il cinquecentoil cinquecento 2 maggiori centri di produzione delle laude polifoniche sarà...
TRANSCRIPT
![Page 1: Il CinquecentoIl Cinquecento 2 maggiori centri di produzione delle laude polifoniche sarà l’oratorio di San Filippo Neri (1515-1595) a Roma. Dopo il Concilio di Trento si vanno](https://reader030.vdocuments.net/reader030/viewer/2022040203/5e9a220537977700aa4bdbd6/html5/thumbnails/1.jpg)
Il Cinquecento
1
Il Cinquecento Il Cinquecento fu il secolo in cui si compose e si eseguì più musica che in tutte le epoche precedenti;
nel XVI secolo, infatti, un aumento del numero di musicisti professionisti e di amatori portò ad
un’ampia diffusione della musica. Il gran numero di esecutori fece sì che si cominciassero a produrre
trattati musicali ossia libri dove si insegnava a suonare, cantare, scrivere musica e si davano consigli sul
come ottenere un buon gusto musicale. In questo periodo l’Italia andrà a sostituirsi alle Fiandre come
punto di riferimento musicale europeo.
La Musica Sacra
La presenza e l’operato dei fiamminghi sul territorio italiano aveva influenzato non poco i compositori
della penisola che, gradualmente, avevano inziato a scrivere musica sacra polifonica sempre più
complessa. La musica sacra polifonica del ‘500 aveva però una serie di problemi dovuti alla sua
eccessiva complessità:
• il testo diventava spesso incomprensibile
• essa poteva essere eseguita solo da cantori professionisti.
Nel 1517 la Riforma Protestante divide in due il mondo dell’Europa cristiana e il suo impatto sul
mondo della cultura investe anche la musica: Martin Lutero infatti si scaglia contro la musica polifonica
dell’epoca e riforma il canto introducendo i Corali. I Corali sono semplici canti, che possono essere a
una o più voci, intonabili da tutti i fedeli e in lingua tedesca; in questo modo tutti i partecipanti ai riti
possono cantare e capire che cosa stanno dicendo. Di fianco a corali appositamente scritti per la liturgia
gregoriana trovavano posto canti che recuperavano melodie gregoriane o profane cambiandone,
ovviamente, il testo. Dopo il 1600 diventerà comune accompagnare il canto di corali con l’organo.
I Calvinisti, a differenza dei luterani, non erano soliti usare musica nei loro riti. L’unica musica utilizzata
erano i salmi a cappella (cioè privi di accompagnamento). L’organo poteva suonare prima e dopo il rito
ma non durante.
In risposta alla riforma protestante, la Chiesa Cattolica avvia il Concilio di Trento (1545-1563); dopo
la fine di questo lungo Concilio anche la musica risentirà delle decisioni prese. I padri conciliari vietano
l’utilizzo degli strumenti in chiesa, il riuso di temi profani nelle composizioni sacre e invitano i
compositori a scrivere musica dove il testo sia comprensibile. Nella realtà dei fatti praticamente tutti i
dettami della Chiesa non verranno rispettati.
Anche in ambito Cattolico nascerà una nuova tipologia di canto polifonico più semplice e orecchiabile:
la lauda polifonica. Questo nuovo genere - come già la lauda medievale - era una sorta di canto sacro
popolare: devozionale ma non liturgico (cioè non si usava durante le messe). La musica di queste laude
non aveva un contrappunto difficile, poteva essere su testi latini o italiani, poteva prevedere l’uso di
strumenti musicali e, a volte, recuperava la melodia da canzoni profane cambiandone il contenuto. A
differenza della musica polifonica sacra, dove ogni voce aveva la stessa importanza, nella lauda
polifonica la melodia è data alla voce superiore che risulta così essere la più importante. Uno dei
![Page 2: Il CinquecentoIl Cinquecento 2 maggiori centri di produzione delle laude polifoniche sarà l’oratorio di San Filippo Neri (1515-1595) a Roma. Dopo il Concilio di Trento si vanno](https://reader030.vdocuments.net/reader030/viewer/2022040203/5e9a220537977700aa4bdbd6/html5/thumbnails/2.jpg)
Il Cinquecento
2
maggiori centri di produzione delle laude polifoniche sarà l’oratorio di San Filippo Neri (1515-1595) a
Roma.
Dopo il Concilio di Trento si vanno affermando le due principali scuole italiane: la scuola romana e la
scuola veneziana.
A Roma la presenza della corte papale spinge ad una maggiore osservanza dei dettami tridentini; i
compositori di questa corrente scrivono musica polifonica, in latino e senza strumenti. Il più grande
esponente della scuola romana, e uno dei massimi compositori del Cinquecento, è Giovanni Pierluigi
da Palestrina (1525-1594).
A Venezia il maggior centro di produzione musicale era la Basilica di San Marco; grazie alla presenza
nell’edificio di svariate balconate e logge e di due organi contrapposti nascerà la tecnica dei “cori
battenti” ossia musica scritta per cori che si rispondono in eco e si sovrappongono in alcuni momenti.
Nella Repubblica di Venezia si continuarono ad utilizzare gli strumenti nelle composizioni sacre e i due
maggiori compositori di questa scuola - Andrea (1510-1586) e Giovanni Gabrieli (1557-1612) - ne
faranno un grande uso.
Musica profana
Il Cinquecento è segnato da una progressiva emancipazione della musica strumentale; in questo periodo
cominciano ad essere sempre più diffuse composizioni scritte appositamente per strumenti musicali
senza voci. Compare in questo secolo, per la prima volta, il termine sonata (brano da suonarsi); uno
dei primi esempi è la celebre “Sonata pian e forte” (1597) di Giovanni Gabrieli.
Sappiamo - dai trattati, dai libri e dalle testimonianze d’epoca - che era molto diffusa la pratica di
eseguire brani vocali, o propriamente strumentali, con strumenti della stessa famiglia. Questa
formazione strumentale si chiamava “consort” e prevedeva strumenti di diversi tagli e dimensioni.
Uno degli strumenti che viene maggiormente sviluppato e ammodernato nel corso del Cinquecento è
l’organo: inizia a diffondersi in tutta Europa la pedaliera (cioè la “tastiera per i piedi” che sta sotto lo
strumento) che inizialmente era utilizzata solo nelle Fiandre e in Germania.
La musica strumentale del Cinquecento si può raggruppare essenzialmente il 4 categorie:
1. musica derivata da modelli vocali
2. danze e balletti
3. brani improvvisati
4. variazioni su un tema.
Il genere vocale profano più diffuso e importante del Cinquecento è il madrigale: una composizione in
forma aperta (cioè senza uno schema fisso e ripetitivo) strettamente legata ad una composizione poetica
di cui la musica cerca di imitare i contenuti. Per darci un’idea di quanto questo genere ebbe fortuna
basti pensare che fra il 1530 e il 1600 vennero stampate circa 2000 raccolte di madrigali.
Molto diffusa in Francia fu la composizione di “chanson” descrittive in cui la musica imita ciò che
viene descritto nel testo.
![Page 3: Il CinquecentoIl Cinquecento 2 maggiori centri di produzione delle laude polifoniche sarà l’oratorio di San Filippo Neri (1515-1595) a Roma. Dopo il Concilio di Trento si vanno](https://reader030.vdocuments.net/reader030/viewer/2022040203/5e9a220537977700aa4bdbd6/html5/thumbnails/3.jpg)
Il Cinquecento
3
Nel Cinquecento va gradualmente diffondendosi l’uso di cantare solo la melodia di un madrigale e di
realizzare le altre voci con uno strumento (quasi sempre il liuto o il clavicembalo); questa particolare
tecnica si chiamerà “cantare a liuto”.
La musica profana subirà un tale processo di nobilitazione che, tra il 1504 e il 1514, Ottaviano
Petrucci (inventore, nel 1501, della stampa musicale)1 stamperà ben undici libri di frottole.
La Danza
Nel Cinquecento ci fu una grande diffusione di musica da ballo. I balli solitamente prevedevano coppie
di danze abbinate lenta-veloce. Oltre alla musica strumentale da ballo (= danze scritte per strumenti)
nasce il genere del balletto vocale ossia musica cantata che, seguendo i ritmi della danza, poteva essere
ballata. Il balletto vocale ha spesso nei suoi testi un piccolo ritornello dove i cantanti intonato le sillabe
“fa-la-la”. Uno dei maggiori compositori di balletti vocali, e canzonette, fu Gian Giacomo Gastoldi
(1555-1609).
Un’opera fondamentale per capire, e ricostruire, la danza del Rinascimento è il trattato
“Orchésographie” del francese Thoinot Arbeau (1519-1595). In realtà il vero nome di Arbeau è Jehan
Tabourout ma essendo questi un prete era disdicevole che si occupasse di danza; pubblicò allora il libro
con un nome falso.
1 Petrucci utilizzava un particolare tipo di stampa detto “a tre riprese”. La prima stampa imprimeva le linee del rigo, la
seconda il testo e la terza le note. Era un lavoro molto laborioso e, pertanto, molto caro.
![Page 4: Il CinquecentoIl Cinquecento 2 maggiori centri di produzione delle laude polifoniche sarà l’oratorio di San Filippo Neri (1515-1595) a Roma. Dopo il Concilio di Trento si vanno](https://reader030.vdocuments.net/reader030/viewer/2022040203/5e9a220537977700aa4bdbd6/html5/thumbnails/4.jpg)
Il Cinquecento
4
Ascolti
Joan Ambrosio Dalza: Piva (1508) https://www.youtube.com/watch?v=0ev1vMgNmhs
Corale luterano: https://www.youtube.com/watch?v=i4F3q8jD3Hk
Coro della Sistina: Sicut Cervus di Palestrina https://www.youtube.com/watch?v=_oUqsGm9u94
Cori spezzati in San Marco: (proiezione sonora) https://www.youtube.com/watch?v=JiyjQzPsy3I
Cori spezzati in San Petronio Bologna: https://www.youtube.com/watch?v=7HwyQ-zVhqQ
Coro spezzato visto da cantoria: https://www.youtube.com/watch?v=C7Le3ZOJG3I
Canzon a 12 Gabrieli: https://www.youtube.com/watch?v=0dihteuej6Q
Sonata pian e forte Gabrieli: https://www.youtube.com/watch?v=Jx2xgbBkjbg
Canzon septimi toni Gabrieli: https://www.youtube.com/watch?v=yB96NymHfLQ
Il Bianco e dolce cigno: https://www.youtube.com/watch?v=XITlmDJ9-Hk
Vestiva i colli Palestrina: https://www.youtube.com/watch?v=ac_fWKwxvMA
Consort di flauti dolci: https://www.youtube.com/watch?v=2U2y6dpQK40
Danze rinascimentali: https://www.youtube.com/watch?v=vxPB76pmWss
Consort di viole da gamba: https://www.youtube.com/watch?v=8Ue-9-By-6Q
Consort di liuti: https://www.youtube.com/watch?v=Lg9HnYN-K6M
esempi di danza rinascimentale: https://www.youtube.com/watch?v=hVBlFUb0g60
https://www.youtube.com/watch?v=pelrp8bw38k
Alcuni brani di Gastoldi: https://www.youtube.com/watch?v=OYGP4sWK1ZY
https://www.youtube.com/watch?v=4ep7A1A-rMM