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Page 1: I.~e~~~~t..~:0 ~3.~:~'~~=.t.'~~..:~~~: .'~.~:.~to.'~dU~lci ... · Figura 31. La mastoplastica additiva può essere eseguita mediante accesso periareolare, a livello del solco inframammario,

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PROSPETfO INFORJ\lt\TIVO SULL'INTERVENTO DI

Mastoplastica additiva

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dal Dott .

che ne ha ampiamente spiegato i contenuti.

Il seguente docwnento è condiviso dai Chirurghi Plastici del Gruppo Triveneto-Erniliano Romagnolo di Chirur-

gia Plastica, alfine di completare le informazioni che si riferiscono all'intervento di mastoplastica additiva, che

ha ricevuto nel corso della visita specialistica effettuata

dal Dott .

in data .

Ha lo scopo di dare tutte le informazioni utili a prendere una decisione consapevole.

Si raccomanda di leggerlo con attenzione e di porre, prima dell' intervento, tutte le domande che si ritengono

opportune per una completa comprensione.

Firma della Paziente Firma del Medico che spiega e consegna

li .

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154 • IL CONSENSO INPOlù\I.ATO CONSAPEVOLE [}.l CHIRURGI,' PLASTlC\ 8:-::":-:_".-----=---~_._." ---

tt~tI!i

INFORMAZIONI GENERALI SULLA CHIRURGIA PL.ASTICA ESTETICA

Lo scopo della Chirurgia Plastica Estetica è quello di correggere difetti o dismorfie di varia natu-ra. Chi si aspetta dalla Chirurgia Plastica Estetica trasformazioni miracolose è destinato ad inevi-tabili delusioni.La Chirurgia Plastica Estetica comporta atti medici e chirurgici e, poiché la chirurgia non è unascienza esatta, non lo è nemmeno la Chirurgia Plastica Estetica. Si deduce che non può esserepronosticata in modo preciso la percentuale di miglioramento del difetto da correggere, l'entità ela durata del risultato e la qualità delle cicatrici residue. È necessario sottolineare che alcuni fat-tori condizionano il risultato finale: fra questi, in primo luogo, ma non solo, i processi di guarigio-ne e di cicatrizzazione che continuano per mesi dopo l'intervento e non sono completamente con-trollabili dal Chirurgo né dal Paziente, le condizioni generali di salute e le abitudini di vita delPaziente, la sua età, le caratteristiche specifiche della pelle e del tessuto sottocutaneo, l'aspettofisico e le influenze orrnonali ed ereditarie. Tali elementi, insieme ad altri fattori, influenzano lavariabilità del risultato finale. Ogni atto chirurgico, così come la Chirurgia Plastica Estetica, pro-duce inevitabilmente sequele, di differente entità a seconda del tipo d'intervento e del caso spe-cifico, che devono essere valutate prima di sottoporsi all'intervento: fra queste inevitabili sono lecicatrici. Il più delle volte, peraltro, a seguito di tali interventi, le ferite chirurgiche, situate lungo pie-ghe o solchi naturali, o comunque occultate per quanto possibile in sedi difficilmente accessibiliallo sguardo, appaiono poco visibili, ma in realtà sono permanenti ed indelebili.Talora, a causa di una particolare predisposizione individuale, di sopravvenute complicazionipost-operatorie o di una scarsa attenzione del Paziente ai suggerimenti impartiti, le cicatrici pos-sono risultare di qualità scadente. È bene quindi ricordare che il Chirurgo Plastico può garantiresolo delle ferite chirurgiche suturate con grande precisione, non delle cicatrici invisibili.Come in qualsiasi tipo di chirurgia, anche in Chirurgia Plastica Estetica, sono possibili errori ecornplicanze. I primi, imprevedibili e indesiderabili, e le seconde, prevedibili e a volte inevitabili,rientrano fra i rischi che ogni Paziente deve considerare prima dell'intervento. Di conseguenza,per i suddetti motivi, pur rispettando le regole della Chirurgia Plastica, l'intervento potrebbe nondeterminare, seppure in casi particolari, il conseguimento degli obiettivi e del risultato auspicatoche, di conseguenza, non può essere garantito o assicurato.

FINALITÀ DELL'INTERVENTO

L'intervento di mastoplastica additiva viene eseguitoper modificare in senso migliorativo la forma e ilvolume di mammelle che non si sono mai sviluppatein modo completo oppure di mammelle svuotate edeventualmente discese a seguito di aLlattamenti o dicali ponderai i. In altri casi l'intervento viene esegui-to per correggere un'asimmetria delle mammelle.Esso consiste nell'inserimento di apposite protesi,sotto alla ghiandola, oppure più in profondità, sotto ilmuscolo pettorale, e può conferire al seno caratteri-stiche di consistenza, rotondità e proiezione tali darenderlo di aspetto più gradevole. Differenze apprez-zabili di volume fra le due mammelle possono venir

corrette mediante l'inserimento di protesi di volumediverso; in questi casi, peraltro, una simmetria perfet-ta è impossibile da ottenere. Il semplice inserimentodi protesi non corregge l'orientamento dei complessiareola-capezzolo. In caso le mammelle fossero moltodiscese (pendule), può essere opportuno associareall'impianto delle protesi un intervento di mastopes-si.

PREPARAZIONE ALL'INTERVENTO

L'intervento non deve essere eseguito in Pazienti gra-vide (in caso di dubbio, devono essere effettuate leindagini specifiche) o in allattamento 1d è preferibile,

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:\L~STOPLASTlCA ADOrnW.

anche se non obbligatorio, evitare l'epoca coinciden-te con le mestruazioni.Prima dell'intervento dovranno essere consegnati ireferti delle analisi e degli esami pre-operatori pre-scritti, in particolare dell'ecografia e/o mammografiae il presente prospetto informativo firmato. L'ecogra-fia e/o la mammografia pre-operatoria hanno il dupli-Le scopo di accettare l'eventuale presenza di tumorimammari, altrimenti non evidenziabili, e di ottenereun'indicazione di base utile per un possibile confron-to con futuri esami diagnostici che verranno eseguitinegli anni successivi all'intervento.Dovranno essere segnalate eventuali terapie farmaco-logiche in atto (in particolare con cortisonici, con-traccettivi, antiipertensivi, cardioattivi, anticoagulan-ti, ipoglicemizzanti, antibiotici, tranquillanti, sonnife-ri, eccitanti), terapie omeopatiche e fitoterapiche esegnalate possibili allergie ad antibiotici e farmaci ingenere.Un mese prima dell'intervento per diminuire i rischidi tromboembolia viene sospesa la terapia ormonaleestroprogestinica ("pillola anticoncezionale"), inmodo da avere un mese con ciclo regolare senzaassunzione di ormone,Almeno due settimane prima dell'intervento vieneevitata l'assunzione di medicinali contenenti acidoacetilsalicilico (tipo Aspirina) e deve essere evitata lacontemporanea assunzione di anticoagulanti orali e,comunque, il proseguimento di tali terapie deve esse-re concordata con il Medico Curante.Per quanto riguarda la contemporanea assunzione disostanze come eparina a basso peso molecolare, lasospensione o meno andrà adeguatamente discussacon il Chirurgo.Il giorno precedente l'intervento deve essere effettua-to un accurato bagno di pulizia completo, asportato losmalto dalle unghie delle mani e dei piedi e depilatele ascelle.Prima dell'intervento deve essere osservato digiunodi almeno 8 ore da cibi solidi e bevande.Il giorno dell'intervento è consigliabile indossareindumenti con maniche comode e completamenteapribili sul davanti, calzature senza tacco e portare unreggiseno elastico con spalline regolabili e aperturaanteriore, se consigliato dal Chirurgo,

ANESTESIA

La scelta del tipo di anestesia dipende dal singolo

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caso clinico e dalla tecnica prescelta. L'interventopuò essere eseguito in anestesia generale, oppure inanestesia loco-regionale associata o meno a sedazio-ne. A questo proposito avrà luogo uno specifico col-loquio con il Medico Anestesista.

MODALITÀ E DURATA DELL'INTERVENTO

D ESECUZIONE

Secondo le caratteristiche della Paziente, delle mam-melle e le preferenze della donna potranno variare:• la sede dell'incisione cutanea per l'inserimento

della protesi (a livello del solco sottomammario, incorrispondenza dell'areola, o all'ascella);

• la sede di impianto della stessa (sottoghiandolare osottomuscolare );

• il tipo, la forma ed il volume delle protesi.In ogni caso, attraverso l'incisione cutanea, verràallestita una tasca per alloggiare la protesi, che potràessere di forma rotonda o anatomica, delle dimensio-ni concordate, che verrà centrata sotto il capezzolo.La sutura della pelle viene di norma eseguita con par-ticolari accorgimenti per rendere meno evidenti lecicatrici. Possono essere posizionati dei drenaggiaspirati vi che fuoriescono generalmente dall'ascella.La scelta della sede d'incisione viene concordataprima dell'intervento e dipende dalla situazione ana-tomica locale (dimensioni dell'areola, defmizione delsolco sottomammario), dal tipo e dalle dimensionidelle protesi scelte, dalle preferenze del Chirurgo edella Paziente.Generalmente si preferisce inserire le protesi sotto laghiandola quando lo spessore dei tessuti garantisceun'adeguata copertura della stessa. Vengono inveceinserite sotto il muscolo pettorale in soggetti magri ocon ghiandole poco rappresentate, con tecniche diffe-renti in relazione al singolo caso. In alcuni casi èopportuno realizzare rimodellamenti ghiandolari permigliorare la qualità del risultato.L'intervento di mastopessi può essere associatoall'impianto delle protesi nei casi in cui le mammel-le, oltre che di volume ridotto, siano eccessivamenterilassate (ptosi mammaria). La mastopessi consistenell'asportazione della pelle in eccesso e nel contem-poraneo rimodellamento della ghiandola. Nei casi dirilassamento meno accentuato è sufficiente procedereall'asportazione di un settore di pelle mediante un'in-cisione circolare attorno all'areola; in questo caso,ovviamente, le protesi verranno inserite attraverso la

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IL CONSENSO INFORi'lIATO CONSAPEVOLE IN CHIRURGIA PLASTICA ESTETICA

ad oggi maggiormente usate (piùdi tre milioni di donne ne sonoportatrici) e di cui, grazie adun'esperienza clinica più chetrentennale, sono meglio cono-sciuti i risultati clinici a distanza,con riferimento sia ai risultatiestetici, sia alle possibili compli-canze o effetti indesiderati.Alcuni anni or sono il loro uso èstato sospeso, solo per la Chirur-gia Estetica, negli Stati Uniti, inquanto sospettate di provocaremalattie neoplastiche ed autoim-munitarie e di mascherare la pre-senza di eventuali tumori dellamammella in corso di mammo-grafia. Studi allargati a grandinumeri di donne portatrici di pro-tesi contenenti gel di sii iconehanno potuto dimostrare che:1. le protesi mammarie non in-

fluiscono in alcun modo sullaformazione o sullo sviluppo diun tumore, né sulla sua cura;

2. non esiste prova che malattieautoimmunitarie siano state

causate dalle protesi: si tratterebbe di casuali con-comitanze;

3. le eventuali difficoltà diagnostiche incontrate incorso di mammografia possono essere superate daun radiologo esperto mediante particolari mano-vre e proiezioni aggiuntive oltre che, laddove rite-nuto opportuno, mediante un' eventuale risonanzamagnetica nucleare.

Mentre in Italia l'utilizzo di protesi contenenti gel disilicone non è mai stato sospeso, dal 2006 è statoriammesso negli Stati Uniti d'America anche per lefinalità estetiche. È bene ricordare che il silicone (i cuielementi fondamentali sono il silicio e l'ossigeno) è ilcostituente anche di numerosi altri prodotti utilizzatiin Medicina (cateteri, rivestimenti di "pace makers",sonde, ecc.) ed è contenuto nell'acqua che beviamo.Le protesi contenenti soluzione fisiologica (acqua esale) hanno lo svantaggio di una consistenza menonaturale di quelle contenenti gel di siiicone, di provo-care, in taluni casi, un rumore, dovuto ai movimentidel liquido in esse contenuto e di avere tendenza aperdere liquido e di conseguenza volume col passaredel tempo.

Figura 31. La mastoplastica additiva può essere eseguita mediante accessoperiareolare, a livello del solco inframammario, o a livello ascellare.

stessa incisione. Nei casi di ptosi più accentuate èinvece necessario asportare una quantità maggiore dipelle: in tal caso, oltre alla cicatrice periareolare, ver-rà prodotta anche una cicatrice verticale (fra l'areolae il solco inferiore della mammella) e talora, in ag-giunta, una cicatrice, di lunghezza variabile, a livellodel solco sottomammario.Come spesso avviene in Chirurgia Plastica, si tratta diun intervento complesso e non di uniformità routina-ria, nel senso che la procedura non è completamentestandardizzabile, bensì viene personalizzata sullabase delle caratteristiche individuali.

o CARATTERISTICHE DELLE PROTESI MAMMARIE

Indipendentemente dalle dimensioni e dalla forma, leprotesi mammarie sono formate da un involucro disilicone che contiene gel di siIicone o altre sostanze(soluzione fisiologica, idrogel).La tipologia delle protesi impiantate deve corrisponde-re a quanto segnalato nel tagliando di identificazionedel prodotto che verrà consegnato dopo l'intervento.Le protesi contenenti gel di silicone sono quelle fino

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)L-\STOPLASTICA ADDnnrA • 157

Le protesi contenenti idrogel (acquae una catena di zuccheri) sono menoimpiegate e, in alcuni casi, hannodimostrato delle variazione di volu-me nel tempo.Indipendentemente dalla qualità delmateriale prescelto, è comunqueimportante che siano rispettati irequisiti costitutivi imposti dellevigenti norme di legge.Esistono inoltre protesi in siliconerivestite da poliuretano che alcuniChirurghi preferiscono per una sup-posta minore incidenza della contrat-tura capsulare periprotesica (si vedadi seguito). Oltre che per il materialedi cui sono costituite, le protesi mam-marie possono essere scelte in basealle loro dimensioni, forma e consi-stenza del gel di silicone in esse con-tenuto (più o meno morbido).Per quanto riguarda le dimensioni, la scelta dipendeentro certi limiti dalle preferenze della Paziente. Do-vranno infatti essere rispettate alcune regole di equi-librio armonico: una protesi di grandi dimensioni nonsi adatta al torace sottile di una donna piccola emagra.Per quanto riguarda la forma, esistono protesi roton-de, con base circolare, e protesi "anatomiche" cosid-dette "a goccia".Ciascun tipo di protesi, a parità di altezza e di lar-ghezza può avere una proiezione (cioè un profilo) didimensione variabile, tale da conferire alle nuovemammelle una sporgenza anteriore più o menoaccentuata.In sintesi, la scelta della protesi più adatta dipendefondamentalmente dalle dimensioni della mammellae del torace della donna.Gli impianti mammari sono classificati come disposi-rivi medicai i e sono soggetti ad usura. La maggioran-za delle ditte produttrici, pur certificando la qualità diproduzione con una garanzia sull'integrità strutturale,non ne assicura la durata illimitata.

A

Figura 32. Protesi subghiandolare (A). Protesi submuscolare (8).

:J DURATA DELL'INTERVENTO

La durata dell' intervento può variare da una a tre ore,secondo che si proceda rispettivamente al sempliceinserimento delle protesi dietro alle ghiandole o insede retromuscolare o a rimodellamenti complessi.

DECORSO POST-OPERATORIO

Nel periodo post-operatorio potrà essere avvertito inregione pettorale un certo dolore, più accentuato nelcaso in cui le protesi siano state posizionate sotto ilmuscolo gran pettorale, che regredirà nel giro dipochi giorni.In caso siano stati posizionati, i drenaggi aspirativivengono solitamente rimossi dopo 12-48 ore. Nel casosia stata eseguita una medicazione, questa può essererimossa dopo alcuni giorni e può essere sostituita dalreggiseno prescritto dal Chirurgo che dovrà essere uti-lizzato giorno e notte per circa un mese. Può essereprescritto, se ritenuto opportuno, per alcune settimanel'uso di una fascia elastica contenitiva allo scopo dimantenere posizionate le protesi nella sede opportuna.Un rialzo termico è spesso rilevato nei primi giornipost-operatori; non è necessariamente segno d'infe-zione, ma deve essere segnalato ai Chirurgo.Per alcuni giorni dopo l'intervento può rendersinecessaria la prosecuzione della terapia antibiotica.Per i primi 3-4 giorni post-operatori è raccomandatoil riposo, con patti colare attenzione a non utilizzare imuscoli pettorali (ad esempio, non forzare sulle brac-cia per alzarsi dal letto, non sollevare pesi). A letto èbene riposare con il busto rialzato.Dovrà inoltre essere evitato il fumo: colpi di tosse inquesto periodo potrebbero indurre sanguinamenti alivello delle parti operate.

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158_° _ IL CONSENSO TNFORl\li\TO CONSAPEVOLE lN CHIJWRGI.A PLASTICA ESTETICA

Per la prima settimana dovrà essere evitata la guidadi veicoli. In caso siano stati posizionati punti cuta-nei, verranno rimossi 7-10 giorni dopo l'intervento.La prima doccia di pulizia completa potrà essere pra-ticata solo dopo tale periodo.Per le prime 2 settimane dovranno essere evitati ampimovimenti con le braccia, il sollevamento di pesi el'attività sessuale, che potrà essere ripresa con caute-la dopo tale periodo.

PRECAUZIONI DURANTE LA CONVALESCENZA

Dopo la rimozione dei punti potrà essere ripresa l'at-tività lavorativa.Per circa un mese dovrà essere evitato ogni tipo diattività sportiva e l'esposizione diretta al sole o adeccessive fonti di calore (ad esempio, sauna, lettinoabbronzante, ecc.) durante tale periodo, inoltre, dovràessere evitata la posizione prona ("a pancia in giù")ed eseguiti, laddove prescritti, gli esercizi quotidianidi "automassaggio" delle mammelle.Si raccomanda di segnalare la presenza di protesiall'atto delle successive visite senologiche ed indagi-ni diagnostiche (mammografia, ecografia, risonanzamagnetica nucleare: RMN, tomografia assiale com-puterizzata: TAC).Si ricorda l'importanza di conservare e di esibire adogni visita di controllo il documento identificativodelle protesi.

POSSIBILI COMPLICAZIONI

Qualsiasi procedura chirurgica, per quanto di mode-sta entità ed eseguita su Pazienti in buone condizionigenerali, comporta la non prevedibile possibilità dicomplicazioni generali.Statisticamente si può affermare che in persone inbuone condizioni generali, i cui esami clinici pre-operatori non dimostrino alterazioni significative,l'insorgenza di complicazioni gravi o gravissime èrara.AI pari di ogni altro tipo di intervento chirurgico lamastoplastica additiva può dare luogo a complicazio-ni sia anestesiologiche (che verranno discusse duran-te il colloquio con il Medico Anestesista) che post-chirurgiche generali, nonché a complicazioni specifi-che.Fra le COMPLICAZIONI DI CARAITERE GENERALE sono

da ricordare: l'emorragia, l'ematoma, il sieroma. l'in-fezione necrosi cutanee e del complesso areola-capezzolo, la riapertura spontanea della ferita.• Un modesto sanguinamento della ferita rientra

nella normalità. Se di entità importante (emorra-gia) può richiedere un reintervento chirurgico.

• La formazione di ematomi, conseguente a sangui-namenti nella sede di impianto della protesi, puòverificarsi nei primi giorni dopo l'intervento. Simanifesta con repentini aumenti di volume o fortidolori localizzati ad una mammella, che devonoessere immediatamente segnalati al Chirurgo. Incaso insorgano ematomi di una certa entità, infatti,è necessario provvedere all'aspirazione o al dre-naggio del sangue. Se ciò non fosse sufficiente, sarànecessario un intervento chirurgico per rimuoverela protesi e reinserendola dopo aver fermato il san-guinamento.

• La formazione di sieromi consiste nell'accumulo,attorno alla protesi, di variabili quantità di liquidogiallognolo e trasparente, chiamato "siero". Rac-colte di modesta entità si riassorbono spontanea-mente, mentre raccolte più cospicue possonorichiedere l'evacuazione chirurgica, come sopraspecificato a proposito degli ematomi.

• Le infezioni sono rare, ma, se non dominabili congli antibiotici, possono rendere necessaria, seppuremolto raramente, la rimozione delle protesi e l'atte-sa di alcuni mesi prima del loro reinserimento.

• Le necrosi cutanee e/o del complesso area/a-capez-zolo sono molto rare e vengono trattate inizialmen-te in modo conservativo e successivamente, se ne-cessario, con trattamento chirurgico.

• La riapertura spontanea della ferita (deiscenza),molto rara, nei casi più gravi può comportare l'e-sposizione della protesi (si veda oltre).

Tra le COMPLICAZIONI Sl'EClflCHE si segnalano la re tra-zione della capsula periprotesica (contrattura capsu-lare), la rottura della protesi, lo spostamento dellastessa (dislocazione e/o rotazione), l'esposizionedella protesi e le alterazioni della sensibilità dellapelle.• In una modesta percentuale di casi, in genere alcu-

ni mesi dopo l'intervento, ma raramente anche adistanza di anni, si verifica la retrazione della cap-sula cicatriziale che circonda le protesi. La protesimammaria rappresenta un corpo estraneo, al pari diuna valvola cardiaca artificiale, di una protesi d'an-ca; è naturale che l'organismo reagisca, circondan-do la protesi con una membrana connettivale (cap-

I

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:\L\STOPLASTICA ADDITIVA • 159

sula periprotesica), per separarla dai tessuti circo-stanti. Nella maggior parte dei casi la mammellacon protesi rimane morbida. In altri casi invece, acausa di una reazione eccessiva dei tessuti, la cap-sula periprotesica subisce un progressivo ispessi-mento e si contrae. Tale evenienza (retrazione dellacapsula periprotesica) può indurre una fastidiosasensazione di tensione dolorosa e talora un'altera-zione della forma della mammella; può altresì veri-ficarsi lo spostamento laterale o verso l'alto dellaprotesi con una conseguente asimmetria mamma-ria. Con utilizzo di protesi dotate di una superficieruvida ("testurizzata") il rischio di retrazione dellacapsula è valutabile in circa il 5% dei casi, ed èancora minore qualora la protesi, anziché dietro laghiandola mammaria, venga inserita dietro ilmuscolo pettorale. Qualora la retrazione della cap-sula periprotesica sia di grado marcato, può essereopportuno procedere con un intervento correttivoconsistente nella sua incisione o asportazione. Avolte, nonostante tale intervento correttivo, la con-trazione della capsula può verificarsi nuovamente.

• Una complicanza rara è la rottura della protesi, chepuò verificarsi in occasione di forti traumi locali(ad esempio, le contusioni toraciche contro il vo-lante o da cintura di sicurezza in corso di incidentiautomobilistici), ma a volte anche spontaneamente,senza trauma importante apparente; il rilievo divariazioni della forma o della consistenza dellamammella dovranno quindi indurre la Paziente aconsultare il Chirurgo. Qualora il sospetto di rottu-ra venga confermato dall'esame ecografico e/odalla risonanza magnetica nucleare, sarà necessarioprocedere alla rimozione della protesi ed all' even-tuale sostituzione.

• Lo spostamento della protesi (dislocazione) avvie-ne raramente e può verificarsi precocemente maanche a distanza di tempo; può indurre asimmetriepoco evidenti, senza pregiudicare il buon risultatoestetico d'insieme. Qualora invece provochi un'a-simmetria evidente può essere opportuno un inter-vento correttivo se manovre di riposizionamentonon abbiano dato buon esito.

• La rotazione od il capovolgimento della protesi noncrea generalmente particolari problemi in caso diprotesi di forma rotonda, mentre può essere visibi-le in caso di protesi anatomiche e richiedere in taleeventualità un intervento correttivo.

• L'esposizione della protesi è un evento assai raroche si può verificare in seguito ad infezioni o alla

diastasi (apertura spontanea) della ferita. In talecaso è necessario rimuovere la protesi ed attenderealmeno 6 mesi prima di un nuovo inserimento.

• La sensibilità della pelle ed in particolare delleareole e dei capezzoli potrà rimanere alterata (dimi-nuzione o perdita della sensibilità, formicolii) perun periodo di settimane o di alcuni mesi; assai dirado in modo permanente.

• L'intervento di mastoplastica additiva non inibiscel'allattamento.

RISULTATI

L'effetto migliorativo della mammoplastica additivarisulta immediatamente apprezzabile. Il gonfiore suc-cessivo non rende peraltro valutabile il risultato del-l'intervento per qualche mese, ed il risultato definiti-vo risulta pienamente evidente 6 mesi circa dopo l' in-tervento.È sempre auspicabile l'ottenimento di un risultatonaturale; ciò significa ottenere una giusta proporzio-ne fra le dimensioni della mammella e la strutturafisica della Paziente. Non sempre tuttavia questo èpossibile: in particolare, ma non solo, nelle donnemagre, con ghiandole mammarie poco sviluppate, laprotesi può risultare maggiormente apprezzabile neisuoi profili. Ciò può determinare un aspetto artificio-so non solo al tatto (palpabilità) ma anche alla vista,talora sotto forma di ondulazioni superficiali dellapelle ("rippling" - "wrinkling"). La palpabilità delleprotesi è più frequente subito al di sopra del solco sot-tomammario e nei quadranti laterali.Il risultato ottenuto è suscettibile di variazioni neltempo in relazione a possibili gravidanze, allattamen-ti, variazioni ponderali ed invecchiamento.Col passare degli anni la parete delle protesi può su-bire delle alterazioni che rendono possibile la trasu-dazione del contenuto all'esterno ed è più facile larottura a seguito di traumi diretti. Per tale motivo èconsigliabile, a scopo precauzionale, una visita dicontrollo una volta all'anno, associata eventualmentead esami radiologici di controllo.Alcune ditte produttrici consigliano la sostituzionedelle protesi dopo un determinato numero di anni(10-15). In realtà, si ritiene necessaria una valutazio-ne clinica/radiologica annuale, in particolare dopotale periodo e un intervento chirurgico di rimozio-ne/sostituzione in caso di dubbio sull' integrità delleprotesi.

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160 • IL CONSENSO INf'ORMATO CONSAPEVOLE li" C!-j[RURGù\ PLt\STICt\ ESTETICi\

CICATRICI ED ALTRE SEQUELE

Le cicatrici cutanee residuate all'intervento sonogeneralmente poco visibili, anche perché situate inpieghe naturali (solchi sottomammari, pieghe ascella-ri) o in corrispondenza di cute pigmentata (areolemammarie). È necessario ricordare che, per quanto lasede dell'incisione possa essere programmata, è pos-sibile che la cicatrice [male non cada nel nuovo solcosottomammario, ma possa essere dislocata rispetto adesso; inoltre, a seconda delle caratteristiche della cuteareolare e delle differenze cromati che rispetto allacute della regione mammaria, la cicatrice può esserepiù o meno visibile.La qualità delle cicatrici varia con il passare dei mesie dipende in gran patte dalla reattività cutanea indivi-duale. Generalmente la loro visibilità diminuisce conil tempo.Peraltro, talune Pazienti, a causa di una eccessivareattività cutanea, possono sviluppare cicatrici arros-sate o rilevate e perciò facilmente visibili, che duranodiversi mesi o sono permanenti (cicatrici ipertrofiche)o cicatrici "allargate" di colore normale (cicatrici ipo-trofiche). Si tratta di un'evenienza non prevedibile,seppure di raro riscontro. Cicatrici inestetiche e dicattiva qualità possono essere corrette con trattamen-to medico o con un intervento dopo un congruoperiodo di tempo (6-12 mesi dall'intervento).

In casi di particolare predisposizione individuale lecicatrici si estendono oltre i limiti dell'incisione chi-rurgica (cheloidi) e rappresentano un processo pato-logico di difficile trattamento.Inizialmente le mammelle possono apparire legger-mente più alte del normale, in particolare quando leprotesi vengono posizionate sotto i muscoli pettorali.In caso d'impianto in sede retropettorale, può render-si evidente, durante la contrazione dei muscoli petto-rali, lo spostamento delle protesi in rapporto almuscolo con conseguente alterazione della forma diuna o entrambe le mammelle ("deformità dinamica").La sensibilità della pelle ed in particolare delle areo-le e dei capezzoli potrà rimanere alterata (diminuzio-ne o perdita della sensibilità, formicolii) per un perio-do di settimane o di alcuni mesi; assai di rado inmodo permanente.

~ETODIALTERNATnn

Le mammelle possono essere aumentate di volumeanche senza l'uso di protesi con metodiche alternati-ve, quali l'inserimento di grasso prelevato dalla stes-sa Paziente o l'utilizzo di un dispositivo esterno apressione negativa.Il loro utilizzo è ancora dibattuto nella comunitàscientifica internazionale.

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fvL\STOPLASTICA ADDITlVA • 161

MODULO DI CONSENSO INFORMATO

PER L'INTERVENTO DI

MAsTOPLASTICA ADDITIVA

lo sottoscritta richiedo di essere

sottoposta ad intervento di ,per .

............................................................................................................................................... ; .

Dichiaro di essere stata visitata dal Dott. in data .

Sono stata informata personalmente dal Dott. . , ossia ilsanitario che procederà all'intervento, con veste sostanziale di capo-équipe, in data , nei

locali della struttura sanitaria :• sul tipo di intervento, che mi è stato descritto verbalmente ed in forma scritta con uno specifico opuscolo "pro-

spetto informativo" consegnatomi in data , e che consiste in

• sugli obiettivi e sulle potenzialità concrete dell'intervento. In particolare .

• sui limiti dell'intervento stesso, che potrebbe, sia pure in via di eccezione, non determinare il conseguimento

del risultato auspicato in premessa (come specificato nel prospetto informativo consegnato mi);

• sulle modalità di esecuzione dell'intervento già spiegate nell'opuscolo informativo;

• sul fatto che l'intervento sarà eseguito in regime e richiederà un'anestesia

................................................................................................................................................ - ,

• sulle possibili complicanze (come da prospetto informativo consegnatomi), che peraltro saranno oggetto di

tempestivo ed adeguato trattamento, secondo le buone regole di clinica chirurgica e su cui, parimenti, espri-

mo consenso;i • sui rischi probabili e prevedibili (reinterventi secondari in particolare, ma non solo, per revisione delle cica-

trici e per ).• Nell'eventuale necessità di procedere ad una revisione chirurgica (per chiarezza indicata anche come "ritocchi"

o "reinterventi secondari") per imprevedibili ed incalcolabili esiti dovuti ad incontrollabili naturali processi di

cicatrizzazione e di assestamento delle aree operate, l'impegno fmanziario di tali procedure è a carico della

Paziente che concorderà le intrinseche modalità prima dell'operazione stessa (se eseguita privatamente);

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Page 10: I.~e~~~~t..~:0 ~3.~:~'~~=.t.'~~..:~~~: .'~.~:.~to.'~dU~lci ... · Figura 31. La mastoplastica additiva può essere eseguita mediante accesso periareolare, a livello del solco inframammario,

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162 • IL CONSENSO INf'OR1IATO CONSAPEVOLE IN CHIRURGIA PLASTICA ESTETICA

• sul rischio, in particolare che l'intervento programmato può comportare (come spiegato nel prospetto infor-

mativo consegnatomi);

• sulle sequele temporanee: ossia ecchimosi, edemi e gonfiori, dolori, anestesie o ipoestesie e su quelle perma-

nenti: cicatrici normali e patologiche.

Acconsento ad ulteriori procedure che, anche in alternativa a quelle già oggetto di consenso sopra descritto, si

dovessero profilare - nel corso dell'esecuzione dell'intervento, ed esclusivamente in relazione a fattori soprav-

venuti - indispensabili per la migliore riuscita dell'intervento nel senso in premessa indicato, e ciò con riguar-

do sia alle tecniche chirurgiche che alle pratiche anestesiologiche.

Accetto, nell'ottica di una migliore risposta sanitaria, di eseguire le terapie mediche e fisiche, che mi verranno

suggerite, le medicazioni prescritte e di attenermi ai comportamenti ed alle indicazioni fissate durante il decor-

so post-operatorio.

Confermo, inoltre, di essere stata informata sulle conseguenze fisiche, mentali ed occupazionali che potranno o

potrebbero presentarsi nel periodo post-operatorio (come descritto nel prospetto informativo consegnatomi).

Dichiaro di essere stata informata sulle metodiche alternative a quelle propostemi per il trattamento del mio pro-

blema (come da prospetto informativo consegnatomi).

Sono consapevole che in caso di complicazioni o effetti collaterali o risultati poco soddisfacenti conseguenti

all'intervento dovrò informarne con sollecitudine il Chirurgo che metterà in atto un tempestivo e adeguato trat-

tamento secondo le buone regole della Medicina. Qualora non informassi il Chirurgo sono consapevole che egli

si riterrà sollevato da ogni responsabilità sull'evoluzione del mio caso e non si riterrà responsabile di correzio-

ni o consigli forniti da altri Colleghi

Sono consapevole del fatto che ulteriori interventi secondari correttivi potrebbero essere necessari od opportuni,

Acconsento ad essere fotografata prima, durante e dopo l'intervento a scopo di documentazione clinica, edotto

che il Chirurgo si impegna ad utilizzare le immagini solo in ambito scientifico e per informazione clinica o giu-

diziaria con assoluta garanzia di anonimato.

Evidenzio che ho posto le seguenti domande a chiarimento: .

e che ogni mio quesito ha ricevuto una risposta chiara e completa.

Del pari confermo che mi è stato lasciato tempo sufficiente per riflettere sulle informazioni ricevute, così da

assumere una decisione consapevole.

La Paziente Il Medico

li .