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Il canadese Nicolas Bellavance Lecompte all’ingresso del suo appartamento-studio milanese, base per i continui viaggi. Un mix di pezzi su misura, opere di arte e design e tanti ricordi dei suoi vagabondaggi. Come la grande scritta in arabo, che in italiano significa scuola, accanto a cui è ritratto ALBUM Canadese, studi a Venezia e Berlino, tra un viaggio e l’altro ha scelto come base Milano. Nicolas Bellavance Lecompte alterna i lavori di designer, architetto e gallerista con una spiccata attitudine al melting pot culturale. Si respira nella sua Carwan Gallery di Beirut come nel nuovo appartamento nel cuore delle Cinque Vie Testo Valentina Ciuffi Foto Filippo Bamberghi N M D O A E 143 STILE 142-143 05/02/16 11.47

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Il canadese Nicolas Bellavance Lecompte all’ingresso del suo

appartamento-studio milanese, base per i continui viaggi. Un mix di pezzi su

misura, opere di arte e design e tanti ricordi dei suoi vagabondaggi. Come la grande scritta in arabo, che in italiano

significa scuola, accanto a cui è ritratto

albumalbum

Canadese, studi a Venezia e berlino, tra un viaggio e l’altro ha scelto come base milano. Nicolas bellavance lecompte

alterna i lavori di designer, architetto e gallerista con una spiccata attitudine al melting pot culturale. Si respira nella sua Carwan Gallery di beirut

come nel nuovo appartamento nel cuore delle Cinque Vie

Testo Valentina Ciuffi

Foto Filippo Bamberghi

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s t i l E

142-143 05/02/16 11.47

Nel soggiorno, divano su disegno e cuscini di Alberto Levi Gallery. Coffee table in marmo e centrotavola della serie Milanes firmato dallo studio di design Oeuffice, di cui Lecompte è socio. Tappeto berbero (sopra). Tavolo in marmo e acciaio, testa di moro di Caltagirone, vaso vintage,

lettera da un’insegna araba; sedia pieghevole Anni 50 in legno di Egon Eiermann (sotto). Consolle in travertino Kapital, di Oeuffice come i vasi Milanes e Ziggurat Tower. Scultura Arab Doll di Carlo Massoud e vaso in cristallo di Patricia Urquiola, Baccarat (nella pagina accanto)

i pezzi Su miSura diSeGNati da NiColaS, le opere deGli artiSti

della Sua Galleria, autori Come poNti

e albiNi. e taNti pezzi aNoNimi proVeNieNti

dai mille ViaGGi

Suona francese il ricco vocabolario italiano di Nicolas Bellavance Lecompte, mentre racconta del suo appartamento-studio milanese e inciampa solo su neologismi fortunati. Questo spazio, reinventato nel giro di pochi mesi (prima era un ufficio), è espressione della sua sfaccettata personalità. In rete, un sito web dedicato (nb-lecompte.com) cerca di riassumerla: designer, curatore, consulente. Ma Nicolas è anche architetto e, soprattutto, gallerista, tra i primi ad aver portato in Medio Oriente – assieme alla socia Pascale Wakim – il design contemporaneo. La ‘sua’ Carwan Gallery ha sede a Beirut ed è solo la tappa più recente del continuo peregrinare. Originario del Québec, lascia il Canada per studiare a Venezia e poi a Berlino, vive tra Germania e Italia ma, alla fine, sceglie Milano come base dei suoi spostamenti. In lui si intrecciano, stratificandosi, competenze, passioni, tradizioni culturali e linguistiche, come si legge tra i muri e gli oggetti del suo appartamento. È stato il Nicolas architetto a scompaginare il layout preesistente, buttando giù le pareti e creando una curiosa e efficace distribuzione dei locali. La casa, infatti, si

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sviluppa ai due estremi di un lungo corridoio che unisce cucina e living, e fiancheggia un cavedio centrale, fonte di luce e di verde almeno quanto l’ampia terrazza affacciata su Santa Marta, nel quartiere storico delle Cinque Vie. Ancora, è stato l’occhio da progettista di interni a permettergli di agire, con gesti mirati, su un ambiente inizialmente ibrido e difficile: se il taglio intelligente della pianta ha avuto un ruolo cruciale, l’uso degli specchi – come la grande porta pivot riflettente che segna la soglia tra salone e camera da letto – gioca ad alterare la percezione dello spazio. «In questa casa ci sono tanti specchi, ma nessuno ti permette di vederti davvero bene: funzionano come finestre su prospettive impossibili e come dispositivi per rileggere i vari angoli della casa». È così per la cucina, dove le superfici specchianti servono a far ‘galleggiare’ un meraviglioso piano di lavoro in marmo brasiliano, ma anche per la camera letto dove due applique, disegnate da Lecompte, riflettono la stanza nel giro delle loro parabole. Ma il Nicolas designer entra in casa soprattutto attraverso il lavoro del suo studio Oeuffice, fondato con il socio Jakub Zak nel 2011. I tavoli,

La cucina in pregiato marmo brasiliano è su disegno, mentre gli oggetti parlano dell’anima globetrotter di Nicolas (sopra). Nell’ingresso, luce della newyorkese Lindsey Adelman poltrona Anni 50 di Franco Albini e sgabello di marmo Tuskan, su disegno (a destra). Tre metri per due: la porta specchiante pivot che divide living e camera da letto è

uno degli elementi chiave della casa. Il tavolo Kapital in marmo è di Oeuffice, sedie del design store milanese BDDW e, sopra, opera luminosa dell’americana Bec Brittain. Sul contenitore Totem di Oeuffice, due sculture: in plastica del collettivo belga Rotor, in materiale riciclato del brasiliano Getúlio Damado (nella pagina accanto)

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i tavolini, le consolle e gli sgabelli in marmo della collezione Kapital sono elementi chiave in ogni ambiente, nel loro incastro elegante di pietre miste e stili architettonici. Mentre i pezzi delle serie Ziggurat e Milanes punteggiano la casa, omaggiando rispettivamente architettura mesopotamica e meneghina. Dall’attività di gallerista di Lecompte, le opere degli artisti della sua scuderia: Bec Brittain, Lindsey Adelman, Carlo Massoud, i Rotor. Ma se c’è spazio anche per i maestri Ponti e Albini, sono tanti i pezzi anonimi e strampalati provenienti dai mille viaggi: teste di moro o trofei di antilopi, vecchie insegne scritte in arabo, una fila di matrioske che ritraggono un Putin supereroe. Viaggiatore inarrestabile e discretamente fatalista, Lecompte non ama schierarsi apertamente, ma le cose raccolte nella sua casa parlano di un osservatore acuto, forse di un sottile commentatore, sicuramente di un nomade fiero. Così fiero che – scopriamo alla fine – nel piccolo gioiello di questo suo spazio milanese, che ha ripensato e ridisegnato da capo a piedi, ha scelto di rimanere in affitto.

NB-LECOMPTE.COM

Lecompte ritratto sul divano. Alle spalle un lavoro dei Rotor, artisti della sua Carwan Gallery (a sinistra). In corridoio, insegne in arabo, vecchie pubblicità della Coca-Cola della collezione Bekdache, dialogano con le cromie accese del tappeto: un vintage berbero, come tutti quelli della

casa (sotto). Come testiera del letto il corrimano di una scala; le luci sono due parabole specchianti su disegno. Tavolino Kapital di Oeuffice, come il contenitore Ziggurat. In primo piano, tra il letto e l’ampia terrazza, una poltrona Ninfea di Gio Ponti, Reguitti (nella pagina accanto)

iN queSta CaSa Ci SoNo taNti SpeCChi, ma NeSSuNo

permette di Vederti daVVero beNe: haNNo uN altro Compito, GioCaNo

ad alterare la perCezioNe dello Spazio

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