il conflitto

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IL CONFLITTO 24 - 25 novembre 2012 LORETO - AUDITORIUM “ILLIRICO” P.zza della Madonna Vi esorto ad essere apostoli di pace e riconciliazione Don Giacomo Luzietti CONVEGNO INTERREGIONALE 2012 EMILIA ROMAGNA-UMBRIA-ABRUZZO-MARCHE

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IL CONFLITTO. 24 - 25 novembre 2012 LORETO - AUDITORIUM “ILLIRICO” P.zza della Madonna. Vi esorto ad essere apostoli di pace e riconciliazione Don Giacomo Luzietti. CONVEGNO INTERREGIONALE 2012 EMILIA ROMAGNA-UMBRIA-ABRUZZO-MARCHE. - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: IL CONFLITTO

IL CONFLITTO

24 - 25 novembre 2012

LORETO - AUDITORIUM “ILLIRICO”

P.zza della Madonna

Vi esorto ad essere apostoli di pace e riconciliazione

Don Giacomo Luzietti

CONVEGNO INTERREGIONALE 2012

EMILIA ROMAGNA-UMBRIA-ABRUZZO-MARCHE

Page 2: IL CONFLITTO

Dal conflitto alla mediazione

ovveroio sono OK, tu sei OK

Dott. Mauro Mario Coppa-psicoterapeuta, pedagogista, filosofo-

Convegno Interregionale 2012Auditorium Illirico, Loreto, 24-25 Novembre 2012

Page 3: IL CONFLITTO

Che cosa è il conflitto?

È un processo che si verifica quando, È un processo che si verifica quando, all’interno di una relazione, una persona all’interno di una relazione, una persona percepisce che l’altra agisce in maniera percepisce che l’altra agisce in maniera negativanegativaIl conflitto, il litigio, lo scontro siccome Il conflitto, il litigio, lo scontro siccome producono sofferenza e disagio, sono stati producono sofferenza e disagio, sono stati sempre visti come un problema, qualcosa da sempre visti come un problema, qualcosa da evitare, da risolvere subitoevitare, da risolvere subito

Page 4: IL CONFLITTO

Ma possiamo vivere senza conflitti?

• Conflitti personali, educativi, lavorativi, affettivi…ogni giorno ne sperimentiamo diversi

• Il conflitto è fisiologico, non è eliminabile, e allora….

• Si può e si deve imparare a trasformarlo in risorsa , per vivere meglio anche le nostre esperienze di solidarietà…insomma

Il conflitto è un problema da gestire, non una Il conflitto è un problema da gestire, non una guerra da combattere!guerra da combattere!

Page 5: IL CONFLITTO

Perché nascono i conflitti?

• Ogni volontario/a si porta in questa esperienza di solidarietà se stesso, le sue esperienze, la sua educazione, il suo modo di concepire la relazione con gli altri, i suoi interessi, la sua sensibilità ed intelligenza..

• Ognuno non sfugge alla vita quotidiana, che è piena di conflitti • Ogni volontario/a interpreta lo spirito di Ogni volontario/a interpreta lo spirito di

servizio ed il senso del dono in maniera servizio ed il senso del dono in maniera personalepersonale

Page 6: IL CONFLITTO

Quelli che…creano i conflitti

Quelli che… Quelli che… sono caratterialmente sono caratterialmente litigiosi, e non accettano compromessilitigiosi, e non accettano compromessi

Page 7: IL CONFLITTO

Quelli che…creano i conflitti

Quelli che… Quelli che… minacciano, sopportano minacciano, sopportano tutto, ma a tutto c’è un limite!tutto, ma a tutto c’è un limite!

Page 8: IL CONFLITTO

Quelli che…creano i conflitti

Quelli Quelli che… si autocommiserano, che… si autocommiserano, faccio faccio tutto io, e non ricevo aiuto da tutto io, e non ricevo aiuto da

nessuno…non è giusto!nessuno…non è giusto!

Page 9: IL CONFLITTO

Quelli che…creano i conflitti

Quelli cheQuelli che… … gli altri sono poco sensibili, gli altri sono poco sensibili, solo io so come fare veramente solo io so come fare veramente

volontariato!volontariato!

Page 10: IL CONFLITTO

Quelli che…creano i conflitti

Quelli cheche…io ti salverò, buttando il …io ti salverò, buttando il cuore al di là dell’ostacolocuore al di là dell’ostacolo ! !

……è lo scopo della mia vita, non posso è lo scopo della mia vita, non posso fallire!fallire!

Page 11: IL CONFLITTO

Quelli che…creano i conflitti

Quelli che… faccio tanto, ma il mio responsabile non riconosce i miei

meriti, mentre per l’altra volontaria, che fa molto meno di me ed anche

peggio, ci sono soltanto elogi

Page 12: IL CONFLITTO

Quelli che…creano i conflitti

Quelli che… evitano di litigare, rimandano continuamente la chiarificazione, e poi

all’improvviso scoppiano ed aggrediscono

Page 13: IL CONFLITTO

Imparare a litigare?

• i conflitti sono una forma di relazione, ma occorre imparare a conoscerli, e poi gestirli in maniera competente

• le lamentele, le battute acide non servono, meglio in confronto aperto e schietto….

sì, ma come si fa?sì, ma come si fa?

Page 14: IL CONFLITTO

Le domande che aiutano a risolvere il conflitto

• Quale situazione o cosa ha generato quel Quale situazione o cosa ha generato quel problema?problema?

• Come si è sviluppato ( e non perché)Come si è sviluppato ( e non perché)

• Mi riguarda, o riguarda altri volontari, con altre Mi riguarda, o riguarda altri volontari, con altre funzioni e responsabilità?funzioni e responsabilità?

• C’è una richiesta di aiuto?C’è una richiesta di aiuto?

• Quali emozioni mi suscita, e quali sentimenti Quali emozioni mi suscita, e quali sentimenti vivono gli altri?vivono gli altri?

Page 15: IL CONFLITTO

Gli ostacoli alla soluzione del conflitto

• Un atteggiamento rinunciatario, di fuga o evitamento dal Un atteggiamento rinunciatario, di fuga o evitamento dal problema (tanto non serve a niente discutereproblema (tanto non serve a niente discutere))

• La gestione di un grande gruppo genera la maggiore La gestione di un grande gruppo genera la maggiore possibilità di conflitti, in particolare con volontari giovanipossibilità di conflitti, in particolare con volontari giovani

• Un atteggiamento autoritario /aggressivo Un atteggiamento autoritario /aggressivo ((ma cosa ti è ma cosa ti è saltato in testa di dire?)saltato in testa di dire?)

• Un atteggiamento censorio e giudicante (chi è il colpevole?)Un atteggiamento censorio e giudicante (chi è il colpevole?)

Page 16: IL CONFLITTO

Come gestire il conflitto?-piccola guida pratica-

• Prendiamo tempo, evitando le risposte impulsive, Prendiamo tempo, evitando le risposte impulsive, aspettiamo il momento giustoaspettiamo il momento giusto

• Evitare il «muro contro muro»: quando c’è tensione Evitare il «muro contro muro»: quando c’è tensione abbassiamo il livello, consentiamo la decantazione del abbassiamo il livello, consentiamo la decantazione del problemaproblema

• Esprimere una richiesta, partendo da ciò che sento, che Esprimere una richiesta, partendo da ciò che sento, che osservo, da ciò che vorreiosservo, da ciò che vorrei

• Fare una critica costruttiva , cioè mirare al problema, e Fare una critica costruttiva , cioè mirare al problema, e non alla persona, in modo da evitare che l’altro , non alla persona, in modo da evitare che l’altro , sentendosi giudicato, si difenda e rifiuti la relazionesentendosi giudicato, si difenda e rifiuti la relazione

Page 17: IL CONFLITTO

Come gestire il conflitto?-piccola guida pratica-

• mediare una soluzione che faccia sentire ad ognuno che ha mediare una soluzione che faccia sentire ad ognuno che ha portato a casa qualcosa di positivo, che nessuno ha persoportato a casa qualcosa di positivo, che nessuno ha perso

Utilizzare uno stile collaborativo: Utilizzare uno stile collaborativo:

• ascoltare chi parla, mostrando interesseascoltare chi parla, mostrando interesse

• non interrompete l’altro mentre parlanon interrompete l’altro mentre parla

• comunicate come vi sentitecomunicate come vi sentite

• siate chiari: dite cosa non vi piace dell’altra personasiate chiari: dite cosa non vi piace dell’altra persona

• chiedere ad una terza persona di gestire il conflitto, da una chiedere ad una terza persona di gestire il conflitto, da una posizione equidistanteposizione equidistante

Page 18: IL CONFLITTO

Il fatto di sentire e vivere una fraternità di

persone che ti vogliono bene, che si vogliono bene, che si aiutano, è stato importantissimo.

…questo modo di essere Comunità, ti dà il senso della costante vicinanza, del camminare insieme, del portare i pesi gli uni degli altri, e diventi anche un esempio per quelli che ti stanno intorno e trovano così tante difficoltà nel vivere insieme.

Page 19: IL CONFLITTO

Convegno InterregionaleIl Conflitto- Loreto, 24-25/11/2012sintesi gruppi di approfondimento

• Gruppo 1- Conflitti con Enti pubblici e privatiGruppo 1- Conflitti con Enti pubblici e privati• Analogie con esperienze concrete e chiarezza della traccia: prevale il sì• Proposte per affrontare il problema: i contributi mirano a proposte concrete di

pubblicizzazione, sostegno economico per collaborazioni professionali, strategie per promuovere la propria «mission» con responsabili enti pubblici e privati (collaborazioni come docenti nei corsi base di professionisti dei servizi pubblici e privati, partecipazione dell’Avulss alle assemblee comunali per informare e sensibilizzare la cittadinanza)

• Le emozioni nei conflitti: identificazioni reazioni emotive legate alla frustrazione, rabbia da parte del volontariato, evitamento di responsabilità da parte dei servizi pubblici, fermezza e decisione nel far valere proposte Avulss

• Tipo di relazione tra le persone nel conflitto: sono state rilevate relazioni conflittuali con le istituzioni, rigidità delle istituzioni e prevalenza di uno stile autoritario nell’imporre le proprie politiche al volontariato da parte del pubblico

• Opinioni ed osservazioni: confrontarsi nel conflitto, acquisizioni nuove ed efficaci su come tentare di risolvere il conflitto, liberandosi dalle emozioni del momento, maggiore capacità di analisi dei sentimenti ed emozioni legate al conflitto

Page 20: IL CONFLITTO

Convegno InterregionaleIl Conflitto- Loreto, 24-25/11/2012sintesi gruppi di approfondimento

• Gruppo 2- Conflitti con Enti Ecclesiali• Analogie con esperienze concrete e chiarezza della traccia: prevale il sì• Proposte per affrontare il problema: si propone maggiore chiarezza nei

rapporti con gli Enti, il coinvolgimento del Direttivo nelle varie controversie, fornire buoni esempi di stile collaborativo, proposte di differenziare le attività dell’Avulss dall’Oari,

• Le emozioni nei conflitti: identificazioni reazioni emotive legate alla difficoltà di far comprendere le proprie ragioni, di fronte alla scarsa disponibilità e d in alcuni casi distacco da parte degli enti

• Tipo di relazione tra le persone nel conflitto: mancanza di empatia, di comunicazione, o solamente informale

• Opinioni ed osservazioni: confrontarsi nel conflitto, acquisizioni nuove ed efficaci su come tentare di risolvere il conflitto, liberandosi dalle emozioni del momento, maggiore capacità di analisi dei sentimenti ed emozioni legate al conflitto

Page 21: IL CONFLITTO

Convegno InterregionaleIl Conflitto- Loreto, 24-25/11/2012sintesi gruppi di approfondimento

Gruppo 3- Conflitti con responsabili o con altri volontariGruppo 3- Conflitti con responsabili o con altri volontari•Analogie con esperienze concrete: prevale il no •Chiarezza della traccia: prevale il sì•Proposte per affrontare il problema: tutela del volontario, maggiore informazione al volontario, il Presidente ha il compito di chiarire con i volontari e rispetto alle varie controversie , racconto di varie esperienze vissute(pronto Soccorso, ospedale ecc.) dove emerge la necessità di protezione del volontario , il bisogno di approfondire e capire le motivazioni di un operato, coltivare senso di appartenenza e condivisione evitando rotture,maggiore dialogo con i responsabili su dinamiche complesse e problematiche•Le emozioni nei conflitti: identificazioni reazioni emotive legate alla impulsività,frustrazione per la mancata valorizzazione e supporto da parte dei responsabili, •Tipo di relazione tra le persone nel conflitto: rigidità, eccessivo criticismo•Opinioni ed osservazioni: confrontarsi nel conflitto, acquisizioni nuove ed efficaci su come tentare di risolvere il conflitto, liberarsi dalle emozioni del momento, maggiore capacità di analisi dei sentimenti ed emozioni legate al conflitto

Page 22: IL CONFLITTO

Convegno InterregionaleIl Conflitto- Loreto, 24-25/11/2012sintesi gruppi di approfondimento

Gruppo 4- Conflitti con Consiglio, Federazione, Delegazione Gruppo 4- Conflitti con Consiglio, Federazione, Delegazione •Analogie con esperienze concrete: prevale il no •Chiarezza della traccia: prevale il sì•Proposte per affrontare il problema: consapevolezza dei diversi ruoli di responsabilità, necessità di acquisire maggiori competenze nella gestione delle risorse umane da parte del Presidente, con un training formativo centrato sul suo profilo di personalità•Le emozioni nei conflitti: identificazioni reazioni emotive legate all’imbarazzo e frustrazione nelle fasi di approccio con il problema, poi determinazione e sicurezza da parte del delegato, rabbia ed arroganza del Presidente per il bypassaggio del suo ruolo•Tipo di relazione tra le persone nel conflitto: subalternità del ruolo della delegata, stile autoritario/repressivo del Presidente•Opinioni ed osservazioni: confrontarsi nel conflitto, nessun cambiamento nel modo di risolvere il conflitto, liberarsi dalla frenesia di trovare una soluzione al conflitto, esempio di conflitto «gerarchico»troppo specifico e da evitare in una associazione di volontariato