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R O T A R Y C L U B
Madonna di Campiglio DDiissttrreettttoo 22006600 -- IITTAALLIIAA
n. 8 Febbraio 2014
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AAA PPP PPP UUU NNN TTT AAA MMM EEE NNN TTT III DDD EEE LLL CCC LLL UUU BBB
sabato 29 marzo 2014
ore 20
Interclub con
Rotary Club
Pandino Visconteo
Presidente: Marina Zanotti
Vi sarà comunicato il luogo
dove si terrà la conviviale.
venerdì 14 marzo 2014
ore 20
Savoia Palace Hotel Madonna di Campiglio
Expo Milano 2015
una sfida italiana
Dott. Piero Borghini Rappresentante di Expo 2015 nel Centro
di documentazione sulla legislazione
mondiale sul cibo, presieduto dalla
dott.ssa Livia Pomodoro.
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…da vedere
in Bacheca Presentazione Abbiamo pensato tanto a come introdurvi questo progetto… alla fine, nel
perfetto stile del nostro percorso in Comunità ci siamo dette che le cose
più semplici a volte sono quelle più efficaci.
Quindi eccovi qua la storia di Sara, Martina, Manuela, Alice, Elisa,
Federica, Arianna, Denise, Silvia, Elisa, Roberta.
L’anno scorso il ROTARACT di Rovereto Riva del
Garda (la sezione giovanile del,Rotary Club), grazie
alla preziosissima collaborazione di Silvia Basile, ha
deciso di occuparsi del settore femminile della
Comunità di San Patrignano a San Vito di Pergine.
Durante una delle visite del club in comunità, abbiamo conosciuto
Maurizio Scudiero, massimo esperto del movimento futurista italiano e
grande estimatore dell’artista futurista Fortunato Depero. Maurizio,
personaggio perfettamente in linea con il nostro standard “se non son
matti non li vogliamo!?”, ci ha proposto di riprodurre i cuscini e gli arazzi
disegnati da Depero. Tutte siamo rimaste colpite da questa idea e abbiamo
partecipato con grande entusiasmo a questo progetto impegnandoci per
trovare la metodologia e gli strumenti più adatti a realizzarli.
Inoltre, grazie alla
collaborazione di Nadia
Vernetti, siamo riuscite a
procurarci anche l’auten-
tico panno Lenci, come
quello usato all’epoca da
Depero. Questo piccolo
catalogo è dunque la prima
proposta di quello che
speriamo diventi una
collezione sempre più
ampia di prodotti
deperiani.
Le Ragazze di Sanpa
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Pagina pubblicata nei quotidiani il 23 febbraio 2014
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Storie di pietre e acqua. Le oasi egizie nel gran mare di sabbia
Umberto Knycz – appassionato di viaggi con l’Africa nel cuore
come Africa A CONVIVIALE del 14 febbraio 2014
Grazie alle parole e alle immagini proposteci da Umberto
Knycz con un filmato professionale e ben strutturato,
abbiamo compiuto un suggestivo viaggio nell’Africa – un
Continente immenso e bellissimo – prima a sud e poi a
ovest, dentro il gran mare di sabbia che dal confine egiziano
attraversa la Libia e poi, assumendo nomi diversi, finisce a
circa 8.000 km di distanza sulle spiagge dell’oceano
Atlantico, in Mauritania.
Umberto ha l’Africa nel cuore, ha all’attivo 40 anni di
viaggi fatti con passione, dove ha scattato sessantamila
fotografie per raccontare, e raccontarsi, un Continente di
storie, di paesaggi e di esseri umani.
Il suo desiderio di dare testimonianza di questi viaggi l’ha portato al Rotary Club Trentino Nord, in
quell’occasione il presidente Franco Zambiasi mi invitò alla conviviale a Trento e così, rimasto affascinato dalle
immagini, dalle parole e dalle musiche dell’Africa ho chiesto a entrambi di poter riproporre la serata a Madonna di
Campiglio, e così è stato.
I Soci e gli ospiti presenti hanno vissuto una serata intensa, ricca di emozioni che Umberto è riuscito a
trasmetterci e farci rivivere appieno.
Il viaggio che ci ha presentato aveva l’obiettivo di vedere le pitture rupestri e i graffiti della grotta che porta il
nome di Massimo e Iacopo Fuggini, che l’hanno scoperta l’11 maggio 2012 dopo anni, anni di ricerche.
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Sono certo che le parole non potranno mai rendere giustizia alle
immagini, alle suggestioni che Umberto ci ha fatto vivere, portandoci
alla scoperta di luoghi magici, inusuali e affascinanti, fatti di bellezza
ma ricchi d’insidie. Le immagini ci hanno proposto alcune situazioni
di pericolo, nascoste da una sabbia morbida e ingannatrice, ma sempre
superate con grande abilità e destrezza.
Il nostro sguardo e fors’anche i nostri cuori si sono aperti alla luce,
ai colori di quelle sabbie infinite che con i due fuoristrada Umberto e
i suoi amici hanno percorso. Confermando quanto Umberto ci ha
detto: «il deserto è impossibile raccontarlo, bisogna viverlo».
Grazie al filmato Umberto Knycz ci ha avvicinato a luoghi, ma soprattutto ci ha fatto conoscere le persone che
in quei luoghi vivono e lavorano. Nel suo e “nostro” viaggio nel Gilf el Kebir abbiamo ammirato le Oasi di
Bahriyah, Farafra, Dakhla, Siwa, Near El-Aaiun, sentendone i rumori e cogliendone i profumi, quasi provando il
calore cocente del sole e il clima freddo e gelido delle notti sahariane.
Abbiamo condiviso le emozioni di Umberto Knycz, un viaggiatore appassionato e avventuroso e visto le pitture
rupestri nel deserto del Gilf el Kebir, che sono stimate essere la prima espressione artistica della Preistoria.
Questi graffiti e pitture rupestri «sono 10.000» ci ha detto Umberto, sono le testimonianze della prima storia
dell’uomo.
Umberto Knycz era assistito da Loris Tasin,
anche a lui abbiamo consegnato il guidoncino a memoria della bella serata.
OSPITI ALLA CONVIVIALE
Signore e consorti: Daniela, Isabella, Loretta, Marina, e Paola.
Soci onorari del Club: Paolo Alberti
Rotariani presenti: Franco Zambiasi – Presidente R.C. Trentino Nord, Daniele Cozzini Segretario R.C. Trentino
Nord, Marina Zanotti - Presidente R.C. Pandino Visconteo.
Ospiti: Umberto Knycz con Loris Tasin, Paolo Clerici, Paolo Negri con la Signora Cinzia e i figli Alessandro ed
Emanuele, il piccolo Lorenzo Ballardini.
Presenti in totale : 29. Soci del Club presenti: 14. Assiduità: 48,28%
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Abbiamo avuto la gradita presenza di
Barbara, “accompagnata” dal piccolo Lorenzo. …piccoli rotariani crescono.
Essi ci trasmettono la voglia di eternità di quel popolo, che sulla
roccia ha rappresentato la “grande scimmia sacra”, le figure degli
animali cacciati: gazzelle, giraffe e perfino gli struzzi a testimoniare il
passaggio passato dalla ricca savana all’odierna desertificazione, le
scene di caccia con lance e bastoni e figure di donne che ballano, ha
impresso nella roccia le mani della sua gente.
Abbiamo avuto tra le mani anche alcune meteoriti, ammirandone
così la verde e vitrea opalescenza, lisciate dal vento sabbioso.
Quel lembo di deserto libico è composto da sabbia costellata da queste strane pietre vetrose: nere, bianche, verdi,
che luccicano al sole e sono state originate dall’impatto delle rocce terresti con una meteorite.
Tra le curiosità che Umberto ha condiviso con noi, vi richiamo le
bellissime immagini delle oasi ricche d’acqua e per questo
straordinariamente verdeggianti. E poi le figurazioni delle tombe di
due ricchi proprietari terrieri databili alla 26esima dinastia sahalitica
scavate nell’arenaria, ornate con ricche e affascinanti scene e testi un
tempo riservati al faraone. Infine abbiamo appreso della psicostasia,
ossia la cerimonia di “pesatura dell’anima”, dell’antica religione
egiziana, cerimonia alla quale veniva sottoposto il defunto prima di
poter accedere all’aldilà.
E poi ancora tante immagini di luoghi soleggiati e affascinanti, di
paesaggi impressionanti e meravigliosi che, grazie a Umberto Knycz,
resteranno a lungo nella nostra memoria. (w.f.)
Alla conviviale abbiamo avuto la graditissima
partecipazione di Franco Zambiasi e Daniele Collini,
quest’ultimo originario di Giustino, rispettivamente
Presidente e Segretario del R.C. Trentino Nord.
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7° Edizione di Insieme per un Sorriso Onlus 2014
Il primo marzo 2014 anche il Rotariano e Segretario
del nostro Club Ivano Vaglia ha partecipato all’evento di
beneficenza organizzato dall’Associazione Insieme per un
Sorriso ONLUS., Service al quale hanno partecipato i
Club di Crema e del Cremasco, Rotaract Club Terre
Cremasche, il Rotary Club Pandino Visconteo, il Rotary
Club Soncino e il Panathlon Crema. Il Service, giunto
alla sua 7a edizione si svolto all’autodromo International
Circuit Franciacorta “Daniel Bonara” a Castrezzato (BS).
Per tutto il giorno la pista ha ospitato persone
diversamente abili accompagnate da piloti professionisti,
che hanno potuto sfrecciare a bordo di bolidi come
Ferrari, Lamborghini e Porsche, messi a disposizione dai
proprietari. (w.f.)
La presenza di Franco Zambiasi è stata l’occasione perché lui
presentasse il Convegno “Le determinanti della Crisi economica” che si
terrà a Taio l’11 marzo prossimo. Ma anche per rappresentare ai
presenti la bella collaborazione, l’intesa e l’affiatamento che c’è tra i sette
Presidenti dei Rotary Club del Trentino, nate anche grazie all’impegno
dell’Assistente del Governatore Erich Mayr.
Tutti i Club del Trentino collaborano al Service comune sulla
Valutazione del ruolo dei media sul comportamento alimentare e lo
stile di vita che punta a valutare e ridurre del rischio vascolare nella
popolazione trentina (Progetto RI-VA), realizzato in collaborazione con il giornale L’Adige, Unifarm e l’Ordine
dei Farmacisti. È responsabile e coordinatore del Progetto RI-VA il dott. Michele Pizzinini. Nel corso del 2014,
sarà arruolato un numero di persone statisticamente significativo e rappresentativo della popolazione trentina – si è
ipotizzato almeno un migliaio – alle quali saranno effettuate, presso una farmacia convenzionata, una serie di
indagini di base per la valutazione della prevalenza di sovrappeso, diabete, ipertensione e Sindrome Metabolica nella
Provincia di Trento. Successivamente alla campagna di arruolamento, della durata di 2 mesi circa, si intende
attivare, in collaborazione con il giornale L’Adige, una campagna informativa su abitudini alimentari e uno stile di
stile di vita corretto per il controllo del peso e del metabolismo. Nel corso dell’autunno i partecipanti saranno
invitati a ripresentarsi presso la stessa farmacia per una nuova rilevazione dei parametri per una valutazione
dell’efficacia dell’intervento.
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con Luigi Masato, presidente R.C. Riva del Garda alla consegna del guidoncino del nostro Club padrino.
La bella Festa di Carnevale ad Arco Con Paola ho partecipato alla Festa di Carnevale – Cena, Festa in maschera e Serata danzante – organizzata nel salone
delle feste del Casinò di Arco dall’amico Luigi Masato, presidente del Rotary Club Riva del Garda, unitamente al
Lions Arco – Riva del Garda e alla Round Table 48 Riva del Garda. La serata, ben organizzata e ottimamente riuscita,
ha visto la partecipazione di circa 200 persone che hanno permesso, con il costo della cena – egregiamente curata
dall’Istituto provinciale alberghiero, Enaip Trentino che ha una propria scuola a Riva del Garda – e con il ricavato
della ricca lotteria, di raccogliere una consistente cifra in denaro devoluta ad AltoGardaSolidale, l’Associazione per la
Solidarietà Sociale, che raccoglie, confeziona e distribuisce pacchi alimentari a chi è nel bisogno.
In quest’importante occasione di solidarietà ho rappresentato il nostro Club portando il nostro saluto a Luigi, ai Soci
rotariani presenti sia del RC Riva del Garda (nostro Padrino), che del RC Rovereto. Walter
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Cari amici Rotariani,
Crescendo a Duncan, Oklahoma, ho sempre dato per scontato che tutti potessero leggere. Nella mia
scuola elementare, non solo si aspettavano che leggessimo già a sette o otto anni, ma dovevamo anche leggere
alla rovescia. Ognuno di noi faceva a turno a leggere libri per l'intera classe e, naturalmente, se volevi leggere
ad alta voce all'intero gruppo, mostrando anche le immagini del libro, dovevi anche saper leggere alla rovescia.
Durante tutto il periodo delle elementari, dovevamo leggere così, ogni settimana, fino a quando non faceva
nessuna differenza per noi la direzione in cui leggevamo i libri.
All’epoca, non avevo pensato più di tanto a quella dote acquisita. Ma, qualche mese fa, durante una
visita a un progetto Rotary a Decatur, Alabama, sono entrato in un'aula di prima elementare e mi è stato
chiesto di leggere un libro alla classe di bambini di sei anni. Naturalmente, sono stato felice di farlo. Mi sono
seduto, ho aperto il libro che avevano scelto loro, e ho cominciato a leggere a circa 30 alunni, alla rovescia,
come facevo in seconda elementare.
In un certo senso, stavo facendo quello che avevo imparato più di mezzo secolo fa. Ma come adulto, e
come Rotariano, ho visto l'esperienza in modo diverso. Stavo leggendo a un gruppo di bambini che stavano
imparando a leggere per conto proprio. Eravamo seduti nella loro classe, un'aula nella quale alcuni Rotariani
andavano ogni settimana ad aiutare i bambini a leggere. Non vi erano dubbi sul fatto che ogni bambino in
quell'aula sarebbe diventato un adulto istruito. E tutti ritenevano la cosa per scontata, così come davano per
scontato il fatto che gli adulti erano interessati a leggere loro un libro, alla rovescia, per mostrare loro le
immagini!
Tutti noi sappiamo che milioni di bambini in tutto il mondo non sono altrettanto fortunati. Per questo
noi abbiamo fatto dell'alfabetizzazione e educazione di base una priorità del servizio del Rotary. Mentre ci
accingiamo a celebrare il Mese dell’alfabetizzazione nel Rotary, riflettiamo su quanto è importante il dono che
offriamo quando aiutiamo un bambino a leggere – sia che si tratti di un bambino dall'altra parte del mondo o
di un bambino nella nostra città.
Ron D. Burton
Lettera mensile
del Presidente Rotary International
Ron D. Burton
ROTARY INTERNATIONAL
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Lettera mensile del Governatore Roberto Xausa
Marzo 2014 … il mese dell’Alfabetizzazione.
«Un nuovo ABC per riconoscerci» Mi ha sempre colpito quell’affermazione sulla schiavitù che poneva al primo posto un piatto di minestra calda, molto prima dei concetti di libertà, di autodeterminazione e di alfabetizzazione dell’Uomo. Insomma, le necessità del vivere quotidiano, quelle primarie, stavano, e di molto, davanti ai bisogni esistenziali e di relazione quasi questi fossero un “di più”, un qualche cosa che veniva dopo. Ma è proprio così? L’uomo di Lascaux che disegnava sulle pareti delle caverne le scene di caccia non voleva forse comunicare una sensazione di vittoria e di conservazione della stirpe da tramandare alla lettura di altri uomini? Per quell’uomo non era più sufficiente soddisfare la necessità biologica del cibo, doveva trasmettere un messaggio ad altri simili, doveva comunicare qualche cosa. Il disegno, il graffito, come un primo messaggio di comunicazione: un alfabeto di immagini che sapeva trasmettere e raccontare una storia. Oggi viviamo uno strano momento della nostra Società, da un lato la cosiddetta alfabetizzazione passa da un corretto uso della lingua, quasi da Accademia della Crusca, ma da un altro passa anche attraverso un linguaggio che ritorna un po’ ai segni primordiali. Se osserviamo i giovani scopriamo che il loro alfabeto è collegato molto ai segni di riconoscimento: mi vesto così per appartenere a quel gruppo … mi metto quei piercing per appartenere a quell’altro … il mio tatuaggio è di questo o di quel tipo e così via. Ma non vi sembra che questo spaccato di Società dai nuovi segni di riconoscimento sia figlio del benessere? Insomma, un pasto caldo è assicurato… ora concentriamoci sul resto! Allora mi chiedo se nel Rotary abbia ancora senso impegnarsi nelle grandi campagne di alfabetizzazione e la risposta non può che essere una : certamente sì, ma modulate su precisi obiettivi. Se parliamo dei ragazzi che sciamano numerosi attorno alle Missioni del centro Africa o nei villaggi sperduti dell’America del sud, l’alfabetizzazione è un passaggio fondamentale per un riscatto, lento ma sicuro, per permettere l’apprendimento del leggere e dello scrivere, per l’inserimento in un possibile mondo del lavoro, anche embrionale, a servizio di quella Comunità locale ed alla sua evoluzione. Se invece ci rivolgiamo alla nostra società – e su questo molti Rotary Club sono attivamente operativi – allora l’ABC delle cose sta nel comportamento, nella reciproca tolleranza, nella educazione non formale, ma sostanziale, nel saper rapportarsi con gli altri, con la Famiglia, con le Istituzioni scolastiche o con quelle civiche. Ecco che la grammatica dei nostri giorni non è più un volumetto di poche pagine, ma arriva ad avere dei tomi, dei capitoli, addiritura degli inserti per “alfabetizzare” intere generazioni. Come cambiano velocemente le cose…. solo pochi anni fa nelle nostre scuole dovevamo sapere-a-mena-dito (come diceva mia madre) gli affluenti di destra del Po o l’elenco delle Provincie italiane distribuite nelle Regioni: adesso i nostri nipoti confondono la latitudine di Bari con quella di Roma, ma sono Docenti di IPad e di IPhone e riescono a scrivere un SMS nel tempo di uno starnuto (una piccola considerazione: non ho mai capito perché i nostri giovani sanno muoversi come gazzelle dentro gli IPhone, ma si trasformano in bradipi nell’uscire in gruppo dalle Scuole, soprattutto quando attraversano le strade…). L’alfabetizzazione, alla fine, è cultura, è comportamento, è conoscenza delle regole del convivere e i tanti incontri, serate, convegni, organizzati dentro l’ambito del Rotary diventano pietre miliari nel percorso e nella crescite dei nostri giovani. È fondamentale operare al fianco delle Istituzioni scolastiche, aprire alle famiglie le occasioni di dibattito rotariano, far capire che il Rotary lavora per i giovani e per una Società migliore. Credo sia indispensabile operare su due fronti, quello interno rivolto ai nostri ragazzi e alla loro crescita e quello esterno rivolto al Mondo. Su questi fronti tanti Rotary Club si adoperano con l’ impegno personale dei Soci, ma anche con risorse nate da sinergie tra Club e sostenute dalla Fondazione Rotary sempre in prima linea sui grandi temi sociali. Ma il Mondo è ancora straordinariamente grande e per quanto il Rotary abbia fatto e faccia ancora non si potrà mai abbassare la guardia sull’impegno internazionale. Si dovrà aver sempre presente che laggiù, a poche ore di volo, i ragazzini aiutano le madri a trasportare l’acqua dal pozzo lontano appena tre ore a piedi, ad accendere un fuoco strofinando due legni secchi tenuti fermi con i piedi mentre aspettano che un Rotary riesca a riempire un container di riso per riempire delle pance drammaticamente gonfie e credo che non sbagliamo di molto se
siamo convinti che il loro ultimo pensiero sia legato alle Provincie italiane, che nel frattempo hanno cambiato di numero o sono definitivamente scomparse.
Buon alfabeto a tutti!
Roberto Xausa
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Dalle suggestioni dell’Africa della conviviale con Umberto
Knycz, siamo passati ai racconti altrettanto suggestivi e ricchi di
umanità di Marco Vitale, accompagnato dalla Signora Mimma.
Questo “guru” della finanza nazionale, che siede nei consigli
d’amministrazione di Aziende molto importanti e rappresentative
del tessuto economico dell’Italia, ci ha parlato delle sue spedizioni
per le montagne del mondo, trasmettendoci e permettendoci di
rivivere il suo grande carico di umanità, patrimonio di una Persona
(di quelle con la “P” maiuscola) che dietro ai freddi numeri cerca
il cuore delle persone e che nelle sue avventure per vette, ghiacciai e
luoghi inesplorati del mondo, nel cuore e nello zaino, non
dimentica le sue doti di semplicità, affabilità, rispetto per tutti e
attenzione per le persone più semplici, povere e indifese.
Attraverso gli episodi che lo hanno visto protagonista sulla Cordillera Real in Bolivia, sul Mount McKinley in
Alaska (USA) a mt 6.194, sulla Catena del Minya Konga sulle Alpi del Sichuan, nella Valle del Baltoro – Catena
del Karakorum in Pakistan, in Patagonia nel trekking al Cerro Torre, Fitz Roy, nel Parco delle Torri del Paine in
Islanda con gli sci e ancora nel Comprensorio francese del Beaufortain in Alta Savoia (Francia) abbiamo
conosciuto una persona davvero speciale.
Con grande generosità Marco Vitale, preparandosi per
la nostra serata conviviale ha raccolto tutti i suoi pensieri e
le sue esperienze alpinistiche in un fascicolo che ha donato
al Club e che potrà essere consultato da chi lo vorrà.
Scrivere la cronaca della nostra conviviale non è affatto
semplice, perché le molte cose che il professor Marco
Vitale ha detto, ma soprattutto le sue esperienze di
montagna e di vita vissuta tra le persone che ha condiviso
con noi, rimarranno nel cuore dei fortunati che hanno avuto
modo di ascoltare i suoi racconti, di condividere le sue
confidenze, i suoi ricordi.
Mi è spiaciuta l’assenza annunciata per motivi di salute
(male di stagione come per Fausto Fiorile) di Armando Poli
che da grande appassionato di vette alpine, esperto,
S Professor Marco Vitale
dott. Benito Melchionna – Magistrato, Poeta, Scrittore
« ricordi e insegnamenti dal girovagare per le montagne del mondo»
torie di montagna
CONVIVIALE del 28 febbraio 2014
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conoscitore di uomini e montagne e “portatore”
dell’autentico spirito dell’Alpinità, avrebbe sicuramente
apprezzato quest’incontro, che ha lasciato e mi auguro
lascerà una traccia e un bel ricordo in quanti erano presenti.
Per cercare di trasmettervi quanto emerso dall’incontro,
mi affido allo scritto del Professore trascrivendovi alcuni
passaggi del capitolo conclusivo “Memorie e Insegnamenti”
che, a mio modo di vedere, ci trasmettono il suo pensiero, il
suo modo di vivere la montagna e il rapporto con le
persone.
«Cosa ho portato a casa da questi viaggi? Tante cose.
Prima di tutto ad essere più umano, più rispettoso di ogni popolo e di ogni singola persona, più pratico, più
ordinato, più attento, più capace di ascoltare. Ho imparato anche che la montagna è molto diversa, dalla disperata
aridità dell’altopiano boliviano o delle montagne dell’Oman alla fantasmagorica esplosione dei ghiacciai del
McKinley, alla stupenda flora ricca di rododendri giganti della catena del Mynia Konga. Ma, al di là delle differenze
naturali, gli abitanti della montagna hanno qualcosa in comune tra loro. La montagna, comunque, li forgia in un certo
modo che, al di là delle differenze, mostra tratti comuni: la sobrietà di linguaggio, l’essenzialità del gesto, la capacità
di anticipare le difficoltà, la cura per la propria abitazione, anche se povera, e del proprio villaggio, la capacità di
incanalare l’acqua per rendere irrigui i campi dove ho visto strette somiglianze tra le canalizzazioni nelle oasi del
Baltoro, e quelle nelle valli cinesi o quelle dell’Oman ed altri luoghi. E poi una composta solidarietà umana che tende
a perdersi proprio nelle alte quote, la capacità di affrontare gli imprevisti, la forza, la tenacia, la pazienza, il passo
cadenzato, la capacità di riconoscere chi li rispetta e di ricambiare rispetto con simpatia, il bisogno di unirsi attraverso
il canto e attraverso improvvisi momenti di allegria (ma questo è comune anche di altri gruppi, dai contadini ai
pescatori). Ho poi imparato a rispettare la montagna, ma non solo nel senso molto opportunamente ribadito
continuamente dalle guide alpine, e cioè in termini di sicurezza.
Il mio rispetto assume un senso più profondo. È il senso che illustrò il parroco che salì per primo con i suoi
ragazzi sul McKinley. È rispettare la montagna per quello che è, perché è un messaggio di Dio, perché ci propone il
significato magico e religioso della vita.
Vi siete mai chiesti perché quando Dio vuole donare a Mosè ed al suo popolo le tavole della legge, non lo
convoca in un’oasi nel deserto come sarebbe stato molto più logico e funzionale, e lo convoca invece in montagna?
Alla conviviale erano presenti il dottor Roberto De Martin – presidente del Trento Film Festival e il dottor Nicola Boni.
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E perché quando Gesù vuole predicare le beatitudini, messaggio centrale del Vangelo, non si ferma sulle rive del
lago, dal quale pur proveniva la maggior parte dei suoi discepoli, ma li invita a salire in montagna.
Persino gli ateniesi, indiscutibilmente un popolo di mare, che non avevano alcuna stima per gli uomini della
montagna, gli dei li collocano tra le nubi del monte Olimpo. Rispettare la montagna, insomma, perché essa alimenta
in noi il senso della grandiosità della vita e ciò ci aiuta ad essere o meglio a ridiventare uomini.
Rispettare la montagna, in un senso alto, ma senza farsi spaventare dalla stessa. C’è una certa letteratura di
montagna che tende a descrivere la montagna come un ambiente sempre ostile e adatto solo per superuomini, un
ambiente solo per imprese eroiche tra bufere, disgrazie, valanghe e sfide al limite dell’impossibile. Non vi è dubbio
che per realizzare certe imprese alpinistiche bisogna essere uomini d’acciaio, nel fisico, nell’intelligenza e nel morale.
Al professor Marco Vitale abbiamo consegnato il libro “Madonna di Campiglio” del Socio Paolo Luconi Bisti e il guidoncino del nostro Club del quale ha apprezzato l’immagine stilizzata del Campanil Basso.
OSPITI ALLA CONVIVIALE
Signore e consorti: Loretta e Paola.
Rotariani presenti: Marcello Cassottana del R.C.
Genova Ovest e Signora Olga Rossi.
Ospiti: Marco Vitale e signora Mimma,
Roberto De Martin, Nicola Boni
Presenti in totale : 21.
Soci del Club presenti: 13.
Assiduità: 44,83%
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Ma la montagna, in generale è, di
solito, amichevole e aperta a tutti quelli che
la rispettano e si muovono con la chiara
coscienza dei propri limiti. Dobbiamo anzi
incoraggiare e stimolare la gente a salire in
montagna, anziché stare concentrata nei
bar della solita via Roma dei nostri paesi di
montagna, mentre le guide restano poco
occupate.
Ritorniamo così alla distinzione fondamentale da cui ho preso le mosse.
La distinzione fondamentale è tra chi vede la montagna solo come arena per un gesto atletico ed, al limite,
eroico, fine a se stesso, e chi vede la montagna come un fenomeno culturale, umano e naturale, complesso e
articolato e sa stringere con la stessa un rapporto culturale e morale profondo. Credo che grandi alpinisti ma che
sono anche grandi uomini come Cassin, Bonatti, Messner e altri, ci hanno insegnato che si possono compiere arti
atletici e tecnici straordinari e nel contempo amare e far conoscere e amare da tutti la montagna normale, i suoi
popoli e l’insieme delle civiltà della montagna. Recentemente Messner ha tenuto una conferenza sul pittore della
montagna Segantini, nel corso della quale ha fatto la distinzione tra alpinisti e montanari ed ha detto di sentirsi
forse più montanaro che alpinista. La verità è che le due figure possono coesistere e quando coesistono nascono dei
veri uomini di montagna.
Rispettare la montagna vuoi anche dire non banalizzarla, trasformandola in una specie di Luna Park. Per questo
ho voluto soffermarmi anche sull'esperienza del comprensorio del Beaufortain, che è uno dei più felici esempi, nelle
nostre Alpi, di sviluppo equilibrato e sostenibile e che dimostra che modernità, sviluppo economico sostenibile e
rispetto per la montagna sono non solo assolutamente compatibili ma anzi reciprocamente fertilizzantisi. Quando
sono genuini ed animati da autentico amore per la montagna.» Professor Marco Vitale
Apprezzata è stata la presenza del Rotariano Marcello Cassottana del Club Genova Ovest
e della Signora Olga Rossi, fotografati con Roberto De Martin
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Marco Vitale … è Il curriculum del prof. Marco Vitale è stato letto da Mario Zanetti
Marco Vitale, economista d’impresa.
Ha svolto intensa attività professionale e didattica presso le Università di
Pavia (città dove ha anche studiato presso il celebre Collegio Ghislieri),
Bocconi, Libera Università Carlo Cattaneo (della quale è stato uno dei
fondatori e vice-presidente) e presso le scuole di management Istao e Istud
Fondazione per la cultura d’impresa e di gestione) della quale è stato
presidente fino a giugno 2008, contribuendo al suo rilancio.
Già socio Arthur Andersen è socio fondatore e presidente della Vitale Novello & Co. S.r.l. (società di consulenza di alta
direzione) nell’ambito della quale è consulente ed amministratore di importanti società.
È stato presidente dal 1984 al 2003 di A.I.F.I., associazione nazionale delle merchant bank e cofondatore e primo
presidente del gruppo Arca. È stato vicepresidente della Banca Popolare di Milano dal 2001 ad aprile 2009 e presidente di
Bipiemme Gestioni SGR fino al 2008.
È presidente della Rino Snaidero Scientific Foundation; proboviro di AIdAF (Associazione Italiana delle Aziende
Familiari); membro del comitato direttivo della Fondazione Olivetti; membro del consiglio della Fondazione FAI (Fondo per
l’Ambiente Italiano). È stato attivo sostenitore dei processi di integrazione europea e membro del Movimento Federalista
Europeo dal 1955. È socio dell’UCID di Brescia.
Da marzo 2010 a giugno 2013 presidente del Fondo Italiano d’Investimento nelle Piccole e Medie Imprese, costituito da
Tesoro, Confindustria, ABI, Cassa Deposito e Prestiti e le tre maggiori banche italiane.
Da novembre 2013 membro del Gruppo di Lavoro “Destinazione Sport”, istituito presso il CONI di Roma con la
Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministro dello Sport, il Ministero della Salute, il Ministero dell’Istruzione, Università e
Ricerca e il CONI per un confronto strategico orientato alla ricerca, allo studio e alla proposta di azioni coordinate di politica
dello sport per il futuro del nostro Paese. Membro dei Gruppi di lavoro: “Sport, Scuola e Cultura del Movimento” e “Sport,
Investimento sulla salute”.
Ha rivestito significativi incarichi pubblici (assessore all’economia nel Comune di Milano, Presidente delle Ferrovie Nord
Milano, Commissario dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, Commissario per la Gestione dei fondi privati per
l’assistenza ai profughi del Kosovo).
È autore di numerosi libri tra i quali: La lunga marcia verso il capitalismo democratico (Ed. Il Sole-24 Ore) ; Liberare
l’economia : le privatizzazioni come terapia alla crisi italiana (Ed. Marsilio) ; Le Encicliche sociali, il rapporto fra la Chiesa e
l’economia (Ed. Il Sole-24 ore); Sviluppo e Spirito d’Impresa (Ed. Il Veltro); America. Punto e a capo (Scheiwiller); Fenomeno
Chievo, Economia, Costume, Società; Una squadra di quartiere contro il calcio miliardario (Libri Scheiwiller, 2002); Il Mito
Alfa (Egea editore, Bocconi); Lezioni di impresa, da tempi e luoghi diversi (Piccola Biblioteca d’Impresa Inaz, 2008); I proverbi
di Calatafimi (Piccola Biblioteca d’Impresa, Inaz, 2008); Nuova Edizione ESD Bologna 2009); Gli Angeli nella città (Edizione
ESD 2009); Passaggio al futuro. Oltre la crisi, attraverso la crisi (Egea 2010); Corruzione (ESD Edizioni 2010); Responsabilità
nell’impresa (Piccola Biblioteca d’Impresa Inaz, 2010); Longevità (ESD Edizioni, 2011); Viaggio nello sport italiano (ESD
Edizioni 2011); Spiritualità nell’Impresa (Piccola Biblioteca d’Impresa, Inaz, 2011). Collabora a importanti quotidiani e riviste.
È polemista vigoroso e conferenziere apprezzato.
È stato un discreto alpinista dilettante, attività che lo ha portato in giro per il mondo, ed un attivo praticante di calcio,
bicicletta, nuoto di fondo.
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Rotary Club Madonna di Campigl io
n . 8 F e b b r a i o 2 0 1 4
PRESIDENTE Walter Facchinelli
PREFETTO
Federico Perolini
SEGRETARIO
Ivano Vaglia
SEGRETARIA OPERATIVA
Barbara Pollini
TESORIERE
Giorgio Ferrari
RRRiiifffeeerrriiimmmeeennntttiii dddeeelll nnnooossstttrrrooo CCCllluuubbb
BOLLETTINO DEL CLUB CAPOREDATTORE
Walter Facchinelli
COMPONENTI DELLA REDAZIONE
Ivan Bridi
Joseph Masè
REFERENTE INFORMATICO
Rudi Serafini
GRAFICA
Walter Facchinelli
SEDE DEL CLUB Savoia Palace Hotel
Tel. 0465.441004 Via Dolomiti di Brenta, 18 Madonna di Campiglio (TN)
RIFERIMENTI DEL CLUB
E.mail [email protected]
Web www.rotary2060.eu pulsante “I Club” e quindi “Madonna di Campiglio"
Vita del Club …Appuntamenti
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Al “Rotary incontri” di Taio interverrà anche il nostro Governatore Roberto Xausa con la Signora Alessandra. Pertanto vi aspetto numerosi.
Walter
Tiziano Zambotti (9 mar.)
Mario Beltrami (11 mar.)
Marco Masè (27 mar.)
Ivano Vaglia (29 mar.)
Buon Compleanno ai Soci