igiea lanza di scalea - glorificazione mediatica dei figli di allah

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Nei conflitti si identificano diversi fattori, di soggetti singoli e di intere comunità che si intrecciano, a loro volta, nei singoli e nei gruppi appunto; nel nostro periodo storico questi processi passano attraverso la comunicazione di massa.Attualmente sta a significare lavorare sulla comunicazione - interna ed esterna - e sulla propria immagine, sfruttando i media, ma soprattutto internet ed i social network.

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Page 1: Igiea Lanza di Scalea - Glorificazione Mediatica dei figli di Allah
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pag. 2

Glocal BookGlocal University Network

http://www.glocaluniversitynetwork.eu/

IGIEA LANZA DI SCALEA

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pag. 3

Glocal BookGlocal University Network

[email protected]

www.glocaluniversitynetwork.euAll rights reserved

Distributed under license Creative Commons

Prima Edizione, Novembre 2011

Copertina: lll::: shahar allah :::lll

by ~AymanStyle

http://aymanstyle.deviantart.com/art/lll-shahar-allah-lll-96583594?moodonly

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pag. 4

EditorialeDa anni parliamo della comunicazione e di una società costruita attorno alla comunicazione.

“In pochi vivono dentro la comunicazione.”

Vivere dentro la comunicazione significa pensare per connessioni, imparare dai problemi, sviluppare e formalizzare il pensiero. Vivere nella comunicazione significa avere un progetto didascalico.

Nel corso degli ultimi anni lo sviluppo dell’informatica e della telematica ha aperto una nuova dimensione alla comunicazione visiva e alla fruizione dei testi: quella dell’interazione cibernetica mediata da oggetti grafici.

Tutto cambia: cambiano gli artifici visivi, la interazione relazionale; cambiano i tempi, gli spazi, i processi di significazione, la partecipazione, le sensazioni, le riflessioni; cambia la politica, l’economia, la progettazione, la programmazione, i linguaggi; cambiano gli stimoli percettivi, in dispositivi semiotici, gli oggetti d’uso; cambia infine la scrittura in un lessico fatto prevalentemente di interfacce grafiche, iconiche, da quando cursori e pulsanti hanno sostituito penne e calamai popolando ormai il nostro spazio operativo di nuove funzioni Touch Screen. Ormai siamo definitivamente nella comunicazione, dentro la florida e incessante dinamica della ipermedialità.

Ma non cambiamo noi. Cambiano molto più lentamente le nostre capacità cognitive e culturali. Apprendiamo con le vecchie metodologie, le scuole e le università continuano ad ignorare i processi di apprendimento nuovi della società della comunicazione. Tra la vita scolastica istituzionale, pubblica e privata, e i processi di apprendimento della società della comunicazione c’è un vuoto in cui crollano quasi tutte le professioni.

Il Glocal University Network ha la grande ambizione di coprire quel vuoto, di entrare nella comunicazione globale con una serie di strutture universitarie locali, organizzate in sintonia con la multimedialità della nuova didattica

Liliana Montereale

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Profilo BiograficoIgiea Lanza di Scalea, laureata in sociologia

con una tesi sugli uomini bomba e il

terrorismo internazionale, dopo aver

studiato psicologia giuridica e criminologia

applicata, ha conseguito il Master in

criminologia e politiche criminali (UNICRI-

UNITO).

Ha iniziato lo studio della lingua araba nel

2005 a Torino, poi a Roma presso l’ISIAO,

infine all’Università di Damasco. Libera

professionista, collaboratrice AIASU,

membro della speech area -Glocal

University Network - per le aree afferenti la sociologia e la criminologia, è Presidente

della VPM - Voci di Popoli del Mondo - Organizzazione Non Governativa impegnata in

Africa in progetti socio sanitari, agroalimentari e idraulici ed in Italia nella promozione

di progetti di assistenza sociale e di educazione allo sviluppo. Già autrice di diversi saggi

e monografie, svolge attività di ricerca tematiche a sfondo sociale e criminologico.

http://www.ongvpm.org/ong-roma-vpm-onlus.php

http://www.aiasu.it/

http://www.glocaluniversitynetwork.eu/consulenza/igea-lanza-di-scalea

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LA GLORIFICAZIONE MEDIATICA DEI FIGLI DI

Meccanismi di persuasione visiva e comunicativa

di Igiea Lanza di Scalea

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INDICE

Prefazione

1. Internet piattaforma globale2. Siti internet della Jihad Islamica Palestinese (JIP)- www.qudsway.net- La glorificazione dello shahid- L’incitazione all’odio contro Israele- www.qudsnews.net- La glorificazione dello shahid - Terrorismo e antisemitismo- www.saraya.ps- La glorificazione dello shahid- www.shikaki.net

3. Meccanismi di persuasione visiva e comunicativa. Internet strumento di propaganda terroristica4. Appendice

BibliografiaWebgrafia

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Questo scritto riformula in estrema sintesi i risultati di precedenti ricerche condotte tra il 2005 e il 2007

Ogni riferimento rimanda alle fonti indicate

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Prefazionedi Diana Fotia

La globalizzazione e i suoi mutamenti successivi, considerati su ampia scala, sono relativi, oramai, al rapporto spazio-temporale riferito all’emissione di informazioni e dunque all’intensificazione ed al potenziamento dei flussi di comunicazione e alla trasmettibilità di dati, in modalità immediata. Nei conflitti si identificano diversi fattori, di soggetti singoli e di intere comunità che si intrecciano, a loro volta, nei singoli e nei gruppi appunto; nel nostro periodo storico questi processi passano attraverso la comunicazione di massa.Attualmente sta a significare lavorare sulla comunicazione - interna ed esterna - e sulla propria immagine, sfruttando i media, ma soprattutto internet ed i social network. Nello specifico i gruppi terroristici - sempre considerando l’accezione che oggi si da di tale definizione - si prefiggono di ottenere la massima risonanza possibile per le loro organizzazioni, ideologie e gesta; sempre ricordando che nella “loro” logica l’atto è compiuto non tanto per quello che realizza in sé, quanto perché i media ne parlino ed esso si trasformi in un detonatore propagandistico dell’ideologia.

I media, con il loro potenziale divulgativo, svolgono un ruolo cruciale nel promuovere dati e conoscenze - che tengano conto del contesto socio-culturale delle aree di influenza - verso la popolazione. Anche il Terrorismo, dunque, si avvale dello strumento mediatico, connaturato all’odierna società dell’informazione, come cassa di risonanza: se un evento non è assunto come “fatto mediatico”, in un certo qual modo, è come se non si fosse verificato.La scelta delle informazioni optate dai diversi gruppi - di qualsiasi natura - e dei mezzi di comunicazione scelti avviene seguendo una serie complessa di logiche e condizionamenti: si cerca costantemente di incanalare l’attenzione in certe dire zioni piuttosto che in altre, contribuendo alla costruzione ad hoc di rappresentazioni sociali, interpretazioni conformistiche e obiettivi condivisi, rispondendo essi ad una suscettibilità emotiva nel recepire tali allarmi, piuttosto che rassicurazioni.

Ogni rivendicazione, dichiarazione e/o attacco terroristico è un messaggio alla collettività volto a diffondere terrore, intimidire e destabilizzare le Istituzioni. Oppure, al contrario la diffusione mediatica, come illustrato in questo saggio, viene in un certo qual modo a compensare la condanna del mondo occidentale attraverso una forma di “celebrazione mediatica” dei terroristi e delle gesta da

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questi compiuti. In tal senso, internet - in generale - ed i social network - in particolare - rappresentano il veicolo di un messaggio inviato alla collettività, non sempre consapevole della propria importanza e dell’impatto prodotto. Internet quindi agevola la spettacolarizzazione e finanche, la “glorificazione mediatica dei figli di Allah”.Oggi, quasi tutte le organizzazioni terroristiche comunicano in diverse lingue e gestiscono uno o più siti. Principalmente, i contenuti di tali siti riguardano la storia dell’organizzazione e le sue attività, il suo background socio/politico, i suoi successi operativi, le biografie, i martiri, le critiche ai nemici, gli aggiornamenti. Potenziali terroristi e simpatizzanti non sono però l’unico target, perché si arriva a formulare immagini ed informazioni destinate, anche, all’opinione pubblica e alla stampa estera. In conclusione, la Guerra Santa si gestisce sempre di più on-line e chi la combatte, oramai ha la totale consapevolezza di quanto la “Rete” sia importante, per scambiarsi informazioni ed ordini, per fare proseliti e spaventare il nemico, grazie (o a causa) dell’assenza di regole, la possibilità di una navigazione anonima, il vasto potenziale di utenza e il veloce flusso delle informazioni1.

Diana FotiaCriminologa, specializzata in sicurezza e prevenzione sociale.

Autrice di Terrorismo... per i non addetti ai lavori, Nuova Cultura, 2012è ricercatore AIASU nel settore della sociologia criminologica

1 Cfr., “Terrorismo...per i non addetti ai lavori. Il circolo vizioso dell’aggressività.”, Nuova Cultura, Roma 2012, pp. 105 - 110.

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1) INTERNET PIATTAFORMA GLOBALE

Possiamo dire senza eccessivi sforzi cognitivi, come la rete mediatica abbia rafforzato in maniera inestimabile il sentimento di identità collettiva di individui geograficamente dispersi ma ideologicamente integrati, potenziando le opportunità derivanti dall’interconnessione, dall’integrazione e dalla coesione mondiale. In questi termini anche il rapporto tra internet e terrorismo è direttamente proporzionale al rapporto tra internet e corpo sociale. Dai tempi in cui Ulrich Schneckener, specialista in terrorismo dell’Istituto Alemao de Assuntos Internacionais e de Securança (SWP) dichiarava come “anticamente fosse difficile per i terroristi comunicare con i propri simpatizzanti”2 ad oggi, nel giro di pochi anni, la rete è usata come piattaforma di interscambio tanto individualmente quanto collegialmente, divenendo un luogo di primaria aggregazione sociale e finanche, mondiale.

In tal senso, come ebbe a osservare Gabriel Weimann3, se nel 1998 esistevano solo dodici siti a contenuto terrorista, dopo l’11 settembre 2001, ovverosia nel lasso temporale di soli tre anni, il numero è andato aumentando considerevolmente. Questo breve scritto riformula in estrema sintesi i risultati di precedenti ricerche condotte tra il 2005 e il 2007 e trae spunto da analisi condotte su quattro siti della Jihad islamica palestinese (www.qudsway.net; www.saraya.ps; www.qudsnews.net; www.shikaki.net), esempi cogenti, come vedremo, della “mass communication”4 quale sviluppo di una nuova forma di tecno comunicazione socializzata.

2) SITI DELLA JIHAD ISLAMICA PALESTINESE (JIP)

Ogni piattaforma digitale ha una sua prerogativa. Se si è - ad esempio - alla ricerca di un “B&B”, visitarne il sito permette di ampliare la propria panoramica cognitiva, di plasmare un proprio pensiero, di avvalorare una propria idea ovvero di screditarla, non ultimo, di simpatizzare verso questa o quella struttura. Nel mentre che l’osservatore navigherà il web, questi, vorrà essere certo che l’opzione prescelta risulti -senza dubbio- la migliore.

2 “A rede mundial como instrumento de propaganda” in http://www.dw-world.de/dw/article/html.3 “Organizaçoes terroristas: intercambio de informaçoes na internet” in http://dw-world.de/dw/article/.html.4 Castells M., “Comunicazione, potere e contropotere nella network society”, Annenberg School of Communication, University of Southern California.

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Oltre alle concrete possibilità poste in offerta dall’albergatore, lo stesso sito rivestirà un ruolo interessante. In tal senso, basti pensare che, a parità di “servizi”, è quasi certo che il nostro vacanziere prediligerà la struttura presentata in termini più moderni e dinamici (non ultimo semplici) entro lo stesso sito web. Quindi, dati due prodotti essenzialmente identici, è possibile ipotizzare che il consumatore nutrirà maggior fiducia verso il “miglior proponente”, cui accorderà finanche maggiore simpatia.

Questo -a maggior ragione- quando il nostro prodotto presenta talune caratteristiche tra cui la facilità di accesso, i colori suadenti, l’audio accattivante, le immagini dinamiche e quant’altro possa stimolare l’osservatore di passaggio.

Con particolare riferimento ai siti JIP, balza subito alla vista, che si comprenda o meno la lingua araba, la totale modernizzazione mediatica. In tal senso, la presenza di numerose fotografie e/o poster ritraenti soggetti (martiri) in pose plastiche, spesso sorridenti, muniti di fasce inneggianti alla suprema grandezza di Allah, le immagini di bambini in preghiera con kalashnikov alla mano, non ultimo, i colori accattivanti, le news aggiornate h. 24, sono tutti fattori che con estrema semplicità pongono in essere l’importanza dell’elemento comunicativo mediatico della rete globale e dalle infinite risorse da questa offerte.

Internet diviene non solo un potente strumento di spettacolarizzazione ma soprattutto, grazie a meccanismi di persuasione visiva e comunicativa crea una piattaforma di interconnessione virtuale per tutti gli asshuada’5 e potenziali tali di tutto il mondo.

2.1 www.qudsway.net

È uno dei principali siti JIP. Viene regolarmente aggiornato. Contiene informazioni sugli attentati suicidi commessi dai membri del gruppo. Diffonde la propaganda anti israeliana e pubblicizza il terrorismo glorificando lo shahid (martire).

2.1.2 La glorificazione dello shahid

5 Trad. it. “martiri” dal plurale di shahid (martire).

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Immagine 1

Elias Ashqar, terrorista ucciso dalle forze israeliane il 14 maggio 2006. Era responsabile di numerosi attacchi commessi in Israele tra il 2005 ed il 2006.

Fonte: www.qudsway.net

2.1.3 L’incitazione all’odio contro Israele

Immagine 2

Incitazione all’odio contro Israele, descritto quale “uccisore di palestinesi”. Il disegno in immagine riproduce un foglietto memo - ove è possibile scorgere la stella di David - con su scritto “domani mattina uccidi dai 5 ai 15 palestinesi”.

Fonte: www.qudsway.net

Il sito, aggiornato con le notizie dell’ultima ora, colpisce prevalentemente per il ricorso ad una colorazione accesa: sfondo celeste con news in rosso o in arancione. In homepage figurano foto dei martiri (asshuada’) in esortazione alla jihad. Giovani spesso sorridenti (immagini 3-4) in foto plastiche ritratti con armi alla mano6.

Immagine 3 Immagine 4

Fonte: www.qudsway.net6 Immagini tratte dal sito www.qudsway.net visitato in data 8 luglio 2007.

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Immagine 5 Fonte: www.qudsway.net

2.2 www.qudsnews.netContiene informazioni regolarmente aggiornate, articoli sui dirigenti dell’organizzazione, foto dei terroristi suicidi e esortazioni al terrorismo.Il sito presenta uno stile sobrio: homepage ordinata, sfondo bianco con notizie evidenziate in celeste e rosso. Tra i diversi link cui è possibile accedere, quello dedicato agli asshuada’ presentante foto e poster commemorativi. Figurano prevalentemente immagini di giovani che, con sguardi ammiccanti, mostrano armi e locandine.Fonte: www.qudsnews.net

2.2.1 La glorificazione dello shahidImmagine ritraente Muhammad Dahdurterrorista del JIP ucciso il 20 maggio 2006.Fonte: www.qudsnews.net

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Immagine ritraente Hasam Ahmad. In basso vi è una breve descrizione riportante nome (Hasam Ahmad), data di nascita (1974), data di morte e martirio (29/06/07)7.

7 Immagini tratte dal sito www.qudsnews.net, visitato in data 20 luglio 2007.

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2.2.2 Terrorismo e antisemitismo Immagine 8

Disegno pubblicato in occasione della giornata commemorativa di Al Nakba (in memoria degli eventi del 1948). La chiave sembrerebbe rappresentare il desiderio dei rifugiati di ritornare a casa propria. Un ebreo stereotipato esce dalla scatola. Disegno di Omaya Joha (partigiano di Hamas).

Fonte: www.qudsnews.net

2.3 www.saraya.ps

Presenta una homepage ordinata, colpiscono i colori accesi e accattivantiContiene inni al terrorismo e scritti che inneggiano alla jihad. Sono presentilink dedicati agli album degli asshuada’ 8.

2.3.1 La glorificazione dello shahid

Poster commemorativo di Muhammad shahaban Al-dahduh, terrorista del JIP, ucciso il 20 maggio 2006.

Fonte: saraya.ps

Immagine 9

8 Cfr. http://www.saraya.ps/alboum.php?imgcatid=13/, visitato in data 14 luglio 2007.

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Immagine 10

Immagine di un bambino con mani e volto rivolti in preghiera verso Allah.La scritta in alto a sinistra richiama la classica invocazione “Allah Akbar” (Allah è più grande). Compare l’icona del partito dei combattenti (Saraya Al-Quds)9.

Fonte: saraya.ps

9 Immagine tratta dal sito www.saraya.ps visitato in data 14 luglio 2007.

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Immagine 11

Poster commemorativo. Al centro in grassetto figura il nome del martire, Muhamad Al jahabari. Il ragazzo, sempre sorridente, viene ritratto in diverse pose (presumibilmente) risalenti alla fase di addestramento preparatorio10.

Fonte: www. saraya.ps

2.4 www.shikaki.net

Sito ufficiale del JIP dedicato alla memoria del suo fondatore, Fathi Shqaqi.La homepage è essenziale, presenta la foto del suo fondatore affiancata da una

serie di testi riportanti dichiarazioni e descrizioni delle sue azioni11.

3. MECCANISMI DI PERSUASIONE VISIVA E COMUNICATIVA. POTENZIALE DI INTERNET COME STRUMENTO DI PROPAGANDA TERRORISTICA

Ancor più dello stesso “shahid”, si potrebbe dire che l’originalità del “nuovo jihadismo” risieda proprio nell’uso delle nuove tecnologie mass mediatiche.

10 Immagine tratta dal sito www.saraya.ps, visitato in data 14 luglio 2007.11 Sito visitato in data 14 luglio 2007.

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Perché?L’impatto mediatico agisce sulla percezione che il soggetto ha di un dato evento, il quale evento può echeggiare significati diversi anche sulla base di come lo stesso viene presentato, recepito e, conseguentemente rielaborato dal nostro osservatore. Si ritiene che (Shaw, 1979) la comprensione della realtà sociale sia mutuata dai media e che, il “web citizen” ne subirebbe l’influsso anche e soprattutto in relazione alla selezione del tema presentato (Teoria dell’agenda setting).

La cultivation theory sostiene l’esistenza di una discrasia tra “fatti reali” e “fatti filtrati” (dai media), ribadendo pertanto il notevole influsso dei media sulle coscienze sociali. La presentazione di un qualsivoglia evento produrrà sempre una parziale modifica nell’assetto cognitivo-percettivo del ricevente, questo perché, il meccanismo sottostante alla persuasione consta essenzialmente di bisogni e di aspettative del nostro inconscio. Ponendo un esempio concreto, presentare l’attentatore suicida quale martire, mostrarne fotografie in pose plastiche, nelle fasi addestratorie o comunque idealizzarne le gesta, restituisce all’utente un solo messaggio: l’eroismo, gravitando al limite del conscio, su di una delle più elementari aspettative umane. In questo caso, bisogno e aspettativa confluiscono in un unico focus: il riconoscimento. Oltre a ciò, il ricorso a determinate forme espressive, a immagini e non da meno a determinati colori, rientra in una strategia comunicativa volta a evidenziare potenzialmente il flusso informativo rendendolo di ben più facile memorizzazione.

Quale potenziale supplementare offre internet a servizio della propaganda terroristica? La facilità di accesso, la scarsità dei controlli, l’anonimato, la velocità dei flussi di comunicazione, l’accesso all’opinione pubblica nazionale e internazionale, sono solo alcune delle prerogative offerte dalla rete (potenzialmente) sfruttabili dai gruppi terroristici a vantaggio dei loro obiettivi. In tal senso, internet può risultare uno strumento strategicamente vincente per la promozione di una qualsivoglia azione che, grazie al potenziale illimitato in termini di emittente – ricevente, esalta considerevolmente il disegno originario. Inoltre, la comunicazione “tecno mediata” agendo sulle menti dei destinatari, diviene campo aperto per la mobilitazione, la propaganda, il reclutamento e l’indottrinamento di giovani, e nemmeno tanto più giovani, individui. In tal senso, dall’analisi dei dati elaborati dal Dipartimento della Difesa Statunitense, proprio in rete appare possibile repertare l’80% delle informazioni necessarie

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per articolare un attacco “nemico”12.

Last but not least, internet diviene il mezzo attraverso cui spettacolarizzare i “figli di Allah”. La celebrazione mediatica delle gesta terroristiche e, in particolare, la glorificazione degli attentatori suicidi inneggianti alla grandezza di Allah, stimola finanche orgoglio e coscienza dell’intera comunità mussulmana internazionale.

APPENDICE

Zainab Ali Issa Abu Salem esplosa il 22 settembre 2004

Pagamento alla famiglia del martire: assegno di 25.000 dollari offerto ai familiari di Fuad Ismail Ahmed Ali-Hourani, esploso il 9 marzo 2002.

12 Cfr. “La jihad en internet” in http://spanish.safe-democracy.org/206/10/iq-jihad-en-internet/; B. M., Jenkins “World becomes hostage of media-savvi terrorists: Commentary”, USA Today, 2004, in http://www.rand.org; “The 9/11 commission report”, 2004, in http://www.apoaccess.gov.911.

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Muhammad Issa Khalid Zaghal esploso il 22 febbraio 2004.

Hanady Taysir Abd Al Malik Jaradat esplosa il 2 ottobre 2003.

Hiba Azem Sa’id Daraghmeh esplosa il 19 maggio 2003.

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Uafa Idris ritratta sulla copertina di un libro scritto da Muhammad Salman (pubblicato in Egitto nel 2002).

Pagina del giornale Filisteen al Muslima dedicata a Mujahid Abd Al Fatah Mustafa Al Masri, esploso il 18 maggio 2003.

Pagina del giornale Filisteen al Muslima dedicata a Bassem Jamal Darwish al Takro, esploso il 18 maggio 2003.

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Poster riportante le immagini di Jamal Ali Ismail e Muhammad Samih Ibrahim al Masri, esplosi entrambi il 22 novembre 2002.

Poster riportante l’immagine di Andalib Khalil Muhammad Tqatqua, esplosa il 12 aprile 2002.

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Foto dell’attentato perpetrato da Muhammad Hasanain e Ashraf Salah Ahmad al Asmar, esplosi entrambi il 21 ottobre 2002.

Assegno di 25.000 dollari, datato 23 giugno 2002, intestato a Khalidia Ismail Abd Al Aziz al-Harani, madre di Fuad Ismail Ahmed al-Hasani, esploso il 9 marzo 2002.

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Assegno di 15.000 dollari, devoluto alla famiglia di Osama Muhammad idBahrer, esploso il 1 dicembre 200113.

L’immagine riproduce la pagina di un quaderno di uno studente liceale di Rafah con ivi annotati pensieri sulla morte: “come possiamo morire a dispetto di noi stessi? Certamente potremmo morire per amore di Allah (…). “L’unità di coloro che muoiono come martiri per amore di Allah”14.

13 Cfr., “Iraqi Support of Palestinian Terrorism”, information bulletin published by the intelligence and terrorism information center, 2002; “Les sites internet du jihad islamique palestinien et leurs webhosts (mise a jour du 22 mai 2006)” de l’Institut de renseignement – Centre d’Etude du Terrorisme, in www.terrorism.org.pdf; “Suicide bombing terrorism during the current Israeli-Palestinian confrontation” (september 2000- december 2005), Intelligence and terrorism information center at the Center for special studies (C.S.S.).

14 “Suicide bombing terrorism during the current Israeli-Palestinian confrontation” (september 2000 - december 2005), Intelligence and terrorism information center at the Center for special studies (C.S.S.), pg. 34.

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BIBLIOGRAFIA

Bruno F., Lanza di Scalea I., Educazione degli Adulti. Informazione e democrazia, Pensa MultiMedia, Lecce, 2008.

Di Lello, La guerra asimmetrica, Rivista bimestrale percorsi di cultura politica, anno I, n. 4, 2002.

Fotia D., Terrorismo…per non addetti ai lavori, Nuova Cultura, Roma, 2012.

R. Guranatna, Blowback. Special Report: Al Qaeda, in Jane’s Intelligence Review, n. 8, 2001.

R. Guranatna, Al Qaeda. Au coeur di reseau terroriste mondial, Autrement, Paris, 2002.

Q. Liang, W. Xiangsui, Guerra senza limiti. L’arte della guerra asimmetrica tra terrorismo e globalizzazione, Goriziana, 2001.

WEBGRAFIA« Ben Laden appelle les Afghans au jihad» in http://ledevoir.com/2002/08/26/7882.html, édition du 26 aout 2002. www.islamonline.net/arabic/news/2002-08/25article38b.shtml.

«A rede mundial como instrumento de propaganda» in http://www.dw-world.de/dw/article/0,2144,2649628,00html.

«Organizaçoes terroristas: intercambio de informaçoes na internet» in http://dw-world.de/dw/article/0,2144,2150921,00html.

«Internet como instrumento para la jihad» in http://alojamientos.eu.es/arancaria/nro16/ideas16_5htm.

«Cosa è scritto in studi militari per la jihad contro i tiranni? Lo rivela in un suo articolo esclusivo il New York Times» in http://www.grandinotizie.it/dossier/019/curiosità_numeri/022.htm.

«La jihad en internet» in http://spanish.safe-democracy.org/206/10/iq-jihad-en-internet/.

B. M. Jenkins, «World becomes hostage of media savvi terrorists: commentary», USA Today, 2004, in http://www.rand.org.

«The 9/11 commission report» in http://www.apoaccess.gov.911.

«Le sites internet du jihad islamique palestinien et leurs webhosts» mise à jour du 22 mai 2006, Institut de Reinsegnement du Centre d’Etude du Terrorism, in www.terrorism.org.

www.qudsway.net.www.qudsnews.net.www.saraya.ps.www.shikaki.net.

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REDAZIONE:

Coordinatore Scientifico: Liliana Montereale

Coordinatore di Redazione: Natalia Fiorini

Progetto Grafico ed Impaginazione: Valerio Nacci

Editor: M.D: Marina Decó

Segreteria di Redazione: Valentina Pagliaroli

SEGRETERIA:

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