i problemi dell’ora presente - fondazione maria valtorta valtorta... · (paralisi fulminante)...

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1 I PROBLEMI DELL’ORA PRESENTE Maria Valtorta: ancora su sant’Ignazio e san Francesco d’Assisi, V Continuo la precedente Newsletter perché Gabriele Cajano mi ha fatto notare questo particolare che ha un certo interesse per la Vita e l’Opera di Maria Valtorta: «Volevo segnalare che in una mia personale ricerca ho appura- to che, nella Prefazione del libro Vita di Gesù dell’Abate Ricciotti, è presente il seguente ringraziamento: Cordialmente ringrazio il R.mo P. Mariano Cordovani, O. P., Maestro del S. Palazzo, per avere amichevolmente riveduto il mano- scritto, suggerendomi preziosi miglioramenti. Giuseppe Ricciotti Roma, Regia Università, gennaio 1941. Io non possiedo il libro e quindi non ho modo di poter verificare. Ad ogni modo, se questo ringraziamento corrisponde a verità, è facile dedurre come padre Mariano Cordovani avesse un certo interesse a supportare il libro dell’Abate Ricciotti che venne ristampato in varie edizioni proprio durante gli anni della guerra e ancor di più nell’immediato dopoguerra. Proprio negli anni in cui il sant’Uffizio iniziò ad ostacolare la pubblicazione dell’Opera di Maria Valtorta e padre Cordovani, membro del Sant’Uffizio, divenne uno degli oppositori dell’ Opera valtortiana. Mi domandavo quindi se il parere negativo di padre Cordovani nei confronti dell’Opera di Maria Valtorta potesse essere in qualche parte ricollegato al suo ruolo di patrocinatore del libro dell’Abate Riccioti. Sappiamo poi che nei testi di Maria Valtorta sono evidenziati i castighi che padre Cordovani e altri attrassero per aver ostacolato l’Opera valtortiana. - MariaV altortaNewsletter - A cura della Fondazione Maria Valtorta Viale Carducci, 71 - 55049 VIAREGGIO (Lucca) 26 GIUGNO 2017 - NEWSLETTER N° 30 - Maria Valtorta in una foto di quando aveva 19 anni Il dott. Liberato De Caro e il prof. Fernando La Greca hanno realizzato un accurato studio che è stato pubblicato nell’ultimo volume della prestigiosa rivista internazionale di teologia Annales Theologici diretta a stu- diosi e docenti di teologia. Nel n° 31/2017 della rivista è disponibile lo studio titolato: Nuovi studi sulla datazione della crocifissione nell’anno 34 e della na- scita di Gesù il 25 dicembre dell’1 A.C.

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Page 1: I PROBLEMI DELL’ORA PRESENTE - Fondazione Maria Valtorta Valtorta... · (paralisi fulminante) senza aver tempo di dire un: Gesù mio! E il bello ... solo il suo sguardo doloroso

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I PROBLEMI DELL’ORA PRESENTEMaria Valtorta: ancora su sant’Ignazio e san Francesco d’Assisi, V

Continuo la precedente Newsletter perché Gabriele Cajano mi ha fatto notare questo particolare che ha un certo interesse per la Vita e l’Opera di Maria Valtorta:

«Volevo segnalare che in una mia personale ricerca ho appura-to che, nella Prefazione del libro Vita di Gesù dell’Abate Ricciotti, è presente il seguente ringraziamento:

Cordialmente ringrazio il R.mo P. Mariano Cordovani, O. P., Maestro del S. Palazzo, per avere amichevolmente riveduto il mano-scritto, suggerendomi preziosi miglioramenti.

Giuseppe Ricciotti Roma, Regia Università, gennaio 1941.

Io non possiedo il libro e quindi non ho modo di poter verificare. Ad ogni modo, se questo ringraziamento corrisponde a verità, è facile dedurre come padre Mariano Cordovani avesse un certo interesse a supportare il libro dell’Abate Ricciotti che venne ristampato in varie edizioni proprio durante gli anni della guerra e ancor di più nell’immediato dopoguerra. Proprio negli anni in cui il sant’Uffizio iniziò ad ostacolare la pubblicazione dell’Opera di Maria Valtorta e padre Cordovani, membro del Sant’Uffizio, divenne uno degli oppositori dell’ Opera valtortiana. Mi domandavo quindi se il parere negativo di padre Cordovani nei confronti dell’Opera di Maria Valtorta potesse essere in qualche parte ricollegato al suo ruolo di patrocinatore del libro dell’Abate Riccioti. Sappiamo poi che nei testi di Maria Valtorta sono evidenziati i castighi che padre Cordovani e altri attrassero per aver ostacolato l’Opera valtortiana.

- MariaV altortaNewsletter -A cura della Fondazione Maria Valtorta

Viale Carducci, 71 - 55049 VIAREGGIO (Lucca)

26 GIUGNO 2017 - NEWSLETTER N° 30 -

Maria Valtorta in una foto di quando aveva 19 anni

Il dott. Liberato De Caro e il prof. Fernando La Greca hanno realizzato un accurato studio che è stato pubblicato nell’ultimo volume della prestigiosa rivista internazionale di teologia Annales Theologici diretta a stu-diosi e docenti di teologia. Nel n° 31/2017 della rivista è disponibile lo studio titolato: Nuovi studi sulla datazione della crocifissione nell’anno 34 e della na-scita di Gesù il 25 dicembre dell’1 A.C.

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Dai Quadernetti del 10/3/1949 (editi dal Centro Editoriale Valtortiano, Isola del Liri (FR) 2006), cap. 49.10 (la morte di padre Cordovani avviene circa un anno dopo il 5/4/1950):

«Ma non uno di quelli che mi respinsero - e chi respinge l’Opera respinge Me, e chi inchioda l’Opera inchioda Me, e chi nega questo Pane della mia Parola alle turbe languenti pecca nella duplice carità verso Me-Dio, verso il prossimo suo - ma non uno di chi male opera contro l’Opera sarà esente da duro castigo. E tu conoscerai i nomi dei principali tuoi avversari perché te li indicherà prima la loro morte e il genere della stessa, poi il vederli là dove espieranno il loro peccato».

Nel secondo volume delle Lettere a Madre Teresa Maria c’è la lettera di Maria Valtorta, scritta durante la Pasqua dell’anno 1950, che informa Madre Teresa della improvvisa scomparsa di padre Cordovani con queste parole:

«Non so se sa che la sera del Giovedì Santo Padre Cordovani, Maestro dei S. Palazzi, Teologo della Segreteria di Stato e capoccia del S.O. nonché oppositore principale dell’Opera, morì all’improvviso (paralisi fulminante) senza aver tempo di dire un: Gesù mio! E il bello è che non ci fu chiasso su questa... dipartita del celebre domenicano e potente domenicano.

Neppure il Notiziario del mondo cattolico ne parlò...».

Successivamente Maria Valtorta ebbe anche la visione di padre Cordovani in Purgatorio:

Il Purgatorio. In esso, col viso emergente dalle fiamme e la cocolla e la veste apparenti da esse, P. Cordovani con un volto sbigottito e insieme implorante. Mi guarda, ma non riesce a dire niente. Parla solo il suo sguardo doloroso e contrito. Per lui parla il Signore. Dice: «Lo vedi? Lo riconosci? È là. E vi starà per molto, molto, molto, e per l’unica causa di avermi e averti e avere combattuto Me, te e l’Opera, agendo contro la Sapienza, la Carità, la Giustizia. Segna ciò che vedi, brevemente, e ciò che Io dico, con la massima esattezza. Perché è verità, per chi vedi e per molti di coloro che agirono o agiranno come lui». (tratto da i Quadernetti Ibid. cap. 50.3 del 6-6-1950).

Fin qui Gabriele Cajano. Ora continuo io. Nel testo già citato «Bibbia e non bibbia» l’Abate

Ricciotti scrive questo accaduto:«Mentre si esauriva la seconda edizione, è avvenuto un fatto

curioso. Nel maggio 1941 fu diffuso in tutta Italia un opuscolo scritto in tono violento e intitolato: Un gravissimo pericolo per la Chiesa e per le anime; questo gravissimo pericolo sarebbe stato il metodo scientifico di studiare la Bibbia, che io avevo raccomandato nel mio

da: I Quaderni del 1945-1950 del 16 agosto 1949.

Dice Gesù: «Quando Io sento l’ipocrita e irragionevole frase, che è sfida alla Carità, alla Sapienza, alla Giustizia, e velario a nascondere la loro volontà contraria, audacemente e superbamente ed anche vilmente contraria alla mia: “Se è opera di Dio, Dio ci penserà e la farà trionfare”, con un sussulto di santa ira vorrei scendere sulla Terra e ripetere il gesto con cui nettai il Tempio dai barattieri, ladri e mercanti. Questo dovrei fare. Ma sono la Misericor-dia, e tale sono sinché l’uomo è sulla terra. Attendo la loro conversione sin che hanno respiro. Ma poi, per i protervi ed i tentatori del loro Signore - e lo tentano perché lo sanno con essi troppo buono - ci sarà il Giudizio primo e secondo, e conosceranno un Volto del Signore diverso da quello contro il quale gettano lo sputo della loro provocante frase.Che dovrei fare per pensare all’Opera e farla trion-fare? Dovrei far operare il tremendo Dio del Sinai, il Dio dei tempi del corruccio e del rigore, e fulmi-narli dovrei nel loro peccato, nei loro peccati, perché molti sono i peccati contenuti nella loro protervia al mio volere. Che altro, se non questo? Ho dato, attraverso te, tutte le prove. In te non è peccato di ribellione,di simulazione, di superbia. Sei vittima mansueta del loro volere. Difendi tu stessa il loro volere, perché sono “la Chiesa”, da quelli che lo vor-rebbero calpestare. Per la tua crocifissione è sicuro che tu non puoi scrutare libri di dottori. Per la tua coltura è certo che tu non puoi scrivere quelle pagine. E che altro vogliono, se questo a loro non basta per dire: “Sì. È lo Spirito di Dio qui presente”?Errore dogmatico non ve ne è, in verità non ve ne è nell’Opera. Se lo Spirito ha dato luci (luci di gra-zia) per far luminoso in pieno quanto questa o quella scuola in 20 secoli ha solo illuminato con un raggio in un punto, benedicano Dio per la sua grazia e non dicano: “Ma noi diciamo diverso”. Chi è la Sapienza? È serva o regina loro? Ma per non dirsi ribelli per superbia umana, per nascondere queste loro piaghe, dicono: “Tocca a Dio”. Dio ha fatto e fa. Ma il princi-pe del mondo impera in esso mondo mentre il Re dei re regna in Cielo e, fedele - Egli sì, fedele - alla libertà d’arbitrio che ha lasciata all’uomo, per sua prova, suo premio, e molte volte per sua condanna, non violenta la loro volontà. Ma li attende, e presto, al giudizio.Bene farebbero a meditare la pagina del Vangelo dove Io, Maestro dei maestri, Sapienza, Parola e Verità incarnate, dico che i peccati contro lo Spirito Santo non saranno perdonati. Ed in verità questa è opera dello Spirito dello Spirito di Dio, dell’Amore del Pa-dre e del Figlio, dello Spirito che sa ogni vero e vie-ne a dirlo agli uomini presi nel turbine attuale, nei turbini anzi, perché possano difendersi dalle dottrine infernali».

(Nota: questo dettato è in seguito ad uno scritto di P. Cordovani sulla necessità della conoscenza della teologia anche da parte dei laici e della loro richiesta di avere vera e buona teologia...).

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presente libretto e che avevo applicato in altre mie pubblicazioni. Perciò la persona più presa di mira dall’opuscolo ero appunto io: mi si lanciavano accuse d’ogni genere, non esclusa quella d’essere uno scrittore inverecondo e licenzioso (a causa del mio commento al Cantico dei Cantici). L’opuscolo era anonimo, ma si riseppe subito che ne era autore un certo Dolindo Ruotolo, di Napoli. L’opuscolo non mi fece alcuna impressione, tanto che neppure finii di leggerlo e lo buttai da parte; e per me la cosa sarebbe finita lì. Ma la Chiesa, assai più accorta e vigilante di me, non fu della mia opinione, e trovò che il gravissimo pericolo c’era veramente, ma era rappresentato proprio dalle idee propugnate dall’opuscolo stesso; perciò intervenne la Pontificia Commissione Biblica, che con lettera del 20 Agosto 1941 indirizzata ai Vescovi d’Italia confutò una per una quelle idee.

Il vedermi sostenuto da così autorevole patrono è stato per me onore e piacere davvero inaspettati. Se poi ricordo qui questi atti; è per invitare il lettore a prender conoscenza della lettera della P. Com-missione Biblica, della quale - se non m’inganna - il mio libretto può sembrare un commento anticipata. Un commento posticipato, ricco di dotte notizie, è poi il quaderno Lo studio della Sacra Scrittura del Padre A. Vaccari S. J. (in Orientamenti e Contributi, de La Civiltà Cattolica, Roma 1943), degnissimo di essere letto».

Don Dolindo Ruotolo (‘O vecchiariello d’a Madonna 6/10/1882-19/11/1970) pagò duramente quel suo opuscolo anonimo, ma non troppo. Censurato con una lettera della Pontificia Commissione Bi-blica (del 20 agosto 1941 indirizzata a tutti i Vescovi d’Italia). Schiac-ciato con un’Enciclica (Divine Afflante Spititu) suscitata, di fatto, proprio dal suo libretto. Sospeso a divinis e quindi impossibilitato a celebrare e di conseguenza senza contributi di sorta con cui prima si sostentava lui e sua sorella. E così fu costretto a mantenersi suonando l’organo nelle chiese durante cerimonie varie finché non è stato riabilitato.

Siamo nel 1941. Pochi anni passeranno e sul tavolo del sant’Uffizio arriveranno prima i dattiloscritti di padre Migliorini e poi la prima edizione del Il Poema dell’Uomo-Dio. E fu tragedia. Tuttavia mi sem-bra di poter giustificare padre Ricciotti e gli altri teologi ed esegeti a causa del loro giro mentale. Per capire l’ottica che circolava e tutt’ora circola in certi ambienti, metto qui un’altra pagina splendida dello stesso libro (pp. 13-14) dell’abate Ricciotti:

«Scrive S. Girolamo (ed è bene cominciar da lui, perché ab love initium): I contadini, i muratori, i fabbri, i lavoranti in metallo e in legno, i tessitori e i gualchierai, e in genere quelli che forniscono articoli varii e lavoretti da poco, senza un insegnante non possono riuscire ad essere quel che desiderano ... La sola arte della Scrittura

Mercoledì 5 Luglio 2017

alle ore 20,30

Santa Messa e Conferenza

presso la Parrocchia

di Sant’Andrea Apostolo

in via Paolina Bonaparte

a Viareggio

I Prossimi Appuntamenti con la Fondazione

Maria Valtorta:

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è quella che tutti dappertutto rivendicano a se stessi. «Scribimus in-docti doctique poemata passim», Essa è ciò che la nonnetta chiac-chierona, il vecchio rimbambito, il cavillatore parolaio, e in genere tutti quanti, si arrogano, lacerano, insegnano, prima di averla imparata. Gli uni, con ciglia corrugate, scandendo paroloni sonori, filosofeggiano in mezzo a donnette sulle sacre pagine; altri imparano ahimé! dalle femmine, quel che insegneranno agli uomini: e, come se fosse poco, con una certa facilità di parola e anche con audacia, spie-gano agli altri quel ch’essi non capiscono ... (ad Paulin., epist . 53)».

E seguita ancora per un pezzo; ma mi pare che basti. Era il meno che potesse scrivere un Girolamo. Pensate: passar l’intera vita a studiare la Bibbia; logorarsi in viaggi, veglie, strapazzi, visitare posti, consultare codici, ascoltare maestri, sempre con l’intento di appro-fondire il senso ed aumentare la cognizione del gran libro: eppoi trovare ad ogni angolo di strada la nonnetta chiacchierona, il vecchio rimbambito e compagnia bella, che in materie bibliche trinciano sentenze e risolvano questioni in quattro e quattr’otto. Siamo giusti: era umiliante; e non c’era davvero bisogno di quel suo caratteristico spirito ringhioso per scrivere così e peggio. Indubbia-mente Girolamo era un santo.

Questo avveniva 16 secoli fa. Oggi le cose sono cambiate. Sugli angoli delle strade non si parla più di Bibbia: si discute, invece, di politica, o almeno di foot-ball, di boxe, di cavalli (e, dato il carattere di quella esegesi piazzaiuola, la sostituzione non è un gran male). La Bibbia è rimasta ai teologi, agli scrittori, ai predicatori, a qualche anima pia: oltre a questi, se ne occupano alcuni studiosi specialisti, pochi di numero e per lo più, fra i cattolici, ecclesiastici.

Ma, anche dopo 16 secoli, i principii sono rimasti.Lo sdegno di Girolamo, suscitato dalla sua personale esperienza

delle difficoltà della Bibbia, si è concretato in una serie di disposi-zioni pratiche emanate dalla Chiesa, la quale ha una esperienza più ampia e diuturna che non l’uomo Girolamo: quello sdegno e queste disposizioni esigono, in sostanza, che nessuno presuma di trattare la Bibbia senza una adeguata preparazione, ed esortano (specialmente le disposizioni, con dati di fatto) a far sì che siano molti i provvisti di tale preparazione.

Ho lasciato il testo con i suoi corsivi perché è tutt’ora incredibil-mente importante per noi. Pensiamo a quanti accademici e critici cavillosi, sono su questa linea:

«Passar l’intera vita a studiare la Bibbia; logorarsi in viaggi, veglie, strapazzi, visitare posti, consultare codici, ascoltare maestri, sem-pre con l’intento di approfondire il senso ed aumentare la cognizione del gran libro: eppoi trovare ad ogni angolo di strada la nonnetta

PREGHIERA

Per chiedere a Dioil riconoscimento pubblico

delle virtùdi Maria Valtorta:

O Dio, Misericordia infinita

ed eterna,che in Maria Valtorta,

umile tua creatura,hai manifestato le meraviglie

del tuo amore,glorifica questa tua figlia che ha accettato di unirsi

alla Passione del tuo Figlio fino alla consumazione totale

in un letto di dolore.O Signore

d’inesauribile bontàche l’esempio di vita

della tua ancella,la sua testimonianza eroica,

la perseveranza fino al dono totale,

converta il cuore dei peccatori accenda l’amore

dei tiepidi, faccia divampare la carità in tutti.

O Signore che hai unito al Cristo, Uomo-Dio, quale sposa

crocifissa, Maria Valtorta,fa che la santa Chiesa,riconosca le sue virtù

e la sua missionee la porga a tutti i fedeli

come modello da imitare,e a cui chiedere l’intercessione

presso di Te.Per Cristo Nostro Signore.

Amen.

www. fondaz ionemar iava l to r ta . i t

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chiacchierona, il vecchio rimbambito e compagnia bella, che in materie bibliche trinciano sentenze e risolvano questioni in quattro e quattr’otto».

Umiliante che una «nonnetta chiacchierona» bloccata in un letto senza l’istruzione necessaria e senza l’aiuto indispensabile; in un tempo dove le comunicazioni scarseggiavano e i viaggi internazio-nali erano impossibili; senza poter consultare biblioteche, univer-sità, professori e specialisti vari; abbia potuto scrivere 4500 pagine stampate (lascio perdere il resto) senza correggersi mai e senza sbagliare mai; zeppi anche di una Himalaya di dati d’ogni tipo con una precisione scientifica che neppure oggi quegli stessi esegeti pos-sono fare!!! Come può uno studioso accettare tutto questo impune-mente? Razionalmente (e peggio ancora, se lo vediamo dal punto di vista razionalista) è un fatto semplicemente impossibile. E così è accaduto.

E già, è forse umiliante… o forse serve solo un pochino d’atten-zione in più (e qui il permaloso digrignerà i denti), perché basta accettare che “niente è impossibile a Dio” (Lc 1, 37). Lasciarsi stupire da Dio è forse il segreto ultimo. La «porta» bellissima che introduce nei panorami infiniti della Bellezza Increata ha dei cardini e questi sono indistruttibili perché sono dei dati di fatto e «contra factum non valet argumentum». Si tratta solo, solo, di aprirsi.

Punto! Noi della Fondazione Maria Valtorta andiamo avanti.

Don Ernesto Zucchini

FONDAZIONE MARIA VALTORTAviale Carducci, 71

55049 VIAREGGIO (Lucca)[email protected]

È disponibile nelle edicole il numero di Giugno 2017

della rivista mensileLA PRESENZA DI MARIA

che ospita la rubricaMISTICA & MISTICI

a cura della Fondazione Maria Valtorta

In questo numero:

La “violetta di Gesù”di don Ernesto Zucchini

La mistica cristianadi don Maurizio Iandolo

Luigina Sinapi vittima dell’amoredi Gabriele Cajano

Nel sito della Fondazione Maria Valtorta e durante la trasmissione su Radio Maria è possibile trovare informazioni sull’iniziativa riguardante i Cenacoli di Preghiera e di Lettura a cura dei membri e degli amici della Fondazione Maria Valtorta allo scopo di diffondere la conoscenza della persona di Gesù Cristo attraverso l’Opera valtortiana. Per eventuali contatti utilizzare il modulo presente sul sito della Fondazione.