il caffè del nord est

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del nord est Periodico di finanza, cultura, società e informazione della Banca di Credito Cooperativo Pordenonese Anno XIV • N. 2 | DICEMBRE 2013 | Poste Italiane Spa - Spedizione in A.P. 70% bccsocio Gruppo Giovani Young Community bccinforma Fondazione BCC Pordenonese bccgiovani ITIS J. F. Kennedy Un ponte tra scuola e impresa bccterritorio I Sanvitesi

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Page 1: il Caffè del nord est

del nord est

Periodico di finanza, cultura,

società e informazione della

Banca di CreditoCooperativo Pordenonese

Anno XIV • N. 2 | DICEMBRE 2013 | Poste Italiane Spa - Spedizione in A.P. 70%

bccsocio

Gruppo GiovaniYoung Communitybccinforma

Fondazione BCC Pordenonese bccgiovani

ITIS J. F. KennedyUn ponte tra scuola e impresa

bccterritorio

I Sanvitesi

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In questo periodo non si intravede chiaramente il segnale della stella cometa ad indicare il cammino da intraprendere alla vigilia di questo nuovo Natale e suonano stonate le frasi fatte e gli auguri stereotipati delle pubblicità. È un Natale di sconcerto, di dubbio, di attesa, pur tuttavia deve essere anche un Natale di speranza, perché senza speranza non può esserci futuro e non ha senso il presente.Una grande responsabilità quella di trasmettere alle generazioni future la volontà e l’impegno a cambiare, a migliorare, a progredire.Non pensiamo al far-west della globalizzazione e al peso dell’insana burocrazia che soffoca il mondo del lavoro e dell’imprenditorialità nel nostro Paese, non pensiamo al modello di questa Europa che ci penalizza, non infervoriamoci negativamente sulla disoccupazione crescente, sul precariato del lavoro dei giovani, sulle incertezze di padri e madri che crescono il futuro.Guardiamo con fiducia e speranza i segnali che fievolmente si fanno intuire.Siamo pur sempre un Paese ricco di fantasia, di creatività e di grande capacità lavorativa. Ci sono imprenditori che hanno voglia di emergere, braccia che sanno lavorare, menti che sanno pensare. Si intravedono segnali di ripresa, molti indici lo attestano, volgiamo loro uno sguardo fiducioso.Qualcosa sta cambiando, nelle istituzioni, nel mercato, nello scenario generale della vita di tutti i giorni.La comunità universale elegge Papa Francesco uomo dell’anno e coglie quindi gli importanti segnali di cambiamento in un mondo dove un uomo solo con se stesso inizia a infondere speranza, sovvertendo nel suo ambiente alcune abitudini e gli insani usi e consuetudini resisi legge.Negli stadi sportivi di tutto il mondo appare in questi giorni l’estatico messaggio: Madiba, the world will never forget (Mandela, il mondo non ti dimenticherà mai). Un omaggio ad una esistenza votata alla fiduciosa convinzione che accada quel qualcosa che ridesti le coscienze e avvii il cambiamento. Scambiamoci tutti un augurio di semantiche prospettive, poniamo ai piedi del presepe esempi e volontà di cambiamento, avalliamo il cammino della fiducia e mutuiamolo in realtà.Sia Buon Natale per tutti: nelle mense della Caritas, nelle tende in Sardegna, nei cantieri voluti dalla ribellione della natura alla dabbenaggine umana, nelle spiagge spianate dagli eventi naturali, negli alvei dei fiumi senza più traccia, nelle terre franate, nelle famiglie segnate dal dolore, nelle tendopoli dei terremotati, nei banchi di scuola cancellati dal fango, nelle chiese sventrate, nelle fabbriche svuotate.Non disperiamoci né arrendiamoci: deve forzatamente arrivare una rinascita economica, sociale, etica e culturale. Le risorse ci sono, esplodiamole. Jerusalem, città della pace, pregano i salmi della dottrina cristiana, costruiamo anche noi una Jerusalem nuova dove conflitti ed eventi naturali e umani minano le nostre fragili esistenze: abbiamo bisogno di sperare per costruire e non nascondiamoci nelle frange degli aforismi dei filosofi come Esopo che già secoli fa raccontava della volpe e l’uva; tutti siamo responsabili e protagonisti della rinascita; non avochiamo ad altri colpe e oneri.Se tutto questo ci è di convinzione, allora sarà veramente un Buon Natale.

Auguri cari soci e lettori.

È Natale?

di Giuseppe CaracòDirettore Responsabile

Il Caffè del nord estPeriodico di finanzacultura, societàe informazione dellaBanca di CreditoCooperativo Pordenonese

Direttore responsabileGiuseppe Caracò

RedazioneMaria Cristina StrasiottoValter PadoveseRaffaella Lovisa

Segreteria di redazioneUfficio SociBCC PordenoneseTel. 0434/636288Fax 0434/636190mail: [email protected]

EditriceBanca di CreditoCooperativo PordenoneseVia Trento, 1Azzano Decimo (PN)Tel. 0434/636201Fax 0434/636190www.bccpn.itReg. presso il Trib. diPordenonen. 461 del 23.3.2000

Stampawww.sincromia.it 131023

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Il materiale pervenuto sarà conservato negli archivi della redazione

Anno XIV - N. 2DICEMBRE 2013

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L’immagine di copertina

è di Paolo Toffoli

Presidente

Direttore Generale

bccsocioAssemblea Sociale

Una festa, due emozioni da vivere insieme

Gruppo Giovani Young Community

Stay Young

bccinformaFondazione BCC Pordenonese

Un anno di crescita

Cooperazione Internazionale

L’Italia che ci crede

Valitalia lo stile italiano in USA

CPI Mutui Stock

Linea Agricoltura

Relax Banking Mobile

Bcc Pn 2.0

Doposcuola

Un legame che non conosce crisi

bccgiovaniChi è Daniele Molmenti?

BCC Generation

ITIS J. F. Kennedy, un ponte tra Scuola e Impresa

Tra i banchi di scuola

Nanotecnologie

Premio Giornalistico Simona Cigana

Giovani Ricercatori

Madre Terra

bccarte&Ritornare a casa

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Ca rissimi Soci,

a ll’a ssemblea dello scorso maggio siete stati chiamati ad esprimere il Vostro voto per il rin novo degli Orga ni socia li, Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindaca le, che rima rra nno in ca rica ne l prossimo triennio.Da llo scrutinio delle schede é emerso che per l’ Orga no delibera nte sono stati confermati dieci degli u ndici ca ndidati in scadenza, cu i si é aggiu nto u n nu ovo componente ne lla persona di Alessa ndro Moro, giova ne geologo di F iu me Veneto che giá in qu esti primi mesi da amministratore ha dato u n importa nte contributo, dedica ndosi in pa rticola re a ll’av vio della Consu lta

dei Giova ni Soci della nostra Bcc, orga nismo fortemente voluto e in cu i conf idiamo per rin nova re il rapporto con le giova ni generazioni del nostro territorio.Gli amministratori Vi sono grati per la f idu cia e ringrazia no tutti coloro che sono intervenuti a ll’a ssemblea e coloro che, non potendo fa rlo persona lmente, ha nno comunqu e voluto testimonia re la loro vicina nza a lla Bcc conferendo delega ad a ltro Socio.Desidero anche esprimere un particolare riconoscimento ai candidati non eletti, per la passione con cui hanno partecipato prima al ciclo di incontri di formazione loro dedicati e, quindi, per essersi proposti, con il desiderio di mettere consapevolmente le loro competenze al servizio della Bcc. E’ stata u na sce lta, qu e lla di Voi Soci, che premia il lavoro sin qu i svolto e che ci sprona a prosegu ire su lla strada intrapresa e getta re le basi su cu i poggia il Pia no strategico per gli a nni 2014/2016 che il Consiglio di Amministrazione sta va ra ndo in qu esti giorni. Il tema chiave che ispira il contenuto del documento é dettato da lla volontá di rafforza re il rapporto con la comunitá in qua nto Banca di re lazione. Un rapporto molto stretto e di lu nga du rata che si contraddistingu e per il su o contenuto di natu ra persona le, che va ben oltre i numeri.Sono certo che attraverso questo rapporto di fiducia si attiveranno le condizioni per superare piú agevolmente le difficoltá che da troppo tempo stanno indebolendo il nostro tessuto economico e sociale. Con qu esto a uspicio, desidero formu la re a Voi, a lle Vostre famiglie e a lle Vostre imprese i migliori a ugu ri aff inché possiate tra scorrere liete e serene Festivitá.

Pietro Roman

Presidente

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Ca rissimi Soci,

Siamo giunti alla fine dell’anno ed é il momento di tirare le somme rispetto a quanto é stato fatto e delineare la strada del prossimo futuro. Anche il 2013 é stato caratterizzato dal sostegno che la nostra Banca ha dato alle famiglie e alle imprese, in difficoltá a causa della crisi che ancora permane nei nostri territori, con perdita di posti di lavoro e chiusura di aziende anche per mancanza di riscossione dei crediti maturati. Ci siamo impegnati altresí in nuovi progetti: é stata rivisitata integralmente la linea

di offerta per il mondo dell’agricoltura e dell’agriturismo ed é stato dato grande impulso su due fronti che stanno molto a cuore alla nostra Banca: giovani e tecnologia. Per quanto riguarda i giovani, sono stati realizzati numerosi progetti che hanno coinvolto in maniera trasversale amministratori, dipendenti, soci e clienti della banca, basti pensare alla nascita della Consulta dei Giovani Soci, al gruppo giovani dipendenti Stay Young e alla nascita della nuova linea per i giovani 18-30 Bcc Generation che vanta un testimonial d’eccezione come il campione olimpico Daniele Molmenti, un sito dedicato www.BccGeneration.it, una carta fedeltá che da diritto a sconti e agevolazioni, Bcc Generation Card ed un concorso a premi. Sono state create due fan page su facebook, una istituzionale Bcc Pordenonese ed una dedicata ai giovani Bcc Generation con l’obiettivo di coprire anche una fascia di mercato non tradizionale come quella degli utenti che utilizzano abitualmente internet e i social network, per informarsi e per gestire la proprie necessitá operative. Abbiamo cosí dato visibilitá alle iniziative promosse o sostenute dalla Banca o dalle Associazioni del territorio.Abbiamo perseguito una comunicazione integrata piú ampia possibile utilizzando tutti gli strumenti utili a raggiungere la nostra clientela: sito internet, sportelli bancomat, estratti conto, newsletter, sms ed email.Anche l’apertura del nuovo Sportello virtuale Bcc Pn 2.0 a Corva di Azzano Decimo risponde all’esigenza di innovare la qualitá del servizio offerto senza il venir meno del rapporto umano con la nostra clientela che beneficia della professionale e amichevole assistenza di un operatore collegato in videoconferenza. Mi sento di aggiungere che la nostra Banca, seppur in questo periodo di difficoltá, vuole vedere positivamente il futuro ed é per questo che sta investendo su giovani e tecnologia aumentando il coinvolgimento partecipativo dei giovani soci e clienti, tenendo in considerazione le loro istanze per costruire anche con loro il futuro della nostra Cooperativa di Credito. Con questo auspicio, auguro a Voi tutti e alle Vostre famiglie serene festivitá, certo che anche nel nuovo anno la Banca di Credito Cooperativo Pordenonese potrá contare sul Vostro sostegno e sulla Vostra fiducia.

Gianfranco Pilosio

Direttore Generale

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Una significativa partecipazione ha caratterizzato l’assemblea generale ordinaria della nostra BCC. Ciò conferma l’attenzione e l’attaccamento dei Soci alla loro Cooperativa di Credito e assume una valenza particolare in questo momento di profonda crisi del mercato e dell’occupazione, in cui necessitano coraggiose scelte strategiche anche da parte dell’Istituto. Tra gli altri argomenti, l’ordine del giorno contemplava anche il rinnovo delle cariche sociali, avvenuto alla luce del nuovo Regolamento elettorale, approvato dall’assemblea dello scorso anno, in cui è stata reintrodotta la modalità di candidatura del singolo Socio. Candidato che, novità del Regolamento, per legittimare la propria disponibilità doveva aver partecipato al ciclo di incontri organizzato dalla Banca per aspiranti nuovi amministratori ed al quale era stata data ampia divulgazione, cui è seguito un vasto e incoraggiante interesse

alla partecipazione da parte di numerosi Soci.Il risultato dello scrutinio delle 1.600 schede votate ha decretato l’elezione a componenti del Consiglio di Amministrazione di Roman Pietro, Lorenzon Walter, Verona Mauro, Rambaldini Loris Paolo, Amadio Giuseppe, Moro Alessandro, Bressan Luisa, De Carlo Giancarlo, Caretta Giovanni Umberto, Zanchetta Giacinto e Manassero Mauro, mentre il Collegio Sindacale è risultato composto dal presidente Paggiaro Luigi e dai sindaci effettivi Cinelli Renato e Pellegrini Valerio.Nel riquadro a fianco pubblichiamo un breve profilo della new entry nell’Organo deliberante Moro Alessandro, il cui ingresso, anche

nel rispetto del criterio di rappresentanza territoriale dei componenti, sostituisce in sostanza il decano Zanchetta Giancarlo, già amministratore della Banca per cinque mandati consecutivi ed ora Presidente della neocostituita Fondazione Bcc Pordenonese. Tra gli ospiti intervenuti, la Presidente della nostra Regione, Debora Serracchiani, ha ricordato il difficile lavoro che tutte le imprese e il sistema finanziario, in cui le Bcc assumono un ruolo di primo piano, sono chiamate ad affrontare per superare la persistente grave congiuntura. Il Sindaco di Pordenone, Claudio Pedrotti, ha sottolineato il rapporto fiduciario che lega la Bcc al territorio, grazie alla vicinanza e alla conoscenza delle comunità in cui opera. Il Presidente della Provincia, Alessandro Ciriani, ha messo in luce la sensibilità della Cooperativa di Credito nei confronti del sociale. Alessandro Azzi, Presidente della Federazione Nazionale delle Bcc, ha ricordato

Assemblea Sociale

Valter Padovese

Ribadito il ruolo e la continuità d’intenti attraverso due secoli di storia e di costante impegno per la crescita del territorio e delle comunità, passaggio di testimone fra generazioni.

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come le Bcc siano espressione di una finanza controcorrente, in cui emerge il primato delle persone, il servizio alle comunità e la ricerca del bene comune. Il Sindaco di Azzano Decimo, Marco Putto, ha evidenziato come il risultato di gestione della Bcc confermi la sua buona gestione ed esortato i suoi vertici a mantenere fede la sua missione al servizio della cittadinanza. Il Presidente della Federazione Friuli delle Bcc, Giuseppe Graffi Brunoro, ha messo in luce i buoni risultati conseguiti dalle Bcc della nostra Regione ed il loro ruolo di banche della comunità. Silvano Pascolo, Presidente Confartigianato di Pordenone, ha

elogiato la Bcc in quanto percepita vicina agli imprenditori.I Soci hanno particolarmente apprezzato la presentazione del neo costituito Gruppo dei giovani Soci della Bcc, di cui è stata portavoce Elisa Zanol e che ha come coordinatrice Nicole Zangrando.Ad essi è affidato il compito di farsi interpreti delle esigenze dei giovani, per consentire alla Banca adeguate risposte utili alla crescita del territorio anche nelle sue componenti più giovani.Il rinnovato Consiglio di Amministrazione, nella sua prima seduta successiva all’assemblea, a norma di Statuto sociale ha confermato Presidente della Bcc Roman Pietro

e nominato i Vice Presidenti Lorenzon Walter (vicario) e Amadio Giuseppe, mentre a Zanchetta Giacinto è stata affidata la carica di Amministratore designato.Per il Comitato esecutivo la carica di Presidente è stata attribuita ad Amadio Giuseppe e quelladi Vice Presidente a Zanchetta Giacinto. Del Comitato fanno parte anche Bressan Luisa, De Carlo Giancarlo e Manassero Mauro.Nella stessa riunione, il Consiglio di Amministrazione ha anche provveduto a nominare i componenti della Commissione sociale nelle persone di Lorenzon Walter (Coordinatore), Verona Mauro (Vice), Caretta Giovanni Umberto, Rambaldini Loris Paolo e Moro Alessandro.

Moro AlessandroClasse 1980Residente a Fiume VenetoLaureato in Scienze Geologiche presso l’Università di Padova con 110 e Lode. Libero professionista, iscritto all’Ordine dei Geologi Regione Friuli Venezia Giulia.

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Per l'undicesima edizione della Festa del Socio, la BCC Pordenonese ha proposto, oltre all’incontro dedicato alle famiglie per rafforzare i legami fra le generazioni, uno spazio riservato al ritrovo tra giovani e giovanissimi. Sabato 22 giugno 2013, Pordenone Fiere ha ospitato le due facce di un atteso evento: Una festa, due emozioni da vivere insieme.

Nel padiglione centrale del complesso fieristico, lunghe tavolate colorate hanno accolto centinaia di persone di tutte le età per la consueta cena, la cui organizzazione e ristorazione sono state affidate alla Pro Loco di Taiedo che ha garantito un eccellente servizio, contraddistinto dall’attenzione per gli ospiti, la qualità e la celerità.

La serata è stata allietata dalla musica eseguita dal gruppo Antonio Stival ed è stata l’occasione per festeggiare insieme i 35 anni di appartenenza ai valori del Credito Cooperativo dei soci: Basso Mario Olivo, Battiston Giuseppe, Bertolo Giacomo Carlo, Boz Sergio Dino, Casonato Angelo, Casonatto

Adriano, Chiarot Isidoro, Comparin Roberto, Dario Bruno, Del Bel Belluz Luigi, Donadonibus Mario, Fantuz Luciano, Fregolent Antonio, Lazzaretti Luciano, Mascarin Luigi, Mores Isidoro, Nogarotto Silvano, Padovan Gino Luigi, Pezzutti Aldo, Piccolo Aldo, Pivetta Elisa, Roncadin Edoardo, Roncadin Renzo, Rossi Luciano Antonio, Segato Sergio Natale, Taiariol Luciano, Tius Mara, Trevisiol Cirillo, Viera Roberto.

Entrati nella compagine sociale delle Casse Rurali ed Artigiane di Azzano Decimo e di Pravisdomini, nell’anno 1977, sono stati invitati sul palco dove il Presidente Pietro Roman e il Direttore Generale Gianfranco Pilosio, insieme agli amministratori della BCC Pordenonese, hanno consegnato loro uno speciale riconoscimento.

Uno di questi soci ha espresso il sentimento di gratitudine nei confronti della banca di credito cooperativo che ha saputo essere vicina alle persone, indirizzare e accompagnare le loro scelte, soprattutto nelle situazioni più critiche e meno favorevoli, nel lungo periodo che abbraccia diverse fasi della vita lavorativa

e familiare dei singoli. È stata anche l’occasione per conferire a Giancarlo Zanchetta un attestato di benemerenza per l’impegno profuso in qualità di amministratore della Banca dal 1992 al 2013. In questi anni egli ha ricoperto anche la carica di Vice Presidente, nonché

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Maria Cristina Strasiotto

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di coordinatore della Commissione Sociale, attualmente assunta da Walter Lorenzon, e il suo impegno nel sociale prosegue in seno alla Fondazione BCC Pordenonese, di cui è Presidente. Durante tutta la serata, gli ospiti più piccoli sono stati simpaticamente coinvolti in giochi e laboratori creativi, dagli allegri animatori dell’Associazione Culturale Molino Rosenkranz. Uno spazio di atmosfera, interamente concepito per attrarre, interessare e favorire le relazioni tra i giovani è stato allestito poi in un’altra area del complesso Fiera.

Il successo della proposta, attestato dall’entusiastica partecipazione di centinaia di persone, proietta scenari per un maggiore coinvolgimento attivo dei soci giovani, che rappresentano più del 13% della compagine sociale, e per lo sviluppo e valorizzazione dei loro progetti.

La travolgente serata di musica ed allegria firmata dal Dj Massimo Armani e la dimensione conviviale curata dall’Associazione Quartiere I Maggio di Fiume Veneto sono stati complementari agli spazi riservati all’aggregazione anche di altri giovani amici. Dell’intera

organizzazione si è fatta carico, fin nei minimi particolari, la Consulta dei Giovani Soci della BCC Pordenonese, un gruppo di ragazzi di età compresa tra i 18 e 35 anni. Giovani che si sono messi in campo perché credono nello spazio per un dialogo aperto e costruttivo a servizio del territorio: per valorizzare il sistema della cooperazione tra i giovani soci e l'imprenditoria giovanile; per cercare opportunità formative, servizi bancari ed extra-bancari su misura; per dare forma alle idee che nascano direttamente dai talenti e dalla materia prima del nostro territorio.

Una festa, due emozioni da vivere insieme

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Nicole Zangrando

Il Credito Cooperativo crede nei giovani e valorizza la loro partecipazione attiva nel suo percorso di innovazione.

Attraverso un confronto costante, si impegna a collaborare con loro, sostenendoli nella diffusione e nella concretizzazione dei principi della cooperazione di credito.

Questo il testo dell’articolo 12 della Carta dei Valori del Credito Cooperativo, inserito nella Carta proprio a seguito del Secondo Forum Giovani Soci di Roma 2011, che ha trovato attuazione anche nella nostra Banca con la creazione della Consulta dei Giovani Soci.

Non importa quello che stai guardando ma quello che riesci a vedere disse una volta un saggio.

Noi Giovani Soci della BCC Pordenonese intendiamo partire da un’idea come questa.Siamo un gruppo di ragazzi incontratosi lo scorso aprile in occasione del Forum Giovani Soci di Palermo: un’esperienza intensa di incontro e contatto con altre realtà giovani delle BCC a livello nazionale.

La Banca ha creduto in un nuovo progetto, dando il via libera a tutto l’entusiasmo, a nuove idee e alla buona volontà di una quindicina di noi, giovani soci.Dopo un debutto in società con i fiocchi, ovvero la Festa

del Giovane Socio, in concomitanza con la tradizionale Festa del Socio, la strada per noi ha iniziato a salire.

Adesso è ora di lavorare! Non solo per creare e vendere dei prodotti bancari, ma anche per riscoprire insieme quei valori molto spesso dimenticati tra noi giovani. Mediante iniziative di tipo ludico, culturale e informativo, vogliamo avvicinare quanto più possibile, tutti i 1400 giovani soci della BCC Pordenonese. Vogliamo creare un bel Gruppo di Giovani Soci, aperto e ricettivo.

Basta individuare il significato del termine cooperazione per capire i nostri obiettivi: vogliamo operare insieme per raggiungere uno scopo, realizzare un progetto, un'iniziativa, una attività.

Il nostro lavoro partirà dando vita ad una nostra pagina Facebook e in seguito ad una nostra sezione all’interno del sito web della BCC, per poi procedere alla creazione dell’App della BCC Pordenonese.

Gruppo Giovani Young Community

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In questo modo intendiamo metterci nelle condizioni di comunicare facilmente e velocemente tra noi.

Vogliamo creare strumenti che siano utili ai giovani soci, soprattutto in questo tempo di crisi; il nostro progetto è creare una Bacheca virtuale delle opportunità facile da consultare, immediata e accessibile attraverso il sito della Banca dove i giovani soci possano reperire informazioni utili su opportunità di lavoro, stage, reti di aziende che offrono occasioni di mettersi in gioco nel mondo del lavoro.

Abbiamo in progetto di realizzare anche attività di intrattenimento, ludiche, culturali. Anche in questo settore… posso solo dirvi che faremo del nostro meglio! Un altro progetto che sta già prendendo forma riguarda la creazione di una rete BCC a livello regionale: la condivisione di esperienze con altri gruppi di giovani soci del territorio friulano, più precisamente

la Future Factory della BCC di Manzano, e il Gruppo di Giovani Soci di Basiliano sono il nostro punto di partenza. Stiamo progettando inoltre degli stage formativi, per esempio presso la sede del Credito Cooperativo Europeo a Bruxelles.Su tutto questo, vi terremo informati!

Le nostre banche hanno tanta storia alle spalle ma anche un bel po’ di futuro davanti. I giovani soci sono la garanzia di questo guardare avanti. Attivamente, non utopisticamente.

Ritornando alla frase iniziale: si vedono tante cose, si dicono tante parole si pensa molto, ma molto spesso tutto ciò rimane solo un’idea. Noi intendiamo prendere un'altra via: agire nei fatti cooperando!

Augurateci buon lavoro e… vi aspettiamo!

I Giovani per i Giovani è lo slogan che ha portato la Consulta, composta da 22 membri, a lavorare su un progetto di informazione e di rete tra i …Giovani, appunto, che è stato denominato bacheca virtuale. Si tratta di una applicazione a cui, negli intenti, si accederà attraverso il sito web della nostra BCC, dove i ragazzi troveranno notizie su: opportunità, informazioni dalle imprese e dal mondo del lavoro, occasione di incontro ed intrattenimento, gite, conferenze… pensate per loro.La nostra Consulta Giovani sarà presto anche su Facebook con una pagina dedicata!Ora non ci resta che guardare avanti con un di più di fiducia e di voglia di fare, progettando le iniziative per l’anno che sta per cominciare dando forma alle idee partendo dai bisogni.

Per info, contattate:Ufficio Soci e Relazioni Sociali BCC Pordenonese: tel. 0434 636288e-mail: [email protected]/pages/Young-Community-PN/196430763879340?ref=hl

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Stay Young

Ciro Di Cristo

Guardare i giovani operatori bancari, ascoltare le loro idee, osservarli al lavoro e immaginarli in un sistema di relazioni virtuose con giovani clienti e soci, significa essere concretamente di fronte alla BCC Pordenonese che verrà.

Si tratta di un progetto in ambito risorse umane che, nato in piccolo ma con obiettivi molto chiari, si è trasformato in un fenomeno che ha caratterizzato profondamente, e potenzialmente potrà continuare a farlo, l’esperienza professionale di una fascia precisa di nostri colleghi che lavorano quotidianamente al vostro servizio. Non è un segreto che il mondo del Credito Cooperativo è scosso da qualche anno da una crescente presa di coscienza del fatto che il futuro del nostro modo di fare banca non può prescindere dal coinvolgere, in maniera sempre più importante, coloro che tale futuro sono inevitabilmente chiamati a scrivere e vivere: i giovani.

L’intero universo della cooperazione di credito a livello nazionale sta dando vita a iniziative, progetti, percorsi, che hanno la finalità di aprire le porte delle nostre istituzioni alle nuove generazioni di portatori di interesse,

a prescindere che si tratti di soci, clienti o collaboratori.Questa ondata è inesorabilmente arrivata anche in BCC Pordenonese e così, nel 2013, mentre sul versante soci nasceva la nostra Consulta dei Giovani Soci e sul versante clienti esordiva il nostro brand BCC Generation, per quanto riguarda i collaboratori è entrato in scena il gruppo Stay Young.Un sabato mattina di aprile sono stati convocati in riunione tutti i dipendenti della nostra Banca con età inferiore ai 35 anni, in totale poco meno di 40 collaboratori, pari a circa il 19% del totale dipendenti. Quel giorno ai nostri giovani colleghi abbiamo spiegato che la banca aveva in programma per loro un progetto formativo di tipo tecnico / manageriale che aveva tre obiettivi fondamentali:

✓ Migliorare la loro cultura tecnico-specialistica per affrontare meglio i propri ruoli professionali presenti e futuri;

✓ Fornire loro spunti gestionali e di auto analisi per il miglioramento delle proprie competenze manageriali,

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finalizzato anche a cementare il loro gruppo di giovani dipendenti e ad implementare il dialogo generazionale all’interno della nostra azienda;

✓ Focalizzare la loro capacità di interloquire con i propri coetanei, soci o clienti,

al fine di comprenderne e soddisfarne le esigenze in

maniera potenzialmente più efficace rispetto ai colleghi

di fasce anagrafiche differenti.

L’idea che ci guida, come è facile capire, è sempre quella di migliorare la preparazione delle nostre risorse al fine di aumentare la qualità del servizio offerto ai nostri soci e clienti. Questa volta abbiamo voluto farlo con qualche spunto di novità; infatti in quella stessa occasione abbiamo spiegato che il percorso si sarebbe concretizzato in:

✓ Pillole di formazione manageriale erogate in alcuni sabati mattina che i ragazzi sarebbero stati chiamati

a mettere a disposizione del progetto qualora lo

avessero ritenuto valido e interessante;✓ Incontri di formazione tecnico

specialistica la cui docenza sarebbe stata curata da nostri colleghi particolarmente esperti delle materie trattate;

✓ Tutto quanto di extra la loro fantasia di giovani risorse avrebbe suggerito in termini di attività da realizzare e/o sperimentare per conseguire

i tre obiettivi sopra definiti.

Dare la parola ai giovani è straordinario; dare loro la certezza di potersi esprimere liberamente senza il timore di essere giudicati o censurati è un formidabile innesco per una vera e propria esplosione di idee e iniziative il cui governo può diventare una sfida altrettanto formidabile.

Se infatti i primi due tipi di attività previsti, la formazione manageriale e la formazione tecnico-specialistica, si sono svolti e si stanno svolgendo secondo i consueti canoni degli incontri d’aula e seguendo il programma di lavoro che ci siamo prefissati. È il terzo punto, quello delle azioni extra, che ha messo in luce tutta la proattività, l’entusiasmo, la volontà e il desiderio di impegnarsi in progetti professionali di cui sono dotati i nostri giovani dipendenti.

Il gruppo si è dotato di una Carta della Comunità all’interno della quale ha definito i propri obiettivi professionali e le proprie regole e si è dato un nome, Stay Young, per favorire la propria coesione interna funzionale agli scopi del progetto. Al nome è stato abbinato un logo, disegnato dal gruppo stesso, finalizzato a identificare, sia all’interno sia all’esterno, le proprie iniziative.

È stata realizzata una t-shirt con il logo Stay Young che i componenti del gruppo hanno potuto indossare nel corso delle iniziative organizzate da loro e rivolte al pubblico esterno. Sono state organizzate due serate conviviali durante le quali il gruppo ha coltivato le proprie relazioni interne e interloquito con giovani clienti e soci, dimostrando l’altra faccia della propria professionalità. È stato realizzato un video musicale, sulla base dell’Harlem Shake che ha impazzato su internet la scorsa primavera, con cui i giovani dipendenti hanno potuto comunicare ai propri coetanei la propria vicinanza a loro e pertanto la propria capacità di interpretarne proficuamente esigenze e bisogni.

Sono stati realizzati dei presidi in molte manifestazioni, ad Azzano Decimo, Pordenone,

Tamai, Brugnera, Annone Veneto, San Vito al Tagliamento, in cui il gruppo Stay Young ha potuto presentare le iniziative della BCC Pordenonese rivolte ai giovani e, in particolare, il brand BCC Generation.Questo solo per citare le idee già concretizzate, alle quali si affiancano proposte allo studio, che vanno dalla creazione di moduli formativi specialistici autogestiti dal gruppo, ad iniziative che intendono far leva sulle passioni sportive per creare appeal con le giovani comunità del nostro territorio. In sintesi il gruppo si è dato un’identità e ha avuto il coraggio di fare proposte a 360 gradi, che la Direzione Generale si è assunta l’onere e l’onore di valutare e, laddove in linea con gli obiettivi professionali prefissati, di autorizzarne l’attuazione.

Intanto sul piano della formazione manageriale sono già stati affrontati temi importanti come cambiamento, futuro, leadership mentre per la formazione specialistica sono già stati realizzati moduli sul processo del credito e del suo controllo, sulle successioni, sulla trasparenza.

Nessuno può al momento prevedere con certezza i futuri confini di questa ondata di proattività; le potenzialità sono molte, il gruppo vive un momento di fermento che sta generando maggiore consapevolezza professionale, dibattito, cultura, vitalità.

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Didier Regini

Leggendo la Carta dei Valori definita il patto che lega il Credito Cooperativo alle comunità locali all’art. 1 troviamo scritto: Primato e centralità della persona. Il Credito Cooperativo ispira la propria attività all’attenzione e alla promozione della persona. Il Credito Cooperativo è un sistema di banche costituite da persone per le persone. Il Credito Cooperativo investe sul capitale umano - costituito dai soci, dai clienti e dai collaboratori - per valorizzarlo stabilmente.

Sono sicuramente questi i principi che hanno guidato la Banca di Credito Cooperativo Pordenonese a volere fortemente la nascita della propria Fondazione e, nel momento della sua costituzione il giorno 30 marzo 2012, a darle praticamente lo stesso nominativo Fondazione Banca Di Credito Cooperativo Pordenonese per rimarcare ancor di più il vincolo che esiste tra banca e territorio attraverso un nuovo ente che costituirà maggior garanzia di impegno nel sociale. Infatti se andiamo a leggere il primo articolo dello statuto della Fondazione troviamo indicato:La Fondazione mira a conservare nel tempo gli scopi di mutualità, altruistici e di sostegno e promozione del territorio, propri in origine della Cassa Rurale ed Artigiana di Pravisdomini, della Cassa Rurale ed Artigiana di Azzano Decimo e della Cassa Rurale ed Artigiana di San Quirino. Sono gli stessi principi che avevano ispirato il Consiglio di Amministrazione della Banca di Credito Cooperativo quando diede vita all’Associazione San Pietro Apostolo che dal 1996 opera quale braccio operativo nel sociale. Dare stabilità patrimoniale e garanzie finanziarie future all’opera portata avanti dalla San Pietro Apostolo con i suoi 430 volontari che giornalmente operano con entusiasmo nelle 14 associazioni coordinate è uno dei settori di intervento che l’Organo di Indirizzo della stessa Fondazione ha definito per il prossimo triennio. Il connubio Fondazione Banca

di Credito Cooperativo Pordenonese e Associazione San Pietro Apostolo, in un momento di crisi economica e finanziaria mondiale ma ancor più di crisi di valori che spaziano in tutti gli ambiti sociali, scommette su un futuro bisognoso sempre più di solidarietà umana ed è pronto ad impiegare prima di tutto risorse umane e poi risorse finanziarie perché coloro che sono in difficoltà trovino una mano tesa. La Fondazione Banca di Credito Pordenonese con l’attuale presidente Giancarlo Zanchetta, coadiuvato dal Consiglio di Amministrazione e dal Collegio Sindacale e con l’approvazione dell’intero Organo di Indirizzo dalla data del 9 aprile 2013, quando dalla Prefettura di Pordenone è giunto il riconoscimento della personalità giuridica, ha iniziato a percorrere nel territorio la strada della solidarietà e solo dopo pochi mesi è arrivata la notizia, attraverso il notaio Bevilacqua, di una donazione anonima di 335.000,00 euro per la gestione e per progetti della stessa fondazione. La cifra è sicuramente importante ma il messaggio che porta è più coinvolgente e ci responsabilizza maggiormente. La gente di questo territorio, grazie all’opera svolta fino ad oggi dalla Banca di Credito Cooperativo Pordenonese e dalla San Pietro Apostolo, si fida della Fondazione appena costituita e crede nelle iniziative che porterà avanti nel prossimo futuro. Al Presidente Zanchetta e a tutti gli Organi Amministrativi il compito di impiegare nel migliore dei modi i fondi, uniti alle risorse che la BCC Pordenonese metterà a disposizione della Fondazione e magari insieme ad altre donazioni che speriamo arrivino, per la crescita umana del nostro tessuto sociale. I campi in cui intervenire sono molteplici e lo statuto della Fondazione ne ha previsti parecchi spaziando dalla famiglia ai giovani, dall’educazione e istruzione al volontariato, dalla protezione civile alle attività sportive. L’importante è che quando si opererà concretamente con la nostra gente si creino reti di relazioni usando lo stesso cuore che ebbero i fondatori delle prime Casse Rurali.

Fondazione BCC Pordenonese

Consiglio di AmministrazioneZanchetta Giancarlo PresidenteBertolo Giuseppe Vice PresidenteCaretta Giovanni Umberto ConsigliereFantin Pietro ConsigliereLorenzon Walter ConsiglierePilosio Gianfranco ConsigliereVerona Mauro Consigliere

Collegio SindacaleZigante Stefano Presidente del Collegio SindacaleFavaro Fabio Sindaco effettivoPellegrini Valerio Sindaco effettivoBernardi Vasco Sindaco supplenteMainardis Stefano Sindaco supplente

Organi amministrativi della Fondazione

Amadio Giuseppe Besa Bernardo Bolzon GrazianoBoranga MarioBortolin VittorioBressan LuisaCasonatto MoiraCigana BrunoDe Carlo GiancarloDel Zotto DariaDi Terlizzi PiervincenzoFullin EfremManassero Mauro

Maronese MatteoMinatel EmilioMorassut BrunoNocino MichelePadovan ValentinaPaggiaro LuigiRambaldini Paolo LorisRoman PietroRos GianfrancoToppan DonatellaZanchetta GiacintoZanon Lorenzina

Organo di Indirizzo

Una garanzia in più per il territorio.

Giancarlo ZanchettaIl presidente

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Concessione locali di Azzano - Vigonovo - AvianoLa Fondazione Banca di Credito Cooperativo Pordenonese, una volta avuti i locali di proprietà della BCC Pordenonese, ha concesso i locali di Azzano Decimo, di Vigonovo e di Aviano per la gestione degli sportelli per gli Amministratori di Sostegno negli Ambiti 6.3 e 6.1. Ad Azzano Decimo lo sportello, gestito dalla Associazione San Pietro Apostolo, è aperto già da un paio d’anni e ha riscosso una larga adesione fra la gente nel territorio azzanese. A Vigonovo lo sportello è stato inaugurato il 31 ottobre scorso, gestito dalla San Pietro Apostolo, quale capofila, in collaborazione con le associazioni A.I.T.Sa.M, Nuovo Paradigma, Insieme per la Solidarietà copre una porzione dell’Ambito 6.1 e di San Quirino. Ad Aviano siamo in dirittura d’arrivo per la prossima apertura e così il territorio dell’Ambito Sacilese sarà ampiamente coperto. Nelle sedi di Vigonovo e Aviano saranno operativi anche i centri di ascolto gestiti dalla Associazione La Vela. Nella sede di Azzano, oltre ad essere la sede della stessa Fondazione, continuano ad essere ospitate le associazioni e ad essere il centro di riferimento del mondo del volontariato locale.

Automezzi FondazioneNel suo primo anno di attività la Fondazione BCC Pordenonese ha già acquistato quattro automezzi per alcune associazioni operanti nel nostro territorio. Il primo è un mezzo attrezzato per il trasporto di disabili dato in uso alla Associazione S. Pietro Apostolo e opera nel comune di Cordenons tramite i volontari della Anteas. Altri due pulmini sono stati dati alle associazioni sportive dilettantistiche calcio di Aviano e Fiume-Bannia. Il quarto mezzo sarà presto dato ad una associazione operante nel nostro territorio.

Associazzano 2013In occasione dell’ormai abituale appuntamento autunnale di Associazzano in questa edizione 2013 la Fondazione BCC Pordenonese si è presentata ai visitatori con un grande stand condiviso con BCC Pordenonese. È stato un modo per farsi conoscere e per iniziare a lavorare in rete con il mondo del volontariato azzanese.

Immobile a Fiume VenetoIn questo mese di dicembre verrà formalizzato l’atto di acquisto per un immobile, sito sotto i locali della BCC Pordenonese, che diverrà la sede dell'Associazione di Volontariato Guida Solidale ed eventuali altre associazioni operanti nel comune di Fiume Veneto.

Donazione alla FondazioneLa Fondazione BCC Pordenonese ha ricevuto una donazione anonima di € 335.000. Nel rispetto della volontà dei donatari, il Consiglio di Amministrazione ha già deliberato che la somma di € 40.000 verrà destinata alla ricerca di malattie rare. Sarà compito dello stesso consiglio ora individuare la forma perché questa cifra sia il più fruttuosa possibile nel campo della ricerca. Una prima idea è quella di assegnare delle borse di studio pluriennali a giovani laureandi/laureati. Anche la restante parte della donazione destinata al fondo di gestione sarà oggetto di studio da parte degli Amministratori della Fondazione e molto probabilmente rientrerà in un progetto sanitario/assistenziale.

Conto Fondazione per eventuali donazioniIBAN IT 53 R 08356 64780 000000041317

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L'Associazione San Pietro Apostolo disegna la sua attività annuale che ha impegnato oltre 430 volontari sempre entusiasti e disponibili in un'attività di assistenza e solidarietà. Tale impegno è la continuazione di un progetto diventato sempre più essenziale per la comunità.

L’Associazione San Pietro Apostolo rappresenta la più grande rete di solidarietà sociale presente in regione: 430 volontari appartenenti a 14 associazioni presenti in 14 Comuni che nel 2012 hanno svolto 22.466 ore di volontariato.Questo è il dato ufficiale che abbiamo accertato dai report, ma sappiamo che molti di loro, fuori dagli orari di servizio, continuano a frequentare gli anziani offrendo compagnia e piccoli aiuti. È una rete sempre in movimento, impegnata nei trasporti assistenziali, nostra attività prevalente, con numeri inimmaginabili quando abbiamo iniziato ad organizzare la rete nel 2003. Infatti, solo nel 2012 abbiamo percorso 384.724 km trasportando 24.332 persone. Continuano le attività nelle case di riposo convenzionate dove siamo presenti in orari e giornate programmate, con proposte ricreative di animazione, di dialogo, di presenza consolatoria, di sostegno ed effettuosa condivisione. Mi corre l’obbligo, senza sminuire il lavoro degli altri gruppi, sottolineare in particolare l’impegno massiccio, sia come numero di volontari impegnati

che come ore di presenza dei volontari della San Pietro Apostolo presso la Casa di Riposo di Azzano Decimo. La presenza di volontari è significativa anche nelle case di Riposo di Castions, Pasiano, Aviano, Cordenons e Sacile dove hanno operato anche 2 giovani del servizio civile coordinati dall'Associazione La Vela a noi collegata. È continuata l’attività di trasporto degli ausili sanitari presso le famiglie di persone dimesse da strutture ospedaliere e riabilitative che abbisognano di particolari attrezzature per la loro degenza domiciliare quali letti ortopedici, sollevatori, poltrone elettriche. Il servizio è gestito da volontari AVAN. Continua la collaborazione con il Banco Alimentare per il trasporto dei cibi secchi per i centri di distribuzione CARITAS e S.Vincenzo e, tre volte la settimana, il trasporto del fresco, da parte dell’Associazione Guida Solidale di Fiume Veneto, derrate messe a disposizione da tre supermercati del territorio. Il nostro sportello territoriale del Centro Servizi Volontariato è sempre attivo e frequentato per le consulenze fornitedal nostro esperto Sergio Silvestre e per le prestazioni che diamo a tutte le Associazioni senza fini di lucro per permettere loro di attivare manifestazioni durante l’anno complete di tutta la parte divulgativa; depliant, locandine, manifesti, organizzando anche la fornitura di gazebi e strumentazione tecnologica; impianti di amplificazione e video proiettori. Una sola cifra per dare

Un anno di crescita

Giuseppe BertoloPresidente San Pietro Apostolo

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una idea di questa attività voluta e in maniera sostanziosa sostenuta dalla BCC Pordenonese: nel 2012 sono stati 1037 gli accessi da parte delle Associazioni assistite.In aumento anche le attività della consociata Associazione La Vela, con i suoi centri di ascolto in particolare a Sacile. Proprio in questi giorni le daremo la possibilità di operare in altri due centri, a Vigonovo e ad Aviano dove poter offrire ascolto e sostegno a persone che vivono in situazioni di disagio. Durante il 2012 sono state 95 le persone accolte con 124 colloqui per complessive 500 ore di ascolto volontario. Continua la presenza della stessa associazione presso le scuole medie di Sacile, S. Quirino, Roveredo, Rorai Grande con lo svolgimento di corsi che affrontano temi quanto mai attuali ed oggetto quotidiano di discussioni, confronto e spesso di cronaca nera, quali il bullismo e l’abuso di sostanze, in particolare l’alcool. Sono stati coinvolti circa 300 ragazzi. Un altro fiore all’occhiello sono gli sportelli per gli Amministratori di Sostegno, attivi da 2 anni ad Azzano Decimo e da 11 mesi a Sacile. Di quest’ultimo siamo responsabili del coordinamento, ma la gestione è compartecipata da altre associazioni che ampliano la nostra rete, l’AITSAM, Nuovo Paradigma di Pordenone e Insieme per la Solidarietà di S. Vito al Tagliamento, con le quali abbiamo recentemente organizzato un percorso formativo destinato ai futuri amministratori di sostegno. Avviato inizialmente nel solo comune di Sacile, recentemente l’attività dello sportello si è radicata anche nei comuni di Fontanafredda, dove è stato aperto un ulteriore sportello a Vigonovo e nei prossimi giorni ne sarà inaugurato uno anche ad Aviano, dove all’interno di una sede di proprietà della BCC Pordenonese data in uso

alla neocostituita Fondazione, troveranno ospitalità anche altri servizi a favore della comunità come il Centro di Ascolto, lo sportello territoriale del Centro Servizi Volontariato e la sede dell’Associazione di volontariato Aviano Solidale. Non posso non fare cenno ad una nuova attività che in questi giorni sta prendendo il via nei comuni di Fiume Veneto e Azzano Decimo. Si tratta del progetto Oltre i Vetri - Nonni in casa che vedrà i nostri volontari/e impegnati in attività svolte a domicilio. Infatti, i volontari coinvolti saranno abbinati ad un anziano che vive solo, scelto dai servizi sociali, faranno loro visita in giornate ed orari concordati, per trascorrere un po’ di tempo in compagnia, per ricordare i vecchi tempi, per conoscere la loro esperienza, confrontarsi con la loro saggezza, giocare a carte, ricordare assieme vecchie canzoni, accompagnarli per piccole spese nei negozi di loro fiducia, a piedi o in auto, accompagnarli da un parente o amico che da tempo desidererebbero rivedere. Un modo concreto per combattere la solitudine che, in alcuni casi, può portare anche a stati depressivi con relative e possibili conseguenze.Chiudo con un’ultima novità importantissima per un futuro più tranquillo e che darà certezza e continuità alle attività della San Pietro Apostolo:

la nascita della Fondazione Banca di Credito Cooperativo Pordenonese. È un ente voluto dal Consiglio di Amministrazione della BCC Pordenonese avente lo scopo di rafforzare e confermare la funzione solidaristica della banca attraverso azioni concrete aventi scopi di mutualità, di sostegno e di promozione del territorio, finalizzate al miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche delle persone appartenenti alle comunità locali. È evidente che alcune delle azioni sopracitate, vengono già svolte dall’Associazione San Pietro Apostolo fra continue difficoltà derivanti in particolare dalla grave situazione economica in cui versano gli enti locali. La nascita della Fondazione, darà certezza e continuità alle nostre attività.

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Cooperazione InternazionaleProsegue il progetto Codesarrollo per lo sviluppo di un sistema di coopearative di credito in Ecuador. Per il decimo anno consecutivo si riconferma l'azione di sostegno della BCC Pordenonese divenuta ormai una simpatica tradizione per i soci che ribadiscono con la loro partecipazione la condivisione del progetto.

Cinquecento persone hanno accolto l’invito a partecipare all’iniziativa di solidarietà pro Ecuador che, come è tradizione, viene organizzata a novembre da soci ed amministratori della BCC Pordenonese, per proseguire il progetto di sostegno alla rete di piccole Cooperative di Credito Desarrollo de los Pueblos. Presso la casa degli alpini di Fiume Veneto, è stata allestita l’ospitalità per la Cena del Porsel (il ciancito, è vera ricchezza per i campesiños ecuadoriani). La famiglia Cossetti di Chions ha offerto il graditissimo porsel, macellato dall’Azienda Agricola Andreana di Villotta e oltre una sessantina di volontari della Pro Loco Taiedo si sono splendidamente occupati dell’allestimento della mensa, della cucina e del servizio. La generosità dei numerosi partecipanti ha consentito di raccogliere fondi per oltre 12.000 euro (circa 16.000 dollari). La BCC Pordenonese supporta da anni, quale Istituto capofila di un gruppo di BCC della Regione FVG, il Progetto di Microfinanza Campesina in Ecuador. Il Fondo Ecuadoriano Populorum Progressio concede microcrediti

alle organizzazioni campesinas, indigene ed afroecuatoriane e offre un appoggio, in termini di organizzazione ed istruzione, al sorgere di attività produttive di trasformazione dei prodotti agricoli ed impulso a creare imprese comunitarie di commercializzazione. Nella sua recente visita, Giuseppe Tonello (trevigiano di origine, operante in Ecuador da trent’anni, fondatore e Presidente di Codesarrollo e Direttore esecutivo del FEPP) ha avuto modo di confrontarsi direttamente con gli amministratori della BCC Pordenonese circa i caratteri di forza e di problematicità del Progetto, intrapreso una decina di anni fa, che ha reso possibile lo sviluppo e il fiorire delle piccole realtà agricole e di allevamento oltreoceano.

In Ecuador sono ormai 30 anni che le famiglie povere hanno imparato che il loro risparmio, quando l’aumento della produttività permette loro di produrre più di quanto consumano, è uno strumento fondamentale per sconfiggere la povertà. Sono così sorte in molti paesi e villaggi le cooperative di risparmio

Maria Cristina Strasiotto

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e credito, le casse rurali, le banche comunali, per conservare i risparmi nelle comunità che li originano, in modo che siano motore dello sviluppo locale, finanziamento degli investimenti produttivi nelle comunità e lotta all’usura. Sostenere Codesarrollo significa andare alla radice dei valori fondanti del Credito Cooperativo e riaffermare i tratti originali di un uso etico della finanza per un’economia al servizio dell’uomo - ha testimoniato Giuseppe Tonello - Vogliamo cogliere l’opportunità di essere coloro che in tutto il paese indirizzano la Finanza Popolare al sostegno dei poveri, per un Ecuador migliore, nel quale prenda forza uno stile di vita che i nostri contadini e indigeni sintetizzano nel volerci più bene, essere felici e vivere in pace. Questi passi fondamentali per arrivare alla sconfitta della povertà si raggiungono più facilmente se siamo capaci di rafforzare le organizzazioni popolari, di dare più spazio alle donne e ai giovani, di non pensare solo ai soldi, ma anche alla cultura, all’equità e alla sostenibilità ambientale.Il Gruppo Sociale FEPP continua

ad essere in Ecuador il maggior promotore della Finanza Popolare, attualmente è formato da poco meno di 500 persone fra tecnici, promotori, amministratori che prestano i loro servizi a circa 150 mila famiglie povere, unite in più di 1200 organizzazioni popolari (cooperative di produzione, di risparmio e credito, di servizi, associazioni, unioni, federazioni, consorzi, reti). Le Strutture Finanziarie Locali che il FEPP sta promovendo e seguendo sono oltre 600 in tutto il territorio dell’Ecuador, una rete di entità autonome ma omogenee, che si articolano tra loro, sommando capacità, potenzialità, risorse e sforzi per il raggiungimento di obiettivi comuni, per generare sviluppo locale.

L’estate scorsa una delegazione di amministratori e soci delle BCC italiane ha preso parte alla missione del decennale nell’ambito del Progetto Microfinanza Campesina. Dal 2002 ad oggi circa 200 BCC hanno messo a disposizione di Codesarrollo un plafond di quasi 34 milioni di dollari per finanziamenti a condizioni agevolate a beneficio di oltre 150

mila famiglie di campesinos ecuadoriani e delle loro attività economiche, di cui oltre 23 milioni sono stati restituiti sempre puntualmente. Il Presidente della BCC Pordenonese, Pietro Roman, nel porgere il saluto di benvenuto agli ospiti ha sottolineato: Essere Soci della BCC significa anche portare avanti un progetto comune per sostenere la creazione di piccole cooperative agricole ed artigianali in Ecuador e migliorare, quindi, le condizioni di vita di molte famiglie di campesinos residenti nei villaggi della Sierra andina. È questo un modo attraverso il quale promuovere lo sviluppo e la crescita sulla centralità della persona umana, consentendo ai campesinos di progettare il proprio futuro nella loro terra.

L’attenzione verso la comunità locale, la sua identità e i suoi bisogni, il senso di solidarietà e sobrietà, i progetti di cooperazione a lunga scadenza costruiscono un futuro di concrete opportunità per i campesiños, per un mondo più inclusivo, solidale ed equo.

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È quella fatta da migliaia di imprese che continuano ad avere fiducia nel futuro del Paese e a costruirlo giorno dopo giorno.

Al fianco delle imprese c’è Iccrea BancaImpresa insieme alle Bcc presenti sul territorio come la nostra. Iccrea BancaImpresa è la banca corporate del Credito Cooperativo, che ha voluto lanciare un segnale di coraggio ed ottimismo per aiutarle a realizzare i loro progetti.

Così (dal 22 ottobre al 20 novembre) è passata su stampa, radio e web la nuova campagna di comunicazione di IBI che ha messo al centro dell’attenzione l’impegno, l’innovazione e il lavoro made in Italy in grado di creare benessere e valore. Testimonial dell’iniziativa tre soggetti, imprenditori e clienti del Credito Cooperativo e di Iccrea BancaImpresa: Cristiana e Ubaldo Casalini, titolari del gruppo omonimo di produzione dolciaria, seguiti dalla BCC di Pompiano. Insieme a loro, Pietro Cassani, direttore generale del gruppo emiliano della Sacmi, azienda leader negli impianti per l’industria delle ceramiche e del packaging, cliente della BCC Ravennate e Imolese. Infine Bruno Vianello, presidente della veneta Texa, leader

nella strumentazione diagnostica per veicoli, in partnership con la BCC di Monastier del Sile. Tre imprese leader nel proprio settore di attività, guidate da capitani d’impresa che ci credono e sui quali IBI scommette supportandoli nella realizzazione dei progetti che portano l’eccellenza italiana nel mondo.Il messaggio portante L’Italia che ci crede è stato collegato direttamente all’immagine dell’imprenditore nel contesto aziendale in una relazione dinamica con la produzione. Iccrea BancaImpresa vuole essere al fianco delle imprese ogni giorno per dare forza al loro coraggio e per aiutarle a realizzare i progetti che portano l’eccellenza italiana nel mondo, mettendo a loro disposizione tutti gli strumenti necessari: finanziamenti, leasing, prodotti per l’estero, finanza straordinaria, factoring e leasing operativo.

Con l’occasione Iccrea BancaImpresa ha aperto un nuovo numero verde 800 893 982, per ascoltare gli imprenditori e trovare la migliore soluzione per le loro esigenze ed ha realizzato un sito ad hoc, con le storie e le interviste alle imprese testimonial, che nel periodo della campagna ha raddoppiato il numero di visitatori.

Comunicazione d’impresa Iccrea BancaImpresa

Per saperne di più www.iccreabancaimpresa.it o www.litaliachecicrede.it

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Una piattaforma online e un nuovo brand per vendere negli Stati Uniti d'America l'arredamento made in Italy.

Si chiama Valitalia ed è un progetto che intende rivoluzionare il modo di fare business principalmente tra le aziende pordenonesi del Legno-Arredo. Nato dall’idea di Archipose, un gruppo misto- italiano e statunitense - di giovani professionisti nei settori arredamento e marketing, è stato selezionato da Unione Industriali Pordenone e da alcune aziende associate, dopo un’attenta valutazione del suo business plan e dell’analisi di mercato che lo ha generato.

Valitalia è prima di tutto una soluzione moderna e flessibile per il marketing, la distribuzione e la vendita del mobile - primariamente di produzione locale - negli Stati Uniti,

un mercato particolarmente attratto dalla qualità e dal design dell’arredo made in Italy.Una soluzione che si traduce in un nuovo brand condivisotra le aziende fornitrici di prodotti e in una piattaforma on line, in grado di offrire una serie di vantaggi commerciali, primo fra tutti l’unicità: ad oggi infatti non esiste, oltre oceano, una piattaforma dedicata interamente al made in Italy del settore arredamento. Il secondo grande vantaggio è dato dal real internet delivery time: rispetto alle 8-10 settimane di consegna dei principali competitors, Valitalia si prefigge una consegna in pochi giorni, grazie ad una gestione scrupolosa del magazzino americano. La filiera corta tra produttore e consumatore garantisce invece prezzi competitivi, perfettamente in linea con quelli offerti dal sistema retail.L’obiettivo del progetto è quello di superare le attuali limitazioni del modello distributivo negli Usa, integrando alla conoscenza approfondita del mercato statunitense l’introduzione di sistemi IT, già largamente utilizzati dagli utenti americani, permettendo così alle piccole e medie imprese di accedere a un bacino di clienti

con elevata capacità d’acquisto e di avviare nuove opportunità di affari difficilmente realizzabili individualmente o con metodi tradizionali.La realizzazione del progetto passa attraverso la costituzione finale di una nuova società, con sede negli Stati Uniti, alla quale aderiranno il partner operativo americano, Unindustria Pordenone e una trentina di aziende italiane interessate a fare rete e a testare l’efficacia di questo concept commerciale, replicabile in futuro in altri mercati esteri. Il progetto sarà sostenuto finanziariamente anche dalla BCC Pordenonese e dal contributo della Camera di Commercio provinciale.La selezione dei prodotti, già avviata, è rivolta a costituire una gamma completa di arredamenti per un target medio-alto, sia B2C sia B2B. Il primo click per le vendita on-line è previsto nel primo semestre 2014.

Un’iniziativa questa che trova nell’internazionalizzazione uno dei key-factor per la ripresa economica della provincia e che rappresenta compiutamente la concretezza e la coesione alla base dei tanti progetti prioritari messi in campo da Unione Industriali Pordenone.

Valitalialo stile italiano in USA

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“I mutui non spaventanopiù”

CPI Mutui Stock

La casa è certamente un elemento fondamentale, un punto fermo della quotidianità e della vita sociale, una sicurezza, è il luogo in cui prendono forma e crescono i sogni delle famiglie. La casa è, e sarà sempre, un bisogno primario per tutte le persone. Per questo motivo, appoggiarsi alla banca per accendere un mutuo risulta essere la giusta strada per poter soddisfare questo bisogno. Spesso però, chi ha già stipulato questi contratti teme delle situazioni inattese che potrebbero ripercuotersi su sé o sulla propria famiglia come la perdita del lavoro, una improvvisa dipartita, la disoccupazione, la perdita della propria autosufficienza o una grave malattia, mentre il mutuo è ancora in essere. Timori logici, dubbi comprensibili, un peso che nessuno vorrebbe veder gravare

sui propri cari. Nasce con queste logiche a tutela della famiglia e con l’intento di preservare i propri clienti CPI Mutui Stock di BCC Assicurazioni, una nuova polizza assicurativa che permette di preservare in maniera semplice ed efficace il proprio mutuo già in essere. Questa polizza soddisfa tutte le esigenze di protezione degli intestatari di un mutuo che sia stato acceso da non oltre 8 anni e che abbia una durata residua di almeno 10 anni, dal momento della sottoscrizione della polizza, preservando così i Clienti e i propri cari da situazioni particolarmente gravose da affrontare, nel caso di incapacità di produrre reddito e, conseguentemente, di estinguere il finanziamento richiesto. CPI Mutui Stock si rivolge a tutti i lavoratori intestatari di mutui già in essere che vogliono avere la certezza di veder pagata la rata del finanziamento acceso anche in circostanze in cui vi sia un’oggettiva impossibilità a produrre reddito come anche, in caso di premorienza o di invalidità totale permanente, avere la sicurezza di vedere liquidato il debito residuo, preservando in ogni caso i propri cari da situazioni particolarmente gravose da affrontare. CPI Mutui Stock ha una formula di sottoscrizione modellabile a seconda dei propri bisogni. BCC Assicurazioni, infatti, ha creato 3

opzioni di scelta che contengono diverse garanzie per agevolare i propri Clienti:✓ PACCHETTO A (Garanzie Danni)

Rimborso mensile delle rate del mutuo in caso: di inabilità Temporanea Totale da Infortunio o Malattia - Disoccupazione - Ricovero Ospedaliero

✓ PACCHETTO B (Garanzie Danni + Vita) Rimborso mensile delle rate

del mutuo in caso: di inabilità Temporanea Totale da Infortunio o Malattia - Disoccupazione - Ricovero Ospedaliero e rimborso del debito residuo relativo al mutuo in caso di: Decesso

✓ PACCHETTO C (Garanzie Vita) Rimborso del debito residuo relativo al mutuo in caso di: Decesso

Chiunque, da oggi, avrà la possibilità di pensare all’avvenire proprio e della propria famiglia, tutelando i propri cari dai possibili rischi di una mancata estinzione del mutuo in essere, grazie a CPI Mutui Stock. CPI Mutui Stock è solo una delle polizze di BCC Assicurazioni, Compagnia Danni nata per offrire ai Clienti delle Banche di Credito Cooperativo la possibilità di accrescere la propria tranquillità di oggi e di domani, con prodotti sicuri ed affidabili.

Puoi consultare i Prospetti Informativi e avere maggiori informazioni presso le nostre filiali

Direzione Commerciale

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Il dispositivo fisico di sicurezza One Time Password (OTP) abbinato alle credenziali di accesso, realizza l’autenticazione a più fattori strong authenticatione aumentando il livello di sicurezza, protegge il cliente,

dalle più diffuse azioni fraudolente volte a catturare i codici di accesso. È facile da usare, non richiede installazione: basta leggere il codice numerico di 6 cifre che appare sul display ad ogni pressione del pulsante e inserirlo nel campo One Time Password sia in fase di accesso al portale, insieme al codice utente e alla password, sia all’invio delle disposizioni.

Sul sito della banca http://www.bccpn.it/template/default.asp?i_menuID=30502 è possibile consultare le regole di base per operare in tutta sicurezza su internet.Inoltre, Bcc Pordenonese, da sempre sensibile ai temi dell’ambiente, nell’ottica di ridurre gli sprechi come il consumo inutile di carta, premia la clientela che adotterà il sistema home o mobile Banking fornendo il servizio di portale documentale interamente gratuito, mettendo a disposizione on line ed in tempo reale tutta la documentazione bancaria.

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Michele Nocino

Bcc Pn 2.0A Corva di Azzano Decimo in Via Centrale, 13 è in funzione il nostro nuovo sportello virtuale Bcc Pn 2.0

Si tratta di uno sportello tecnologicamente all’avanguardia ma utilizzabile da persone di qualsiasi età. Anche da chi, con la tecnologia, non ha particolare confidenza.È una soluzione pensata per garantire servizi essenziali in territori in cui sta venendo meno la presenza di sportelli bancari tradizionali o di uffici postali, andando incontro alle esigenze di quei cittadini che non hanno la possibilità di spostarsi da un comune all’altro. Presso il nuovo sportello la clientela può sentirsi a proprio agio e interagire con la banca grazie ad un operatore sempre presente in modalità videoconferenza. L’operatore, infatti, è costantemente

inquadrato da una videocamera e supporta la clientela nelle principali operazioni bancarie (quali versamenti, prelevamenti, bonifici, disposizioni di pagamento in conto corrente, richieste carte bancomat o carte di credito) oltre ad offrire servizi di consulenza su prestiti, investimenti e assicurazioni.Già dai primi giorni la nuova apertura ha richiamato interesse e curiosità da parte della clientela che ne sta pian piano apprezzando la snellezza e la semplicità.

Si può operare presso lo sportello Bcc Pn 2.0, in riservatezza e sicurezza, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 13.00.

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Siamo oramai giunti al sesto anno del Doposcuola in BCC Pordenonese.Era la primavera del 2007 quando prese vita l'idea di proporre ai dipendenti della Banca la possibilità di usufruire di un servizio di Doposcuola.

La risposta fu positiva e l'iniziativa partì con l'anno scolastico 2007/2008. Il servizio è completamente gratuito ed è svolto da personale specializzato e qualificato operante per una Cooperativa a cui viene affidato annualmente l'incarico. La Banca ha messo a disposizione i locali nella propria sede centrale ad Azzano Decimo dove bambini e bambine, ragazzi e ragazze, di età compresa tra 6 e 14 anni, vengono seguiti da una operatrice che, dalle 14.30 alle 17.30, li affianca e supporta nello svolgimento dei compiti e li intrattiene anche con attività ricreative e di svago.Quest'anno il gruppo è numeroso ed è composto da 7 femmine e 6 maschi.Le modalità di utilizzo sono molteplici in quanto i dipendenti possono portarvi i loro figli solo alcuni pomeriggi oppure solo

alcune ore. La maggior parte dei ragazzi arriva però con il papà o la mamma alle 14.30 e va a casa con loro, quando terminano il lavoro, alle 17 o alle 17.30.Abbiamo raccolto alcune testimonianze di chi ha vissuto l'esperienza in prima persona.Sara Giacomel è stata una delle prime a frequentare il Doposcuola ed a lei abbiamo chiesto un'opinione su questa esperienza e cosa ricorda di quei pomeriggi:

Quando è iniziato il doposcuola io ero in prima media, ero la più grande ma nonostante tutto riuscivano sempre a coinvolgermi in qualsiasi attività; frequentavo soprattutto per essere aiutata nel metodo di studio, perché ho la tendenza a distrarmi facilmente ed era molto utile avere delle persone al mio fianco. Le animatrici del doposcuola sono sempre state molto pazienti con noi, ma soprattutto molto amichevoli. Ovviamente in primo

piano c'era la scuola, quindi le prime ore si occupavano per eseguire i compiti e non c'era la possibilità di distrarsi: durante queste ore le ragazze che ci aiutavano erano molto severe e non si poteva sgarrare. Al termine del dovere iniziava il piacere: con giochi e tante altre attività. C'era sempre qualcosa di nuovo da fare e inventare, non ci si annoiava mai. Io purtroppo ho potuto usufruire di questa opportunità solo per i tre anni delle medie, ma devo dire che mi è servita molto, anche sotto il profilo relazionale (viste le diverse età di noi ragazzi).Benedetta e Francesco Celtron, fratelli, ci hanno detto: Ricordiamo con piacere il doposcuola alla BCC Pordenonese. Pomeriggi di studio ma anche di gioco, bricolage e relax davanti alla TV. Qualche volta i compiti scolastici venivano completati al ritorno a casa per mancanza di tempo o impegnati a divertici e a fare altro... e comunque felici di stare insieme ai nostri amici.

Donatella Toppan

Doposcuola

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È proprio nei tempi difficili che non si deve diminuire il profilo delle scelte e del fare impresa. Il livello di risposta per i cittadini non si può abbassare e dobbiamo invece trovare il coraggio di rinnovare e innovare i nostri DNA.

In un mondo dove il mercato è in perenne mutamento, il rapporto che FAI ha costruito con BCC Pordenonese rimane stabile. Parlare di stabilità oggi, in mezzo alla crisi che stiamo vivendo, significa parlare di rapporti che funzionano, rapporti fondati su uno stesso senso comune.

Cosa rappresenta per FAI questo percorso iniziato insieme tredici anni fa?

È importante sottolineare che il rapporto imprenditoriale con la Banca di Credito Cooperativo Pordenonese non sia strettamente strumentale al funzionamento della società. In questi anni si è sviluppato su caratteristiche e valori comuni che non trovano riscontri nel sistema bancario tradizionale. FAI e Banca di Credito Cooperativo Pordenonese hanno saputo costruire un legame di primissimo livello con la comunità locale, le famiglie, l’associazionismo e le organizzazioni sociali.

Il nostro è un lavoro costruito nel tessuto sociale delle comunità locali e condiviso con istituzioni, famiglie e terzo settore. Quando una società riesce a far coniugare dignità occupazionale e lavoro di cura, crescita economica e visione d’impresa, questa

società diventa patrimonio della comunità, risorsa per le istituzioni e le famiglie. Ritengo sia prezioso, in quest’ottica comune, continuare ad alimentare una partnership, tra FAI e Credito Cooperativo Pordenonese, che promuova reciprocità, cultura sociale e stile d’impresa.

La nostra compagine di 350 soci lavoratori rappresenta già una comunità nella comunità, che FAI condivide con BCC Pordenonese. La finestra di dialogo informativo nel nostro House Organ aziendale, Macramè, da qualche mese è diventata presenza costante.

L’importanza di questo spazio dedicato ai nostri soci, oltre che a svolgere un’azione informativa sui servizi che la banca mette a disposizione, rappresenta, volendo citare le parole del Direttore Commerciale BCC Pordenonese Donatella Toppan: Vivere il mutualismo ed il cooperativismo significa anche destinare del tempo e delle risorse a chi opera nel nostro mondo e farlo, non solo per vendere un conto o un mutuo, ma per dare un aiuto, rendendo le persone più informate e consapevoli nelle loro scelte.

Un legame che non conosce crisi

Fabio FedrigoPresidente Cooperativa Sociale FAI

L’house organ della FAI

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IDENTIKIT

Daniele, tre anni sembrano tanti ma non per preparare un’Olimpiade: da dove riprendi?Praticamente da zero: dopo tanto tempo fermo bisogna ricominciare con tanta testa e ascoltandosi molto. Il rischio più grande è avere fretta di ritornare come nel 2012, ma la fretta consiglia male e spesso provoca incidenti di percorso. Fino a fine anno starò in Italia a fare il lavoro base.Una novità c’è: non più l’Australia come terra per svernare bensì…?L’Australia è diventata davvero troppo cara e non sono più sicurissimo che sia la scelta adatta. Ci sono alternative appetibili come Dubai o sempre in Cina dove sono stato gli anni prima di Londra. Non ho ancora deciso perché aspetto le proposte della Federazione.Ancora non si vede traccia del canale artificiale in Italia. I canoisti rimangono atleti

con la valigia in mano…Le promesse dopo la mia medaglia sono scemate com’è scemato l’interesse per il nostro sport. Ci sono dei progetti in giro per l’Italia ma ci credo poco perché l’interesse pubblico non è impostato su creare un futuro migliore.Al momento quali sono le tue priorità?La priorità è risvegliare il fisico e soprattutto la voglia di fare i "sacrifici" per un obiettivo che ho già raggiunto. Non sarà facile, ma le motivazioni ci sono.Lungo la strada da qui al Brasile ci sono le tappe intermedie: Coppa del Mondo, Europei e Mondiali? Cos’hai puntato nel tuo mirino?..I mondiali soprattutto: sono le gare più importanti e quelle dove davvero la competizione è al massimo livello. Il prossimo in America: già un allenamento per i fusi orari

dell’oltre Pacifico.Vincere è difficile, confermarsi ancora di più: quale ricetta in mente?Niente ricette, è tutto scritto nei libri e il resto lo fa solo la voglia e la determinazione. Ho un sogno in testa che ho già cominciato a chiamare obiettivo!I tuoi tifosi ti aspettano sempre con passione vera: vuoi mandare loro un messaggio?Certo, sono parte della benzina che spinge forte la canoa, quindi oltre ad un saluto, il mio augurio è che non mollino mai la passione in noi atleti che abbiamo sacrificato anni della nostra vita per pochi minuti di gara dove rappresentiamo tutti gli italiani al mondo e riusciamo a regalarvi emozioni da sogno! Credete sempre in noi atleti che le nostre vittorie portano anche il vostro nome!

Nome DANIELE

Cognome MOLMENTI

Professione Campione olimpico di kayak a Londra 2012Testimonial Bcc Pordenonese Progetto Giovani | Guardia Forestale

Segni particolari Felicemente sposato con Eleonora | carattere deciso, forte e schietto | si impegna a fondo in tutto quello che fa e in cui crede | pianifica le tappe per il raggiungimento degli obiettivi e le rispetta scrupolosamente (allenamenti, alimentazione, preparazione atletica)

Progetti In primis le prossime Olimpiadi - Rio De Janeiro 2016 e tanto tanto altro come:- essere riferimento per il mondo dei giovani- sensibilizzare le istituzioni a creare strutture adeguate per canoisti - iniziative di solidarietà

Scrivono di lui Un buon esempio da seguire – Edizioni Omino Rosso

Dicono di lui Un buon esempio per giovani e grandi

Alberto Francescut

Chi è Daniele Molmenti?

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Facile, vantaggioso, accessibile on-line e in filiale, disponibile in 3 versioni diverse: Student, Job e Soci

Da quasi 130 anni, la Banca di Credito Cooperativo Pordenonese è un punto di riferimento per il proprio territorio ed i suoi abitanti e condivide con la comunità valori che si tramandano di generazione in generazione. Dal sostegno finanziario alle imprese e alle famiglie del territorio, al sostegno alla cultura ed alle associazioni, al rispetto per la natura, al contributo al progresso economico e sociale, senza mai trascurare i giovani, anzi, aiutandoli concretamente

a realizzare i propri progetti ed i propri sogni.

Oggi la nostra Banca affronta le sfide del presente e del futuro con il conto BCC Generation. Sempre per soddisfare una realtà complessa e

variegata come quella degli under 31, il conto BCC Generation si presentain tre versioni, Student, Job e Soci, ognuna dedicata a una particolare fascia di clientela. BCC Generation non è solo un conto corrente, ma un elemento di un progetto a 360° dedicato ai giovani, che coinvolge tutte le risorse umane della BCC Pordenonese: dai clienti, ai soci, ai dipendenti. Innovativo nella forma e nei contenuti, eppure al tempo stesso fedele ai valori tradizionali del credito cooperativo: per creare un futuro di opportunità concrete, positive, vincenti.I conti Bcc Generation sono dedicati ai nuovi clienti con età dai 18 ai 30 anni e sono il frutto di un’analisi approfondita delle esigenze e dei desideri della nuova generazione.

Consentono l’operatività nelle tradizionali Filiali della BCC Pordenonese ma anche via internet grazie alla sempre maggiore diffusione di smartphone e tablet. Tutte e tre le versioni del conto comprendono, inoltre, la BCC Generation Card, una tessera che consente di ottenere degli sconti speciali presso palestre, piscine, centri di estetica e di wellness, agenzie di viaggi, cinema, negozi di tecnologia, moda, gioielli, eventi musicali e culturali.

Non è un caso che BCC Pordenonese abbia scelto come testimonial del progetto Daniele Molmenti, la cui immagine caratterizza tutti i momenti della campagna di comunicazione ed in particolare il sito internet www.bccgeneration.it, la pagina facebook Bcc Generation ed il concorso a premi Bcc Generation. Ben 6 giovani, e precisamente Osti Beatrice, Geca Ariston, Carniato Valeria, Vaccher Alberto, Rossetto Elena e Amadio Andrea, hanno già vinto i mini IPad in palio e siamo quasi pronti per l’estrazione finale del 9 gennaio 2014 che assegnerà al fortunato vincitore un soggiorno della durata di 4 giorni a Londra, del valore netto di euro 1500.

Regolamento completo su www.bccgeneration.it

Donatella Toppan

Daniele MolmentiMedaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra 2012, è il testimonial del nuovo progetto firmato BCC Pordenonese

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bccarte&Emanuela Loisotto

Sabato 1° giugno presso l’Istituto Tecnico Settore Tecnologico ITIS J.F. Kennedy di Pordenone ha avuto luogo la V edizione della manifestazione Un ponte tra Scuola e Impresa finalizzata alla consegna delle Borse di Studio e dei Premi agli studenti eccellenti. L’iniziativa nacque per volontà di un gruppo di imprenditori del territorio pordenonese che, consapevoli della fondamentale importanza della scuola tecnico-professionale come fucina di competenze per l’impresa, decisero nel 2008 (anno del 50° anniversario della fondazione dell’Istituto) di mettere insieme risorse e impegno a sostegno dell’ITIS Kennedy di Pordenone. L’aspetto più importante è che lo spirito dei fondatori della scuola, le famiglie Locatelli, Savio e Zanussi, si rinnova di anno in anno grazie a quest’iniziativa, consentendo al mondo della scuola di avvicinarsi a quello dell’impresa, dando vita ad uno straordinario serbatoio di competenze e di nuove professionalità vicine al mercato.Quest’iniziativa, tra l’altro, ha permesso di sensibilizzare la classe imprenditoriale del nostro territorio, grazie anche all’impegno dell’imprenditore Sergio Querinuzzi, consentendo, tramite i fondi raccolti e le prestazioni d’opera gratuite profuse, il rinnovo di importanti

laboratori, tra i quali quello di meccanica e quello di chimica, e lavori di manutenzione ai locali della scuola. Sono stati, inoltre, organizzati, in collegamento con competenze provenienti dal mondo del lavoro, corsi e seminari a beneficio sia degli studenti sia dei docenti nonché poste le basi per futuri corsi di specializzazione in plasturgia. Ma ciò che è altrettanto importante, è che grazie anche al coinvolgimento delle famiglie Locatelli, Savio e Zanussi, ogni anno sono a disposizione fondi per diverse borse di studio con le quali vengono premiati gli studenti che si sono distinti per profitto, educazione e maturità. Ben 27 sono stati gli studenti premiati con le borse di studio alla presenza della dirigente dell’ITIS Kennedy Antonietta Zancan, del sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti, dell’onorevole Lodovico Sonego, del consigliere della BCC Pordenonese Giovanni Umberto Caretta e del preposto di filiale della medesima Paolo Rossi. Tutti concordi nel pensare che i giovani hanno bisogno di grandi esempi di successo e volontà e che trasmettere questi valori è altrettanto fondamentale quanto mantenere uno stretto contatto con la realtà facendoli entrare in azienda attraverso l’organizzazione di visite guidate, stage e tirocini.Proprio in questo senso,

ha partecipato all’evento portando la propria esperienza Ennio Fabbro, ventiquattrenne, neolaureato in Ingegneria Gestionale Industriale, recentemente assunto presso la ditta Costam di Querinuzzi

Nello stesso contesto è intervenuto, portando la propria esperienza, Emanuele Barbesin, dipendente ventiseienne della Bcc Pordenonese. Il giovane ha ripercorso le tappe più significative della propria esperienza scolastica, culminata con il master di primo livello per operatore bancario, che gli ha permesso un tirocinio di nove mesi presso la Bcc Pordenonese, la quale ha potuto così apprezzarne le competenze tecnico-specialiastiche e le abilità decidendo al termine di assumerlo. Il periodo ed il contesto nel quale ci troviamo non è dei migliori - ha affermato Barbesin - ma ciò non può fermare noi giovani volenterosi che dobbiamo essere i protagonisti del nostro futuro, protendendo ogni energia verso l’obiettivo da noi fissato. Per raggiungerlo, però, abbiamo bisogno di aziende che credano ed investano su di noi come la BCC Pordenonese.Barbesin ha colto anche l’occasione per illustrare il progetto BCC Generation, nato dalla collaborazione dei giovani dipendenti assieme alla direzione generale per offrire soluzioni innovative ai giovani tra i 18 e i 30 anni e ha concluso ringraziando a nome dei giovani coloro che sposano progetti di valorizzazione come questo: Fintanto che ci saranno queste aziende sul territorio, anche noi giovani saremo in grado di guardare con occhi più sereni verso il nostro futuro!

IT IS J. F. Kennedy un ponte tra Scuola e Impresa

Emanuele Barbesin Bcc Pordenonese

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Nell’ambito di Associazzano 2013, BCC Pordenonese, in collaborazione con Irecoop e con la partecipazione straordinaria del campione olimpico Daniele Molmenti, ha incontrato i ragazzi della terza media dell’Istituto Novella Cantaruttidi Azzano Decimo per una lezione di educazione finanziaria.Dopo i saluti di Sergio Silvestre, per Proforma, Walter Lorenzon, vice presidente BCC Pordenonese, è entrato subito in sintonia con i ragazzi, sottolineando quanto sia importante imparare bene l’inglese e le lingue in genere ed impegnarsi nello studio per accrescere le proprie competenze, poiché, in un lasso di tempo più breve di quel che sembra, i giovani si ritroveranno adulti e dovranno confrontarsi con dimensioni molto diverse da quelle finora sperimentate e conosciute. Paolo Rossi, direttore di una delle filiali di BCC Pordenonese, ha affascinato tutti dipingendo la storia della nascita delle banche, passando attraverso il baratto e la coniazione della prima moneta avvenuta in una regione dell’Asia minore (attuale Turchia) sul finire del VIII secolo a.c., per introdurre il concetto della circolazione della moneta e far comprendere l’indispensabile funzione sociale svolta tutt’oggi dalle banche. Ha sottolineato che le BCC sono delle cooperative mutualistiche e sono nate per rispondere ai bisogni dei soci, che, a loro volta, devono essere responsabili e solidali nel gestirle come amministratori e nel prendere le decisioni che incidono sul benessere

dell’intera comunità.Una standing ovation ha poi accolto Daniele Molmenti, il super ospite, testimonial di BCC Pordenonese per il Progetto Giovani. Per un’ora il campione ha catalizzato l’attenzione di tutti raccontando i lunghi anni di preparazione e la grande forza di volontà che ha saputo mettere in campo per riuscire a coronare il suo grande sogno di vincere le olimpiadi, in una disciplina allora poco conosciuta e praticata nel nostro Paese tanto da richiedergli continui sacrificie allenamenti all’estero. Ha raccontato la sua esperienza di studente inserito nel mondo del lavoro e ha ribadito ai ragazzi l’importanza di studiare per sapere e del credere in sé stessi e fissarsi degli obiettivi da perseguire gradualmente ma con metodo e tenacia. Sono stati subito evidenti a tutti i motivi per cui Molmenti è Testimonial di Bcc Pordenonese, dato che li accomunano l’impegno e l’attenzione per i giovani ed il mondo della scuola, l’amore per il territorio, la volontà di trasmettere valori e buone pratiche e non ultimo, l’impegno nel sociale. Il Dirigente Scolastico Alessandro Basso ha voluto ringraziare personalmente la Banca e Molmenti per aver offerto un’inedita

lezione di vita ai giovani, in un momento per loro così cruciale, poiché a gennaio 2014 si appresteranno a compiere la difficile scelta della scuola superiore. Ha precisato, inoltre, che la testimonianza di Daniele ha offerto rilevanti elementi di riflessione in vista anche di un mercato del lavoro nel quale questa generazione approderà, che sarà sempre più precario e dinamico e richiederà sicuramente la conoscenza delle lingue, flessibilità e spirito di adattamento offrendo come unica certezza il cambiamento continuo. Federica Riva di Irecoop, ente con il quale BCC Pordenonese collabora da anni nell’ambito del più ampio progetto Capire l’economia rivolto agli studenti di tutte le età e alla cittadinanza, ha concluso i lavori, ribadendo i concetti della centralità delle persone nella gestione cooperativa ponendo l’accento sulla necessità che le persone sappiano generare fiducia e stima reciproca ai fini del raggiungimento del bene comune.I ragazzi si sono dimostrati attenti ed interessati durante tutti gli interventi, prova ne è stata la raffica di quesiti posti a Molmenti, nel quale, probabilmente, hanno intravvisto un valido esempio da emulare.

Tra i banchidi scuola

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L,INTERVISTA

Piergiorgio, la tua è la storia di un piccolo imprenditore che ad un certo punto ha iniziato a pensare in grande. Ce la racconti brevemente?La mia storia imprenditoriale è iniziata dall’esigenza comune - mia e della mia attuale socia Silvia Mattiuzzo - di lasciare i rispettivi impieghi da dipendente poiché ci sentivamo entrambi stretti nelle aziende in cui lavoravamo. Le vedevamo come strutture obsolete, con modi di pensare che non rispecchiavano i nostri. Così, abbiamo analizzato il mercato, cercato di capire quale potesse essere il nostro core business, trovato i fornitori di prodotti e di finanziamenti che fossero strategici e che potessero spalleggiarci nella nostra avventura. Quindi, abbiamo deciso di investire le nostre vite in un progetto, in un’idea di azienda che sapesse inserirsi nel difficile mercato odierno e reagire con velocità e determinazione ad ogni sua variazione. Nell’aprile del 2011 è stata fondata la dBtherm. Affittato un magazzino di 100 metri quadri, ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo preso le nostre auto e con cataloghi fotocopiati abbiamo iniziato a macinare chilometri e a proporre i prodotti che avevamo

deciso di commercializzare: materiali isolanti termici per la coibentazione di impianti industriali come forni, filtri, impianti antincendio, centrali termiche, tubazioni e condotte per il trasporto di liquidi, gas, olii, etc. È stato un periodo duro, senza stipendio e con molte spese da affrontare. Notavamo però da parte di clienti e fornitori un apprezzamento nel nostro modo di essere e di operare. Abbiamo continuato il nostro percorso a testa bassa e nel giro di qualche mese abbiamo consolidato il rapporto commerciale e personale con i clienti acquisiti, aumentando giorno dopo giorno il numero di ordinativi e di nuovi acquirenti.Nella ricerca di nuovi prodotti e soluzioni abbiamo intrapreso nel 2012 una collaborazione con la ditta Teknowool di Milano,

che si occupa di produzione e trasformazione di preformati in lana di roccia. Da subito ci siamo ritrovati in sintonia con il titolare Marco Fossati: avevamo la stessa idea di azienda giovane e flessibile e di conseguenza è nata la sua proposta di entrare a far parte del gruppo Teknowool (già presente oltre che a Milano nelle città di Ancona, con Teknowool Adriatico, e Napoli, con Teknowool Sud). E così è stato: la nostra azienda è diventata Teknowool Triveneto, la quarta azienda della famiglia.Con questa affiliazione abbiamo dato al cliente la possibilità di acquistare un prodotto di elevata qualità identificato con il nostro marchio e caratterizzato dalle lavorazioni più svariate. Inoltre, io e Silvia abbiamo potuto attingere dall’esperienza sul campo di Fossati e dell’ingegner Scognamiglio. Oggi, a due anni dall’apertura, contiamo su una superficie complessiva di magazzino di 3 mila metri quadri, di cui 2 mila coperti, stiamo cercando altro personale da inserire nell’organico ed il terzo autocarro da aggiungere alla nostra flotta. Il fatturato sta raddoppiando anno dopo anno e si porterà per il 2013 ad un volume di affari superiore

Il progetto di sistema per l’imprenditoria giovanile Buona Impresa!

Piergiorgio Vitali è un 28enne con un sogno nel cassetto: intraprendere un percorso imprenditoriale lasciandosi alle spalle un passato da impiegato. Oggi, grazie al progetto Buona Impresa! e al supporto della BCC Pordenonese (e anche all’incontro e allacollaborazione con un’azienda consolidata di Milano) ha dato vita alla Teknowool Triveneto Srl, della quale ci racconta la storia.

Direzione Commerciale tratto da Credito Cooperativo

NanotecnologieLa storia di Piergiorgio Vitali

Piergiorgio Vitali

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Piergiorgio Vitali è un 28enne con un sogno nel cassetto: intraprendere un percorso imprenditoriale lasciandosi alle spalle un passato da impiegato. Oggi, grazie al progetto Buona Impresa! e al supporto della BCC Pordenonese (e anche all’incontro e allacollaborazione con un’azienda consolidata di Milano) ha dato vita alla Teknowool Triveneto Srl, della quale ci racconta la storia.

al milione di euro. Ci sono stati momenti di difficoltà e scoraggiamento?Le difficoltà ci sono ogni giorno. Il lavoro fortunatamente non manca ma come molte aziende siamo in preda all’incertezza finanziaria del periodo. È triste ma ogni volta che prendiamo una grossa commessa o nuovi clienti anziché esultare dobbiamo preoccuparci di cosa accadrà nel momento dell’incasso.E quasi mai va come dovrebbe…Personalmente, trovo la forza negli insegnamenti che mi ha dato la famiglia in cui sono nato e il sostegno quotidiano nella famiglia che mi sono creato. Non sarebbe possibile lavorare ed affrontare questo periodo con serenità se ogni giorno tornando a casa non ci fossero mia moglie e i miei figli a regalarmi serenità, evitandomi il pensiero di tutti i lati negativi del lavoro. Così facendo posso ricaricare la mia mente ed affrontare il giorno dopo con sempre più energia e determinazione.Com’è nato lo spirito imprenditoriale in te? Che qualità raccomandi ad un giovane che vuole aprire un’attività?Lo spirito imprenditoriale credo sia innato o nasca da una condizione di forza. Nel mio caso credo

di averlo sempre avuto perché sono sempre stato in movimento con la mente nel lavoro; dopodiché, sono necessari determinazione, perfetta conoscenza del mercato e una approfondita visione della clientela, sia quella buona sia soprattutto quella che non si deve servire se si vuole sopravvivere.“Una buona idea, per essere realizzata, ha bisogno innanzituttodi essere finanziata”. Questo è uno slogan di BuonaImpresa!, che ha dato credito alle tue idee.Ovviamente è fondamentale avere supporto da parte di quelli che io definisco i miei primi fornitori. Senza i finanziamenti da parte degli istituti di credito sarebbe stato impossibile dar seguito al mio progetto, quasi nessun ragazzo di 28 anni ha la possibilità di investire svariate decine di migliaia di euro per la propria azienda. La mia fortuna è quella di aver trovato nella mia banca - la BCC Pordenonese -un compagno che fin dal primo giorno ci ha aiutati ed accompagnati in questa avventura, fidandosi della nostra parola e creando quel rapporto di vera collaborazione, essenziale per essere efficienti e finanziariamente solidi. Ritengo che non possa esistere un’azienda senza il sostegno di fornitori forti ed affermati. La BCC Pordenonese si è dimostrata e si dimostra tutt’ora

un partner a cui poter sottoporre senza remore le proprie necessità, a cui poter spiegare i reali bisogni della propria azienda e che comprende le nostre richieste rispondendo con chiarezza, immediatezza ed onestà. Un partner su cui poter contare, sempre.La tua azienda si occupa di nanotecnologie e di prodotti innovativi.Quali i progetti per il tuo futuro?Per il futuro la chiave è quella di continuare a ricercare prodottie tecnologie che possano offrire al cliente la possibilità di trovare nella mia azienda tutto ciò di cui ha bisogno. Ogni prodotto, ogni soluzione, anche la più innovativa, deve essere presente tra i prodotti disponibili nel mio magazzino.Secondo te un’azienda giovane ha una leva di successo in più?Ritengo merito del nostro successo proprio l’essere giovani, con una mentalità elastica e diversa da tutte le aziende la cui generazione imprenditoriale al comando non ha saputo comprendere e reagire a questo periodo. Per noi, nati in questi anni, questo momento di difficoltà non è null’altro che la quotidianità. Diciamo che ci stiamo facendo le spalle larghe per quando si stabilizzeranno tutte le variabili del momento.

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Premio Giornalistico Simona Cigana

Maria Cristina Strasiotto

Otto vincitori e sette segnalati speciali alla quarta edizione del Concorso annuale nazionale-multimediale-multilingue Premio Simona Cigana. È un risultato lusinghiero data la qualità dei servizi che hanno concorso, 63 lavori pubblicati su testate nazionali e regionali tra il 1° luglio 2012 e il 30 giugno 2013, con tema unico il Friuli Venezia Giulia.

Intitolato alla memoria della giovane giornalista Simona Cigana, il Concorso ripropone i valori dell’inchiesta, uno dei metodi più distintivi dell’informazione, e individua nel settore sportivo, l’altra categoria del concorso, la necessità di un intervento informativo rispettoso dei destinatari della notizia, trattandosi di un fenomeno di massa.

La proclamazione dei vincitori e la premiazione hanno avuto luogo ad Aviano, nel Salone delle Feste della Villa ottocentesca Menegozzi-Carraro, sede di rappresentanza del Gruppo Domovip Europa, che ha fatto da splendida cornice alla cerimonia.

Al saluto di benvenuto da parte dell’ospite Bruno Carraro ha fatto seguito un’introduzione storica da parte dell’arch. Katia Pozzielli che ha curato il recente restauro del Palazzo.

L’iniziativa, promossa dal Circolo della Stampa di Pordenone, è stata presentata dal suo Presidente Pietro Angelillo, alla presenza di numerosi ospiti, fra i quali Giorgio Minute e Lorenzo Kasperkovitz, rispettivamente Direttore e Vicedirettore della Federazione delle Bcc del Friuli Venezia Giulia, Pietro Roman e Gianfranco Pilosio,

Presidente e Direttore Generale della Banca di Credito Cooperativo di Pordenone, che insieme alla Famiglia Cigana sostengono questa iniziativa, rappresentanti dell’Ordine dei giornalisti e di Assostampa del Friuli Venezia Giulia. È grazie a questi sostegni e alla partecipazione dei giornalisti che il Premio Simona Cigana diventa sempre più un’occasione di riflessione sul mondo dell’informazione.

Il sindaco di Aviano, Stefano Del Cont Bernard, è intervenuto a ricordare la giovane concittadina Simona, con parole di incoraggiamento per chi vive con sensibilità ed attenzione la parte di maggiore sacrificio nella professione di giornalista.

Il Presidente della BCC Pordenonese, Pietro Roman, non ha esitato a dire: Simona è con noi, con i giovani perchè possano esprimersi in libertà, possano ritrovare, in un contesto di profonda crisi economico-sociale, i valori su cui costruire su solide basi il futuro, con massima attenzione al bene comune.

Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha inviato un suo

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messaggio: Quello intitolato alla giovane giornalista pordenonese, prematuramente scomparsa, è un riconoscimento importante. Stiamo vivendo una fase di profondi cambiamenti nel mondo dell’informazione.

Ecco perché è fondamentale riaffermare che alla base del lavoro giornalistico debbano continuare ad operare i valori della correttezza e dell’impegno professionale.

Passione per il proprio lavoro, onestà intellettuale, obiettività e dignità nell’informazione e anche nella retribuzione è quanto invocano i giovani premiati, esprimendo sincera soddisfazione e anche un po’ di sorpresa per le segnalazioni e i premi loro destinati.

Nella categoria Giornalismo Sportivo sono stati assegnati il 1° premio a Alberto Bertolotto (Messaggero Veneto, Pordenone e Udine); il 2° premio a Giacinto Bevilacqua (La Tribuna, Treviso); il 3° premio, a Francesco Cardella (Il Piccolo, Trieste). Segnalazioni speciali a Marco Caineri (Sky Calcio Show, Milano), Amos D’Antoni (Messaggero Veneto, Udine), e Alberto Francescut (Il Popolo, Pordenone).

Nella Categoria Giornalismo d’Inchiesta sono stati assegnati il 1° premio ex aequo a Lucia Cosmetico (Struttura Programmi in lingua italiana della Rai Friuli Venezia Giulia) e a Oscar Puntel (La vita cattolica, Udine); il 2° premio ex aequo a Elena Filini (Il Gazzettino, edizione di Belluno), Jan Grgic (Primorski Dnevnik, Trieste),

Laura Venerus (Messaggero Veneto, Pordenone). Segnalazioni speciali a Adriano Del Fabro (Il Corriere Vinicolo, Udine) e Tiziana Lai (Il Gazzettino, Pordenone).

Segnalazioni di lavori presentati fuori concorso a Enri Lisetto (Messaggero Veneto, Pordenone) e Martina Ghersetti (libro-inchiesta sugli immigrati a Pordenone, edito da Concordia Sette).

Nell’occasione è stata annunciata la 5ª edizione del concorso, dedicato al Friuli Venezia Giulia, con le due Categorie tradizionali, giornalismo d’inchiesta e giornalismo sportivo, e una terza, riservata per la prima volta all’artigianato, per i servizi giornalistici pubblicati tra il 1° luglio 2013 e il 30 giugno 2014.

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Anche quest'anno la Banca di Credito Cooperativo Pordenonese sostiene questa iniziativa, frutto della passione e dello spirito d'intraprendenza dei giovani ricercatori dell'istituto pedemontano, che ha aperto le porte anche ad altri centri di ricerca scientifica del Friuli Venezia Giulia (opportunità colta dall'Università di Trieste e dal Polo Tecnologico di Pordenone).Il progetto è stato avviato, in collaborazione con la Direzione Scientifica del CRO, per valorizzare il lavoro degli Young Researcher dell'Istituto (biologi, biotecnologi, medici, fisici, chimici, tecnici di laboratorio, infermieri, psicologi, statistici, farmacisti, informatici e bibliotecari) e stimolarne competitività scientifica,

intraprendenza e indipendenza. Hanno partecipato all’evento, per presentare le loro ricerche e favorire lo scambio reciproco di idee scientifiche tra i giovani ricercatori: Sebastian Nijman, 38enne olandese, che dirige da sei anni il laboratorio di genetica dei tumori al CeMM Centro di Medicina Molecolare di Vienna; Teresa Frisan, originaria di San Leonardo di Montereale Valcellina, che da venti anni lavora presso il dipartimento Cell and Molecular Biology al Karolinska Institute di Stoccolma; Salvatore Majorana, direttore dell'ufficio per il trasferimento tecnologico dell'Istituto Tecnologico Italiano di Genova; Rita Fucci, dell'Assobiotec, che si occupa del trasferimento tecnologico italiano nell'ambito delle biotecnologie.Grazie alla partnership con la Fondazione CRO Aviano Onlus e il sostegno di Banca di Credito Cooperativo Pordenonese, Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia e Banca Mediocredito del Friuli Venezia Giulia, sono stati assegnati due premi per i migliori progetti di ricerca, rispettivamente a Monica Brenca e Lisa Del Bel Belluz, e due premi per la migliore idea

di trasferimento tecnologico nel campo biomedico, assegnati al duo formato da Tiziana D'Agaro e da Sara Dereani e a Pier Andrea Nicolosi. I vincitori potranno utilizzare i premi per la loro formazione e crescita professionale per partecipare a corsi, convegni, seminari, visite a laboratori esterni, anche all'estero, o per l'acquisto di materiale inerente il campo di ricerca specifico.Michele Dal Bo è il ricercatore senior che si è aggiudicato la borsa di studio triennale messa in palio dalla Fondazione per la Vita di Pordenone, grazie alla quale potrà avvalersi del contributo di un giovane ricercatore neolaureato nell’adempimento del suo progetto di ricerca.Valentina Boz, Martina Costacurta e Federico Pozzo sono invece i giovani ricercatori che hanno vinto la possibilità di avvalersi delle consulenze del Polo Tecnologico di Pordenone per il completo trasferimento tecnologico della loro idea scientifica nel mercato.

Maria Cristina Strasiotto

Maggiori informazioni sulle iniziative dei Giovani ricercatori del CRO sono disponibili su http://yrcaspace.wordpress.com

Giovani RicercatoriSi è appena conclusa la Giornata dei Giovani Ricercatori del CRO Centro di Riferimento Oncologico di Aviano che, alla sua IV edizione, ha visto concorrere i ricercatori del Friuli Venezia Giulia al premio per il miglior progetto di ricerca e per la migliore idea per il trasferimento tecnologico dalla ricerca al mercato.

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Da qualche settimana ha trovato collocazione presso la sede della BCC Pordenonese di Azzano Decimo un pregevole lavoro frutto del laboratorio d’Arte della Scuola Primaria di Fagnigola di Azzano Decimo. Si tratta di un’opera festosa, che narra la terra, un autentico inno alla gioia della rinascita, al riscatto di un mondo afflitto da tanti mali. Un’opera pittorica ricca di particolari che si sviluppa in un pannello di grandi dimensioni (300 centimetri per 180), di forte impatto visivo, che evidenzia conoscenza dello spazio, padronanza del segno e dell’uso del colore, conoscenza della simbologia da parte degli autori: gli allievi di classe quinta della Scuola Primaria di Fagnigola (anno scolastico 2010-2011). Il lavoro interdisciplinare di arte e religione cattolica è stato presentato con il titolo: Madre Terra.

Madre Terra soffre e piange per tanti mali ma un esercito di bambini di tutte le razze e culture del mondo, sventolando palme, simbolo di passione e di risurrezione, di immortalità, gloria e vittoria, si erge in sua difesa. Tutti i bambini sono il nuovo seme dal quale nascerà un frutto nuovo, sono il sale della terra e la luce del mondo. La terra tiene stretti a sé un leone e un agnello: il leone è simbolo per eccellenza di sovranità, di forza e potenza ma anche della misericordia di Dio; l’agnello è il membro del gregge di Dio che con la sua natura di animale docile e mansueto richiama il suo aspetto sacrificale, ci conduce a Gesù, Agnello di Dio che si sacrifica per noi. Sulla mano destra della terra è posata

un’ape, simbolo di sapienza, costanza e laboriosità. In seno alla terra in basso c’è il drago, simbolo dell’egoismo umano, del male e del demonio, mentre più in alto sulla destra troviamo il gallo, simbolo solare, annunciatore del giorno e della luce che ci libera dalle tenebre della notte; accanto c’è il pavone, anch’esso simbolo solare con la sua grande ruota, simbolo di Cristo che vince la morte e la tartaruga, animale longevo, simbolo di saggezza e immortalità.Sopra a destra l’aquila, che per la sua capacità di fissare il sole è l’emblema della percezionediretta della luce dell’intelletto, in alcune opere d’arte del Medio Evo è identificata con Cristo di cui rappresenta la regalità e quindi risurrezione e ascensione.

Una colomba, simbolo di pace e dello Spirito Santo, posata sulla spalla sinistra, la incorona con un ramo d’ulivo intrecciato con grappoli d’uva. La vite è la prima pianta coltivata dall’uomo, simbolo di abbondanza, definendosi Gesù stesso nel Vangelo come vera vite che porta frutto. Lungo il braccio destro scorre un corso d’acqua con tanti pesci, simboli di vita e di fecondità: nel mondo cristiano erano molto utilizzati anche nelle catacombe fin dal II secolo. Al centro della terra s’erge un melograno, l’albero della vita, ricco di frutti che sono il simbolo di Cristo che salva, simbolo della Chiesa che unisce in sé, nella fede, popoli diversi immaginati come chicchi.

Madre Terra

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Qualche anno fa, nel suo studio in galleria di piazza Duomo a Milano, chiesi a Enzo Biagi una sua memoria privata.

Stavo preparando un nuovo ciclo di lavori che avevo intitolato Vie di memoria: la ricerca consisteva nell’elaborare frammenti di ricordi di gente comune, fotografie, lettere, oggetti che raccontassero l’identità delle persone.

Il lavoro nasceva prevalentemente durante performance in musei, a contatto diretto con il pubblico, ma in alcuni casi incontravo anche privatamente le persone che desideravo partecipassero al progetto. Biagi mi consegnò una fotografia con il suo vecchio amico Indro Montanelli.

Parlando della memoria, dei propri luoghi di origine, dei primi amori e di quello struggente sentimento che è la nostalgia, chiesi a Enzo Biagi se ritornava mai a Pianaccio, il borgo dell’Appennino emiliano dove era nato. Lui, sorridendo, scosse la testa e disse sottovoce: Non bisogna mai tornare dove

si è stati felici. Aveva ragione. La memoria è uno spazio mentale che vive nel silenzio della propria interiorità e il tempo può essere crudele quando ti mette a faccia a faccia con la realtà. Da allora, le parole di Biagi mi hanno sempre accompagnato ogni volta che ritorno nella mia terra e rivedo le montagne del Piancavallo, che mi appaiono come una lontana fortezza dentro la quale trovare protezione.

E solo allora, nel confronto diretto con la realtà delle cose, mi rendo conto di tante assenze, che il tempo ha inesorabilmente trasformato i paesaggi, la natura, le case, ma soprattutto le persone, i loro volti, l’intensità degli sguardi.

E in questo gioco di specchi, inevitabilmente, prendo sempre più coscienza che quei segni profondi, quelle impronte che l’esistenza impone, talvolta vere cicatrici, sono presenti anche su di me. Per fortuna mi vengono in soccorso sempre le parole di Baudelaire: C’è solo un modo per dimenticare il tempo: impiegarlo.

Gianluigi Colin

È stata donata da Gianluigi Colin alla sua città natale, non senza commozione, la sua opera Volti del tempo, realizzata in occasione della mostra Caos Apparente in corso nella Galleria d’arte moderna e contemporanea A. Pizzinato fino al 12 gennaio 2014.

Se Caos Apparente è una riflessione di grande impatto emotivo sul ruolo dei media nella nostra vita e nella società, sul tempo e sulla memoria, Volti del Tempo è un omaggio, quasi un ritorno a casa, come scrive lo stesso Colin, art director del Corriere della Sera, ma in questa occasione soprattutto artista contemporaneo, che si interroga sul proprio tempo con i mezzi a lui più vicini: carta, fotografia, immagini, icone, simboli.

www.artemodernapordenone.it

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Ritornare a casa

Così, quando sono stato invitato a ritornare a casa per la mostra alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone, sono stato avvolto da un desiderio primario: sfidare quella verità racchiusa nelle parole di Biagi.

Tutto ha preso il via durante un viaggio in Messico, in compagnia di Danilo De Marco, Gianni Zanolin, Giancarlo Venuto e un altro manipolo di amici. Parlando di Tina Modotti, che in quella terra aveva lasciato un racconto importante dell’umanità messicana e con essa di una visione del mondo, ho pensato a qualcosa che fosse un omaggio alla mia città con un racconto senza durata, in un tempo sospeso.

Così ho pensato a Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto, appunto, Il Pordenone. Se il pittore del Cinquecento dipingeva nei suoi affreschi le persone che gli stavano vicino, ho pensato che fissare su una tela alcuni volti di donne e uomini che vivono a Pordenone o hanno origini in Friuli, significava creare un legame simbolico tra il passato e il presente. È nato un lavoro di

grandi dimensioni, che in verità è un’opera aperta, potrei dire infinita, composta da tante piccole tele accostate una all’altra, un mosaico in cui la storia dell’arte e la vita di ogni giorno sembrano sovrapporsi senza distinzione: frammenti di volti dipinti dal Pordenone e fotografie di persone ritratte da me o donate dagli stessi protagonisti, o ancora, fermate nello scatto raffinato dall’amico di sempre, Danilo. I volti del tempo sono nati così.

Per me è stato anche un viaggio nella mia personale memoria. Volti di amici con i quali vivo lunghe discussioni su politica, amori e arte e volti di amici che non ci sono più, come quello di Pierluigi Odorico, con il quale ho condiviso tutto, dalla passione per la fotografia a quella per il giornalismo. Volti dei primi amori, tracce di legami mai interrotti, ma anche volti degli affetti familiari: mia madre, che mi ha insegnato il valore prezioso delle semplici origini legate alla terra, e quelli delle mie figlie, cui cerco di ricordare l’importanza di inseguire le proprie passioni,

superando ogni frontiera e difficoltà. E poi, i volti di due grandi poeti, Federico Tavan e Pierluigi Cappello, di un medico amico incontrato casualmente per strada, di un ristoratore conosciuto da tutti e, ancora, lo sguardo di Hector Perez, approdato a Pordenone 18 anni fa, dall’Argentina, simbolo di tante esistenze nomadi che poi trovano un rifugio.

Ora Hector è uno dei custodi del museo che ospita l’opera. Marcel Proust, che sul valore del tempo ci ha lasciato qualcosa d’interessante, scriveva: Il tempo di cui disponiamo ogni giorno è elastico: le passioni che proviamo lo dilatano, quelle che ispiriamo, lo restringono e l’abitudine lo riempie.

Per me questa esperienza è stata un tempo intenso, dilatato.

E qui, nei miei luoghi dove ho rubato le ciliegie e sono stato felice, nel ritrovare una mia personale storia di volti e affetti, ho ritrovato anche un lampo di gioia perduta.

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Maria Cristina Strasiotto

È stato presentato nella sala consigliare del municipio di San Vito al Tagliamento un atteso evento editoriale: la pubblicazione del libro I Sanvitesi, una raccolta di memorie fotografiche sulla cittadina e la storia della sua comunità. Le immagini del fotografo Bruno Mansutti (1923 – 1995) e la narrazione dello scrittore Fulvio Comin accompagnano il lettore in un viaggio lungo oltre 40 anni, a partire dal secondo dopoguerra sino alla fine degli anni ’80.

L’editore Giovanni Santarossa ha ricordato che questo libro si inserisce in un percorso editoriale (Edizioni Biblioteca dell’Immagine) iniziato nel 2009 con il volume La nostra Storia con i ritratti dei Pordenonesi di Aldo Missinato, proseguito poi con le foto del fratello Bepi Missinato che ritraggono I Sacilesi. Egli ha posto l’attenzione sui molteplici aspetti che fanno di questo volume una ricchezza sia sotto il profilo storico, sia emotivo; la gioia di riconoscere amici

e familiari pagina dopo pagina. In particolare ha desiderato cogliere e descrivere una foto fra le tante: C’è una mamma a destra della foto, in seconda fila, quasi nascosta si sporge, sorride e guarda il suo piccolino tutto preso nell’eseguire un lavoro importante. Saper cogliere questo istante è prova di grande abilità e di grande cuore. Emerge il fotografo, l’artigiano, l’artista.Per decenni Bruno Mansutti ha immortalato centinaia di volti, ritratti intensi, discreti, dolci, e i luoghi in cui la vita si snoda e si racconta in un fermo immagine, dove le parole da sole non bastano. Giuseppe Cesco, presidente del Rotary Club di San Vito che sostiene la pubblicazione, nel presentare l’opera ha affermato: L’attenzione ai semplici gesti di tutti i giorni denota una visione rispettosa di una quotidianità che diventa Storia e dei valori intorno ai quali si è sviluppata. Come rotariani e come Sanvitesi ci sentiamo partecipi di questa preziosa azione di recupero e salvaguardia,

perché ricordare è un passo necessario nel cammino di crescita della nostra società.L’iniziativa conta anche sul sostegno della Banca di Credito Cooperativo Pordenonese, rappresentata dall’amministratore Mauro Verona, il quale ha sottolineato come il libro rappresenti le ragioni autentiche dell’operare: La nostra Banca ha voluto questo racconto per immagini perché la nostra storia è fatta di tante storie e solo rispettandone il ricordo possiamo costruire il cambiamento. Un patrimonio di memorie che, nel presente, ci fa meglio comprendere chi siamo. Per sapere dove andare, dobbiamo conoscere da dove veniamo.Il sindaco di San Vito, On. Antonio Di Bisceglie, ha manifestato l’entusiasmo per il progetto: Quanti sguardi, quanti particolari in queste fotografie. Una vita a fissare per un attimo la vita. Le tappe della trasformazione, inaugurazioni di case e servizi, feste, matrimoni e comunioni, sagre e carnevali, piazza e frazioni, i bimbi e gli adulti, i preti e i maestri, le giovani

I Sanvitesi

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spose e operaie. Un grande album di fotografie di una famiglia un po’ numerosa, allargata dove ancora ci si conosce. La struggente nostalgia di un ricordo e di una positiva riflessione.Lo scrittore Fulvio Comin ha manifestato di essere stato affascinato dalle tante foto scattate da Bruno Mansutti tra San Vito, Cordovado e Mels, frazione di Colloredo di Monte Albano, suo paese natale, ma in modo particolare dalla cura con la quale sono state conservate e dalla semplicità con cui sono state raccontate, con ricchezza di particolari ed aneddoti. Il paziente lavoro di selezione, operata tra migliaia di immagini del prezioso archivio mai pubblicate, e la contestualizzazione delle stesse, curati dalla moglie Dalia, l’abile lavoro di restauro dei negativi, curato dal figlio fotografo Claudio Mansutti, ci rivelano una vita conosciuta, scoperta e vissuta attraverso il linguaggio della fotografia. Annalisa, l’altra figlia di Bruno,

fotografa, si è fatta portavoce della famiglia in una personale introduzione in cui ha ricordato la grande sensibilità che il padre aveva per il mondo che lo circondava: Aveva occhi acuti e grande sensibilità artistica per superare il silenzio della sordità. Ho imparato il delicato linguaggio dei segni con una mano sola, ma soprattutto il linguaggio degli occhi che imprimono dentro di noi l’immagine delle emozioni, dei ricordi delle fantasie. La fotografia è il mezzo che mi consente di parlare con gli occhi, ricordandomi sempre che dopo l’impressione della luce, ci sarà il buio della camera oscura prima di portare alla luce l’immagine fissata. Il folto pubblico che ha gremito la sala municipale si è poi trasferito nei locali de Il Castello di San Vito, dove è stata allestita una mostra con alcune delle foto pubblicate.

È questa un’occasione che consentirà di posare lo sguardo su immagini dalla delicata compostezza e grande impatto

emotivo che ritraggono le nostre genti e raccontano la nostra storia. Un invito a guardare dentro i cambiamenti del costume e della società, la nostra, e guardando con attenzione possiamo comprendere meglio di mille discorsi come siamo cambiati. La mostra resterà aperta durante tutto il mese di dicembre, fino all’Epifania.

Una selezione di ulteriori 13 scatti inediti trova pubblicazione in un piccolo calendario solidale che il Rotary Club di San Vito al Tagliamento promuove a favore della Cooperativa Sociale il Granello di San Vito al Tagliamento. Il ricavato di questa azione contribuirà alla realizzazione del Progetto Autonomie abitative, una proposta residenziale, nel contesto urbano di San Vito, a bassa soglia assistenziale, che consentirà alle persone coinvolte di mantenere le capacità ed i livelli di autonomia acquisiti e proseguire nel percorso di crescita personale ed inserimento sociale.

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Oltre la cronaca.

Giovani Soci alle Frecce Tricolori di Rivolto

Gruppo Volontari Protezione Civile Azzano Decimo

Il Vice Presidente Prof. Giuseppe Amadio

incontra gli studenti delle scuole medie di Rorai

Punto Musica Banda Comunale di Azzano Decimo Filarmonica di Tiezzo

Gruppo Ecovolontari Azzano Decimo

Premiati Concorso Centro Ascolto

La Vela Scuola Media Pasolini Pordenone

Premiati Concorso Cultura

alla Legalità Arma dei Carabinieri Pordenone

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Buone Feste

Fatti, per crescere.

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