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Rapporto statistico sulle frodi con le carte di pagamento No. 2/2012 SPAZIO PER EVENTUALE IMMAGINE FOTOGRAFICA

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Rapporto statistico sulle frodi con le carte di pagamento

No. 2/2012

SPAZIO PER EVENTUALE

IMMAGINE FOTOGRAFICA

© Ministero dell’Economia e delle Finanze, 2012

Dipartimento del Tesoro

Direzione V, Ufficio VI (UCAMP)

Ufficio Centrale Antifrode dei Mezzi di Pagamento

Area Carte di Pagamento

Indirizzo

via XX Settembre, 97

00187 Roma

Telefono

+39 06.47610538

E-mail

[email protected]

Sito internet

http://www.mef.gov.it

http://www.dt.tesoro.it

Tutti i diritti riservati. È consentita la riproduzione

a fini didattici e non commerciali,

a condizione che venga citata la fonte.

ISSN 2239-0189

Aggiornato con i dati disponibili al 31 dicembre 2011

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE DIPARTIMENTO DEL TESORO – DIREZIONE V

UFFICIO CENTRALE ANTIFRODE DEI MEZZI DI PAGAMENTO

Rapporto statistico

sulle frodi con le carte di pagamento

No. 2/2012

(1 gennaio 2011 – 31 dicembre 2011)

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO I

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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INTRODUZIONE

Il Rapporto statistico sulle frodi con le carte di pagamento - No. 2/2012 relativo ai

dati dell’intero anno 2011, si arricchisce di nuovi elementi di analisi dei dati raccolti dal

Sipaf (Sistema Informatizzato per la Prevenzione Amministrativa Frodi sulle carte di

pagamento). Grazie alla collaborazione dell’Associazione Bancaria Italiana, il Rapporto

godrà di maggiore visibilità anche all’estero in quanto sarà tradotto e pubblicato anche in

lingua inglese.

Desidero sottolineare l’impegno del lavoro compiuto che ha consentito di

raggiungere un ottimo livello di approfondimento tematico delle dinamiche delle frodi con

le carte di pagamento in Italia. Sono convinto che la strada intrapresa, con la piena

collaborazione di tutti i soggetti aderenti, nell’analisi dei dati raccolti a sistema dal Sipaf

darà ampie soddisfazioni a tutte le componenti coinvolte. L’ottimo rapporto di stima, di

fiducia e di comprensione, ha permesso di condividere idee, iniziative e concetti finalizzati

a dare al consumatore finale e agli operatori del settore, un importante strumento volto a

meglio comprendere i fenomeni fraudolenti commessi con le carte di pagamento.

L’obiettivo primario di UCAMP rimane quello di rendere più consapevole e informato

l’utente/consumatore, e, soprattutto incentivare l’utilizzo di questi sistemi di pagamento

alternativi al contante.

Con questa edizione abbiamo, inoltre, avviato una proficua collaborazione con –

l’Università del Molise – CADRI e il Laboratorio Italiano di Criminologia, che in seguito,

contiamo di sviluppare, con lo scopo di acquisire conoscenze e capacità di analisi dei

fenomeni rappresentati con il Rapporto, attraverso chiavi di lettura criminologiche, nonché

in grado di fornire riscontro nell’ottica di un’attività previsionale e/o di prevenzione del

crimine.

La comprensione e l’interpretazione di tali fenomeni ci permetterà di acquisire

nuovi elementi interpretativi degli eventi criminali, contestualizzandoli nelle dinamiche

generali del mutamento sociale.

L’Italia, seppur in ritardo rispetto agli altri Paesi industrializzati, arriverà ad avere

percentuali di utilizzo degli strumenti alternativi al contante sempre maggiori, nel quadro

di un trend, che va sottolineato, vede l’incidenza percentuale dell’importo frodato con le

carte di pagamento, a parità di transazioni, molto inferiore rispetto ad altri Paesi europei

ed extra-europei.

Francesco Carpenito

Direttore U.C.A.M.P.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO I

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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CAPITOLO I

Le attività dell’UCAMP

Il Dipartimento del Tesoro, nell’ambito delle proprie attribuzioni, è suddiviso in settori

omogenei di attività e, tra questi, una rilevanza particolare assume l’area della

prevenzione dei reati finanziari (Direzione V).

L'UCAMP - Ufficio Centrale Antifrode dei Mezzi di Pagamento – costituisce la struttura

operativa, nell’ambito della suddetta area, preposta ai seguenti compiti:

- il monitoraggio delle falsificazioni dell'Euro;

- la prevenzione delle frodi sulle carte di pagamento e sugli strumenti deputati

all'erogazione del credito al consumo;

- l’attività di formazione di carattere specialistico sia a livello nazionale sia

internazionale nei settori di competenza.

L’UCAMP trae origine dal Regolamento (CE) 1338/2001, che ha istituito il sistema europeo

di protezione dell’Euro e, in tale ambito, funge da Ufficio centrale italiano per la raccolta e

lo scambio dei dati che consentono sia di identificare banconote e monete false attraverso

la descrizione tecnica della tipologia di falso, sia di effettuare un'analisi strategica del

fenomeno delle falsificazioni, al fine di valutarne l'impatto sul sistema economico e

finanziario.

Con la legge n.166/2005 che ha istituito il Sistema di prevenzione delle frodi sulle carte di

pagamento, e attraverso il suo Regolamento di attuazione (D.M. n.112/2007), sono state

attribuite all’UCAMP le attuali competenze in materia di prevenzione, sul piano

amministrativo, delle frodi sulle carte di pagamento e sugli altri strumenti attraverso i

quali viene erogato il credito al consumo.

In attuazione della richiamata normativa l’UCAMP ha curato la realizzazione del Sistema

Informatizzato per la Prevenzione delle Frodi sulle carte di pagamento (SIPAF) che

permette la consultazione e la condivisione, in tempo reale, di dati e informazioni

riguardanti esercizi commerciali sospetti e operazioni con transazioni non andate a buon

fine. In tale ambito è stato costituito un gruppo di lavoro con funzioni consultive (GIPAF)

al quale partecipano esperti nel settore delle frodi designati dalle Amministrazioni statali,

dalla Banca d’Italia, dall’Abi, dalle Forze di Polizia, e dalle società segnalanti.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO I

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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Per l’area carte di pagamento, la strategia operativa dell’UCAMP si caratterizza nella

realizzazione e nella gestione di un sistema di prevenzione, da un lato, a tutela del

sistema bancario e delle società emittenti e, dall’altro, del cittadino che ripone la propria

fiducia negli strumenti di pagamento sostitutivi del contante.

Per l’area euro è opportuno menzionare che l’UCAMP si è dotato di un sistema

informatizzato SIRFE (Sistema Informatizzato Frodi Euro), che consente la trasmissione

telematica dei verbali di sequestro delle banconote sospette di falsità.

L’UCAMP, infine, promuove e coordina attività formative in ambito nazionale e

internazionale, in particolare, relativamente alla falsificazione dell'Euro, ha organizzato

numerosi seminari e workshops indirizzati a tutte le categorie coinvolte nel fenomeno

della contraffazione monetaria, in attuazione del programma comunitario di formazione

denominato “Pericles”. Inoltre, dal 2009, l’Ufficio ha avviato un programma formativo di

più ampio respiro in collaborazione con le Amministrazioni locali finalizzato a sensibilizzare

operatori e cittadini e fornire informazioni utili per la prevenzione nel complesso mondo

delle frodi.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO II

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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CAPITOLO II

Il sistema SIPAF

Il SIPAF (Sistema Informatizzato per la Prevenzione Amministrativa delle Frodi sulle Carte

di Pagamento) è stato istituito con la legge 17 agosto 2005 n.166, presso il Ministero

dell’Economia e delle Finanze.

I soggetti che alimentano l’Archivio vengono definiti Enti segnalanti e questi nello specifico

sono le società, le banche e gli intermediari finanziari che emettono carte di pagamento e

gestiscono reti commerciali di accettazione di dette carte.

L'Archivio informatizzato raccoglie:

- i dati identificativi dei punti vendita e dei legali rappresentanti degli esercizi

commerciali nei cui confronti è stato esercitato il diritto di revoca della

convenzione che regola la negoziazione delle carte di pagamento per motivi di

sicurezza o per condotte fraudolente denunciate all'Autorità Giudiziaria;

- i dati identificativi degli eventuali contratti di rinnovo della convenzione;

- i dati identificativi delle transazioni non riconosciute dai titolari delle carte di

pagamento ovvero dagli stessi denunciate all'Autorità Giudiziaria;

- i dati identificativi relativi agli sportelli automatici fraudolentemente manomessi.

L’Archivio SIPAF si compone di due sezioni rappresentate dal segmento DATI e dal

segmento INFORMAZIONI.

Nel segmento DATI vengono gestite le segnalazioni di eventi riferiti a fatti consolidati,

oggettivi e già avvenuti relativamente ai punti vendita ai quali è stata revocata la

convenzione per la negoziazione con le carte di pagamento, i punti vendita

riconvenzionati, le transazioni non riconosciute dai titolari delle carte di pagamento, gli

sportelli automatici (ATM) manomessi.

In particolare il segmento DATI è formato dagli:

- elementi identificativi della società segnalante e la data della segnalazione;

- elementi identificativi dei punti vendita nei confronti dei quali è stata esercitata la

revoca;

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO II

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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- elementi identificativi delle transazioni non riconosciute;

- elementi identificativi dei punti vendita i cui esercenti hanno stipulato contratti di

rinnovo della convenzione;

- elementi identificativi degli sportelli automatici manomessi.

Nel segmento INFORMAZIONI vengono gestite le segnalazioni di eventi riferite a fatti non

ancora consolidati e in corso di monitoraggio da parte degli Enti segnalanti relativi a

potenziali sospetti di frode in corso.

Il segmento INFORMAZIONI permette di:

- individuare i sospetti/presunti punti di compromissione;

- evidenziare gli elementi identificativi dei punti vendita sottoposti a monitoraggio;

- individuare i punti di accettazione;

- evidenziare gli elementi identificativi delle carte di pagamento sottoposte a

monitoraggio;

- individuare i paesi a rischio frodi.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO III

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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CAPITOLO III

Le transazioni attraverso le carte di pagamento

3.1. Profili civilistici e incidenza economica

Per carte di pagamento s’intendono, ai sensi dell’art. 1, comma II, della legge 17 agosto

2005, n. 166, tutti «quei documenti che si identificano con le carte di credito e le carte di

debito e con le altre carte definite dalla normativa di attuazione».

Dotata di un microcircuito chip card, la carta di pagamento consente, tra le altre funzioni,

l’identificazione del titolare, l’autorizzazione all’acquisto o al prelievo e la registrazione dei

dati dell’operazione senza disporre necessariamente di un collegamento remoto con

l’emittente della carta. All’atto dell’utilizzo della carta può essere richiesta la verifica del

codice personale di identificazione. Tale carta sfrutta la capacità di calcolo del

microprocessore inserito al suo interno.

Secondo la dottrina dominante, il rapporto negoziale fra società emittente e titolare della

carta di pagamento va annoverato nello schema tipico del contratto di apertura di credito

bancario, di cui all’art. 1842 c.c., che è, per l’appunto, «il contratto col quale la banca si

obbliga a tenere a disposizione dell’altra parte una somma di danaro per un dato periodo

di tempo o a tempo indeterminato».

Le principali categorie di carte di pagamento sono due:

- la carta di debito: è uno strumento che abilita il titolare, in base a un rapporto

contrattuale con l’emittente, a effettuare acquisti di beni o servizi oppure prelievi

di contante, con addebito di ogni transazione sul conto corrente bancario a esso

collegato, presso gli esercizi convenzionati con l’emittente stesso, anche tramite

terminali (POS), e presso gli sportelli automatici (ATM).

- la carta di credito:è uno strumento che abilita il titolare, in base a un rapporto

contrattuale con l’emittente, a effettuare acquisti di beni o servizi oppure prelievi

di contante con pagamento differito presso qualsiasi esercizio convenzionato con

l’emittente stesso. Viene emessa da banche, da intermediari finanziari (carte

traveland entertainment – T&E) o direttamente da fornitori di beni e servizi

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 - CAPITOLO III

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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(fidelity card). In quest’ultimo caso, la carta può essere utilizzata esclusivamente

per il pagamento di acquisti effettuati presso lo stesso emittente.

TIPOLOGIA DI CARTE MOMENTO DI ADDEBITODELLA SPESA

Carte di debito Contestuale

Carte di credito Successivo

Carte prepagate Antecedente

I principali circuiti attraverso cui utilizzare le carte di pagamento sono i seguenti:

- lo sportello (canale tradizionale): presso l’agenzia bancaria l’ordine di pagamento

viene effettuato tramite modalità cartacea (talvolta magnetica);

- il bancomat o ATM (Automated Teller Machine, ovvero “sportello automatico”):

sono sistemi per il prelievo automatico di denaro contante dal proprio conto di

pagamento bancario attraverso dei “distributori” collegati in rete telematica, attivi

anche fuori dagli orari di lavoro degli istituti di credito e in località diverse dalla

sede della banca presso cui si intrattiene il conto. Gli ATM più evoluti consentono

altresì di effettuare ulteriori operazioni (saldo, lista movimenti, posizione titoli,

ricarica servizi prepagati, ricariche telefoniche, pagamento canone RAI, pagamento

sanzioni amministrative, versamento di contanti e di assegni);

- il sistema POS (Point of Sale, ovvero “punto di vendita”): è un dispositivo utilizzato

presso gli esercizi commerciali che consente di accettare pagamenti tramite carte

di credito, debito e prepagate. Il dispositivo è collegato con il centro di

elaborazione della banca o del gruppo di banche che offrono il servizio affinché

venga autorizzato ed effettuato il relativo addebito (in tempo reale o differito) sul

conto corrente del soggetto abilitato e l’accredito sul conto di pagamento

dell’esercente;

- il consorzio CBI (Customer to Business Interaction): è realizzato con il

coordinamento dell’ABI, tale servizio interbancario telematico consente alle

imprese e alle pubbliche amministrazioni di lavorare tra di loro, tramite i propri

computer, avvalendosi dei servizi di tutte le banche con le quali intrattengono

rapporti;

- l’Internet Banking (home banking/online banking): i clienti degli istituti di credito

effettuano operazioni bancarie tramite una connessione remota con la propria

banca per mezzo di una rete informatica e tramite appositi portali web Mobile

payments/Phone banking: i clienti accedono ai servizi bancari per mezzo della rete

di telefonia (fissa e mobile) e, solitamente, tramite l’utilizzo di sistemi IVR

(Interactive Voice Response) o di operatori di call center;

- i chioschi multimediali: sono stati introdotti nel sistema bancario e resi disponibili

presso le agenzie bancarie come nuovi strumenti in grado di fornire ulteriori

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO III

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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servizi, quali interrogazioni relative al saldo e ai movimenti del proprio conto

corrente, la compilazione e la stampa di modulistica relativa alle principali

operazioni bancarie, l’acquisizione di informazioni sui principali prodotti disponibili.

Il pagamento, nel caso delle carte di debito, è effettuato con addebito diretto sul conto

corrente del titolare della carta, per cui è preliminarmente necessaria la composizione del

codice PIN da parte del titolare al fine di autorizzare la richiesta di transazione presso la

banca emittente.

Per le carte di credito, invece, il pagamento è differito rispetto alla transazione e la

digitazione del codice PIN, nella generalità dei casi, non è necessaria ma è richiesta

l’apposizione della firma da parte del titolare sulla ricevuta di pagamento, conforme a

quella riportata sul retro della carta stessa. Per le transazioni on line è invece richiesta la

digitazione del codice di sicurezza presente sulla carta.

Le carte di credito vengono emesse sia da banche che da intermediari finanziari iscritti

nell’albo speciale della Banca d’Italia, a seguito della sottoscrizione di un apposito

contratto fra l’emittente ed il cliente che viene stipulato previa verifica della solvibilità del

richiedente. Generalmente l’utilizzo della carta di credito è limitato ad un tetto massimo di

spesa (plafond).

La carta di credito è perciò uno strumento di pagamento posticipato rispetto alla

transazione. Sulla tessera di plastica devono essere presenti: il nome del titolare, la sua

firma, il numero di codice di identificazione e la data di scadenza. I presupposti

fondamentali per acquisire una carta di credito sono costituiti dalla maggiore età e dalla

titolarità di un conto corrente bancario.

Le spese connesse all’utilizzo della carta di credito sono generalmente a carico del titolare

della carta o, talvolta, dell'esercizio che la accetta; in questo secondo caso il costo

dell’operazione viene solitamente posto a carico del cliente, unitamente al prezzo del

prodotto acquistato. Se a fine mese i conti non risultano saldati l'emittente della carta

addebita al cliente un interesse.

A seconda dell’ente emittente, si distinguono due categorie di carte di credito:

- carte di credito bancarie: emesse da istituti bancari e da società specializzate in

partnership con le banche;

- carte di credito non bancarie: emesse da società non bancarie.

Negli ultimi anni hanno conosciuto una certa diffusione le carte di credito in co-branding,

emesse da un ente bancario o non bancario in partnership con una società di grande

distribuzione.

Fra le diverse tipologie di strumenti di pagamento si segnalano, inoltre, le carte di credito

corporate o aziendali, rilasciate a titolari/dipendenti di aziende, su richiesta di queste

ultime. In questo caso la tessera magnetica riporta l’intestazione sia della società, sia della

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 - CAPITOLO III

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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persona fisica cui la carta viene rilasciata. I relativi addebiti avvengono sul conto corrente

dell’azienda sia per le quote annue associative, sia per le spese mensili effettuate dal

singolo titolare di carta

La Banca d’Italia identifica tre tipologie di carte di credito:

- carte di credito c.d. charge (a saldo), con le quali il titolare salda le spese

effettuate con la carta in un’unica soluzione, con addebito mensile e senza

pagamento di interessi;

- carte di credito c.d. revolving, mediante le quali il titolare rimborsa le spese

attraverso importi rateali, maggiorati di una quota di interessi;

- carte di credito c.d. a opzione, che possono essere utilizzate o in modalità charge o

in modalità revolving.

La Banca d’Italia ha riscontrato come le carte charge siano prevalentemente utilizzate in

alternativa alle carte di debito, mentre le carte revolving realizzino una forma di credito al

consumo.

Attualmente il SIPAF rileva i dati relativi alle carte di credito c.d. charge, oltre a quelli

relativi alle carte di debito.

Un’ulteriore tipologia di carta di pagamento è identificabile nella carta c.d. prepagata o

ricaricabile. Tale carta non supporta da un conto corrente ma viene semplicemente

ricaricata dell’importo desiderato. Essa presenta sia le funzionalità di acquisto che di

prelievo.

Anche le frodi sulle carte prepagate sono contemplate dal SIPAF.

La transazione operata mediante l’utilizzo di carte di pagamento, sia nella forma

dell’acquisto che del prelievo di denaro contante, presuppone l’interazione fra i seguenti

attori:

- il titolare della carta di pagamento;

- l’esercente convenzionato dove il titolare effettua la spesa o opera il prelievo;

- l’issuer (emittente) ovvero l’istituto finanziario che emette le carte di pagamento e

gestisce i rapporti con il titolare, garantendo all’acquirer la corretta esecuzione dei

pagamenti effettuati con le proprie carte;

- l’acquirer (acquirente convenzionante), ovvero l’istituzione finanziaria che ha

convenzionato l’esercente per l’accettazione di una determinata carta di

pagamento.

La carta di credito postula uno schema negoziale trilaterale (con la partecipazione di tre

parti in accordo) poiché i risultati che si intendono perseguire non sono raggiungibili senza

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO III

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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l’intervento di un terzo che nello scambio assume il duplice compito di erogare al fornitore

quanto a lui spettante e di concedere al titolare il differimento del pagamento del prezzo.

Questo tipo di carta non va confuso con quella a configurazione bilaterale, rilasciata al

titolare dallo stesso fornitore di beni e/o servizi.

Tra gli elementi essenziali dell’operazione: l’obbligo del titolare di rimborsare l’istituto

emittente per quel che concerne l’importo delle spese fatte nel periodo contabilizzato e

comunicatogli per estratto conto (che può pagare in un’unica soluzione o ratealmente,

secondo il piano contenuto nel contratto di rilascio della carta).

Pertanto, soltanto con l’adesione alla seconda alternativa (differimento del pagamento del

prezzo) la carta si trasforma in uno strumento di credito. I contratti stipulati tra emittente

e fornitore, e tra emittente e titolare al momento del rilascio, prescindono, infatti, da

qualsiasi funzione creditizia, volendosi attuare unicamente un particolare regolamento del

debito in favore del fornitore.

La concessione di credito tra emittente e titolare viene posta in essere con la

manifestazione di volontà, da parte del debitore, di rimborsare ratealmente quanto da lui

dovuto senza ulteriore accettazione da parte della banca.

La carta non è un titolo di credito, mancando tra l’altro del requisito essenziale della

mobilizzazione del diritto; precise clausole contrattuali ne fissano la sua assoluta

intrasferibilità, in quanto resta di proprietà dell’emittente e viene solo temporaneamente

affidata in deposito al titolare che si assume la responsabilità della sua custodia.

Attraverso la consueta procedura di utilizzo della carta di pagamento, il titolare avvia, con

la digitazione del proprio PIN, l’operazione di transazione automatizzata che si realizza

tramite il terminale POS a disposizione degli esercenti commerciali, in modo da consentire

il trasferimento del denaro dal titolare al venditore.

I passaggi essenziali di tale procedura di transazione sono tre:

- autorizzazione: vi è una richiesta di autorizzazione alla spesa da parte

dell’esercente dotato di POS all’acquirer che ricopre il ruolo di connessione

telematica tra gli esercenti e i circuiti di pagamento. L’acquirer chiede a sua volta

l’autorizzazione a effettuare il pagamento alla società che ha emesso la carta.

Quest’ultima può configurarsi in una banca o in un’emittente indipendente.

Qualora acquirer e banca emittente (issuer) coincidano (schema a tre parti), la

richiesta di autorizzazione arriva direttamente alla banca emittente;

- compensazione (clearing): in questa fase avviene uno scambio di dati relativi alla

transazione (le coordinate della carta, unitamente alle informazioni dell’ordine) tra

l’esercente e l’acquirer. Quest’ultimo li elabora e li invia all’emittente. Nello schema

a tre parti i dati vengono trasmessi direttamente alla banca emittente;

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 - CAPITOLO III

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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- regolamento contabile: la banca emittente provvede ad addebitare i fondi sul

conto corrente del titolare e li trasferisce all’acquirer. Infine, l’acquirer paga

l’esercente. Nel caso dello schema a tre parti, il trasferimento avviene

direttamente dalla banca emittente all’esercente.

Oltre a questa procedura tipica di pagamento, sussiste la possibilità di definire transazioni

con modalità di autorizzazione off line, allorché l’acquirer autorizza direttamente le

transazioni senza richiedere l’autorizzazione alla banca emittente (es. circuito Fastpay).

Le transazioni in internet possono essere effettuate con carte di credito e carte prepagate

mediante l’inserimento del numero e del codice di sicurezza posto sulla carta. Gli schemi

di pagamento (a tre parti o a quattro parti) e le modalità di compensazione e regolamento

sono le medesime dei pagamenti di prossimità che si realizzano nei casi in cui esercente e

acquirente si trovano, fisicamente, nello stesso luogo all’atto della transazione.

Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Banca d’Italia1, nel 2011 si sono registrate 68

operazioni di pagamento per abitante con strumenti alternativi al contante, a fronte delle

182 rilevate in media nei paesi dell’area dell’Euro nel corso del 2010.

SISTEMI DI PAGAMENTO DIVERSI DAL CONTANTE

Numero operazioni pro capite con strumenti diversi dal contante

PAESI Totale Assegni Bonifici Addebiti

Operazioni con carte di pagamento

Italia-2011 68 4,85 20,8 14,6 28,3

Area Euro-2010 182 11,7 49,1 55,9 65,6

Ue-27-2010 173 10 47,9 44,7 70,2

Fonte: BCE e Banca d’Italia, 2011

L’accurata analisi effettuata dalla Banca d’Italia pone in evidenza come, a fronte di un

utilizzo relativamente elevato del contante, si rilevi un intenso ricorso ai dispositivi

elettronici per l’approvvigionamento di banconote. Nel 2011 è aumentato il numero dei

prelievi da ATM bancari e postali (0,9 %) e il relativo importo medio è salito a 181 euro

per operazione, cifra ben superiore alla media europea (125 euro nell’Area euro e 109

1 Banca d’Italia, Relazione annuale 2011, presentata il 31 maggio 2012, p. 278 ss.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO III

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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euro nella UE). Il numero di operazioni su POS è aumentato del 2,5% e il relativo importo

medio è salito a 77 euro.

Fra i principali mutamenti strutturali del mercato dei pagamenti al dettaglio va assumendo

rilievo la crescita delle operazioni su reti aperte (ad es. internet), sebbene il loro numero,

280 milioni nel 2011, sia ancora pari solo al 7 per cento delle operazioni con strumenti

alternativi al contante.

Il numero delle operazioni effettuate su rete con carte di credito e prepagate è cresciuto

del 27,6% mentre quello dei bonifici online è cresciuto del 20,3%. Un’analisi condotta a

livello territoriale attraverso le segnalazioni bancarie fa rilevare che la quota di operazioni

di pagamento regolate su internet è positivamente influenzata dai livelli di reddito e di

istruzione nonché dalle condizioni di rendimento offerte sui conti correnti.

Di estrema importanza, ai fini di questa analisi, è il dato relativo al numero di operazioni

pro capite effettuate, in Italia, attraverso carte di pagamento che tende significativamente

a crescere in stretta connessione col miglioramento delle condizioni di sicurezza di questi

strumenti. Tali condizioni sono misurate sulla base del grado di migrazione al microchip e

della quota di carte bloccate a seguito di controlli effettuati a tutela dell’utenza. Nella

stessa direzione muove l’offerta di servizi per la notifica immediata alla clientela di utilizzi

della carta (SMS alert) che permettono di intervenire tempestivamente in caso di

anomalie.

L’utilizzo delle carte di pagamento, secondo le analisi degli esperti e le intenzioni dei

governi comunitari, è destinato ulteriormente a diffondersi nell’ambito dei paesi afferenti

alla Single Euro Payments Area (SEPA), alla stregua di quanto previsto dalla direttiva

comunitaria sui servizi di pagamento (Payment Services Directive – Direttiva 2007/64/CE

recepita in Italia con il D.Lgs. n. 11/2010).

La direttiva comunitaria si propone, infatti, tre macro obiettivi:

- aumentare la concorrenza tra gli operatori e i mercati nazionali, introducendo il

diritto di fornire servizi di pagamento al pubblico da parte di una nuova categoria

di prestatori, gli istituti di pagamento (quali, a titolo esemplificativo, gli Enti di

Telefonia, le Grandi Distribuzioni Organizzate ecc.) rimuovendo le barriere di

ingresso nel mercato e garantendo un’arena competitiva equa;ù

- fornire un insieme di regole semplice e armonizzato per regolare i requisiti

informativi, gli obblighi e i diritti connessi all’utilizzo e alla fornitura dei servizi di

pagamento;

- standardizzare diritti e obblighi sia per i prestatori dei servizi di pagamento sia per

gli utenti, assicurando un alto livello di protezione e tutela del cliente.

La direttiva PSD in particolare regolamenta:

- l’accesso al mercato dei servizi di pagamento;

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 - CAPITOLO III

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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- la trasparenza delle condizioni per i servizi di pagamento;

- le modalità di erogazione dei servizi di pagamento.

In questo contesto, il SEPA (Single Euro Payments Area) si propone, per l’appunto, di

favorire l’armonizzazione del sistema dei pagamenti nei paesi Euro, rimuovendo ogni

differenza tra pagamenti nazionali e pagamenti intracomunitari, per assoggettarli

indistintamente a regole comuni, con particolare riferimento all’incidenza di bonifici,

addebiti diretti, carte di credito e carte di debito2.

Sul piano operativo gli strumenti di pagamento attualmente coinvolti negli obiettivi del

SEPA sono:

- Sepa credit transfer (bonifico) – efficacia 2/2008

- Sepa direct debit (disposizioni di incasso) – efficacia 11/2009

- Sepa direct debit “core”

- Sepa direct debit “b2b” (business to business)

- Sepa cards framework (carte) – efficacia 2011

- Single Euro cash area (contanti) – efficacia 2008

I pagamenti e i prelievi effettuati con carte in area SEPA (Sepacards frame work) sono

regolati da una serie di principi generali di riferimento fissati dall'European Payments

Council (EPC).

Le caratteristiche dei pagamenti SEPA con carta magnetica sono, dunque, le seguenti:

- i titolari e gli esercenti possono effettuare e ricevere pagamenti mediante carta in

tutta l'area dell'Euro , secondo criteri comuni;

- l'elaborazione e la gestione delle operazioni di pagamento e di prelievo con carte

avviene secondo standard tecnici uniformi;

- le società emittenti delle carte sono in grado di competere tra loro e di offrire i

propri servizi in tutta l'area dell'Euro , rendendo il mercato del trattamento dei

pagamenti con carta più concorrenziale, affidabile ed efficiente in termini di costi.

2Al riguardo si v. Mancini M., Perassi M., Il nuovo quadro normativo dei servizi di pagamento. Prime riflessioni,

in Quaderni di ricerca giuridica, Banca d’Italia, Roma, n. 63, dicembre 2008.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO III

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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3.2. Migrazione a microcircuito

Secondo l’Associazione Bancaria Italiana, è di fondamentale importanza completare il

processo di migrazione a microcircuito delle carte di pagamento perché la tecnologia a

microchip è molto più sicura di quella a banda magnetica finora utilizzata, contribuendo a

ridurre al minimo le frodi in caso di smarrimento, furto o contraffazione. Inoltre il

microchip consente di ospitare una quantità di dati maggiori rispetto alla banda

magnetica, dando spazio a innumerevoli implementazioni future.

Il SEPA Cards Framework (SCF) è il documento in cui sono regolati da una serie di principi

generali di riferimento fissati dall'EPC i pagamenti ed i prelievi effettuati con carte in area

SEPA. Tali principi rappresentano il quadro di riferimento per l'evoluzione dei circuiti

nazionali e internazionali verso la SEPA in un contesto di autoregolamentazione. L’SCFha

imposto la completa migrazione a microcircuito di carte e terminali POS e ATM e il

Consorzio BANCOMAT, in qualità di gestore dei Circuiti BANCOMAT e PagoBANCOMAT ed

in quanto ritenuto un “SCF compliantscheme“, non può esimersi dal far propri tali

obblighi.

Dai più recenti dati a disposizione la migrazione a microcircuito ha raggiunto i seguenti

valori: ATM 95.1%, POS 97.3%, Carte di debito 96% (circuiti

BANCOMAT/PagoBANCOMAT)

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO IV

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CAPITOLO IV

Le frodi attraverso le carte di pagamento: profili criminologici

L’archivio informatizzato del SIPAF registra in tempo reale le segnalazioni relative alle frodi

perpetrate mediante l’indebito utilizzo di carte di debito e di credito, intese come:

«qualsiasi utilizzo illecito, falsificazione, alterazione di una carta di pagamento all’insaputa

del titolare della carta che comporta il disconoscimento da parte del titolare stesso di una

transazione addebitata, nonché la manomissione dello sportello automatico ATM o l’uso

illecito della strumentazione POS al fine di poter utilizzare fraudolentemente una carta di

pagamento».

Il sistema SIPAF distingue le seguenti tipologie di frode sulle carte di pagamento:

a) Carta rubata

Tale fattispecie contempla il furto della carta di pagamento o il suo utilizzo indebito

da parte di un soggetto diverso dal titolare. In questo caso, il furto della carta può

avvenire attraverso diverse modalità, tra cui l’intrappolamento della carta presso uno

sportello ATM o il furto fisico della carta. Lo scopo finale dell’azione rimane sempre

quello di effettuare transazioni a danno del titolare della carta.

L’utilizzo illecito della carta avviene generalmente subito dopo il furto, spesso prima

che il legittimo titolare si avveda della sottrazione e prima che venga disposto il

blocco della carta. Il ladro cerca di concludere operazioni di importo elevato, in

località prossime al luogo dell’impossessamento.

Le categorie merceologiche di maggior valore (beni lusso, gioielli, arredi, autovetture

ecc.) costituiscono l’oggetto privilegiato di acquisto attraverso carte di pagamento

rubate.

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b) Carta smarrita

Tale fattispecie contempla i casi di utilizzo illecito delle carte di pagamento rinvenute

a seguito di smarrimento da parte del loro legittimo titolare. La differenza rispetto al

furto sta dunque nel fatto che l’azione illecita deriva dallo smarrimento accidentale

della carta e non dalla sua volontaria sottrazione;

Dal punto di vista criminologico, le modalità tipiche dell’azione di indebito utilizzo

della carta smarrita sono del tutto analoghe a quelle poste in essere a seguito di

furto.

c) Carta contraffatta

Tale fattispecie si realizza mediante un intervento materiale sulla carta di

pagamento, volto a registrare, trasferire, clonare, alterare o sostituire i dati in essa

contenuti per consentire contestualmente o successivamente transazioni illecite.

Si parla, in simili circostanze, di plastic fraud, in modo da distinguere questa

tipologia di condotta criminosa dalle frodi perpetrate “senza” utilizzo diretto della

carta di pagamento (card-not-present fraud).

Nell’ambito della letteratura criminologica vengono solitamente annoverate in questo

contesto molteplici pratiche delittuose fra le quali si segnalano 3:

- carding fisico: falsificazione materiale della carta di pagamento, con la creazione

ex novo di una carta falsa nella sua interezza o della sola banda magnetica;

- rencoding: sostituzione illecita dei dati della carta di pagamento, operata

mediante l’aggiunta, la sostituzione o la cancellazione delle informazioni in essa

contenute;

- skimming: utilizzo illecito di lettori elettronici dei codici delle carte di pagamento

(skimmer) che consentono di decodificare i dati contenuti sulla banda

magnetica e di rilevare i dati personali del titolare (es. nome e cognome,

indirizzo, numero di telefono, numero di carta, limite di credito), abilitando alle

operazioni con carte di credito o bancomat presso gli sportelli automatici ATM o

POS. La condotta fraudolenta si realizza mediante la manomissione di questi

dispositivi o, in altri casi, la sostituzione dello skimmer originale con un altro

appositamente installato con lo specifico intento di favorire l’apprensione illecita

3Al riguardo si v. F. Di Resta (a cura di), Insidie telematiche. Frodi e sicurezza, Giappichelli, Torino, 2010, p.

157 ss. e T. Malagò-M. Mignone, Le frodi con carte di credito. Rischi e limiti del commercio elettronico,

Franco Angeli, Milano, 2001.

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DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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dei dati della carta di pagamento. Solitamente la “cattura” fraudolenta dei dati

avviene nel corso del loro processo di trasmissione, all’atto di un acquisto

presso un esercizio commerciale. In simili circostanze, lo skimmer viene

collegato alla linea telefonica, tra la presa telefonica ed il lettore delle carte di

credito, e le informazioni acquisite o trasmesse mediante tecnologia bluetooth

vengono memorizzate su tessere “vergini” o rese disponibili per essere

manipolate in un secondo momento per diverse finalità illecite. Talvolta, invece,

i responsabili di tali reati si servono di skimmer portatili per cui operano

contestualmente una duplice “strisciatura” della carta di pagamento, una

attraverso il lettore generalmente utilizzato nell’esercizio commerciale e l’altra

attraverso questo macchinario “abusivo”, destinato ad acquisire informazioni da

utilizzare illecitamente. In entrambi i casi, la sottrazione dei codici delle carte di

pagamento avviene presso esercizi commerciali o, comunque, i contesti di

utilizzo ordinario della scheda per cui, assai frequentemente, la vittima di

skimming non si avvede, nell’immediatezza, della frode subita;

- shoulder surfing: acquisizione del codice segreto della carta di pagamento

attraverso microcamere nascoste.

Tra le tecniche di “cattura” dei codici segreti più ricorrenti si segnalano:

- l’apposizione di un piccolo skimmer sopra la fessura del lettore della carta;

- la sostituzione completa con un pannello falso posto al di sopra della sezione in

cui si trova la tastiera (pin pad)al lato dello schermo;

- l’apposizione di uno skimmer nel lettore di carte progetto per aprire la porta

dell’area che permette l’accesso all’ATM;

- l’apposizione di uno skimmer accanto al lettore di carte originale, con una

scritta che indica “inserire la carta qui”. Questa tecnica è poco comune in

Europa.

d) Carta non ricevuta

Tale fattispecie si configura nell’intercettazione e nel furto della carta di pagamento

nel periodo compreso tra l’invio da parte dell’emittente e il ricevimento da parte del

titolare legale della carta presso il proprio indirizzo postale. Il ricorso alla posta

ordinaria per il recapito delle carte di pagamento è, infatti, una prassi tuttora

diffusa. Nella letteratura criminologica, questa particolare modalità di consumazione

della frode viene definita boxing.

e) Utilizzo fraudolento del codice della carta emessa

Tale fattispecie si configura attraverso l’utilizzo del codice segreto della carta,

illecitamente acquisito con modalità diversificate, senza che vi sia stato un

intervento materiale sulla tessera magnetica.

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In questa specifica categoria di classificazione si escludono le condotte di utilizzo

indebito della carta di pagamento poste in essere attraverso la rete internet che

vengono registrate a parte.

Un numero crescente di operazioni economiche e finanziarie non richiedono, infatti,

la presenza fisica del titolare della carta ed avvengono attraverso il telefono o il fax.

Fra le diverse pratiche criminose che consentono la “cattura” dei codici segreti della

carta di pagamento, senza alcuna azione materiale diretta sulla tessera magnetica,

si segnalano:

- sniffing: intercettazione dei dati che transitano in una rete telematica,

attraverso dispositivi software in grado di analizzare e memorizzare il contenuto

dei pacchetti che vengono scambiati durante la comunicazione tra due entità di

rete (c.d. packet sniffer). La condotta di sniffing (letteralmente “annusare”,

“fiutare”), da taluni autori viene indicata col diverso termine di eavesdropping

(letteralmente “origliare”);

- key logging: intercettazione dei dati digitati su una tastiera informatica in tempo

reale e, quindi, prima che possa essere attivato alcun sistema di crittografia. I

dispositivi che consentono la “cattura” dei codici possono essere sia hardware

che software. L’accesso abusivo al sistema informatico, nel caso di

manipolazione dell’hardware, rende tuttavia più complessa e meno frequente

tale condotta criminosa. Assai più ricorrente, invece, è la pratica di trasmissione

di key logger software che permettono l’attacco remoto e contemporaneo ad

una vasta pluralità di computer. Nel caso in cui i dati intercettati siano

riconducibili non già all’utilizzo delle tastiere di computer ma a digitazioni su

monitor di postazioni ATM si parla, più specificamente, di screen grabbling;

- man in the middle: dirottamento dei dati trasmessi attraverso due host connessi

alla stessa rete verso un terzo host che intercetta illecitamente il flusso di

informazioni, acquisendo ed analizzando l’intero traffico di rete tra cui i codici

segreti delle carte di pagamento;

- social engineering: acquisizione fraudolenta di informazioni sulla carta di

pagamento sfruttando la buona fede, la disponibilità e l’ingenuità del legittimo

titolare. Spesso capita, infatti, che il frodatore contatti direttamente la vittima,

spacciandosi per un operatore bancario e chiedendo il codice segreto della carta

di pagamento, al fine di consentire un aggiornamento del sistema

informatizzato o per risolvere un inesistente problema tecnico;

- phishing: acquisizione fraudolenta dei dati relativi alla carta di credito attraverso

falsi messaggi di posta elettronica, indirizzati al legittimo titolare con l’obiettivo

di farsi rivelare direttamente le chiavi di utilizzo dello strumento di pagamento.

Allorché il contatto del frodatore con la vittima avviene non già attraverso

l’email ma mediante l’invio di sms telefonici si parla, più specificamente, di

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO IV

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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smishing (sms phising). Con l’espressione di vishing (voice phising) si fa invece

riferimento alla tecnica di acquisizione dei dati che sfrutta la linea telefonica su

un canale VoIP (Voice over IP - tecnologia digitale che consente la trasmissione

di pacchetti vocali mediante reti internet, intranet, extranet e VPN), grazie al

quale risulta più facile per i truffatori camuffare il proprio Caller-ID, inducendo la

vittima a credere di chiamare un numero telefonico realmente appartenente alla

società che ha emesso la carta di pagamento;

- trashing: acquisizione dei dati relativi alla carta di pagamento attraverso la

selezione delle informazioni rinvenibili fra i rifiuti di singole persone o di esercizi

commerciali (scontrini, documentazione contabile, ricevute di sportelli o

postazioni bancarie ecc.), eventualmente elaborate con l’ausilio di particolari

software informatici che consentono la ricostruzione del profilo completo della

vittima;

- comportamento illegale di dipendenti di banche, società emittenti o di esercizi

commerciali: diffusione di dati riservati relativi alle carte di pagamento da parte

di soggetti che, in ragione della propria attività professionale, possono avervi

liberamente accesso (c.d. insiders);

- carding matematico: anche se molto rara come evenienza, si considera nella

casistica criminologica la possibilità che i riferimenti della carta di pagamento

possano essere illecitamente riprodotti attraverso sofisticati programmi

informatici che consentono la riproduzione degli algoritmi usati per l’attribuzione

dei codici PIN;

f) Carta utilizzata con falsa identità

Tale fattispecie si configura mediante l’utilizzo fraudolento delle informazioni

personali del titolare di una carta per accedere ad un conto a suo nome o per

aprirne uno al fine di ottenere altre carte di pagamento (c.d. identity theft). In

questa tipologia di frode si possono riscontrare due schemi principali di seguito

riportati:

- quando una carta di debito o credito viene utilizzata per effettuare acquisti non

autorizzati assumendo l’identità del legittimo titolare in modo fraudolento, sia in

internet che in esercizi commerciali;

- quando il furto dell’identità di un titolare di carta di pagamento viene utilizzato

per ottenere una nuova carta di pagamento o l’erogazione di anticipi su cassa

per procurarsi ulteriori benefici utilizzando la carta, ad esempio, per

sottoscrivere l’addebito dei pagamenti;

Possono essere annoverati in questo contesto i casi di c.d. account take over, che si

riscontrano allorché l’acquisizione dei dati di una carta di pagamento avviene a

seguito di una frode operata nei confronti della società emittente a cui il reo si

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DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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rivolge comunicando, dapprima, un falso cambio di residenza. Successivamente lo

stesso denuncia all’emittente il furto o lo smarrimento della carta, chiedendo l’invio

di una nuova scheda al falso indirizzo.

Con un intervento normativo che è destinato ad incidere, indirettamente, anche

nella prospettiva del contrasto alle frodi sulle carte di pagamento, il legislatore ha

istituito, con le modifiche introdotte dal D.Lgs. 11 aprile 2011, n. 64 al D.Lgs. n.

141/2010, un efficace “sistema pubblico di prevenzione, sul piano amministrativo,

delle frodi nel settore del credito al consumo, con specifico riferimento al furto di

identità”.

La nuova disciplina normativa contempla una duplice definizione di furto di identità

che viene inteso come:

- impersonificazione totale: occultamento totale della propria identità mediante

l’utilizzo indebito di dati relativi all’identità e al reddito di un altro soggetto.

L’impersonificazione può riguardare l’utilizzo indebito di dati riferibili sia ad un

soggetto in vita (come generalmente avviene nel caso di frode sulle carte di

pagamento), sia ad un soggetto deceduto;

- impersonificazione parziale: occultamento parziale della propria identità

mediante l’impiego, in forma combinata, di dati relativi alla propria persona e

l’utilizzo indebito di dati relativi ad un altro soggetto.

g) Utilizzo fraudolento della carta in internet

Tale specifica tipologia di condotta tiene conto dello specifico contesto della rete

internet in cui ricorrentemente avviene l’utilizzo illecito della carta di pagamento.

Nel caso in cui l’esercente non sia coinvolto nella manomissione dell’apparecchio, la

rilevazione della modalità di perpetrazione della frode è rilevata nel segmento informazioni

nell’archivio SIPAF.

Laddove invece venga riscontrata una connivenza da parte del titolare dell’esercizio

commerciale nella manomissione del POS, la condotta criminosa viene registrata

nell’Archivio SIPAF mediante il record di dettaglio del segmento dati “punti vendita

revocati”, con riguardo agli esercenti a cui è stata revocata la licenza che consente di

ricevere pagamenti mediante POS.

Nello specifico agli Enti segnalanti viene richiesto di indicare il motivo della revoca che può

essere legato a:

- motivi di sicurezza generici;

- coinvolgimento dell’esercente in attività che la società segnalante considera

sospette, in base a verifiche, controlli o riscontri effettuati;

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO IV

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- qualificazione del punto vendita come “sospetto punto di compromissione”, in base

a verifiche, controlli o riscontri effettuati dalla società segnalante. I punti di

compromissione (PDC) individuano dei dispositivi ATM e POS in cui, in un

determinato periodo di tempo, sono transate le carte che poi risultano clonate. Un

punto di vendita è considerato “sospetto punto di compromissione” quando una

medesima società emittente abbia comunicato alla società segnalante che almeno

tre carte di pagamento di propria emissione sono state utilizzate fraudolentemente

nei due mesi successivi a un’operazione regolare avvenuta presso quel punto

vendita, nonostante i legittimi titolari delle carte, nella data di esecuzione delle

transazioni fraudolente, fossero materialmente in possesso delle loro carte;

- ricezione di comunicazione, proveniente da altre società che emettono o

gestiscono i circuiti di pagamento, concernente l’inosservanza colposo o dolosa

dell’esercente alle norme che regolano l’accettazione in pagamento delle carte.

Al momento dell’erogazione del servizio, l’esercente deve rispettare alcuni princìpi di

correttezza e diligenza che garantiscono la conclusione del contratto di scambio tra i

soggetti coinvolti. Nel caso di pagamenti con carte di credito, la sola esibizione della carta

non è sufficiente per poter effettuare una transazione, ma rimane subordinate a

determinate condizioni che l’esercente deve controllare:

- la carta è utilizzabile solo nel periodo di validità indicato su di essa (nel caso di

carta scaduta il terminale POS non consente comunque la possibilità di portare a

termine l’operazione di pagamento);

- l’eventuale revoca della carta;

- la firma apposta dal titolare della carta sullo scontrino che registra il pagamento

deve essere fedele a quella riportata sulla carta di credito.

L’inosservanza di queste prescrizioni è espressamente sanzionata dal regolamento

contrattuale nei casi in cui l’esercente convenzionato abbia accettato le carte di cui

avrebbe potuto riconoscerne l’invalidità.

L’avvento dei normali POS ha consentito agli esercenti di controllare automaticamente le

carte da non accettare.

Lo sconvenzionamento di un punto vendita si presenta quindi nel momento in cui

vengono riscontrati eventuali gravi casi di frode che prevedono l’utilizzo di un codice PIN

della carta da parte di personale infedele che manomette il POS. Questi comportamenti

autorizzano gli istituti bancari o le società che gestiscono i terminali POS a richiedere

l’annullamento o la sospensione della convenzione stipulata con l’esercente che permette

di effettuare i pagamenti elettronici con mezzi di pagamento diversi dal contante.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO V

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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CAPITOLO V

Le frodi attraverso le carte di pagamento: profili penali

L’utilizzazione illecita di carte di credito o di pagamento viene penalmente perseguita e

punita nel nostro ordinamento sulla base del disposto di cui all’art. 55, comma nono, del

D.Lgs. 21 novembre 2007, n. 231 che si pone in continuità normativa (4) con l’abrogato

art. 12 del D.L. 3 maggio 1991, n. 143, convertito con modificazioni nella Legge 5 luglio

1991, n . 197.

L’art. 55, comma nono, del D.Lgs. n. 231/2007 distingue in particolare tre diverse

condotte penalmente rilevanti, riconducibili all’azione posta in essere da chi, al fine di

trarne profitto per sé o per altri:

a) indebitamente utilizza, non essendone titolare, carte di credito o di pagamento,

ovvero qualsiasi altro documento analogo che abiliti al prelievo di denaro contante

o all'acquisto di beni o alla prestazione di servizi;

b) falsifica o altera carte di credito o di pagamento o qualsiasi altro documento

analogo che abiliti al prelievo di denaro contante o all'acquisto di beni o alla

prestazione di servizi;

c) possiede, cede o acquisisce tali carte o documenti di provenienza illecita o

comunque falsificati o alterati, nonchè ordini di pagamento prodotti con essi.

Tali reati sono puniti con la pena della reclusione da uno a cinque anni e la multa da 310 a

1.550 Euro .

Le fattispecie di frode nelle carte di pagamento definite dalla legislazione penale risultano

dunque connotate nella loro tipicità in maniera differenziata.

4Cass. pen., sez. II, 29 maggio 2009, n. 24527.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO V

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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L’indebito utilizzo della carta di pagamento si riferisce alla condotta di chi, non essendo

titolare della scheda, se ne serve illecitamente per trarne profitto per sé o per altri, dopo

esserne venuto fraudolentemente in possesso. La disposizione penale punisce la mera

utilizzazione della carta di pagamento, col dolo specifico di trarne profitto per sé o per

altri5, a prescindere dal conseguimento effettivo del risultato criminoso auspicato dal

soggetto agente6. Il reato si consuma, dunque, all’atto dell’utilizzazione illegale della carta

di pagamento nella sua destinazione funzionale (acquisto di merci, prelievo presso ATM

ecc.).

In dottrina si concorda circa l’attribuibilità di tale condotta criminosa anche a carico del

soggetto che, a seguito della cessazione del rapporto contrattuale con la società

emittente, non ha più alcun titolo per fare uso legittimo della carta di pagamento non

restituita all’emittente. In tal senso, si è indotti a ritenere che l’utilizzo della carta diviene

indebito anche quando risultano violate le prescrizioni e le modalità di fruizione dello

strumento di pagamento stabilite dall’emittente o dall’ente erogatore7.

Anche in giurisprudenza si conviene che il titolare della carta ha titolo valido per

l'utilizzazione della stessa solo in quanto perduri il rapporto contrattuale che ha

determinato la concessione della carta e ne ha autorizzato l'uso. Pertanto, qualora

l'emittente della carta ne revochi la concessione, colui al quale la carta era stata rilasciata

resta privato della titolarità di essa e del conseguente diritto di utilizzarla dal momento

della conoscenza dell'atto di revoca8. Anche in questo caso, dunque, l'ulteriore

utilizzazione della carta integra il reato di cui all'art. 55, comma nono, D.Lgs. n. 231/2007.

Si mostra rilevante, in questa interpretazione giurisprudenziale, la disfunzione del rapporto

contrattuale che lega il titolare del documento al gestore del servizio, di talché risulta

penalmente sanzionabile anche la condotta dell’agente che utilizza la carta elettronica,

con intento fraudolento, nella consapevolezza della sospensione, della scadenza o

dell’avvenuta revoca da parte dell’emittente. La titolarità che scrimina agli effetti di legge

penale non è quella formale, derivante dall’intestazione o dal mero possesso del

documento, ma quella sostanziale ed attuale. S’intende che, in tal caso, deve essere

riscontrata, sotto il profilo soggettivo, la piena conoscenza da parte del reo del recesso o

5Cass. pen., Sez. V, 15 giugno 2000, n. 8950. 6Cass. pen., Sez. I, 8 marzo 2006, n. 11937. 7In tal senso, si vedano le considerazioni tuttora validissime di Corrias Lucente G., I reati in materia di carte di

credito nella legge 5 luglio 1991, n. 197, inDiritto dell’Informazione e dell’Informatica, n. 3, 1991, nota 2, p.

763. 8Cass. pen., Sez. I, 9 aprile 2003, n. 19530.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO V

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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della revoca dell’autorizzazione ad usare il documento elettronico9.

Anche l’utilizzo di una carta di pagamento smarrita, acquisita in violazione dell’art. 927

c.c., che impone l’obbligo di restituzione del bene smarrito al proprietario o di consegna al

sindaco, integra il reato in esame.

La falsificazione della carta elettronica si configura allorché il reo realizza abusivamente

una nuova scheda magnetica (clonazione o carding fisico), da utilizzare all’atto di

transazioni commerciali e prelievi presso terminali ATM.

L’alterazione della carta di pagamento si realizza, invece, allorché il reo opera una

manipolazione della scheda originale di cui si è impossessato, modificandone l’intestazione

o i dati inseriti nella banda magnetica in modo da accedere ai servizi abilitati dallo

strumento di transazione.

Il fatto tipico di falsificazione o alterazione della carta di pagamento, stante l’assenza

dell’inciso normativo «non essendone titolare», presente nella prima parte dell’art. 55,

comma nono, del D.Lgs. n. 231/2007, vale senza dubbio a configurare questo reato anche

quando responsabile dell’attività manipolatoria sia il legittimo intestatario della carta.

L’elemento presupposto del dolo specifico circoscrive l’ambito applicativo della norma alle

condotte dotate di maggiore pericolosità, in quanto sorrette dall’intento di utilizzare la

carta falsificata o alterata in un momento successivo.

Le condotte di possesso, cessione o acquisizione illecita di carte di pagamento

ricomprendono, nelle intenzioni del legislatore, tutte le possibili modalità di trasferimento

delle carte e dei documenti, sia a titolo gratuito che a titolo oneroso. La criminalizzazione

del possesso illecito della carta di pagamento mira ad anticipare la soglia di punibilità

dell’azione delittuosa ad un momento anteriore e prodromico rispetto all’utilizzazione della

carta quale strumento di pagamento.

Con la disposizione penale di cui all’art. 55, comma nono, del D.Lgs. n. 231/2007 il

legislatore mira a tutelare il bene giuridico della fede pubblica, il patrimonio e

l’affidamento che discende dall’impiego di mezzi di pagamento alternativi al contante e,

quindi, delle carte di credito e dei documenti ad esse assimilabili, che devono presentare i

requisiti della genuinità, della sicurezza e dell’affidabilità.

In questa prospettiva, la previsione incriminatrice non è rivolta, di per sé, a sanzionare la

disfunzione del rapporto contrattuale ma, più specificamente, a garantire che

9Cass.pen., sez. V, 28 novembre 1997, n. 1456.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO V

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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l’utilizzazione della carta avvenga, direttamente o indirettamente, solo da parte di colui

che ne è titolare, senza che il documento subisca falsificazioni o alterazioni 10.

Non sempre agevole risulta la discriminazione del rapporto sussistente fra la condotta di

frode nell’utilizzo delle carte di pagamento, di cui all’art. 55, comma nono, del D.Lgs. n.

231/2007, ed altre fattispecie di reato contemplate nel nostro sistema penale. Occorre, in

tal senso, debitamente considerare i profili di specialità che, ai sensi dell’art. 15 c.p.,

connotano le singole previsioni incriminatrici rispetto a tale particolare fattispecie di frode,

in modo da individuare, sulla base dei criteri fissati dalla giurisprudenza, il reato in

concreto contestabile.

Si ritiene, pertanto, che integri più propriamente il reato di ricettazione, di cui all’art. 648

c.p., la condotta di chi riceve, al fine di procurare a sé o ad altri profitto, carte di credito o

di pagamento, ovvero qualsiasi altro documento analogo che abiliti al prelievo di denaro

contante o all’acquisto di beni o alla prestazione di servizi, provenienti da delitto, mentre

devono ricondursi alla previsione incriminatrice di cui all’art. 55, comma nono, del D.Lgs.

n. 231/2007 che sanziona, con formula generica, la ricezione dei predetti documenti di

«provenienza illecita», «nell’ipotesi in cui la loro provenienza non sia ricollegabile a un

delitto, bensì ad un illecito civile, amministrativo o anche penale, ma di natura

contravvenzionale» 11.

Deve ritenersi invece, in linea di principio, assorbita nel delitto di indebito utilizzo delle

carte di pagamento, proprio in ragione del principio di specialità, la condotta di truffa, di

cui all’art. 640 c.p., considerato che l’adozione di artifizi o raggiri che connota tale

fattispecie di reato è, per l’appunto, «uno dei possibili modi in cui si estrinseca l’uso

indebito di una carta di credito»12. D’altro canto, come autorevolmente ribadito dalle

Sezioni Unite della Suprema Corte, l’indebito utilizzo delle carte di pagamento assorbe il

reato di truffa «stante la maggiore gravità della sanzione e la anticipazione della soglia di

punibilità indipendentemente dal raggiungimento del profitto e della verificazione del

danno»13.

Possono invece concorrere con il reato di utilizzazione indebita di carta di credito e, quindi,

10Cass. pen., Sez. V, 14 luglio 1994, n. 9780. 11Cass. pen., Sez. VI, 16 luglio 2009, n. 35930. Nello stesso senso, Cass. pen, Sez. Unite, 28 marzo 2001, n.

22902. 12Cass. pen., Sez. V, 12 dicembre 2005, n. 6695. Di diverso avviso, però, Cass. pen., Sez. I, 23 aprile 2004, n.

26300. 13Cass. pen, Sez. Unite, 28 marzo 2001, n. 22902.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO V

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

33

risultare autonomamente contestabili le fattispecie di14:

- sostituzione di persona (art. 494 c.p.);

- accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (art. 615 ter c.p.);

- detenzione o diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o

telematici (art. 615 quater c.p.);

- installazione di apparecchiature atte ad intercettare comunicazioni telegrafiche o

telefoniche (art. 617 bis c.p.);

- intercettazione di comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617 quater c.p.);

- installazione di apparecchiature atte ad intercettare comunicazioni informatiche o

telematiche (art. 617 quinquies c.p.);

- frode informatica (art. 640 ter c.p.).

14Cass.pen.,Sez. V, 19 dicembre 2003, n. 2672; Cass. pen., Sez. II, 9 novembre 2007, n. 45207; Cass. pen.,

sez. V. 6 giugno 2003, n. 24816; sulla autonoma configurabilità della frode informatica si v. Cass. pen., sez.

II, 6 maggio 2011, n. 17748.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

35

CAPITOLO VI

Sezione statistica

6.1.Transazioni non riconosciute

Il valore delle transazioni non riconosciute è stato rapportato al valore complessivo delle

transazioni15. Il risultato indica la frequenza (incidenza) di non riconoscimento per ogni

Euro speso (transato). I risultati sono esposti nella tabella 1. In relazione al 2011,

l’incidenza è pari a 0,0196% ed è in diminuzione, rispetto al 2010, del 13,6%.

Tabella 1. Transazioni non riconosciute – dati semestrali e annuali – incidenze percentuali sul

transato complessivo

Oltre al valore, è utile considerare anche il numero delle transazioni. In tal caso,

l’incidenza indica la frequenza di operazioni non riconosciute. In relazione al 2011,

l’incidenza sul numero è pari allo 0,0121% circa il 40% in meno rispetto a quella sul

15Il numero ed il valore delle transazioni non riconosciute si riferiscono alle sole carte emesse in Italia e sono

quelli che emergono dall'archivio Sipaf, elaborati a partire da informazioni analitiche. Il numero ed il valore

delle transazioni complessive (riconosciute e non riconosciute) sono stati forniti da Banca d'Italia ai livelli di

aggregazione contenuti nel rapporto.

Transazioni non riconosciuteCarte emesse in Italia

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011 Var %

valore 0,0246% 0,0209% 0,0228% 0,0166% 0,0227% 0,0196% -13,6%

numero 0,0138% 0,0142% 0,0147% 0,0096% 0,0140% 0,0121% -14,0%

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

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36

valore. Questo significa che il valore medio (in Euro) della transazione non riconosciuta è

superiore a quella complessiva di oltre il 60%16. L’incidenza sul numero osservata nel

2011 è in diminuzione rispetto al 2010 del 14%, sostanzialmente come accade

all’incidenza sul valore. Questo implica che la diminuzione dell’incidenza sul valore è

dovuta alla modifica di quella sul numero e non da una modifica dell’importo medio della

transazione non riconosciuta rispetto a quella complessiva. A livello semestrale si osserva,

nell’ultimo semestre, una significativa caduta dell’incidenza sul numero che passa da una

banda di oscillazione interna all’intervallo 0,014%-0,015% ad un 0,010%.

Tabella 2. Transazioni non riconosciute – dati mensili – variazioni percentuali rispetto mese

precedente e valore medio transazione (Euro)

La dinamica mensile delle transazioni non riconosciute è illustrato nella tabella 2 e nelle

figure 1-3. A livello annuale si osserva una riduzione del livello assoluto del valore delle

transazioni non riconosciute di circa il 12% (2011 su 2010), circa due punti percentuali in

meno rispetto a quanto osservato nelle incidenze (tabella 1). Questo a causa di un

incremento di circa due punti percentuali del valore delle transazioni complessive.

16Il rapporto fra l’incidenza in termini di valore e quella in termini di numero è pari al rapporto fra il valore

medio di una singola transazione non riconosciuta ed il valore medio di una singola transazione (riconosciuta

e non riconosciuta).

Carte emesse in Italiaa - Valore - variazione percentuale rispetto al periodo precedente

Anno\Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Tot

2010 -9,2% 14,9% -8,3% 2,8% -2,9% -7,1% -1,3% 23,6% 24,6% -21,6% 11,8%

2011 -21,9% 30,0% 13,5% -19,4% -7,7% -18,7% -5,6% 0,0% 6,4% -1,6% -16,3% -7,4% -11,8%

b - Numero - variazione percentuale rispetto al periodo precedente

Anno\Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Tot

2010 -8,5% 4,3% -18,1% 11,3% -15,0% -6,3% -11,9% 26,4% 38,1% -23,4% 14,8%

2011 -26,5% 23,6% 18,7% -14,7% 3,0% -21,9% 4,0% -8,9% 0,7% 0,2% -7,7% 6,1% -11,1%

c - Valore medio di una singola transazione (euro)

Anno\Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Tot

2010 224 226 205 183 198 174 175 156 160 177 173 178 185

2011 168 159 167 176 197 189 208 190 179 183 202 231 184

Transazioni non riconosciute

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

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37

Figura 1. Transazioni non riconosciute – dati mensili – numero indice (2009-1=100)

Figura 2. Transazioni non riconosciute – dati mensili - valore medio (Euro)

Figura 3. Transazioni non riconosciute – dati mensili – numero indice (2009-1=100)

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

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38

Nella figura 1 viene illustrato l’andamento del numero indice a base gennaio 2009 del

numero (linea blu) e del valore (linea rossa) delle transazioni non riconosciute. Ogni volta

che la linea rossa si trova al di sopra di quella blu il valore medio delle transazioni non

riconosciute è superiore al valore iniziale17 (gennaio 2009, 203 Euro). Questo accade

essenzialmente, oltre che nel luglio 2011, all’inizio del 2010 ed alla fine del 2011. La

conferma di tale dinamica è osservabile nella figura 2 e nella tabella 2c, in cui si illustra

l’andamento del valore medio in Euro delle transazioni non riconosciute. In agosto 2010 si

ha un minimo delle transazioni non riconosciute in termini di valore, indotto da un minimo

locale del numero delle transazioni non riconosciute e, soprattutto, da un minimo assoluto

del valore medio delle transazioni non riconosciute che in quel mese raggiunge il valore di

156 Euro. In ottobre 2010 e marzo 2011 si hanno dei livelli massimi nelle transazioni non

riconosciute in termini di valore (poco sopra la quota iniziale), indotti soprattutto, da livelli

massimi nel numero delle transazioni non riconosciute che in quei mesi si portano oltre

l’80% rispetto al livello di gennaio 2009. Successivamente al massimo osservato nel marzo

2011 si assiste ad un graduale e continuo calo del livello delle transazioni non riconosciute

indotto dalla dinamica, anch’essa decrescente, del numero delle transazioni non

riconosciute. Il calo dei livelli del valore finanziario sarebbe stato leggermente più ampio

se non fosse stato contrastato da una ripresa degli importi medi delle transazioni non

riconosciute. Essi, infatti, dopo essere scesi a 160 euro agli inizi del 2011 sono risaliti fino

a oltre 230 alla fine dell’anno.

Nella figura 3 i valori mensili vengono prospettati in modo da rendere agevole il confronto

rispetto ai 12 mesi precedenti. Gli istogrammi a barre non mostrano la presenza di un

chiaro fenomeno di stagionalità.

17Un numero indice esprime una dinamica. Se la dinamica del valore finanziario delle transazioni non

riconosciute è superiore (inferiore) a quella del numero significa che il rapporto fra il valore medio delle

transazioni non riconosciute e quello delle complessive è aumentato (diminuito). In seguito in presenza di

una modifica della dinamica del valore finanziario delle transazioni non riconosciute indotto da una modifica

del rapporto fra i valori medi parleremo di effetto importo.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

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39

Tabella 3. Transazioni non riconosciute per causale – dati semestrali (totale 2009 I sem=100)

e annuali (totale 2009=100)

Figura 4. Transazioni non riconosciute per causale – dati semestrali (totale 2009 I sem=100)

Carte emesse in Italia

a - Valore

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011 var %

Carta contraffatta 56.4 60.8 55.9 33.6 53.8 41.1 -23.6%

Carta non ricevuta 3.5 1.9 1.4 1.5 2.4 1.3 -45.7%

Carta rubata 9.6 9.3 9.8 9.8 8.7 9.0 3.5%

Carta smarrita 20.8 9.2 7.4 5.4 13.7 5.9 -57.3%

Carta util izzata con falsa identita 0.2 0.2 0.2 0.2 0.2 0.2 10.6%

Utilizzo fraudolento del codice carta emessa 3.0 4.2 4.5 3.2 3.3 3.6 8.3%

Utilizzo fraudolento della carta in Internet 11.3 11.8 20.1 25.1 10.6 20.8 95.6%

Totale 104.7 97.4 99.4 78.9 92.7 81.8 -11.8%

b - Numero

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011 var %

Carta contraffatta 56.5 76.8 71.9 40.9 61.5 52.0 -15.3%

Carta non ricevuta 1.9 1.6 1.7 1.9 1.6 1.7 1.0%

Carta rubata 8.2 9.0 9.2 7.7 7.9 7.8 -1.8%

Carta smarrita 26.4 14.8 12.7 7.3 19.0 9.2 -51.4%

Carta util izzata con falsa identita 0.1 0.2 0.1 0.3 0.2 0.2 12.4%

Utilizzo fraudolento del codice carta emessa 3.7 5.6 6.3 3.7 4.3 4.6 7.2%

Utilizzo fraudolento della carta in Internet 14.7 14.4 20.2 24.2 13.5 20.5 52.1%

Totale 111.5 122.6 122.2 85.9 108.0 96.0 -11.1%

Totale 2009 = 100Totale 2009 I sem = 100

Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

Transazioni non riconosciute per causale

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

40

Nella tabella 3 si illustra la dinamica semestrale e annuale delle transazioni non

riconosciute, in numero ed in valore, in relazione a ciascuna causale di non

riconoscimento. I valori semestrali sono espressi in rapporto al valore complessivo

osservato nel primo semestre del 200918 (vedi anche figura 4). Nei quattro semestri

osservati la modalità Carta contraffatta costituisce la principale causa sottostante il

mancato riconoscimento. Il suo peso in valore tende a contrarsi a causa, soprattutto, di

una riduzione del valore medio delle transazioni non riconosciute. Infatti a fronte di una

riduzione in valore, a livello annuale, del 24% corrisponde una diminuzione in numero del

solo 15%. Utilizzo fraudolento della carta in internet, Carta rubata e Carta smarrita

rappresentano le modalità che, per ordine di peso 2011, seguono la prima. In particolare,

la causale Carta smarrita è in continua contrazione, da 20,8 del primo semestre 2010 a

5,4 del secondo 2011, pari a circa ¼ di quello iniziale19. Il volume, in termini di valore

finanziario, dell’Utilizzo fraudolento della carta in internet, è passato da 11-12 dei primi

due semestri a 20-25 dei due successivi, indotto in parte dalla crescita del numero degli

eventi ed in parte dall’aumento dell’importo medio delle transazioni non riconosciute. La

quota dei mancati riconoscimenti per Carta rubata si mantiene stabile intorno al 10%. Le

cause rimanenti presentano un peso che rimane stabilmente al di sotto del 4-5%.

Nella figura 5 e nella figura 6 si riportano le composizioni percentuali dei mancati

riconoscimenti in relazione alle cause esaminate precedentemente, rispettivamente per

l’anno 2010 e 2011. Nel passaggio dal 2010 al 2011 si osserva un incremento della

diversificazione della distribuzione per causa del valore delle transazioni non riconosciute.

Si dimezza il peso della modalità Carta smarrita, quello per Carta contraffatta perde 8

punti percentuali, mentre quello per Utilizzo fraudolento in internet arriva a rappresentare

un quarto del volume complessivo.

18In tal modo l’ammontare totale esprime un numero indice a base primo semestre 2009, mentre l’ammontare

specifico per causale esprime quanto, del livello del numero indice, è attribuibile alla specifica causale. Ad

esempio, nel primo semestre 2010 (tabella a) l’ammontare totale del valore finanziario delle transazioni è

pari a 104,7 (di cui 56,4 attribuibile alla causale Carta contraffatta) evidenzia che, rispetto all’ammontare

totale del primo semestre 2009, l’ammontare totale del primo semestre 2010 è aumentato del 4,7% (e che

su quel 104,7 la causale Carta contraffatta pesa per il 53,9%=56,4/104,7). 19Si ricordi che tali valori si intendono riferiti al valore complessivo osservato nel primo semestre 2009 (vedi

anche nota precedente).

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

41

Figura 5. Transazioni non riconosciute per causale – anno 2010 – composizione percentuale

Figura 6. Transazioni non riconosciute per causale – anno 2011 – composizione percentuale

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

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42

Nota criminologica(*)

Tabella 4. Transazioni non riconosciute per causale (tecnologico vs non tecnologico) – dati

semestrali (totale 2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100)

I dati relativi alle transazioni non riconosciute consentono di evidenziare un più elevato

ricorso in ambito criminale alle modalità tecnologiche. Tale circostanza è motivata, da un

lato, dalla sempre maggiore diffusione di sistemi di pagamento elettronici, dall’altro lato,

dalla minore esposizione criminale dell’autore stesso del reato.

Nel passaggio dal 2010 al 2011 si osserva, inoltre, un dimezzamento del peso della

modalità Carta smarrita, mentre quello per Carta contraffatta perde 8 punti percentuali e

quello per Utilizzo fraudolento in Internet arriva a rappresentare un quarto del volume

complessivo.

Al riguardo, va sottolineato che la possibilità di ricostruire la personalità individuale del

consumatore attraverso una sorta di identikit virtuale, consente di tracciare puntualmente

le preferenze di consumo della popolazione operativa che effettua acquisti o effettua

transazioni di qualunque genere via internet. L’acquisizione di un profilo utente in grado

di raccontare la via al consumo commerciale di ciascuno di noi, rende più semplice ed

efficace l’adozione di tecniche di individuazione e sviluppo delle strategie di aggiramento

degli ostacoli opposti dalla rete alle organizzazioni criminali.

Si rileva, inoltre, la necessità di una regolamentazione di Internet in grado di garantire un

bilanciamento tra libertà civili e tutela della sicurezza. Non è in dubbio, infatti che la

compenetrazione tra il diritto alla privacy e quella alla salvaguardia dell’interesse collettivo

alla tutela del patrimonio personale, possa rendere più difficile il lavoro delle Authority

che si occupano di questo ambito della regolamentazione giuridica.

In Italia le organizzazioni criminali tradizionali di stampo mafioso non sono ancora

sbarcate in modo significativo nel cyberspazio, per sfruttarlo come fonte di guadagno. Ma

la tendenza è quella: possibilità di facili e ingenti guadagni, rischi più ridotti di essere

scoperti e sanzioni più blande rendono il cyber-crimine molto appetibile.

A livello europeo qualcosa si sta muovendo, con la creazione dell’European Cyber Centre

presso Europol, che diverrà operativo dal primo gennaio 2013..

(*) Università degli Studi del Molise – CADRI e Laboratorio Italiano di Criminologia.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

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43

Tabella 5. Transazioni non riconosciute per tipo – dati semestrali e annuali – incidenza

percentuale su transato complessivo, valore medio transazione non riconosciuta (Euro) e

multiplo rispetto al valore complessivo

Le incidenze per tipo di transazione sono illustrate nella tabella 5 e nella figure 7-8.

Nell’arco del 2010, l’operazione con la maggior incidenza (in numero) di non

riconoscimento è quella effettuata via Internet (0,0844%). Seguono con incidenze

decisamente più basse le operazioni di Prelievo e POS (rispettivamente, 0,0161% e

0,0105%). Queste ultime si collocano in un intorno dell’incidenza totale (0,0140%) e non

molto al di sotto, come ci si aspetterebbe per effetto di compensazione con gli alti livelli di

incidenza delle operazioni su internet, in quanto il complesso delle operazioni su internet

(riconosciute e non), come si vedrà in seguito, hanno un peso ridotto. L’operazione non

riconosciuta su internet presenta, in termini di valore, una incidenza dello 0,1428%, ad

essa corrisponde un valore medio di transato di 1,7 volte superiore a quello del complesso

delle operazioni su internet (tabella 5d) e non è significativamente diverso dal livello

generale (1,6). In altre parole, l’elevata incidenza del valore del transato non riconosciuto

è dovuta alla alta incidenza delle operazioni non riconosciute (effetto numero) e non al

valore medio dell’operazione (effetto importo). Si ha la situazione opposta con le

operazioni su POS: a fronte di una incidenza sul complesso delle operazioni di 0,0105%,

al di sotto del livello generale, si ha una incidenza sul complesso del valore di 0,0254%, al

Carte emesse in Italia

a - Valore transazioni

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011 var %

POS 0,0296% 0,0215% 0,0187% 0,0159% 0,0254% 0,0172% -32%

Internet 0,1433% 0,1423% 0,2177% 0,2598% 0,1428% 0,2390% 67%

Prelievi 0,0161% 0,0163% 0,0181% 0,0079% 0,0162% 0,0128% -21%

Totale 0,0246% 0,0209% 0,0228% 0,0166% 0,0227% 0,0196% -14%

b - Numero transazioni

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011 var %

POS 0,0107% 0,0103% 0,0082% 0,0061% 0,0105% 0,0071% -32%

Internet 0,0894% 0,0796% 0,1193% 0,1089% 0,0844% 0,1139% 35%

Prelievi 0,0147% 0,0173% 0,0188% 0,0086% 0,0161% 0,0135% -16%

Totale 0,0138% 0,0142% 0,0147% 0,0096% 0,0140% 0,0121% -14%

c - Valore medio di una singola transazione (euro)

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011 var %

POS 220 169 175 202 194 187 -3%

Internet 160 176 179 219 168 199 19%

Prelievi 194 171 172 170 181 171 -6%

Totale 202 171 175 197 185 184 -1%

d - Rapporto tra valore medio delle transazioni non riconosciute e delle transazioni nel complesso

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

POS 2,78 2,10 2,27 2,60 2,43 2,42

Internet 1,60 1,79 1,82 2,39 1,69 2,10

Prelievi 1,10 0,94 0,97 0,92 1,01 0,95

Totale 1,78 1,47 1,55 1,73 1,61 1,62

Transazioni non riconosciute per tipo

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

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44

di sopra del livello generale (0,0227%). Infatti, per le operazioni POS il rapporto fra

l’importo medio non riconosciuto e l’importo medio complessivo è pari a 2,4. Per le

operazioni POS il livello dell’incidenza, misurata sul valore finanziario, è dovuto all’effetto

importo e non all’effetto numero. Questi valori, osservati per il 2010, risultano modificati

rispetto a quelli presentati, per lo stesso periodo, nella precedente edizione del Rapporto

Statistico20 a causa di una riclassificazione delle transazioni non riconosciute per tipo. In

particolare una parte delle transazioni non riconosciute su POS è, ora, confluita in quella

sui Prelievi ed in piccola parte in quella su Internet. Questa riclassificazione non ha

stravolta la variabilità del profilo delle incidenze per tipo transazione.

La dinamica annuale evidenzia un incremento delle incidenze di disconoscimenti su

Internet (sia per un effetto numero che importo) ed una contrazione di quelli su POS e

sui Prelievi (per entrambi, sostanzialmente per il solo effetto numero). L’incremento

dell’incidenza del fenomeno (in termini di valore finanziario) su Internet è piuttosto

importante (+67%), tanto che nel 2011 tale incidenza risulta essere 12 volte quella totale

(0,24% vs 0,02%). Importante, appare, anche, la contrazione annuale del fenomeno su

POS, non tanto per il livello della diminuzione quanto per il peso che questo canale di

pagamento assume in relazione agli altri due qui esaminati.

20Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento del Tesoro (2011), Rapporto Statistico sulle frodi con

le carte di pagamento, n. 1.

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45

Figura 7. Valore transazioni non riconosciute per tipo – dati semestrali – incidenza

percentuale su transato complessivo

Figura 8. Numero transazioni non riconosciute per tipo – dati semestrali – incidenza

percentuale su transato complessivo

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46

Nella tabella 6 vengono illustrate le transazioni in termini di valore e di numero, in

rapporto al corrispondente livello osservato nel primo semestre 2009, in relazione al tipo

di mancato riconoscimento. Come si era anticipato la tipologia Internet non ha un peso

schiacciante come accadeva nell’esame delle incidenze. Infatti, nonostante la sua crescita,

nell’ultimo semestre 2011 assume un peso che vale circa un terzo del totale osservato nel

primo semestre 2009, peso sufficiente, tuttavia, a rendere questa modalità più importante

di quella sui Prelievi.

In termini assoluti (non di incidenza) la riclassificazione effettuata su un insieme di casi

2010, ha ridotto (rispetto al dato precedentemente pubblicato) il valore finanziario delle

transazioni non riconosciute su POS di circa un quarto ed aumentato quelle sui Prelievi di

circa 2/3.

Tabella 6. Transazioni non riconosciute per tipo – dati semestrali (totale 2009 I sem=100) e

annuali (totale 2009=100)

Carte emesse in Italia

a - Valore

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011 var %

POS 55.8 43.8 35.3 32.6 45.7 31.1 -31.8%

Internet 12.0 12.3 21.1 25.7 11.1 21.4 93.1%

Prelievi 37.0 41.3 43.0 20.6 35.9 29.2 -18.8%

Totale 104.7 97.4 99.4 78.9 92.7 81.8 -11.8%

b - Numero

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011 var %

POS 54.5 55.7 43.2 34.6 50.9 35.9 -29.4%

Internet 16.1 15.0 25.3 25.2 14.3 23.3 62.8%

Prelievi 41.0 51.9 53.7 26.1 42.8 36.8 -14.1%

Totale 111.5 122.6 122.2 85.9 108.0 96.0 -11.1%

Totale 2009 I sem = 100

Totale 2009 I sem = 100

Transazioni non riconosciute per tipo

Totale 2009 = 100

Totale 2009 = 100

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

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47

Tabella 7. Transazioni non riconosciute per area geografica – dati semestrali (totale 2009 I

sem=100) e annuali (totale 2009=100) e valore medio transazione (Euro)

Figura 9. Valore transazioni non riconosciute per area geografica – dati semestrali (totale

2009 I sem=100)

Carte emesse in Italia

a - Valore var %

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

Italia 50,8 30,6 33,3 30,9 37,3 29,4 -21,2%

Estero 53,9 66,8 66,1 48,0 55,4 52,3 -5,5%

Totale 104,7 97,4 99,4 78,9 92,7 81,8 -11,8%

b - Numero var %

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

Italia 49,8 37,2 38,3 31,0 40,1 31,9 -20,4%

Estero 61,7 85,4 84,0 54,9 67,9 64,1 -5,6%

Totale 111,5 122,6 122,2 85,9 108,0 96,0 -11,1%

c - Valore medio di una singola transazione (euro)

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011 var %

Italia 219,0 176,8 186,7 214,2 201,0 199,0 -1,0%

Estero 187,6 168,1 169,1 187,8 176,3 176,5 0,1%

Totale 201,7 170,7 185,5 184,0 185,5 184,0 -0,8%

Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

Transazioni non riconosciute per area geografica

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48

L’analisi delle transazioni non riconosciute per area geografica (Italia vs estero), in termini

di livelli osservati nel primo semestre 2009, è illustrata nella tabella 7 e nella figura 9.

Nelle figure 10 e 11 si esaminano le composizioni percentuali.

Nel complesso del valore finanziario delle transazioni non riconosciute, nel corso del 2010,

quello relativo all’estero è maggiore di quello nazionale, 60% contro il 40% (figura 10). La

differenza si amplia leggermente se esaminiamo il numero delle transazioni (tabella 7b),

63% contro il 37%21. Questo in quanto il valore medio in Euro dell’operazione estera non

riconosciuta è lievemente inferiore a quello nazionale22.

Il calo del 12% del valore finanziario delle transazioni non riconosciute nel passaggio dal

2010 al 2011 (illustrato inizialmente in tabella 2) è qui articolato nelle modalità Italia vs

Estero. Come si può osservare tale contrazione è imputabile per 1/3 alla diminuzione delle

transazione verso Estero e per 2/3 a quella in Italia, in cui la fase di contrazione si è

manifestata essenzialmente nel passaggio dal primo al secondo semestre 2010. Queste

dinamiche sembrano essere indotte principalmente dall’effetto numero, ovvero anche in

termini di numero (tabella 7b) si hanno sostanzialmente le stesse tendenze.

21Il valore delle transazioni è stato misurato in termini di euro. Per le transazioni effettuate con una valuta

differente dall’Euro il passaggio è stato effettuato sulla base del valore di cambio osservato nello stesso

giorno di riferimento della transazione. 22

Questo non implica, necessariamente, che anche sulle transazioni riconosciute permanga la stessa relazione.

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49

Figura 10. Valore transazioni non riconosciute per area geografica – anno 2010 – composizione

percentuale

Figura 11. Valore transazioni non riconosciute per area geografica – anno 2011 – composizione

percentuale

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50

Tabella 8. Transazioni non riconosciute nazionali per tipo – dati semestrali (totale 2009 I

sem=100) e annuali (totale 2009=100) e valore medio transazione (Euro)

Figura 12. Valore transazioni non riconosciute nazionali per tipo – dati semestrali (totale 2009

I sem = 100)

Carte emesse in Italia

a - Valore var %

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

POS 55,8 36,2 38,9 35,1 43,0 34,6 -19,5%

Internet 7,2 6,8 13,3 17,7 6,5 14,5 122,0%

Prelievi 46,9 23,3 19,8 14,1 32,8 15,8 -51,8%

Totale 109,9 66,2 72,0 66,9 82,4 65,0 -21,2%

b - Numero var %

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

POS 56,6 59,3 52,1 41,9 54,1 43,8 -18,9%

Internet 11,4 9,3 24,2 21,1 9,7 21,1 118,5%

Prelievi 54,1 22,7 17,7 13,0 35,8 14,3 -60,1%

Totale 122,2 91,3 93,9 76,0 99,6 79,3 -20,4%

c - Valore medio di una singola transazione (euro)

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011 var %

POS 240,2 148,4 181,9 204,1 193,2 191,8 -0,7%

Internet 153,2 177,5 134,3 203,8 164,1 166,7 1,6%

Prelievi 210,9 250,6 272,7 263,3 222,6 268,7 20,7%

Totale 219,0 176,8 201,0 214,2 201,0 199,0 -1,0%

Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

Transazioni non riconosciute per tipo - Italia

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51

Nella tabella 8 e nelle figure 12-14, si focalizza l’attenzione sulle transazioni nazionali non

riconosciute. In particolare, si esaminano gli andamenti per tipo operazione (POS, Internet

e Prelievi) e le composizioni percentuali per gli anni 2010 e 2011. Fra le transazioni non

riconosciute, nell’arco del 2010, il valore finanziario di quelle effettuate su POS hanno un

peso, rispetto al primo semestre 2009, pari al 43% (54% in termini di numero). Seguono i

prelievi con 33% (36% in termini di numero) e le operazioni su internet (7% in valore,

10% in numero)23. Queste ultime presentano un valore medio (Euro) inferiore a quello del

complesso delle transazioni non riconosciute. La dinamica temporale semestrale mostra

che il calo dei valori, li dove presente, è avvenuto prevalentemente nel passaggio dal

primo al secondo semestre 2010. I trend presentano lo stesso segno di quelli osservati nel

caso generale (tabella 6) ma hanno intensità differente. Per l’Italia, la contrazione dei

valori finanziari su POS è più contenuta mentre quella sui Prelievi è molto più accentuata,

la crescita dei valori su Internet è più ampia e dipende essenzialmente dall’effetto

numero.

L’esame della dinamica 2011 su 2010 delle quote, figure 13-14, mostra che il canale

Internet ha quasi triplicato i suoi valori a scapito di quello Prelievi.

23Si ricordi che questi valori si discostano da quelli diffusi nella passata edizione del Rapporto a

causa della riclassificazione di operazioni non riconosciute su POS.

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52

Figura 13. Valore transazioni non riconosciute nazionali per tipo – anno 2010 – composizione

percentuale

Figura 14. Valore transazioni non riconosciute nazionali per tipo – anno 2011 – composizione

percentuale

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53

Tabella 9. Transazioni non riconosciute estere per tipo – dati semestrali (totale 2009 I

sem=100) e annuali (totale 2009=100) e valore medio transazione (Euro)

Figura 15. Valore transazioni non riconosciute estere per tipo – dati semestrali (totale 2009 I

sem = 100)

Carte emesse in Italia

a - Valore var %

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

POS 55,7 50,4 32,2 30,4 47,9 28,3 -41,0%

Internet 16,1 17,0 27,7 32,5 14,9 27,2 82,6%

Prelievi 28,5 56,8 62,9 26,2 38,5 40,3 4,5%

Totale 100,2 124,2 122,9 89,2 101,3 95,7 -5,5%

b - Numero var %

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

POS 53,1 53,3 37,1 29,6 48,7 30,5 -37,2%

Internet 19,3 18,9 26,2 28,0 17,4 24,8 42,0%

Prelievi 31,9 72,0 78,5 35,1 47,5 52,0 9,3%

Totale 104,2 144,1 141,8 92,7 113,6 107,3 -5,6%

c - Valore medio di una singola transazione (euro)

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011 var %

POS 204,8 184,4 169,0 200,5 194,6 183,0 -6,0%

Internet 162,5 175,4 206,9 226,8 168,9 217,2 28,6%

Prelievi 174,3 154,0 156,5 145,9 160,3 153,2 -4,4%

Totale 187,6 168,1 176,3 187,8 176,3 176,5 0,1%

Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

Transazioni non riconosciute per tipo - Estero

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54

La focalizzazione sulle transazioni estere non riconosciute viene mostrata nella tabella 9 e

nella figura 15 ed in termini di composizione percentuali nelle figure 16 e 17. Nel corso del

2010, anche in questo caso, le operazioni su POS presentano, fra quelle non riconosciute,

il peso maggiore: il 43% ed il 47% (figure 16) in termini, rispettivamente, di numero e di

valore. Il minor peso del primo è riconducibile al maggior importo medio rispetto al

complesso delle transazioni estere (195 vs 176). Il peso del POS per Estero (47%, figura

16) è inferiore a quello per Italia (52%, figura 13), tuttavia essendo il peso finanziario

complessivo Estero maggiore di quello Italia (60% vs 40%, figura 10) i livelli assoluti su

POS si concentrano maggiormente in Estero che in Italia. Il livello del valore finanziario

2010 delle operazioni Internet, anche in questo caso, è quello inferiore fra i valori delle tre

tipologie considerate; ma nel contesto estero assume una valenza superiore (15% contro

8%)24.

I trend annui relativi a POS ed Internet presentano lo stesso segno di quelli osservati nel

caso generale (Italia ed Estero, tabella 6) ma hanno intensità differente. La contrazione

dei valori su POS è più accentuata mentre la crescita su Internet è più contenuta. Sui

Prelievi, invece, si ha un trend opposto: crescita del 4,5% a fronte di una contrazione del

19% del caso generale. La dinamica temporale annua mostra che l’invarianza del valore

medio (+0,1%) è il risultato contrapposto di una significativa crescita degli importi su

Internet (+29%) e della decrescita di quelli su POS (-6%) e Prelievi (-4%).

L’esame delle composizioni percentuali nelle due macro-aree geografiche (figure 13 e 14,

figure 16 e 17) mostra nei valori finanziari e nel passaggio dal 2010 al 2011 un aumento

del fenomeno delle frodi su Internet a discapito di quello sui Prelievi, in l’Italia, mentre, di

quello su POS, all’Estero.

24Si ricordi che questi valori si discostano da quelli diffusi nella passata edizione del Rapporto a causa della

riclassificazione di operazioni non riconosciute su POS.

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55

Figura 16. Transazioni non riconosciute estere per tipo – anno 2010 – composizione

percentuale

Figura 17. Transazioni non riconosciute estere per tipo – anno 2011 – composizione

percentuale

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56

Tabella 10. Valore transazioni non riconosciute su POS per paese – dati semestrali (totale 2009

I sem=100) e annuali (totale 2009=100)

Carte emesse in Italiavalore transazioni

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

Regno Unito 20,6 14,9 24,7 23,7 18,3 25,0

Stati Uniti d'America 21,9 33,1 19,3 18,9 28,4 19,7

Francia 8,7 8,3 6,3 6,3 8,8 6,5

Germania 4,6 3,1 5,7 6,0 4,0 6,0

Irlanda 3,2 3,8 5,0 6,5 3,6 6,0

Russia 1,1 1,5 3,3 3,5 1,3 3,5

Spagna 4,4 2,7 2,8 3,6 3,6 3,3

Lussemburgo 0,4 0,6 1,1 1,8 0,5 1,5

Olanda 0,6 1,0 0,9 1,0 0,8 1,0

Svezia 0,4 0,4 0,4 1,4 0,4 0,9

Brasile 0,8 0,6 0,6 1,0 0,7 0,9

Singapore 0,3 0,0 0,1 1,5 0,2 0,8

Sudafrica 0,8 0,9 0,7 0,7 0,9 0,7

India 0,4 1,6 1,1 0,3 1,0 0,7

Cina 0,5 0,8 0,4 0,8 0,7 0,7

Australia 2,5 2,1 0,5 0,6 2,4 0,6

Svizzera 0,5 0,5 0,5 0,7 0,5 0,6

Austria 0,8 0,6 0,6 0,5 0,7 0,6

Canada 2,6 1,5 0,6 0,3 2,1 0,5

Cipro 0,2 0,2 0,4 0,3 0,2 0,4

Malta 0,8 0,3 0,3 0,4 0,6 0,4

Messico 1,7 0,7 0,4 0,3 1,3 0,4

Lettonia 0,1 0,2 0,6 0,1 0,1 0,4

Grecia 0,7 0,6 0,2 0,5 0,7 0,3

Belgio 0,3 0,1 0,2 0,4 0,2 0,3

Emirati Arabi Uniti 0,7 0,2 0,4 0,2 0,5 0,3

Gibilterra 0,1 0,1 0,2 0,4 0,1 0,3

Turchia 0,7 0,3 0,2 0,4 0,5 0,3

Argentina 0,8 1,4 0,3 0,2 1,1 0,3

Hong Kong 0,3 0,2 0,2 0,3 0,2 0,2

Israele 0,3 0,7 0,2 0,2 0,5 0,2

Cile 0,1 0,0 0,4 0,1 0,1 0,2

Kenya 0,1 0,1 0,2 0,2 0,1 0,2

Arabia Saudita 2,7 1,1 0,2 0,1 1,9 0,2

Libano 0,3 0,1 0,2 0,2 0,2 0,2

Azerbaigian 0,0 0,0 0,0 0,3 0,0 0,2

Islanda 0,3 0,3 0,3 0,1 0,3 0,2

Slovacchia 0,3 0,1 0,2 0,1 0,2 0,1

Repubblica Ceca 0,1 0,0 0,2 0,0 0,1 0,1

Ucraina 0,2 0,0 0,2 0,1 0,1 0,1

Polonia 0,2 0,5 0,1 0,1 0,3 0,1

Mauritius 0,0 0,2 0,1 0,1 0,1 0,1

Monaco 0,0 0,0 0,2 0,0 0,0 0,1

Portogallo 0,2 0,3 0,1 0,1 0,3 0,1

Romania 1,1 2,2 0,1 0,1 1,7 0,1

Venezuela 0,3 0,2 0,1 0,1 0,3 0,1

Ungheria 0,2 0,1 0,0 0,2 0,2 0,1

Panamá 0,5 0,8 0,1 0,1 0,7 0,1

Filippine 0,1 0,2 0,0 0,2 0,1 0,1

Finlandia 0,2 0,1 0,1 0,1 0,2 0,1

Namibia 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1

Andorra 0,0 0,0 0,1 0,0 0,0 0,1

Slovenia 1,0 0,2 0,1 0,1 0,6 0,1

Indonesia 0,0 0,0 0,0 0,2 0,0 0,1

Transazioni non riconosciute su POS - estero

Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

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57

In relazione al 2010, come si è detto circa il 50% del valore finanziario delle transazioni

non riconosciute si riferisce alle operazioni su POS25. Il 42% di queste sono nazionali, il

livello finanziario relativo agli altri paesi è riportato nella tabella 10. In relazione al 2011,

la metà del valore finanziario si concentra, in parti non molto dissimili, in due paesi:

Regno Unito (25,0) e Stati Uniti (19,7). Seguono, quasi alla pari, su livelli decisamente

inferiori Francia, Germania ed Irlanda (in un range di 6,0-6,5). Tutti i paesi rimanenti si

collocano al di sotto del 4%. Nell’anno precedente, il Regno Unito presentava un livello

inferiore e gli Stati Uniti uno superiore, tanto che le loro posizioni nella graduatoria erano

scambiate. La Germania e l’Irlanda presentavano, rispetto alla Francia, valori più bassi di

quelli osservabili nel 2011. Le composizioni delle transazioni non riconosciute effettuate su

POS vengono rappresentate su mappa geografica sia in termini di valore (figura 18) che in

termini di numero (figura 19).

Nella figura 20 si illustra, per ciascun paese, la differenza fra il livello 2011 e quello 2010,

espressa in termini di totale primo semestre 2009. In alto, in rosso, vi sono i paesi con un

incremento del valore delle transazioni non riconosciute; in basso, in azzurro, quelli con

un decremento. In alto i paesi sono ordinati in modo decrescente al diminuire

dell’incremento; in basso i paesi sono ordinati in modo decrescente all’aumentare del

decremento.

Nella figura 21 si illustrano, per ciascun paese, le variazioni dei livelli semestrali (espressi

in termini del totale del primo semestre 2009). Nel periodo osservato, due anni, abbiamo

quattro semestri e quindi tre variazioni semestrali. Le variazioni più recenti sono quelle

con la tonalità più scura. L’ordinamento è lo stesso di quello adottato nella figura

precedente. A destra dell’asse verticale sono riportate le variazioni positive a sinistra

quelle negative. I paesi che presentano barre sia sul lato sinistro che su quello destro

hanno avuto variazioni sia positive che negative e quindi non hanno un trend continuo di

crescita o di decrescita. I paesi che presentano una barra caratterizzata da pochi colori

hanno movimenti che si concentrano solo su specifici semestri.

25Si ricordi che questi valori si discostano da quelli diffusi nella passata edizione del Rapporto a causa della

riclassificazione di operazioni non riconosciute su POS.

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58

Figura 18. Valore transazioni non riconosciute su POS per paese – anno 2010 – composizione

percentuale

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59

Figura 19. Numero transazioni non riconosciute su POS per paese – anno 2011 – composizione

percentuale

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60

Figura 20. Valore transazioni non riconosciute su POS per paese – variazione annuale (Totale

2009 =100)

-10,0 -8,0 -6,0 -4,0 -2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0

Europa - Regno Unito Europa - Irlanda Europa - Russia

Europa - Germania Europa - Lussemburgo

Asia - Singapore Europa - Svezia

Europa - Lettonia Europa - Cipro

Europa - GibilterraAmerica meridionale - Cile

America meridionale - Brasile Asia - Azerbaigian

Europa - Olanda Europa - Belgio

Europa - Monaco Africa - Kenya

Europa - Repubblica Ceca Asia - Sri Lanka

Europa - Svizzera Africa - Mauritius Europa - Ucraina

Asia - Cina Asia - Hong Kong

Asia - PakistanAmerica meridionale - Uruguay

Asia - Filippine Europa - Slovacchia

America meridionale - Repubblica Dominicana Asia - Libano

Asia - ThailandiaAmerica meridionale - Perù

Asia - Emirati Arabi Uniti Europa - Portogallo

Europa - Austria Europa - Islanda Europa - Polonia

Europa - Malta Europa - Turchia

Asia - Israele Asia - India

Europa - Grecia Europa - Spagna

America meridionale - Colombia Europa - Slovenia

America meridionale - PanamáAmerica meridionale - Argentina

America meridionale - Messico Europa - Romania

America settentrionale - Canada Asia - Arabia Saudita

Oceania - Australia Europa - Francia

America settentrionale - Stati Uniti d'America

Variazione 2011 -2010valore - totale 2009 = 100

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61

Figura 21. Valore transazioni non riconosciute su POS per paese – variazione semestrale

(totale 2009 I sem=100)

-10,0 -5,0 0,0 5,0 10,0 15,0

Europa - Regno Unito Europa - Irlanda Europa - Russia

Europa - Germania Europa - Lussemburgo

Asia - Singapore Europa - Svezia

Europa - Lettonia Europa - Cipro

Europa - GibilterraAmerica meridionale - Cile

America meridionale - Brasile Asia - Azerbaigian

Europa - Olanda Europa - Belgio

Europa - Monaco Africa - Kenya

Europa - Repubblica Ceca Asia - Sri Lanka

Europa - Svizzera Africa - Mauritius Europa - Ucraina

Asia - Cina Asia - Hong Kong

Asia - PakistanAmerica meridionale - Uruguay

Asia - Filippine Europa - Slovacchia

America meridionale - Repubblica Dominicana Asia - Libano

Asia - ThailandiaAmerica meridionale - Perù

Asia - Emirati Arabi Uniti Europa - Portogallo

Europa - Austria Europa - Islanda Europa - Polonia

Europa - Malta Europa - Turchia

Asia - Israele Asia - India

Europa - Grecia Europa - Spagna

America meridionale - Colombia Europa - Slovenia

America meridionale - PanamáAmerica meridionale - Argentina

America meridionale - Messico Europa - Romania

America settentrionale - Canada Asia - Arabia Saudita

Oceania - Australia Europa - Francia

America settentrionale - Stati Uniti d'America

Crescita nel periodoVariazione semestrale (totale 2009 I sem=100)

2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

62

Tabella 11. Valore transazioni non riconosciute su POS e Internet per categoria merceologica –

dati semestrali (totale 2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100)

Carte emesse in Italiavalore transazioni

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

General Retail and Wholesale 46,1 33,1 28,5 31,8 34,4 26,2

Leisure Activities 6,6 6,7 12,9 15,2 5,8 12,2

Travel - Air/Rail/Road 8,0 6,3 8,6 8,2 6,2 7,3

Financial Services 12,8 7,4 7,8 5,5 8,8 5,8

Telecommunication Services 5,7 5,2 8,8 3,9 4,8 5,5

Professional Services 5,0 8,2 4,3 7,4 5,7 5,1

Computer Equipment & Services 3,6 3,2 4,9 5,2 3,0 4,4

Mail Order / Direct Selling 3,7 4,1 2,1 3,4 3,4 2,4

Restuarants and Bars 2,7 2,8 1,4 1,6 2,4 1,3

Automotive Fuel 2,9 3,7 1,8 1,2 2,9 1,3

Auto rental 1,3 1,2 1,3 1,7 1,1 1,3

Hotels and accomodation 2,1 1,5 1,1 1,8 1,6 1,3

Print and advertising 0,8 0,8 1,1 1,2 0,7 1,0

Medical Supplies and Services 1,4 1,7 1,2 0,8 1,3 0,8

Cash 0,8 0,4 0,8 1,0 0,5 0,8

Miscellaneous Industrial/Commercial Supplies 1,2 0,4 0,9 0,9 0,7 0,8

Freight and Storage 1,0 0,9 0,8 0,5 0,8 0,6

Vehicles, servicing and spares 0,7 0,5 0,6 0,4 0,5 0,4

Personal Services 0,1 0,2 0,4 0,3 0,2 0,3

Books and Periodicals 0,4 0,6 0,3 0,4 0,4 0,3

Catering and Catering Supplies 1,0 0,6 0,3 0,4 0,7 0,3

Utilities and Non Automotive Fuel 0,1 0,1 0,2 0,4 0,1 0,3

Office Stationery, equipment  and supplies 0,4 0,4 0,4 0,2 0,3 0,2

Statutory Bodies 0,5 0,3 0,3 0,2 0,3 0,2

Building Services 0,2 0,1 0,1 0,2 0,1 0,1

Clubs/Associations/Organisations 0,6 0,4 0,2 0,1 0,4 0,1

Estate and garden Services 0,2 0,0 0,2 0,1 0,1 0,1

Building Materials 0,2 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1

Mail and Courier Services 0,1 0,0 0,1 0,1 0,1 0,1

Training and Educational 0,1 0,1 0,1 0,1 0,0 0,1

Business Clothing and Footwear 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Cleaning Services and Supplies 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Totale 110,1 91,1 91,4 94,4 87,4 80,6

Transazioni non riconosciute su POS e internet - Categorie merceologiche

Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

63

Tabella 12. Numero transazioni non riconosciute su POS e Internet per categoria merceologica

– dati semestrali (totale 2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100)

Carte emesse in Italianumero transazioni

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

General Retail and Wholesale 31,4 29,9 22,2 23,8 27,0 20,3

Telecommunication Services 7,0 8,2 22,8 8,1 6,7 13,6

Travel - Air/Rail/Road 12,7 11,5 15,7 14,5 10,7 13,3

Leisure Activities 7,4 10,0 11,1 17,6 7,7 12,7

Mail Order / Direct Selling 6,2 5,6 6,1 5,3 5,2 5,0

Automotive Fuel 7,1 14,9 7,4 3,6 9,7 4,9

Financial Services 16,3 7,5 5,6 4,8 10,5 4,6

Professional Services 7,5 11,3 5,1 4,7 8,3 4,3

Computer Equipment & Services 3,6 3,1 3,6 3,4 3,0 3,1

Print and advertising 2,8 1,3 2,2 2,8 1,8 2,2

Restuarants and Bars 2,8 4,1 2,3 2,1 3,0 1,9

Medical Supplies and Services 1,3 1,7 1,4 0,9 1,3 1,0

Freight and Storage 1,3 1,3 1,2 1,0 1,1 1,0

Auto rental 1,0 1,2 0,9 1,0 1,0 0,9

Hotels and accomodation 1,9 1,0 0,7 0,9 1,3 0,7

Miscellaneous Industrial/Commercial Supplies 1,4 0,5 0,8 0,7 0,8 0,7

Personal Services 0,2 0,5 0,8 0,6 0,3 0,6

Clubs/Associations/Organisations 0,8 0,7 0,6 0,5 0,7 0,5

Business Clothing and Footwear 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Catering and Catering Supplies 1,2 0,7 0,4 0,5 0,8 0,4

Vehicles, servicing and spares 0,4 0,4 0,5 0,3 0,4 0,3

Cash 0,9 0,3 0,4 0,4 0,5 0,3

Books and Periodicals 0,3 0,5 0,3 0,4 0,4 0,3

Statutory Bodies 0,5 0,5 0,4 0,1 0,5 0,2

Office Stationery, equipment  and supplies 0,3 0,4 0,3 0,1 0,3 0,2

Utilities and Non Automotive Fuel 0,2 0,1 0,2 0,2 0,1 0,2

Building Services 0,2 0,1 0,2 0,1 0,1 0,1

Estate and garden Services 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1

Training and Educational 0,1 0,0 0,1 0,1 0,1 0,1

Mail and Courier Services 0,1 0,1 0,0 0,0 0,1 0,0

Building Materials 0,1 0,0 0,1 0,0 0,1 0,0

Cleaning Services and Supplies 0,0 0,0 0,0 0,1 0,0 0,0

Totale 117,1 117,3 113,6 98,8 103,4 93,7

Transazioni non riconosciute su POS e internet - Categorie merceologiche

Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

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64

Nella tabella 11 e figura 22 il valore finanziario delle transazioni non riconosciute su POS

ed internet (61% del transato non riconosciuto totale 2010, tabella 6) è stato dettagliato

in base alla categoria merceologica. Si illustrano sia valori osservati negli ultimi 4 semestri

che negli ultimi due anni. Nel 2010, la categoria General Retail and Wholesale assorbe

quasi il 40% delle transazioni non riconosciute pur in presenza di un significativo calo di

queste transazioni avvenuto nel passaggio dal primo al secondo semestre 2010. I valori

della categoria Leisure Activities sono in continua crescita e nell’ultimo semestre

osservato arriva a rappresentare, in ordine di importanza, la seconda categoria (con un

16% di peso sul totale). Altre categorie di rilievo, in base ai volumi finanziari 2011

(espressi in termini 2009), sono: Travel, Financial Services, Telecommunication Services,

Professional Services e Computer Equipment & Services.

Nella tabella 12 e figura 23 si espongono, come nel caso precedente, distribuzioni per

categoria merceologica, in questo caso, però, sono misurate non in termini di valore

finanziario delle transazioni bensì in termini di numero. Come si può notare le distribuzioni

assumono forme differenti da quelle precedenti. In questo ottica il fattore importo medio

ricopre un ruolo importante in quanto ogni categoria merceologica è caratterizzata (

nell’ambito delle transazioni riconosciute e non) da un suo specifico importo medio.

Selezionare, nel momento della frode, determinate categorie merceologiche comporta la

focalizzazione di specifici intervalli di importo medio. In questa prospettiva di analisi

emerge la rilevanza dei Telecommunication Services i quali presentano volumi significativi

di transazioni non riconosciute con un modesto importo medio, in raffronto a quello delle

categorie a maggiore rilevanza.

Nella figura 24 si illustra, per ciascuna categoria, la differenza fra il livello 2011 e quello

2010, espressa in termini del livello totale 2009 primo semestre. In alto, in rosso, vi sono

le categorie con un incremento del valore delle transazioni non riconosciute; in basso, in

azzurro, quelle con un decremento. In alto le categorie sono ordinate in modo

decrescente al diminuire dell’incremento; in basso le categorie sono ordinate in modo

decrescente all’aumentare del decremento. La figura a sinistra si riferisce ai valori

finanziari, quella a destra al numero. Le due figure affiancate illustrano che vi è un effetto

importo anche sulla dinamica temporale delle distribuzioni per categoria merceologica

delle transazioni disconosciute.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

65

Figura 22. Valore transazioni non riconosciute su POS e Internet per categoria merceologica –

dati semestrali (totale 2009 I sem = 100)

Figura 23. Numero transazioni non riconosciute su POS e Internet per categoria merceologica

– dati semestrali (totale 2009 I sem = 100)

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

66

Figura 24. Valore (basso) e Numero (alto) delle transazioni non riconosciute su POS e Internet

per categoria merceologica – variazione annuale (Totale 2009=100)

-8,0 -6,0 -4,0 -2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0

Telecommunication ServicesLeisure Activities

Travel - Air/Rail/RoadPrint and advertising

Personal ServicesComputer Equipment & Services

Utilities and Non Automotive FuelEstate and garden Services

Cleaning Services and SuppliesBuilding Services

Business Clothing and FootwearVehicles, servicing and spares

Training and EducationalBuilding Materials

Mail and Courier ServicesBooks and Periodicals

Office Stationery, equipment  and suppliesMiscellaneous Industrial/Commercial Supplies

Auto rentalFreight and Storage

CashMail Order / Direct Selling

Clubs/Associations/OrganisationsStatutory Bodies

Medical Supplies and ServicesCatering and Catering Supplies

Hotels and accomodationRestuarants and BarsProfessional Services

Automotive FuelFinancial Services

General Retail and Wholesale

Variazione 2011-2010numero - totale 2009 = 100

-10,0 -8,0 -6,0 -4,0 -2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0

Computer Equipment & ServicesAuto rental

Travel - Air/Rail/RoadPrint and advertising

Business Clothing and FootwearMail and Courier Services

Building ServicesOffice Stationery, equipment  and supplies

Freight and StorageCleaning Services and SuppliesCatering and Catering Supplies

Professional ServicesFinancial ServicesAutomotive Fuel

Restuarants and BarsGeneral Retail and Wholesale

Mail Order / Direct SellingVehicles, servicing and spares

Hotels and accomodationClubs/Associations/Organisations

Statutory BodiesBuilding Materials

Estate and garden ServicesMedical Supplies and Services

Books and PeriodicalsTraining and Educational

CashPersonal Services

Utilities and Non Automotive FuelMiscellaneous Industrial/Commercial Supplies

Telecommunication ServicesLeisure Activities

Variazione 2011-2010valore - totale 2009 = 100

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67

Tabella 13. Valore transazioni non riconosciute su POS per categoria merceologica – dati

semestrali (totale 2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100)

Nella tabella 13 e figura 25 si illustrano i dettagli per categoria merceologica del valore

finanziario delle transazioni non riconosciute, in modo specifico, su POS (circa 50% del

transato non riconosciuto totale, nel 2010) osservato negli ultimi 4 semestri disponibili e

negli ultimi due anni26. La distribuzione osservata al 2010 non appare molto dissimile da

26A livello annuale e totale la dinamica differisce lievemente rispetto a quella illustrata nella Tabella 6 per la

presenza di missing nella classificazione per categoria merceologica.

Carte emesse in Italiavalore transazioni

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

General Retail and Wholesale 46,0 32,0 24,5 24,5 35,7 22,4

Financial Services 13,5 7,7 7,8 5,6 9,7 6,1

Telecommunication Services 4,4 4,3 6,0 2,7 3,9 4,0

Travel - Air/Rail/Road 5,4 4,3 4,4 3,7 4,4 3,7

Leisure Activities 4,9 4,2 3,8 4,1 4,2 3,6

Professional Services 3,0 4,9 2,0 3,1 3,6 2,3

Computer Equipment & Services 3,2 2,4 2,2 2,1 2,5 2,0

Automotive Fuel 2,7 3,6 1,8 1,3 2,9 1,4

Restuarants and Bars 2,7 2,7 1,5 1,6 2,5 1,4

Auto rental 1,2 0,9 1,1 1,5 0,9 1,2

Hotels and accomodation 1,7 1,0 0,9 1,5 1,2 1,1

Mail Order / Direct Selling 2,4 3,2 1,0 1,0 2,5 0,9

Medical Supplies and Services 1,3 1,8 1,2 0,8 1,4 0,9

Miscellaneous Industrial/Commercial Supplies 1,1 0,2 0,3 0,6 0,6 0,4

Vehicles, servicing and spares 0,8 0,5 0,5 0,4 0,6 0,4

Print and advertising 0,7 0,6 0,4 0,4 0,6 0,4

Freight and Storage 0,9 0,8 0,6 0,3 0,8 0,4

Cash 0,2 0,3 0,4 0,3 0,2 0,3

Catering and Catering Supplies 1,0 0,5 0,3 0,3 0,7 0,3

Books and Periodicals 0,3 0,5 0,2 0,3 0,4 0,3

Office Stationery, equipment  and supplies 0,4 0,5 0,4 0,1 0,4 0,2

Utilities and Non Automotive Fuel 0,1 0,1 0,2 0,4 0,1 0,2

Personal Services 0,1 0,1 0,1 0,2 0,1 0,2

Building Services 0,2 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1

Estate and garden Services 0,1 0,0 0,2 0,1 0,1 0,1

Building Materials 0,2 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1

Statutory Bodies 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1

Mail and Courier Services 0,1 0,0 0,1 0,0 0,1 0,1

Clubs/Associations/Organisations 0,2 0,3 0,0 0,0 0,2 0,0

Training and Educational 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0

Business Clothing and Footwear 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Cleaning Services and Supplies 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Totale 98,9 77,7 62,4 57,7 80,8 54,9

Transazioni non riconosciute su POS - Categorie merceologiche

Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

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68

quella osservata precedentemente data l’elevata influenza del canale POS sull’aggregato

POS ed Internet (80%, nel 2010). Nel 2010, la categoria General Retail and Wholesale

assorbe il 44% delle transazioni non riconosciute pur in presenza di un significativo calo

avvenuto nel passaggio dal primo al secondo semestre 2010, calo che si verifica anche nel

passaggio dal secondo semestre 2010 al primo semestre 2011. I valori della categoria

Financial Services sono in continua diminuzione, tuttavia, nell’ultimo semestre osservato

continua a rappresentare, in ordine di importanza, la seconda categoria (con un 10% di

peso sul totale). Altre categorie di rilievo, in basi ai volumi finanziari 2010 (espressi in

termini 2009), sono: Travel, Leisure Activities, Telecommunication Services e Professional

Services.

In chiave dinamica si osserva una importante differenza rispetto all’analisi condotta

precedentemente sull’aggregato POS ed Internet. In questo contesto abbiamo

sostanzialmente una riduzione generalizzata per le tutte le categorie nel passaggio dal

2010 al 2011. Le categorie che hanno contribuito maggiormente a questo calo, misurato

qui in termini di valore finanziario, sono illustrate nella figura 26. In tale figura, si riporta

la differenza fra il livello 2011 e quello 2010, espressa in termini del livello totale 2009

primo semestre. In alto, in rosso, vi sono le categorie con un incremento del valore delle

transazioni non riconosciute; in basso, in azzurro, quelle con un decremento. In alto le

categorie sono ordinate in modo decrescente al diminuire dell’incremento; in basso le

categorie sono ordinate in modo decrescente all’aumentare del decremento.

Figura 25. Valore transazioni non riconosciute su POS per categoria merceologica – dati

semestrali (totale 2009 I sem = 100)

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

69

Figura 26. Valore transazioni non riconosciute su POS per categoria merceologica – variazione

annuale (totale 2009=100)

-14,0 -12,0 -10,0 -8,0 -6,0 -4,0 -2,0 0,0 2,0

Auto rentalUtilities and Non Automotive Fuel

CashPersonal Services

Telecommunication ServicesEstate and garden Services

Business Clothing and FootwearBuilding Services

Mail and Courier ServicesTraining and Educational

Cleaning Services and SuppliesStatutory Bodies

Building MaterialsHotels and accomodation

Books and PeriodicalsOffice Stationery, equipment  and supplies

Vehicles, servicing and sparesMiscellaneous Industrial/Commercial Supplies

Print and advertisingClubs/Associations/Organisations

Freight and StorageCatering and Catering SuppliesMedical Supplies and Services

Leisure ActivitiesComputer Equipment & Services

Travel - Air/Rail/RoadRestuarants and BarsProfessional Services

Automotive FuelMail Order / Direct Selling

Financial ServicesGeneral Retail and Wholesale

Variazione 2011-2010valore - totale 2009 = 100

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70

Tabella 14. Valore transazioni non riconosciute su Internet per categoria merceologica – dati

semestrali (totale 2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100)

Nella tabella 14 e figura 27 si illustrano i dettagli per categoria merceologica del valore

finanziario delle transazioni non riconosciute, in modo specifico, su Internet (nel 2010,

circa 12% del transato non riconosciuto totale, 19% di quello aggregato POS ed Internet)

osservato negli ultimi 4 semestri disponibili e negli ultimi due anni27. La distribuzione

osservata al 2010 risulta piuttosto dissimile da quella osservata precedentemente,

almeno in relazione alle categorie maggiormente influenti. Per questo canale di spesa i

27A livello annuale e totale la dinamica differisce lievemente rispetto a quella illustrata nella Tabella 6 per la

presenza di missing nella classificazione per categoria merceologica.

Carte emesse in Italiavalore transazioni

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

Leisure Activities 26,0 34,2 114,1 137,8 16,7 69,7

General Retail and Wholesale 47,0 45,7 72,4 112,1 25,7 51,1

Travel - Air/Rail/Road 36,7 28,6 54,2 57,5 18,1 30,9

Professional Services 26,6 44,3 30,3 54,5 19,6 23,5

Computer Equipment & Services 9,1 12,8 35,0 39,0 6,0 20,5

Telecommunication Services 20,9 16,1 39,9 17,1 10,2 15,8

Mail Order / Direct Selling 17,7 14,3 13,7 30,2 8,8 12,1

Print and advertising 1,8 3,2 8,4 9,9 1,4 5,1

Cash 7,0 2,1 5,9 9,1 2,5 4,1

Financial Services 5,6 4,1 7,3 4,7 2,7 3,3

Miscellaneous Industrial/Commercial Supplies 3,0 2,1 7,1 4,6 1,4 3,2

Hotels and accomodation 7,2 6,6 3,4 5,1 3,8 2,4

Freight and Storage 1,6 2,3 3,7 3,7 1,1 2,0

Auto rental 2,9 4,7 3,4 3,9 2,1 2,0

Personal Services 1,0 1,9 3,6 1,5 0,8 1,4

Statutory Bodies 4,6 2,1 2,7 1,2 1,9 1,1

Clubs/Associations/Organisations 4,0 1,7 1,4 0,9 1,6 0,6

Restuarants and Bars 2,6 4,1 1,0 1,3 1,9 0,6

Vehicles, servicing and spares 0,4 0,6 1,1 1,1 0,3 0,6

Books and Periodicals 0,7 2,1 0,8 1,1 0,8 0,5

Utilities and Non Automotive Fuel 0,0 0,2 0,8 0,9 0,1 0,5

Catering and Catering Supplies 1,0 1,1 0,4 1,0 0,6 0,4

Medical Supplies and Services 1,7 0,7 0,6 0,6 0,7 0,3

Automotive Fuel 4,5 4,7 0,9 0,3 2,6 0,3

Building Services 0,1 0,0 0,2 0,8 0,0 0,3

Training and Educational 0,4 0,1 0,3 0,4 0,1 0,2

Office Stationery, equipment  and supplies 0,2 0,1 0,3 0,3 0,1 0,2

Estate and garden Services 0,5 0,0 0,3 0,2 0,1 0,2

Building Materials 0,2 0,0 0,1 0,2 0,1 0,1

Mail and Courier Services 0,2 0,2 0,0 0,2 0,1 0,1

Cleaning Services and Supplies 0,0 0,1 0,0 0,1 0,0 0,0

Business Clothing and Footwear 0,0 0,0 0,0 0,1 0,0 0,0

Totale 235,0 240,6 413,3 501,3 131,6 253,1

Transazioni non riconosciute su internet - Categorie merceologiche

Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

71

valori non sono polarizzati come in quello POS. Nel 2010, la categoria General Retail and

Wholesale assorbe solo il 20% delle transazioni non riconosciute e le altre categorie di

rilievo (Travel, Leisure Activities e Professional Services) assumono livelli non molto

dissimili. In chiave dinamica si osserva una importante differenza rispetto all’analisi

condotta precedentemente sull’aggregato POS. In questo contesto abbiamo

sostanzialmente un aumento generalizzato per tutte le categorie nel passaggio dal 2010 al

2011. Le categorie che hanno contribuito maggiormente a questo incremento, misurato

qui in termini di valore finanziario, sono illustrate nella figura 2828. La dinamica temporale

annua è alquanto importante per le Leisure Activities che nel 2011 arrivano ad occupare il

primo posto con un peso del 28%.

Figura 27. Valore transazioni non riconosciute su Internet per categoria merceologica – dati

semestrali (totale 2009 I sem =100)

28In tale figura, si riporta la differenza fra il livello 2011 e quello 2010, espresso in termini del livello totale

primo semestre 2009. In alto, in rosso, vi sono le categorie con un incremento del valore delle transazioni

non riconosciute; in basso, in azzurro, quelle con un decremento. In alto le categorie sono ordinate in modo

decrescente al diminuire dell’incremento; in basso le categorie sono ordinate in modo decrescente

all’aumentare del decremento.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

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72

Figura 28. Valore transazioni non riconosciute su Internet per categoria merceologica –

variazione annuale (totale 2009=100)

-10,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0

Leisure ActivitiesGeneral Retail and Wholesale

Computer Equipment & ServicesTravel - Air/Rail/Road

Telecommunication ServicesProfessional ServicesPrint and advertising

Mail Order / Direct SellingMiscellaneous Industrial/Commercial Supplies

CashFreight and Storage

Financial ServicesPersonal Services

Utilities and Non Automotive FuelVehicles, servicing and spares

Building ServicesOffice Stationery, equipment  and supplies

Training and EducationalBusiness Clothing and Footwear

Cleaning Services and SuppliesBuilding Materials

Estate and garden ServicesMail and Courier Services

Auto rentalCatering and Catering Supplies

Books and PeriodicalsMedical Supplies and Services

Statutory BodiesClubs/Associations/Organisations

Restuarants and BarsHotels and accomodation

Automotive Fuel

Variazione 2011-2010valore - totale 2009 = 100

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73

Tabella 15. Transazioni non riconosciute su prelievi per area geografica – dati semestrali e

annuali – incidenza percentuale su transato complessivo, valore medio transazione non

riconosciuta (Euro) e multiplo rispetto al valore complessivo

La seconda modalità, per ordine di peso, nella composizioni del valore delle transazioni

non riconosciute è, come visto, il prelievo (39%, tabella 6). Un’analisi delle incidenze per

area geografica, delle transazioni non riconosciute sul complesso delle transazioni è

illustrata nella tabella 15, nella figura 29 (valore) e nella figura 30 (numero). L’incidenza

del valore finanziario, effettuato mediante prelievi, varia a seconda dell’area geografica. In

relazione al 2010, il dato relativo all’estero è di gran lunga superiore a quello nazionale:

3,424% contro lo 0,007%. Differenze analoghe si hanno in termini di numero (tabella

15b) e, infatti, la differenza osservata sul valore è spiegata completamente dall’effetto

numero e non dall’effetto importo (a livello aggregato il rapporto fra il valore medio della

transazione non riconosciuta su prelievo e valore medio complessivo è pari a 1,24, 0,98 e

1,01, rispettivamente, per Italia, estero e totale). La dinamica temporale annuale indica

una chiara tendenza alla diminuzione delle incidenze relative ai prelievi in Italia ed una

invarianza di quelli all’estero. Il calo delle incidenze italiane è indotto prevalentemente dal

passaggio dal primo al secondo semestre 2010.

Carte emesse in Italia

a - Valore transazioni

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011 Var %

Italia 0,0095% 0,0043% 0,0039% 0,0025% 0,0067% 0,0032% -53%

Estero 2,7086% 3,9470% 5,6956% 1,7531% 3,4242% 3,4273% 0%

Totale 0,0161% 0,0163% 0,0181% 0,0079% 0,0162% 0,0128% -21%

b - Numero transazioni

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011 Var %

Italia 0,0079% 0,0031% 0,0025% 0,0017% 0,0054% 0,0021% -61%

Estero 2,5201% 4,2474% 5,9645% 1,9963% 3,5089% 3,6949% 5%

Totale 0,0147% 0,0173% 0,0188% 0,0086% 0,0161% 0,0135% -16%

c - Valore medio di una singola transazione (euro)

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011 Var %

Italia 211 251 273 263 223 269 21%

Estero 174 154 156 146 160 153 -4%

Totale 194 171 172 170 181 171 -6%

d - Rapporto tra valore medio delle transazioni non riconosciute e delle transazioni nel complesso

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

Italia 1,19 1,37 1,53 1,43 1,24 1,48

Estero 1,07 0,93 0,95 0,88 0,98 0,93

Totale 1,10 0,94 0,97 0,92 1,01 0,95

Transazioni non riconosciute su prelievi per area geografica

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74

Figura 29. Valore transazioni non riconosciute su prelievi per area geografica – dati semestrali

– incidenza percentuale su transato complessivo

Figura 30. Numero transazioni non riconosciute su prelievi per area geografica – dati

semestrali – incidenza percentuale su transato complessivo

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75

Tabella 16. Transazioni non riconosciute su prelievi per ripartizione geografica – dati semestrali

(totale 2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100) e valore medio transazione (Euro)

Carte emesse in Italia

a - Valore var %

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

Nord-ovest 100,0 45,1 29,7 16,2 58,1 18,4 -68,4%

Nord-est 27,6 6,8 4,9 5,4 13,8 4,1 -69,9%

Centro 29,8 10,6 7,3 7,3 16,2 5,9 -63,8%

Sud 4,3 6,4 4,2 3,2 4,3 2,9 -31,5%

Isole 1,2 1,1 1,1 0,7 0,9 0,8 -15,9%

Totale 162,9 69,9 47,2 32,9 93,3 32,1 -65,6%

b - Numero var %

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010,0 2011,0

Nord-ovest 133,7 46,7 26,7 15,8 69,6 16,4 -76,5%

Nord-est 31,4 6,5 4,6 5,0 14,6 3,7 -74,8%

Centro 30,6 10,4 7,0 6,9 15,8 5,4 -66,0%

Sud 4,6 6,8 3,7 3,1 4,4 2,6 -40,6%

Isole 1,1 0,9 1,1 1,0 0,8 0,8 1,6%

Totale 201,5 71,4 42,9 31,9 105,3 28,9 -72,6%

c - Valore medio di una singola transazione (euro)

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010,0 2011,0 var %

Nord-ovest 186,3 240,6 277,6 255,9 200,4 269,5 34,5%

Nord-est 218,7 259,7 269,2 270,0 225,7 269,6 19,4%

Centro 242,6 253,0 259,4 263,1 245,2 261,2 6,5%

Sud 234,4 234,1 284,2 253,4 234,3 270,0 15,3%

Isole 259,8 284,7 265,6 181,7 271,2 224,6 -17,2%

Totale 201,4 244,1 274,0 257,1 212,6 266,8 25,5%

Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

Transazioni non riconosciute su prelievi per ripartizione geografica

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76

L’esame delle transazioni non riconosciute, effettuate medianti Prelievi, viene svolto in

ambito nazionale a livello di ripartizione geografica nella tabella 16 e figura 3229. Nel corso

del 2010, il 62% del valore finanziario delle operazioni di prelievo non riconosciute si

concentrano nel Nord-ovest, segue il Centro (17%) ed il Nord-Est (15%)30. Le rimanenti

ripartizioni si collocano al di sotto del 5% (figura 32). Il valore medio della transazione

non presenta una variabilità importante: si passa dai 271 Euro delle Isole ai 200 Euro del

Nord-Ovest.

La dinamica temporale annua evidenzia un calo importante dei livelli. Nel 2011 i valori

finanziari delle transazioni disconosciute su Prelievi si è portato ad 1/3 di quanto osservato

nel 2010. Il calo è avvenuto in ogni area ma il contributo maggiore viene dalle aree del

Centro e del Nord. Gli importi medi, invece, sono aumentati ovunque, anche se con

intensità diverse, tranne che nelle Isole in cui si sono diminuiti (ma partivano anche da

livelli più alti rispetto a quelle delle altre).

Figura 31. Valore transazioni non riconosciute su prelievi per ripartizione geografica – dati

semestrali (totale 2009 I sem = 100)

29A livello annuale e totale la dinamica differisce rispetto a quella illustrata nella Tabella 15 per la presenza di

missing nella classificazione per ripartizione geografica. 30

Si ricordi che questi valori si discostano da quelli diffusi nella passata edizione del Rapporto a causa della

riclassificazione di operazioni non riconosciute su POS.

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77

Figura 32. Valore transazioni non riconosciute su prelievi per ripartizione geografica – anno

2010, 2011 – composizione percentuale

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78

Tabella 17. Valore transazioni non riconosciute su prelievi per regione – dati semestrali (totale

2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100)

Nella tabella 17 viene svolta l’analisi della distribuzione del valore delle transazioni non

riconosciute a livello regionale31. Nel corso dell’anno 2010, il peso del Nord-ovest è dovuto

in misure lievemente differenti alle sue due regioni principali: Piemonte (26%) e

Lombardia (32%)32. Lazio ed Emilia Romagna seguono con un peso compreso fra l’9 ed il

13 per cento. Al di sotto del 5% ma rimanendo sopra il 2% troviamo la Liguria, la Toscana

ed il Veneto. Le regioni rimanenti, ad esclusione della Campania, si collocano al di sotto

del 1% (tabella 17). Il passaggio al 2011 vede un calo diffuso in quasi tutte le regioni. La

Campania è l’unica regione in controtendenza che con un aumento significativo (quasi il

30%), si riporta fra le prime cinque regioni.

31A livello annuale e totale la dinamica differisce lievemente rispetto a quella illustrata nella Tabella 15 per la

presenza di missing nella classificazione per regione. 32

Il peso di una regione si ottiene rapportando l’ammontare specifico della regione all’ammontare totale. Vedi

anche nota al commento Tabella 3.

Carte emesse in Italia

a - Valore

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

Lombardia 50,1 24,5 20,7 11,4 29,9 12,9

Piemonte 41,9 18,6 6,5 3,7 24,2 4,1

Lazio 22,6 7,9 4,4 4,4 12,2 3,5

Emilia-Romagna 17,0 3,7 2,3 3,1 8,3 2,1

Veneto 8,8 2,8 2,4 2,0 4,7 1,8

Toscana 6,1 2,1 2,1 2,1 3,3 1,7

Campania 2,4 1,8 3,2 2,0 1,7 2,1

Liguria 7,8 1,6 2,5 1,0 3,8 1,4

Marche 0,7 0,4 0,5 0,7 0,4 0,5

Abruzzo 0,9 0,6 0,2 0,4 0,6 0,3

Sicil ia 0,9 0,7 1,0 0,5 0,6 0,6

Puglia 0,5 1,9 0,5 0,3 0,9 0,3

Umbria 0,4 0,2 0,3 0,2 0,3 0,2

Calabria 0,5 2,0 0,1 0,3 1,0 0,2

Friuli-Venezia Giulia 0,4 0,1 0,1 0,2 0,2 0,1

Trentino-Alto Adige 1,5 0,1 0,1 0,2 0,6 0,1

Sardegna 0,3 0,4 0,1 0,3 0,3 0,1

Molise 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1

Basilicata 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 0,1 0,5 0,0 0,0 0,2 0,0

Totale 162,9 69,9 47,2 32,9 93,3 32,1

Transazioni non riconosciute su prelievi per regione

Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

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79

6.2. ATM manomessi

In questo paragrafo si illustrano i dati osservati sulla manomissione degli ATM in funzione

di variabili temporali, spaziali e di modus operandi.

Tabella 18. Manomissioni ATM – dati mensili e annuali – numero indice, composizione e

variazione percentuale

La distribuzione per mese è descritta nella tabella 18, nella figura 33 e figura 34. A livello

annuale il fenomeno, letto in termini assoluti, ha subito una contrazione significativa (-

34%). Il calo annuale si è verificato nei mesi di aprile, maggio e giugno 2011, da cui i

valori non si sono più risollevati in modo importante. Per entrambi gli anni i mesi di

agosto e dicembre presentano la minor concentrazione di manomissioni. Nel mese di

marzo in entrambi gli anni si sono avuti dei massimi locali. Tuttavia, come si evidenza

nella figura 34, non vi è un chiaro fenomeno di stagionalità.

a- Numero indice (2009 1=100) (2009=100)

Anno\Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Totale

2010 63 158 192 162 157 153 160 97 128 225 157 97 94

2011 147 201 202 136 81 42 61 56 55 52 64 57 62

b - Composizione percentuale

Anno\Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Totale

2010 4% 9% 11% 9% 9% 9% 9% 6% 7% 13% 9% 6% 100%

2011 13% 17% 18% 12% 7% 4% 5% 5% 5% 4% 6% 5% 100%

c - Variazioni percentuali rispetto al periodo precedente

Anno\Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Totale

2010 152% 21% -16% -3% -3% 4% -39% 33% 75% -30% -39%

2011 52% 37% 1% -33% -40% -49% 46% -7% -2% -6% 24% -11% -34%

Manomissioni ATM per mese

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80

Figura 33. Manomissioni ATM – dati mensili – numero indice (2009-1=100)

Figura 34. Manomissioni ATM – dati mensili – numero indice (2009-1=100)

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81

Manomissioni ATM per tipologia

Fra le tipologie di manomissione, quella per Apposizione di skimmer è la principale (tabella

19, figura 35), tuttavia la sua composizione è in continuo calo: dal 69% del primo

semestre è passata al 50% del secondo semestre. Anche in termini assoluti la modalità

Apposizione di skimmer risulta in continuo calo (da 61,3 a 17,6) tanto da rappresentare la

causa determinante del trend negativo osservato ad inizio paragrafo (-34% nel passaggio

2010-2011). La Manomissione del lettore di carte presenta una composizione che oscilla

nella banda 11%-22%. La crescita è significativa per la modalità Altre tipologie che

presenta nei semestri 2011 composizioni con valori quasi doppi rispetto a quelli del primo

semestre 2010.

Tabella 19. Manomissioni ATM per tipologia – dati semestrali (Totale 2009 I sem =100) ed

annuali (Totale 2009=100)

var %

Numero 2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

Apposizione di skimmer 61.3 44.0 30.7 17.6 56.3 25.8 -54.1%

Manomissione del lettore di carte per accesso al

locale interno ove e' dislocato lo sportello stesso10.5 13.3 18.0 3.7 12.7 11.6 -8.6%

Altro 17.5 29.8 32.9 13.5 25.3 24.8 -1.9%

Totale 89.3 87.1 81.6 34.8 94.4 62.3 -34.0%

composizione percentuale 2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

Apposizione di skimmer 69% 51% 38% 50% 60% 41%

Manomissione del lettore di carte per accesso al

locale interno ove e' dislocato lo sportello stesso

12% 15% 22% 11% 13% 19%

Altro 20% 34% 40% 39% 27% 40%

Totale 100% 100% 100% 100% 100% 100%

Manomissioni ATM per tipologia Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

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82

Figura 35. Manomissioni ATM per tipologia – anno 2010, 2011 – composizione percentuale

Modalità di cattura PIN

Nella tabella 20 e figura 36 vengono illustrati i dati relativi alla composizione delle

manomissioni osservate nel periodo 2010 e 2011 in funzione delle modalità di cattura

PIN33,34. L’uso della Microtelecamera rappresenta la modalità di cattura più frequente in

ciascuno dei semestri osservati (nel secondo semestre 2010 lo è insieme alla modalità

Tastiera sovrapposta). La frequenza di tale modalità è in calo in termini relativi

(composizione) e soprattutto in termini assoluti (espressi in termini del totale 2009 primo

semestre)35. Nel passaggio dal 2010 al 2011 vi è stata una contrazione di oltre il 50%. In

crescita i valori dei pesi della modalità Tastiera sovrapposta nel passaggio dal primo al

secondo semestre 2010 e, a livello annuale, stazionari i pesi delle altre modalità.

33La serie dei valori relativa alla modalità Telecamera o macchina fotografica a distanza è stata qui rivista

rispetto a quella diffusa nella precedente edizione del presente Rapporto. 34

I valori totali non corrispondono con quelli illustrati nella classificazione precedente (per tipologia) a causa di

una maggior presenza di missing nella classificazione per modalità cattura PIN . 35

Vedi anche nota al commento della Tabella 3.

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83

Tabella 20. Manomissioni ATM per tipologia – dati semestrali (Totale 2009 I sem = 100) ed

annuali (Totale 2009 = 100)

Figura 36. Manomissioni ATM per modalità di cattura PIN – anno 2009, 2010 – composizione

percentuale

Modalità di cattura PINvar %

Numero 2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

Altro 1.9 4.1 0.4 3.4 3.2 2.0 0%

Microtelecamera 67.4 27.2 33.3 10.3 51.1 23.6 -54%

Tastiera sovrapposta 11.6 27.3 22.1 9.4 21.1 17.0 -19%

Telecamera o macchina fotografica a distanza 1.1 0.2 0.2 0.4 0.7 0.3 -19%

Totale 82.0 58.8 56.0 23.4 76.1 42.9 -57%

composizione percentuale 2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

Altro 2% 7% 1% 14% 4% 5%

Microtelecamera 82% 46% 60% 44% 67% 55%

Tastiera sovrapposta 14% 46% 39% 40% 28% 40%

Telecamera o macchina fotografica a distanza 1% 0% 0% 2% 1% 1%

Tastiera sovrapposta 100% 100% 100% 100% 100% 100%

Totale 2009 I sem = 100 Totale 2009 = 100

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84

Nota criminologica(*)

I dati rilevati evidenziano una significativa “remotizzazione” del modus operandi

criminale.

Tale situazione consente una maggiore tranquillità all’autore del reato in quanto lo

stesso non ha necessità di operare in luoghi pubblici spesso controllati da sistemi di

videosorveglianza posti nell’area perimetrale delle banche e nelle immediate

adiacenze delle stesse.

Con riferimento alle modalità di acquisizione delle informazioni digitate dai clienti, vi è

da evidenziare che la continua evoluzione delle tecnologie di video acquisizione,

sempre più disponibili anche a costi molti ridotti, permette anche ai non professionisti

di realizzare azioni criminali.

I rischi connessi all’acquisizione delle informazioni digitate dai clienti, potrebbero

ridursi significativamente implementando sistemi di “identificazione biometrica” che si

basano sul riconoscimento delle caratteristiche uniche di un individuo, l'identificazione

biometrica. I vantaggi derivanti dall’uso di detti sistemi principali sono i seguenti:

vantaggio nella comodità: l’identificazione biometrica elimina la necessità di

utilizzare tastiere e carte o di memorizzare le password;

vantaggio di sicurezza: l'identificazione biometrica elimina il rischio di accesso non

autorizzato tramite chiavi (o carte) prese in prestito, false o rubate e password

compromessa.

Nella mentalità comune ai dati biometrici è quasi sempre associata una percezione di

elevata sicurezza.

Si consideri infine il rilevantissimo contributo offerto dalle teorie tecnologiche alla lotta

contro certe tipologie di crimini. L’osservazione attenta degli spazi fisici che sono

teatro delle azioni criminose, hanno consentito di approntare nuove tecniche di

dissuasione e financo di riduzione significativa dei colpi portati a termine.

(*) Università degli Studi del Molise – CADRI e Laboratorio Italiano di Criminologia

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85

Tabella 21. Manomissioni ATM per ripartizione geografica – dati semestrali e annuali – tasso di

manomissione semestrale

Nella tabella 21 e nella figura 37 compaiono i tassi di manomissione semestrale in

relazione alle ripartizioni geografiche a 5 aree. I tassi sono calcolati come rapporto fra il

numero di manomissioni osservate in un arco temporale di 180 giorni sul numero medio di

ATM attivi nello stesso arco temporale36. Nel tasso specifico di area gli eventi (le

manomissioni) e gli ATM attivi si riferiscono alla stessa area. In relazione ad un

determinato arco temporale, il tasso esprime la frequenza con cui un generico ATM viene

manomesso. In generale, dunque, il confronto fra questi tassi può essere fatto solo

quando l’arco temporale, sottostante l’indice, è della stessa ampiezza, quindi il tasso

osservato in un anno può essere posto a confronto con quello osservato su un semestre

solo se calcolato in relazione ad un pari intervallo temporale. In questa analisi si è scelto

come intervallo temporale di riferimento un periodo di 180 giorni. In relazione al 2010 i

valori del tasso semestrale osservato nel primo semestre, nel secondo semestre e

nell’anno presentano sostanzialmente gli stessi valori, rispettivamente, 1,51%, 1,49% e

1,50%. Questo implica che il livelli di frequenza di manomissioni (a 180 giorni) si sono

mantenuti invariati e pari a circa 1,5% e che la frequenza annua (a 360 giorni) è stata di

circa il 3%. Totalmente diverso l’andamento intra annuale nel 2011. Nel primo semestre

abbiamo livelli in linea con i semestri precedenti, nel secondo assistiamo ad un calo

generalizzato, particolarmente accentuato per il Sud ed irrilevante per le Isole. In

relazione al 2010, i tassi maggiori di manomissione si presentano nel Centro (2,6%) e nel

Nord-Ovest (2,1%). Le rimanenti aree presentano tassi inferiori a quello medio nazionale

(1,5%) ed in particolare al di sotto dell’1%. Nella figura 38 è illustrata la composizione

percentuale delle manomissioni osservata nel 2010. Gli eventi colti nel Nord-ovest e

centro costituiscono quasi l’80% del totale.

36Il numero degli ATM manomessi è quello che emerge dall’archivio Sipaf, elaborato a partire da informazioni

analitiche. Il numero degli ATM attivi (manomessi e non) è stato fornito da Banca d’Italia ai livelli di

aggregazione contenuti nel rapporto.

Tasso di manomissione semestrale (manomissioni osservate in 180 giorni su numero medio atm attivi nel periodo)

2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

Nord-ovest 1,97% 2,25% 2,06% 1,02% 2,08% 1,44%

Nord-est 1,01% 0,99% 0,80% 0,55% 0,96% 0,55%

Centro 2,73% 2,49% 2,10% 0,93% 2,57% 1,42%

Sud 1,51% 0,74% 1,91% 0,53% 0,98% 0,82%

Isole 0,63% 0,77% 0,84% 0,83% 0,49% 0,64%

Totale 1,51% 1,49% 1,40% 0,59% 1,50% 0,99%

Manomissioni ATM per ripartizione geografica

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

86

Figura 37. Manomissioni ATM per ripartizione geografica – dati semestrali – tasso di

manomissione semestrale

Figura 38. Manomissioni ATM per ripartizione geografica - anno 2010, 2011 - composizione

percentuale

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87

Tabella 22. Manomissioni ATM per regione – dati semestrali e annuali – Tassi di manomissione

semestrale

A livello regionale (tabella 22), nel corso del 2010, i tassi maggiori di manomissione si

hanno nel Lazio (3,9%), Piemonte (2,9%), Abruzzo e Liguria (2%). Al di sotto del 2% ma

sopra la media nazionale: Toscana, Lombardia e Valle d’Aosta. Tutte e tre le regioni che

costituiscono il Nord-ovest presentano tassi di manomissione di rilievo. I tassi esaminati

nel corso dei semestri di osservazione non si mantengono affatto stabili. Il tasso della

Valle d’Aosta assume un valore significativo solo nel secondo semestre 201037. I tassi della

Toscana si riducono, in modo graduale, di quasi la metà. Il Lazio nel quarto semestre

osservato si porta a valori pari a meno di un quarto di quelli dei primi due semestri (il

Piemonte, ad un terzo). Queste dinamicità viene illustrata su mappa regionale nelle figure

39 e 40.

37Questa regione presenta una ridotta ampiezza geografica e di conseguenza un limitato numero di ATM

eventualmente oggetto di attacco. La comparsa/scomparsa del fenomeno su uno o più di questi ATM

attivano/disattivano in modo rapido ed importante i valori dell’indicatore qui illustrato.

Tasso di manomissione semestrale (manomissioni osservate in 180 giorni su numero medio atm attivi nel periodo)

Regione 2010 I sem 2010 II sem 2011 I sem 2011 II sem 2010 2011

Piemonte 3,02% 2,80% 1,93% 1,03% 2,91% 1,25%

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 0,00% 3,27% 0,00% 0,00% 1,50% 0,00%

Lombardia 1,46% 1,95% 2,19% 0,98% 1,70% 1,54%

Trentino-Alto Adige 0,67% 0,70% 0,99% 0,00% 0,69% 0,49%

Veneto 0,77% 0,64% 0,91% 0,36% 0,70% 0,59%

Friuli-Venezia Giulia 0,14% 0,00% 0,57% 0,00% 0,07% 0,29%

Liguria 2,10% 2,36% 1,67% 1,36% 2,01% 1,42%

Emilia-Romagna 1,49% 1,47% 0,67% 0,79% 1,43% 0,59%

Toscana 2,03% 1,64% 1,74% 0,93% 1,78% 1,24%

Umbria 1,11% 1,67% 0,52% 0,00% 1,27% 0,26%

Marche 1,59% 0,96% 0,70% 1,09% 1,27% 0,79%

Lazio 3,85% 3,90% 3,16% 0,88% 3,87% 2,01%

Abruzzo 2,93% 1,12% 1,03% 0,59% 1,99% 0,65%

Molise

Campania 1,50% 0,69% 2,56% 0,25% 1,05% 1,38%

Puglia 0,34% 0,66% 0,71% 0,75% 0,41% 0,43%

Basilicata 0,00% 0,34% 0,00% 0,77% 0,17% 0,38%

Calabria 0,00% 0,00% 1,62% 0,62% 0,00% 0,47%

Sicil ia 0,56% 0,77% 0,84% 1,00% 0,49% 0,74%

Sardegna 1,23% 0,00% 0,00% 0,28% 0,55% 0,14%

Totale 1,51% 1,49% 1,40% 0,59% 1,50% 0,99%

Manomissioni ATM per regione

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DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

88

Figura 39. Manomissioni ATM per regione – anno 2010 – tasso manomissione semestrale

Figura 40. Manomissioni ATM per regione – anno 2011 – tasso manomissione semestrale

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89

Nota criminologica(*)

L’analisi dei dati evidenzia una graduale riduzione delle manomissioni degli ATM in

tutta Italia e questo sia per una maggiore sicurezza intrinseca dei sistemi sia per

una più incisiva ed organizzata attività di controllo degli ambienti in cui i sistemi

sono installati.

La presenza di un basso tasso di manomissione nelle aree meridionali

storicamente connotate dalla presenza di forme di criminalità organizzata di tipo

mafioso, sembrerebbe delineare l’ipotesi di un maggior controllo del territorio

esercitato dalle suddette forme di criminalità che, più in generale, controlla la

circolazione del denaro.

(*) Università degli Studi del Molise – CADRI e Laboratorio Italiano di Criminologia

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90

6.3. Convenzioni revocate

Il fenomeno delle convenzioni revocate presenta nel 2011 un aumento, rispetto al 2010,

del 19%. Nel corso del 2010 il valore mensile ha oscillato nella fascia 20-50 (tabella 23 e

figura 41). Successivamente, nel corso del 2011, ha oscillato intorno a valori più ampi (43-

64) fino a settembre poi, da ottobre, si è ridotto in modo drastico e inatteso (0 revoche a

dicembre 2011). A livello mensile non appaiano fenomeni di stagionalità38.

Tabella 23. Revoca convenzioni – dati mensili – numero indice, composizione e variazione

percentuale

38Il valore del numero indice relativo al mese di dicembre 2010 differisce da quello diffuso nella precedente

versione del Rapporto a causa di una comunicazione di dati avvenuta successivamente alla data di

pubblicazione del Rapporto.

a - numero indice (2009-1=100) (2009=100)

Anno\Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Totale

2010 38 47 36 29 39 39 45 21 34 46 42 34 56

2011 57 45 62 49 61 43 64 49 55 23 27 0 67

b - composizione percentuale - anno 2009

Anno\Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Totale

2010 8% 10% 8% 6% 9% 9% 10% 5% 8% 10% 9% 7% 100%

2011 11% 8% 12% 9% 11% 8% 12% 9% 10% 4% 5% 0% 100%

c- variazioni percentuali rispetto al mese precedente

Anno\Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Totale

2010 25% -25% -18% 33% 0% 15% -53% 61% 34% -9% -20%

2011 68% -21% 39% -20% 23% -30% 49% -23% 12% -59% 18% -99% 19%

Revoche convenzioni

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Figura 41. Revoca convenzioni – dati mensili – numero indice (2009-1=100)

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92

Tabella 24. Revoca convenzioni per causale – anni 2010, 2011 (Totale 2009=100)

Figura 42. Revoca convenzioni per causale – anno 2010, 2011 – composizione percentuale

La tabella 24 illustra la distribuzione per causale delle revoche. Come si può notare (figura

42), nel 2010 le due causali non presentano pesi decisamente dissimili, mentre nel 2011

la causale Motivi di sicurezza generici (62%) prevale in modo significativo sull’altra. E’

stata tale causale ad determinare l’incremento del revoche avvenuto nel passaggio 2010-

2011.

2010 2011

Coinvolgimento dell esercente in attivita' che la societa'

segnalante ha ritenuto essere sospette,in base a verifiche o

controlli o riscontri da essa stessa effettuati

31.1 25.4

Motivi di sicurezza generici 25.2 41.3

Totale 56.2 66.7

Revoca convenzione per causale

Totale 2009 = 100

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

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93

Tabella 25. Revoca convenzioni per ripartizione geografica – anni 2010, 2011 – composizione su

complesso delle revoche e incidenza percentuale su complesso convenzioni

La distribuzione geografica delle revoche è illustrata nella tabella 25, in relazione alle

ripartizioni geografiche a 5 aree. In essa compare sia l’indicazione sulla frequenza

(incidenza) percentuale delle revoche sul totale delle convenzioni attive che la

composizione percentuale sul totale delle convenzioni revocate39. Il primo indicatore

descrive la frequenza, la probabilità, con cui nell’arco di un anno è stata revocata una

convenzione per ciascuna convenzione attiva nel periodo (vedi figura 43). Ad alte (basse)

incidenze non è detto che corrispondano alti (bassi) volumi di revoche; questi ultimi,

infatti, dipendono anche dallo stock delle convenzioni in essere. Questa informazione è

contenuta nella composizione percentuale, che costituisce l’altro indicatore prospettato in

tabella e mostrato nella figura 44. Per il 2010, la ripartizione geografica con il maggior

incidenza di revoca è il Sud (0,13%); seguono, in ordine di incidenza, Nord-ovest e Isole

(0,09%-0,08%). Il Nord-est è la ripartizione con la minor incidenza: 0,04%, pari alla metà

di quello medio nazionale (0,08%). Il Sud rappresenta la ripartizione con maggiori criticità

anche in termini di composizione: il 30% delle revoche totali si concentra in questa area.

Le Isole pur avendo incidenze superiori a quelli del Centro e del Nord-est si colloca, in

termini di volumi, al di sotto di esse. Nel confronto fra il dato 2010 e quello 2011 (figura

43) si osservano variazioni nei livelli di incidenza pressoché nulle (aree del Nord) o

incrementi che vanno da circa il 70% (Centro) a oltre il 160% (Isole). In termini assoluti

(espressi in termini del totale 2009) vi è un calo generalizzato dei volumi nelle aree del

Nord ed un incremento importante nel Centro e nelle Isole. Le variazioni hanno portato a

nuovi pesi per le Isole e per il Nord-Ovest, mentre quelli delle altre ripartizioni mostrano

39Il numero delle convenzioni revocate sono quelle che emergono dall'archivio Sipaf, elaborate a partire da

informazioni analitiche. Il numero delle convenzioni attive sono state fornite da Banca d'Italia ai livelli di

aggregazione contenuti nel rapporto.

% inc % % inc %

Nord-ovest 28% 0,09% 21% 0,08%

Nord-est 13% 0,04% 9% 0,04%

Centro 19% 0,06% 23% 0,10%

Sud 30% 0,13% 27% 0,17%

Isole 11% 0,08% 20% 0,21%

Totale 100% 0,08% 100% 0,10%

2010 2011

Revoca convenzioni per ripartizione

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

94

una sostanziale stabilità. La concentrazione delle revoche nel Nord (est unito ad ovest) è

in diminuzione, mentre le altre in aumento.

Figura 43. Revoca convenzioni per ripartizione geografica – anni 2009, 2010 – incidenza

percentuale su complesso convenzioni

Figura 44. Revoca convenzioni per ripartizione geografica – anni 2009, 2010 (Totale

2009=100)

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

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95

Tabella 26. Revoca convenzioni per regione – anni 2010, 2011 – valori (Totale 2009=100) e

incidenza percentuale su complesso convenzioni

Regione 2010 2011 2010 2011

Piemonte 3.6 2.8 0.07% 0.06%

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 0.0 0.0 0.00% 0.00%

Lombardia 11.5 10.2 0.11% 0.11%

Trentino-Alto Adige 0.1 0.3 0.01% 0.02%

Veneto 4.1 2.7 0.07% 0.05%

Friuli-Venezia Giulia 0.0 0.6 0.00% 0.04%

Liguria 0.5 0.7 0.02% 0.04%

Emilia-Romagna 2.8 2.5 0.04% 0.05%

Toscana 1.6 2.0 0.03% 0.04%

Umbria 0.1 0.6 0.01% 0.05%

Marche 2.7 1.7 0.11% 0.08%

Lazio 6.0 11.3 0.07% 0.15%

Abruzzo 0.9 0.7 0.05% 0.04%

Molise 0.1 0.0 0.03% 0.02%

Campania 12.0 13.4 0.25% 0.34%

Puglia 1.6 2.3 0.04% 0.08%

Basilicata 0.0 0.0 0.00% 0.01%

Calabria 2.0 1.2 0.12% 0.09%

Sicil ia 5.9 13.0 0.10% 0.26%

Sardegna 0.5 0.4 0.03% 0.03%

Totale 56.0 66.3 0.08% 0.10%

Totale 2009 = 100 incidenza %

Revoca convenzioni per regione

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

96

Nella tabella 26 si prospettano i risultati relativi ad una disaggregazione regionale delle

informazioni. In essa compaiono sia le incidenze percentuali, che vengono mostrate in

mappa geografica nella figura 45 e figura 46, che i livelli assoluti (espressi in termini del

totale 2009)40. In relazione al 2010, la Campania è la regione con la più alta incidenza di

revoca convenzione, la sua incidenza è pari allo 0,25%, oltre 3 volte più alto di quello

medio nazionale (0,08%); si consideri che le quattro regioni che la seguono, in ordine

decrescente, la Calabria, la Lombardia, le Marche e la Sicilia, hanno una incidenza

inferiore alla metà: 0,10%-0,12%. Queste regioni determinano l’alta incidenza delle

ripartizioni del Sud e del Nord-Ovest, esaminato nell’analisi precedente sul 2010. In oltre

la metà delle regioni i livelli di incidenza si collocano al di sotto dello 0,5%. Il volume di

revoche osservato nel Sud si concentra, a sua volta, per il 71% nella regione Campania, in

cui si riscontra un quinto del totale delle revoche effettuate in Italia (21% nel 2010). Nella

Sicilia e nel Lazio si concentrano pesi quasi uguali pur avendo la prima una incidenza del

43% superiore rispetto alla seconda (0,10% vs 0,07%). In generale, la distribuzione delle

revoche per regione è alquanto concentrata. Nel 2010 oltre il 60% delle revoche hanno

riguardato solo 4 regioni: Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia. Nelle rimanenti regioni si

concentra il restante 40% delle revoche e in ciascuna di esse la concentrazione non

supera il 7%. I pesi delle regioni con maggiori criticità non mostrano segni di

cambiamento nel passaggio al 2011, anzi nel Lazio e nella Sicilia si ha un raddoppio dei

valori. Queste regioni che presentano un incremento importante dei livelli (qui espressi in

termini del totale 2009), presentano anche un incremento ampio delle incidenze. Fra le

regioni con una incidenza non trascurabile nel 2010 (colore giallo), le Marche

costituiscono l’unica regione ad avere un decremento importante.

40Vedi anche nota al commento della Tabella 3.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

97

Figura 45. Revoca convenzioni per regione – anno 2010 – incidenza percentuale su complesso

convenzioni

Figura 46. Revoca convenzioni per regione – anno 2011 – incidenza percentuale su complesso

convenzioni

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VI

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

98

Nota criminologica(*)

La distribuzione delle revoche di convenzioni è concentrata nelle regioni nella quali si

riscontra la presenza della criminalità organizzata di tipo camorristico e mafioso.

Tale circostanza è sintomatica della presenza nelle suddette aree di fenomeni estorsivi

e/o di usura ai danni degli esercenti convenzionati.

Dai primi siti pensati appositamente per la clonazione di carte di credito e il commercio

di informazioni bancarie rubate, fino agli ultimi casi noti (probabilmente già storia

antica, vista la velocità a cui si evolve il crimine sul web) in cui a gestire questi traffici

arrivano vere e proprie organizzazioni criminali.

Le organizzazioni criminali che tradizionalmente si occupano di altro, ad esempio di

droga, si stanno cominciando a muovere nel cyberspazio. I cartelli sud americani, ad

esempio, oramai usano molto i computer, e sono in grado di portare avanti operazioni

digitali molto complesse. Non si tratta più tanto del traffico di carte di credito, quanto

di attacchi mirati su specifici bersagli. Il più delle volte per rubare specifiche

informazioni o progetti, in altri casi per distruggere o danneggiare sistemi informatici.

(*) Università degli Studi del Molise – CADRI e Laboratorio Italiano di Criminologia

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VII

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

99

CAPITOLO VII

L’esperienza degli altri paesi

A livello internazionale esistono diversi enti, per lo più privati, che si occupano della

raccolta e dell’analisi di dati relativi alle frodi sulle carte di pagamento. Tra questi, paesi

come Regno Unito, Francia e Australia pubblicano annualmente statistiche che delineano

dettagliatamente il fenomeno.

Per comprendere meglio l’andamento delle frodi delle carte di pagamento in Italia, risulta

utile confrontare i dati illustrati nel capitolo precedente con quelli pubblicati dai Paesi

appena citati. Tuttavia, come anticipato nel capitolo 3, tra i diversi Paesi non esiste una

definizione condivisa di frode o delle tipologie con cui essa può manifestarsi.

Pertanto, al fine di effettuare raffronti omogenei, si è proceduto al confronto dei dati per i

quali i fenomeni rilevati risultano definiti ed analizzati in maniera analoga.

Nel prossimo paragrafo verranno dunque illustrate le principali statistiche pubblicate da

Regno Unito, Francia e Australia relativamente al fenomeno delle frodi sulle carte di

pagamento, mentre in quello successivo verranno confrontati i dati che sono risultati

omogenei rispetto a quelli rilevati da UCAMP.

7.1.REGNO UNITO, FRANCIA e AUSTRALIA

REGNO UNITO

Il rapporto sulle frodi con le carte di pagamento relativo al Regno Unito per il 2011 (Fraud

the Facts 2012) viene redatto da FFA (Financial Fraud Action UK) e da UK Card

Association. La FFA rappresenta le società di servizi finanziari, coordina le attività di

prevenzione contro le frodi e collabora con la UK Card Association, associazione leader per

quanto riguarda il mercato delle carte di pagamento che comprende tutte le principali

società emettenti carte di debito, credito e prepagate.

Il rapporto prende in esame le frodi sulle carte di pagamento emesse nel Regno Unito e

avvenute sia nel territorio nazionale sia all’estero durante il 2011.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VII

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

100

Nel Regno Unito le perdite subite dalle carte di pagamento, a causa delle frodi, sono di

circa 341 milioni di GBP su un transato complessivo di 559 miliardi di GBP.

La maggior parte delle frodi avviene sul territorio del Regno Unito (76%) mentre il

restante 24% avviene all’estero di cui circa ¼ negli Stati Uniti.

Transazioni non riconosciute nazionale / estero valori in milioni di sterline

valore ($) %

UK 261,0 76,5%

Estero 80,0 23,5%

Totale 341,0 100,0%

Fonte: elaborazioni su dati UK Cards Association, 2012

Tabella 27. Valore transazioni non riconosciute per area geografica di spesa - anno 2011-

composizione percentuale

Le tipologie di frode che vengono prese in esame dal rapporto sono: frodi carta non

presente (card not present, quando vengono sfruttati i dati di una carta senza però la

presenza fisica di quest’ultima, ad esempio pagamenti su internet, tramite posta o

telefono), carta contraffatta, carta smarrita o rubata, carta utilizzata con falsa identità,

carta non ricevuta.

Transazioni non riconosciute per causale Carte emesse in UK

a - Valore milioni di sterline

2011 %

Carta contraffatta 36,1 10,6%

Carta non ricevuta 11,3 3,3%

Carta rubata o smarrita 50,1 14,7%

Carta non presente (Card not present) / Numero carta usurpato 220,9 64,8%

Carta utilizzata con falsa identita 22,5 6,6%

Altro

Totale 340,9 100,0%

Fonte: elaborazioni su dati UK Cards Association, 2012

Tabella 28. Valore transazioni non riconosciute per causale - anno 2011 - composizione

percentuale

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VII

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

101

FRANCIA

I dati riguardanti la Francia sono stati evidenziati nel rapporto redatto dall’Observatoire de

la Sécuritédes Cartes de Paiement relativo all’anno 2011. L’Osservatorio è stato costituito

con la legge n°2001-1062 del 15 novembre 2001. La sua funzione è quella di favorire lo

scambio di informazioni e la concertazione tra tutte le parti interessate (consumatori,

commercianti, emittenti, autorità pubbliche) al fine di consentire il buon funzionamento e

la sicurezza dei sistemi di pagamento tramite carta.

In questo rapporto vengono analizzate le frodi relative alle carte emesse in Francia e

perpetrate sia sul territorio nazionale sia estero ma anche le frodi avvenute in Francia

tramite carte emesse all’estero.

Nel 2011 in Francia circolavano 85,7 milioni di carte di pagamento.

Il totale del transato è pari a 504 miliardi di Euro, l’ammontare totale delle frodi è pari a

306,8 milioni di Euro, con un tasso di frode dello 0,061%.

Il totale delle frodi sul territorio nazionale è stato pari a 211,5 milioni di Euro (69%)

mentre in totale delle frodi commesse all’estero (sempre su carte emesse in Francia) è

stato pari a 95,3 milioni (31%).

Transazioni non riconosciute nazionale / estero valori in milioni di euro

valore (€) %

Francia 211,5 68,9%

Estero 95,3 31,1%

Totale 306,8 100,0%

Fonte: elaborazioni su dati Observatoire de la Sécurité des Cartes de Paiement, 2012

Tabella 29. Valore transazioni non riconosciute per area geografica di spesa - anno 2011 -

composizione percentuale

Il rapporto francese analizza separatamente i pagamenti di prossimità (POS e macchine

automatiche come ad esempio distributori di carburante e di biglietti), i pagamenti a

distanza (Carta non presente o card not present) e infine i prelievi su ATM.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VII

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

102

Transazioni non riconosciute per tipo

Valore milioni di euro

valore % inc. %

Pagamenti di prossimità 76,7 25,0% 0,023%

Pagamenti a distanza 174,6 56,9% 0,373%

Prelievi ATM 55,4 18,1% 0,045%

Totale 306,7 100,0% 0,061%

Fonte: elaborazioni su dati Observatoire de la Sécurité des Cartes de Paiement, 2012

Tabella 30. Valore transazioni non riconosciute per tipo – area geografica di spesa Francia-

anno 2011 – valore e composizione percentuale

Per quanto riguarda i tipi di frode il rapporto francese distingue 5 categorie: carte smarrite

o rubate, carte non ricevute, carte contraffatte, numero della carta usurpato e una

categoria residuale “altro” (in cui troviamo soprattutto le frodi legate all’apertura di un

conto utilizzando un’identità rubata).

Transazioni non riconosciute per causale Carte emesse in Francia

a - Valore milioni di euro

2011 %

Carta contraffatta 4,9 2,3%

Carta non ricevuta 1,1 0,5%

Carta rubata o smarrita 76,3 36,1%

Carta non presente (Card not present) / Numero carta usurpato 126,6 59,8%

Carta utilizzata con falsa identita

Altro 2,7 1,3%

Totale 211,6 100,0%

Fonte: elaborazioni su dati Observatoire de la Sécurité des Cartes de Paiement, 2012

Tabella 31. Valore transazioni non riconosciute per causale – anno 2011 – composizione

percentuale

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VII

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

103

AUSTRALIA

I dati che riguardano l’Australia sono riportati dalle statistiche Fraud Perpetrated on

Cheques and Plastic Cards 2012 elaborate dall’Australian Payment Clearing Association

(APCA) che ha come finalità di migliorare la sicurezza, l’affidabilità, la convenienza e

l’efficienza del sistema di pagamento australiano .

L’APCA riporta i dati relativi alle carte di debito, credito e prepagate. I dati inerenti le frodi

sulle carte di credito e sulle carte prepagate sono forniti all’APCA dai maggiori circuiti

operanti in Australia e coprono quasi tutta l’attività delle carte di credito. Vengono

considerati tre tipi di transazione fraudolenta: frodi sulle carte emesse in Australia e

utilizzate sul territorio nazionale, frodi su carte emesse in Australia e utilizzate all’estero,

frodi su carte emesse all’estero e utilizzate in Australia.

Per quanto riguarda le carte di debito i dati sono forniti dal CECS (Consumer Electronic

Clearing System) i cui membri emettono carte di debito o forniscono servizi relativi alle

transazioni con carte di debito. Si stima che i membri del CECS gestiscano quasi tutta

l’attività delle carte di debito in Australia. Le frodi comprendono tutte quelle derivanti da

transazioni avvenute sulla rete domestica australiana.

Il rapporto australiano distingue, tra le varie tipologie di frode, quelle che colpiscono le

carte di debito, di credito e le prepagate.

Il totale del transato è pari a 571miliardi di dollari australiani, l’ammontare totale delle

frodi è pari a 292 milioni di dollari australiani, con un tasso di frode dello 0,051%.

Il totale delle frodi sul territorio nazionale è stato pari a 119 milioni di dollari australiani

(40,7%) mentre il totale delle frodi commesse all’estero (sempre su carte emesse in

Australia) è stato pari a 173 milioni (59,3%).

Transazioni non riconosciute nazionale / estero

numero % valore ($) %

Australia 436.679 37,9% 118.756.252 40,7%

Estero 715.241 62,1% 173.236.992 59,3%

Totale 1.151.920 100,0% 291.993.244 100,0%

Fonte: elaborazioni su dati Australian Payment Clearing Association, 2012

Tabella 32. Valore transazioni non riconosciute per area geografica – anno 2011 – composizione

percentuale

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VII

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

104

Relativamente alle carte di debito le categorie di frode sono: carta smarrita o rubata,

carta non ricevuta, carta contraffatta, una categoria residuale “altro” che comprende

anche le frodi applicative e l’utilizzo di falsa identità.

Per quanto riguarda le frodi sulle carte di credito e prepagate le categorie di frode prese

in esame sono: carta smarrita o rubata, carta non ricevuta, frodi applicative (quando

viene utilizzata una identità fittizia o un’identità altrui per fornire false informazioni

durante il processo applicativo per l’apertura di un conto), carte contraffatte, frodi “carta

non presente” (card not present), una categoria residuale “altro” che comprende ad

esempio le frodi legate all’utilizzo di un conto esistente senza l’autorizzazione del legittimo

titolare.

Transazioni non riconosciute per causale Carte emesse in Australia

a - Valore milioni di dollari

2011 %

Carta contraffatta 66,0 22,6%

Carta non ricevuta 4,0 1,4%

Carta rubata o smarrita 20,1 6,9%

Carta non presente (Card not present) / Numero carta usurpato 197,5 67,6%

Carta utilizzata con falsa identita 1,0 0,3%

Altro 3,4 1,2%

Totale 292,0 100,0%

Fonte: elaborazioni su dati Australian Payment Clearing Association, 2012 (solo Scheme Credit, Debit and

charge cards)

Tabella 33. Valore transazioni non riconosciute per causale – anno 2011 – composizione

percentuale

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VII

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

105

7.2. Confronti internazionali

Relativamente alle statistiche internazionali appena illustrate, è stato innanzitutto possibile

comparare l’incidenza percentuale dell’importo frodato tra Italia, UK, Francia e Australia.

Dal confronto emerge come, a parità di transazioni, la Francia e UK subiscono più del

doppio delle perdite rispetto all’Italia.

Fonte: elaborazioni su dati Observatoire de la Sécurité des Cartes de Paiement, 2012 e UK Cards Association,

2012, Australian Payment Clearing Association, 2012 (solo Scheme Credit, Debit and charge cards)

Figura 47. Valore transazioni non riconosciute per area geografica di spesa- Italia, UK, Francia

e Australia - anno 2011 – incidenza percentuale

In secondo luogo, è stato possibile confrontare l’importo frodato per luogo di

commissione, dove la Gran Bretagna e la Francia riportano le perdite maggiori sui

pagamenti effettuati a livello nazionale rispetto a quelli eseguiti all’estero. In Italia invece

la composizione dell’importo frodato risulta inversa: le perdite commesse all’estero

superano di gran lunga quelle commesse in Italia.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VII

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

106

Transazioni non riconosciute nazionale / estero

Italia UK Francia Australia

Nazionale 36% 77% 69% 41%

Estero 64% 23% 31% 59%

Totale 100% 100% 100% 100%

Fonte: elaborazioni su dati UK Card Association, Observatoire de la Sécurité des Cartes de Paiement,

Australian Payment Clearing Association, 2012 (solo Scheme Credit, Debit and charge cards)

Tabella 34. Valore transazioni non riconosciute per area geografica di spesa - Italia, UK, Francia

e Australia - anno 2011 – composizione percentuale

Fonte: elaborazioni su dati UK Card Association, Observatoire de la Sécurité des Cartes de Paiement,

Australian Payment Clearing Association, 2012 (solo Scheme Credit, Debit and charge cards)

Figura 48. Valore transazioni non riconosciute per area geografica di spesa- Italia, UK, Francia

e Australia - anno 2011 – composizione percentuale

È stato inoltre possibile comparare le perdite associate a ciascuna tipologia di frode e

l’Italia è risultata la nazione, tra quelle considerate, con la più alta incidenza di perdite

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VII

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

107

dovute alla contraffazione della carta di pagamento. Da notare tuttavia come tale

fenomenologia andrà a ridursi grazie alla migrazione a microcircuito di tutte le carte e i

dispositivi di pagamento41. Per la Gran Bretagna, la Francia e l’Australia la tipologia di

frode con l’importo più elevato risulta invece essere associato alla tipologia di frode “carta

non presente”. Infine, in ciascuno dei Paesi considerati, la carta non ricevuta è la tipologia

di frode a cui è associata la perdita minore. Come suggerisce la UK Card Association42,

tale tendenza può essere ricondotta all’introduzione da parte degli Istituti Bancari

dell’invio separato del PIN rispetto alla carta di pagamento, misura che ha favorito la

diminuzione delle frodi per carta non ricevuta in particolare sulle transazioni ove è

obbligatoria la digitazione del PIN.

Transazioni non riconosciute per causale

Italia UK Francia Australia

Carta non presente (Card not present) / Numero carta usurpato

25% 65% 60% 68%

Carta contraffatta 50% 11% 2% 23%

Carta smarrita/rubata 18% 15% 36% 7%

Carta non ricevuta 2% 3% 1% 1%

Carta utilizzata con falsa identita 5% 7%

0%

Altro 1% 1%

Totale 100% 100% 100% 100%

Fonte: elaborazioni su dati UK Card Association, Observatoire de la Sécurité des Cartes de Paiement,

Australian Payment Clearing Association, 2012 (solo Scheme Credit, Debit and charge cards)

Tabella 35. Valore transazioni non riconosciute per causale- Italia, UK, Francia e Australia -

anno 2011 - composizione percentuale

41L’introduzione della tecnologia a microcircuito, oltre ad aumentare in generale la sicurezza delle carte di

pagamento, dovrebbe limitare notevolmente – se non addirittura eliminare - le clonazioni. Difatti il chip

possiede algoritmi di criptazione per l’autenticazione delle carte molto più robusti rispetto alla tecnologia a

banda magnetica. A tal proposito, si veda ECB, (2010), reperibile al sito internet

http://www.ecb.int/pub/pdf/other/singleeuropaymentsarea201010en.pdf. 42

Financial Fraud Action UKet al. (2012), reperibile al sito internet:

http://www.financialfraudaction.org.uk/Publications/http://www.financialfraudaction.org.uk/Publications/files

/assets/downloads/publication.pdf

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VII

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

108

Fonte: elaborazioni su dati UK Card Association, Observatoire de la Sécurité des Cartes de Paiement,

Australian Payment Clearing Association, 2012 (solo Scheme Credit, Debit and charge cards)

Figura 49. Valore transazioni non riconosciute per causale - Italia, UK, Francia e Australia -

anno 2011 - composizione percentuale

Rispetto alle tipologie di pagamento è possibile notare come in Italia la perdita maggiore

sia associata ai pagamenti di prossimità43, mentre in Francia a quelli a distanza, categoria

che in Italia risulta invece essere residuale. Tale tendenza è confermata anche dalle

incidenze sul totale delle transazioni: a parità di transazioni, in Francia il numero di frodi

attribuibile ai pagamenti a distanza è più di due volte superiore a quello italiano. Ne

consegue che il rischio frode per tale tipologia di pagamento è nettamente più elevato in

Francia che in Italia. Lo stesso vale per prelievi su ATM, mentre per i pagamenti di

prossimità, in Italia il rischio di subire una frode risulta leggermente superiore.

43Per pagamenti di prossimità si intendono quelli effettuati su POS, mentre per pagamenti a distanza si fa

riferimento a quelli senza la presenza fisica del titolare della carta (internet, telefono e posta).

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VII

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

109

Transazioni non riconosciute per tipo

Italia Francia

% inc. % % inc. %

Pagamenti di prossimità 38% 0,017% 25% 0,023%

Pagamenti a distanza 26% 0,239% 57% 0,373%

Prelievi ATM 36% 0,013% 18% 0,045%

Totale 100% 0,020% 100% 0,061%

Fonte: elaborazioni su dati Observatoire de la Sécurité des Cartes de Paiement, 2012

Tabella 36. Valore transazioni non riconosciute per tipo – Italia e Francia - anno 2011 -

composizione percentuale e incidenza

Fonte: Elaborazioni su dati Observatoire de la Sécurité des Cartes de Paiement, 2012

Figura 50. Valore transazioni non riconosciute per tipo – Italia e Francia - anno 2011 –

incidenza

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – CAPITOLO VII

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

110

Fonte: elaborazioni su dati Observatoire de la Sécurité des Cartes de Paiement, 2012

Figura 51. Valore transazioni non riconosciute per tipo - Italia, Francia - anno 2011 -

composizione percentuale

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – BIBLIOGRAFIA

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

111

BIBLIOGRAFIA

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CassazionePenale, Sez. II, 29 maggio 2009, n.24527.

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Cassazione Penale, Sez. I, 8 marzo 2006, n.11937.

Corrias Lucente G., “I reati in materia di carte di credito nella legge 5 luglio 1991, n. 197”,

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Cassazione Penale, Sez. V, 14 ottobre 2004, n.42694 in Riv. Pen, 2005, n. 1236.

Cassazione Penale, Sez. VI, 16 luglio 2009, n.35930.

Cassazione Penale, Sez. Unite, 28 marzo 2001, n.22902.

Cassazione Penale, Sez. V, 12 dicembre 2005, n.6695.

Cassazione Penale, Sez. I, 23 aprile 2004, n.26300.

Cassazione Penale, Sez. Unite, 28 marzo 2001, n.22902.

Cassazione Penale, Sez. V, 19 dicembre 2003, n.2672.

Cassazione Penale, Sez. II, 9 novembre 2007, n.45207.

Cassazione Penale, Sez. V. 6 giugno 2003, n. 24816.

Cassazione Penale, Sez. II, 6 maggio 2011, n.17748.

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 - BIBLIOGRAFIA

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

112

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securite-cartes-paiement-0701.pdf,visitato in data 15 luglio 2012.

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data 23 novembre 2010.

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Servizio Supervisione intermediari specializzati della Banca d’Italia.

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http://www.financialfraudaction.org.uk/Publications/files/assets/downloads/publication.pdf

visitato in data 16 luglio 2012.

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http://www.apca.com.au

http://www.bancaditalia.it

http://www.banque-france.fr

http://www.cardwatch.org.uk

http://www.ecb.int

http://www.observatoire-cartes.fr

http://sdw.ecb.europa.eu

http://www.theukcardsassociation.org.uk

http://www.unionemilano.it

http://www.rissc.it/alias

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – INDICE

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

II

GRUPPO DI LAVORO

COORDINATORE DEL RAPPORTO

Sergio Zorzo - GDF - UCAMP Responsabile Area Carte di Pagamento

GRUPPO OPERATIVO

Emanuela Virardi - UCID - Ufficio Coordinamento Informatico Dipartimentale

Francesca di Brisco - Consip S.p.A.

Stefano Grossi - Consip S.p.A.

Alessandra de Castro - Consip S.p.A.

Massimo Palombi - Consip S.p.A.

Marco Mastrorillo - GDF - UCAMP

Guglielmo Mancini - GDF - UCAMP

Università degli Studi del Molise – CADRI e Laboratorio Italiano di Criminologia

Prof. Davide Barba

Prof. Massimo Petrone

GRUPPO CONSULTIVO

Banca d’Italia

Servizio Supervisione sui Mercati e sul Sistema dei Pagamenti, Divisione Strumenti e

Servizi di Pagamento al Dettaglio

ABI – ASSOCIAZIONE BANCARIA ITALIANA

Ufficio Sistemi e Servizi di Pagamento

Enti aderenti al SIPAF

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 - INDICE

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

III

INDICE

INTRODUZIONE 5

CAPITOLO I 6

CAPITOLO II 9

CAPITOLO III 11

3.1. PROFILI CIVILISTICI E INCIDENZA ECONOMICA ............................................................................... 11

3.2. MIGRAZIONE A MICROCIRCUITO............................................................................................... 19

CAPITOLO IV 21

CAPITOLO V 29

CAPITOLO VI 35

6.1. TRANSAZIONI NON RICONOSCIUTE ............................................................................................ 35

6.2. ATM MANOMESSI ............................................................................................................... 79

6.3. CONVENZIONI REVOCATE ....................................................................................................... 90

CAPITOLO VII 99

7.1. REGNO UNITO, FRANCIA E AUSTRALIA .............................................................................. 99

7.2. CONFRONTI INTERNAZIONALI ................................................................................................ 105

BIBLIOGRAFIA 111

SITOGRAFIA I

GRUPPO DI LAVORO II

ANNESSO RISERVATO A

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – INDICE DELLE TABELLE

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

IV

INDICE DELLE TABELLE

Tabella 1. Transazioni non riconosciute – dati semestrali e annuali – incidenze percentuali sul

transato complessivo ........................................................................................... 35

Tabella 2. Transazioni non riconosciute – dati mensili – variazioni percentuali rispetto mese

precedente e valore medio transazione (Euro) ....................................................... 36

Tabella 3. Transazioni non riconosciute per causale – dati semestrali (totale 2009 I sem=100) e

annuali (totale 2009=100) .................................................................................... 39

Tabella 4. Transazioni non riconosciute per causale (tecnologico vs non tecnologico) – dati

semestrali (totale 2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100) ........................... 42

Tabella 5. Transazioni non riconosciute per tipo – dati semestrali e annuali – incidenza percentuale su transato complessivo, valore medio transazione non riconosciuta

(Euro) e multiplo rispetto al valore complessivo ..................................................... 43

Tabella 6. Transazioni non riconosciute per tipo – dati semestrali (totale 2009 I sem=100) e

annuali (totale 2009=100) .................................................................................... 46

Tabella 7. Transazioni non riconosciute per area geografica – dati semestrali (totale 2009 I

sem=100) e annuali (totale 2009=100) e valore medio transazione (Euro) .............. 47

Tabella 8. Transazioni non riconosciute nazionali per tipo – dati semestrali (totale 2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100) e valore medio transazione (Euro) .............. 50

Tabella 9. Transazioni non riconosciute estere per tipo – dati semestrali (totale 2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100) e valore medio transazione (Euro) .............. 53

Tabella 10. Valore transazioni non riconosciute su POS per paese – dati semestrali (totale 2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100) ................................................................. 56

Tabella 11. Valore transazioni non riconosciute su POS e Internet per categoria merceologica –

dati semestrali (totale 2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100) ..................... 62

Tabella 12. Numero transazioni non riconosciute su POS e Internet per categoria merceologica –

dati semestrali (totale 2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100) ..................... 63

Tabella 13. Valore transazioni non riconosciute su POS per categoria merceologica – dati

semestrali (totale 2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100) ........................... 67

Tabella 14. Valore transazioni non riconosciute su Internet per categoria merceologica – dati

semestrali (totale 2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100) ........................... 70

Tabella 15. Transazioni non riconosciute su prelievi per area geografica – dati semestrali e annuali – incidenza percentuale su transato complessivo, valore medio transazione

non riconosciuta (Euro) e multiplo rispetto al valore complessivo ............................ 73

Tabella 16. Transazioni non riconosciute su prelievi per ripartizione geografica – dati semestrali

(totale 2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100) e valore medio transazione (Euro) ................................................................................................................. 75

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 - INDICE DELLE TABELLE

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

V

Tabella 17. Valore transazioni non riconosciute su prelievi per regione – dati semestrali (totale 2009 I sem=100) e annuali (totale 2009=100) ...................................................... 78

Tabella 18. Manomissioni ATM – dati mensili e annuali – numero indice, composizione e variazione percentuale ......................................................................................... 79

Tabella 19. Manomissioni ATM per tipologia – dati semestrali (Totale 2009 I sem =100) ed

annuali (Totale 2009=100)................................................................................... 81

Tabella 20. Manomissioni ATM per tipologia – dati semestrali (Totale 2009 I sem = 100) ed

annuali (Totale 2009 = 100) ............................................................................... 83

Tabella 21. Manomissioni ATM per ripartizione geografica – dati semestrali e annuali – tasso di

manomissione semestrale .................................................................................... 85

Tabella 22. Manomissioni ATM per regione – dati semestrali e annuali – Tassi di manomissione

semestrale .......................................................................................................... 87

Tabella 23. Revoca convenzioni – dati mensili – numero indice, composizione e variazione percentuale ......................................................................................................... 90

Tabella 24. Revoca convenzioni per causale – anni 2010, 2011 (Totale 2009=100) ................... 92

Tabella 25. Revoca convenzioni per ripartizione geografica – anni 2010, 2011 – composizione su complesso delle revoche e incidenza percentuale su complesso convenzioni ............ 93

Tabella 26. Revoca convenzioni per regione – anni 2010, 2011 – valori (Totale 2009=100) e incidenza percentuale su complesso convenzioni ................................................... 95

Tabella 27. Valore transazioni non riconosciute per area geografica di spesa - anno 2011- composizione percentuale .................................................................................. 100

Tabella 28. Valore transazioni non riconosciute per causale - anno 2011 - composizione

percentuale ....................................................................................................... 100

Tabella 29. Valore transazioni non riconosciute per area geografica di spesa - anno 2011 -

composizione percentuale .................................................................................. 101

Tabella 30. Valore transazioni non riconosciute per tipo – area geografica di spesa Francia- anno

2011 – valore e composizione percentuale .......................................................... 102

Tabella 31. Valore transazioni non riconosciute per causale – anno 2011 – composizione percentuale ....................................................................................................... 102

Tabella 32. Valore transazioni non riconosciute per area geografica – anno 2011 – composizione percentuale ....................................................................................................... 103

Tabella 33. Valore transazioni non riconosciute per causale – anno 2011 – composizione percentuale ....................................................................................................... 104

Tabella 34. Valore transazioni non riconosciute per area geografica di spesa - Italia, UK, Francia e

Australia - anno 2011 – composizione percentuale ............................................... 106

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – INDICE DELLE TABELLE

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

VI

Tabella 35. Valore transazioni non riconosciute per causale- Italia, UK, Francia e Australia - anno 2011 - composizione percentuale ........................................................................ 107

Tabella 36. Valore transazioni non riconosciute per tipo – Italia e Francia - anno 2011 - composizione percentuale e incidenza ................................................................. 109

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 - INDICE DELLE FIGURE

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

VII

INDICE DELLE FIGURE

Figura 1. Transazioni non riconosciute – dati mensili – numero indice (2009-1=100) ............. 37

Figura 2. Transazioni non riconosciute – dati mensili - valore medio (Euro) ........................... 37

Figura 3. Transazioni non riconosciute – dati mensili – numero indice (2009-1=100) ............. 37

Figura 4. Transazioni non riconosciute per causale – dati semestrali (totale 2009 I sem=100) 39

Figura 5. Transazioni non riconosciute per causale – anno 2010 – composizione percentuale . 41

Figura 6. Transazioni non riconosciute per causale – anno 2011 – composizione percentuale . 41

Figura 7. Valore transazioni non riconosciute per tipo – dati semestrali – incidenza percentuale su transato complessivo ....................................................................................... 45

Figura 8. Numero transazioni non riconosciute per tipo – dati semestrali – incidenza percentuale su transato complessivo ..................................................................... 45

Figura 9. Valore transazioni non riconosciute per area geografica – dati semestrali (totale 2009

I sem=100) ......................................................................................................... 47

Figura 10. Valore transazioni non riconosciute per area geografica – anno 2010 – composizione

percentuale ......................................................................................................... 49

Figura 11. Valore transazioni non riconosciute per area geografica – anno 2011 – composizione

percentuale ......................................................................................................... 49

Figura 12. Valore transazioni non riconosciute nazionali per tipo – dati semestrali (totale 2009 I

sem = 100) ......................................................................................................... 50

Figura 13. Valore transazioni non riconosciute nazionali per tipo – anno 2010 – composizione percentuale ......................................................................................................... 52

Figura 14. Valore transazioni non riconosciute nazionali per tipo – anno 2011 – composizione percentuale ......................................................................................................... 52

Figura 15. Valore transazioni non riconosciute estere per tipo – dati semestrali (totale 2009 I

sem = 100) ......................................................................................................... 53

Figura 16. Transazioni non riconosciute estere per tipo – anno 2010 – composizione percentuale55

Figura 17. Transazioni non riconosciute estere per tipo – anno 2011 – composizione percentuale55

Figura 18. Valore transazioni non riconosciute su POS per paese – anno 2010 – composizione percentuale ......................................................................................................... 58

RAPPORTO STATISTICO SULLE FRODI CON LE CARTE DI PAGAMENTO NO. 2/2012 – INDICE DELLE FIGURE

DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

VIII

Figura 19. Numero transazioni non riconosciute su POS per paese – anno 2011 – composizione percentuale ......................................................................................................... 59

Figura 20. Valore transazioni non riconosciute su POS per paese – variazione annuale (Totale 2009 =100) ......................................................................................................... 60

Figura 21. Valore transazioni non riconosciute su POS per paese – variazione semestrale (totale

2009 I sem=100)................................................................................................. 61

Figura 22. Valore transazioni non riconosciute su POS e Internet per categoria merceologica –

dati semestrali (totale 2009 I sem = 100) ............................................................. 65

Figura 23. Numero transazioni non riconosciute su POS e Internet per categoria merceologica –

dati semestrali (totale 2009 I sem = 100) ............................................................. 65

Figura 24. Valore (basso) e Numero (alto) delle transazioni non riconosciute su POS e Internet

per categoria merceologica – variazione annuale (Totale 2009=100) ...................... 66

Figura 25. Valore transazioni non riconosciute su POS per categoria merceologica – dati semestrali (totale 2009 I sem = 100) .................................................................... 68

Figura 26. Valore transazioni non riconosciute su POS per categoria merceologica – variazione annuale (totale 2009=100) ................................................................................... 69

Figura 27. Valore transazioni non riconosciute su Internet per categoria merceologica – dati

semestrali (totale 2009 I sem =100) ..................................................................... 71

Figura 28. Valore transazioni non riconosciute su Internet per categoria merceologica –

variazione annuale (totale 2009=100) ................................................................... 72

Figura 29. Valore transazioni non riconosciute su prelievi per area geografica – dati semestrali –

incidenza percentuale su transato complessivo ...................................................... 74

Figura 30. Numero transazioni non riconosciute su prelievi per area geografica – dati semestrali

– incidenza percentuale su transato complessivo ................................................... 74

Figura 31. Valore transazioni non riconosciute su prelievi per ripartizione geografica – dati semestrali (totale 2009 I sem = 100) .................................................................... 76

Figura 32. Valore transazioni non riconosciute su prelievi per ripartizione geografica – anno 2010, 2011 – composizione percentuale ................................................................ 77

Figura 33. Manomissioni ATM – dati mensili – numero indice (2009-1=100) ............................ 80

Figura 34. Manomissioni ATM – dati mensili – numero indice (2009-1=100) ............................ 80

Figura 35. Manomissioni ATM per tipologia – anno 2010, 2011 – composizione percentuale ..... 82

Figura 36. Manomissioni ATM per modalità di cattura PIN – anno 2009, 2010 – composizione

percentuale ......................................................................................................... 83

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DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

IX

Figura 37. Manomissioni ATM per ripartizione geografica – dati semestrali – tasso di manomissione semestrale .................................................................................... 86

Figura 38. Manomissioni ATM per ripartizione geografica - anno 2010, 2011 - composizione percentuale ......................................................................................................... 86

Figura 39. Manomissioni ATM per regione – anno 2010 – tasso manomissione semestrale ....... 88

Figura 40. Manomissioni ATM per regione – anno 2011 – tasso manomissione semestrale ....... 88

Figura 41. Revoca convenzioni – dati mensili – numero indice (2009-1=100) .......................... 91

Figura 42. Revoca convenzioni per causale – anno 2010, 2011 – composizione percentuale ..... 92

Figura 43. Revoca convenzioni per ripartizione geografica – anni 2009, 2010 – incidenza

percentuale su complesso convenzioni .................................................................. 94

Figura 44. Revoca convenzioni per ripartizione geografica – anni 2009, 2010 (Totale 2009=100)94

Figura 45. Revoca convenzioni per regione – anno 2010 – incidenza percentuale su complesso convenzioni ......................................................................................................... 97

Figura 46. Revoca convenzioni per regione – anno 2011 – incidenza percentuale su complesso

convenzioni ......................................................................................................... 97

Figura 47. Valore transazioni non riconosciute per area geografica di spesa- Italia, UK, Francia e

Australia - anno 2011 – incidenza percentuale ..................................................... 105

Figura 48. Valore transazioni non riconosciute per area geografica di spesa- Italia, UK, Francia e

Australia - anno 2011 – composizione percentuale ............................................... 106

Figura 49. Valore transazioni non riconosciute per causale - Italia, UK, Francia e Australia - anno 2011 - composizione percentuale........................................................................ 108

Figura 50. Valore transazioni non riconosciute per tipo – Italia e Francia - anno 2011 – incidenza109

Figura 51. Valore transazioni non riconosciute per tipo - Italia, Francia - anno 2011 -

composizione percentuale .................................................................................. 110

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DIPARTIMENTO DEL TESORO – MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

A

ANNESSO RISERVATO