il baratto rinasce online

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Teen T T feÉÉH 3 L'E-COMMERCE SENZA SOLDI IL BARATTO rinasce on line Esplodono i siti per gli oggetti. 0 per prestarseli. Un effetto della crisi. Ma anche della "filosofia del riuso" DI FEDERICO GUERRINI a pochi isolati di distanza, è disposto a ce- derlo per qualche ora, gratis o in cambio di una piccola somma. Naturalmente, non tutto può essere scambiato o prestato: «Ci sono alcune categorie merceologiche », spiega Ricca r- do Mangiaracina, responsabile della ri- cerca dell'Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano, «che si presta- no in modo particolare ad essere condi- vise: beni che si utilizzano per un periodo temporale molto breve, come ad esempio i libri, e il cui valore è misurabile con fa- cilità, il che consente di reperire senza problemi un articolo di pari valore. Più il prodotto è complesso, più lo scambio di- venta difficile, perché presuppone l'esi- stenza di un certo grado di fiducia fra le parti». In altre parole: un conto è mettere a di- sposizione del vicino una falciatrice, al- tro la propria adorata automobile. Per questo, piattaforme come Swap.com hanno scelto di concentrarsi solo su alcu- ni tipi di oggetti: libri, ed, dvd, film e vi- deogiochi. Basta iscriversi e caricare un elenco delle cose di cui ci si vuole sbaraz- zare, e il sistema proporrà delle possibili contropartite; una volta trovate quelle di proprio gusto e organizzato lo scambio, si pagano solo le spese di spedizione, at- torno ai tre dollari. Visto il successo del sito, che conta un milione di iscritti attivi, presto il baratto potrebbe essere esteso anche ad altre ca- tegorie di beni. ThredUp, il cui motto è "i vestiti non crescono, i bambini sì", vie- ne invece incontro alle esigenze di tante giovani coppie stufe di spendere un pa- trimonio per vestire i pargoletti. Creato da due imprenditori usciti da Harvard, James Reinhart e Chris Homer, e dal- l'esperto di marketing Oliver Lubin nel- 120 L£spresso i i l agosto 2011 A vete un vecchio televiso- re a tubo catodico che prende polvere in soffit- ta o uno scatolone di vecchi libri che non tro- vano più posto in salot- to? Non portateli in di- scarica, ma barattateli sul Web, su siti co- me Swap.com, Bookmooch o l'italiano Riciklo: sarete in buona compagnia. Liberarsi del superfluo, rivendendo, prestando o barattando gli oggetti che si accumulano abbandonati in ripostigli e garage, è la parola d'ordine di migliaia di baby boomer pentiti e delle nuove gene- razioni cresciute all'ombra della crisi eco- nomica. Un modo per ridurre gli sprechi, spendere meno e aiutare l'ambiente, ri- ducendo la produzione di rifiuti. Un mutamento fotografato da li PA0L0 bri che in America hanno lanciato l'economia della condivisione, co- me "What's mine is yours" di Ra- chel Botsman e Roo Rogers e "The Mesh" di Lisa Gansky, e amplifica- to dal nascere di piattaforme Web pensate apposta per favorire l'in- contro fra riutilizzatori o "bar- ters", come si definiscono in gergo. L'antesignano di questi siti, Free- cycle.org, nasce nel 2003 per ini- ziativa di Deron Beai, un ambien- talista dell'Arizona che, stufo di constatare quante cose andassero letteralmente sprecate, decise di creare un sistema di mailing list attraverso cui donare e ricevere vecchi oggetti. Oggi Freecycle è una realtà presente in 51 pae- si, articolata in quasi 5 mila gruppi terri- toriali. In Italia ne sono presenti 22: il maggiore è quello romano, con oltre 2 mila iscritti, seguito da quelli di Torino, Milano e Bologna. Alcuni siti di concezione più recente, come Neighborgoods o Share Some Su- gar ripropongono, in versione digitale, il vecchio concetto del mutuo soccorso fra vicini, organizzando gli iscritti per area geografica. Così, invece di acquistare un costoso tagliaerba per la spuntatina an- nuale al giardino, tramite i database di questi portali si localizza in un attimo chi, LUCIA MAGLIANO DEL SITO RICIKLO.COM E (A DESTRA) SEVERI DI ZERO RELATIVO

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in un box si parla anche di swap club italia

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Page 1: Il baratto rinasce online

Teen T T feÉÉH 3 L'E-COMMERCE SENZA SOLDI

IL BARATTO rinasce on line

Esplodono i siti per gli oggetti. 0 per prestarseli.

Un effetto della crisi. Ma anche della "filosofia del riuso"

DI FEDERICO GUERRINI

a pochi isolati di distanza, è disposto a ce-derlo per qualche ora, gratis o in cambio di una piccola somma.

Na tura lmente , non tu t to può essere scambiato o prestato: «Ci sono alcune categorie merceologiche », spiega Ricca r-do Mangiaracina, responsabile della ri-cerca dell 'Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano, «che si presta-no in modo particolare ad essere condi-vise: beni che si utilizzano per un periodo temporale molto breve, come ad esempio i libri, e il cui valore è misurabile con fa-cilità, il che consente di reperire senza problemi un articolo di pari valore. Più il prodot to è complesso, più lo scambio di-venta difficile, perché presuppone l'esi-stenza di un certo grado di fiducia fra le parti».

In altre parole: un conto è mettere a di-sposizione del vicino una falciatrice, al-t ro la propria adora ta automobile . Per ques to , p i a t t a f o r m e come S w a p . c o m hanno scelto di concentrarsi solo su alcu-ni tipi di oggetti: libri, ed, dvd, film e vi-deogiochi. Basta iscriversi e caricare un elenco delle cose di cui ci si vuole sbaraz-zare, e il sistema proporrà delle possibili contropartite; una volta trovate quelle di proprio gusto e organizzato lo scambio, si pagano solo le spese di spedizione, at-torno ai tre dollari.

Visto il successo del sito, che conta un milione di iscritti attivi, presto il barat to potrebbe essere esteso anche ad altre ca-tegorie di beni. ThredUp, il cui mot to è "i vestiti non crescono, i bambini sì", vie-ne invece incontro alle esigenze di tante giovani coppie stufe di spendere un pa-tr imonio per vestire i pargoletti. Creato da due imprenditori usciti da Harvard , James Reinhar t e Chris Homer , e dal-l 'esperto di marketing Oliver Lubin nel-

120 L£spresso i i l agosto 2011

Avete un vecchio televiso-re a t ubo catodico che prende polvere in soffit-ta o u n o s ca to lone di vecchi libri che non tro-vano più posto in salot-to? N o n portateli in di-

scarica, ma barattateli sul Web, su siti co-me Swap.com, Bookmooch o l ' i taliano Riciklo: sarete in buona compagnia.

Liberarsi del superf luo, r ivendendo, prestando o bara t tando gli oggetti che si accumulano abbandonat i in ripostigli e garage, è la parola d 'ordine di migliaia di baby boomer pentiti e delle nuove gene-razioni cresciute al l 'ombra della crisi eco-nomica. Un modo per ridurre gli sprechi, spendere meno e aiutare l 'ambiente, ri-ducendo la produzione di rifiuti.

Un mutamento fotografato da li P A 0 L 0

bri che in America hanno lanciato l 'economia della condivisione, co-me "What 's mine is yours" di Ra-chel Botsman e Roo Rogers e "The Mesh" di Lisa Gansky, e amplifica-to dal nascere di piat taforme Web pensate apposta per favorire l'in-c o n t r o f ra r iu t i l izza tor i o " b a r -ters", come si definiscono in gergo.

L'antesignano di questi siti, Free-cycle.org, nasce nel 2003 per ini-ziativa di Deron Beai, un ambien-talista del l 'Arizona che, s tu fo di constatare quante cose andassero

letteralmente sprecate, decise di creare un sistema di mailing list attraverso cui donare e ricevere vecchi oggetti. Oggi Freecycle è una realtà presente in 51 pae-si, articolata in quasi 5 mila gruppi terri-toriali. In Italia ne sono presenti 22: il maggiore è quello romano, con oltre 2 mila iscritti, seguito da quelli di Torino, Milano e Bologna.

Alcuni siti di concezione più recente, come Neighborgoods o Share Some Su-gar r ipropongono, in versione digitale, il vecchio concetto del mutuo soccorso fra vicini, organizzando gli iscritti per area geografica. Così, invece di acquistare un costoso tagliaerba per la spuntatina an-nuale al giardino, tramite i database di questi portali si localizza in un att imo chi,

LUCIA MAGLIANO DEL SITO RICIKLO.COM E (A DESTRA) SEVERI DI ZERO RELATIVO

Page 2: Il baratto rinasce online

l'ottobre 2009 , il sito nasce come piatta-forma per lo scambio di magliette da uo-mo e da donna, arrivando a contare fino a 10 mila utenti. A maggio 2010 , la svol-ta: accortisi che le richieste di baratto ri-guardavano soprattutto indumenti per i ragazzini, i fondatori hanno deciso di concentrarsi su questa specifica nicchia di mercato. E gli utenti hanno risposto entusiasti: a giugno di quest'anno il sito ha festeggiato il milionesimo scambio, e il bacino di iscritti cresce al ritmo di mil-le nuovi membri al giorno. Il meccani-smo del sito è semplice e geniale. Una

volta iscritti, si possono cercare su Thred Up i vestiti più adatti, per taglia ed età, e richiederne l'invio al domicilio, al prez-zo di cinque dollari più spese di spedizio-ne. A casa si ricevono anche, gratis, die-ci cartoni vuoti, da riempire in tutto o in parte con gli abiti dismessi dal figlio. Se ne elenca il contenuto sul sito e, una vol-ta ricevuta una richiesta di invio, si prov-vede alla spedizione il cui costo, in que-sto caso, viene coperto da Thred Up.

E in Italia? «Nel nostro Paese il feno-meno è ancora allo stadio embriona-le», spiega Mangiaracina, «ma comin-

ciano ad apparire alcune piattaforme interessanti, nate come evoluzioni dei tradizionali siti di compravendita ». Per lo più si tratta di iniziative di privati, che le portano avanti nel tempo libero spinti da motivazioni ideali, senza ave-re alle spalle un modello di business ben definito, a differenza dei loro omo-loghi americani. Reecycle.it nasce ad esempio lo scorso anno per iniziativa di un dentista della capitale, Mauro Savo-ne, appassionato di riciclo e moderato-re da alcuni anni del gruppo romano di Freecycle. «Col tempo mi sono stu- •

11 agosto 20111 U s p r e t s o {121

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fato delle mailing list, che t rovo uno strumento anacronist ico» , racconta, « e mi sono adoperato per offr ire un'al-ternativa. Reecycle.it vuole offr ire tut-te le cose che mancano su Freecycle, co-me l ' ident i f icazione immediata degli oggetti disponibili, una galleria foto-grafica per gli annunci, l ' indicizzazio-ne da parte dei motori di ricerca». Per il momento gli utenti registrati sono ancora pochi, ma Savone confida che il passaparola dia presto una marcia in più alla sua creatura.

La community di Zero Relativo nasce invece nel 2006 grazie al lavoro di un bar-man pesarese, Paolo Severi. «Tutto è par-tito da una semplice intuizione», ricorda il fondatore: «Avevo un divano che non vo levo gettare nella spazzatura e l 'ho venduto on line a un euro a una coppia di Bologna. Poi mi sono detto: e se al posto di un euro mi avessero dato un libro? H o fatto alcune ricerche on line, ma non ho trovato alcuna comunità di baratto simi-le a quella che avevo in mente, così mi so-no adoperato per crearla io stesso».

Oggi il sito è gestito da un gruppo di amici riunitisi in associazione culturale e può contare su numeri piuttosto interes-santi. « A giorni», continua Severi, « fe-steggeremo i 20 mila iscritti di cui 1' 80 per cento donne. Abbiamo circa 200 mila vi-sitatori al mese e nel corso degli anni at-t raverso il sito sono stati e f f e t tuat i 55.447 baratti, corrispondenti a circa 100 mila oggetti che hanno "allungato" il loro ciclo di vita. Direi che possiamo es-sere soddisfatti».

Dai giocattoli ai vestiti TOYGAROO I bimbi si sa. vogliono sempre nuovi giocattoli. E intanto quelli vecchi si accumulano. Una soluzione c 'è: affittarli tramite Toygaroo (www.toygaroo.com). Bisogna sottoscrivere uno dei vari abbonamenti proposti: il più popolare è il "flyer package" che. per poco più di 30 dollari al mese, dà diritto a ricevere sei giocattoli nuovi ogni 60 giorni. Quelli non più graditi dal pargolo, si possono spedire indietro a spese dell'azienda. B00KM00CH Bookmooch è una community di scambio di libri usati presente in 90 nazioni. Per richiedere libri, bisogna accumulare

BARATTO DI VESTIT I A NEW YORK E (IN ALTO) A PARIGI

La filosofia alla base di Zero Relativo è " i l tuo oggetto è la tua moneta " ; è esclusa, per principio, qualsiasi forma di compravendita tramite vii pecunia. Di-versamente da quanto accade su Rici-klo.com, on line da inizio anno, dove ol-

punti; un decimo di punto viene concesso per ogni libro posseduto inserito nel database di Bookmooch, un punto per ogni libro inviato, e tre punti nel caso si spedisca al l 'estero. Per l'Italia: i t .bookmooch.com. SWAPCLUB Riciclare sì, ma con classe. È quanto promette Swap Club Italia (www.swapclub.it), una rete di scambio di abbigliamento e accessori di qualità che punta a raggiungere i 5 mila iscritti entro l'anno. Agli scambi on line si aggiungono quelli che avvengono durante gli Swap Party, organizzati periodicamente nelle maggiori città italiane.

tre a prestito e scambio, è ammessa an-che la vendita. «La metà delle transazio-ni che avvengono su Riciklo», dice la re-sponsabile marketing Lucia Magliano, «si divide equamente tra baratto e rega-lo, forma di condivisione estrema». Le operazioni di base sul sito sono gratuite, ma se si vuole mettere in maggiore evi-denza i propri oggetti, organizzati in "vetrine", si pagano delle piccole mag-giorazioni, variabili fra 0,65 centesimi e tre euro. Riciklo inoltre addebita delle commissioni sulle transazioni effettuate | attraverso vendita o compensazione, che I avviene quando, oltre a un altro oggetto, » si riceve in cambio di quanto ceduto an- I che una somma di denaro. £

«L'idea di base di tutte queste iniziati- | ve » , commenta Mangiaracina, «è mol- | to valida, perché va nella direzione di ¿ una magg iore lotta agli sprechi e di | un'accresciuta sensibilità ambientale, s M a perché possano prendere piede fra il $ grande pubblico ci vorrà qualche an- ° no » . Almeno in Italia. • £

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