il cane, uno di famiglia · il maschio ha maggiore potenza fisica della femmina e tendenza ad avere...
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Dipartimento di PrevenzioneDipartimento di PrevenzioneDipartimento di Prevenzione S.O.C di Sanità Pubblica VeterinariaS.O.C di Sanità Pubblica VeterinariaS.O.C di Sanità Pubblica Veterinaria
Il cane, uno di
famiglia !
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Introduzione
Prevenire deriva dal latino “praevenire”, che signifi‐ca “arrivare prima”.
Con questo libretto intendiamo, appunto, contribui‐re ad arrivare prima. Prima che un cane sia maltrat‐tato. Prima che un viaggio all’estero si trasformi in un’incognita. Prima che la vita di un animale diventi essa stessa un problema per la famiglia. Prima dell’incivile pratica dell’abbandono. Per prevenire anziché reprimere.
Nel rapporto uomo animale la responsabilità è del primo. Chi tiene un animale deve conoscerlo, saper capire le sue esigenze, individuare eventuali incom‐patibilità, conoscere le leggi.
Ecco dunque, crediamo che un di più di informazione che questo libretto contiene, possa fornire un contri‐buto per una scelta più consapevole, per una relazio‐ne più vicina all’animale.
CONOSCERE PRIMA DI AGIRE
Francesco Lovaria
Direttore del Dipartimento di Prevenzione
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Sommario
(*) a cura della dott.ssa Sissi Paviotti, medico veteri‐nario esperto in comportamento animale
Arriva un cane in famiglia! ………………………… pag. 4
La responsabilità del benessere ………….….... pag. 10
Una scelta consapevole …………………….…….… pag. 12
La garanzia nella compravendita …….……….. pag. 32
L’anagrafe canina ……………………………………… pag. 34
Il cane nei luoghi pubblici ....………………….….. pag. 42
All’estero con il cane …………………………….….. pag. 44
Buon viaggio ………………………………..………….... pag. 48
Prevenzione e cure …………………………………… pag. 52
Le leggi .……………………………………………………… pag. 75
L’educazione di base (*) .…..….…..……..………… pag. 17
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Arriva un cane in famiglia
Parliamo della scelta di un cane. Non può essere frut‐to di emotività (l’ho visto alla televisione) o di legge‐rezza. Anzitutto:
…. maschio o femmina?
Il maschio ha maggiore potenza fisica della femmina e tendenza ad avere rapporti più conflittuali con altri maschi. Marca il territorio con le urine, e se ci sono femmine in calore nelle vicinanze può sfuggire al con‐trollo.
Per la femmina considera la possibilità di gravidanze. Sono desiderate o no? Riuscirai ad accudire i cuccioli che debbono rimanere con la madre per due mesi ? Se non vuoi che si riproduca dovrai sterilizzarla, e a quali costi ?
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…. cucciolo o adulto?
Al cucciolo dovrai insegnare quasi tutto, e quindi che dovrai essere molto disponibile a seguirlo.
L’adulto è meno adattabile ed ha già una sua “educazione”. Informati se ha manifestato aggressivi‐tà, e più in generale quali sono le sue caratteristiche.
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…. grande o piccolo?
Ricorda, come abbiamo detto all’inizio è necessario garantire al cane un ambiente adatto alla sua specie, pulito, con aree di riposo e protetto dalle intemperie e che non disturbi i vicini e la possibilità di esprimere un comportamento normale senza stress e paura.
Informati prima sulle peculiarità attitudinali dell’animale, non sarà difficile confrontare le sue esi‐genze con le caratteristiche di casa tua .
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…. pelo lungo o corto?
Anche qui bisogna prendere un impegno preventivo. Se il pelo è lungo di solito bisogna spazzolare periodi‐camente il cane. Possono essere necessari lavaggi e toelettature. Bisogna anche pensare alla pulizia della casa.
…. meticcio o di razza?
In generale, si può dire che il cane di una certa razza è prevedibile circa le sue attitudini (ad esempio, si sa che un setter ha bisogno di molto movimento). Anche in questo caso la regola è informarsi prima e non do‐po.
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costante, cercando di evitare le brusche frenate e le accelerazioni improvvise, tenere aperto parzialmente il finestrino per far entrare aria fresca, evitando però che l’animale sporga il muso: l’esposizione all’aria, specie se fredda, è spesso causa di congiuntiviti e/o otiti. Se i tragitti sono brevi meglio lasciare l’animale a digiuno.
….. cosa valutare?
La compagnia di un cane è un regalo bellissimo, ma è anche una responsabilità importante per il benessere e la salute dell’animale.
Pertanto, prima di accogliere un cane in famiglia valu‐tate attentamente:
perché lo si desidera?
si potrà offrirgli tutto ciò di cui ha bisogno per tutta la vita?
c’è già esperienza in proposito? Si è in grado di visi‐tare diversi allevatori, rifugi e pensioni per animali per trovare il cane adatto?
il cane avrà la possibilità di avere contatti frequenti con altri cani ? Riceverà sufficiente attenzione uma‐na?
il cane avrà la possibilità di fare sufficiente esercizio fisico? Se tenuto in appartamento, potrà uscire a passeggiare almeno due‐tre volte al giorno ?
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costante, cercando di evitare le brusche frenate e le accelerazioni improvvise, tenere aperto parzialmente il finestrino per far entrare aria fresca, evitando però che l’animale sporga il muso: l’esposizione all’aria, specie se fredda, è spesso causa di congiuntiviti e/o otiti. Se i tragitti sono brevi meglio lasciare l’animale a digiuno.
Prevenire le malattie infettive con le vaccinazioni: alcuni vaccini possono essere
somministrati contemporaneamente, altri devono essere iniettati in sedi diverse, pur
nell’ambito della stessa seduta vaccinale. Come per i bambini, molte delle vaccina‐
sono stati considerati i costi di mantenimento e di un’opportuna assicurazione?
si è pensato a chi tiene il cane durante le assenze per lavoro o di vacanza?
ci sono in famiglia persone affette da particolari al‐lergie? Oppure persone che hanno difficoltà di rela‐zione con animali ?
c’è la possibilità, qualora necessario, di partecipare a corsi di educazione comportamentale assieme al cane?
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La responsabilità del benessere
Tenere un animale da compagnia è prima di tutto una responsabilità verso un essere vivente. L’animale, infatti, non è una cosa !
“Responsabile” deriva dal latino “respondere”, e cioè essere chiamato a rispondere di certi atti, in questo casi del benessere del proprio animale.
In sintesi, potremmo dire che prima di scegliere un animale, dobbiamo responsabilmente capire se po‐tremo per tutta la sua vita garantirgli:
1. una alimentazione idonea, con disponibilità di cibo e acqua pulita;
2. un ambiente adatto alla sua specie, pulito, con aree di riposo e protetto dalle intemperie e che non disturbi i vicini;
3. la prevenzione delle malattie e la cura;
4. la possibilità di esprimere un comportamento normale (es. un cane abituato a correre non deve stare in appartamento);
5. di non avere stress e paura;
6. l’osservanza delle norme, nazionali e locali (es. regolamenti comunali) che ne disciplinano la detenzione.
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Se in coscienza, pensiamo di non riuscire a garantire questi requisiti, per tutta la vita dell’animale, è me‐glio non portarlo a casa. L’animale, infatti, non è un oggetto, e soffrirà senz’altro se non gli vengono ga‐rantite condizioni adeguate di ambiente e di relazio‐ne.
E poi analizza anche le esigenze tue e della tua fami‐glia. Ad esempio, c’è qualcuno che ha qualche allergia connessa alla presenza dell’animale. Meglio pensarci prima!!
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Una scelta consapevole Informati sul tipo di cane più adatto al tuo stile di vita e alla tua situazione familiare. Documentati leggendo libri o pubblicazioni o consultando il web.
Consultati con un veterinario di fiducia e, in presen‐za di bambini, anche con il pediatra.
Tutta la famiglia deve condividere la scelta, ricor‐dando che gli adulti, responsabili per la cura e l'e‐ducazione dell'animale, devono essere d’accordo per primi, anche nella prospettiva dell’impegno re‐lazionale.
Infatti, anche se molte volte sono i figli a desidera‐re un animale, sono poi gli adulti a doversene
occupare!
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dal canile: con questa decisione puoi evitare ad un cane abbandonato di trascorrere il resto della sua vita in un canile. Basta questo per capire l’importanza della scelta. Informati sulle sue caratteristiche, in modo da ca‐pire se è quello che cerchi e potrai garantirgli affet‐to, l’ambiente e le cure adeguate.
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dall’allevamento o dal negozio: se cerchi un cuc‐ciolo di razza, opta per un operatore serio e cono‐sciuto. Visita l’impianto e verifica eventuali accredi‐tamenti o iscrizioni a società cinofile. Diffida di compravendite “sulla strada” o estempo‐ranee. L’operatore serio saprà darti tutte le informazioni sul cucciolo: provenienza, stato sanitario, iscrizione all’anagrafe canina e genealogia (pedigree).
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dal privato: verifica anche in questo caso come son tenuti gli animali e chiedi informazioni sul loro stato sanitario, genealogia, iscrizione all’anagrafe canina e se c’è un veterinario che li segue.
Ricordati che anche il Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria può darti utili informazioni al riguardo
Fai attenzione !
Prima di prendere un cucciolo sappi che proprio quel‐lo visto in vetrina o esposto in una fiera potrebbe es‐sere uno di quelli oggetto di traffico illegale dai Paesi dell’est Europa che li strappa alle cure materne solo dopo poche settimane dalla nascita.
non alimentare incon‐s a p e v o l m e n t e l’orribile tratta dei cuccioli Vuoi saperne di più? Consulta il no‐stro sito
http://portale.ass2.sanita.fvg.it/pls/ass2doc/docs/F13382/guida+_spos_PET_NC.pdf
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Valuta sempre preventivamente le spese che, oltre all’acquisto, dovrai sostenere per la pre‐venzione e l’eventuale cura delle malattie dell’animale, e per il suo mantenimento (cibo, cuccia, guinzaglio, toelettature, eventuali pen‐sioni ecc.). Considera infine l’eventualità di una assicurazione per danni.
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Educazione di base: come imparare a capirci:
Cosa s’intende per “educazione”?
E' un concetto diverso dall'addestramento: L’educazione è l’acquisizione delle così dette compe‐tenze emotive e sociali, cioè di quei comportamenti e capacità necessari al corretto inserimento del cane in famiglia e nella società.
Comincia alla nascita, si può dire che duri tutta la vi‐ta, ma ha il suo periodo più intenso tra le 3 e le 20 settimane.
Non ha nulla a che vedere con l'imparare esercizi, tipo “seduto”, “terra”, “fermo”, “piede”, ecc.
L’addestramento è, invece, l'insegnamento finalizzato all'apprendimento di compiti specifici. Per l'appunto i comandi “seduto”, “terra” (e molto altro) vengono appresi dopo una corretta educazione di base e non possono prescindere da essa.
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Quando iniziare ad educare il cucciolo?
L'educazione del cucciolo inizia fin dalla nascita ad opera di mamma cagna, deve continuare in famiglia fin dal primo giorno…
Nessun cucciolo è troppo piccolo per capire!
Cosa insegnare al cucciolo?
Le stesse cose che ha iniziato a insegnare mamma cagna, in primis la gestione degli stati emotivi e l'ac‐quisizione dei cosi detti autocontrolli.
Seconda cosa fondamentale è insegnare al cucciolo le regole gestionali, cioè cosa è permesso e cosa non lo è, o, per meglio dire, come accedere educatamente alle risorse importanti.
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N.B.: questi due cuccioli stanno chiedendo di giocare in modo “maleducato”, in realtà l'unico che conosco‐no in quanto cani. Non vanno sgridati, ma va spiegato loro un modo più “carino” di chiederlo, ad es. utiliz‐zando un giocattolo …….
Come fare? Ciò che è fondamentale per insegnare al cucciolo (ma anche ad un cane adulto) qualsiasi cosa è l'utilizzo di una corretta comunicazione. E', infatti, necessario non solo far capire al cane cosa vogliamo da lui, ma anche essere in grado di capire cosa lui ci sta dicendo! Mentre noi diamo massima importanza alle parole, per il cane è molto più importante la posizione del corpo ed il tono della voce. Prima di arrabbiarci con il cane perché non risponde alle nostre richieste, dovremmo chiederci se quello che gli abbiamo chiesto abbia per esso un minimo di senso.
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Comunicare correttamente e utilizzare delle regole gestionali permette di accreditarci agli occhi del cane creando così un rapporto basato sulla fiducia e sulla collaborazione.
Buona parte dei problemi di convivenza che abbia‐mo con i nostri amici a quattro zampe sono, infatti, collegati a delle incomprensioni tra noi e loro che rischiano di rovinare la fiducia e quindi il rapporto.
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Problemi più frequenti:
non torna quando lo chiamo..... tira al guinzaglio..... abbaia sempre..... non ascolta niente!!! salta addosso..... fa pipì ovunque.......
ll richiamo
E’ uno dei “comandi” più difficili!
Ma perché? Quando diciamo “vieni” diamo per scontato che il cane sappia a priori il significato della parola, ma per un cane l'italiano è una lingua straniera che dobbia‐mo prima insegnargli …...
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Spesso siamo incongruenti tra “prossemica” (quello che diciamo con il corpo, molto importante per il ca‐ne, molto secondario per noi) e richiesta “verbale” (quello che chiediamo a parole, molto chia‐ro per noi, molto oscuro per un cucciolo). Se noi stiamo frontali al cane quando lo chiamiamo, in realtà la nostra postura dice al cane di non avvici‐narsi, se poi addirittura andiamo verso di lui, capirà che “vieni” vuol dire che noi andiamo da lui.
Se poi arrivati da lui lo sgridiamo perché non è venu‐to, capirà che al “vieni” è molto pericoloso avvicinar‐si Il guinzaglio
La passeggiata al guinzaglio dovrebbe essere un mo‐mento di relax in cui cane e proprietario passano del tempo assieme stando bene.
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Molto spesso non è cosi, ci sono tantissimi cani per cui il guinzaglio rappresenta un grossissimo proble‐ma, e quindi in passeggiata esprimono una serie di comportamenti di conflitto/malessere. Molti cani prendono il guinzaglio in bocca, solo pochi lo fanno per gioco. La maggior parte sfoga in aggres‐sività la frustrazione da guinzaglio. E' un importante sintomo di disagio!!
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Per molti cani la passeggiata è “portarsi dietro” il proprietario ………. Per molti proprietari la soluzione diventa l'utilizzo di sistemi che “bloccano” il cane: non sono una soluzio‐ne corretta, perché se possono migliorare la passeg‐giata del proprietario, peggiorano lo stress/malessere del cane. Inoltre, il cane non impara nulla!!!
N.B.: collare a punte: VIETATO!!!!!
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L'obiettivo dovrebbe essere una passeggiata come nella foto. Questo binomio sta “passeggiando assie‐me”, ed il cane si fida di chi tiene in mano il guinza‐glio.
Il cuore del problema sta nel fatto che quando si prende un guinzaglio in mano ci si assume una gros‐sa responsabilità, in quanto il cane dipende comple‐tamente dalle nostre decisioni (percorso, andatura, incontri, etc)
Noi invece ci sentiamo deresponsabilizzati dal fatto che non puo scappare.
Questo ci porta a non guardare il cane e a metterlo in situazioni di difficoltà La conseguenza è creare nel cane desiderio di fuga o la sensazione di doversi ar‐rangiare oppure di doverci difendere.
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Il gioco
Il gioco è un momento importantissimo. Giocare con il cane non è solo molto importante, ma è anche uno specchio del nostro rapporto.
Non esistono giochi pericolosi (es. tira e molla), ma qualsiasi gioco mal gestito (anche lanciare una palli‐na) può creare dei problemi.
Il gioco dovrebbe fare qualcosa di divertente e co‐struttivo assieme, grazie all'uso di giocattoli (qualsiasi), che dovrebbero essere un mezzo e non un fine. Avere il possesso del giocattolo come ob‐biettivo ultimo crea solo possessività e conflitti.
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Avere come fine che il cane deve sempre perdere non può che rovinare un rapporto che dovrebbe es‐sere di collaborazione.
È utile al cane: per fare attività fisica ; per imparare a controllarsi; per imparare a non pretendere ma a collabo‐
rare. È utile al proprietario:
per divertirsi con il proprio cane; per conoscere il proprio cane; per imparare a collaborare piuttosto che a vin‐
cere; per imparare a gestire i cane in presenza di
stimoli. È utile al rapporto:
cane e proprietario imparano a essere compa‐gni di gioco e quindi a collaborare e non a competere.
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L'“abbaione”
Per i cani abbaiare è normale. E' un verso di “segnalazione” tipico dei maschi giovani. Alcuni cani però abbaiano “sempre”. Indubbiamente un cane che abbaia in continuo è un cane che da fastidio. Ma ci siamo mai chiesti perché alcuni cani abbaiano tanto? Un cane che abbaia è un cane che deve urla‐re per farsi sentire
Quasi sempre esprime un disagio
Bisognerebbe capire perché in quella situazione il cane abbaia e comportarci di conseguenza
Se un cane abbaia segnala un problema. Se il proprie‐tario va a vedere e non da importanza alla cosa, gi‐randosi e andandosene, insegna al cane cosa va se‐gnalato e cosa no.
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Se il proprietario va dal cane e inizia ad urlare anche lui, non importa se per zittire il cane, (lui non lo può sapere), insegna al cane che in quella situazione è bene abbaiare. Se quando arriva qualcuno alla por‐ta o al cancello il primo che saluta l'ospite con il proprietario alle spalle è il cane, noi diciamo al cane che quella porta è sua, quindi tenderà a difenderla. Se noi per questo lo sgridiamo, lo puniamo perché esegue un compito che gli abbiamo assegnato noi.
Si ritorna all'importanza della corretta comunica‐zione!!! L'esuberante Perché i cani “saltano addosso”? Perché a modo loro sono “educati”. Ai cani, come a noi, piace guardare in faccia il pro‐prio interlocutore.
Solo in alcune situazioni è sintomo di prepotenza.
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I cani delle foto precedenti stanno salutando “da ca‐ne”. Se noi li respingiamo e li ignoriamo, diciamo loro che non ci piace che saltino addosso, ma al tempo stesso che non gradiamo il loro saluto. Se, invece, noi ci scansiamo e li salutiamo quando sono con le quat‐tro zampe a terra, diciamo loro che non ci piace se saltano addosso, ma che c'è un modo diverso per salutare che a noi piace di più (foto sotto).
In alcuni casi se per dissuadere il cane dal saltare ad‐dosso noi lo spingiamo via, potremmo insegnare al cane questo stesso comportamento.
Alcuni cani saltano addosso perché sono prepotenti, o meglio non hanno imparato a ottenere ma solo a pretendere (competenze sociali).
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I “bisognini”
Quando il cane sporca in casa lo fa fondamental‐mente per 2 motivi mancata educazione. stress/conflitto.
Se il cane fa pipì o pupù in giro per casa, non ha semplicemente imparato a farlo nel posto giusto Ma dov'è il posto giusto?
È il posto dove noi lo premiamo un sacco!
Il cane, per sua natura, cammina e quando ha lo stimolo si libera. A nessuno viene in mente di sgridare il cane se si comporta così all'esterno, ma se lo fa in casa è per‐ché è maleducato, fa i dispetti, etc. Se noi scegliamo un posto e lo gratifichiamo ogni volta che sporca lì, lui inizierà a farla sempre nello stesso posto anche in nostra assenza....diventa così possibile educare il cucciolo.
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Diverso è il discorso “marcatura”. La marcatura è una comunicazione sociale, e il cane la usa per espri‐mere un disagio/conflitto. Per risolvere il problema va indagata la causa sottostante. Il morsicatore
Come convinzione comune si ritiene che il cane “aggressivo” o “morsicatore” sia un cane forte o “dominante”. Al contrario quasi sempre un cane che minaccia (ringhia) o morde è un cane che vive un profondo conflitto comunicativo con il proprietario. Per i cani l'aggressività ha un costo molto alto, di so‐lito viene usata come ultima risorsa. Si tratta quindi della punta dell'iceberg di un proble‐ma che ha radici ben più profonde, quasi sempre in un rapporto conflittuale su uno o più di questi aspet‐ti. In conclusione si può affermare che attraverso la co‐noscenza di una corretta comunicazione tra uomo e cane è possibile creare un rapporto di fiducia e colla‐borazione con il proprio amico a quattro zampe, ba‐se per una corretta educazione ed elemento essen‐ziale per la prevenzione di molti problemi “comportamentali”.
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La garanzia nella compravendita: La compravendita di animali è disciplinata dall’ art. 1496 del Codice Civile che tra l’altro recita: "nella vendita di animali la garanzia per i vizi è regolata dal‐le leggi speciali o, in mancanza, dagli usi locali. Se neppure questi dispongono, si osservano le norme che precedono." (art. 1490 e succ.). In parole semplici, questo significa che in presenza di una malattia o di un difetto preesistenti alla compra‐vendita, opera la tutela della garanzia come per qual‐siasi altro bene acquistato.
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L’anagrafe canina
L'allevatore deve cedere i cuccioli non prima di due mesi di età, già muniti di microchip per l’identificazione. Non acquistare cani che non rispondono a que‐sti due requisiti. Se di origine italiana, il cane deve essere già i‐scritto all'anagrafe canina al momento della compravendita. Se proveniente dall'estero, deve essere munito di passaporto completo in ogni sua parte e vacci‐nato contro la rabbia.
E’ obbligatorio iscrivere il cane all’anagrafe cani‐na comunale, con la re‐gistrazione del codice di identificazione contenu‐to nel microchip appli‐cato sull’animale, e dei dati anagrafici del suo possessore.
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Queste informazioni devono essere registrate in tempo reale nella banca dati informatica regionale (BDR).
La BDR consente di rintracciare in qualsiasi mo‐mento i possessori dei cani smarriti o abbandona‐ti, riducendo quindi l’incivile fenomeno dell’abbandono o dell’omessa custodia e la conse‐guente necessità di ricoverare i cani nei canili al momento della cattura.
Anche il cane ha il suo documento di identità
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Come? il detentore deve registrare il cane entro 10 giorni dalla data inizio della detenzione per gli esemplari che non siano già registrati alla BDR o che siano di provenienza estera. Se non residente in Regione FVG, il detentore deve provvedere alla registrazione entro 1 anno da quando dimora nel territorio regionale. Dove? Rivolgendosi ai presidi di sanità pubblica veterinaria delle Aziende Sanitarie o ai veterinari libero professionisti, purché autorizzati.
Cambio di residenza:
il detentore del cane deve notificare entro 10 gior‐ni il cambio di residenza o di dimora abituale (in caso di possessore non residente ma dimorante nel territorio regionale da almeno 1 anno). Dove? Rivolgendosi all’ufficio anagrafe canina del comune di nuova residenza Come? Compilando e sottoscrivendo l’apposito modello previsto dalla legge regionale 11 ottobre 2012, n. 20.
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Smarrimento o sottrazione del cane Per evitare responsabilità in ordine al reato di abban‐dono, bisogna notificare il fatto al Comune, dove il cane è registrato, entro 10 giorni. L’Ufficio anagrafe canina registra i dati obbligatori relativi all’evento, utilizzando in ambiente web l’apposito applicativo informatico della BDR. Come? Compilando e sottoscrivendo l’apposito mo‐dello 2 previsto dalla legge regionale 11 ottobre 2012, n. 20, oppure inviando anche via fax al Comune una dichiarazione munita di fotocopia di un valido docu‐mento d’identità.
Dove? Presso l’ufficio anagrafe canina del comune in cui il cane è iscritto
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In caso di ritrovamento del cane smarrito: Il detentore del cane deve avvisare entro 10 giorni il Comune. Come? compilando e sottoscrivendo l’apposito mo‐dello della 11 ottobre 2012, n. 20 oppure inviando anche via fax al Comune una dichiarazione munita di fotocopia di un valido documento d’identità. Do‐ve? presso l’ufficio anagrafe canina del comune in cui il cane è iscritto.
Decesso del cane:
Per cause già diagnosticate e certificate dal veteri‐nario curante o per cause accidentali che, come tali, non rappresentano un concreto pericolo di malattia infettiva e diffusiva, il possessore:
può sotterrare le spoglie dell’animale in un terre‐no a sua disposizione (es: giardino di casa);
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può consegnare le spoglie per la termodistruzio‐ne al servizio veterinario dell’ASS 2 presso il pre‐sidio del Canile Sanitario. Per saperne di più te‐lefonare allo 0481 92900 e 0481 592842.
Per cause non diagnosticate o non accidentali, e quindi col sospetto di una malattia trasmissibile anche alle persone, bisogna rivolgersi a un veteri‐nario di fiducia che valuterà il sistema più idoneo per lo smaltimento delle spoglie.
Per seri e provati motivi non posso più te‐nere il cane
L’articolo 5, comma 2, della L.R. 20/2012 prevede un’apposita procedura di consultazione‐collaborazione tra Comune e ASS per il ricovero presso le strutture convenzionate, in presenza di una richiesta motivata, previo esame in particola‐re:
dei seri motivi documentati dal detentore del cane;
di protezione dell’animale o di casi gravi, che possono costituire pericolo per l’incolumità pub‐blica.
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della situazione di disagio socio‐economico del richiedente, che può comportare il venir meno delle condizioni minime di protezione dell’animale e/o costituire, in casi gravi, pericolo anche per l’incolumità pubblica;
condizioni di salute dell’animale accertate dal veterinario ufficiale;
(Es.: persone anziane e/o non autosufficienti, so‐le, ammalate, private della libertà, in ristrettezze economiche che non possono più provvedere a‐deguatamente alla custodia e mantenimento del proprio cane).
Come? Documentando i seri motivi che impedi‐scono di continuare a detenere il cane. Dove? Presso l’ufficio anagrafe canina del comu‐ne di propria residenza/domicilio o la S.O.C. di sanità Pubblica Veterinaria dell’ASS n. 2 “Isontina”. Il cane è consegnato a una struttura di ricovero e custodia fino a che non sia affidato a un privato, che diventa il nuovo detentore.
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Vuoi saperne di più sull’anagrafe canina?
Vai all’indirizzo sotto riportato:
http://portale.ass2.sanita.fvg.it/pls/ass2doc/
docs/F21641/manuale_operativo_anagrafe_
canina.pdf
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Il cane nei luoghi pubblici Chi abita in città deve rispettare le norme che di‐sciplinano la condotta dei cani in aree pubbliche, luoghi aperti al pubblico, mezzi di trasporto urba‐no ….
Guinzaglio e museruola
Durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico è previsto sempre l’obbligo del guinzaglio. Non è obbligato‐rio che il cane indossi la museruola, ma il condut‐tore deve sempre portarla con sé. Il cane può es‐sere lasciato libero dal guinzaglio soltanto nelle aree riservate ai cani. I cani che sono stati ricono‐sciuti pericolosi invece non possono mai essere lasciati liberi e devono indossare sempre la muse‐ruola.
Sacchetto e/o paletta
Un'altra norma che riguarda tutti i detentori di cani è l’obbligo di raccogliere le feci che i loro ani‐mali depositano sul suolo pubblico (strade, mar‐ciapiedi, parchi pubblici, aiuole ecc.)
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Questa norma, dal significato facilmente intuibile, rappresenta una forma di rispetto per le altre persone che utilizzano quegli spazi. La contamina‐zione ambientale crea disagio alle altre persone e in qualche caso rappresenta anche un rischio sa‐nitario importante. Pubblici esercizi
L’accesso dei cani in negozi e locali pubblici è a discrezione dei gestori; maggiori divieti riguarda‐no gli esercizi che trattano generi alimentari, per ovvi motivi di igiene. Nel dubbio è buona abitudi‐ne informarsi prima di entrare .
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All’estero con il cane
Chi viaggia all'estero con il proprio animale deve richiedere alla S.O.C. di Sanità Pubblica Veterina‐ria dell’Azienda per i Servizi Sanitari n. 2 “Isontina” il passaporto per animali da compa‐gnia, solo se trattasi di cani, gatti o furetti.
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Inoltre:
il cane deve essere identificato con microchip e registrato nell’anagrafe canina regionale;
il gatto o il furetto deve essere identificato con microchip;
l’animale deve essere stato vaccinato contro la rabbia da almeno 21 giorni (se si tratta della prima vaccinazione) e da non più di 11 mesi.
Per l’introduzione in Paesi extra Unione Europea, è necessario anche un certificato veterinario in‐ternazionale, che ha una validità di 10 giorni dal‐la data di rilascio. Per alcuni Paesi vigono norme sanitarie particolari e più restrittive, per proteg‐gersi dal rischio di introdurre e diffondere malat‐tie non presenti sul loro territorio.
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Per esempio nel Regno Unito, Irlanda, Malta, Svezia o in altri Paesi dove la rabbia non è presente, è indi‐spensabile un esame sierologico antirabbico pre‐ventivo, misure contro l’echinococcosi e le zecche. È indispensabile informarsi per tempo presso la S.O.C. di Sanità Pubblica Veterinaria dell’ASS n. 2 “Isontina”.
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Per saperne di più: visitate il nostro sito dove con un semplice clic trovate altre informazioni per viaggiare in sicurezza con gli animali
http://portale.ass2.sanita.fvg.it/pls/ass2doc/docs/F13382/guida+_spos_PET_NC.pdf
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Buon viaggio Il trasporto in automobile può essere stressante e deve pertanto essere effettuato nelle condizioni più confor‐tevoli. Alcune utili precauzioni: abituare l’animale già da cuc‐ciolo a salire in auto. In un secondo momento può es‐sere abituato allo spostamento con percorsi brevi e, solo in seguito, con viaggi di più lunga durata. Viaggiare a velocità moderata e costante, cercando di evitare le brusche frenate e le accelerazioni improvvi‐se, tenere aperto parzialmente il finestrino per far en‐trare aria fresca, evitando però che l’animale sporga il muso: l’esposizione all’aria, specie se fredda, è spesso causa di congiuntiviti e/o otiti. Se i tragitti sono brevi meglio lasciare l’animale a digiuno.
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Se il viaggio è lungo è preferibile somministrare al cane un piccolo pasto e fare soste frequenti (ogni 2/3 ore) per permettergli di rilassarsi e di bere un po’ d’acqua (non in quantità eccessiva: può favorire il vomito).
Anche gli animali possono, inoltre, soffrire di mal d’auto o chinetosi, che si manifesta quando il cervello riceve stimoli discordanti dagli organi di equilibrio. Questo disturbo può interessare cani di tutte le età, con maggiore incidenza i cuccioli e i giovani animali.
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I sintomi sono quelli classici che si manifestano anche nelle persone: malessere generalizzato, salivazione abbondante, affanno, vomito. Il problema del mal d’auto può essere affrontato met‐tendo in atto gli accorgimenti sopra ricordati, che contribuiscono a ridurre il disagio del cane. Se nonostante tutte le accortezze adottate il cane (o il gatto) continuano a manifestare sintomi di chinetosi potrebbe essere necessaria una terapia farmacologi‐ca, che deve essere prescritta dal veterinario: sono disponibili farmaci efficaci, sicuri e privi di effetti inde‐siderati, quali l’apatia o la sonnolenza.
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In molte regioni, comprese quelle del bacino Mediter‐raneo, proliferano parassiti come la leishmania. I pa‐rassiti sono fonte di sofferenza per l’animale. E costi‐tuiscono un serio pericolo per la sua salute. Inoltre, al momento del ritorno a casa, leishmania ed eventuali altri parassiti possono mettere in pericolo la salute degli altri animali e, in alcuni casi, anche quella dell’uomo. E’ bene informarsi dal veterinario di fidu‐cia su come prevenire l’infestazione del proprio ani‐male.
Per saperne di più: visitate il nostro sito dove con un semplice clic trovate altre informazioni per viaggiare in sicurezza con gli animali
http://portale.ass2.sanita.fvg.it/pls/ass2doc/docs/F13382/guida+_spos_PET_NC.pdf
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Prevenzione e cure
Il rapporto con il veterinario è importante non sol‐tanto quando il cane si ammala, ma soprattutto per una efficace prevenzione delle malattie. Vi sono in‐terventi che hanno una funzione preventiva e che vanno ripetuti periodicamente. Si tratta delle vacci‐nazioni, della sverminazione o dell’eliminazione dei parassiti esterni quali pulci e zecche. Inoltre il con‐tatto periodico con il veterinario permette di avere indicazioni corrette su tutti i dubbi che possono in‐sorgere intorno alla gestione del cane, come ad e‐sempio: l’alimentazione personalizzata in base alla razza, all’età, alle abitudini di vita del cane;
i documenti, le vaccinazioni ed i trattamenti anti‐parassitari richiesti per viaggiare all’estero;
i metodi per il controllo della riproduzione dei ca‐ni, sia maschi che femmine;
il check‐up generale con cadenza annuale; l’igiene orale; i consigli specifici per soggetti di razza.
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Prevenzione delle malattie infettive
Premessa
La vaccinazione stimola le difese immunitarie dell’organismo contro specifiche malattie. Nelle pri‐me settimane di vita i mammiferi sono protetti con‐tro diverse malattie infettive grazie agli anticorpi contenuti nel latte materno che ricevono nelle pri‐me ore di vita.
a circa 12‐13 settimane di vita. Alcuni vaccini possono essere somministrati con‐temporaneamente, altri devono essere iniettati in sedi diverse, pur nell’ambito della stessa seduta vac‐cinale. Come per i bambini, molte delle vaccinazioni primarie sono effettuate attraverso una serie di i‐niezioni successive.
Questa protezione di origi‐ne materna dura però me‐no di tre mesi. Per questa ragione, i programmi di vaccinazione iniziano in genere intorno ai due mesi d’età per essere completati
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Alcuni proprietari di cani sono portati a credere che la prima vaccinazione sia sufficiente a proteggere l’animale per tutta la vita: non è così ! Per mantenere la protezione sono necessari i richia‐mi che mantengono attiva la protezione anticorpale nel tempo. In assenza di richiami regolari, infatti, il sistema immunitario può non essere in grado di ga‐rantire una protezione adeguata. Le vaccinazioni del cane sono registrate sul passa‐porto o su un apposito libretto da parte del veteri‐nario che riporta anche la data dei richiami. Il cuc‐ciolo appena acquistato potrebbe avere già ricevuto le prime vaccinazioni.
Il veterinario esegue il protocol‐lo vaccinale più adatto all’ambiente di vita di ciascun animale, cioè ai rischi infettivi cui esso è esposto. Di norma, il protocollo vaccinale prevede la somministrazione sottocutanea di un ciclo di base di 2 dosi, di‐stanziate di 15‐20 giorni, e un richiamo annuale
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Parvovirosi canina
E’ probabilmente la più grave e comune malattia infettiva del cane. E’ provocata da un virus molto resistente, che può sopravvivere all’esterno per lunghi periodi: un cuc‐ciolo non protetto si può quindi ammalare venendo a contatto con il virus presente nell’ambiente, senza necessariamente venire a contatto con un cane ma‐lato. La fonte principale di infezione sono le feci di cani infetti: il virus può anche essere diffuso da ma‐teriale contaminato (scarpe, abiti o il mantello e le zampe di altri cani). L’inizio della malattia è improvviso, con depressio‐ne, rifiuto di acqua e cibo, vomito e diarrea abbon‐dante e maleodorante, con tracce di sangue.
Questi sintomi possono portare rapidamente alla disidratazione e al collasso del cucciolo.
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Cimurro
Malattia altamente contagiosa e spesso fatale. Se è vero che, nel tempo, la vaccinazione ha ridotto si‐gnificativamente la sua incidenza, esistono comun‐que delle sacche residue di infezione nei cani non vaccinati (specialmente nelle grandi città) che pos‐sono provocare delle epidemie a carattere locale. La principale fonte di infezione è la via aerea, per contatto diretto da cane a cane; i sintomi possono comparire anche dopo tre settimane. Sono colpiti in particolare i giovani animali (meno di un anno) che possono presentare scolo nasale e o‐culare, tosse e vomito, depressione, inappetenza e diarrea. La terapia in caso di malattia conclamata si dimostra poco o per nulla efficace, perché il periodo di incu‐bazione è lungo e, quando la malattia si palesa è spesso troppo tardi per effettuare la vaccinazione. I cani che eventualmente sopravvivono alla fase a‐cuta della malattia manifestano deformazioni della dentatura o danni neurologici permanenti.
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Epatite canina infettiva
Colpisce principalmente il fegato del cane. Il virus si trasmette per contatto ravvicinato da cane a cane.
Nell’animale ammalato il virus può essere presente in tutti i fluidi corporei (urine, feci, sangue, saliva e scolo nasale). Nelle sue forme acute, l’epatite infet‐tiva può causare la morte del cane entro 24‐36 ore e colpisce più frequentemente, ma non esclusivamen‐te, i cani giovani (primo anno di vita). Principali sintomi sono: inappetenza, febbre alta, dolori addominali, vomito, diarrea, ittero (nella ma‐lattia in fase avanzata).
Alcuni cani guariti dalla malattia possono anche pre‐sentare un appannamento della cornea (occhio blu).
Quelli che sopravvivono alla malattia possono dive‐nire portatori e diffondere il virus.
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Leptospirosi
E’ provocata da batteri del genere leptospira pre‐senti nell'urina degli animali infetti. Oltre che per il cane, questa malattia può essere molto pericolosa anche per l’uomo, a seguito di contatto con l’ambiente umido contaminato da urina infetta. Principali agenti di diffusione sono i roditori, che eliminano le Leptospire con le urine. Nei cani la lep‐tospirosi si trasmette direttamente, da animale ma‐lato a sano, o indirettamente attraverso l’ingestione di materiale contaminato dalle urine infette e assu‐me due forme principali: a) Leptospira icterohaemorrhagiae (sindrome di
Weil): contratta dai ratti mediante contatto con urina infetta o acqua contaminata dai rat‐ti. L'organo più colpito è il fegato, ma possono essere danneggiati anche i reni. Nelle forme più gravi, la morte può sopravvenire nel giro di poche ore. I principali segni clinici sono: feb‐bre, aumento dell'assunzione di acqua e di orinazione, diarrea con tracce di sangue, vo‐mito, ittero;
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b) Leptospira canicola: è trasmessa dall'urina di
cani infetti. I sintomi sono generalmente me‐no gravi e gli organi più colpiti sono i reni. An‐che l’ittero è meno frequente. I cani che guari‐scono possono restare eliminatori di leptospi‐re con le urine anche per un anno, costituen‐do quindi una pericolosa fonte di infezione per altri cani.
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Tosse canina
E’ una malattia contagiosa delle alte vie respiratorie che i cani possono contrarre quando vivono a stret‐to contatto (ad esempio nelle pensioni, nei raduni per addestramento, in occasione di mostre canine, ecc.). Ne sono responsabili diversi agenti infettivi. La vac‐cinazione interessa solitamente uno o due di essi. Di norma, il vaccino viene somministrato sotto forma di gocce nasali. I principali sintomi sono tosse secca, accompagnata talvolta da conati, moderata depressione e rialzo della temperatura.
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Tosse dei canili
Malattia respiratoria di origine virale particolarmen‐te contagiosa, specifica di canili, pensioni e alleva‐menti, dove gli animali vivono in condizioni di affol‐lamento e di scarsa igiene. E’ complicata da batteri. I cani colpiti manifestano tosse secca che può dura‐re molte settimane, causando disagio tanto al cane quanto a chi vi convive. La prevenzione si basa sulla specifica vaccinazione, particolarmente consigliabile per i cani che vivono in collettività (allevamenti) o che possono essere cu‐stoditi, anche temporaneamente, in canili, pensioni o rifugi.
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Rabbia
La rabbia può colpire tutti gli animali a sangue caldo (mammiferi), uomo compreso. L’infezione è conse‐guente al morso di un animale infetto, tramite il quale il virus, presente nella saliva, penetra nell’organismo. Il periodo di incubazione, prima che si manifestino i sintomi clinici di malattia, è estremamente variabile ma, di norma, è compreso fra due e otto settimane.
Se il virus è presente nella saliva di un’animale mor‐sicatore, esso palesa i sintomi della malattia entro 10 giorni. La malattia, con esito mortale, si manife‐sta generalmente in tre fasi:
fase prodromica: dura 2‐3 giorni. Si manife‐stano alterazioni del comportamento, febbre, riflessi oculari lenti e mutilazioni nella sede del morso;
fase “furiosa”: dura 2‐4 giorni. In questo peri‐odo possono manifestarsi irritabilità e irre‐quietezza, il cane abbaia e manifesta la sua aggressività attaccando oggetti animati e ina‐nimati, è agitato e disorientato e può essere colpito da convulsioni;
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fase “paralitica”: dura 2‐4 giorni. Si sviluppa una paralisi progressiva a partire dalla sede del morso. Causa la paralisi della gola e del muso, la mandibola pende verso il basso. Si evidenzia la formazione di schiuma alla bocca, il cane sbava e abbaia in modo anomalo. Que‐sti sintomi sono seguiti da depressione, coma e dalla morte per insufficienza respiratoria
Una volta che si manifestano i sintomi clinici, non è possibile praticare alcuna terapia con successo. C’è dunque solo la prevenzione, che si basa sulla vacci‐nazione, comunque obbligatoria quando si porta il cane all'estero. L’obbligatorietà si estende anche al territorio nazionale in relazione alla particolare si‐tuazione epidemiologica di un determinato territo‐rio.
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La prevenzione e il controllo di questa temibile viro‐si sono attuati essenzialmente attraverso la vaccina‐zione orale delle volpi, che in Europa occidentale costituiscono ancora il principale vettore della ma‐lattia.
Si attua mediante la deposizione sul terreno di e‐sche costituite da un impasto di grasso animale e farina di pesce che ingloba una capsula contenente il vaccino allo stato liquido.
La volpe, mangiando l’esca, perfora la capsula e il liquido vaccinale, venuto così a contatto con la mu‐cosa orale dell’animale, provoca una reazione im‐munitaria che protegge la volpe dall’infezione.
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Parassitosi interne ed esterne
L’accertamento sull’eventuale presenza di parassiti intestinali (ascaridi, trichiuri, ancylostomi, coccidi, tenie, ecc.) può essere fatto con un esame micro‐scopico delle feci, meglio se prima delle vaccinazio‐ni, raccogliendo una piccola quantità di feci prodot‐te nella stessa giornata.
Il controllo dei parassiti esterni (pulci, zecche, ecc. …) si basa, invece, sull’applicazione di prodotti anti‐parassitari in spray o spot‐on, effettuata con caden‐za mensile (o diversa, secondo le indicazioni fornite dalla casa farmaceutica produttrice) durante tutto il periodo primaverile/estivo.
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La somministrazione spot‐on consiste nell’applicare una fiala sulla pelle del dorso in 2/3 punti non rag‐giungibili dal cane con il leccamento, senza poi toc‐care l’animale per un’ora circa. Il prodotto di distri‐buirà su tutto l’animale molto velocemente. E’ un sistema sicuro ed efficace, impiegato in molti medicinali veterinari in commercio.
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Filariosi cardio‐polmonare
La filariosi cardio‐polmonare è una malattia causata da un parassita (Dirofilaria immitis) trasmesso da un cane all’altro attraverso una puntura di zanzara.
Molto diffusa in Italia, è praticamente endemica nel‐la pianura Padana dove ha già colpito più del 50% dei cani .
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Dirofilaria immitis da uno stadio larvale microscopi‐co può raggiungere in cinque‐sei mesi, nel cane, una lunghezza di 20‐30 cm. all’interno delle cavità car‐diache. E’ una malattia subdola in quanto, nelle prime fasi, quasi sempre asintomatica: nella maggior parte dei casi i sintomi della malattia cominciano ad eviden‐ziarsi, infatti, quando l’infestazione è già entrata in uno stadio avanzato. I sintomi più comuni sono de‐bolezza, difficoltà respiratorie, affaticabilità, tosse, perdita di peso e di appetito. Con l’evolversi della malattia il cuore, i polmoni ed altri organi del cane subiscono danni sempre più gravi che compromet‐tono prima le prestazioni del cane poi la salute nel suo complesso.
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La guarigione può risultare problematica. Inoltre, un animale ammalato è una possibile fonte di infesta‐zione per altri cani. Il trattamento è complesso e può comportare dei rischi. Avviene comunque in tre fasi:
qualora la diagnosi sia confermata, il veterina‐rio effettua un trattamento contro i parassiti adulti utilizzando specifici prodotti;
sarà poi necessario eliminare le forme larvali di Dirofilaria Immitis circolanti nel sangue, ve‐rificando poi, con ulteriori analisi del sangue, che il cane sia guarito
si inizia poi il programma di prevenzione. Il rischio legato al trattamento è determinato dalla potenziale tossicità della terapia. Inoltre il cane deve essere tenuto a riposo e seguito da vicino. I vermi morti vengono gradualmente eli‐minati all’interno delle arterie polmonari. Sussiste il rischio che un certo numero di parassiti possa ostru‐ire queste arterie, causando trombo‐embolie.
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Leishmaniosi
La leishmaniosi è una malattia sostenuta da parassi‐ti appartenenti ai protozoi. L'agente principale della leishmaniosi, nell’area me‐diterranea è la leishmania infantum, parassita che colpisce soprattutto il cane, ma è in grado di colpire anche l’uomo.
La leishmaniosi è veicolata dalla puntura dell’insetto chiamato flebotomo o pappatacio, simile alla zanza‐re. Il flebotomo colpisce principalmente nel periodo primaverile‐autunnale (maggio‐ottobre).
Numerose segnalazioni di casi di leishmaniosi canina anche in aree tradizionalmente ritenute indenni (Italia settentrionale) portano a concludere che non esistono zone che possano essere considerate com‐pletamente sicure.
La leishmania non viene trasmessa direttamente da cane a cane (o da cane a persona): il protozoo infat‐ti, per diventare infettante, deve prima compiere nel flebotomo una parte del proprio ciclo biologico.
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Un cane infetto può vivere per molto tempo senza manifestare i sintomi della malattia, spesso comun‐que multiformi e talvolta difficili da inquadrare. Alcuni animali possono presentare prevalentemente una sintomatologia cutanea, altri, invece, vengono colpiti negli organi interni (forma viscerale). Altri ancora manifestano entrambi i tipi di sintomi.
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La sintomatologia "classica" della leishmaniosi com‐prende: dermatite secca esfoliativa (tipo forfora), perdita di peso, più o meno rapida, alopecia (ovvero perdita di pelo) intorno agli occhi, sulle zampe, sul dorso, lesioni alle orecchie (che perdono pelo e ma‐nifestano vere e proprie ulcere sanguinolente), per‐dita di sangue dal naso (dovuta a ulcere nella muco‐sa orale, in cui sono presenti i parassiti), crescita ac‐celerata delle unghie, dolori articolari (il cane se ne sta spesso immobile in piedi, tenendo la testa bassa per cercare sollievo), lesioni oculari. Possono poi manifestarsi i sintomi legati ad un dan‐no renale (aumento della sete e dell’urinazione, di‐sappetenza, vomito, diarrea, ecc.) sino al coma ure‐mico. La diagnosi viene effettuata sul sangue, sull'urina, su prelievi di linfonodi, midollo osseo e milza.
I cani che reagiscono bene alle terapie possono con‐tinuare a vivere anni senza più manifestare i sintomi ed alcuni possono negativizzarsi .
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Tuttavia sono possibili delle recidive e per questo motivo in genere si effettuano esami di laboratorio periodici.
La profilassi per il cane, essenzialmente rivolta alla protezione nei confronti degli insetti, avviene trami‐te l'applicazione sull'animale di prodotti repellenti contenuti in collari o fiale spot‐on da applicare sulla cute. Poiché il flebotomo colpisce soprattutto di notte, è meglio non far dormire il cane all’aperto, almeno nelle aree geografiche più colpite dalla malattia.
La lotta ai flebotomi può essere condotta con inset‐ticidi e/o operazioni di bonifica ambientale atte ad eliminare le cause favorenti lo sviluppo larvale.
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Dall’aprile 2012 è disponibile un vaccino per la leishmaniosi canina.
La prima vaccinazione (eseguita con tre inoculazioni a distanza di tre settimane) va eseguita su cani di almeno 6 mesi di età, dopo l'esecuzione di un test rapido per accertare che il cane non sia sieropositi‐vo alla malattia.
Il protocollo vaccinale prevede poi un richiamo an‐nuale.
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Le leggi
A. Norme penali La legge 189 del 20 luglio 2004 punisce penalmen‐te:
1. l’abbandono e la detenzione in condizioni incompatibili con la propria natura: “chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze".
2. il maltrattamento: “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a com‐portamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro”. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate
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ovvero li sottopone a trattamenti che pro‐curano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'ani‐male”.
3. l’uccisione per crudeltà o senza necessità: “chiunque, per crudeltà o senza necessità, ca‐giona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi”.
4. il combattimento: “chiunque promuove, orga‐nizza o dirige combattimenti o competizioni non autorizzate tra animali che possono met‐terne in pericolo l'integrità fisica è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 50.000 a 160.000 euro. La pena è aumenta‐ta da un terzo alla metà:
se le predette attività sono compiute in con‐corso con minorenni o da persone armate;
se le predette attività sono promosse utiliz‐zando videoriproduzioni o materiale di qual‐siasi tipo contenente scene o immagini dei combattimenti o delle competizioni;
se il colpevole cura la ripresa o la registra‐zione in qualsiasi forma dei combattimenti o
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delle competizioni.
Chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato, allevando o addestrando animali li destina sotto qualsiasi forma e anche per il tramite di terzi alla loro partecipazione ai combattimen‐ti di cui al primo comma è punito con la reclu‐sione da tre mesi a due anni e con la multa da 5.000 a 30.000 euro.
La stessa pena si applica anche ai proprietari o ai detentori degli animali impiegati nei com‐battimenti e nelle competizioni di cui al primo comma, se consenzienti.
Chiunque, anche se non presente sul luogo del reato, fuori dei casi di concorso nel medesimo, organizza o effettua scommesse sui combatti‐menti e sulle competizioni di cui al primo com‐ma è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 5.000 a 30.000 eu‐ro”.
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5. gli spettacoli o manifestazioni con animali vietati: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque organizza o promuove spetta‐coli o manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli animali è punito con la reclusio‐ne da quattro mesi a due anni e con la multa da 3.000 a. 15.000 euro. La pena è aumentata da un terzo alla metà se i fatti di cui al primo comma sono commessi in relazione all'eserci‐zio di scommesse clandestine o al fine di trar‐ne profitto per sè od altri ovvero se ne deriva la morte dell'animale”.
Chi esegue prioritariamente i controlli: Polizia Mu‐nicipale e Corpo Forestale
Le attività di prevenzione dei reati di cui alla legge 189 sono demandate in via prioritaria al Corpo Fore‐stale dello Stato e, nell'ambito territoriale dell'ente di appartenenza ed in quello funzionale dei rispettivi ordinamenti ed attribuzioni, ai Corpi di polizia muni‐cipale e provinciale, ferme restando comunque le
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funzioni di polizia giudiziaria che la legge rimette a ciascuna Forza di polizia. (D.M. 23.3.2007 individua‐zione delle modalità di coordinamento delle attività delle Forze di polizia e dei Corpi di polizia municipale e provinciale, allo scopo di prevenire e contrastare gli illeciti penali commessi nei confronti di animali
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B. Norme regionali Legge regionale n. 20 dd. 10.11.2012 “Norme per il benessere e la tutela degli animali di affezione”
La nostra Regione assume come finalità pubblica e promuove, anche attraverso l’educazione, la tutela delle condizioni di salute, il benessere e il rispetto degli animali, nel quadro di un corretto rapporto uomo‐animale‐ambiente.
E’ riconosciuta agli animali la natura di esseri sen‐zienti. E’ condannato il maltrattamento e l’abbandono e contrastata, nel rispetto della norma‐tiva comunitaria e statale, l’introduzione illecita di animali d’affezione.
E’ promosso l’affido dei cani e degli altri animali di affezione mediante canali informativi fruibili dai pri‐vati in ambiente web. A tal fine è previsto l’accesso ad un’apposita rubrica della banca dati regionale denominata “Adotta un amico”, implementata dalle informazioni sull’animale catturato, registrate al momento del ricovero in una struttura convenziona‐ta, allo scopo del suo affido.
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Stabilisce, in capo al detentore, le responsabili‐tà e i doveri di custodia e di tutela della salute e del benessere di un animale d’affezione, anche ai fini degli obblighi di registrazione all’anagrafe canina regionale, già trattati in altra sezione del presente opuscolo.
Tra l’altro, vieta di allontanare dalla madre i cuccioli di cane e gatto prima dei due mesi di età.
La legge regolamenta inoltre i requisiti struttu‐rali, funzionali e organizzativi degli impianti adi‐biti al ricovero e alla custodia degli animali.
Sono disciplinate, inoltre, le attività ai fini com‐merciali quali l’allevamento, l’addestramento le e la custodia, sottoposte a rilascio di nulla‐osta di cui all’articolo 24 del Regolamento di Polizia Veterinaria, approvato con D.P.R. 8 febbraio 1954, n. 320.
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Delibera di Giunta Regionale n. 1317 dd. 1.6.2007 in materia di benessere degli animali di compagnia e pet‐therapy
La Delibera di Giunta Regionale n. 1317 dd. 1.6.2007, all’art. 2, Responsabilità e doveri del detentore, prevede che:
… in Regione Friuli ‐ Venezia Giulia chiunque con‐viva con un animale da compagnia o abbia ac‐cettato di occuparsene è responsabile della sua salute e del suo benessere e deve provvedere alla sua sistemazione e fornirgli adeguate cure ed attenzione, tenendo conto dei suoi bisogni fisiologici ed etologici, secondo l’età, il sesso, la specie e la razza ed in particolare:
A) rifornirlo di cibo e di acqua in quantità suf‐ficiente e con tempistica adeguata;
B) assicurargli le necessarie cure sanitarie ed un adeguato livello di benessere fisico ed etologico;
C) tener conto, nel caso in cui l’animale venga adibito alla riproduzione, della sua salute
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e delle sue caratteristiche fisiologiche e com‐ portamentali, in modo da non mettere a re‐ pentaglio il benessere della progenitura o della femmina gravida o allattante;
D) consentirgli un’adeguata possibilità di eserci‐zio fisico;
E) prendere ogni possibile precauzione per impe‐dirne la fuga;
F) garantire la tutela di terzi da aggressioni;
G) assicurare la regolare pulizia degli spazi di di‐mora degli animali.
C. I regolamenti comunali
Richiedi copia al tuo comune del regolamento sulla tutela degli animali. Vi sono inserite delle norme specifiche che devi conoscere per non incorrere in sanzioni.