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ISSN 1590-7716 NOTIZIARIO MENSILE AGOSTO 2011 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO Pareti manomesse, relazioni non veritiere: Rolando Larcher invita gli scalatori, in un’intervista di Augusto Angriman, a ritrovare una maggiore eticità IL CLIMBER RISPETTOSO MONVISO 150 Feste e incontri alla corte del re di pietra” Numero 8 - Agosto 2011 - Mensile - Poste Italiane S.p.a – Sped. in A.P. – D. L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art. 1 comma 1 DCB Milano - La Rivista del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone Rolando Larcher impegnato nella via AlexAnna sul Pilastro Lindo in Marmolada. Quest’immagine, davvero magistrale, è stata scattata da Gianpaolo Calzà che cortesemente l’ha messa a disposizione dei nostri lettori. INCHIESTA L’alpinismo patrimonio dell’umanità? CAI SCUOLA Tre progetti per la nuova stagione scolastica

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ISSN

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NOTIZIARIO MENSILE AGOSTO 2011 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO

Pareti manomesse, relazioni non veritiere:Rolando Larcher invita gli scalatori, inun’intervista di Augusto Angriman, aritrovare una maggiore eticità

IL CLIMBERRISPETTOSO

MONVISO 150Feste e incontri alla corte del re di pietra”

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Rolando Larcher impegnatonella via AlexAnna sul PilastroLindo in Marmolada.Quest’immagine, davveromagistrale, è stata scattata da Gianpaolo Calzà checortesemente l’ha messa adisposizione dei nostri lettori.

INCHIESTAL’alpinismo patrimonio dell’umanità?

CAI SCUOLATre progetti per la nuova stagionescolastica

2 - LO SCARPONE, AGOSTO 2011

L’apertura del nuovo anno scolasticotrova la puntuale conferma dell’atti-vità che il Club Alpino Italiano rivol-ge al mondo della scuola con qualifi-

cati corsi di formazione per docenti deidiversi ordini, organizzati per fasce di livel-lo, sui temi dell’educazione ambientale,

della conoscenza dell’ambiente montano edella scoperta delle infinite risorse che lamontagna può offrire per una didattica effi-cace e innovativa.

Attivata quattro anni fa nelle forme attua-li, sotto la presidenza di Annibale Salsa,l’attività è andata crescendo per interesse e

partecipazione: sempre piùnumerosi gli insegnanti che chie-dono di frequentare i corsi pro-grammati, alcuni già soci CAI senon addirittura titolati CAI, altriche al Sodalizio si avvicinano perla prima volta, scoprendo la retedi presenze sul territorio nazio-nale e le apprezzabili risorse diun volontariato generoso e dis-ponibile.

Per il prossimo anno scolastico,ormai in fase di avvio, è confer-mata la consistenza dei corsi e lacalendarizzazione sperimentatanegli anni precedenti, con tre

proposte (una autunnale, una invernale euna primaverile) di nuova contestualizza-zione. Ogni progetto formativo, riconosciu-to con apposito decreto dal Ministero dellapubblica istruzione, grava su una commis-sione tecnica tra quelle che più hannoesperienza e competenza in materia dididattica ambientale: la C.C. Alpinismo gio-vanile, la C. Tutela ambiente montano, ilComitato scientifico.

I progetti completi si possono consultaresul sito del CAI alla voce “Corsi CAI”.

Francesco Carrer

CAI Scuola I corsi per il prossimo anno scolastico

Tre nuovi progetti

Le testimonianze della culturamateriale, dei costumi e degli aspettinaturalistici, geologici, architettoniciquali elementi di conoscenza delletradizioni popolari e delle forme culturalidi una vallata delle Alpi orientali. DIRETTORE SCIENTIFICO:Mario Cuder, geologo, docente digeologia e scienza della Terra.DIRETTORE TECNICO:Gian Carlo Berchi, direttore Scuolacentrale AG.RESPONSABILE ORGANIZZATIVO:Angelo Margheritta, AAG, CCAG. Oltre alle numerose relazioni di espertidel territorio, sono in programmaescursioni guidate alle miniere delResartico (pendici settentrionali del M.Plauris), alla Mostra mineraria diResiutta, a Malga Coot e CaseraCanin (Parco delle Prealpi Giulie), alMuseo dell’arrotino di Stolvizza, alMuseo della Terra e al centromedievale di Venzone.

CCAG: Prato di Resia (UD)Parco Naturale delle Prealpi Giulie13-16 ottobre 2011

“L’acqua, l’uomo e le foreste”

DIRETTORE SCIENTIFICO: Luigi Costa, professore ordinarioUniversità di Torino, Facoltà di ScienzeDIRETTORE TECNICO:Oscar Casanova, esperto nazionaleTAM, componente CCTAM. RESPONSABILE ORGANIZZATIVO:Serena Maccari, insegnante, guidaambientale e ON.Durante i quattro giorni di corso sisvolgerà un’escursione con le ciaspeall’interno del Parco naturale Orsiera-Rocciavrè per l’osservazione di tracce dianimali, flora e fauna invernali e un’altranel Parco naturale Orsiera–Rocciavrè.Ci saranno esercitazioni teorico-pratichecon accompagnamento dei tecnici delLaboratorio neve e suoli alpini, per larealizzazione di un profilo stratigrafico eper l’uso dell’ARVA.

CCTAM: Pra’ Catinat(Fenestrelle, TO) VAL CHISONE (Valli Occitane)Parco Naturale delle Prealpi Giulie16-19 febbraio 2012

“Una scuola coi fiocchi 2”La neve: elemento di giocoe di conoscenza

DIRETTORE SCIENTIFICO: PierluigiMancuso, presidente Azienda forestaleregionale, esperto pianificazione areeprotette e presidente del CAI CalabriaDIRETTORE TECNICO: Giuliano DeMenech, ex dirigente scolasticoRESPONSABILE ORGANIZZATIVO:Francesco Bevilacqua, scrittore,giornalista, ambientalista, fotografonaturalista, trekker, autore pubblicazionisulla natura.Il corso prevede un’escursione nellaSila Piccola, nel fondovalle dell’Alta Valdi Tacina, occupato da grandi prateriecon cavalli che galoppano in libertà,chiuso tra i ripidi poggi laterali diTimpone Morello e del MonteScorciavuoi ed una alla Riservanaturale che conserva l’eccezionalelembo di pineta ultracentenaria deiGiganti di Fallistro, 56 piante di pinolaricio e 7 di acero di monte.

CSC: Villaggio Mancuso diTaverna (CZ) Parco Nazionale della Sila22 - 25 aprile 2012

“Paesaggi e montagne di Calabria, trastereotipi e realtà”

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 3

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 184 del 2.7.1948 - Iscrizione al Registro

Nazionale della Stampa con il n.01188 vol. 12, foglio 697 in data 10.5.1984

Lo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini

La redazione accetta articoli, possibilmente succinti, compatibilmente con lo

spazio, riservandosi ogni decisione sul momento e la forma della pubblicazione.

Il materiale da pubblicare deve essere in redazione, possibilmente per posta

elettronica o con supporti informatici, entro l’ultimo giorno del mese.

Club Alpino Italiano fondato nel 1863

319.056 soci (fine dicembre 2010)

Presidente generale: Umberto Martini

Vicepresidenti generali: Ettore Borsetti, Goffredo Sottile, Vincenzo Torti

Componente del Comitato direttivo centrale: Sergio Viatori

Incarichi di rappresentanza: Paolo Borciani, Luca Frezzini

Consiglieri centrali:Alberto Alliaud, Alberto Bargagna, Giorgio Brotto, Antonio Colleoni, Enzo

Cori, Massimo Doglioni, Luca Frezzini, Franco Giacomoni, Ugo Griva, Luigi

Grossi, Paolo Lombardo, Claudio Malanchini, Lorenzo Maritan, Giancarlo

Nardi, Umberto Pallavicino, Manlio Pellizon, Giovanni Maria Polloniato,

Angelo Schena, Gianni Zapparoli

Revisori nazionali dei conti: Vincenzo Greco (in rappresentanza del Ministero dell’Economia e Finanze),

Alessandro Mitri, Adriano Nosari, Roberto Ferrero (supplente),

Probiviri nazionali:Giambianco Beni, Tullio Buzzelli, Enrico Cavalieri, Lucia Foppoli, Fabio Gamberi.

Past president:Gabriele Bianchi, Leonardo Bramanti, Roberto De Martin, Annibale Salsa

Direttore: Andreina Maggiore

Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di:

2 CAI ScuolaTre nuovi progettidi Francesco Carrer

4 InchiestaL’alpinismo patrimoniodell’umanità?

5 Buone vacanzedi Umberto Martini

7 RicercheLe sentinelle di pietradi Antonio Farinelli

8 Protagonisti della verticaleRolando Larcherdi Augusto Angriman

9 RassegneLetteraltura, IV edizione

10 StrategiePer un sistema integratodi Francesco Carrer e Claudio Mitri

11 Monte BiancoIl tragico volo del B17

12 CelebrazioniOmaggio al Re di pietra

17 Alpinismo giovanileA lezione di sicurezzadi Imma Bennato e Antonio Menna

Scrittori di montagnaIl raduno in Carniadi Piero Carlesi

18 Amici della montagnaIntervista al nuovo presidente

19 Pagine scelteLe tre stagioni di Cassindi Marco Albino Ferrari

20 MontagnalibriIl meglio della 25ª edizionedi Lorenzo Revojera

22 ArgomentiÈ giusto tassare i pic-nic?

23 BibliotecheIl 13° convegno BiblioCAIdi Maria Giovanna Canzanella

26 MedicinaAttenti ai batteridi Enrico Donegani

27 AlpinistiUeli Steck

28 SenioresTre riusciti raduni

SommarioFondato nel 1931 - Numero 8 - Agosto 2011

Direttore editoriale per le pubblicazioni periodiche e non periodiche: Alessandro Giorgetta

Direttore responsabile: Luca Calzolari

Coordinamento redazionale: Roberto Serafin

e-mail: [email protected]

CAI Sede Sociale 10131 Torino, Monte dei Cappuccini.

CAI Sede Legale 20124 Milano, Via Errico Petrella, 19

casella postale 10001 - 20110 Milano

Tel. 02.205723.1 (ric. aut.) - Fax 02.205723.201

CAI su Internet www.cai.it

Teleg. CENTRALCAI MILANO

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Club Alpino Italiano Servizio Tesoreria

Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano

Abbonamenti al mensile Lo Scarpone La Rivista del Club Alpino Italiano:12 fascicoli del notiziario mensile € 6 del bimestrale illustrato:

abbonamento soci familiari: € 10,90; abbonamento soci giovani: € 5,45;

abbonamento sezioni, sottosezioni e rifugi: € 10,90;

abbonamento non soci in Italia: € 35,40;

supplemento spese per recapito all’estero: Europa - bacino del

Mediterraneo € 44,40 / Africa - Asia - Americhe € 63,30 / Oceania € 82,80

Fascicoli sciolti, comprese spese postali:bimestrale+mensile (mesi pari): soci € 5,45, non soci € 8,20;

mensile (mesi dispari): soci € 1,90, non soci € 3,30

Per fascicoli arretrati dal 1882 al 1978:Studio Bibliografico San Mamolo di Pierpaolo Bergonzoni & C. snc,

Via XX Settembre, 42 - 40050 Dozza (BO) - tel. e fax 0542/679083

Segnalazioni di mancato ricevimento vanno indirizzate alla propria Sezione.

Indirizzate tutta la corrispondenza e il materiale a: Club Alpino Italiano - Ufficio

Redazione - Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano. Originali e illustrazioni di regola

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Stampa: Elcograf - Beverate di Brivio (LC)

Impaginazione: Adda Officine Grafiche SpA - Filago (BG)

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Rubriche14 BOOKSHOP 14 LIBRI PER AQUILOTTI 16 CAI REGIONI 23 VIA PETRELLA 24 MONDO MONTAGNA 30 NEWS DALLE AZIENDE 31 QUI CAI 34 CORSI 36 VITA DELLE SEZIONI 37 PICCOLI ANNUNCI 38 BACHECA 39 LA POSTA DELLO SCARPONE

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Anche l’alpinismo, bene immaterialeper eccellenza, potrebbe essere rico-nosciuto patrimonio dell’umanità?L’idea nasce da una recente propo-

sta ripresa in giugno dal notiziario LoScarpone. Sono stati i Piolets d’Or 2011, iprestigiosi premi alpinistici consegnati inaprile a Chamonix e Courmayeur ad alpini-sti giapponesi, belgi e britannici, a riportarein auge l’ipotesi che l’alpinismo possa otte-nere questo ambito riconoscimentodall’Unesco. L’annuncio è stato dato, inoccasione della premiazione, dai sindacidelle due località Fabrizia Derriard ed EricFournier e se ne sono fatti portavoce WalterBonatti e Doug Scott, come si è potutoapprendere dai giornali.

La richiesta era ed è quella d’inserire l’al-pinismo nella lista dei beni immateriali “perl’apporto eccezionale all’arricchimentodella cultura e della società”. L’ipotesi erastata già prospettata tre anni fa nel corso diuna riunione del gruppo di lavoro, denomi-nato “Patrimonio mondiale Unesco”, dellaConvenzione delle Alpi.

Ma che cosa ne pensano i diretti interessa-

ti? In sintesi, si può dire che da una parte cisono alpinisti che approvano incondiziona-tamente la proposta, convinti che finalmen-te l’alpinismo, “bello come un’arte e nobilecome un lavoro” secondo le parole di GuidoRey, possa ricevere una meritata consacra-zione ufficiale per le tante sue benemerenzeetiche e culturali. Quelle benemerenze chesono state sancite fin dai primordi dall’apo-stolato di Quintino Sella. E che sono stateribadite via via da illustri personalità comeMassimo Mila per il quale l’alpinismo è indi-scutibilmente “una delle attività umanedove meglio si realizza quella identità diconoscere e fare che Galileo aveva postula-ta per le matematiche e il Vico per le scien-ze storiche e che, a detta di quei due valen-tuomini, rende l’uomo simile a un dio”.

Su un altro versante si schierano invecealpinisti sospettosi che il marchingegnomesso in atto nasconda altri tipi d’interessee possa rivelarsi una fruttuosa operazione dimarketing per le vallate alpine. Il che nonsarebbe poi il peggiore dei mali. Potrebbeanzi rivelarsi una benefica operazione ditutela. Quale alpinismo però? Alla luce dei

fatti, quello ipertecnologico e supersponso-rizzato avrebbe accumulato più demeritiche meriti. Per rendersene conto, basta leg-gere la risposta al nostro sondaggio diAlessandro Gogna, alpinista “di ricerca”eccelso negli anni Sessanta e Settanta e oggiscrittore e storico d’indiscusso valore.

“Recentemente”, spiega Gogna, “l’ameri-cano Steve House ha denunciato le scanda-lose pratiche con le quali è caratterizzatomolto dell’alpinismo himalayano e dell’alpi-nismo in generale extraeuropeo, raccontan-doci di rifiuti da lui stesso portati a valle eindicandoci anche una via più evoluta, cioèquella di smetterla di scalare corde fisse ecominciare magari a scalare montagne.Pensare in termini di de-escalation è in lineacon le attuali possibilità di evoluzione, men-tre al contrario l’uso indiscriminato di mezzimateriali (nonché il loro abbandono in situ)è in linea con una sempre più minacciosainvoluzione. E fare tutto questo in terminiindividuali, senza sperare in una qualcheregolamentazione generale, comunitaria ogovernativa, comunque collettiva, è merito-rio e lungimirante. Non si fanno rivoluzionise prima non rivoltiamo come calzini noistessi. Lo scopo finale è appunto quello difar considerare, prima o poi, l’alpinismopatrimonio dell’umanità: della qual cosa,attualmente, noi alpinisti per primi dovrem-mo dubitare...”.

Non è il solo, Gogna, a dubitare. “Questa‘proposta’”, osserva il trentino RolandoLarcher, “mi fa sorridere, perchè noi scala-tori e alpinisti siamo un’inezia di fronte all’u-manità e pratichiamo un’attività che nullaha di utile, se non per noi stessi. La nostra èindiscutibilmente una grande passione, cheriempie una vita e dove molti hanno investi-to il meglio di se stessi. Però se non si ha unminimo di distacco, si diventa ridicoli, per-dendo il senso della misura dei valori. Nonsalviamo vite umane, ma andiamo solo edegoisticamente a divertirci. Pertanto misembra buffo e paradossale avere dellesimili pretese a fronte delle reali problema-tiche del mondo”.

“A chi può giovare?”, si chiede il presiden-te del Club Alpino Accademico ItalianoGiacomo Stefani. Che così prosegue: “Nonho problemi a dire quanto credo sia statoimportante l’alpinismo nello sviluppo di unacultura nuova che ha coinvolto tutte lepopolazioni collegate alla montagna e cheha comunque avuto riflessi anche al di fuoridel mondo alpino. La cosa che mi lascia per-plesso quindi non è la motivazione, quantol’Unesco e le sue definizioni di ‘patrimonio

4 - LO SCARPONE, AGOSTO 2011

Inchiesta L’alpinismo patrimonio dell’umanità?

La parola agli alpinisti

Alessandro Gogna

“Noi alpinisti per primidovremmo dubitare”

Rolando Larcher

“Una proposta buffa e paradossale”

Giacomo Stefani

“Un imprimatur che misembra sospetto”

Fausto De Stefani

“Preferisco restare con i piediper terra”

Goretta Traverso

“Un arricchimento spiritualee intellettuale”

Marco Furlani

“Un’attività inutile, per questova tutelata”

Oreste Forno

“Molte le ragioni per unapromozione”

Simone Moro

“È parte della storiadell’uomo, ne sarei felice”

Franco Perlotto

“È l’alpinismo che rendeumane queste rocce”

Maurizio Giordani

“Sono scettico, ma appoggiola proposta”

Favorevoli, incerti e contrari

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 5

dell’Umanità’. Mi dà l’impressione, non daora, che sia quasi un business... Perchè unalocalità, un monumento, un popolo, una sto-ria, possa avere una valenza, deve per forzaricevere l’imprimatur dell’Unesco, quasicome se tutto il resto non avesse valore. Chiha il timbro dell’Unesco vale, gli altri no.Ecco, questo mi ha sempre lasciato perples-so perchè ci sono naturalmente procedureda seguire per ottenere il riconoscimento, euna volta ottenutolo ci sono poi dei vantag-gi (certamente morali, ma per i siti anchemateriali). Mi limito perciò a credere chel’alpinismo abbia avuto un’importanzastraordinaria che nessuno potrà negareanche senza l’imprimatur Unesco”.

Unesco o no, è evidente, come sostieneAnnibale Salsa, past presidente del CAI,“che l’alpinismo merita una possibile tutelain tempi di eccessiva ‘ludicizzazione’ o‘sportivizzazione’ che comporta la trasfor-mazione delle montagne in accessori tecni-ci, in protesi, dove l’elemento dominantediventa il gesto atletico, la performance,qualcosa di altro dall’alpinismo. Per taliragioni, l’alpinismo esige interventi di tutelae di salvaguardia della sua dimensione cul-turale immateriale. Bisogna ripensare lamontagna come ‘luogo’ non già come ‘pale-stra’, poiché il concetto di palestra rimandaa usi iper-tecnici sostitutivi. Quando la tec-nica, in montagna, prevale sulle motivazionidi tipo culturale e naturalistico si cade nelvirtuosismo tecnicista. Esso non rappresen-

ta un corretto uso della tecnica, poiché con-fonde il fine (l’andare per monti) con ilmezzo. Nell’universo giovanile corriamooggi questo pericolo. Le Alpi, come è nellospirito della Convenzione alpina, devonoritrovare, tramite l’alpinismo, le loro ragionidi senso al centro dell’Europa, quale polmo-ne naturale del vecchio continente”. Fin quiSalsa in un documento dell’ottobre 2009 del

Gruppo di lavoro “Patrimonio mondia-le Unesco” della Convenzione delleAlpi che per primo avanzò l’ipotesi dicui si sta discutendo.

“Io credo che il punto centrale sia sta-bilire se genuino è l’interesse per l’e-ventuale candidatura al fine di tutelareil territorio alpino. In tal caso il riferi-mento alla Convenzione delle Alpi éopportuno”, dice Marco Onida, segreta-rio della Convenzione stessa.

“L’alpinismo è indissolubilmente lega-to all’ambiente alpino, è l’espressionepiù alta della cultura e storia delle Alpi;ma siamo sicuri che chi fa queste pro-poste adesso ha in mente questi aspet-ti? Ovviamente non c’é nulla di male adattirare turisti con buone idee (sesostenibili). Ma perché a Chamonix eCourmayeur, anziché parlare di alpini-

smo come patrimonio mondiale immateria-le dell’umanità, i due sindaci non rilancianol’idea del parco internazionale del MonteBianco? O comunque l’idea di una forma ditutela sovranazionale dell’area, che oggichiaramente manca ed é la causa di unasituazione insostenibile, come il transito deiTIR, l’uso sfrenato dell’automobile privata e

Buone vacanze!Carissime Socie e Soci, è arrivato il periodo delle ferie e il mio augurio è che possiate trascorrerle in un clima di serenità. Le

nostre montagne, se queste sono le vostre mete, vi aspettano colme di tesori naturali da godere consguardo più profondo dell’abituale mordi e fuggi domenicale, Alpi o Appennini che siano. Sapete benis-simo che le risorse, in entrambi i casi, non mancano: boschi, acqua, prati, sole rappresentano la miglio-re offerta del nostro Paese che ha sulla testa le Alpi e per spina dorsale l’Appennino. Da parte sua, ilClub Alpino Italiano vi mette a disposizione un patrimonio di sentieri inestimabile. Migliaia sono infat-ti i nostri volontari che dedicano il loro tempo libero ai circa 60 mila chilometri di percorsi della Reteescursionistica italiana (REI). E non è finita. I nostri 774 rifugi e bivacchi vi assicurano lieti soggiorniin quota con più di 22 mila posti letto. Ogni struttura rappresenta la vostra casa e, al tempo stesso, unavamposto del nostro glorioso Sodalizio che si avvia a compiere nel 2013 la bellezza di centocinquan-t’anni. Sappiate approfittarne con il dovuto rispetto per un ecosistema sempre più fragile ed espostoalle avversità climatiche. Le Alpi restano purtroppo il luogo “più caldo” d’Europa, dove la temperaturasi alza più in fretta, secondo l’Agenzia europea per l’ambiente. Ma forse è ancora possibile, mettendo inatto buone pratiche, porre un argine a questa deriva. E se questa è una forma di frequentazione respon-sabile della montagna, altra forma responsabile deve essere quella verso noi stessi e verso coloro aiquali ci si accompagna. La montagna non richiede altro come unica contropartita per non trasforma-

re la gioiosa esperienza della vacanza in motivo di sofferenza, che di essere frequentata in coscien-za, conoscenza ed esperienza in modo da elevare i margini di sicurezza in proporzione al rischio

ineliminabile nel rapporto con l’ambiente naturale. Anche in questo come soci del Club Alpinopossiamo essere di esempio e testimonianza agli altri frequentatori della montagna.

Continuate dunque a coltivare quell’amore per la montagna di cui sono testimoni attivi i 319mila cittadini iscritti come voi al CAI. Continuate pure ad accettare di buon grado quel mal dimontagna del secondo tipo che…colpisce chi non ci va. È una malattia che si sta rivelandosempre più contagiosa: perlomeno stando al trend delle iscrizioni alla nostra associazione.Ed è con questo invito che vi rinnovo il mio augurio di buone vacanze.

Umberto Martini

Presidente generale del Club Alpino Italiano

La conquista del Cervino sulla copertina diun libro di Theodor Wundt (1896) espostoin questi giorni al Museomontagna nell’am-bito della mostra “Le Alpi e l’unità d’Italia”.

6 - LO SCARPONE, AGOSTO 2011

la mancanza di mezzi collettivi di trasportoadeguati?”.

Saggiamente Fausto De Stefani, accademi-co e presidente di Mountain WildernessItalia, consiglia di restare con i piedi perterra ed evita di arrivare, “magari sbaglian-do”, a conclusioni nette. “Però occorre rico-noscere”, dice De Stefani dall’alto della suasofferta collezione di ottomila, “che la nasci-ta dell’alpinismo nelle Alpi ha portato poe-sia e valori tra gente ignara e, insieme,importanti contributi scientifici. Ha ragionechi ritiene che niente di più inutile ci sia del-l’alpinismo, ma è ugualmente importantepraticarlo perché l’alpinismo è suscitatoredi emozioni, talvolta di disperazioni profon-de, che possono nobilitare la nostra vita”.

“La prima cosa che mi viene in mente”,osserva ottimisticamente Goretta CasarottoTraverso, scrittrice di talento e prima italia-na a calcare la vetta di un ottomila, “è chel’alpinismo mi ha reso una persona più riccaculturalmente e spiritualmente. L’alpinismorappresenta un’espressione alta dell’uomo,la sua ricerca di territori ignoti, il fascinoper l’avventura, per l’esplorazione; rappre-senta il suo desiderio di sperimentare esuperare i propri limiti, fisici ma soprattuttopsicologici, attraverso il raggiungimento diuna vetta. L’alpinismo è creatività, passionee sogno…”. Di analogo parere è il trentinoMarco Furlani, il “magico Furly” della Valle

del Sarca. “Io sono dell’idea che sarebbedoppiamente doveroso non dimenticarel’attività più inutile per l’uomo, suscitatricedi grandi passioni e perciò meritevole diessere preservata per l’eternità”.

E se favorevoli si dichiarano ErmannoSalvaterra, l’uomo del Torre (“Come potreidire di no?”), e Hervé Barmasse, poliedricaguida alpina del Cervino (“sarebbe sempli-cemente magnifico”), il valtellinese OresteForno offre una risposta più meditata.“L’alpinismo mi ha portato lontano”, spiega,“facendomi conoscere popoli e culturediverse che mi hanno arricchito e che hodivulgato sia con i libri, sia con articoli eserate. Allo stesso modo, il nostro spingerciin paesi lontani, ha dato modo alla gentelocale di conoscere culture e realtà diverse.Credo che l’alpinismo meriti attenzionesoprattutto perché è occasione di aggrega-zione, che molto spesso porta all’amicizia.Penso alle tantissime persone conosciutefrequentando la montagna da alpinista.Senza dimenticare l’importante fatto dellasolidarietà di cui spesso si sono fatti pro-motori gli alpinisti…Ce n’è abbastanza perinserirlo nel patrimonio dell’Unesco!”.

Dal canto suo, Simone Moro oggi al centrodell’attenzione per le magistrali scalateinvernali in Himalaya, non esita a conside-rare che “di sicuro l’alpinismo è stato partedella storia dell’uomo e non è soltanto patri-

monio di chi si è avvicinato al mondo verti-cale per scopi sportivi o avventurosi. Lamedicina, la ricerca scientifica, la geologia,la topografia, sono state alcune delle scien-ze nate anche con l’alpinismo. Inserirlocome patrimonio dell’umanità è un’idea chenon mi era mai venuta in mente ma non lavedo di certo come una bestemmia. Se laproposta venisse accolta, ciò non cambie-rebbe il mio modo di fare alpinismo che fon-damentalmente è un mio patrimonio perso-nale, sempre e in ogni caso”.

Non ha dubbi nemmeno Franco Perlotto,già impavido alfiere del free climbing e oggisindaco di Recoaro (Vicenza). “Questa pro-posta è un fatto importantissimo e di sicurorilievo. Se le Dolomiti sono patrimoniodell’Umanità, gli alpinisti in una correttavisione antropocentrica dell’ambiente meri-tano lo stesso trattamento. L’alpinismocome bene immateriale dell’Umanità è ilgiusto riconoscimento a un’attività che ha lacaratteristica fondamentale di rendereumane le rocce, i ghiacciai, le vette”.

Favorevoli e contrari si contrappongonodunque con legittime ragioni, ma ciò cheemerge è la necessità di leggere meglionelle proprie motivazioni. E la risposta delroveretano Maurizio Giordani, un principedella Marmolada, da tempo garante diMountain Wilderness, sembra andare inquesta direzione. “Se devo essere sincerola cosa mi lascia un po’ perplesso. Mi con-sidero alpinista da sempre e dovrei essereentusiasta per la possibilità di dare lustro aun’attività che ha contribuito all’evoluzio-ne culturale e umana della società. Infinitesono le testimonianze di un impegno, inalpinismo, che ha saputo portare l’uomosempre un po’ al di la dei propri limiti pre-cedenti, dandogli quindi accesso a orizzon-ti più ampi, per guardare un po’ più in la,per ‘crescere’ appunto”.

“Ma la storia dell’alpinismo”, osservaancora Giordani, “è anche costellata di epi-sodi (a mio giudizio) meno encomiabili, alivello umano e sportivo, dove il raggiungi-mento dell’obiettivo (legittimo e non) èstato messo davanti a tutto e dove quindi sisono varcate soglie che, né all’uomo, néall’alpinismo, hanno dato merito. Ho sem-pre ritenuto importantissimo fare una nettadistinzione fra obiettivo e metodo utilizzatoper raggiungerlo, ma la storia raramente fapropria questa distinzione e predilige (per-ché più facile) dare risalto all’obiettivo rag-giunto, senza verificare più di tanto metodi,materiali, tempi e, non ultime, motivazionie comportamenti. Per questo rimango scet-tico davanti alla proposta ma la appoggioper slancio di ottimismo, con la speranzache sia un’ulteriore spinta per fare sempremeglio”.

R.S.

La Fondazione Giovanni Angelini di Belluno nel ventennale della sua istituzioneprosegue l’attività di informazione e formazione sul territorio ispirata ai criteri diDolomiti Unesco. Si sono appena svolti con successo due corsi per operatori

turistici in Val di Zoldo (il 12-16-19-24 maggio, proposto dal neo-nato Consorzio Val diZoldo Turismo) e a Borca di Cadore (il 23 e 25 maggio, proposto dalla locale Pro Loco)oltre a un corso per studenti dell’Istituto professionale T. A. Catullo di Belluno. Il 24, 25 e26 giugno si è poi svolto il corso di formazione sulle Tofane mentre in settembre èprevisto il corso sulle Alpi Feltrine per docenti delle scuole di ogni ordine e grado, tecnicie amministratori degli enti locali, istruttori e formatori CAI, guide ambientali, museali,alpine, responsabili di IAT.

Nei corsi è stata fornita la conoscenza di base (avendo come relatori i geologi diDolomiti Project) necessaria a muoversi all’interno del progetto Dolomiti Unesco, coninformazioni sulle tecniche di valorizzazione e promozione adatte allo svilupposostenibile in aree montane di pregio naturalistico. Il corso del 16-17-18 settembreriguarderà le Alpi Feltrine che fanno parte del Sistema n.3 delle Dolomiti Bellunesi, eavrà come sede il Santuario dei Ss. Vittore e Corona di Anzù di Feltre. Il programmaprevede venerdì 16 settembre una lezione teorica (l’inserimento delle Dolomiti nellaWorld Heritage List, storia della candidatura: F. Viola; Le ricadute sul territorio:valutazione ambientale, certificazione di qualità, crescita economica: G. Campeol;Inquadramento geologico e geomorfologico: G.B. Pellegrini e D. Giordano; La valenzaarcheologica dei territori visitati: G. Leonardi; La valenza naturalistica dei territori visitati:C. Lasen e A. Scariot; Problemi economici della montagna bellunese: G.Stellin).

Sabato 17 e domenica 18 settembre escursioni sui luoghi. L’iscrizione va effettuatacon comunicazione alla segreteria della Fondazione, Piazza del Mercato 26, 32100Belluno, tel 0437.948446, dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, e-mail:[email protected] Su richiesta verrà rilasciato certificato di frequenza.

Fondazione Angelini

Nuovi corsi di formazione

Inchiesta

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 7

Il confine tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio, sanci-to dal Trattato di Roma del 26/9/1840, andava dal lago di Fondi sulmar Tirreno fino alla foce del fiume Tronto sull’Adriatico; attra-versava i monti Ausoni, scendeva nella valle del Liri fino a Sora,

risaliva i monti Ernici, Cantari, Simbruini, scendeva verso il Turanoed il Salto, attraversava il Reatino tra Rieti e Leonessa fino allaMacera della Morte a nord dei monti della Laga, per poi discenderenelle valli Castellana e Vibrata, seguendo il corso dei due fiumi omo-nimi, fino a giungere all’Adriatico al ponte di barche di Porto d’Ascoli.

Il confine nella maggior parte dei casi utilizzava segnali naturali,quali monti, fiumi, torrenti, fossi, mentre nei punti dove ciò non erapossibile si posero dei termini artificiali, costituiti da colonnette lapi-dee di forma cilindrica, alte un metro, del diametro di 40 centimetri edel peso di circa 7/8 quintali. Dal lato del Regno era scolpito un gigliostilizzato, stemma dei Borboni, e il numero di identificazione in ordi-ne crescente a mano a mano che si risaliva il confine dal Tirrenoall’Adriatico; sul lato dello Stato erano scolpite le chiavi decussate diSan Pietro, stemma pontificio e l’anno in cui furono posate (1846 e

1847). Sulla sommità recavano una linea indi-cante la direzione del cippo precedente e diquello successivo.

I cippi erano 686, ma numerati fino a 649/A,in quanto nei luoghi vicino ai fiumi e torren-ti, che nel tempo potevano mutare il corso,vennero posti dei controtermini, cioè deicippi recanti lo stesso numero d’ordine, macontraddistinti da una lettera (A - B - C, ecc.)che indicava quanti ne erano stati posati conlo stesso numero. La materia prima per lamanifattura dei cippi veniva generalmentereperita sul luogo di posa; quando ciò nonera possibile si preparavano altrove e poivenivano trasportati a mezzo di animali oaddirittura a spalle d’uomo.

Alla pietra, dopo essere stata squadrata,veniva data una forma cilindrica e quindiveniva bocciardata, cioè alla superficie veni-va data, tramite un particolare martello,detto bocciarda, il caratteristico aspetto dibuccia di arancia. Infine lo scalpellino inci-deva gli stemmi e gli altri simboli.

Che fine hanno fatto i cippi e in che condizioni si trovano attual-mente?

Un gruppo di amici, spinti dal desiderio di riscoprire le memoriedegli avi attraverso la storia, costituenti l’associazione A.RI.S e il CAIdi Sora, hanno iniziato nel 1993 un lavoro di ricerca e di censimento ditali reperti storici. Ne sono stati ritrovati nel corso di tutti questi anni,circa il 60%; alcuni sono nei posti originari, sia ritti che adagiati perterra, altri si trovano nei posti più disparati: dopo essere scivolati oessere stati gettati dal crinale dei monti, giacciono in fondo ai dirupi,oppure si trovano adagiati sul fondo dei corsi d’acqua. Altri sono statiportati nei cimiteri di paese (nel Reatino) e utilizzati come basamentodi croci di ferro. Altri ancora abbelliscono cortili e giardini di abita-zioni private o addirittura vengono impiegati come sostegno di rin-ghiere o sistemati agli angoli delle case. Andrebbero invece conserva-ti con cura, ripristinati nei luoghi originari quanto possibile e vigilati,al fine di impedirne la manomissione e la definitiva sparizione; l’inte-resse verso tali testimonianze storiche deve essere tenuto sempre vivoproprio da noi appassionati della montagna.

Sarebbe inoltre auspicabile che le autorità compe-tenti dessero una prova di senso civico, restituendo aicippi l’importanza che meritano, quali testimoni delnostro passato e in tal senso veri e propri repertiarcheologici.

In questo contesto il Gruppo di ricerca terre altedella provincia di Frosinone ha preparato un proget-to di ricerca per il 2011 dal titolo “Un confine…tantestorie: la Ciociaria terra di confine, terra di frontie-ra”, che prevede una serie di manifestazioni siaescursionistiche sia culturali che si sviluppano lungol’antico confine come un museo a cielo aperto, comeun viaggio nel passato, nelle tradizioni, nella culturae nella vita quotidiana, nonché una valorizzazione inchiave turistica di tutto il territorio.

Antonio Farinelli

[email protected]

Presidente Sezione di Sora

Ricerche Tesori degli Appennini

Antiche sentinelleUna lunga fila di sentinelle di pietra attraversa ilCentro Italia, da Terracina, nel Lazio meridionale,alla foce del Tronto, dove s’incontrano l’Abruzzo ele Marche. Dei 686 cippi innalzati a partire dal 1847sul confine tra lo Stato della Chiesa e il Regno delleDue Sicilie, ne restano oggi 388. Alti 142 centime-tri, hanno su una faccia il giglio dei Borboni e sul-l’altra le chiavi di San Pietro. A cercare, e a censi-re, gli antichi cippi è stato il presidente dellaSezione di Sora Antonio Farinelli, autore di questoarticolo, in collaborazione con numerosi soci chequi vediamo durante una delle numerose “missioni”sui monti Musoni, sulla Laga, sui monti Reatini.Sull’argomento è stato recentemente pubblicato ilsaggio “Testimoni di pietra” di A.Farinelli eA.T.D’Arpino, edizioni Aleph, Lugo dei Marsi (AQ).

Un confine… tante storieCon i soci del Laziomeridionale allascoperta degliantichi cippi di pietra

8 - LO SCARPONE, AGOSTO 2011

Accademico del CAI, Rolando Larcher è uno dei più prolifici eapprezzati arrampicatori italiani. Trentino di Mattarello,padre di famiglia, agente della Polizia di Stato, fisico possen-te, climber di spicco, è autore di grandi itinerari su roccia,

aperti non solo sulle pareti di casa, in Val del Sarca e sulle Dolomiti,ma anche su altre grandi pareti italiane e del mondo; è uno dei piùsignificativi rappresentanti della tradizione alpinistica trentina.Nell’apertura dal basso di itinerari sportivi molto sostenuti e com-plessi ha trovato la dimensione che l’ha definitivamente proiettatoalla ribalta del mondo arrampicatorio. Capolavori come la famosissi-ma “Hotel Supramonte” nelle Gole di Gorropu, in Sardegna, e la piùrecente “AlexAnna”, sul pilastro Lindo, in Marmolada, assieme atante altre, testimoniano la bravura, ma anche lo spirito che animaquesto straordinario arrampicatore e alpinista.

“Nella primavera del 1981 a 15 anni”, racconta, “ho avuto la miaprima vera esperienza d’arrampicata. In una giornata di sciopero ascuola, due esperti compagni di classe mi portarono a scalare aiBindesi, la palestra storica di Trento, realizzando un mio desiderio.Fin da bambino infatti ho sempre provato il bisogno d’arrampicare emi sfogavo restando intere giornate appeso agli alberi. L’amore per lamontagna e per la natura me l’ha trasmesso mio padre, che sempremi portava con se in lunghe escursioni”.

La tua famiglia ha sempre favorito la tua passione per l’ar-

rampicata?

“Dai miei ho sempre avuto appoggio e comprensione. Non mihanno mai ostacolato, nemmeno quando sono incappato in qualcheincidente. Per questo gliene sono grato”

Nella Valle del Sarca hai potuto vivere da vicino l’evoluzione

dal free climbing all’arrampicata sportiva. Che cosa ricordi di

quegli anni e quali sono i personaggi che più ti hanno colpito?

“Ho avuto il privilegio di vivere i primi anni dell’arrampicata sporti-va. Ogni giorno era una scoperta e ci sentivamo veramente dei pio-

nieri. Come non ricordare lo storico team della valle del Sarca conRoberto Bassi, Manolo, Heinz Mariacher e Luisa Iovane?”.

Che venti spirano di questi tempi in Valle del Sarca e sulle

Dolomiti?

“La Valle del Sarca e le Dolomiti sono le mie seconde case, i luoghidove ho realizzato molti dei miei sogni. Sono luoghi che vorrei riusci-re a tutelare dalla devastazione etica che sta imperversando. Tuttiormai vogliono scalare senza preparazione, senza un minimo di sacri-ficio. Pertanto non siamo più noi ad adeguarci alla roccia, ma è la roc-cia che si deve abbassare ai nostri mediocri mezzi, subendo scavi echiodature banali. La cosa più assurda di questo gioco del tennissenza rete è che viene sostenuto, promosso e avallato dalle vecchiegenerazioni, da quelli che tanto avevano deprecato a suo tempo l’usodello spit”.

Come ti allenavi per l’arrampicata agli inizi? E che cosa è

cambiato nel tuo allenamento?

“Come dicevo ci sentivamo dei pionieri, e avevamo la presunzionedi scoprire un mondo totalmente nuovo. Di nuovo c’era realmentel’arrampicata, ma la fisiologia del corpo umano sempre quella era.Pertanto facemmo molti errori, e tanti ne pagarono le conseguenze,sia per allenamenti sbagliati, sia per diete scriteriate. Ora rispettomolto di più il mio fisico, ottenendo migliori risultati”.

Da parecchi anni, assieme ad alcuni fidati compagni, ti dedi-

chi all’apertura dal basso di grandi tracciati che definire spor-

tivi sarebbe una sottovalutazione. A quali principi ti ispiri?

“Diciamo che sono stato uno dei pionieri in Italia dell’alpinismosportivo. È una passione naturale che si manifesta quando si ama la

Protagonisti della verticale Rolando Larcher

“Tutti vogliono scalare, ma nessuno intende piùsacrificarsi. E sempre più le pareti vengonoartificiosamente manipolate”, spiega conrammarico il fuoriclasse trentino

L’impegno per i ragazzi del PakistanAccanto al titolo, Rolando Larcher in un sorridente primo piano realizzato daPaolo Calzà sulla Via AlexAnna (Pilastro Lindo, Marmolada). Di Larcher, gloriadell’alpinismo trentino, si conosce anche l’impegno nel sociale che quest’an-no gli ha fruttato il Premio SAT per il progetto “Hushe Welfar & DevelopmentOrganization, Hostel for Student oh Hushe at Skardu (Pakistan)” di cui si inte-ressa con gli alpinisti trentini Elio Orlandi, Fabio Leoni e Michele Cagol.Promosso in modo autonomo dagli adulti del villaggio di Hushe, il progetto sipropone di realizzare uno studentato a Skardu, il capoluogo della regione delBaltistan, in modo da poter far studiare le ragazze e i ragazzi dopo le scuoleelementari aprendo i loro orizzonti alla conoscenza e al mondo. Qui a fiancotre dei premiati a Trento: da sinistra Larcher, Orlandi e Cagol.

Il climber rispettoso

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 9

montagna e il gesto dell’arrampicata e quando si possiede senso crea-tivo. Il principio che adotto nell’apertura delle vie, sia che io parta instile trad sia che porti con me il trapano, è quello di salire in totalearrampicata libera. Questa è la sfida più affascinante. Quella magicateoria di appigli e appoggi nascosti che l’arrampicata libera mi per-mette di scoprire è motivo per me di un’immensa gioia”.

C’è un gran parlare di “etica” verticale. Che cosa ne pensi? Ci

sono differenze tra le tue modalità di apertura e l’alpinismo?

“Ognuno ha la propria etica in arrampicata e in alpinismo. Un’eticache però varia direzione come la bandiera al vento. Per quanto miriguarda, due sono i principi a cui mi attengo. Il primo è quello dirispettare sempre la roccia tenendo presente che non è materia rin-novabile e che siamo noi a doverci adeguare a lei e mai il contrario.Il secondo riguarda l’onestà nel redigere relazioni, nel raccontare leesperienze senza retorica, mistificazioni e omissioni. Le differenzeche si possono riscontrare tra le mie vie e le altre sono che nelle mieal 99% si trova quanto c’è scritto nella relazione, nelle altre la percen-tuale cala drasticamente”.

Quali sono i luoghi, in Italia o in altri Paesi, in cui hai aperto

gli itinerari che più ti hanno coinvolto?

“Amo la Sardegna per il suo profumo, per il suo mare e per i suoiaspri interni. Un altro luogo per cui provo sentimenti simili è laTurchia. Lì ho trovato amicizia, quiete, wilderness e tanta pietra dascalare. L’itinerario della Sardegna che considero la mia assoluta pie-tra miliare è “Hotel Supramonte”. In Turchia direi “Uc Muz” sulDemirkazik”.

Nel mondo dell’arrampicata di questi tempi s’aggira uno

spettro, lo “scavo”…

“Il mio pensiero sullo scavo penso si sia già capito. Attualmente igiovani hanno decisamente molta sensibilità per l’ambiente. Resta ilfatto che la scelta di scavare la parete per propiziare un passaggio èsempre frutto del proprio egoismo”.

Come proporresti l’arrampicata al mondo della seconda

infanzia e della preadolescenza?

“L’arrampicata, come tutti gli sport, è raccomandabile per i giovani.La sua pratica dà sicurezza in se stessi e autostima. Insegna a ragio-nare con freddezza in situazioni delicate, cosa importante nella vita.Ai giovani questa attività va proposta come gioco, come un’avventu-ra, senza troppe forzature. È un’esperienza che tutti dovrebbero fare,per confrontarsi con le proprie paure, per mettere alla prova la pro-pria coordinazione. Per questi indiscutibili pregi dell’arrampicata, ilCAI dovrebbe coinvolgere di più i ragazzi nelle sue scuole, propo-nendo corsi specifici, sottolineando il lato ludico di questa esperien-za e sorvolando su quello alpinistico per non intimorire troppo lefamiglie. Iniziative in questi termini sono state organizzate dalla SATriscontrando un notevole successo”.

Che cosa ti aspetti per il futuro?

“Mi sto avvicinando alla fase critica, quando si hanno più idee chefisico. Sicuramente questo 2011 non mi ha aiutato troppo: un meni-sco in gennaio e una brutta contusione alla spalla in maggio, cose perfortuna ancora rimediabili. Ma riprendere è sempre più dura. Saròmonotono, ma se il fisico regge, spero di poter scalare a lungo, maga-ri con i miei figli, facendo nuove amicizie e scoprendo posti a me sco-nosciuti. Chiedo troppo?”

Augusto Angriman

Iniziata nel fascicolo di settembre dello Scarpone, la serie diincontri con i protagonisti della verticale a cura di AugustoAngriman ha riguardato finora Dino Lagni (LS 9/2010), Lisa

Benetti (LS 10/2010), Luigi “Gigi” Billoro (LS 11 e 12/2010),Lucio Bonaldo (LS 2 e 3/2011), Sandro Neri (LS 4/2011), SimonePedeferri (LS6/2011), Goretta Traverso (7/2011).

Le interviste di Angriman

Oltre cento iniziative,appuntamenti inparchi, ville e piazzedi Verbania e nelle

valli dell’Ossola. E ancora:17.750 presenze; 153 volon-tari in campo, di cui 86ragazzi delle superiori; 111ospiti; 39 giornalisti accredi-tati. Questo è stato LetterAl-tura, arrivata alla quarta edi-zione in un clima piacevol-mente rilassato, con un sus-seguirsi di incontri secondoun accurato canovacciobasato su sei percorsi tema-tici: montagna e spiritualità,la mucca, alpinismo, (r)esi-stenze, il vino di montagna,montagne d’Europa. Nessunproblema se talvolta gli eventi si sovrapponevano, ognuno con il suopubblico attento e partecipe, nella soffice atmosfera dei chiostri e dellungolago.

Nel mosaico dei personaggi coinvolti, nessuna primadonna ha cer-cato di rubare la scena ai colleghi; anche se Francesco Guccini si èconfermato gran signore del festival facendo straripare il prato delChiostro dove ha raccontato la sua infanzia a Pavana, nell’Appenninopistoiese. L’alpinismo ha fatto la sua parte con discrezione graziesoprattutto ai racconti dei veterani Kurt Diemberger e AlessandroGogna, con qualche brivido elargito da Giovanni Capra, impeccabilecronista della parete nord dell’Eiger, e dal giallista ticinese AndreaFagioli. Ma prima di mettersi in cammino nelle valli dell’Ossola, aLetterAltura molto si è parlato di camminare. Sul rapporto tra scrive-re e camminare si è soffermato il critico letterario Piero Dorfles, men-tre Bernard Olivier ha parlato del “cammino come cura” ripercorren-do le tappe di un viaggio a piedi tra Parigi e Santiago de Composteladel 1998. Per finire con l’avventura più recente di Olivier: il viaggio incanoa e a piedi dalla Loira a Nantes, per festeggiare i suoi settant’an-ni. Camminatori e camminatrici instancabili come Eloise Barbieri ePaola Lugo hanno raccontato delle loro esperienze che si sono tra-dotte in film e libri assai apprezzati. Volontaria del CAI di Vicenza,giornalista e scrittrice, la Lugo ha dialogato a lungo con RobertoSerafin sulle “montagne ribelli”, protagoniste della sua guida ai luoghidella Resistenza pubblicata da Mondadori. Un appuntamento quasid’obbligo in queste meravigliose vallate dove per 44 giorni la repub-blica partigiana dell’Ossola, dal 10 settembre al 23 ottobre 1944, havisto cadere le difese tedesche e fasciste.

Dotata di tenacia non solo come camminatrice e scalatrice, la Lugoha raccontato di come ha ricostruito i percorsi dei partigiani sullabase di opere letterarie (Fenoglio, Calvino, Maneghello, Ferrari,Rigoni Stern e molti altri) ma anche di ricerche minuziose, superan-do non pochi ostacoli. Lotta tra fratelli, la resistenza impose infattinuovi confini ideologici tra i monti, che non corrispondono ad alcunalinea naturale: fu infatti storia di fuggiaschi e non di fanti inchiodatialle loro trincee come nella prima guerra mondiale. Dalle sue pagineemerge in particolare quel “muto bisogno di decenza” che nel ‘44indusse, come è stato ricordato a Verbania, anche il grande alpinistaRiccardo Cassin a prendere le armi contro i miliziani di Salò e gli inva-sori tedeschi pur avendo ricevuto sostegno dal fascismo per le sueimprese e avendone per un certo tempo condiviso gli ideali. �

Rassegne LetterAltura, quarta edizione

Libri in camminoPaola Lugo, cam-minatrice appassio-nata e cronistadelle “montagneribelli”.

10 - LO SCARPONE, AGOSTO 2011

Negli ultimi due anni il Comitato cen-trale, prendendo spunto dalle proble-matiche emerse dalle diverse realtàterritoriali e spesso rappresentate

come esigenze prioritarie dai presidenti deiGR, ha lungamente lavorato a un progetto diriordino degli OTCO, per risolvere la carenzadi sinergia collaborativa fra organi tecnici,sia in senso verticale che orizzontale. Il lungoconfronto tra le parti ha permesso di definirenel documento conclusivo importanti finali-tà, metodologie e obiettivi; il documento diriordino contiene indicazioni per lo sviluppodel progetto, che guardano ben oltre le gerar-chie della sede centrale: al territorio, dentrole sezioni e nelle realtà regionali. Queste leazioni da intraprendere in un prossimo futu-ro nella logica di ottimizzare le risorse:1. costituire un coordinamento territoriale

degli OTTO con figure titolate;2. costituire un coordinamento sezionale o

intersezionale delle strutture didatticheesistenti;

3. costituire scuole sezionali/intersezionalipluridisciplinari.

In tempi forse più generosi si è potuto farcrescere un sistema verticale di specializza-zioni a compartimenti stagni, curate all’inter-no di scuole centrali, regionali e sezionali.Passaggi probabilmente necessari che hannoprodotto risultati buoni e, in alcuni casi, dieccellenza. Sono cresciute le competenzetecniche e scientifiche, i percorsi formativi,la cultura della sicurezza, le metodologiedella formazione, la qualità degli strumenti edei materiali utilizzati.

Oggi però è il caso di riconsiderare la stra-tegia del Sodalizio; dobbiamo fare i conti coni limiti di quanto realizzato in un passatocostituito da momenti di grande impegno edai sacrifici di tanti soci che hanno lavoratoalla costruzione dell’edificio CAI. Occorrevalutare in maniera critica il patrimonio rice-

vuto e traghettarlo nel migliore dei modi pos-sibile verso un futuro che sempre più veloce-mente si differenzia dal passato, anche quel-lo prossimo. Dovremo interrogarci su alcunequestioni, tipo: - sostenibilità del sistema a compartimenti

stagni;- sostenibilità delle performances, sempre

più elevate e impegnative;- sostenibilità delle vocazioni e dei ricambi di

titolati specialisti volontari;- sostenibilità dei costi (assicurazioni, rim-

borsi, spese di gestione)Democraticamente vale la pena di comin-

ciare dal basso e ribadire che la quasi totalitàdei nostri trecentomila e passa soci conosco-no il CAI perché esistono le sezioni che orga-nizzano le varie attività istituzionali.

Di conseguenza il CAI c’è se c’è la sezione ela sezione c’è se c’è un presidente. Che non èun burocrate come a volte sembra, ma ilresponsabile primo di quanto proposto aisoci dalla sua sezione. Sappiamo tutti che ingenere opera in seno a un direttivo eletto daisoci; ma un po’ meno viene messo nelladovuta evidenza che l’attività sul campoviene svolta in buona parte da persone di suafiducia, dell’operato delle quali lui risponde.

Nella preparazione dei titolati, si tratta difornire le cognizioni e le competenze specifi-che a chi vuol progredire in un rapporto piùcomplesso e difficile con la montagna e con-temporaneamente essere idoneo a insegnarele tecniche necessarie per frequentarlasecondo i criteri della massima sicurezza eefficienza. È chiaro che ciò non può avveniresotto la responsabilità delle sezioni e che uncoordinamento sui contenuti disciplinarispecifici deve avere un unico referente nazio-nale. Ma è altrettanto chiaro che la formazio-ne dei titolati presuppone una definizione diruoli che oggi non sembra del tutto assestata.

La situazione organizzativa del CAI si stasempre più complicando e di conseguenza lagestione diventa onerosa e complessa.Nuove regole, nuovi regolamenti, nuovestrutture non rappresentano la strada delcambiamento, né assolvono in maniera sod-disfacente all’esigenza di riforma, di soluzio-ni condivise, di rilancio dell’attività senza tra-dire i valori originari, quando la maggiorparte degli attori non ha ancora assimilato leregole esistenti o ne ha dato interpretazionisoggettive, attuando prassi più o meno con-solidate e non sempre omogenee.

I soci del CAI sono tali perché desideranocondividere con altri appassionati l’esplora-zione e la scoperta di quel magico mondoche è la montagna; il Sodalizio deve offrire

strutture, mezzi e cognizioni perché ciòpossa realizzarsi. La ricerca dell’assoluto,della quota massima, della difficoltà estre-ma rientra nella sfera delle aspirazioni per-sonali di pochi e non può il CAI perseguiretraguardi sempre più elitari. Per vincere lesfide future, aumentare le potenzialità delvolontariato CAI, ottimizzare le risorse dis-ponibili, ottenere il miglior risultato colminor sforzo possibile, occorre attuare lelinee d’indirizzo indicate dal documento delCC, fare sistema, dentro le sezioni e i rag-gruppamenti regionali.

La logica dell’Unità formativa di base(UniCai) non deve rimanere operazione divertice ma permeare il corpo sociale fin dallefondazioni, partendo proprio dalla base,costruendo una pianificazione sezionale e, inmaniera speculare, una pianificazione regio-nale, in grado di far progredire l’attività dellescuole e delle commissioni in sinergicaarmonia. Poiché il nostro Sodalizio si reggesulla territorialità, le iniziative di formazionedevono necessariamente essere perlomenocondivise con gli organi territorialmente pre-visti (Sezioni e CDR) sia in termini di oppor-tunità che di contenuti.

Le sezioni debbono destinare risorse pro-prie per poter contare su un congruo nume-ro di titolati che garantiscano nel tempo,anche in forma consorziata, un buon livellodi attività didattica e promozionale.Un’oculata capacità gestionale comporta poila cura degli investimenti effettuati, del patri-monio umano costituito, da accrescere e nondisperdere. Così, anche i gruppi regionali,nell’effettuare il coordinamento degli OTTOdevono esplorare ed esplicitare la massimapossibilità sinergica delle risorse umane emateriali esistenti nel proprio ambito.

Nella sostanza, il documento di riordinodegli OTCO sembra invocare una maggiorecapacità di dialogo e di comunicazione, d’in-tesa e di pianificazione fra ruoli diversi (tec-nico e politico) a tutti i livelli, col semplicema prioritario obiettivo di una maggior colla-borazione, cosa non sempre naturale e ambi-ta. Su questo cambiamento, più relazionaleche strutturale e regolamentare, vanno con-centrati gli sforzi futuri.

Ma nessun concreto passo avanti sarà inrealtà possibile se non riusciremo prima ditutto a controvertire il rischio di smarrimen-to del senso di appartenenza, di svuotamen-to del significato di associazione volontaristi-ca e di inesorabile accantonamento dei prin-cipi che hanno fatto grande il Sodalizio.

Francesco Carrer

Claudio Mitri

Strategie Organi tecnici, scuole, sezioni: quali sinergie?

Per un sistema integratoAl 131° convegno delle sezioniVenete-Friulane-Giuliane, tenutosi aGorizia il 9 aprile, Francesco Carrere Claudio Mitri hanno presentato(LS 6/2011, pag. 10) una relazione su“Organi tecnici, scuole e sezioni.Sinergie e problematicità di unsistema integrato”. L’interessedimostrato dai presenti giustificaquesta sintesi rimandando, per il testo completo, al sitowww.caiveneto.it

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 11

Monte Bianco Una commemorazione attesa 65 anni!

Il 3 settembre alle 9,15 si aprono al rifugio Elisabetta Soldini (2195 m) lecelebrazioni per la commemorazione della sciagura del B17. Alle 9.30 èprevista un’escursione al ghiacciaio d’Estelette e ai resti dell’aereo, guidata da

Franco Sonetto. Alle 12 saluti delle autorità (Augusto Rollandin presidente dellaRegione Valle d’Aosta, Fabrizia Derriard sindaco di Courmayeur, Giorgio Zoiapresidente del CAI di Milano); alle 12,10 benvenuto del Comitato alle famigliedelle vittime e ai partecipanti, con Anne Lofton Cobb (presidente del Comitatoper la commemorazione del B17), Gianni Boschis (coordinatore del Comitato),Pierluigi Duranti (curatore della ricerche storiche e membro del Comitato); alle12,30 inaugurazione della targa con Francis Raout (vice-presidente del Comitato)e Edoardo Pennard (guida alpina emerita di Courmayeur). Per arrivare al rifugioprocedere da Courmayeur per la Val Veny sino alle baite de La Visaille; poco oltrela strada è sbarrata, il parcheggio è dunque obbligatorio (in alternativa servirsidel comodo bus-navetta). Procedere a piedi per la strada asfaltata sino alponticello sulla Dora di Veny che da accesso alla conca del Combal.

Qui la vista si apre sulle cime più occidentali del Massiccio del Bianco, fra cuispicca sullo sfondo, a destra, l’Aiguille des Glaciers e il Ghiacciaio d’Estelette,teatro dell’incidente del 1946. Il rifugio Elisabetta, visibile alla base dellePyramides Calcaires, è raggiungibile proseguendo lungo la strada, ora sterrata,che contorna il pianoro. In totale: 2 h di cammino e circa 500 m di dislivello.

La cerimonia al rifugio Elisabetta

Napoli Capodichino, 1 novembre del 1946. La guerra in Europaè finita da poco più di un anno, ma molti aeroporti sono anco-ra usati a scopi militari. Le condizioni meteorologiche nonsono buone ed è ancora notte quando il B17 delle Forze aeree

degli Stati Uniti numero di serie 43-39338 decolla per Londra. Unadestinazione mai raggiunta, dal momento che l’aereo con a bordootto membri dell’equipaggio precipiterà sul massiccio del MonteBianco, in Val Veny.

Sul Tirreno, prima che si faccia l’alba, il B17 incontra pessime con-dizioni atmosferiche. Invece di dirigersi verso la Corsica e prosegui-re per il corridoio della Valle del Rodano, l’aereo devia sulla Liguria,per sorvolare il Piemonte e infine la Valle d’Aosta. Una minacciosacoltre di nubi avvolge ormai anche le Alpi occidentali: confuso nellatormenta l’equipaggio è in ansia per la mancanza di punti certi di rife-rimento e, forse, per qualche avaria strumentale.

La morte coglie tutti all’improvviso mentre stanno per superare l’e-stremo ostacolo sulla loro rotta: l’Aiguille des Glaciers, l’ultima cimaprima delle valli francesi e di un corridoio aereo più basso e sempli-ce da seguire. Il B17 si scontra con la vetta della montagna, esplodee ricade in mille pezzi su due versanti: fuori rotta, senza testimonidiretti, privo di contatti radio da diverso tempo, viene considerato alungo disperso. Bisogna attendere l’estate del 1947 perché parte delsuo relitto venga identificato, per il casuale ritrovamento di una pat-tuglia di Chasseurs alpins. Da allora i ghiacciai custodiranno ognitraccia, una tomba di gelo anche per i resti dell’equipaggio. Sino ache, a partire dagli anni ‘70, complice il surriscaldamento globale, rot-tami, oggetti e corpi umani inizieranno ad affiorare alle fronti glacia-li in rapido ritiro. Dal 2009, un gruppo di appassionati coordinati daGianni Boschis, geologo torinese, ha iniziato a occuparsi della vicen-da allo scopo di dare un volto all’equipaggio e di commemorarlo inuna cerimonia che, data la distanza storica dalla guerra (in cui prestòservizio) e geografica dalla madrepatria, assume un significato ancorpiù speciale e toccante. Nel frattempo infatti il gruppo ha riunito in

una rete di amicizie persone delle due sponde dell’Atlantico risalen-do sino alle famiglie delle vittime che parteciperanno all’evento. Unacommemorazione attesa 65 anni!

La cerimonia consisterà nella posa di una targa alla memoria degliotto soldati americani al rifugio Elisabetta Soldini, il 3 settembre,come risulta dal programma in questa pagina.

Info su: http://www.b17montblanc.org �

Il tragico volo del B17

L’area dell’incidente del 1° novembre 1946. Nell’altra foto alcuni volontari impe-gnati nelle ricerche dei resti dell’aereo al rifugio Elisabetta nel settembre 2010.Gianni Boschis, autore delle foto in questa pagina, è il secondo da sinistra.

12 - LO SCARPONE, AGOSTO 2011

Il meeting con 150 sindaci piemontesi, salitiai 2640 metri del rifugio Quintino Sella nelsole sfavillante di domenica 26 giugno, èstato l’evento clou delle celebrazioni per i

centocinquant’anni dalla prima scalata del “redi pietra”, con la benedizione di John Town,segretario dell’Alpine club inglese a cui appar-teneva il primo salitore, William Mathews, cheil 30 agosto 1861 riuscì a guadagnare la cimaritenuta a torto inaccessibile. L’evento è statoorchestrato con la puntuale regia dei soci diSaluzzo guidati dal presidente della storicaSezione Monviso, Carlo Gagliardone. Unamagnifica occasione per ritrovarsi tra amici diuna montagna-simbolo dell’Unità d’Italia,impropriamente adottata per lanciare procla-mi politici che con l’Unità non hanno niente ache vedere. Fu non a caso la vittoriosa scalatadella comitiva di Quintino Sella nell’agosto1863, la prima italiana, a fare del Monviso laculla e un santuario dell’ Unità nazionale.

“150 è la cifra dell’anno”, ha ribadito il sinda-co di Saluzzo Paolo Allemano, appassionato dialpinismo e membro del Soccorso alpino, cheha preferito salire a piedi al rifugio, “e segna unimportante anniversario per la storia d’Italia eper la nostra montagna. Il Monviso per noisaluzzesi è un paesaggio dell’anima. Senza dilui saremmo come naviganti senza bussola.Per questo, nell’anniversario dell’Unità delPaese e della prima ascesa al re di pietra, ciispiriamo allo slogan scelto per l’iniziativa: da150 anni saliamo sul Monviso per guardare lon-tano, al Piemonte, all’Italia, all’Europa e almondo’’.

Anche l’Europa guarda al Monviso con rin-novato interesse. Ne è la prova il bel libro, usci-to in questi giorni, di Chantal Crovi, scrittricefrancese che da tempo si dedica, in Provenza,alla divulgazione delle attrattive delle vallate piemontesi. Nella sua“Guide de la Haute Vallée du Po” (Artezin Editeur), il re di pietra tro-neggia con il corredo di un’eccezionale documentazione a uso dei turi-sti d’Oltr’Alpe.

Per tornare alle celebrazioni, giovedì 23 giugno a Saluzzo nell’anticopalazzo comunale di Salita al Castello si sono dati appuntamento stu-diosi, politici, giornalisti, guide alpine e scrittori per discutere sul tema“Monviso, crocevia tra alpinismo, cultura e storia”. Il simposio è statocoordinato dall’antropologo Annibale Salsa, ex presidente generaledel CAI, con gli interventi di Lodovico Sella (pronipote di QuintinoSella), degli storici Giorgio Aliprandi e Enrico Camanni, del giornali-sta Carlo Grande, di don Luigi Destre (il “papa” del Monviso), di Livio

Perotti (discendente della celebre dynasty di guide del Monviso), diAnna Martinale, Paolo Bertacco, Andrea Momberto e Roby Boulard,presidente delle Guide alpine del Piemonte.

L’incontro è stato seguito con particolare attenzione dai numerosisoci piemontesi del Club alpino con alla testa il vice presidente gene-rale del CAI Ettore Borsetti e i consiglieri centrali Ugo Griva eUmberto Pallavicino, e notevole è stata anche la partecipazione il 24giugno nello stesso palazzo alla consegna del “Premio Gianni Aimar,comunicare la montagna” al meteorologo Luca Mercalli, riconosci-mento promosso dalla Fondazione Goria con la collaborazione dellaFondazione Bertoni di Saluzzo.

Nel cuore dell’Antico Marchesato di Saluzzo, fondato nel 1100 e

Celebrazioni Monviso 150

Crocevia tra alpinismo, cultura Il cordiale incontrocon l’Alpine ClubQuattro immagini del convegnostorico-letterario di Saluzzo: lastretta di mano tra il vicepresi-dente generale del CAI EttoreBorsetti e il segretario dell’Alpineclub John Town, gli interventi diAnnibale Salsa (accanto aLodovico Sella) e di GiorgioAliprandi e il cordiale incontro tradon Luigi Destre e Alberto Re,guida alpina della valle del Posalito più di novanta volte inpunta. Il cartellone di “Monviso150” prosegue in agosto: il 15 aCasteldelfino concerto di ferrago-sto, il 21e 22 salita al Monvisodei ragazzi delle scuole superiori,dal 25/8 - 4/9 a Cuneo mostrasul Monviso, il 28 a Crissolomostra filatelica, dal 29 al 31 leGuide alpine del Monviso e ivolontari del Soccorso alpinoriproporranno, in fila e in abitid’epoca, l’ascesa al Viso, par-tendo da Casteldelfino, comefecero gli inglesi WilliamMathews e William Jacomb e ledue guide Michel e Jean-BaptisteCroz, esattamente 150 anniprima. Tutte le iniziative sono sulsito www.monviso150.it.

Al “re di pietra” hanno resoomaggio 150 sindaci saliti al Quintino Sella per celebrare i centocinquant’anni della primascalata e dell’Unità d’Italia

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 13

rimasto indipendente per ben quattro secoli, il sindaco Allemano haposto l’accento su questa preziosa opportunità di far riemergere dallapolvere valori dimenticati. “La montagna”, ha spiegato, “è il luogo dellerelazioni forti: se vuoi andare veloce vai da solo, se vuoi andare lonta-no cerca la compagnia di altri”. Del resto, secondo Salsa, niente èmeglio dell’interazione tra natura e cultura per uscire dall’isolamentoa cui è condannata una montagna troppo a lungo marginalizzata.Giorgio Aliprandi, studioso con sua moglie Laura Tassi delle “GrandiAlpi” e della loro cartografia, ha tuttavia delineato un quadro non sem-pre positivo delle relazioni culturali con i francesi ai quali inspiegabil-mente sfugge l’importanza di un manufatto come il Buco di Viso,primo tunnel transalpino, nato con lo scopo di agevolare l’importazio-ne nel Marchesato del sale proveniente dalla Provenza.

Enrico Camanni ha messo a fuoco le fasi della conquista che, a dif-ferenza del Cervino, non è stata frutto di un vero spirito di competi-zione tra inglesi e italiani. “Oggi”, ha osservato, “il Monviso è più chemai una montagna dell’anima, estranea a ogni genere di speculazioni”.Concetto ripreso dal giornalista Carlo Grande che vede nel Monvisol’equivalente del Kailash, montagna sacra delle popolazioni tibetane.Che il Monviso possa suscitare sentimenti di religiosità anche in per-sone dichiaratamente agnostiche è l’opinione del roccioso don LuigiDestre, il “papa del Monviso” (ma i francesi lo definiscono ironica-mente “le gran diable du Viso”), salito in punta 120 volte, 52 delle qualiper dire messa e due per celebrare matrimoni.

Nel susseguirsi delle testimonianze, Paolo Bertacco e AndreaMomberto si sono soffermati sulla figura di Francesco Costa, spe-leologo saluzzese deportato ad Auschwitz, Livio Perotti ha rievo-cato sapidi aneddoti sui rapporti tra i saluzzesi e la “loro” monta-gna, Anna Martinale ha raccontato come l’impresa dell’ingleseMathews sia stata rigorosamente ricostruita con un’indagine sulterreno. Infine Roby Boulard, presidente delle Guide piemontesi,ha ricordato come il Monviso compaia nel distintivo del suo colle-gio regionale e rappresenti un fondamentale passepartout pergarantire buone prospettive di lavoro. �

e storia

L’Unione operai escursionisti italiani(UOEI) ha brillantemente superato iltraguardo del secolo con 14 sezioni

e 6.500 iscritti. Per festeggiarlo, oltre a uncatalogo fotografico curato dalla Sezionedi Lecco e in particolare da RenatoFrigerio, è stato pubblicato anche ilvolume “Cento anni di orizzonti”presentato in giugno al Palamonti allapresenza di numerose autorità e dei verticidel sodalizio. A moderare l’incontroStefano Morosini, consigliere del CAI diBergamo e storico. È stato acceso ungrande falò, grazie al gruppo Ana diCarenno, sul Monte Tesoro dove si sonoconcluse le celebrazioni conun’escursione partita dalla Forcella Alta inValle Imagna.

Il Presidente della Repubblica GiorgioNapolitano ha concesso il suo alto

patrocinio e ha donato unatarga commemorativaconsegnata dal Prefetto diBergamo Camillo Andreana.Va ricordato che sul MonteTesoro venne fondata daEttore Boschi la primasezione dell’Unione OperaiaEscursionisti Italiani conl’idea che l’associazione potesse essereun modo per impiegare il tempo liberodegli operai, migliorare la loro formazionemorale, culturale e civica e allontanarlidalle osterie.

Nel 1926, con le leggi fasciste chestabilivano che tutte le associazioni (conpochissime eccezioni) dovesseroraccogliersi sotto la bandiera dell’Ordinenazionale dopolavoro, la UOEI nella suamaggioranza decise di optare per

l’autoscioglimento. Nel 1945da Firenze partì l’appello perla rinascita. La nuovaUnione, orgogliosa del suo“invitto gagliardetto” che erarimasto celato al sicuro pertutto il ventennio fascista,fece di tutto per mantenersistaccata da pressioni

politiche e indipendente dalle altreassociazioni. “Aver optato per la UOEI,dentro un tessuto sociale assai variegato”,scrive Marta Duchini (nella foto),presidente della Sezione di Lecco, “hacertamente significato per noi sentirsi insintonia con gli scopi che avevamoindividuato nel suo statuto e comprendereche, nella attuazione degli stessi,avremmo potuto conseguire unasoddisfacente realizzazione sociale”. �

Operai escursionisti

UOEI in festa per i 100 anni

Èstato festeggiato domenica 19 giugno presso la Cabannede Moiry il 30° Anniversario di fondazione del GRIMM(Group Romand des Médecins d’Intervention en

Montagne): oltre centocinquanta medici del Canton Vallese, inSvizzera, di cui una quarantina attivi, che si dedicano allamedicina di emergenza in montagna dal 1981, quando il gruppovenne fondato il 10 dicembre a Ravoire per opera di FrédéricDubas, Jacky Michelet, Urs Wiget past president dellaCommissione medica della CISA-IKAR, e Pietro Segantini. Loscopo è medicalizzare il soccorso in montagna, promuovere lamedicina d’urgenza in montagna nella sua fase pre-ospedalieranel Canton Vallese, garantire la formazione continua sia medicasia tecnica delle guide alpine e di tutti i professionisti delsoccorso in montagna, essere un organo di informazione nelcampo delle medicina di montagna. Prima della fondazione delGRIMM la figura del medico in Vallese infatti veniva raramentecoinvolta nei soccorsi in montagna.

Il vero fondatore di GRIMM è stato Frédéric Dubas, medico diSion, che nel febbraio del 1981 aveva organizzato un congressosu “Médecine et avalanches” a Chateau d’Aigle, da cui partìl’idea di fondare il gruppo. E a Dubas la Commissione cantonaledel soccorso in montagna chiese di mettere insieme un gruppodi medici capaci di effettuare soccorsi. Il 1 luglio 1995 venne poifondata presso l’aeroporto di Sion la “Maison FXB duSauvetage” con l’intento di radunare piloti, assistenti di volo,medici appartenenti al GRIMM, esperti di montagna, tra i qualialcune guide alpine e vari soccorritori.

Attuale presidente del gruppo, che lavora in collaborazionecon Air-Glaciers, è Jacques Richon, vicepresidente MatthieuDe Riedmatten. Domenica 19 giugno il GRIMM ha volutocelebrare i suoi primi trent’anni di vita con una simpaticamanifestazione.

I medici sono stati suddivisi in dieci squadre che hanno dovutodestreggiarsi nel superamento di una decina di prove, compreseuna via ferrata, calate a corda doppia, una tyrolienne, e altreprove teorico-pratiche.

G.C.A.

Gli angeli del Vallese

Trent’anni di soccorsi con il GRIMM

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GUIDEGUIDE DE LA HAUTE VALLEE DU PO (PIEMONT)È la prima guida turistico-culturalein francese dell’Alta Valle Po. Ilvolume, molto documentato (arte,natura, cultura, storia, tradizioni...),è un ottimo strumento perconoscere questi luoghi, fin daitempi più remoti situati nel cuoredegli scambi commerciali tra

Provenza, Delfinato e Piemonte.Numerose le notizie utili(accoglienza, musei, feste,golosità...), 26 i percorsi.di Chantal Crovi, Artezin (e-mail:[email protected]), 224 pagine, 28 euro

I SENTIERI DELLA LIBERTÀIN PROVINCIA DI CUNEO43 itinerari sulle tracce dei patriotiimpegnati nella guerra di

Liberazione tra il ‘43 e il ‘44.di Piermario Bologna, Guide di +Eventi, 18 euro

SENTIERI SUL LAGO DI GARDAItinerari per tutti i gusti sulle tresponde lombarda, trentina e venetadi Fausto Camerini e Eugenio Cipriani, Guide Iter([email protected] –www.iteredizioni.it), 156 pagine, 12 euro

LARIO ROCKQuesto volume, ormai alla quartaedizione, sintetizza tutte lepossibilità di arrampicata sportiva infalesia fra Lecco e Como. Quasicento falesie vengono trattate con ilconsueto supporto di disegni efotografie d’azionedi Eugenio Pesci e PietrroBuzzoni, Versante Sud, 488pagine, 30,50 euro

A SANTIAGO LUNGO IL CAMMINO PORTOGHESE600 km a piedi per quasi un mesedi cammino, in un nuovo percorsoche porta a Santiago. Dopo ilCammino tradizionale, quello delNord e la Via della Plata, ilCammino Portoghese permette diripercorrere antiche strade escoprire un nuovo percorsodi Irina Bezzi e Giovanni Caprioli.Terre di mezzo editore (tel02.83242426 – [email protected]), 192 pagine, 18 euro

SAN VITO LO CAPO(Climbing map)Accanto alla riserva dello Zingaro,a pochi passi dalla spiaggia lungaun chilometro, c’è un mare diroccia da esplorare…a cura di Massimo Cappuccio eGiuseppe Gallo. Versante Sud, 2 pagine, 12,50 euro

I RIFUGI DELLE DOLOMITI /TRENTINO ALTO ADIGE361 rifugi, malghe e bivacchi:itinerari, informazioni, consigli utilidi Stefano Ardito, Guide Iter([email protected]), 292 pagine, 18 euro

Cosa c’è di nuovo

Nelle pagine dellaRivista del CAI lerecensioni dei libri dimontagna più attuali e interessanti

BOOKSHOP

La nuova collana didattica per bambini “LeDolomiti” sviluppa concetti complessi, come lanascita dei Monti Pallidi attraverso illustrazionivicine all’immaginario infantile, con testisemplici, scientificamente corretti. La collana èdedicata a bambini dai cinque anni in poi eoffre uno spunto educativo a genitori, scuole,musei e associazioni che si occupano diambiente e territorio. In questo libro iprotagonisti sono Dò, gattino dolomitico moltocurioso, e Leopold, uomo di scienza ecollezionista di minerali. Insieme scoprono la

genesi delle Dolomiti, lemontagne più belle delmondo. Gli autori sonoPeter Paul Scoz e SofiaAndraz. Consulenzascientifica del geologoMarco Avanzini, Museodelle Scienze di Trento.Il libro porta il marchioDolomiti Unesco. Dellastessa collana: “LeDolomiti”, i fiori, gli

animali, i fossili”. Fuoricittà edizioni(www.fuoricittaedizioni.com), 48 pagine, 8 euro.

Il clima che cambiae il riscaldamentoglobale che semprepiù condiziona la vitadell’uomo sonoormai argomenti di conversazione eancora di più meriterebbero di esserlo sesull’argomento ci fosse maggiore accordo tra glistudiosi, se le idee fossero più chiare. A mettereordine nella materia provvede un nuovissimovolume di Editoriale Scienza di cui sono note lebenemerenze in campo divulgativo. “Che cos’è ilGlobal Warming” è il titolo di un volume informato 20x27 cm di Antonello Provenzale,Annalisa Losacco e Eugenio Manghi, che sirivolge ai ragazzi (soprattutto per la formaaccattivante) ma che può costituire un utileripasso anche per gli adulti. Per esempio, siamotutti sicuri di conoscere gli effetti del globalwarming in montagna? Il principale problema,secondo gli autori, riguarda le specie che vivonoalle quote più alte e che non riescono a spostarsiancora più su, e in questo caso l’estinzionediventa molto probabile. Il volume di 125 pagine,con un opportuno indice degli argomenti, è invendita a 14,90 euro.

Libri per aquilotti

Alla scoperta delle Dolomiti

Domande e risposte sul clima

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 15

TREKKING SULLE ALPI DI TORINO12 itinerari scelti dai 3 ai 6 giornidi Gian Luca Boetti. Versante Sud,304 pagine, 28,50 euro

SULLE TRACCE DELLA LINEA GOTICAGuida storico-escursionistica in 18tappe della linea del fronte chedall’autunno del 1944 all’aprile del1945 attraversava la Toscana el’Emilia-Romagna, dalle spiagge anord della Versilia a quelle a nord diRavenna. di Vito Paticchia([email protected]) e Marco Boglione.Fusta Editore, Saluzzo (CN), 19 euro

MONTAGNE RIBELLIGuida ai luoghi della Resistenza traAlpi e Appennini con dieci schedeescursionistiche e innumerevoliimmagini d’epocadi Paola Lugo. Mondadori, Oscar Storia, 179 pagine, 13 euro

ESCURSIONI IN VALLE D’AOSTASentieri e camminate di varioimpegno e durata (interessantel’indice orario riportato inappendice) nella “regina delle Alpi”,dai sentieri considerati classici aquelli ingiustamente trascurati di Christian Roccati([email protected]).Graphot Editrice, 136 pagine, 15 euro

SAGGILA FERROVIA MILANO-LECCO NELLA GRANDE LINEA DELLE ALPICon i contributi fotografici diGiuseppe Brambilla, un secolo emezzo di storia brianzola visto dalfinestrino dei trenidi Lorenzo Brusetti e MassimoCogliati, Cattaneo editore per ilComune di Olgiate Molgora, 229 pagine formato 25x9 cm

L’ARTE DEL CAMMINAREConsigli per partire con il piedegiusto entrando in contatto con laTerra. Un manuale sui generis connumerosi motivi di riflessione suquesta “nobile arte”

di Luca Gianotti, Ediciclo editore (tel 0421.74475 –www.ediciclo.it), 176 pagine,14,90 euro

PAESI CON L’ANIMA“Non luoghi” e “terre con l’anima”:come trovarli ed eventualmenteevitarli. Un libro per addetti ai lavoriche però si legge in un fiatodi Stefano Landi, Terre di MezzoEditore (02.83.242426), 150 pagine, 12 euro

TESTIMONIANZELA MORTE SOSPESAL’odissea del britannico JoeSimson nelle Ande Peruviane,abbandonato con una gambaspezzata dal compagno SimonYates. Pubblicato nel 1992 neiLicheni di Vivalda, diventato unbest seller e un film di successo,il libro viene ora ristampato nellacollana Exploits con prefazione diMirella Tenderini e introduzione diChrist Bonington e con un corredod’immagini ineditedi Joe Simson, Corbaccio, 260 pagine, 18,60 euro

IL MIO CARSOIl Carso, regione aspra e difficile,abitata da popoli con culture elingue diverse, offre rifugioall’autore in un momento diprofonda crisi. Seguendo il flussodei ricordi emergono l’infanzia,l’adolescenza, gli amori, Trieste el’irredentismo, i tormenti in unaterra di confine. La scelta di essereitaliano porterà Slataper a morireper l’Italiadi Scipio Slataper, prefazione di Diego Zandel, Mursia, 132 pagine, 12 euro

PLANPINCIEUXRicordi ed emozioni di quattrogenerazioni di cittadini in vacanzatra le meraviglie di Planpincieux, aipiedi del Monte Biancodi Sofia Gallo, Liaison(www.liaisoneditrice.it), 121 pagine, 12 euro

MONTAGNE CON UNA DIFFERENZASi può essere felici in montagnaanche dopo l’amputazione di una

gamba. Nella mirabile traduzionedi Giovanni Rossi, l’appassionantetestimonianza dell’alpinista ingleseGeoffrey Winthrop Young in unlibro pubblicato nel 1951 e ora“riscoperto”con il determinantecontributo della Fondazione Selladi Geoffrey Winthrop Young,Fondazione Sella e Club AlpinoAccademico Italiano, 223 pagine

MANUALIESCURSIONISMO E SALUTEAffidato a medici specialisti dellaSocietà Italiana di medicina diMontagna, il volumetto offreall’escursionista ogni genered’informazioni: dalla preparazionefisica alla prevenzione e cura dellepiù comuni patologie, inclusi idisturbi derivanti dall’alta quota,da freddo e da caldo, le lesioni dafolgorazione. I capitoli dedicati alleemergenze traumatologiche e alkit di pronto soccorso persemplici escursioni o lunghitrekking completano l’operaAA VV Società Italiana di Medicina di Montagna.L’Escursionista editore, 88 pagine, 11 euro

SICUREZZA IN MONTAGNAMateriali, manovre e tecniche peraffrontare al meglio l’alpinismo el’arrampicata.di Paolo Tombini e LucaMacchetto, foto di Pier CarloGabasio. Versante Sud,157pagine, 25 euro

FREESKIGrab, switch, rotazioni e altrespettacolari evoluzioni (trick) con glisci secondo i dettami nellanewschool freestyledi Massimo Braconi e DimitriSartor. Ulrico Hoepli, Milano, 223pagine, 24,90 euro

STORIALE ALPI E L’UNITA’ NAZIONALETrasformazioni e mutamenti nelsecolare legame di Torino e delPiemonte con l’arco alpino.Catalogo della mostra aperta fino al 20 novembre al Monte dei CappucciniA cura di Enrico Camanni eAnnibale Salsa. Cahier numero174 (01116604104 –[email protected]), 119 pagine �

Curato come sempre da Mauro Penasa,è in distribuzione il nuovissimo AnnuarioAccademico 2010 che annuncia fin dallacopertina l’approccio al grande alpinismocon una bellissima foto del Gorak Shep(5288 m) verso il passo Loh-La, scattatada Tino Albani. La pubblicazione, che corrisponde al BollettinoCAI numero 110, si apre con la lettera del presidente GiacomoStefani dedicata alle molteplici attività del Club AlpinoAccademico Italiano. Stefani rivolge un caloroso saluto alpresidente generale Umberto Martini, nel segno degli ottimirapporti di fiducia che legano l’Accademico e il CAI. L’aperturaè affidata al past presidente Giovanni Rossi e ad AlbertoRampini che affrontano un problema spinoso: l’apertura delclub, da molti auspicata, ai professionisti. E in effetti è probabileche la sopravvivenza stessa del CAAI come associazione vitaleed elitaria, passi attraverso il suo rafforzamento e l’accoglienzaa tutti i migliori alpinisti. Due risultano gli argomenti più dibattutinel 2010 in altrettanti convegni molto partecipati: il doping inalpinismo e l’arrampicata trad. In entrambi i casi l’appassionatopotrà trovare contributi e approfondimenti di grande interesse.

Il volume, ricco di illustrazioni ed elegantemente impaginato,si sviluppa attorno a importanti nuclei: momenti di alpinismo,pensieri di alpinismo, ricordi di alpinismo, numeri di alpinismo eun bilancio dell’Accademico con l’elenco dei soci al 31dicembre 2010. L’annuario può essere richiesto direttamentealla redazione (Mauro Penasa, telefono 348.8862343, email:[email protected]).

Accademico

In distribuzionel’Annuario 2010

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CALABRIAIl CAI e il Corpo forestalePresso la sede del CAI Aspromonte è stataillustrata il 14 maggio l’attività del Corpoforestale dello Stato. La molteplicità deicompiti affidati alla Forestale affonda leradici in una storia professionale dedicataalla difesa dei boschi, che si è evoluta neltempo fino a comprendere ogni attività disalvaguardia delle risorse agroambientali,del patrimonio faunistico e naturalisticonazionale. Alcune di tali competenze sonocomuni al CAI, quindi numerosi e intensisono i rapporti tra le due istituzioni. A relazionare un grande amico della monta-gna calabrese, Giorgio Maria Borrelli, primodirigente del Corpo forestale dello Stato. Inservizio dal 1994, ha svolto la propria attivi-tà in diversi uffici in Calabria e dal maggio2010 è vice comandante regionale.

LIGURIA E LOMBARDIALa montagna ha nuovi amiciLa montagna ligure ha un alleato in più. InRegione Liguria è nato il gruppo Amici dellamontagna, assolutamente trasversale dalpunto di vista politico: è per ora costituito daiconsiglieri regionali Edoardo Rixi, capo-gruppo della Lega e istruttore di alpinismodel Club Alpino Italiano, Giancarlo Manti(Pd), Gino Garibaldi (Pdl), Stefano Quaini(Idv), Lorenzo Pellerano (Liste civiche perBiasotti), Marco Scajola (Pdl), SergioScibilia (Pd); inoltre dal vicepresidente eassessore all’urbanistica Marylin Fusco edagli assessori Gabriele Cascino (Sport),Angelo Berlangieri (Turismo), GiovanniBoitano (Politiche abitative), Renata Briano(Ambiente), Renzo Guccinelli (Sviluppoeconomico), Raffaella Paita (Infrastrutture),Giovanni Enrico Vesco (Trasporti). Presidente del gruppo è Rixi, vicepresidentiManti e Garibaldi. Il primo atto dell’associa-zione, che ha per obiettivo la promozione ela sensibilizzazione dell’azione legislativa alfine di valorizzare la montagna ligure, è statola presentazione di una proposta di leggeregionale “Ordinamento della professione diGuida alpina” che, come ha spiegato Rixi,“ha lo scopo di coprire un vuoto legislativo,la mancanza di un albo regionale delleguide alpine, che costringe i nostri miglioriesperti di montagna a iscriversi agli albi delPiemonte e della Valle D’Aosta. Le prossimeiniziative riguardano il convenzionamentodella Regione con il Soccorso alpino”. Ognianno infatti, hanno detto il presidente regio-

nale del Club Alpino Italiano GianpieroZunino e la guida alpina Fabio Palazzo,vengono effettuati fra i 6000 e i 6500 inter-venti di soccorso in montagna, il 95% deiquali riguardanti persone non iscritte al CAIe quindi prive di coperture assicurative par-ticolari. E la mancanza di una convenzionefa sì che gli interventi possano essere realiz-zati anche da personale che non ha praticanell’operare in territori montani. � Anche in Lombardia è nato un analogogruppo Amici della montagna. Ne fannoparte consiglieri regionali di tutti gli schiera-menti. Hanno aderito Mario Barboni,Daniele Belotti, Renzo Bossi, CarloBorghetti, Angelo Costanzo, Luca Gaffuri,Gian Antonio Girelli, Franco Nicoli Cristiani,Ugo Parolo, Roberto Pedretti, MargheritaPeroni, Luciana Ruffinelli, Gabriele Sola,Stefano Tosi. È stato nominato per accla-mazione un Ufficio di presidenza compostodai consiglieri Carlo Saffioti, Giosuè Frosio eCarlo Spreafico. La presidenza sarà, a rota-zione, della durata di un anno.

MOLISE Uniti per l’Unità d’ItaliaPer il 150° dell’Unità d’Italia il 9 e 10 aprile siè svolta, organizzata dalla Sezione di Isernia(Molise), la riunione intersezionale con il CAIL’Aquila e le sezioni di Sora, Cassino,Foggia, Sulmona, Campobasso, Bojano,Piedimonte Matese, Benevento, Caserta. Il giorno 9, al convegno “Le nostre monta-gne dal passato al futuro”, sono intervenutiRenato Sparacino sindaco di Scapoli,Alfredo Bove presidente della Sezione diIsernia (e non di Scapoli, come erronea-mente pubblicato in giugno), Luigi Mazzutopresidente della Provincia di Isernia,Natalino Paone presidente del Consorziouniversitario del Molise, Goffredo Sottilevicepresidente del CAI, che ha ribadito lavalidità di coinvolgere e sensibilizzare unnumero crescente di soci e di giovani sulletematiche ambientaliste e, in conclusione,Onofrio Di Gennaro. La due giorni è termi-nata con un’escursione, domenica, aVallefiorita - Passo dei Monaci con circa 330soci di diverse sezioni del Centro-Sud: ilgruppo proveniente dal versante molisano ei gruppi delle sezioni di Cassino, Sora eColleferro si sono incontrati con saluti,abbracci e canti, e a loro si sono aggiuntialtri soci CAI (Bari, Gioia del Colle, Foggia,l’Aquila, Sulmona, Castel di Sangro,Campobasso e Bojano) decretando il suc-cesso pieno della manifestazione.

SARDEGNA Importanza del camminare insiemeIl CAI Sardegna fa proprio quanto dichia-rato in occasione dell’inaugurazione delSentiero Frassati (vedere Lo Scarpone diluglio) da monsignor Antioco Piseddu,vescovo di Lanusei che, scusandosi perl’impossibilità di partecipare, ha affermato:“Auspico che l’itinerario aiuti lo spirito dicomunione tra le varie componenti dellasocietà sarda che tanto hanno bisogno disperimentare la preziosità del camminareinsieme”. Ai Comuni del Gennargenturesta quindi l’impegno di farsi parte attivanella ricerca diligente di quelle forme diconvivenza istituzionale e sociale, armoni-ca e concorde, utile per lo sviluppo com-plessivo, materiale e spirituale, dellepopolazioni che vivono nelle nostre mon-tagne. Il Gruppo regionale della Sardegnarivolge un caloroso e sincero ringrazia-mento a quanti, persone, enti e associa-zioni, di qualsiasi livello istituzionale, diret-tamente o indirettamente, si sono adope-rati per rendere possibile lo storico evento.

Peppino Cicalò Presidente CAI Sardegna

SICILIA Rete museale nel BeliceÈ stata presentata, con la partecipazione delCAI Sicilia, nel Parco archeologico diSelinunte la “Rete dei musei della Valle delBelice” con la Riserva naturale Grotta diEntella, una delle tre gestita nell’Isola. Al progetto hanno aderito i Comuni dellavalle (Castelvetrano, Gibellina, Salemi,Salaparuta, Poggioreale, Menfi, Monte-vago, Santa Margherita Belìce, ContessaEntellina, Sambuca di Sicilia, Giuliana,Roccamena, Santa Ninfa, Vita, Partanna),la Provincia di Trapani, l’Azienda Forestedemaniali di Trapani, la FondazioneOrestiadi di Gibellina, La Rotta dei Fenici, ilCRESM, le riserve naturali della Foce delfiume Belìce e dune limitrofe della Grotta diSanta Ninfa e della Grotta di Entella, con lapartecipazione del dirigente e dei funzio-nari del servizio Polo museale della Val diMazara, dell’Assessorato regionale ai beniculturali e identità siciliana e dellaDirezione del Parco di Selinunte e Cave diCusa “Vincenzo Tusa”. La Riserva natura-le Grotta di Entella offre la possibilità diun’escursione nel tipico paesaggio del-l’entroterra siciliano, tra il luccichio dellaroccia gessosa.

CAI REGIONINotizie dai gruppi regionali

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 17

L’idea di far conoscere “sul campo” ainostri ragazzi l’importanza della sicu-rezza e di sensibilizzarli sulla preven-zione degli incidenti maturava a

Napoli già da tempo. La nostra uscita del 12giugno, assieme ai volontari del CNSAS dellaDelegazione della Campania con il delegatospeleologico Berardino Bocchino, è venutaquasi a coincidere con la giornata consacra-ta alla campagna educativa “Sicuri in monta-gna” che ha impegnato i volontari del

Soccorso alpino e speleologico su tutto ilterritorio nazionale. I nostri giovani sonocosì entrati in contatto con questa granderealtà, incontrando i nostri volontari e rac-cogliendo una testimonianza diretta dellaloro preziosissima opera.

È stata una bella esperienza, tanto qualifi-cante da indurci a inserirla come appunta-mento fisso anche nei futuri programmidelle attività giovanili. I ragazzi hanno parte-cipato con attenzione e entusiasmo e si sono

divertiti sia durante le prove sia nel corsodelle dimostrazioni. Noi AAG abbiamo lavo-rato in grande sintonia con i volontari delSoccorso alpino, che si sono anche dimo-strati bravissimi nel rapportarsi coi ragazzi enel coinvolgerli con passione, competenza eprofessionalità. La giornata è stata organiz-zata in accordo con il vice capo stazioneGirolamo Galasso. Dalla piazzetta di Alessia(Cava de’ Tirreni, SA) ci siamo incamminativerso le falesie del Monte San Liberatore perdare inizio alla nostra avventura. Avevamoriservato l’uscita ai ragazzi dai 13 ai 17 annidel nostro gruppo AG di Napoli, condotti dadue accompagnatori di Alpinismo giovanilecui si sono uniti sette genitori. Del gruppodei volontari del CNSAS facevano parte ilVCS Girolamo Galasso, Marco Celentano,Antonio Di Palma, Vitaliano Lametta eFrancesco Prato. Per le prove e le dimostra-zioni ci siamo divisi in due sottogruppi: unodedicato alla calata su corda e l’altro allascalata in falesia. Dopo la sosta-colazioneabbiamo ripreso le attività con il montaggiodella barella. Uno dei ragazzi è stato siste-mato sulla barella e bloccato per il trasporto,con grandi momenti di allegria, simulandovera sofferenza pensando alle versioni dilatino… Siamo passati quindi alla dimostra-zione di soccorso in parete, e a uno degliAAG è toccato fare la parte dell’infortunatoin attesa del volontario CNSAS che hamostrato come si raggiunge il malcapitato,lo si conforta e lo si rassicura e lo si recupe-ra per riportarlo giù. È stata poi la volta diuno dei ragazzi. Alla fine abbiamo condivisocon il gruppo le sensazioni provate.

Imma Bennato e Antonio Menna

Alpinismo giovanile I ragazzi di Napoli a lezione di sicurezza

Scrittori di montagna

Dopo la Carnia, appuntamento a Saluzzo

ll raduno annuale del Gruppo italiano scrittori di montagna si èsvolto il 24-26 giugno. La scelta di ritrovarsi in Carnia non ha

pagato: molti soci spaventati dal lungo viaggio hanno desistito;molti i veneti, ma non mancavano piemontesi doc come TeresioValsesia e Lino Fornelli, o lombardi come Laura Tassi, per non par-lare del consigliere di Roma Giovanni Di Vecchia o del vicepresi-dente Irene Affentranger di Monaco. Tutti sono rimasti affascinatidal paesaggio, con le crode incombenti delle Dolomiti friulane, ilverde fondovalle e i lindi paesini, in primis proprio Forni di Sopra(Ud), sede del convegno organizzato dai soci Alfio Anziutti eArmando Coradazzi in collaborazione con il Comune e la sezionedel CAI. Una cinquantina di soci hanno così potuto celebrare l’an-nuale assemblea e girare per i monti circostanti, gustando ancheprelibatezze gastronomiche carniche.

La notizia più importante, annunciata dal presidente Spiro DallaPorta Xydias, è stata l’accoglimento da parte del Gruppo parla-mentari amici della montagna della richiesta di essere ospitati alleriunioni periodiche che si tengono a Roma. Un bel successo per ilgruppo che così è stato riconosciuto per i valori che porta e di cui ètestimone.

L’assemblea, oltre ad approvare le relazioni morali e quelle eco-nomiche, ha provveduto a eleggere i consiglieri Andrea Bianchi,Dante Colli, Roberto Fonda e Bepi Pellegrinon e ha assistito allevarie premiazioni dei concorsi indetti dalla presidenza. Il premio dialpinismo Giovanni De Simoni, offerto da Lino Pogliaghi, è andatoalla cordata triestina Marino Babudri e Ariella Sain, da anni prota-gonista di un alpinismo in sintonia con il Gism; il concorso AdolfoBalliano di narrativa, offerto da Irene Affentranger, è stato vinto daDante Cannarella di Trieste (1° premio) e Aldo Ridolfi di Tregnago(2° premio); il concorso di poesia Carla Maverna, offerto daElisabetta Maverna, è stato vinto da Massimiliano Fornero di Ivrea.

Al termine dell’assemblea è stato presentato il 18° numero dellarivista Montagna diretta da Pellegrinon, mentre l’uscitadell’Annuario è slittata all’autunno. All’assemblea è seguita unatavola rotonda sulla Carnia. Nel giorno precedente, invece, si sonosucceduti con due conferenze Spiro Dalla Porta e RobertoMazzilis. Prossimo raduno d’autunno a Saluzzo, mentre una gior-nata di accademia è prevista in ottobre a Milano, presso la Sezionedel CAI.

Piero Carlesi (Sezione di Milano e Gism)

Il gioco del soccorso

Il gruppo fotografatoalla falesia di MonteSan Liberatore (Cava

de’Tirreni).

18 - LO SCARPONE, AGOSTO 2011

Dal 2006 senatore della Repubblica,vice presidente vicario dellaCommissione per le politiche euro-pee e membro del Consiglio

d’Europa dove è vicepresidente vicariodella Commissione emigrazione e rifugiati,Giacomo Santini è dal 19 aprile il nuovopresidente del Gruppo Parlamentare Amicidella Montagna. Gli appassionati di cicli-smo e di sci ricordano le sue appassionan-ti telecronache. Giornalista professionista,nato a Bologna nel 1941 ma residente dal‘51 a Trento, il parlamentare dopo averelavorato per nove anni al quotidianoL’Adige di Trento, è passato alla RAI-TVdove è stato per 30 anni inviato speciale dicronaca e sport. In particolare, ha raccon-tato agli italiani otto olimpiadi (cinque esti-ve e tre invernali), un centinaio di campio-nati del mondo di varie discipline, venti girid’Italia e altrettanti Tour de France. Dal1994 al 2004 è stato deputato al ParlamentoEuropeo e nel 1998 ha fatto approvare,come relatore, l’unica risoluzione della sto-ria sulla montagna dal titolo: “Nuove stra-tegie per la montagna in Europa”.

Ha fatto parte dell’Associazione EuropeaEletti della Montagna ed è stato presidentedella Fondazione italiana per le Montagne.

Succede nell’incarico all’onorevoleErminio Quartiani nominato presidenteonorario del gruppo.

Ha fatto riferimento a suo tempo,

gentile presidente, a proposito della

neonata Costituzione europea, a uno

“sdoganamento” dei territori montani.

Ma può bastare questo documento a

ribaltare lo stereotipo dell’Italia paese

balneare, e quindi estraneo ai grandi

problemi della montagna?

“Certamente non basta un documentoeuropeo per recuperare un deficit di atten-zione di cui la montagna soffre da sempre.La specificità della montagna è stata inse-rita prima nella Costituzione europea e poinel trattato di Lisbona che l’ha semplifica-to ed è entrato in vigore alle fine del 2009.

Il passo avanti è concreto. Con questoriconoscimento le zone di montagna pos-sono avanzare richieste di incentivi, invirtù della particolarità dei loro problemi,alle regioni e alle province, senza incorrere

nelle sanzioni degli aiuti di Stato e nellaviolazione delle regole della concorrenza.Importante è che vi siano le risorse da darealla montagna. Prima non si poteva inter-venire a favore di alcuna azienda senza dis-torcere queste regole, ora si può aiutare lamontagna in piena regolarità. Basta volerloe trovare i fondi speciali. Il fatto che l’Italiaabbia ottomila chilometri di coste marinenon aiuta certo ad evidenziare le particola-rità delle esigenze della montagna, anchese spesso montagna e mare coincidono,come in Liguria e Calabria”.

In che modo potrebbe realizzarsi il

superamento dell’attuale e incontesta-

bile marginalità della montagna come

fatto culturale, più che fisico e geogra-

fico?

“Un primo strumento per fare superarealla montagna il suo complesso di inferio-rità nei confronti della pianura è crearecondizioni di vita comparabili, a incomin-ciare dalle pari opportunità di sviluppo cul-turale ed economico. Indubbiamente l’ele-varsi della scolarizzazione e la crescita digenerazioni di diplomati e laureati che tor-nano in montagna costituisce un valoreaggiunto fondamentale per riscattare que-ste zone dall’etichetta di ‘sottosviluppate’ o‘in ritardo di sviluppo’. Un livello culturalee professionale più elevato costituisce unapiattaforma fondamentale per la crescitaanche di nuove generazioni di imprenditorinelle professioni della montagna. I giovanisono più abituati anche a dialogare tra loroe, quindi, a creare le sinergie necessarieper fare sistema o rete, come si dice oggi.La montagna non solo non è territorio sot-tosviluppato ma ha, viceversa, un grandepatrimonio di risorse di carattere culturale,ambientale, storico ed economico, soprat-tutto turistico. Spesso questi comparti agi-scono in forma troppo isolata e anche con-correnziale, invece di unire sforzi e risorseper ottenere risultati comuni”.

Quali prospettive ci sono per la legge

sulla montagna attualmente all’esame

del Senato?

“Sono abbastanza ottimista per quantoriguarda i tempi di approvazione. La leggeuscita dalla Camera dei Deputati è stataaffidata alla quinta commissione, cioè aquella che gestisce il bilancio. Se si superail nodo del sostegno finanziario, tutto ilresto seguirà agevolmente. In condizioni dicrisi generale come quelle in cui ci stiamodibattendo non sarà facile scucire al mini-stro Tremonti risorse consistenti.

Ci basterebbe aumentare di qualche cosalo stanziamento di sei milioni di euro asse-gnati dalla Camera e sarebbe già un suc-cesso. Ovviamente non si può modificarein molti altri punti, altrimenti si rischia diinsabbiarci in una procedura lunga e com-plessa che finirebbe per fare arenare lalegge. Purtroppo vi sono illustri preceden-ti, sia alla Camera dei Deputati sia alSenato dove sono almeno una ventina leproposte di legge di revisione ed aggiorna-mento della 97/94. Tutte ferme perché trop-po ambiziose. Di questi tempi meglio l’uo-vo oggi che la gallina domani!”

Ritiene che l’attuale struttura del

Amici della montagna Nuovo presidente in Parlamento

Ha raccontato agli italianiotto olimpiadiEletto alla presidenza del Gruppo ParlamentareAmici della Montagna, il senatore GiacomoSantini è conosciuto dagli appassionati di cicli-smo e di sci per le appassionanti telecronachesui canali della RAI-TV dove è stato per 30 anniinviato speciale di cronaca e sport. In particola-re, ha raccontato agli italiani otto olimpiadi (cin-que estive e tre invernali), un centinaio di cam-pionati del mondo di varie discipline, venti girid’Italia e altrettanti Tour de France.

“La grande attualità del CAI”, osserva in questa intervista ilsenatore Giacomo Santini, “è documentata dal numero semprealtissimo dei suoi iscritti e dal suo sistematico coinvolgimento inogni iniziativa pubblica che interessi la montagna”

Un giornalista per amico

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 19

CAI sia all’altezza dei tanti compiti

che deve assolvere?

“Non ho una conoscenza sufficientemen-te profonda del CAI per potere valutare ilsuo operato. Per quanto l’ho conosciuto inquesti anni di collaborazione in seno allaFondazione della Montagna, prima e delGruppo Parlamentari Amici dellaMontagna ora, credo di poter dire che lastruttura è poderosa e gli uomini di grandequalità. Certo che il suo mandato istituzio-nale si esalta sempre più di fronte ai nuoviproblemi che stanno interessando la mon-tagna: dall’assalto del turismo di massa,all’aggressione dell’inquinamento atmosfe-rico. Inoltre, in un momento in cui è dimoda andare in montagna con nuoveforme di fruizione, il CAI ha il compito difare da sentinella per non mortificare illivello culturale e storico della ricerca inatto dalla fondazione, ormai quasi 150 annifa. Occorre ribadire che la montagna vaprima conosciuta e studiata e poi esplora-ta, affrontata e vissuta. La grande attualitàdel CAI, del resto, è documentata dalnumero sempre altissimo dei suoi iscritti edal suo sistematico coinvolgimento in ogniiniziativa pubblica che interessi la monta-gna, quasi per chiedere una tacita autoriz-zazione a varcare quel confine.

Anche il Gruppo Parlamentari Amici dellaMontagna ha il CAI come membro fissodell’ufficio di Presidenza e spesso risultafondamentale per determinare le scelteoperative e le iniziative anche legislative”.

Sono tempi difficili per tutti, e tutta-

via non pensa che il Club Alpino

Italiano meriti una particolare atten-

zione per il ruolo che svolge?

“Proprio per quello che ho detto soprasono ancora più amareggiato nell’assisterea nuovi attacchi contro i sostegni per il CAIed il Soccorso alpino. Le economie genera-li portano a tagli anche indiscriminati con-tro i quali combatteremo con tutte le nostreforze. Un esempio lampante viene dal casodel Soccorso alpino per il quale proprio ilgruppo Amici della Montagna (con unemendamento del sottoscritto) era riuscitoa garantire 250.000 euro all’anno per paga-re i premi assicurativi del volontari. In aulaal Senato era passato l’emendamento cheassegnava questo aiuto per tutti gli anni ‘apartire’ dal 2010. Invece, nella trascrizione,tagli burocratici hanno ridotto il provvedi-mento al solo 2010. Torneremo all’assaltoappena la situazione generale ci presenteràun nuovo spiraglio”.

Red

Era un pomeriggio di inizio estate.Con Cassin eravamo seduti a untavolo sulla terrazza del rifugioPorta ai Piani dei Resinelli e vedeva-

mo gli alpinisti partire sui sentieri verso lepareti calcaree della Grignetta. Avevo nota-to che quasi tutti si giravano verso di lui,cercando di non essere visti, e lanciavanoun’occhiata furtiva al “re della Grigna”,come molti da quelle parti lo chiamavano.

Cassin si alzò dal tavolo e fece due passiverso le montagne. Aveva 85 anni, ma il fisi-co era ancora forte, prestante, compatto.Di statura bassa, con le mani nodose, losguardo acceso, la mascella pronunciata,esprimeva attraverso quel corpo fiero e dis-involto una dignità basata tutta sulla con-cretezza, su realismo e senso pratico. Eraancora un vero “uomo roccia”, come loaveva definito scherzosamente FoscoMaraini, suo vecchio amico e compagno dispedizione al Gasherbrum IV nel 1958.Capii presto che parlava poco e ascoltavamolto.

Dovevo essere io a parlare, di montagna,naturalmente.

Dovevo intraprendere un discorso speci-fico, che poi lui approvava o disapprovava.Interveniva con le sue frasi assertive, lapi-darie. Non cercava di affinare il discorsocon giri di parole o abbellimenti formali,ma scaricava la sua sentenza, senza preci-sare o argomentare. Diceva quello che pen-

sava. E poi taceva guardando nel vuoto,come se dopo le sue parole nulla più sipotesse aggiungere.

Nel suo cammino attraverso ilNovecento, Cassin era stato testimone deiprincipali cambiamenti che avevano inte-ressato il mondo della montagna. Comeosservatore esterno – lui, cittadino diLecco – aveva assistito al tramonto dellatradizionale società alpina: aveva vistoscomparire, schiacciata dal corso della sto-ria, la secolare civiltà dei montanari. E, insenso contrario, aveva visto il sorgere diun’altra stagione, a lui certo più confacen-te, quella del primo turismo e delle villeg-giature alpine che trovava nelle montagneuna forma di educazione al rigore necessa-rio alla vita, che inseguiva la fatica dellecamminate, la solitudine delle notti inquota, il brivido delle cime, e che nobilita-va il pericolo cercando il confronto direttocon la parete. Quella pagina era stata la suavita.

E infine aveva assistito a una terza stagio-ne, a lui ormai estranea, quella del turismodi massa con l’invasione ciclica della mon-tagna, con la furia edificatoria delle secon-de case, con il cemento – monumento alModerno – che colava dalle betoniere nel-l’irreversibile cavalcata verso il futuro.

Marco Albino Ferrari

da “Alpi segrete. Storie di uomini

e di montagne”

Pagine scelte Incontro con l’uomo-roccia

Le tre stagioni di Cassin“Alpi segrete. Storie di uomini e dimontagne” (Laterza, 170 pagine, 16euro) di Marco Albino Ferrari è unaraccolta di reportage e ritratti. Gli scritti riguardano isole menonote del grande arcipelago alpino,luoghi che pochi conoscono, e cheniente hanno in comune con località“griffate” come Courmayeur,Cervinia, Madonna di Campiglio,Cortina. Attraverso ricordipersonali, Ferrari ci accompagna frameraviglie ormai destinate a sparirenell’oblio, fra storie dell’anticasocietà montanara e l’epica dellascoperta delle alte quote. Qui riportiamo, per gentileconcessione, un frammento delritratto del grande Riccardo Cassin.

20 - LO SCARPONE, AGOSTO 2011

“Qual è lo sport che produce tanti libriquanto l’alpinismo? Nessuno”. Prendo dipeso questo interrogativo con relativarisposta dal servizio uscito su queste paginein giugno a proposito di un convegno italo-svizzero sull’editoria di montagna. E mispingerei ad azzardare una modesta spiega-zione: l’alpinismo e tutto ciò che sa di mon-tagna vissuta non è “solo” sport, ma è unatteggiamento dell’anima, una impellentevoce del cuore, talvolta una nostalgia, unpatrimonio di ricordi. Una forma tutta spe-ciale di cultura, molto legata al pensieroindividuale, insomma; tanti anni fa,Giuseppe Mazzotti lo spiegò in un libro chemolti alpinisti farebbero bene a leggere.

Mi sono confermato in questa idea visi-tando per l’ennesima volta il tendone di“Montagnalibri” al recente Filmfestival diTrento, giunto ai cinque lustri di vita. Solocosì si giustifica il continuo fiorire di edito-ri minori e quasi ignoti a coloro che si occu-pano di montagna; essi – e ciò che pubbli-cano – meritano talvolta di venire in primopiano, per qualità e intraprendenza. ETrento, da questo punto di vista, è un osser-vatorio assolutamente privilegiato.

Un primo esame rivela la vitalità dellenostre vallate e città alpine; un valore, maanche un limite. La diffusione di certi titoliraramente supera i limiti di un dato territo-rio, cosicché libri di sicuro interesse sonoignorati dai più. A Valdagno, Rossato docu-menta episodi e luoghi meno noti dellaGrande guerra sui monti; ed è un filone ine-sauribile – quale paese è in grado di esibire,come il nostro, uno sterminato museo diguerra conservato in roccia viva, dalla lineaCadorna alle Dolomiti? Liaison aCourmayeur pubblica deliziosi volumetti dinarrativa, e lì troviamo autori del calibro diEnrico Camanni; altri editori – Lyasis aSondrio, Reverdito a Trento, Egon aRovereto – alternano disinvoltamente libridi ricette alpine con la narrativa e gli itine-rari turistici. Alpinia a Bormio si è resa notacon un sito di commenti e recensioni, e hail grande merito di far conoscere le opere dinicchia al di fuori della Valtellina. Ho vistoripubblicato persino “Le scarpe al sole” di

Paolo Monelli: prima edizione 1921.L’editore Alpine Studio di Lecco è partito

alla grande con traduzioni di valore; “Sughiaccio sottile” di Mick Fowler e “Senzaritorno” di Hans C. Doseth ne sono un esem-pio, e ci aprono a territori e concezioninuove. L’editore Gingko ha sede a Molinellae ci presenta “Polar Dream” della neozelan-dese Helen Thayer, esploratrice a tuttocampo, dal Tagikistan ai deserti di Sonora.Da Mendrisio l’editore Capelli ci propone“Nero-bianco-nero” di Mario Casella, unaffresco storico-alpinistico sul Caucaso. LaEdelweiss di Schio pubblica del prolificoBepi Magrin “Corda libera – 33 esperienzevarie di montagna”; e non posso chiudere larassegna senza nominare una iniziativaencomiabile dell’editore Morellini: “Sassitra le nuvole” di M. Antonio Zappa, medicoche dedica il ricavato del libro – racconti diascensioni – alla Associazione per la curadella spina bifida. E via di questo passo; nonme ne vogliano i vari editori che devo omet-tere, perchè la vitalità non manca.Evidentemente le tirature non saranno cla-morose, e le vendite in proporzione; ma nonsi può negare, vista anche la buona vestegrafica, che questa editoria classicamente“di nicchia”, sottenda un fervore di ricerca euna passione editoriale per il “bel libro” cheaffiancano il puro tornaconto aziendale.

Come impressione generale sulla produ-zione in mostra, mi sembra di poter direche è in aumento a livello internazionale ilgenere di relazione alpinistica a livelloestremo; e come espressione letteraria, unostile disincantato e talvolta dissacrante,tipico delle generazioni di alpinisti natidopo il 1950. Presi dalla febbre dell’esplora-zione, hanno affrontato con la massima dis-involtura le sfide delle zone più imperviedel pianeta, e hanno dato vita a un linguag-gio alpinistico talvolta crudo che “mette ingioco” senza inibizioni tutta l’esistenza. Ilfilm che ha vinto al festival, “The Asgardproject” ne è la versione cinematografica.

Una gentilissima Francesca Delaini hapreso il posto tradizionalmente occupatoda Luana Bisesti, assurta a direttore delFilmfestival; da lei vengo a sapere che ilnumero di libri – un migliaio – pervenuto altendone è sostanzialmente immutatorispetto al 2010; lo stesso dicasi per gli edi-tori. Alle nazioni partecipanti si sonoaggiunte Thailandia e Cina, mentre si con-ferma l’afflusso sempre più intenso di pub-blicazioni dalla Spagna.

I “salotti letterari”? Quest’anno il Festivalne ha ospitati molti; riferisco di alcuni, nel-

l’impossibilità di essere esauriente dato ildensissimo programma trentino, dando ladovuta precedenza a una presenza femmi-nile singolarmente forte, sia tra le firme chetra i personaggi.

La magnifica coppia Maria Antonia Sironi(autrice) – Kurt Diemberger, con RobertoMantovani, hanno presentato “La principes-sa di Gungtang” (ed. Alpine Studio). È ilfrutto del lavoro interdisciplinare di un

Montagnalibri Il meglio della 25a edizione

In aumento il genere direlazione alpinistica a livelloestremo, mentre sembradiffondersi uno stiledisincantato e talvoltadissacrante

Miracolo, sbocciano nuovi editori

Sul finire degli anni CinquantaAugusto Campogrosso,esploratore veneto, si lancia in

un’avventura nel cuore dell’Amazzoniasconosciuta tra gli indios Yanomamiminacciati nella propria sopravvivenza.Ad attirarlo sono le dicerie e i raccontisu una montagna ancora ignota e suuna misteriosa tribù di “uominiinvisibili”. Inizia così il suo viaggio, edopo aver attraversato fiumi e foresteviene accolto nella tribù e assiste ai ritimagici imparando ad apprezzare unaciviltà basata su regole ferree eessenziali. Questo il tema del romanzo“La montagna degli invisibili” (NuoviSentieri) che Franco Perlotto hapresentato a Trento. Qui lo scrittore, cheè stato tra i padri del free climbing ed èoggi sindaco di Recoaro, incontra sottoil tendone di Montagnalibri SilvanaRovis, redattrice del periodico “Le AlpiVenete”, una delle migliori penne delgiornalismo di montagna.

Perlotto e gli uomini invisibili

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 21

gruppo – formato da Kurt in veste di esplo-ratore, dalla figlia Ildegarda antropologa e daun tibetano esperto di archeologia – che laSironi ha ricomposto e messo su carta crean-do un libro fantastico che si muove sul filofra storia e leggenda. La principessa è vera-mente esistita, si sa che nacque nel 1422 aipiedi dello Shisha Pangma e che ebbe vitamovimentata fra reggia e monastero. E Tonaha raccolto dati inequivoci sulla persistentecredenza che essa si sia diciannove voltereincarnata, ed esista attualmente nelle vestidi una fanciulla ben nota in Tibet.

Largo dunque alle donne. Mirella Tenderini– non nuova alle peregrinazioni sahariane –ha scoperto a sua volta un personaggio fem-minile che le si confà come innamorata dellesolitudini africane: Isabelle Eberhardt, russadi origine ma nata a Ginevra alla finedell’800, che si fece cittadina del Magrebassumendone tradizioni, lingua, passioni eaddirittura convinzioni religiose. Il libro siintitola “Isabelle, amica del deserto” (ed.OGE) e il sottotitolo dice molto: “Viaggi,avventure, amori di una giovane esploratricedel Magreb”.

Di tutt’altro taglio il libro presentato daTommaso Magalotti e Armando Aste “GinoSoldà, dalle Piccole Dolomiti al K2” (ed.Nuovi Sentieri, presente il titolare BepiPellegrinon); con l’aiuto di emozionanti fotodi Adriano Tomba si è rivissuta l’esistenza diuna guida del tempo antico. Era il tempo, perintenderci, delle corde di canapa e delle sca-late fatte rubando il tempo al lavoro quoti-diano e alle ferie, con la famiglia da mante-nere senza alcun sponsor ma con il guada-gno di guida e maestro di sci (Soldà non resi-steva a star chiuso dentro una fabbrica, doveforse la vita professionale sarebbe stata piùsicura).

Su uomini di questa fatta si è costruita lanostra tradizione alpinistica del dopoguerra,che ha il K2 come simbolo, ed è giusto chene resti un ricordo completo e indelebile. Miauguro che di altri grandi scalatori, discreticome Soldà, presto si scriva qualcosa: gentecome, ad esempio, Pino Gallotti, GiuseppeDionisi, Paolo Consiglio, Carlo Negri.

Sullo stesso piano metto il libro diAlessandro Giorgetta e Dante Colli“Alpinismo solitario – vita e imprese diEttore Zapparoli” pure presentato a Trento, egià commentato da Lo Scarpone nel numerodi giugno: è frutto di un approfondito lavorodi ricerca su documenti inediti che rivelauna figura emblematica che appartiene a unalpinismo di stampo ideale tutto italiano.

Lorenzo Revojera

“Ma non è una pazzia?”, si chiede DinoBuzzati nelle pagine del Corriere della Seracogliendo al volo la domanda che molti ita-liani si pongono nel 1961, dopo la tragediadel Freney. È passato mezzo secolo e alTrentoFilmfestival si torna a parlare di queiquattro poveri alpinisti morti nella bufera eci si chiede, tanto per cambiare, se sia statauna pazzia e come sia potuto accadere. E sitrova, basandosi su prove inoppugnabili delmeteorologo Karl Gabl, una causa o una con-causa: la mancanza, all’epoca, di previsionimeteo adeguate. Come se in questo mezzosecolo l’alpinismo non abbia continuato acontare le sue vittime a quattro, cinque e piùalla volta. Ma la chiave per tornare sull’argo-mento, la sera di venerdì 6 maggioall’Auditorium Santa Chiara, è la presenza ditre personaggi d’eccezione, ReinholdMessner, Walter Bonatti e Pierre Mazeaud.Ognuno con una sua storia di drammi e divette conquistate al limite dell’impossibile, ilbavero della giacca idealmente trapunto dimedaglie, nastrini e legioni d’onore.

Bonatti e Mazeaud, unici superstiti viventidel Freney, hanno accettato di fare i conticon la tristezza incancellabile di quei giorni.A indurli a confidarsi in pubblico è stata l’a-micizia nata proprio da quella terribileavventura. Davanti a loro parecchi sono igiovani, tutti un po’ in soggezione davanti aquesti tre tenori dell’alpinismo, ancora capa-ci di infiammare i cuori, come facevanoPavarotti, Domingo e Carreras con i loro dodi petto e le incursioni nella musica pop neglianni Novanta. La vicenda del Pilone delFreney si presta in modo esemplare peraffrontare l’argomento dell’esposizione alrischio, ieri e oggi. Come scrisse Buzzati,scrittore tanto caro a Bonatti, quell’avventu-ra fu percepita come una pazzia e non man-carono le polemiche che tentarono di attri-buire a qualcuno l’eventuale colpa. Ma biso-gna capirla l’Italia di quei tempi. Quello checontava, negli anni del “miracolo economi-co”, era la ricerca del benessere. Erano più di

un milione le case con un televisore, 81 ita-liani su 1000 avevano il telefono, raddoppia-vano i consumi di carne, uova, formaggio eburro, si dimezzavano quelli di fagioli epolenta. Perfino le cause di morte stavanocambiando: se prima si moriva per malattieinfettive, alcolismo, malnutrizione, nell’Italiadel boom assumevano dimensioni rilevanti idecessi per incidenti automobilistici (9.000l’anno) e la “malattia del sistema cardiocir-colatorio” diventava la causa di mortalità piùdiffusa.

In controtendenza, c’era questa “minoranzaarrampicante” che si vantava di disertare leabboffate di massa per più estremi e vertigi-nosi festini. Messner ha raccontato la trage-dia anche grazie alle immagini del film “DerBlitz” di Lothar Brandler (presente in sala)del 1974. Le polemiche di chi non capiva enon voleva capire furono come il sale sulleferite e oggi Bonatti ancora si addolora sot-tolineando che senza la testimonianza dell’a-mico Mazeaud “di me avrebbero detto ericordato una cosa soltanto: che un giornoavevo ucciso quattro compagni di cordata.Anche per questo Pierre è mio fratello”.

Sul megaschermo alle loro spalle le manidi Walter e Pierre si trovano, si stringono.Messner è radioso. L’incontro tra i due vec-chi amici si è fatto spettacolo e l’applauso dicongedo è anche un omaggio a quell’alpini-smo e a quegli uomini. “Non commuove soloquella tragedia”, dice Messner, “ma anchequello che è rimasto: uno straordinarioesempio di solidarietà”. Del resto fu lo stes-so Buzzati a rendere giustizia a Bonatti con-cludendo il suo articolo, da alpinista: “Guaise a questo mondo non ci fossero uominicome i Bonatti e gli Oggioni. E c’è da giura-re che quando partirono gli argonauti, quan-do Ulisse tentò le colonne d’Ercole, quandoIcaro fece il famoso volo, i commenti inpiazza furono tali e quali oggi per la tragediadel Monte Bianco, con le stesse identicheparole”.

R.S.

Dietro le quinte Messner, Bonatti e Mazeaud

Tre applauditi tenori

22 - LO SCARPONE, AGOSTO 2011

Con l’arrivo della buona stagione si riaffaccia l’i-potesi che un ticket possa essere richiesto aituristi per i pic-nic nelle aree attrezzate deiboschi. La proposta è stata effettuata dal sinda-

co di Calalzo di Cadore (BL) Luca De Caro che haespresso le sue ragioni sullo Scarpone di marzo. C’è chiteme però che si crei un mostruoso principio avallando unospiacevole discrimine sociale. Spesso il pic-nic in montagna è infat-ti l’unico mezzo concesso alle classi meno abbienti per effettuare unapiccola gita fuori casa.

“Ho lanciato la proposta la scorsa estate”, spiega allo Scarpone ilsindaco, socio venticinquennale del CAI, “ma non è stata certo unaboutade, bensì il recepimento delle istanze del territorio che sonochiamato ad amministrare, degli operatori, e anche del CAI i cui rap-presentanti sono informati della questione. Sottolineo che non si trat-ta di una ‘tassa’, e tanto meno si vuole gabellare chi lascia rifiuti allostesso modo di chi si comporta civilmente, ma che è un contributo almiglioramento di un servizio. Non comprendo lo scandalo della pro-posta quando al mare già si pagano l’accesso alla spiaggia, il par-cheggio, gli ombrelloni, le sedie a sdraio.

“Credo che chi fruisce di un servizio non debba sentire come un’im-posizione corrispondere un piccolo contributo (si pensava a pochieuro) per avere sempre perfettamente funzionale l’area pic-nic, puli-ta, attrezzata e... prenotata, dato che i punti fuoco sarebbero ingestione alla Pro-loco con la possibilità per i turisti di ‘bloccarli’ inanticipo”. L’argomento è di particolare e inquietante attualità. Dueesempi? Un biglietto d’accesso è stato recentemente imposto dalgestore degli impianti piemontesi di Crissolo a un gruppo di escur-sionisti con le racchette da neve. Lo ha segnalato il quotidiano LaStampa dell’8 febbraio. In effetti la legge regionale limita l’accessoalle piste solo a chi ha pagato. Su questo tema, però, le interpretazio-ni della norma sono molte. Nelle valli Grana e Maira il sindaco diCanosio ha annunciato la costituzione di un gruppo di lavoro per ilprogetto di parcheggi a pagamento per i turisti della domenica, un’i-niziativa che da tempo riguarda, in Piemonte, anche i visitatori delDevero e dell’Alpe Veglia. Come la pensano i nostri lettori? Ecco alcu-ne lettere arrivate alla Posta dello Scarpone.

Pro e controHo letto con interesse le lettere dedicate al contributo che Calalzo

di Cadore chiede per usufruire delle aree pic-nic. Penso che il sinda-co di Calalzo sia nel giusto: purtroppo oggi in Italia viene dato valoresolo a ciò che ha un corrispettivo finanziario. La gita in montagna ègratis, quindi l’ambiente montano non ha un gran valore, ergo possolasciare un immondezzaio. Si parla di una piccola minoranza chesporca: sarà piccola, ma è molto attiva. Abito nel Triangolo Lariano,che credo sia una delle zone più belle della Lombardia. Chiunque per-corra - senza sfrecciare! - le strade che vanno da Canzo al San Primonoterà che vi sono bottigliette, sacchetti di rifiuti, lattine abbandona-te nei boschi sul ciglio delle strade. In alcuni punti si vanno forman-do delle discarichette, per il ben noto principio che sporco chiamasporco. Chi lascia i rifiuti? Non si vuole generalizzare, ma io stessa hoassistito allo spettacolo di un gruppodi ciclisti che finito di bere get-tavale bottigliette tra gli alberi a bordo strada. I comuni generalmen-te non provvedono alla pulizia, e sovente si rimpallano la responsa-bilità con la Provincia. Mi chiedo sommessamente: è così scandalosochiedere a chi usufruisce della serenità dell’ambiente montano inprimo luogo un po’ di civiltà e poi un piccolo contributo per mante-

nere pulita la montagna? Il “come” va studiato, certo: ma il principio ècorretto. Non dimentichiamo poi che ognuno di noi, a livello indivi-duale, può fare qualcosina.

Lucia Borroni Civenna (CO)[email protected]

Quando vado in vacanza spesso usufruisco dei punti pic-nic nonsolo per una ragione di risparmio ma, soprattutto, per vivere piùintensamente la natura che mi circonda. Ho girato molto anche nellevalli dei Paesi a noi limitrofi, Austria e Francia e Slovenia e Germania,e non ricordo di aver mai dovuto pagare una tassa, anche se minima,per usufruire di questa aree, considerando che alcune disponevanoanche di servizi igienici. Imporre una tassa sarebbe una grave cadutadi stile che si tramuterebbe in una perdita di presenze.

Mi rendo conto che esistono, purtroppo, turisti “maleducati” e que-sti potrebbero o dovrebbero essere educati a suon di salate multe manon tutti possono essere criminalizzati. A questo punto, per faremigliore figura, togliamo le aree pic-nic. Oggi sembra moda correnteimporre balzelli per visitare città d’arte e luoghi di villeggiatura e laproposta del sindaco di Calalzo va in questo senso. Ma quali saranno,nel medio periodo, i risultati di queste scelte? Il sindaco nella “postadello scarpone” si rapporta alle località turistiche marittime. È vero,i prezzi sono molto elevati, però nelle spiagge ci sono bagni, doccecalde, servizio di sicurezza. E poi, non dimentichiamolo, per chi nonvuole usufruire di questi servizi esistono,le spiagge libere.

Vanna Borghi Sezione di Fiume

Mi rendo conto che in zone dove si riscontra una maggiore affluen-za di persone può essere opportuno a cura del comune creare areeattrezzate con panche, tavoli e cestini per i rifiuti, anche se personal-mente non disdegno sedermi su un masso e riportarmi i rifiuti nellozaino. Caso mai, potrei essere d’accordo nel conferire a eventualiguardie forestali l’autorità di sanzionare pesantemente le personeincivili. Questo sarebbe un deterrente e ripagherebbe il servizio.Infine il paragone proposto dal sindaco di Calalzo con le tariffe che sipagano in spiaggia non è calzante perchè è solo l’indice del malco-stume, da parte dello Stato, di svendere il demanio per fare cassa. Perquanto mi riguarda, piuttosto che pagare un balzello preferisco fre-quentare altre montagne e altri boschi.

Tullio Scaramella

[email protected]

Argomenti È giusto tassare i pic-nic?

Favorisca il biglietto!

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 23

Biblioteche di montagna La ricerca simultanea nei cataloghi

Il 13° Convegno BiblioCAI, svoltosi aTrento il 7 maggio presso la Casa dellamontagna della SAT, ha visto la parteci-pazione di 20 sezioni con 30 responsabili

delle biblioteche sezionali di Albenga,Asiago, Bergamo, Cuorgnè, Ferrara, Firenze,L’Aquila, Mantova, Marostica, Modena,Napoli, Parma, Pordenone, San Pietro inCariano, Schio, SEM Milano, SAT Trento,Torino, Treviglio, Varallo. L’appuntamento2011 era consacrato, oltre che alla consuetapresentazione delle nuove biblioteche ade-renti al circuito, alla definizione delle moda-lità e delle scadenze per la connessione dinuovi cataloghi alla rete delle biblioteche dimontagna, alla nomina del nuovo coordina-tore, alle proposte di iniziative per celebrarei 150 anni del CAI e all’organizzazione delseminario autunnale.

Quest’anno ci hanno raggiunto nel circuitole sezioni di Ferrara, Mantova, Asiago eTreviglio, i cui cataloghi sono già quasi deltutto informatizzati, o in fase di elaborazionesulla base Access creata da Diego Stivella, oin programmazione. Abbiamo steso uncalendario di massima per l’ingresso di cin-que nuove biblioteche nella rete dei catalo-ghi sezionali entro la fine del 2011 e sonoemersi la necessità e l’intendimento di coin-volgere nuove sezioni: il MetaopacBiblioCAI, motore di ricerca che interroga icataloghi delle biblioteche di montagna, è unprezioso strumento per la conoscenza, ladivulgazione e la fruizione del patrimoniodocumentario sezionale, al quale si rivolgo-no non solo gli alpinisti e gli appassionati,ma anche gli studiosi e i tecnici che a variotitolo si occupano di ambiente montano. IlCAI appoggia l’iniziativa e ne assume glioneri finanziari di gestione: anche per questoè fondamentale che il maggior numero disezioni che abbiano una biblioteca, piccola ogrande che sia, partecipino al circuito, nellospirito della condivisione delle conoscenze.

Dopo anni di forte impegno per valorizzarele biblioteche sezionali e costruirne la rete,emergono ora nuove necessità e nuove pro-poste. Si rilancerà un aggiornamento delcensimento delle biblioteche sezionali, checonsentirà di valutare al meglio le necessitàlocali, di armonizzare le procedure e pro-grammare nuove iniziative. Pensiamo diconsacrare nuovamente i convegniBiblioCAI di Trento a temi specifici e diriservare i seminari itineranti all’ingresso di

nuove biblioteche nel circuito e alla forma-zione dei responsabili delle bibliotechesezionali. È intendimento comune ripro-grammare la messa in rete degli spogli diriviste per far emergere i contributi dellastampa sezionale. Ci siamo soffermati sugliarchivi sezionali, che meritano un’attenzionenuova e una specifica programmazione pervalorizzare questo importante settore delpatrimonio documentario delle sezioni.

Confidiamo soprattutto di coinvolgere lebiblioteche delle sezioni del Centro-Sud: lemontagne italiane si estendono in tutto loStivale e nelle grandi e piccole isole, e lesezioni del CAI sono dovunque in Italia. La

rete delle biblioteche sezionali è assoluta-mente incompleta senza il loro contributo.Abbiamo esaminato, infine, delle proposteper ricordare, anche in seno a BiblioCAI, il150° del CAI, con mostre documentarie,bibliografie di montagna attraverso l’Italia el’idea di confrontarci con altre realtà euro-pee. Il seminario si è concluso con una ses-sione di formazione alla catalogazione sullabase Access per le biblioteche di Ferrara,Mantova, San Pietro in Cariano e Treviglio.

La riunione di Trento ha mostrato che c’èda lavorare per i prossimi anni. Ha ancheconsolidato, ancora una volta, lo spiritodelle biblioteche sezionali presenti: solidali ecoinvolte, partecipi di un patrimonio comu-ne che si arricchisce nella collaborazione.

Maria Giovanna Canzanella

Sezione di Napoli

Un prezioso strumento di conoscenza Sul 13° Convegno BiblioCAI svoltosi a Trento riferisce Maria Giovanna Canzanella della Sezione di Napoli, nuova responsabile del coordinamento

Via Petrella

Due nuovi consiglieriGiorgio Brotto

Dal veneto Sergio Chiappin, giunto altermine del mandato, riceve il testimone ilconsigliere centrale Giorgio Brotto diCittadella (Padova), proposto dai delegatidel 131° Convegno delle sezioni venetefriulane e giuliane. Alla Sezione diCittadella Brotto è iscritto dal 1969 e pervent’anni ha ricoperto l’incarico di presi-dente. Durante questo lungo periodo halavorato intensamente rialzando le sorti delsodalizio (da 130 a circa 600 iscritti). Nel1997 è stato nominato componente dellaDelegazione veneta del CAI e, all’avventodei gruppi regionali, è stato componente esottoscrittore del Gruppo regionale delVeneto ricoprendo la carica di componen-te del CDR per due mandati con l’incaricodi vice presidente regionale fino all’ottobredel 2010. Del CDR Veneto è stato anchecomponente cooptato. Nella sua attività divolontariato per il Club Alpino Italiano vasegnalato l’operare nel gruppo di lavoroper la riqualificazione del Centro Crepaz eCasa Alpina al Passo Pordoi.

Geometra, libero professionista con stu-dio a Cittadella, Brotto ha lavorato pressovari enti, tra cui il Comune e il Consorzio dibonifica di Cittadella, ed è attualmentecomponente della commissione edilizianel Comune di Piazzola sul Brenta.

Amante dei viaggi, ama organizzareescursioni di cicloturismo per gruppi eviaggi-avventura in Africa che frequentada diversi anni.

Paolo LombardoNel Consiglio centrale d’indirizzo e con-

trollo Paolo Lombardo approda al posto diAldo Larice giunto alla scadenza del man-dato. Si lascia alle spalle la presidenza delGruppo regionale del Friuli Venezia Giuliae una lunghissima serie d’incarichi nelClub Alpino Italiano di cui è socio da tren-t’anni. Laureato in fisica, assistente uni-versitario, pensionato, è stato funzionariodi multinazionali e di aziende ad alta tec-nologia. Friulano doc, nella sua veste diaccompagnatore nazionale di Alpinismogiovanile, dal 1988 ha condotto migliaia diragazzi per i monti. Membro dellaCommissione centrale di AG che ha licen-ziato il progetto educativo del CAI nel1988, è stato presidente dell’OTP AG delConvegno VFG per 6 anni, presidentedella sottosezione di Codroipo, vice presi-dente e poi presidente della Società AlpinaFriulana di Udine, segretario per 3 anni epresidente per 9 anni, con un anno saba-tico, della Delegazione regionale CAI FVG.È stato membro del gruppo ristretto dilavoro che ha proposto le riforme di II livel-lo dello Statuto e del regolamento del CAI.

Relatore in numerosi convegni in temipropri del Club alpino, sia in Italia sia inCarinzia e Slovenia. Interlocutore primariocon l’Ente regione del FVG, ha proposto esottoscritto accordi, anche con finanzia-menti europei, che hanno permesso laristrutturazione o la ricostruzione del patri-monio ricettivo in quota del CAI regionale.

Antichità� Anche quest’anno si terrà aVerres (AO) il 24 e 25 settembrela mostra delle librerie antiqua-rie di montagna. A quanto corte-semente annuncia l’organizzatri-ce Luisella Di Stazio Sitzia ([email protected]), all’internodella rassegna, in occasione dei150 anni dell’Unità d’Italia, cisarà una mostra di montagnadedicata agli alpini con una rac-colta di vecchie Domeniche delCorriere.

Concorsi� L’importante è: niente statici-tà! Le montagne sono fatte diroccia e, anche se non si muovo-no, sono in grado di generaremovimento. Su questa base

l’International MountainSummit lancia il concorso foto-grafico “Mountain.Moves”. Finoal 15 agosto è possibile parteci-

pare mandando max due fotonel seguente formato: TIF oJPEG, ca. 2300 x 3500 pixel(20x30cm a 300dpi). Upload su

www.ims.bz.it. Le migliori saran-no esposte a Bressanone dall’1al 31 ottobre.

Ragni e ragnetti� Stefano Carnati del gruppogiovanile sportivo dei Ragni diLecco, 13 anni compiuti il 12 giu-gno, non sazio del titolo di cam-pione italiano U14, si è regalatoun’ottima performance nellafalesia di Valbrona, dove è riusci-to a chiudere “Sani e belli”, undifficile 8b+ caratterizzato dauna dura sequenza su canne.

Cartografia� Alla scoperta cartograficadella Valsesia: Varallo e il monteRosa. Questo il tema dellamostra in programma fino al 16ottobre nel Cortile del Palazzodei Musei a Varallo Sesia. Sononovanta le opere esposte, tutteconsiderate pezzi unici e di asso-luto interesse dal punto di vistaartistico e antiquario.

Monte Bianco� UNA NUOVA FUNIVIA concabine circolari e trasparentisostituirà tra quattro anni alMonte Bianco quella degli anni‘40 che parte da Entreves. APunta Helbronner (3452 m) saràrealizzata una terrazza circolaredi 14 m di diametro, dalla qualesi potranno ammirare le princi-pali vette del massiccio.�UN TUNNEL a oltre 3300 m diquota verrà scavato sul MonteBianco per limitare i rischi nelcouloir del Goûter, dove ognianno trentamila alpinisti sfidanola caduta di pietre tra i rifugi diTête Rousse e Goûter, passaggioobbligato sulla via normalelungo il versante francese.

40 anni�Oltre cinquecento titoli all’atti-vo in quarant’anni di vita: questol’ambizioso traguardo raggiuntodalla casa editrice NuoviSentieri cui diede vita BepiPellegrinon, alpinista accademi-co bellunese, già sindaco diFalcade. Tra gli autori in catalo-

Una selezione di 231 film, documen-tari e animazioni provenienti daquaranta paesi. Tra questo mate-riale la commissione di selezione

del Film Festival della Lessinia ha sceltole circa cinquanta opere che sarannoammesse a partecipare alla diciassettesi-ma edizione della rassegna cinematografi-ca internazionale sulla vita, la storia e letradizioni in montagna, in programma aBosco Chiesanuova (Verona) dal 20 al 28agosto. Tra gli eventi speciali è certa lapresentazione del nuovo e spettacolaredocumentario 3D di Werner Herzog “Caveof forgotten dreams”, dedicato alla grottaChauvet in Francia. Si tratta dell’unicapellicola girata in questo scrigno sotterra-neo, che conserva un tesoro pittorico risa-lente a 30 mila anni fa. Una grotta interdetta al pubblico e, fino a oggi, anche alle telecamere.

La sezione tematica, dopo la retrospettiva dedicata all’orso nel 2010, comprenderà quest’anno unomaggio ai boschi e alle foreste in occasione dell’Anno internazionale delle foreste, con una sezio-ne speciale di film che maestri del cinema mondiale hanno dedicato e girato nei boschi.

Tra questi, è in programma la proiezione de “Il segreto del bosco vecchio” di Ermanno Olmi e diun’altra pellicola di Werner Herzog, il rocambolesco “Fitzcarraldo” girato nella foresta amazzonica.I nove giorni di Festival a Bosco Chiesanuova saranno segnati anche da una nuova e curiosa sezio-ne intitolata “Le montagne di mattoni”, che stabilirà un singolare confronto tra le altezze naturali ele altezze artificiali create dall’uomo. Della sezione faranno parte prime visioni, come l’inquietanteanimazione francese “Babel”, e perle storiche del cinema di montagna, come il “Figliol prodigo” diLuis Trenker, con la celebre dissolvenza tra i pinnacoli di roccia delle Dolomiti e i grattacieli di NewYork. C’è grande attesa, infine, per la sezione dedicata ai più piccoli che diversificherà quest’anno ilprogramma per fasce d’età con film di animazione e cortometraggi. E si aspettano film a sorpresa.Le informazioni e il programma completo sono disponibili sul sito www.filmfestivallessinia.it

MondomontagnaEchi e notizie

Herzog sul trono della Lessinia

Per il terzo anno l’International Mountain Summit diBressanone (BZ) dal 21 al 30 ottobre porterà in scena inAlto Adige i più grandi scalatori del mondo. Come

sempre in una serie di dibattiti si affronteranno molteplicitematiche riguardanti la montagna. I temi in discussionesaranno “Show alpinismo”, “Spiritualità e montagna” e “Destinidi montagna”. Per la sezione “Talk”, IMS proporrà alcuni tra ipiù importanti alpinisti nel racconto delle loro esperienze e consupporti visivi multimediali. Tra gli invitati figurano JosuneBereziartu (ESP), Marko Prezelj (SLO) Chris Sharma (USA),Alexander Huber (DE), Thomas Huber (DE), Dean Potter(USA), Adam Ondra (CZ), Stefan Glowacz (DE), ReinholdMessner (IT), Beat Kammerlander (A), Simon Gietl (I) e RogerSchäli (CH). Info tel 346 6903130 – E-mail:[email protected]?www.ims.bz

24 - LO SCARPONE, AGOSTO 2011

Torna il summit alpinistico

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 25

go figurano Mario Rigoni Stern,Piero Rossi, Giovanni Angelini,Augusto Murer. A Pellegrinon vaanche riconosciuto il merito diaver stampato studi di storialocale che altrimenti rischiavanodi non poter avere la giustadivulgazione.

Riconoscimenti• LUCIANO PEIRANO, accade-mico chiavarese, ha vinto il pre-mio 2011 intitolato a ClaudioCambiaso, attribuito dal CAI diBolzaneto. Peirano aggiunge ilproprio nome nell’albo d’oro

accanto a quelli di AndreaParodi, Fulvio Scotto, MarcoSchenone, Gianni Pastine eMarcello Sanguineti, vincitoridelle ultime edizioni. �ANNIBALE SALSA, past presi-dente del Club Alpino Italiano, èstato nominato membro delComitato scientifico dellaFondazione Unesco-Dolomiti inrappresentanza della ProvinciaAutonoma di Trento. Salsa, illu-stre antropologo, è stato inoltreinserito nel Comitato di propo-sta italo-francese per la richiestadi iscrizione nella lista Unescodelle Alpi Marittime/Mercantourin rappresentanza del Parcodelle Alpi Marittime. Felicitazioni vivissime per questiriconoscimenti “pan-alpini” daOvest a Est.� CLAUDIO SMIRAGLIA, alfie-re della glaciologia, già presiden-te del Comitato scientifico delCAI, ha ricevuto la laurea hono-ris causa in geografia fisicadall’Università di Bucarest, inRomania.

Ciak, si gira� LA STORIA di NinìPietrasanta, indomabile “pelle-grina delle Alpi” negli anniTrenta, sarà raccontata in unfilm di montaggio, con diverseriprese d’epoca della stessa Ninì,realizzato da Andrea BalossiRestelli.

Hanno detto� “Ho cominciato da poco adamare la montagna, ma d’estate:pare che sia un segno dell’avvici-narsi della vecchiaia” (PhilippeDaverio a TG2 Montagne, 29

aprile).� “Ma che fa il Club alpino?Tace. Si occupa di pareti da sca-lare” (Paolo Rumiz, LaRepubblica del 18/5 nell’inchie-sta “Acqua. Quei cantieri chedistruggono l’Appennino”).

Ciapin� LA PALESTRA di roccia di viaMauri a Lecco è stata dedicata aDaniele Chiappa, il leggendarioCiapin, protagonista di memora-bili imprese con i Ragni e tra ipiù apprezzati tecnici delSoccorso alpino.

Addii� TIM COCHRANE, vincitore aPinzolo (TN) della Targad’Argento nel 2008 per le suebenemerenze nel campo del soc-corso alpino, è morto a Vail(Stati Uniti) per una grave malat-tia.

Ultramaratona� DALL’11 al 18 settembre sicorrerà in Valle d’Aosta il Tordes geants, l’ultramaratona chealla seconda edizione è tra le piùattese dagli appassionati dellacorsa in montagna.

Culle� Fiocco rosa a Torino perChristian Core eStella Marchisio,campioni di ar-rampicata. La ca-sa è stata allietatadall’arrivo di Laraed Anja, futurec a m p i o n e s s e ,con grande gioiaanche del nonnoL o d o v i c oMarchisio, rino-mato scrittore dimontagna.

a“Dal Colle di Cadibona

alla Valle Vermenagna eVallée de la Roya” è il temadella terza edizione delconcorso fotografico orga-nizzato dalle associazionituristiche di Viozene-Ormea. Il 7/8 scade il ter-mine per la presentazionedelle opere, che verrannoesposte il 13/8 in occasionedella premiazione alle ore17,30 presso il locale ritro-vo. Le immagini devonoessere inderogabilmentescattate nei territori com-presi nelle valli delle AlpiLiguri per un minimo di 3sino ad un massimo di 6foto. Per informazioni erichiesta depliant: albergo La TramontanaViozene–Ormea tel. 0174 390110, [email protected],[email protected];o Ufficio Turistico di Ormeatel. 0174 392157.

Obiettivo sulle Alpi liguri

Lieto evento alSestrière: nasce nellafamosa località turisti-

ca del Piemonte il “SestriereFilm Festival – Dalle mon-tagne olimpiche… unosguardo sul mondo –Festival Internazionale delFilm di Montagna”, in pro-gramma dal 6 al 13 agosto.All’evento, organizzatodall’Associazione montagnaItalia in collaborazione con ilCAI Regione Piemonte eOki Doki Film, partecipanoventi film provenienti daAustria, Canada, Cina,Francia, Germania, Grecia,Iran, Italia, Israele, Nepal,Norvegia, Olanda, Perù,Portogallo, Slovacchia,Spagna, Svizzera, StatiUniti, Sudafrica e Ungheria.Presidente di giuria dellasezione cinema è PieroCarlesi, mentre la sezionefotografia sarà presidiatadall’illustre fotografo profes-sionista Matteo Zanga.Informazioni e programmadell’evento: http://www.tea-mitalia.com/2008/schedae-vento.asp?eventoID=43

Festival nelle montagneolimpiche

L’antico cammino di Primiero “La crosèra” segue le traccedei pellegrini e dei viandanti: un percorso di oltre 70 kmsuddivisi in quattro giornate di cammino attraverso i paesi

custodi del patrimonio culturale del Primiero, nel ricordo di chi liha vissuti nei secoli. Testimoni della memoria quattro chiesetteerette sulle sovrastanti vette e poste ai margini degli abitati, cheseguendo una linea immaginaria formano una croce, denomi-nata appunto “La crosèra”, motivo di devozione.

Il progetto è realizzato dalla neonata Associazione di promo-zione sociale “La Crosèra”. Info, tel 347 2240530.

Su e giù per la “crosera”Sono in tutto un’ottantina i rifugi gestiti in formaimprenditoriale presenti sul territorio di Valtellina eValchiavenna. Ora queste strutture hanno una

rappresentanza a livello provinciale nel neonato Gruppo rifugialpinistici ed escursionistici. “I rifugi”, osserva il presidentedell’Unione del commercio, del turismo e dei servizi Marino DelCurto, “fanno parte della nostra cultura e della nostra identitàmontana, costituiscono un valore aggiunto per l’immagine, ilpresidio e la cura del nostro territorio, sono un importante epeculiare componente dell’economia locale e in particolare delsettore turistico. Ai rifugisti della provincia di Sondrio viene offertala possibilità di unirsi e lavorare insieme coordinando gli sforziper promuovere con maggiore efficacia il turismo in quota”.

Sondrio, nasce il Gruppo rifugi

La diarrea del viaggiatore (Travelers’disease, TD) è la più preve-dibile e comune affezione per chi affronta trasferte internazio-nali. Numerosi studi effettuati nel corso degli ultimi dieci annihanno dimostrato che colpisce dal 10 al 70% dei viaggiatori, a

seconda del paese di destinazione, e secondo recenti statistiche i sog-getti colpiti ogni anno ammontano a circa 6 milioni, di cui il 30%costretti a stare totalmente a letto.

I responsabili? Soprattutto i batteri, in particolare l’Escherichia ColiEnterotossica, il Campylobaxcter jejuni, la Shigella, l’Aeromonashuydrophila, lo Plesiomanos shigelloides e la Yersiniaenterocolitica. I parassiti quali la Guardia intestinalis,Cryptosporidium parvum, Cyclospora cayetanensis,Entamoeba histolitica e Dientamoeba fragilis sono lacausa di circa il 10% di tutti i casi di TD e generalmen-te si presentano in modo più insidioso. I virus infine (ipiù comuni sono i Rotavirus e i Norovirus) sonoresponsabili del 5-10% dei casi. Contro i Rotavirus esi-ste oggi un vaccino che viene proposto ai bambini pic-coli. I Norovirus sono spesso coinvolti in epidemie chesi verificano tra i passeggeri in crociera. L’Africa, il subcontinenteindiano e la maggior parte dell’Asia, il Medio Oriente, l’AmericaCentrale e il Sud America sono le aree ad alto rischio. Nelle regionipiù temperate ci possono essere variazioni stagionali: per esempionell’Asia meridionale durante i mesi caldi che precedono i monsoni èriportata una maggiore incidenza. La TD si manifesta con la compar-sa improvvisa di diarrea acquosa, crampi addominali e bisognoimmediato di evacuazione. Sintomatologia che può essere associataa nausea, gonfiore intestinale e febbre. Il vomito è presente nel 15%dei casi. Il numero di scariche giornaliere di feci acquose è variabile,solitamente compreso tra le 5 e le 10 volte. Il colore delle feci espul-se è piuttosto chiaro, talvolta è presente sangue e/o pus. La TD ingenerale è autolimitante in 3-4 giorni, ma i sintomi possono esserepersistenti in una piccola percentuale dei casi: la sindrome da inte-

stino irritabile detta “post-infettiva” può residuare in più del 10% dellepersone che hanno contratto la TD.

La prevenzione si attua realizzando seri programmi di educazionesanitaria e igienica per chi gestisce hotel e ristoranti e per chi prepa-ra e manipola gli alimenti. Per quanto riguarda il comportamento deiviaggiatori va sottolineato che la prevenzione più efficace deve veni-re attuata scegliendo accuratamente i cibi e le bevande, e portandosempre con sé un farmaco in valigia onde iniziare rapidamente l’au-totrattamento in caso di diarrea. Il farmaco da privilegiare, come

ampiamente dimostrato a livello internazionale, è unantibiotico ad uso topico intestinale e quindi non assor-bibile nel tratto gastro-intestinale, come la rifaximina.La dose consigliata è 2 cpr x 2 volte al dì, per 3-5 giorni.In Italia il farmaco è commercializzato con i nomi diRIFACOL® o NORMIX®, in compresse da 200 mg. Neicasi di diarrea è di fondamentale importanza, specie neibambini, la reidratazione, possibilmente assumendobevande tiepide quali thè, acqua zuccherata (7 cuc-chiaini da thè di zucchero + un cucchiaino da thè di

sale), brodo, bevande commerciali addizionate di sali, succhi di frut-ta (arancia). Per quanto riguarda l’alimentazione è meglio attenersi auna dieta semplice e leggera a base di cibi ricchi di amido, come riso,pane e patate.

Per un sollievo dai sintomi è possibile ricorrere a farmaci anti-diar-roici tipo la loperamide (es. IMODIUM® o DISSENTEN®), un farmacoin grado di ridurre la frequenza delle scariche. Questo farmaco nondeve essere tuttavia assunto dai bambini al di sotto dei 4 anni, men-tre nei bambini più grandi deve essere prescritto dal medico.

Ulteriori notizie e approfondimenti sull’argomento si possono tro-vare nel capitolo scritto da Andrea Rossanese e pubblicato nelmanuale “Medicina e montagna” edito nel 2009 dal CAI.

Enrico Donegani

Commissione medica centrale

26 - LO SCARPONE, AGOSTO 2011

Compagni di viaggio da evitareMedicina Attenti ai batteri

Dal 4 al 7 maggio ha avuto luogo a Longyearbyen nell’isoladi Spitzbergen (arcipelago delle Isole Svalbard) lariunione primaverile della Commissione medica della

CISA-IKAR, che avrebbe dovuto svolgersi lo scorso anno ma, acausa dell’eruzione del vulcano islandese, è stato rimandato al2011. Longyearbyen è un villaggio di circa duemila abitantiappartenente alla Norvegia, come il resto delle Isole Svalbard, epossiede l’aeroporto più a nord del pianeta. Le montagnedell’isola non superano i 1700 m, primo tra tutti il Newtontoppen.Nella parte settentrionale dell’isola esistono soltanto alcune basiscientifiche o militari, il resto è quasi del tutto disabitato, salvopiccoli villaggi (Ny Alesund, Pyramiden, Barentsburg,Sveagruva) abitati soprattutto da minatori (miniere di carbone).

Il medico norvegese Tore Dahlberg, che avendo lavorato peroltre dieci anni nel piccolo ospedale di Longyerbyen conoscemolto bene i luoghi, ha organizzato alla perfezione la riunione incollaborazione con la Croce Rossa norvegese, con lapartecipazione di 16 medici provenienti da Italia, Giappone,Norvegia, Austria, Francia, Germania, Grecia, Slovenia,Svizzera e Gran Bretagna. Sede la centrale operativa delSoccorso alpino di Longyearbyen.

Nel corso dei tre giorni sono stati discussi vari argomenti

riguardanti il soccorso in montagna: in particolare lo slovenoIztok Tomazin ha presentato un documento con leraccomandazioni internazionali circa il soccorso in elicottero;l’italiano Peter Paal ha relazionato sulla diagnosi di morte incorso di interventi di soccorso in montagna; Hermann Bruggerha presentato un nuovo algoritmo per analizzare il travolgimentoda valanga e l’ipotermia; l’inglese John Ellerton ha parlatodell’epidemiologia degli incidenti (morte e ferimenti) checoinvolgono i soccorritori durante interventi in quota; lagiapponese Oshiro di Tokio ha illustrato lo stato dell’arte delsoccorso in montagna nel suo Paese.

La prossima riunione della Commissione medica avrà luogo inottobre ad Are (Svezia) in occasione dell’assemblea generale.

Gian Celso Agazzi

Incontro CISA-IKAR alle Svalbard

Nel paradiso dei… soccorritori

La prevenzionepiù efficace per ladiarrea delviaggiatore?Un’oculata sceltadi cibi e bevande

In poco meno di un’ora Nicole e io traver-sammo fino all’attacco della via diHeckmair. Io per primo, affondando nellaneve, nello zaino il fornelletto e il cibo

per un bivacco e in aggiunta anche una pic-cola razione di riserva per un’eventualeseconda notte sulla cima. Inoltre, per Nicoleavevo con me anche un sacco piuma caldo eun sottile materassino per dormire. Nicolaportava il mio sacco piuma più leggero affin-ché il suo zaino non fosse troppo pesante elei potesse ugualmente passare una notterilassante in un caldo sacco piuma.

Metro dopo metro salimmo per i tratti diparete nella parte bassa su uno strato di nevesensazionale. Firn fino alle caviglie, compat-to e portante, la roccia invece sgombra dineve con appigli e appoggi liberi, temperatu-ra gradevole a meno due gradi: non potevaessere meglio. Vedevo la nord dell’Eiger inuna luce diversa. Salimmo con continuità,tiro dopo tiro e verso sera raggiungemmo ilnostro traguardo: il Bivacco della Morte. Ciscavammo in fretta un ripiano nella neveaffinché Nicole potesse riposarsi nel saccopiuma prima che facesse buio e freddo e leisi raffreddasse. Il nostro nido d’aquila, a 900metri sopra l’attacco diventò così largo che

riuscii persino a togliermi l’imbrago nelsacco piuma. Lontano nel fondovalle splen-devano le luci di Grindelwald. Questa voltanon invidiavo la gente nei loro caldi salotti,ero felice di starmene lassù, con a fianco lapersona che più mi sta a cuore. Accesi il for-nelletto, sciolsi della neve per il nostro rifor-nimento di liquidi e preparai la cena.

Anche nella seconda parte della parete tro-vammo condizioni fantastiche. Sebbeneavesse passato una notte molto confortevo-le, Nicole cominciava lentamente a manife-stare i segni della fatica del giorno prima.Tuttavia riuscimmo a procedere bene. Infineraggiungemmo la Traversata degli Dei. Dopotre tiri senza problemi ci trovammo sulnevaio del Ragno. Ora di nuovo dritto suverso le Fessure terminali. Quindi ancora ilcolatoio che porta al nevaio sommitale e perquesto sulla cresta Mittelegi dove fummoaccolti dal sole e da un vento fresco.

Dopo la parete tetra e ripida la crestatagliente mi sembrava un’autostrada. Con ilcellulare prenotai una stanza allaGuesthouse Eigergletscher.

Ueli Steck

da “Speed 7 ore che hanno

cambiato la mia vita”

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 27

Alpinisti Ueli Steck

Due cuori e una pareteÈpartita, tra le Alpi Carniche, le

Giulie e il Cadore,“Girarifugio” che, a mo’ di

gioco dell’oca, e con punteggi legatiagli itinerari, fa guadagnare unafelpa personalizzata ai frequentatoridelle montagne friulane e venete.L’iniziativa, sostenuta dalla Bancadi credito cooperativo di Cividale, èorganizzata da “Assorifugi”, cosìcome “Parole e note in rifugio”, lamanifestazione culturale in quotache prosegue con i seguentiappuntamenti: rifugio “De Gasperi”,mercoledì 3 agosto ore 20,proiezione di “Ladro di montagne”di Nereo Zeper e discussione con ilregista su “Che cosa restadell’alpinismo di Ignazio”; rifugio“Calvi”, domenica 7 agosto ore 14,concerto di Gianni e Erica Fassetta(violino e fisarmonica); rifugio“Tolazzi”, domenica 14 agosto ore16, concerto del Mac saxophonequartet; rifugio “Corsi”, sabato 20agosto ore 18, “Fabulieren” di PaoloRumiz su “Scrivere con i piedi”,dedicato al rapporto tra lo slow footsul territorio, la riflessione, larestituzione scritta delle esperienze;rifugio “Grego”, domenica 21agosto ore 14, concerto del“Quartetto con fuoco” (archi); rifugioPellarini, domenica 21 agosto ore11, incontro con Andrea Zannini su“Il CAI e l’Unità d’Italia: 150 anni diuso politico-nazionaledell’alpinismo”; rifugio “Giaf”,domenica 27 agosto ore 16, “Roserosse a 4000 metri”, performance diletture alpinistiche di MassimoSomaglino sul “caso Freney”cinquant’anni dopo; rifugio“Venezia”, domenica 28 agosto ore11, “Tutto lo splendore dell’universoai miei piedi”, proiezione di “Doppiosogno all’equatore” e dialogo traGiorgio Gregorio e Luciano Santinsu Felice Benuzzi, autore di “Fugasul Kenya” e fondatore di MountainWilderness; rifugio Casa Alpina“Kugy”, domenica 4 settembre ore17.30, conversazione con donPierluigi Dipiazza e don Mario Vattasu “Trovare rifugio”, in sensoalpinistico e non; rifugio Dal Piaz,domenica 11 settembre ore 15,concerto dell’ I.F-two & a RichBass.

Montagne friulane e venete

Musiche, incontri e giochi in rifugio

Che cosa spinge un uomo a salire dicorsa in 2 ore e 47 minuti la paretenord dell’Eiger? Il primato, stabilitonel 2008 dall’elvetico Ueli Steck,avrebbe in altri tempi fatto alzare ilsopracciglio a non pochi puristi.Progresso dell’alpinismo o suabanalizzazione? Si può amare lamontagna e al tempo stesso ridurlaalla stregua di una pista? Perapprofondire l’argomento niente dimeglio del libro fresco di stampa diSteck, uscito nella collanaCampo/quattro di Priuli&Verlucca(“Speed, 7 ore che hanno cambiato lamia vita”, 271 pagine, 18 euro). Ne proponiamo, per gentileconcessione, un brano significativo.Ueli (qui accanto in una immagine diRobert Bosch) decide di offrire un belregalo alla moglie Nicole per il suocompleanno e la conduce sulla norddell’Eiger a lui tanto familiare…

28 - LO SCARPONE, AGOSTO 2011

Seniores Tre riusciti raduni

Da una sponda all’altra sullo storico traghettoUn’immagine del raduno di Imbersago (Lecco) con lo storico traghetto leonardesco mosso dall’acqua delfiume. All’incontro, organizzato dai soci di Vimercate e Vaprio d’Adda, hanno partecipato 1325 anzianiappartenenti a 33 sezioni lombarde.

Il piacere di ritrovarsiIn un clima di amiciziae condivisione i socianziani (seniores) delClub Alpino Italianohanno dato vitaall’inizio dell’estate atre importantiappuntamenti di cui siriferisce in questepagine. Teatri deiraduni sono stati per ilombardi le sponde del

fiume Adda a Imbersago, per i veneti ilPian delle Fugazze e per i sociabruzzesi il Parco Nazionale del GranSasso e Monti della Laga. Tutti i radunisi sono conclusi, occorre precisarlo?,con la ferma volontà di ripetere similiesperienze perfettamente riuscite sottol’aspetto organizzativo, rimasteprofondamente scolpite nella memoriadi tanti soci “diversamente giovani”.

Il 20° Raduno seniores “Anna Clozza”della Lombardia ha contato il 25 maggioa Imbersago (Lecco) 1325 partecipantiappartenenti a 33 sezioni lombarde con

Gruppi seniores organizzati provenienti siada grandi città sia da piccoli centri. Unrecord assoluto da ritenere ormai vicino allimite delle possibilità organizzative (ma èanche vero che sono sei anni consecutiviche il record viene regolarmente superatol’anno successivo: sarà così anche nel2012?). Chi ha organizzato il raduno ce l’hafatta, e alla grande, anche stavolta, masoprattutto perché il compito è stato assun-to da due gruppi sezionali. La coalizione vin-cente è stata quella, in rigoroso ordine alfa-betico, dei seniores di Vaprio D’Adda (BG) eVimercate (MI), associazione che da sola hapartecipato con ben 170 iscritti. Una sotto-sezione la prima e una sezione la secondache possono contare su uno straordinarionumero di seniores e su una notevole com-pagine di volontari. E questi soci esemplarisi sono ripartiti l’enorme lavoro di prepara-zione, promozione, organizzazione ed esecu-

zione in modo assolutamente professionale. Tre le rappresentanze di amici seniores

“extralombardi”: la più nutrita quella deiveneti (cui i lombardi di Brescia e diVimercate hanno restituito la visita recando-si al raduno di Pian delle Fugazze due setti-mane dopo, seguita dai meranesi (il socio“Nane” presente e in ottima forma è con isuoi 98 anni l’imbattibile super decano del-l’evento) e da due genovesi (di Bolzaneto)

I soci di Vimercate e Vaprio d’Adda unanno fa, a conclusione del raduno 2010svolto in Alta Valle Brembana, hanno accet-tato la sfida mai tentata prima di collocarelo scenario in un ambiente non di montagnao quantomeno lacustre-montano (Colico)come era normalmente successo negli anniprecedenti. Hanno invece scelto un conte-sto decisamente fluviale, a Imbersago,organizzando escursioni attorno allo stori-co traghetto di Leonardo. E hanno vinto lasfida, come testimonia la generale soddi-sfazione per una giornata assolutamentememorabile.

È stato per questi soci un 2010-2011 di

grande impegno scandito in varie fasi: laindividuazione dell’area, degli itinerariescursionistici, dei ristoranti, delle areecomuni per momenti di aggregazione, lascelta dei gadget da distribuire, la ricercadegli sponsor per finanziare almeno in partel’evento. La logistica (20 pullman, 120 mac-chine da far circolare/parcheggiare), la sicu-rezza dei percorsi (curata dai soci con il sup-porto della protezione civile/vigili) la salute(garantita dalla Croce Bianca di Boltiere)sono state le attività di supporto su cui unevento di questa portata ha richiesto un par-ticolare focus.

Una fiumana di persone scaglionate ingruppi da 50/60 ha seguito, come era statoannunciato sul nostro notiziario LoScarpone, tre itinerari diversi: un PercorsoAzzurro che ha puntato alla Madonna delBosco e al Laghetto di Sartirana; unPercorso Giallo che si è spinto fino alla digaPoirer, al Mulino Colombo e al Pontesull’Adda; e infine un Percorso Verde cheusufruendo del traghetto di Leonardo haseguito il percorso ornitologico sul sentiero

Ventennale in Lombardia

Il raduno dei record sull’Adda calmo e placido

di ripa fino all’oasi protetta dell’Alberone. Tutti si sono ordinatamente ricongiunti

nell’area del traghetto Leonardo per laMessa, accompagnata dal coro “VecchioScarpone” della Sottosezione di Vaprio eseguita dal saluto delle autorità: il vicesinda-co Fabio Vergani di Imbersago e il presiden-te della Commissione Seniores LombardiaDino Marcandalli che con l’occasione hapassato formalmente, alla fine di un doppiomandato, il testimone a Marcello Sellari. Ilsaluto di Renata Viviani, impossibilitata aintervenire, è arrivato tramite il vice presi-dente del Gruppo regionale AntonioPaladini. I fiori che erano stati riservati aRenata sono stati invece degnamente omag-giati a Natalina Rosson, del Gruppo SenioresCAI Milano, risultata dopo consultazione intempo reale (e salvo errori od omissionisempre possibili con numeri in gioco cosìalti) la socia decana del raduno. Alle 13 tuttia tavola o a fare picnic. Un altro record sonoil numero di persone che hanno pranzato:più di 600 distribuite tra un ristorante classi-co (Lido), il Centro polifunzionaleImbersago (polenta, salamelle, formaggi,torte cucinate dal gruppo di Vimercate) e laColonia fluviale di Villa D’Adda con cucinacurata dagli alpini. Dalle 14.30 in poi tutti alcentro polifunzionale all’aperto per canti eballi (nutritissima la partecipazione in peda-na) con il Gruppo ‘Vaprio Folk’ a orchestra-re l’allegria generale, e distribuzione di gad-get nel gran finale. �

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 29

Il primo raduno dei seniores del Centro meridione, organizzato dal CAI Aquila nelParco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, si è svolto domenica 26 giugno,in programma un’escursione al Monte Ruzza 1643 m. Hanno partecipato circa un

centinaio di soci tra abruzzesi (60 convenuti dall’Aquila e 7 da Loreto Aprutino), laziali(circa 30 da Roma e Rieti) e umbri (5 da Perugia). Una magnifica e assolata giornata“tutta da incorniciare” ha permesso ai partecipanti, dopo i saluti di benvenuto dell’AEEugenio Di Marzio, presidente del Gruppo regionale Abruzzo, di snodarsi, suddivisi indue gruppi, nel Piano di Fugno: uno dei gruppi ha puntato alla vetta del Ruzza e l’altroha percorso un anello con visita ad alcune grotte storiche utilizzate in passato dai pastoridi pecore per la transumanza, sulle tracce dell’antica comunità monastica che ha dato ilvia all’economia pastorale della zona.

Al rientro i due gruppi si sono ritrovati per un conviviale pranzo al rifugio Montecristo,alla fine del quale i partecipanti hanno ricevuto i saluti e le congratulazioni da alcunirappresentanti nazionali che hanno vissuto in prima persona la manifestazione: LilianaChillè, ANE, vice presidente della Commissione centrale di escursionismo (CCE), DinoMarcandalli, coordinatore del Gruppo di lavoro seniores presso la CCE, Marcello Sellari,presidente dei seniores lombardi.

Caloroso e applaudito l’intervento del presidente della Sezione dell’Aquila BrunoMarconi, particolarmente quando ha ringraziato gli organizzatori, il referente abruzzesepresso il Gruppo di lavoro seniores della CCE Giancarlo Speranza e il referente seniorespresso il GR Abruzzi Angelo Paolucci.

Erano presenti vari presidenti di importanti gruppi seniores di regioni limitrofe: CarlaGrassellini (Perugia), Giuseppe Quadruccio (Rieti), Fiorangela Bellotti (Roma, anchenella sua qualità di referente CMI presso il gruppo di lavoro seniores della CCE).C’erano il referente seniores presso il GR Lazio, l’AE Maurizio Giusti; e il presidentedella Sezione di Vaprio d’Adda (BG) Carlo Colombo.

Quella che era (e resta) l’escursione conviviale annuale aperta a tutti i soci dell’Aquila,detta del Solstizio d’Estate, giunta alla sua quarta edizione, si è estesa a tutti i senioresdel CAI Abruzzo e a quelli di CAI Lazio e CAI Umbria, per costituire il 1° Radunoseniores di CAI CMI, ospitato quest’anno dal CAI Abruzzo.

L’appuntamento è per il Raduno 2012, con l’auspicio che l’iniziativa sia estesa alleregioni limitrofe e ad altri gruppi seniores del CMI.

La prima volta in Abruzzo

Un Solstizio da incorniciare

Alto Vicentino, ore 5:30 – Dopo una settimana passata aconsultare bollettini meteo è arrivato il momento didecidere: tra circa mezz’ora i partecipanti si metteranno in

movimento ed è necessario dare loro informazioni sulladestinazione. C’è pioggia battente, la nuvolosità è molto bassa,tutto sembra cospirare contro il nostro primo raduno; la decisioneè scontata: seguiremo il piano B, con ritrovo a Rovereto. Inizia iltam tam delle telefonate!

Rovereto, ore 8 – La pioggia è da poco cessata, la nuvolosità èalta e un po’ di azzurro ci fa l’occhiolino. Le oltre duecentopersone già arrivate non hanno dubbi: meglio escursionisti(magari un po’ bagnati) che turisti di fondovalle; riparte il tam tamper dare il contrordine: ritrovo al Pian delle Fugazze, seguiremoil piano A riducendo numero e difficoltà degli itinerari.

Pian delle Fugazze, ore 9 – Trecento persone “occupano” ilpasso e si organizzano per iniziare le escursioni; i sei itinerariprevisti vengono ridotti a tre, e si parte! Preso atto delladeterminazione dei partecipanti, il tempo si comporta dagentiluomo e ci regala solo qualche sporadica doccia.

Pian delle Fugazze, ore 15 – Ci ritroviamo tutti nuovamente alpasso, e durante la celebrazione della messa “sorella acqua” siscatena; ma le tensostrutture predisposte dagli amici della SATci difendono alla grande!

Pian delle Fugazze, ore 18 – Dopo la baldoria successiva allamessa riusciamo a convincere gli ultimi festaioli canterini che èora di tornare a casa.

I nostri numeri: tredici Gruppi sezionali seniores (GSS) presenti,per un totale di trecento partecipanti; tra questi anche unarappresentanza dei “cugini” seniores lombardi, soci delle sezionidi Brescia e Vimercate, che hanno voluto festeggiare con noiquesto nostro primo passo sulla strada dell’incontro e dellacollaborazione fra i gruppi seniores del nostro territorio.

Abbiamo atteso per mesi questo evento, ma quello che èandato in scena al Pian delle Fugazze non è che il punto dipartenza di un più ambizioso progetto di collaborazione econdivisione di esperienze, che già muove i primi passi:•i direttivi dei nostri GSS si sono già incontrati più volte per

confrontarsi e per definire ipotesi di collaborazione;•con l’approvazione da parte dell’OTTO Escursionismo VFG a

fine giugno ha preso vita un Gruppo di lavoro seniores VFGche, relazionandosi con il Gruppo di lavoro seniores centralepresso la CCE, opererà per stimolare e indirizzare l’escursio-nismo senior e coordinare le attività comuni dei relativi GSS;

•la Commissione interregionale per l’escursionismo VFG ha giàdeciso di integrare la propria struttura cooptando trecomponenti tecnici esterni; uno di questi sarà il referente delneo-nato Gruppo di lavoro seniores.Prendendo a prestito una frase di Winston Churchill, ci piace

pensare che questo nostro raduno “non è la fine, e non ènemmeno il principio della fine; è, solamente, la fine delprincipio!”

Gian Pietro Berlato

Allegri, il Triveneto è in marcia

Cantando sotto la pioggia al Pian delle Fugazze

Q

30 - LO SCARPONE, AGOSTO 2011

News dalle aziende A cura di Susanna Gazzola (Servizio pubblicità)

OCCHIALI DA SOLE ZIELAPPROVATI CAI.

CON VOI, IN CIMA ALLE EMOZIONI!

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polarizzanti o alle lenti in NXT alla melanina,offerte con garanzia a vita contro le rottureaccidentali, ultra avvolgenti conl’ergonomica montatura in policarbonato otecnopolimero, indistruttibili nella versione intitanio, superleggeri in materiali tecnici ealluminio. Ma ora vi è un altro interessantemotivo che spinge ad avvicinarsi al mondoCai sunglasses: la nuova promozione cheZiel ha pensato per donare ai suoi clientiancora più comfort ai già piacevoli momentidi vita all’aperto. Acquistando un occhialeda sole Cai, infatti, avrete subito inOMAGGIO un pratico ed esclusivo Pilefirmato Ziel che potrà accompagnarvipiacevolmente nei vostri “fuoriporta”. Viconsigliamo però di affrettarvi, perché lapromozione è valida solo fino adesaurimento scorte. Per avere maggioriinformazioni sulla promozione, su tutti iprodotti sunglasses e per conoscere ipunti vendita Ziel più vicini a voi, potete visi-tare il Sito Internet www.ziel.it

LA SICUREZZA IN BICI? UNA QUESTIONE DI TESTA

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sentiero in montagna o nel traffico della città.Per questo motivo Briko, marchio storico delciclismo, propone per la stagione in corso,una collezione di caschi unica, originale edagli alti standard qualitativi. Si parte dalMustang Carbon estremamente leggerograzie agli inserti in carbonio, e si passa alMorgan Light dotato di luci, anteriore eposteriori, per rendersi visibili agliautomobilisti . Da segnalare il modello CityBike dalle linee sobrie per il ciclismo in“giacca e cravatta”. Il design ricercato e legrafiche curate nei minimi particolari, l’altaqualità dei materiali utilizzati e la ricercasviluppata dal Briko Lab, rendono i caschiBriko duraturi e sicuri nel tempo, pensati peraccontentare le esigenze di tutti. Nelle foto:casco Mustang Carbon (art. 013590)Info: BRIKO srl - Tel. +39 02 [email protected] - www.briko.com

NUOVA GAMMA CAMPACK DI CAMP

La nuovo linea M è ora disponibile!Questa gamma di CAMPack da 30 a50 litri è ideale per ascensioni

impegnative che necessitano leggerezza e lacomodità di avere tutto il materiale a portatadi mano. Con l’esclusiva apertura“Backdoor” di CAMP avrete accessofacilitato a ogni livello dello zaino.Nell’immagine CAMPack M5, zaino per alpi-nismo polivalente, dotato di un sistema diestensione che consente di ridurre il volumedello zaino da 50 a 40 litri. Schienale consistema Backdoor che consente un facileaccesso allo zaino (esclusiva CAMP). Porta piccozze a scomparsa, porta materia-le o sci laterali per tutte le larghezze di sci,porta casco a scomparsa sul fondo dellozaino, fettuccia porta corda sul cappuccio,tasca frontale porta pala e sonda da valan-ga, fornito con custodia porta ramponi. Per maggiori informazioni: www.camp.ittel. +39 0341 890117

Presso la Cineteca del ClubAlpino Italiano è finalmentedisponibile, dopo lunga trat-tativa con la casa di distribu-

zione, il film di Remy Teziér “Au delades cimes” (Oltre le cime) Genzianad’oro Gran premio CAI alTrentoFilmfestival del 2008. Il filmha una durata di 75 minuti ed è statogirato, per la prima volta nella storiadel cinema di montagna, in alta defi-nizione. La protagonista CatherineDestivelle (nella foto) è consideratauna delle migliori scalatrici delmondo: nel film la seguiamo durantela salita di tre famose cime nelle Alpie Catherine ci invita a condividerecon lei la sua passione e il sentimen-to di libertà che la montagna offre.

Oltre a costituire un convincente ritratto della grande alpinista fran-cese, il film mette in evidenza i forti legami di amicizia e vicinanza chesi sviluppano tra i compagni di cordata. Le immagini di Tezier, unmaestro in assoluto, sono mozzafiato. Il film può essere richiesto gra-tuitamente dalle sezioni, spese di spedizione escluse, rivolgendosi allaCineteca in Sede centrale (tel 02.205723.1, fax 02.205723.201).

Milano Cercansi uomini di talentoLa SEM (Società Escursionisti Milanesi), la Scuola regionale lom-

barda di alpinismo del CAI con il contributo del CRUSMdell’Università degli Studi di Milano sono liete di annunciare l’ap-prossimarsi della quarta edizione del Premio “Marcello Meroni” dedi-cato a persone di grande valore e umanità e intitolato a un brillanteistruttore nazionale di alpinismo nonché valente astrofisico, prema-turamente scomparso. Questa bella iniziativa, partita grazie all’entu-siasmo e alla volontà di amici e colleghi di Marcello che volevanoricordarlo anche attraverso quanto di buono egli ha realizzato nellasua vita, si concretizza attraverso la ricerca di “talenti” sconosciuti,

che senza clamori ma con grande passione, volontà e bravura (pro-prio come a suo tempo fece Marcello) operano quotidianamente econ costanza nella comunità in cui vivono, contribuendo alla diffu-sione di valori positivi e rappresentando un esempio per la società.Il bando, la cui scadenza è il 2 ottobre 2011, è pubblicato sul sitodella SEM: http://www.caisem.org/4s-premiomm.htm

Mestre (VE) Tematiche mediche per rifugistiIl 16 aprile si è svolto con successo il 1° Corso di formazione per

gestori di rifugi su tematiche mediche e BLS (basic life support).Organizzato e tenuto dalla Commissione medica VFG in collabora-zione con la Commissione Veneta Rifugi, ha visto la partecipazionedi una ventina di rifugisti del Veneto nell’accogliente sede dellaSezione di Mestre. Si è parlato di emergenze respiratorie e cardiache,emorragie e disturbi gastrointestinali, allergie e traumatologia, colpidi calore, mal di montagna, morsi di vipere e zecche, rabbia, puntu-re di insetti e varie altre emergenze mediche, con prove pratiche disoccorso, simulazioni di ferite o lesioni traumatiche e prove di riani-mazione cardiorespiratoria su manichino. Non è mancata un’ampiadiscussione sulla gestione dei farmaci e dei presidi di primo soccor-so, sulle problematiche medico legali e sulle proposte operative persuperarle. Già in programmazione la ripetizione del corso, sia perrifugisti del Veneto che del Friuli Venezia Giulia. Chi fosse interessa-to è invitato a contattare la Commissione medica VFG tramite ilsegretario Luciano Saccarola: [email protected].

QUICAIAttività, idee, proposte

Convegni

Alpi, un paesaggio da tutelare

Il paesaggio naturale e culturale rappresenta una delle piùgrandi ricchezze delle Alpi abitate da 14 milioni di persone evisitate ogni anno da oltre 120 milioni di turisti da ogni parte

del mondo. Il paesaggio alpino è tuttavia sacrificato per lacostruzione di infrastrutture, quali strade, autostrade, ponti,centrali energetiche, linee elettriche. Nel tempo sono stateadottate misure regolamentari a livello internazionale, europeoe nazionale, per tutelarlo. Ma sono sufficienti? Fra gli strumentiesistenti troviamo la Convenzione europea sul paesaggio, ilprotocollo sulla protezione della natura e la tutela del paesaggiodella Convenzione delle Alpi e la legislazione europea sullavalutazione di impatto ambientale. La fame di energie anche dafonti rinnovabili espone ora le Alpi all’impatto di nuoveinfrastrutture e impianti per la produzione idroelettrica, eolica efotovoltaica. Sono stati questi gli argomenti di discussione dellaconferenza internazionale su “Il prezzo del paesaggio. Chipensa al paesaggio delle Alpi?”, organizzata da Segretariatopermanente della Convenzione delle Alpi, Club Alpino Italiano eAlpenverein austriaco, a Bolzano, sabato 24 giugno. Nel suointervento il presidente generale Umberto Martini ha osservatoche “la tutela del paesaggio delle Alpi richiede uno sforzocomune tra tutti i soggetti coinvolti: istituzioni, associazioni esemplici cittadini. Aldilà delle soluzioni che possono sembrareottimali nel presente, è nostra responsabilità pensare alle futuregenerazioni, affinché anche i nostri nipoti possano godere dellosplendido paesaggio che abbiamo noi oggi sotto agli occhi”.

Grande cinemain Cineteca

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 31

Commissione pubblicazioni

Zannini nuovo presidente

Nuovi criteri per la distribuzione, maggiore impegno nelcompletamento e l’aggiornamento della collana “Guidadei monti d’Italia”, possibilità di messa in rete di testi

storici, trasversalità con le altre commissioni centrali: di questo siè parlato il 19 marzo, presente il presidente generale UmbertoMartini, nella seduta di insediamento della nuova Commissionecentrale per le pubblicazioni guidata ora da Andrea Zannini chesuccede nella carica a Dante Colli.

Pesaro Il primo Congresso nazionale TAMLa Commissione centrale TAM, rispondendo a sollecitazioni pro-

venienti da più parti e ritenendo opportuno organizzare e struttura-re al meglio le attività di tutela ambientale in seno al Sodalizio, haprogrammato il 1° Congresso nazionale degli operatori per valutareinsieme potenzialità operative. L’appuntamento è a Pesaro il 22 e il23 ottobre.

Loano (SV) Tutti in piazza CAI

Come si è riferito in queste pagine, è stata intitolata al Club AlpinoItaliano una piazza in un angolo suggestivo e centrale di Loano, lalocalità turistica della Liguria nei cui pressi si trovano, fra l’altro,palestre di arrampicata note a livello internazionale. L’iniziativa, frale prime in Italia, è stata realizzata per iniziativa del Gruppo regio-nale Liguria e subito condivisa dall’amministrazione comunale. Lapiazza si trova vicino alla Torre civica pentagonale, ove ha sede laSezione di Loano che festeggia i 40 anni di vita. Nella foto posano inpiazza CAI (da sinistra) Emilio Sansone presidente Sezione di

Loano), Angelo Vaccarezza presidente della Provincia di Savona e al4 maggio ancora in carica come sindaco di Loano, Lara Comi euro-parlamentare PDL, Gianpiero Zunino presidente CAI Liguria, LuigiPignocca vicesindaco di Loano, sindaco dal 16 maggio, LucioTognolo vicepresidente della Sezione di Loano.

Varese Le Alpi di Restelli A Carnago (VA) per il 50° di fondazione della sezione dal 3 al 12 set-

tembre è in programma la mostra fotografica “Alpi” dal M. Bianco alM. Rosa alle Dolomiti, immagini di Franco Restelli tratte dal volumepubblicato da Macchione Editore con i testi di Teresio Valsesia.Inaugurazione è prevista sabato 3 - ore 17 presso Chiesa San Rocco- Carnago. Info 0331.994196.

Valmalenco (SO) Rifugi in miniaturaRifatti in scala con gli stessi

materiali con cui sono staticostruiti, i rifugi dellaValmalenco (Sondrio) sonoesposti per tutto il mese diagosto in una singolare rasse-gna ospitata presso laBiblioteca comunale diChiesa in Valmalenco (piazzaSS. Giacomo e Filippo 1). Imodelli sono stati realizzatida Tiziano Giussani, iscritto alCAI dal 1945 e socio fondato-re della Sezione di BovisioMasciago (Milano), unendo lapassione per il modellismo aquella per la montagna. Per realizzare i modelli sono stati necessarimolti rilievi fotografici e minuziose misurazioni. I materiali usati pro-vengono, come si è detto, dalla stessa Valmalenco. L’iniziativa èsostenuta dall’Assessorato al Turismo e alla Cultura del comune diChiesa in Valmalenco, per iniziativa di Gianfranco Comi presidentedella Delegazione Valtellina/Valchiavenna del CNSAS. I modelliriguardano i rifugi Marinelli Bombardieri, Tartaglione Crispi,Bignami, Carate, Gerli Porro, Zoia, Longoni, Bosio, la nuova e la vec-chia Marco e Rosa. Per alcune delle opere esposte esistono piùcopie. La “Marco e Rosa” in miniatura nelle due versioni fa bella figu-ra sia al rifugio Gerli Porro sia nella sede della Sezione Valtellinesealla quale i modelli sono stati donati in occasione del gemellaggiocon la Sezione di Bovisio Masciago.

32 - LO SCARPONE, AGOSTO 2011

QUI CAI Attività, idee, proposte

Medicina

Primo soccorso, incontro formativo

Nei giorni 25 e 26 novembre si terrà a Varese la quartaedizione dell’incontro formativo italo-svizzero sul primosoccorso in montagna, presso le strutture dell’Ospedale

di Circolo e dell’Università degli Studi dell’Insubria. Il corso hagià raggiunto notorietà nazionale diventando punto di riferimentoin Italia e non solo, con complessivi 70 diplomati (va ricordatoche rispetta i requisiti richiesti dal DM 388/03). A questo risultatohanno contribuito i docenti medici italiani e svizzeri del soccorsoe dell’emergenza, che hanno saputo rendere le lezioniinteressanti e coinvolgenti, come testimoniato dai pareriunanimemente positivi dei partecipanti.

Dal prossimo corso – iscrizione gratuita - ci sarà unaselezione in caso di domande in eccesso, dato che il numero dipartecipanti rimane fissato in 24, ma non sarà più necessarioessere titolati o iscritti al CAI. Per tale motivo è richiesto un brevecurriculum. Lo scopo rimane quello di implementare la sicurezzadi chi va in montagna per motivi professionali o amatoriali,fornendo, oltre alle nozioni basilari sulla rianimazione e sullagestione del primo soccorso, soprattutto indicazioni per laprevenzione dell’incidente. Il programma completo è disponibilesul sito www.caimalnate.it e viene diffuso attraverso i canalimediatici del Club Alpino Italiano.

dottor Luigi Festi ([email protected])U.O. Chirurgia Toracica Ospedale di Circolo Varese

Presidente CAI Malnate

Rifugi fioriti

Benvenuti al Curò

Appollaiato sui boscosi contrafforti delle Orobie, il rifugioCurò del CAI di Bergamo accoglie i visitatori con questofiorito biglietto da visita. L’immagine ci è stata

cortesemente mandata da Gaetano Pieghetti della SottosezioneCai Manerbio di Brescia.

Pordenone Splendori delle grotte friulaneUna mostra fotografica curata dall’Unione speleologica pordeno-

nese del CAI è dedicata, a Tramonti di Sopra presso la Sala polifun-zionale fino al 31 agosto, alle grotte delle Dolomiti friulane nellePrealpi carniche pordenonesi. Le immagini descrivono le morfologiecarsiche ipogee e i paesaggi carsici compresi nel territorio dolomiti-co delle Prealpi, area riconosciuta dall’Unesco come Patrimoniomondiale dell’umanità. Un’altra mostra di grande interesse è stataallestita in giugno a Barcis con una rassegna d’immagini dalla Grottavecchia diga allo SpeleoMuseoGalleria251. Nella foto un momentodell’inaugurazione.

Bergamo In distribuzione l’Annuario 2010Come ogni anno all’inizio estate, è uscito l’annuario sezionale del

CAI Bergamo, edizione 2010, che festeggia i suoi 75 anni di vita. Lapubblicazione (oltre duecento pagine) è suddivisa in varie sezioni:

una riguarda il consiglio direttivo, le cariche isti-tuzionali, le varie commissioni sezionali e le rela-zioni delle varie sottosezioni; una i trekking e lespedizioni alpinistiche, una l’alpinismo e l’escur-sionismo; una infine la cultura alpina. Ognisezione ha una breve parte introduttiva, scrittada uno dei redattori, che ne descrive in breve icontenuti. La maggior parte degli articoli è arric-chita da belle fotografie a colori. Come sempreil lavoro del comitato di redazione è stato abba-stanza impegnativo, con l’intento di soddisfarele esigenze dei soci e riuscire a ottenere articoli e materiale foto-grafico di qualità, mentre il progetto grafico è come al solito diGiordano Santini, che da anni segue con passione e competenza laprestigiosa pubblicazione sezionale. Va infine segnalato il lavorodella Biblioteca della montagna del Palamonti che sta raccogliendotutte le edizioni dell’annuario sezionale in formato elettronico, attra-verso un’attenta e laboriosa opera di scannerizzazione. “Desideroesprimere il mio più sincero ringraziamento”, ha detto Gian CelsoAgazzi a nome del Comitato di redazione, “a tutti coloro che hannocollaborato con il loro prezioso contributo, fatto di articoli e mate-riale fotografico, alla realizzazione dell’annuario con l’auspicio chetale disponibilità continui anche per il futuro”.

Feltre (BL) Un bivacco dedicato a FioriLa Sezione di Feltre ha intitolato a Matteo Fiori il bivacco inverna-

le vicino al rifugio Boz. Il nome dell’avvocato con la passione del-l’alpinismo, conosciuto in tutto il Bellunese, resterà così legato allemontagne che perfettamente conosceva. La cerimonia si è tenutadomenica 10 luglio con il coro Val Canzoi di Castelfranco Veneto egli interventi del presidente della Sezione di Feltre e del presidentegenerale del CAI.

Vicenza Sei escursioni per il PakistanSulle montagne vicentine a partire da sabato 27 agosto ogni 15 gior-

ni si svolgeranno sei escursioni guidate su percorsi storici con fina-lità di aiuto umanitario, destinato alla realizzazione del CentroAlpinistico Cristina Castagna nell’area nord del Pakistan, e allariscoperta di strade antiche e manufatti con analisi archeologica disuperficie confrontata a mappe e documenti tuttora reperibili inarchivi o biblioteche di province e regioni limitrofe.

Le altre escursioni sono fissate in queste date: 10 e 24 settembre, 8e 22 ottobre e 5 novembre, sempre di sabato. L’iniziativa è promossada Cammin’Alpi Vicentine, Onlus Montagne e Solidarietà di Avio

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 33

Club Alpino Svizzero

“Les Alpes” anche in italiano

Idelegati del Club Alpino Svizzero hanno approvato lapubblicazione della rivista ufficiale “Le Alpes” anche initaliano, oltre che in francese e in tedesco. La pubblicazione

sarà in distribuzione dal primo gennaio 2012.

Nel 2006 si è costituita in Svanezia l’associazione ONG“Svaneti Tursist Center”, Centro per l’escursionismo el’alpinismo della Svanezia, con sede a Mestja in via Vittorio

Sella. Molti gli amici italiani che hanno aderito all’iniziativa, e acapofila di questi la Sezione di Como del Club Alpino Italiano.

Il Centro ha la funzione di coordinare il coinvolgimento dellapopolazione a un progetto di turismo solidale e promuovecollaborazioni con associazioni alpinistiche e operatori turistici nelmondo. Il Centro è la “reception” di quel grande albergotradizionalmente diffuso tra le famiglie Svane, e fornisce supportoper i trasferimenti con automezzi e servizi di guida eaccompagnamento ai turisti, oltre a organizzare eventi emanifestazioni. Il tema del turismo sostenibile e solidale offre inqueste terre le maggiori potenzialità di sviluppo e per il Club AlpinoItaliano il turismo solidale, ambientalmente sostenibile, si coniugaappieno con i propri principi statutari.

Con il progetto Bici Svana gli amici del CAI Como, grazie alladisponibilità e collaborazione di cicli Focus Italia e Shain Helmetssono riusciti a costituire un parco di biciclette mtb qualestrutturazione base per l’avvio di una offerta turistica rivolta ancheal cicloescursionismo. Da quest’estate infatti a Mestja, il capoluogodella Svanezia del Nord, è attivo un punto noleggio mountain bikepresso l’Hotel Tetnuldi. Il turismo in mountain bike si inserisce apieno titolo in questa diversificata offerta di turismo solidale, cosìcome l’alpinismo e il trekking, nell’attività dell’organizzazionelocale Svaneti trekking, senza snaturare l’etica del progetto turisticofin qui attuato ma aggiungendo altri mattoni a questa costruzione incontinua evoluzione. Info: [email protected]

Turismo solidale

Bici mtb a disposizionedei soci in Svanezia

Cori

Giovane maestro alla SOSAT

Roberto Garniga è il nuovo maestro del coro della SOSAT.Succede a Paolo Tasin che ha diretto il complesso per 18anni. Il presidente Andrea Zanotti e i coristi hanno avuto

modo di esprimergli la propria gratitudine. Nato nel 1983,Garniga si è diplomato come cornista al Conservatorio Bomportidi Trento nell’ottobre del 2003 sotto la guida del maestro Bertuettie ha frequentato il biennio della scuola di specializzazione diFiesole con il maestro Guido Corti.

34 - LO SCARPONE, AGOSTO 2011

(TN), CAI Marostica-Sandrigo e Associazione Sezioni Vicentine delCAI; per iscrizioni, informazioni, invio pieghevoli: Tarcisio Bellò –[email protected] 0444/357495 – 392/0145577.

Fiume Silvano nuovo presidente

Sandro Silvano è stato eletto presidente della Sezione di Fiume delCAI nel corso dell’Assemblea dei soci svoltasi a Vittorio Veneto il 16aprile. Subentra a Tomaso Millevoi, giunto alla scadenza del manda-to. È stata un’assemblea molto affollata quella di Vittorio Veneto,egregiamente presieduta dalla padrona di casa Mara Baldassini, pre-sidente della locale sezione. Erano presenti il presidente generaleUmberto Martini, Silvio Beorchia, Luigi Brusadin, nonché i presi-denti che hanno preceduto Silvano: oltre a Millevoi, anche DinoGigante e Aldo Innocente. Più che un alpinista, il neo presidente siritiene un amante della montagna in tutti i suoi aspetti. È stato diri-gente di ricerca del Consiglio nazionale delle ricerche nonché diret-tore e responsabile dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeo-logica del CNR di Padova per oltre 18 anni: ricerca prevalentementesviluppata nel campo della geologia e geomorfologia applicata sia inItalia sia all’estero. È autore, tra gli altri, dello studio-guida “Geositie itinerari geoturistici tra Cima d’Asta e il Tesino”. Nella foto Silvanofra Tomaso Millevoi (sulla sinistra) e Dino Gigante (alla sua destra).

Milano La foto più bellaLa quarta edizione del Concorso fotografico della Società

Escursionisti Milanesi ha visto un discreto numero di partecipanti(23) e di opere presentate (46). La giuria, presieduta da LorenzoCastelli e composta da Irene De Donatis, Mauro Inglese, LucaMeroni e Alessandro Tintori, ha proclamato vincitori MicheleGusmeroli con l’immagine “Il vento conosce una sola stagione”(foto), Mario Zaja, Enrico Tormene, Lorenzo Dotti, NicolaManfredini. Segnalate tre opere di Serena Barbanotti, CristinaSavona e Andrea Nicola Rossi. Il concorso online, giunto alla terzaedizione, ha visto aumentare ancora i partecipanti. Le preferenzesono andate a Chiara Demarta, Nicola Manfredini, Giuseppe Lio.

Vreni Lombardo ha vinto il premio estratto a sorte tra coloro chehanno votato la foto vincitrice. Tutte le foto sono esposte in sede epossono essere viste nel sito www.caisem.org/sem-confoto11.htm

Sondrio Schena succede a Tirinzoni“Mai avrei pensato di dover presentare quest’opera”, ha esordito

Angelo Schena, neo presidente della Fondazione Luigi Bombardieridi Sondrio, che ha edito il libro, nel presentare “Alpi OrobieValtellinesi” a cura di Guido Combi. “Purtroppo, come tutti sapete ciha appena lasciato Stefano Tirinzoni, mio predecessore alla presi-denza e caro amico, che ha avuto un ruolo determinante nell’ultimodecennio di attività della fondazione e nell’assicurare la realizzazio-ne di questo lavoro. Molto di lui resta in queste pagine: sia nell’in-troduzione sia nel contributo specifico offerto per la conoscenza delpaesaggio”. Schena, come l’amico Tirinzoni, è stato presidente dellaSezione Valtellinese ed è attualmente consigliere centrale del CAI. �

QUI CAI Attività, idee, proposteCorsi

Diventare organizzatori di eventi

La Commissione cinematografica centrale rilancia,com’è stato a suo tempo annunciato in queste pagine, ilfondamentale corso di formazione per organizzatore di

eventi cinematografici. Le date sono quelle del 6,7,8,9ottobre: quattro giorni da trascorrere piacevolmente aFilorera, in Val Masino (Sondrio) per approfondire alcuni temifondamentali per chi poi dovrà poi mettere in piedi occasionid’incontro aperte ai soci e alla cittadinanza: il Club alpinoitaliano, la Commissione cinematografica, la Cineteca, lastoria dell’alpinismo e del cinema di montagna, il linguaggiocinematografico e alcuni cenni sulle tecniche di ripresa sullatecnologia e su come organizzare gli eventi.

Il tutto inframmezzato dalla visione di alcuni spezzoni difilmati in cui i docenti interverranno con commenti ad hoc.Dopo il successo del primo analogo corso realizzato a CampoImperatore (AQ) nell’ottobre 2009, c’è da aspettarsi un nuovoprimato di adesioni. La segreteria è presso la Cineteca centraledel Club Alpino Italiano, via Petrella 19, conservatore LucianoCalabrò tel 02.205723213 (mattino); e-mail [email protected].

Per informazioni, rivolgersi a Pino Brambilla, presidente dellaCommissione cinematografica centrale, tel 039.9274360;[email protected] - oppure: [email protected]. Ci si può iscrivere fino al 31 agosto, la quotaè di 300 euro. Occorre effettuare domanda attraverso lospeciale modulo da richiedere agli indirizzi indicati o dascaricare da www.cai.it

I paesaggi del Veneto

Il Comitato scientifico veneto friulano e giuliano, incollaborazione con la Sezione di Mirano propone il corso,arrivato alla IV edizione, dal titolo: “I paesaggi del Veneto”,

nove lezioni tenute da diversi relatori esperti. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi presso i siti

www.caimirano.it, www.caicsvfg.it oppure www.ecomuseo-terredelbrenta.it dove troverete anche il programma completo.Periodo del corso è da ottobre a novembre. Sede presso la salaconferenze del Banco Santo Stefano Credito Cooperativo diMartellago. Serata introduttiva venerdì 7 ottobre con unaconferenza di Michele Zanetti. Ingresso libero.

Aggiornamento per Operatori TAM

La Commissione Piemontese – Valdostana TAM organizzaper sabato 10 e domenica 11 settembre il primo di dueincontri di aggiornamento. Prevista il 10/9 l’escursione su

Ru Chavacour fino alla località Crot de Loup accompagnatidalla guida naturalistica F. Dalle, una relazione su “ProgettoGloria” la vegetazione d’alta quota per il monitoraggio delcambiamento climatico in Valle d’Aosta e la Visita dell’ortobotanico di Vescoz.

Da Courmayeur si raggiunge il Rifugio Monte Bianco dovel’11/9 è prevista una escursione da Col della Seigne sino allaCasermetta con interventi a cura degli esperti di MontagnaSicura su: I fiori in Val Veny e gli addattamenti alla vita in altaquota; la fauna del Monte Bianco; l’Espace Mont Blanc, obiettividi sviluppo sostenibile, i sentieri per conoscerlo; la casermetta,un esempio di energia rinnovabile in alta quota.

Prenotazioni entro il 6 agosto con versamento di 30 euro dicaparra, per tutti i soci CAI, con priorità agli Operatori TAM.

Informazioni: www.caipiemonte-tam.it, contatti: [email protected] e Carla [email protected]

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 35

QUI CAI Attività, idee, proposte

Le Sezioni vicentine per la sicurezza

Il capogita e l’emergenza

Ancora una volta l’associazionedelle Sezioni vicentine del CAI (14sezioni; 13.800 soci) ha dimostrato

che “l’unione fa la forza” raccogliendo unulteriore e meritato risultato. Ormai daanni questa associazione propone ai sociaggiornamenti e approfondimenti con corsie incontri su tematiche comuni e condivise,ottimizzando le risorse umane, semprecarenti.

La nuova iniziativa si aggiunge alleprecedenti di sensibilizzazione dei soci CAIverso la prevenzione sanitaria: 15.000tesserine riportanti le note sanitariepersonali da conservare con la tessera CAIper comunicarle agli operatori del soccorso;7.000 manualetti “zainabili” di primosoccorso (40 pagine condensate in 25 grammi); il tutto distribuitogratuitamente ai soci in occasione dei tesseramenti 2008 e 2009. Etra novembre 2010 e marzo 2011 è stato organizzato un corso di“Gestione iniziale del trauma in montagna e rianimazionecardiopolmonare”, rivolto ai capigita. Il programma, nella parteteorica, ha illustrato le linee guida internazionali BasicLife-Support-Defibrillation (BLS-D), i possibili casi di arrestocardiorespiratorio (trauma, folgorazione, ipotermia) durantel’attività escursionistica, la gestione delle priorità dei traumi e lagestione di un elisoccorso; nella parte pratica si sono approfonditele tecniche del primo soccorso, del massaggio cardiaco, delle varieimmobilizzazioni, del trattamento delle ferite, dei traumi e dellafolgorazione.

Il corso si è tenuto presso le sezioni di Bassano del Grappa, Schio,Thiene e Valdagno, e ogni edizione ha coinvolto un numero chiu-so programmato di 16 allievi, occupati per un’intera giornata; intotale quindi 64 capigita, provenienti da 10 sezioni CAI. L’iniziativasi è sviluppata col sostegno della Commissione medicainterregionale VFG che, oltre a predisporre il programma e forniregran parte del materiale didattico, ha gestito direttamente il primoincontro.

La prima edizione è stata inoltre un’occasione di addestramento

didattico per un gruppo di 12 medici einfermieri vicentini, soci CAI e coinvolti su segnalazione dellesezioni, che sulla base dell’esperienza acquisita e con opportuniavvicendamenti ha gestito le successive tre giornate. Questaequipe medico-sanitaria si è ora messa a disposizione percollaborare alle iniziative sezionali e affrontare didatticamente, suspecifiche richieste, anche altre problematiche sanitarie previstedai vari corsi sezionali di alpinismo, escursioni-smo, scialpinismo,speleologia.

Uno sguardo al futuroIn base alla positiva esperienza maturata con questo corso

l’associazione delle Sezioni vicentine ha deciso di proseguire nelcammi-no di formazione dei capigita e non con le seguentiiniziative:• Corso di gestione iniziale del trauma e rianimazione cardio-

polmonare (RCP)L’equipe medico-sanitaria vicentina ha concordato con l’AIS(Associazione italiana soccorritori) di Marostica un piano diformazione che verrà gestito congiuntamente dai medicidell’equipe e dai formatori AIS. Verranno proposte tre edizioni,nel periodo ottobre 2011 – aprile 2012, utilizzando le sedi diMarostica, Montecchio Maggiore e Schio; struttura e contenuto

saranno identici a quanto già realizzato nel periodonovembre 2010 – marzo 2011.• Corsi di aggiornamento. Il programma si articola in duesessioni di mezza giornata, ciascuna tendenzialmentemodulata in rapporto alla patologia “stagionale”: Autunno2011: ipotermia; congelamenti; danni da raggi ultravioletti;oftalmia nivale; alimentazione nel periodo invernale.Primavera 2012: colpo di sole, colpo di calore;alimentazione e idratazione; integratori; piante e fiorivelenosi; morso di vipera; punture di insetti; patologia dazecche. Gli incontri sono caratterizzati da un approccioprevalentemente teorico, e pertanto sono aperti ad unampio numero di interessati.• Corsi di mantenimento. A partire dall’autunno 2012verranno proposti incontri periodici di “ripasso” BLS-D eRCP.

Chi fosse interessato ad approfondire queste esperienzepuò contattare l’associazione scrivendo a:[email protected]

Associazione delle Sezioni vicentineIl coordinatore Anna Fabris

Un indispensabiledocumentopersonaleLa tesserina (dimensioni iden-tiche alla tessera CAI) con lenote sanitarie personali èstata stampata in 13.000copie e distribuita a tutti isoci delle sezioni vicentinedel CAI in occasione deltesseramento 2008. È in preparazione la secon-da edizione con qualchemiglioramento suggeritodall’esperienza fatta.

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QUI CAI Vita delle sezioni

MILANOVia Silvio Pellico, 6(M1 e M3 Duomo)Tel. 0236515700/01 02.86463516 Fax [email protected] Lu Ma Gv 14-19Me Ve 10-19 Sa e festivi chiusoApertura serale: Ma 21-22,30Biblioteca Ma Gv 10-12,30 e 14-19�� REGISTRATE LA VOSTRA EMAIL.È in corso la raccolta e l’aggiorna-mento degli indirizzi di posta elettro-nica dei soci che desiderino ricevereinformazioni tempestive attraverso lanewsletter e il blog CAIMILANOnewsattivi da gennaio di quest’annoall’indirizzo http://caimilanonews.blogspot.com/�� CAMPAGNA ASSOCIATIVA 2011.Presso la segreteria e telefonica-mente, utilizzando la carta di credi-to,è possibile rinnovare la propriaadesione; quote associative: ordina-rio € 53, famigliare € 31, giovane€ 22, vitalizio € 17.�� IL CINEMA DI MONTAGNA AMILANO. Due importanti iniziativecinematografiche promosse dallaSezione di Milano segnano la stagio-ne autunnale: 21/9 “Grande alpini-smo sullo schermo” i più bei filmvisti all’Orobie film festival diBergamo 2011 in una serata nonstop a ingresso libero con inizio alleore 18:30 presso l’Auditorium delCentro Culturale S. Fedele in ViaHoepli 3/b; 4-5/10 “Lohar Brandler &Gerhard Baur”, rassegna di film - inversione italiana - dedicata a dueprotagonisti del cinema tedesco dimontagna del periodo fra il 1960 e il1980 verrà presentata a ingressolibero presso il Centro FrancescanoCulturale Artistico Rosetum in ViaPisanello 1; progragrammi dettaglia-ti in segreteria e su http://caimilano-news.blogspot.com/�� RIFUGI. Il Cai Milano ricerca ungestore per ciascuno dei seguentirifugi del sodalizio: nel Gruppo delMonte Bianco: Rifugio “Elisabetta”(m 2.200) alla Lex Blanche in ValVeny (Comune di Courmayeur / AO),ricettività 72 posti letto; nel Gruppodel Bernina: Rifugio “R. Bignami m2.385) all’Alpe Fellaria in Valmalenco(Comune di Lanzada /SO), ricettività60 posti letto; l’affidamento ingestione decorrerà con il 1 gennaio

2012, gli interessati sono invitati asegnalare la propria disponibilità allaCommissione Rifugi del CAI Sezionedi Milano (fax 02.8056971 – [email protected]) entro ilprossimo 30 settembre 2011 corre-data da “curriculum vitae”.�� ORTLERKREIS / INCONTROD’AUTUNNO. Organizzato dagliamici del Gruppo GAMS (DAVSezioni. Oberland / Monaco), siterrà dal 30/9 al 2/10 al PassoSempione (m 2006), ritrovo venerdìpomeriggio all’Ospizio Nuovo delSempione, programma dettagliato insegreteria e su http://caimilano-news.blogspot.com/�� 21° CORSO DI ARRAMPICATALIBERA. Il 21° Corso di Arrampicataorganizzato dalla Scuola d’AlpinismoA. Parravicini, sperimenta su rocciai fondamentali e le tecniche indivi-duali d’arrampicata, le manovre e letecniche di assicurazione, per chiintende proseguire poi in modoautonomo l’attività di arrampicata infalesia: 13/9 h 21 in sede, presenta-zione e iscrizioni a 7 lezioni infraset-timanali serali teorico/pratiche inpalestra o in sede e 7 giornate diarrampicata in falesia; il corso iniziail 20/9 e termina il 23/10, necessa-ria iscrizione al CAI e presentazionedi certificato medico di buono statodi salute; quota di iscrizione € 280comprensiva di assicurazione,caschetto individuale, utilizzo deimateriali tecnici e didattici.Programma: 20/9 apertura corso,palestra; 22/9 palestra; 25/9 falesia;27/9 palestra; 2/10 falesia; 4/10palestra; 9/10 falesia; 11/10 pale-stra; 15/10 falesia + pernottamentoin loco; 16/10 falesia; 18/10 pale-stra; 22/10 falesia + pernottamentoin loco; 23/10 falesia; 25/10 pale-stra, fine corso. Il depliant illustrati-vo in segreteria, su www.caimila-no.eu e www.caiparravicini.it�� COMMISSIONE SCIENTIFICA.25/9 Val Bavona (Canton Ticino-CH).�� GRUPPO NORDIC WALKING.Per il “corso autunnale” nella secon-da metà di settembre appuntamentosu www.nordicwalkingmi.org�� ESCURSIONISMO. 1-6/8 Trek-king in Val Bregaglia.�� ATTIVITA’ GIOVANILI.ALPES. 18/9 Traversata Bassa(Gruppo delle Grigne).FAMILY. 11/9 Savogno (AlpiRetiche); iscrizioni su attivita.giova-

[email protected] entro e non oltreil giovedì precedente.�� GRUPPO SENIORES. Ritrovo insede il martedì dalle 14,30 alle 17;7/9 Rifugio Arbolle (Valle D’Aosta);14/9 Gran San Bernardo; 17/9 ViaRegia da Lezzeno a Ponte delDiavolo (Triangolo Lariano).

EDELWEISSVia Perugino, 13/1520135 MilanoTel e fax: 02/55191581Lun 18-20, Mer 18-22,[email protected]: 02/89072380� SCI FONDO ESCURSIONISMO.Dal 1° settembre si aprono le iscri-zioni al corso di sci fondo escursio-nismo.�� TREKKING. 6-13/8 Alta via delleDolomiti; 29/10-1/11 Liguria AutunnoLigure.�� ESCURSIONISMO. 3-4 /9 ValD’Aosta monte Emilius; 11/9Piemonte Lago della Rossa; 18/9 ValD’Aosta Ollomont biv. Regondi; 25/9Svizzera Capanna Garzonera; 2/10Lombardia Monte Bregagno; 9/10Lombardia Val Camonica; 16/10Liguria Val D’Aveto M. Verruga;23/10 Piemonte Val Curone M. Ebro.�� MTB. 3/9 Lombardia BallabioColle S. Pietro; 9-11/9 Veneto IlCansiglio; 24-25/9 Liguria Il Finalese;1/10 Piemonte Sentieri del Toce.�� GINNASTICA PRESCIISTICA.Dal 1° settembre si aprono le iscri-zioni al corso all’Arena Civica.

F.A.L.C. ONLUSVia Mac Mahon, 113(entrata da Via Bramantino, 4)20155 Milano – tel. 339 [email protected] 21,15-23� 5 GIORNI D’ ESTATE. 1-5/8 par-tenza dalla Val d’ Arolla giro suighiacciai svizzeri con salita alla Pignad’ Arolla, attrezzatura: piccozza, ram-poni, imbrago, 2 cordini 2 moschet-toni, dir. G.A. Vanni Spinelli3385309268, iscr. Mauro Melzi 0295343227, quota € 220 - non soci€ 250 - acconto all’ iscrizione € 50.�� RIFUGIO FALC IN VAL VARRO-NE. Luglio agosto aperto tutti i gior-ni, cucina valtellinese, nuovo gestoreè Sergio Piatta tel 3483058548 email [email protected]

�� PALESTRA DI ARRAMPICATA.Martedì e giovedì dalle 19 alle 23,info Carlo Passet [email protected].�� CHIUSURA ESTIVA. La sederimarrà chiusa il mese di agosto.Riapertura giovedì 8 settembre.Buone vacanze!

GAMVia C.G. Merlo, 320122 Milanotel./fax [email protected] e Giov 21-23� ALPINISMO. 9-11/9 Monviso(m. 3841) dal Rifugio Sella 2640 m.disl. m. 1200 4,30 ore, attrezzatura:casco, imbrago, corda, ramponi, diffmax 2° grado; 2/10 Pizzo Presolanam. 2521 dal passo Presolana disl.1200 m. ore 4,30 diff. PD+, [email protected] tel. casa0289301570.�� ESCURSIONISMO. 17-18/9Valsavaranche Traversata rifugioChabod 2750 m - rifugio VittorioEmanuele m 2775 - Pont 1960 mdisl. 900 m. diff. E; 25/9 Gita in valdi Fex (Engadina CH) anello sul ver-sante destro orografico, da SilsMaria in val di Fex al Lej Sgrischus –piz Chuern 2670 m - Sils, disl. 800m; diff. E; Tempo totale h 5.30;30/9-7/10 Trekking a Pantelleria, Girodell’isola a piedi e in barca,Montagna Grande (m. 836), lago diVenere - Ballata dei Turchi Pale;16/10 Dervio 200 - Camaggiore 1180- San Gerolamo 1200 Disl. 1000 m,diff. E, [email protected] 347 9508354.

GESAvia Kant 8 - 20151 Milano Mar 21-23 [email protected] www.gesacai.itInformazioni: Ornella 0238008844 Fausta tel. 0238008663 Guido tel. 3391296657� ATTIVITÀ. 10-11/09 Monte Emi-lius m 3559 (Valle d’ Aosta)Alpinismo; 25/9 Lago Campliccioli(Valle Antrona) Escursionismo; 09/10Cima di corte Lorenzo m 1574(Valgrande) Sentiero Attrezzato;16/10 Castagnata; 23/10 Croce diMuggio m 1799 (Bellano)Escursionismo.

CARATE BRIANZAVia Cusani, 220048 Carate Brianza (MI)tel/fax [email protected] 21-22,30� CAPANNA CARATE. Il CAI Carateinvita tutti a visitare il proprio rifugio(2.636 m Valmalenco) nelle AlpiRetiche-Gruppo del Bernina, raggiun-gibile in 2 ore dalla diga di CampoMoro nel comune di Lanzada (SO). �� ESCURSIONISMO. 11/09 “Mon-tagna e ghiacciai” - Ghiacciaio delVentina (Alpi Retiche).�� 6° CORSO DI ARRAMPICATALIBERA. Inizierà il 5/9, lezioni teori-che con esercitazioni nella palestra diarrampicata, uscite con esercitazionipratiche in ambiente, iscrizioni insede fino a esaurimento posti.�� SCUOLA DI ALPINISMO. 50°anniversario: il prossimo appunta-mento è il 14/10 h 21 Sala RossaBCC in Via Silvio Pellico a CarateBrianza: Canti di montagna con ilcoro ANA di Giussano.

CORSICOVia 24 Maggio, 51 - Corsico (MI)Tel. 02 45101500Fax 02 [email protected] Gio. 21-23� PULLMAN. 25/9 Bivio - Casac-cia (Grigioni, CH) Concardi0248402472 Lorusso; 16/10 Castellidi Bellinzona (Canton Ticino, CH)Zapparoli Burgazzi 3398828946.�� ESCURSIONISMO. 3-4/9 Rif.Laghi Gemelli (Valle Brembana) (+via ferrata) mp Panvini 3490538262Cerutti 024471874; 10-11/9 Sentierie Ferrate del Biellese (Piemonte) mpD’Ilio 0245101500 Bergamaschini3288523090; sab. 17/9 Monte Alben(Val Serina) mp Panvini 3490538262; 17-18/9 Val di Funes(Dolomiti) mp Casè 0236512166. �� TREK ESTIVI. 6-13/8 Vipiteno(Alto Adige) escursionismo mp D’Ilio02454101500 Bergamaschini 3288523090; 16-23/8 Bregaglia Trek(Grigioni - Svizzera) treno+bus trekalpinistico Concardi 0248402472;20-27/8 Val Venosta (Alto Adige)escursionismo mp Uboldi 3493591091 Verderio 3392449039. �� PIANETA TERRA. Il ciclo di sera-te riprenderà venerdì 7/10 h 21 in

Sede con un revival dei trek Sezionaliprimavera/estate. �� RADAR. Il notiziario sezionaleillustrato ed arricchito è ora disponi-bile sul sito www.caicorsico.it. �� CONCORSO FOTOGRAFICO. “Lemontagne nella storia degli italiani”,in collaborazione con ANA Corsico,partecipazione gratuita, ricchi premi,invio fotografie fino al 30/10, mostraopere selezionate dal 26/11 al 3 /12,modulo partecipazione su www.caicorsico.it. �� CHIUSURA ESTIVA. La sederimarrà chiusa nei giorni 4, 11 e 18agosto. Riaprirà con i consueti orarigiovedì 25/8. �� STAND SAGRA DI CORSICO.Saremo presenti all’annuale festa cit-tadina dal 9 all’11/9 presso laPalestra Verdi. �� PALESTRA DI ARRAMPICATA.via Dante ang. via Parini aperta lune-dì, mercoledì e giovedì dalle 21 alle

23 con parete attrezzata e boulde-ring, chiusa fino al 15/9 (aperturastraordinaria con ingesso libero 10 e11/9 h 16-19), info [email protected].

COLICOVia Campione, 923823 Colico (LC)tel. 0341 [email protected] Ven. 21-22,30tel. rif. Scoggione 034363034� ATTIVITÀ. 31/7 XVII assalto alLegnone 2610 m. Santa Messa incima; 6-7/8 Presanella 3558 m.arrampicata e alpinismo; 22-25/8 ViaAlpina Rossa, Austria, grandi trek-king; 28/8 Festa al rifugio capannasociale Scoggione, Santa Messa epranzo, servizio elicottero su preno-tazione; 3-4/9 Isola Palmaria e le 5Terre, alpinismo giovanile; 4/9 Piz

Guglia-Julier 3380 m. arrampicata ealpinismo; 9-16/9 Via Alpina Viola,Austria, grandi trekking; 18/9 AlpeLago, alpinismo giovanile. �� RIFUGIO SCOGGIONE. Apertotutti i fine settimana.

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LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 37

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- Guide alpine. Gli interessati ad apparire sotto questa voce devono

dichiarare, sotto la loro responsabilità, il Collegio di appartenenza

loro personale o della scuola o associazione.

38 - LO SCARPONE, AGOSTO 2011

Capanna Como; 7/9 Piano delNivolet, laghi Rosset e Laytaz; 14/9Rifugio Pizzo Alto; 21/9 lagoSgrischus; 28/9 Santa Messa allaMadonnina dei Maltrainsem (MonteTremezzo).� RIFUGI E BIVACCHI APERTI.Rifugio Bosio-Galli - 2086 m - ValMalenco; Bivacco Regondi-Gavazzi -2560 m - Val Pelline; BivaccoCaldarini - 2500 m - Val ViolaBormina; Bivacco Sironi – 2066 m –Valle dell’Isorno.

SEREGNOVia S.Carlo, 47–CP n.27Seregno (MI)Tel.0362 [email protected] e Ve 21-23� GRUPPO TEMPO LIBERO. 14/7lago Spigorel da Spiazzi di Boario(Val Camonica).�� ESCURSIONISMO (con sez.Mariano C.). 10-11/9 Rifugio Brentei.�� SERATA. “Viaggio esplorativo”con Ivan Guerini 29/7 in sala mons.Gandini via XXIV maggio, Seregno.�� CONCORSO FOTOGRAFICO.Tema escursioni dei soci effettuatenell’anno, consegna entro il 14/10.

GALLARATEVia Cesare Battisti n. 121013 Gallarate (VA)Tel 0331 [email protected]. e Ven. ore 21-23� SCUOLA ALPINISMO E SCIAL-PINISMO COLIBRI’. Corso di arram-picata libera settembre/ottobre,Luciano 3287171057; Corso di ferra-te, Antonio Maginzali 0331295162.ALPINISMO GIOV. Sottosezione diCasorate Sempione, MassimoFranchini 3487731778, Lorenzo Goffi3477933737.�� ESCURSIONISMO. 7-8/8 RifugioSomma Lombardo (m. 2561)Blinnenhorn (m. 3374) 1°g – da Digadi Morasco (m 1850) al Rifugio ore3, 2°g al Blinnenhorn ore 3, dir.Giuseppe Benecchi e Ugo Budelli.27-28/8 Devero-Formazza-Deverocon pernottamento al rifugioMargaroli; diff. E-EE. Dir. Ugo Budellie Alberto Turri.�� GRUPPO GROTTE. Attività rivol-te sia al principiante che all’esperto,info www.gruppogrottecaigallarate.it.

�� RIFUGI. Enrico Castiglioni AlpeDevero, 1640 m, gestore MicheleGalmarini, 0324 619126; PietroCrosta: Alpe Solcio ( Varzo) mt 1750.Pacchetti per sezioni CAI, 0324634183 www.rifugiocrosta.it, [email protected]

ERBAVia Riazzolo, 26Mar. e ven. 21-22,30Tel.031/[email protected]� SENIORES. 31/8 Rifugio TronaSoliva 1.907 m. da Gerola frazione“Laveggiolo” Val Gerola disl. 436 m.�� ESCURSIONISMO. 4/9 Laghi diCampagneda m. 2.233 –Valmalenco (Escursionistica) GruppoSeniores. 14/9 Alpe Laguzzola 1.768m. - valle del Drogo da Olmo – ValleSan Giacomo disl. 700 m.�� ALPINISMO GIOVANILE. 11/9Traversata Surlej Val Roseg.

VIMERCATEVia Terraggio Pace, 7Tel/Fax 039/6854119Merc e Ven 21-23www.caivimercate.it [email protected]� ESCURSIONISMO. 2-4/8 Cimad’Asta, Alta Via del Granito(Trentino); 8-14/8 Tour dei Pirenei�� ESCURSIONISMO SENIORES.3-4/8 dal passo del Vivione al rif.Curò (Alpi Orobie); 10/8 Crozdell’Altissimo (Dolomiti di Brenta);24/8 Rif. Gr. Tournalin (Val d’Aosta);31/8 rif. Longoni (Valmalenco).

SOTTOSEZIONEDI BURAGO MOLGORACascina Abate d’Adda; lunedì 21-23� ESCURSIONISMO/ALPINISMO.28/8 Monte Chaberton (confine italofrancese, Val di Susa).� ESCURSIONISMO SENIORES.3/8 Buco del Piombo (CO); 31/8 S.Calimero (Valsassina).

LANZO TORINESEVia Don Bosco, 3310074 Lanzo (To)giov 21 - 23 [email protected] www.cailanzo.it� ESCURSIONISMO. 7/8 “Labirin-to verticale” e Punta Rossa di Sea;10/8 arrampicata alla palestra delGenevrè; 12/8 Escursione con sotto-

sez. di Viù al monte Robinet; 17-18/8- Escursione all ‘Uja dellaCiamarella.

SOTTOSEZIONEVALLE DI VIÙVia Roma, 32 - 10070 Viù (TO)Sabato 21 - 22:[email protected]� ATTIVITÀ. 7/8 Cima d’Oin; 12/8M.te Robinet; 17-18/8 Polluce; 28/8Ferrata Rif. Monzino; 11/9 traversatalaghi Palluel e Faravel.

BASSANO DEL GRAPPAVia Schiavonetti 26/O36061 Bassano del GrappaTel. 0424227996Fax [email protected]� USCITE. 15/8 Ferragosto inmalga, Alt. Asiago T; 21/8 Tre cimedi Lavaredo, Dolomiti di Sesto E;28/8 Monte Conte Moro, Lagorai EE;3-4/9 Monte Paterno, Tre cime diLavaredo EE 3-4/9 Val Saent eCollecchio, Parco dello Stelvio EE;11-12/9 Monte Nero, Alpi Giulie(Slovenia) E; 18/9 Monte Cavallo,Alt. Alpago E; 18/9 Prati di Vederna,Vette Feltrine E; 18/9 Monte Pelf,Gruppo Schiara EE; 25/9 Spiz diTariciong Gruppo Monzoni EEA.� TREKKING. 2-4/9 Trekking in Valled’Aosta EE-E; 2-4/9 Trekking nelParco dello Stelvio, Gr. Ortles-Cevedale E.� CORSI. 1/9 -5/10 Corso ferrate, 10lezioni teor.-pratiche; 1/10-17/12Corso di geologia “Alla scoperta deiMonti Pallidi patrimoniodell’Umanità” 12 lezioni.� SERATE.16/9-14/10 “Serated’Autunno 2011” 5 appuntamenticon la cultura di montagna.�MOSTRA. 1/10-23/10 Mostra foto-grafica “Dolomiti: immagini di unpatrimonio”.

DOLO30031 Dolo (VE) – CP 87Via C. Frasio - DOLOMerc. 21-23www.caidolo.it

� ESCURSIONI. 4/09 Giro delMontalon, valli e laghi del Lagorai;10-11/09 Monte Pasubio (VI), sulsentiero della pace: 2009-2018 unpercorso lungo 10 anni; 18/09 ValPostegae, Dolomiti Friulane; 24-25/09 Val D’Ultimo e Val di Rabbi(BZ). Uscita TAM del ciclo “… peruna selva oscura …”�� OTTOBRATA. 2/10 ritrovo convi-viale.�� SERATA. 15/09 Dolo, Sede CAI,proiezione del film “La GrandeIllusione” di Jean Renoir (1937).

MIRANOVia Belvedere, 630035 Mirano - VE - C.P. 56Cell. 348 [email protected]. 21-22.30� ESCURSIONISMO. 25/9 Dolomi-ti Zoldane, dalla Val Zoldana alBivacco Baita Angelini, ref. I. Boran(AE), G. Chillon (ASE); 2/10 Lessini,Buso della Rana, speleo, ref. R.Benetti (AE), S. Sedran (Speleologo);9/10 Sorapiss, al Rifugio Vandelli elago del Sorapiss, ref. U.Scortegagna (AE-ON).�� USCITA. 29-30/10 Torino e Val diSusa, preiscrizoni nel sito.�� CORSO SUI PAESAGGI VENETI.CAI Mirano e CSVFG in collaborazio-ne con il Comune di Martellago eCentro Studi Riviera del Brenta orga-nizzano un corso dal titolo “IPaesaggi del Veneto” ottobre/novem-bre, programmi e iscr. www.caimira-no.it e www.caicsvfg.it; 7/10 confe-renza, aperta a tutti, di MicheleZanetti “Veneto- la grande fabbricadel paesaggio” h 20,45 presso lasede del Banco Santo StefanoCredito Cooperativo a Martellago.�� SEDE. Nel mese di agosto l’a-pertura della sede non viene garanti-ta (chiusa dal 11 al 31).�� EL MASEGNO. In preparazione ilnumero di ottobre, scrivere alla sezione.�� CONCORSO FOTOGRAFICO NA-ZIONALE. In omaggio a Mario RigoniStern, tema “Alboreto Salvatico”,info. www.caicsvfg.it e www.caimirano.it

QUI CAI Vita delle sezioniPersi e trovatiAL PARCHEGGIO DI CASE BORTOT (gruppo della Schiara) il4/7 è stata smarrita macchina fotografica nikon coolpix; [email protected] RIF. S. MARCO alla omonima seggiovia (stazione a valle) aS. Vito di Cadore, smarrito il 3/7 apparecchio fotograficoPanasonic Lumix tz8 digitale; cell. 3473357448. Calligaro

Bacheca

LO SCARPONE, AGOSTO 2011 - 39

Nello Statuto Sezionale Tipo e nello Statuto del Club AlpinoItaliano, in maniera specifica vengono enumerate le voci allequali il socio è tenuto a rispondere: quota associativa di iscri-zione (prima volta), quota associativa annuale, contributo

ordinario per pubblicazioni sociali e coperture assicurative, even-tuali contributi straordinari destinati a fini istituzionali.

Con il supporto del concetto di autonomia associativa, oltre alcosto della quota associativa, qualche sezione aggiunge costi supple-mentari: per far parte di gruppi che esplicano attività varie nell’am-bito sezionale, occorre pagare ulteriori quote; per poter parteciparealle attività sociali svolte in ambito sezionale occorre pagare ogniqualvolta si desideri aderire. Sia la struttura centrale del Club AlpinoItaliano, dotata di personalità giuridica, che le strutture periferiche(le sezioni sono soggetti di diritto privato) basano la loro attivitàsenza fini di lucro, sul volontariato.

Questo concetto viene ampiamente ribadito nella risposta data dalCAI Sede Centrale, tempo fa a Giulio Tremonti con la quale si evi-denziava che i 305.000 soci del CAI operano in regime di totale volon-tariato, “i responsabili locali non prendono un’ euro”.

La legge n. 266 del 11 agosto 1991 (Legge Quadro sul volontariato)in base all’art. 2 specifica che per attività di volontariato deve inten-dersi quella attività prestata in modo personale, spontaneo e gratui-to, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte. L’attività divolontariato non può essere retribuita in alcun modo. Al volontario

possono essere soltanto rimborsate le spese effettivamente sostenu-te per l’attività prestata.

In base al regolamento degli accompagnatori di escursionismo (2 aEdizione 2010), l’articolo 3 specifica che l’accompagnatore “si impe-gna a promuovere, organizzare, svolgere, coordinare la pratica del-l’escursionismo e della sentieristica con spirito di servizio, volonta-rio e gratuito, nel rispetto delle leggi vigenti, leggi nazionali e locali,degli Statuti e Regolamenti del CAI e delle delibere degli organi digoverno del CAI competenti per territorio.

Da quanto espresso risalta che il costo specifico di una gita impo-sto da qualche sezione sotto la voce contributo spese accompagna-tori, contrasta con quanto sopra indicato, poiché la presenza di unnumero di partecipanti considerevole fa senz’altro superare la quotadi rimborso spese. Inoltre la voce contributo spese di segreteria,sempre in presenza di un numero di partecipanti considerevole,spesso non è giustificabile nel suo ammontare.

Concludendo, il contributo spese accompagnatori e il contributospese di segreteria sono fattori che oltre alla quota sociale, incidonoin maniera spropositata nelle tasche del socio che con maggiore fre-quenza vuole avvicinarsi alla montagna.

Inoltre in merito all’appartenenza in ambito sezionale al GruppoSeniores, con la richiesta di una quota che è quasi pari a quella socia-le, si adotta un’iniziativa estremamente sconsiderata.

La novità lanciata da qualche sezione, rischia di attirare l’attenzio-ne di altre sezioni spingendole ad attivarsi alla stessa maniera.

Se la Sede Centrale del CAI seguiterà ad ignorare il problema, trin-cerandosi dietro il concetto di autonomia organizzativa delle sezioni,presto il tutto si trasformerà in un “boomerang” negativo che colpiràtutto il mondo della montagna. Inoltre gli usi ed i costumi, nell’ambi-to del CAI non hanno mai contemplato quelle voci aggiuntive sopramenzionate, tutte le sezioni riuscivano e tutt’ora la maggior parteriescono a gestire, seguendo un linea di condotta responsabile, sedied attività, senza ricorrere a strumenti penalizzanti che riservano lamontagna a beneficio di categorie più abbienti.

Gianfranco Lelmi

Sezione di Roma

La lettera del socio Gianfranco Lelmi, che volentieri pubblichia-

mo, è stata sottoposta per conoscenza alla Commissione centrale

per l’escursionismo. E la commissione l’ha presa in esame ricono-

scendo che la problematica riguarda aspetti gestionali delle attivi-

tà sezionali che, seppure a titolo esemplificativo, fa riferimento al

vissuto del Gruppo Seniores della sezione romana e non manifesta

un diretto ed esplicito coinvolgimento della CCE o dello stesso GL

Seniores centrale. Pur evitando di esprimere un parere che potreb-

be configurarsi come atto d’ingerenza in ambiti che non le compe-

tono poiché di esclusiva attribuzione delle sezioni, la CCE si

dichiara favorevole a una discussione allargata nella stampa

sociale riservandosi un successivo intervento nel suo ambito esclu-

sivo di competenza e nel rispetto dei regolamenti vigenti.

UN SUGGERIMENTO Sono un nuovo socio e sto apprezzando la rivista Lo Scarpone.

Vorrei dare qualche suggerimento. Spesso ci sono articoli riguardan-ti posti belli, ma non è facile individuare la posizione. Ritengo sareb-be utile inserire una piccola mappa con la posizione del posto rac-contato, magari descrivendo brevemente come raggiungerlo. Honotato che comunque si parla quasi esclusivamente di Alpi, a disca-pito degli Appennini

Daniele

Costi supplementari e autonomia delle sezioniLa posta dello Scarpone La parola ai lettori

Un’intera pagina (pag.2) del (per me sempre imperdibile)Lo Scarpone, giugno 2011, a firma R.S., è dedicata allaproposta dell’Alpinismo come Patrimonio dell’umanità.

Evviva. Dai Piolets d’Or di Courmayeur e Chamonix, evocatiquali proponenti, alle sedi istituzionali dell’Unesco, via CAI,s’intende. Ci mancherebbe altro che il CAI non ci avesse giàpensato, e ben prima dei valligiani con i loro Piolets. L’alpinismocome il tango, dunque, dichiarato “bene culturale immateriale”,Patrimonio dell’umanità. Sorgono difficoltà: francescani ebuddisti protestano e sostengono che quanto a walking, trekking,avvicinamento spirituale alla natura e alla montagna, Kora insenso orario intorno al Monte Sacro, persino in ginocchio o “averme umano”, loro da secoli e millenni la fanno e la sanno piùlunga dei nipoti di quell’arido illuminista miscredente di DeSaussure. Ma il colmo della letizia, non esattamente francescanao nirvanica, si sta disegnando sui volti di sindaci, presidenti,governatori delle valli alpine. Non vedevano l’ora. Fregandosi lemani, non aspettavano altro: che al primo metropolitano di turnospuntasse l’idea poco meno che geniale di proporre l’alpinismoquale “bene culturale immateriale”. Alla materia ci pensano poiloro. Anche se al territorio, al granito, al calcare, ai boschi, alleacque, alle strade, alle sabbiere, ai residence, agli impianti dirisalita, ci hanno già pensato da tempo. E proprio nei luoghid’origine dell’alpinismo. Ovvero in quel Massiccio del MonteBianco che è, nell’orbe, l’unica montagna di statura continentalea non avere il bene di uno straccio di Parco. Ma del progetto delMassiccio come Parco e Patrimonio (concreto e granitico)dell’umanità, non si parla neppure più.

Giorgio [email protected]

Università di GenovaCAI-Sezione Ligure

L’alpinismo come il tango?

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