il corriere di roma - giovedì 11 settembre 2014

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L'IMBOSCATA Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore responsabile Filippo Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 24 anno LXVII GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE 2014 PRIMO PIANO Non ci sono più i vigili di una volta a pagina 4 Si parte. Male, naturalmente Con migliaia di precari in fila a pagina 7 SCUOLA All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 24 ANNOLXVII GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE2014 IL PIANO Facciamo sul serio, stavolta i Pronto Soccorso li liberiamo a pagina 12 SAN GIOVANNI ADDOLORATA a pagina 14 Abbattimento delle liste d'attesa, si parte subito C i siamo, anzi ci ricadiamo. Lunedì 18 agosto, all’indomani del Ferragosto, Nicola Zingaretti Presidente della Regione e Commissario per la sanità ha consegnato ai tecnici del Ministero del- l’Economia e al Ministero della Salute il suo piano per il riordino della sanità che prevede fra l’altro il taglio di 531 posti letto, che si andranno a sommare agli altri 2280 che a partire dal 2010 sono stati “amputati” nella Regione Lazio. “La tritatura” dell’offerta ospedaliera più acuta sarà principalmente nell’area metropolitana di Roma. Nella Regione invece, negli ultimi quattro anni, si è passati da 4,5 a 3,9 posti letto ogni 1000 abitanti. Siamo orma al delirio, soprattutto nella Capitale, dove vengono tagliati ancora posti letto e dove si passa ad esempio alla smobilitazione totale dell’ospedale For- lanini un tempo fiore all’occhiello di quella che una volta era chiamata e conosciuta come Azienda Ospedaliera Monteverde, la più grande d’Europa, mentre si attende anche un anno per le ecografie e per gli esami ambulatoriali, con buona pace del fratello del Commissario Montalbano. Il quale, si ricorderà, aveva annunciato circa un anno fa la riforma del Recup, strut- tura che deve rispondere alle esigenze dei cittadini per quanto riguarda le prenotazioni per gli esami ambulatoriali. In realtà ancora nulla si è fatto per snellire prenotazioni ed esami. Tre presidi ospedalieri, attualmente sede di Pronto Soccorso, di- venteranno aree disagiate, mentre sono promesse mancate il potenziamento delle Asl RmF e RmG, che fanno riferimento territorialmente a Civitavecchia e Tivoli. Due città che potreb- bero essere veri e propri Capoluoghi di provincia e che avrebbero dovuto ottenere complessivamente 55 posti ospedalieri in più, ma nel piano della Regione Lazio non vi è nessun segnale. Con- tinue diminuzioni di posti letto riguardano la RmF, la Asl più estesa del Lazio con oltre 70 comuni; il Direttore Generale Giu- seppe Quintavalle ricorda che per quanto riguarda la sua Asl rapporto posti letto - popolazione residente è il più basso di tutto il Lazio. Sono tutti capaci di risparmiare tagliando. È pre- visto nel 2015 la cessazione delle attività di ricovero per l’Ea- stman e Regina Margherita e quindi un ulteriore taglio di posti letto che era già avvenuto con il Decreto n°80 che portava la firma di Renata Polverini. Appena eletto Zingaretti, in una riu- nione di dirigenti responsabili del PD ebbe a dichiarare: “Io non mi farò impallinare sui temi della Sanità come i miei pre- decessori Storace, Marrazzo e Polverini, anzi se potrò non vor- rei essere nominato Commissario per la Sanità di questa Regione” non sapendo forse che la legge stabilisce che per le Re- gioni che sfondano il tetto di spesa sanitaria, è proprio il Presi- dente ad dover assumere la carica di Commissario per la Sanità. Più impallinato di così… Il Corvo Gli annunci estivi fanno a fee la sanità del Lazio Ebola e non solo... Ebola e non solo... a pagina 15 Il CORRIERE DI ROMA U n agguato, un’imboscata. Le foto sono chiare ed eloquenti. Una dop- pia pattuglia della Municipale, na- scosta con il trespolo dell’autovelox dietro un albero e dei cespugli. La strada è dritta, invita a correre, un piccolo cartello tondo, a diverse centinaia di metri, avverte che quel tratto è sottoposto al controllo della velocità. L’au- tomobilista vede la trappola all’ultimo momento, non può che frenare maldestramente. E prendersi la multa per aver superato anche di 5-10 chilometri all’ora il limite. Torniamo al concetto di imboscata. La legge prevede che gli strumenti del controllo siano pienamente visibili, se mobili. Contenziosi a non finire, dunque. Sentenze su sentenze hanno in- golfato i tribunali a questo proposto. Ma il punto non è solo questo. Qualcuno ha mandato quei vigili a fare cassa, niente di più e niente di meno. A metà pomeriggio, con la prospettiva di fare il pieno di multe. La stessa strada, lunga e dritta, è teatro di folli corse, di gare, la notte, ma non c’è memoria di un intervento della Municipale. Andiamo avanti. A poche decine di metri dall’agguato c’è una moto, parcheggiata da almeno un paio di mesi sul mar- ciapiede. Evidentemente rubata. Un servizio che i vigili dovrebbero compiere non sarebbe quello di accertare la cosa e di avvisare il legittimo proprie- tario? Proprio di fronte al trespolo dell’autovelox, dall’altra parte dello stradone, tra le frasche c’è un accampamentino di sbandati (o rom). Indistur- bato. Poche centinaia di metri più avanti sotto la prima arcata del cavalcavia un gruppo consistente di rom ha eletto per l’ennesima volta la sua dimora. È una location storica, è stata sgomberata più volte. Dalla parte opposta, in direzione Monteverde Nuovo un supermercato e una celebre gelateria “ga- rantiscono” una lunga sequenza di auto in doppia fila e l’occupazione di uno spazio zebrato alla con- fluenza di una strada molto trafficata; dei rom con il solito carrello svuotano i cassonetti e un aggres- sivo lavavetri armato di bastoni impone la sua pre- senza al semaforo. La morale? Attorno a quella pattuglia “comandata”per un servizio ad alta red- ditività per il Campidoglio registriamo una illega- lità diffusa e incontrastata. I cittadini pagano il servizio della polizia municipale per essere tutelati, protetti e perché quelle forme di illegalità vengano combattute e vinte. Punto. Se chi comanda e gesti- sce l’intero circo comunale non coglie questo aspetto fondamentale dovrebbe essere accompagnato al- l’uscita. A Roma non serve. Queste foto sono state scattate in via Newton (Monteverde Nuovo) nel pomeriggio dello scorso 4 settembre: si vede chiaramente il treppiede dell'autovelox seminascosto da alberi e cespuigli e la moto abbandonata da un paio di mesi sul marciapiede a pochi metri di distanza

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Page 1: Il Corriere di Roma - Giovedì 11 Settembre 2014

L'IMBOSCATAFondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore responsabile Filippo Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 24 anno LXVII GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE 2014

PRIMO PIANONon ci sono più i vigili di una volta

a pagina 4

Si parte. Male,naturalmenteCon migliaia di precari in fila

a pagina 7

SCUOLAAll’interno

l’insertodi Sanitàdel Lazio

LazioLaziola delanitàSS

NUMERO 24 ANNO LXVII GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE 2014

IL PIANOFacciamo sul serio,

stavolta

i Pronto Soccorso

li liberiamoa pagina 12

SAN GIOVANNI ADDOLORATA

a pagina 14

Abbattimento

delle liste

d'attesa,

si parte subito

Ci siamo, anzi ci ricadiamo. Lunedì 18 agosto,

all’indomani del Ferragosto, Nicola Zingaretti

Presidente della Regione e Commissario per la

sanità ha consegnato ai tecnici del Ministero del-

l’Economia e al Ministero della Salute il suo

piano per il riordino della sanità che prevede fra l’altro il taglio

di 531 posti letto, che si andranno a sommare agli altri 2280

che a partire dal 2010 sono stati “amputati” nella Regione

Lazio. “La tritatura” dell’offerta ospedaliera più acuta sarà

principalmente nell’area metropolitana di Roma. Nella Regione

invece, negli ultimi quattro anni, si è passati da 4,5 a 3,9 posti

letto ogni 1000 abitanti. Siamo orma al delirio, soprattutto

nella Capitale, dove vengono tagliati ancora posti letto e dove

si passa ad esempio alla smobilitazione totale dell’ospedale For-

lanini un tempo fiore all’occhiello di quella che una volta era

chiamata e conosciuta come Azienda Ospedaliera Monteverde,

la più grande d’Europa, mentre si attende anche un anno per

le ecografie e per gli esami ambulatoriali, con buona pace del

fratello del Commissario Montalbano. Il quale, si ricorderà,

aveva annunciato circa un anno fa la riforma del Recup, strut-

tura che deve rispondere alle esigenze dei cittadini per quanto

riguarda le prenotazioni per gli esami ambulatoriali. In realtà

ancora nulla si è fatto per snellire prenotazioni ed esami. Tre

presidi ospedalieri, attualmente sede di Pronto Soccorso, di-

venteranno aree disagiate, mentre sono promesse mancate il

potenziamento delle Asl RmF e RmG, che fanno riferimento

territorialmente a Civitavecchia e Tivoli. Due città che potreb-

bero essere veri e propri Capoluoghi di provincia e che avrebbero

dovuto ottenere complessivamente 55 posti ospedalieri in più,

ma nel piano della Regione Lazio non vi è nessun segnale. Con-

tinue diminuzioni di posti letto riguardano la RmF, la Asl più

estesa del Lazio con oltre 70 comuni; il Direttore Generale Giu-

seppe Quintavalle ricorda che per quanto riguarda la sua Asl

rapporto posti letto - popolazione residente è il più basso di

tutto il Lazio. Sono tutti capaci di risparmiare tagliando. È pre-

visto nel 2015 la cessazione delle attività di ricovero per l’Ea-

stman e Regina Margherita e quindi un ulteriore taglio di posti

letto che era già avvenuto con il Decreto n°80 che portava la

firma di Renata Polverini. Appena eletto Zingaretti, in una riu-

nione di dirigenti responsabili del PD ebbe a dichiarare: “Io

non mi farò impallinare sui temi della Sanità come i miei pre-

decessori Storace, Marrazzo e Polverini, anzi se potrò non vor-

rei essere nominato Commissario per la Sanità di questa

Regione” non sapendo forse che la legge stabilisce che per le Re-

gioni che sfondano il tetto di spesa sanitaria, è proprio il Presi-

dente ad dover assumere la carica di Commissario per la

Sanità. Più impallinato di così… Il Corvo

Gli annunci estivi fanno

a fette la sanità del Lazio

Ebola e non solo...Ebola e non solo...

a pagina 15

Il CORRIERE DIROMA

Un agguato, un’imboscata. Le fotosono chiare ed eloquenti. Una dop-pia pattuglia della Municipale, na-scosta con il trespolo dell’autoveloxdietro un albero e dei cespugli. La

strada è dritta, invita a correre, un piccolo cartellotondo, a diverse centinaia di metri, avverte che queltratto è sottoposto al controllo della velocità. L’au-tomobilista vede la trappola all’ultimo momento,non può che frenare maldestramente. E prendersila multa per aver superato anche di 5-10 chilometriall’ora il limite. Torniamo al concetto di imboscata.La legge prevede che gli strumenti del controllosiano pienamente visibili, se mobili. Contenziosi anon finire, dunque. Sentenze su sentenze hanno in-golfato i tribunali a questo proposto. Ma il puntonon è solo questo. Qualcuno ha mandato quei vigilia fare cassa, niente di più e niente di meno. A metàpomeriggio, con la prospettiva di fare il pieno dimulte. La stessa strada, lunga e dritta, è teatro difolli corse, di gare, la notte, ma non c’è memoria diun intervento della Municipale. Andiamo avanti.A poche decine di metri dall’agguato c’è una moto,parcheggiata da almeno un paio di mesi sul mar-ciapiede. Evidentemente rubata. Un servizio che ivigili dovrebbero compiere non sarebbe quello diaccertare la cosa e di avvisare il legittimo proprie-tario? Proprio di fronte al trespolo dell’autovelox,dall’altra parte dello stradone, tra le frasche c’è unaccampamentino di sbandati (o rom). Indistur-bato. Poche centinaia di metri più avanti sotto laprima arcata del cavalcavia un gruppo consistentedi rom ha eletto per l’ennesima volta la sua dimora.È una location storica, è stata sgomberata più volte.Dalla parte opposta, in direzione MonteverdeNuovo un supermercato e una celebre gelateria “ga-rantiscono” una lunga sequenza di auto in doppiafila e l’occupazione di uno spazio zebrato alla con-fluenza di una strada molto trafficata; dei rom conil solito carrello svuotano i cassonetti e un aggres-sivo lavavetri armato di bastoni impone la sua pre-senza al semaforo. La morale? Attorno a quellapattuglia “comandata”per un servizio ad alta red-ditività per il Campidoglio registriamo una illega-lità diffusa e incontrastata. I cittadini pagano ilservizio della polizia municipale per essere tutelati,protetti e perché quelle forme di illegalità venganocombattute e vinte. Punto. Se chi comanda e gesti-sce l’intero circo comunale non coglie questo aspettofondamentale dovrebbe essere accompagnato al-l’uscita. A Roma non serve.

Queste foto sono state scattate in via Newton (Monteverde Nuovo) nelpomeriggio dello scorso 4 settembre: si vede chiaramente il treppiededell'autovelox seminascosto da alberi e cespuigli e la moto abbandonatada un paio di mesi sul marciapiede a pochi metri di distanza

Page 2: Il Corriere di Roma - Giovedì 11 Settembre 2014

I CONTI CHE NON TORNANOSCENARI

Facile essere profeti con i poli-tici italiani: tante promesse eancora più tasse. L'estate ap-pena trascorsa oltre che cli-maticamente bizzarra ,

annunciava una grandinata di tasse enuove tariffe da sfiancare anche il più po-deroso dei cavalli da soma. E i romanipurtroppo se lo aspettavano. Il piano dirientro da oltre 550 milioni - concordatoa fine luglio con il ministero dell'Econo-mia per attivare nuove linee di credito equindi evitare il fallimento strutturaledelle finanze pubbliche capitoline - con-tiene il virus dell'aumento. Rassegnati a pagare di più(e a meno ser-vizi comunali) i romani hanno passatol'estate, consapevoli della mazzata settem-brina. C'è anche chi ha fatto di conto: gra-zie ai rincari decisi nottetempo, stima laCisl romana, costeranno ad ogni famigliaromana un maggiore esborso di circa2mila euro in più tra tasse locali, impostecomunali e tariffe ritoccate al rialzo. Se-condo un dossier presentato a inizio meseproprio dal sindacato nel 2014 i contri-buenti capitolini saranno costretti a ver-sare circa 2.000 euro in più rispetto al2013.Un piatto indigesto di rincari: dal ri-tocco dell'addizionale Irpef (a Romaspetta il ben poco invidiabile primato diquella più alta di Italia), all’aliquota mas-sima del 2,5 per mille per la Tasi, e senzadimenticare i pazzeschi aumenti delle ta-riffe per accedere alle Ztl (che sono au-mentate), e per sostare sulle strisce blu.Come si ricorderà per evitare il fallimentotecnico e il commissariamento del Co-mune Ignazio Marino con l'ultima mano-vra di bilancio di fine luglio ha triplicatoil costo dei permessi per la Ztl (anche peri residente), e portato il costo delle strisceblu da 1 a 1,5 euro/ora, con abolizionedegli abbonamenti giornaliero e mensile.Rincari anche sulle rette dei nidi comu-nali, dal 7 al 15% in base al reddito Isee,per arrivare al +20% anche per redditibassi negli anni 2016/2017.E che dire dei tagli? La storia del salarioaccessorio per i 24mila dipendenti capito-lini ancora non ha trovato una sintesi. Insostanza "tecnicamente" le commissionidi luglio e agosto hanno sentenziato che idipendenti comunali guadagnano troppo,e che lo stipendio per come oggi è elargitonon va bene. Insomma, le voci contrat-tuali prevedono aumenti e scatti stratifi-cati in ere politiche e quindi bisognarivedere ruoli, competenze e spettanze.Peccato che tagliare sulla massa delle re-tribuzioni incida sulla carne viva del tes-

suto sociale romano. Chi ha uno stipendiodi 1.200/1.300 euro netti al mese già vivecon sofferenza questa crisi economica, in-tervenire ipotizzando tagli di 200/300euro è impossibile. E infatti nel più clas-sico degli stili italiani si è preferito inter-venire on enunciazioni di principio, tavolitecnici e - ultimo annunciato - ora un beltavolo politico. In sostanza sindacati e am-ministrazione ancora non hanno trovatouna soluzione su come e dove tagliare equindi, onde evitare un avvio settembrinocon scioperi (già minacciato quello dei vi-gili urbani), e agitazioni, si è optato per

delegare al sindaco, all'assessore Nieri e airappresentanti dei lavoratori un'ennesimaconciliazione. Peccato che l'ennesimo rin-vio posticipi il raggiungimento del risana-mento e l'individuazione di una soluzione. Si è ipotizzato, ad esempio per le maestrecomunali, di fargli svolgere anche ruoliamministrativi, così da giustificare le vociaccessorie della busta paga. Modesto par-ticolare: le docenti non hanno le compe-tenze per svolgere questi ruoli. Non chenon vogliano, ma proprio non sono for-mate...Invece di prolungare, magari, le ore di in-

segnamento (e quindi di apertura) negliistituti - ipotesi che potrebbe favorire lefamiglie - si vuole dirottare le ore aggiun-tive a compiti amministrativi e di segrete-ria. E' facile essere profeti in Italia, a Roma econ i politici romani. Il pasticcio dei salariaccessori verrà rimaneggiato così a lungofino a quando non porterà ad alcun rispar-mio, o fino allo sciopero generale dei ser-vizi comunali. Unica certezza: i romanipagheranno di più per i prossimi tre anni,per avere servizi minori e peggiori. Vo-gliamo scommettere?

Autunno caldo per MarinoE più tasse per i romaniL'unica certezza è che sono già aumentate le tariffe (sosta e Ztl).

Dei fantomatici risparmi e della revisione della spesa comunale c'è poco di concreto. Con il risultato che ai cittadini della Capitale verrà

richiesto di pagare di più per avere meno servizi. E forse già in autunno ci sarà un bello sciopero generale dei 24mila dipendenti capitolini

di Leonardo Giocoli

CHI SALEdall’alto Danilo Broggi,Maria Gemma Azunie Daniele Fortini

CHI SCENDEdal basso Estella Marino,Antonio Di Maggioe Raffaele Clemente

ORSINO

P della

Da una gaffe all’altra, questa città è fuori controllo

il

Ignazio Marino nonbasta la barba sale epepe con la quale si è

ripresentato per cam-biare le cose. Ha già an-ticipato che sono in forsegli stipendi dell'Atac diottobre e la cosa non hacerto fatto piacere. Pa-gherà Pantalone, e cioè ilgoverno? Renzi gli haspedito sul collo unnuovo dirigente, superpa-gato (che contraddizioni,alla faccia della spen-

ding review), si chiama BiagioCosta, farà lo stesso lavoro oggisvolto dal capo di gabinetto Vin-cenzo Fucito. Qualcosa non va. Aproposito di Atac l'ad Danilo Broggie l'assessore Guido Improta hannotrovato il sistema per liberarsi deipersonasggi scomodi legati alla fa-mosa Parentopoli. Ad oltre un cen-tinaio di dirigenti è stata offerto unridimensionamento e una praticafuori dagli schemi: una volta almese, in borghese, andranno a sco-

vare i portoghesi sugli autobus...Brutta aria anche in casa Ama, dovel'Ad Daniele Fortini non riesce agestire la situazione. La questione-differenziata rischia di scoppiargliin mano. I suoi ispettori hanno fattomille seicento sanzioni, ma l'utenzanon ci capisce nulla, Il Corrieredella Sera ha sparato una bordata,l'ufficio stampa ha risposto in modoconfuso. Estella Marino, asses-sore, non riesce a controllare la si-tuazione, adesso cadono anche glialberi, non solo le foglie, dire chenon c'è una lira non basta e il capodei servizi giardini, Francesco Mes-sina, non ha colpe... Un ultimo pas-saggio sulla guerra dei tavolini,hanno torto tutti, par di capire, masi è perso il senso della misura. Ilcomandante Raffale Clemente, eil capo delle squadre speciali del vi-gili Antonio Di Maggio potevanoevitare le maniere forti. Prossimovice sindaco Maria Gemma Azuni?L'appartenenza a Sel non toglienulla alla persona, politico capacee onesto. Magari.

PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA giovedì 11 settembre 2014 pagina 2

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PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMAgiovedì 11 settembre 2014 pagina 3

I l sogno, ambizioso e più che le-gittimo, di Ignazio Marino èche un giorno, scorrendo lascritta “Roma” si legga in realtà“La grande bellezza”. Al mo-

mento però - e dispiace, perché l’aspira-zione del Sindaco Ciclista è condivisa datutti i romani – quando si parla dellaCittà Eterna viene soprattutto da pen-sare, monumenti e opere d’arte del pas-sato a parte – a una “Grande Bruttezza”:strade sporche, traffico caotico, trasportipubblici da terzo mondo, edifici rico-perti di pitture scrostate, bancarelle diabusivi quasi ovunque. Non che Ma-rino lavori, da quanto è in Campidoglio,per rendere Roma più brutta, ovvia-mente. Ma il fatto è che il sindaco dàl’impressione di non essere in grado digestire il cambiamento, che a dire il verosarebbe epocale, necessario per trasfor-mare la Roma decadente e mediorien-tale di oggi in un città capace didiventare nel giro di alcuni anni una me-tropoli moderna; nella quale passato epresente sappiano convivere prefigu-rando un futuro di reale Grande Bel-lezza; dove sia possibile godere diquanto di bello ci ha lasciato il passato –dall’antica Roma al Rinascimento –avendo però i piedi in una città con ser-vizi adeguati al nostro tempo, modernied efficienti. Marino ha avuto ancheidee giuste, e una di queste è sicura-mente quella di trasformare il centrodella città nella più grande area archeo-logica del mondo, da attraversare ma-gari, come dice, comodamente seduti inun tram dalle pareti trasparenti, per am-mirare nelle migliori condizioni il Co-losseo, il Campidoglio e tutto quello chefa definire Roma una città “magica”.Il tempo, un anno, trascorso da quandoMarino è sindaco, dice però che il Sin-daco Ciclista è veramente quel “Mar-ziano” che molti hanno descritto inquesti mesi. Un marziano capitato in unmondo che conosce poco e male. Pro-babilmente, in quel di Philadelphia,dove ha fatto il cardiochirurgo, Marinoha visto tante e bellissime cose, e ha pen-sato di poterne realizzare di analoghe aRoma. Ha peccato però di superficialità,si è illuso – e questo perché di fatto nonha mai vissuto a fondo la vita della cittàche oggi guida - che abitudini stratifi-cate, e cementate dal lassismo o dagli in-teressi dei politici che governano laCapitale da decenni, potessero esseresradicate e trasformate in quattro e quat-tr’otto in atteggiamenti virtuosi. Cosecome rinunciare a lasciare la macchina

in seconda o terza fila,non gettare cartacce perstrada, fermarsi al rossodei semafori per lasciarpassare i pedoni o i cicli-sti, per parlare di coseterra terra. E anche, neiservizi pubblici, atten-zione alle esigenze, cioèai diritti, dei cittadini;nelle scuole rispetto permaestri e professori,negli ospedali attenzioneper i malati. Attenzione:non sono pochi, tra i di-pendenti pubblici, chequesto “codice di com-portamento” lo rispettano; ma pur-troppo sono molti anche quelli che se neinfischiano allegramente. Sono soprat-tutto gli inurbati degli ultimi decenni,quelli che non si sentono minimamenteparte e protagonisti nella città; e che incittà ci stanno come potrebbero stare inqualunque altro posto. Senza amore.Prima di rivoluzionare il traffico auto-mobilistico in centro, senza renderlo piùscorrevole ma anzi peggiorando la situa-zione preesistente, Marino avrebbe do-vuto parlare con i romani, capirne iproblemi. Diventare veramente un cit-tadino “de Roma”, e non soltanto un Vipche a Roma ci abita perché è stato elettoin Parlamento, tra una trasferta a Pa-lermo o in Europa dove lo ha portato lasua, peraltro nobilissima, professione.Non lo ha fatto. Il risultato è che dove hamosso o cercato di muovere qualcosa in-tere categorie ne hanno risentito. Chie-dere ai commercianti, tanto per citare ipiù colpiti. D’altra parte va anche dettoche il Sindaco-Ciclista non ha avuto, nelsuo primo anno di attività, il minimo

aiuto dal partito che avrebbe dovuto es-sere la colonna vertebrale della sua mag-gioranza, il PD. Che, anzi, ha cercato –insieme con il vendoliano Sel – di tele-guidare il sindaco per condurlo a fare lecose che in molti casi interessano al par-tito più che ai cittadini. Anche alcunedelle migliori idee “innovatrici” di Ma-rino si sono quindi trovate impigliate, espesso bloccate, dalla rete di interessi delsuo partito che a Roma, eccezion fattaper il periodo targato Gianni Alemanno,ha sempre governato il Comune e gli an-nessi, cioè le municipalizzate capaci difare “cassa elettorale”: Ama, Acea, Casepopolari e partecipate di ogni tipo intesta. Ora però, la svolta sembra nei fatti.Per ottenere dal governo il via libera alSalva-Roma, la Capitale – in aperto dis-sesto, schiacciata dal debito pregresso edalla gestione ‘giorno per giorno’ dell’at-tuale amministrazione - ha dovuto ac-cettare la serie di misure che non sonostate suggerite dal vecchio Pd – quellodei Bersani, D’Alema e Veltroni – madall’uomo che quella classe dirigente ha

spazzato via: MatteoRenzi. Il Rottamatore.Misure innovative checosì vengono definite inmolti casi perché giun-gono dopo anni di vuotopneumatico ma dirom-penti per Roma per il Pdromano, da sempre coa-cervo di interessi che glihanno a lungo permessodi tenere le “mani sullacittà”.Ignazio Marino ha capitoche quella poteva, e può,essere la sua “grande oc-casione”. Togliere ai

60.000 dipendenti comunali i privilegi– dagli stipendi alla “libertà” di lavorarepoco (e, si sente dire, anche male).Sfrondare la marea di società a parteci-pazione comunale, quasi tutte in per-dita, che pesano sui bilanci in manieraincredibile, rendendo insopportabile ilpeso della tassazione cittadina. Appro-fittare dello scandalo dei rifiuti (il “casoCerioni”) per dare il via a un sistema piùtrasparente e meno oneroso. Si tratta diun programma inattuabile prima dell’ar-rivo di Renzi a Palazzo Chigi: il Pd ro-mano non avrebbe esitato a sfiduciare ea spingere Marino alle dimissioni. Conil Rottamatore alla guida del governo,molte cose possono cambiare. Il Pd ro-mano (che alle primarie aveva votato inmassa il candidato di D’Alema, GianniCuperlo e non Renzi) deve stare zitto eadeguarsi. Il che dà a Marino l’autono-mia che prima non aveva, perché il Pddella Capitale aveva da gestire in propriotanti e tanti affari. Un esempio del pos-sibile “nuovo corso”? Una delle primedecisioni “indipendenti” di Marino è

stata il via libera all’americano JamesPallotta per la costruzione del nuovostadio della Roma, a Tor di Valle. Unostadio che sarà di proprietà di Pallotta;con il Comune, che in passato ha utiliz-zato le grandi opere per gestire gli inte-ressi economici propri e degli “amici”,fuori dalla porta. Per il Pd romano unaperdita di influenza, e prevedibilmenteanche di clientele e di voti, senza prece-denti. Se la “logica” dello stadio varràanche per le altre future grandi opere, lasvolta sarà di portata eccezionale.Non è detto però che a beneficiarnedebba essere proprio il Marziano. Ilquale si è si adeguato entusiasticamente– nelle dichiarazioni pubbliche - alnuovo corso renziano, ma che per cam-biare Roma deve ancora faticare nonpoco. L’entusiasmo con il quale il PD eil Sel hanno mostrato di accogliere le di-rettive del presidente del consiglio sonoin massima parte di pura facciata. Ecce-zion fatta per la “corrente” renziana, chenell’ultimo anno ha avuto ben pochepossibilità di intervenire nel dibattitosui problemi più importanti della città,a cominciare da quelli economici, il par-tito democratico romano si è mosso fi-nora come l’esercito sovietico, cioèfacendo sentire tutto il peso del proprioapparato. I “percorsi di guerra” per adat-tare il nuovo corso alle esigenze di sem-pre sono già pronti o lo saranno trabreve, sotto l’esigenza conclamata dicercare “il bene di Roma”. Per lo stadiodi Tor di Valle, ma anche per tutto il si-stema comunale da disboscare, comedice la filosofia renziana, per rendere ilPaese competitivo. E il presidente delconsiglio non può certo tollerare cheRoma rimanga un’isola dove tutto fun-ziona al contrario di come lui vuolel’Italia: un Paese, una città, dove la bu-rocrazia sia al servizio dei cittadini,dove le scuole siano accoglienti e invo-glianti, dove ci siano asili e spazi verdiaccoglienti, dove i dipendenti pubblici( e a Roma ce ne sono più che in ognialtra città italiana) siano fattore di svi-luppo del paese e non una palla al piede,come qui dipendenti dei beni culturaliche in virtù di consuetudini e di prece-denti diventati per loro un diritto si per-mettono di decidere loro se aprire o noun museo o un monumento, fosseanche il Colosseo. E qui che si vedrà,forse prima di quando si pensi, se Ma-rino è un renziano vero o fa mostra diessere tale solo per tenere in piedi la suaGiunta. E anche in questo caso: fino aquando?

L'EDITORIALE

Roma è la “fotografia”dell'Italia sbagliata

che Renzi vuole cambiaredi Carlo Rebecchi

Addetti stampa incambio dell'ap-provazione del

Bilancio comunale. Acertificarlo è il sindacato

dei giornalisti, che stigmatizza il deman-sionamento di sei colleghi cacciati dall'uf-ficio stampa per far posto ad altrettantigiornalisti assunti a chiamata diretta daigruppi consiliari di maggioranza e oppo-sizione.Evidentemente, una manovra d'aula da 8milioni (tra progetti culturali e manuten-

zione stradale) - tutti soldi da spenderepro-quota sulla base di "private" decisionidei gruppi consiliari di maggioranza e op-posizione - non è bastata a far passare unbilancio deficitario da ogni punto di vista.Così sul piatto Marino e il vicesindacoNieri hanno messo anche sei giornalistinuovi di zecca. Tanto pagano i romani conl'aumento delle tariffe degli asili nido edelle strisce blu. Neanche nel Consiglio re-gionale di Fiorito, quando ogni consigliereaveva un addetto stampa e un esercito dicollaboratori d'aula assunti a vario titolo

direttamente dai gruppi, senza contrattoregionale e senza neppure il badge dellaPisana. Entravano e uscivano quando vo-levano, nessuno controllava, probabil-mente lavoravano poco, ma nessunoveniva demansionato.Marino si supera: via i giornalisti assunti,dentro quelli a termine scelti dalla politica.Lo dice chiaramente Paolo Butturini, se-gretario della ASR: “L’Associazionestampa romana condanna fermamente ilcomportamento dell’Amministrazione diRoma Capitale che in barba alla legisla-

zione vigente in tema di uffici stampa,spending review, valorizzazione delle ri-sorse interne alla Pubblica Amministra-zione, dopo aver destinato non più di tremesi fa a mansioni non giornalistiche seiaddetti stampa interni privandoli dellaloro dignità professionale e dei diritti sta-biliti dalla legge 150/2000, ne assume al-trettanti esterni. “ Più chiaro di così.Reazioni? Nessuna, silenzio di tomba daparte di tutti. Anche se nei corridoi attornoall’Aula Giulio Cesare tira un’aria strana.

Cornelius

La dura vita dei giornalisti alla corte del sindacoAULA GIULIO CESARE

Il sindaco ciclista non ha ancora capito che il vero problema della capitale sono i romani. D'altra parte rispetto a loro è un marziano. Quanto potrà reggere?

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PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA giovedì 11 settembre 2014 pagina 4

LA IMPIETOSA FOTOGRAFIA DI UNA CATEGORIA CHE NEL BENE E NEL MALE GOVERNA ROMAL’INCHIESTA

Non ci sono più i vigili di una volta

Aloro spetta stanare gliautomobilisti indisci-plinati, tocca gestirel'invasione dei com-mercianti abusivi, far

rispettare i Piani di massima occupa-bilità agli esercenti che invadono ilcentro con il tavolino selvaggio. Lofanno senza mezzi, tra cui le motoci-clette ferme, e senza uomini. Eppureda tutori della legalità e del decorodel centro di Roma a cupola che ri-scuote mazzette, per chiudere un oc-chio su abusi amministrativi, il passoè breve. E anche se alcuni episodisono dei casi isolati, sono gli stessivigili urbani a trasformarsi in nemici.Non aiutano, infatti, le ultime in-chieste sui casi di corruzione chehanno investito il comando della po-lizia locale. Perché il pizzardone chepretendeva duemila euro al gioiel-liere di piazza Margana potrebbenon aver fatto tutto da solo.Il caso esplode quando un commer-ciante racconta del casco bianco checon troppa sicurezza gli richiede unabustarella per far terminare senzaostacoli i lavori di ristrutturazionedel suo negozio. Luciano Di Cosmoviene accusato di concussione e fini-sce ai domiciliari. Ma la macchina siè messa in moto, le attività investiga-tive vanno avanti senza sosta. Le in-tercettazioni telefoniche fanno ilresto, svelando tutto il sistema strut-turato, secondo gli inquirenti, nel Igruppo. Varie le chiamate ascoltatedai carabinieri, che evidenziano lemodalità non ortodosse con cui DiCosmo porta avanti le verifiche sulleviolazioni edilizie.Non solo la gioielleria dunque, maanche una palestra. Un geometra lo chiamae gli chiede della Dia che serve per il cambiodi destinazione d'uso. Non manca la telefo-nata di un collega: ha bisogno di risolvereuna grana per un architetto. La soluzione èsemplice: pagare per avere la pratica pronta.Troppe parole che corrono tra un telefoninoe l'altro, troppi indizi per non approfondire.Così i militari di via dei Selci si mettono allaricerca di fascicoli che possano svelare il si-stema e scoprire eventuali complici. Ven-

gono sequestrati i documenti del diparti-mento edilizia della Municipale di via dellaGreca. Faldoni, pile di carte in cui si cerca la verità.In parte anticipata in un'informativa dei ca-rabinieri: "Le attività investigative hannopermesso di ricostruire il modus operandidel vigile nell'ambito di altre situazioni dielevato interesse che potranno essere appro-fondite". Perché, ne sono convinti gli inqui-renti, non si tratta di casi isolati o mele

marce. Ecco come si passa da tutori del de-coro a nemici in divisa. Eppure non sonosolo questi i problemi che attanagliano ilcorpo della polizia locale di Roma. Perchése non bastava questa storia di corruzione,ce n'è un'altra che parla di talpe tra i colleghi. E rende ancora più fosco il quadro sulla si-tuazione dei pizzardoni romani. Perchésono loro che dovrebbero essere attenti al ri-spetto delle nuove regole sui Piani di mas-sima occupabilità. A loro il compito di

evitare il suk del tavolino selvaggio,dopo la crociata contro i dehors lan-ciata dall'assessore capitolino alCommercio, Marta Leonori. Ma c'èqualcosa di strano che salta agliocchi: in regola quando i vigili sonoin procinto di un blitz, il caosquando vanno via. Sì, perché sedie etavoli scompaiono a seconda degliorari. La fila si allarga o restringe aseconda dell'occorrenza. Possibile?Sembra proprio che alcuni gestori dibar e ristoranti riescano ad avere inanticipo notizie sui provvedimenti.E tutti, anche tra i caschi bianchi,parlano di un informatore, o piùd'uno, al soldo degli esercenti.Una notizia che inizia a circolare neigiorni successivi alla guerriglia diTor Mellina, dove i titolari dei ne-gozi e gli agenti della polizia localesono stati impegnati in duro corpo acorpo prima che gli arredi esternifossero portati via. E, anche se il ra-gionamento ha più di una piega, inmolti si chiedono perché rispettarele regole se sono i vigili stessi ad ado-perarsi affinché tutto resti uguale eavere il proprio personale torna-conto economico. Ecco come unacategoria già in forte difficoltà fini-sce per passare da una parte all'altradella barricata, trasformandosi innemico. Perché a loro tocca anchearginare il fenomeno degli ambu-lanti abusivi che assediano le zonedel centro e i turisti, creando undanno agli stessi commercianti cheperdono parte dei loro guadagnianche per questo. Niente da fare: da casco bianco acasco nero il passo è breve. Soprat-tutto quando davanti ai loro occhi si

consuma l'estorsione dei parcheggiatori.Proprio come accade a piazza della Conso-lazione, a due passi dal comando generale.Troppo rischioso avvicinarsi alle bande delracket del parcheggio, proprio come accadea chi insegue gli ambulanti illegali o prova afermare uno scippatore. Così, senza uominie mezzi, preferiscono la linea del non inter-ventismo. O quella dell'intervento per i pro-pri interessi. Anche a rischio di screditarel'intera categoria.

di Giovanni Santoro

A loro spetta gestire il traffico, contenere e sanzionare gli abusivi, sgombrare i rom, combattere il racket dei parcheggiatori, contrastare gli esercenti nella quotidiana "guerra dei tavolini". Sono pochi e sempre in trincea. Ma una fetta consistente "si arrangia" in modo decisamente illecito. Mazzette, connivenze

e non solo. Ma se loro infrangono le regole con che faccia le impongono ai cittadini?

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PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMAgiovedì 11 settembre 2014 pagina 5

Non solo inchieste e salario accessorio. Sono altri due i frontiaperti e che preoccupano i vigili della Capitale: le notizie cheriguardano il poligono all'amianto e il braccio di ferro con ititolari di bar e ristoranti del centro, con cui si scontrano -anche fisicamente - per far rispettare gli spazi che devono

occupare tavolini e sedie. L'unica buona notizia sembrava essere arri-vata sul fronte della mobilità in servizio. Pochi giorni fa la comunica-zione delle 24 nuove moto fiammanti che arriveranno al comando diRoma direttamente dalla Bmw: un altro noleggio, mentre è appenascattato l'automatico riscatto per altri 10 mezzi. Eppure nei garage delcorpo si trovano ben oltre 100 veicoli in attesa di una riparazione. Ba-stava l'ordinaria manutenzione, invece l'usura e il periodo di stop de-creta il fine vita per alcune ruote. Solo un terzo sarà riparato. E la domanda sorge spontanea: possibile che in tempi di spending re-view quei soldi non possano essere usati per le buste paghe, assediatedalla cancellazione del salario accessorio o per assumere altri caschibianchi? I buchi nel personale sono stranoti e i pizzardoni hanno ap-pena avviato la guerra al dehors selvaggio, come prescrive la ricettadell'assessore capitolino al Commercio, Marta Leonori. Qualche uomoin più non farebbe male, basta guardare le botte che sono volate neiblitz dei giorni scorsi. Piazza Navona, Pantheon, Trastevere: nessunazona esclusa. L'ultimo caso è quello di via Tor Millina, dove gli esercenti hanno oppo-sto resistenza all'ordine. "Avete 60 secondi per sgomberare", hannotuonato gli agenti della polizia locale. E si è scatenato l'inferno. Chi pro-vava a tenere i tavolini se li è visti togliere di peso dagli uomini in ser-vizio. Con relativo e conseguente scambio di accuse: i ristoratori cheparlano di 'un vero e proprio casino, con piatti e bicchieri rotti'; i vigiliche non ci stanno e respingono le critiche. Ma il problema resta: pos-sono far rispettare le regole senza avere i numeri dalla loro?Senza dimenticare la spada di Damocle che pende sulla loro cartellaclinica: si chiama amianto. Ed è quello con cui sarebbero venuti a con-tatto al poligono di tiro di Latina, dove si addestra la polizia di Stato.La denuncia è del sindacato autonomo Coisp, la bomba esplode inestate e colpisce oltre 3 mila caschi bianchi. Che vanno lì per l'adde-stramento, per migliorare la mira, e si ritrovano ancora una volta a ri-schiare la pelle. La presenza del materiale cancerogeno era stata giàriscontrata un anno fa: l'eternit, infatti, era stato trovato accatastatoin una costruzione limitrofa. E ora la paura fa da padrone; anche per-ché, come pensano in molti nel corpo, qualcuno sapeva ma ha taciuto.

G.S

SONO RIMASTI GLI UNICI COMUNALES INSODDISFATTI

NON SOLO INCHIESTE E SALARIO ACCESSORIO

Il difficile dialogocon CampidoglioSono gli unici insod-

disfatti. La sola cate-goria che, dopo gliincontri con il vice-sindaco Luigi Nieri,

non ha ottenuto le rassicura-zioni sperate. Così se per glialtri dipendenti del Comune diRoma si può parlare di 'fumatabianca', sinonimo di accordo inarrivo, per i vigili urbani il di-scorso si fa più complicato. E latregua sperata, e rincorsa, sulsalario accessorio appare an-cora lontana. Il sindacatoOspol annuncia un autunnocaldo e prepara le barricate.L’agitazione, per dirla con leparole del segretario Lulli, pro-segue "perché il primo citta-dino, Ignazio Marino, sullapolizia locale non ha ideechiare". Non dipende solo dalla parteche fa crescere la busta paga eche sarà sostituita da un pre-mio produttività nel nuovo contratto di lavoro de-centrato. La richiesta è sempre la stessa: risorsespecifiche. Gli euro extra, infatti, non possono es-sere legati al raggiungimento di obiettivi specifici,"in uno stato di totale disorganizzazione che at-tualmente investe il corpo”, aggiunge ancora il sin-dacalista. Colpevoli i due inquilini del Campidoglio, cosìcome il comandante dei caschi bianchi. RaffaeleClemente, per l'organizzazione sindacale, fa fintadi non vedere come gli agenti della polizia localenon riescano più a garantire i servizi alla cittadi-nanza. La colpa? Le gravi carenze di organico.Tutto mentre aumentano le malattie professionalidi 5 punti percentuali, passando dal 7 al 12% dal2010. E i livelli di sicurezza ne risentono. Anchese dalla stipula del nuovo contratto, secondo ipiani di palazzo Senatorio, i pizzardoni in stradadovrebbero aumentare.

Come, dati i buchi del personale, ancora non èdato sapere. Quel che è certo è che l'Ospol sta or-ganizzando i suoi uomini. Non solo scioperi, maanche altre forme di protesta. Tra le ipotesi la ri-consegna della pistola. La tutela del traffico saràla prima a saltare in caso di scontro frontale. L'am-ministrazione comunale continua a ripetere cheper quest'anno il fondo è di 148 milioni di euro,per tutti i 24 mila dipendenti capitolini, cercandodi convincere che non un euro sarà perso. Anchese i caschi bianchi sono più che sicuri che accadrà,con cifre che andranno dai 100 ai 200 euro almese. La questione però resta. Come legare gliextra alla produttività? Il nodo non è ancora statosciolto. Ma la via indicata prevede più vigili instrada e turni più lunghi. Il dialogo è stato riav-viato, ma non per tutti. E la battaglia, promettono,non sarà semplice.

G.S

“Caschi bianchi” nei guai,c'è anche il rischio amianto

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CRONACHEIlCORRIEREDIROMA giovedì 11 settembre 2014 pagina 6

I l dado è tratto e i primi risultati delle più re-centi iniziative estive del Sindaco di RomaIgnazio Marino, fino ad ora e non a torto

tanto discusso e vituperato dai cittadini romani edalla stampa locale, stanno, a mio modo di vedere, portandoun sensibile miglioramento di immagine e di qualita alla nostraamata città, che troppo spesso in questi anni ha subito gravidanni, causati da scelte sbagliate, incuria, mavcanza di fondie di competenza.La completa pedonalizzazione di piazza di Spagna e di via delBabuino, con relativo allargamento dei marcapiedi, è un primopasso coraggioso verso la tanto sospirata pedonalizzazione deltridente, iniziativa da molti anni in"eterno cantiere", sempreostacolata da miopi associazioni di categoria, di residenti e dalpoco coraggio dimostrato in questi anni dagli amministratorilocali. I lavori non sono stati ancora ultimati, ma già ora passeg-giando per quelle strade si respira un altra atmosfera, soprat-tutto via del Babuino, dove una volta il transito pedonalerisultava difficile e scomodo a causa dei marciapiedi stretti edissestati tanto da non rendere piacevole una normalissima

passeggiata.Se è vero che anche prima di questi lavori e di questo progettodi pedonalizzazione il traffico tra via S.Sebastinello, piazza diSpagna e via del Babuino non era ne intenso né particolar-mente fastidioso, è vero che oggi la bellezza architetto- nica,storica e artistica di queste strade, viene celebrata ai massimilivelli, con beneficio di valore incalcolabile per tutti quanti eda poco, da qualsiasi prospettiva si guardi la questione.Nella mia passata esperienza di Consigliere municipale, ini-ziata ormai sei anni fa e da poco conclusa, già si parlava e siipotizava una completa pedonalizzazione di tutto il Tridente.Ora che il primo passo è stato finalmente compiuto, non possonon gioire per il bene e il meglio della nostra cittàA questo punto sarebbe opportuno,con le stesse modalità,estendere la pedonalizzazione a tutto il Tridente, rendendoanche via di Ripetta, una elegante strada pedonale, senza mac-chine, bus e scooter, che ne offuscano la sua straordinaria bel-

lezza agli occhi del mondoE a tutti coloro i quali non ho convinto con le mieargomentazioni propongo nel mese di ottobre, a la-vori ultimati, sfruttando quelle impagabili giornate

che ci regala l'ottobrata romana, una passeggiata nelle stradee nelle piazze sovracitate, per un giudizio imparziale su quantoda me scritto.Vorrei concludere a margine del mio articolo, con una nota aparte, anche se sempre riguardante il decoro e l'armonia dellanostra città e del suo centro storicoDopo tanti anni si è visto, in questa stagione estiva, il pieno ri-spetto delle regole, dei vincoli, dei confini dell'occupazione disuolo pubblico, uno dei tanti punti dolenti che affliggevano lanostra città, che nessun provvedimento nel passato era riuscitoa debellare. Finalmente a Campo de Fiori, Piazza Navona, alPantheon e in tutte le più belle piazze romane sembra regnarela legalità, il rispetto delle regole, la speranza di tutti i noi e chequesta situazione di ordine diventi la normalità.Sono ancora piccoli segnali ma importanti e significativi... epoi, come diceva S.Francesco d'Assisi, ogni grande marcia co-mincia con un piccolo passo.

PIAZZA DI SPAGNA,VIA DEL BABUINO, UNA ZONA PEDONALE TUTTA DA SCOPRIRE

L’isola che c’èIL COMMENTO

di Filippo Gesualdi

Marino si è messo inguerra con i tassi-sti, il pasticciodelle tariffe e dellaZtl si rivelerà un

boome rang, della chiusura di Piazzadi Spagna e via del Babuino nonparla già più nessuno. Alla giunta in-teressa solo fare cassa. E i veri pro-blemi marciscono e fanno impazzirei romaniE adesso ci tocca sentire anche leproteste dei tassisti, le minacce disciopero, l'ennesimo ricorso al Tar eil tono agitato del leader del 3570Bittarelli. Arrogante e irresponsa-bile, dicono del sindaco Marino, efanno capire che la fragile tregua conil Campidoglio è rotta. Ma nonaveva altro da inventarsi Marino, do-veva per forza pavoneggiarsi com lastampa estera e annunciare la chiu-sura alle auto bianche (ma non aibus) dei Fori imperiali? Non si puòsostenere che questa giunta sia re-sponsabile del caotico traffico romano. Loha trovato così al momento del suo inse-diamento, Si può ragionevolmente soste-nere invece che questa giunta non solo sidimostra incapace di trovare delle solu-zioni organiche al problema. Ma anzi, ali-menti caos e confusione. Lo abbiamo giàscritto, una visione ideologica ed astrattadella questione finirà per creare una crisidi nervi generale nella generalità dei ro-mani senza apprezzabili contropartite. Ilsindaco Marino ha deciso di portare finoin fondo la sua idea del parco archeologicodei Fori a prescindere da ciò che serve ve-ramente ai romani. Una posizione radi-cale, assurda, enormemente costosa: Iltram trasparente, le infiocchettature al Co-losseo non interessano la maggioranza deiromani, che vorrebbero una focalizzazionedegli sforzi –concettuali e finanziari –sucose che servono sul serio per la sopravvi-venza, servizi di ogni tipo, sicurezza, assi-stenza anzianie soggetti fragili, decoro

urbano, etc. E’ così difficile da di-gerire? Del resto i contraccolpidelle decisioni prese in Campido-glio si fanno sentire, l’irritazioneèpalpabile. Sono sul piede di guerrai tassisti, considerati servizio pub-blico come gli autobus quandoserve (e costretti a regole ben pre-cise e vessatorie) escaricatiquando si tratta di annunciare – asecco – che non potranno piùtransitare per i Fori Imperiali. Cosìcome la reazione sta montandoper l’assurda decisione di decupli-care il costo dei permessi Ztl ( as-surdo il pasticcio provocato, ma ilTar rimetterà le cose a posrto), diraddoppiare le tariffe delle strisceblu, di togliere gli abbonamentialle medesime. Questo per scorag-giare il traffico. E indurre a pren-dere gli autobus. Senza pensareche così si penalizzano decine dimigliaia di lavoratori del terziarioe della ristorazione che lavoranofino a tardi e quegli autobus per

rientrare a casa non li trovano proprio. L’ipocrisia impedisce di confessare chetutto questo (come le imboscate di cuiraccontiamo in copertina) serve per farecassa, in ogni modo possibile e subito, infretta. Romani penalizzati due, tre volte ealle prese per giunta con una viabilitàspesso schizofrenica alimentare ed aggra-vata da una segnaletica, da una cartelloni-stica che risale a decenni fa eche non tieneconto delle evoluzioni delle dinamichedel traffico cittadino. I punti critici, quellidegli ingorghi, delle code, delle dispera-zioni mattutinee serali sono gli stessi dasempre, nessun assessore vi ha m ai por-tato rimedio spostando un semaforo, in-vertendo un senso di marcia, inventandouna rotatoria. Perché Improta non si con-centra su questo? La chiusura del Tri-dente interessa poco o nulla, ha scarseripercussioni sul traffico; altrove servireb-bero intelligenza e fantasia. Ma questaGiunta, lo abbiamo capito, ne è priva.

Non vogliamo morire di trafficoZTL, STRISCE BLU, PARCO ARCHEOLOGICO DEI FORI, LA GIUNTA NON NE AZZECCA UNAMOBILITÀ’

di Giulio Terzi

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CRONACHE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 11 settembre 2014 pagina 7

GROSSI NUMERI, GRANDI DISAGI, SCUOLE A PEZZI

Si parte. Male, naturalmenteCon migliaia di precari in fila

SCUOLA

Si parte, e si parte natural-mente male. Con migliaia diprecari appesi al miraggio diuna chiamata, appesi ad unasupplenza che potrebbe

non arrivare. Nella capitale la situa-zione non è migliorata dallo scorsoanno, anzi, e un milione di cittadini tradocenti e discenti (per non parlaredelle famiglie) sono condannate aduna via crucis con poche, privilegiatevie di fuga. A Roma tutto viene ampli-ficato, tra città e provincia gli istitutiautonomi sono poco più di 500, ma sesi contano i singoli plessi si arriva quasia duemila edifici scolastici: ospitanooltre 520mila alunni, due terzi deglialunni iscritti in tutto il Lazio, di cuiuno su dieci non italiano (la maggiorepercentuale regionale a livello nazio-nale) e oltre 17mila disabili.I docentisono più di 3.700 nella scuola dell’in-fanzia, circa 14.300 alla primaria (lascuola elementare), meno di 9milanella secondaria di primo grado (lemedie) e 13mila alle superiori. Poi cisono oltre 9.400 docenti di sostegno,la maggior parte di quali (4mila) inservizio nella scuola primaria (menodi tutti nella materna, dove operanomeno di 800 insegnanti specializzatinell’affiancamento degli alunni disa-bili o con problemi di apprendi-mento). Grossi numeri, chesottendono una situazione difficil-mente gestibile. In un anno fatto di ri-forme, promesse e aspettative, nellacapitale continua a regnare il degradosoprattutto all’interno delle mura sco-lastiche. Il 40% degli istituti risultainagibile, lavori bloccati per mancanzadi soldi. In pratica solo a Roma unascuola su tre non avrebbe i documentirichiesti sulla norma di sicurezza. È ilcaso per esempio del Mamiani, delRighi, del Newton e del Tasso. Sono glistessi presidi a lanciare l’allarme de-nunciando problemi di carattere strut-turale: perdite di acqua nei bagni,

rubinetti rotti, porte senza maniglia,fili pericolanti, infiltrazioni. Al Ma-miani non sono a norma le uscite di si-curezza e gli estintori. Allarme ancheper alcune scuole materne e alle ele-mentari. Come fare? I Municipi ri-spondono che non hanno moltimargini di manovra sulla gestione deifondi, che dovrebbero essere di com-petenza dei dipartimenti per la Manu-tenzione urbana e per l’Ambiente delComune. Alcuni distretti hanno prov-veduto nei mesi estivi ai piccoli lavoriordinari grazie ai fondi residui, comeil II o il XIV municipio. Ma in tutti iquartieri regna il caos e qualunqueMunicipio si contatti, anche per unasemplice informazione la risposta èsempre la stessa: non ci sono soldi.«Stiamo intervenendo con i pochisoldi rimasti – spiega la presidente delXII municipio, Cristina Maltese – maho già stanziato una cifra in difetto di80mila euro per dare il via ai lavori cheservono in quasi tutte le 50 scuole delmio territorio». Analoga situazionenel XV municipio. «Sulla manuten-zione ordinaria – accusa Daniele Tor-quati – abbiamo in bilancio zeroeuro». Tutti i Municipi chiedonofondi al Comune che risponde di avergià avviato tutte le operazioni di inter-vento per la manutenzione straordina-ria. Intanto gli studenti, professori epersonale ATA, troveranno scuole chefanno acqua da tutte le parti… e intutti i sensi.

1. MAI PIÙ PRECARI NELLA SCUOLAUn piano straordinario per assumere 150 mila docenti a settembre 2015 e chiudere le Gradua-torie ad Esaurimento.

2. DAL 2016 SI ENTRA SOLO PER CONCORSO40 mila giovani qualificati nella scuola fra il 2016 e il 2019. D’ora in avanti si diventerà docenti di ruolo solo per concorso, come previsto dalla Costituzio-ne. Mai più ‘liste d’attesa’ che durano decenni.

3. BASTA SUPPLENZEGarantire alle scuole, grazie al Piano di assunzio-ni, un team stabile di docenti per coprire cattedre vacanti, tempo pieno e supplenze, dando agli stu-denti la continuità didattica a cui hanno diritto.

4. LA SCUOLA FA CARRIERA: QUALITÀ, VALUTAZIONE E MERITOScatti, si cambia: ogni 3 anni 2 prof. su 3 avranno in busta paga 60 euro netti al mese in più grazie ad una carriera che premierà qualità del lavoro in classe, formazione e contributo al migliora-mento della scuola. Dal 2015 ogni scuola pubbli-cherà il proprio Rapporto di Autovalutazione e un progetto di miglioramento.

5. LA SCUOLA SI AGGIORNA: FORMAZIONE EINNOVAZIONEFormazione continua obbligatoria mettendo al centro i docenti che fanno innovazione attra-verso lo scambio fra pari. Per valorizzare i nuovi Don Milani, Montessori e Malaguzzi.

6. SCUOLA DI VETRO: DATI E PROFILI ONLINEOnline dal 2015 i dati di ogni scuola (budget, valutazione, progetti finanziati) e un registro nazionale dei docenti per aiutare i presidi a mi-gliorare la propria squadra e l’offerta formativa.

7. SBLOCCA SCUOLACoinvolgimento di presidi, docenti, ammini-strativi e studenti per individuare le 100 proce-dure burocratiche più gravose per la scuola. Per abolirle tutte.

8. LA SCUOLA DIGITALEPiani di co-investimento per portare a tutte le scuole la banda larga veloce e il wifi. Disegnare insieme i nuovi servizi digitali per la scuola, per aumentarne la trasparenza e diminuirne i costi.

9. CULTURA IN CORPORE SANOPortare Musica e Sport nella scuola primaria e più Storia dell’Arte nelle secondarie, per scom-mettere sui punti di forza dell’Italia.

10. LE NUOVE ALFABETIZZAZIONIRafforzamento del piano formativo per le lingue straniere, a partire dai 6 anni. Competenze di-gitali: coding e pensiero computazionale nella primaria e piano “Digital Makers” nella secon-daria. Diffusione dello studio dei principi dell’E-conomia in tutte le secondarie.

11. FONDATA SUL LAVORO Alternanza Scuola-Lavoro obbligatoria negli ul-timi 3 anni degli istituti tecnici e professionali per almeno 200 ore l’anno, estensione dell’im-presa didattica, potenziamento delle esperien-ze di apprendistato sperimentale.

12. LA SCUOLA PER TUTTI, TUTTI PER LASCUOLAStabilizzare il Fondo per il Miglioramento dell’Of-ferta Formativa (MOF), renderne trasparente l’utilizzo e legarlo agli obiettivi di miglioramen-to delle scuole. Attrarre risorse private (singoli cittadini, fondazioni, imprese), attraverso in-centivi fiscali e semplificazioni burocratiche.

IN 12 PUNTISCUOLAla buona

La coppia Renzi-Giannini ha lanciato la sfida a colpi di slogan e di promesse. Dodici punti per cambiare la scuola?

Apriamo uno spazio di dibattito e approfondimento su Il Corriere. Oggi i giornali della quotidianità

del pianeta scuola parlano poco. Proviamo ad andare controcorrente, aperti a tutti i contributi

Sia il Tar Lazio che il Consiglio di Statopiù volte hanno ribadito come siastata violata la legge primaria che

permette da una parte il depennamentodalla terza fascia delle graduatorie ad esau-rimento di chi non aggiorna la domanda, edall’altra il reinserimento all’atto della pro-duzione della stessa nell’aggiornamentosuccessivo. In questi giorni l’Anief provve-derà a notificare il provvedimento agli Am-biti territoriali citati in giudizio per inserirecon riserva i docenti, mentre sono in corso

di notifica nuove richieste di provvedimenticautelari d’urgenza per gli altri ricorrenti. Alsindacato, inoltre, si sono rivolti nei mesiscorsi anche tutti quei docenti abilitati dopoil 2009 attraverso i Tirocini Formativi Attivi,i Percorsi Abilitanti Speciali istituiti pressole Università per abilitare all’insegnamento,le Facoltà di Scienze della Formazione Pri-maria, i corsi abilitanti all’estero, e anchecoloro che sono in possesso del diplomamagistrale abilitante: tutti esclusi all’attodell’ultimo aggiornamento triennale proprio

dalle graduatorie da cui sono conferite ognianno sia le immissioni in ruolo sia gli inca-richi annuali o al termine delle attività didat-tiche e che dovrebbero essere cancellatedal Governo con le prossime 150.000 im-missioni in ruolo.“La decisione del Governo – dichiara Mar-cello Pacifico, presidente Anief e segretarioorganizzativo Confedir – di stabilizzare i150.000 docenti già inseriti in queste gra-duatorie nasce dalla battaglia portataavanti per prima dall’Anief sin dal 2010

nelle aule dei tribunali del lavoro fino a giun-gere alla Corte di Giustizia Europea, di cuisi attende a breve la sentenza sull’abusodei contratti a termine nella scuola. Tutta-via, ignorare che ci sono ancora altri100.000 docenti abilitati non può cheaprire un nuovo contenzioso. Questo perso-nale – conclude Pacifico – è stato abilitatodallo Stato per esercitare la professione enon può essere cancellato dall’organicofunzionale.

(www.anief.org)

IL GOVERNO PENSA DI ESAURIRE LE GRADUATORIE DEI PRECARI, L’ANIEF LE RIAPRE IN TRIBUNALE

Una docente della scuola primaria,precaria da 36 anni, Paola Dell’Armisi è appellata al premier, MatteoRenzi, e al Ministro dell'Istruzione,Stefania Giannini, nella speranza diuna svolta per la stabilizzazione dialmeno 100mila supplenti. Ladonna è entrata in Graduatoria "adesaurimento - dice - non perché siesauriranno, ma perché sei vecchio,perché muori o vai in pensione senzaaver lavorato". Quest'anno, dopo36 anni, è stata costretta a spostarsida Roma a Firenze, per poter lavo-rare. La richiesta della docente èquindi solo una: "basta preca-riato".Paola si sfoga attraverso unvideo sulla rivista Orizzonte Scuola."Ho dovuto fare anche dei corsi diperfezionamento - rivela la precaria- ho dovuto pagare molti soldi peravere tre punti. E per fare cosa?".Ferie non pagate (con l'incarico finoal 30 giugno), l'ansia e il senso diimpotenza di non sapere cosa acca-drà nel nuovo anno scolastico: severrà chiamata, e in quale istituto.Con la difficoltà che comporta il ri-cominciare ogni volta in una classediversa, con ragazzi diversi, con pro-blematiche diverse.La docente pre-caria della scuola primariasottolinea come non si tenga nem-meno conto della classe dei bam-bini. “E per di più - continua - anzichéunirsi ed essere solidali, tra docentici si fa la guerra a vicenda e ci si pu-gnala alle spalle”.

F.V.

“Appesa” da trentasei annie pendolare traRoma e Firenze

di Francesco Vitale LA TESTIMONIANZA

Page 8: Il Corriere di Roma - Giovedì 11 Settembre 2014

ECONOMIA&FINANZAIlCORRIEREDIROMAgiovedì 11 settembre 2014 pagina 8

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R oma, anno 2014.Quello che si notamaggiormente daparte di chi ci viveè che, oramai da

tempo , i negozi chiudono,senza soluzione di continuità esenza distinzione di zona. Dacinque anni il mio ufficio di ri-ferimento è nel centro storicoed in questo periodo ho vistocon i miei occhi questa sorta divirus colpire anche quella partedella città considerata, finora,una sorta di enclave. Io non hovissuto – per ragioni anagrafi-che -la crisi petrolifera del ’73-’75, e perciò per me si trattadella percezione di qualcosa dinuovo. Onestamente houn’idea molto confusa di que-sta crisi, perché contraddittorisono i comportamenti di chi lavive, da un lato subendola edall’altro alimentandola. So-prattutto dalla prospettiva im-prenditoriale, intendo. Mispiego: un conto è considerareil commerciante, l’artigiano,l’imprenditore in senso lato,che è costretto a chiudere perproblemi di posizionamentosul mercato o per altre questioni nonimputabili alle sue scelte operative;altro è chi chiude o delocalizza senzauna reale prospettiva migliorativa dellapropria attività e, soprattutto, senza pre-occuparsi delle conseguenze delle suescelte sulla vita dei propri dipendenti,rimanendo lui personalmente ben lon-tano da tali difficoltà. Ma ovviamentenon è di quest’ultimo caso che intendoparlare quanto della prima situazione,

quella che merita reale interesse.In tanti hanno discusso di cause e con-seguenze della crisi, spesso senza averealcuna idea delle soluzioni da proporre.Il problema resta quello dell’erogazionedel credito, fondamentalmente, e del-l’intervento dello Stato sulle questioneeconomiche, che non porta ad altro senon a peggiorare la situazione tramite lapressione fiscale e l’assenza di reali age-volazioni nei confronti di coloro i quali

mandano avanti quotidianamente l’eco-nomia del nostro paese. E la città diRoma ed il Lazio tutto rappresentanol’immagine macroscopica di questo fe-nomeno. Ma come poter intervenireconcretamente nei confronti di chi ri-schia seriamente di non farcela, per evi-tare che questo accada? Innanzituttobisogna partire dai comportamenti pri-vati: modificare i propri atteggiamentiin relazione al cambiamento già acca-

duto e che sta accadendo. Unasoluzione può essere quella difare il conto economico e ca-pire quale sono le voci dispesa eliminabili e quelle, in-vece essenziali. Tramite que-sto essenziale esercizio si puòinfatti ottenere una forma dirisparmio e magari, convo-

gliando tale risparmio in unPAC (piano di accumulo di ca-pitale), ottenere una sorta di au-tofinanziamento. Un’altrasoluzione è agire sulla parte fi-scale ed anche in questo casopuò risultare vantaggioso aprireun fondo pensione, seppur in fa-vore di un familiare a carico; inquesto caso la deducibilità fi-scale dal proprio reddito dell’in-tero importo (fino ad unmassimale annuo di €5.000,00circa) può permettere un rispar-mio fiscale, anche consistente,grazie alla possibilità di abbas-sare l’aliquota marginale. Lostesso dicasi per le polizze vita aprotezione dei propri cari che –pur essendo a fondo perduto, alcontrario dei fondi pensione –beneficiano della detraibilitàparziale dell’importo versato

sull’imposta dovuta allo Stato. Unesempio concreto? Versando un

premio annuo di €600,00 annuiin un fondo pensione (€50,00al mese) si ottiene un risparmiocon l’aliquota fiscale minimadel 23% di ben €138,00 chepuò aumentare man mano chel’aliquota sale. Se, invece, con-sideriamo un premio di annuodi €331,50 pagato per 10 annida parte di un quarantenne chevuole assicurare la propria fa-miglia per €150.000,00 dallapropria mancanza, possiamoottenere in dichiarazione deiredditi del 19% annuo. Quandopoi tutto questo risparmio lo siaccantona, magari con un pic-colo sforzo ulteriore, ci si abi-tua anche a creare un

“salvadanaio” da utilizzare per le piùsvariate esigenze. E’ una questione diottica prospettica, di approccio, non unraffinato gioco di alta finanza. Ma puo’aiutare a sopravvivere. E queste solu-zioni possono essere abbinate ad altre,altrettanto utili per evitare il default.

(1- continua)

Gabriele Archini Promotore Finanziario

L’INCHIESTA/ 1

Stiamo andando a fondoCome resistere alla crisie cercare di sopravvivere

C'È CHI RISCHIA DI NON FARCELA. MA QUALCHE SOLUZIONE SI PUÒ TROVARE

Notizie, analisi, commenti, sondaggi, valanghe di dati

e di percentuali. Di economia e finanza si parla e si scrive

fin troppo. Siamo nel tunneldella crisi, quasi ne godiamo,

ci rotoliamo nell'autocommiserazione.

Ma c'è bisogno di soluzioni, di proposte, di ipotesi di via d'uscita, grandi

e piccole, semplici, modestee ambiziose. C'è bisogno di idee per sopravvivere, almeno, o di galleggiare

dignitosamente in attesa di tempi migliori.

Azzardiamo una rapida in-chiesta in più puntate, ancheper sfiorare scenari che sem-

brano elitari o marginali. E magari invece possono of-

frire vie di fuga insperate

La crisi morde, le imprese sono in sofferenza, molte chiudono. Tra le regioni più colpite ci sono laSicilia (15 chiusure al giorno e solo 5 aperture) ed il Lazio (6 aperture ogni 15 chiusure). Tra le grandicittà malissimo Roma, che ha fatto segnare un saldo complessivo negativo di 1111 imprese nelsolo settore del commercio in sede fissa, seguita da Napoli (-812) e Torino (-543). le imprese ormainon sono più in grado di far fronte ai pagamenti dei propri fornitori. E i semplici ritardi di qualchegiorno, in molti casi, si trasformano in debiti a lungo periodo. A giugno 2014, solo il 37,4% delle im-prese è stata puntuale nell’onorare le fatture, un calo di 8,4 punti percentuali rispetto al secondotrimestre 2013, quando la media era del 45,8%. Le micro realtà confermano il loro trend di puntualitànei pagamenti alla scadenza, con una concentrazione del 38,9% nella classe di pagamento alla sca-denza ma parallelamente presentano anche il maggior numero di ritardi gravi, pari al 18,5%, in fortecrescita rispetto al II trimestre 2013 (+48%) e soprattutto rispetto al 2010, con un peggioramentodel 219%. Nel Lazio solo il 26,1% delle imprese sono virtuose.Continua a crescere la disoccupazione nel Lazio: in sei anni e”aumentata di quasi 5 punti percen-tuali, passando dal 7,5% del 2008 al 12,4% del 2014 (era al 12,3% nel 2013). Boom anche per lacassa integrazione: nel territorio le ore di Cig sono salite dai 15 milioni del 2008 ai 75 del 2013,con il 2014 che probabilmente segnera” un nuovo record: a luglio il dato raggiungeva gia” i 50 mi-lioni, e se il trend si confermera” a fine anno si sfioreranno i 100.

DATI I IN PILLOLE

Page 9: Il Corriere di Roma - Giovedì 11 Settembre 2014

LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 24 ANNO LXVII GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE 2014

IL PIANOFacciamo sul serio, stavolta i Pronto Soccorsoli liberiamo a pagina 12

SAN GIOVANNI ADDOLORATA

a pagina 14

Abbattimento delle liste d'attesa, si parte subito

Ci siamo, anzi ci ricadiamo. Lunedì 18 agosto,all’indomani del Ferragosto, Nicola ZingarettiPresidente della Regione e Commissario per lasanità ha consegnato ai tecnici del Ministero del-l’Economia e al Ministero della Salute il suo

piano per il riordino della sanità che prevede fra l’altro il tagliodi 531 posti letto, che si andranno a sommare agli altri 2280che a partire dal 2010 sono stati “amputati” nella RegioneLazio. “La tritatura” dell’offerta ospedaliera più acuta saràprincipalmente nell’area metropolitana di Roma. Nella Regioneinvece, negli ultimi quattro anni, si è passati da 4,5 a 3,9 postiletto ogni 1000 abitanti. Siamo orma al delirio, soprattuttonella Capitale, dove vengono tagliati ancora posti letto e dovesi passa ad esempio alla smobilitazione totale dell’ospedale For-lanini un tempo fiore all’occhiello di quella che una volta erachiamata e conosciuta come Azienda Ospedaliera Monteverde,

la più grande d’Europa, mentre si attende anche un anno perle ecografie e per gli esami ambulatoriali, con buona pace delfratello del Commissario Montalbano. Il quale, si ricorderà,aveva annunciato circa un anno fa la riforma del Recup, strut-tura che deve rispondere alle esigenze dei cittadini per quantoriguarda le prenotazioni per gli esami ambulatoriali. In realtàancora nulla si è fatto per snellire prenotazioni ed esami. Trepresidi ospedalieri, attualmente sede di Pronto Soccorso, di-venteranno aree disagiate, mentre sono promesse mancate ilpotenziamento delle Asl RmF e RmG, che fanno riferimentoterritorialmente a Civitavecchia e Tivoli. Due città che potreb-bero essere veri e propri Capoluoghi di provincia e che avrebberodovuto ottenere complessivamente 55 posti ospedalieri in più,ma nel piano della Regione Lazio non vi è nessun segnale. Con-tinue diminuzioni di posti letto riguardano la RmF, la Asl piùestesa del Lazio con oltre 70 comuni; il Direttore Generale Giu-

seppe Quintavalle ricorda che per quanto riguarda la sua Aslrapporto posti letto - popolazione residente è il più basso ditutto il Lazio. Sono tutti capaci di risparmiare tagliando. È pre-visto nel 2015 la cessazione delle attività di ricovero per l’Ea-stman e Regina Margherita e quindi un ulteriore taglio di postiletto che era già avvenuto con il Decreto n°80 che portava lafirma di Renata Polverini. Appena eletto Zingaretti, in una riu-nione di dirigenti responsabili del PD ebbe a dichiarare: “Ionon mi farò impallinare sui temi della Sanità come i miei pre-decessori Storace, Marrazzo e Polverini, anzi se potrò non vor-rei essere nominato Commissario per la Sanità di questaRegione” non sapendo forse che la legge stabilisce che per le Re-gioni che sfondano il tetto di spesa sanitaria, è proprio il Presi-dente ad dover assumere la carica di Commissario per laSanità. Più impallinato di così…

Il Corvo

Gli annunci estivi fanno a fette la sanità del Lazio

Ebola e non solo...Ebola e non solo...

a pagina 15

Page 10: Il Corriere di Roma - Giovedì 11 Settembre 2014

Laziola delSSanità Lazio LA MAPPA DEL POTERE

Asl Roma A CENTRO STORICODirettore Generale Camillo RiccioniDirettore sanitario Barbara GiudiceandreaDirettore Amministrativo Alessandro Moretti

Asl Roma B CENTRO STORICODirettore Generale VITALIANO DE SALAZAR

Direttore sanitario Maria Cedrola Direttore Amministrativo Sabrina Cenciarelli

Asl Roma C EUR E DINTORNIDirettore Generale CARLO SAITTO

Direttore sanitario Marina CapassoDirettore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Roma D DA TRASTEVERE A OSTIADirettore Generale Vincenzo PanellaDirettore sanitario Flavia Simonetta PirolaDirettore Amministrativo Filippo Coiro ff

Asl Roma E DAL VATICANO A BRACCIANODirettore Generale Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Velardi

Asl Roma F CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

Asl Roma G TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale GIUSEPPE CAROLI

Direttore sanitario Federico GuerrieroDirettore Amministrativo Daniele Aguzzi

Asl Roma H CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale FABRIZIO D’ALBA

Direttore sanitario Narciso MostardaDirettore Amministrativo Francesca Merli

Asl ViterboDirettore Generale LUIGI MACCHITELLA

Direttore sanitario Patrizia ChierchiniDirettore Amministrativo Daniela Donetti

Asl FrosinoneDirettore Generale ISABELLA MASTROBUONO

Direttore sanitario Roberto TestaDirettore Amministrativo Mario Piccoli Mazzini

Asl LatinaDirettore Generale MICHELE CAPOROSSI

Direttore sanitario Alfredo CordoniDirettore Amministrativo Vania Rado

CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita a

LEGENDA

Equivoci permanenti nella squadra di Zingaretti

La mappa che compare in questa pagina va ovviamente letta e interpretata. In qual-che modo anticipa una parte della rivoluzione geo-politica della sanità regionaleche il governatore ha in testa. Quella rivoluzione che prevede di declassare il San

Filippo Neri portandolo sotto il controllo della Asl RmE, il futuro accorpamento di que-st'ultima con la Asl del centro storico (RMA); e ancora, in attesa di sviluppi la gestione diun unico commissario per due Irccs che conservano ruoli e mission diverse, come l'Ifo elo Spallanzani. Negli organigrammi ci sono ancora molti FF, facenti funzioni, molti contrattisono ancora in scadenza e quindi sono in servizio ancora manager legati alla Giunta pre-cedente che i direttori generali dovranno decidere o meno di confermare. Quando le ope-razioni saranno concluse - tenendo conto che già si era perso un anno per avere i nuoviresponsabili di Asl e aziende ospedaliere. - , presumibilmente a metà mandato di Zinga-retti, si entrerà già in un clima pre-elettorale e le strategie potranno cambiare. Ma si puògovernare così la sanità di una regione?

San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRO

Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli

Sant’AndreaDirettore Generale Egisto Bianconi Direttore sanitario Lorenzo SommellaDirettore Amministrativo Angelo Scozzafava

San Filippo NeriCommissario Angelo Tanese Direttore sanitario Patrizia Magrini ffDirettore Amministrativo Crocifissa Gagliano ff

San Camillo ForlaniniDirettore Generale Antonio D’UrsoDirettore sanitario Francesco CorteseDirettore Amministrativo Alessandro Cipolla

Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Amalia AlloccaDirettore Amministrativo ?

IfoCommissario straordinario Valerio Fabio AlbertiDirettore sanitario Marina CerimeleDirettore Amministrativo Giorgio Marianetti

AZIENDE OSPEDALIERE

Asl RietiDirettore Generale Laura FigorilliDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Maurizio Greco

SpallanzaniCommissario straordinario Valerio Fabio AlbertiDirettore sanitario Andrea Antinori ffDirettore Amministrativo Lorella Mengarelli

Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI

Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

giovedì 11 settembre 2014 pagina 10

Page 11: Il Corriere di Roma - Giovedì 11 Settembre 2014

Laziola delSSanità LazioPRIMO PIANO

La nuova rivoluzione di Zingarettisi chiama mobilità

L’EDITORIALE

ORSINO

S dellail

CHI SALEdall’alto Ilde Coiro, Michel Emi Maritato e Luca Gramazio

CHI SCENDEdal basso Valerio Fabio AlbertiPierluigi Bartolettie Michele Caporossi

Inutile farsi illusioni, gli uomini del Governatorenon si smentiscono mai

Sgradevole l'atteggia-mento degli uomini chegovernano la sanità la-

ziale, dal governatore Zinga-retti ai playmaker Flori deGrassi e Alessio d'Amato.Vendono proclami e promessecome fatti compiuti (l'enne-simo piano contro le liste d'at-tesa) stanziano fondi che non

arrivano mai, minacciano e blandisconoin base agli umori del partito a livello lo-cale. Acquapendente, Monterotondo, gliospedali si salvano? Ci sono esponenti delPd che contano e che fanno cambiareidea alla Giunta. Ciò che non accade perMagliano Sabina, o per Amatrice. Ma il Vi-terbese è da maneggiare con cura, il dgLuigi Macchitella gode di protezioni im-portanti, mentre Isabella Mastrobuonoa Frosinone è lasciata sola, a farsi impal-linare da amministratori e politici di co-lore diverso. Batte in testa Michele

Caporossi, a Latina. Proprio non riesce acontrollare il territorio, l'opposizione dicentro destra lo marca stretto. Tornandoalle liste d'attesa c'è chi svolge i compiticon diligenza, come il direttore generaledell'Azienda Ospedaliera San Giovanni Ad-dolorata, Ilde Coiro. Il suo piano è giàoperativo dalla settimana prossima. Fu-mosa la strategia dei medici di famiglia,sempre pronti a siglare intese (quella deigiorni scorsi è l'ennesima) meno a tra-durla sul piano operativo. Pierluigi Barto-letti, segretario storico, forse qualcheresponsabilità ce l'ha. C'è lo Spallanzaninei titoli dei giornali romani, dai fasti del-l'Ebola ai problemi del giovane morto permotivi non chiari. Il nuovo commissarioValerio Fabio Alberti tace. Chissà se inquesto caso è la strategia migliore. Ha ra-gione l'Assotutela di Michel Emi Mari-tato? Di sanità non si parla alla Pisana,Luca Gramazio, Antonello Aurigemmae Fabrizio Santori tuonano inascoltati.

Il governatore Zingaretti, pare, ci vuolprovare, giocando una carta che nessunoaveva osato neanche immaginare. Per ri-solvere i problemi della sanità regionalemette in campo una idea rivoluizionaria:

la mobilità del personale tra gli ospedali della re-gione, anche approfittando degli spazio di ma-novra di un piano - sempre lo stesso - cheprevede chiusure e ridimensionamenti. E’ tuttoscritto nel decreto del commissario per la sanità(Nicola Zingaretti appunto) consegnato ai tec-nici del Ministero dell’Economia e della Salute.Formalmente si chiama «Nuova edizione deiprogrammi operativi 2013-2015»: 180 pagineper applicare il piano di rientro dal disavanzo.Che ne penseranno i tecnici del tavolo Massicci?Il governo guarda pudicamente dall'altra parte.O forse distratto da altro. C'è un subcommissa-rio governativo in uscita, Botti (bisogna ammet-terlo, non ha inciso affatto nonostante lepremesse sulla politica sanitaria del Lazio) , laLorenzin lo ha già ricollocato all'interno del Mi-nistero, affidandogli una direzione generale. Nearriva un altro, di sicura fede. E’ Giovanni Bis-soni, organico al partito, già assessore alla salutein Emilia Romagna, già presidente del superspe-

cialistico (in riabilitazione) ospedale di Monte-catone, già presidente (si è polemicamente di-messo) dell’Agenas. Ancora non è entrato inpartita, si sta scaldando in panchina. Fuori di me-tafora Zingaretti agita i suoi sogni, i suoi progetti(forse qualcuno glieli suggerisce ed elabora) etutti fanno finta di credergli. In una regione doveè risultato impossibile spostare un numero con-sistente di infermieri inutilizzati e inutilizzabilial S. Camillo mettere in piedi una giostra comequella che l’impiego della mobilità sottende nonè cosa da poco. E i sindacati come la prende-ranno? E i dipendenti coinvolti? Amatrice fugge(e fa bene) e chiede l'adesione alla sanità oltre iconfini regionali, per altre realtà penalizzate saràpiù difficile.Ma il piano di Zingaretti infila una serie di novitàinteressanti. Come quella del San Filippo Neri,che non sarà più un’azienda ospedaliera auto-noma, ma sarà assorbito dall’Asl Roma E.Quest’ultima si unirà alla Roma A. Una rivolu-zione. Potere enorme al manager (di sicura fede,garantiamo) della RME voluto dagli uomini diZingaretti. Il Santo Spirito diventerà il punto diriferimento per l’emergenza nel centro di Roma.Ci sarà la mobilità del personale tra gli ospedali,si diceva, spostando i dipendenti dove servono:i direttori generali – si legge nel documento -prima di fare assunzioni, dovranno attingere dalbacino dei trasferimenti. Facile a dirsi e a scri-versi. Tradurlo in pratica, con i tempi e i modidella Regione Lazio, rapida solo nelle assunzioniindividuali fuori sacco…RiASSUMIAMO. Nel Lazio la sanità ha circa50.000 dipendenti, una città grande come Vi-terbo; gli stipendi pesano 2,82 miliardi di euro.Il piano prevede un regolamento sulla mobilità,per usare i dipendenti dove servono. Poiché sichiudono e si riconvertono ospedali, ci sarannodegli spostamenti, tenuto conto che il decretoMadia apre a trasferimenti entro i 50 chilometri.Nel Lazio, a causa del piano di rientro, il turnover(le sostituzioni di chi va in pensione) è al 15 percento. Ma il piano è perentorio: le assunzioni sa-ranno autorizzate solo dopo avere valutato se sipuò ricorrere dai trasferimenti. I direttori gene-rali dovranno fissare gli organici negli atti azien-dali entro il 15 ottobre (cioè tra poco più di unmese, pura utopia). E dovranno fare un censi-mento dei dipendenti che per ragioni di salutehanno diritto al «minore aggravio» (servizio li-mitato per ragioni di salute). Dipendenti e pa-zienti sono avvertiti. Se e quando il pianodiventasse realtà pratica sarebbe una vera rivolu-zione.

giovedì 11 settembre 2014 pagina 11

L’associazione Realtà Sanitaria Onlusorganizza una tavola rotonda – conve-gno sulla crisi della Sanità del Lazio,con la partecipazione di associazionie organizzazioni sanitarie, rappresen-tanti di base e dei responsabili dellevarie associazioni operanti nel Si-stema Sanitario Regionale. Numerose sono le adesioni già perve-nute alla Onlus Realtà Sanitaria.

Tavola rotonda sui tagli

della Sanità

Page 12: Il Corriere di Roma - Giovedì 11 Settembre 2014

Sanità modello Zingaretti, en-nesimo atto. Ennesimo an-nuncio, che nella titolazionedei giornali (assunta acritica-mente dai lettori più distratti)

diventa cosa già fatta. La gente ci credesempre meno, e non è un caso che i son-daggi diano in calo il governatore.L’obiettivo stavolta è quello di crearedelle specie di punti di primo soccorsosul territorio, in ogni municipio, per co-prire ventiquattro ore al giorno, weekend compresi le esigenze di codici bian-chi e verdi e sgonfiare le attese negli

ospedali. Come? Solito e vecchio di-scorso con gli studi medici di famigliaaperti anche di sabato e di domenica Cistanno provando da tre legislature regio-nali, tutte sperimentazioni fallite mise-ramente e non riproposte daigovernatori precedenti. Entusiamo deimedici coinvolti, al di là delle enuncia-zioni di principio praticamente zero: senon si riesce nell'intento un motivo(soldi, soldi eresistenze della categoriaimpegnata a forza in orari inconsueti etutt'altro che entusiasta del progetto) cisarà pure. Ma annunciare costa nulla epromettere ancora meno, gli uomini diZingaretti non brillano per fantasia, suc-

chiano le idee dai programmi degli altrie se le rivendono. La novità - si fa perdire - è che la Regione, con le principalisigle sindacali dei camici bianchi, ha si-glato un protocollo d’intesa per la realiz-zazione di una rete assistenziale attiva ilsabato e la domenica. Anche in questocaso non è la prima volta, la strada dellegiunte laziali è lastricata di firme di pro-tocolli d'intesa . Il tutto – attenzione -previa definizione degli aspetti contrat-tuali che dovrebbe avvenire nei prossimigiorni, sarà attuato l’autunno prossimo(non è chiaro, nelle prossime settimaneo nel 2015?). I dubbi, naturalmente,stanno tutti in questa frase. La giunta si

è dimostrata scarsamente affidabile, vediCase della salute, i posti promessi (e in-dispensabili) in Rsa, e molto altro. Per-chè dovrebbe essere improvvisamenteritenuta credibile?Comunque, sottolinea il comunicato deiportavoce di Zingaretti, sono già stati de-lineati i prossimi appuntamenti tecnici.Poniamo la giusta attenzione su quel“già”, che compare sempre nei comuni-cati dei governi e delle giunte, dà la sen-sazione di un movimento, di unaaccelerazione, di un quasi fatto. E' rassi-curante. Ma così non è, èuna impres-sione sbagliata, si tratta solo di enfasi.Per lunedì 15 dovrà essere elaborato il

CI RISIAMO, LA SOLITA RICETTA CON LA COLLABORAZIONE DEI MEDICI DI FAMIGLIA. ETERNA PROMESSA, NON PARTE MAIIL PIANO

Facciamo sul serio, stavoltai Pronto Soccorso li liberiamo

di Giulio Terzi

Laziola delSSanità Lazio CRONACHE giovedì 11 settembre 2014 pagina 12

Protocollo di intesa con Fimmg, 14 punti aperti 24 ore su 24. Quando? Intanto abbiamo delineato i primi appuntamenti tecnici... Ma non è tutto, piano straordinario finanziato con 7 milioni per abbattere le liste d'attesa. Provare per credere

Page 13: Il Corriere di Roma - Giovedì 11 Settembre 2014

documento programmatico, edentro la fine del mese dovrà ar-rivare, sul tavolo istituito neigiorni scorsi, la proposta di de-finizione contrattuale. Poi sivedrà, tanto la bella figura conl'annuncio è stata fatta. L’opera-tività?Alle calende greche, comesi suol dire. “Finalmente ab-biamo iniziato a definire i detta-gli per avviare l’apertura, neiweekend, di 14 studi medici dibase su Roma”, si sforza di sor-ridere sprizzando falso ottimi-smo con i giornalisti (luiscettico da sempre in privato)Pier Luigi Bartoletti, segretarioregionale della Fimmg, la Fede-razione dei medici di medicinagenerale. Le sue dichiarazionisono rassicuranti: “Abbiamo di-viso la città in quattordici zonee in ognuna sarà attivo uno stu-dio dove lavoreranno più medicidi famiglia”. Il punto di partenzaè l’esperienza accumulata apiazza Istria dove 55 camicibianchi si sono associati ormai

da anni gestendo, con successoanche le piccole urgenze sanita-rie, “quelle che in un prontosoccorso sarebbero codici bian-chi o verdi”. E il mese scorso si èaggiunto quello di Ostia. Anchelì stesso schema: un pool di me-dici di famiglia a rotazione of-frono assistenza: dalle piccoleemergenze alla prescrizioni difarmaci ed eventuali certificati.

“In autunno dovrebbero partirei primi presidi poi via via glialtri: ora dobbiamo trovare glispazi (e qui scatta un campanel-lino d'allarme), comunque iltutto sarà attivo definitivamenteentro febbraio 2015 e nel Lazio”,aggiunge il segretario regionaledella Fimmg. Ma il progetto nonsi chiude qui. “Puntiamo a ren-dere l’assistenza di base unpunto di riferimento per i malaticronici troppo spesso sballottatida una Asl all’altra alla ricerca diprestazioni – rimarca Bartoletti– apriremo un percorso per ognipatologia che consentirà al ma-lato di curarsi presso le strutturedel proprio quartiere dove potràottenere tutte le prestazioni ne-cessarie per il suo stato cronicoattraverso un promemoria che ilmedico di base rilascerà unasola volta all’inizio del percorsodi cura”. Troppo bello per esserevero. Per molti malati cronicisiamo ancora al mancato rico-noscimento della cronicità,

odissee individuali e protestecollettive comprese. Insomma,indietro anni luce. Ma qualepercorso... Mai nessuno che rea-lizzi qualcosa e lo presenti nelmomento in cui è tutto fatto eoperativo.Ma c’è un secondo filone d’in-tervento da declinare al futuro.Quello delle liste d’attesa per le

prestazioni diagnostiche. La Re-gione stanzierà nei prossimigiorni sette milioni attraversoun piano straordinario. Un po-tenziamento del budget "chepunta a incrementare il numerodegli esami del 25 per cento", ri-marcano dalla Pisana. E il primoa partire, con l'aumento del 50per cento di Tac e risonanze ma-gnetiche, è in questi giorni il po-liclinico universitario CampusBioMedico dove il numero delleprestazioni passerà, a partire daiprossimi giorni e fino a tutto di-cembre, dagli attuali 12mila ai18mila. E il tutto con una dra-stica riduzione dei tempi di at-tesa: per una Tac si passerà,così, dalle attuali tre settimane atre giorni e, per una risonanzamagnetica, dai quattro mesi alledue settimane. Un obiettivo cheil polo di ricerca universitarioraggiungerà estendendo gliorari: dal lunedì al venerdì,dalle 8 del mattino a mezza-notte, il sabato fino alle 8 di serae la domenica sino alle 14. Ma lastessa strada dovranno percor-rerla anche le Asl indicando, giàdalle prossime settimane, comeintendono rivedere i tempi pergli esami diagnostici. Non solo: le aziende ospeda-liere dovranno dimezzare entrofine 2014 i tempi per le presta-zioni che superano il limite dei180 giorni di attesa, saranno piùtrasparenti le agende gestite dalRecup, e messe online le eroga-zioni fornite dalle Asl. Comeper tutte le promesse di Zinga-retti la domanda è d’obbligo, fasul serio? Ce la farà?

Laziola delSSanità LazioCRONACHEgiovedì 11 settembre 2014 pagina 13

Gramazio: stanno macellando la sanità del Lazio. Pagheranno utenti e operatori

“I tagli alla sanità delLazio, partiti giàdalle ferie di Ferra-gosto colpiscono in-discriminatamente i

cittadini della nostra Regione maanche gli operatori sanitari” lo affermain una dichiarazione il sen. DomenicoGramazio vice segretario regionale diF.I., che ha rivestito incarichi istituzio-nali nella Sanità a livello regionale enazionale. Gramazio afferma: ”Pochiconoscono il Sistema Sanitario Regio-nale per poter decidere di tagliare a de-stra e a manca, in questi ultimi mesisono andati in quiescenza ottimi ope-ratori sanitari che non possono essere

sostituiti a causa del blocco del turno-ver. Mentre perdiamo ottimi professio-nisti si seguita indiscriminatamente atagliare posti letto impoverendo il no-stro Sistema Sanitario, sia nella Capitaleche nelle altre provincie. ConcludeGramazio: “Parteciperò volentieri alconvegno promosso e organizzato daRealtà Sanitaria Onlus sui tagli della Sa-nità nella nostra Regione. Mi auguroche qualcuno, anche a livello nazionale,voglia buttare un occhio sul massacrodella professionalità e sulla cancella-zione di posti letto, situazioni che dan-neggiano in egual modo le strutturepubbliche e le strutture convenzionatee accreditate.”

Pier Luigi Bartoletti

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Il CORRIEREDIROMA

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Page 14: Il Corriere di Roma - Giovedì 11 Settembre 2014

A bbattimento delle liste d’attesa? Il San Gio-vanni-Addolorata ci prova con un progettosperimentale di tre mesi (15 settembre-15dicembre), destinato a testare una lineaoperativa e perfettibile ed incrementabile

in corso d’opera. Il Progetto prevede l’attivazione di appo-site agende ambulatoriali aperte al pubblico presso i duePresidi ospedalieri, funzionanti con turni di 6 ore. Sarannomantenute le stesse tipologie e durate delle prestazioni ero-gate in attività istituzionale (RMN senza m.d.c 30 min, TCsenza m.d.c. 20 min, Ecocolordoppler dei tronchi sovraor-tici 20 min.). In questo contesto verranno erogate mensil-mente 336 prestazioni per un totale di 1.008 nei 3 mesidi sperimentazione.Il progetto è riservato a tutto il personale (Dirigenti me-dici, Tecnici di radiologia, Infermieri, Cap) che concorrea erogare le prestazioni di diagnostica per immagini negliordinari turni di servizio. Ma in questo caso si opereràesclusivamente al di fuori dell’orario di servizio. La parte-cipazione è su base volontaria, previa adesione formale, te-nuto conto del principio della rotazione del personale edelle specifiche competenze, con turni di lavoro prestabi-liti.Dal 1° ottobre potrebbe partire anche un secondo progettoper mammografia ed ecografia che potrebbe portare ad unincremento mensile di 216 prestazioni. L’intenzione è diallargare la sperimentazione ad altre tipologie di presta-zioni quali: visite cardiologiche ed esami strumentali cor-relati, ecografie, ecodoppler ed altre.

di Francesco Vitale

Laziola delSSanità Lazio CRONACHE giovedì 11 settembre 2014 pagina 14

AL SAN GIOVANNI ADDOLORATA SONO PRONTI, PROGETTO SPERIMENTALE DI TRE MESIIL PROGETTO

Abbattimento delle liste d'attesa, si parte subito

L’artroprotesi d’anca o protesi totale d’anca, è un’articolazione ar-tificiale realizzata in leghe metalliche, materiali plastici e/o cera-mici, che va a sostituire l’anca usurata, riducendo il dolore eripristinando la funzione articolare. In virtù delle innovazioni tec-nologiche introdotte nella pratica clinica, l’intervento di protesid’anca è divenuto nel tempo meno invasivo, fino ad assumere, nellemani di un chirurgo esperto, i contorni di un’operazione di routine.

Prof. Santucci, che cos’è la protesi d’anca?“Come già premesso, si tratta di un’articolazione artificiale che sostituisce quella anatomica,alterata irreversibilmente da vari processi patologici. L’anca o articolazione coxo – femorale, è costituita da due elementi (a livello scheletrico): latesta femorale e l’acetabolo, ricoperti dai rispettivi strati di cartilagine articolare. Nel momentoin cui l’anca risulta compromessa, con perdita della funzione articolare e dolore anche a riposo,si rende necessario la sostituzione delle superfici articolari con componenti protesiche”

Quando è indicato l’intervento?“Come per gli interventi chirurgici in generale, l’artroprotesi è indicata nel momento in cui ivari trattamenti conservativi (terapia medica, infiltrazioni articolari con acido ialuronico e cor-tisonici, fisiochinesiterapia e riposo), applicati nei modi e nei tempi giusti, non hanno conseguitoun risultato soddisfacente per il paziente”.

Vi sono potenziali rischi legati all’intervento?“Ai rischi generici connessi alle procedure chirurgiche in genere ( emorragia, trombo – embolie,

ematoma post – chirurgico, infezione, sofferenza della cicatricechirurgica con possibile deiscenza, infezione, anemia), esistono ri-schi specifici tra cui frattura periprotesica femorale, paralisi ner-vose, instabilità dell’impianto con sub – lussazione o lussazione,dismetria degli arti inferiori e rottura delle componenti protesiche”.

È possibile praticare sport con una protesi d’anca?“Molti sportivi, superato il trauma dell’operazione e recuperata la

buona funzione dell’anca, desiderano riprendere l’attività sportiva praticata in precedenza. Perun portatore di protesi d’anca, la corsa è possibile ma rischiosa ai fini della sopravvivenza del-l’impianto. Pertanto, è opportuno selezionare il tipo di attività sportiva”.

Quali gli sport consigliati?“Golf, ginnastica e ciclismo. Invece, vanno evitati corsa e sport di contatto come calcio, basket,volley e sci alpino”.

Prof. Attilio SantucciMedico Chirurgo

Specializzato in Ortopedia

e Traumatologia

SPORT E PROTESI D’ANCAProcedure, benefici e indicazioni per gli sportivi reduci

da infortunio. Il parere del Prof. Attilio Santucci:“Vanno evitati gli sport di corsa e contatto”

di Paolo Brandimarte

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Page 15: Il Corriere di Roma - Giovedì 11 Settembre 2014

LazioLazioladelSSanità

Supplementodi ONLINE-NEWS

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Iscritto al Tribunale di Roma n.437/2009

dall 18/09/2009

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direttore responsabileGiovanni Tagliapietra

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TUTTO PRONTO ALL''IRCCS DI VIA PORTUENSE PER IL COINVOLGIMENTOCHIESTO DALL'OMSIL CASO

Laziola delSSanità LazioSANITÀ&RICERCAgiovedì 11 settembre 2014 pagina 15

Ebola e non solo, Spallanzanifinisce nell'occhio del ciclone

Ebola, emergenza mondialee “cuore” , se si puo’ dire,italiano. Nei laboratori diPomezia si produce il vac-cino, alle dipendenze della

nostra Aeronautica ci sono degli aereianti-virus, con tanto di equipaggio eteam di personale specializzato, prontia decollare in ogni istante verso qualsi-voglia destinazione con una specialebarella, chiamata Ati (Aircraft Tran-sport Isolator): un gioiello della medi-cina militare italiana, centri superspecializzati nella gestione di questeemergenze e di questi pazienti. Uno fratutti, lo Spallanzani. L’Oms ha chiestoformalmente al governo italiano di met-tere a disposizione l’insieme di questoapparato di eccellenza, Palazzo Chigi sista preparando a rispondere. Ma cosasuccede dietro le quinte? Stanno arri-vando all’Irccs di via Portuense dei ma-lati di Ebola per “testare” la struttura?La questione è stata sollevata nei giorniscorsi da Assotutela e non ha avuto ri-sposte soddisfacenti .Il governatoreZingaretti è andato in visita allo Spal-lanzani, ha parlato con i vertici ma nonse ne è saputo nulla. Il personale è infermento, medici e infermieri temonoche le misure di sicurezza non siano poicosì efficaci, o meglio temono che per

questa emergenza serva un livello di at-tenzione cui la struttura di fatto non sa-rebbe preparata, n onostante la fiduciainternazionale riposta. Troppe assicu-razioni e troppo in fretta, fa capire insostanza Michel Maritato, presidente diAssotutela, raccogliendo le preoccupa-zioni del personale e stabilendo un in-quietante parallelo con quanto staaccadendo con la marea di emigrati e ilcordone di sicurezza delle forze dell’or-dine: le autorità si sbracciano per dare

assicurazioni,gli agenti denuncianopressapochismo e pericoli di contagio(vedi tbc, ad esempio). Protocolli igno-rati, test non eseguiti per mancanza difondi. Lo Spallanzani ha fama di essereuna corazzata supersicura: ma gli infer-mieri tremano. E tremano soprattuttoperchè tra capo e collo ai vertici del-l'ospedale è arrivata un'altra improvvisae inattesa mazzata. I giornali hanno en-fatizzato l'episodio, un ragazzo è mortonei giorni scorsi proprio nell'Irccs di

via Portuense per mononucleosi fulmi-nante, Una manciata di giorni. L'ospe-dale non ha saputo far fronte, presentaproblemi di sicurezza dal punto infet-tivo? Zingaretti ha avviato la solita in-chiesta, l'inquietudine, ovviamente,rimane. E la popolazione del quartiereresta con il fiato sospeso.

di Giiulio Terzi

Page 16: Il Corriere di Roma - Giovedì 11 Settembre 2014

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Page 17: Il Corriere di Roma - Giovedì 11 Settembre 2014

LITORALE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 11 settembre 2014 pagina 17

loni, l’ultima ciambelle forse per ri-sanare bilanci in difficoltà dopoun’estate a singhiozzo. Secondo lestime effettuate dalla categoria il fat-turato negli stabilimenti di fasciaalta con cabine ha registrato un calonetto del 35% nel settore abbona-menti, oltre il 20% la diminuzionedei giornalieri. Più grave il calo su-bito nei chioschi a mare, quegli im-pianti che non dispongono dicabine, dove si è sfiorato il 50% inmeno rispetto agli incassi del 2013.Un fatturato ridotto anche dinanzi

all’estremo tentativo dei gestori cheper salvare la stagione hanno offertoservizi di balneazione al 50% inmeno. Le spiagge vuote hanno pe-sato come macigni anche sui bilancidi bar e ristoranti, dal caffè ai gelatiil calo si calcola dal 10 al 15%, i ri-storanti invece hanno sfiorato il30%. Intanto, mentre i conti nontornano si stilano le prime proposteper il futuro prossimo, allo studio unpacchetto riservato ai giovani che asei euro viene offerto lettino ed in-gresso, festivi compresi.

Quella che verrà ri-cordata comel’estate dellosqualo, vista la pre-

senza quasiquotidiana nelmese di agosto

di esemplari visibili anche da riva,sarà prolungata almeno sino al 20ottobre. L’idea nasce dalla volontàdi prolungare una stagione che hasegnato profondamente la balnea-zione del litorale romano, almenocome era concepita sino ad oggi,non a caso si pensa anche alla de-molizione degli stabilimenti ed aproporre nuove soluzioni nel segnodel rinnovamento. In questo con-testo e non senza contrasti all’in-terno della categoria, si prova arilanciare il prodotto mare ed adarne un utilizzo diverso, non solospiaggia ed abbronzatura, ma anchel’opportunità di passeggiare scalzisul bagnasciuga, ad esempio, o diprovare l’emozione del surf ed unapiù pacata uscita in barca a vela, peri tanti appassionati c’è anche la pos-sibilità, tempo permettendo, di untuffo nel blu anche ad ottobre.L’idea è quella prolungare la sta-gione almeno sino al 15-20 ottobre.Iniziativa che è un primo passoverso una nuova balneazione ed èrivolta soprattutto agli stranieri chepotranno avere accesso diretto almare che diventa, in questo modo,una nuova meta turistica di Roma atutti gli effetti. Intanto settembre èil mese degli sconti, tagli del 30 edanche 40% per cabine ed ombrel-

Estate più lunga, Ostia si attrezzaSPIAGGE FRUIBILI FINO AL 15 OTTOBRE, I BALNEARI PROVANO A SALVARE LA STAGIONE

Ostia in corsa…per l’ambiente, grande successoe record i partecipanti per una corsa podistica cheè anche una preziosa testimonianza dell’impor-tanza e del ruolo dello sport nella tutela e difesadel territorio. Alla manifestazione, organizzata daGiuseppe Pavia, presidente della Podistica Ostiae giunta alla sua dodicesima edizione, hanno par-tecipato quest’anno oltre 1200 atleti, di cui un mi-gliaio alla gara competitiva sulla distanza dei diecichilometri. Altre trecento persone hanno scelto dipartecipare alla non competitiva (3 chilometri) esuccesso ha riscosso pure la camminata non com-petitiva sui dieci chilometri di Fit Walking, novitàassoluta per la gara. Hanno vinto gli stessi atletiche avevano trionfato all’edizione precedente.Primo assoluto, infatti, tra gli uomini, RutiglianoPasquale con 31'18 della societa Olimpia Eur,mentre tra le donne, ha vinto Gabriele Annalisacon il tempo di 37'51 dell’Amatori Villa Phampili.Iniziative a sostegno dell’ambiente e della puliziadella pineta hanno fatto parte del programmadella manifestazione, in particolare è stato illu-strato il progetto: “Se lo abbandoni il rifiuto seitu…”, organizzato dal responsabile dell’ambientedell’Aics Andrea Nesi. aAlla premiazione sono in-tervenuti: Presidente Regionale CONI RiccardoViola, Consigliere Comune di Roma AlessandroOnorato, il Presidente Consiglio X Municpio ToninoRicci.

PODISTICA A CASTELFUSANO OLTRE 1200 PARTECIPANTI

In corsa per l’ambiente

EMERGENZE

di Enzo Bianciardi

Ostia, quale futuro…..Attorno ad un tavolo,nella location della spiaggia di Castelpor-ziano, si sono riuniti regione, comune e mu-

nicipio X, l’obiettivo era quello di costruire per illitorale romano una nuova dimensione turistica. Si èpartiti dall’analisi della situazione attuale per quantoriguarda la gestione delle coste per arrivare ad un pro-getto definitivo. Ad aprire il dibattito è stato EugenioPatanè, Presidente commissione Politiche GiovaniliCultura e Sport della Regione Lazio: “La RegioneLazio - ha voluto sottolineare Patanè - sta fungendo dacabina di regia e sta portando avanti due punti essen-ziali: il Regolamento, che verrà presentato in Commis-sione e il Piano di autorizzazione degli arenili chefornisce ai vari comuni un quadro di riferimento.Grande impegno anche sul turismo per il quale sonostate messe a disposizione molte risorse. Per fare unesempio, solo per le infrastrutture, quest'anno, la Re-gione ha messo sul piatto 18 milioni di euro. Cifre im-portanti a cui vanno aggiunte le risorse derivanti daifondi europei. Nello specifico, per i progetti riguar-

danti la promozione e la valorizzazione turistica del li-torale ci sono 6 milioni ancora da poter sfruttare, sitratta di una grande occasione di crescita che il terri-torio deve essere capace di intercettare”. Il secondopolo turistico di Roma continua a ruotare, dunque, at-torno alle spiagge, restando occasione di crescita nonsolo per Ostia ma per la stessa Roma. E' questo, infatti,il dato di partenza dell’analisi di Francesco D'Ausilio,Capo gruppo del Pd in Campidoglio. “L'esigenza - haprecisato D’Ausilio- è quella sfruttare al meglio il ruolocentrale del litorale. Servono però disegni concreti pertrovare un terreno condiviso e rimettere al centro que-sto territorio. Da parte nostra, oltre alla pedonalizza-zione (contestata dai commercianti di Ostia….ndr)che pensiamo di rendere permanente per dare vita allapiù grande area pedonale in una capitale europea, c'èla volontà di creare una passeggiata a mare che siestenda per circa un chilometro, comprendendo lespiagge a 500 metri a destra e 500 a sinistra dal pontile.Sarà necessario, però, un patto con i privati per abbat-tere cubature e riconvertire le attività con strutture più

leggere e fruibili da parte dei cittadini”. Intanto però,nonostante le buone intenzioni del Campidogliol’Ascom ha disertato l’ennesimo Tavolo tecnico sul Tu-rismo, convocato dal X Municipio. “L'ASCOM nonsarà presente al tavolo tecnico. – ha comunicato in unanota il presidente Luca Capobianco – La decisione èscaturita dalla mancata convocazione dei rappresen-tanti del Centro Commerciale Naturale di Ostia. IlCCN, che riunisce gli operatori commerciali del centrostorico ed è parte integrante del sistema produttivo diquesto territorio e della sua offerta turistica. All'incon-tro in questione sono stati invitati solo singoli operatorieconomici, ma non quanti rappresentano le istanze ele proposte di quegli esercizi che hanno contribuito dasempre alla valorizzazione del territorio. Riteniamoche l'atteggiamento dell'amministrazione sia fazioso epuerile, perché riconducibile al dissenso espresso dalCCN in occasione delle pedonalizzazioni estive, scel-lerate e discutibili iniziative di promozione turistica in-traprese dal X Municipio”

En. Bia

PASSEGGIATA E NUOVE PEDONALIZZAZIONI. LO “STRAPPO” DELL’ASCOM

Quale futuro per il mare di Roma…?

I l nuovo stadio della Roma a Tordi Valle potrebbe essere l’infra-struttura giusta per risolvere itanti disagi della viabilità cheunisce il mare a Roma, nello

stesso tempo, permanendo l’attuale si-tuazione potrebbe trasformarsi invece inuna sorta di “tappo” stradale e ferrovia-rio che rischia di isolare drammatica-mente il litorale dal resto della città. Iprimi a criticare il progetto ed a rivendi-care interventi concreti sono stati i bal-neari, da tempo impegnati in un bracciodi ferro con il Campidoglio per chiedereuna nuova viabilità. In sostanza: via delmare e Cristoforo Colombo sono ora-mai al collasso, aggiungere al traffico diretto al Lidoe proveniente dal mare anche quello dei tifosi gial-lorossi significherebbe congestionare l’attuale circo-lazione e paralizzare anche i mezzi pubblici. “E’come costruire un muro e dividere in due la città. –ha tuonato Renato Papagni, presidente della Feder-balneari - Sono anni che rivendichiamo interventiconcreti sulle direttrici del mare, ma senza nessun ri-sultato. La Roma-Lido è di fatto una brutta copia diuna metropolitana efficiente. Immaginate cosa po-

trebbe succedere da aprile a settembre nei fine setti-mana, quando molti romani proveranno a venire almare….ed i tifosi andranno ad applaudire la lorosquadra, si rischia un blocco totale”. Il Campidoglio,per la verità ha posto dei “paletti” per il nuovo stadioe quantificato anche gli interventi da effettuare:quasi 200 milioni di euro di opere di interesse pub-blico, così suddivise: 50,45 milioni destinati al pro-lungamento della linea B da Magliana a Tor di Valle;7,5 milioni per il passaggio pedonale con la stazione

Magliana; 38,6 milioni per l’adegua-mento e unificazione della via Ostiensee via del Mare (opera a suo tempo ab-bandonata dalla Regine Lazio per i costiesorbitanti); 93,7 milioni per la realizza-zione della nuova viabilità tra l’auto-strada Roma-Fiumicino e la nuovaOstiense/via del Mare. Anche il X Mu-nicipio, con una memoria di Giunta havoluto dire la sua: “Sono necessari – silegge nella memoria della Giunta del XMunicipio – l’ammodernamento e il po-tenziamento della Roma-Lido, che deveessere effettivamente elevata a linea me-tropolitana; l’adeguamento dell’asse via-rio sulla nuova via del mare dall’Eur fino

ad Ostia, con la realizzazione dei relativi svincoli edegli innesti con i diversi quartieri del Municipio; larealizzazione del ponte di Dragona, nodo fondamen-tale di collegamento tra la Fiera di Roma e l’entro-terra del X Municipio, un progetto di fattibilità giàredatto quindici anni fa (e rimasto in un cassetto) , ela realizzazione di un’infrastruttura del trasportopubblico su ferro che risolva la carenza di connes-sione trasversale dell’asse della via Cristoforo Co-lombo con il Tevere e Fiumicino”.

Il nuovo stadio della “magica”tra critiche e vantaggi

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CASTELLI giovedì 11 settembre 2014 pagina 18

Tutto pronto. Almeno a sentire gli an-nunci esultanti che la pravda capito-lina dispensa sulla Metro C.Apertura prevista e garantita perl'11ottobre, ma non tutto sembra in

forma inaugurazione a favore di telecamera. Per-ché l'area esterna del capolinea sulla Casilina èterra di nessuno, con il degrado a farla da padrone.Più volte, per lo spazio della fermataPantano/MonteCompatri, il sindaco monticianoMarco De Carolis aveva chiesto la gestione. Invece nulla. Roma metropolitane e l'assessoratocapitolino alla Mobilità sono concentrati sullazona dei tornelli. Per il resto si vedrà. Incompiutoil parcheggio antistante stazione, che spesso di-venta luogo di sosta per i nomadi in camper. Ousato dalle prostitute per appartarsi con i clienti.Il cantiere è a cielo aperto: l'accesso fin troppo age-

vole, visto che le barriere non sono invalicabili. Lastruttura multipiano per le automobili non stamessa meglio. Porte aperte, immondizia sui pianie neppure le strisce sul cemento. E c'è già chi, nelquartier generale di Metro C, sussurra che non saràpronta neppure per il taglio del nastro. Così come gli stalli per i bus della Cotral. Finitocon le criticità? No. Perché a meno di un mese dal-l'apertura ufficiale c'è una criticità più seria: lalinea si disalimenta. Tradotto: i cali di tensione nonfanno arrivare l'elettricità necessaria a muovere itreni. E i tempi di percorrenza si allungano a di-smisura. Problemi tecnici che saranno risolti abreve, assicurano i tecnici della terza subway dellaCapitale. E se così non fosse, nessun problema:"L'importante è aprire", come aveva dichiarato l'as-sessore Guido Improta. Anche se non è tuttopronto. Più che la qualità del servizio, conta il cro-nogramma da rispettare.

A ll'apertura manca poco meno di unmese, ma sul taglio del nastro perl'inaugurazione della Metro C in-combe una minaccia: la chiusuradella strada, all'altezza del capolinea

Pantano/MonteCompatri, per mancanza degli stan-dard minimi di sicurezza. Siamo sulla Casilina, all'in-gresso di Roma ma su un territorio che ricade nellagiurisdizione del Comune monticiano. Buche e asfaltodissestato sono la norma. Così come i morti che in unanno sono stati contati dai vigili urbani della cittadinadei Castelli Romani: 7 in pochi mesi, tutti investitidalle auto che sfrecciano ben oltre i limiti di velocità.Senza dimenticare i 49 incidenti gravi registrati. Nu-meri che agli automobilisti e ai cittadini della zonahanno fatto ribattezzare quel tratto come "killer". Non solo: per raggiungere la fermata della metropoli-tana bisogna attraversare una carreggiata larga 21metri, con i pedoni costretti a uno slalom da scattistatra i veicoli in corsa. E una volta raggiunto l'altro lato?L'impresa per arrivare ai tornelli continua passandoattraverso le erbacce e scavalcando i muretti, in unazona dove i marciapiedi sono pressoché inesistenti ele curve diminuiscono la visibilità. Perché l'area, anchese il primo treno sarà messo in moto l'11 ottobre, an-cora oggi si presenta come un cantiere a cielo aperto. Abbastanza da far scattare l'allarme del sindaco diMonte Compatri, Marco De Carolis, che più di unavolta ha denunciato il pericolo. In un primo momento sembrava che Campidoglio,Roma Metropolitane e Cipe avessero compreso la gra-vità della situazione, tanto da inserire nel progetto delcapolinea un sottopasso pedonale per garantire l'attra-

versamento. Troppo complicato scavare ancora,l'opera si trasforma in sovrappasso. Costo stimato: 1,4milioni di euro. Peccato però che solo per lo studio, laspesa superi un milione. Lievitano le spese dell'infra-struttura, che raggiunge i 4 miliardi, e non si trovanosoldi sufficienti per garantire la sicurezza dei cittadini.Il ponte per i pedoni viene stralciato dal progetto esembra destinato all'oblio. Non per De Carolis, che in-nesca la sua personalissima battaglia contro i verticidell'amministrazione capitolina. Perché le auto conti-nuano a sfrecciare a 100 km/h su una strada dove il li-mite è di 40 all'ora; mentre con l'apertura della terzalinea subway della capitale i flussi di utenti, solo neiprimi mesi, sarà di 10 mila persone. Gli appelli restanoinascoltati, solo Roma metropolitane si mostra sensi-bile al problema ma ha le mani legate: l'ordine devearrivare dall'assessorato capitolino alla Mobilità, gui-dato da Guido Improta. Che, però, tace.Così, in una riunione nella sede della municipalizzata,viene fuori lo sfogo: "Non siamo più disposti a racco-gliere sull'asfalto morti, corpi mutilati dall'impatto coni veicoli". A parlare è il comandante dei vigili di MonteCompatri, Aniello Nunziata, che si rivolge ai respon-sabili del procedimento. Sulla riunione cala il gelo. Enei corridoi di palazzo Borghese, sede del Comunecompatrese, inizia a prendere corpo un'idea: chiuderequel tratto della Casilina, per motivi di sicurezza, pro-prio nei giorni dell'inaugurazione. Perché il Campi-doglio continua a sottovalutare i rischi, perché l'unicoimpianto semaforico è spento e perché uno studio deltraffico non è mai stato effettuato. Il sindaco De Ca-rolis è pronto al braccio di ferro. Perché "la vita dei cit-tadini vale più di un'inaugurazione spot".

METRO C

Pantano-Montecompatri, è decisoNulla a posto, a ottobre si inaugura

Scatta l'allarme sicurezza, costrettia chiudere quel tratto della Casilina?

GUAI GROSSI IN VISTA

IL SINDACO DE CAROLIS MINACCIA LA LINEA DURA

di Giovanni Santoro

IlCORRIEREDIROMA

Page 19: Il Corriere di Roma - Giovedì 11 Settembre 2014

Eravamo rimasti all’annuncio, laRoma-Latina si fa, indicati i fondi,stabilita addirittura la road-map,dall’apertura dei lavori fino alla con-segna della nuova autostrada, voluta,

contestata, ma comunque decisa. Poi è successoqualcosa, qualcosa di inaspettato, nella lunga vi-cenda legata alla realizzazione dell’autostradaRoma Latina e delle bretelle annesse. Sono slittatii tempi per la presentazione delle offerte da partedei costruttori. Non si è neanche data troppa pub-blicità alla cosa, tanto per levare tutti dall’imba-razzo. Ma i primi scricchiolii si avvertono. Come inpassato. Da Storace in giù ogni volta gli interessidella collettività sono diventati oggetto di con-fronto-scontro, e l’opposizione delle lobbies am-bientalista ha sempre avuto la meglio, E adesso?Anche nella classe politica qualcuno arretra, co-minciano ad emergere alcune proposte che si muo-vono nel solco tracciato da una parte dei cittadini.C’è tutto nel sito di Autostrade del Lazio spa, inten-diamoci, di sotterraneo c’è ben poco. E dal sito diAutostrade del Lazio Spa leggiamo infatti che ‘a se-guito di richiesta di tre concorrenti, è stata concessauna proroga per la presentazione dell’offerta. Per-tanto, il nuovo termine per il ricevimento delle of-ferte è fissato per il giorno 27 novembre 2014 alleore 12:00. ” In evidenza, oltre al bando, ci sono in-fatti ben tre file pieni di domande, avanzate dai co-struttori. Segnale, forse, che finora troppa chiarezzanon c’è stata. Ci si mettono di mezzo i partiti, primadi tutto, e Renzi e Zingaretti hanno tenuto il punto,qualcuno, nel Pd, ha rotto gli argini. Come il sin-daco di Formia Bartolomeo, o la consigliera regio-nale Giancola. Lo scetticismo manifestato daicostruttori dell’Ance/Acer è cosa risaputa, ma c’èevidentemente dell’altro, e si intravvede purtroppo

la possibilità di riaprire una discussione sia sulpiano politico che su quello strategico. L’impatto“devastante” della costruzione di nuove infrastrut-ture sul territorio, il solito bla-bla che sull’argo-mento si trascina da una decina d’anni ed eccorisorgere le proposte alternative, sempre le stesse,

mai morte ma mai portate ad un livello operativocome la messa in sicurezza della Pontina e la realiz-zazione di una Metro leggera di superficie sull’asseLatina-Roma; c’è anche l’idea di realizzare “unagronda merci di Roma che libererebbe tracce per itreni sul reticolo ferroviario romano per i treni pas-

seggeri”. E dunque? Rischiamo di trovarci nuova-mente impantanati in uno sterile dibattito mentrela situazione sul campo peggiora di giorno ingiorno. Che senso ha decidere ai piani alti se poinessuno ha il coraggio di tradurre queste decisionisul piano operativo.

Sperlonga è evidentemente una repub-blica indipendente, dove le regole delloStato italiano valgono fino ad un certopunto e finchè fa comodo. E’ ancora ilregno di Armando Cusani, presidentedella provincia di Latina sospeso in virtùdella legge Severino ma evidentementepadrone incontrastato del borgo pon-tino. L’incidente di percorso dell’Hotel acinque stelle di famiglia sequestrato? Unvulnus congelato, dopo due condanne ilrischio è grosso. Ma quel che sta acca-dendo in Comune merita attenzione (emeriterebbe l’invio di un commissarioprefettizio a ristabilire la legalità). Con lacieca obbedienza dei kamikaze, i consi-glieri di maggioranza del consiglio co-munale di Sperlonga si sono prestatiinfatti a presentare e a votare in Consi-glio comunale una mozione del tuttopriva di senso politico e giuridico che re-spinge il provvedimento di sospensionedel sindaco Scalingi (uomo di fiducia di

Cusani) emesso lo scorsomese di giugno dal Prefettodi Latina in applicazionedella legge Severino a se-guito della condanna a unanno e due mesi di reclu-sione dello stesso Scalingiper il reato di abuso di uffi-cio”. “Un atto grave che nonsolo si prefigura come reatoma che è stato compiuto se-condo i crismi della farsa – commenta ilconsigliere comunale sperlongano Al-fredo Rossi – Infatti, i consiglieri, eviden-temente eterodiretti, non apparivanonemmeno in grado di argomentare le ra-gioni tecniche e giuridiche dellamozione che proponevano di vo-tare. Il dato raccapricciante restacomunque quello di un’ammini-strazione già due volte decapitatadalla magistratura e che si ostina aproseguire sui sentieri impervi

dell’arroganza e dell’illega-lità”. Ma non è tutto, come ri-corda un altro avversariostorico dell’ex sindaco Cu-sani, il consigliere Benito DiFazio, secondo il quale lamozione votata “è unaazione eversiva che pone ilConsiglio stesso nella con-dizione di essere sciolto”,dato che “il Consiglio co-

munale non è competente a pronun-ciarsi sull’applicazione della LeggeSeverino”, Di Fazio è intervenuto suun’altra questione con una dichiarazione,condivisa da tutto il gruppo di mino-

ranza, ovvero la mancata supplenza insostituzione del consigliere ArmandoCusani, “sospeso in base alla Legge Se-verino sia da Presidente della Provinciae sia da consigliere Comunale di Sper-longa, per la condanna a due anni di re-clusione inflitta dal Tribunale di Latina.”In sostanza gli uomini di Cusani fannomelina e non sostituiscono come do-vrebbero per legge il consigliere sospeso,violando la legge e mettendosi fuoridalla legge. Un comportamento omis-sivo del quale il prefetto di Latina nonsembra voler tener conto. Sperlonga re-pubblica indipendente?

A.T.

PONTINA IlCORRIEREDIROMAgiovedì 11 settembre 2014 pagina 19

PRIMI SCRICCHIOLII, SLITTAMENTO TECNICOIL CASO

Rocco Scalingi

Sperlonga, nel “regno” di Cusani le leggi dello Stato non valgono

Roma-Latina, qualcosa non va Ci hanno preso in giro di nuovo?

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di Alessandra Tardiola

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TELEVIDEO

R icomincia la stagionetelevisiva a farci com-pagnia con le sue tra-smissioni di punta eritroviamo i volti dei

nostri beniamini: attori, conduttori,chef...Si torna a parlare di cucina, in qual-siasi fascia oraria e con chiunque:cuochi, critici gastronomici o sem-plici appassionati; e riprendono legare fra gourmet o presunti tali.Tutto questo cosa significa? Che l’ap-proccio ai fornelli è cambiato drasti-camente nel corso dell’ultimamanciata di anni; pochissimo tempofa, il cuoco era colui che faceva un la-voro non estremamente qualificato. Trascorreva le sue gior-nate in cucina lontano dai riflettori e, a parte pochi di essiche certamente arrivavano agli onori della cronaca, vivevadel suo lavoro con il solo fine di deliziare palati. Oggi le cosesono cambiate drasticamente. Forse, anzi sicuramente gra-zie alla diffusione televisiva, il cuoco è diventato Chef; si èammantato di un’aura che lo rende affascinante agli occhidei più, un principe azzurro dei fornelli. Un protagonista atutto tondo, al punto che spesso non vive affatto nel suoregno, quello delle pentole, ma spazia fra un evento, unamanifestazione e un programma televisivo. E a volte diventail maleducato protagonista di situazioni imbarazzanti,spesso volutamente esagerate.Perché sappiate, amici miei, la realtà non è quella che vedetein televisione. Chiamatelo come volete, cuoco o chef, ma lapersona a capo di una cucina non è la star che immaginate,o meglio lo è solo nel suo piccolo all’interno della sua bri-gata. Con i suoi assistenti può essere più o meno amabile osgarbato o francamente maleducato – e certamente di casicosì ce ne sono e sono imputabili esclusivamente alla naturadel soggetti – ma gli atteggiamenti esasperati che vedete sul

piccolo schermo hanno un solo scopo: intrattenervi.Ricordate una cosa: dietro ogni offesa per una fogliolina diprezzemolo mal disposta su una zuppa o dietro un piattolanciato al muro perché non perfettamente riuscito c’è uncopione televisivo. Ci sono degli autori che hanno scritto itesti e imposto una dinamica ben precisa al format. Ci sonopersone che nella realtà sono pure amabili, ma quando ar-rivano nelle vostre case dall’altra parte dello schermo de-vono per contratto rendersi odiose a tutti i costi, per farviincuriosire e intrattenere. Per far sì che non vi alziate dallapoltrona, ma restiate a fare il tifo per l’uno o l’altro, inchio-dati dal pathos.Ma immaginate se una minima parte di tutto ciò che vedetefosse vera. Trasponete quella realtà su voi stessi e fatevi unasemplice domanda: se io lavorassi in una cucina e lo chefmi buttasse addosso un piatto o mi offendesse pesante-mente ogni minuto, io ci starei? Non mi cercherei forseun’alternativa? Chi è colui capace di lavorare in un clima diterrore ogni giorno della sua vita? Fatevi delle domandeamici miei e datevi delle risposte.Questa è televisione. Benvenuti nel sistema.

L'antica tradizione di fare il pane in casa con la pasta madre si ètrasformata in una vera tendenza: sono sempre di più gli appassio-nati di questo impasto naturale, che è in grado di conferire al paneun sapore straordinario. Questo libro svela tutti i segreti per usarela pasta madre con risultati eccellenti e senza difficoltà. Una guidacompleta per chiarire ogni dubbio e prendersi cura del lievito madre:dalla nascita ai rinfreschi, dalla conservazione alle tecniche per riportarlo in condizioni ottimali in casodi errori o dimenticanze

RITA MONASTEROInterprete, scrittrice, blogger e chef docente di cucina presso prestigiose scuole in Italia e all’estero, è membro della Federazione Italiana Cuochi. Ha pubblicato due libri per Felici Editore, Lievito e coccole. Piccolo manuale per la produzione di pani e affini (2009) e Biscoccole.Biscotti e salatini, pasticcini e dolcezze dal mondo (2011). Collabora con diverse emittenti radiofoniche e partecipa in diretta aGeo&Geo e Cose dell’altro Geo su Rai3, dove insegna a preparare la pastafresca e il pane con la pasta madre.

Fare in casa il pane con la pasta madre

TRADIZIONE

RUBRICHEIlCORRIEREDIROMAgiovedì 11 settembre 2014 pagina 20

♈ Ariete (21 Marzo-20 Aprile)La Luna nel vostro segno facilita la comuni-cazione, rendendovi più facili anche i rapportidi lavoro; Giove vi aiuta nelle questioni fami-gliari; Mercurio all’opposizione vi invita peròa stare attenti alle spese e a risparmiare.

♉ Toro (21 Aprile-21 Maggio) Marte e Saturno in opposizione vi rendonoaffaticati e anche insoddisfatti; forse certepersone su cui contavate non vi hanno aiu-tato e così anche il lavoro ne ha risentito,però Venere, positiva, vi consola con l’affettodei vostri cari.

♊ Gemelli (22 Maggio-21 Giugno)Mercurio positivo vi spinge nella giusta dire-zione e riesce anche a farvi guadagnarequalcosa: così la vostra solita insicurezzaeconomica si placa. E’ solo in amore che,con una Venere negativa, rischiate qualchedelusione; perciò evitate discussioni con ilpartner.

♋ Cancro (22 Giugno-22 Luglio)Marte vi aiuta nelle questioni di cuore; questoè il periodo che molti hanno scelto per con-volare a nozze e hanno fatto bene! Le rosein fioritura ricordano che si può essere felicicon la persona amata e non solo: rapportimolto positivi anche con i bambini e con inonni.

♌ Leone (23 Luglio-22 Agosto)Giove vi è di aiuto nelle questioni lavorativee finanziarie e avrete il suo sostegno permesi. Marte negativo tende però a rendervinervosi e agitati; fate un po’ di sport: piscinae palestra vi faranno stare meglio.

♍ Vergine (23 Agosto-22 Settembre)È il vostro periodo: aiutati dal Sole nel vostrosegno, potrete concludere molto e non solonel lavoro, perché una Venere birichina vistrizza l’occhio e, se siete soli, non lo saretea lungo: forse incontrerete la persona dei vo-stri sogni.

♎ Bilancia (23 Settembre-22Ottobre)Mercurio nel vostro segno vi protegge nellequestioni personali e lavorative; troveretequell’aiuto che cercavate e che può farvi ar-rivare a un momento felice per la vostra car-riera. Le questioni sentimentali per ora sonoin un momento di quiete.

♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)La vostra intraprendenza, accresciuta dallaforza di Marte nel segno, può rendervi più at-traenti del solito e farvi fare conquiste; peròattenzione perché, come dice il detto popo-lare, “chi lascia le via vecchia per la nuova, saquel che lascia, ma non sa quello che trova”.

♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)Sole e Venere in quadratura vi fanno sentirepoco amati, ma non è così: con la vostra sim-patia avrete, come al solito, molti amici chevi daranno una mano per risolvere qualchequestione delicata nel settore lavorativo e inquello famigliare.

♑ Capricorno (22 Dicembre-20 Gennaio)Mercurio negativo vi consiglia la prudenza;evitate pettegolezzi e controllate le vostre pa-role e anche quello che scrivete al computer.Plutone, in aspetto positivo al Sole, vi preparauna riconciliazione con il partner se aveteavuto contrasti; siate sereni.

♒ Acquario (21 Gennaio-18 Febbraio)Dovrete applicarvi con tenacia per la stradache avete scelto; certo Giove e Saturno vicontrastano, però Mercurio è favorevole e sti-mola la vostra intelligenza già notevole: infattiviviamo nell’era acquariana e tutte le sco-perte scientifiche sono dovute a Urano, il pia-neta che vi governa.

♓ Pesci (20 Febbraio-20 Marzo)L’opposizione che Venere forma con Nettunoporta ad alcuni ripensamenti nella vita senti-mentale; però Marte, nel segno dello Scor-pione, vi rende del tutto autonomi nelprendere le più giuste decisioni anche nelsettore lavorativo.

LE MANIE ASTROLOGICHEdi Patrizia Tamiozzo Villa

con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente

(giovedì, 11 settembre 2014)La solita minestra, chef, ospitie conduttori giocano a insultarsi

LA CUCINA VISTA IN TV

di Rita Monastero

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I l Pozzo del gelato? Lo cono-scono tutti, a Roma. E’ unpunto di riferimento impor-tante, nel quadrante Sudovest della capitale, serve per

orientarsi, per stabilire appuntamentie distanze. Lo sanno bene anche i tas-sisti non di zona. La direttrice è quelladell’Eur ma anche di Fiumicino. Par-don, segnatelo pure sulla cartina diTrovaRoma, e memorizzatelo soprat-tutto per un motivo. Il gelato. Par-liamo di una delle gelaterie piùinteressanti e apprezzate di Roma; hacompiuto 40 anni l’estate scorsa, è unmix importante di tradizione e inno-vazione, profonda innovazione. Chi loricordasse con le immagini degli anniSettanta non lo riconoscerebbe. Per-ché il Pozzo, oggi locale di tendenza edi grandi ambizioni ha una storia chemerita di essere raccontata. Una storiache oggi è rappresentata da alcunegrandi foto nella grande hall, imma-gini di Vittorio Peroni, l’uomo digenio e di costanza, partito come gar-zone di latteria che a 25 anni convinseil fratello Sandro a prendere in affittoquel locale. Via Newton all’epoca fi-niva praticamente nel vuoto, non ci ar-rivava nemmeno l’autobus, il lungorettilineo che oggi porta al Cavalcaviadella Magliana finiva bruscamentecon uno sbarramento di cemento, cisarebbero voluti anni perché quellastrada divenisse è una delle più impor-

tanti arterie di quella parte di Roma.Il gelato era buono, molto buono nellasua semplicità. E poi c’era la pizza,buona anche quella, da consumare da-vanti al locale, su rustici tavoli dilegno. Un piccolo paradiso, attorno alqua le è progressivamente cresciuto ilquartiere residenziale che oggi ha ilsuo peso e la sua importanza nell’areadel Municipio. Anche l’attività delPozzo è cresciuta con il tempo: eranotutti coinvolti, due famiglie, duemogli, i figli. Tutto cambia alla fine delsecolo scorso, quando Vittorio haun’ischemia, si fa da parte. E’ il mo-mento della seconda generazione,Massimo, Marco e Stefano si rimboc-cano le maniche e puntano in alto. Sicresce e si cambia. Nel 2001 nasce Pe-roni Catering, nel 2006 il Pozzo deglieventi. E’ un modo nuovo e ambiziosodi essere sul mercato. Manca ancoraqualcosa. La svolta è nel 2013, annoin cui il patriarca Vittorio viene a man-

care. Il locale subisce una totale, co-raggiosa operazione di restyling. Cam-bia praticamente tutto, nasce “IlPozzosince 1973”, un grande, unico localecon una ampia terrazza esterna, che

raccoglie tutto, tradizione ed espe-rienza e spirito imprenditoriale. Unasorta di piccolo miracolo. Il gelato c’èed è eccellente, la pasticceria è soprala media, c’è la pizza, la caffetteria, ilristorante, e la domenica il brunch conlo sconto per i bambini. L’ambientedentro e fuori è moderno senza averperso nulla del calore storico, pratico,razionale, confortevole. Al telefono ri-sponde una voce femminile, “GruppoPeroni…?”. Sì, perché i giovani (ormaicresciuti) Peroni – con pazienza egrande umiltà - si sono inventati il ca-

tering, il bistrot, il cake designe, l’eno-teca con il sommelier virtuale allesti-menti, cerimonie, banqueting, e poieventi settimanali a ripetizione, inizia-tive continue rilanciate dai modernimedia, dalla rete. Facebook, Tripadiv-sor e compagnia. E’ una grande im-presa, dà lavoro a un sacco di persone,è sempre pieno da mattina a sera inol-trata. Dalla grande foto appesa nellasala il buon Vittorio può sorrideresoddisfatto. All’inizio e alla fine ditutto questo discorso, in ogni caso, c’èil gelato. Provare per credere.

giovedì 11 settembre 2014 pagina 21 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

È in distribuzione nei locali della capitale che vendono birra artigianale il nuovo numero de“Il Birrafondaio”, la rivista dedicata al mondo della “craft beer”.All'interno, oltre a rubrichededicate alla storia e alle caratteristiche della birra, anche due interessanti interviste al di-rettore di AssoBirra Filippo Terzaghi, che delinea numeri e prospettive del settore, e allo chefArcangelo Dandini, che racconta il suo rapporto con la birra e il ruolo che questa può rivestirein cucina e a tavola. Spazio poi agli abbinamenti culinari della rubrica Cibo&Birra, che questomese dimostra come la birra possa essere il giusto accompagnamento anche per il pesce,e ad un'infografica che spiega quali sono i benefici di questa bevanda antichissima.Per ulteriori notizie, curiosità e segnalazioni vale la pena di visitare il sito www.ilbirrafondaio.com, aggiornato quotidianamenteper restare al passo con un mondo in continua evoluzione.

In distribuzione il secondo numero"Birrafondaio", uno sguardoal mondo della "craft beer"

SCELTI PER VOI

Da Pozzo del gelatoa Pozzo delle meraviglie

IL NUOVO CORSO DEL LOCALE DI VIA NEWTON A MONTEVERDE NUOVO

La Twingo è tornata!

di Davide Bianchino

Sta per arrivare in città una nuova versione della citycar per ec-cellenza. Era il 1992 quando Renault presentò il primo modellodella Twingo dando subito uno scossone a tutte le sue concor-renti. Una micro monovolume mai vista prima, tanto originalequanto pratica per la città. Sbarazzina e simpatica fuori ma contanto spazio dentro. Aveva persino il divano posteriore che scor-reva avanti e indietro, una soluzione vista prima di allora solo sullegrandi monovolume a sette posti. Non solo. I sedili potevano es-

sere completamente abbattuti trasformando l’abita-colo in un vero e proprio letto matrimoniale. Non è uncaso se all’epoca la vettura ebbe un successo strepi-toso soprattutto tra i giovani. Nel 2007 è stata sosti-tuita dalla seconda generazione, quella attualmente inlistino: nonostante generosi sconti e incentivi dellaCasa, però, non è mai riuscita a ripetere il successo delprimo modello anche a causa di una linea decisamentemeno originale. Oggi Renault, con la terza generazionedella Twingo, è decisa a riconquistare il cuore e la fidu-cia del suo pubblico, soprattutto quello più giovane. E

lo fa con una iniezione di novità che, a distanza di 24 anni, fa giàtremare le sue dirette (e più “normali”) concorrenti. Innanzituttola meccanica: la nuova Twingo avrà il motore posteriore, posizio-nato sotto il bagagliaio, e la trazione sarà di conseguenza an-ch’essa posteriore. Un caso più unico che raro in un mondo dicitycar fatto di sole “tutto-avanti”. Il motivo di tale scelta è fruttodegli accordi stretti tra Renault e Mercedes. La nuova Twingo hainfatti identica scocca e meccanica della nuovissima Smart aquattro porte (ne parleremo approfonditamente sul prossimo nu-mero del giornale). Questa soluzione ha permesso di sfruttare almeglio l’abitacolo consentendo di ottenere uno spazio decisa-mente elevato per la categoria. Le quattro portiere poi, l’altra

grande novità della Twingo, sono sempre più richieste tra le pic-cole vetture da città e facilitano la vita a mamme e bambini. Epoi la linea, moderna ma con un occhio alla tradizione. Un taglionetto col passato: il monovolume non c’è più ma la linea è tutt’al-tro che anonima. Qualcuno, però, ha già accusato Renault di pla-gio. Nella vista laterale, infatti, la nuova Twingo ricorda in manieraimbarazzante la Fiat 500. Evidentemente la Casa francese hapensato bene di scopiazzare qua e là il meglio in circolazione peravere la (quasi) certezza di conquistare il gradimento del pub-blico. A loro rimandiamo l’ardua sentenza. Per il resto l’abitacolosi presenta moderno e sbarazzino, cruscotto con cassetti varimolto utili e finiture dai colori vivaci. Non mancano ovviamentele proposte multimediali qui rappresentate dalla “Radio R&GO”e dal sistema “R-Link Evolution”. Molto bello lo schermo touchpresente sulla plancia che oltre a donare all’abitacolo un aspettomoderno si rivela decisamente pratico e intuitivo nell’uso. Ovvia-mente i vari sistemi multimediali sono compatibili tramite appo-site App con i principali smartphone in circolazione. Motori.Anche qui è tempo di rinnovamento. Sono due, entrambi a ben-zina e a tre cilindri: un 1.0 aspirato da 70cv e un piccolo 900 turboda 90cv. Come richiesto dalle mode odierne, molteplici solo lepossibilità di personalizzazione della vettura. Dai gusci dei retro-visori ai profili delle linee calandra e alle modanature laterali di-sponibili in tre tinte (White, Red e Blue), più lateralmente seistripping di carrozzeria. Nell’abitacolo, il profilo della plancia, gliaeratori e gli inserti sul volante sono disponibili in tre tinte: Black,Blue e Red. Tre i livelli di equipaggiamento: il listino parte dai9.950 euro della Twingo Wave 1.0 SCe 70 CV e arriva ai 14.750euro della Energy 0.9 TCe 90 CV S&S. Al lancio saranno disponi-bili anche due Special Edition: la OpenAir (con tetto apribile intessuto) e la Sport (con apposito equipaggiamento sportivo).

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IN TEMPO REALE

di Giulio Terzi

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L’avanguardia trova casa in uno dei con-testi più ricchi di storia e di bellezzadi Roma, l’Appia Antica. L’Ex Car-

tiera Latina, fabbrica di carta attiva fino agli anni80, è infatti la location scelta per ospitare dall’11al 14 settembre il 90dB Festival Internazionaledelle Arti Sonore, seconda edizione della rasse-gna - rigorosamente ad ingresso libero - dedicataalla sound art, alla digital art e alla sperimenta-zione sonora che vedrà protagonisti 21 artisti difama internazionale. Tra installazioni sonore, concerti e laboratori, il90dB Festival punta a diventare un appunta-mento fisso per far conoscere a un vasto pub-blico la creatività, l’evoluzione e le innovazionilegate alle arti sonore, molto diffuse all’estero ma poconote in Italia. Per questo, in quattro giorni saranno pre-sentati progetti in anteprima nazionale e internazionalecon un unico filo conduttore: le nuove tecnologie appli-cate al suono e all’ambiente, alla pratica creativa.Un primo, immediato approccio è offerto dalla mostradi arte sonora nelle sale Appia e Nagasawa dell’Ex Car-tiera Latina, dove sarà possibile ammirare installazionidi arte sonora e digital art come la micro-orchestra distrumenti costruiti da Tim Murray-Browne and theMusic Hackspace Ensemble, il piano dell’inglese KathyHinde utilizzato come oggetto sonoro, gli effetti aleatoridelle opere degli italiani Valerio de Bonis & Giulio Co-langelo e dell’argentino Edgardo Rudnitzky. Da scoprireanche il reticolo di speaker e diffusori di Jeremy Keenan(Usa), il video di Memo Atken (Turchia) e il percorsoauditivo tracciato dall'istallazione di David Hochgatterer(Austria).Ogni giorno, dalle 20, nell’Auditorium dell’Ex Cartierasi terranno due concerti dal vivo, di cui molte prime na-zionali. Sul palco si esibiranno artisti di fama internazio-nale come Oren Ambarchi (Australia), Rashad Becker(Germania), Alvin Curran (Italia), Lucrecia Dalt (Co-

lombia), Eli Keszler (Stati Uniti), Herman Kolgen (Ca-nada), David Maranha (Portogallo) & Will Guthrie (Au-stralia) e Michael Vorfeld (Germania).Il festival inoltre ospiterà sabato 13 e domenica 14, dalle15 alle 18, due laboratori per bambini e curiosi. Il primo,dedicato alle nuove tecnologie applicate all’arte, consentedi usare “Arduino”, scheda elettronica che riesce a ren-dere semplice ciò che una volta era complicato, permet-tendo a tutti di diventare inventori senza alcuna nozionedi programmazione. Il secondo laboratorio invece è ri-volto alla costruzione di strumenti musicali con materialidi riciclo.

M.P.M.90dB Festival Internazionale delle Arti Sonore

Da giovedì 11 a domenica 14 settembre 2014Ingresso dalle 16 alle 24;

solo giovedì dalle 18,30 alle 24Orario concerti: h 20

Ex Cartiera LatinaVia Appia Antica 42, Roma

Ingresso liberoInfo: www.90dbfestival.org

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C ontinua la programmazione fitta e coltadi Short Theatre, la rassegna di teatro,danza, performance, incontri e conver-

sazioni giunta alla sua nona edizione e, comesempre, dislocata in più sedi. Fino al 14 settem-bre sono infatti coinvolti nella kermesse La Pe-landa e il Teatro Argentina, mentre la serataconclusiva, il 25 settembre, ha come location ilTeatro India. Filo conduttore degli innumerevoliappuntamenti è “La rivoluzione delle parole”,scelto dal direttore Fabrizio Arcuri desiderosodi sviscerare e indagare i linguaggi artistici ecreativi del domani. E se le otto passate edizionifanno testo, anche per il 2014, siatene certi,Short Theatre si confermerà come il più attivo evivace festival teatrale di Roma.Ma veniamo agli appuntamenti da giovedì 11a domenica 14 settembre, davvero ghiotti. Apartire dalle 17,30 La Pelanda accoglie letture,conversazioni e spettacoli teatrali che vedonoimpegnate realtà della scena italiana comeTeatri di Vita, Teatro Sotterraneo, Babilonia Tea-tri, Teatro Valdoca. Imperdibili venerdì 12 set-tembre (alle 21,50) “Il delirio di una transpopulista”, dura e meravigliosa creazione di El-friede Jelinek, seguita dall’ironia di Teatro Sot-terraneo con “Be Normal”. O ancora l'originale“Please, Continue (Hamlet)” - alle 18,30 - chemette in scena un vero processo ad Amleto ac-cusato per l'uccisione di Polonio, con veri giu-dici e magistrati, testimoni Ofelia e Getrude, maracconta in realtà veri fatti di cronaca mo-strando come lavora la parola nell'immaginariodelle persone.

Èuna boccata di ossigeno,almeno sulla carta,quella promessa dal-l’esordiente festival chesi svolgerà al Teatro Pal-

ladium di Roma dal 16 al 30 settem-bre. Ossigeno, appunto, il titoloscelto per questa kermesse realizzatadall'Accademia Italiana del Flauto inco-produzione con IN/OUT produ-zioni e in collaborazione con Univer-sità degli Studi Roma Tre. Lamanifestazione, che chiude l’EstateRomana, propone nove spettacoliideati per avvicinare e intrecciareesperienze diverse dell’arte come ilteatro, la fotografia e il video, la mu-sica e il cinema. Il filo conduttore èrappresentato da storie e musiche diperiferia, di slums, di favelas, di bri-ganti e di mondi lontani, storie di esi-stenze ai margini, in un isolamentofisico, ma anche mentale. Tutti glispettacoli potranno inoltre essere"vissuti" anche prima della messa inscena, con la possibilità di abbatterele barriere tra artista e spettatore as-sistendo alle prove e incontrando at-tori e musicisti fuori dalla scena.Il concerto di apertura, il 16 settem-bre, è affidato a due tra i migliori jaz-zisti, Fabrizio Bosso e Julian Oliver

Mazzariello, che in sapiente equili-brio fra tradizione e modernità, traswing, ballads e canzoni d'autore,classici e sperimentazione, ci condur-ranno in un viaggio musicale chedall’Europa approda alle coste brasi-liane.Protagonista della serata del 18 set-tembre è la poetessa statunitenseEmily Dickinson. Barbara Eramo,accompagnata da Stefano Saletti,eseguirà le musiche del suo nuovo cd"Emily" mentre Manuela Mandrac-chia interpreterà le più intense lirichedella poetessa. Sullo sfondo, la produ-zione video creata per questo lavorodal fotografo Roberto Saletti.Ospite, per un duetto inedito e spe-ciale, la cantautrice Diana Tejera.

Venerdì 19 set-tembre sul palcodel Palladium cisaranno gli Agri-cantus, con l’an-teprima del loronuovo live show“Reunion”. Ilconcerto - contanti ospiti, mu-sica e immagini -è il racconto diun'avventura mu-sicale che, partitatanti anni fa dalla

Sicilia, ha portato il gruppo in vettaalle classifiche della world music. Domenica 21 settembre ancora unaprima assoluta con il giornalista Er-nesto Assante e la sua inedita lezionedal titolo "Rock against racism", lastoria del rock contro il razzismo.Martedì 23 settembre l’appunta-mento è invece con The Niro, unodei più originali autori e cantanti ita-liani. Ancora musica giovedì 25 set-tembre con Ilaria Graziano eFrancesco Forni: due voci, una chi-tarra e un ukulele, tra ballate folk eracconti di sogni e di briganti e la pre-sentazione in prima assoluta del loronuovo videoclip "Come".Il 26 settembre torna sulle scene“456”, il capolavoro teatrale di Mattia

Torre, già autore della serie cult“Boris”. E' la storia comica e violentadi una famiglia - padre, madre e figlio- che vive isolata e chiusa, tra ostilità,diffidenza, conflitti e odi interni. Inscena Massimo De Lorenzo, Carlo DeRuggieri, Cristina Pellegrino e Mi-chele Nani. Lunedì 29 settembre, Ossigeno de-dica una serata ad ingresso libero aGianni Borgna con la proiezione alCentro Culturale Elsa Morante delsuo documentario "Profezia - L'Africadi Pasolini", vincitore del "Premio Bi-sato d’oro" alla 70a Mostra del cinemadi Venezia. La prima edizione del fe-stival si conclude il 30 settembre,sempre al Centro Culturale Elsa Mo-rante, con un concerto speciale dal ti-tolo "Tra indie e periferia", presentatoda Ernesto Assante: Jonny Blitz, TheShalalalas e Departure Ave, le trecult band della scena giovane romana,si ritroveranno insieme per la primavolta in un unico evento.

Festival OssigenoDal 16 al 30 settembre 2014, h 21

Teatro Palladium:piazza Bartolomeo Romano 8,

RomaCentro culturale Elsa Morante:

piazzale Elsa Morante, RomaBiglietti da € 7 a € 15

Info: 3738605762; 06 44703290

La Pelanda,Argentina

e Teatro India

AL TEATRO PALLADIUM IL FESTIVAL DAL 16 AL 30 SETTEMBRESCELTI PER VOI

Ossigeno, qualcosa di diverso

Avanguardia e sperimentazione sull'Appia antica90DB FESTIVAL DELLE ARTI SONORE ALL'EX CARTIERA LATINA SHORT THEATRE

The Niro sarà di scena il 23 settembre al Palladium

giovedì 11 settembre 2014 pagina 22RUBRICHEIlCORRIEREDIROMA

SALA UMBERTOStrimpelli e VinileTra colpi di gag e musiche originaliAttilio Fontana e Emiliano Reg-gente riportano alla luce da un ar-chivio degli anni cinquanta lastraordinaria storia di Joe Strimpelli& Gigi Vinile , un duo di artisti al-l'avanguardia che avrebbe potutolasciare un segno indelebile nellastoria dello show business mon-diale ma di cui si sono perse letracce. Fino al 21 settembre 2014, h 21Via della Mercede 50, RomaBiglietti da € 23 a € 32Info e orari: 06 6794753

FONTANONESTATEAmazing Grace, gospel doc

“Amazing Grace” è il titolo di unodei più antichi e popolari canti go-

spel della tradizione musicaleafro-americana, un inno bellis-

simo alla grazia concessa da Dioagli uomini liberi. Da questa sug-

gestione nasce il concerto di Ama-zing Grace Gospel Choir, diretto

da Timothy Martin, in programmasul Palco Grande del Fontanone-

state per la chiusura della sta-gione. Il coro è composto da 34

cantanti accompagnati da un en-samble di musicisti.

Sabato 13 settembre 2014, h 21Via Giacomo Medici 1, Roma

Biglietti da € 12 a € 18Info: 065883226

SANTA CECILIAIn Brasile con Martha ArgerichPer la serie di concerti “Il giro delmondo in quattro orchestre”, ve-nerdì 12 settembre è la volta del-l’Orquesta Filarmonica de MexicoUnam, diretta da Jan Latham Koe-nig, in un programma che spaziada Rodrigo a Piazzolla. Lunedì 15settembre tappa in Brasile con l’Or-questa Sinfonica Juvenil del Bahia,diretta da Ricardo Castro. Solistad’eccezione la straordinaria Mar-tha Argerich al pianoforte. Da nonperdere.Dal 12 al 15 settembre 2014Parco della Musica, h 21Viale De Coubertin, RomaBiglietti da € 10 a € 47Info: 06 8082058

AUDITORIUMTorna RomaFictionFest

Appuntamento irrinunciabile per lacritica ma soprattutto per gli ap-

passionati di fiction televisive,torna dal 13 al 19 settembre il Ro-

maFictionFest, in programma al-l’Auditorium Parco della Musica.

Nelle sale progettate da RenzoPiano sarà presentato il meglio

della serialità televisiva italiana einternazionale con gustose ante-

prime e un “pink carpet” di tutto ri-spetto sul quale sfileranno molti

beniamini del pubblico televisivo.Dal 13 al 19 settembre 2014

Viale De Coubertin, RomaIngresso libero

fino a esaurimento postiprevio ritiro di un voucher il giorno della proiezioneInfo: romafictionfest.org

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di Maria Pia Miscio

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