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TICOFILM COMPANY
presenta
I PICCOLI DI
PODRECCA
«Se si esclude Charlot, nessuno
ha saputo creare uno spettacolo
così geniale».
Charlie Chaplin
“Podrecca è forse, con Walt
Disney, l’ultimo papà della
fantasia in questo nostro
secolo troppo realistico».
Orio Vergani
Genere: Documentario
Durata: 1X52’
Regia: Ennio Guerrato
Produzione: Ticofilm Company
In collaborazione con: Teatro Stabile Rossetti di Trieste,
Comune di Cividale, RaiEducational
Vittorio Podrecca (1883-1959) è uno dei grandi rifondatori del teatro di
marionette mondiale. Con la sua compagnia dei Piccoli è stato artefice di
un genere spettacolare insuperato - ammirato in passato da personaggi
quali Gabriele D’Annunzio, Eleonora Duse, Charlie Chaplin - ma anche
testimone di un intero secolo, vitale e ricchissimo, di storia e cultura non
solo teatrale. La sua stravagante compagnia ha attraversato l’intero
novecento registrandone inquietudini e mode, innovazioni e avvenimenti.
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SINOSSI
«… c’è una via per giungere al cuore degli uomini di tutte le razze e di ogni angolo
del mondo, ed è quella di toccare il loro sentimento; la via appunto che abbiamo
seguito con i nostri animati pezzi di legno».
Vittorio Podrecca è stato il
creatore del più grande teatro
con marionette dell’intero
Novecento.
La compagnia da lui diretta, il
Teatro dei Piccoli, ha costituito
fin dalla sua creazione (1914),
un’ipotesi innovativa di teatro
d´arte capace di attrarre artisti
visivi come Trampolini e
Depero, compositori come Respighi, scrittori come Bistolfi, Cavicchioli,
Trilussa.
Gli allestimenti dei Piccoli, divenuti sinonimi di modernità e genialità, hanno
mietuto trionfi da Parigi a Londra, da Hollywood a Buenos Aires, da Berlino
a Mosca, ammirati da personalità come d´Annunzio, la Duse, Hofmannsthal,
Shaw, Toscanini e Charlie Chaplin.
Nei numeri dei loro spettacoli, tra i quali il celeberrimo “Varietà”, Podrecca è
riuscito ad assorbire e restituire con le forme della fantasia gli elementi
culturali dei Paesi attraversati nel corso delle tournée, ma anche le sensazioni
suscitate da mode e personaggi del tempo (dai Beatles a Josephine Becker), e
le suggestioni legate ai più innovativi movimenti culturali come ad esempio il
futurismo.
I Piccoli sono stati l´impresa teatrale italiana più longeva e più conosciuta del
secolo scorso, che in novant´anni d´attività ha realizzato oltre 35.000
rappresentazioni in tutto il mondo, divenendo uno dei maggiori protagonisti
e testimoni nell’ambito dello spettacolo e dell’arte.
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Il senso raro e assoluto del teatro che
appartiene alle marionette di Podrecca,
fa si che a quasi un secolo dalla loro
nascita il loro incanto non sia ancora
tramontato e che lo restituisce oggi
come una figura artistica assimilabile a
suo modo soltanto a quella di Walt
Disney.
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VITTORIO PODRECCA
Vittorio Podrecca (Cividale del Friuli, 1883 –
Ginevra, 1959), figlio di Carlo, avvocato e scrittore
(La Slavia Italiana), e fratello di Guido, giornalista e
politico, accreditato di essere, assieme a Filippo
Turati ed Andrea Costa, uno dei fondatori del
Partito Socialista Italiano.
Nel 1905, lasciato Cividale, si trasferisce a Roma,
chiamatovi dal fratello Guido, critico musicale
dell’“Avanti” e direttore, insieme al disegnatore
Gabriele Galantara, dell’“Asino”, settimanale
socialista e anticlericale. A Roma, Vittorio
consegue i diplomi di procuratore e di avvocato,
professione che, in definitiva, non esercita.
Comincia a scrivere, a collaborare ai giornali e, nel 1911, a ventotto anni,
fonda e dirige “Primavera”, “Rivista mensile per fanciulli e giovinette”, che
esce a numeri monografici sino al 1913. Collaborano alla rivista alcuni fra i
più affermati scrittori del tempo, fra cui Luigi Capuana, Ada Negri, Giovanni
Cena, Giuseppe Prezzolini, Massimo Gorki.
Nominato segretario del Liceo Musicale di Santa Cecilia di Roma, vi rimane
alcuni anni a fianco dei maestri Marco Enrico Bossi e Ottorino Respighi. A
Santa Cecilia conosce il giornalista russo Alessandro Amfiteatrov, che gli
procura le partiture di alcune fiabe del compositore russo Cesare Kjui (noto
in Occidente come Cesare Cui), fondatore, insieme con Balakirev, del Gruppo
dei Cinque, create per il repertorio del teatro di marionette di Leningrado.
E’ così che, nel ricordo degli spettacoli di marionette e burattini che avevano
incantato i suoi anni infantili, Podrecca comincia a dedicare le sue ore libere
all’idea di un teatro di marionette. Lo realizza, finalmente, nel febbraio del
1914, in società con Luigi Fornaciari, rappresentante della Casa Ricordi.
Fornaciari, oltre a disporre di qualche capitale, prende in affitto l’ex scuderia
del palazzo dei principi Odescalchi a Roma e, con il nome di Sala Verdi,
l’adibisce a sala di concerti. Terzo socio è il marionettista napoletano
Giovanni Santoro, direttore della Compagnia “I Fantocci di Santoro”, che
aveva già dato molti spettacoli in Italia e all’estero.
La nuova istituzione viene chiamata “Teatro dei Piccoli”.
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Santoro mette a disposizione, oltre alle marionette, tutto il suo repertorio che,
insieme a vari numeri di varietà, comprende la rivista Napoli e piccole opere
come La serva padrona di Pergolesi, con la quale inaugura il teatro.
Nel corso degli anni il suo teatro arriva a contare fino a mille marionette,
portando sulla scena, di volta in volta, brevi opere musicali fatte talora
appositamente (ad esempio, La bella addormentata nel bosco di Ottorino
Respighi), riduzioni liriche o in prosa, favole, caricature e bozzetti folcloristici
italiani e stranieri, in una cornice scenica che si avvale di pittori divenuti poi
notissimi (per esempio Enrico Prampolini).
Fra le marionette più celebri inventate da Vittorio Podrecca sono il soprano
Sinforosa Strangolini e il pianista Piccolowsky; quest'ultimo chiudeva di
solito il programma eseguendo al pianoforte una sonata, vero e proprio
capolavoro della tecnica marionettistica.
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Note del regista
Sulle polverose tavole di un palcoscenico, immerse in una luce rarefatta,
numerose casse vengono aperte una ad una. Mani abili e sicure estraggono
sacchi di stoffa che presto appesi rivelano delle vecchie marionette.
Poco in là si svela anche l’intera macchina scenica, un vecchio ponte di legno,
un magico castello dove gli animatori dall’alto muovono con perizia le
marionette, tutto è pronto per l’inizio di un nuovo spettacolo.
Riviviamo i classici numeri di varietà: Serafina sulla palla, Bill Boll Bull,
l’orchestra viennese, il famosissimo pianista Piccolowski, le storiche
marionette disegnate da Fortunato Depero, fino ad arrivare alle belle
produzioni della rinata compagnia degli anni ottanta: Il mondo della luna,
L’amore delle tre melarance, vogliamo rievocare la ricca storia di questa
inimitabile compagnia di teste di legno.
Tutto inizia nel primo decennio del secolo scorso quando un avvocato
friulano laureatosi a Roma con un grande amore per la musica, Vittorio
Podrecca, inventa dal nulla una compagnia di marionette riunendo due
storiche famiglie di quest’arte che da molti è ritenuta minore e in via di
estinzione. Da quel momento e per oltre mezzo secolo la Compagnia dei
Piccoli di Podrecca passa da un successo all’altro esibendosi in mezzo mondo
con tournee che si succedono freneticamente.
Un montaggio alternato ci porta dal palcoscenico, magia senza tempo, alla
rievocazione delle vicende storiche che hanno visto queste creature di legno
innervate da fili, mosse da abili mani, esibirsi in tutte le maggiori città
europee, del nord Africa e delle americhe.
Ricevendo sempre successo di pubblico e critica ineguagliabili.
Tutto il documentario si svolge come in uno degli innumerevoli viaggi di
questa Piccola / Grande compagnia:
«quanti porti hanno visto partire ed arrivare, in tanti anni, questo teatrino
che, almeno per volume di materiale, è un teatrone e spaventa sovente gli
stivatori delle navi. Quando caricano, mentre le gru volteggiano con gli
enormi pesi, si sente esclamare “altro che teatro di marionette! Questo è il
Teatro della Scala, è un circo, un serraglio, il trasloco di un villaggio”».
Molti sono i documenti storici che ci aiuteranno a ripercorrere l’intera storia
della compagnia: filmati d’archivio, partecipazioni a film hollywoodiani,
fotografie, locandine di spettacoli nei più prestigiosi teatri internazionali e
articoli di critica. La partecipazione di Alfonso Cipolla uno dei più autorevoli
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critici e storici dell’arte di figura in Italia e alcune testimonianze di persone
come Fausta Braga (l’ultima marionettista ancora vivente che ha lavorato con
Podrecca in vita), Giuseppina Volpicelli (artista ed erede morale dei
Podrecca), famiglie di storici marionettisti come i Colla e i Lupi,
testimonieranno l’importanza del Teatro di Vittorio Podrecca non solo nella
storia del teatro di figura ma in quello dell’arte e dello spettacolo del ‘900.
Ennio Guerrato
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VARIETÀ
La musica al servizio delle
marionette, e le marionette
al servizio della musica: fu
questa la geniale
intuizione di Vittorio
Podrecca che per il
repertorio “leggero” dei
suoi “Piccoli” creò Varietà,
vero e proprio spettacolo-
collage che attinge alle più
diverse tradizioni culturali e musicali del Novecento.
Varietà è uno spettacolo unico nel panorama teatrale internazionale, ed è
difficilmente etichettabile con un genere specifico: è teatro di figura, ma è
anche musical, cabaret, teatro danza.
Fin dal suo debutto, lo spettacolo ha ottenuto unanimi riconoscimenti di
pubblico e di critica ed è stato replicato con enorme successo in tutto il
mondo. Lo spettacolo comprende numeri musicali tra i più divertenti, famosi
e fantasiosi del repertorio dei “Piccoli”: da una sofferentissima cantante lirica,
lo strampalato soprano Sinforosa Strangoloni che intona una sonata assieme
al pazientissimo pianista Piccolowsky, a
sorprendenti numeri da circo, (la giocoliera Serafina
e Bill Boll Bull), ai quadri musicali quali l’Orchestra
viennese e l’Orchestra jazz, da una coloratissima
infernale Notte sul Monte Calvo di Musorgskij a
una struggente Morte del cigno, vero e proprio
capolavoro di tecnica del movimento di una
marionetta.
I numeri “classici” si alternano quindi a momenti di
contemporaneità: la genialità di Podrecca fu infatti
quella di arricchire continuamente lo spettacolo con
momenti musicali nuovissimi, attingendo spesso ai generi musicali e alle
tradizioni folkloriche dei paesi che visitava nel corso delle sue lunghe
interminabili tournée.
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REPERTORIO VISIVO
ISTITUTO LUCE
Orizzonte cinematografico OC187
01/1960, 75’’ Varietà. Si esibisce la compagnia marionettistica dei "Piccoli"
Repertorio Incom
ottobre 1951 Porto di Genova. Il rientro della nave della compagnia teatrale
Piccoli di Podrecca dopo oltre 10 anni di Argentina
RAITECHE
1954 Registrazione di uno spettacolo della compagnia in occasione dei 40
anni dalla creazione del Teatro I piccoli.
CBS
The Ed Sullivan Show
Episode 16x14 Dec. 23, 1962
ARCHIVIO PATHE’GAUMONT – FRANCIA
I Piccoli di Podrecca a Parigi – 1928
I Piccoli di Podrecca a Berlino - 1929
CINETECA DEL FRIULI
“I piccoli di Podrecca al circo”
“I piccoli di Podrecca in Music – hall”
“I piccoli di Podrecca in concerto”
1954 regia di Alberto Ancillotto
Premio come migliori film per ragazzi al Festival di Venezia 1952
24TH CENTURY FOX
I’M SUZANNE - 1934
Regia - Rowland V. Lee
DONDE MUEREN LAS PALABRAS (WHERE WORDS FAIL) - 1946
Regia: Hugo Fregonese
Argentina - Artistas Argentinos Asociados (AAA)
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QUALCHE CENNO DI RASSEGNA STAMPA INTERNAZIONALE
The New Yorker, April 6,
1940, p. 13
The Talk of the Town,
“Piccoli.,”
ABSTRACT: Long talk story
about the Vittorio Podrecca's
marionettes, of the "Teatro
dei Piccoli" at the Majestic.
Personality of Mr. Podrecca.
The marioneetes are four feet
high and are manipulated from
a scaffold. For the first act
finale 14 manipulators are on
the scaffold. One manipulator
handles the famous concert
pianist who winds up the
performance. There are about
800 marionettes in the
troupe, but only 250 are
being used in the show. Tells
about the training of the
manipulators. Two factories,
one in Rome and one in
Venice, make the marionettes'
bodies. The heads of the
minor characters are done by
members of a woodcarving
school in Val di Gardena; the more important ones are done by
Italian sculptors of standing. The troupe has given some 18,000
performances in 30 countries. All the members of the cast are
Italian except Mrs. Podrecca. She's an Irish lady, formerly Cissie
Vaughan, and was one of the famous "Gaeity girls in London.
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http://www.newyorker.com/archive/1940/04/06/1940_04_06_013_TNY_CAR
DS_000180581#ixzz0zv23kKzt
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