miglioramenti sono reali e stabili, ma il tempo necessario per

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ottenerli è estremamente più lungo e ri-chiede l’effettiva collaborazione del pa-drone del cane. E i cani che hanno avuto una regolare so-cializzazione, sia primaria che secondaria, che sono cresciuti in un ambiente stimo-lante ma sicuro, che vivono con padroni amorevoli e attenti, che non hanno pro-blemi di natura genetica, come fanno a diventare fobici? Saper rispondere a questa domanda in modo assoluto significhe-rebbe poter pretendere il premio Nobel per tutte le discipline possibili. Vari fattori concorrono a generare stati fobici e troppo spesso molti di questi fattori nascono da nostri comportamenti. Inconsapevolmente il padrone di un cane mostra degli atteg-giamenti assolutamente alieni per il cane, generandogli confusione e incertezze che costituiscono la base su cui si andranno a sviluppare le fobie. Un classico esempio è la paura dei botti di capodanno. Se il pa-drone mostra stati ansiosi in occasione dell’esplosione dei botti sarà normale per il cane leggerne il comportamento e colle-

garlo ai rumori violenti che sente. Non di-mentichiamo che l’olfatto del cane è in grado di percepire le nostre variazioni or-monali, un maggior quantitativo di adre-nalina in circolo nel nostro sangue viene sentito dal cane come segnale di pericolo imminente. Il reiterare di questo nostro comportamento porterà il cane ad avere la certezza che i botti equivalgono ad un pe-ricolo fisico, instaurando la fobia. Un cane che invece viva la stessa esperienza in compagnia di un padrone calmo, tran-quillo e indifferente leggerà questi stati emotivi del suo compagno umano asso-ciandoli in modo quantomeno neutro ai botti. Li considererà cioè assolutamente normali. E la fobia non si instaurerà. Naturalmente grossa importanza ha il rap-porto instaurato tra cane e padrone e l’in-dole di base del cane. Come già detto il più delle volte gli errori umani sono inconsapevoli e apparente-mente poco rilevanti. In realtà hanno un grosso peso perché ripetuti in modo co-stante e continuativo, fissandosi in modo

stabile nella mente del cane. Se a questo si aggiunge che troppo spesso il padrone, vedendo il cane agitato e timoroso, inter-viene coccolandolo e gratificandolo si ot-tiene che la fobia venga confermata in modo totale. Il cane quindi esibirà una serie di compor-tamenti stereotipati: dal semplice scap-pare al saltare addosso alla persona fino all’attacco vero e proprio. Se è vero che i comportamenti del pa-drone, e dei membri tutti dell’enclave umana in cui il cane vive, se errati possono portare a stati fobici altrettanto possono essere d’aiuto per rimuoverli o stemperarli. Sarà necessario spiegare le motivazioni etologiche in modo adeguato e paortare il padrone a modificare i propri atteggia-menti per poter aiutare il cane ad acquisire competenze adeguate e quindi sicurezza in se stesso. La competenza del professio-nista che affiancherà il binomio sarà un elemento imprescindibile per ottenere dei risultati concreti.

Marcello Chionaky

PASTORE DEL CAUCASO E PASTORE DELL’ASIA CENTRALE

Il Consiglio Direttivo dell’ENCI in data 20 /11/2013 ha accolto la richiesta della Associazione Italiana Pastori Russi di limitare il conseguimento del Certificato di Tipicità ai fini dell’iscrizione come capostipite nel RSR (Registro Supplementare Ricono-sciuto) per le razze Pastore del Caucaso e Pastore dell’Asia Centrale , ai soli raduni di razza e mostre speciali.La disposizione entrerà in vigore a far data 1 gennaio 2014.

RAZZE MOLOSSOIDI

Il Consiglio Direttivo dell’ENCI in data 20 /10/ 2013 ha ac-colto la richiesta della Club Italiano del Molosso di limitare il conseguimento del Certificato di Tipicità ai fini dell’iscrizione come capostipite nel RSR (Registro Supplementare Ricono-sciuto) per le razze:Bullmastiff, Dogo Canario, Dogue de Bordeaux, Fila Brasileiro, Mastiff, Perro Dogo Mallorquin, Tosa, Pastore di Ciarplanina, Mastino dei Pirenei, Mastino Spagnolo e Tibetan Mastiff, ai soli raduni di razza e mostre speciali.La disposizione entrerà in vigore a far data 1 gennaio 2014.

VOLPINO ITALIANO

Ad integrazione della precedente comunicazione del 20/9/2013, protocollo 22891 con la quale è stato previsto, relativamente al Volpino Italiano, a far data 1 gennaio 2014 l’assegnazione del certificato di attitudine al campionato (CAC) sia nella varietà a) bianco sia nella varietà b) rosso, si informa che il Consiglio Direttivo del 30 ottobre u.s. considera-to che lo standard di razza FCI prevede, oltre ai colori bianco e rosso anche il colore champagne, ha deliberato di prevedere che i soggetti di colore champagne siano giudicati assieme ai soggetti di colore bianco.

ESPOSIZIONI REGIONALI

Il Consiglio Direttivo dell’ENCI in data 20 novembre 2013, per quanto attiene alle esposizioni a carattere regionale, con l’in-tento di promuovere la loro effettuazione sul territorio nazio-nale, favorire lo sviluppo della cinofilia di base ed incentivare la partecipazione dei soggetti a tali eventi, ha deliberato, a far data dal 1 gennaio 2014:• di consentire la partecipazione in classe baby ai cani di età

compresa fra i 4 e i 6 mesi;• di non prevedere l’obbligo del libretto delle qualifiche:• di non prevedere, a carico dei Comitati Organizzatori, il

versamento all’ENCI della quota prevista per ogni soggetto iscritto.

Notizie ENCI

i nostri CaniAnno 60 num. 1gennaio 2014

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Page 28: I Nostri Cani - gennaio 2014

Quando si parla di Cane da Lavoro si in-tende quel organismo perfettamente ad-domesticato dall’uomo e che viene ad es-sere utilizzato dall’uomo stesso come forma di aiuto e supporto ad azioni di ri-cerca di sostanze stupefacenti ed esplosivi, per il mantenimento dell’ordine pubblico, per la terapia e l’assistenza ai disabili, per il salvataggio di persone (valanga, macerie e acqua), cani da pastore e cani da caccia. In più non bisogna mai dimenticare i cani coinvolti nello sprint, nell’agility e nella slitta o sleddog che hanno particolari e uniche caratteristiche anatomiche come il mantello a doppio strato funzionalmente paragonabile a quello di orsi e pinguini, cuscinetti plantari spessi, un torace pro-fondo e un metabolismo tutto particolare che permette a questi organismi una mi-gliore utilizzazione della dieta. Quindi da questo possiamo capire che ogni orga-nismo o meglio ogni tipologia di cane da lavoro, precedentemente espressa con-cerne un differente fabbisogno energetico, differenti caratteristiche delle fibre musco-lari, diversi tipi di metabolismo, e diversa influenza dei nutrienti. Recenti studi effet-

tuati in biochimica generale dal sotto-scritto e di biochimica applicata alla nutri-zione del cane effettuati da ricercatori ita-liani e stranieri, stanno mettendo alla luce molti livelli di conoscenza e nuovi ap-procci di ricerca che diverrà un giorno meno invasiva possibile e sempre più de-dita alla protezione del nostro amico a quattro zampe.Per fabbisogno energetico si intende l’ap-porto di energia di origine alimentare ne-cessario a compensare il dispendio ener-getico di individui che si trovano in uno stato di buona nutrizione e la sua unità di misura è la Kcal (chilo-caloria) o il KJ (chilo-joule). Per quanto riguarda il cane domestico però non si può fare riferimento solo alle calorie ma in un ottica standar-dizzata di tipologia di lavoro è indispensa-bile creare un calcolo che tenga conto del rapporto che esiste tra fabbisogno energe-tico e il fabbisogno di mantenimento. Prendendo in considerazione differenti at-tività possiamo stimare un confronto dei fabbisogni energetici.

Se poi osserviamo più precisamente le di-

stanze percorse da un cane da slitta di 20 Kg ci rendiamo conto di quante chiloca-lorie necessita un cane in base alle sue at-tività. Ricerche effettuate e pubblicate nel 2000 da Grandjean e i suoi collaboratori hanno chiarito un aspetto fondamentale. Intervalli di distanza di corsa e allena-mento richiedono delle differenze di fab-bisogno energetico giornaliero. Studi di questo tipo sono stati utilissimi per proget-tare mangimi e alimenti in grado di soste-nere il benessere in ogni tipologia di atti-vità fisica.In più variazioni della temperatura am-bientale possono incrementare il fabbi-sogno energetico, quindi anche la posi-zione geografica di qualunque individuo può determinare una variazione della ri-chiesta energetica per il mantenimento del normale metabolismo. Più bassa è la tem-peratura ambientale più calorie vengono richieste per produrre energia di manteni-mento.

Quali nutrienti favoriscono il cane atletaUna dieta ricca di tutti i nutrienti favori-scono il corretto mantenimento del Cane

La corretta nutrizione del cane atleta

Come compensare il dispendio energetico. Le calorie necessarie

La dieta e la

salute

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Page 29: I Nostri Cani - gennaio 2014

atleta. Quello che però si deve precisare è che l’apporto di acidi grassi insaturi, di particolari forme di lipidi, è fondamentale. In quanto l’apporto di lipidi di buona qua-lità hanno una importante influenza sulla resistenza allo sforzo. Qualora questo non avviene in maniere efficiente tende a for-marsi acido lattico nei muscoli che ini-bisce il metabolismo del consumo di zuc-cheri (i primi nutrienti ad essere bruciati) e la sintesi degli stessi nel cane quando questo è in stato di fame (glicogenolisi), inibisce l’utilizzazione del grasso di scorta, provoca edema muscolare e peggiora la

Confronto dei differenti tipi di fabbisogni energetici rispetto ai mantenimenti

prestazione atletica. In particolare pos-siamo distinguere gli acidi grassi a lunga e media catena (numero di atomi di car-bonio). L’apporto maggiore deve derivare dagli acidi grassi a lunga catena (60 %) e minore quella degli acidi a corta catena (30 %), non deve mancare l’apporto dei grassi essenziali (10 %) che il cane non riesce a produrre e che necessariamente servono alla dieta.Per quanto riguarda le proteine nel cane atleta il corretto apporto promette un au-mento del volume plasmatico e riduce l’incindeza delle lesioni muscolari. Il te-

nore proteico non deve essere inferiore del 30 % al giorno.

Quali problematiche tenere presentiUn aumento del metabolismo porta auto-maticamente all’aumento dei processi os-sidativi a carico degli organi. Buona nutri-zione significa buon sostenimento, al con-trario si ha stress. Durante l’esercizio fisico si perde acqua attraverso la respirazione 10-20 volte in più rispetto al normale. Si fa presto molto spesso a dire caloria. Impariamo prima di tutto a comprendere che il cane è un organismo che è a contatto con l’ambiente e con noi. Migliori siamo noi e l’ambiente più il cane sarà in salute.

Si ringraziano per la realizzazione di quanto fatto fino ad oggi i seguenti profes-sori miei maestri:il Maestro buon anima Professor Ludovico Ronzini, il Prof Vincenzo Zara Magnifico Rettore dell’Università del Salento, le Professoresse Anna Maria Giudetti di Scienza dell’alimentazione e Alessandra Ferramosca di Biochimica, la Professoressa di Genetica Maria Pia Bozzetti. Un calo-roso ringraziamento va al Prof di Fisiologia Tiziano Verri per il costante interessa-mento e consiglio sulla ricerca e divulga-zione. Grazie a loro e a voi prometto una sempre più accesa passione e voglia di parlarvi del benessere del nostro amico a quattro zampe.

Stefano SpagnuloBiologo ricercatore

Corrispondenza tra temperatura ambientale e fabbisogno energetico

Dispendio del fabbisogno energetico in base alla temperatura

i nostri CaniAnno 60 num. 1gennaio 2014

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Page 30: I Nostri Cani - gennaio 2014

ENCI JUNIOR CLUB

CONOSCIAMO LE RAZZE CANINE

IL BEAGLE

L’EDUCAZIONEÈ diventato un cane da compagnia ma

non dobbiamo dimenticare che è un se-gugio, quindi, molto curioso e ostinato nel seguire ciò che lo interessa. Impara con i suoi tempi e con regole precise. Senza viziarlo troppo e senza approfit-

tare della sua immensa bontà.

COM’È FATTO: L’ASPETTO MORFOLOGICO

Il Beagle è un segugio piccolo, robusto e gra-zioso. Ha uno sguardo dolce e mite.È un cane che sta nel rettangolo.Orecchie lunghe, lisce e arrotondate in basso.Occhi grandi, marroni o color nocciola.Muso non appuntito.Coda lunga e robusta con la punta bianca.

LA TAGLIAAltezza la garrese (spalla) da 33 a 40 cm. Peso: circa 10 kg

IL MANTELLOIl Beagle ha un pelo corto, fitto e impermeabile.

I COLORIPuò essere di vari colori tra cui: tricolore (nero, fuoco e bianco); blu, bianco e fuoco; limone e bianco; rosso e bianco; fuoco e bianco; nero e bianco; bianco puro.

IL CARATTEREÈ un cane allegro, con un fiuto speciale per la lepre. Coraggioso, vivace e deter-minato. Sempre attento, intelligente e molto affidabile. Affettuoso con tutti.

STORIA DEL BEAGLEProviene dalla Gran Bretagna dove era utilizzato per la caccia alla lepre in muta, cioè con un grande gruppo di Beagle. Durante il regno di Enrico VIIIº e Elisabetta Iª c’erano Beagle abbastanza piccoli da poter essere portati nella

tasca di una giacca da caccia.

alte

zza

lunghezza

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CONOSCIAMO LE RAZZE CANINE

IL BEAGLE

INFOVisita il sito www.enci.it troverai tutte le informazioni sulla razza.

Potrai consultare lo Standard di razza (sul motore di ricerca interno al sito digita: standard Beagle) e leggere gli articoli pubblicati sulla rivista I Nostri Cani (clicca su archivio rivista).

LE CUREÈ un cane piccolo col pelo corto che non richiede cure particolari se non per le orec-chie che vanno pulite all’in-terno. Ciò di cui ha maggiormente bisogno è di correre e di an-nusare nei prati o nei boschi e di stare in famiglia al riparo dalle persone che vorrebbero approfittare della sua grande

bontà.

? DOMANDINEIn quale secolo vissero Enrico VIIIº e Elisabetta Iª?..........................................................................................................................................Cosa vuol dire “la taglia del cane”?..........................................................................................................................................Perché il Beagle ama annu-sare per terra?..........................................................................................................................................Che cosa cacciava, in parti-colare?..........................................................................................................................................

Le razze canine sono suddivise in 10 gruppi.I Beagle appartengono al Gruppo numero:

…………………....................................................………...........................................• GRUPPO 1 CANI DA PASTORE E BOVARI (ESCLUSI BOVARI SVIZZERI)• GRUPPO 2 CANI DI TIPO PINSCHER E SCHNAUZER - MOLOSSOIDI E

CANI BOVARI SVIZZERI• GRUPPO 3 TERRIER• GRUPPO 4 BASSOTTI• GRUPPO 5 CANI TIPO SPITZ E TIPO PRIMITIVO• GRUPPO 6 SEGUGI E CANI PER PISTA DI SANGUE• GRUPPO 7 CANI DA FERMA• GRUPPO 8 CANI DA RIPORTO CANI DA CERCA CANI DA ACQUA• GRUPPO 9 CANI DA COMPAGNIA• GRUPPO 10 LEVRIERI

?

coloralo come vuoi!

Page 32: I Nostri Cani - gennaio 2014

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CONOSCIAMO LE RAZZE CANINE

IL CHOW CHOW

L’EDUCAZIONEÈ un cane indipendente, per attirare la sua attenzione bi-

sogna essere pazienti perché ha l’abitudine di fare di testa sua. Con lui, è inutile alzare la voce. Otterremo la sua fi-ducia solo se rispetteremo i suoi tempi. Con calma e

gentilezza imparerà ad essere un cucciolo educato.

COM’È FATTO: L’ASPETTO MORFOLOGICO

Il Chow Chow è cane che sta nel rettangolo: l’altezza è inferiore alla lunghezza.Robusto, forte con una folta pelliccia. Testa grande, muso corto con delle pieghe. La lingua è blu. Orecchie erette, piccole con la punta arrotondata che guardano in avanti.Occhi scuri di forma ovale. Coda lunga e portata sulla schiena.

LA TAGLIAAltezza al garrese (spalla) Maschi: da 48 a 56 cm Femmine: da 46 a 51 cm Peso: Maschi: circa 28 kg Femmine: circa 24 kg

IL MANTELLOCi sono due varietà: a pelo lungo, molto conosciuto e a pelo corto, poco diffuso in Italia.

I COLORIMantello di un solo colore: nero, rosso, blu, fulvo diluito (cannella), crema o bianco; spesso è sfumato ma non deve essere mai con delle macchie.

alte

zzalunghezza

coloralo come vuoi!

Chow Chow a pelo corto

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ENCI JUNIOR CLUB

CONOSCIAMO LE RAZZE CANINE

IL CHOW CHOW

INFOVisita il sito www.enci.it troverai tutte le informazioni sulla razza.

Potrai consultare lo Standard di razza (sul motore di ricerca interno al sito digita: standard Chow Chow) e leggere gli articoli pubblicati sulla rivista I Nostri Cani (clicca su archivio rivista).

IL CARATTEREIl Chow Chow è un cane serio, riservato e gentile.Sembra “distratto” ma os-serva senza darlo a vedere tutto ciò che succede in-torno a lui. È un bravo cane da guardia, molto affezio-nato alla casa e al padrone e riservato con gli estranei.

Le razze canine sono suddivise in 10 gruppi.Il Chow Chow

appartiene al Gruppo numero:

…………….................………...........................................

• GRUPPO 1 CANI DA PASTORE E BOVARI (ESCLUSI BOVARI SVIZZERI)

• GRUPPO 2 CANI DI TIPO PINSCHER E SCHNAUZER - MOLOSSOIDI E CANI BOVARI SVIZZERI

• GRUPPO 3 TERRIER• GRUPPO 4 BASSOTTI• GRUPPO 5 CANI TIPO SPITZ E TIPO PRIMITIVO• GRUPPO 6 SEGUGI E CANI PER PISTA DI

SANGUE• GRUPPO 7 CANI DA FERMA• GRUPPO 8 CANI DA RIPORTO CANI DA CERCA

CANI DA ACQUA• GRUPPO 9 CANI DA COMPAGNIA• GRUPPO 10 LEVRIERI

?

STORIA DEL CHOW CHOWÈ in cane primitivo che proviene dalla Cina, dove era diffuso già 2000 anni or sono come cane da guardia e da caccia. Rimase una razza sconosciuta al resto del mondo sino al 1800. Solo nel 1920 si diffuse in Inghilterra e

piano piano anche in Italia.

LE CUREPer mantenere la sua folta pelliccia in odine è necessario spazzolarlo almeno due volte la settimana.Pulire di frequente la parte sotto gli occhi ed il muso. Gli piace camminare

ed essere libero di correre nei prati.

? DOMANDINEIn quale continente si trova la Cina?...................................................................................................La Cina è il Paese più popoloso al mondo: vero o falso?...................................................................................................La lingua dei Chow Chow è di colore?...................................................................................................Quante sono le varietà del suo mantello?...................................................................................................

Chow Chow a pelo lungo

Page 34: I Nostri Cani - gennaio 2014

Anche quest’anno, come ormai da molti anni, ma direi da sempre, ho avuto l’onore e il piacere di giudicare all’esposi-zione internazionale di Cremona.Perché l’onore? Essere nella giuria di una esposizione così importante non è cosa indifferente. Cremona ha raggiunto un grado di valore cinotecnico elevato dimostrato da fatti positivi ben precisi che rendono la sua esposizione fra le mi-gliori d’Italia e anche d’Europa.Innanzitutto l’alto numero di soggetti iscritti (in due giorni, ben sette raduni, che non hanno per nulla intralciato il fun-zionamento dell’Internazionale, 1839), ma non solo il nume-ro, ma anche la qualità, riassunta nel finale per il “Best in Show”: dieci soggetti veramente ottimi, che dimostra l’inte-resse dei cinofili, molti anche venuti dall’estero, a parteci-pare a una manifestazione così qualificata. Che sia molto qualificata lo dimostrano alcune sue caratteristiche che purtroppo in troppe altre espo non sono presenti. Per prima

BEST IN SHOW Giudice G.B. Tabò1° Cinecittà Sacha Baron Colen, Maltese, pr. Franco Prosperi 2° Quick Joey Small del Whymper delle Grand Jorasse, Australian Shepherd, pr. Linda Carioni 3° Moschino dei Gini , Cocker Americano, pr. Valeria Elena Milanesi. Premiano: Abele Barbati presidente del Gruppo Cinofilo Cremonese e Roberto Gandolfi consigliere al Comune di Cremona delegato per il Benessere Animale.

CREMONA

Ha vinto un Maltese. Accomunati negli applausi del pubblico organizzatori e concorrenti

Cremona fa da esempioLusinghiero successo dell’Expo Internazionale

BIS COPPIE Domenica 24 novembre Giudice Luigi Corna1° Gio. Do. Gio Ramesse & Dalila, Carlino, pr. Sergio Soffientini 2° Le Quartiene De Chanel Nomme & La Deuxiemme De Chanel Nomme Grace , Weimaraner, pr. Marco Bausani 3° Evermagic Wind of Change & You Light Me Up, Golden Retriever, pr. Anna Maria Carbone Premia: Massimo Carioni consigliere del Gruppo Cinofilo Cremonese

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Page 35: I Nostri Cani - gennaio 2014

cosa il luogo: Cremona Fiere offre un padiglione enorme, che permette di allestire ring di giusta grandezza con pavimen-tazione per nulla sdrucciolevole, spazi sufficienti sia per gli espositori, che per il pubblico. I posteggi per le auto, i furgoni e per i camper, che stanno divenendo sempre più numerosi, sono spaziosi e situati vicini all’ingresso.Soprattutto però sono molto positive le caratteristiche dell’organizzazione che riguardano la parte cinotecnica: buona ed equa distribuzione dei soggetti esposti, fra i vari giudici e seconda caratteristica, di non poca importanza, il mantenimento, direi ferreo, degli orari d’inizio dei giudizi, ma, soprattutto, del ring d’onore.Perché il piacere? Non voglio cadere in luoghi comuni e farmi influenzare dall’amicizia che mi unisce ad Abele Barbati, ma la ragione maggiore che alimenta il piacere sono l’accoglien-za e l’ospitalità: eccezionali, calde, che ti mettono a tuo agio, che fanno sembrare anche le cose più complesse semplici e naturali.Il merito va al Gruppo Cinofilo Cremonese al suo Consiglio di-rettivo e naturalmente al suo Presidente Abele Barbati , che è grande conduttore, ma anche grande lavoratore, che vuole sempre controllare che tutto funzioni come programmato e bisogna dire che la programmazione è ottima, forse anche

favorita dall’esperienza che Barbati ha raggiunto non solo nel gruppo cinofilo, ma anche nella sua vita trascorsa, prima come funzionario dell’ENCI e susseguentemente come am-ministratore dell’Ente stesso. Il Presidente è anche sorretto da una magnifica moglie, non solo bella esteticamente, ma soprattutto moralmente, che interessandosi delle pubbliche relazioni e di tutto il corollario estetico dell’evento, è molto partecipe alla creazione di quel piacere, condiviso anche dai colleghi, che mi ha condotto a formulare queste doverose note. Infine, di solito si fa all’inizio, dovrei scrivere della Giuria, na-turalmente internazionale, ma di essa facevo parte anch’io e quindi, senza falsa modestia, sono molto imbarazzato. Col-leghi qualificati e ben scelti, anche in questo caso, osser-vando una certa tradizione: forse seguendo il pensiero che formazione che vince non si cambia. Mi corre anche una pia-cevole considerazione: nella tradizione anche alcuni giovani emergenti e che siano emergenti lo dimostrano i numero dei soggetti che hanno dovuto giudicare.Concludo: grazie Cremona, spero di rivederti l’anno prossi-mo o come giudice o come espositore.

Gianercole Mentasti

RAGGRUPPAMENTI

GRUPPO 1 1° Quick Joey Small del Whymper delle Grand Jorasse,

Australian Shepherd, pr. Linda Carioni

GRUPPO 2 1° Luvi Pride Woodstock – Bulldog –pr. Lucia Trotta

GRUPPO 3 1° Lievore’s Edition Indian Summer

American Staffordshire Terrier pr. Piergiorgio Lievore

GRUPPO 4 1° Goloubet Du Rovet del Wanhelsing

Bassotto kaninchen p/d pr. Allev. Wanhelsing

GRUPPO 5 1° Sweetxevalier – Samoiedo – pr. Roberto Mazzetto

GRUPPO 6 1° Harmakhis Wisdom Sissi – Rhodesian Ridgeback

pr. Sara Venturelli

GRUPPO 7 1° Praia dei Sanchi – Bracco Italiano – pr. Marcello Salvi

GRUPPO 8 1° Moschino dei Gini - Cocker Americano

pr. Valeria Elena Milanesi

GRUPPO 9 1° 1° Cinecittà Sacha Baron Colen - Maltese

pr. Franco Prosperi

GRUPPO 10 1° Albachiara del Barone Rampante

Piccolo Levriero Italiano – pr. Allev. dei Raggi di Luna

BIS GRUPPI Domenica 24 novembre

Giudice Claudio De Giuliani

1° Cocker Americano dell’Allevamento Dei Gini

2° Zwergschnauzer pepe e sale di Francesco Stanislao

3° Weimaraner di Dario Raimondi Cominesi

Gruppo 9 Cani da compagnia Giudice Ferdinando Asnaghi1° Cinecittà Sacha Baron Colen, Maltese, pr. Franco Prosperi 2° That’s Amore In Mavi, Chihuahua a pelo lungo, pr. Marco Tomei 3° Solino’s Capitano, Chinese Crested Dog, pr. Iris Schultz Premia: Giuseppina Barbati Miragoli

JUNIOR HANDLER (12- 17 anni) Giudice Bruno Nodalli1° Aurora De Poli con un Cavalier King Charles Spaniel 2° Alessandro Cipollini con un Setter Irlandese 3° Jessica Marchetti con un Setter Irlandese Premia: Ganriele Boiocchi consigliere del Gruppo Cinofilo Cremonese

i nostri CaniAnno 60 num. 1gennaio 2014

Page 36: I Nostri Cani - gennaio 2014

RAGGRUPPAMENTI POTENZA

GRUPPO 1 1° Cane Lupo Cecoslovacco FORESTA INCANTATA

YUNIK BANG pr. Loizzo Giovanni Daniele

GRUPPO 2 1° Terranova nero VERTIGO DONNIE DARKO

pr. Gioffreda Sergio

GRUPPO 3 1° Yorkshire Terrier GRIOTTE DU CLOS DE LA BELLE

HELOISE pr. Gillet Maguy

GRUPPO 4 1° Bassotto MANCANO I DATI

GRUPPO 5 1° Spitz nano UPSTART FORA SUNBLUSH pr. Gentili

Riccardo

GRUPPO 6 1° Golden Retriever LARACROFT STARGOLDEN

pr. Croce Valeria

GRUPPO 7 1° Barbone Nano marrone NURMAH BAR PACE

CHOCOLATE pr. Franceschetti Vittoria Clara

GRUPPO 8 1° Saluki ARABEL DEI REALI DI SPAGNA

pr. Boatta Angelo

Copiosità di pelo cotonato sui podi più alti della “liaison” dall’ impronta tutta lucana, hanno collaborato i Gruppi Cinofili Materano e Lucano, nella splendida e soleggiata cittadina di Gravina In Puglia che ha sostenuto questo ben riuscito doppio evento svoltosi il 21 e 22 settembre, attraverso la concessione della corredata, ampia e luminosa fiera San Giorgio, per la prima volta ha ospitato giudici di fama inter-nazionale e soggetti di alta qualità giunti da più parti d‘Eu-ropa come Francia, Malta e Grecia. Soddisfacente l’afflusso dei soggetti presentati (più di 900) ed e la partecipazione di un folto pubblico, rimasto al bordo del ring d’onore sino all’ultimo istante, interessato, quasi complice delle decisio-ni degli esperi giudici che con estrema professionalità e se-rietà hanno reso queste due splendide giornate memorabili ed intese essenzialmente come confronto cinotecnico. Do-veroso elogio al comune di Gravina in Puglia ed al sindaco Dott. Alesio Valente che ha ritenuto questo incontro cinofilo

di consistente rilievo culturale. Paglieri ha ben interessato il pubblico accennando allo standard dei soggetti presentati

A Gravina di Puglia due giorni di successi

Spitz e Bobtail sul podioOrganizzate dai Gruppi di Matera e Lucania

Best in Show: 1° Spitz nano UPSTART FORA SUNBLUSH pr. Riccardo Gentili 2° Terranova nero VERTIGO DONNIE DARKO pr. Sergio Gioffreda 3° Yorkshire Terrier GRIOTTE DU CLOS DE LA BELLE HELOISE pr. Maguy Gillet

POTENZA

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Best in Show: 1° Bobtail SHAGGY BLUE BOB’S PLOUTARCHOS OF ARYAKAS pr. Nikolas Kanales 2° Terranova nero VERTIGO DONNIE DARKO pr.Segio Gioffreda 3° Chihuahua p/c DIXIE DANCER DI RIO GALERIA pr. Paolo Tartaro

MATERA

al ring d’onore. Delegato ENCI Dario Posillipo. Ampi gli spazi dedicati agli sponsor, agli espositori e ai visitatori, tra questi spiccava un angolo interamente dedicato al fotografo ufficia-le della manifestazione Giancarlo Amati che ha allestito una area adibita al fashion’s dog. Ben disposti i ring, di giusta grandezza, accurato il lavoro dei commissari che hanno faci-

litato lo svolgimento dei giudizi.In una giuria di tutto rispetto Mario Migliarini ha decretato come miglior soggetto assoluto del CAC di Potenza il piccolo Spitz nano Upstart Fora Sunblush, seguito dal Terranova Ver-tigo Donnie Darko e terzo il fluente Yorkshire terrier Griotte Du Clos De La Belle Helois.

Matera Gruppo 1° Golden retriever Allevamento Stargolden 2° Cocker Spaniel inglese Allevamento Di Casa Vecchia di Pangallo 3° Weimaraner Allevamento Greysbeth

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Page 38: I Nostri Cani - gennaio 2014

Matera gruppo 9

1° Chihuahua p/c DIXIE DANCER DI RIO GALERIA pr. Paolo Tartaro

2° Shih Tzu GUCCI GUILTY DU SIKKIM TCHOO pr. Septi Meziani

3° Barbone Nano albicocca XOCHITI VON DER HERBORDSBURG

pr. Milena Pucci

Matera BIS Giovani

Matera BIS Juniores

RAGGRUPPAMENTI MATERA

GRUPPO 1 1° Bobtail SHAGGY BLUE BOB’S PLOUTARCHOS

OF ARYAKAS pr. Kanales Nikolas

GRUPPO 2 1° Terranova nero VERTIGO DONNIE DARKO pr.

Gioffreda SergioGRUPPO 3 1° Fox Terrier p/r ENGLISH CHAMPION

TRAVELLA SPECIAL FEATURE pr. Calleja Ivan

GRUPPO 4 1° Bassotto Nano p/d IF U DONT KNOW ME BY

NOW DEL WANHELSING pr. All. del Wanhelsing

GRUPPO 5 1° Samoiedo SWAMI DI CASA KALY pr. Latini

MassimilianoGRUPPO 6 1° Basset Hound BASSJOY NIGHT OF LOVE pr.

All. Terra Dei Templari

GRUPPO 7 1° Settr Gordon LUDSTAR DON MIGUEL pr.

Segato GabriellaGRUPPO 8 1° Golden Retriever STARGOLDEN CARY GRANT

pr. Stella GianlucaGRUPPO 9 1° Chihuahua p/c DIXIE DANCER DI RIO

GALERIA pr. Tartaro Paolo

GRUPPO 10 1° Greyhound SOBERS PORTIA GRANCRU pr.

Vismara LorellaRAZZE ITALIANE giu. M. Migliarini 1 del gruppo maremmano

JUNIORES giu. R. Schill 1 del gruppo bassotto

GIOVANI giu. C. Lebret 1 del gruppo spitz

COPPIE giu. A. Alessandri

GRUPPI giu. V. Nataletti

E’ stato invece un Bobtail venuto da Atene, Shaggy Blue Bob’s Ploutarchos Of Aryakas a salire sul gradino più alto del Best in Show del CACIB di Matera, giudicato dal norvegese Leif Ragnar Hjorth. Piazza d’onore al più piccolo ma fiero e altezzoso Chihuahua Dixie Dancer Di Rio Galeria: non ha te-muto la mole del possente Terranova Vertigo Donnie Darko terzo calssificato.

Anna Laronca

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Page 39: I Nostri Cani - gennaio 2014

RAGGRUPPAMENTI

GRUPPO 1 1° Bobtail ZOTTELS XTRAVAGANCE pr. Urs Mueller

GRUPPO 2 1° Affenpinscher TAMARIN TICKET TO RIDE

pr. Andrew Bizin

GRUPPO 3 1° American Staffordshire LOBOTOWN PUPPY

pr. Jari Spagna

GRUPPO 4 1° Bassotto kanincken pelo duro

PUPETTA DEL WANHELSING pr. Allev. del Wanhelsing

Gruppo 5 1° Pharaon Hound RISING SUN FARANUBIS BAHAAR

pr. Hans Sleegers

Gruppo 6 1° Cocker Spaniel Inglese FRANCINI’S DAY BY DAY

pr. Angela Francini

GRUPPO 7 1° Barbone grande mole nero SAXON CASTA DIVA

pr. Gisella Stilo

GRUPPO 8 1° Piccolo Levriero Italiano HAMLET DEL BARONE

RAMPANTE pr. Allev. del Barone Rampante

Grande partecipazione di espositori e di pubblico il 1° no-vembre a Malpensa Fiere a bissare il successo ottenuto già lo scorso anno durante la prima edizione dal connubio orga-nizzativo tra il Gruppo Cinofilo Desiano ed il Gruppo Cinofilo Varesino, l’esperimento dello scorso anno ha permesso una nuova impostazione ed un nuovo “touch” della manifesta-zione che ha reso più attraente e più simpatica la tre giorni espositiva. Giuria di altissimo livello composta da italiani e

Best in Show: 1° Cocker Spaniel Inglese FRANCINI’S DAY BY DAY pr. Angela Francini 2° Bassotto kanincken a pelo duro PUPETTA DEL WANHELSING pr. Allev. del Wanhelsing 3° Piccolo Levriero Italiano HAMLET DEL BARONE RAMPANTE pr. Allev. del Barone Rampante Al centro, il giudice Gianercole Mentasti ed il rappresentante del Gruppo Cinofilo Desiano Renato Novati

stranieri con la gradita presenza del Presidente ENCI France-sco Balducci che si è congratulato con gli organizzatori della manifestazione che hanno saputo alternare magistralmente l’introduzione dei soggetti al ring d’onore con intrattenimenti musicali e danzanti che hanno catalizzato per tutto il pome-riggio gli spettatori che hanno condiviso le scelte delle giurie a volte anche con lunghi applausi e tanto è stata coinvolgen-te la manifestazione che il pomeriggio è volato via in un atti-mo ed al termine ci siamo resi conto che era già ora di cena.Dal lato tecnico, sentiti i pareri degli esperti complimenti agli espositori per la qualità dei soggetti presentati che comples-sivamente hanno superato 760 presenze. Sul podio d’onore un Cocker spaniel inglese Francini’s Day by Day presentato dall’allevatrice proprietaria Angela Fran-cini che con i suoi Cocker sta mietendo successi sia in Italia che all’estero. Un giusto riconoscimento ad una allevatrice che sulle orme del padre Franco, grande allevatore di Setter inglesi, con competenza, amore e serietà sta dando lustro all’allevamento italiano. Complimenti e ringraziamenti a tutti per la bella giornata di sana cinofilia trascorsa insieme.

Lidio Riva

L’importanza tecnica della rassegna, un altro successo del Gruppo Cinofilo Desiano. Vince un Cocker

Il volo della cinofiliaA Malpensa Fiere campioni e spettacolo

DESIO

Matera gruppo 9

1° Chihuahua p/c DIXIE DANCER DI RIO GALERIA pr. Paolo Tartaro

2° Shih Tzu GUCCI GUILTY DU SIKKIM TCHOO pr. Septi Meziani

3° Barbone Nano albicocca XOCHITI VON DER HERBORDSBURG

pr. Milena Pucci

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RAGGRUPPAMENTIGRUPPO 1 1° Dragonjoy Sonny Corleone - Welsh Corgi Pembroke - pr. Chiara Ceredi

GRUPPO 2 1° Agiro Tosadar - Tosa – pr. Enrico Drudi

GRUPPO 3 1° Cuda’s Red Shark - American staff. Terrier - pr. Vincenzo Calce

GRUPPO 4 1° Io Sono Leggenda della Val Vezzeno - Bassotto s/d

pr. Antonio Palladini

GRUPPO 5 1° Two Thousand Twelve The Mayan Profecy - Siberian Husky

pr. Alessandro Donegatti

GRUPPO 6 1° Kukkola Thriller With Leongolden - Golden retriever - pr. Carina Selberg

GRUPPO 7 1° BB-Jackpot of Snow County Fr – Maltese - pr. Barbara Vezzani

GRUPPO 8 1° - Whiprose Norah - Whippet – pr. Stefania Gigli

BIS Juniores 1° Obladioblada della Val Vezzeno - Bassotto s/d - pr. Cinzia Arditi

BIS Giovani 1° Lucilla del Wanhelsing - Bassotto n/d - pr. Alessandra Gambara

BIS Coppie 1° Agiro Tosadar - Baby Tisama tosa Ken – Tosa - pr. Enrico Drudi

BIS Gruppi 1° Flat Coated Retriever – allev. Shiny Coat di Patrizia Errera

BIS Razze Italiane 1° - BB-Jackpot of Snow County Fr – Maltese

pr. Barbara VezzaniBIS Veterani 1° - Agapornis Nutella - Boxer tigrato – pr. allev. Agapornis

Numeri da internazionale per la prima expo con CAC del Club Cinofilo Lughese. 720 soggetti a catalogo hanno fatto della manifestazione romagnola, tenutasi il 10 novembre scorso, una fra le prime expo nazionali in Italia. Ma già il giorno pre-cedente, sabato, c’era stato, come dire, l’aperitivo al “botto”: 266 iscritti fra Golden e Labrador per il Raduno di razza, e 256 Bassotti per il Campionato sociale. Un vero successo per il dinamico staff del piccolo Club lughese che ha scelto come location (e ottenuto, ringraziando per il nulla osta il Presiden-te del Gruppo Cinofilo Forlivese, ing. Giovanni Garoia) la fiera di Cesena. Location pluricollaudata da manifestazioni inter-nazionali di grossa portata, che offre facile raggiungibilità, comodo parcheggio, spazi interni abbondanti. Inoltre, lo staff lughese ha sapientemente puntato sulle sinergie, stringen-do collaborazione con l’Associazione Ornitologica Cesenate, anch’essa presente con una manifestazione propria in altri padiglioni della fiera. Tant’è che il Presidente dell’Associazio-ne, Paride Farabegoli, ha collaborato sul ring d’onore con il Presidente del club lughese, Daniele Belardinelli. Giuria in-ternazionale (oltre agli italiani, due giudici inglesi, uno svede-se, un finlandese e uno sloveno), segreteria efficiente, premi di corollario in gastronomia di valore, catalogo ben struttu-rato (curato da Expocani.net). Delegato ENCI Nanzio Mari, ospite il Comandante dei Carabinieri di Cesena, Magg. Diego Polio, che si è reso disponibile a premiare uno dei gruppi del ring d’onore. 155 le razze presenti e pubblico che non ha mancato di far sentire la propria partecipazione con applau-

Best in Show: 1° Welsh Corgi Pembroke Dragonjoy Sonny Corleone pr. Chiara Ceredi 2° Maltese BB-Jackpot of Snow County Fr pr. Barbara Vezzani 3° Tosa Agiro Tosadar pr. Enrico Drudi

si in taluni casi da vera e propria tifoseria. Miglior soggetto dell’esposizione è stato proclamato il Welsh Corgi Pembroke Dragonjoy Sonny Corleone di Chiara Ceredi. Il podio del BIS ha offerto simpatiche “forbici” di statura, poiché a fianco del primo sono saliti (secondo) il Maltese BB-Jackpot of Snow County Fr di Barbara Vezzani, e (terzo) il “gigante” Tosa Agiro Tosadar di Enrico Drudi. Al primo è andato anche il premio speciale 1° Trofeo Luigi Vespignani offerto dal figlio Oriano, vice-Presidente del Club Cinofilo Lughese. Soddisfazione del Presidente Belardinelli e di tutto il Club per una prima di così indubbio risalto. Il Club Cinofilo Lughese ringrazia per la col-laborazione e disponibilità la Fiera di Cesena, il Gruppo Cino-filo Forlivese, l’azienda Forza 10, e quanti a vario titolo han-no lavorato e collaborato per la riuscita della manifestazione.

Roberto Aguzzoni

A catalogo 720 cani di cui 266 fra Golden e Labrador e 256 Bassotti. Tanto pubblico e molti applausi

Lugo comincia col recordPrima Expo Nazionale del Club Cinofilo Lughese

LUGO

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Recensioni

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Stanley è ancora un ragazzino, e si sente solo. Da quando il fratello è partito per la guerra, il padre non è più lo stesso. È freddo e distante. Eppure Stanley ha trovato un modo per essere di nuovo felice: prendersi cura dei suoi cani. Lui è l’unico che sa come comunicare con loro. Quando Soldier, un cucciolo dal pelo chiaro, sembra troppo fragile per sopravvivere, Stanley gli salva la vita. Qualcosa di speciale li unisce e i due diventano inseparabili. Ma il loro legame è destinato a spezzarsi: un giorno, all’improvviso, Soldier scompare. Per Stanley è una nuova ferita difficile da

ricucire. Non gli rimane che una scelta: vestire la divisa dell’esercito inglese e partire per il fronte. Partire alla ricerca del fratello e cercare di riunire la sua famiglia. Grazie alla sua rara abilità nel capire i cani, viene assegnato al servizio dei cani messaggeri. Nell’orrore delle trincee del primo conflitto mondiale, la lealtà e il coraggio di questi animali salvano vite umane. Sono loro che giorno dopo giorno insegnano a Stanley a essere forte e a sopportare la violenza della guerra. Eppure lui non riesce ad affezionarsi veramente: il ricordo di Soldier fa ancora troppo male. Fino a quando non gli viene affidato Pistol che, come lui, non si fida più di nessuno. Grazie a questo cane Stanley rivive, per la prima volta, la forza dell’amicizia che lo legava a Soldier. Una sensazione che credeva di non riuscire più a provare.

i nostri CaniAnno 60 num. 1gennaio 2014

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Quest’anno, il calendario autunnale ha raggiunto, dopo alterne vicende e vari as-sestamenti, quella che dovrebbe essere la sua formulazione ideale, e, speriamo, defi-nitiva: le prove in Polonia collocate non oltre la prima metà di ottobre, e quelle in Serbia nella seconda metà di novembre. Le zone prescelte hanno risposto magnifi-camente: il numero, e la distribuzione, delle brigate di starne, sono risultati eccel-lenti, pari, se non addirittura superiori, a gli anni precedenti. Io, i primi tre giorni, sono stato inviato a Żitorađa e ho trovato, con grandissima soddisfazione, organizza-zione perfetta, terreni stupendi e una im-pressionante quantità di starne, tanto nella parte pianeggiante, quanto in quella colli-

Grandi confronti sui terreni di Serbia

nare. Inutile aggiungere che anche Lalinske Pojate, Lalinac e Doljevac sono state come sempre impeccabili. La pre-senza di starne è, pressoché ovunque, quasi ridondante, uno spettacolo stu-pendo che suscita stupore e infonde gioia profonda. Non si può, e non si deve, tacere che una parte considerevole dell’interesse tecnico della prima settimana di prove era ragio-nevolmente calamitato dall’ Eurocoppa, in programma sabato 30 novembre. E forse è opportuno premettere subito alcune con-siderazioni d’indole generale. Alcune os-servazioni d’indole pratica, condivise, mi pare, pressoché unanimemente. Quella che senza dubbio si colloca nel numero

delle quattro prove principali e fondamen-tali dell’anno, insieme con Derby, Coppa Europa e Campionato europeo, merita, anzi direi esige, di svolgersi in una cornice decisamente più consona al suo grandis-simo significato tecnico. Al barrage, in oc-casione del quale ho inaspettatamente ri-cevuto dall’ ENCI l’immenso onore di far parte della terna giudicante, insieme con Americo Procaccini e Dusko Sormaz, era presente uno sparuto gruppuscolo di ad-detti ai lavori, mentre ai barrage quoti-diani, del mattino, assistevano, in con-fronto, adunate oceaniche. Anche la sera, alla premiazione, si trattava di un riunione conviviale per pochi intimi. Fortuna che alcuni giudici avevano deciso, vista l’ora

Tanti giovani, molte conferme e rivelazioni: Dibor, Ranger gli altri

Nis, starne

e campioni

Nunziata con Zar delle Furie dei Biagioni

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tarda, di rimandare al mattino seguente la partenza, altrimenti potevamo davvero contarci sulle dita di una mano. Ovvio che questi aspetti, per dir così, accessori, di contorno, nulla tolgono all’oggettivo re-sponso tecnico di così alto e solenne ci-mento. Tuttavia, esso, proprio perché così significativo e importante, necessita anche di una cornice confacente alla sacralità del rito. Non mi stanco mai di ripetere che la forma, in certi casi, è inscindibilmente le-gata alla sostanza, non foss’altro per la le-gittima soddisfazione e gratificazione di chi si è guadagnato sul campo i galloni della gloria imperitura. Passando a valutazioni più strettamente tecniche, vorrei che mi fosse accordato di ripetere alcune perplessità già avanzate, come ho detto, nell’occasione. Da poco tempo, è stata modificata la proposizione di accesso al Derby: non più per “mille-simo” di nascita, come vorrebbe la giusta tradizione, ma per data, concedendo la partecipazione ai cani entro i 30 mesi esatti. Inutile tornare sulle ragioni che hanno portato a questa, pur importante, variazione, perché sono ampiamente note, e anche, almeno in parte, comprensibili. Peraltro, penso che, ora come ora, sarebbe opportuna una riflessione sui criteri di ac-cesso all’Eurocoppa. Come ebbi già modo di scrivere molti anni or sono, fui tra i primi, se non il primo, a proporre e soste-nere l’introduzione di una prova come questa, dalle pregnanti implicazioni. Essa doveva costituire, mutatis mutandis, la controprova autunnale a gli esiti primave-rili del Derby. Per ciò stesso, era implicito nella sua formula che ammessi a correre fossero, in primis, gli stessi protagonisti della classica di primavera. Le motivazioni tecniche mi paiono così evidenti da ren-dere superflua qualsiasi aggiunta. Senza togliere, naturalmente, che si aggregassero anche coloro che al Derby, per un motivo o per l’altro, non erano pronti, o avevano dovuto soccombere a gli strali di sorte av-versa. La riconferma, o, all’opposto, il ri-baltamento, delle gerarchia generazionale, erano, e sono, l’essenza stessa dell’opera-zione. Quindi, credo di non affermare nulla di strano e bizzarro se dico che, a mio avviso, si imporrebbe qualche piccola, ma decisiva, correzione di rotta. Passiamo a qualche cenno di cronaca. Cronaca di una prova durissima, difficilis-sima, ma dall’esito entusiasmante. Facevo parte della giuria di una delle tre batterie, presieduta dall’ Ingegner Procaccini, svol-tasi sui famosi terreni di Doljevac. La mat-tina, al barrage, a Vrtište, s’era già levato un vivace venticello. Ma quando siamo arri-vati a Doljevac non ce n’era più traccia. La sofferenza si è protratta per alquanto tempo, aggiungendosi alle difficoltà di col-legamento. Ragion per cui, la situazione sembrava aver preso davvero una brutta

piega. Ma poi, come talvolta capita in si-mili casi, grazie ai cani una battaglia che sembrava volgere al peggio si è d’improv-viso trasformata in glorioso trionfo. Ci hanno pensato la setter Cita dei Scaini, in primo luogo, la brillante allieva della gen-tilissima Signorina Giada Papetti, già assai ben illustratatasi al Derby, stavolta prota-gonista di un bellissimo turno, e di un al-trettanto pregevole punto. E poi Radentis Ciak, condotto da Fabrizio Baraghini, che ha sciorinato un eloquente saggio di grande azione, dovizia di mezzi e genuina mentalità, prima di lasciarsi trascinare dal temperamento e portarsi fuori mano. E poi il pointer Palaziensis Gerri, condotto da Rudy Lombardi. Ha avuto qualche giova-nile sbandata nella prima parte del turno. Ma, in seguito, si è dimostrato pienamente all’altezza ed ha concluso con un punto da brivido.

DALL’ANONIMATO SPUNTA DIBOR

Su tutti, è salito in cattedra un altro pointer, Dibor, condotto da Davide Bruni. Un cane a me sconosciuto, ma penso anche ad altri, che è stato, credo, tenuto accuratamente al coperto, nell’attesa di sfoderarlo per l’occa-sione. Ed è stato come sguainare un’affi-lata, balenante spada di Toledo. Turno da trialer quant’altri mai, spavaldo, giovanile, pieno di animus e di prestanza, impavido, strenuo galoppatore, sempre sul filo dell’eccesso, ha coronato la sua fulgida prestazione con un grande punto. Si tratta di un figlio di Kaster, dal mantello bianco-nero, allevato da Daniele Bagno e apparte-nente a Francesco Lapini. La madre, Alfa, nasce da Sedorf e Altinum Tecla. Sedorf è

prole di due figli dell’indimenticata Fiamma, di Borselli: Napoleone, da Maitò di Groppo, e Baby, da Clastidium Fauno. Tecla è progenie di Milord di Groppo e Altinum Mia, figlia di Ribot della Noce e di Altinum Dea, a sua volta figlia di Dingo e Milady di Groppo. Come si vede, un albero genealogico che affonda le sue radici nella più illustre aristocrazia pointer, caratteriz-zato dal triplice inbred 2x4x4 su Ribot della Noce, dalla presenza dei tre fratelli Milord, Maitò e Milady di Groppo, e dal significa-tivo apporto di due perle come Clastidium Fauno e Dingo. Dunque un pedigree im-preziosito da grandissimi nomi del Gotha pointeristico, che, in una mirabile impal-catura genealogica, garantiscono la so-stanza e la tenuta di questo atletico, pos-sente erede del grande Kaster. Conclusa la nostra batteria, abbiamo fatto ritorno a Vrtište, per il gran finale. Appena giunti a fianco della suggestiva chiesa di San Pietro, siamo stati informati che le altre due bat-terie erano state vinte, una da Kavadias Marcos, setter di Simeons, con la qualifica di Eccellente, sul secondo, anch’egli setter e anch’egli Eccellente, Demo Sirtouf, di Mavridis; e l’altra, con il CAC, dal pointer Ranger del Sargiadae, di Eschini, sul se-condo, il setter Desianensis Aramis, di Pezzotta. Terzo Ecc. Bill della Steccaia, pointer di Cantoni, Ecc Edo, pointer, di Eschini, ed Ecc. Pino di Gruma, setter, di Zaniboni. Ci attendeva la conclusione pi-rotecnica di un barrage Ranger contro Dibor. Ma prima, è conveniente soffer-marsi brevemente su taluno di questi cani. Intanto, si rileva subito la presenza di al-cuni protagonisti del Derby, oltre alla già menzionata Cita dei Scaini. Si tratta di

Stefano Girandola con Cleo della Cervara pr. Claudio Macchiavelli

i nostri CaniAnno 60 num. 1gennaio 2014

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Ranger, di Bill, ma anche di Aramis, che alla Tollara, a marzo, pur non essendo en-trato in classifica, si pose indubbiamente in luce. Cominciamo proprio da lui, e da Bill. Aramis, pupillo di Lidio Riva, è figlio del campione Bobet di Loro Piceno (da Radentis Nomar) e di Desianensis Mila, fi-glia di Asia di Valpanaro, a me molto cara. Dopo il Derby, ho ritrovato Aramis in Polonia. Mi ha suscitato un’ottima impres-sione in gara giovani, vinta con la qualifica di Eccellente. Poi, ho avuto l’opportunità di vederlo di nuovo all’opera a Niš, sempre in giovani, due giorni prima dell’Euro-coppa. Ne ricavai l’idea, non da tutti ne-cessariamente condivisa, di un giovane molto brillante ma anche già maturo e concreto, positivo, pronto, già ben prepa-rato, già permeato di una chiara consape-volezza del suo impegno. Quel giorno finì secondo, proprio alle spalle di Bill della Steccaia, il pointer bianco-nero, ampia-mente distintosi al Derby. Costui è un cane di indubbia classe, già dimostrata al Derby; allevato da Attilio Pasquali, di proprietà del signor Antonio Pallottini, è figlio di un pointer da me molto ammirato e stimato, Vento del Frangio, dell’Ingegner Endrizzi. Vento, fratello di Vasco, altrettanto buono, è un celebre figlio di Ribot e di una figlia di Gim per una figlia di Gino del Frangio. La madre di Bill, Prunilla della Cisa, è figlia dell’ottimo Anter, del Dottor Paolo Pardini, e di Hora della Cisa, figlia di Tristan, fra-tello di Titan, e di una figlia di Res.

PERCHÉ RANGER È UNA CERTEZZA

E veniamo a Ranger. È stato allevato da Silvio Marelli, ed appartiene a un proprie-tario greco, Vasilios Sakantanis, grande sportivo e appassionato. È un figlio di Apollo, un esemplare stilista, purtroppo già venuto a mancare, non senza essersi rivelato splendido riproduttore. È stata una gravissima perdita per l’allevamento pointer. Apollo, allevato da Domenico Petrella, ha per fortuna due fratelli, rimasti all’ottimo allevatore, che si segnalano anch’essi come notevolissimi rappresen-tanti di razza e della linea del grande Fiano del Volturno, figlio di Milord di Groppo e di una sorella di Zora di San Pellegrino, Zuffa. Ranger ha un fratello, Rodeo, altrettanto bravo, anch’egli condotto da Paris Eschini, ed appartenente a Gianluca Fulgenzi, gio-vane appassionato, bravo e simpatico, fi-glio di Gianni, celebre allevatore, giudice e presidente del gruppo cinofilo anconitano. La madre di Ranger e Rodeo (il quale ha fatto un CAC in prova giovani!) è London del Sargiadae, sorella del buon Latino, fi-glia di Kaster e di Bora du Mas du Zouave, figlia dell’immancabile caporazza Titan. La madre di Bora, Tafna, è figlia di Eugubium Ics, ennesimo importante pro-dotto di casa Gnagni, figlio del monumen-

tale Clastidium Fauno e della fantastica Ester del Pratesi, figlia del sommo Pul degli Uberti. Io conobbi Ranger quando era un cuc-ciolo, e ne rimasi letteralmente folgorato. Proprio oggi, parlando con un mio caro amico, ed ottimo cinofilo, Alfiero Pieraccini, mi ha detto che Paris ha avuto, con Ranger, vita facile, tanta e tale era l’in-nata naturale capacità di apprendere di questo straordinario allievo. Non ho nes-suna difficoltà a crederci, perché fin dai primi mesi di età Ranger evidenziava una insolita, incredibile attitudine. Al Derby, Ranger ha dovuto soccombere, di stretta misura, al compagno di allevamento Mosè, altro cane importantissimo. Un vero pec-cato che la sfida non si sia potuta ripetere, per i motivi meramente anagrafici già detti prima, nell’Eurocoppa: ne potevamo ve-dere delle belle! Al Derby, Ranger sem-

Paris Eschini con Ranger del Sargiadae vincitore dell’Eurocoppa

brava mantenere le sue caratteristiche di soggetto un po’ mingherlino. Ora, invece, appare maturato e potenziato, ed esprime una forza incredibile. L’ho giudicato in prova pointer, mi pare martedì 26, a Żitorađa, e ha presentato un biglietto da visita entusiasmante. Facilità e timbro di galoppo, tipicità, azione estrema, menta-lità esuberante, ritmo che trascina e ruba l’occhio! E poi concentrazione, convin-zione, tensione. Il barrage è stato meraviglioso. Dibor è stato grande, ma contro un Ranger così non ci sono speranze. Comunque, uno spettacolo grandioso. Io sono convinto che questa Eurocoppa lascerà un segno impe-rituro nella storia. Per ora, godiamocene, e riviviamone, i sublimi momenti, ancora impressi vivissimamente nella recente me-moria.

Paolo Verdiani

Sgancio di Mosè del Sargiadae, conduttore Stefano Girandola

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Page 45: I Nostri Cani - gennaio 2014

La Lituania, regione ricca di foreste di co-nifere, betulle e querce è un luogo ideale per lo svolgimento di prove su beccacce.Dall’11 al 13 ottobre organizzata dalla Lithuanian Cinological Society si è svolta la prima edizione del” Baltic Woodcook Field Trials “giudicata in accordo con il regolamento FCI per razze da ferma bri-tanniche.È la prima volta che la Lituania organizza questo tipo di prove alle quali sono stato chiamato a giudicare coadiuvato da Valdas Lakneris, Alexander Kulesa e Wytautas Tamosiunas grandi cacciatori,

conoscitori delle beccacce e dei loro com-portamenti.La presenza di beccacce ad ogni turno di prova e ben distribuite, le foreste con piante di alto fusto e le splendide giornate hanno contribuito all’ottima riuscita della manifestazione.La qualità stilistica e la grande conoscenza della beccaccia da parte dei soggetti pre-sentati hanno fatto si che tutti i concor-renti, giudici e organizzatori al termine delle prove rimanessero soddisfatti.Una bella sorpresa la presenza di due sim-patiche rappresentanti del gentil sesso con

Successo di una prova internazionale in Lituania

Il giudice e le beccaccefunzioni di assistenti che hanno coadiu-vato le giurie, senza mai perdere contatti nè con i cani nè con i conduttori.Il primo trofeo “Baltic Woodcook” è stato assegnato al Setter inglese “Jai” di Miguel Flores che in quattro giorni di prove ha conseguito tre qualifiche MB – ECC - e un CAC.In considerazione della buona riuscita della manifestazione la “LITHUANIAN CYNOLOGICAL SOCIETY” si è ripromessa di organizzare la manifestazione anche il prossimo anno.

Lidio Riva

Giudici, assistenti, concorrenti. Primo a sinistra, seduto, Jai di Miguel Flores vincitore del Trofeo

Jai in ferma su beccaccia

È la prima volta che un italiano è invitato dall’organizzazione straniera

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Grazie alla collaborazione tra i Gruppi Cinofili del Lazio: Frosinone, Viterbese, Capitolino e l’Associazione Specializzata “Amici di Scolopax”, si è svolta a Fiuggi nei giorni 9 e 10 novembre scorsi la prima delle quattro Prove del Lazio 2013/14 su Beccacce, articolata in due giorni in Libera Inglesi e Continentali con CAC. I terreni molto idonei per le Prove di Caccia su Selvaggina Naturale per Razze da Ferma, si trovano nel cuore della Ciociaria, incasto-nati tra il Parco dei Simbruini ed i Monti Lepini. La zona addestramento cani “Monna Pica”, designata ENCI per quali-fiche valide Campionato Italiano, messaci a disposizione e amministrata da Enzo

A Fiuggi le prove su beccacce

Solo Burgos

incontraPirazzi è ricca di rilievi e ben si presta alle prove. Questa ZAC conta circa 200 ettari di territorio con ambiente misto a bosco ceduo e ampi pascoli cespugliosi i quali offrono ottimo asilo alle beccacce sia in migrazione che in svernamento. Purtroppo quando si parla di beccacce le previsioni non si possono fare per il giorno dopo, nonostante gli incontri fatti nei censimenti dei precedenti giorni, il sabato 9 non si è registrato nessun incontro e quindi nessun cane in qualifica, mentre la domenica10 sono state trovate 3 Regine, ma solo una è stata utilizzata, dall’ottimo Setter Inglese bianco fegato Burgos, condotto dal ro-mano Marco Piroli.

Ottimo cane da bosco, determinato e ben collegato, nel minuto una ferma prolun-gata ma senza esito, molti accertamenti risolti spontaneamente senza l’ausilio del conduttore, un’altra ferma e il selvatico s’invola rimanendo corretto al frullo e allo sparo, si aggiudica il 1° Ecc.

Sono state due bellissime giornate dedi-cate alla vera cinofilia, ed un’organizza-zione impeccabile grazie all’aiuto di Sergio Bianconi, Enzo Pirazzi, Bruno Basilico, Alessandro Tedeschi, Daniele Corbucci

Leonardo TurchettaGruppo Cinofilo Prov. Frosinone

RecensioniJohn Bradshaw COME DIVENTARE IL MIGLIORE AMICO DEL TUO CANE Rizzoli EditoreIl cane è un animale superiore. Lo adottiamo perché diventi un amico, non uno schiavo. E invece ci aspettiamo che siano affettuosi come bambini e autonomi quanto gli adulti, che siano di compagnia quando ne abbiamo bisogno e invisibili per il resto del tempo, che siano sani ed efficienti anche se li abbiamo selezionati solo per essere belli. Il risultato? Incomprensione e involontarie crudeltà, più spesso di quanto pensiamo. Per esempio, sembra che ci capiscano al punto di prevedere ciò che stiamo per fare, perché sono molto sensibili al linguaggio del corpo; ma sbagliamo nell’attribuire loro pensiero strategico perché sono intrappolati nel presente, incapaci di

concepire cause e conseguenze delle loro azioni. Vivono nella nostra stessa casa ma la percepiscono in modo diverso: noi con gli occhi, loro con il naso; è improbabile che si lamentino del colore che abbiamo scelto per le pareti del salotto, ma l’odore della vernice o dei nostri detersivi probabilmente offende il loro olfatto. Ed è inutile sgridarli e colpirli: ci sono precise ragioni evolutive e sociali per cui rispondono molto meglio alle ricompense che alle punizioni. In questo libro, risultato di vent’anni passati a studiare il loro comportamento, John Bradshaw sovverte buona parte dei luoghi comuni sui cani e su come si debba interagire con loro. Tranne uno: sono davvero i nostri migliori amici, e si ritengono parte della nostra famiglia. Già pubblicato da Rizzoli nel 2011 con il titolo “La naturale superiorità del cane sull’uomo”.

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Nonostante il non brillante momento eco-nomico nazionale, la manifestazione ha tenuto bene. Bisogna peraltro dire che gli organizzatori si spendono senza risparmio, sia sul campo che nella programmazione, per perseguire il risultato e mantenere alti livello ed attrattiva del Trofeo. Teatri della tenzone la zona federale Federcaccia di Piandispino (FC), la zona di ripopolamento e cattura Mezzano (FE), l’A.f.v. S. Martino del Dr. Parenti (BO). Cani e conduttori come ogni anno in lizza fra odor di me-diche e di erbe selvatiche, a cercare odor di fagiani e di pernici, facendo finta di avere il fucile. Cosicché, per soddisfare la brama di un effluvio elettrizzante, bisogna anche bordeggiare, sfruttare angoli e macchie d’ombra, entrare con coraggio negli sporchi. Partenza delle prove a metà luglio, in collina, terreno che impone di fare i conti con mediche alte e sporchi fitti lungo calanchi impervi, e con il caldo che non

L’appuntamento sui terreni di Romagna

I campioni del Passatorelascia fra le erbe quel poco di umidità tanto utile all’olfattazione. Fine corsa del caro-sello cinofilo ad agosto inoltrato, su quel grande teatro che ancora sono le piane del Mezzano. Il Trofeo, alla fine dei giochi, è rimasto in casa per quanto riguarda le razze continentali. Il collaudato binomio imolese, Maurizio Agostini e Bracco ita-liano Carburo, ha vinto nella categoria Continentali Italiani, bissando il successo del 2012 e dando un certo distacco a Cavara con il suo prestante Spinone Enne (a sua volta vincitore del Trofeo in un precedente edizione). Nella categoria Continentali Esteri, la palma è andata al forlivese Giancarlo Cortesi con il Breton Zero, altra coppia collaudata e pluripremiata, che ha anch’essa bissato il successo del 2012 la-sciandosi dietro, a parità punteggio, per la formula di prevalenza dell’età più giovane, l’ottimo Breton Bianco di Enrico Zanfini. Nella graduatoria del continentali esteri si è peraltro verificata un’interessante situa-zione di valori con i tre classificati tutti a pari punti: Zero di Cortesi, Bianco di Zanfini, Zeta di Cortesi. Tre Breton con i “numeri”, che in pratica danno vita local-mente, di prova in prova, ad una sorta di staffetta. Una volta vince uno e una volta l’altro, ma tutte le volte qualcuno dei tre c’è. Sono anche stati gli unici soggetti, Zero e Bianco, su tutti gli iscritti di tutte le razze al trofeo, ad avere ottenuto la massima quali-fica. Una nota di merito alla Breton Zeta di Cortesi, vecchia conoscenza e due volte vittoriosa al Trofeo, che nonostante l’età (nove anni), particolare esempio di conti-nuità, avidità e mestiere, ha portato a casa l’ennesimo CAC. Appannaggio invece di binomi extraprovincia le categorie delle razze inglesi, a conferma che il Trofeo del Passatore continua a fare “audience” e dif-fondere interesse. Anche nei Pointer lotta serrata a parità di punti. Ha vinto sul filo di lana Alberto Ferrigato di Rovigo, con la sua Flamme des Grandes Rafales, sangue tran-salpino, che ha prevalso su Magherini con Athos di Valiversi grazie alla formula del vantaggio dato all’età (con l’Eccellente en-trambi i soggetti). Per la cronaca, per il se-condo anno consecutivo nei Pointer con-quista il trofeo un soggetto francese dello stesso allevamento (nel 2012 fu primo, con un CAC all’attivo, Ninò des Grandes

Rafales, condotto dal francese Fabrice Muscari). Nei Setter, bella e gratificante la vittoria del fiorentino Becattini, con la sua Tani. Becattini è un assiduo concorrente del trofeo, uno dei fedelissimi. Sempre pre-sente ad ognuna delle edizioni, aveva rac-colto finora alcuni piazzamenti senza mai però salire sul gradino più alto del podio. La vittoria nell’edizione 2013 lo ha visto staccare nettamente il secondo in classi-fica, il bravo Lappoli con Lappol Gino, altra coppia assidua del trofeo. Da evidenziare, tutti con l’Eccellente i Setter classificati. Il Trofeo, nato all’interno di una commis-sione congiunta fra Gruppo Cinofilo Ravennate e Gruppo Cinofilo Forlivese, mantiene fede ai suoi contorni iniziali, quelli di creare un circuito in grado di for-nire un momento importante agli appas-sionati legando le strutture cinofile del ter-ritorio con sinergia e ottimizzazione.

Roberto Aguzzoni

Giancarlo Cortesi con il suo Breton Zero vincitore nelle razze Continentali Esteri

Confermato l’agreement dei cinofili alla manifestazione del Gruppo Cinofilo Ravennate e del Gruppo Cinofilo Forlivese

Alberto Ferrigato di Rovigo, con Flamme des Grandes Rafales, ha conquistato il Trofeo nella categoria Pointer

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gruppi cinofili & filo diretto

Domenica 6 ottobre 2013 si è tenuta la se-conda edizione della Prova CAE-1 organiz-zata dal Gruppo Cinofilo Padovano; nono-stante il tempo non sia stato affatto cle-mente i 26 soggetti iscritti a catalogo si sono presentati puntualissimi all’esame che si è svolto nella splendida cornice di Prato della Valle. Il gruppo ha visto partecipare un insieme eterogeneo di cani e conduttori, dal me-ticcio al cane di razza, dalla ragazzina alla signora matura, dal singolo giunto di pro-pria iniziativa, al gruppetto preparato dalla

CAE1, a Padova 26 “buoni cittadini”

scuola di educazione. Tutti i binomi hanno completato gli esercizi sotto lo sguardo at-tento dell’Esperto Giudice Walter Residori e dei collaboratori che per nulla intimiditi dalla pioggia battente hanno saputo orga-nizzare egregiamente gli esercizi con i sup-porti necessari. In un’atmosfera allegra e rilassata che ha visto tutti i soggetti essere un esempio di educazione e di affinità con il proprio con-duttore, tutti i partecipanti hanno superato brillantemente le 10 prove previste.Soddisfatti gli organizzatori del Gruppo

Cinofilo che hanno ricevuto complimenti non solo dagli iscritti ma anche e soprat-tutto dalle persone che si sono trovate a passare per Prato della Valle e che hanno trovato l’iniziativa un ottimo modo per sensibilizzare i cittadini alla convivenza con i nostri cani. La prossima edizione sarà organizzata al più presto per permettere a quante più persone possibili di ottenere questo attestato e per avvicinare a questo mondo chi ancora della cinofilia non co-nosce moltissimo.

Rossella Scarso

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i clubVITA DI CLUBIn data 14 luglio 2013, l’aula didattica di viale Corsica 20 ha assistito alla nascita del nuovo consiglio direttivo della Società Italiana Alani. Un consiglio quasi com-pletamente rinnovato nella sua compagine, giovane per la sua recente elezione e giovanile per l’età di alcu-ni dei membri che lo compongono. Una nuova forma-zione di alanisti da sud a nord dello stivale, entusiasti di conferire il personale contributo operativo, per po-ter ben condurre il nostro prestigioso sodalizio. Avvia-to il rituale passaggio delle consegne tra il precedente e il neoeletto consiglio direttivo si è reso immediata-mente necessario mettersi al lavoro e curare l’organiz-zazione degli appuntamenti espositivi, nonché provve-dere alla pianificazione delle attività del club. E’ dove-roso premettere che non è certamente semplice appre-starsi alla gestione di un club, la cui attività, nei prece-denti quattro anni, è stata tristemente tormentata dalle infinite controversie civili e penali. Conclusa quella pagina di turbolenze e difficoltà che hanno af-flitto il precedente consiglio direttivo, non potevamo che rimboccarci le maniche e guardare al futuro con animo propositivo, forti della consapevolezza di poter affrontare ogni difficoltà anche grazie alla preziosa collaborazione dei soci e dei numerosi amici che ci sostengono. Le prime attività del club hanno visto impegnato il nuovo consiglio per la preparazione dell’imminente Raduno di Campionato Sociale di Paestum, che si è svolto a settembre, organizzato a quattro mani con il Gruppo Cinofilo Salernitano. Il sole e la calorosa accoglienza del sud hanno firmato questa splendida kermesse, arricchita ed incorniciata dal fascino suggestivo offerta dalla presenza dei templi della contigua area archeologica. Significativa la pre-senza di espositori , ottima l’organizzazione, piacevoli i momenti di aggregazione, già a partire dalla cena sociale tenutasi la sera prima del raduno. A seguire vi è stato l’appuntamento dell’EuDDC tenutosi in Por-togallo, a cui io stesso ho ritenuto doveroso assistere e partecipare. Il nostro delegato per l’Italia è stata la dott.ssa Marina Salmoiraghi, medico veterinario e noto allevatore. Appuntamento più che mai interes-sante proprio in ragione delle recenti modifiche appor-tate allo standard di razza. L’argomento che ha mag-giormente occupato i lavori dell’EuDDC ha riguarda-to il riconoscimento dell’arlecchino a fondo grigio, non come sesto colore, ma bensì come mantello che concorre in expò insieme all’arlecchino. Si è ribadito che l’arlecchino a fondo grigio ammesso, è soltanto il

BRIARD&AMICI

mantello con uniformità di fondo griglio e macchie dai contorni “strappati” conformi a quelle previste per l’arlecchino. Questo argomento, tornati in Patria, meritava più di un approfondimento, quindi si è colta l’occasione per organizzare un meeting sull’Alano, che si è tenuto il primo di novembre, giorno precedente il Campionato dell’anno, per quest’anno organizzato a Busto Arsizio nell’ambito dell’Insubria Winner. Mee-ting che si è rivelato un appuntamento culturale di indubbio valore cinotecnico, retto con maestria dal dr. Guido Perosino, che ha saputo esporre, con incantevo-le capacità divulgativa e padronanza della materia, un saggio di cinotecnica e studio dello standard di razza che ha rapito l’attenzione dei numerosi partecipanti. Uno degli argomenti che ha maggiormente colpito l’uditorio e scosso le coscienze degli allevatori e dei giudici presenti, è stato il discorso sul “tipo” ed “iper-tipo”, relative aberrazioni neglette allo standard e connessi problemi di degenerazione e salute della no-stra razza! La relazione sull’EuDDC e modifiche allo standard è stata discussa da Marina Salmoiraghi, che con rigore tecnico, accompagnato dal suo naturale garbo e distinzione, ha saputo ben soffermarsi sui passaggi essenziali che maggiormente premeva fossero comunicati e chiariti in via ufficiale. L’indomani si è quindi svolto l’atteso Campionato dell’anno 2013, numerosa la partecipazione che ha registrato anche la presenza di espositori esteri. Una manifestazione di ampio respiro, contrassegnata anche da momenti di piacevolissimo stare insieme tra alanisti. Riuscitissima la cena sociale organizzata subito dopo il meeting. Ragguardevole, anche in questa occasione, proprio come per il raduno di Campionato sociale di settem-bre, la quantità e qualità dei premi che hanno gratifi-cato i vincitori. Un club deve essere animato dalla ferma volontà di offrire un contributo alla tutela della razza, e dall’intraprendere attività con entusiasmo. Questo è ciò che intendo per “vita di club”

Il Presidente Danilo Dozio

COMPONENTI DEL CONSIGLIODanilo Dozio PresidenteSalvatore Facella Vice Presidente Vito Caiaffa Vice Presidente Marisa Archetti Segretaria Runa Semeghini Consigliere Stefania Rizzo ConsigliereGiuliano Paolini Consigliere Flavio Bournique Consigliere Pietro Bottagisio Consigliere di Collegamento ENCI

SOCIETA’ ITALIANA ALANIC/O DOZIO DANILO - CASCINA NUOVA TIBOTTA27020 SAN GIORGIO DI LOMELLINATel. 0384-43814www.clubalani.it

RADUNO NAZIONALE BRIARD ABANO TERME 6.10.2013Giudice Giuliano Biasiolo

I componenti del Consiglio

NERO ARDESIA MaschiClasse Campioni1° ECCMIGLIOR TESSITURA di PELO DONCARLOS DEL BEL PASTURAll.re All.to Del Bel Pastur Prop. All.to Nobile PastoreClasse Libera1° CAC DARIO DEL VIZIR NEROAll.re All.to del Vizir Nero - Prop. Gaetani V.2° R/CACDIOR DEL VIZIR NEROAll.re All.to del Vizir Nero - Prop. Baldo G. Classe Lavoro1° CAC TROFEO BRUNO MARCHESE Miglior Soggetto NeroHIGHLANDER RAMIREZ DEL CONTE RIS-SOSO - All.re e Prop. C. MalinvernoClasse BabyMP IAGO NOIR NOBILE PASTORE All.re All.to Nobile Pastore Prop. Campisi G.FemmineClasse Libera1° ECC ANGELINA JOLIE DU TCHIBO D’EBENEAll.re All.to du Tchibo d’Ebene Prop. Baldo G.Classe Lavoro1° ECC .GHOTIQUE DU DOMAINE DU DELTAAll.re All.to du Domaine du Delta Prop. Pezzoli G.P. Classe Baby 1° MP ISABELLE NOIRE NOBILE PASTORE All.re Rubagotti G. Prop. Miselli M.L.2° MP IBIZA BLU SKY All.re Baldo G. Prop. Rizzi S.FULVO GRIGIOMaschiClasse Campioni1° ECC

Trofeo Yannakis

SOCIETÀ ITALIANA ALANI

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i club

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MIGLIOR MASCHIO TROFEO CESARE OBLACH Miglior Colore Ful-vo TROFEO E. YANNAKIS Miglior Soggetto di Alle-vamento ItalianoCH. DAMONRIDENOW DELLE NEBBIE DI AVALONAll.re All.to delle Nebbie di Avalon – Prop. Soddu B.2° ECC. GABRIEL DEL CONTE RISSOSOAll.re e Prop. Malinverno C.Classe Libera1° CAC EDEN DU CHANT DES FLORALINSAll.re Gravina C. Prop. Le Corre I.2° ECC.GERONIMO DU DOMAINE DU DELTAAll.re Pezzoli G. Prop. Natoli U.Classe Lavoro1° CACERAGON DES PLAINES DE BROTONNEAll.re Mme Denicou Prop. Schouppe D. & N.2° R/CACHIGHLANDER KURGAN DEL CONTE RISSO-SOAll.re C. Malinverno Prop. Fallica R.Classe Giovani1° MB MIGLIOR GIOVANE MASCHIODIESEL LOVERDOSE VELMONDAll.re Domalipova M. Prop. Gombac E.Classe Baby1° MPIMPASTICCIATO IGGY POPAll.re Santopietro M. Prop. Quadri G.2° MPCRASY LOVE DEL CONTE RISSOSO All.re. All to del Conte Rissoso Prop. Bottale P.C.Classe Veterani1° ECC.MIGLIOR TESTATERRIBLYBELOVE DELLE NEBBIE DI AVA-LONAll.re Chiea L. Prop. All.to delle Nebbie di AvalonFemmineClasse Campioni1° ECC.MIGLIOR FEMMINACH. CALAMITY JANEAll.re e Prop. All.to del Castello degli Urogalli 2° ECC.ZOE LA VIDA MORAVIA CAMPANELLAAll.re Firlova P. Prop. All.to delle Nebbie di AvalonClasse Libera1° CACGUARDIAN SPIRIT OF THE COASTLINEAll.re Ellen Jo Mayr – Prop. Malinverno C. 2° R/CACGWENSTEFANI DELLE NEBBIE DI AVALONAll.re Chiea L. Prop. All.to delle Nebbie di AvalonClasse Intermedia1° MB

GENZIANA DU DOMAINE DU DELTA All.re Pezzoli G. Prop. Pioli D.Classe Lavoro1° CACF.+ C.I.E. BRICOLE DES PIERRAILLESAll.re e Prop. C. + F. Comby2° R/CACHIGHWAYTOHELL DELLE NEBBIE DI AVA-LONAll.re All.to delle Nebbie di Avalon – Prop. Chiea L.Classe Giovani1° ECC.MIGLIOR GIOVANE FEMMINAHIZZY DU CLOS DE LA GRANDE JASSE All.re Letailleur B. et B.– Prop. Letailleur B.Classe Juniores1° MPMIGLIOR JUNIORSUPER STAR MORAVIA CAMPANELLA All.re Firlova P. Prop. Gombac E.Classe Baby1° MPIRIS DE LA CHAUME DU BOIS DIEUAll.re Debrouwer C. Prop. Pezzoli/Marra2° PINDIAVOLATA MON AMOURAll.re Santopietro M. Prop. Quadri M.Classe Veterani1° ECC. UKULELE DU DOMAINE DU DELTA

All.re Pezzoli G. Prop. All.to du Domaine du Delta2° ECC.ARIADORATA DEL BEL PASTURAll.re All.to del Bel Pastur Prop. Rubagotti G.Coppie MIGLIOR COPPIA FULVA TERRIBLYBELOVE DELLE NEBBIE DI AVA-LON & GWENSTEFANI DELLE NEBBIE DI AVALONGruppi di allevamento1° ALLEVAMENTO DEL CONTE RISSOSOVeterano + anzianoPEPITA DEL VIZIR NEROProp. Rampazzo M.

CLUB BRIARDS & AMICIVIA PONTEMANCO 935020 DUE CARRARETel. 049 5290253 Fax. 049 5290253

CLUB CANE LUPO CECOSLOVACCO

Classe Baby 00

Miglior Maschio e Miglior Femmina

RADUNO CLUB CANE LUPO CECOSLOVACCO MESSINA (MS) 26 OTTOBRE 2013Giudice: Vandoni Guido (I)

MaschiLiberaMISHA 1° Eccellente CACARGO 2° Eccellente R/CACLavoroARES 1° Eccellente CACCOPPER HEAD VON RUDE WOLF 2° EccellenteGiovaniSABA SWEET MISHA LUPI DEL MONTALE 1° EccellenteBLODY SUNDAY EZECHIELELUPO 2° Eccel-lenteFemmineLiberaSHILA 1° Eccellente CACCAYLA BLADE INDHIRA RUNNINGWOLF 2° Eccellente

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i club

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LavoroISIDE 1° Eccellente CACZELA Z PERONOWKI 2° Eccellente R/CACIntermediaANYANKAS A SWEET SUNSHINE 1° EccellenteGiovaniLEJSA II OD UHOSTE 1° Eccellente BOBZORA 2° EccellenteBabyFOXTER VON RUDEWOLF 1° Molto Promettente

RADUNO CLUB CANE LUPO CECOSLOVACCOVERONA 30 NOVEMBRE 2013Giudice: Sambucco Giancarlo (I)MaschiCampioniAkela 1° Eccellente BOB, Miglior MaschioDanko Passo del Lupo 2° EccellenteLiberaEasy Boy Shout 1° Eccellente R/CACBenito Spirito Libero 2° EccellenteLavoroAki 1° EccellenteGladio della Vittoria Alata 2° EccellenteIntermediaFaol Zohan 1° Eccellente CACAres dei Volturi 2° EccellenteGiovaniIncroyable Tango 1° EccellenteMiglior GiovaneQuki Passo del Lupo 2° EccellenteJunioresArimminum Lobo 1° Molto PromettenteArimminum Lupin 2° PromettenteBabyQuanah Parker 1° Molto PromettenteMiglior BabyQuantrill 2° PromettenteFemmineCampioniIka 1° EccellenteLiberaGinger Wolf Lupi di Montemorello 1° Eccellente CACDeha Passo del Lupo 2° EccellenteLavoroDaesy Passo del Lupo 1° Eccellente CACArimminum Elite Raksha 2° Eccellente R/CAC

IntermediaMaya 1° EccellenteFleur du Mal Uzi Srdcervac 2° Molto BuonoGiovaniThara Passo del Lupo 1° Eccellente BOS, Miglior FemminaE’ una di Maggio Italia 2° EccellenteJunioresChanel Passo del Lupo 1° Molto PromettenteMiglior JunioresArimminum Lady Audrey 2° Molto PromettenteBabyQuirina Audacis 1° Molto PromettenteHope 2° Molto Promettente

CLUB CANE LUPO CECOSLOVACCOC/O RUBBIANI A. - VIA SALVATERRA 2142048 RUBIERATel. 331-3190927 Fax. 0536-1852005

CAMPIONATO SOCIALE DI MONDIORINGSabato 28 e domenica 29 settembre in località Valen-zani (AT) si è svolto il Campionato Sociale C.A.P.B. di Mondioring.Il concorso, riservato a tutti i pastore belgi, è stato realizzato in collaborazione con il Club “KristAle” di Refrancore.

Il tema di quest’ anno è stato: “Fast & Furious”; il campo era addobbato per l’ occasione con quadri e moto che sono stati utilizzati per le esecuzioni di al-cuni esercizi.Giudice Carlo Oppizzi, figuranti Samuele Costantini e Gianluca Gianluca, che, malauguratamente, in se-guito ad una distorsione alla caviglia, ha dovuto farsi sostituire da Stefano Baudizzone per la cat 2, il saba-to, e da Jacopo Galleani, la domenica, per la cat 3.Ottimo lo svolgimento del concorso nel pieno della sportività e con il giusto spirito agonistico. In tutte le categorie è stato possibile evidenziare inoltre un otti-mo livello dei vari binomi partecipanti. Il folto pub-blico ed i partecipanti, che hanno aderito numerosi all’ evento, hanno fatto il resto per la riuscita della manifestazione, che rappresenta l’ evento sociale più importante dell’ anno.La cat 3 ha visto il successo di Enzo Lateana con COPPI DU CHEMIN DES TAIK, che gli è valso la conquista del titolo di CAMPIONE SOCIALE di MONDIORING.

CAMPIONATO DEL MONDO DI MONDIORINGQuest’anno al Campionato del Mondo di Mondio-ring a Bilbao l’Italia ha visto gareggiare dei binomi che hanno portato degli ottimi risultati, facendo ben figurare il nostro Paese.Jacopo Galleani sale sul secondo gradino del podio nel Gran Prix in categoria 1, mentre Giuseppe Mon-forte si aggiudica un buon quarto posto nella catego-ria 2. In categoria 3, dove è in palio la coppa del mondo, ottimo il debutto al suo primo mondiale di Alexa Doufur con Game Over, come pure di Enzo Lateana con Coppi du Chemin des Taik, che riesco-no a rimanere nei primi dieci binomi. Congratulazioni infine a Stefano Cetto che, con Ca-pone, si aggiudica un eccellente secondo posto, sa-lendo per il secondo anno consecutivo sul podio!

CLUB AMATORI PASTORI BELGI

Raduno CLC Verona 30/11/13 - Giudice: Giancarlo SambuccoBOB: AKELA pr. Vincenzo PasinelliBOS: THARA PASSO DEL LUPO pr. Valentina Barbieri

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i club

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RISULTATI PROVA UTILITA’ E DIFESAGARZIGLIANA 19 OTTOBRE 2013PRESSO SEZIONE VALPELLICE GIUDICE: DOTT. EGIDIO BUDELLI

CAL 2 PER PASTORI BELGI:SOPHIE DI CASA BELLEGARDE PBGF prop. Cinzia Bisio Cond. Stacey La Rocca SUPERATOHARIS LA MASCHERA DI FERRO PBMM prop e cond Maira Donnini SUPERATOCRAZY DEL DUCA PBMF prop e cond F. Campo SUPERATOCONNIE DEL DUCA PBMF prop e cond Y. Vietri SUPERATOGAS LA MASCHERA DI FERRO PBMM prop e cond Luca MologniSUPERATOCHUCK DEL DUCA PBMM prop e cond Leonar-do Cicogna SUPERATOBIRBA LA MASCHERA DI FERRO PBMF prop e cond Christian Nicardi SUPERATOBHNEO DEI POETI GUERRIERI PBMM prop e cond . Alessio Salvo SUPERATOBECK’S PBMM prop e cond D. Ricucci SUPERA-TOHARIQ LA MASCHERA DI FERRO PBMM prop e cond Ivan Mazzocchi SUPERATODON LA MASCHERA DI FERRO PBMM prop e cond Massimiliano Minuzzo SUPERATOIPO 2GINEVRA LA MASCHERA DI FERRO PBMF 70-75-76 221 SUFF. prop e cond Michele D’Andrea 1° class.LUMBARD BALLACOILUPI PBMM 96-90-4 190 ins. prop e cond Michele TonioloIPO3DEEVA LA MASCHERA DI FERRO PBMF prop e cond Andrea Calore 90-90-87 267 buono1° cl. CARUSA LA MASCHERA DI FERRO PMBF prop e cond Sergio Re 89-85- 80 254 buono2° cl BENNO PBMM prop e cond M. Ferrari 73-70-81 224 Suff 3° class

CLUB AMATORI PASTORI BELGIC/O TROTTI ROSA VIA DEI VIGNO’ 2221100 VARESETel. 335-405128

DELIBERE E NOVITA’

La proficua selezione in atto nella varietà rossa (in crescente diffusione) ha portato alla creazione di più linee di sangue atte a garantire un ottimo grado di variabilità genetica. Il Consiglio Direttivo dell’Enci, accogliendo l’istanza dell’Atavi, ha deliberato che a far tempo dal 1 genna-io 2014 verranno assegnati in esposizione due distin-ti Cac per la varietà bianca e per la varietà rossa.Rimane ovviamente unico il Cacib.In ottemperanza a quanto deliberato nel corso dell’ultima riunione del Consiglio Direttivo, si è provveduto a riorganizzare il nostro internet (www.volpinoatavi.it <http://www.volpinoatavi.it>) dove troveranno spazio anche i risultati dei Raduni e delle Mostre Speciali.Invitiamo i proprietari dei soggetti che hanno conse-guito il Cac in tali sedi a farsi cortesemente parte diligente nell’inviarne notizia all’ufficio di segreteria che provvderà all’inserimento. Il sito verrà aggiornato con ristretta frequenza perio-dica.

Al termine del nostro quinto Raduno Nazionale (Giudice designato Gabriele Dondi) che si terrà a Rosignano Marittima (Livorno) il 29 marzo 2014, avrà luogo l’assemblea annuale.Esprimiamo le più vive felicitazioni a Costanza Moz-zillo e Amedeo Bottero recentemente abilitati a giu-dicare anche la nostra razza.

ASSOCIAZIONE TECNICA AMATORI VOLPINO ITALIANOC/O DALLA BARBA P. VIA JACOPO BAROZZI 641124 MODENATel. 059-232437 Fax. 059-232437

MOSTRA SPECIALE DI BASTIA UMBRA (PG) 13/10/2013Giudice Ferdinando AsnaghiTotale Bovari Del Bernese iscritti: 32

LIBERA MASCHI1° CAC CACIB BOS JESSIE JAMES pr. C.Niccoli 2° Ecc BI-JOJO CARRY ON DEL MOLINASCO pr. All. Del Molinasco INTERMEDIA MASCHI1° R/CAC /CACIB PRINCETON UNIVERSITY pr. L.Cogliati 2° MB ASTOR OLIVER pr. G.Parmi GIOVANI MASCHI1° Ecc BRONTE pr. S.Fedi 2° Ecc NO MARTINI NO PARTY pr. G.Baldere-schi CAMPIONI FEMMINE1° BOB CACIB BEAUTIFUL ELECTRA TO IN-FINITY DEL MOLINASCO pr. All. Del Molinasco LIBERA FEMMINE1° CAC R/CACIB HIGH OAKS VOOPI pr. M.Manciani 2° R/CAC BI-BLACK ROSE CARRY ON DEL MOLINASCO pr. All. Del Molinasco INTERMEDIA FEMMINE1° R/CAC AMBER GEM AL TIGLIO pr. M.Lodetti 2°Ecc IO SO CHE TU SAI CHE IO SO DI BOR-GOFONTE pr. P.Giovannini GIOVANI FEMMINE1° Ecc Miglior Giovane UTOPIA DEL MOLINA-SCO pr. All. Del Molinasco

2° Ecc UT PICTURA POESIS DEL MOLINASCO pr. All. Del Molinasco VETERANI FEMMINE1° Ecc Miglior Veterano ALPENLIEBE pr. A.Pietrini

MOSTRA SPECIALE MESSINA 27/10/2013Giudice Adriana Bocca GriffaTotale Bovari Svizzeri iscritti: 7

BOVARO DEL BERNESE 6 LIBERA FEMMINE1° CAC - CACIB e BOB ORANGEBALLOFHI-GHOAKS pr. M.Manciani 2° R/CAC - R/CACIB HIGH OAKS VOOPI pr. M.Manciani INTERMEDIA FEMMINE1° Ecc AMBER GEM-AL-TIGLIO pr. M.A.Lodetti MB HIGH OAKS FAITHFULL pr. B.Cufino GIOVANE FEMMINE1° Ecc THEE RAHIBA pr. G.Pastine JUNIORES FEMMINEMP PANDORA pr. S.Inferrera

GRANDE BOVARO SVIZZERO 1 INTERMEDIA FEMMINE1° CAC- CACIB - BOB LUCIA pr. E.Bertaccini

RADUNO DI BUSTO ARSIZIO (VA) 2/11/2013Giudice Jelka Simcic (SLO )Totale Bovari Svizzeri iscritti: 72

BOVARO DELL’APPENZELL 4 GIOVANI MASCHI1° Ecc, BOB CA’ DEL CORSI BOSKO pr. V. Bri-gnoli Ecc ARNOLD BUDYSAUR pr. M.Battaglia LIBERA MASCHI1° CAC VASCO DA GAMA DELL’ALBALLEGRA pr. E.De Benedetti CAMPIONI MASCHIMB CA’ DEL CORSI TOTO’ pr. All. Ca’Del Corsi BABY FEMMINEP CA’ DEL CORSI ZARINA pr. E.Garavelli JUNIORES FEMMINE1° MP CA’DEL CORSI ZAGARA pr.All. Ca Del Corsi 2° MP CAMILLA DELL’ALBALLEGRA pr. M.Battaglia

BOVARO DEL BERNESE 66 BABY MASCHI1° MP Miglior Baby AMERIGO VESPUCCI

Bastia Umbra - Bovaro del Bernese BOB e BOS

ASSOCIAZIONE TECNICA AMATORI VOLPINO ITALIANO

CLUB ITALIANO AMATORI BOVARI SVIZZERI

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i club

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Bastia Umbra - Bovaro del Bernese Miglior Giovane

Bastia Umbra - Bovaro del Bernese Veterani Femmine

Busto Arsizio Bovaro del Bernese BOB e _BIS

Busto Arsizio Bovaro dell’Appenzell BOB

D’ISOLA GERRE pr. R.Scita 2° MP FA’EZ DE FEITIZIOS DAS MEIGAS pr. G.Pastine JUNIORES MASCHIP CA’ DEL CORSI ZUZZURELLONE pr. All. Ca’ Del Corsi GIOVANI MASCHI1° MB FROM WONDERLAND RASOS PERLAI pr. R.Fontana 2° MB DENTRO UN SOGNO DEL SACRO FIUME pr. M.Buzzi INTERMEDIA MASCHI1° Ecc DOCTOR DOLITTLE DI RICASSO’ pr. M.Scatto 2° Ecc ARDISCO NON ORDISCO KEEP IN MIND pr. D.De Bortoli LIBERA MASCHI1° CAC Miglior Maschio LINKIN PARK pr. R.Fontana 2° R/CAC KAUKARHAUGENS DIONYSOS pr. M.Lipari

CAMPIONI MASCHI1° Ecc OOTA-DABUM DA CASA DOS HERDEI-ROS DO LOBO pr.All. La Signora Dei 100 Cani 2° Ecc CUSTOM BERSETT pr. A.Dorelli BABY FEMMINE1° MP RAJAKOORIN HILLA MIRTILLA A pr.S. Kotaniemi JUNIORES FEMMINE1° MP Miglior juniores YELLOW SUBMARINE DEL MOLINASCO pr. M.Foiadelli 2° MP HIGH OAKS NIKE pr. M.Manciani GIOVANI FEMMINE1° Ecc Miglior Giovane UT PICTURA POESIS DEL MOLINASCO pr. All. Del Molinasco 2° Ecc UTOPIA DEL MOLINASCO pr. All. Del Molinasco INTERMEDIA FEMMINE1° Ecc BURT SCOOBY-DOO’S FRIEND CAL-LED DAPHNE pr. M.Burtini 2° Ecc AMBER GEM AL TIGLIO pr. M.A.Lodetti LIBERA FEMMINE1° CAC CONTE VENETO HAILY JANE pr. All. Vardamak 2° R/CAC ERRA BERMONDO BOHEMIA pr. R.Scita CAMPIONI FEMMINE1° Miglior Femmina, BOB - BIS BEAUTIFUL

ELECTRA TO INFINITY DEL MOLINASCO pr. All. Del Molinasco

BOVARO DELL’ENTLEBUCH 1 JUNIORES FEMMINEP ALICE pr. P.Colombani

CLUB ITALIANO AMATORI BOVARI SVIZZERIC/O PATRIZIA SPECIALEVIA CARDINAL MASSAIA 43 30172 MESTRETel 348.9830876 - fax 041.940194www.ciabs.net - [email protected]

SPECIALE DI GENOVA 17 NOVEMBRE 2013Giudice Luigi Corna

MASCHICAMPIONI1 ecc CACIB BOB CH.BLACK MUSCK SOUND LIKE A FLIPPER prop all VAGO AMBROGIO

SHAR PEI CLUB ITALIANO

BOB E BOS Speciale Genova

LIBERA1 CAC R/CACIB ERCOLE I DRAGONI ORIEN-TALI all: BERGAGNA prop CONTINI G.2 R/CAC ETTORE all VERDE N. prop. PANI-CUCCI V.INTERMEDIA1 ecc CHERNYI CHIZH GENUINE RISK all. Prop. PAPI D.GIOVANI1 ecc MIGLIOR GIOVANE I’LEVIS all.GRIMAL-DI L. prop DA ROS V.2 ecc GOLD PANONIA CHANDAGUERRES ULTRA FORTUNE all TADIC J. Prop BERGA-GNA I.FEMMINELIBERA1 CAC CACIB BOS SUCCES SHEENA GOLD I DRAGONI ORIENTALI all.WILSON S. N. prop. BERGAGNA I.INTERMEDIA1 R/CAC – R/ CACIB BY THE LIGHT OF THE MOON all. Prop. FORONI V.2 ecc KAYLIE I DRAGONI ORIENTALI all. prop. BERGAGNA I.GIOVANI1 ecc JENTIKI BE DAZZLED all. JENNIE BAR-KER prop. PIZZAMIGLIO I.2 ecc AFRODITE I DRAGONI ORIENTALI all. BERGAGNA I. prop. VANNUCCI S.JUNIORES1 MP PEPE NERO JAR OF HEARTS all.SOTI R. prop. BERGAGNA I.

SHAR PEI CLUB ITALIANOC/O DAL ZOTTO LAURA VIA NORCEN 31 - 32034 PEDAVENATel. 0439-303270 - Fax. 049-3006989

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succ

essi

est

ero

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Inviare a [email protected] essere inseriti nella rubrica SUCCESSI ALL’ESTERO occorre aver conseguito questi risultati:

ESPOSIZIONI INTERNAZIONALI Best in show: 1°, 2°, 3° classificato

Raggruppamento: 1°, 2°, 3° classificatoRADUNI E SPECIALI DI RAZZA: BIS: 1°, 2°, 3° - BOB-BOS

1° classe campioni, libera, intermedia, lavoro, giovani, veterani

DAL NUMERO DI GENNAIO 2014 SOLO RISULTATI OTTENUTI DOPO IL 30/6/2013Indicare: nome del cane, razza, luogo e data expo, classifica, giudice, allevatore, proprietario.

Le inserzioni incomplete, verranno cestinate.

RUBRICA GRATUITA RISERVATA AI SOCI ENCI

GRAZIANO DEL CASTELLO DELLE ROCCHE Alano arlecchinoCamp.to Club di Ginevra (CH) 30/8/13 JCAC cl. Giovani Gudice T. Salmi Aalto Allevatore e propr. Alberto Malaguti

CLEMENTINE CHERIE EWIMARK RAKOVNIABull TerrierClubshow di Volkmarsen (D) 15/9/13CAC ClubSiegerin BOBGiudice C Kilpatrick Allevatore M. WojciechowskiProprietario Elisa Poletti

SISSI DEI MELOGRANIWest Highland White TerrierExpo di Capodistria (SLO) 5/10/133° BIS Giovani Giudice Stefan SinkoAllevatore Maria Maddalena SartoriProprietario Giuseppe Corradini

TERSICORE DEL PARNASODalmataExpo di Avignone (F) Alleanza Latina 6/10/13 1° classificato gruppo 6Giudice M. GrassetClub show Zagreb 22/11/13CACGiudice Bogdana KojadinovićAllevatore Manola PoggesiProprietario Donatella Soldati

BORIS DEL CASTELLO DELLE ROCCHE Alano nero Camp.to Club di Ginevra (CH) 30/8/13 CAC cl. CampioniGiudice T. Salmi AaltoAllevatore Alberto MalagutiProprietario Fausto Barbanti

ANIKA DEI RIRI Setter GordonExpo di Capodistria due 6/10/132° classificato gruppo 7 Giudice Ivan Traven (SLO) Allevatore Alberto Lenzi Proprietario Mara Ruffini

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i successi all’estero

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STARRY TOWN FOR A SMILEBovaro del BerneseRaduno di Tibor (CZ) 21/9/13BOBGiudice Satu Ylä-MononenAllevatore Maurizio MauroProprietario Guidi

JOSEPH DEL BIAGIOAlaskan Malamute Expo di Komarom (H) 19/10/132° classificato gruppo 5Giudice Peter HarsanyExpo di Derby Komarom 20/10/132° classificato gruppo 5 Giudice Erdos Lazlo Allevatore Giuseppe Biagiotti Proprietario Maurizio Pizzolato

EVERMAGIC WIND OF CHANGEGolden Reriever Expo di Saint Etienne (F) 9/11/132° classificato gruppo 8Giudice M. Soulat Allevatore e propr. Allev. Evermagic

KASINO FROM AUDREYS PARADIS Shih-TzuExpo di Sempeter 9/11/13 3° classificato gruppo 9Giudice Harry Vella Allevatore Erika KesselerProprietario Angelo Baccarini

QUI DELLA VAL VEZZENO & SOFONISBA ANGUISSOLABassotti standard p/dExpo di Ginevra (CH) 16/11/133° BIS CoppieGiudice E. Clerc Expo di Ginevra (CH) 17/11/131° BIS Coppie Giudice G. Eva Allevatori A. Palladini, L. FerrariProprietario C. Arditi

HALLELUIAH DELLA BASSA PAVESE Irish Wolfhound Raduno di Donaueschingen (D) 3-4/8/131° Ecc cl Giovani BOB 3° BISGiudice D. Kenis Pordam1° Ecc cl Giovani JBOB -JBISAllevatore e proprietario Antonia Salamon Turini e Ludovica Salamon

LUX LIUREX FATA MORGANAYorkshire TerrierExpo di Koper (SLO) 5/10/13Mediteranian Winner Show2° classificato gruppo 3Giudice Malgorzata Supronowicz Allevatore e propr. Liliana Cheroglo

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i successi all’estero

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DIAZ & DJEZABEL DELLA BAIA AZZURRAAlani bluEU.D.D.C. Evora (P) 15/9/131° BIS CoppieGiudice J F. Martin National d’eEevage di Neuvic (F) 22/9/131° BIS CoppieGiudice Penas Allevatore e propr. Patrizio DonatiBRANDO, DIAZ & DJEZABEL DELLA BAIA AZZURRAAlani bluEU.D.D.C. Evora (P) 15/9/131° BIS GruppiGiudice P. Moonfort Allevatore Patrizio DonatiProprietario D. Porro, P. Donati BRANDO DELLA BAIA AZZURRA EU.D.D.C. Evora (P) 15/9/131° ECC cl. Camp. Giudice Michael Neugel Allevatore Patrizio DonatiProprietario Donato Porro

SCEDIR HUMPREYBOGART Zwergschnauzer n/aExpo di Tulln (A) 29/9/13 BOB Bundenssiegher Giudice G. Pollinger Allevatore e proprietario Fabio Ferrari

PANTHERA UNICA CARINADalmataExpo di Koper I 5/10/133° classificato gruppo 6Giudice Milos AmbrozicExpo Koper II 6/10/133° classificato gruppo 6Giudice Darko GroseljAllevatore Kennel Panthera UnicaProprietario Norma Godina

SAMSON VON DER GANZERINAlpenlaedische DachsbrackeClub Show Innsbruck 10/8/13 CAC CACIB BOBGiudice Kreutner PeterAllevatore Alois Mattersberger Proprietario Maurizio Orlandi

MADE IN CANADA BALLACOILUPIBracco italianoExpo di San Marino 5-6-7/7/13CAC1 MOLDAVIA-AZERBAIJAN 3° classificato gruppo 7Allevatore e propr. Allev. Ballacoilupi

LAVEE RICH RACH Rhodesian Ridgeback Expo di Malta 20/10/132° classificato gruppo 6Giudice Laurent Pichard Allevatore Orit Nevo Propr. Vittoria Clara Franceschetti

TERABITHIA DAGONMastiffSpeciale SKVPM di Vrtojba (SLO) 09/11/13Class. Intermedia 1° ECC CACGiudice Igor SelimovicAllevatore Paola Barlettani Proprietario Allev. di Terabithia

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i successi all’estero

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MOONLIGHTFIRE NORMANDIA Chihuahua Austria Specialty di Tulln 28/9/131° ECC - JUNIOR BEST Giudice Gerda Bolter Allevatore e propr. Leandro Sommella

CLENXA AT TIGIDITPodenco Ibicenco p/dRaduno levrieri di Trautskirchen (D) 7/9/131° classificato Best in ShowGiudice W. Schwerm-Hahne Allevatore e proprietario Alberto Rossi

BORN TO RUN DE BREOGANBouledogue FranceseExpo di Bratislava 27/10/133° classificato gruppo 9 Giudice Boris Chapiro Allevatore Andres Eduardo DiazProprietario Mauro Bacco

I BRAVI RAGAZZI MASANIELLOBullmastiffSlovenian Molosser Club di Vrtojba 9/11/13Miglior MaschioGiudice Giulio BezzecchiAllevatore Nadia FurlonProprietario Allev. I Bravi Ragazzi

HADRANENSIS TOTO’Cirneco dell’EtnaStelle italiane di Ginevra CACIBAllevatore e propr. All. Hadranensis

O’JOSÈ FASHION DI GREYSBETHWeimaraner p/cExpo di Malta 20/10/132° classificato Gruppo 7Giudice Laurent Pichard (CH)Allevatore e propr. Greysbeth Kennel

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i successi all’estero

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DONNERHALL DELLA BASSA PAVESEIrish Wolfhound Raduno Sighthound di Donaueschingen (D) 3/8/131° Ecc Giudice D. Kenis Pordam4/8/131° Ecc BOS Giudice HillAllevatore e proprietario Antonia Salamon Turini e Ludovica Salamon

EUBEA DEL NEBBIOSO Pastore di BrieSpeciale di Pontoise (F) 29/9/13 3° classificato gruppo 2Giudice KerihuelAllevatore e propr. Allev. del Nebbioso

GOOD FORTUNE YOU’RE NOT THE BOSS OF ME Shar Pei Speciale SKVPM di San Peter (SLO) 9/11/13CAC BOB Giudice Giulio Bezzecchi Allevatore Fritz Grace Proprietario Gabriella Zaro

I BRAVI RAGAZZI RUMBLE IN THE JUNGLE BullmastiffRaduno di Vrtojba (SLO) 9/11/131° Ecc. cl. Giovani Giudice Giulio Bezzecchi Allevatore Nadia FurlonPropietario Franco Zerbi

HILLSIDE RENDEZVOUS NOBODY DOES IT BETTERSpitz di PomeraniaExpo di Lindsay (Canada) 8/11/132° classificato gruppo 2 Giudice Virginia LyneExpo di Lindsay (Canada) 9/11/133° classificato gruppo 2 Giudice Michael HillAllevatore e propr. Lucilla Lampariello

KETY MAJERKAAlpenlaendische DachsbrackeExpo di Koper 5/10/132° classificato gruppo 6Giudice Milos AmbrozicAllevatore Roman BlechaProprietario Giorgio Navone

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i successi all’estero

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DAKOTA DELLA BASSA PAVESE Irish Wolfhound Raduno Donaueschingen (D) 3/8/13 1° Ecc Giudice D. Kenis Pordam 4/8/13 1° Ecc BOB, 3° BISAllevatore e proprietario Antonia Salamon Turini e Ludovica Salamon

I BRAVI RAGAZZI MARCANTONIOBullmastiffRaduno di Vrtojba (SLO) 9/11/131° classe openGiudice Giulio BezzecchiAllevatore Nadia FurlonProprietario Luciano Piovesan

HAMID AL-USRA DEL CONTEVERDESalukiExpo di Šempeter (SLO) 9/11/132° classificato gruppo 10Giudice Zlatko KraljicAllevatore Allev. del ConteverdeProprietario Elisabetta Bellomi

BABYCLOE DELLA CANTERANABassotto nano p/dExpo di Vrtojba (SLO) 10/11/132° classificato gruppo 4Giudice J. Smojver SelimovićAllevatore Daniela GianniniProprietario Rebecca Ricciarelli

LOLLIPOP DELLA VAL VEZZENOBassotto tedesco standard p/dCam.to mondiale Bassotti di Verl Kaunitz (D) 27/7/13CAC cl. Lavoro, World Wut ChampionGiudice H. KliebensteinCamp.to sociale di Verl Kaunitz (D) 28/7/131° classificato BISGiudice Kliebenstein1° BIS delle due giornateGiudice SastreSpeciale di club svizzero di Meyrin (CH) 31/8/13CAC cl. Lavoro, BOBGiudice H. KliebensteinAllevatore e proprietarioAntonio Palladini

NOX-POLI WISE WILLIAMSamoiedoExpo di Šempeter (SLO) 9/11/132° classificato gruppo 5Giudice Igor SelimovicAllevatore Kovacev Franjo & Snjezana Proprietario Ermanno Valentini

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i successi all’estero

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OBLADIOBLADA’ DELLA VAL VEZZENOBassotto standard p/dExpo di Ginevra 16/11/133° BIS JunioresGiudice Chan Wen Woh Allevatore A. Palladini Proprietario C. Arditi

ANTONIO CITTERIO DI ALA D’ORO Bracco italiano Stelle Italiane Europea di Ginevra 30/8/13BOB Giudice Tatjana UrekAllevatore Jaap MullerProprietaria Tamara Cislaghi

EUFROSINE DI SANTAMARIAPastore Maremmano AbruzzeseExpo di Dortmund 12/10/13BOB BundessiegerGiudice Hans-Erhard GruettnerAllevatore e propr. Alfonso Cosentino

GUIDUCCIA DEL CASTELLO DELLE ROCCHE Alano arlecchinoCamp.to Club di Ginevra (CH) 30/8/13 JCAC cl. Giovani Giudice G. Bezzecchi Allevatore Malaguti Alberto Proprietario Rosella Rosetti

EAST DREAM INCREDIBLE DEL FIUME GIALLOChow ChowSpecialty Show in Marikina (Philippine) 26/10/13 1° classificato Best in ShowGiudice Thanakrit Pathinyawat Allevatore Enzo Farinella Proprietario John Gho

DREAM LA VIOLETTA VIA HERALTISZ

Jack Russell TerrierExpo di San Marino (RSM) 15/10/13

Speciali Moldavia, Azerbaijan, Georgia e San Marino

1° classificato classe giovaniGiudice Milivoje Urosevic

1° classificato classe giovaniGiudice Liudmila Lavrova

Allevatore Via Heraltisz Kennel Petra Sekyrova

Proprietario Violetta Jack Kennel

DERASetter ingleseExpo Speciale di San Marino 7/12/131° CAC cl. LavoroGiudice Domenico Di MatteoAllevatore e propr. Roberto Papini

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successi italia

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Inviare a [email protected] essere inseriti nella rubrica SUCCESSI IN ITALIA occorre aver conseguito questi risultati:

1° classificato del Raggruppamento, compresi Coppie e Gruppi,

in Esposizioni Internazionali in Italia.1°, 2°, 3° classificato del Best in Show generale

DAL NUMERO DI GENNAIO 2014 SOLO RISULTATI OTTENUTI DOPO IL 30/6/2013Indicare: nome del cane, razza, luogo e data expo, classifica, giudice, allevatore, proprietario.

Le inserzioni incomplete, verranno cestinate.

RUBRICA GRATUITA RISERVATA AI SOCI ENCI

EUFROSINE DI SANTAMARIA & ETTORE DI SANTAMARIA Pastore Maremmano AbbruzzeseExpo di Messina 27/10/131° BIS CoppieGiudice Adriana Bocca GriffaAllevatore e propr. Alfonso Cosentino

QUEEN DA’ NIGA DI GREYS BETHWeimaranerExpo di Reggio Calabria 26/10/131° classificato gruppo 7Giudice E. Zaphiris Allevatore e propr. Allev. Greys Beth

DORIAN GRAYBassotto nano p/dExpo di Reggio Calabria 26/10/131 classificato gruppo 4Giudice Valerio NatalettiExpo di Messina 27/10/131º classificato gruppo 4Giudice E. ZaphirisAllevatore Giorgio AmoreProprietario Allev. della Kafara

FRANCINI’S PRIVATE COLLECTION Cocker Spaniel Inglese Expo di Chieti 20/10/132° classificato Best in Show Giudice S. RadziukAllevatore e propr. Angela Francini

WENDY FULVA & UNLOVED KEVIN & WHAT A FEELING DELLA COLLINA DEI CILIEGIPastori scozzesi p/lExpo di Chieti 20/10/131° BIS GruppiGiudice Maria CeccarelliAll. e pr. Allev. della Collina dei Ciliegi

LE QUATRIEME DE CHANEL NOMME’ BOB AKA ARGOWeimaraner p/cExpo di Genova 16/11/131° classificato gruppo 7Giudice Antonino La BarberaAllevatore Erika RossiProprietario Marco Bausani

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Associato alla

Unione Stampa Periodica

Italiana

ORGANO UFFICIALE DELL’ENCIEnte Nazionale della Cinofilia Italianan. 1 gennaio 2014 – Anno 60°

DIRETTORE RESPONSABILE: Fabrizio Crivellari

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REDAZIONE: Renata Fossati

PROPRIETÀ ED EDITORE: ENCI Milano

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La quota associativa dei Soci Allevatori è pari a euro 51,65 e dei Soci Aggregati a euro 5,00; ai soli fini postali, euro 2,00, sono da considerarsi quale quota di abbonamento alla rivista.

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In copertina: Shiba, Shibumi del Biagio, Allevatore e proprietario All.to del Biagio di Giuseppe Biagiotti

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NOTIZIE DAL MONDO

AL BAR CON FIDOLa Fipe, Federazione che raggruppa i pubblici esercizi che operano in Italia alla quale fanno capo 200 mila gestori di bar, ristoranti e affini (ma la norma riguarda tutti i 320 mila esercizi aper-ti dal Nord al Sud d’Italia) annuncia la rivoluzione pet friendly per bar, ristoranti e negozi. Stop quindi alle multe per chi va a fare l’ape-ritivo o vuole andare a cena con Fido. La nuova regola è contenuta nel “Manuale di corretta prassi operativa per ristora-zione, gastronomia e pastic-ceria” presentato dalla Fipe, insieme al Ministero della Salute che ha collaborato alla stesura del volume.Il testo dice in sostanza che non ci sono motivi igienico sanitari per impedire ai cani di entrare nei pubblici esercizi.In una sola riga, a pag. 88, si dice che i cani per essere ammessi negli esercizi “devono essere condotti al guinzaglio, muniti di museruola”.In tutta Europa la libera circolazione dei cani nei pubblici esercizi, sempre ai guinza-glio e con la museruola, è una norma in vigore dal 2004. “Ma in Italia non è così, non ci siamo ancora adeguati alle disposizioni europee - spiega Lino Stoppani, il presidente della Fipe -, ma con la stesura del nuovo manuale sulle norme igienico sanitarie che devono essere rispettate nei pubblici esercizi abbiamo introdotto que-sta importante innovazione che fa cadere i divieti”.

RUPEE SULL’EVERESTQuando Joanne Lefson, una ex gioca-trice professionista di golf trovò un cucciolone che vagabondava tra la spazzatura nella città di montagna di Leh, in India non ebbe il coraggio di lascialo al suo destino. Era oramai ridotto pelle e ossa e gli mancava una parte dell’orecchio destro. Dopo aver-lo rifocillato e nutrito con una dieta vegetariana ricca di proteine, uova e riso bollito e dopo un consulto con un veterinario, trascorse poche settima-ne Joanne lo ha portato con sé per fargli vivere un’avventura straordina-ria sull’Himalaya .

Con ogni probabilità è stato il primo cane al mondo a raggiungere il campo base sull’Everest a quota a 5.364 metri. «La sua impresa deve persuadere le persone ad essere più magnanime e compas-sionevoli verso gli animali», dice la Lefson orgogliosa e raggiante.Dopo la scalata Rupee è stato premiato da un monaco indù di Katmandu e accolto dai bambini festanti di Namche Bazar, un villaggio del Nepal sud-orientale. Ora che cane e padrona sono tornati a casa, in Sudafrica, le foto di Rupee sull’Eve-rest continuano ad appassionare i navigatori del web.

PRECISAZIONEINC dicembre pag. 36 IX Raduno Razze Italiane di Volta MantovanaBRACCO ITALIANO Polcevera’s Luna di Giuseppe Ballarini ha conseguito il BOB

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come eravamo...