il distacco di retina maurizio iacobone. retinaretina rappresenta la tunica più interna dellocchio;...
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IL DISTACCO DI RETINA
Maurizio Iacobone
RETINARETINARETINARETINA
Rappresenta la tunica più interna dell’occhio;Rappresenta la tunica più interna dell’occhio;è la sede dei fotorecettoriè la sede dei fotorecettori
RETINARETINARETINARETINA
Si estende dall’ ora serrata alla papilla.Si estende dall’ ora serrata alla papilla.Anteriormente si continua con l’epitelio del corpo ciliare e Anteriormente si continua con l’epitelio del corpo ciliare e dell’iride, che hanno lo stesso significato embriologico e dell’iride, che hanno lo stesso significato embriologico e formano la “pars cieca” della retina. Ha uno spessore di formano la “pars cieca” della retina. Ha uno spessore di 0.5 mm al polo posteriore, 0,3 all’equatore, 0,1 all’ora 0.5 mm al polo posteriore, 0,3 all’equatore, 0,1 all’ora serrata serrata
RETINARETINARETINARETINA
non adatta alla funzione visiva, si estende dall’ora serrata al margine pupillare.
Parte ottica :
Parte cieca :
serve alla funzione visiva e si estende dal nervo ottico all’ora serrata
RETINARETINARETINARETINA
Foglietto esternoFoglietto esterno
Strato unico di cellule esagonali,Strato unico di cellule esagonali,contenenti pigmento (melanina)contenenti pigmento (melanina)Poggia sulla membrana di BruchPoggia sulla membrana di Bruch
Foglietto internoFoglietto interno
Costituito da più strati cellulari.Costituito da più strati cellulari.Poggia sull’epitelio pigmentato, ma Poggia sull’epitelio pigmentato, ma non vi aderiscenon vi aderisce
epitelio pigmentatoepitelio pigmentato
Foglietto esternoFoglietto esterno
• barriera semipermeabile • regolazione produzione di porpora retinica
• funzione importante nella visione dei colori
• schermo protettivo verso la luce
RETINARETINARETINARETINA
RETINARETINARETINARETINA
Foglietto internoFoglietto internoFoglietto internoFoglietto interno
• membrana limitante internamembrana limitante interna• strato delle fibre nervosestrato delle fibre nervose• strato delle cellule gangliaristrato delle cellule gangliari• strato dei granuli internistrato dei granuli interni• strato plessiforme internostrato plessiforme interno• strato dei granuli esternistrato dei granuli esterni• strato plessiforme esternostrato plessiforme esterno• strato dei coni e dei bastoncellistrato dei coni e dei bastoncelli• membrana limitante esternamembrana limitante esterna
RETINARETINARETINARETINA
Coni e bastoncelliConi e bastoncelliElementi di fotorecezioneElementi di fotorecezione
Coni:Coni:7 milioni7 milioni
Bastoncelli:Bastoncelli:130 milioni130 milioni
Visione scotopicaVisione scotopica
Visione fotopicaVisione fotopica
Regione maculareRegione maculare
RETINARETINARETINARETINACONI E BASTONCELLICONI E BASTONCELLI
Elemento recettoreElemento recettore
FibraFibra
articolo internoarticolo interno
Corpo cellulare + nucleoCorpo cellulare + nucleo
dischi impilati dischi impilati contenenti rodopsinacontenenti rodopsina
articolo esternoarticolo esternoforma a cono o bastoncelloforma a cono o bastoncello
di unione con la fibradi unione con la fibra
VITREOVITREOVITREOVITREOE’ il più voluminoso mezzo diottrico dell’occhio;occupa tutta la parte della cavità del globo oculare situata tra il cristallino, il suo sistema sospensore e la retina. ha una forma più o meno sferica con una infossatura anteriore detta fossa ialoidea, nellaquale si incastra la faccia posteriore del cristallino. E’ costituito da una sostanza incolore, trasparente,gelatinosa (idrogel), il cui substrato principale e’ l’acido ialuronico che garantisce un’alta viscosità, cioè lo stato colloidale.• peso specifico : 1,005• indice di refrazione : 1,33• contenuto in acqua : 98,4 %
FUNZIONI
NUTRITIZIA (CRISTALLINO E RETINA)MORFOSTATICA (MANTIENE LA FORMA DEL BULBO)
ANATOMIA TOPOGRAFICA
POLO POSTERIORE: comprende la macula e la papilla ottica ed è delimitato da un cerchio immaginario che lambendo le arcate vascolari retiniche temporali passa all’esterno del disco ottico e da esso dista un diametro papillare
MEDIA PERIFERIA: si estende dal polo posteriore sino ad una linea immaginaria che sfiora posteriormente le ampolle delle vene vorticose
ESTREMA PERIFERIA: posteriormente il cerchio che sfiora le ampolle delle vene vorticose separando la periferia propriamente detta dalla media periferia; anteriormente il bordo anteriore della base del vitreo fino all’ora serrata
ORA SERRATA: esternamente corrisponde all’incirca all’inserzione dei muscoli retti che, negli emmetropi, è localizzata 7 mm dietro il limbus dal lato temporale e 6 mm da quelllo nasale
CORPO CILIARE: è localizzato ad 1 mm dal limbus e si estende posteriormente per circa 6 mm. I primi 2 mm sono formati dalla pars plicata, i rimanenti 4 mm dalla pars plana. Per non compromettere la retina, il cristallino e la base del vitreo la sede ideale per una incisione chirugica (sclerotomia) è la parte centro-superiore della pars plana situata a 3-4 mm dal limbus
BASE DEL VITREO: è una zona larga 3-4 mm situata a cavallo dell’ora serrata
DEFINIZIONE DIDISTACCO DI RETINA
SEPARAZIONE DELLA RETINA SENSORIALE DALL’EPITELIO
PIGMENTATO PER LA PRESENZA DI LIQUIDO SOTTORETINICO
CLASSIFICAZIONE
•DDR REGMATOGENO
•DDR NON REGMATOGENO
DDR REGMATOGENO
•TRAUMATICO
•SPONTANEO
DDR NON REGMATOGENO
•DA TRAZIONE
RETINOPATIA PROLIFERANTE
TRAUMA OCULARE PERFORANTE
•ESSUDATIVO
PROCESSI INFIAMMATORI
• SECONDARIO TUMORI COROIDEALI
METODICHE DI ESAME
• Esame del fundus previa instillazione
di midriatici
• Oftalmoscopia diretta
• Oftalmoscopia indiretta (indentaz. sclerale)
• Biomicroscopia del segmento posteriore
TECNICHE CHIRURGICHE
• DDR REGMATOGENO AB ESTERNO
• VITRECTOMIA VIA PARS-PLANA
DEFINIZIONE
Il “distacco di retina regmatogeno” consiste nella separazione dell’epitelio
pigmentato dal neuroepitelio ed è sempre preceduto da una rottura
PATOGENESI DEL DDR REGMATOGENO
MECCANISMI FONDAMENTALI
• Considerazioni generali
• Formazione delle rotture retiniche
• Perdite delle normali adesioni
• Effetti delle forze inerziali
PATOGENESI DEL DDR REGMATOGENO
MECCANISMI FONDAMENTALI
Considerazioni generali
Alterazione croniche degenerative
Vitreo e strati retiniciinterni
Epitelio pigmentato conla coriocapillare
PATOGENESI DEL DDR REGMATOGENO
MECCANISMI FONDAMENTALI
(Distacco Posteriore di Vitreo)
Formazione della rottura retinica
PATOGENESI DEL DDR REGMATOGENO
MECCANISMI FONDAMENTALI
Perdita della normale adesione
E’ causata da una alterazione quantitativa equalitativa della matrice
mucopolisaccaridica o di glicosaminoglicani normalmente esistente tra i segmenti esterni dei
fotorecettori ed i processi villosi dell’epiteliopigmentato
PATOGENESI DEL DDR REGMATOGENO
MECCANISMI FONDAMENTALI
Effetti delle forze inerziali
Le forze inerziali sono quelle che, una volta instauratosi un distacco vitreale,
contribuiscono all’estensione del distacco vitreale stesso, ad accellerare la formazione di una rottura retinica, ad incrementare le
dimensioni del distacco retinico.
PATOGENESI DEL DDR REGMATOGENO
(Distacco Posteriore di Vitreo)
LIQUIDO SOTTORETINICO
1. Essudazione coroideale da contatto vitreo-epitelio pigmentato
2. Essudazione coroideale primitiva
Liquido sottoretinicoFisiologia
Pressione idrostatica
ForzeOsmotiche Trasporto
Attivo
Equilibrio
++
+++++
Liquido sottoretinicoFisiologia
Forze osmotiche
Dovute al gradiente di pressione osmotica presente tra lo spazio sottoretinico e la coroide extravascolare e tra questa ed il plasma
Pressioneidrostatica
Se esiste una pressione differenziale tra il vitreo e lo spazio sottoretinico, essa può influenzare il movimento di liquido attraverso l’EPR
Trasporto attivoacqua-soluti
Il movimento di liquido in vitro attraverso l’EPR nonostante differenze di pressioni osmotiche e idrostatiche l’esistenza di un trasporto attivo acqua-soluti
Liquido sottoretinicoFisiopatologia del liquido sottoretinico
Danno dell’EPR
Passaggio di proteine dalla coroide allo spazio sottoretinico e richiamo di acqua
Dopo qualche settimana l’EPR “guarisce”,ritorna barriera impermeabile e
blocca il passaggio di proteine dalla coroide allo spazio sottoretinico
liquido sottoretinico a
densità sempre
maggiore
Ciò determina un aumento della pressione oncotica sottoretinica che si contrappone
all’azione di deturgescenza dell’EPR
Ulteriore accumulo di liquido proveniente dai corpi ciliari umor vitreo spazio
sottoretinico
DISTACCO DI RETINAREGMATOGENO
FATTORI PREDISPONENTI
• sesso e razza• ereditarietà• alterazioni retiniche periferiche• anomalie oculari congenite• agenti miotici• malattie ed anomalie sistemiche• fattore stagionale
FATTORI PRECIPITANTI
DISTACCO DI RETINA REGMATOGENO
• miopia • traumi• operazioni intraoculari • emorragie vitreali• flogosi corioretinica
MIOPIA
Il 40% dei DDR si verifica in pz miopi a causa di:• Degenerazione a lattice: più frequente nei miopi 3D• Atrofia corioretinica diffusa piccoli fori in miopia elevata• Vitreo: la sineresi, la sinchisi ed il DPV sono più frequenti
Miopia > 5 D
• Pazienti di oltre 60 anni miopi > 5 D hanno il 2,4% di rischio di sviluppare un DDR differentemente dai coetanei emmetropi che invece hanno un rischio dello 0,06%
• Il rischio aumenta sempre più all’aumentare della miopia ed ancor di più in occhi sottoposti ad estrazione del cristallino
TRAUMI
• Precedono il DDR nel 30% circa dei casi
• Causa principale di DDR nei giovani adulti e nei bambini
• La maggioranza dei DDR post-traumatici è causata da traumi contusivi
• Dopo traumi contusivi il 75% delle rotture è costituito da dialisi retiniche
• Nell’85% dei casi dei DDR post-traumatici si riscontrano dialisi retiniche
PSEUDOFACHIA ED AFACHIA
0,5 - 2% dei soggetti pseudofachici sono a rischio di sviluppare un DDR. Tale rischio è incrementato in caso di interruzione della capsula posteriore del sacco del cristallino e di perdita di vitreo. Tale rischio è maggiore nel primo anno postoperatorio (ICCE > ECCE > PHACO).
Incremento del rischio di sviluppare un DDR è riscontrato anche in soggetti sottoposti a capsulotomia Nd:Yag laser.
DISTACCO DI RETINA REGMATOGENO
CLASSIFICAZIONE
• equatoriale
• orale • misto
SINTOMATOLOGIA
• Fotopsia (trazione vitreoretinica)
• Miodesopsie (degenerazione vitreale)
• Riduzione del campo visivo
• Perdita della visione centrale
a grande anello (anello di Weiss)a ragnatelaa piccole macchie
SEGNI OBBIETTIVI DI DDR
• Pupilla: segno di Marcus-Gunn
• IOP: di solito più bassa dell’occhio adelfo
• Camera anteriore: tyndall +
• Rotture retiniche
• Aspetto del distacco
• Mobilità del distacco
• Pieghe retiniche
• Linee di demarcazione sottoretinica
• Fibrosi sottoretinica
• Proliferazione vitreoretinica (PVR)
Segni tardivi
Segni precoci
PIEGHE RETINICHE
SEGNI TARDIVI DEL DDR REGMATOGENO
(importanza prognostica)
LINEE DI DEMARCAZIONE
SEGNI TARDIVI DEL DDR REGMATOGENO
(importanza prognostica)
FIBROSI SOTTORETINICA
(importanza prognostica)
SEGNI TARDIVI DEL DDR REGMATOGENO
OFTALMOSCOPIA INDIRETTA
Preparazione del paziente
• Dilatazione delle pupille:
a) anestetico locale minore disagio del paziente + lacrimazione riflessa ridotto wash out del midriatico
b) tropicamide 1% + fenilefrina 1%
• Posizionamento del paziente: supino con spazio limitrofo sufficiente per poter girare attorno al paziente durante l’esame dei vari settori retinici
OFTALMOSCOPIA INDIRETTA
L’ingrandimento (immagine invertita verticalmente ed orizzontalmente) è indipendente dal difetto refrattivo del paziente ed è determinato dalla potenza della lente asferica utilizzata: maggiore è il potere più ampio risulta il campo esaminato con conseguente diminuzione dell’ingrandimento dei particolari osservati
+ 20 DX 3,5 voltecampo di 40°
+ 30 DX 2 voltecampo di 60°
OFTALMOSCOPIA INDIRETTA
Tecnica
• Controllare la distanza interpupillare ed allineare il fascio in modo che sia localizzato al centro del campo di osservazione
• Chiedere al paziente di tenere entrambi gli occhi aperti
• Tenere la lente con una mano e con l’altra tenere aperte le palpebre
• Inizialmente esaminare la periferia e non il polo posteriore per evitare intensa fotofobia
• Essere preparati a girare attorno al paziente
• Eseguire l’indentazione sclerale
OFTALMOSCOPIA INDIRETTA
Indentazione sclerale
• Permette di esaminare le aree più anteriori della periferia del fundus
• Aumenta il contrasto tra coroide e retina sensoriale evidenziando aree poco o non apprezzabili
LOCALIZZAZIONE DELLE ROTTURE
INDICAZIONI ALLA CHIRURGIA DEL DDR AB EXTERNO
• Rotture giganti ( > 3 ore)
• Rotture multiple e/o complesse (es. lembo arrotolato)
• Proliferazione vitreoretinica ( PVR C2)
• Emovitreo, scarsa midriasi
• Pseudofachia ?
• Distacco essudativo
• Distacco secondario
Il successo anatomico del trattamento ab externo del DDR regmatogeno è di oltre il 90%.
Tutti i casi eccetto che:
PROGNOSI NEI DDR MACULA-OFF
• Occhi con DDR macula-off operati ab externo raggiungono ottima
acuità visiva se operati entro i primi 10 giorni dal
distacco maculare. L’acuità visiva è migliore rispetto quella di occhi macula off operati dopo 11 giorni.
• Pazienti di età 60 anni macula-off ottengono i migliori risultati funzionali postoperatori.
• La durata del distacco maculare e l’età dei pazienti non influiscono sul successo anatomico.
Hassan TS et al. Ophthalmology 2002;109:146-152
OBBIETTIVI
• Chiusura di tutte le rotture retiniche
• Rilasciamento della trazione vitreale sulle rotture retiniche
• Chiusura di tutte le rotture retiniche
• Rilasciamento della trazione vitreale sulle rotture retiniche
diatermiacriopessiafotocoagulazione
OBBIETTIVI
Disinfezione del fornicecongiuntivale
Povidone iodato 5 %
Anestesia
• Generale (più frequente)
• Sottotenoniana + acinesia
Piombaggio (Custodis)
Definizioni
• Piombaggio: è una procedura chirurgica che mira ad indentare la sclera verso l’interno
• Impianto: viene utilizzato per indentare la sclera. Può essere intrasclerale( non più utilizzato) o episclerale
ScopoChiudere le rotture retiniche avvicinando l’epitelio pigmentato alla retina sensoriale ed allentare la trazione vitreoretinica
Orientamento
• Radiale: l’impianto è orientato perpendicolarmente al limbus
• Circonferenziale: parallelo al limbus
• Cerchiaggio: parallelo al limbus, include l’intera circonferenza bulbare, creando un’indentazione per 360°
Tecniche di indentazione
Indicazioni del Piombaggio
1. Radiale• Ampie rotture a ferro di cavallo, specie quando si teme un aspetto a bocca di pesce• Rotture posteriori (facile da suturare)
2. Circonferenziale• Rotture multiple localizzate in uno o due quadranti e/o a varia distanza dall’ora serrata• Rotture anteriori• Rotture ampie, come le dialisi e le rotture giganti ( > 3 ore)
3. Cerchiaggio (Arruga)• Rotture che coinvolgono tre o quattro quadranti• Degenerazione a lattice che interessa tre o quattro quadranti• Distacco retinico esteso senza rotture identificabili ( rotture preequatoriali)• Proliferazione vitreoretinica grado C• Distacco di retina nell’afachico
Materiali e Tipi del Piombaggio
• Spugna di silicone morbido
• Banda o fascetta di silicone morbido
• Impianto scanalato di silicone morbido
Materiali e Tipi del PiombaggioImpianto in silicone: Spugna o Gomma ?
SPUGNA• contiene cellule d’aria chiusa non tra loro in comunicazione maggiore compressibilità ed elasticità il piombaggio aumenta postoperatoriamente
• se si rompono le cellette durante la manipolazione spazi morti irregolari irraggiungibili dalle difese immunitarie maggiore possibilità di sovrainfezioni
• piombaggio esteso, rilevato, regolare, meno delimitato, di dimensioni difficilmente regolabili. Impossibilità di modellamento dell’impianto
• superficie esterna irregolare capsula fibrosa postoperatoria più debole
GOMMA• facili da modellare, non forniscono supporto alla crescita batterica
• uniforme avvolgimento da parte della capsula fibrosa postoperatoria
• piombaggio regolare
Apposizione del Piombaggio
Tecnica• I mezzi piombanti sono suturati alla sclera con punti di sutura a materasso in Supramid o Dacron o Nylon 4.0 o 5.0
• L’ago deve penetrare la sclera per circa metà del suo spessore ed avanzare nel piano interlamellare per 2-3 mm prima di riaffiorare sulla superficie sclerale
• Evitare che l’ago ruoti nel porta aghi per evitare che così facendo i suoi margini taglienti resechino parzialmente o totalmente l’esile strato sclerale sovrastante
• Non è necessario ottenere passaggi sclerali estremamente profondi o lunghi giacché il piombaggio deve essere ancorato fino a quando sarà circondato dalla fibrosi tissutale reattiva (poche settimane)
• L’impianto piombante deve essere sufficientemente largo da coprire la/e rottura/e con un margine di almeno 1-2 mm
• Il piombaggio deve avere la minore altezza necessaria a chiudere le rotture ed allentare la trazione vitreoretinica
• L’eventuale drenaggio del liquido sottoretinico va eseguito prima di serrare il piombaggio
Apposizione del Piombaggio
Complicanze
• Eccessiva compressione necrosi tissutale (sindrome da cerchiaggio)
• Estrusione
• Sovrainfezione
Drenaggio del liquido sottoretinico
• Contatto immediato tra la rottura retinica e la parete indentata del bulbo per lo sviluppo dell’adesione indotta dalla retinopessia
• Localizzare le rotture e/o il piombaggio in caso di distacco con ampie bozze
• Ridurre il volume intraoculare per portare a termine l’indentazione del piombaggio
• Drenare il liquido sottoretinico viscoso nei distacchi di vecchia data
• Impedire la riapertura di rotture con sede nei quadranti inferiori, giacchè è proprio inferiormente che , in ortostatismo, il liquido sottoretinico tende sempre a depositarsi
• Ridurre i timori di complicanze da aumento della pressione intraoculare
Obbiettivi
Drenaggio del liquido sottoretinico
Sede della perforazione
• Zone relativamente avascolari: lontano dalle vene vorticose e dalle arterie ciliari lunghe. Sedi di elezione sono al di sopra ed al di sotto delle arterie ciliari lunghe (ore 3-9) e nasalmente alle ore 12 e temporalmente alle ore 6 dove si incontrano i vasi coroideali nasali e temporali
• Lontano dalle rotture retiniche
• Dove il liquido sottoretinico è abbondante
• Quasi sempre posteriormente al piombaggio. Può essere eseguita anteriormente al piombaggio in presenza di una scarsa quantità di liquido sottoretinico posteriormente o quando il liquido sia più abbondante anteriormente (ora serrata distaccata dalla coroide) o quando una perforazione posteriore sia tecnicamente pericolosa o difficile.
Drenaggio del liquido sottoretinico
Fallimento del drenaggio
• Zona di perforazione priva di liquido sottoretinico
• Incompleta perforazione della coroide
• Non idonea (obliqua) perforazione della coroide
Drenaggio del liquido sottoretinico
Complicanze della puntura evacuativa
• Incarceramento della retina• improvvisa interruzione del drenaggio del liquido• fossetta o piega retinica
• improvvisa interruzione del drenaggio del liquido• foro al centro di una fossetta o di una piega retinica
• Foro retinico
• Foro retinico e perdita di vitreo
• Sanguinamento della coroide
Tecniche di Retinopessia
• Diatermia• Criopessia• Fotocoagulazione
Cicatrice corioretinica
Chiusura della rottura e adesione della retina
Retinopessia
Diatermia
Corrente elettrica (ioni) alternata ad intensità costante ed alta frequenza
L’energia perduta viene trasformata in calore
Perdita di parte dell’ energia elettrica per la resistenza elettrica tissutale
Retinopessia
Diatermia
Attualmente non è utilizzata per retinopessia ma
solo per marcare la sede del drenaggio e per
evitare sanguinamenti coroideali precedentemente
alla puntura trans-sclerale
Retinopessia
Criopessia
Un gas decomprimendosi, cioè passando da una elevata pressione a quella atmosferica, produce freddo senza necessità di passare da uno stato della materia ad un altro (effetto Joule-Thomson)
Bombola di gas ad alta pressione tubo in argento (ottimo conduttore) punta della sonda a pressione atmosferica espansione del gas raffreddamento della punta della sonda ritorno del gas in senso inverso attraverso la sonda rilascio del gas nell’aria ambiente
Retinopessia
Criopessia
• Attraverso la sclera a tutto spessore
• La sclera va indentata con l’estremità della sonda
• Dopo ogni applicazione aspettare pochi secondi con la sonda in situ per attendere che i tessuti si scongelino (evitare rotture sclerali o coroideali con sanguinamento )
• Non causa necrosi tissutale (scleromalacia)
• Più elevato rischio di PVR
Retinopessia
Fotocoagulazione laser
Raramente utilizzata in sala operatoria (caschetto a
diodi) durante intervento chirurgico ab externo, ma
soprattutto nel trattamento ambulatoriale delle
rotture retiniche senza distacco oppure negli
interventi ab interno
Suggerimenti intraoperatori
• E’ auspicabile che il cerchiaggio sia equatoriale non solo per un ottimo effetto di detensione vitreoretinica ma anche per evitare un suo scivolamento anteriormente o posteriormente. Se ciò non è possibile, disporre il cerchiaggio lungo una delle sue circonferenze maggiori ed eventualmente usare una bandelleta asimmetrica
• Per risparmiare le vene vorticose modellare “ad hoc” la bandelletta
Problemi intraoperatori
• Muscoli obliqui
• Stafiloma
• Drenaggio prematuro (foro iatrogeno)
• Aumento della IOP da eccesso di depressione sclerale occlusione acr paracentesi
• Marcato ipotono oculare dopo il drenaggio del liquido sottoretinico iniezione intraoculare di aria o di fisiologica
• Pieghe retiniche (fenomeno della “bocca di pesce”) iniezione intraoculare di fisiologica od aria / bottone radiale
Cause di insuccesso
• Errata induzione della reazione corioretinica
• Errata disposizione del piombaggio
• Mancata identificazione di rotture retiniche
• Rotture retiniche di nuova formazione
• Rotture retiniche iatrogene
• Pieghe fisse o retrazione vitreoretinica massiva
Complicanze postoperatorie
• Glaucoma da chiusura angolare• Ischemia del segmento anteriore• Endoftalmite• Edema maculare cistoide• Membrane epiretiniche• Infezione o espulsione del piombaggio• Diplopia e strabismo• Miopizzazione• Vitreoretinopatia proliferativa• Distacco di retina persistente o ricorrente• Distorsione maculare da piombaggio malposizionato