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Agosto 2018 - numero 8 - Iscr. Tribunale di Alessandria n. 25/2014 del 21.01.2014 - on-line: www.comune.castelnuovoscrivia.al.it Mensile di informazione del Comune di Castelnuovo Scrivia - Direttore responsabile: Gianni Tagliani - Stampa: Tipografia Fadia Soc. Coop. il della Bassa Valle Scrivia Unione Bassa Valle Scrivia Tolosa (Francia) La storia Il Comune solleva il caso in Piemonte Approvato il progetto per la video sorveglianza Terre de Pastel, un resort dedicato al gualdo A PAGINA 4 A PAGINA 3 I cento anni di Maria da Salogni Stop (per legge) ai fanghi dei depuratori in Italia: un’emergenza da risolvere I l Sindaco, Gianni Tagliani ha inviato una PEC a Gestione Acqua, alla Prefettura, all’Arpa, al SISP dell’ASL, alla Regione Piemonte e alla Provincia di Alessandria in merito al problema dei fanghi provenienti dalla depurazione che non possono più essere smaltiti per il superamento dei limiti imposti dalla legge. La giacenza negli impianti e nelle vasche provoca odori ed esalazioni nauseabondi: si tratta di un evidente rischio per la salute e per l’ambiente. Ed è una situazione che è stata sottovalutata – dice Gianni Tagliani – soprattutto dall’Associazione dei gestori di impianti di depurazione del Piemonte che non ha programmato nulla pur sapendo dei limiti imposti dalla legge e se n’è fregata sperando che un po’ di rivolta facilitasse un ulteriore provvedimento legislativo. Da allora tutti hanno vissuto di luce riflessa, nessuno ha mosso un dito a partire dal Ministero dell’Ambiente. “È una situazione di emergenza che rischia di avere delle serie ripercussioni sul sistema di gestione delle acque piemontesi - dice il sindaco Gianni Tagliani - perché spero non venga in mente a nessuno di buttare i fanghi nei corsi d’acqua”. La produzione dei fanghi è una conseguenza inevitabile del corretto processo di depurazione delle acque reflue urbane, fondamentale per garantire la tutela dell’ambiente e della salute. Infine sottolinea come sia impossibile, oltre ai limiti consentiti, l’accumulo dei fanghi e chiede di adottare tutti i provvedimenti necessari per evitare il procrastinarsi del mancato ritiro di questi rifiuti, per le conseguenze su ambiente e salute. Occorre “aggiornare in tempi brevi la normativa sui fanghi e di regolamentare i controlli dei composti organici contenuti nei gessi di defecazione e negli altri fertilizzanti sparsi sui campi». Si sollecita «un pronunciamento nazionale per una soluzione definitiva», e che «al momento non ci sono alternative praticabili». Su questo fronte, al di là di qualche comunicazione è evidente che c’è stata una sottovalutazione a livello nazionale. M aria ha compiu- to 100 anni. Un traguardo importante, soprattutto se si consi- derano le sue condizioni di salute. Buone. Un po’ sorda, cammina accom- pagnata dagli operatori sanitari, lucida. Il Sinda- co di Castellar Guidobo- no, Stefano Arrigone, ha vissuto per anni accanto alla sua casa di Salogni. Anche Claudia, ca- stelnovese, che spesso va in vacanza in quel piccolo paese di montagna, riconosce subito Maria quando su Facebook vengono postate le fotografie del suo compleanno. Stefano ha preparato una festa grandiosa per questa signora di Salogni, per anni vista e sa- lutata sulla porta di casa. Con l’immancabile grembiule – com’è tipico per le nostre mamme che hanno passato i settanta – e il sorriso stam- pato. Altri tempi. Ora, quando non si litiga, si riconoscono a malapena i vicini di casa. Chiusa la porta ci si isola nella propria dimensione. Ma- ria, quella porta, non l’ha mai chiusa. Dalla gioventù alla vecchiaia è un battito d’ali. Maria è ospite della casa di riposo Balduzzi, il nostro storico “ricovero” che abbellito e ristrut- turato riserva agli anziani un ambiente gradevole grazie anche alla competenza del personale. Una festa di compleanno davvero memorabile a cui abbiamo partecipato, graditi ospiti per ter- ritorialità, ma sempre con lo spirito di conside- rare l’anziano al centro della nostra esistenza. E dello spendersi per veicolare risorse, progetti e programmi affinché l’ultima dimensione della vita possa trascorrere serenamente. Memora- bile perché Stefano si è ricordato del sogno di Maria. Quello di ascoltare i “Pifferi” di Salogni: la loro musica, del piffero e della fisarmonica. Martedì la sorpresa nel salone addobbato per il grande compleanno di Maria: i “Pifferi” che suo- nano (e si commuovono), Maria che li ascolta estasiata, i partecipanti in festa di fronte a una torta da tagliare. Un regalo bellissimo per l’anziana ospite che il sindaco di Castellar Guidobono ha saputo donare. Una giornata con qualche lacrima per l’emozione ma rassicurati dal bellissimo sorriso di questa signora. Maria, da Salogni. Con una fascia tricolore di fiori portata sulla spalla come la fascia, a rappresentare una comunità, indos- sata da Stefano. Nei comuni di Alzano Scrivia e Guazzora verranno installate nuove telecamere messe in rete con quelle già disponibili a Castelnuovo. Una straordinaria iniziativa che comprende un laboratorio di estrazione, una SPA, la produzione di ceramiche e tessuti rigorosamente blu.

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Page 1: Il Comune solleva il caso in Piemonte La storia Stop (per ... · Il Sindaco, Gianni Tagliani ha inviato una PEC a Gestione Acqua, alla Prefettura, all’Arpa, al SISP dell’ASL,

Agosto 2018 - numero 8 - Iscr. Tribunale di Alessandria n. 25/2014 del 21.01.2014 - on-line: www.comune.castelnuovoscrivia.al.it

Mensile di informazione del Comune di Castelnuovo Scrivia - Direttore responsabile: Gianni Tagliani - Stampa: Tipografia Fadia Soc. Coop.

il della Bassa Valle Scrivia

Unione Bassa Valle Scrivia Tolosa (Francia)

La storia Il Comune solleva il caso in Piemonte

Approvato il progettoper la video sorveglianza

Terre de Pastel, un resortdedicato al gualdo

A PAGINA 4 A PAGINA 3

I cento anni diMaria da SalogniStop (per legge) ai fanghi

dei depuratori in Italia:un’emergenza da risolvere

Il Sindaco, Gianni Tagliani ha inviato una PEC a Gestione Acqua, alla Prefettura, all’Arpa, al SISP dell’ASL, alla Regione Piemonte e alla Provincia di Alessandria in merito al problema dei fanghi provenienti dalla depurazione

che non possono più essere smaltiti per il superamento dei limiti imposti dalla legge. La giacenza negli impianti e nelle vasche provoca odori ed esalazioni nauseabondi: si tratta di un evidente rischio per la salute e per l’ambiente. Ed è una situazione che è stata sottovalutata – dice Gianni Tagliani – soprattutto dall’Associazione dei gestori di impianti di depurazione del Piemonte che non ha programmato nulla pur sapendo dei limiti imposti dalla legge e se n’è fregata sperando che un po’ di rivolta facilitasse un ulteriore provvedimento legislativo. Da allora tutti hanno vissuto di luce riflessa, nessuno ha mosso un dito a partire dal Ministero dell’Ambiente. “È una situazione di emergenza che rischia di avere delle serie ripercussioni sul sistema di gestione delle acque piemontesi - dice il sindaco Gianni Tagliani - perché spero non venga in mente a nessuno di buttare i fanghi nei corsi d’acqua”. La produzione dei fanghi è una conseguenza inevitabile del corretto processo di depurazione delle acque reflue urbane, fondamentale per garantire la tutela dell’ambiente e della salute. Infine sottolinea come sia impossibile, oltre ai limiti consentiti, l’accumulo dei fanghi e chiede di adottare tutti i provvedimenti necessari per evitare il procrastinarsi del mancato ritiro di questi rifiuti, per le conseguenze su ambiente e salute. Occorre “aggiornare in tempi brevi la normativa sui fanghi e di regolamentare i controlli dei composti organici contenuti nei gessi di defecazione e negli altri fertilizzanti sparsi sui campi». Si sollecita «un pronunciamento nazionale per una soluzione definitiva», e che «al momento non ci sono alternative praticabili». Su questo fronte, al di là di qualche comunicazione è evidente che c’è stata una sottovalutazione a livello nazionale.

Maria ha compiu-to 100 anni. Un

traguardo importante, soprattutto se si consi-derano le sue condizioni di salute. Buone. Un po’ sorda, cammina accom-pagnata dagli operatori sanitari, lucida. Il Sinda-co di Castellar Guidobo-no, Stefano Arrigone, ha vissuto per anni accanto alla sua casa di Salogni. Anche Claudia, ca-stelnovese, che spesso va in vacanza in quel piccolo paese di montagna, riconosce subito Maria quando su Facebook vengono postate le fotografie del suo compleanno.Stefano ha preparato una festa grandiosa per questa signora di Salogni, per anni vista e sa-lutata sulla porta di casa. Con l’immancabile grembiule – com’è tipico per le nostre mamme che hanno passato i settanta – e il sorriso stam-pato. Altri tempi. Ora, quando non si litiga, si riconoscono a malapena i vicini di casa. Chiusa la porta ci si isola nella propria dimensione. Ma-ria, quella porta, non l’ha mai chiusa.Dalla gioventù alla vecchiaia è un battito d’ali. Maria è ospite della casa di riposo Balduzzi, il nostro storico “ricovero” che abbellito e ristrut-turato riserva agli anziani un ambiente gradevole grazie anche alla competenza del personale.Una festa di compleanno davvero memorabile a cui abbiamo partecipato, graditi ospiti per ter-ritorialità, ma sempre con lo spirito di conside-rare l’anziano al centro della nostra esistenza. E dello spendersi per veicolare risorse, progetti e programmi affinché l’ultima dimensione della vita possa trascorrere serenamente. Memora-bile perché Stefano si è ricordato del sogno di Maria. Quello di ascoltare i “Pifferi” di Salogni: la loro musica, del piffero e della fisarmonica. Martedì la sorpresa nel salone addobbato per il grande compleanno di Maria: i “Pifferi” che suo-nano (e si commuovono), Maria che li ascolta estasiata, i partecipanti in festa di fronte a una torta da tagliare.Un regalo bellissimo per l’anziana ospite che il sindaco di Castellar Guidobono ha saputo donare. Una giornata con qualche lacrima per l’emozione ma rassicurati dal bellissimo sorriso di questa signora. Maria, da Salogni. Con una fascia tricolore di fiori portata sulla spalla come la fascia, a rappresentare una comunità, indos-sata da Stefano.

Nei comuni di Alzano Scrivia e Guazzora verranno installate nuove telecamere messe in rete con quelle già disponibili a Castelnuovo.

Una straordinaria iniziativa che comprende un laboratorio di estrazione, una SPA, la produzione di ceramiche e tessuti rigorosamente blu.

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Lo stemma durante l’intervento e dopo.

2 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 8 – Agosto 2018 3IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 8 – Agosto 2018

In colonna

Appuntamento

A Tolosa, “Terre de Pastel”, realizza unresort dedicato esclusivamente al gualdo

T olosa (Francia), 8 luglio, piazza cen-trale. C’è una bella manifestazione, il festival delle scienze e della ricerca che

occupa la piazza principale. Numerosi stand, suddivisi per categorie, alcuni gestiti dalle aziende che si occupano di tecnologia e ricer-ca, altri dai ragazzi delle scuole. Ce n’ è uno, poi, davvero particolare. Interamente azzurro: il telo di un blu scuro, meraviglioso, che offre l’ombra in una caldissima domenica d’estate, i tavoli coperti da tovaglie azzurre, alcuni og-getti e un servizio da tavola finemente decora-ti sempre in blu e del materiale scolastico. Il grande stemma che accoglie i visitatori all’in-gresso del percorso è suggestivo: “Terre de Pa-stel”. Una sorpresa che ci ricorda che Tolosa è la città francese dove più si è investito in ricer-ca, lavorazione e produzione del Pastel, ovvero il Gualdo. E per noi castelnovesi è una piccola soddisfazione vedere tra il materiale offerto ai turisti un accenno al nostro aerale. Un volantino stampato su carta preziosa ci in-forma che “…Terre de Pastel, situata a Labège, a sud di Tolosa, vi accoglie nel cuore di un concetto unico che raccoglie tutti i vantaggi e le applicazioni del Pastel. Rilassati nella spa Bleu de Toulouse, scopri il Pastel Museum e

goditi il suo showroom. Un luogo unico dove la vita è molto più bella in blu”. C’è un cartel-lone, lo fotografiamo, riporta la storia della città francese. “Nel Medioevo, Tolosa era la capitale di Pastel-Isatis tinctoria L., una pian-ta tintoriale il cui famoso pigmento - il blu del toulouse - presenta tessuti blu provenienti da tutta Europa. Sostituita da coloranti chimici, questa pianta dimenticata è al giorno d’oggi un’innovativa fonte naturale di blu e bellezza. L’opportunità unica di scoprire e sperimen-tare l’alchimia del pastello. Più che un luogo di memoria, questo museo integra le attuali evoluzioni, nella volontà di trasmettere una conoscenza mantenendo una costante ricerca sui misteri che ancora nasconde il pastello. Un viaggio nel mondo del pastello, scoprendo l’unica fonte naturale di “carnagione blu” in Occidente”. Due giovani francesi, ai quali ci siamo presen-tati narrando la nostra provenienza, ci spie-gano che “nella continuità del museo e della SPA (ci sono delle piccole terme, una piscina e i bagni), il resort Terre de Pastel possiede anche uno showroom per scoprire le originali creazioni pastello dei nostri due marchi em-blematici. Pastel-Isatis tinctoria è stata per

5 anni la preferita da alcuni stilisti francesi per la sua storia, per la sua innovazione, per l’eleganza del suo blu, per le sue meraviglio-se virtù cosmetiche, per la delicatezza del suo miele. Questi sono tutti qualità e molto altro, che guidano lo sviluppo economico del gruppo Pastel Earth e che siamo felici di condividere nel nostro #jaimelepastel.”Ci sono poi le immagini delle coltivazioni di gualdo che in questa parte della Francia si estendono per diversi ettari.È fantastico come abbiano avuto la lungimi-ranza di creare un vero e proprio impero intor-no alla pianta che, nel 1400 sino al 1600, fece la fortuna della città francese, della Sassonia e della Bassa Valle Scrivia. Per quanto riguarda la Francia il pastel-gualdo offre, ancora oggi, una possibilità di commercio e di business di nicchia molto apprezzato dai visitatori e dai turisti. Una marcia sicuramente in più rispet-to alla diffidenza e all’incertezza più marcati in Italia intorno alle piante officinali e tintorie.Complimenti a Tolosa e allo staff della “Ter-re du Pastel” per ciò che hanno saputo creare sfruttando, in realtà, un’opportunità che ci ri-manda al medioevo.

G.T.

L’8 settembre a San Damiano

La foto ritrae una parte del gruppo del Comitato di San Damiano in visita da Lelio Sottotetti alcuni anni fa.L’8 settembre ricorre la festa della Natività della Vergine e, un tempo anche la festa delle vigne, ormai in via di scomparsa. Dal 1993 la data è stata ricordata con celebrazioni e incontri conviviali. Appuntamento per sabato8 settembre alle ore 20,30.

I personaggi sconosciuti (o quasi) a cui sono state intitolate le nostre vieCastelnuovo è suddivisa in cinque quintieri: Strad’Alzano (nord), Molina (ovest), Zibide (sud), Tavernelle (est) e Gualdonazzo (nord-est). Tutti questi confluiscono nella piazza centrale denomi-nata Vittorio Emanuele II, ma anticamente piazza San Pietro e, per un breve periodo nel Dopoguer-ra, piazza Matteotti.In tre puntate (con inizio a settembre), esclu-dendo ovviamente nomi conosciuti, come via Roma o via Dante, vi spiegheremo chi erano i per-sonaggi a cui sono stati dedicate molte vie. Sapete chi erano Masnaco Nicolosio, Flavio Torti, Canina o Valentino Curone? Ve lo diremo.

Negli anni ottanta, dinanzi al castello venne riprodotto con ciotoli del Po (gialli,

neri, bianchi) e del Borbera (rossi) lo stemma più antico di Castelnuovo che rappresenta due torri, un voltone e il corso della Scrivia. Su un merlo l’antica bandiera del Comune medioevale, a due bande orizzontali giallo-oro e al centro bianco-argento. Da allora vennero eseguiti due interventi di manutenzione, ma ora molti sassi erano scomparsi e le lacune si ampliavano. Colpa dei cavalletti delle moto, delle sgommate, del passaggio di auto in curva e anche della presenza di bancarelle al giovedì.La ditta Castagnaro, che alcuni anni fa aveva risistemato interamente il sagrato della Parrocchiale, procuratasi a Po ciotoli di pezzatura e colore adeguati, ha provveduto a restaurare lo stemma e anche alcune lacune nel contorno dei gradini del castello.Certo che la piazza avrebbe bisogno anche di una risistemata in altri punti, soprattutto nell’imbocco di via Borghi e nell’area del grande gazebo smontato tempo fa. A.B.

L’antico stemma di Castelnuovo sull’acciottolato della piazza

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Nubifragio del 21 luglio Ricognizione danniA seguito del violento temporale dall’ecce-zionale portata che si è verificato il 21 luglio, l’Amministrazione Comunale comunica di aver segnalato l’evento al settore OO.PP. della Re-gione Piemonte.Al fine di raccogliere le indicazioni relative ai danni (privati e aziende/ditte) per formare un elenco da inviare alla Regione si invita a scari-care dal sito del Comune le schede già predi-sposte per essere compilate. Vanno poi conse-gnate all’ufficio Lavori Pubblici (geom. Carmen D’Amato tel 0131826565 interno 7) entro e non oltre il corrente mese. Presso lo stesso ufficio sono a disposizione in copia.Si precisa che la compilazione delle schede, al momento, ha un valore puramente statistico non essendo riconosciuto lo stato di calamità necessario per l’avvio del procedimento di rico-noscimento dei danni.

Visita al campanile Domenica 26 agosto, nell’ambito della festa patronale, dalle ore 15 si potrà accedere al campanile della chiesa parrocchiale. Si svolge-ranno, infatti, delle visite guidate sino alla som-mità della cella campanaria dove sarà possibile ammirare i 6 bronzi sacri e conoscerne partico-lari e curiosità riguardanti il loro suono, le tradi-zioni e l’utilizzo secondo il calendario religioso. Sarà possibile visitare il museo alla base del campanile con gli oggetti recuperati nel tempo, capire il significato del restauro e le necessità attuali. Una bella vista al panorama castelnove-se che ci circonda concluderà la visita.

Soggiorno al mare Sono aperte le iscrizioni per il soggiorno clima-tico dal 16 al 30 settembre presso l’Hotel Adler di Alassio. La prenotazione è riservata alla fa-scia più anziana della popolazione. Ci si può rivolgere all’ufficio segreteria.

COLORE.Le ceramiche e i servizi da tavola colorati esclusivamente con le varie tonalità ricavate dalla macerazione del gualdo. A lato l’interno del museo dedicato alle erbe tintorie con alcune sale riservate esclusivamente alla coltura del Pastel.

Domenica 19 agostoa Scrivia in mountain bikeCantiere Cultura organizza un’escursione a Scrivia in Mountain bike. Si percorreranno sentieri sterrati e Bruno De Faveri ci illu-strerà i punti più interessanti per osservare la fauna locale fornendo preziosi consigli per gli appassionati fotografi. La partenza è fissata alle ore 9 dal piazzale del mercato in località ponte Scrivia e la durata è stimata in circa due ore su una distanza totale di 12 chilometri. Non ci sono particolari difficoltà ma si pedala su terreni a tratti sconnessi: per questo motivo sono necessari bicicletta e abbigliamento adeguati. Iscrizioni diretta-mente sulla pagina FB del Cantiere Cultura.

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L’Unione Bassa Valle Scrivia ha attivato un nuovo servizio di allerta denominato “Alert System” già in dotazione a nume-rosi Comuni italiani. Vengono comunicate notizie riguardanti eventuali rischi di allerta meteo, sospensione di servizi, inter-ruzioni strade, chiusura scuole ma anche notizie utili di inte-resse generale riguardanti le diverse iniziative e manifestazio-ni dell’Unione. Raccolte le utenze telefoniche (che saranno coinvolte per i messaggi vocali più importanti e urgenti, e che è possibile comunicare aggiungendone altre) si può ora sca-ricare gratuitamente l’App sul proprio smartphone. Sull’App

verranno inviati tutti i mes-saggi che riguardano il ser-vizio. È un modo semplice per restare informati su ciò che accade, per avere un ri-scontro tempestivo in ordine a provvedimenti assunti nel corso della giornata e di immediata fruibilità. Per poter scari-care l’App è necessario cercare “Alert System” e poi “Unione Bassa Valle Scrivia”.

4 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 8 – Agosto 2018 5IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 8 – Agosto 2018

Il progetto

Il libro

Le delibere della Giunta

Incontro Roberto nel giardino di casa sua, accanto a lui la sua gatta della qua-le mi racconta brevemente la storia e da

li nasce uno scambio e confronto sui per-sonali aneddoti dei nostri amici domestici: le loro diverse vicissitudini, l’affetto che ci lega a loro e il grande amore che en-trambi nutriamo verso gli animali. Questo argomento, nato per caso, si congiunge involontariamente a diversi scritti tratti dai due nuovi libri facenti parte della collana dedicata al Cardinal Zerba. Nata nel 2013, questa raccolta in memoria del nostro il-lustre compaesano, continua oggi con il terzo volume diviso in due tomi dal titolo “Dialoghi sull’Escatologia” e raccoglie le risposte alle domande che molte per-

sone comuni pongono a Padre Angelo Bellon, domenicano e docente di teologia morale alla fa-coltà Teologica dell’Italia Settentrionale a Genova e a Alessandria. I quesiti vertono su temi religiosi di-versi, ma riassunti in questo volume sono quelli che si concentrano principalmente sull’aldilà e tutto ciò che ne concerne. È proprio l’esca-tologia, questa parola all’apparenza diffi-cile, a rappresentare lo studio di una “vita” nemmeno troppo lontana. Ecco che tra le svariate domande che i fedeli rivolgono, si

arriva anche a trattare l’argo-mento animali, ormai compa-gni indispensabili delle nostre vite e delle nostre famiglie. È dunque lecito chiedersi se ci sarà un paradiso anche per loro, se li potremo ritrovare e se saranno sempre lega-ti a noi o li perderemo per sempre. Con gran sollie-vo, leggo velocemente la parte ad essi dedicata e

le parole di Padre Bellon ricordano che gli animali sono creature di Dio, l’uomo deve essere benevolo verso di loro e va contro la dignità umana farli soffrire inutil-mente e disporre indiscriminatamente del-

la loro vita. Oltre a queste, Padre Bellon affronta domande di vario spessore, il cui tema centrale è la vita oltre la morte, ar-gomento non semplice da trattare, pieno di perplessità che crea dubbi nell’essere umano e nella persona di fede. Le rispo-ste che i fedeli ricevono sono complete, approfondite e facilmente comprensibili dal lettore seppur non esperto di teologia. Questo dialogo quasi diretto, avvicina la gente alla teologia e la rende più interes-sante servendosi proprio di un linguaggio semplice e di temi importanti e curiosi. Il motivo per cui, qualche anno fa è nata quest’opera è rendere omaggio alla me-moria del nostro Cardinale, che ha avuto i natali proprio qui a Castelnuovo. La col-

lana, continuerà con l’uscita di altri volumi con lo scopo di portare avanti nel tempo il ricordo di questa figura alla quale Del-conte, il curatore, è molto legato e come consuetudine accademica i temi dei pros-simi libri, come i precedenti, verteranno su argomenti di teologia e diritto canonico cercando di avvicinare la gente a queste materie con un linguaggio adatto ai più. Coinvolgere e appassionare alla materia il più persone possibile è l’intento di questo libro, tutto ciò si rispecchia nella foto che troviamo in fondo al tomo A: Mons. Cerutti e il Cardinale davanti ad una torta simbolo di condivisone, che richiama i banchetti nominati spesso nella Bibbia e nelle imma-gini che rappresentano il paradiso. Proprio

il paradiso ci accomunerà ancora di più in un futuro non così distante, la vita terre-na sarà preambolo di quella futura, tutto, seppur in maniera diversa avrà la sua con-tinuazione; tutto ritroveremo, anche i nostri amici a quattro zampe ai quali sulla terra siamo così legati e ai quali resteremo tali anche fuori da questo mondo. I libri, con le loro pagine, da leggere anche in maniera discontinua, chiariranno dubbi e appro-fondiranno curiosità, avvicinando il letto-re, anche il più scettico. Prossimamente l’opera sarà presentata nella nostra chiesa parrocchiale, nel frattempo potrete trovare i due volumi già disponibili nella cartoleria Cassinelli, nella tabaccheria Orsi e dalle Paoline a Tortona.

La sera del 31 luglio, nei rispettivi Consigli, è stato approvato il DUP, ovvero il Documento Unico di Programmazione che sosti-tuisce la relazione provvisionale e programmatica e si compo-ne di due sezioni, strategica e operativa. La sezione strategica sviluppa e concretizza le linee programmatiche determinate dall’amministrazione stessa che devono tener conto delle con-dizioni economico – finanziarie dell’Ente e delle disposizioni del Ministero per quanto riguarda i vincoli e le norme da rispettare. La sezione operativa, invece, costituisce lo strumento a sup-porto e realizzazione degli indirizzi fissati dalle scelte strategiche avendo come riferimento un arco temporale sia annuale che pluriennale. Stabilisce infatti per ogni singola missione quali sia-no i programmi che si intendono realizzare e quelli a cui dare la necessaria priorità laddove ci fosse l’esigenza di farlo. Sia per quanto riguarda l’Unione che il Comune non vi sono particola-ri scostamenti rispetto alla nota di aggiornamento che venne presentata insieme al Bilancio di previsione nel marzo scorso poiché non sono intervenuti fatti nuovi e diversi tali da dover modificare scelte precedentemente indicate che potrebbero in-vece sorgere in occasione del prossimo bilancio con la nuova Finanziaria.

La Giunta dell’Unione ha votato un ordine del giorno pro-posto dall’amministrazione provinciale in cui si sottolinea la necessità di rafforzare i comandi territorio dei Vigili del Fuo-co. La situazione alessandrina è la peggiore nel panorama italiano. Il sottosegretario Candiani, rispondendo a un’inter-rogazione dell’on. Fornaro, ha sottolineato che “per quanto riguarda il Comando provinciale di Alessandria la dotazione organica teorica è pari a 292 unità (4 direttivi, 2 sostituti direttori, 8 ispettori antincendio, 20 capi reparto, 70 capi squadra, 164 vigili del fuoco, 24 unità amministrative e tec-nico informatiche). Le effettive presenze sono ridotte di 50 unità e con particolare riferimento al personale operativo si evince che, mentre per la qualifica dei capi reparto si regi-stra la piena copertura dell’organico, per i capi squadra la carenza è pari al 24% superiore alla media nazionale che si attesta al 13,65%. Per i vigili la carenza è invece del 6,7% rispetto alla dotazione del medesimo ruolo ma che a livello nazionale si attesta a una percentuale molto più bassa, lo 0,3. Complessivamente la carenza di tutto il personale ope-rante presso il Comando di Alessandria è pari al 15% ovvero oltre il doppio della media nazionale.

La giunta dell’Unione della Bassa Valle Scrivia ha deliberato lo stanziamento necessario per poter realizzare il pro-

getto di videosorveglianza nei comuni di Alzano Scrivia e Guazzora. Negli ultimi anni in Italia la videosorve-glianza ha avuto una fortissima espansio-ne, sistemi di videoripresa a circuito chiuso sono stati installati in molte strutture pub-bliche e private considerate a rischio, quali banche, uffici postali, ma anche supermer-cati, musei, stazioni ferroviarie. Inoltre, sempre più spesso, sistemi di videosorve-glianza sono utilizzati come strumento di vigilanza dei centri urbani.I sistemi di videosorveglianza che vengo-no installati da soggetti pubblici hanno la finalità di contenere i fenomeni criminali, sia attraverso il meccanismo della repres-sione -se avviene una rapina in una zona ove sono presenti telecamere sarà più facile attraverso questo strumento individuarne i responsabili- sia attraverso quello che è il meccanismo della prevenzione situaziona-le, sotto la forma della deterrenza. In più, a volte, vengono utilizzate per le dinamiche stradali che spesso coinvolgono l’ingres-so e l’uscita delle auto dai centri abitati: il controllo delle targhe, degli accessi e delle eventuali frequentazioni.Dal punto di vista tecnologico c’è un im-pegno fortissimo nell’ambito dei centri di ricerca e delle aziende per trovare nuovi sistemi che possano supportare le indagini e la sicurezza.Si parla di visione artificiale, cioè quella sottoparte dell’intelligenza artificiale che si occupa di dare al calcolatore dei comporta-menti percettivi visivi simili a quelli di un essere umano, ovvero programmi software e sistemi hardware capaci di far ricono-

scere in modo automatico al calcolatore la scena, elaborare in modo automatizzato le immagini con o senza l’uso di operatore umano.Un sistema di videosorveglianza si può considerare composto da tre parti: una relativa all’acquisizione delle immagini - effettuata con telecamere di tipi diversi, brandeggiabili, ad infrarossi, invisibili, una

parte relativa alla visualizzazione ed alla memorizzazione del dato e, molto impor-tante in questi ultimi tempi, una parte rela-tiva alla trasmissione delle immagini.Sono questi gli elementi che l’Unione ha fornito alla società Consip ovvero la centra-le acquisti della pubblica amministrazione italiana che realizzerà il progetto e bandirà la fornitura delle nuove telecamere.

Per i Comuni dell’Unioneil via alla videosorveglianzaAttraverso la piattaforma Consip saranno assegnati gli incarichi e gli ordini di acquisto

Alert System: si può scaricarel’App sul proprio smartphone

L’Ordine del Giornoper i Vigili del Fuoco

Approvato il DUPin Comune e all’Unione

Le nostredomandesull’aldilàLa collana dedicataal card. Cesare Zerba

di Elisa Basiglio

sono i Comuni della Bas-sa Valle Scrivia che for-mano l’omonima Unione con Castelnuovo. Tra le materie delegate quelle della protezione civile, dei servizi, dell’urbanisti-ca e della polizia locale.

Per i messaggi vocali segnalate il vostro numero al Comune

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Dopo aver raccolto notizie sui primi giornali castelnovesi; ora ci occupiamo del primo libro sulla

storia di Castelnuovo scritto nel 1885 dal canonico Mauro Bertetti.Prima di lui abbiamo frequenti cenni risalenti a Matteo Bandello o a padre Carlo Rovaglia, ma nulla di sistematico.Ora sarebbe possibile ricostruire l’intera storia del nostro paese (4000 anni) in almeno un paio di volumi. Molti sono i saggi utilizzabili, ben cinque testi di Italo Cammarata su specifiche epoche, una marea di documenti raccolti, archivi facilmente consultabili, ma si tratterebbe di un lavoro sistematico e corposo di grande impegno e forse, a mio avviso, inutile visto il lento spegnersi dell’interesse per la comunità di appartenenza. “Cenni storici su Castelnuovo Scrivia” Viene stampato nel 1885 dal tipografo tortonese Rossi; tre anni dopo Bertetti ne faceva una riedizione riveduta e accresciuta, il primo tentativo di ricostruire in modo organico la storia di Castelnuovo.Chi era il canonico Mauro Desiderio Bertetti?Utilizzando l’accurata ricerca pubblicata anni fa da Giuseppe Decarlini e consultando gli archivi, apprendiamo che nacque a Castelnuovo (strad’Alzano – via Roma) da Giovanni e Maria Bellone il 20 ottobre 1820. Di famiglia benestante. Morirà il 1° aprile 1894.Viene citato quattordicenne studente; di buona condotta e insegnante di dottrina cristiana ai più piccoli.Studia poi al seminario di Tortona e Teologia a Pieve del Cairo. Tarda sino al 1843 a decidere di farsi sacerdote e lo diventerà il 17 maggio del 1845. La famiglia lo aveva dotato di un patrimonio ecclesiastico costituito da una vigna di 25 pertiche a Ova e da un capitale di mille lire.Nel 1846 è viceparroco di Castelnuovo, con piena soddisfazione del parroco Fornasari. Non sarà così con il successore, don Lugano che nel 1850 lo considerava di mediocre accuratezza ed eccellente giudice di vini e di vivande. Lasciata quindi la carica di viceparroco, si godette una ricca prebenda canonicale, bersaglio continuo delle reprimende del parroco che ne aveva una per tutti.Ad esempio don Carlo Bertetti dice la messa a modo suo; don Carlo Gobba è scempio e senza cervello; don Francesco Torre è più matto un giorno dell’altro; il rev. Curone della Madonna delle Grazie, con la scusa di star male fa vita comoda e quieta; il rev. Paolo Gavio, cappellano della cascina Bersana a giudicare dalla condotta che tiene deve aver perso la fede; don Mario Ricci, cappellano della Croce è goffo e presuntuoso e continua a novellare scempiamente; don Carlo Ortelli vuole raddrizzare le gambe al mondo e intanto non fa nulla.Don Lugano stima solo il viceparroco don Gaetano De Angelis e il cappellano di San Rocco don Salvatore Doddi.Sarà sempre malevolo e malizioso nei confronti di Mauro Bertetti: Troppo interessato per la tavola e le compagnie – Amministratore pessimo della chiesa, ottimo piaggiatore dei potenti, curatore

eccellente degli abiti e della chioma - Frequentatore delle case egregie, pappatore inimitabile, instancabile nel confessare le donne, negligentissimo nel ricevere la confessione degli uomini – Alla festa dice la messa nell’oratorio piccolo di San Carlo e con comodo di pochi.Quale che sia l’opinione dell’ipercritico prevosto Lugano, al Bertetti va la riconoscenza per la sua opera “Cenni storici su Castelnuovo”, duecento pagine ricche di personaggi e vicende plurisecolari del suo borgo natale. Un’opera che rivela nel Bertetti una buona conoscenza di testi classici e di documenti antichi, anche se, con il senno di poi, non sempre ben interpretati.Conclude il suo libro affrontando un problema del suo tempo: l ’ e m i g r a z i o n e che era iniziata massiccia verso le Americhe.

6 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 8 – Agosto 2018 7IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 8 – Agosto 2018

In viaggio /12 “L’esperienza televisiva mi ha arricchito ma la considero un punto di partenza”

Il primo libro sulla storia del nostro paesescritto dal canonico Mauro Desiderio Bertetti

Al lavoro per crescere e migliorareFilippo a Verona al “Master Film Academy”

Firma autografa del canonico Mauro Bertetti.

La Collegiata di Castelnuovo negli anni in cui visse Bertetti.Don Giuseppe Lugano, parroco di Ca-stelnuovo dal 1847 al 1902.Frontespizio del volume del canonico Mauro Bertetti, prima edizione del 1885.

Dal “Cosmo sul comò” alla “Storia di Cino” e poi “Il collegio” su RAI2 Stampato in Tortona, nel 1885, dal tipografo Adriano Rossi

Altri tempi / di Antonello Brunetti

Aveva otto anni, Filippo, quando ha “girato” il suo primo film. Si ricorda della pellicola come di un gioco, divertente, esclusivo, con attori affermati. “Il Cosmo sul comò”, con Aldo, Giovanni e

Giacomo: cinque episodi per trovare la saggezza nel cosmo e sul comò, come recitava la locandina di allora. Protagonisti di storie verosimili, alternati in una specie di giostra su cui girano curiosi esemplari della variopinta specie umana. Filippo Moras aveva un ruolo importante in quel film: il figlio di Aldo. “Scoprii il cinema da bambino, vissi l’espe-rienza del set dove passavamo interminabili ore per costruire una sce-na. Terminate le riprese mi sedevo sulle gambe di Aldo e guardavamo insieme le immagini realizzate con il regista. Era spontaneo per me ri-manere sulla scena, mi dimenticavo di ciò che c’era all’esterno ed era sostanzialmente un gioco”.Ora, diciannovenne, dopo un’esperienza scolastica scarsamente entu-siasmante (e ce lo racconta con il rammarico di non aver scelto subito l’indirizzo giusto e di non aver dato il peso necessario ai consigli degli insegnanti e del dirigente scolastico) è reduce da un corso di due anni a Verona, “Master film academy”. Numero chiuso per i partecipanti, pro-vino di ingresso, evidenza artistica e il giusto talento per parteciparvi e condividere l’esperienza con grandi attori che si sono alternati nei vari corsi. Un nuovo inizio per Filippo che rimane ancorato al suo sogno di continuare sulla strada cinematografica.Dal “Cosmo sul comò” Filippo arriva vicino alle Alpi formando il casting di un film, “La storia di Cino”. La Valle Stura e le Terre Alte del Cuneese

fanno da scenario alla storia - epica - di Cino, il piccolo montanaro che, dalla Francia, attraversa le Alpi, per tornare a casa.Il regista Carlo Alberto Pinelli si è ispirato a una storia vera, una come tante di fine Ottocento e oltre, quando la povertà spingeva le famiglie ad “affittare” i figli ai malgari per farli lavorare e garantire loro un minimo di sussistenza. “Il piccolo Cino ha nove anni - spiega la nota di presentazione dell’opera - e viene affidato a un losco carrettiere francese per essere condotto in Francia a lavorare negli alpeggi estivi del Mercantour. Durante il viaggio stringe amicizia con Catlìn, una bambina della sua età che si ammala di polmonite e viene abbandonata dal carrettiere. Cino, una volta in Francia, è vittima dei maltrattamenti del suo padrone e ben presto scappa in una fuga disperata che lo porta a ritrovare inaspettatamente la piccola Catlìn, con la quale decide di attraversare a piedi le Alpi per ridiscendere in Piemonte e tornare a casa”. È tempo di reality. E la partecipazione a “Il Collegio”, la serie messa in onda da Rai 2 e girata in un vero Istituto anni sessanta in provincia di Bergamo, coinvolge ancora Filippo. In prima serata, commentato dal-la voce fuori campo di Giancarlo Magalli, con alcuni intermezzi stori-ci delle Teche Rai. Il programma è basato su un format britannico di Channel 4. Diciotto adolescenti, tra i quali Filippo, con meno di 18 anni che devono studiare per quattro settimane per conseguire il diploma di

licenza media dell’epoca. Le uniformi obbligatorie con giacca blu e cra-vatta, pantaloni corti , calzini bianchi sino al ginocchio per i ragazzi, via lo smartphone, i tablet, i prodotti di bellezza. Cibo nelle camerate , taglio di capelli senza piercing, trucchi e ogni tipo di oggetto personale. Filippo sta al gioco. Ci confessa che non vive per lo smartphone e ne fa volentieri a meno. Dopo le prime puntate, all’improvviso, la notorietà della tivù: 116 mila followers sul suo profilo Instagram. Recita, Filippo, anche se si dovrebbe pensare al ruolo come abitudinario, nella vita di tutti i giorni. Recita perché in realtà non disdegna alcuni momenti passati insieme ai suoi compagni e alle ragazze rigorosamente separate dai “maschi”.

La produzione è della “Magnolia” negli studi di Milano, il personaggio gli riesce bene, riceve numerosi attestati di stima. E più incalzano gli errori nelle materie, più i personaggi sono apprezzati. O come quando il menù a tavola è costituito dal “cervello” o gli si vieta la lacca per i ca-pelli. È un dramma, ma nel reality. E ciò deve trasparire per suscitare l’ilarità. Il Filippo poco serio, con la testa fra le nuvole, sbadato, non rispecchia il vero soggetto. “Questa esperienza televisiva mi ha sicuramente ar-ricchito ma la considero un punto di partenza. Non ho voluto percor-rere una strada effimera, quella di qualche comparsata in discoteca, di qualche like e nulla più. Preferisco impegnarmi per migliorare e per affrontare una nuova sfida nel campo cinematografico. E su questa strada voglio continuare.Gli chiediamo quali siano i suoi riferimenti. “Qualcuno volò sul nido del cuculo” con Jack Nicholson (premio Oscar nel 1976), Jonny Deep, Elio Germano in “Faccia d’angelo” la miniserie televisiva in onda su Sky alcuni anni fa. Da monumenti della filmografia a semplici attori che hanno lasciato il segno. Filippo sogna questo: una dimensione che non sia fatta di autografi ma di lavoro per crescere e migliorarsi. È bravo Filippo a tenere i piedi per terra.Gentile, dal carattere affabile e riservato. Qualità sempre più rare se calate tra la gioventù, sicuramente più in voga ai tempi del “Collegio”.

GLI ANNI DI FILIPPO

8 Filippo ha girato la sua prima pellicola con Aldo, Giovanni e Giacomo 12 la storia di Cino,

il film che lo vede partecipe nel cast della produzione 17 partecipa al reality

“Il collegio” in prima serata sulla televisione di Stato

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8 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 8 – Agosto 2018

Persone Incontri /di Elda Lanza

PaolaQuante volte, in vent’anni, soprattutto

avendo abitato per i primi anni in fondo a via Dante, io ci sono passata davanti senza fermarmi? Quante volte, in vent’anni, ho visto uomini anziani fermi davanti a quella porta con il sigaro o la sigaretta da spegnere nel vaso di martellina che è di fronte alla chiesa di San Rocco? Quante volte, e non mi sono mai fermata, non mi sono mai chiesta che cosa ci fosse dietro quella porta, al di là del gradino, in fondo al corridoio?Un giorno, un qualunque giorno di questa lunga e caldissima estate, mi sono ferma-ta, sono entrata, ho chiesto se potevo fare qualche domanda. Nella grande stanza che mi accoglie colpisce l’ordine persino metico-loso. I tavoli, le sedie, gli scaffali, il banco con la macchina del caffè, la piccola libreria dove prometto di portare libri e so che devo farlo.Presidente di questo circolo per anziani che dipende dalla Confraternita San Rocco, è Paola Isetta: che pur incontrandomi in diverse occasioni e potendo contare sulla nostra amicizia non mi ha mai chiesto di parlarne, quasi per pudore. I tavoli con le sedie attorno raccontano di partite di carte: gli uomini con la Scopa o lo Scopone, le signore (sempre meno numerose e quasi ormai soltanto la domenica) con la Scala quaranta, forse il burraco non è ancora arrivato o è per pochi.Se queste sono le… consumatrici – al massimo un caffè con poco zucchero o un’aranciata se fa caldo – e gli uomini tentano anche una birretta, i veri protagonisti di questo salotto per anziani sono le persone che lo curano e lo animano. Una volta potevano contare su lasciti e donazioni, ora soltanto sul volontariato. Difficile farsi dire i nomi, come se fosse un dovere del quale non vantarsi. Vincenzo Meardi, sempre presente e MariaGrazia Vignoli che dal 1995 apre, pulisce, riordina alternandosi con le altre volontarie Renata Balduzzi, Piera Leva, Adele Moretti. Una volta c’erano anche le cene, ora  giocano soltanto a carte: gli uomini strillano, le signore chiacchierano di figli e di nipoti. Una tessera Anspi di tredici euro li autorizza a essere soci. Mi sono ricordata della serata in cui sono stati presentati i neolaureati di Castelnuovo, in Sala Pessini, ognuno raccontando la propria tesi. In quell’occasione Valeria Pesci, laurea in Servizio Sociale, ci ha introdotti in quell’Alzheimer Café dove agli anziani si offre la possibilità, e la speranza, di rallentare un male che uccide la memoria. Qui la memoria ce l’hanno tutti sveglia, chiacchierano, giocano, leggono, ridono, discutono.Per loro la vecchiaia è ancora un po’ più in  là.

Iniziative

Se n’è andato

Dal mese di settembre

Oreste Mandirola, già assessore

Capofila della rete di informazione la città di Alessandria

Ogni mercoledì lo sportelloin biblioteca dedicato ai giovani

Partirà mercoledì 5 settembre presso la biblio-teca comunale e una volta alla settimana dalle

16,30 alle 18,30 sarà a disposizione dell’utenza. Il nuovo servizio di consulenza per i giovani, at-tivato nel comune di Castelnuovo Scrivia, è parte del progetto “Giovani e Informati” realizzato dalla città di Alessandria, che è l’ente capofila, insieme ai Comuni che hanno sottoscritto l’accordo di programma. Cassine, Castellazzo Bormida, Ca-stelletto Monferrato, Quargnento, Felizzano, Fu-bine, Solero e, naturalmente, il nostro Comune. Con la collaborazione dell’Informagiovani della città capoluogo, ogni mercoledì, sarà a disposizio-ne un operatore che aiuterà i giovani nelle scelte di lavoro, nell’orientamento professionale e sco-lastico, darà indicazioni utili riguardo i bandi in corso e sottoporrà loro opportunità e offerte. Il progetto di rete, condiviso dai Comuni e dalla

Regione Piemonte, si rivolge espressamente alla fascia giovanile della popolazione, spesso la più incerta di fronte alle scelte che si pongono con il passare degli anni. Su appuntamento si potran-no ricevere anche informazioni utili e consigli su come affrontare un colloquio di lavoro, che risulta essere una delle situazioni di confronto più te-mute dai giovani. Oppure consulenze specifiche e personalizzate in merito all’orientamento al lavo-ro e alla stesura di un curriculum vitae. Il progetto prevede l’allestimento di bacheche con offerte di lavoro e il materiale necessario per affrontare al meglio la scelta relativa al percorso formativo e professionale.L’operatore che sarà allo sportello sarà anche di-sponibile a ricevere gruppi di classi di studenti per organizzare momenti informativi su temi ine-renti la scelta professionale e formativa.

È scomparso a 91 anni un castelnovese che si è dato parecchio da fare per il suo paese.

Conoscevo Oreste Mandirola come agricoltore e come uno dei responsabili del Partito liberale; nulla di più. Poi nel 1975 entrò nel Consiglio comunale di cui io facevo parte dal 1970 e iniziò un lungo rapporto che durò tre legislature durante le quali eravamo su fronti opposti, io nel PCI e lui nel PLI, io con Il gazzettino e lui con Il mio paese. Non siamo mai andati d’accordo, neppure per sbaglio. Le sue idee non erano le mie. Era un avversario ma non è stato un nemico neppure per un momento. Ha interpretato gli umori di una parte dei castelnovesi che si riconosceva in lui.Ricordo in particolare le vicende del 1975-80 quando Oreste era in Giunta, in qualità di assessore all’agricoltura, a fianco di Pietro Curone, di Lelio Sottotetti, di Pietro Scaffino. Contrasti secchi durante Consigli che iniziavano alle 21 e finivano all’alba verso le 5, con consiglieri stremati e alcuni in fuga per motivi di lavoro, tipo Bocchetti che doveva avviare la panificazione.Momenti anche di tensione, mai insulti o mancanza di rispetto; eravamo tutti ben preparati poiché i partiti funzionavano e si facevano assemblee su ogni argomento. Al massimo si dava spazio all’ironia, ad esempio giocando sul suo forte legame con Roberto Galasco che definivamo “il maestro” non tanto per il titolo di studio quanto per il forte supporto che dava a Oreste. Capimmo presto che avrebbe potuto farne a meno poiché conosceva bene gli argomenti, la politica e come affrontarli. Partecipò a una Amministrazione sfiancante che ogni due su tre andava in crisi finché fini nel 1980 e da allora a tirare il carro del Comune sono stati per 38 anni i rappresentanti del centrosinistra e lui per tanti anni ha rappresentato l’opposizione.Ricordo bene la passione con cui volle e seguì l’edificazione del capannone del Mercato orticolo a Scrivia e le precise relazioni sulla situazione agricola, allora in fase vitale, anche se con qualche segno negativo premonitore.Chiedo scusa al lettore di queste note se faccio cenno solo a vicende amministrative, ma i nostri rapporti si basarono soprattutto su queste. Ora potrei aggiungere qualcosa d’altro visto che suo nipote Giulio e il mio Daniele sono amici per la pelle.Negli anni scorsi ogni tanto ci incontravamo o davanti al giornalaio o in piazza nei pressi del gazebo e ci scambiavamo cordialmente due parole. Mai riferimenti a un passato duro, acceso, vissuto con determinazione di cui entrambi avevamo nostalgia; ma riflessioni sulla contemporaneità che considerava deludente soprattutto per l’assenza di quella passionalità e partecipazione che avevamo vissuto.Sei stato un “avversario”, ma ti ho stimato per quello che hai cercato di dare alla nostra comunità.Ed è per questo che ho ricordato al sindaco Gianni Tagliani che il campanone della torre, fra i suoi suoni, ha anche i rintocchi funebri e che era giusto che questi accompagnassero la parte centrale del tuo funerale. (A.B.)