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Dipartimento di PrevenzioneDipartimento di PrevenzioneDipartimento di Prevenzione S.O.C di Sanità Pubblica VeterinariaS.O.C di Sanità Pubblica VeterinariaS.O.C di Sanità Pubblica Veterinaria

Il cane, uno di 

famiglia !  

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Introduzione  

Prevenire deriva dal  latino “praevenire”, che signifi‐ca “arrivare prima”. 

Con questo  libretto  intendiamo, appunto, contribui‐re ad arrivare prima. Prima che un cane sia maltrat‐tato. Prima  che un viaggio all’estero  si  trasformi  in un’incognita. Prima che la vita di un animale diventi essa  stessa  un  problema  per  la  famiglia.  Prima dell’incivile  pratica  dell’abbandono.  Per  prevenire anziché reprimere.  

Nel  rapporto  uomo  animale  la  responsabilità  è  del primo. Chi  tiene un animale deve conoscerlo, saper capire  le sue esigenze,  individuare eventuali  incom‐patibilità, conoscere le leggi. 

Ecco dunque, crediamo che un di più di informazione che questo libretto contiene, possa fornire un contri‐buto per una scelta più consapevole, per una relazio‐ne più vicina all’animale.  

 

CONOSCERE PRIMA DI AGIRE  

Francesco Lovaria 

 Direttore del Dipartimento di Prevenzione 

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Sommario  

 

 

  (*) a cura della dott.ssa Sissi Paviotti, medico veteri‐nario esperto in comportamento animale 

 

Arriva un cane in famiglia! ………………………… pag. 4 

La responsabilità del benessere ………….….... pag. 10 

Una scelta consapevole …………………….…….… pag. 12 

La garanzia nella compravendita …….……….. pag. 32 

L’anagrafe canina ……………………………………… pag. 34 

Il cane nei luoghi pubblici ....………………….….. pag. 42 

All’estero con il cane …………………………….….. pag. 44  

Buon viaggio ………………………………..………….... pag. 48 

Prevenzione e cure ……………………………………  pag. 52  

Le leggi .……………………………………………………… pag. 75 

L’educazione di base (*) .…..….…..……..………… pag. 17 

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Arriva un cane in famiglia    

Parliamo della scelta di un cane. Non può essere frut‐to di emotività (l’ho visto alla televisione) o di  legge‐rezza. Anzitutto:    

  …. maschio o femmina?  

Il maschio ha maggiore potenza fisica della femmina e tendenza  ad  avere  rapporti  più  conflittuali  con  altri maschi. Marca  il  territorio con  le urine, e  se ci  sono femmine in calore nelle vicinanze può sfuggire al con‐trollo.  

 

 

 

 

 

 

 

Per  la femmina considera  la possibilità di gravidanze. Sono desiderate o no? Riuscirai ad accudire  i cuccioli che debbono rimanere con  la madre per due mesi ? Se non vuoi che si riproduca dovrai   sterilizzarla, e a quali costi ? 

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…. cucciolo o adulto?   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Al cucciolo dovrai insegnare quasi tutto, e quindi che dovrai essere molto disponibile a seguirlo.  

L’adulto  è  meno  adattabile  ed  ha  già  una  sua “educazione”. Informati se ha manifestato aggressivi‐tà, e più in generale quali sono le sue caratteristiche.  

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…. grande o piccolo?    

 

 

 

 

 

 

 

 

Ricorda,  come  abbiamo  detto  all’inizio  è  necessario garantire al cane un ambiente adatto alla sua specie, pulito, con aree di riposo e protetto dalle intemperie e che non disturbi i vicini e la possibilità di esprimere un comportamento normale senza stress e paura.  

Informati  prima  sulle  peculiarità  attitudinali dell’animale, non sarà difficile confrontare le sue esi‐genze con le caratteristiche di casa tua .  

 

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…. pelo lungo o corto?    

 

 

 

  

Anche qui bisogna prendere un  impegno preventivo. Se il pelo è lungo di solito bisogna spazzolare periodi‐camente  il  cane. Possono essere necessari  lavaggi e toelettature. Bisogna anche pensare alla pulizia della casa.  

 

 

 

…. meticcio o di razza?    

In generale, si può dire che il cane di una certa razza è prevedibile circa  le sue   attitudini  (ad esempio, si sa che un setter ha bisogno di molto movimento). Anche in questo caso la regola è informarsi prima e non do‐po.  

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costante,  cercando  di  evitare  le  brusche  frenate  e  le  accelerazioni  improvvise, tenere aperto parzialmente il finestrino per far entrare aria fresca, evitando però che  l’animale  sporga  il muso:  l’esposizione  all’aria,  specie  se  fredda,  è  spesso causa di congiuntiviti e/o otiti. Se i tragitti sono brevi meglio lasciare l’animale a digiuno.  

 

 

 

 

 

 

 

 

  ….. cosa valutare?  

 

La compagnia di un cane è un regalo bellissimo, ma è anche una responsabilità importante per il benessere e la salute dell’animale.  

Pertanto, prima di accogliere un cane in famiglia valu‐tate attentamente: 

perché lo si desidera?  

 si potrà offrirgli tutto ciò di cui ha bisogno per tutta la vita? 

c’è già esperienza in proposito? Si è in grado di visi‐tare diversi allevatori,  rifugi e pensioni per animali per trovare il cane adatto? 

il cane avrà la possibilità di avere contatti frequenti con altri cani ? Riceverà sufficiente attenzione uma‐na? 

il cane avrà la possibilità di fare sufficiente esercizio fisico?  Se  tenuto  in  appartamento,  potrà  uscire  a passeggiare almeno due‐tre volte al giorno ? 

 

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costante,  cercando  di  evitare  le  brusche  frenate  e  le  accelerazioni  improvvise, tenere aperto parzialmente il finestrino per far entrare aria fresca, evitando però che  l’animale  sporga  il muso:  l’esposizione  all’aria,  specie  se  fredda,  è  spesso causa di congiuntiviti e/o otiti. Se i tragitti sono brevi meglio lasciare l’animale a digiuno.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prevenire  le malattie  infettive  con  le  vaccinazioni:  alcuni  vaccini possono  essere 

somministrati contemporaneamente, altri devono essere iniettati in sedi diverse, pur 

nell’ambito della stessa seduta vaccinale.   Come per  i bambini, molte delle vaccina‐

 

 sono stati considerati  i costi di mantenimento e di un’opportuna assicurazione? 

 si è pensato a chi  tiene  il cane durante  le assenze per lavoro o di vacanza?  

ci sono  in famiglia persone affette da particolari al‐lergie? Oppure persone che hanno difficoltà di rela‐zione con animali ? 

c’è la possibilità, qualora necessario,  di partecipare a corsi di educazione comportamentale assieme al cane? 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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La responsabilità del benessere  

Tenere  un  animale  da  compagnia  è  prima  di  tutto una  responsabilità  verso  un  essere  vivente. L’animale, infatti, non è una cosa !  

“Responsabile” deriva dal latino “respondere”, e cioè essere chiamato a  rispondere di  certi atti,  in questo casi del benessere del proprio animale. 

In  sintesi,  potremmo  dire  che  prima  di  scegliere  un animale,  dobbiamo  responsabilmente  capire  se  po‐tremo per tutta la sua vita garantirgli: 

1.  una  alimentazione  idonea,  con  disponibilità  di cibo e acqua pulita; 

2.  un ambiente adatto alla sua specie, pulito, con aree di riposo e protetto dalle intemperie e che non disturbi i vicini; 

3.  la prevenzione delle malattie e la cura; 

4.  la  possibilità  di  esprimere  un  comportamento normale  (es.  un  cane  abituato  a  correre  non deve stare in appartamento); 

5.  di non avere stress e paura; 

6.  l’osservanza delle norme, nazionali e  locali  (es. regolamenti  comunali)  che  ne  disciplinano  la detenzione.  

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Se  in coscienza, pensiamo di non riuscire a garantire questi   requisiti, per tutta  la vita dell’animale, è me‐glio non portarlo a casa. L’animale,  infatti, non è un oggetto, e  soffrirà  senz’altro  se non gli  vengono ga‐rantite condizioni adeguate di ambiente e di relazio‐ne.  

E poi analizza anche  le esigenze tue e della tua fami‐glia. Ad esempio, c’è qualcuno che ha qualche allergia connessa alla presenza dell’animale. Meglio pensarci prima!! 

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Una scelta consapevole    Informati sul tipo di cane più adatto al tuo stile di vita  e  alla  tua  situazione  familiare.  Documentati leggendo libri o pubblicazioni o consultando il web.  

 Consultati con un veterinario di fiducia e, in presen‐za di bambini, anche con il pediatra. 

 

 

 

 

 

 

 

 Tutta  la  famiglia  deve  condividere  la  scelta,  ricor‐dando che gli adulti,  responsabili per  la cura e  l'e‐ducazione    dell'animale,  devono  essere  d’accordo per primi, anche nella prospettiva dell’impegno re‐lazionale. 

 

Infatti, anche se molte volte sono i figli a desidera‐re un animale, sono poi gli adulti a doversene  

occupare!  

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 dal  canile:             con  questa  decisione  puoi  evitare  ad un  cane  abbandonato  di  trascorrere  il  resto  della sua vita in un canile.   Basta questo per capire l’importanza della scelta.   Informati sulle sue caratteristiche,  in modo da ca‐pire se è quello che cerchi e potrai garantirgli affet‐to, l’ambiente e le cure adeguate.  

 

 

 

 

 

 

 

 

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dall’allevamento  o  dal  negozio:             se  cerchi  un  cuc‐ciolo di  razza, opta per un operatore serio e cono‐sciuto. Visita l’impianto e verifica eventuali accredi‐tamenti o iscrizioni a società cinofile.  Diffida di compravendite “sulla strada” o estempo‐ranee.          L’operatore  serio  saprà darti  tutte  le  informazioni sul cucciolo: provenienza, stato sanitario, iscrizione all’anagrafe canina e genealogia (pedigree).    

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 dal privato: verifica anche in questo caso come son tenuti gli animali e chiedi informazioni sul loro stato sanitario,  genealogia,  iscrizione  all’anagrafe  canina e se c’è un veterinario che li segue. 

 

Ricordati che anche il Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria può darti utili informazioni al riguardo 

 

Fai attenzione !  

Prima di prendere un cucciolo sappi che proprio quel‐lo visto in vetrina o esposto in una fiera potrebbe es‐sere uno di quelli oggetto di traffico illegale dai Paesi dell’est Europa che  li strappa alle cure materne solo dopo poche settimane dalla nascita.  

non alimentare  incon‐s a p e v o l m e n t e l’orribile  tratta  dei cuccioli  Vuoi  saperne di più? Consulta  il no‐stro sito

 http://portale.ass2.sanita.fvg.it/pls/ass2doc/docs/F13382/guida+_spos_PET_NC.pdf 

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Valuta  sempre  preventivamente  le  spese  che, oltre  all’acquisto,  dovrai  sostenere  per  la  pre‐venzione  e  l’eventuale  cura  delle  malattie dell’animale,   e per  il suo mantenimento  (cibo, cuccia,  guinzaglio,  toelettature,  eventuali  pen‐sioni  ecc.). Considera infine l’eventualità di una assicurazione per danni. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Educazione di base: come imparare a capirci:  

Cosa s’intende per “educazione”?   

E' un concetto diverso dall'addestramento: L’educazione è  l’acquisizione delle così dette compe‐tenze emotive e sociali, cioè di quei comportamenti e capacità necessari al corretto inserimento del cane in famiglia  e nella società. 

Comincia alla nascita, si può dire che duri tutta  la vi‐ta, ma ha  il suo periodo più  intenso  tra  le 3 e  le 20 settimane. 

Non  ha  nulla  a  che  vedere  con  l'imparare  esercizi, tipo “seduto”, “terra”, “fermo”, “piede”, ecc. 

L’addestramento è, invece, l'insegnamento finalizzato all'apprendimento di compiti specifici. Per l'appunto i comandi  “seduto”,  “terra”  (e molto  altro)  vengono appresi dopo una corretta educazione di base e non possono prescindere da essa. 

   

 

 

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 Quando iniziare ad educare il cucciolo?    

L'educazione  del  cucciolo  inizia  fin  dalla  nascita  ad opera di mamma cagna, deve continuare  in  famiglia fin dal primo giorno…  

 

Nessun cucciolo è troppo piccolo per capire!  

Cosa insegnare al cucciolo? 

Le  stesse  cose  che  ha  iniziato  a  insegnare mamma cagna,  in primis la gestione degli stati emotivi e l'ac‐quisizione dei cosi detti autocontrolli. 

  Seconda cosa fondamentale è insegnare al cucciolo le regole gestionali, cioè cosa è permesso e cosa non lo è, o, per meglio dire,  come accedere educatamente  alle risorse importanti. 

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 N.B.: questi due cuccioli stanno chiedendo di giocare in modo “maleducato”, in realtà l'unico che conosco‐no in quanto cani. Non vanno sgridati, ma va spiegato loro un modo più “carino” di chiederlo, ad es. utiliz‐zando un giocattolo …….        

Come fare? Ciò che è fondamentale per insegnare al cucciolo (ma anche ad un cane adulto) qualsiasi cosa è l'utilizzo di una corretta comunicazione. E', infatti, necessario non solo far capire al cane cosa vogliamo da  lui, ma anche essere  in grado di capire cosa lui ci sta dicendo! Mentre  noi  diamo massima  importanza  alle  parole, per  il  cane  è molto  più  importante  la  posizione  del corpo ed il tono della voce. Prima di arrabbiarci con  il cane perché non risponde alle  nostre  richieste,  dovremmo  chiederci  se  quello che gli abbiamo chiesto abbia per esso un minimo di senso.  

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Comunicare  correttamente  e  utilizzare  delle  regole gestionali permette di accreditarci agli occhi del cane creando così un rapporto basato sulla  fiducia e sulla collaborazione.  

    

 

 

 

 

 

 

 

 

Buona parte dei problemi di convivenza che abbia‐mo con  i nostri amici a quattro zampe sono,  infatti, collegati  a  delle  incomprensioni  tra  noi  e  loro  che rischiano di rovinare la fiducia e quindi il rapporto.  

 

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 Problemi più frequenti: 

non torna quando lo chiamo.....  tira al guinzaglio.....  abbaia sempre.....     non ascolta niente!!!  salta addosso.....  fa pipì ovunque.......        

   ll richiamo  

E’ uno dei “comandi” più difficili!   

Ma perché? Quando  diciamo  “vieni”  diamo  per  scontato  che  il cane sappia a priori il significato della parola, ma per un cane  l'italiano è una  lingua straniera che dobbia‐mo prima insegnargli …... 

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 Spesso  siamo  incongruenti  tra  “prossemica”  (quello che diciamo con il corpo, molto importante per il ca‐ne,  molto  secondario  per  noi)  e  richiesta “verbale” (quello che chiediamo a parole, molto chia‐ro per noi, molto oscuro per un cucciolo). Se noi stiamo  frontali al cane quando  lo chiamiamo, in realtà  la nostra postura dice al cane di non avvici‐narsi,  se poi addirittura andiamo verso di  lui, capirà che “vieni” vuol dire che noi andiamo da lui.   

Se poi arrivati da lui lo sgridiamo perché non è venu‐to, capirà che al “vieni”  è molto pericoloso avvicinar‐si        Il guinzaglio  

La passeggiata al guinzaglio dovrebbe essere un mo‐mento di relax in cui cane e proprietario passano del tempo assieme stando bene.   

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        Molto  spesso non è cosi, ci  sono  tantissimi cani per cui  il  guinzaglio  rappresenta  un  grossissimo  proble‐ma,  e  quindi  in  passeggiata  esprimono  una  serie  di comportamenti  di conflitto/malessere.        Molti cani prendono il guinzaglio in bocca, solo pochi lo fanno per gioco. La maggior parte sfoga in aggres‐sività  la  frustrazione da guinzaglio. E' un  importante sintomo di disagio!!    

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 Per molti  cani  la  passeggiata  è  “portarsi  dietro”  il proprietario ……….        Per molti proprietari  la soluzione diventa  l'utilizzo di sistemi che “bloccano” il cane: non sono una soluzio‐ne corretta, perché se possono migliorare  la passeg‐giata del proprietario, peggiorano lo stress/malessere del cane. Inoltre, il cane non impara nulla!!!         

 

N.B.: collare a punte: VIETATO!!!!! 

 

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 L'obiettivo  dovrebbe  essere  una  passeggiata  come nella foto. Questo binomio sta “passeggiando assie‐me”, ed il cane si fida di chi tiene in mano il guinza‐glio. 

 

    

  

Il  cuore  del  problema  sta  nel  fatto  che  quando  si prende un guinzaglio in mano ci si assume una gros‐sa responsabilità, in quanto il cane dipende comple‐tamente dalle nostre decisioni  (percorso, andatura, incontri, etc)  

Noi  invece ci sentiamo deresponsabilizzati dal  fatto che non puo scappare.  

Questo ci porta a non guardare il cane e a metterlo in situazioni di difficoltà La conseguenza è creare nel  cane desiderio di fuga o la sensazione di doversi ar‐rangiare oppure di doverci difendere. 

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 Il gioco  

Il gioco è un momento importantissimo.  Giocare  con  il  cane  non  è  solo molto  importante, ma è anche uno specchio del nostro rapporto.    

Non esistono giochi pericolosi (es. tira e molla), ma qualsiasi gioco mal gestito (anche lanciare una palli‐na) può creare dei problemi.    

Il gioco dovrebbe  fare qualcosa di divertente e co‐struttivo  assieme,  grazie  all'uso  di  giocattoli (qualsiasi), che dovrebbero essere un mezzo e non un  fine. Avere  il possesso del  giocattolo  come ob‐biettivo ultimo crea solo possessività e conflitti.   

 

 

 

 

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 Avere  come  fine  che  il  cane  deve  sempre  perdere non può che rovinare un rapporto che dovrebbe es‐sere di collaborazione. 

È utile al cane:  per fare attività fisica ;  per imparare a controllarsi;  per  imparare a non pretendere ma a collabo‐

rare.  È utile al proprietario: 

per divertirsi con il proprio cane;  per conoscere il proprio cane;   per imparare a collaborare piuttosto che a vin‐

cere;   per  imparare  a  gestire  i  cane  in  presenza  di 

stimoli.  È utile al rapporto:  

cane e proprietario imparano a essere compa‐gni  di  gioco  e  quindi  a  collaborare  e  non  a competere.  

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 L'“abbaione”  

Per  i  cani  abbaiare  è  normale.  E'  un  verso  di “segnalazione” tipico dei maschi giovani. Alcuni cani però abbaiano “sempre”. Indubbiamente un cane che abbaia in continuo è un cane che da fastidio. Ma ci siamo mai chiesti perché alcuni cani abbaiano tanto? Un cane che abbaia è un cane che deve urla‐re per farsi sentire  

Quasi sempre esprime un disagio  

Bisognerebbe  capire  perché  in  quella  situazione  il cane abbaia e comportarci di conseguenza   

      

Se un cane abbaia segnala un problema. Se il proprie‐tario va a vedere   e non da  importanza alla cosa, gi‐randosi e andandosene,  insegna al  cane  cosa va  se‐gnalato e cosa no.  

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 Se il proprietario va dal cane e inizia ad urlare anche lui, non importa se per zittire il cane, (lui non lo può sapere),  insegna al  cane  che  in quella  situazione è bene abbaiare.  Se quando arriva qualcuno alla por‐ta  o  al  cancello  il  primo  che  saluta  l'ospite  con  il proprietario alle spalle è il cane, noi diciamo al cane che quella porta è sua, quindi tenderà a difenderla.  Se noi per questo  lo sgridiamo,  lo puniamo perché esegue un compito che gli abbiamo assegnato noi.  

Si  ritorna  all'importanza  della  corretta  comunica‐zione!!!       L'esuberante     Perché i cani “saltano addosso”? Perché a modo loro sono “educati”. Ai cani, come a noi, piace guardare  in  faccia  il pro‐prio interlocutore.  

Solo in alcune situazioni è sintomo di prepotenza.  

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I cani delle foto precedenti stanno salutando “da ca‐ne”. Se noi li respingiamo e li ignoriamo, diciamo loro che non  ci  piace  che  saltino  addosso, ma  al  tempo stesso che non gradiamo il loro saluto. Se, invece, noi ci scansiamo e li salutiamo quando sono con le quat‐tro  zampe a  terra, diciamo  loro  che non  ci piace  se saltano  addosso, ma  che  c'è  un modo  diverso  per salutare che a noi piace di più (foto sotto).     

 In alcuni casi se per dissuadere il cane dal saltare ad‐dosso  noi  lo  spingiamo  via,  potremmo  insegnare  al cane questo stesso comportamento.     

 

 

Alcuni cani saltano addosso perché sono prepotenti, o meglio non hanno  imparato a ottenere ma solo a pretendere (competenze sociali).  

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 I “bisognini”   

Quando  il  cane  sporca  in  casa  lo  fa  fondamental‐mente per 2 motivi  mancata educazione.   stress/conflitto.       

Se  il  cane  fa  pipì  o  pupù  in  giro  per  casa,  non  ha semplicemente imparato a farlo nel posto giusto Ma dov'è il posto giusto? 

 

È il posto dove noi lo premiamo un sacco!  

Il  cane,  per  sua  natura,  cammina  e  quando  ha  lo stimolo si libera.  A nessuno viene  in mente di  sgridare  il  cane  se  si comporta così all'esterno, ma se lo fa in casa è per‐ché è maleducato, fa i dispetti, etc.  Se noi  scegliamo un posto  e  lo  gratifichiamo ogni volta che sporca  lì,  lui  inizierà a  farla sempre nello stesso posto anche in nostra assenza....diventa così possibile educare il cucciolo.   

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Diverso  è  il  discorso  “marcatura”.  La marcatura  è una comunicazione sociale, e il cane la usa per espri‐mere un disagio/conflitto. Per  risolvere  il problema va indagata la causa sottostante.  Il morsicatore  

Come  convinzione  comune  si  ritiene  che  il  cane “aggressivo”  o  “morsicatore”  sia  un  cane  forte  o “dominante”. Al  contrario  quasi  sempre  un  cane  che  minaccia (ringhia)  o morde  è  un  cane  che  vive  un  profondo conflitto comunicativo con il proprietario. Per i cani l'aggressività ha un costo molto alto, di so‐lito viene usata come ultima risorsa.  Si tratta quindi della punta dell'iceberg di un proble‐ma che ha radici ben più profonde, quasi sempre  in un rapporto conflittuale su uno o più di questi aspet‐ti. In conclusione si può affermare che attraverso la co‐noscenza di una corretta comunicazione tra uomo e cane è possibile creare un rapporto di fiducia e colla‐borazione con il proprio amico a quattro zampe, ba‐se per una corretta educazione ed elemento essen‐ziale  per  la  prevenzione  di  molti  problemi “comportamentali”.  

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La garanzia nella compravendita:  La  compravendita  di  animali  è  disciplinata  dall’  art. 1496  del  Codice  Civile  che  tra  l’altro  recita:  "nella vendita di animali la garanzia per i vizi è regolata dal‐le  leggi  speciali  o,  in mancanza,  dagli  usi  locali.  Se neppure  questi  dispongono,  si  osservano  le  norme che precedono." (art. 1490 e succ.).   In parole semplici, questo significa che in presenza di una malattia o di un difetto preesistenti alla compra‐vendita, opera la tutela della garanzia come per qual‐siasi altro bene acquistato.    

 

 

 

 

 

 

 

 

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L’anagrafe canina 

 L'allevatore deve  cedere  i  cuccioli non prima di due  mesi  di  età,  già  muniti  di  microchip  per l’identificazione.   Non acquistare cani che non rispondono a que‐sti due requisiti.    Se  di  origine  italiana,  il  cane  deve  essere  già  i‐scritto  all'anagrafe  canina  al  momento  della compravendita.   Se proveniente dall'estero, deve   essere munito  di passaporto completo in ogni sua parte e vacci‐nato contro la rabbia.   

     

 

 

 

 

 

E’  obbligatorio  iscrivere il cane all’anagrafe cani‐na comunale, con  la re‐gistrazione del codice di identificazione contenu‐to  nel  microchip  appli‐cato  sull’animale,  e  dei dati  anagrafici  del  suo possessore.  

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Queste  informazioni  devono  essere  registrate  in tempo reale nella banca dati informatica regionale (BDR).  

La  BDR  consente  di  rintracciare  in  qualsiasi mo‐mento i possessori dei cani smarriti o abbandona‐ti,  riducendo  quindi  l’incivile  fenomeno dell’abbandono o dell’omessa custodia e la conse‐guente necessità di  ricoverare  i  cani nei  canili  al momento della cattura.   

    Anche il cane ha il suo documento di identità

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Come?  il detentore deve  registrare  il  cane   entro 10 giorni dalla data  inizio della detenzione per gli esemplari  che  non  siano  già  registrati  alla  BDR  o che siano di provenienza estera. Se non residente in Regione FVG,  il detentore deve provvedere alla registrazione entro   1 anno da quando dimora nel territorio regionale.  Dove?  Rivolgendosi  ai  presidi  di  sanità  pubblica veterinaria  delle  Aziende  Sanitarie  o  ai  veterinari libero professionisti, purché autorizzati.   

Cambio di residenza:   

il detentore del cane deve notificare entro 10 gior‐ni  il  cambio di  residenza o di dimora abituale  (in caso  di  possessore  non  residente ma  dimorante nel territorio regionale da almeno 1 anno).  Dove?   Rivolgendosi all’ufficio anagrafe canina del comune di nuova residenza  Come?  Compilando e  sottoscrivendo  l’apposito modello   previsto dalla  legge regionale 11 ottobre 2012, n. 20. 

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Smarrimento o sottrazione del  cane Per evitare responsabilità in ordine al reato di abban‐dono,  bisogna  notificare  il  fatto  al  Comune,  dove  il cane  è  registrato,  entro  10  giorni.  L’Ufficio  anagrafe canina  registra  i  dati  obbligatori  relativi  all’evento, utilizzando  in  ambiente  web  l’apposito  applicativo informatico della BDR.    Come?  Compilando e  sottoscrivendo  l’apposito mo‐dello 2 previsto dalla legge regionale 11 ottobre 2012, n. 20, oppure  inviando anche via fax   al Comune una dichiarazione munita di  fotocopia di un valido docu‐mento d’identità.    

Dove?  Presso l’ufficio anagrafe canina del comune in cui il cane è iscritto 

   

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In caso di ritrovamento del cane smarrito:   Il detentore del cane deve avvisare entro 10 giorni il Comune.   Come? compilando e sottoscrivendo l’apposito mo‐dello della 11 ottobre 2012, n. 20 oppure  inviando anche via  fax al Comune una dichiarazione munita di fotocopia di un valido documento d’identità. Do‐ve? presso  l’ufficio anagrafe canina del comune  in cui il cane è iscritto. 

 

Decesso del cane:   

Per cause già diagnosticate e certificate dal veteri‐nario curante o per cause accidentali che, come tali, non rappresentano un concreto pericolo di malattia infettiva e diffusiva, il possessore:  

può sotterrare le spoglie dell’animale in un terre‐no a sua disposizione  (es: giardino di  casa); 

 

 

 

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può consegnare le spoglie per la termodistruzio‐ne al servizio veterinario dell’ASS 2 presso il pre‐sidio del Canile Sanitario. Per saperne di più te‐lefonare allo 0481 92900 e 0481 592842. 

 

Per  cause non diagnosticate o non  accidentali,  e quindi  col  sospetto   di una malattia  trasmissibile anche alle persone, bisogna  rivolgersi a un veteri‐nario di  fiducia che valuterà  il sistema più  idoneo per lo smaltimento delle spoglie.  

Per seri e provati motivi non posso più  te‐nere il cane  

L’articolo 5, comma 2, della L.R. 20/2012 prevede un’apposita  procedura  di  consultazione‐collaborazione  tra  Comune  e  ASS  per  il  ricovero presso  le  strutture  convenzionate,  in presenza di una richiesta motivata, previo esame  in particola‐re:  

dei  seri  motivi  documentati  dal  detentore  del cane; 

 

di  protezione  dell’animale  o  di  casi  gravi,  che possono costituire pericolo per l’incolumità pub‐blica. 

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  della  situazione  di  disagio  socio‐economico  del richiedente,  che  può  comportare  il  venir meno delle  condizioni  minime  di  protezione dell’animale e/o costituire, in casi gravi, pericolo anche per l’incolumità pubblica; 

  condizioni  di  salute  dell’animale  accertate  dal veterinario ufficiale; 

(Es.: persone anziane e/o non autosufficienti, so‐le, ammalate, private della  libertà,  in ristrettezze economiche  che non possono più provvedere a‐deguatamente alla custodia e mantenimento del proprio cane).   

Come? Documentando  i seri motivi che    impedi‐scono di continuare a detenere il cane.  Dove? Presso  l’ufficio anagrafe canina del comu‐ne  di  propria  residenza/domicilio  o  la  S.O.C.  di sanità  Pubblica  Veterinaria  dell’ASS  n.  2 “Isontina”.  Il cane è consegnato a una struttura di ricovero e custodia  fino a che non sia affidato a un privato, che diventa il nuovo detentore.  

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Vuoi saperne di più sull’anagrafe canina?  

Vai all’indirizzo sotto riportato:

http://portale.ass2.sanita.fvg.it/pls/ass2doc/

docs/F21641/manuale_operativo_anagrafe_

canina.pdf

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Il cane nei luoghi pubblici   Chi abita in città deve rispettare le norme che di‐sciplinano la condotta dei cani in aree pubbliche, luoghi aperti al pubblico, mezzi di trasporto urba‐no ….  

Guinzaglio e museruola  

Durante  la  conduzione  dell’animale  nelle  aree urbane e nei  luoghi aperti al pubblico è previsto sempre  l’obbligo del guinzaglio. Non è obbligato‐rio che il cane indossi la museruola, ma il condut‐tore deve sempre portarla con sé. Il cane può es‐sere  lasciato  libero  dal  guinzaglio  soltanto  nelle aree riservate ai cani. I cani che sono stati ricono‐sciuti  pericolosi  invece  non  possono mai  essere lasciati liberi e devono indossare sempre la muse‐ruola.   

Sacchetto e/o paletta  

Un'altra  norma  che  riguarda  tutti  i  detentori  di cani è l’obbligo di raccogliere le feci che i loro ani‐mali depositano  sul  suolo pubblico  (strade, mar‐ciapiedi, parchi pubblici, aiuole ecc.)  

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Questa norma, dal significato facilmente intuibile, rappresenta  una  forma  di  rispetto  per  le  altre persone che utilizzano quegli spazi. La contamina‐zione ambientale crea disagio alle altre persone e in qualche caso rappresenta anche un rischio sa‐nitario importante.        Pubblici esercizi  

L’accesso  dei  cani  in  negozi  e  locali  pubblici  è  a discrezione dei gestori; maggiori divieti  riguarda‐no gli esercizi che trattano generi alimentari, per ovvi motivi di igiene. Nel dubbio è buona abitudi‐ne informarsi prima di entrare .  

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All’estero con il cane  

                                  

     

       

Chi viaggia all'estero con il proprio animale deve richiedere alla S.O.C. di Sanità Pubblica Veterina‐ria  dell’Azienda  per  i  Servizi  Sanitari  n.  2 “Isontina”  il  passaporto  per  animali  da  compa‐gnia, solo se trattasi di cani, gatti o furetti.    

   

 

 

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Inoltre:  

il  cane deve essere identificato  con microchip e registrato nell’anagrafe canina regionale; 

il gatto o il furetto deve essere identificato con microchip; 

l’animale  deve  essere  stato  vaccinato  contro la rabbia da almeno 21 giorni (se si tratta della prima vaccinazione) e da non più di 11 mesi. 

           

Per l’introduzione in Paesi extra Unione Europea, è necessario anche un certificato veterinario  in‐ternazionale, che ha una validità di 10 giorni dal‐la data di rilascio. Per alcuni Paesi vigono norme sanitarie particolari e più restrittive, per proteg‐gersi dal rischio di introdurre e diffondere malat‐tie non presenti sul loro territorio.  

 

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Per esempio nel Regno Unito, Irlanda, Malta, Svezia o in altri Paesi dove la rabbia non è presente, è indi‐spensabile  un  esame  sierologico  antirabbico  pre‐ventivo, misure contro  l’echinococcosi e  le zecche. È  indispensabile  informarsi  per  tempo  presso  la S.O.C.  di  Sanità  Pubblica  Veterinaria  dell’ASS  n.  2 “Isontina”.              

  

 

 

 

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 Per saperne di più: visitate il nostro sito dove con  un semplice  clic  trovate altre  informazioni per viaggiare in sicurezza con gli animali  

 

 

 

 http://portale.ass2.sanita.fvg.it/pls/ass2doc/docs/F13382/guida+_spos_PET_NC.pdf 

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Buon viaggio   Il trasporto in automobile può essere stressante e deve pertanto essere effettuato nelle condizioni più confor‐tevoli.   Alcune utili precauzioni: abituare  l’animale già da cuc‐ciolo a salire  in auto.  In un secondo momento può es‐sere  abituato  allo  spostamento  con  percorsi  brevi  e, solo in seguito, con viaggi di più lunga durata. Viaggiare a velocità moderata e costante, cercando di evitare  le brusche  frenate e  le accelerazioni  improvvi‐se, tenere aperto parzialmente  il finestrino per far en‐trare aria fresca, evitando però che  l’animale sporga  il muso:  l’esposizione all’aria, specie se fredda, è spesso causa di congiuntiviti e/o otiti. Se  i  tragitti  sono brevi meglio lasciare l’animale a digiuno.   

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 Se il viaggio è lungo è preferibile somministrare al cane un piccolo pasto e  fare  soste  frequenti  (ogni 2/3 ore) per permettergli di  rilassarsi e di bere un po’ d’acqua (non in quantità eccessiva: può favorire il vomito).   

 

 

 

 

 

 

 

 

Anche  gli  animali  possono,  inoltre,  soffrire  di  mal d’auto o chinetosi, che si manifesta quando il cervello riceve  stimoli  discordanti  dagli  organi  di  equilibrio. Questo disturbo può  interessare  cani di  tutte  le età, con maggiore incidenza i cuccioli e i giovani animali. 

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 I sintomi sono quelli classici che si manifestano anche nelle  persone:   malessere  generalizzato,  salivazione abbondante, affanno, vomito. Il problema del mal d’auto può essere affrontato met‐tendo  in  atto  gli  accorgimenti  sopra  ricordati,  che contribuiscono a  ridurre il disagio del cane.  Se nonostante tutte le accortezze adottate il cane (o il gatto) continuano a manifestare  sintomi di chinetosi potrebbe essere necessaria una  terapia  farmacologi‐ca,  che  deve  essere  prescritta  dal  veterinario:  sono disponibili farmaci efficaci, sicuri e privi di effetti inde‐siderati, quali l’apatia o la sonnolenza.     

 

 

 

 

 

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 In molte regioni, comprese quelle del bacino Mediter‐raneo, proliferano parassiti come  la  leishmania.  I pa‐rassiti sono fonte di sofferenza per  l’animale. E costi‐tuiscono un serio pericolo per la sua salute.   Inoltre, al momento del ritorno a casa,  leishmania ed eventuali altri parassiti possono mettere in pericolo la salute degli altri animali e, in alcuni casi, anche quella dell’uomo. E’ bene  informarsi dal veterinario di  fidu‐cia  su  come prevenire  l’infestazione del proprio  ani‐male.        

 

 

Per saperne di più: visitate il nostro sito dove con  un semplice  clic  trovate altre  informazioni per viaggiare in sicurezza con gli animali 

 http://portale.ass2.sanita.fvg.it/pls/ass2doc/docs/F13382/guida+_spos_PET_NC.pdf 

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Prevenzione e cure   

   Il  rapporto con  il veterinario è  importante non sol‐tanto quando il cane si ammala, ma soprattutto per una efficace prevenzione delle malattie. Vi sono  in‐terventi  che  hanno  una  funzione  preventiva  e  che vanno ripetuti periodicamente. Si tratta delle vacci‐nazioni, della sverminazione o dell’eliminazione dei parassiti esterni quali pulci e zecche.  Inoltre  il con‐tatto periodico con  il veterinario permette di avere indicazioni corrette su tutti  i dubbi che possono  in‐sorgere  intorno alla gestione del  cane,  come ad e‐sempio:  l’alimentazione  personalizzata  in  base  alla  razza, all’età, alle abitudini di vita del cane; 

i documenti,  le vaccinazioni ed  i trattamenti anti‐parassitari richiesti per viaggiare all’estero; 

i metodi per il controllo della riproduzione dei ca‐ni, sia maschi che femmine; 

il check‐up generale con cadenza annuale;   l’igiene orale;   i consigli specifici per soggetti di razza. 

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Prevenzione  delle malattie infettive   

Premessa   

La  vaccinazione  stimola  le  difese  immunitarie dell’organismo contro specifiche malattie. Nelle pri‐me settimane di vita i mammiferi sono protetti con‐tro  diverse  malattie  infettive  grazie  agli  anticorpi contenuti nel  latte materno che  ricevono nelle pri‐me ore di vita.  

a circa 12‐13 settimane di vita.  Alcuni  vaccini  possono  essere  somministrati  con‐temporaneamente,  altri  devono  essere  iniettati  in sedi diverse, pur nell’ambito della stessa seduta vac‐cinale.  Come per i bambini, molte delle vaccinazioni primarie  sono  effettuate  attraverso  una  serie  di  i‐niezioni successive. 

Questa protezione di origi‐ne materna dura però me‐no  di  tre mesi.  Per  questa ragione,  i  programmi  di vaccinazione  iniziano  in genere  intorno ai due mesi d’età per essere completati

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 Alcuni proprietari di cani sono portati a credere che la  prima  vaccinazione  sia  sufficiente  a  proteggere l’animale per tutta la vita: non è così ! Per mantenere la protezione sono necessari i richia‐mi che mantengono attiva la protezione anticorpale nel  tempo.  In assenza di richiami regolari,  infatti,  il sistema immunitario può non essere in grado di ga‐rantire una protezione adeguata. Le  vaccinazioni  del  cane  sono  registrate  sul  passa‐porto o su un apposito  libretto da parte del veteri‐nario che  riporta anche  la data dei  richiami.  Il cuc‐ciolo appena acquistato potrebbe avere già ricevuto le prime vaccinazioni.  

Il veterinario esegue il protocol‐lo  vaccinale  più  adatto all’ambiente  di  vita  di  ciascun animale,  cioè  ai  rischi  infettivi cui esso è esposto. Di norma,  il protocollo vaccinale prevede  la somministrazione  sottocutanea di un ciclo di base di 2 dosi, di‐stanziate  di  15‐20  giorni,  e  un richiamo annuale 

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  Parvovirosi canina  

 E’  probabilmente  la  più  grave  e  comune malattia infettiva del cane.  E’ provocata da un virus molto  resistente, che può sopravvivere all’esterno per  lunghi periodi: un cuc‐ciolo non protetto si può quindi ammalare venendo a contatto con il virus presente nell’ambiente, senza necessariamente venire a contatto con un cane ma‐lato. La  fonte  principale  di  infezione  sono  le  feci  di cani infetti: il virus può anche essere diffuso da ma‐teriale contaminato  (scarpe, abiti o  il mantello e  le zampe di altri cani).         L’inizio della malattia è  improvviso,  con depressio‐ne, rifiuto di acqua e cibo, vomito e diarrea abbon‐dante e maleodorante, con tracce di sangue.   

Questi  sintomi  possono  portare  rapidamente  alla  disidratazione e al collasso del cucciolo.  

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  Cimurro  

 Malattia altamente contagiosa e spesso fatale. Se è vero  che, nel  tempo,  la  vaccinazione ha  ridotto  si‐gnificativamente  la  sua  incidenza, esistono  comun‐que  delle  sacche  residue  di  infezione  nei  cani  non vaccinati  (specialmente nelle grandi  città)  che pos‐sono provocare delle epidemie a carattere locale.  La  principale  fonte  di  infezione  è  la  via  aerea,  per contatto diretto da cane a cane;  i sintomi possono comparire anche dopo tre settimane.   Sono colpiti in particolare i giovani animali (meno di un anno) che possono presentare scolo nasale e o‐culare,  tosse e vomito, depressione,  inappetenza e diarrea.   La terapia in caso di malattia conclamata si dimostra poco o per nulla efficace, perché  il periodo di  incu‐bazione  è  lungo  e,  quando  la malattia  si  palesa  è spesso troppo tardi per effettuare la vaccinazione.  I cani che eventualmente  sopravvivono alla  fase a‐cuta della malattia manifestano deformazioni della dentatura o danni neurologici permanenti.   

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  Epatite canina infettiva  

 Colpisce principalmente il fegato del cane. Il virus si trasmette per contatto ravvicinato da cane a cane.   

Nell’animale ammalato  il virus può essere presente in tutti  i fluidi corporei (urine, feci, sangue, saliva e scolo nasale). Nelle sue forme acute, l’epatite infet‐tiva può causare la morte del cane entro 24‐36 ore e colpisce più frequentemente, ma non esclusivamen‐te, i cani giovani (primo anno di vita).         Principali  sintomi  sono:  inappetenza,  febbre  alta, dolori addominali, vomito, diarrea, ittero (nella ma‐lattia in fase avanzata).   

Alcuni cani guariti dalla malattia possono anche pre‐sentare un appannamento della cornea (occhio blu).   

Quelli che sopravvivono alla malattia possono dive‐nire portatori e diffondere il virus.  

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  Leptospirosi   

 E’  provocata  da  batteri  del  genere  leptospira  pre‐senti nell'urina degli animali  infetti. Oltre che per  il cane, questa malattia può essere molto pericolosa anche  per  l’uomo,  a  seguito  di  contatto  con l’ambiente  umido  contaminato  da  urina  infetta. Principali  agenti  di  diffusione  sono  i  roditori,  che eliminano le Leptospire con le urine. Nei cani la lep‐tospirosi si trasmette direttamente, da animale ma‐lato a sano, o indirettamente attraverso l’ingestione di materiale contaminato dalle urine  infette e assu‐me due forme principali:  a)  Leptospira  icterohaemorrhagiae  (sindrome  di 

Weil):  contratta  dai  ratti  mediante  contatto con urina infetta o acqua contaminata dai rat‐ti. L'organo più colpito è il fegato, ma possono essere  danneggiati  anche  i  reni. Nelle  forme più gravi, la morte può sopravvenire nel giro di poche ore.  I principali  segni  clinici  sono:  feb‐bre,  aumento  dell'assunzione  di  acqua  e  di orinazione,  diarrea  con  tracce  di  sangue,  vo‐mito, ittero; 

 

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  b)  Leptospira  canicola:  è  trasmessa  dall'urina  di 

cani  infetti.  I sintomi sono generalmente me‐no gravi e gli organi più colpiti sono i reni. An‐che l’ittero è meno frequente. I cani che guari‐scono possono restare eliminatori di leptospi‐re con  le urine anche per un anno, costituen‐do  quindi  una  pericolosa  fonte  di  infezione per altri cani.  

 

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Tosse canina   

 E’ una malattia contagiosa delle alte vie respiratorie  che i cani possono contrarre quando vivono a stret‐to  contatto  (ad esempio nelle pensioni, nei  raduni per addestramento,  in occasione di mostre canine, ecc.).  Ne sono responsabili diversi agenti  infettivi. La vac‐cinazione interessa solitamente uno o due di essi. Di norma,  il  vaccino  viene  somministrato  sotto  forma di gocce nasali.  I principali sintomi sono tosse secca, accompagnata talvolta  da  conati,  moderata  depressione  e  rialzo della temperatura.    

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Tosse dei canili   

 Malattia respiratoria di origine virale particolarmen‐te  contagiosa,  specifica di  canili, pensioni e  alleva‐menti, dove gli animali vivono in condizioni di affol‐lamento e di scarsa igiene. E’ complicata da batteri.   I cani colpiti manifestano tosse secca che può dura‐re molte settimane, causando disagio tanto al cane quanto a chi vi convive.   La prevenzione  si basa  sulla  specifica vaccinazione, particolarmente consigliabile per i cani che vivono in collettività  (allevamenti)  o  che  possono  essere  cu‐stoditi, anche temporaneamente,  in canili, pensioni o rifugi.   

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Rabbia    

La rabbia può colpire tutti gli animali a sangue caldo (mammiferi), uomo compreso. L’infezione è conse‐guente  al morso  di  un  animale  infetto,  tramite  il quale  il  virus,  presente  nella  saliva,  penetra nell’organismo.  Il periodo di incubazione, prima che si manifestino i sintomi clinici di malattia, è estremamente variabile ma, di norma, è compreso fra due e otto settimane.   

Se il virus è presente nella saliva di un’animale mor‐sicatore, esso palesa  i  sintomi della malattia entro 10 giorni. La malattia, con esito mortale, si manife‐sta generalmente in tre fasi:  

fase  prodromica:  dura  2‐3  giorni.  Si manife‐stano alterazioni del comportamento,  febbre, riflessi oculari lenti e mutilazioni nella sede del morso;

fase “furiosa”: dura 2‐4 giorni. In questo peri‐odo  possono  manifestarsi  irritabilità  e  irre‐quietezza,  il  cane  abbaia  e manifesta  la  sua aggressività attaccando oggetti animati e  ina‐nimati,  è  agitato e disorientato e può essere colpito da convulsioni;

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fase  “paralitica”:  dura  2‐4  giorni.  Si  sviluppa una  paralisi  progressiva  a  partire  dalla  sede del morso.  Causa  la  paralisi  della  gola  e  del muso,  la mandibola  pende  verso  il  basso.  Si evidenzia la formazione di schiuma alla bocca, il cane sbava e abbaia in modo anomalo. Que‐sti sintomi sono seguiti da depressione, coma e dalla morte per insufficienza respiratoria  

 

Una volta che si manifestano i sintomi clinici, non è possibile praticare alcuna terapia con successo.  C’è dunque solo  la prevenzione, che si basa sulla vacci‐nazione,  comunque obbligatoria quando  si porta  il cane all'estero. L’obbligatorietà si estende anche al territorio  nazionale  in  relazione  alla  particolare  si‐tuazione epidemiologica di un determinato  territo‐rio.   

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          La prevenzione e il controllo di questa temibile viro‐si sono attuati essenzialmente attraverso la vaccina‐zione  orale  delle  volpi,  che  in  Europa  occidentale costituiscono ancora  il principale vettore della ma‐lattia.   

Si  attua mediante  la  deposizione  sul  terreno  di  e‐sche  costituite  da  un  impasto  di  grasso  animale  e farina di pesce che  ingloba una capsula contenente il vaccino allo stato liquido.   

La  volpe, mangiando  l’esca,  perfora  la  capsula  e  il liquido vaccinale, venuto così a contatto con la mu‐cosa  orale  dell’animale,  provoca  una  reazione  im‐munitaria che protegge la volpe dall’infezione.  

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Parassitosi interne ed esterne   

 L’accertamento  sull’eventuale presenza di parassiti intestinali  (ascaridi,  trichiuri,  ancylostomi,  coccidi, tenie,  ecc.)  può  essere  fatto  con  un  esame micro‐scopico delle feci, meglio se prima delle vaccinazio‐ni, raccogliendo una piccola quantità di feci prodot‐te nella stessa giornata.   

 

 

 

 

 

 

Il  controllo dei parassiti esterni  (pulci,  zecche, ecc. …) si basa, invece, sull’applicazione di prodotti anti‐parassitari in spray o spot‐on, effettuata con caden‐za mensile (o diversa, secondo  le  indicazioni fornite dalla casa farmaceutica produttrice) durante tutto il periodo primaverile/estivo.  

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 La somministrazione spot‐on consiste nell’applicare una  fiala sulla pelle del dorso  in 2/3 punti non rag‐giungibili dal cane con  il  leccamento, senza poi toc‐care  l’animale per un’ora circa.  Il prodotto di distri‐buirà su tutto l’animale molto velocemente.                E’ un sistema sicuro ed efficace,  impiegato  in molti medicinali veterinari in commercio.   

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Filariosi cardio‐polmonare   

 La filariosi cardio‐polmonare è una malattia causata da un parassita (Dirofilaria immitis) trasmesso da un cane all’altro attraverso una puntura di zanzara.            

Molto diffusa in Italia, è praticamente endemica nel‐la pianura Padana dove ha già  colpito più del 50% dei cani .  

  

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Dirofilaria immitis da uno stadio larvale microscopi‐co può raggiungere in cinque‐sei mesi, nel cane, una lunghezza di 20‐30  cm.  all’interno delle  cavità  car‐diache.  E’ una malattia subdola  in quanto, nelle prime fasi, quasi sempre asintomatica: nella maggior parte dei casi  i  sintomi della malattia  cominciano ad eviden‐ziarsi,  infatti, quando  l’infestazione è già entrata  in uno stadio avanzato.  I sintomi più comuni sono de‐bolezza,  difficoltà  respiratorie,  affaticabilità,  tosse, perdita  di  peso  e  di  appetito. Con  l’evolversi  della malattia  il cuore,  i polmoni ed altri organi del cane subiscono danni  sempre più gravi che  compromet‐tono prima  le prestazioni del cane poi  la salute nel suo complesso.     

  

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La guarigione può risultare problematica. Inoltre, un animale ammalato è una possibile  fonte di  infesta‐zione per altri cani.  Il  trattamento  è  complesso  e  può  comportare  dei rischi. Avviene comunque in tre fasi:  

qualora la diagnosi sia confermata, il veterina‐rio effettua un  trattamento  contro  i parassiti adulti utilizzando specifici prodotti; 

 

sarà poi necessario eliminare  le  forme  larvali di Dirofilaria Immitis circolanti nel sangue, ve‐rificando poi,  con ulteriori analisi del  sangue, che il cane sia guarito  

 

si inizia poi il programma di prevenzione.   Il  rischio  legato al  trattamento è determinato dalla potenziale tossicità della terapia.   Inoltre il cane deve essere tenuto a riposo e seguito da vicino.  I vermi morti vengono gradualmente eli‐minati all’interno delle arterie polmonari. Sussiste il rischio che un certo numero di parassiti possa ostru‐ire queste arterie, causando trombo‐embolie.    

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   Leishmaniosi   

 La leishmaniosi è una malattia sostenuta da parassi‐ti appartenenti ai protozoi.  L'agente principale della  leishmaniosi, nell’area me‐diterranea  è  la  leishmania  infantum,  parassita  che colpisce soprattutto il cane, ma è in grado di colpire anche l’uomo.   

La leishmaniosi è veicolata dalla puntura dell’insetto chiamato flebotomo o pappatacio, simile alla zanza‐re. Il flebotomo colpisce principalmente nel periodo primaverile‐autunnale (maggio‐ottobre).   

Numerose segnalazioni di casi di leishmaniosi canina anche  in  aree  tradizionalmente  ritenute  indenni (Italia settentrionale) portano a concludere che non esistono zone che possano essere considerate com‐pletamente sicure.   

La  leishmania non viene trasmessa direttamente da cane a cane (o da cane a persona): il protozoo infat‐ti,  per  diventare  infettante,  deve  prima  compiere nel flebotomo una parte del proprio ciclo biologico.  

  

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               Un cane  infetto può vivere per molto  tempo senza manifestare  i sintomi della malattia, spesso comun‐que multiformi e talvolta difficili da inquadrare.    Alcuni animali possono presentare prevalentemente una  sintomatologia  cutanea,  altri,  invece,  vengono colpiti  negli  organi  interni  (forma  viscerale).    Altri ancora manifestano entrambi i tipi di sintomi.   

 

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 La sintomatologia "classica" della leishmaniosi com‐prende:  dermatite  secca  esfoliativa  (tipo  forfora), perdita di peso, più o meno rapida, alopecia (ovvero perdita di pelo)  intorno agli occhi,  sulle  zampe,  sul dorso, lesioni alle orecchie (che perdono pelo e ma‐nifestano vere e proprie ulcere sanguinolente), per‐dita di sangue dal naso (dovuta a ulcere nella muco‐sa orale, in cui sono presenti i parassiti), crescita ac‐celerata delle unghie, dolori articolari (il cane se ne sta spesso immobile in piedi, tenendo la testa bassa per cercare sollievo), lesioni oculari.  Possono poi manifestarsi i sintomi legati ad un dan‐no renale (aumento della sete e dell’urinazione, di‐sappetenza, vomito, diarrea, ecc.) sino al coma ure‐mico. La diagnosi viene effettuata sul sangue, sull'urina, su prelievi di linfonodi, midollo osseo e milza.   

    I cani che reagiscono bene alle terapie possono con‐tinuare a vivere anni senza più manifestare i sintomi ed alcuni possono negativizzarsi .  

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 Tuttavia  sono  possibili  delle  recidive  e  per  questo motivo  in genere si effettuano esami di  laboratorio periodici.   

La profilassi per  il cane, essenzialmente rivolta alla protezione nei confronti degli insetti, avviene trami‐te  l'applicazione  sull'animale  di  prodotti  repellenti contenuti in collari o fiale spot‐on da applicare sulla cute.            Poiché  il flebotomo colpisce soprattutto di notte, è meglio  non  far  dormire  il  cane  all’aperto,  almeno nelle aree geografiche più colpite dalla malattia.   

La lotta ai flebotomi può essere condotta con inset‐ticidi e/o operazioni di bonifica ambientale atte ad eliminare le cause favorenti lo sviluppo larvale.  

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 Dall’aprile  2012  è  disponibile  un  vaccino  per  la leishmaniosi canina.  

 

 

 

 

 

La prima vaccinazione (eseguita con tre inoculazioni a distanza di  tre  settimane)  va eseguita  su  cani di almeno 6 mesi di età, dopo  l'esecuzione di un  test rapido per accertare che il cane non sia sieropositi‐vo alla malattia. 

 

 

 

 

 

Il protocollo vaccinale prevede poi un richiamo  an‐nuale.  

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Le leggi 

A. Norme penali   La  legge 189 del 20  luglio 2004 punisce penalmen‐te:   

1.  l’abbandono  e  la  detenzione  in  condizioni incompatibili  con  la  propria  natura: “chiunque abbandona animali domestici o che abbiano  acquisito  abitudini  della  cattività  è punito  con  l'arresto  fino  ad  un  anno  o  con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena  soggiace  chiunque  detiene  animali  in condizioni  incompatibili  con  la  loro  natura,  e produttive di gravi sofferenze". 

2.  il maltrattamento:  “chiunque, per  crudeltà o senza  necessità,  cagiona  una  lesione  ad  un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a com‐portamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per  le  sue  caratteristiche  etologiche  è  punito con  la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro”.    La  stessa pena  si  applica  a  chiunque  somministra  agli animali sostanze stupefacenti o vietate  

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ovvero  li  sottopone  a  trattamenti  che  pro‐curano  un  danno  alla  salute  degli  stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui  al  primo  comma  deriva  la morte  dell'ani‐male”. 

3.  l’uccisione  per  crudeltà  o  senza  necessità: “chiunque, per crudeltà o senza necessità, ca‐giona  la morte di un animale è punito con  la reclusione da tre mesi a diciotto mesi”.    

4.  il combattimento: “chiunque promuove, orga‐nizza  o  dirige  combattimenti  o  competizioni non autorizzate tra animali che possono met‐terne  in pericolo  l'integrità  fisica è punito con la reclusione da uno a tre anni e con  la multa da 50.000 a 160.000 euro. La pena è aumenta‐ta da un terzo alla metà: 

se le predette attività sono compiute in con‐corso con minorenni o da persone armate; 

se  le predette attività sono promosse utiliz‐zando videoriproduzioni o materiale di qual‐siasi  tipo  contenente  scene o  immagini dei combattimenti o delle competizioni; 

se  il colpevole cura  la  ripresa o  la  registra‐zione in qualsiasi forma dei combattimenti o 

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delle competizioni.  

Chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato, allevando  o  addestrando  animali  li  destina sotto qualsiasi forma e anche per il tramite di terzi alla loro partecipazione ai combattimen‐ti di cui al primo comma è punito con la reclu‐sione da tre mesi a due anni e con la multa da 5.000 a 30.000 euro.  

La stessa pena si applica anche ai proprietari o ai detentori degli animali impiegati nei com‐battimenti e nelle competizioni di cui al primo comma, se consenzienti.   

Chiunque, anche se non presente sul luogo del reato, fuori dei casi di concorso nel medesimo, organizza o effettua scommesse sui combatti‐menti e sulle competizioni di cui al primo com‐ma  è punito  con  la  reclusione da  tre mesi a due anni e con la multa da 5.000 a 30.000 eu‐ro”. 

 

 

   

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5.  gli  spettacoli  o  manifestazioni  con  animali vietati: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque organizza o promuove spetta‐coli o manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli animali è punito con la reclusio‐ne da quattro mesi a due anni e con  la multa da 3.000 a. 15.000 euro. La pena è aumentata da un terzo alla metà se  i fatti di cui al primo comma  sono commessi  in  relazione all'eserci‐zio di scommesse clandestine o al fine di trar‐ne profitto per sè od altri ovvero  se ne deriva la morte dell'animale”.  

 

 Chi esegue prioritariamente i controlli: Polizia Mu‐nicipale e Corpo Forestale   

 Le attività di prevenzione dei  reati di cui alla  legge 189 sono demandate in via prioritaria al Corpo Fore‐stale dello Stato e, nell'ambito territoriale dell'ente di appartenenza ed in quello funzionale dei rispettivi ordinamenti ed attribuzioni, ai Corpi di polizia muni‐cipale e provinciale, ferme restando comunque le  

  

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funzioni di polizia giudiziaria che  la  legge  rimette a ciascuna Forza di polizia.  (D.M. 23.3.2007 individua‐zione delle modalità di coordinamento delle attività delle Forze di polizia e dei Corpi di polizia municipale e provinciale, allo  scopo di prevenire  e  contrastare gli illeciti penali commessi nei confronti di animali     

  

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  B. Norme regionali   Legge regionale n. 20 dd. 10.11.2012   “Norme per il benessere e la tutela degli animali di affezione”  

La nostra Regione assume come  finalità pubblica e promuove, anche attraverso  l’educazione,  la  tutela delle  condizioni di  salute,  il benessere e  il  rispetto degli  animali,  nel  quadro  di  un  corretto  rapporto uomo‐animale‐ambiente. 

E’  riconosciuta  agli  animali  la natura di esseri  sen‐zienti.  E’  condannato  il  maltrattamento  e l’abbandono e contrastata, nel rispetto della norma‐tiva  comunitaria  e  statale,  l’introduzione  illecita  di animali d’affezione. 

E’ promosso  l’affido dei cani e degli altri animali di affezione mediante canali informativi fruibili dai pri‐vati in ambiente web.  A tal fine è previsto l’accesso ad  un’apposita  rubrica  della  banca  dati  regionale denominata “Adotta un amico”, implementata dalle informazioni  sull’animale  catturato,  registrate  al momento del ricovero in una struttura convenziona‐ta, allo scopo del suo affido. 

 

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Stabilisce,  in capo al detentore,  le responsabili‐tà e i doveri di custodia e di tutela della salute e del benessere di un animale d’affezione, anche ai fini degli obblighi di registrazione all’anagrafe canina regionale, già trattati in altra sezione del presente opuscolo. 

 

Tra  l’altro,  vieta  di  allontanare  dalla  madre  i cuccioli di  cane e  gatto prima dei due mesi di età. 

 

La  legge regolamenta  inoltre  i requisiti struttu‐rali, funzionali e organizzativi degli impianti adi‐biti al ricovero e alla custodia degli animali. 

 

Sono disciplinate, inoltre, le attività ai fini com‐merciali quali l’allevamento, l’addestramento le  e  la custodia, sottoposte a rilascio di nulla‐osta di cui all’articolo 24 del Regolamento di Polizia Veterinaria,  approvato  con  D.P.R.  8  febbraio 1954, n. 320. 

  

 

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  Delibera  di  Giunta  Regionale  n.  1317  dd. 1.6.2007    in materia di benessere degli animali di compagnia e pet‐therapy 

La  Delibera  di  Giunta  Regionale  n.  1317  dd. 1.6.2007,  all’art.  2,  Responsabilità  e  doveri  del detentore, prevede che:  

… in Regione Friuli ‐ Venezia Giulia chiunque con‐viva  con un animale da  compagnia o abbia ac‐cettato di occuparsene è  responsabile della  sua salute  e  del  suo  benessere  e  deve  provvedere alla  sua  sistemazione  e  fornirgli  adeguate  cure ed  attenzione,  tenendo  conto  dei  suoi  bisogni fisiologici ed etologici, secondo  l’età,  il sesso,  la specie e la razza ed in particolare:   

A)  rifornirlo di cibo e di acqua in quantità suf‐ficiente e con tempistica adeguata;  

B)  assicurargli  le necessarie cure  sanitarie ed un  adeguato  livello  di  benessere  fisico  ed etologico; 

C)  tener conto, nel caso in cui l’animale venga adibito alla riproduzione, della sua salute   

   

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  e delle  sue caratteristiche  fisiologiche e com‐  portamentali,  in modo da   non mettere a   re‐  pentaglio  il  benessere  della  progenitura  o   della femmina gravida o allattante; 

D)  consentirgli  un’adeguata  possibilità  di  eserci‐zio fisico; 

E)  prendere ogni possibile precauzione per  impe‐dirne la fuga; 

F)  garantire la tutela di terzi da aggressioni; 

G)  assicurare  la regolare pulizia degli spazi di di‐mora degli animali. 

 

 C.  I regolamenti comunali 

Richiedi copia al tuo comune del regolamento sulla tutela  degli  animali.  Vi  sono  inserite  delle  norme specifiche  che devi  conoscere per non  incorrere  in sanzioni.